Notizie dalle categorie - enti - associazioni

09/01/2017 Pensionati, iniziano le Assemblee pre Congressuali
Data, luogo e ora delle Assemblee pre Congressuali delle Rappresentanze Locali Sindacali Comunali e Intercomunali della Provincia di Macerata (Rappresentanze Locali Sindacali di Macerata, Civitanova Marche e Tolentino-Camerino). Assemblee RLSC
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28/12/2016 Crisi alla Nuova Manaro di Jesi, le preoccupazioni dei sindacati
Nei giorni scorsi la Nuova Manaro Srl, di Jesi (AN), azienda  che produce cisterne,  ha  avviato la procedura  di liquidazione. « Purtroppo i conflitti societari interni hanno portato a questo epilogo dopo mesi di lunga trattativa. - affermano i rappresentanti sindacali di Fim Cisl e Fiom Cgil -  E'  stata  già nominata la liquidatrice che dovrà occuparsi della chiusura dell’azienda con l’inevitabile perdita di ulteriori posti di lavoro.»  Forti le  preoccupazioni dei sindacati di categoria. « Abbiamo chiesto continuamente alla vecchia proprietà e alla liquidatrice di darci delle informazioni rispetto alla situazione aziendale con particolare riferimento al pagamento delle tredicesime ma purtroppo nessuno si è degnato di darci una risposta. - denunciano  Fim  Cisl e Fiom Cgil - Pur consapevoli della grave situazione in cui versa l'azienda, ci preme  gestire la fase attuale con massima collaborazione, trasparenza e comunicazione tra le parti. Il fatto che non ci sia stata la volontà di informarci non ci fa ben sperare. - concludono - Nelle prime settimane del nuovo anno, confidiamo in un incontro con  i vertici aziendali, altrimenti saremo  costretti a proclamare lo stato di agitazione » 28 /12/16
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28/12/2016 5 Minuti Cisl: Il 2016 delle Marche - Ccnl Legno - arredo -Auguri da Anolf Cisl
Il 2016 delle Marche: l’analisi e  le sfide per il nuovo anno della Cisl Marche. L'intervista a  Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche.Legno-arredo, firmato l’accordo per il rinnovo del contratto nazionale. Le interviste a Massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche, Salvatore Federico segretario nazionale Filca Cisl e Simone Vitturini, Rsu Filca Cisl Poltrona Frau.Gli auguri da sotto l’albero di Natale in Piazza Roma ad Ancona, di Ismaila, giovane senegalese accolto da Anolf Cisl Marche nel progetto Sprar, per l'accoglienza dei richiedenti asilo.https://youtu.be/2HphpAHJWhc
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23/12/2016 Contratto nazionale dei metalmeccanici: i lavoratori approvano
Partecipazione e ampio consenso dei lavoratori alle consultazioni sul contratto nazionale dei metalmeccanici. Nelle Marche, nelle 165 aziende metalmeccaniche, hanno votato 8.055 su 9.749 metalmeccanici, pari all’84% dei lavoratori interessati. Un risultato al di sopra di quello nazionale dove hanno votato 35.0749 lavoratori con un livello di consenso pari all’80,11% su circa 6000 imprese . Le consultazioni che si sono svolte nei giorni del 19-20-21 dicembre, arrivano dopo la firma dell’ipotesi di accordo sul contratto nazionale, del 26 novembre scorso, e delle assemblee con i lavoratori. «Siamo molto soddisfatti per l’apprezzamento espresso dai lavoratori su questo contratto che abbiamo sempre definito uno dei più complicati della storia dei metalmeccanici per il contesto di crisi e bassa inflazione in cui si è realizzato. Ma anche per il duro scontro avuto con Federmeccanica la cui posizione è cambiata dopo 20 ore di sciopero e il blocco degli straordinari - afferma Leonardo Bartolucci, Segretario Generale Fim Cisl Marche - . Siamo stati capaci di realizzare un contratto innovativo che recupera il potere di acquisto, riconosce vantaggi economici con l’utilizzo di benefits e dei fondi pensionistici, migliora le prestazioni del fondo sanitario esistente portandone il costo solo a carico aziendale, definisce nuove tutele come il diritto soggettivo alla formazione per ogni lavoratore, migliora le normative sulla conciliazione vita-lavoro, salute e sicurezza e su una più ampia partecipazione della rappresentanza anche sulle scelte strategiche aziendali. – conclude - In questo periodo ci impegneremo, come previsto nel contratto, anche per allargare la contrattazione a livello aziendale e territoriale e per la costruzione di un nuovo inquadramento professionale capace di valorizzare ancora meglio il merito nei luoghi di lavoro».
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19/12/2016 Teuco: siglato in Regione l'accordo sulla mobilità
Firmato oggi, lunedì 19 dicembre, l’accordo per la soluzione della crisi della Teuco di Montelupone. Azienda, organizzazioni sindacali e Regione Marche hanno siglato l'intesa nel tardo pomeriggio dopo 3 mesi di trattative. La società ha avviato lo scorso 18 ottobre la procedura per la riduzione di 108 unità occupate, nonostante il ricorso ai contratti di solidarietà “difensivi” a partire dal gennaio 2015. L’intesa prevede una gestione della crisi attraverso la cassa integrazione e la mobilità. Viene individuata un’eccedenza di personale di 55 unità, rispetto alle 108 precedentemente indicate, mentre complessivamente saranno 182 le persone interessate alla cassa integrazione per crisi aziendale, in vigore dal 1 gennaio al 31 dicembre 2017. I lavoratori che entro il 15 Febbraio 2017 manifesteranno la volontà di non opporsi al licenziamento riceveranno un incentivo all’esodo pari a 7.000 euro lordi, che verrà erogato in un’unica soluzione, se lasceranno l’azienda prima della termine della cassa integrazione. Successivamente (sempre nell’ambito delle 55 unità individuate), i lavoratori non ancora usciti verranno automaticamente collocati in mobilità. La società si impegna a presentare, a corredo della domanda di cassa integrazione, un piano di risanamento che definirà gli interventi correttivi intrapresi o da intraprendere per fronteggiare gli squilibri produttivi, finanziari e gestionali dello stabilimento che opera nel settore degli articoli sanitari e del benessere (wellness). Confermati anche l'anticipo della cassa integrazione straordinaria garantito da Nuova Banca Marche e il piano di recupero delle ferie non godute, che prevede per i lavoratori 3 settimane di ferie entro giugno, 3 entro agosto e 1 entro fine dicembre 2017. «Finalmente siamo riusciti a firmare l'accordo - commenta Giuliano Caracini della Femca Cisl - ma non ce la sentiamo di festeggiare: ricorrere alla cassa integrazione vuol dire limitare i danni». 19/12/2016
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19/12/2016 5 Minuti Cisl: Presidio Teuco davanti alla Regione - Sciopero lavoratori Tim
Vertenza Teuco, sciopero e presidio dei lavoratori davanti alla sede della Regione Marche. L'intervista a Giuliano Caracini, operatore Femca Cisl e Fabio Mariani delegato Femca Cisl Teuco. Sciopero nazionale dipendenti Tim, altissima adesione nelle Marche. Oltre 250 in corteo ad Ancona. L'intervista a Alessandro Gay, segretario generale Fistel Cisl Marche. 19/12/2016
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16/12/2016 Teuco: i lavoratori approvano la proposta di accordo
I lavoratori della Teuco hanno approvato la proposta di accordo sul piano di cassa integrazione emersa dal verbale dell'incontro in Regione di martedì 13 dicembre tra azienda e sindacati. 132 i votanti su 190 aventi diritto. 89 i favorevoli, 42 contrari e una scheda bianca. Un risultato che legittima il lavoro dei sindacati in vista del nuovo incontro in Regione, lunedì 19 dicembre. I punti della bozza di accordo sono sostanzialmente invariati, ma l'impegno è di concludere l'iter all'inizio della prossima settimana: «Rispettando la volontà dei lavoratori, trasformeremo il verbale della riunione di martedì in un accordo», spiega Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche. «Riteniamo di avere il pieno mandato per cercare l'accordo - aggiunge Giuliano Caracini della Femca Cisl - Durante gli ultimi 3 mesi i lavoratori sono sempre stati tenuti al corrente dell'andamento della trattativa». 16/12/2016
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16/12/2016 Leonardo Bartolucci ospite a Buonasera Marche
Il segretario generale della Fim Cisl Marche, Leonardo Bartolucci, ospite a Buonasera Marche del 14 dicembre per commentare l'accordo sul nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici. Tra i temi discussi in studio, la situazione nel distretti industriali marchigiani e le principali vertenze in corso. Conduce Lucio Cristino 16/12/2016
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15/12/2016 Sciopero èTv Marche, la solidarietà di Cisl Marche
SiGiM e Fistel Cisl Marche  hanno proclamato  per la giornata di venerdì 16 dicembre 2016, quattro ore di sciopero di tutti i lavoratori   di èTvMarche, per chiedere il pagamento  degli stipendi arretrati e contro la volontà del gruppo industriale Spallanzani di Reggio Emilia, di cedere Rete7. Nella stessa giornata di venerdì 16, dalle ore 10 alle 13, si svolgerà un presidio presso la sede di Interacciai e Privata Leasing  di Reggio Emilia,  dove   insieme ai lavoratori di  èTV e  Rete 7 ci sarà anche una delegazione di èTvMarche. Inoltre, come forma di protesta, in apertura dei  telegiornali del  16 dicembre verrà letto un comunicato dei lavoratori. La Cisl Marche esprime solidarietà e vicinanza ai lavoratori di èTvMarche e  aderisce all'appello #nonchiudetetv,  invitando  a testimoniare la propria solidarietà, scrivendo una mail a redazione@etvmarche.it, una lettera a èTv Marche  via Merloni 9 Ancona,  e a cliccare "mi piace" sulla pagina #nonchiudetetv   https://www.facebook.com/nonchiudetetv/?fref=ts
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14/12/2016 Legno Arredo: firmato l'accordo per rinnovare il contratto
14Sottoscritto nella giornata di martedì 13 dicembre tra FenealUil Filca Cisl Fillea Cgil e Federlegno l’accordo di rinnovo del settore Legno Arredo Industria, che coinvolge circa 250 mila lavoratrici e lavoratori. Positiva la valutazione dei sindacati, che definiscono l’intesa innovativa e rispondente alle richieste della piattaforma presentata a ottobre 2015. «Grazie alle iniziative messe in campo in questi mesi insieme alle lavoratrici e ai lavoratori del settore – dichiarano i segretari nazionali Pascucci-FenealUil, Federico-Filca Cisl, Meschieri-Fillea Cgil – siamo riusciti a respingere le irricevibili proposte avanzate inizialmente da Federlegno su aumenti salariali e lavoro flessibile e a prevedere, nonostante l’assenza di un nuovo modello contrattuale, un diverso metodo di calcolo dei minimi salariali, attuando in tal modo la proposta contenuta nel documento di CGIL, CISL, UIL ed uscendo dalla logica del recupero del potere d’acquisto basato solo sull’inflazione. Per la prima volta si introduce il concetto di benessere organizzativo mettendo al centro i lavoratori quali risorse principali per le imprese». Gli aumenti salariali ipotizzati nel triennio saranno pari a circa 75 euro a livello AE1 e 99 euro a livello medio AS1 in base al nuovo metodo di calcolo salariale che si baserà su due criteri. «Con il primo – spiegano i sindacati – si prevede una tranche di aumento fisso mensile, senza alcuna verifica, per rilanciare la domanda interna e favorire così l’aumento dei consumi, pari a 35 euro al parametro 100 e 46,90 al parametro medio, mentre con il secondo verranno erogate due tranche, gennaio 2018 e gennaio 2019, per il recupero del potere d’acquisto utilizzando l’indice inflattivo IPCA Generale che tiene conto anche dei costi energetici». Sul versante del welfare integrativo i sindacati fanno sapere che sono stati ottenuti importanti risultati per quanto riguarda la sanità integrativa e la previdenza complementare, con aumenti a totale carico dell’azienda sia del contributo al Fondo Altea, pari a 5 euro che si aggiungono ai 10 già previsti, che del contributo al Fondo Arco pari allo 0,30% a regime (totale 2,10%, completamente a carico delle aziende). A partire da gennaio 2017 verrà inoltre incrementato di 5 euro mensili l’elemento di garanzia retributiva (che si aggiungono ai 13 euro attuali, per un totale di 216 euro annui) che si applica alle aziende prive di contrattazione aziendale. Per quanto riguarda gli orari di lavoro viene previsto un aumento delle ore (112) che conferma la precedente normativa e prevede percentuali di maggiorazione che vanno dal 14 al 20%. «In tal modo – spiegano i segretari – abbiamo respinto completamente la posizione di Federlegno che obbligava al lavoro di sabato e domenica mirando ad una piena deregolamentazione e svuotando il ruolo della RSU». «In quanto alle regole del mercato del lavoro – fanno sapere Pascucci, Federico, Meschieri – è stato regolato positivamente l’apprendistato così come siamo riusciti a mantenere le percentuali previste per legge sui contratti a temine e in somministrazione, sui quali si terrà annualmente un incontro a carattere informativo con le rappresentanze sindacali». Vi sono poi altri aspetti importanti come le 16 ore di formazione per i lavoratori che opereranno per la prima volta in un cantiere e ulteriori 8 ore annuali sulla sicurezza nel cantiere. Prevista inoltre la certificazione del lavoro notturno e chiarita l’utilità dei periodi di congedo parentale ai fini della maturazione del T.F.R. Ora la parola passa ai lavoratori, chiamati ad esprimere il proprio parere sull’ipotesi di accordo entro febbraio 2017. Il contratto avrà validità triennale: dal 1° aprile 2016 al 31 marzo 2019.
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13/12/2016 Tombolini: negata l'autorizzazione a proseguire l'attività
Il Tribunale di Macerata ha respinto l'istanza per la ripresa temporanea dell'attività alla Tombolini Industrie dopo il fallimento dell'azienda di Urbisaglia. È naufragato il tentativo di affitto di ramo d'azienda che avrebbe riportato al lavoro i 150 dipendenti, sospesi da settimane e molti dei quali sfollati a causa del terremoto. Oggi pomeriggio si è tenuta un'assemblea dei lavoratori al teatro di Urbisaglia. «È un epilogo drammatico - commenta David Ballini, segretario regionale della Femca Cisl Marche - Il giudice Tinessa ha negato ogni ripresa dell’attività produttiva. Così in 150 restano senza lavoro e, per ora, senza prospettive. Tutto questo in un territorio già duramente provato dal terremoto. Oltre al deserto abitativo che si è creato, rischiamo adesso il deserto sociale e produttivo. È un’intera comunità, aziendale e territoriale, compresa nei due Comuni di Urbisaglia e Colmurano, che rischia di sfaldarsi e di impoverirsi». 13/12/2016
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13/12/2016 Niente tredicesima: sciopero alla Lomet Gruppo Ragaini
I lavoratori dello stabilimento del Gruppo Ragaini di Loreto sono in presidio da stamattina per chiedere all'azienda risposte sui pagamenti arretrati, sulla gestione degli ammortizzatori sociali e sulle prospettive future. La mobilitazione è stata decisa dopo la comunicazione del mancato pagamento della tredicesima, attesa soprattutto dai dipendenti in cassa integrazione a zero ore che così non avranno introiti fino a Natale. Da 29 mesi si attende l'avvio di una procedura di ristrutturazione del debito ma, nonostante i ripetuti sacrifici da parte dei lavoratori, l'azienda intende procedere in maniera unilaterale e continua a non dare risposte alle richieste dei dipendenti. Negli ultimi quattro anni, l'azienda ha fatto ampio ricorso agli ammortizzatori sociali: a marzo scadrà la cassa integrazione straordinaria, ma non si conoscono ancora le prospettive per i 320 dipendenti. Rimangono in sospeso anche i pagamenti di due premi, pari a 350 euro a lavoratore, mentre l'azienda ha in corso alcuni contenziosi con le società finanziarie e con i fondi pensione destinatari delle cessioni del quinto dello stipendio. 13/12/2016  
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13/12/2016 Wellness#Kepass: un progetto a misura di benessere
L’Istituto Podesti di Ancona ha ospitato la conferenza di lancio del progetto “Wellness#Kepass”, nell’ambito del programma Erasmus+. Il progetto risponde al bisogno di accrescere le competenze professionali nonché la motivazione degli studenti e dei giovani già qualificati del settore benessere nei suoi due indirizzi: ACCONCIATORE – ESTETISTA; attraverso tirocini formativi all’estero completamente finanziati dal programma ERASMUS+. 150 BORSE di Mobilità all’estero comprendenti: preparazione linguistica, viaggio, vitto alloggio, tutoraggio in loco e inserimento aziendale. La Regione Marche si è fatta promotore, affianco a IAL MARCHE Srl in qualità di coordinatore tecnico, di un’iniziativa che coinvolge partner europei di Spagna, Francia, Inghilterra, Irlanda del Nord, Malta e Portogallo. È rivolta agli istituti professionali marchigiani che gestiscono i percorsi IeFP del settore benessere e agli studenti dei corsi di formazione professionali per Estetista e Acconciatori di IAL MARCHE srl. Sono disponibili 562mila euro che consentiranno ai ragazzi di formarsi, fuori dall’Italia, nel campo delle cure estetiche e dei capelli, incrementando le loro competenze professionali e linguistiche. Un’esperienza che faciliterà anche l’ingresso nel mondo del lavoro, nazionale ed europeo, aiutando i partecipanti a concretizzare progetti di vita professionale. 13/12/2016
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12/12/2016 CPF di Filottrano, leader settore tessile -abbigliamento le preoccupazioni della Femca Cisl Marche
È forte la preoccupazione per il futuro di circa 70 dipendenti della ditta CPF di Filottrano (AN), azienda leader nel settore del tessile-abbigliamento. La situazione di crisi è iniziata nel mese di settembre, in coincidenza con la richiesta di concordato preventivo che il gruppo ha inoltrato al Tribunale di Ancona. A seguito di questa operazione, la mole di lavoro presente in azienda è progressivamente diminuita, determinando la richiesta di un periodo di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria che si concluderà il prossimo 24 dicembre. «Stiamo seguendo la vicenda con molta attenzione dall'inizio della crisi -  precisa Angelo Paolucci, operatore della FEMCA-CISL Marche - Temiamo seriamente che il notevole indebitamento di cui soffre attualmente l'azienda possa compromettere la possibilità di acquisire nuove commesse e di completare nel migliore dei modi quelle già esistenti. La produzione inerente la stagione primavera-estate si sta attestando su numeri notevolmente inferiori rispetto a quelli degli anni precedenti. Dimostrazione di questo dato è rappresentata dal fatto che circa la metà dei lavoratori è stata nel frattempo collocata in Cassa Integrazione. A sostegno della vertenza e nella speranza di ricevere dalla Direzione risposte chiare ed attendibili, abbiamo già proclamato una giornata di sciopero che si è tenuta in data 30 novembre. - prosegue Paolucci - Inoltre abbiamo chiesto un incontro con l'Assessorato al Lavoro della Regione Marche, fissato giovedì 15 dicembre. Come sindacato faremo di tutto per  individuare soluzioni idonee a garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Crediamo che sia necessario uno sforzo comune (Associazioni imprenditoriali ed Istituzioni politiche) finalizzato a non disperdere ulteriori posti di lavoro, in un territorio già aspramente colpito dalla crisi del settore manifatturiero che si trascina da almeno sette anni. - conclude - Il momento delle furbate e delle soluzioni spot è ormai terminato, occorre una  seria assunzione di responsabilità da parte di tutti». 12/12/16
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12/12/2016 Teuco: sciopero e presidio davanti alla Regione
I lavoratori della Teuco di Montelupone hanno scioperato stamattina, martedì 13 dicembre, con un presidio davanti alla Regione Marche, dove era in corso un incontro tra sindacati, azienda e assessorato al lavoro sui nodi degli esuberi e sul pagamento di tredicesima e tfr.  Dal tavolo sono emersi punti comuni che saranno sottoposti nei prossimi giorni al giudizio dei lavoratori. Lunedì prossimo, 19 dicembre, si terrà un nuovo incontro tra Regione, sindacati e azienda nel tentativo di raggiungere un'ipotesi di accordo 13/12/2016
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12/12/2016 5 Minuti Cisl: Rinnovo CCNL Metalmeccanici e Pubblico impiego
Rinnovo Contratto Metalmeccanici, Fim-Cisl Fiom-Cgil Uilm-Uil, Federmeccanica e Assistal firmano l'intesa. Un contratto storico, ora la parola passa ai lavoratori per l’approvazione. L'intervista a Leonardo Bartolucci, segretario generale Fim Cisl Marche.Lavoro pubblico, firmato l’accordo per il rinnovo contrattuale, riparte così la contrattazione in tutti i comparti statali. Il punto di Luca Talevi, segretario generale Cisl Fp Marche.https://youtu.be/agaC0lP6Y1s 
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09/12/2016 Tim: sciopero nazionale contro i tagli che penalizzano il lavoro
Fistel Cisl, Slc Cgil e Uilcom Uil  hanno proclamato per martedì 13 dicembre, sciopero nazionale di otto ore dei lavoratori Tim, con  manifestazione regionale ad Ancona, p.zza Roma ore 10,00.  Nelle Marche sono circa 850 i lavoratori coinvolti, tra reparti impiegatizi, tecnici e call center. Oltre 250 lavoratori marchigiani hanno sfilato per le strade di Ancona, a poche settimane di distanza dalle manifestazioni del 29 novembre davanti alle sedi storiche della Telecom, che nelle Marche ha visto un'adesione tra l'80 e il 90%. Tutti i sindacati delle Marche unitariamente, protestano per l’ulteriore deriva della società TIM (già Telecom Italia), che dopo la disastrosa privatizzazione e la successione di 4 amministratori delegati, non ha un chiaro piano industriale, sta perdendo centralità nello sviluppo della diffusione della ultra banda larga (Fibra), punta al taglio drastico dei costi per 1,6 mld di euro, principalmente attraverso la riduzione di salario, tutele e diritti dei lavoratori. Con l’ultima gestione dell’AD Cattaneo, i lavoratori hanno subìto l’eliminazione del premio di risultato 2015 e la disdetta del contratto integrativo, peraltro in assenza del rinnovo del CCNL TLC, ormai scaduto da 2 anni. In alternativa all’attuale contratto aziendale, TIM impone un taglio drastico a diritti e tutele, ad istituti salariali, dequalificazioni con riduzione di livello e salario, taglio delle sedi, come nel caso di Ancona Via Miglioli, con trasferimento in sedi fatiscenti come corso Stamira. L’azienda ha inoltre comunicato di voler controllare individualmente i lavoratori a distanza, per imporre loro meccanismi incentivanti o disincentivanti, con una sorta di cottimo, mirati all’aumento della produzione individuale. Tutto questo aggravato dal fatto che l’AD Cattaneo e soci si riservano un “premio speciale” di circa 55 milioni di euro, al raggiungimento di questi obiettivi. Quindi, mentre i lavoratori, già da anni in cassa integrazione, dovrebbero continuare la cura “dimagrante”, il top management si riserva un ottimo “banchetto”, in assenza di un piano complessivo di rilancio industriale. Nel frattempo, per esclusiva responsabilità aziendale, pendono sui lavoratori anche le imminenti decisioni dell’Autorità AGCOM, che potrebbero addirittura portare ad esuberi e/o trasferimenti territoriali tra i tecnici di rete, oltre 250 lavoratori sugli 850 totali. 13/12/2016
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09/12/2016 Concorso pubblico Vigili del Fuoco per 250 posti
Concorso pubblico, per titoli ed esami, per 250 posti nel Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.  IAL Marche  organizza corsi di preparazione ala prova selettiva  Concorso Pubblico VVFF  per maggiori informazioni contatta le sedi IAL.
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07/12/2016 Chiusura discarica di Moie di Maiolati, le preoccupazioni dei sindacati
FP Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti   esprimono forte preoccupazione per la sorte dei 20 lavoratori della  discarica di Moie di Maiolati dopo la  decisione da parte della  politica  di chiuderla. «Una chiusura  trattata con superficialità e  noncuranza da parte delle  amministrazioni comunali e provinciali.  - sottolineano i sindacati di categoria  - Nonostante avessero fatto  un’ ipotesi di completamento della discarica, che avrebbe favorito la continuità del lavoro, oggi fanno   marcia indietro.   Chiediamo con forza un confronto con le amministrazioni coinvolte  - concludono FP Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti  - affinché possiamo trovare una soluzione ai problemi e definire in particolare i criteri per la eventuale ricollocazione del personale.» 7/12/16   
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07/12/2016 Bilancio 2017: incontro tra i sindacati e il Comune di Ancona
Il Comune di Ancona e le organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil di Ancona, confederali e dei pensionati, hanno sottoscritto un verbale al termine del confronto sul bilancio di previsione 2017, mantenendo la buona prassi di partecipazione che ha portato alla condivisione di importanti tematiche che incidono sulla vita dei cittadini. L’impegno congiunto è di proseguire i confronti sulle fasi di attuazione del bilancio preventivo 2017, sull'analisi dei risultati conseguiti a consuntivo 2016 e sulle questioni centrali per lo sviluppo sociale ed economico della città a partire da Porto, Infrastrutture e reti di servizi. L’amministrazione comunica che l’adozione, tra i primi Comuni in Italia, del bilancio preventivo 2017 in tempi così celeri garantisce immediata capacità di spesa per la realizzazione degli investimenti senza dover passare per i limiti imposti dall’esercizio provvisorio. Il piano degli investimenti assume un peso economico e progettuale particolarmente rilevante, oltre 30 milioni di euro, in grado di incidere profondamente nella trasformazione della città, su cui si applicherà l’accordo raggiunto il 12 gennaio 2016 tra Cgil Cisl Uil di Ancona e amministrazione comunale in materia di appalti. Sul piano delle entrate rimangono immutate la pressione fiscale complessiva e le tariffe dei servizi a domanda. Inoltre il Comune di Ancona, nel triennio 2017-2019, ha in programma l’assunzione di 66 nuovi dipendenti, di cui 23 nel corpo della Polizia Municipale. Per quanto riguarda i servizi sociali inoltre la scelta dell'amministrazione è quella di garantire un livello di servizi superiore a quello minimo permesso dai soli trasferimenti statali e regionali: la quota di risorse proprie messe a disposizione dal Comune passa dal 46,22% del 2015 al 51,32% del 2017. Relativamente alla tutela della popolazione anziana le parti ritengono utile proseguire e rendere stabile il confronto sull’organizzazione dei servizi sociali, come avvenuto anche per il progetto “Insieme per la cura”. Su questo tema i tavoli di lavoro congiunti (assistenti sociali, terzo settore, volontariato, sindacati) ormai positiva prassi, hanno consentito il consolidamento di un efficace sistema di rete che migliora quantità e qualità dei servizi offerti ai cittadini in particolare per il contrasto alla povertà e come risposta ad anziani soli e all’handicap.
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02/12/2016 Credito cooperativo: sit in di protesta contro i tagli ingiustificati
Nei giorni scorsi, a causa di una richiesta di tagli che nel corso degli anni è diventata sempre più alta, è stata interrotta la trattativa con la Commissione Sindacale della Federazione Marchigiana delle Bcc per la definizione di una parte importante della retribuzione dei lavoratori del settore legata all’andamento della propria Bcc. Infatti, nonostante le Banche di Credito Cooperativo delle Marche abbiano quest’anno ottenuto un risultato migliore rispetto allo scorso anno (l’utile complessivo, a livello regionale, è passato dai 21,2 milioni di euro del 2014 ai 29 milioni del 2015), ancora una volta i loro amministratori, per quanto riguarda la parte di retribuzione legata all’andamento della banca, non vogliono riconoscere ai propri dipendenti il giusto compenso previsto dal Contratto. Nonostante le decurtazioni già concesse, i Presidenti e la Federazione Marchigiana delle Bcc chiedono una riduzione ancora maggiore rispetto a quella ottenuta, nell’evidente tentativo di scaricare sempre di più sulle spalle dei dipendenti il peso della crisi che sta attraversando il sistema bancario. La resistenza del sindacato a tali sempre maggiori richieste, nasce dal fatto che la necessaria politica del rigore che le aziende continuano a sostenere in ogni occasione - e che condividiamo – purtroppo non viene applicata ai compensi dei propri amministratori, dimenticando che la crisi del sistema è stata, in primo luogo, generata dai crediti deteriorati da loro concessi. Una politica del rigore che, per quasi tutte le Bcc, non trova riscontro nemmeno nel contenimento delle spese per consulenze, pubblicità, rappresentanza, viaggi ed altre voci dipendenti dalla loro discrezionalità. Per non parlare dell’assenza della dovuta, democratica alternanza nei consigli d’amministrazione della maggior parte delle Bcc, trasformando, di fatto, tale incarico, che è frutto di periodiche elezioni da parte dell’assemblea dei Soci, in una sorta di professione da portare ben oltre il raggiungimento della pensione. Con la conseguenza che questi stessi soggetti, da tempo già pensionati, con il loro atteggiamento proprietario, intenderebbero affrontare il problema degli esuberi del personale e di come far uscire i lavoratori ancor prima che essi abbiano maturato i requisiti per la pensione.
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02/12/2016 Tombolini: doppio presidio per il diritto al lavoro
Doppio presidio dei 150 lavoratori della Tombolini Industrie davanti alle sedi dell'Inps e del Tribunale di Macerata. La protesta è stata messa in atto ieri, giovedì 1 dicembre. per sbloccare l'istanza presentata al giudice delegato da parte di una società terza tesa a riprendere l'attività produttiva: per effetto del fallimento, i dipendenti sono sospesi senza salario e senza nessuna indennità. «Bisogna fare presto - commenta David Ballini segretario regionale della Femca Cisl Marche - ogni giorno che passa si aggrava la situazione dei dipendenti e si rischia di perdere le commesse in portafoglio». Mercoledì 30 novembre il sindaco di Urbisaglia e Ballini hanno avuto un breve incontro con il presidente del consiglio Matteo Renzi e con il commissario per la ricostruzione Vasco Errani per sollecitare una rapida soluzione. 02/12/2016
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02/12/2016 Servizi socio sanitari, il maceratese è in ginocchio. Serve unità tra istituzioni e forze sociali
L'impatto del sisma sul sistema sanitario, socio sanitario e assistenziale maceratese è stato devastante. I dati che la Cisl e la Federazione dei pensionati hanno raccolto dal confronto con istituzioni e altre forze sociali del territorio dimostrano che, da questo punto di vista, l'entroterra maceratese è in ginocchio. Sono 13 le strutture residenziali per anziani inagibili, insieme a 2 strutture per disabili e 2 per minori. Senza contare i danni alle strutture sanitarie dell'Area Vasta 3, prima tra tutti l'Ospedale di Comunità di Tolentino, così come l'RSA di San Ginesio, il Poliambulatorio di Sarnano ed altre ancora. Ad oggi stimiamo coinvolti più di 300 utenti che, va ricordato, sono tra le persone più fragili delle nostre comunità. Alcuni sono stati trasferiti in altre strutture simili a quelle di provenienza - gravando sulle stesse in termini di carichi assistenziali - altri in strutture recettive dove, giocoforza, non possono ricevere assistenza adeguata. Il Segretario regionale dei pensionati Cisl Marche Dino Ottaviani lancia poi un allarme.  «Numerose sono le segnalazioni che ci giungono dalle famiglie che hanno perso l'aiuto delle assistenti familiari private o il sostegno dei servizi di assistenza domiciliare pubblica,  e che oggi in solitudine devono prendersi cura dei loro familiari anziani». «In questo momento - afferma la Responsabile della Cisl di Macerata Silvia Spinaci - l'emergenza va gestita rimettendo al centro il territorio. La sfida, oggi più che mai, è ripristinare i presidi assistenziali dell'entroterra maceratese, ragionando insieme ai Sindaci su strutture più grandi, situate in posizione baricentrica e con bacini di utenza più importanti. Strutture che, in prospettiva, possono coltivare l'ambizione di diventare Case della Salute di bassa o media intensità assistenziale, rispondendo così in modo più efficace ed integrato ai bisogni socio sanitari della popolazione». «Considerando il ruolo che le strutture per anziani svolgono nelle comunità locali in termini di rapporto col territorio e con le amministrazioni locali che le gestiscono, va scongiurato in questa fase - prosegue Spinaci - il rischio di un massiccio ingresso di soggetti privati. Questi possono avere una funzione importante nella ricostruzione di presidi che però, a nostro avviso, devono restare a titolarità e gestione pubblica». La Cisl e la FNP ritengono necessario che una situazione di così profonda emergenza venga gestita nella massima unione di forze e intenti. Ai Sindaci dei nostri territori, che finora hanno simboleggiato il coraggio e la generosità della popolazione marchigiana, chiediamo ora di essere lungimiranti e coesi, facendo fronte comune e ricercando le sinergie necessarie, tra loro e con le forze sociali del territorio, per affrontare questo momento difficile. «A partire - conclude Silvia Spinaci - dal dibattito sull'ospedale unico, che in questo contesto acquista un rilievo particolare. Su questo esortiamo i nostri Sindaci a superare polemiche inutili e campanilismi dannosi. Da un confronto che può anche essere aspro in quanto schietto, deve alla fine levarsi una voce unica e forte, capace di incidere anche a livello regionale per il bene di tutti i cittadini maceratesi».   
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01/12/2016 Intesa per il rinnovo del contratto del Pubblico Impiego
Cgil, Cisl e Uil hanno firmato a Palazzo Vidoni l'accordo quadro con il Governo sul rinnovo dei contratti del pubblico impiego che finalmente sblocca un contratto fermo da 7 anni. Previsto per 3,3 milioni di lavoratori del settore un aumento medio di 85 euro lordi mensili.«È una svolta storica nel pubblico impiego. - commenta a caldo la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan - Riparte la contrattazione in tutti i comparti pubblici».  «Sono molto contenta, abbiamo fatto prevalere nuovamente la contrattazione e si è fatta valere la contrattazione sulla legge. - prosegue Furlan  - In questi anni infatti il contratto è stato spolpato dalle norme e ora attiveremo la contrattazione di secondo livello che garantirà non solo buste paghe più pesanti ma anche più qualità del servizio». Quanto alla parte economica, Furlan spiega che saranno poi i contratti a stabilire come andranno distribuiti gli 85 euro, «guardano innanzitutto ai lavoratori che più di altri hanno patito gli effetti della crisi e del blocco. Si tratta comunque di una cifra più che dignitosa. I dipendenti pubblici sono stati troppo tempo senza contratto. Finalmente saremo in condizione di rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini. Si è fatta un po' di giustizia». Anche il Segretario confederale Cisl con delega al Publico Impiego, Maurizio Bernava, commenta su Twitter l'accordo: «L'intesa sulla PA è la svolta che volevamo. Liberata la contrattazione per ridare speranza dignità futuro al lavoro pubblico». 30/11/2016
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28/11/2016 Anna Bartolini ospite a Buonasera Marche
Anna Bartolini, segretaria generale Cisl Scuola Marche, ospite in studio a Buonasera Marche per illustrare la situazione critica della scuola marchigiana dopo il devastante sciame sismico che ha colpito il Centro Italia. Conduce Lucio Cristino. 28/11/2016
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27/11/2016 Raggiunto un accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici
Conclusa la trattativa per il rinnovo del Ccnl dei lavoratori metalmeccanici tra la delegazione di Federmeccanica e Assistal e le Organizzazioni sindacali Fim-Fiom-Uilm. Una vertenza durissima, durata 13 mesi, 20 ore di sciopero, oltre a manifestazioni, presidi e centinaia di assemblee nelle fabbriche. Oltre 1,6 milioni i lavoratori interessati dal rinnovo. Quello che è stato sottoscritto è un contratto fortemente impegnativo e innovativo, centrato su elementi nuovi o rinnovati che muteranno profondamente ruolo, partecipazione, competenze e riconoscimento della professionalità dei lavoratori nelle aziende. Il diritto soggettivo più importante per tutti i metalmeccanici, dopo quello su salute e sicurezza, diventa quello della formazione a partire – ad esempio – da una campagna di recupero del gap di competenze digitali, assieme ad un rinnovato ed aggiornato diritto allo studio. Viene inoltre, finalmente, riconosciuto anche nel nostro Paese, come in gran parte d’Europa, il valore della partecipazione dei lavoratori e del sindacato nelle scelte strategiche aziendali, istituendo il Comitato consultivo di partecipazione in tutte le grandi aziende, e diffondendo la contrattazione di secondo livello per aumentare la produttività e valorizzare il contributo dei lavoratori. Un intervento importante anche su salute e sicurezza, dando un ruolo più forte agli RLS. Il welfare integrativo assume un peso, anche economico, molto importante e si affianca al salario, sul quale abbiamo convinto Federmeccanica a superare il decalage percentuale proposto e a riconoscere la rivalutazione sulla base dell’Ipca. Complessivamente il beneficio economico per ciascun lavoratore sarà di 92,68 euro al mese (85 euro tra salario diretto derivante dall’inflazione, e salario indiretto: sanità integrativa (12 euro), welfare (19,69 euro) e previdenza complementare (7,69 euro) + 7,69 euro di formazione. Fortemente potenziate anche Metàsalute, l’assistenza sanitaria integrativa (156 euro totalmente a carico delle aziende e riconosciuto a tutti i lavoratori metalmeccanici e ai loro familiari a carico, anche ai conviventi) e Cometa, la previdenza integrativa, che vede aumentare il contributo a carico dell’azienda dall’1,6% al 2% per incentivare e valorizzare uno strumento fondamentale per le pensioni del futuro, soprattutto per i giovani. 26/11/2016  
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22/11/2016 Sanità post sisma: tante problematiche, serve il confronto
Gli eventi sismici hanno messo a dura prova il sistema sanitario maceratese. In questo contesto, secondo la CISL, è fondamentale che la Direzione dell’Area Vasta 3 si impegni a mantenere alto e costante il livello di confronto con le forze sociali, per individuare meglio i bisogni dei cittadini e definire risposte efficaci e condivise, anche alla luce della situazione particolare dei lavoratori, che con dedizione stanno sostenendo maggiori carichi di lavoro pur trovandosi spesso in condizioni personali difficili proprio a causa del terremoto. «Cogliamo con favore la disponibilità di recente manifestata dalla Direzione a confrontarsi con il sindacato per definire obiettivi di tutela specifica per i lavoratori della sanità colpiti dal sisma –afferma Sistino Tamagnini, Segretario Regionale CISL FP - ma quegli obiettivi devono ora essere realizzati con strumenti aggiuntivi, definiti attraverso atti formali. Altrimenti rimaniamo fermi agli annunci, quando i lavoratori hanno più che mai bisogno di fatti concreti». Per questo chiediamo che il confronto prosegua in modo serrato e costante. «Un confronto che in queste condizioni straordinarie è ancora più necessario, visto che – aggiunge Tamagnini - già incontriamo difficoltà ad utilizzare gli ordinari istituti contrattuali (si pensi alle incertezze sul regolamento sulla pronta disponibilità o al fatto che ci troveremo a firmare un contratto integrativo su base teorica visto che non c’è alcuna certezza sulla disponibilità e la quantificazione del fondo di comparto)». «C’è un’emergenza nell’emergenza – precisa Dino Ottaviani Segretario Regionale FNP CISL -, quella relativa agli anziani soli, malati, non autosufficienti». Il sisma ha distrutto o reso inagibili la buona parte delle strutture residenziali dell’entroterra maceratese, costringendo al trasferimento degli anziani in altre strutture, alcune non del tutto adeguate perché di carattere ricettivo, o al domicilio. Ma al contempo stanno anche crescendo le difficoltà nell’erogazione dei servizi di assistenza domiciliare. «Un’emergenza che rischia di divenire un vero dramma sociale se non si interviene quanto prima con soluzioni efficaci. Per questo – prosegue Ottaviani - abbiamo chiesto a tal riguardo un incontro urgente alla Regione, ma il tema va presidiato e affrontato anche a partire dal territorio, perché è il territorio che ora deve essere davvero potenziato per rispondere a situazioni difficili come queste». «Un sistema così profondamente sotto stress non è in grado di fare i conti con i processi di riconversione che dovrebbero essere portati a termine entro la fine del 2016 – chiosa Silvia Spinaci, Responsabile della CISL di Macerata -. Non si possono gestire i tempi della riconversione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità facendo finta che il 26 e il 30 ottobre non sia successo nulla». E invece il terremoto ha alterato il funzionamento dei piccoli ospedali: Tolentino è un ospedale fantasma e altre strutture (Recanati e Matelica in particolare) si trovano ad ospitare gli anziani delle RSA rese inagibili dal terremoto. «Chiunque si accorgerebbe che non è questo il momento per forzare i tempi della riorganizzazione. Per questo – aggiunge Spinaci - come CISL rinnoviamo l’invito che abbiamo già espresso alla Giunta Regionale a differire la chiusura dei Punti di Primo Intervento a quando il sistema abbia ritrovato quel minimo di stabilità necessario per procedere a un intervento così importante di riorganizzazione». 22/11/2016
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21/11/2016 Riconversione Eridiana Sadam di Jesi, le preoccupazioni dei sindacati
Fai Cisl  Flai Cgil Uila Uil  esprimono forte preoccupazione  per la situazione difficile ed incerta in cui si trovano  i dipendenti della Eridania Sadam di Jesi . «Il licenziamento di tutto il personale avvenuto a luglio 2015 e l'uso della mobilità comincia a far sentire i suoi effetti sulla pelle delle persone.   - affermano i sindacati di categoria -  C'è chi già ha esaurito lo strumento della mobilità e chi esaurirà gli effetti  entro il 2017.  La legge 81 del 2006 prevedeva la ricollocazione dell' intero personale in quanto il sito saccarifero di Jesi era "sito di interesse nazionale" - continuano i sindacati di categoria- ma l'iter autorizzativo si è allungato. Ora  sembra che la Conferenza dei servizi comunale di Jesi che autorizza si riunirà  a breve.»  Per  Fai Cisl  Flai Cgil Uila Uil   è paradossale autorizzare la costruzione del mega centro commerciale senza  prevedere la ricollocazione dei lavoratori per cui quel progetto era stato pensato concordato ed approvato con un accordo tra Regione, azienda e sindacati.   «Contrasteremo insieme ai lavoratori  - rilanciano -   un' autorizzazione che non dia a breve soluzioni occupazionali per i dipendenti Sadam oggi senza lavoro . Auspichiamo che la Regione Marche sia vigile controllore degli accordi esistenti e che la Azienda Eridiana Sadam sia richiamata ad una assunzione di forte responsabilità morale ed economica nei confronti di tutti coloro che attendono il reinserimento lavorativo » - concludono i sindacati . Previsto un  tavolo tecnico tra Regione e Azienda per definire percorsi di natura formativa che permettano il ricollocamento dei 65 dipendenti Sadam, è emerso  oggi nell'incontro  tra Regione, Azienda e Sindacati.Ancona 21/11/16 
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21/11/2016 Cgil Cisl e Uil lanciano l'allarme sulla gestione della sanità marchigiana
Un assetto gestionale dell’Asur pasticciato e ingestibile, con ripercussioni negative sia sul personale sia sui servizi. È il giudizio di Cgil, Cisl e Uil Marche rispetto alle proposta della giunta regionale sulla legge 13 del 2013, relativa alla rappresentanza dei lavoratori in sanità: le segreterie hanno chiesto un immediato incontro ai presidenti di Giunta, Consiglio e IV commissione. Da qui, dunque, parte l’affondo dei sindacati contro l’esecutivo regionale sulla sanità: solo la punta di un iceberg. Proprio la giunta, nei giorni scorsi, aveva consegnato al Presidente della IV commissione, Fabrizio Volpini, il testo delle modifiche che, di fatto, rafforza lo schema di centralizzazione delle relazioni sindacali che aveva ispirato la legge del 2015 nei cui confronti il sindacato aveva da subito espresso forti perplessità. Per risolvere l’impasse, era intervenuto anche il consiglio regionale sospendendone l’efficacia fino al 31 dicembre 2016, per dare la possibilità di trovare una soluzione. Un impegno sottoscritto in un verbale l’11 gennaio 2016 tra sindacato, Presidenti di Giunta, Consiglio e della IV commissione. Il confronto che si è sviluppato, nei mesi successivi, con Volpini aveva permesso di intravvedere un’ipotesi condivisa che poteva garantire l’autonomia contrattuale delle rsu (rappresentanze sindacali unitarie) di area vasta e un processo di armonizzazione della contrattazione nell’ambito regionale. La scelta della Giunta vanifica questo confronto, smentisce il percorso validato dallo stesso Ceriscioli. Secondo i sindacati, in questi ultimi anni, la gestione della sanità si è fatta più critica sia per i servizi ospedalieri e territoriali, sia per i lavoratori le cui condizioni sono peggiorate. I tempi di attesa, aldilà degli annunci, non si sono realmente ridotti. La giunta ha potuto chiudere il bilancio 2015 con quasi 60 milioni di utile, a scapito, però, del livello di qualità dei servizi. Anche le nuove assunzioni promesse dal Presidente, dopo i tagli di questi anni, non saranno ancora in grado di garantire il ripristino della funzionalità dei servizi. I sindacati accusano la Giunta di non aver applicato l’intesa firmata nel 2014, con il precedente esecutivo, e riconfermata dalla giunta Ceriscioli. Un documento che contemplava interventi concreti in tutti i settori, a cominciare dal rafforzamento di servizi territoriali fondamentali come la domiciliarità. Negli anni, invece, sono cresciute la sanità privata e la mobilità passiva. I tagli ai privati hanno riguardato solo gli appalti dei servizi e il trasporto sanitario. Nel corso degli anni, è diminuita anche la capacità programmatoria; sul fronte dell’edilizia ospedaliera si lanciano propositi e, intanto, nessun cantiere è stato avviato, neanche quello di Osimo. 21/11/2016
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21/11/2016 Terremoto: firmato il contratto di utilizzazione straordinario
Mercoledì 16 novembre, dopo lunga trattativa, è stato firmato il contratto di utilizzazione straordinario del personale docente, educativo ed Ata colpito dal sisma che ha perso la propria abitazione e del personale che deve cambiare sede perché la propria scuola risulta totalmente inagibile. «Una trattativa, iniziata lo scorso 7 novembre, molto complessa che abbiamo portato avanti – affermano i sindacati della scuola di Cgil Cisl Uil e Snals - difendendo con forza il principio che le necessarie tutele del personale fossero strettamente connesse con quelle di cura e salvaguardia delle comunità scolastiche». Sono 32 gli Istituti scolastici con plessi lesionati e inagibili, di cui 23 istituti comprensivi e 9 istituti superiori. Gli edifici controllati sono 362: 166 hanno subito lesioni e 85 risultano totalmente inagibili. Circa 10000 gli alunni coinvolti. Il contratto sottoscritto permetterà agli insegnanti di essere utilizzati, nel rispetto del principio della continuità didattica, sia sulle nuove classi che verranno attivate e che accoglieranno gli alunni delle comunità sfollate sulla costa, sia sulle classi che stanno progressivamente riaprendo nei comuni colpiti dal sisma. Ora, con la pubblicazione del decreto sul terremoto e con la sottoscrizione del contratto straordinario sull’utilizzazione del personale, ci sono tutte le condizioni affinché vengano attivate tutte le procedure per consentire in tempi brevi a tutti gli alunni di tornare a scuola. Nel confermare la disponibilità delle OO.SS. a fornire la più ampia collaborazione, chiediamo a tutti i soggetti coinvolti, in particolare alla Regione ed alla Direzione Scolastica regionale, di impegnarsi al massimo per riaprire tutte le scuole entro i primi di dicembre. 21/11/2016
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21/11/2016 5 Minuti Cisl: Speciale Terremoto. Ricostruire partendo dal lavoro
Speciale Terremoto. L'impegno della Cisl per la ricostruzione, a partire dal lavoro. Le interviste alla Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan, in visita nell'area del sisma, e all'imprenditrice Orietta Varnelli. Da Visso, le testimonianze dei lavoratori delle aziende colpite, tra la difficile ripresa dell'attività e la speranza di una rapida rinascita dei territori. 21/11/2016
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18/11/2016 Sciopero del settore Tessile Abbigliamento: presidio davanti a Confindustria
Filctem-cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil delle Marche hanno indetto  venerdì 18 novembre una giornata di fermo produttivo del settore Tessile Abbigliamento Industria nelle Marche con presidio davanti alla sede di Confindustria di Ancona. La vertenza per il rinnovo contrattuale sarà illustrata in un ciclo di assemblee in tutta la regione Marche. In questo momento cosi delicato per i cittadini della nostra regione, colpita dai tragici eventi del terremoto, le Organizzazioni Sindacali del settore continueranno a promuovere nelle assemblee, tutte le iniziative organizzate a livello confederale, per il sostegno delle popolazioni duramente colpite dal sisma, e per tutte le azioni di sostegno che saranno necessarie per la tutela dei lavoratori, a partire dall'estensione degli ammortizzatori sociali.
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18/11/2016 Integrazione Inrca - Ospedale di Osimo: nessun confronto sul personale
CISL FP Marche esprime forte preoccupazione per il contenuto dell’accordo operativo, che prevede l’avvio del processo di integrazione tra l’INRCA e l’Ospedale di Osimo, sottoscritto nello scorso mese di ottobre, e assunto dall’Inrca con delibera il 18.10.2016. Il documento, firmato dal Direttore dell’Inrca, dal Direttore dell’ ASUR e da quello dell’ Area Vasta 2, prevede all’art.8 l’utilizzo del personale sanitario delle due strutture “indifferentemente nei due presidi dell’INRCA e di Osimo, secondo le esigenze organizzative”, nessun riferimento ad un confronto preventivo con le Organizzazioni Sindacali e le RSU su eventuali spostamenti di personale, né agli accordi già sottoscritti come ad esempio mobilità del personale, relazioni sindacali, indennità, vigenti nelle due aziende. Si pensa forse ad un utilizzo disinvolto degli organici, già carenti, per coprire di volta in volta le esigenze nelle due strutture? Il protocollo in questione estende la sperimentazione, inizialmente attivata solo per chirurgia e urologia, a tutte le altre discipline presenti nell’ospedale di Osimo, prevedendo che la sperimentazione abbia conclusione il 30 settembre 2017. Con quali criteri il personale sarà utilizzato nelle due strutture? Perché tale integrazione non è oggetto di periodici confronti con le rappresentanze del personale? Come CISL Funzione Pubblica chiediamo che si esca dall’ambiguità e che si mettano in chiaro i percorsi giuridici e organizzativi che i due plessi ospedalieri dovranno affrontare nel prossimo futuro; che si convochi immediatamente le RSU e le OO.SS e si istituisca un tavolo di confronto, necessario per accompagnare il percorso di integrazione. Nessuna integrazione è possibile a dispetto del personale che deve attuarla e questo dovrebbe ormai essere ben chiaro nella testa di chi da tempo gestisce la sanità marchigiana.
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17/11/2016 A Roma per cambiare il decreto sulle Camere di Commercio
Riparte la mobilitazione del personale delle Camere di Commercio. Lunedì 21 novembre è in programma a Roma, in via Molise davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico a partire dalle ore 14, una manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori del sistema camerale contro il provvedimento di riforma delle Camere di commercio e per la difesa di oltre 2.000 posti di lavoro a rischio tra la rete camerale e Unioni regionali e aziende speciali. Un'iniziativa promossa da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl e da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per sottolineare come, nell'iter di approvazione del decreto di attuazione della riforma Madia, “il governo, e in particolare il dicastero dello Sviluppo economico, non abbiano ritenuto di cogliere molti dei pareri offerti dal Parlamento di modifica del provvedimento di riforma delle Camere di commercio, così come di incontrarci e ascoltare le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”. Per le categorie del lavoro pubblico e del terziario di Cgil, Cisl e Uil il governo, “negando il confronto, dimostra come quella delle Camere di commercio non sia altro che una vera e propria contro riforma col solo obiettivo di smantellare il sistema camerale”. I sindacati, infatti, sostengono “l'esigenza di una riforma vera che metta al centro il valore e l'impegno dei lavoratori coinvolti e l'esigenza di un sistema camerale come riferimento centrale e insostituibile per rilanciare sviluppo e crescita nei territori”. Per queste ragioni, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl e Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, “ci opponiamo al provvedimento in fase di approvazione e saremo in piazza lunedì 21 novembre: il decreto nei suoi prossimi passaggi deve radicalmente cambiare, il governo deve tornare sui suoi passi e tenere conto delle proposte che abbiamo fatto, e che il Parlamento ha accolto, a partire dalle necessarie misure di salvaguardia dei livelli occupazionali del sistema camerale”. 17/11/2016
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16/11/2016 Sisma nelle Marche, Annamaria Furlan: «Ricostruire ripartendo dal lavoro »
“ Per ricostruire le aree colpite dal terremoto dobbiamo ripartire dal lavoro. Le fabbriche devono essere riaperte, i luoghi di lavoro devono essere di nuovo resi attivi, dobbiamo tenere le cittadine ed i cittadini su questi territori perché siano parte viva e determinante nella ricostruzione”,  ha esordito Annamaria Furlan, Segretaria Generale della Cisl Nazionale, nella mattinata di oggi  a Recanati a margine del Consiglio Generale della Cisl Marche interamente dedicato al tema della ricostruzione delle aree marchigiane colpite dal sisma. "Si deve ripartire dalla centralità del lavoro: tiene insieme le famiglie, radica le persone sul proprio territorio ed è fondamentale per la ripresa" ha sottolineato la Furlan. "Fa molto bene il Governo italiano a dire all’ Europa che oggi il nostro paese ha due priorità ed emergenze davvero importanti: la questione dei migranti e la ricostruzione con la messa in sicurezza del nostro territorio nazionale che sia valida per tutti i luoghi di lavoro, per le scuole e le università soprattutto dei paesi colpiti dal terremoto. Al centro di qualsiasi operazione però va messa la persona e la sua dignità. Facciamo bene a tenere duro in Europa su questi due temi, è necessaria flessibilità economica che riconosca le emergenze vitali ed importanti per il nostro paese" . Nella mattinata a Recanati presenti  circa 200 sindacalisti e operatori arrivati da tutto il territorio regionale . Ai lavori sono intervenuti  anche il Magnifico Rettore dell’Università di Camerino, Flavio Corradini,  l’imprenditrice Orietta Varnelli,  Sante Stangoni,  Sindaco di Acquasanta Terme e  l’Assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti. Nel pomeriggio, la Segretaria Generale ha raggiunto Visso per incontrare, nei pressi dello stabilimento della Svila, i lavoratori delle aziende colpite dal sisma, ai quali ha espresso la propria vicinanza e sostegno insieme al Segretario Generale della Fai Cisl Nazionale, Luigi Sbarra. E’ seguito   un momento di ascolto dei bisogni delle comunità locali rappresentate dai sindaci dei Comuni di   Pieve Torina, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Pievebovigliana e Muccia “Una giornata importante che ci ha permesso  di fare una riflessione  sulle sfide che i marchigiani devono affrontare, dalla emergenza, alla ricostruzione, al progetto per un nuovo sviluppo - ha affermato Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche - A Visso abbiamo espresso solidarietà  concreta  ai lavoratori e alle comunità colpite : quanto avvenuto non deve sparire dalla coscienza collettiva del Paese“. Dopo le scosse del 26 e del 30 ottobre, la Cisl ha rinnovato l’appello al mondo del lavoro ad aderire alle iniziative di solidarietà già in atto da agosto, in particolare le sottoscrizioni per raccogliere contributi volontari da imprese e lavoratori equivalenti a un’ora di lavoro in un fondo da destinare a servizi e strutture di pubblica utilità nelle aree terremotate e a favore della popolazione locale. 20161117_tabloid001 16/11/2016
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15/11/2016 Sisma, è emergenza per gli anziani non autosufficienti
E' emergenza per la situazione degli anziani non autosufficienti nei territori colpiti dal sisma. La violenza delle scosse ha reso inagibili almeno 19 strutture residenziali delle Marche, tra Case di riposo, Residenze protette e Residenze Sanitarie Assistenziali. Si stima siano circa 470 gli anziani marchigiani non autosufficienti ricollocati in altre strutture, al domicilio o presso Hotel e Scuole. Gli indici di invecchiamento nelle zone interne delle tre province più colpite dal sisma - Macerata, Fermo e Ascoli Piceno - sono tra i più elevati in tutto il Paese. Si stima che in questi territori risiedano quasi 30.000 anziani non autosufficienti, per i quali, dopo il sisma, la situazione è divenuta ancora più drammatica. Numerose sono le segnalazioni di difficoltà nell'erogazione dei servizi di assistenza domiciliare da parte dei Comuni e delle cure domiciliari gestite dai Distretti sanitari. Un fenomeno aggravato dalla "fuga" di tante assistenti familiari private, a seguito della quale moltissime famiglie - spesso a loro volta "sfollate" o in grande difficoltà -  sono rimaste sole a prendersi cura dei loro congiunti non autosufficienti. Il 5 luglio scorso le Organizzazioni sindacali dei pensionati di SPI FNP e UILP Marche hanno presentato alla Regione Marche il documento "Proposte per una nuova politica regionale sulla non autosufficienza". In estrema sintesi si chiedeva lo stanziamento di un fondo regionale per il finanziamento di un piano straordinario di servizi residenziali, diurni e domiciliari per le persone non autosufficienti e le loro famiglie. SPI FNP e UILP ritengono necessario, ora più che mai, che la Regione dia risposte alle proposte in esso contenute, riscontri indispensabili e non più procrastinabili alla luce dei nuovi e più pregnanti bisogni emersi a seguito del sisma. Prosegue intanto la sottoscrizione nazionale per la raccolta di fondi da destinare ad interventi su servizi e strutture di pubblica utilità. SPI FNP e UILP Marche hanno chiesto l'intervento delle Federazioni nazionali per contribuire ad un progetto di ricostruzione di alcune strutture residenziali per anziani, da individuare in raccordo con le istituzioni territoriali. Dentro questa cornice, anche a seguito del confronto avviato tra Giunta regionale e forze sociali sulle principali emergenze in corso, tra le quali scuola e lavoro, i sindacati dei pensionati chiedono alla Regione un incontro urgente per aprire un confronto specifico su questo tema, volto ad adottare soluzioni efficaci e condivise per gestire la fase dell'emergenza, garantire la continuità nell'assistenza e iniziare da subito a programmare il futuro assetto dei servizi per le persone non autosufficienti e per le loro famiglie. Le Segreterie regionali SPI CGIL, FNP CISL UILP UIL
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14/11/2016 5 Minuti Cisl: Speciale Terremoto. Il lavoro colpito dal sisma
Speciale Terremoto. Il punto sul lavoro colpito dal sisma. Le interviste a Roberto Mocci delegato Fai Cisl, Stabilimento Acqua Nerea-Castelsantangelo sul Nera (MC), Stefano Pepa,  Fai Cisl  Marche. Da Tolentino l'intervista a Rocco Gravina Fim Cisl Marche. 14/11/2016
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11/11/2016 Tombolini Industrie: i lavoratori chiedono di proseguire l'attività
Oggi, venerdì 11 novembre, tutti i lavoratori della Ditta Tombolini Industrie Srl riuniti in assemblea sindacale hanno ribadito la fiducia ai vertici aziendali e la loro disponibilità a trovare soluzioni con l'azienda per continuare il loro rapporto nonostante l'attuale sospensione, e dunque in assenza di salario, causata dalla dichiarazione di fallimento della società. I lavoratori chiedono alle istituzioni di adoperarsi affinché possano continuare a prestare la propria opera lavorativa nei modi e nelle forme possibili. I dipendenti hanno aderito all'unanimità al progetto per la ripresa lavorativa proposto dalla Tombolini Srl con contratti temporanei attraverso l'uso oneroso delle attrezzature esistenti. Le organizzazioni sindacali, nel fare propria tale richiesta, evidenziano come la ripresa lavorativa sia indispensabile per il futuro occupazionale, unendosi a tale richiesta presso il competente Tribunale per la relativa autorizzazione, che verrà presentata dalla Tombolini Srl. 11/11/2016
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07/11/2016 Centri per l'impiego, 84 posti a rischio. Manifestazione a Roma
Una folta rappresentanza dei lavoratori dei 13 Centri per l'impiego marchigiani, a tempo indeterminato e determinato, saranno presenti a Roma oggi, lunedì 7 novembre, alla manifestazione nazionale unitaria che si terrà davanti al Ministero del Lavoro. A rischio a fine anno i contratti nelle Marche di 84 lavoratori precari operanti da anni presso i centri per l'impiego, ovvero uno dei servizi fondamentali nell'emergenza lavoro che da anni vive anche la nostra regione. Urge l'avvio di percorsi di stabilizzazione che da anni la Cisl chiede a livello nazionale e regionale. Urgono immediati provvedimenti normativi anche per il funzionamento quotidiano dei centri. Attualmente i costi del funzionamento del servizio sono per 2/3 a carico dello Stato ed 1/3 della Regione in attesa che decolli l'Agenzia Nazionale per il Lavoro, ma dal 2017 non è dato ancora sapere chi organizzerà il servizio. Le stesse Province, cui sono ora funzionalmente assegnati i lavoratori, potrebbero non esserci più dopo il Referendum. Gli oltre 500 lavoratori complessivi dei Ciof Marche chiedono chiarezza e risposte concrete . È incredibile che proprio nel momento in cui vi è grande necessità di servizi per il lavoro, da anni non si investa sui Centri per l'Impiego lasciandoli operare nella incertezza più completa. Dalla manifestazione di oggi si attendono risposte concrete per il bene dei lavoratori e dei cittadini che quotidianamente affollano i Centri per l'Impiego
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07/11/2016 5 Minuti Cisl: Speciale Terremoto Centro Italia
Speciale Terremoto:  colpito il cuore della montagna marchigiana. Nulla è più come prima, dopo la scossa di magnitudo di 6.5, del 30 ottobre  scorso. Oltre 21 mila gli sfollati nelle Marche, colpito anche il lavoro. Tante le aziende, soprattutto del settore agroalimentare, che hanno subito danni. Le interviste a  Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche e Giuseppe Giorgetti, segretario generale Fai Cisl Marche . 07/11/2016
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04/11/2016 Edilizia: sciopero per la vita. I sindacati incontrano Regione e Inail
Sciopero nazionale di un’ora il 7 Novembre ed assemblee in tutti i cantieri per denunciare un pericoloso aumento degli infortuni gravi nel settore dell’edilizia. Incontro con Regione Marche ed INAIL il giorno 8 Novembre per chiedere alle Istituzioni di fermare la scia di sangue nei cantieri edili marchigiani. Sono queste le iniziative che i sindacati di categoria Feneal Uil Filca Cisl e Fillea Cgil svolgeranno nelle Marche nei prossimi giorni. «I numeri sono preoccupanti. I dati INAIL confermano il calo degli infortuni sul lavoro, ma in edilizia crescono drammaticamente i numeri relativi agli infortuni mortali e alle malattie professionali». Nelle Marche nel 2015 ci sono stati nei cantieri edili 1303 infortuni,quasi un infortunio ogni ora di lavoro. Erano 1689 nel 2013 e 1422 nel 2014. Nello stesso periodo gli infortuni mortali sono più che raddoppiati; 3 nel 2013, 7 nel 2014 e 8 nel 2015. Aumentano anche le malattie professionali; 571 nel 2013, 628 nel 2014, 794 nel 2015. Secondo i sindacati «la crisi ha favorito la crescita del lavoro nero ed irregolare, ha peggiorato le condizioni di lavoro e di mercato spingendo molti imprenditori a risparmiare sul tema della salute e sicurezza. Contemporaneamente si sono ridotti i già scarsi investimenti pubblici e gli organici del sistema ispettivo». I sindacati di categoria FENEAL-UIL FILCA-CISL FILLEA-CGIL hanno incontrato la direttrice regionale dell’ INAIL Marche Anna Maria Pollicheni per denunciare il pericoloso aumento degli infortuni nei cantieri edili marchigiani. «I numeri sono preoccupanti. I dati INAIL confermano il calo degli infortuni sul lavoro, ma in edilizia crescono drammaticamente i numeri relativi agli infortuni mortali e alle malattie professionali». Per fermare gli infortuni FENEAL-UIL FILCA-CISL FILLEA-CGIL ritengono che occorrono più risorse per la formazione dei lavoratori e maggiori incentivi per le imprese che investono in sicurezza. I Sindacati hanno chiesto all’INAIL un piano straordinario di prevenzione per il settore edile che punti ad una formazione di qualità attraverso il coinvolgimento delle scuole edili e dei CTP, ed il sostegno alla figura del Rappresentante dei Lavoratori Territoriale (RLST) ritenuta più idonea per favorire il coinvolgimento dei lavoratori indispensabile per la prevenzione degli infortuni. «Una attenzione particolare andrà riservata ai cantieri della ricostruzione post terremoto perché sicuramente arriveranno imprese poco chiare e bisognerà fare molta attenzione, soprattutto sui sub appalti». 08/11/2016
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03/11/2016 Dario Dominici ospite a Buonasera Marche
Dario Dominici, Segretario generale Slp Cisl Marche intervistato da Lucio Cristino, sulla grave situazione in cui stanno lavorando, in particolare nelle Marche, i dipendenti di Poste Italiane in vista dello sciopero nazionale del  4 novembre  con manifestazioni in tutta Italia. https://youtu.be/mNHcITgVGuA 
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31/10/2016 5 Minuti Cisl: Sanità da curare - Sciopero e presidio Teuco
"Una sanità da curare" manifestazione regionale Cgil Cisl Uil, contro le mancate politiche sanitarie e sociali della Regione. Interviste a Sauro Rossi, segretario regionale Cisl Marche; Armando Bianchini, pensionato, e Lorenzo Papa operatore prevenzione Area Vasta 2. Sciopero e presidio dei lavoratori della Teuco di Montelupone contro i 108 licenziamenti annunciati dall'azienda. L'intervista a Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche, in presidio con i lavoratori . 31/10/2016
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26/10/2016 Sanità da curare: risposte vere ai problemi sociali e sanitari nelle Marche
Una mobilitazione sulla sanità e sul sociale  delle Marche perché le scelte della Regione non vanno nella giusta direzione. Con questo slogan, oggi prende il via la manifestazione regionale di Cgil, Cisl e Uil Marche, in programma nella sala Figc di Ancona, presenti le confederazioni sindacali, le rispettive categorie di settore e tanti lavoratori e pensionati. Dopo il presidio sul diritto allo studio, secondo step, oggi, di una serie di iniziative di mobilitazione contro le politiche della Regione, che proseguiranno anche nelle prossime settimane.  Secondo i sindacati, in questi ultimi anni, la gestione della sanità è andata peggiorando sia per i servizi ospedalieri e territoriali, sia per le liste di attesa che si sono allungate sia per i lavoratori le cui  condizioni sono peggiorate. Quanto alle nuove assunzioni promesse dal presidente, per Cgil, Cisl e Uil,dopo i tagli di questi anni, anche quando si concretizzeranno, non saranno ancora  in grado di garantire il pieno ripristino della funzionalità dei servizi. I sindacati accusano la Giunta di non aver applicato l’intesa firmata nel 2014, con il precedente esecutivo, e riconfermata dalla giunta Ceriscioli. Un documento che contemplava interventi concreti in tutti i settori. Piuttosto, negli anni, anziché nuovi servizi territoriali, si sono viste solo chiusure, sono cresciute la sanità privata (aumentata dal 2011 al 2014 dell’11,5%, mentre quella pubblica segna un calo del 2,2%)) e la mobilità passiva. I tagli ai privati hanno riguardato solo gli appalti dei servizi e il trasporto sanitario, con gravi problemi per i lavoratori occupati in queste attività. Nel complesso, le Marche sono la quarta regione dello Stivale per la spesa pro-capite per le prestazioni intramoenia, causa ed effetto, allo stesso tempo, delle lunghe liste di attesa. Inoltre, nel corso degli anni, è diminuita anche la capacità programmatoria e si è preferito lavorare con delibere spot. Per i sindacati, ciò che manca, è anche un interlocutore politico  vero: si avverte l’assenza di un assessore a tempo pieno impegnato su queste materie. Gli ospedali di comunità sono da attivare e la domiciliarità da rafforzare sensibilmente. C’è nel contempo una politica regionale che rincorre i campanilismi e le corporazioni. E sul fronte dell’edilizia ospedaliera si lanciano propositi, spesso utilizzati come diversivi e, intanto, nessun cantiere è stato avviato, neanche quello di Osimo. Gravi problemi anche per i servizi sociali e socio-sanitari dove manca una programmazione partecipata, regna incertezza sulle risorse davvero disponibili, sulla governance, sul ruolo dei Comuni e degli ambiti sociali. In tutto questo contesto, assistiamo ad un graduale depotenziamento dell’intervento pubblico attraverso un uso diffuso dei voucher ed il ricorso al mercato. Una condizione che mette sempre più nell’incertezza famiglie che hanno disabili, anziani non autosufficienti o con altre situazioni problematiche.   26/10/2016
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25/10/2016 Poste Italiane: sciopero generale il 4 novembre. Annullati sit in e manifestazione ad Ancona
I dipendenti di Poste Italiane sciopereranno in tutta Italia  venerdì 4 novembre per dire no alla seconda tranche di privatizzazione dell’azienda, per effetto della quale lo Stato scendere al di sotto della soglia del 50% e si concretizzerebbe il completo collocamento in borsa del Gruppo. La manifestazione regionale programmata ad Ancona è stata revocata a seguito della ordinanza del Comune, datata 30 ottobre 2016, che vieta temporaneamente ogni eventi in edifici comunali e aree pubbliche, per motivi di sicurezza. Al fine di dare seguito alla vertenza lavoratori e lavoratrici di Poste Italiane delle Marche parteciperanno nella stessa data alla manifestazione interregionale che si svolgerà a Bologna davanti alla sede dell'AT C.Nord di Poste Italiane. I sindacati di categoria chiedono il ritiro del Decreto che stabilisce la ulteriore cessione delle quote, per far sì che la maggioranza di Poste Italiane rimanga pubblica, tutelando così il futuro occupazionale dei lavoratori e l’unicità aziendale. Tra le motivazioni dello sciopero ci sono anche le condizioni di grave difficoltà in cui versano i servizi postali, settore nel quale i progetti avviati non funzionano (recapito a giorni alterni) e quelli che sarebbe necessario avviare per contenere le perdite (rilancio della logistica e dell'e-commerce) vedono l'azienda totalmente inerte. Infine le grandi difficoltà di MP, settore nel quale le pressioni commerciali sono ormai diventate insopportabili e gli organici insufficienti, mentre migliaia di giovani part time aspettano, invano, la trasformazione del loro rapporto di lavoro a full time. Già da ieri, 24 ottobre, e fino a mercoledì 23 novembre, è in atto lo sciopero nazionale dello straordinario. Il blocco delle prestazioni interessa tutti i lavoratori di tutte le strutture aziendali, è stato proclamato da  Slp Cisl, Slc Cgil, Failp Cisal, Confsal Com e Ugl Com. 25/10/2016
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25/10/2016 Sciopero per il rinnovo del contratto Legno arredamento. A Pesaro la manifestazione regionale
Il 28 ottobre i lavoratori del settore legno arredamento incroceranno le braccia in tutta Italia per il rinnovo del contratto nazionale. Lo sciopero di 8 ore è stato indetto dai sindacati di categoria FeNEAL-UIL FILCA-CISL FILLEA-CGIL “in risposta alle proposte di Federlegno che chiede ai lavoratori più flessibilità con un aumento salariale pari a zero euro.” Per i sindacati «è da irresponsabili tenere da più di 6 mesi i lavoratori senza contratto, dopo oltre 15 incontri e nonostante la piattaforma sindacale sia stata inviata alla controparte nel settembre 2015, quando mancavano ben sei mesi alla scadenza del contratto». Secondo i sindacati «il settore è in ripresa e, dopo le buone performance del 2015 (quando le esportazioni aumentarono del 6%), registra un ulteriore incremento delle esportazioni del 3% nel primo semestre 2016». Le Marche, con una quota del 6%, sono la sesta regione italiana per esportazioni. Il Legno-Arredo marchigiano rappresenta la seconda filiera di settore per valore aggiunto prodotto, pari al 17,2% delle aziende del manifatturiero e al 4,4% del totale prodotto nelle Marche, assorbendo il 5,7% di tutti gli occupati della regione e il 19,5% di quelli impiegati nel manifatturiero. A Pesaro si svolgerà la manifestazione regionale. Il concentramento dei lavoratori è previsto alle ore 9,30 in piazza Lazzarini per raggiungere la sede di Confindustria in Via Cattaneo dove, dopo numerosi interventi dei delegati delle principali aziende del settore, parlerà il Segretario Nazionale della FeNEAL UIL Fabrizio Pascucci . 25/10/2016
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24/10/2016 Sciopero alla Teuco contro i 108 licenziamenti
Mercoledì 26 ottobre, dalle 8.30 alle 10.30, e non più dalle 10,00 come precedentemente annunciato, sciopero e presidio, indetto dai sindacati di categoria, dei lavoratori della Teuco - via Virgilio Guzzini,2 zona industriale di Montelupone - per chiedere il ritiro della procedura di mobilità per 108 dei 194 dipendenti a partire da gennaio 2017, riaperta dall’azienda nonostante ci siano le condizioni per prolungare di un altro anno i contratti di solidarietà attualmente in vigore. 24/10/2016
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24/10/2016 Trenkwalder: trovata l'intesa su stipendi e continuità occupazionale
Nidil Cgil, FeLSA Cisl e Uiltemp hanno incontrato l'agenzia per il lavoro Trenkwalder per discutere della posizione in cui l'azienda si è trovata in questi ultimi giorni, a causa del mancato pagamento delle retribuzioni di settembre, derivante dalla chiusura finanziaria degli istituti di credito. Trenkwalder ha esposto la situazione, informando di aver fatto richiesta e ottenuto l'ammissione alla procedura di concordato preventivo, unica strada in grado di consentire all'azienda di ripristinare in tempi rapidi la liquidità necessaria per riprendere l'attività ordinaria, anche a fronte del notevole incremento delle performance aziendali dell'ultimo trimestre. Trenkwalder inoltre ha dichiarato di procedere al pagamento delle mensilità di settembre e comunque di invitare le imprese utilizzatrici, nel rispetto della responsabilità solidale, ad anticipare le retribuzioni nette ai lavoratori. A fronte di queste comunicazioni, come organizzazioni sindacali di rappresentanza dei lavoratori somministrati, abbiamo sottoscritto un verbale di intesa con l'ApL, volto a favorire la continuità occupazionale, garantendo ai lavoratori temporanei che nel caso di subentro di nuova ApL non gli verrà trattenuta nessuna penalità o indennità di mancato preavviso. Mentre, per quanto riguarda i lavoratori a tempo indeterminato l'agenzia si impegna a favorire la cessione individuale del contratto di lavoro. Le organizzazioni sindacali, pur nella preoccupazione per la situazione nel suo complesso, si ritengono soddisfatte per il confronto odierno, volto a tutelare i lavoratori dal punto di vista economico e occupazionale, auspicando al contempo la ripresa delle attività da parte dell'ApL. A tal proposito le parti si incontreranno tra 15 giorni per un ulteriore monitoraggio. Si invitano pertanto i lavoratori a prendere contatti con le federazioni di categoria Nidil Cgil, FeLSA Cisl e UILtemp per ricevere tutta l'assistenza necessaria, anche a fronte degli adempimenti formali e delle necessarie comunicazioni del Tribunale competente.
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24/10/2016 Centri per l'Impiego al limite del tracollo: proclamato lo stato di agitazione
A quasi 2 anni dalla riforma delle Province e da oltre un anno dall’approvazione dei decreti di riordino degli istituti del mercato del lavoro, la situazione in cui versano i Centri per l’Impiego è al limite del tracollo. Infatti le leggi regionali di riordino delle competenze delle Province hanno prodotto un quadro estremamente differenziato, regione per regione, rendendo incerto e opaco il futuro di questi servizi che pure si dice di voler rilanciare. Stanno inoltre per scadere i termini delle norme che consentivano al Ministero del Lavoro di contribuire al funzionamento di questi servizi, nonché alle Province di prorogare i contratti a tempo determinato del numeroso personale precario in servizio presso di essi. A fronte di questo quadro e in mancanza, da parte delle istituzioni coinvolte, di un azione che permetta di superare questo quadro di estrema incertezza, Cgil Funzione Pubblica, Cisl Fp e Uil Fpl hanno dichiarato lo stato di agitazione nazionale di tutto il personale dei Centri per l'Impiego. 24/10/2016
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24/10/2016 5 Minuti Cisl: Attivo unitario settore legno arredamento - Sciopero nazionale lavoratori concessionarie autostradali
Contratto legno arredamento: interrotte le trattative. Da Fossombrone le voci dei delegati di Umbria e Marche pronti allo sciopero nazionale di 8 ore in programma per venerdì 28 ottobre. L'intervista a Paolo Ferri, Filca Cisl Marche. 19 ottobre Sciopero nazionale dei lavoratori delle concessionarie autostradali contro la scure dei licenziamenti. Nelle Marche presidio alla Pavimental spa di Loreto. Interviste a Luca Tassi, Filca Marche e ai lavoratori.
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21/10/2016 Proseguiamo con il progetto per la prevenzione contro l’osteoporosi
In occasione della “Giornata mondiale dell’osteoporosi” del 20 ottobre si è tenuta  una conferenza stampa presso la sede del Consiglio Regionale delle Marche  per  presentare  il proseguimento del progetto regionale di prevenzioni dell’osteoporosi “Ossi duri ….si diventa.” Questo progetto iniziato nel 2010 con la raccolta di 5000 firme ed inserito  tra le linee d’intervento  del Piano Regionale della prevenzione, che avrà efficacia fino al 2018, vede come promotori le Segreterie regionali Spi – Cgil, Fnp – Cisl e Uilp- Uil, i  rispettivi coordinamenti Donne e il personale sanitario in un tavolo tecnico regionale al quale,  all’inizi del 2016,  ha aderito anche la Commissione regionale Pari Opportunità. «L’osteoporosi è una malattia molto diffusa - afferma Lorenza Mancini  coordinatrice regionale donne  Fnp – Cisl -  soprattutto tra le donne oltre i cinquant’anni d’età, ma non   presa adeguatamente in considerazione  perché  asintomatica fino  a quando  non provoca fratture.  E’ una malattia dall’aspetto sociale molto importante perché  se non preventivamente curata  ha dei costi economici rilevanti oltre al disagio dovuto alla temporanea o permanente invalidità delle persona colpita». Nel piano di fattibilità del progetto regionale sono previsti incontri informativi con la popolazione, promossi dalle parti sociali del tavolo, con la presenza di medici che illustreranno le caratteristiche della patologia osteoporotica ponendo l’accento sulla prevenzione attraverso stili di vita corretti. Gli incontri si svolgeranno a Osimo (27 ottobre), Porto Sant’ Elpidio (4 novembre),  Civitanova Marche (9 novembre),  Offida ( 11  novembre), Macerata Feltria (17 novembre) e si invitano tutte le persone interessate a partecipare. Sarà possibile dialogare con il medico relatore presente all’incontro ed effettuare gratuitamente il test DEFRA  per una prima valutazione della situazione di rischio fratture. Come previsto dal Piano regionale, le persone che prestano la propria opera di cura a familiari con disabilità (care giver) potranno soffermarsi per porre all’attenzione dei medici le loro problematiche. locandina-osteoporosi-osimo   locandina-osteoporosi-porto-s-elpidio  locandina-osteoporosi-civitanova-m    _locandina-osteoporosi-offida      locandina-osteoporosi-macerata-feltria
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21/10/2016 Al via le assemblee unitarie sull’accordo sulle pensioni
I pensionati della Cgil, della Cisl e della Uil del territorio di Fano   si sono incontrati  martedì 18 al Cubo di San Lazzaro  per discutere l’accordo nazionale sulle pensioni siglato il 28 settembre. Un accordo in itinere, come dimostra il fatto che  anche sabato 15  la Legge di Bilancio varata dal Consiglio dei Ministri ha aumentato la dote triennale del pacchetto previdenza  da 6 a 7 miliardi  e sono state  accettate alcune modifiche  proposte dal sindacato che vanno verso la direzione di tutelare maggiormente pensionati e pensionandi. Ad illustrare in maniera puntuale l’accordo la Segretaria regionale Spi –Cgil Aurora  Ferraro insieme al  segretario pensionati Cisl  Fano Luciano Rovinelli, i  Segretari provinciali Spi  - Cgil Catia Rossetti e  UIlp  Paolo Sacchi e il Segretario regionale  Fnp – Cisl  Giulio Grazioli. Tra i risultati raggiunti: l’aumento della no tax area dei pensionati fino a 8125 €  come i lavoratori dipendenti , più soldi nella 14° mensilità: saranno aumentate del 30% per chi ha un reddito mensile fino a  750 € e la riceveranno per la prima volta anche coloro che hanno un reddito mensile fino a 1000 €, interessati a questa manovra  saranno 3,3 milioni di pensionati in Italia. Dal 2019 si ritornerà al meccanismo di rivalutazione delle pensioni antecedenti a quello Monti – Fornero che consente una maggiore tutela del potere d’acquisto. Il Governo ha preso un impegno,  che verrà attuato in una seconda fase, riguardo  i pensionandi e i giovani andando verso la direzione di maggiore  equità  intergenerazionale che i sindacati da tempo portano avanti. Prevista la  possibilità, per alcuni tipi di lavori,  di andare in pensione  anticipata senza più penalizzazioni e anche di ottenere   un  prestito pensionistico denominato Ape  per cessare anticipatamente il lavoro, oltre a ciò sarà possibile cumulare gratuitamente la contribuzione presente in più gestioni pensionistiche. I sindacati  e valuteranno e manterranno l’attenzione affinché  questi impegni siano realizzati attraversi gli  atti opportuni. Molta la partecipazione e acceso il dibattito per un argomento così attuale e che influenzerà  molti pensionati. «Sicuramente un accordo perfettibile, con lacune ma che è riuscito, dopo mesi di trattativa,  a portare importanti risultati per il benessere di molte persone» ha concluso Giulio Grazioli. I prossimi incontri si terranno il 27 ottobre alle ore 9.30 ad Urbino presso la sede Cisl e il 28 ottobre alle ore 15.00 a Villa Fastiggi.   21/10/2016
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18/10/2016 Pensionati maceratesi in Assemblea su previdenza e sanità
Si è svolta oggi nella Sala Convegni della Provincia di Macerata l'assemblea unitaria delle Federazioni dei pensionati di SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil  maceratesi. Circa 130 persone hanno partecipato all'incontro, che all'ordine del giorno aveva in primo luogo la valutazione dell'impatto dell'intesa Governo - Sindacati sulla previdenza firmata il 28 settembre scorso. Tra le misure che dovrebbero essere inserite nella prossima Legge di stabilità, quelle che più interessano la categoria dei pensionati sono l'equiparazione della no tax area a quella dei lavoratori dipendenti (8.125 €) e le modifiche all'istituto della quattordicesima mensilità (cosiddetta “somma aggiuntiva"). Introdotto nel 2007 dal Governo Prodi, il beneficio è stato erogato in questi anni ai pensionati di età superiore a 64 anni con reddito complessivo personale non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo (9.786,86 € nel 2016, circa 750 € mensili). L’intesa ha un duplice effetto: amplia la platea dei beneficiari della somma aggiuntiva, incrementando proprio il limite di reddito necessario, che passa a 13.049 € lordi annui (circa € 1.000 mensili). Per coloro che finora hanno percepito il beneficio (ma non per i nuovi percettori) incrementa l'importo della quattordicesima in base ai contributi versati. «Non è semplice quantificare precisamente l'impatto che tale misura avrà nei confronti dei pensionati marchigiani - sostiene il Segretario regionale della FNP Marche Dino Ottaviani - ma possiamo stimare che circa 43.500 saranno quelli interessati dall'estensione del beneficio. Altri 70.500 pensionati circa, ossia quelli ai quali la somma è stata erogata nel 2016, beneficeranno dell'incremento degli importi, in base ai contributi versati. Complessivamente, quindi, quasi 114.000 pensionati marchigiani beneficeranno dell'accordo. Di accordo con un importante valore simbolico e politico ha parlato la Responsabile della Cisl di Macerata, Silvia Spinaci, intervenuta ai lavori dell'Assemblea. «L'intesa del 28 settembre apre una breccia nella riforma Monti-Fornero e rappresenta un importante risultato della mobilitazione unitaria dell'aprile scorso. Sul piano dei contenuti vengono date risposte concrete ad alcune categorie di lavoratori e pensionati particolarmente svantaggiate, valorizzando allo stesso tempo il ruolo del sistema previdenziale come strumento di coesione - e non di conflitto - intergenerazionali.» L'assemblea ha avuto ad oggetto anche una valutazione sullo stato del confronto con la Regione Marche rispetto alle politiche sanitarie e socio sanitarie. «A luglio abbiamo presentato un documento unitario per una nuova politica regionale sulla non autosufficienza - ha affermato Ottaviani - ma la Regione non ci ha ascoltato. Sulle cure domiciliari le risorse investite sono ancora troppo esigue. I nuovi 400 posti letto di residenza protetta per anziani non saranno convenzionati in base a logiche di riequilibrio territoriale, come da noi richiesto, ma sulla base delle autorizzazioni già concesse. Preoccupa infine la trasformazione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità, dove non vi è garanzia che sarà prestata un'assistenza adeguata ai bisogni degli utenti. Anche per queste ragioni SPI FNP e UILP aderiranno alla manifestazione organizzata da CGIL CISL e UIL Marche il 26 ottobre prossimo ad Ancona - "Sanità da curare" - per ottenere risposte serie ai problemi sanitari e sociali della Regione Marche.
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18/10/2016 Ferretti Group: la Filca Cisl vince le elezioni Rsu
La Filca Cisl vince per la prima volta le elezioni RSU nei cantieri navali della Ferretti Group presso il porto di Ancona, ottenendo il massimo dei voti di lista ed eleggendo così due delegati su tre. Sono stati eletti per la Filca Cisl Alessio Rossi e Fabio Filippetti, ottenendo quest’ultimo il maggior numero di voti validi. La Filca Cisl Marche del Territorio di Ancona desidera ringraziare i lavoratori che hanno partecipato in massa alle elezioni con una percentuale di voti pari al 73% degli aventi diritto e che hanno voluto accordare con la maggioranza dei loro voti la fiducia ai nostri candidati. Secondo Jacopo Lasca, Filca Cisl , che segue l'azienda, «l’esito non era scontato, e tuttavia, anche se è lecito festeggiare un risultato così importante, da domani inizia il vero lavoro e la vera sfida, consapevoli della responsabilità che tante persone, oggi, ci hanno voluto attribuire». 18/10/2016
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17/10/2016 19 ottobre Sciopero lavoratori concessionarie autostradali. Presidio alla Pavimental spa di Loreto
Mercoledì 19 ottobre 2016 SCIOPERO delle lavoratrici e lavoratori delle aziende costruzioni e progettazione delle concessionarie autostradali,  con presidio a partire dalle ore 10,00  presso l’azienda Pavimental SPA (Via Selve S. Antonio snc Località Leonessa – Loreto), indetto da FENEAL UIL – FILCA CISL – FILLEA CGIL,  perché nonostante gli impegni presi al Ministero delle Infrastrutture per affrontare il problema occupazionale determinato dalla nuova legge sugli appalti pubblici, sono iniziati i licenziamenti nelle aziende controllate dalle concessionarie autostradali. I sindacati di categoria ricordano che la nuova legge sugli appalti prevede che la parte di lavori e servizi gestiti direttamente dalle aziende delle concessionarie autostradali vengano per l’80% dati in appalto e il 20% gestiti in house contro l’attuale 60% e 40%, provocando delle inevitabili ricadute occupazionali nel medio-breve termine. Le concessionarie autostradali intendono utilizzare il biennio di transizione per l’adeguamento delle nuove quote previsto dalla legge per licenziare progressivamente le maestranze, adeguando in questo modo le loro strategie industriali. Le Organizzazioni Territoriali e Nazionali di FENEAL UIL – FILCA CISL – FILLEA CGIL non intendono avallare questa LENTA SMOBILITAZIONE delle aziende strutturate come Pavimental e Spea Engineering. Pertanto: CHIEDONO AL GOVERNO di mantenere gli impegni presi sulle internalizzazioni e di escludere con il decreto correttivo le manutenzioni e le progettazioni dal conteggio del 20% in quanto funzioni essenziali per qualsiasi concessionaria di un bene pubblico. CHIEDONO ALLE IMPRESE E ALLE CONCESSIONARIE di fermare i licenziamenti e di predisporre dei piani industriali che salvaguardino l’occupazione nelle società 17/10/16
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17/10/2016 Il Gruppo Ghergo ripiomba nell'incertezza
L'amministratore delegato del Gruppo Ghergo e i suoi collaboratori, entrati in carica a luglio 2015 e responsabili di tutto il piano di riorganizzazione e rilancio del gruppo,sono stati "congedati" a fine settembre senza plausibili spiegazioni. Tutti i ruoli dirigenziali sono nuovamente ricoperti dai componenti della famiglia Ghergo, proprietaria del gruppo, che oggi sta lavorando ad un nuovo fantomatico piano industriale da presentare a banche e organizzazioni sindacali, con tempi indefiniti. Dal 2009 ad oggi, a Porto Recanati, la stessa famiglia ha incaricato (e poi dimissionato) ben tre professionisti esterni, con l'unico risultato ad oggi di avere peggiorato la situazione sia finanziaria che produttiva, nonostante l'uso continuo di ammortizzatori sodali e i sacrifici dei lavoratori. A Matelica e Sassoferrato, il piano di riorganizzazione e rilancio degli stabilimenti, sottoscritto in Regione Marche e al Ministero del Lavoro non più tardi della scorsa primavera, a causa di una serie preoccupante di ritardi sulle tempistiche concordate, sia sullo smontaggio della vecchia linea che sull'acquisizione e montaggio della nuova, rischia di essere messo in discussione compromettendo le prospettive future per entrambi gli stabilimenti. Il 13 ottobre le organizzazioni sindacali e le rsu di tutti gli stabilimenti delle province di Macerata e Ancona hanno coinvolto la Regione e l'Assessore al Lavoro, Loretta Bravi. Il 14 si sono tenute le assemblee dei lavoratori di tutti gli stabilimenti dei gruppo, dando avvio allo stato di agitazione e alla mobilitazione di tutti i lavoratori, a partire da un'ora di sciopero oggi, lunedì 17 ottobre, ultima ora di turno in tutti gli stabilimenti del gruppo. La preoccupazione dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali merita risposte serie in occasione del prossimo incontro in Regione, programmato per il 4 novembre. 17/10/2016
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17/10/2016 5 Minuti Cisl: Non autosufficienza, colmare i ritardi - Senza limiti di età, generazioni a confronto
Non autosufficienza: va riaperto subito il confronto per una nuova politica sulla non autosufficienza nelle Marche. È la richiesta in conferenza stampa dei sindacati dei pensionati di Cgil Cisl Uil Marche. L'intervista a Dino Ottaviani, segretario regionale Fnp Cisl Marche. Senza Limiti di Età: lavoro, welfare, mondi vitali a misura di generazione, seminario ad Assisi, promosso dalla Fnp Cisl. Le interviste a Mario Canale, segretario generale Fnp Cisl Marche, Cristina Pasqualini, sociologa Università Cattolica di Milano, Enrico Oggioni, consulente Osservatorio Senior, Michele Raitano,economista Università Roma, e le voci delle giovani Alessandra e Beatrice.
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14/10/2016 Contratto legno arredamento: interrotte le trattative. A Fossombrone l'assemblea dei delegati di Umbria e Marche
Trattativa interrotta, blocco degli straordinari e sciopero nazionale di 8 ore il 28 ottobre. Saranno questi i temi al centro del dibattito dell’assemblea dei delegati e delle delegate di Marche e Umbria organizzata dai sindacati di categoria Feneal Uil Filca Cisl Fillea Cgil che si svolgerà il 18 ottobre 2016 alle ore 9.00 a Fossombrone presso il Centro Sociale del quartiere Montecelso in Via Vigne 9. «Il settore attende il contratto da sei mesi e la mobilitazione rappresenta la risposta alle proposte di Federlegno che chiede ai lavoratori più flessibilità con un aumento salariale pari a zero euro». Secondo i sindacati «il settore è in ripresa e, dopo le buone performance del 2015 (quando le esportazioni aumentarono del 6%), registra un ulteriore incremento delle esportazioni del 3% nel primo semestre 2016». Le Marche, con una quota del 6%, sono la sesta regione italiana per esportazioni. Il Legno-Arredo marchigiano rappresenta la seconda filiera di settore per valore aggiunto prodotto, pari al 17,2% delle aziende del manifatturiero e al 4,4% del totale prodotto nelle Marche, assorbendo il 5,7% di tutti gli occupati della regione e il 19,5% di quelli impiegati nel manifatturiero. I lavori dell’assemblea saranno coordinati dal Stefano Paloni (Feneal Uil Umbria), avranno inizio con la relazione di Paolo Ferri (Filca Cisl Marche) mentre le conclusioni sono affidate a Marinella Meschieri (Fillea Cgil Nazionale).
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12/10/2016 Non autosufficienza, la Regione non risponde
«Sulla sanità e sulle politiche socio sanitarie la Regione Marche non ci ascolta!» L'allarme è stato lanciato oggi durante la conferenza stampa organizzata dalle Federazioni dei pensionati di SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil Marche. A distanza di più di 3 mesi dalla presentazione del documento unitario "Proposte per una nuova politica regionale sulla non autosufficienza”, i sindacati dei pensionati sollevano una serie di  questioni rispetto alle quali è urgente riaprire il confronto con la Regione Marche. La prima è relativa all'area dell'integrazione socio sanitaria, per la quale la Regione investe un budget risibile (circa 170 milioni di €), insufficiente a garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza socio sanitaria. I settori più critici sono quelli della salute mentale, delle dipendenze patologiche e delle cure domiciliari. Rispetto a queste ultime, i livelli di assistenza erogati dalla Regione sono inferiori alla media nazionale e gli utenti assistiti sono in calo (-3.500 dal 2008 ad oggi), a fronte di bisogni crescenti. E' allarme anche per i 400 nuovi posti letto di residenza protetta per anziani non autosufficienti. Solo una quota residua ed eventuale sarà collocata seguendo il criterio del riequilibrio regionale, che avrebbe dovuto rappresentare il criterio principale per la scelta delle strutture nelle quali convenzionare i posti letto. In questo modo, secondo SPI, FNP e UILP Marche, saranno premiati quei gestori delle strutture che, sfruttando rendite di posizione e disponibilità di alcuni amministratori locali, ottengono autorizzazioni ad aprire nuove strutture (certi del successivo convenzionamento) a prescindere dalle reali necessità dei territori. Preoccupa il percorso di trasformazione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità, che diverrà definitivo al 1 gennaio 2017. Le principali criticità: 2 ore di assistenza medica diurna per 10 posti letto di cure sono insufficienti; l'assistenza notturna sarà affidata alla sola Guardia Medica e al Medico della Potes (quando presente). «Sulla gestione delle urgenze negli Ospedali di comunità - sostengono SPI FNP e UILP - servono iniziative pubbliche di informazione della cittadinanza!» Resta infine sulla carta il progetto di sviluppo delle 15 Case della Salute di tipo A (bassa intensità assistenziale) da attivare ex novo sul territorio regionale. Al momento non è partito neppure il primo step di questo percorso, che prevedeva l’attivazione di 5 strutture nei capoluoghi di Provincia. Le Federazioni dei pensionati hanno poi illustrato l'impatto che l'intesa tra Governo e Confederazioni nazionali del 28 settembre scorso sulla previdenza produrrà sui pensionati marchigiani. L'intesa prevede misure che saranno inserite nella prossima Legge di Stabilità (per un valore complessivo di circa € 6 miliardi in tre anni) e che produrranno i loro effetti già nel 2017,  a partire dalla modifica dell'istituto della quattordicesima mensilità (cosiddetta “somma aggiuntiva). Rispetto a quest'ultima viene ampliata la platea dei beneficiari, incrementando il limite di reddito necessario, che passa da 9.786,86 € (circa 750 € mensili) a 13.049 € lordi annui (circa € 1.000 mensili) e incrementato l'importo per coloro che finora hanno percepito il beneficio. Nel 2016, nelle Marche, la somma aggiuntiva è stata erogata a 70.494 pensionati (2.127 milioni in Italia), per un valore complessivo di quasi € 29 milioni (quasi € 850 milioni in Italia). I pensionati marchigiani con età superiore a 64 anni e reddito pensionistico compreso tra 0 e 750 € lordi mensili sono 76.099 (dati Inps 2014). Quelli con reddito pensionistico compreso tra 750 e 1.000 € lordi mensili sono 46.837. «In base a queste considerazioni - conclude il Segretario della FNP Cisl Marche Dino Ottaviani - si può stimare che 43.500 pensionati marchigiani potrebbero essere interessati dall’estensione del beneficio. Quindi circa 119.500 pensionati marchigiani beneficeranno complessivamente dell'accordo».IL DOCUMENTO STAMPA Proposte per una nuova politica regionale sulla non autosufficienza
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11/10/2016 Poste, "Come stanno smantellando il servizio pubblico" l'allarme della Slp Cisl Marche verso lo sciopero nazionale del 4 novembre
Consegne in ritardo e posta giacente, ancora disagi per i cittadini di Urbino.  «Viste le condizioni in cui stanno lavorando i portalettere è il minimo che possa capitare  ad Urbino. – esordisce  Dario Dominici segretario regionale del SLP-Cisl il sindacato maggiormente rappresentativo di categoria -  Certo è che  la responsabilità non è degli addetti al recapito che ogni mattina, in tutta la Regione, si ingegnano per recapitare la corrispondenza nonostante l’azienda faccia di tutto per impedirlo. Come è possibile  consegnare la posta nei tempi giusti se ad esempio 6 portalettere sono senza macchina e non è cosa da poco. - continua il rappresentante dei lavoratori - Se pensiamo che i portalettere dotati di un automezzo sono 15, ciò significa che la metà di loro non viene messa nella condizione di svolgere il proprio lavoro. Da quanto tempo? Può sembrare impossibile ma la manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi è lacunosa e costantemente in ritardo, aumentando il rischio degli addetti che operano per la maggior parte della giornata all'esterno. » Alcune di queste auto sono ferme da oltre un mese e per distribuire la posta a domicilio i portalettere devono uscire in due con la stessa macchina, pur servendo zone diverse e distanti fra loro. « Il prossimo mese dovrebbero arrivare nuovi mezzi ma alla fine di ottobre scadranno le assicurazioni delle vetture attualmente utilizzate. - aggiunge Dominici –  Questo ci preoccupa  molto, cosa dobbiamo aspettarci ?? almeno altre due settimane di disagi? » Verrebbe da domandarsi perché  sta accadendo tutto questo. «  Il sospetto, che sta diventando certezza,  è  che  si  voglia far di  tutto per minare il servizio pubblico e dimostrare che non  funziona! – conclude con amarezza Dominici – Giustificando così aumenti delle tariffe, introduzione di servizi a pagamento, riorganizzazioni finalizzate solo ed esclusivamente a tagli di personale,  evitare investimenti che invece stanno caratterizzando gli altri operatori postali italiani in cerca di maggiori ricavi e acquisizione di fette di un mercato, come  quello postale e della logistica.   Unitariamente il sindacato, anche per  contrastare  questi problemi, ha proclamato uno stato di agitazione a livello nazionale che culminerà con una giornata di sciopero generale nazionale il 4 novembre».  11/10/16
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11/10/2016 Comune Ancona. Bilancio Preventivo 2017. Cisl Fp : "Necessario un rilancio delle assunzioni e della Polizia Municipale"
Nelle prossime settimane l'amministrazione comunale di Ancona sarà impegnata nella elaborazione del Bilancio di Previsione 2017. «E' più che mai necessario in questa fase discutere preventivamente con Rsu e sindacati del piano assunzioni che si intende programmare per il prossimo anno. - afferma Luca Talevi,  segretario generale Fp Cisl Marche, in  una nota -  Da tempo infatti il Comune di Ancona è sceso sotto le 800 unità, a causa  del lungo blocco delle assunzioni legato anche al riordino delle province. In questo contesto organizzativo in cui tutti i settori sono in carenza di organico, nonostante le recenti cinque assunzioni, il Corpo della Polizia Municipale continua ad essere sotto le 90 unità: per l'esattezza 88 unità più il comandante ( 75 agenti, 6 tenenti, 5 capitani, 2 maggiori ), e almeno altre cinque unità andranno in pensione nell'arco dei prossimi dodici mesi.» E' evidente che vi è necessità di bandire dei concorsi pubblici per vari settori. «Sono stati da tempo chiesti per gli educatori asilo nido, ma necessitano anche agenti in categoria C ed ufficiali in categoria D, cosi come per impiegati amministrativi/tecnici categoria C. - continua Talevi  -  Siamo consapevoli che le risorse a disposizione sono limitate ma proprio per questo necessita un confronto preventivo con i sindacati in una ottica che permetta anche un percorso di mobilità interna con criteri definiti  tesi a coniugare le esigenze organizzative dell'ente con le richieste dei lavoratori.» 11/10/2016
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10/10/2016 5 Minuti Cisl: Mobilitazione unitaria regionale - Presidio Ersu - Obbligazioni Banca Marche
Al via la mobilitazione di Cgil Cisl e Uil Marche per chiedere alla Regione un cambio di passo sulle politiche economiche, sociali e sanitarie. Presentate in conferenza stampa le iniziative unitarie per dare voce ai problemi della comunità e al disagio diffuso tra lavoratori dipendenti, pensionati, giovani e disoccupati. L'intervista a Sauro Rossi, Segretario regionale Cisl Marche. Mobilitazione e presidio Cgil Cisl Uil, in Regione, dipendenti dell'Ersu nell'ambito della riforma dell'ente per il diritto allo studio. Le interviste a Roberto Cecchini, Ersu Urbino, Sabrina Linciano, Ersu Ancona, Alessandro Moretti, Ersu Macerata ed Ersu Camerino, e Domitilla Santori, Presidente del Consiglio Studentesco. Obbligazioni subordinate Banca Marche, al via le richieste di rimborso forfettario. Adiconsum Marche spiega come fare.
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10/10/2016 Straordinari, assunzioni, organizzazione: i motivi dello stato di agitazione a Torrette
I dipendenti dell’ AOU Ospedali Riuniti sono stanchi di effettuare lavoro straordinario per sopperire alla carenza di organico, agli impegni assunti dalle varie Direzioni Aziendali, alla politica Sanitaria Regionale che riduce l’attività degli Ospedali limitrofi, come Chiaravalle e Osimo, implementando l’attività e l’emergenza sanitaria, in un’Azienda già sofferente. Nel triennio 2013-2015 sono stati decurtati illegittimamente dalla produttività dei dipendenti circa 2.300.000 € per il pagamento dello straordinario, così ripartiti anno 2013 598,000 €,anno 2014 771.000 €, anno 2015 655.000 € con un utilizzo unilaterale dei fondi destinati alle fasce e produttività in violazione della norma vigente. La situazione è immutata nell’anno 2016 con un ulteriore splafonamento del fondo delle straordinario di circa 600.000 € nella proiezione comunicata dalla Direzione dell’ Azienda nel mese di Luglio arrivando ad un probabile totale di 2.900.000 € nel periodo 2013-2016 . Unico correttivo organizzativo effettuato dall’ Azienda dal mese di ottobre 2016 è stato quello di modificare l’orario di lavoro del personale dei blocco operatori di Torrette e Salesi, centrale di sterilizzazione, e tecnici di laboratorio assegnati al reparto di ematologia. Il tutto senza un reale confronto, con documentazione inviata in data 11 agosto 2016 con due incontri per un totale di 4 ore. L’orario imposto non è ancora conforme alla norma, e a nostro giudizio, non riduce il problema del prolungamento orario delle sedute operatorie e questo genera eccedenza oraria, salti riposi e difficoltà nel concedere ferie o permessi al personale. Inoltre ci risulta che le matrici turno applicate sono difformi a quelle presentate e ci sia incongruenza tra il personale in servizio e l’attività svolta. Inoltre nessuna certezza sul fatto che l’assenza giornaliera, come la malattia non generi debito orario al dipendenti Relativamente alle non corrette relazioni sindacali, nostro malgrado nessuna informativa e confronto sul piano occupazionale, notizia appresa soltanto dopo la pubblicazione nell’albo pretorio, ne tanto meno sulle assunzioni citate in Regione il 26 settembre 2016, ovvero 288 assunzioni a fronte di 188 cessazioni a vario titolo con un saldo positivo di 80 unità. Quali i profili interessati? Dove sono stati inseriti e perché un atto unilaterale? Nessuna informazione e confronto sul trasferimento del Salesi a Torrette, dove l’unica certezza rimane il problema dei parcheggi. La Direzione Aziendale intende non riconoscere le progressioni economiche orizzontali (fasce) con decorrenza all’anno 2015 con la flebile scusa di non essere mai stata richieste, cosa non vera in quanto la Rsu fin dall’ ottobre 2015 aveva richiesto incontri per la definizione di un accordo, in linea con quanto fatto dall’altre aziende sanitarie limitrofe. che hanno stipulato accordi con decorrenza anno 2015 nell’anno 2016. Prendiamo atto che in data 5 ottobre l’azienda ci ha convocato per un incontro sindacale previsto in data 13 ottobre, e che inoltre in data 6 ottobre 2016 ha inviato una mail che annulla la precedente e scrive “nell’ottica di sviluppare una sana e reale collaborazione”. Prendiamo atto che l’Azienda ha ammesso tra le righe i propri errori. Disponibili come sempre al confronto ma che non sia come quello attuale che è stato esclusivamente di facciata. Per le suddette motivazioni la Rsu e le organizzazioni sindacali hanno proclamato nell’incontro aziendale del 26 settembre 2016 lo stato di agitazione che rimane confermato, e richiesto incontro al Presidente della Regione Marche in attesa di conferma. 10/10/2016
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04/10/2016 Manifattura Tabacchi: sciopero sospeso dopo la proposta di acquisto
I lavoratori della Manifattura di Chiaravalle hanno sospeso lo sciopero a oltranza proclamato martedì per protestare contro la volontà dell'azienda di avviare una procedura di concordato. La Mit, proprietaria dello storico impianto, ha infatti accolto la richiesta di incontro con i sindacati e con il sindaco di Chiaravalle, annunciando l'esistenza di una proposta di acquisto. Lunedì scorso, Rsu e sindacati avevano incontrato in Regione gli assessori al Lavoro, Loretta Bravi, e all'Industria, Manuela Bora, alle quali hanno chiesto di convocare la proprietà per trovare soluzioni alternative al concordato. L'azienda, di proprietà della Mit, impiega 65 persone: dopo anni di difficoltà, la Manifattura ha ripreso a registrare buoni fatturati e sta trattando una commessa internazionale che, secondo le sigle dei lavoratori, darebbe lavoro a tutti gli addetti per un biennio, con prospettiva di nuove assunzioni. 06/10/2016  
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03/10/2016 Cementir Sacci: sindacati pronti a impugnare i 71 licenziamenti
Al termine dell’assemblea dei lavoratori della Cementir Sacci di Castelraimondo, stamattina i rappresentanti sindacali hanno incontrato l’azienda che ha confermato i 71 licenziamenti dopo il mancato accordo della settimana scorsa in Regione. Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil valuteranno insieme ai propri legali la possibilità di impugnare i provvedimenti di licenziamento, che sono stati rifiutati dai lavoratori. I sindacati hanno ribadito la determinazione del sindacato a premere sulla Regione affinché inviti il Gruppo Caltagirone, proprietario della Cementir, a bonificare l’area del sito produttivo. Analoga attenzione sarà rivolta all’altro iter che riguarda il sito e che vede coinvolta la Provincia: la richiesta, da parte di Cementir, di poter sfruttare la cava dello stabilimento. La valutazione della Provincia, sottolineano i sindacati, è vincolata anche alla capacità produttiva del sito di Castelraimondo. 03/10/2016
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03/10/2016 English 4 U: seminario conclusivo per il progetto di rafforzamento linguistico
Si sono conclusi oggi i tre progetti di rafforzamento linguistico English 4 U finanziati dalla Regione Marche con risorse del Fondo Sociale Europeo e ai quali hanno partecipato 322 studenti di istituti superiori delle province di Ancona e Pesaro Urbino. Il percorso, iniziato a gennaio, è terminato con un seminario di diffusione dei risultati e consegna delle 251 certificazioni raggiunte dai partecipanti. Al seminario, tenuto ad Ancona nell’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria, hanno preso parte l’assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Marche, Loretta Bravi, il funzionario Catia Rossetti, gli studenti di 10 istituti scolastici e i rappresentanti dei tre enti che hanno organizzato la formazione (Ial Marche, Formaconf, Cometa). Ogni progetto ha previsto 100 ore di formazione suddivise tra moduli per il conseguimento della certificazione, moduli di potenziamento e moduli in modalità FAD. Le certificazioni conseguite sono riconosciute a livello europeo. Al termine della fase di formazione in aula, i 126 migliori allievi hanno ottenuto la possibilità di partecipare ad un soggiorno studio di 3 settimane in Irlanda, all’interno del quale hanno potuto frequentare un corso intensivo di lingua inglese di 60 ore in college esclusivi e dedicati alla formazione di studenti provenienti da altri paesi. La partecipazione ai progetti ha dato l’opportunità ai ragazzi di acquisire e consolidare competenze linguistiche oggi fondamentali per l’inserimento professionale in un mondo del lavoro sempre più internazionalizzato. «Parteciperemo anche al prossimo bando - spiega Marco Sabbatini, coordinatore del progetto English 4 U per Ial Marche -. Cercheremo di coinvolgere maggior numero possibile di scuole e ragazzi». Ial Marche partecipa già da 3 anni ed ha rilasciato più di 300 certificazioni 03/10/2016
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03/10/2016 Riforma Ersu: assemblea dei dipendenti in Regione
La protesta contro la Regione è partita oggi con un presidio davanti alla sede dell'ente cui hanno partecipato i lavoratori degli Ersu, una delegazione di studenti e dei lavoratori degli appalti e dell’università. Una vera e propria mobilitazione per far sentire la propria voce sulla proposta di legge di riforma. I sindacati avanzano richieste precise. Si comincia con la centralità del diritto allo studio nelle politiche regionali, si prosegue con la necessità di salvaguardare i servizi erogati, garantire la partecipazione di studenti, Comuni, Università ed altri enti formativi e sindacati. E ancora: si chiede la costituzione di un Ersu unico regionale che gestisca direttamente i servizi, di difendere i diritti dei lavoratori, a partire dalla stabilità della sede di lavoro nel nuovo ente unico, garantire la massima partecipazione delle Rsu alle scelte. Inoltre, i lavoratori chiedono una gestione diretta della parte più rilevante dei servizi dell’Ersu unico e tavoli di concertazione regionali e per singola realtà universitaria. Infine, si chiede di prevedere un organo di gestione dell’Ersu unico, più rappresentativo di tutte le componenti regionali e locali. 04/10/2016
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28/09/2016 Tutela del Lavoro nel Porto di Ancona: firmato un protocollo d'intesa
Sindacati, rappresentanze dei  datori di lavoro, istituzioni locali e l'autorità di sistema Portuale di Ancona insieme   per la tutela del lavoro nel porto di Ancona. Firmato oggi un  protocollo d'intesa  che  orienta le parti firmatarie a: - promuovere la tutela del lavoro, garantendo in caso di difficoltà gli ammortizzatori sociali e percorsi di riqualificazione; - ribadire la centralità dei CCNL per il lavoro in porto; - utilizzare in via prioritaria, in caso di nuove assunzioni, i lavoratori in esubero in altre aziende interne al porto attraverso l'istituzione di un apposito albo; - promuovere il ruolo centrale della formazione; - garantire attenzione alla sicurezza attraverso il coinvolgimento degli RLS delle aziende che operano nel porto; - promuovere in materia di appalti azioni finalizzate al rispetto della clausola sociale, l’osservanza puntuale del DURC e l’iscrizione obbligatoria alla cassa edile nel caso di opere edili. «Si tratta di un protocollo importante che, tutela e valorizza le competenze professionali che operano all'interno del porto e testimonia la centralità del porto per la comunità anconetana. - commenta Alessandro Mancinelli, responsabile della Cisl di Ancona - Il  porto di Ancona impiega nelle varie aziende presenti, ben 5374 lavoratori, e negli ultimi mesi, con la valorizzazione del porto antico, si è anche aperto alla città con una maggiore fruibilità da parte dei cittadini.  - conclude Mancinelli -    Con questo protocollo, che abbiamo firmato insieme alle altre parti sociali, sicuramente si  rafforza, non solo il lavoro all'interno del porto, ma anche il legame tra il porto e i cittadini della città di Ancona.» Ancona 28 /09/16
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28/09/2016 A. Merloni in Amministrazione straordinaria, i sindacati scrivono ai Commissari per l'attivazione dei riparti di credito
Fim, Fiom e Uilm ritengono urgente ed importante, vista anche la capienza economica della stessa Procedura, soddisfare il credito privilegiato che vantano gli ex dipendenti Merloni. La lettera  è stata inviata per conoscenza al Ministero dello Sviluppo Economico ed al Giudice Fallimentare del Tribunale di Ancona. I sindacati scrivono: "Fim, Fiom e Uilm di Marche ed Umbria rispettivamente con i loro Uffici Vertenze in merito alla Procedura Fallimentare Antonio Merloni in Amministrazione Straordinaria, visto che da mesi sono terminati i contenziosi  giudiziari e visto la capienza economica della stessa procedura, come da voi riportato nelle comunicazioni ai nostri Uffici Vertenze e considerato il privilegio del credito che vantano gli ex lavoratori Merloni,  sollecitano con la presente  l’attivazione dei riparti del credito e ritengono urgente soddisfare gli stessi lavoratori"
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26/09/2016 Cementificio Sacci: mancato accordo con l'azienda, al via i licenziamenti
Mancato accordo per salvare dal licenziamento i 71 lavoratori della Cementir Sacci di Castelraimondo (MC). È l’esito dell’incontro di questa mattina, a Palazzo Raffaello, tra Regione, responsabile del personale e sindacati di categoria. «L’ azienda non ha ascoltato nessuna richiesta per salvare il lavoro e la produttività del cementificio. – afferma con rabbia e delusione Massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche - Avevamo proposto di prorogare di ulteriori 15 giorni il confronto sulla procedura di mobilità in scadenza a fine mese per continuare un confronto costruttivo; la Regione avrebbe garantito risorse per finanziare altri 3 mesi di cassa con l’obiettivo di traghettare l’azienda fino all’eventuale ripresa della produzione. Ora l’indisponibilità dell’azienda porterà dal 3 ottobre ai primi licenziamenti . Nel pomeriggio di domani, 27 settembre, informeremo, in assemblea i lavoratori. In tanti anni di sindacato non avevamo mai visto un mancato accordo di questa natura. » I sindacati ora si aspettano che la Regione mantenga l’impegno di far bonificare, dalla Cementir Sacci del Gruppo Caltagirone, lo stabilimento di Castelraimondo (MC). 26/09/2016
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26/09/2016 Giornata regionale delle Rsu della scuola a Porto Sant'Elpidio
Martedì 27 settembre si terranno presso l'Istituto Alberghiero di Porto Sant'Elpidio il Consiglio Generale della Cisl Scuola Marche e l'Assemblea regionale delle Rsu della scuola. Ai lavori, che partiranno alle ore 9.30, parteciperà il segretario generale nazionale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi.
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19/09/2016 Cementificio Sacci: solo una settimana per scongiurare 71 licenziamenti
FILLEA CGIL, FILCA CISL, FENEAL UIL e la R.S.U. aziendale della Cementir Sacci di Castelraimondo, comunicano che oggi, venerdì 23 settembre 2016, dalle ore 11:30 si svolgerà una manifestazione con presidio dei lavoratori presso la Regione Marche in Via Tiziano. Presidio e manifestazione, decisi dall'assemblea dei lavoratori del cementificio di Castelraimondo, durante l'incontro, programmato per stamattina, tra la Cementir Holding (che ha acquisito la Sacci) ed il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. «Sono mesi che chiediamo alla Regione di incontrare la nuova proprietà per capire quali sono gli obiettivi della Cementir sul sito di Casteleraimondo soprattutto affrontare la questione occupazionale - ribadiscono i sindacati - L'incontro di venerdì è l'ultima occasione per difendere i posti di lavoro e per evitare, dal 1° ottobre, il licenziamento di tutti i 71 lavoratori.» I 71 dipendenti del cementificio Sacci di Castelraimondo avevano manifestato lunedì 19 settembre per richiamare l'attenzione sul rischio di chiusura dello stabilimento, acquisito il 1 agosto scorso da Cementir, società del gruppo Caltagirone. I lavoratori chiedono da tempo una soluzione concreta per scongiurare l'avvio della procedura di mobilità, che scatterebbe il 30 settembre allo scadere della cassa integrazione. Nel frattempo, l'incontro tra il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, e i vertici aziendali previsto per venerdì 16 è stato rinviato a oggi, ovvero a una sola settimana dal termine degli ammortizzatori sociali e mentre permane l'incognita sulle reali intenzioni dell'azienda circa il futuro dello stabilimento. «Il nostro obiettivo - spiega Massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche - è quello di scongiurare i licenziamenti e avere un altro periodo di cassa integrazione per riorganizzazione aziendale in attesa di conoscere i piani della Cementir». 23/09/2016
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16/09/2016 Rischio taglio Fondi Produttività: Asur ritira i provvedimenti. Sospesa la mobilitazione
Le segreterie regionali del pubblico impiego prendono atto positivamente dell'incontro, sia pur interlocutorio, con il presidente Ceriscioli circa la necessità di non tagliare i Fondi Produttività 2015 sottoscritti in ogni Area Vasta. L'Asur ritirerà le indicazioni adottate che avrebbero rischiato di avere un taglio dei fondi tra comparto e dirigenza di 5.5 milioni di euro e fornirà nuove cifre ai sindacati in un nuovo incontro con il presidente la settimana prossima. I sindacati sospendono temporaneamente lo stato di mobilitazione dei lavoratori in attesa di conoscere le cifre definitive. 16/09/2016
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12/09/2016 Anna Bartolini, Cisl Scuola Marche, in diretta a Buongiorno Marche èTvMarche
https://youtu.be/wvGGIu8___EAnna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche,  ospite a Buongiorno Marche: Emergenza  docenti, criticità e preoccupazioni,  in vista del nuovo anno scolastico 2016/2017.Ancona 16/09/16
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12/09/2016 Camere di commercio: il 29 settembre in piazza a Roma
«Il decreto sulle Camere di commercio va cambiato. È in gioco la difesa dei posti di lavoro, ma soprattutto il supporto alla crescita che le imprese chiedono e che le competenze dei 10.000 lavoratori del sistema camerale hanno fin qui assicurato». Dopo la proclamazione dello stato di agitazione, Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Fp lanciano una grande manifestazione nazionale il 29 settembre alle ore 13 in Piazza di Pietra a Roma  per evitare «gli esiti disastrosi di un provvedimento sbagliato» e per chiedere «una riforma vera delle Camere di commercio che tuteli i lavoratori e rilanci lo sviluppo locale». Il messaggio della mobilitazione è netto: «Made in Italy, accesso ai fondi Ue, consulenza aziendale, registro delle imprese, arbitrato e conciliazione, sostegno al credito. Di questo si sta parlando e non di centri di potere come li ha strumentalmente definiti il ministro Calenda. Smantellare il sistema camerale vuol dire lasciare le imprese e le comunità locali più sole di fronte alle difficoltà del Paese. Il sistema produttivo ha bisogno delle professionalità che le Camere di commercio esprimono». «Il decreto attuativo della legge 124/2015 non fornisce affatto garanzie sufficienti - spiegano le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil -. Diversi i nodi che preoccupano lavoratori e sindacati. A partire dai posti di lavoro, dove le garanzie restano ancora fumose e non in grado di assicurare la tenuta occupazionale prevista nella legge delega; l’inadeguatezza della fonti di finanziamento, rimaste ferme al taglio del 50% che, nel 2017, renderà impossibile l’operatività; il ruolo delle Unioni Regionali, indispensabile per assicurare il coordinamento tra le Camere; la previsione di sedi distaccate per garantire un’adeguata presenza sul territorio che, in caso contrario, sarebbe gravemente ridimensionata. La strada scelta dal Governo è sbagliata: le Camere di commercio vanno riorganizzate e rilanciate. Con meno costi, più competenze e più servizi innovativi».
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07/09/2016 Sisma, la solidarietà dei lavoratori della Profilglass Alluminium di Bellocchi di Fano per la ricostruzione nelle Marche
Il  gruppo Profilglass Alluminium di Bellocchi di Fano risponde all'appello di solidarietà  di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, il sindacato dei metalmeccanici,  per dare un sostegno concreto e immediato alle popolazioni marchigiane colpite dal sisma dello scorso 24 agosto.  Si tratta di un progetto di "matched giving"  dove le donazioni da parte dei lavoratori e dell'azienda sono congiunte e vincolate nella destinazione, ciò significa che ogni lavoratore contribuirà direttamente devolvendo un'ora del proprio salario  per finanziare gli interventi di ricostruzione nelle Marche, in coerenza con le indicazioni delle istituzioni locale e delle autorità  preposte agli interventi necessari.  I fondi verranno trattenuti direttamente nella busta paga di settembre, se  il lavoratore  non comunicherà, entro il 26 settembre prossimo, la propria contrarietà,  mentre la Profilglass contribuirà  integrando  le risorse raccolte.« Abbiamo siglato un importante accordo  con tutte le aziende  del gruppo Profilglass Alluminium, di Bellocchi di Fano, che vanta circa 800 dipendenti.  - afferma Mauro Masci, Fim Cisl Marche -  Siamo davvero soddisfatti, in pratica,  si tratta ,di una donazione congiunta mirata alla ricostruzione nelle zone marchigiane colpite dal sisma. Confidiamo nel sostegno di tutti i lavoratori considerata la grave situazione  in cui versano le popolazioni colpite.»  Circolare solidarietà terremoto accordo Fim Fiom Uil e Gruppo Profilglass Ancona 07/09/2016
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05/09/2016 Gli insegnanti terremotati non saranno trasferiti, finalmente una buona notizia
La denuncia di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal delle Marche sulla situazione degli insegnanti terremotati ha avuto gli effetti sperati. Il Ministro ha infatti emanato un'ordinanza urgente che consentirà a docenti e personale Ata che hanno avuto la casa crollata, inagibile o comunque indisponibile a seguito del sisma, di poter scegliere di rimanere a lavorare in loco anziché presentarsi negli istituti assegnati. L’intervento, richiesto già da diversi giorni dai sindacati, è arrivato all'indomani della visita ad Arquata del Tronto del ministro all'Istruzione Stefania Giannini «ma solo dopo che la nostra denuncia ha trovato una grande eco nella stampa nazionale» fanno notare le segretarie regionali Manuela Carloni (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola) e Paola Martano (Snals Confsal). Sono una ventina le docenti delle Marche colpite dal sisma che si sarebbero dovuto trasferire nel Nord Italia. Con l’ordinanza appena uscita la loro situazione, almeno su questo versante, sembra normalizzarsi. «Siamo contente che i sindacati siano stati ascoltati – aggiungono – anche se il buonsenso avrebbe voluto un intervento immediato a seguito della lettera inviata dai segretari nazionali subito dopo il sisma. Se il Ministro avesse affrontato le questioni con i sindacati, anziché evitare il dialogo, determinate situazioni si sarebbero potute correggere per tempo senza esasperare lavoratori già provati dall'emergenza. Da parte nostra vigileremo affinché tutte le situazioni personali trovino una soluzione positiva. Resteremo al fianco delle persone». Tutto questo fermo restando la protesta sull'insufficienza dell'organico docente e ata nelle scuole marchigiane che, al di là dell'emergenza contingente legata al sisma, resta una problematica che minaccia l'avvio dell'anno scolastico nella nostra regione.
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02/09/2016 Senza Limiti di Età: lavoro, welfare, mondi vitali a misura di generazione
Senza limiti di età, lavoro welfare e mondi vitali a misura di generazione. L'edizione 2016 del Seminario che la FNP Marche organizza ogni anno per il suo gruppo dirigente si svolgerà alla Domus Pacis di Assisi dal 6 all'8 settembre e sarà dedicato al tema del rapporto tra le generazioni. La principale novità rispetto alle scorse edizioni è rappresentata dall'apertura dei lavori ad una nutrita rappresentanza di giovani. Su 110 partecipanti almeno 35 ospiti saranno di età compresa tra 20 e 35 anni. Giovani che a vario titolo sono entrati in contatto con la Cisl e che la Federazione dei pensionati ha voluto invitare per creare un momento di incontro tra generazioni diverse. «Uno degli obiettivi del seminario - sostiene il Segretario generale dei pensionati Cisl Marche Mario Canale - è quello di provare a sperimentare concretamente in che misura è possibile costruire una rappresentazione condivisa su alcuni dei principali oggetti dell’esperienza sindacale (società, lavoro, welfare, previdenza) mettendo in comune paradigmi, culture e visioni espresse da persone tra le quali intercorrono differenze anagrafiche significative». Numerosi ed autorevoli i relatori del Seminario. Enrico Oggioni, consulente ed opinionista sul tema dei senior. Cristina Pasqualini e Giovanni Castiglioni, sociologi dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Michele Raitano, economista dell'Università La Sapienza di Roma e Ignazio Punzi, formatore, psicologo e psicoterapeuta familiare. È prevista anche una visita "intelligente" alla Basilica superiore di Assisi, per l'occasione chiusa alle altre visite guidate. Insieme a Padre Egidio Canil, Rettore del Seminario teologico di Assisi e allo storico dell'Arte Enrico Sciamanna, si parlerà di "scontri e incontri tra generi, generazioni e culture nella vita di Francesco d'Assisi". Ai lavori del Seminario prenderanno parte anche il Segretario della Federazione dei pensionati Cisl nazionale Ermenegildo Bonfanti, accompagnato dal Direttore Artistico del Festival delle Generazioni della FNP Cisl Francesca Zaffino. Per la Cisl Marche parteciperanno il Segretario generale Stefano Mastrovincenzo e il Segretario regionale Sauro Rossi. «L'attenzione al tema del rapporto tra le generazioni - conclude Canale - non è nuovo per la FNP Marche. Con questo Seminario vogliamo provare a far "contaminare" due categorie di cittadini - giovani e senior - i cui interessi troppo spesso sono messi in contrapposizione dall'immaginario collettivo e mediatico del nostro paese. Al contrario, noi riteniamo che sia non solo possibile, ma addirittura fondamentale, riscoprire punti di incontro per rinsaldare quei legami sociali e generazionali di cui le nostre comunità hanno così tanto bisogno».
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11/08/2016 Soppresso il Corpo Forestale dello Stato. Fns Cisl Marche :" Bene la "convenzione boschiva"con i VVFF ma ora la Regione convochi un tavolo tecnico"
« E’ sicuramente positivo da parte delle Regione Marche  aver sottoscritto, per il 2016,  la convenzione boschiva con i Vigili del Fuoco – dichiara William Berrè, segretario generale Fns Cisl Marche -  ma ora si deve riflettere e trovare soluzioni al vuoto che la scellerata cancellazione del Corpo Forestale dello Stato, da parte del Governo, provocherà. » Nel Consiglio dei Ministri dello scorso 28 luglio, infatti, il Governo ha concluso in sostanza l'iter di cancellazione del Corpo Forestale dello Stato. «Questa soppressione non ci piace ed è frutto della lotta interna al comparto sicurezza, dove purtroppo i più piccoli sono fagocitati dai più grandi. Come sindacato siamo impegnati affinché tutto il personale del Corpo Forestale sia tutelato nel passaggio alle altre amministrazioni dello Stato – afferma con forza Berrè - Certo è che l’abolizione del Corpo Forestale avrà conseguenze pesanti. A partire dal 2017 è previsto, ad esempio, l’affidamento ai Vigili del Fuoco della lotta attiva contro gli incendi boschivi e spegnimento con mezzi aerei. Questo cambiamento  - continua Berrè - avviene in una situazione di grave carenza di personale VF in tutta la regione Marche, ed in particolare al Comando di Pesaro- Urbino dove già non si riesce a garantire l'apertura continuativa del distaccamento di Macerata Feltria così come al Comando di Ascoli Piceno dove non si garantisce l'apertura del presidio di Amandola. Difficoltà anche al comando di Ancona dove la costruzione della nuova sede centrale crea problemi nella gestione del personale. Nel Comando di Macerata si registra una sofferenza nel distaccamento di Camerino in conseguenza anche dell'apertura della nuova superstrada Civitanova - Foligno, alla quale si aggiunge la  carenza cronica di personale del distaccamento di Civitanova Marche ed ovviamente della sede centrale che lavora con una sola partenza operativa completa ed una partenza ridotta. In questa situazione – conclude  Berrè - per rendere operativamente sostenibile l'accordo necessita attivare  quanto prima  un tavolo tecnico che approfondisca la questione e la renda coerente con il prossimo accordo quadro generale tra VV.FF. e Regione, che auspichiamo sia siglato entro fine anno. ».
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11/08/2016 Scuola,chiamata diretta a rischio discriminazione per le giovani insegnanti donne. Cisl e Uil Scuola scrivono ai Parlamentari Marchigiani e alla Commissione Regionale per le Pari Opportunità  
  LETTERA APERTA ai Parlamentari Marchigiani, alla Commissione Regionale per le Pari Opportunità   Siamo le Segretarie Generali di CISL e UIL Scuola Marche,  in questo concitato mese di agosto, impegnate quotidianamente ad ascoltare e sostenere gli operatori della scuola che si presentano nei nostri uffici per i complessi adempimenti e gli innumerevoli problemi generati dall’ attuazione della legge 107/2015. Con questa lettera vogliamo dare voce allo sconcerto di chi  subisce,  senza la luce dei riflettori o l’ attenzione dei media, una forma scandalosa di discriminazione. La voce è quella di tante giovani donne, molte di loro già madri,  in questi giorni  chiamate a colloquio dai dirigenti scolastici per essere assegnate ad una scuola mediante la tanto declamata “chiamata diretta”. In molte si sentono chiedere, non tanto la declaratoria dei propri titoli professionali o culturali e delle proprie esperienze e competenze, ma “Ha figli piccoli?”, “Ha intenzione di prendere l’ aspettativa?” , “Ha intenzione di chiedere l’ assegnazione per avvicinarsi a casa?”. Chiaramente una risposta affermativa determina spesso un “Le faremo sapere” che si risolve in un nulla di fatto. " Difficile circostanziare questa subdola discriminazione fatta di frasi sibilline e di mezze parole.  Ci sembra di essere tornate indietro di 50 anni, forse qualcuno ha cancellato i diritti sanciti prima dalla legge 1204/71 e poi dal decreto legislativo 151/2001? Certo nessuno perde il posto di lavoro ma ci sentiamo in obbligo di denunciare e stigmatizzare questi comportamenti che ledono i diritti delle donne e rendono la maternità uno svantaggio e non un punto di forza e di dignità femminile, un valore sociale riconosciuto da tutti. Tutto ciò con buona pace della “buona scuola” che al comma 16 recita: “ Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità' promuovendo nelle  scuole  di  ogni ordine e grado l'educazione alla parità' tra i sessi, la  prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni,…” . Tuteleremo le lavoratrici con tutti gli strumenti in nostro possesso ma chiediamo a chi ha responsabilità politica di non ignorare e sottovalutare quanto sta accadendo e di riflettere sull'efficacia e sul “valore aggiunto” che la chiamata diretta porta realmente al sistema scuola.      Anna Bartolini, Segretario Generale Cisl Scuola Marche    Claudia  Mazzucchelli, Segretario Generale Uil Scuola Marche  11/08/16                                                   
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05/08/2016 Banca Marche: incontro sindacati - Regione sulla procedura di vendita
Questa mattina i rappresentanti dei sindacati aziendali dei lavoratori di Banca Marche hanno incontrato il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli. Per la Cisl era presente il segretario regionale Marco Ferracuti insieme al segretario generale Fist Cisl Marche, Gianni Gianuario, e Marco Santecchia, responsabile Cisl Banca Marche. Nel corso dell’incontro i sindacati hanno rappresentato le preoccupazioni in merito all’impatto che la procedura di vendita dell’istituto di credito avrà sul territorio e sull’occupazione. Il presidente ha spiegato di avere avanzato la richiesta di incontro al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, così come condiviso con i presidenti dei gruppi dell’Assemblea Legislativa nella scorsa seduta del Consiglio regionale. Si è concordato inoltre di proporre alle altre regioni interessate, Toscana, Emilia-Romagna e Abruzzo un’azione condivisa per mettere al centro del dibattito politico nazionale la questione occupazionale e le ricadute economiche sul territorio, temi troppo spesso messi in secondo piano dal dibattito di questi mesi. Temi che dovrebbero essere alla base dei criteri per l’individuazione del futuro acquirente di Banca Marche. Il presidente, infine, si è impegnato a garantire una costante interlocuzione con le associazioni sindacali nei prossimi mesi. 05/08/2016
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05/08/2016 NASPI: Fisascat apre la campagna informativa sull'indennità di disoccupazione
Tutte le informazioni sulla NASPI per richiedere l'indennità di disoccupazione. Leggi i requisiti, la durata e come presentare la domanda.  05/08/2016
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05/08/2016 Al via lo stato d'agitazione del personale delle Camere di Commercio
Al via lo stato di agitazione del personale del sistema camerale contro il rischio di tagli al lavoro e ai servizi, insieme all'annuncio di una grande manifestazione nazionale nel mese di settembre. A farlo sapere sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in vista del probabile via libera al decreto sul riordino delle Camere di commercio, attuativo della legge Madia. In una lettera inviata al ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, alla ministra della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, e al presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello, le tre organizzazioni sindacali denunciano «la totale assenza di un confronto sul merito del testo e degli aspetti relativi ai rapporti di lavoro, ai livelli occupazionali e alle competenze degli operatori, ma soprattutto l’annunciata razionalizzazione delle dotazioni organiche senza alcuna garanzia occupazionale reale per i lavoratori, al contrario di quanto previsto dalla legge delega stessa». Ragioni per le quali, dopo giorni di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del sistema camerale in tutti i territori e luoghi di lavoro, che continueranno anche nei prossimi giorni, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale del sistema camerale per chiedere il blocco dell’approvazione dello schema di decreto. Una rivendicazione che, senza interventi risolutivi, «culminerà con una grande manifestazione nazionale nel mese di settembre, anche in considerazione della totale indisponibilità del Governo a incontrare le rappresentanze sindacali in questo complicato percorso di riordino del sistema camerale». 05/08/2016
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04/08/2016 Jp Industries: stop ai licenziamenti, prosegue il confronto
Nell’incontro di oggi 4 agosto tra le Organizzazioni Sindacali di Marche ed Umbria e l’imprenditore della JP industries Giovanni Porcarelli, in riferimento all’avvio della procedura di mobilità, Fim, Fiom e Uilm hanno ottenuto il ritiro della procedura stessa. Sussistono le condizioni per poter avviare l’attività. Il grido d’allarme che lanciano i sindacati: «Non possiamo rimanere soli, l’importanza del ritiro della procedura non deve distogliere tutti i soggetti -governo, regioni e territori - dall’attenzione su questa vicenda, perché i problemi rimangono tutti sul tavolo». Per un definitivo e strutturale avvio dell’attività necessita, nell’immediato, serve un supporto finanziario decisivo da parte delle banche. Su tutto ciò diventa prioritario il ruolo del governo, che deve operarsi immediatamente con l’apertura di tavoli concreti e capaci di assumere decisioni definitive per poter mettere fine a tali problemi e dare la speranza concreta ai lavoratori. «Il ritiro della procedura è stata la condizione necessaria che avevamo chiesto, con forza da subito, per proseguire nel confronto alla proprietà di J&P. – annuncia Andrea Cocco, segretario Fim Cisl Marche – Confidiamo che il dialogo costruttivo tra le parti, con il supporto delle istituzioni, possa favorire una fase di sviluppo e consolidamento dell’impresa e del territorio». «Avevamo definito sbagliata nel merito, nel metodo e nei tempi la scelta della J&P di aprire la procedura di mobilità per licenziare 400 lavoratori ex Merloni. – dichiara Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche - Oggi esprimiamo soddisfazione per la revoca della procedura, sottolineiamo la necessità di un sistema del credito che affianchi le imprese ed allo stesso tempo la necessità di imprenditori che abbiano il senso della responsabilità sociale verso i lavoratori e verso il territorio». 04/08/2016
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02/08/2016 Posti letto convenzionati nelle Residenze protette. Sindacati: «Bene aumento, ma ora maggiore equilibrio territoriale»
Apprendiamo che la Regione ha adottato una DGR con la quale autorizza la contrattualizzazione di 400 posti letto di RPA (Residenza Protetta Anziani). Sul piano quantitativo la misura è condivisibile perché dà finalmente concretezza a quanto concordato tra Regioni e Organizzazioni sindacali nell'Accordo del Febbraio 2014. Molto severo è però il giudizio dei sindacati sulle modalità di adozione del provvedimento, deliberato senza alcun confronto con le parti sociali. Riguardo gli aspetti di merito CGIL CISL UIL Marche e le loro rispettive Federazioni dei Pensionati esprimono forti dubbi e riserve sulle effettive risposte che questa delibera dà al tema della sperequazione territoriale nella distribuzione dei posti letto. Il raggiungimento del limite del 60% dei posti letto convenzionati rispetto a quelli operativi, sulla base dei dati conosciuti, rischia di rispondere più alle esigenze di equilibrio economico dei soggetti gestori che ai reali bisogni di assistenza registrati nei territori, come delineati nell'Atto di fabbisogno della Regione ed emersi nelle rilevazioni dei sindacati. La stessa condivisa trasformazione in 229 p.l. delle risorse dell'ADI (assistenza domiciliare integrata) destinate alle residenze protette, rischia di aggravare lo squilibrio territoriale. In ragione di queste criticità i sindacati sollecitano la Regione a recuperare il deficit di confronto rendendo nota l'effettiva distribuzione dei 400 posti letto e riattivando la discussione anche a livello territoriale con il coinvolgimento delle parti sociali e delle Conferenze dei Sindaci. Fondamentale rimane inoltre per i sindacati sulla scorta dei provvedimenti adottati, un'azione di monitoraggio della Regione, volta ad abbinare al convenzionamento delle strutture, l'applicazione degli accordi tesi al contenimento delle rette. Altrettanto importante la ripresa del confronto sul piano di collocazione delle Case della Salute, anche di bassa e media complessità, per rispondere alle esigenze di assistenza territoriale delle popolazioni. 02/08/2016
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02/08/2016 Emergenza scuola nelle Marche, la denuncia dei sindacati della scuola
Le segreterie regionali di Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola e SnalsConfsal denunciano la gravissima carenza di organico docente ed Ata delle scuole delle Marche che rischia di compromettere l’ordinaria attività didattica per il prossimo anno scolastico 2016/2017. Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola e SnalsConfsal avevano espresso già forte preoccupazione lo scorso 9 luglio segnalando la mancanza di docenti e personale Ata, per un totale complessivo, di circa 1400 posti. In realtà la scorsa settimana sono stati assegnati, dal Ministero della Pubblica istruzione alle Marche, solo 992 unità di personale docente. Secondo i sindacati posti assegnati sono assolutamente insufficienti a coprire il fabbisogno delle scuole di ogni ordine e grado, mettendo a rischio il regolare avvio dell’anno scolastico e il funzionamento degli istituti. Le segreterie regionali di Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola e Snals Confsal ribadiscono che se non verranno assegnati ulteriori posti alle Marche i tagli da fare saranno drammatici e avranno ripercussioni inevitabili sugli studenti e le loro famiglie e chiedono alla Direzione Scolastica Regionale e al Presidente e Assessore alla pubblica istruzione della Regione di impegnarsi con forza presso il Ministero della Pubblica Istruzione affinché venga adeguato il numero dei docenti e del personale Ata affinché sia garantito, nelle Marche, un regolare avvio di anno scolastico. 02/08/2016
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01/08/2016 Tanti dubbi e poche certezze per l'Area Vasta 3
Venerdì 29 luglio si è tenuto l’incontro tra la Direzione dell’AV 3 e CGIL, CISL e UIL di Macerata unitamente alle rispettive federazioni di categoria del Pubblico Impiego e dei pensionati. All’ordine del giorno era posto, in particolare, il confronto sulle liste di attesa, come previsto dall’incontro precedente del Tavolo. Con rammarico dobbiamo constatare l’inconcludenza dell’incontro in quanto i dati fornitoci rispetto ai tempi medi di attesa per l’accesso alle prestazioni sono risultati carenti, parziali e incompleti perché riferiti solo a periodi campione, nonché poco indicativi e non coincidenti né con le nostre analisi né con la percezione reale degli utenti. Su questo tema, a seguito delle nostre richieste, la Direzione dell’Area Vasta 3 si è impegnata a fornirci dati più completi relativi al primo semestre del 2016 e alle azioni che la Direzione stessa ha finora messo in campo e intende assumere nei prossimi mesi per il governo e la riduzione delle liste d’attesa, soprattutto alla luce delle criticità che abbiamo rappresentato e riscontrato. Abbiamo espresso la necessità di un confronto che metta al centro un’analisi complessiva della sanità nell’Area Vasta 3 che affronti le questioni delle liste d’attesa, della riorganizzazione delle reti cliniche, della rete di emergenza, del presidio sanitario del territorio, nella consapevolezza che il nodo ineludibile da affrontare con urgenza resta la carenza di personale e risorse dell’AV 3. Questioni da tempo conosciute ma mai davvero affrontate. Un confronto in cui come organizzazioni sindacali siamo pronti a mettere in campo le nostre proposte, ma che, a nostro parere, potrà ritenersi effettivo e utile solo se sostenuto da garanzie di impegni e risorse. Anche in questa ottica, abbiamo concordato con la Direzione dell’AV3 la necessità di una convocazione della Conferenza dei Sindaci aperta alle organizzazioni sindacali in cui affrontare su basi più concrete la discussione sull’ospedale unico, che finora è stata impostata su logiche strumentali e campanilistiche. Riteniamo fondamentale che al centro di questa discussione siano invece posti il percorso e i tempi della riorganizzazione sanitaria che dovrebbe portare all’ospedale unico, la garanzia dei servizi nella fase intermedia e la strutturazione degli stessi una volta che vedrà la luce la nuova struttura. 29/07/2016
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30/07/2016 Jp, mobilità per 400 lavoratori. Mastrovincenzo: «Scelta inaccettabile»
Irricevibile la procedura di mobilità avviata dalla JP Industries di Giovanni Porcarelli per 400 lavoratori, in precedenza dipendenti della Antonio Merloni. «La scelta è inaccettabile per le drammatiche conseguenze sociali che prefigura, per il metodo e per i tempi, dato che arriva a ridosso del periodo feriale - dichiara Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche - È opportuna la decisione del presidente Ceriscioli di convocare immediatamente l'imprenditore e a seguire i sindacati; chiediamo anche un immediato intervento del Ministero dello Sviluppo, perché il percorso della JP, comprese le vicende relative al contenzioso con le banche e i progetti di sviluppo dell'azienda, viene da anni monitorato in sede governativa con le parti sociali. Bisogna fare tutto il possibile per scongiurare questa scelta scellerata». Andrea Cocco, segretario regionale Fim Cisl Marche, giudica «scorretto l'atteggiamento di Porcarelli viste le iniziative del sindacato a sostegno del suo progetto industriale, compresa la cassa integrazione ancora in vigore per tutti i lavoratori. La prossima settimana - conclude Cocco - chiederemo un incontro come previsto dalla stessa legge 223. Il lavoro va tutelato e difeso partendo dai lavoratori». Giovedì 4 agosto si terrà, nello stabilimento di Fabriano, l'incontro tra azienda e sindacati.
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28/07/2016 Cementificio Sacci: operai in presidio all'inaugurazione della SS 77
Presidio dei lavoratori del cementificio Sacci in occasione della cerimonia di inaugurazione del nuovo percorso della SS 77, alla quale prenderà parte il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Una cinquantina di operai si sono riuniti a Taverne di Serravalle, al confine tra Umbria e Marche, a tre chilometri di distanza dal luogo della cerimonia. Una delegazione sindacale  è stata ricevuta, a margine dell'inaugurazione della SS77, dal  Ministro  Graziano Delro, il Prefetto di Macerata Roberta Preziotti e il Presidente della Regione Marche,  Luca Ceriscioli . «Abbiamo presentato al Ministro la grave situazione che stanno vivendo i lavoratori dello stabilimento Sacci di Castelramiondo  - racconta massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche -  Certo è che nonostante l'acquisizione da parte della Cementir del Gruppo Caltagirone ad oggi i licenziamenti sono confermati. Il Ministro Delrio  ci ha assicurato l'interessamento del Governo impegnandosi a contattare la nuova proprietà e ad istituire quanto prima  un tavolo di crisi presso il Mise . » Anche la Regione Marche  ha ribadito l'impegno per la salvaguardia dell'occupazione e  ha informato i sindacati, in delegazione,  dell'invio di una richiesta formale di chiarimenti alla Cementir per l'utilizzo del sito di Castelraimondo, ricordando che in caso di dismissione scatteranno gli obblighi previsti dalla procedura di bonifica. «Siamo soddisfatti dell'interessamento delle massime istituzioni nazionali e regionali - conclude Massimo Giacchetti -  ma  proseguiremo nel confronto con l'azienda  per scongiurare i 71 licenziamenti.» 28/07/2016
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28/07/2016 Liste di attesa e Casa Salute in Area Vasta 5. Sindacati: "Ancora tanto da fare"
Il punto sull'andamento delle liste di attesa in Area Vasta 5 (Ascoli Piceno e San Benedetto)  al centro dell'incontro che si è svolto nei giorni scorsi ad Ascoli Piceno,  tra Cgil, Cisl, Uil, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  e i vertici dell' AV 5. Dall'analisi dei dati,  relativi ai percorsi ed ai tempi di attesa per le prestazioni richiesti dal medico di medicina generale con prescrizione di priorità o differita, presentati dalla Direzione di AV5 ,  si riscontra un miglioramento rispetto al passato «ma è  ancora prematuro dare un giudizio definitivo che potrà arrivare solo alla fine del 2016 - commentano i sindacati  - quando terminerà la  fase di sperimentazione e le doppie liste, quelle, in vigore da 5 mesi, con il nuovo sistema, e quelle con le prenotazioni effettuate prima della sperimentazione e quindi programmate da mesi .»  Al centro dell’incontro anche la verifica dell’attivazione della  presa in carico  della cronicità, direttamente dalle UU.OO (unità operative), già sperimentata a  seguito  di un accordo sindacale, prima della delibera regionale, per la Cardiologia, Nefrologia, Diabetologia, Oncologia e ora anche per la  Pneumologia ed Ematologia, dove  permangono ancora le  criticità relative alla strumentazione della risonanza magnetica che si ridurranno con la piena operatività degli investimenti realizzati, pur permanendo la difficoltà nel reclutare  radiologi.   Nel prossimo incontro, tra i vertici dell’Area Vasta 5, Cgil, Cisl e Uil e Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  fissato per il  15 settembre p.v., i sindacati hanno chiesto di entrare nel merito del rafforzamento dell’offerta territoriale, con il coinvolgimento dei medici di famiglia,   a partire dalla domiciliarità per arrivare a verificare le condizioni per un aumento assistenziale delle Case della Salute e dell’offerta residenziale (Residenze protette e Residenze sanitarie assistenziali). Rispetto  alle Case della Salute, è bene precisare, che era già stato avviato negli scorsi anni un percorso che aveva individuato la loro collocazione territoriale immaginandole come luogo in cui sviluppare progettazione sanitaria di territorio, e strumenti utili per l’integrazione socio-sanitaria, per la prevenzione e per lo sviluppo integrato di professionalità degli operatori ( medici specialisti, di medicina generale ed infermieri) in una ottica di benessere sociale e di salute dei cittadini. La Regione ha cambiato completamente il profilo  delle  Case della Salute di tipo C (quelle a maggior complessità), trasformandole in ”Ospedali di Comunità” per rispondere alla chiusura dei piccoli ospedali delle altre Province  penalizzando, ulteriormente il nostro territorio che  ha realizzato tali chiusure 20 anni fa.  La  stessa delibera 746/2016 va inoltre nella direzione di premiare i Medici di medicina generale  che operano in tali nuove strutture, non prevedendo analoghe soluzioni per i professionisti impegnati nelle case della salute di tipo A e B. Si rischia di fare un passo indietro di 10 anni.  Erano state  concordate per l’ Area Vasta 5 quattro Case della Salute (Offida, Ripatransone, Montefiore, Ascoli Piceno e la possibilità di una quinta su San Benedetto ) e un ospedale unico, ma le prime sono state rimesse in discussione e sull'Ospedale non sono state individuate  risorse pubbliche. « Pur apprezzando i passi avanti sul versante della riorganizzazione - ribadiscono Cgil, Cisl, Uil e Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil - siamo contrari  alle scelte che si stanno facendo in Regione, in particolare rispetto alle  Case della Salute. Stiamo lavorando per modificare gli assenti che non condividiamo e   invitiamo  i sindaci del territorio ad intervenire   per il benessere di tutti. » 28/07/2016
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27/07/2016 Urgente rilanciare i centri per l’impiego e stabilizzare i precari
Oltre 100 lavoratori dei CIOF, Centri per l’impiego di tutta la regione, hanno affollato ieri  martedì 26 luglio, la  sala Raffaello presso la  Regione Marche, per l’ assemblea unitaria organizzata dalla Fp Cisl insieme alla Fp Cgil e Fpl Uil. I lavoratori hanno chiesto alla Regione chiarezza organizzativa e certezze sul futuro alla luce della necessità di valorizzare un servizio pubblico così delicato in un momento di crisi come questa. «Urge pertanto un rilancio dei centri per impiego che passi per la stabilizzazione dei precari e la ricerca di strumenti per creare prospettive occupazionali ai giovani ed a chi ha perso il lavoro. - sostiene la Fp Cisl Marche - C'è la necessità  di comprendere dal 2017 a chi saranno affidate le delicate funzioni dei centri per impiego ed il rapporto con la neonata agenzia nazionale per il lavoro.» Il 4 agosto su questi temi vi sarà incontro con l'Assessore Cesetti ma la Cisl con Cgil e Uil sono pronte ad iniziative di mobilitazione a supporto delle legittime istanze dei lavoratori e per la valorizzazione dei servizi quotidianamente erogati.
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27/07/2016 Servizio Scuolabus : 29 luglio sciopero e presidio davanti al Comune di Pesaro
Ancora una volta i sindacati intervengono sul servizio scuolabus criticando con forza le amministrazioni comunali che non hanno voluto ascoltare. Nei giorni scorsi, infatti, i Comuni di: Pesaro, Fano, Monteciccardo, Fermignano, Petriano e Vallefolgia nel corso di un incontro con i rappresentanti dei lavoratori, hanno deciso di ignorare tutte le richieste e le segnalazioni del sindacato sul rispetto delle regole di un servizio di estrema delicatezza come quello di scuolabus e contenute nel dispositivo di gara. Con la nota procedura della gara al massimo ribasso, per i sindacati, dopo l’uscita di Ami si “gioca sulla pelle dei lavoratori” e non si rispettano norme e criteri di qualità del servizio. Lo sciopero è stato proclamato perché la ditta di trasporti che subentrerà ad Ami ha lasciato intendere, con il benestare delle amministrazioni comunali, che applicherà un “contratto a tempo indeterminato di 10 mesi”. Tuttavia il contratto è illegittimo perché non corrisponde a quello indicato nei capitolati di gara, ovvero il Ccnl degli autoferrotranvieri. Nei mesi estivi i lavoratori non percepiranno alcun stipendio, con una perdita economica, fiscale e previdenziale. A questo si aggiunge, sempre nel silenzio delle amministrazioni, il rischio della modifica della residenza lavorativa.   “Siamo convinti che le amministrazioni comunali – concludono- dovrebbero difendere l’interesse collettivo de cittadini e dei lavoratori, non quello delle aziende private”. 27/7/2016
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27/07/2016 Screening oculistico gratuito per nonni e nipoti ad Acquasanta Terme
Screening visivo gratuito, nella mattina di ieri, 26 luglio,  al Centro Anziani di Acquasanta Terme,  per una cinquantina di iscritti al sindacato dei pensionati  Fnp Cisl e  non solo.   «Si sono sottoposti al controllo visivo insieme ai loro nonni anche alcuni nipoti. - racconta Rosandra Ciarrocchi, responsabile Coordinamento donne Fnp di Ascoli -  Anche in  questa iniziativa,  che abbiamo promosso insieme alla Fnp di Ascoli Piceno in collaborazione con il Comune di Acquasanta Terme, abbiamo voluto favorire, oltre alla prevenzione, una certa attenzione alla intergenerazionalità, su cui siamo impegnati da molti anni ».  Gli  esami erogati hanno rappresentato un primo screening oculistico, tant'è che le persone che hanno presentato le problematiche più importanti sono state orientate a svolgere una visita più approfondita. «Visti l' interesse e la partecipazione dei residenti di Acquasanta alla nostra iniziativa - conclude Rosandra Ciarrocchi -  promuoveremo sicuramente  altre iniziative di prevenzione nel  corso dei prossimi mesi.»
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27/07/2016 Poste Italiane: sottoscritto l'accordo sul premio di risultato. Dominici: «Ottimisti sulla possibilità di centrare obiettivi»
Sottoscritto, nella tarda serata di ieri, martedì 26 luglio, l'Accordo sul Premio di Risultato 2016, tra Poste Italiane e cinque sindacati di categoria, mentre la Uil si è riservata di sciogliere le proprie perplessità entro 48 ore. Accolte quasi tutte le richieste sindacali che consentono il passaggio dalla posizione di staff a quella di produzione delle seguenti figure professionali in MercatoBusiness e Pubblica Amministrazione: Venditore junior, Account, Account specialisti, Venditore Pal, Venditore Business, Venditore Specialista. MERCATO PRIVATI (GLI UFFICI TANTO PER CAPIRCI): Venditori Mobile di Filiale. Bancoposta: Operazioni - Venditori Mobili di Filiale. Gli Scif (SPECIALISTI COMMERCIALI IMPRESA) percepiscono il Premio di produzione sportelleria. In merito ai SERVIZI POSTALI PCL (POSTE COMUNICAZIONE E LOGISTICA): MONITORAGGIO E QUALITÀ e OPERATORE QUALITÀ l'azienda non ha accolto la richiesta da parte dei sindacati di CONSIDERARLI PERSONALE DI PRODUZIONE INVECE CHE DI STAFF. «Questo non significa che non sia possibile recuperare il passaggio alla produzione appena si riapre il confronto. - affermano i sindacati - Considerato che gli applicati con mansioni di MONITORAGGIO QUALITÀ e OPERATORE QUALITÀ vengono impegnati impropriamente in altre attività, avvieremo nei prossimi giorni una iniziativa finalizzata al raggiungimento del risultato». Il premio, così come sottoscritto, garantisce ampi margini di realizzazione: l'indicatore EBIT (RICAVI PRIMA DELLA TASSAZIONE) pesa l'80% del premio, il POSTE COMUNICAZIONE E LOGISTICA vale il 10% al raggiungimento di due obiettivi (Realizzazione Progetto Bari e implementazione nuova flotta automezzi); MERCATO PRIVATI al 10% al raggiungimento di obiettivi di conformità del processo sul numero di profilazioni MIFID e IVAS; il livello di qualità percepita è certificata dal Marketing strategico sulle operazioni finanziarie sottoposte a normativa MIFID. Il Premio viene riconosciuto in tutte le aziende dove tale istituto non è contrattato. Nei prossimi mesi si riaprirà il confronto con l'azienda per definire il possibile accordo 2017/19. «È un buon risultato - commenta Dario Dominici, segretario generale Slp Cisl Marche - abbiamo garantito il pagamento dell’anticipo del premio insieme alle competenze del prossimo mese di settembre. Siamo ottimisti sulla possibilità di centrare i risultati, perché il premio è riferito a parametri di qualità e sicurezza sul lavoro. Con tenacia abbiamo richiesto il giusto riconoscimento delle attività che non erano considerate di produzione e nei prossimi mesi vedremo di sistemare anche la situazione dei Monitoraggio e Qualità e degli Operatori di Qualità ad oggi ancora considerati erroneamente dalla azienda personale di staff».
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26/07/2016 FS - RFI: assunzioni a tempo indeterminato anche nelle Marche. Fit Cisl " Grande opportunità per i giovani "
Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ricerca Assistenti Direzione Lavori da inserire in RFI S.p.A. su diverse sedi dislocate nel territorio nazionale. Ne da notizia il sindacato di categoria Fit Cisl Marche, « Siamo molto soddisfatti per queste nuove assunzioni di giovani diplomati da parte di RFI S.p.A - afferma Daniela Rossi, della Fit Cisl Marche - Siamo impegnati, come sindacato, a darne la massima diffusione e a dare  tutte le informazioni  necessarie   per chi ne avesse bisogno.             Un 'assunzione a tempo indeterminato - conclude Daniela Rossi- di questi tempi, è  davvero una gran bella opportunità che non può non  essere colta.» DESCRIZIONE POSIZIONE RICERCATA:  Il ruolo prevede attività di verifica dell’esecuzione dei lavori in conformità ai progetti approvati, alle prescrizioni contrattuali e alle disposizioni ricevute. Compilazione del giornale dei lavori e delle registrazioni, predisposizione di documenti contabili dei lavori e dei materiali forniti. Collaborazione alla gestione dei lavori ed agli adempimenti attinenti l’esecuzione ed il collaudo delle opere oggetto dell’appalto. TIPOLOGIA CONTRATTUALE DI INSERIMENTO:  Contratto a tempo indeterminato SEDI di LAVORO:  Milano, Torino, Genova, Bologna,  Venezia,  Verona, Bolzano, Trento, Trieste, Firenze,  Roma, Ancona, Cagliari, Napoli, Bari, Reggio Calabria,  Palermo. REQUISITI RICHIESTI: Diploma quinquennale ad indirizzo Tecnico (elettrico, elettrotecnico,  elettronico, telecomunicazioni, meccanico, meccatronico, costruzione ambiente e territorio o geometra). Costituirà titolo preferenziale la residenza nelle provincie delle sedi di eventuale assegnazione Possesso di patente B. E’ inoltre necessario il possesso di specifici requisiti fisici richiesti per il ruolo di  “Capo Tecnico” consultabili alla pagina http://www.fsitaliane.it/lcn/Diplomati/Requisiti-fisici-richiesti Requisiti Fisici all'interno della sezione “ http://www.fsitaliane.it/lavoraconnoi.html SCADENZA: 21 agosto 2016
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22/07/2016 Adesione con punte del 100% allo sciopero addetti alla manutenzione e infrastrutture rete ferroviaria italiana.
Adesione di oltre l’80%,  con punte del 100% in alcuni impianti , allo sciopero di  8 ore delle lavoratrici e lavoratori di RFI della DTP - Direzione territoriale produzione di Ancona - di  tutto il compartimento formato dalle Regioni Marche , Umbria e Abruzzo della Manutenzione e Infrastrutture indetto dai sindacati di categoria per  il personale della manutenzione-infrastruttura ed uffici. Lo sciopero ha interessato circa 1.600 lavoratori.  «Ringraziamo tutti  i lavoratori della DTP di Ancona che hanno aderito in maniera massiccia allo sciopero  di oggi,  22 luglio 2016. Un risultato importante  che  da un forte segnale a chi, in RFI a tutti i livelli, non dà il giusto valore all'importanza della forza lavoro nell’ambito dei processi organizzativi e dell’ambizioso piano di attività per l’ammodernamento e la velocizzazione dell’ infrastruttura ferroviaria nel nostro territorio, dimenticando così come tali progetti non potranno essere realizzati con l’attuale quantità di personale.  - affermano i sindacati di categoria in presidio con i lavoratori - E’ indispensabile, pertanto, provvedere urgentemente all'assunzione di nuovi addetti come del resto garantito dall'accordo nazionale, disatteso scientemente, per la nostra regione, dai vertici di RFI.  - continuano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti  -   Se queste richieste non saranno soddisfatte ci saranno ulteriori, e più pesanti, manifestazioni di lotta.»   Lo scorso anno a livello nazionale era stato firmato un accordo di riorganizzazione che aveva come precondizione l'assunzione di personale. Per il compartimento di Ancona erano previste   25 nuove assunzioni  e la reinternalizzazione di lavorazioni che oggi sono affidate a ditte esterne ; tutto ciò  a fronte di una riorganizzazione che modificava radicalmente l'assetto organizzativo  fino al 2015 . A distanza di un anno quello che era stato convenuto con l'azienda non si è realizzato e i disagi per i lavoratori sono aumentati . In particolare, l’azienda non ha ancora provveduto all'assunzione di 25 unità -  la forte carenza di personale crea problemi legati ai carichi di lavoro -  e al  rispetto dei nuovi inquadramenti professionale legati anche alle nuove responsabilità. E ancora: la mancata valorizzazione dei coordinatori e direttori lavori, così come previsto anche dalla trattativa nazionale, l’uso della reperibilità, dello straordinario e della disponibilità in modo spesso improprio, il mancato rispetto della nuova struttura organizzativa prevista dall'accordo sulla riorganizzazione, il mancato acquisto dei mezzi d’opera per reinternalizzare il lavoro.
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22/07/2016 Taglio del salario accessorio dei lavoratori comunali e calo del personale. Nelle Marche è emergenza Autonomie Locali
La decisione assunta anche dal Parlamento di continuare ad ignorare il dramma del taglio del salario accessorio che stanno vivendo i lavoratori pubblici è inaccettabile.  Dopo sette anni di blocco della contrattazione nazionale e politiche di tagli al salario accessorio , sono a rischio la tenuta dei servizi erogati ai cittadini oltre che la dignità dei lavoratori che quotidianamente li erogano. Ancora una volta il decreto enti locali, approvato ieri alla Camera, mira a far cassa a spese dei lavoratori e l'annunciato sblocco delle assunzioni rimarrà sulle carte stante il permanere di una serie di norme che di fatto limiteranno fortemente nuove assunzioni. Rispetto al  personale la situazione complessiva è cosi sintetizzabile: i dipendenti  del comparto, esclusa la dirigenza, nelle Marche risultano essere 10.112 ( 9.388 a tempo indeterminato e 694 con rapporti flessibili ) suddivisi tra i 236 comuni della regione di cui ben il 72% con meno di 5.000 abitanti ( rispetto alla media nazionale del 69,7% ). Ci sono 6,5 dipendenti ogni mille abitanti rispetto alla media nazionale di 6,77 abitanti . Le Marche confermano anche la bassa presenza di personale femminile , appena il 48,7% rispetto alla media nazionale del 53,2%, mentre , grazie anche ai percorsi di stabilizzazione effettuati negli anni, il lavoro precario è "solo" il 6,9% del totale rispetto ad una media nazionale del 9,3%.  Ancora purtroppo lento non solo il travagliato percorso delle fusioni dei comuni , ma anche quelli delle Unioni che vedono coinvolti solo il 19,5% dei comuni nazionali contro una media nazionale del 29,2%  . Cala, stante il prolungato blocco dei contratti, il salario annuo lordo medio che passa dai 27.862 euro del 2011 ai 27.507 euro  del 2014, salario accessorio compreso , e continua anche il progressivo invecchiamento dei lavoratori, quasi la metaà dei quali ormai con oltre 50 anni di età. Se  poi si aggiungono i tagli costanti dei trasferimenti,  si conferma una situazione preoccupante per i comuni marchigiani ed i lavoratori, alle prese con carichi di lavoro sempre maggiori per dare una risposta alle sempre maggiori necessità dei cittadini. Il Comune più penalizzato , anche a livello nazionale, da questa situazione è il Comune di Ancona, ove i lavoratori non hanno percepito il salario accessorio 2013 e continuano ad avere trattenute derivanti da presunte risorse accessorie non correttamente erogate negli anni scorsi, nonostante le prestazioni lavorative correttamente eseguite. E’ emergenza Camera Commercio, ove il testo che circola in queste ore di riassetto rappresenterebbe un vero e proprio attacco al servizio camerale ed ai servizi alle imprese. Il paventato taglio del personale è inaccettabile sia per i lavoratori eventualmente interessati che per il tessuto economico produttivo locale.  E’  emergenza Centri per l'impiego, sempre più in sofferenza di personale di fronte alle sempre maggiori richieste dei cittadini ed in attesa di conoscere, dal 2017, come saranno organizzati alla luce della nascita, di fatto solo sulla carta, della Agenzia Nazionale per il lavoro. I sindacati oragnizzeranno nei prossimi giorni iniziative di mobilitazione a supporto delle questioni aperte convinti che un vero riassetto delle autonomie passi solo attraverso la partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori, non con decisioni assunte dall'alto .
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19/07/2016 La sanità nel Maceratese: le questioni aperte
La Cisl di Macerata, unitamente alla categoria del Pubblico Impiego e alla Federazione Nazionale dei Pensionati, ritiene essenziale in una fase di riorganizzazione così importante per la sanità maceratese mettere al centro alcune questioni essenziali per il funzionamento del sistema sanitario nell’Area Vasta 3. Avvertiamo la necessità di evidenziare, in particolare, tre temi centrali che non stanno ottenendo un'adeguata attenzione nel dibattito politico locale: - le gravi carenze di personale che portano, ormai da alcuni anni, ad affrontare il periodo estivo con interruzioni di attività chirurgiche e riduzioni di posti letto. Il ridimensionamento dei servizi in occasione delle ferie estive rappresenta ormai una triste prassi dell'AV3, alla quale, nonostante le ripetute segnalazioni delle organizzazioni sindacali, non si è mai riuscito a porre argine. Rappresenta del resto l'inevitabile risultato di una serie di piani occupazionali, mai condivisi con i rappresentanti dei lavoratori, che di fatto hanno portato l'AV3 a perdere 400 dipendenti dal 2012 ad oggi. In questo contesto risulta inutile garantire al 100% il turn over del personale per l’anno 2016. La riduzione del personale, in assenza di azioni di reale riorganizzazione del sistema, si traduce in un servizio sanitario poco efficiente e produttivo, incapace a volte di garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria. - I dati preoccupanti sulla mobilità passiva e la connessa esigenza di intervenire sul governo dei tempi di attesa. La mobilità passiva per ricoveri per acuti nell’Area Vasta 3 nel 2013 “vale” € 17.354.314 (quasi il 18% di quella regionale complessiva) ai quali si sommano € 1.464.668 per la riabilitazione. Solo il 15% dei 4.685 “casi” di ricoveri per acuti fuori Regione dell’AV 3 riguardano prestazioni di alta o altissima complessità assistenziale. Segno che la scelta di curarsi fuori non dipende tanto dal fatto di avere poca fiducia nella qualità delle prestazioni erogate dalle strutture ospedaliere maceratesi, bensì probabilmente dai tempi d’attesa troppo lunghi per accedervi. Pertanto riteniamo non più rinviabile un confronto con la Direzione di AV 3 per monitorare lo stato di attuazione delle azioni di governo e riduzione dei tempi di attesa previste dalla DGR 808/15 e che dovevano essere realizzate entro il 30 aprile 2016 - La riconversione dei piccoli ospedali in Ospedali di Comunità, avviata in via transitoria e da completarsi entro la fine del 2016, sulla quale resta aperto più di un interrogativo sulla qualità dell’assistenza che sarà erogata ai pazienti. La DGR 139/16 fa gravare sui Medici di Continuità Assistenziale l’assistenza notturna dei pazienti ricoverati per cure intermedie, che rischia pertanto di non essere adeguata. Inoltre non conosciamo ancora i contenuti dell’accordo firmato tra Regione e Medici di MMG, che definisce le modalità con cui questi ultimi assicureranno l’assistenza diurna negli OdC. Temiamo che, anche in emergenza, la qualità dell’assistenza notturna negli OdC sia insufficiente e ciò non contribuirebbe al necessario decongestionamento dei Pronti Soccorso ospedalieri. Si tratta di questioni che di certo non esauriscono i nodi problematici della sanità maceratese, ma sulle quali i riteniamo essenziale tener aperto, con la Direzione dell’Area Vasta 3, un confronto che si è di recente riavviato. Allo stesso tempo consideriamo necessario rafforzare la qualità di tale confronto, affinché esso possa essere regolare, stringente e capace di entrare nel merito dei problemi sollevati. Riteniamo essenziale anche sollecitare la politica del territorio a porre attenzione a questi temi, in modo da poterli rappresentare adeguatamente nel confronto con la Giunta regionale che si sta sviluppando in queste settimane. L’obiettivo della politica dovrebbe essere, secondo noi, quello di maturare una visione d’insieme del sistema sanitario dell’Area Vasta 3 e sostenere questo sguardo di sistema nel confronto con gli altri livelli istituzionali, senza restare ostaggio di questioni localistiche che, per quanto legittime, rischiano di indebolire e frammentare la sanità maceratese.
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19/07/2016 Rischio licenziamenti al cementificio Sacci: 71 posti in pericolo
Mobilitazione e  presidio dei lavoratori del cementificio SACCI di Castelraimondo ( Mc) questa mattina davanti a Palazzo Leopardi della Regione Marche,contro il licenziamento di tutti i dipendenti. A distanza di qualche giorno dalla cessione del cementificio Sacci alla nuova società CEM 15 - controllata dalla Cementir del gruppo Caltagirone - è stata avviata la procedura di messa in mobilità e dal primo ottobre prossimo, se non ci saranno nuovi sviluppi è previsto il licenziamento di tutti i 71 lavoratori. «Abbiamo chiesto alla Regione di aiutarci per fare in modo che siano previsti altri ammortizzatori sociali e   per questo confidiamo  nell’ apertura di un tavolo al Ministero dell’economia e dello sviluppo economico  affinché si possa gestire complessivamente la vertenze  del Cementificio Sacci . – afferma Massimo Giacchetti segretario generale Filca Cisl Marche  in  presidio con i lavoratori   - Abbiamo chiesto alla Regione di farsi parte attiva  per avviare un’ interlocuzione con il gruppo Caltagirone che sta acquisendo la Sacci per capire  il reale futuro  del cementificio e soprattutto se ci saranno opportunità di occupazione  per i lavoratori. » Alla mobilitazione, indetta  dai sindacati di categoria,  Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil,  per evitare la definitiva chiusura dello stabilimento di Castelraimondo, erano presenti insieme ai lavoratori e  ai rispettivi rappresentanti sindacali anche i Sindaci di Castelraimondo e Gagliole.  Il presidio si è concluso nella tarda mattinata  con  l’impegno dell’assessore al Lavoro, Loretta Bravi e dell’assessore all'Ambiente, Angelo Sciapichetti, a  convocare   al più presto i vertici della nuova società Cem 15 del Gruppo Caltagirone.  Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, inoltre, hanno espresso forte preoccupazione e respingono al mittente quanto riportato  oggi dalla stampa: “la  Cementir Italia  ha sempre considerato il perimetro del ramo di azienda oggetto di trasferimento al netto della forza lavoro dello stabilimento di Castelraimondo”.
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11/07/2016 Igiene ambientale: revocato lo sciopero. Siglata l'intesa per il rinnovo del CCNL aziende pubbliche
Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel, hanno revocato lo sciopero previsto per il 13 e 14 luglio. Ieri 10 luglio 2016,  a Roma, è stata siglata l'intesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori delle aziende pubbliche dell'igiene ambientale aderenti a Utilitalia. Il contratto, che decorre dal 1 luglio 2016 e scade il 30 giugno 2019, riguarda circa 50 mila lavoratori addetti al settore e attendeva di essere rinnovato da 30 mesi. «Siamo molto soddisfatti del risultato - dichiarano le organizzazioni sindacali nazionali - che è stato ottenuto anche grazie alla massiccia adesione dei lavoratori ai due scioperi nazionali del 30 maggio e 15 giugno scorsi, nonché grazie al contributo offerto dall'Anci. Questa intesa contribuisce al rilancio del settore, migliorando la qualità dei servizi ai cittadini». «L'intesa - spiegano Fp, Fit, Uilt e Fiadel - prevede un aumento a regime di 120 euro e un'una tantum per la vacanza contrattuale di 200 euro in due parti. Inoltre nei 120 euro sono inclusi contribuiti per il welfare contrattuale a totale carico dell'azienda e distribuiti come indennità integrativa, la previdenza complementare generalizzata, l'assistenza sanitaria integrativa, il fondo di solidarietà bilaterale e il fondo salute e sicurezza». Tra le altre cose l'intesa rafforza la clausola sociale a tutela dei lavoratori nei cambi di appalto e nei casi di licenziamento individuale. «Il prossimo passo - precisano i sindacati - è sottoporre l'intesa a consultazione certificata dei lavoratori, come previsto dal testo unico sulla rappresentanza 10 gennaio 2014». Dopo l'intesa di domenica con Utilitalia,è stato siglato anche il protocollo d'intesa delle linee guida per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori delle aziende private dell'igiene ambientale aderenti a Fise-Assoambiente, contratto scaduto dal 31 dicembre 2013. Ne danno notizia Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel, precisando che lo sciopero previsto per il 13 e 14 luglio per il momento è sospeso, non revocato. Il protocollo d'intesa con Fise-Assoambiente prevede la decorrenza dal 1 luglio 2016, sino al 30 giugno 2019, e riguarda i 40 mila lavoratori delle aziende private del settore, che, insieme a quelli delle aziende pubbliche, raggiungono i 90 mila addetti circa. «Siamo soddisfatti del risultato raggiunto oggi con Fise-Assoambiente - dichiarano le organizzazioni sindacali nazionali - Risultato ottenuto anche grazie alla grande adesione delle lavoratrici e dei lavoratori ai due scioperi nazionali del 30 maggio e 15 giugno scorsi». Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel aggiungono che «sono state ascoltate finalmente le richieste delle tante operatrici e dei tanti operatori dell'igiene ambientale, richieste che contribuiscono, in entrambe le intese, al rilancio del settore e al miglioramento della qualità dei servizi ai cittadini». L'intesa trovata con Fise-Assoambiente, spiegano i sindacati di categoria, «prevede un aumento a regime di 120 euro e un'una tantum per la vacanza contrattuale che sarà definita nei prossimi incontri previsti. I 120 euro sono distribuiti tra retribuzione e welfare contrattuale a totale carico dell'azienda come ad esempio la previdenza complementare generalizzata, l'assistenza sanitaria integrativa, il fondo di solidarietà bilaterale e il fondo salute e sicurezza. Viene rafforzata dal protocollo anche la clausola sociale a tutela dei lavoratori nei cambi di appalto e nei casi di licenziamento individuale», concludono.
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05/07/2016 Ancora quattro ore di sciopero per il contratto dei metalmeccanici
I metalmeccanici tornano a scioperare per il rinnovo del contratto, traguardo reso difficile dall'andamento della trattativa con Federmeccanica e Assistal. Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil hanno annunciato altre 4 ore di sciopero con presidi nelle maggiori aziende della Regione. PROVINCIA DI ANCONA:  il primo presidio si è svolto mercoledì 13 luglio a Fabriano davanti alla sede di Whirlpool e Ariston Thermo a partire dalle 9.30.  Alla stessa ora, giovedì 14 luglio, i lavoratori della zona di Jesi si sono riuniti davanti alla sede di Caterpillar. Adesioni superiori al 75% per i lavoratori di Caterpillar, Gruppo Pieralisi e Ask. Il terzo presidio si terrà martedì 19 luglio davanti alla sede di Elica a Castelfidardo. Sempre alle 9.30, anticipato a  mercoledì  20 giugno, l'ultimo presidio davanti alla sede Fincantieri di Ancona. PROVINCIA DI ASCOLI PICENO: i presidi si terranno giovedì 7 luglio alla Cisa Allegion Spa di Monsampolo del Tronto; venerdì 8 luglio alla Scandolara Spa, alla Ykk Mediterraneo Spa di Ascoli e alla Mag Macaer Aviation Group Spa di San Benedetto del Tronto; venerdì 15 luglio alla Italpannelli di Ancarano e venerdì 22 luglio alla Whirlpool/Indesit Spa di Comunanza. PROVINCIA DI MACERATA:  è convocato per il giorno mercoledì 27 luglio 2016 alle ore 9.30 presso la sala convegni della Provincia di Macerata in via Velluti 41 PIEDIRIPA (MC) , l'Attivo provinciale della FIM CISL Marche, allargato a tutte le Rsu e Attivisti Fim Cisl Marche della prov. di Macerata, con il seguente ordine del giorno: - INIZIATIVA DI MOBILITAZIONE, CON CONFRONTO CON LE ISTITUZIONI DEL TERRITORIO - VARIE ED EVENTUALI I sindacati chiedono un vero confronto con Federmeccanica e Assital per giungere a un rinnovo contrattuale che garantisca il potere d'acquisto salariale, migliori condizioni di lavoro, tutele per tutte le forme di lavoro, rilancio dell'occupazione, formazione, welfare e partecipazione.
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05/07/2016 Una nuova politica regionale sulla non autosufficienza
Le Federazioni dei pensionati di FNP, SPI e UILP Marche chiedono una nuova politica regionale sulla non autosufficienza. Più di 130 pensionati, provenienti da tutte le Marche, hanno partecipato all’ assemblea unitaria tenutasi al Conero Break di Ancona il 5 luglio 2016, nel corso della quale è stato presentato un documento che riassume le loro proposte. Nelle Marche sono quasi 70.000 cittadini non autosufficienti. Percentuale destinata a crescere in una Regione in cui gli over 64 rappresentano il 23,7% della popolazione complessiva (2 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale). Meno del 30% delle persone non autosufficienti entrano nel circuito dei servizi pubblici. Una cifra in tendenziale riduzione: tra il 2008 e il 2012, più di 3.300 anziani sono usciti dal sistema dell’assistenza socio sanitaria a domicilio. Nei prossimi anni i finanziamenti nazionali per la non autosufficienza, tuttora inadeguati, sono destinati a restare invariati. «Nel 2015, sostiene il Segretario generale della FNP Marche Mario Canale - la Regione Marche non ha messo nulla su questo capitolo di bilancio. Questa tendenza va invertita, e per questo SPI FNP e UILP chiedono che la Regione costituisca uno specifico Fondo per le non autosufficienze, alimentato anche da risorse proprie del bilancio regionale, integrate da quelle derivanti da finanziamenti europei». FNP SPI e UILP chiedono che le risorse del Fondo, sommate a quelle che il Fondo Sanitario Regionale impiega su quest'area di intervento, vadano rivolte al finanziamento di un piano straordinario di interventi e servizi di tipo residenziale, diurno e domiciliare, per assistere i cittadini anziani non autosufficienti e sostenere le loro famiglie. «Va infatti considerato – sostiene il Segretario regionale della FNP Marche Dino Ottaviani – che la crisi ha investito con forza la Regione Marche. E’ aumentata l’incidenza della povertà relativa, passata dal 5,8% del 2008 all'8,6% del 2012. Il 69,6% delle pensioni Inps hanno un importo medio inferiore a € 750 mensili lorde. In questo contesto è inaccettabile che il 75% della spesa per le esigenze di cura a lungo termine sia sostenuta dalle famiglie, in particolare attraverso le assistenti private». Il Segretario regionale della Cisl Marche Sauro Rossi, intervenuto all’assemblea, ha posto l’accento sulle problematiche relative gli stanziamenti nazionali per la non autosufficienza. «E’ evidente un problema di quantità delle risorse per il presidio del welfare – ha sostenuto Rossi – ma è anche necessario calibrare con attenzione gli interventi, misurandoli sulle esigenze effettive della popolazione, in particolare quella anziana, la cui domanda sociale già debole, sta scomparendo dai radar anche a causa della mancanza di risposte efficaci». La non autosufficienza è una condizione che produce implicazioni profonde sulle famiglie marchigiane, sia in termini di impatto economico che di perdita di benessere psicofisico delle persone che, anche indirettamente, ne sono coinvolte. Per questo, a partire dalle questioni sopra evidenziate, i sindacati dei pensionati chiedono alla Regione Marche di esercitare un ruolo forte di governo del sistema, a partire dalla riapertura di un confronto ampio e sistematico, da estendere anche ai territori, coinvolgendo istituzioni (soprattutto gli Enti Locali) e forze sociali, per garantire livelli essenziali adeguati di prestazioni.Una nuova politica regionale sulla non autosufficienza  
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04/07/2016 Azimut Benetti: sciopero dei lavoratori per evitare lo smantellamento
In attesa di incontrare i rappresentanti dell’azienda e delle istituzioni, i lavoratori del cantiere nautico Azimut Benetti di Fano continuano la protesta per tenere viva l’attenzione sul rischio concreto che il cantiere chiuda mettendo a rischio il futuro occupazionale di quasi cento lavoratori, indotto compreso. Le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno organizzato un corteo dei lavoratori stamattina, lunedì 4 luglio, dal cantiere di Bellocchi fino alla rotatoria di Tre Ponti e ritorno. I lavoratori stanno inoltre scioperando un’ora al giorno a oltranza in attesa di incontro con il Sindaco di Fano ed Azienda, previsto per mercoledì 6 luglio. La manifestazione di oggi è un altro segnale della complessità di questa vertenza, che per adesso non sembra trovare sbocchi. Azimut Benetti chiede la cessione del ramo di azienda, oppure cassa integrazione a zero ore e mobilità. Lavoratori e sindacati non si arrendono e chiedono risposte chiare. Fino a maggio non c’è stata nessuna avvisaglia di crisi; il lavoro procedeva e l’azienda non aveva lasciato trapelare nulla. A maggio la clamorosa decisione, tra lo stupore e l’amarezza di operai e impiegati di un'azienda considerata da anni un’eccellenza mondiale negli yachts di lusso.
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01/07/2016 Contro la privatizzazione di Poste Italiane: 2 luglio manifestazione regionale ad Ancona
Le segreterie regionali di Cisl Slp, Cgil Slc, Uilposte, Failp Cisal e Confsal Comunicazioni hanno proclamato la mobilitazione  di categoria contro l'ipotesi di una nuova fase di privatizzazione di Poste Italiane. Ad Ancona sabato 2 luglio 2016 si è tenuta la manifestazione regionale, concentramento  ore 10.30 davanti alla sede regionale di Poste Italiane, corteo e assemblea pubblica in Piazza del Plebiscito.  Per le organizzazioni sindacali, il completo collocamento in borsa dell'azienda equivale a una svendita: «Se Poste Italiane, che sino ad oggi ha svolto un importante servizio sociale, attraverso i suoi uffici presenti su tutto il territorio nazionale, periferie comprese, fosse consegnata al mondo della speculazione finanziaria ed alle logiche che lo caratterizzano, perderebbe per sempre, quella identità sociale che finora l’ha fatta considerare la prima cellula istituzionale del Paese» sostengono i sindacati, che rilanciano un modello «patrimonio di tutti, capace di garantire qualità del servizio ed occupazione».
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30/06/2016 Pergola: riapre l'ufficio postale ma rimangono i problemi
«Siamo soddisfatti per la riapertura nel cuore di Pergola dell’ufficio postale chiuso ormai da una quindicina di giorni. Grazie al nostro impegno, alla sensibilità e alla tenacia del Sindaco di Pergola Baldelli, sembrano scongiurati i gravi disagi per la comunità pergolese.  La dirigenza di Poste italiane alla fine non ha potuto che accettare l’offerta di sistemare l’ufficio postale sino al termine dei lavori della sede di viale Martiri della Libertà, nei locali offerti dalla amministrazione comunale in corso Matteotti». Lo afferma Andrea Bartolucci  segretario provinciale del SLP-Cisl, che nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme circa la possibilità di tempi lunghi per la sistemazione dei danni causati dall’attacco al cash-dispenser  del locale ufficio postale. «Non comprendiamo tuttavia - aggiunge Dario Dominici segretario regionale di categoria - la disparità di trattamento riservata da Poste Italiane ai propri dipendenti. Come è noto, l’offerta fatta a Poste era stata di più locali, tutti  attrezzati e idonei sia alle attività finanziarie e di sportello che a quelle delle lavorazioni postali. L'azienda non ha colto la opportunità di riportare anche gli 11 portalettere negli oltre 200 metri quadrati offerti dal Comune, che il primo cittadino ieri ci ha fatto visionare e che Poste non ha voluto nemmeno vedere». Gli addetti al recapito dovranno dunque continuare a fare la spola fra Pergola e San Lorenzo in Campo, dove sono appoggiati in attesa della riapertura dell’ufficio postale. Apertura che non potrà avvenire in assenza di approfonditi controlli che escludano la presenza delle pericolose fibre di amianto che potrebbero essere eventualmente presenti in concentrazioni troppo elevate e pericolose per la salute delle persone applicate nell’ufficio. «È un vero peccato - prosegue Dominici - poiché i locali offerti sarebbero stati molto più confortevoli di quelli attualmente utilizzati. Fortunatamente, in pochi giorni incalzati da mass media e social, sono stati trovati banconi e mezzi forti e tutte le strumentazioni necessarie a far aprire l’ufficio postale. Non è sempre così.  La succursale 5 di Fano, nonostante ripetute denunce e assicurazioni da parte della azienda, ancora non ha risolto le gravi criticità che costringono gli sportellisti e il direttore a lavorare in grosse difficoltà e disagio. Chissà se, dopo l’intervento del dipartimento di prevenzione dell’Asur, i lavori finalmente si faranno». Nei giorni scorsi era stato indicato alla clientela di appoggiarsi agli uffici “vicini” dimenticando che questi non sono aperti tutti i giorni. Oltre il danno la beffa: raggiunte le sedi consigliate, in molti hanno scoperto che l’agenzia sarebbe stata aperta il giorno successivo. 
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27/06/2016 Ospedale di Pergola: Cgil e Cisl chiedono alla Regione certezze per il presente e prospettive per il futuro
Venerdì 24 si è svolto l'incontro, richiesto da Cgil e Cisl, in merito alla situazione dell'Ospedale di Pergola, con gli amministratori, le forze politiche locali, e alcuni consiglieri regionali membri della IV Commissione Sanità (Talè, Pergolesi) alla presenza del Direttore Generale dell'Asur Marini.L'incontro, per Cgil e Cisl, si poneva il duplice obiettivo di dare oggi certezze alla struttura ospedaliera, apparentemente non toccata dalla recente riorganizzazione degli Ospedali di Comunità e della revisione della rete dell'emergenza territoriale, e di offrire un futuro a quella struttura, ancora d'eccellenza, dentro il contesto della rete ospedaliera provinciale.L'incontro si è rivelato deludente, molto deludente, sia per le continue strumentalizzazioni politiche sia per le mancate risposte da parte della regione. La presenza di operatori e delegati sindacali del settore sanitario ha permesso di entrare nel merito delle questioni e dei problemi, ben distanti dalla descrizione che abbiamo ascoltato, e che sinteticamente elenchiamo: carenze di organico e conseguenti disservizi del punto di primo intervento ospedaliero, carenze di medici chirurghi che stanno svuotando l'operatività del blocco operatorio, mancato sviluppo delle enormi potenzialità dell'unica struttura riabilitativa  pubblica d'eccellenza di tutto il territorio provinciale, carenze del reparto di medicina, mancate sostituzioni del personale infermieristico e tecnico.Il timore, molto più di un timore, è che sia in atto silenziosamente uno svuotamento di questo importantissimo presidio ospedaliero, tale è diventato in particolare dopo la trasformazione, in corso, degli ex ospedali di polo in ospedali di comunità, senza più reparti per acuti. A che pro? A favore di chi e di cosa? Sanità privata convenzionata?Cgil e Cisl ritengono che vada fatta immediatamente chiarezza e, terminate le assemblee territoriali sulla sanità, la prossima sarà il  30 giugno  a Urbino, chiederanno urgentemente un incontro al Direttore di Area Vasta, alla Direttrice di Marche Nord e all'Assessore alla Salute Ceriscioli, affinché siano date quelle improrogabili risposte che l'intero territorio attende in tema di servizi sanitari.La questione dell'Ospedale di Pergola, inoltre, non può essere lasciata, come è ora, a diatribe politiche, strumentalizzazioni, rivendicazioni e campanili come quelli che abbiamo ascoltato ieri, che nulla hanno a che vedere con l'interesse dei cittadini di Pergola ne, tanto meno, con quelli di tutta la comunità provinciale cui stanno a cuore i destini di un servizio sanitario pubblico. Il futuro di Pergola è solo dentro una rete ospedaliera provinciale che sappia fare sistema e agire in maniera coordinata. Cosa che oggi appare molto distante dalla realtà dei fatti.
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27/06/2016 Gestione rifiuti: trovato l'accordo per l'impianto Relluce
FIT/CISL, FP/CGIL, UGL e USB esprimono soddisfazione per la firma dell’accordo sindacale con cui,  tramite il progetto tecnico della gestione integrata dei rifiuti urbani nell’ATO 5 di Ascoli Piceno, la società PICENOAMBIENTE da continuità ad un impianto produttivo di rilevanza provinciale e che al contempo garantisce retribuzione e diritti ai lavoratori. Dopo una trattativa articolata e laboriosa si è giunti ad una conclusione positiva che garantisce l’operatività nell’impianto RELLUCE, l’occupazione di tutti i dipendenti in forza ed il mantenimento dei diritti maturati nel corso degli anni incluse tutte le tutele in materia di lavoro precedenti all’approvazione del Decreto Legislativo 81/2015 (Jobs Act),  ovvero quanto previsto  dalla Legge 300/70 in particolare dall’art. 18.
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27/06/2016 Fincantieri: firmata l'ipotesi di accordo integrativo di gruppo
Nella tarda mattinata di venerdì 24 giugno e dopo circa 24 ore di trattativa è stata sottoscritta unitariamente l'ipotesi di accordo relativa alla contrattazione integrativa del Gruppo Fincantieri. Dopo lunghi mesi di confronto, sia su aspetti economici che normativi e dopo infinite riunioni dove si sono avvicendati testi e proposte aziendali distanti da possibili soluzioni, come Fim e Uilm abbiamo ritenuto necessario ricercare, attraverso il confronto con Fincantieri, soluzioni condivise. Tutto questo ha prodotto nella giornata di oggi la conclusione unitaria di un confronto che è cominciato a dicembre del 2014 e che ha prodotto perdite economiche per i lavoratori di Fincantieri a partire da aprile 2015. L'accordo assume una grande importanza per la dimensione del gruppo cantieristico che sta ottenendo importanti successi commerciali sia nel settore militare che civile. L'ipotesi oggi sottoscritta ripristinerà il premio efficienza pari a € 1.500,00, andrà a istituire un premio di partecipazione di 1.208,00 euro suddiviso in parti uguali su indicatori di commessa e qualità, inoltre è stato definito che le quantità economiche riferite alla ex produttività di area e unità pari a € 827,40 che saranno utilizzabili dal singolo lavoratore, a partire da aprile di ogni anno come welfare aziendale, per il 2016 tutti gli importi sono al 50%. È stata inoltre definita una Una Tantum di € 1.050,00 di cui 500 € in welfare e 550 € erogati nella busta paga di agosto 2016, sono inoltre previste forme di incentivazione nel caso di utilizzo volontario delle somme relative al premio di partecipazione in welfare. Nei prossimi giorni le RSU di tutti i Siti dovranno esprimere il loro assenso all'ipotesi di accordo, successivamente saranno avviate assemblee informative in tutti i siti e a seguire sarà indetto un referendum tra tutti i lavoratori del gruppo per l'approvazione definitiva dell'ipotesi. Fim e Uilm ritengono che la sottoscrizione dell'ipotesi di accordo unitaria sia un fattore importante e significativo per tutto il Gruppo Navalmeccanico che zittisce tutti coloro i quali in questi mesi ci hanno accusato di ricercare intese separate, per la Fim e la Uilm è sempre stato importante e determinante ricercare soluzioni che non penalizzassero ulteriormente le lavoratrici e i lavoratori di Fincantieri.
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24/06/2016 Ial Marche ospite a Buonasera Marche
https://youtu.be/HS5PCSKUNys  
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23/06/2016 Non si tocca la Benetti
Oggi sciopero all’Azimut Benetti di Fano.Ottantotto operai del sito produttivo di Fano hanno incrociato le braccia con l’astensione totale dalla produzione. Una scelta resa necessaria dalla decisione dell’azienda di chiudere il sito di Fano specializzato nella realizzazione di gusci in vetroresina e scafi. Il sito produttivo che operava con alti standard qualitativi e di sicurezza nei luoghi di lavoro e con maestranze altamente qualificate verrà chiuso per la decisione aziendale di esternalizzare la produzione affidandola a ditte esterne. Una scelta che si giustifica solo per la riduzione del costo del lavoro perché  le commesse di lavoro ci sono.E’ gravissima  la decisione sia per le ricadute occupazionali gravissime( 88 famiglie senza lavoro) che per la perdita di un sito produttivo efficiente e competitivo.La vicenda dell’Azimut  Benetti di Fano si innesta nella grave crisi della val Metauro della filiera della nautica: qundo nel 2009 l’azienda trasferì l’allestimento a Viareggio degli scafi promise che Fano sarebbe diventato il polo d’eccellenza della lavorazione della vetroresina. Invece oggi arriva la scelta della direzione di chiudere il sito.La Cisl di Fano chiede unitamente a Maria Grazia Santini della Femca Cisl di avviare subito un tavolo istituzionale di confronto per evitare questa tragedia occupazionale.  Chiediamo però alle istituzione locali (comuni e regione ) di adoperarsi per completare la strada di raccordo con il porto e  il completamento del drenaggio dei fanghi  perché il territorio di Fano e  della Val Cesano non può permettersi di perdere, anche per i gravi ritardi infrastrutturali, le aziende della Nautica che sono rimaste nel territorio.    
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20/06/2016 5 Minuti Cisl: Sciopero metalmeccanici - Mobitaly: rinascere dalle ceneri della crisi
Sciopero metalmeccanici #FightingXCCNL. Nelle Marche tremila lavoratori in corteo a Senigallia contro il mancato rinnovo del contratto da parte di Federmeccanica. Le interviste a Leonardo Bartolucci, Segretario generale Fim Cisl Marche e Maria Teresa Bocchini, Rsu Fim Cisl Whirlpool Melano. L'esperienza Mobitaly, cooperativa di Camerano(An) che produce cucine, nata dalla forza di 16 ex dipendenti di due aziende del settore colpite dalla crisi. Le interviste a Luca Tassi, Segretario regionale Filca Cisl Marche, Matteo Galeazzi, socio fondatore e lavoratore cooperativa Mobitaly e Francesco Ventrici, designer.
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20/06/2016 Pergola senza poste dopo la rapina: disagi e disservizi
Pergola rimarrà senza ufficio postale per almeno due settimane e probabilmente per i cittadini, sarà più difficile del solito ricevere la corrispondenza. Sono le conseguenze dell’attacco al bancomat dell’ufficio postale di viale dei Martiri della Libertà a Pergola, accaduto nella notte tra venerdì e sabato scorso. Per Poste Italiane i clienti dovranno appoggiarsi agli uffici "limitrofi". «Siamo davvero sconcertati dalla risposta aziendale, vogliamo precisare che gli uffici cosiddetti limitrofi distano a una decina di chilometri. - afferma Dario Dominici Segretario generale SLP CISL Marche – Visto che non è previsto alcun sportello provvisorio nonostante davanti all'ufficio colpito vi siano locali liberi che avrebbero potuto ospitare il servizio postale, come sindacato vogliamo sottolineare la disorganizzazione dell’azienda per il disservizio e i disagi per i cittadini, in particolare per i pensionati che si dovranno spostare di chilometri e chilometri, perché l’ufficio postale di Pergola sarà ancora chiuso per il pagamento della pensione. – continua Dominici - Difficoltà e disagi anche per gli 11 portalettere, che ora sono stati "appoggiati" presso l'ufficio postale di San Lorenzo in Campo dove sono costretti a smistare la corrispondenza in poco spazio e su un tavolaccio . Purtroppo non ci meravigliamo più di tanto. – conclude Dominici - Alla dirigenza non interessa il servizio, pubblico o privato che sia, interessa solo diminuire i costi del lavoro per svendere ai fondi sovrani e agli investitori esteri la più grande azienda di servizio del paese.»
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18/06/2016 Scomparso Vittorio Merloni, il cordoglio di tutta la Cisl
E' scomparso  Vittorio Merloni, ex presidente di Indesit Company e di Confindustria all'inizio degli anni '80. Era malato da tempo. «A nome mio personale e di tutta la CISL Marche esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di un imprenditore di grande spessore, con una visione capace di coniugare legame col territorio, qualità delle relazioni sindacali, innovazione e dimensione internazionale» ha dichiarato Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche. Merloni, nato nel 1933,aveva mosso in primi passi nell'azienda del padre Aristide, fondatore della dinastia fabrianese, insieme ai fratelli Francesco (ex parlamentare ed ex ministro) e Antonio. Nel 1975 era nata la Merloni Elettrodomestici, diventata poi Indesit Company, da lui presieduta sino al 2010, quando aveva lasciato la presidenza al figlio Andrea, diventando presidente onorario. Indesit  ceduta poi nel 2014 a Whirlpool. «Vittorio Merloni e' stato un imprenditore innovativo ed intelligente, che ha sempre creduto nell'importanza del dialogo sociale con il sindacato ed i lavoratori. » E' quanto sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan . « Merloni è stato uno dei protagonisti del mondo imprenditoriale italiano, in particolare nel settore degli elettrodomestici, uno dei fiori all'occhiello della nostra produzione industriale. Fu come presidente di Confidustria un interlocutore attento ed un convinto sostenitore della politica dei redditi e della lotta all'inflazione, firmando con Cisl e Uil l'accordo del 1984 sul raffreddamento della scala mobile. E' stato un esempio di imprenditore coraggioso e lungimirante, molto legato alla sua terra marchigiana, in un quadro di sviluppo complessivo e di crescita del paese». Anche la Fim-Cisl nazionale e le Fim di Fabriano, Comunanza e Caserta si associano al dolore della famiglia per la scomparsa di Vittorio Merloni. Una figura di spicco dell’economia e dell’imprenditoria italiana che sulla falsariga del padre Aristide, ha dato lustro ad una terra mezzadrile, portandola ad essere una delle capitali mondiali dell’elettrodomestico bianco. Icona di un’economia senza fratture, quella della “Terza Italia”, la via “adriatica allo sviluppo capace di portare la Merloni Elettrodomestici, da realtà prevalentemente regionale di metà degli anni ottanta a leader mondiale del settore. Grazie ad una serie di azzeccate acquisizioni come: Indesit, Philco, Stinol, Hotpoint, l'azienda divenne leader in alcuni mercati come quello russo, inglese o ancor prima quello cinese a forte espansione e che gli valsero anche la presidenza di Confindustria negli anni '80. Un imprenditore decisamente avanti nei tempi, come la decisione di tenere separata l'azienda dalla famiglia, affidandone le chiavi dapprima a Francesco Caio, poi ad Andrea Guerra e poi a Marco Milani, i primi due veri guru dell'economia italiana. Un imprenditore che lascia molti rimpianti nei suoi dipendenti, che lo hanno sempre considerato uno di loro, in quanto figura di una economia dal “volto umano” che forse oggi non c'è più. A volte un padre, un fratello, piuttosto che il padrone sul quale poter contare nei momenti di difficoltà.  
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16/06/2016 Continuano le assemblee pubbliche sulla sanità
Per una sanità pubblica e al servizio dei cittadini,  basta tagli ai servizi e agli organici.Saranno questi gli  argomenti che Cgil - Cisl - Uil della provincia di Pesaro - Urbino affronteranno nelle assemblee pubbliche  in programma dalla prossima settimana. Per ribadire la forte preoccupazione  per la situazione del servizio sanitario del territorio provinciale, sottoposto a tagli e ridimensionamenti, senza che siano stati attivati i servizi alternativi al ricovero ospedaliero; e per chiedere l'apertura di un confronto, largo e partecipato, affinchè vengano  raggiunti vari obbiettivi tra i quali il riequlibrio territoriale dei posti letto, l' adeguatezza delle rete territoriale d'emergenza, la localizzazione e i finanziamenti del nuovo Ospedale Marche Nord e gli adeguati investimenti sugli Ospedali di Urbino  e Pergola.Le assemblee in programma:Lunedì 20 giugno  ore 17.30  a Fano  presso la sala del Consiglio ComunaleGiovedì 30 giugno ore 17.30 ad Urbino   presso il Centro Sociale Padiglione via P.Neruda, 8.Volantino assemblea
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15/06/2016 Ancora 24 ore di sciopero per i lavoratori dell'igiene ambientale
Dopo la straordinaria partecipazione allo sciopero del 30 maggio, i lavoratori delle aziende pubbliche e private dell'igiene ambientale sono tornati a incrociare le braccia per il rinnovo del contratto oggi, mercoledì 15 giugno. Sindacati e lavoratori chiedono un giusto adeguamento economico, tutela occupazionale nei cambi di appalto e costituzione di un fondo che consenta ai lavoratori non più idonei alla mansione di essere accompagnati alla pensione. In tutte le Marche, sono interessati circa 1500 addetti. Per l’occasione, nella provincia di Ancona è stato organizzato un presidio davanti alla sede di Anconambiente, dalle 7 alle 11, mentre i lavoratori della provincia di Pesaro e Urbino partecipano al presidio promosso a Bologna davanti alla sede di Hera. «Siamo rammaricati - dichiara Roberto Ascani, segretario generale Fit Cisl Marche - di come lo sciopero nazionale, proclamato secondo quanto previsto dalla legge e garantendo quindi i servizi minimi, sia stato riportato sulla stampa, solo per il disagio provocato ai cittadini senza minimamente evidenziare le responsabilità della parte datoriale che aveva l’obbligo di informarli dei possibili disagi. La straordinaria adesione allo sciopero fa riferimento alle mutate condizioni dei rapporti di lavoro che determinano una maggiore precarizzazione, la riduzione delle retribuzioni, l’abuso, messo in atto già da subito da parte di talune imprese della provincia di Ancona, del licenziamento di personale per futili motivi e applicando impropriamente, quanto arbitrariamente, le norme del jobs-act per evitarne il reintegro». «Contrasteremo in tutti i modi tali soprusi- prosegue Ascani - e ci faremo parte attiva nei confronti dei pubblici committenti (Comuni, ATA ecc…) affinché venga previsto nei bandi di gara il riconoscimento del CCNL di riferimento, nonché un divieto di applicazione impropria del jobs-act, dal momento che la continuità del lavoro non costituisce condizione di nuova occupazione». La FIT CISL Marche rende noti i primi dati del monitoraggio in tempo reale sulla partecipazione allo sciopero nelle maggiori aziende della regione: Buona adesione anche in altre aziende della regione come Rieco (comuni provincia di Ancona), Cis (Moie e Maiolati), Aset Fano, Cosmari (Macerata e provincia) Con determinazione le Organizzazioni Sindacali FIT CISL, FP CGIL, UILTRASPORTI e i lavoratori chiedono: la clausola sociale per il mantenimento del posto di lavoro e della retribuzione nei cambi di appalto; il rinnovo del contratto con il riconoscimento dei legittimi aumenti economici; ai Sindaci dei vari comuni di sostenere e affiancare questa lotta di civiltà e, tramite l’Anci, di supportare il rinnovo contrattuale.
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14/06/2016 Voucher, Fai Cisl: «Sciagurato l'uso in agricoltura»
Dopo la pubblicazione da parte dell’INPS del bilancio dei “buoni lavoro” comprensivi di salario e di coperture contributive, dal 2008 al 2015 risultano venduti in Italia 277,2 milioni di voucher di importo nominale di € 10. In agricoltura ne sono stati utilizzati circa il 5,1%. L’ultimo Consiglio dei Ministri ha introdotto l’estensione dei voucher fino a 7mila euro. Come Fai Cisl Marche riteniamo “sciagurato” l’impiego attuale dei “ticket lavoro” e l’ulteriore possibilità di utilizzo. Stiamo assistendo ad un uso smodato e senza controllo, una tipizzazione che colpisce la tutela dei lavoratori, negando diritto alla pensione, all’ assistenza sanitaria, al TFR, alla malattia e agli ammortizzatori sociali. Si tratta di un vero caporalato cartaceo dove il voucher è il semplice parasole di un rapporto di lavoro che dura più di un giorno e per molte ore al giorno. Facciamo tanti sforzi per rinnovare i contratti nazionali e provinciali di lavoro e poi si utilizzano questi strumenti che eludono e vanificano ogni norma che regolamenta il contratto e la dignità del salario agricolo. La strada da percorrere va nel senso opposto, occorre ridurre il volume consentito, controllare l’effettivo rispetto della legge, affidare alla contrattazione la definizione di nuove regole. La questione va affrontata nel suo complesso, definendo limiti invalicabili, che riconoscono la specificità del lavoro occasionale agricolo, che vive di stagionalità e di rapporti di brevissima durata. Tenere alta la attenzione su questo fenomeno significa per noi della Fai Cisl anche evitare concorrenze sleali fra le aziende agricole, fra chi tiene in regola il proprio personale rispettando leggi e contratti e chi invece anche sulla retribuzione dei lavoratori ne fa un motivo di speculazione salariale. Il 25 Giugno 2016 manifesteremo a Bari al fianco delle segreterie nazionali di Categoria per sostenere il diritto in agricoltura ad un lavoro tutelato e retribuito .
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13/06/2016 5 Minuti Cisl: Convegno MarcheGiovani - Ial a teatro con Gli Uccelli di Aristofane
Marchegiovani tra welfare e lavoro:problemi, opportunità e tutele. Convegno al Rettorato UNIVPM, promosso dal Consiglio regionale Unipol Marche. Le interviste a Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl Marche, Sauro Longhi, Rettore Univpm, Margherita Anselmi, Coordinatrice Marche Progetto Policoro e Domitilla Santori, Presidente Consiglio studentesco Univpm. Gli Uccelli di Aristofane alla Fenice di Senigallia: quando la formazione professionale di Ial Marche incontra il teatro. Le interviste a Ester Ricci Lucchi, docente corso professionale Ial Marche per estetiste, Rosanna Marchionni, docente corso professionale Ial Marche per acconciatori e le voci, dal backstage,degli allievi.
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09/06/2016 Fai Cisl Marche: Giorgetti eletto nuovo segretario generale
Giuseppe Giorgetti è il nuovo Segretario generale della Fai Cisl Marche. Lo ha eletto questa mattina ad Ancona il Consiglio generale della Federazione regionale, insieme alla squadra di Segreteria (nella foto), composta da Lidia Felicita Fabbri, Gabriele Monaldi e Danilo Santini. Il nuovo eletto assume il ruolo lasciato da Silvano Giangiacomi, chiamato alla Segreteria nazionale della Categoria. Tra i presenti, lo stesso Giangiacomi, che ha rivolto un saluto all'Assemblea, e il Segretario Generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo. La chiusura dei lavori è stata affidata all'intervento del Segretario Generale nazionale della Fai Cisl, Luigi Sbarra. Giangiacomi, nel suo saluto iniziale, ha ricordato come quelli alla guida della Fai Cisl Marche siano stati «anni intensi di attività e di buoni risultati. Anni in cui la Categoria è cresciuta grazie al lavoro di una squadra e di un gruppo dirigente che ha sempre lavorato coeso, permettendoci di arrivare a tanti traguardi e di superare anche momenti difficili. Sono grato a tutti voi e faccio i miei migliori auguri a Giuseppe, dirigente di grande spessore che certamente saprà interpretare al meglio le tante sfide che attendono i nostri territori». Nel suo primo intervento da Segretario della Fai Marche, Giorgetti ha posto l'accento sull'importanza di «consolidare l'azione di rinnovamento, nel solco di quanto realizzato in questi anni da Giangiacomi». Le direttrici del lavoro seguiranno quindi «l'indirizzo della trasparenza, della franchezza, del coinvolgimento dell'intero direttivo e dei delegati nelle decisioni». Con l'obiettivo «di riuscire a realizzare la più ampia tutela dei tanti lavoratori dei comparti agro-alimentari-ambientali delle Marche. Pensiamo ad un futuro dove le prime battaglie saranno la legalità nel territorio regionale e una risposta all'uso sregolato dei voucher». Dal canto suo, Sbarra ha espresso "vive congratulazioni" al nuovo eletto e a una squadra, «che raccoglie e dà continuità all'importante lavoro svolto in questi anni dalla Federazione delle Marche assicurando protagonismo alla Fai nelle molte vertenze che coinvolgono i lavoratori dei nostri settori». Il Segretario Generale ha poi riferito degli sviluppi sulla vertenza dei lavoratori forestali dopo un incontro di ieri in Conferenza delle Regioni. «Finalmente - ha detto - si è aperta una prospettiva di impegno pubblico su tante questioni che dovrebbero entrare in un auspicato piano nazionale di forestazione». Un progetto che, sul piano politico, «rilanci le tante potenzialità inespresse dando forma a un modello di sviluppo protettivo e produttivo e punti a vera programmazione, progettualità, investimenti, salvaguardia dei posti di lavoro, sulla certezza delle retribuzioni». E che, sotto il profilo sindacale «restituisca ai lavoratori il diritto alla libera contrattazione, a partire dall'indicare una solida controparte pubblica al tavolo di trattativa». Anche alla luce degli avvenimenti di queste ore a Rosarno, Sbarra ha ricordato «l'importante manifestazione nazionale unitaria contro il caporalato in programma il 25 giugno a Bari». Infine, l'appello «affinché i Prefetti convochino subito le parti sui territori per passare alla fase operativa del protocollo sperimentale nazionale per l'integrazione delle vittime dello sfruttamento del lavoro agricolo, siglato con il governo lo scorso 27 maggio».
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09/06/2016 Leonardo Bartolucci ospite a Buonasera Marche
Un focus sul settore metalmeccanico nelle Marche  e le ragioni dello sciopero regionale nell'ambito della mobilitazione nazionale per il rinnovo del contratto. Questi i temi della puntata di Buonasera Marche dell'8 giugno. Ospite in studio Leonardo Bartolucci, segretario generale Fim Cisl Marche. Conduce Maurizio Socci.
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07/06/2016 Reato di omicidio stradale: Polizia Locale pronta per l'aggiornamento
Giovedì 9 giugno nella Sala del Consiglio Comunale di Civitanova Marche si terrà il seminario regionale “Il reato di omicidio stradale: dalle norme alle procedure operative”. evento di formazione gratuito e aperto a tutti gli operatori delle Polizie Locali marchigiane, promosso dalla Federazione del Pubblico Impiego della Cisl Marche, in collaborazione con il Coordinamento Cisl Fp della Polizia Locale. Ogni giorno i quotidiani riportano notizie di incidenti stradali con morti, feriti gravi e con relativi comportamenti scorretti da parte di automobilisti e motociclisti. A questo il legislatore ha tentato di porre rimedio modificando la Legge e attribuendo agli operatori di Polizia Locale il compito di applicarla nelle loro attività di controllo e indagine. «Nonostante il mancato rinnovo del contratto di lavoro ed il mancato adeguamento previdenziale alle altre Forze di Polizie, ogni giorno, donne e uomini delle Polizie Locali scendono in strada per il rispetto della Legge. - dichiara Alessandro Moretti, Coordinamento Polizia locale di Macerata - La Cisl anche con questo seminario vuole contribuire ad un adeguata formazione professionale di chi vigila sulla sicurezza stradale e non solo.»
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06/06/2016 Ancora in stallo le progressioni economiche dell'Area Vasta 2
Ancora una volta i lavoratori dell'Area Vasta 2 sono discriminati rispetto alle altre Aree Vaste della regione, infatti l'accordo già sottoscritto per le Progressioni Economiche Orizzontali per oltre 3000 lavoratori rimane in stand by in Asur al vaglio del Collegio Sindacale. Un accordo siglato in prima battuta a gennaio 2016 e che per ben tre volte è stato discusso dal Collegio Sindacale dell'Asur che ha contestato i requisiti di accesso decisi nel rispetto del fondo economico a disposizione e del CCNL, stabiliti nella contrattazione decentrata e che hanno tenuto in considerazione le diversità delle ex 4 zone territoriali (Ancona, Jesi, Senigalia, Fabriano) per poterle rendere cosi omogenee, per rispettare l'uguaglianza e il giusto trattamento economico a tutti i lavoratori dell'Area Vasta 2. Come CGIL-CISL-UIL confederali e di categoria della Funzione Pubblica consideriamo tale comportamento assolutamente negativo nel merito e nel metodo che penalizza i lavoratori dell'Area Vasta 2. Pensiamo che con questo ”modus operandi” venga gettato discredito sul ruolo sindacale facendo perdere alle organizzazioni sindacali e all’ RSU la credibilità nei confronti dei lavoratori, diminuendo e annullando cosi anche l’efficacia della contrattazione decentrata proprio nel momento in cui vengono firmati Contratti Collettivi Integrativi che attuano politiche redistributive per uniformare e gratificare tutti i lavoratori. Siamo venuti a conoscenza che il 10 giugno ci sarà un incontro tra il Collegio Sindacale e la Direzione di Area Vasta: confidiamo in un segnale positivo degli organi istituzionali volto proprio a riconoscere lo sforzo della delegazione sindacale per rendere omogenee il più possibile le diversità che hanno caratterizzano le 4 ex zone. Ci aspettiamo che alla prossima trattativa la Direzione di Area Vasta si presenti al tavolo con l’accordo sulle progressioni economiche già approvato e recepito in determina insieme a date certe per tutti i pagamenti rimasti in sospeso al fine di proseguire proficuamente i confronti. In assenza di questi risultati dovremmo necessariamente attivare la nostra protesta.
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06/06/2016 5 Minuti Cisl: Sciopero grande distribuzione - servizio igiene ambientale - addetti pulizie uffici FS di Ancona
Terzo sciopero per i lavoratori della grande distribuzione, sabato 28 maggio presidi in tutte le Marche. #Fuoritutti insieme per il rinnovo del contratto. Le interviste a Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Cisl Marche e Monica Andreucci Rsa Fisascat Cisl Auchan Ancona. Sciopero nazionale servizio igiene ambientale per il rinnovo del contratto.Presidio dei lavoratori davanti alla Prefettura di Ancona. Le interviste a Roberto Ascani, Segretario generale Reti Fit Cisl Marche e a Emanuele Bonvini, Rsa Fit Cisl AnconaAmbiente. Tre mesi senza stipendio e futuro incerto per gli addetti alle pulizie e alla portineria degli uffici delle Ferrovie di Ancona. Sciopero dei lavoratori della M.I.L.E.S appaltatrice in scadenza del servizio. Le interviste a Daniela Rossi, segretario regionale Reti Fit Cisl e Olimpia Sgro, addetta alle pulizie . https://youtu.be/qJbqBUBFYpc
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02/06/2016 Sciopero metalmeccanici per il contratto
Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil,  venerdì 10 giugno 2016, hanno indetto 8 ore di sciopero per le aziende aderenti a Federmeccanica . Nelle Marche corteo a Senigallia, con partenza alle 9.30 dall'ex casello autostradale e arrivo alle 11.30 alla Rotonda Mare. Comizio conclusivo con Vincenzo Gentilucci, coordinatore regionale Uilm, Leonardo Bartolucci, segretario generale Fim Cisl Marche, e Roberta Turi, segretario nazionale Fiom Cgil. «I lavoratori metalmeccanici delle Marche hanno dimostrato oggi che non vanno sfidati, che vogliono il rinnovo del Contratto Nazionale con aumenti salariali per tutti - dichiara Leonardo Bartolucci, Segretario Generale della Fim Cisl Marche - Hanno scelto di svuotare le fabbriche, di stare con il Sindacato per chiedere il rinnovo del Contratto Nazionale che preveda una vera partecipazione nelle scelte aziendali, la formazione come diritto soggettivo e nuovi e più aggiornati inquadramenti professionali».
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01/06/2016 Al via le assemblee pubbliche sulla sanità
Per una sanità pubblica e al servizio dei cittadini,  basta tagli ai servizi e agli organici.Saranno questi gli  argomenti che Cgil - Cisl - Uil della provincia di Pesaro - Urbino affronteranno nelle assemblee pubbliche  in programma dalla prossima settimana. Per ribadire la forte preoccupazione  per la situazione del servizio sanitario del territorio provinciale, sottoposto a tagli e ridimensionamenti, senza che siano stati attivati i servizi alternativi al ricovero ospedaliero; e per chiedere l'apertura di un confronto, largo e partecipato, affinchè vengano  raggiunti vari obbiettivi tra i quali il riequlibrio territoriale dei posti letto, l' adeguatezza delle rete territoriale d'emergenza, la localizzazione e i finanziamenti del nuovo Ospedale Marche Nord e gli adeguati investimenti sugli Ospedali di Urbino  e Pergola.Le assemblee in programma:Lunedì 6 giugno  ore 17.30  a Cagli presso la sala del ridotto del Teatro comunaleMartedì 7 giugno ore 17.30 a Macerata Feltria  presso la sala della Comunità Montana MontefeltroMercoledi 8 giugno ore 17.30  a Fossombrone  presso la sala della Grotta di Sant'Agostino.Volantino assemblea 
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31/05/2016 "Gli Uccelli" di Aristofane: 150 studenti protagonisti a teatro
Oltre un centinaio di studenti, tutti insieme, per la messa in scena, Mercoledì 1 giugno alle ore 21,15 al Teatro La Fenice di Senigallia, dello spettacolo teatrale “ Gli uccelli “ di Aristofane. Sono i giovani studenti del Liceo Classico Perticari di Senigallia attori e musicisti nella commedia greca, gli allievi dei corsi di Qualifica Professionale per Estetista ed Acconciatori di Ial Marche di Pesaro e Falconara e gli universitari del corso di Laurea in Design Industriale dell’Università degli Studi di San Marino, che hanno studiato e realizzato le maschere e le ali degli attori (esoscheletri/strutture a pantografo). Prima esperienza di backstage teatrale per i futuri parrucchieri e truccatori, che per l’occasione cureranno, coordinati da Ricci Lucchi Ester e Rosanna Marchionni docenti rispettivamente dei corsi di Estetica e di Acconciatura delle sedi formative IAL Marche di Pesaro e Falconara, il “trucco e parrucco” di scena dei giovani attori del laboratorio teatrale del Liceo di Senigallia. «Una lunga e meticolosa preparazione per giovani appassionati e creativi che hanno voglia di divertire e divertirsi con la loro commedia colorata ed allegorica. – afferma Enrica Ferrera, responsabile del Centro di Formazione permanente Ial di Falconara - Significativa la rete di collaborazioni che ha permesso di mettere insieme un liceo classico, un ente di formazione professionale ed una università, a testimonianza della capacità, di un territorio, di realizzare concretamente esperienze culturali ed artistiche significative che vedono protagonisti gli studenti marchigiani».
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30/05/2016 Retribuzione a singhiozzo per gli autisti delle ambulanze
Ancora una volta gli autisti delle ambulanze dell'Area Vasta 1 sono senza retribuzione. Una pratica ormai diventata abituale nel sistema di servizi appaltati. Fisascat Cisl, Filt e Filcams Cgil, dopo aver verificato l'operato degli appaltatori e della stazione appaltante denunciato le inadempienze, si vedono costrette a rivolgersi nuovamente a Prefetture, Dtl e Assessorati per far valere il diritto dei lavoratori di vedersi pagare una retribuzione regolare. Sono 3 le mensilità in ritardo per alcuni lavoratori; per altri si sono fatti accordi di rateizzazioni difficilmente onorabili; per i più fortunati soltanto una ma rateizzata in due mesi. Il nocciolo della questione riguarda il mancato pagamento delle fatture emesse per le prestazioni effettuate. Martedì 31 maggio, le organizzazioni sindacali saranno di nuovo in Prefettura a Pesaro per discutere lo stato di agitazione già proclamato. L'auspicio è che vengano fornite, in quest'occasione, soluzioni concrete per rispondere alle legittime richieste dei lavoratori.
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30/05/2016 5 Minuti Cisl: Sciopero nazionale della Scuola e Sciopero regionale del Pubblico Impiego
Speciale Sciopero nazionale della Scuola e Sciopero regionale del Pubblico Impiego contro il mancato rinnovo del contratto e la qualità dei servizi. Ad Ancona, in piazza del Plebiscito,il grido  dei lavoratori #contrattosubito. Interviste ad Anna Bartolini, Segretario generale Cisl Scuola Marche, Giovanni Faverin, Segretario generale Cisl Fp Nazionale e le testimonianze dei lavoratori  della sanità, enti locali e scuola.
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27/05/2016 Igiene ambientale: lavoratori in sciopero nazionale lunedì 30 maggio
I lavoratori del comparto igiene ambientale hanno scioperato lunedì 30 maggio dopo la brusca interruzione della trattativa per il rinnovo del contratto, sia per le aziende pubbliche sia per le aziende private, determinata dal rifiuto delle due Associazioni datoriali di valorizzare il nuovo contratto collettivo nazionale sul piano dei diritti e delle tutele. Con il loro atteggiamento, Assoambiente e Utilitalia impongono alle lavoratrici e ai lavoratori il concreto rischio di una progressiva precarizzazione del loro rapporto di lavoro, un peggioramento delle condizioni lavorative e un mancato adeguamento salariale che, da oltre 28 mesi, pesa sulla qualità della vita delle famiglie. Per queste ragioni Fp Cgil Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel , hanno indetto lo sciopero nazionale di tutto il comparto igiene ambientale per l’intera giornata del 30 maggio 2016. Nelle Marche sono circa 1.830 i lavoratori del comparto igiene ambientali interessati allo sciopero. Ad Ancona, i lavoratori si sono riuniti in presidio regionale davanti alla Prefettura, piazza del Plebiscito, ore 10,00. Le organizzazioni sindacali hanno inoltre stilato un elenco di proposte già presentate al tavolo di confronto con Assoambiente e Utilitalia: 1. Nuovo impianto contrattuale dell’articolo 6, per implementare le tutele e le garanzie occupazionali e contrattuali per i lavoratori nei passaggi di gestione. E’ necessario che l’articolo contenga: • la condizione di miglior favore che tuteli, all’atto del passaggio di azienda, il lavoratore in caso di licenziamento illegittimo. Per questo occorre introdurre l’obbligo di reintegra previsto dalla legge 92/2012 e sterilizzare le norme introdotte dal Jobs Act in materia di licenziamento individuale; • l’assunzione senza soluzione di continuità dei lavoratori sottoposti al passaggio di gestione tra aziende; • l’esigibilità piena delle garanzie dell’articolato contrattuale qui in evidenza; •la garanzia occupazionale dei lavoratori in caso di reinternalizzazione dei servizi in appalto. 2. Nuovo impianto contrattuale dell’articolo 7, per implementare le garanzie occupazionali e contrattuali in caso di ristrutturazione aziendale. E’ necessario che l’articolo contenga: • l’obbligo di assunzione immediata dei lavoratori aventi diritto come da articolo 6, all’atto del passaggio dei lavoratori tra l’azienda cedente e l’azienda subentrante, prima del confronto, in caso di ristrutturazione aziendale; • l’obbligo di cercare tutte le soluzioni possibili per il mantenimento dei livelli occupazionali. 3. Nuovo impianto contrattuale dell’articolo 8, per implementare le garanzie in caso di esternalizzazione di servizi. E’ necessario che l’articolo contenga: • la valorizzazione concreta della parte tecnica nell’offerta economicamente più vantaggiosa in caso di appalto di servizi; • previsioni contrattuali che prevedano l’obbligo del passaggio di lavoratori tra imprese in appalto; • clausole più ampie di risoluzione contrattuale per le imprese inadempienti riguardo le violazioni contrattuali anche concernenti il mancato pagamento delle quote destinate alla previdenza complementare; • maggiori obblighi sulla responsabilità solidale. 4. Evoluzione della classificazione del personale attraverso: • l’implementazione della stessa verso le nuove figure professionali; •l’ampliamento dell’area spazzamento e raccolta per includere quelle figure professionali oggi fuori dal ciclo produttivo o esternalizzate, in una logica più inclusiva del CCNL; • la previsione di nuove figure nell’area amministrativa per una maggiore possibilità di ricollocazione del personale inidoneo; • l’implementazione delle quote economiche previste per gli operatori monoperatori addetti alla raccolta; • la previsione dei costi per il rinnovo del CQC a carico delle imprese. 5. Nuovo sistema dell’orario di lavoro che contempli le necessarie garanzie a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, attraverso la definizione regolata dei riposi e degli orari complessivi con: • l’orario giornaliero - 9 ore massime di lavoro giornaliero, rispetto alle attuali 10 ore, comprendenti l’orario ordinario e l’orario straordinario; • l’orario settimanale - 48 ore massime di lavoro giornaliero, rispetto alle attuali 50 ore, comprendenti l’orario ordinario e l’orario straordinario; • lo straordinario annuale - 150 ore massime di lavoro straordinario, con la possibilità di elevare il tetto in sede aziendale attraverso la contrattazione aziendale; • la previsione nella contrattazione aziendale, in caso di superamento del tetto annuo del monte ore straordinario, attraverso la verifica delle condizioni di salute e sicurezza per chi effettua lavoro aggiuntivo e la valorizzazione delle politiche occupazionali attraverso la previsione di nuove assunzioni; • l’inclusione dell’operazione di vestizione dei dispositivi di prevenzione individuali (DPI) nell’effettivo tempo lavoro. 6. Miglioramento del comporto e trattamento per infermità dovuta a malattia: • con l’unificazione del comporto lungo con il comporto breve; • con l’ampliamento delle tutele per i malati affetti da patologie gravi. 7. Miglioramento degli articoli contrattuali su salute e sicurezza sul lavoro attraverso: • la contrattazione delle modalità e dei carichi di lavoro; • la maggiore formazione degli RLS; • l’implementazione delle norme degli istituti contrattuali; • il richiamo più diligente agli obblighi del D.Lgs. 81/2008. 8. Fondo contrattuale di solidarietà: Istituzione del Fondo contrattuale – con la presenza delle istituzioni preposte - per permettere un pensionamento anticipato dei lavoratori in caso inidoneità certificata. 9. Parte riguardante gli aumenti economici contrattuali che comprendano il rinnovo del biennio economico e la revisione di alcune dinamiche economiche previste in piattaforma: • 50 euro per il 2014 e il 2015 per il 3° livello A; • 130 euro per il triennio 2016/2018 sempre il 3°livello A; La proposta economica, sopra esposta, comprende anche la valorizzazione dello sviluppo dell’assistenza sanitaria integrativa, della previdenza complementare estesa a tutti i lavoratori, della contrattazione aziendale e del fondo di solidarietà per gli inidonei. In sintesi, abbiamo riportato le questioni principali proposte dal Sindacato nelle trattative. In successivo momento, dopo la necessaria chiusura di questa parte, andranno concordati dei testi, nel tempo delle cosiddette "code contrattuali", relativi a tutti gli altri aspetti che in questa fase ancora non sono stati affrontati (regole sulla rappresentanza, mercato del lavoro, diritto di sciopero ecc). Articolo 6: • solo Utilitalia - diniego sull’esigibilità e sull’ampliamento contrattuale dello stesso; • rifiuto a riconoscere la condizione di miglior favore che tuteli, all’atto dell’avvicendamento tra aziende, il lavoratore in caso di licenziamento illegittimo. Quindi il rifiuto di introdurre l’obbligo di reintegra previsto dalla legge 92/2012; • non disponibilità all’assumere senza soluzione di continuità il lavoratore sottoposto all’avvicendamento tra imprese. Classificazione del personale: • solo Assoambiente - unificazione dell’area spazzamento e raccolta con l’area della conduzione per implementare l’utilizzo dei conducenti nelle attività di raccolta; •solo Utilitalia - eliminazione del parametro A; •ampliamento delle mansioni per i livelli più bassi. Esternalizzazione dei servizi – articolo 8: • solo Utilitalia - ampliamento delle possibilità di esternalizzare i servizi e riduzione della responsabilità solidale. In sintesi Utilitalia ritiene che gli appalti devono essere liberi da regole e senza troppe condizioni di tutela sia occupazionali sia contrattuali poiché, secondo l’“ssociazione datoriale, la libertà d’impresa è assoluta anche rispetto le tutele dei lavoratori stessi. Sistema degli orari: • aumento dell’orario normale settimanale a 38 ore; • aumento della flessibilità e dei turni di reperibilità; • riduzione delle maggiorazioni del lavoro straordinario e delle altre maggiorazioni contrattuali. Comporto e trattamento per infermità dovuta a malattia: •peggioramento del trattamento economico per le malattie brevi. Fondo contrattuale di solidarietà: •disponibilità di entrambe le Associazioni datoriali a costituire il Fondo. Parte economica: •Utilitalia non ha formulato nessuna proposta economica al Tavolo delle trattative e Assoambiente, a oggi, prevede fino al 2018 un aumento di 63 euro sul 3° livello A.
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26/05/2016 Tre mesi senza stipendio e futuro incerto per i lavoratori M.I.L.E.S. E' sciopero
 27 maggio 2016 sciopero, indetto dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil , dei lavoratori della società M.I.L.E.S. appaltatrice in scadenza dei servizi di pulizie uffici, portineria e accessi degli uffici di via Marconi 44 e 52  FS Ancona per il mancato pagamento dello stipendio e non solo. Presidio dei lavoratori dalle ore 8 alle ore 10 sotto gli uffici FS in via Marconi - Ancona . Volantino sciopero MilesPERCHE’ SCIOPERIAMO?1. Sono 3 mesi che non riceviamo il pagamento dello stipendio dalla società M.I.L.E.S.2. Il nostro datore di lavoro non ha mai provveduto a versarci il TFR ai Fondi Pensione3. Buoni pasto? Non sappiamo da mesi cosa siano E PER IL FUTURO? 1. Il 1 giugno passeremo alle dipendenze di una nuova società: DUSSMANN 2. La nuova società ha partecipato e vinto la gara indetta da Ferservizi per l’appalto dei servizi di portineria e pulizia degli uffici di Via Marconi 44 e 52 3. Peccato però che la stessa Ferservizi abbia indicato nel bando di gara che agli addetti alla portineria debba essere applicato il contratto “multiservizi” anziché quello delle attività ferroviarie. 4. Questo fatto incide sul nostro stipendio per circa il 40% - 45% in meno, incide sui nostri contributi previdenziali e su tutti gli istituti contrattuali previsti 5. Dulcis in fundo nonostante circa 20 o più anni di anzianità verremo sottoposti alle nuove regole del jobs-act e non avremo più le tutele previste dall’articolo 18. E’ UNA VERGOGNA CHE FERSERVIZI, AFFIDI GLI APPALTI AL MASSIMO RIBASSO E IN PIU’ A SOCIETA’ CHE FINO AD OGGI NON HANNO GARANTITO PUNTUALMENTE IL PAGAMENTO DEGLI STIPENDI E CHE IN PIU’ LA STESSA FERSERVIZI AGGIUNGA NEL NUOVO BANDO DI GARA L’INDICAZIONE DI UN CONTRATTO DIVERSO DA QUELLO DELLE ATTIVITA’ FERROVIARIE SENZA PREVEDERE ALMENO IL MANTENIMENTO, PER CHI GIA’ CI LAVORA, DELLA PRECEDENTE RETRIBUZIONE ED IN PIU’ PERMETTE CHE VENGA APPLICATO IN MANIERA ILLEGITTIMA IL CRITERIO DEL JOBS-ACT MALGRADO LA CONTINUITA’ DEL LAVORO   
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26/05/2016 Il comparto Sicurezza a Montecitorio per chiedere pari diritti
Vigili del Fuoco, Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale dello Stato iscritti alla Federazione Nazionale della Sicurezza – Cisl hanno manifestato mercoledì 25 maggio in Piazza Montecitorio a Roma. Molte le rivendicazioni presentate ai politici presenti in piazza, come la richiesta dell’equiparazione retributiva e previdenziale con quella dei corpi di Polizia, così come il riordino delle carriere per il personale della Polizia Penitenziaria, chiedendo infine per il personale del Corpo Forestale dello Stato di fermarsi e di non militarizzare il Corpo cancellando i diritti del personale. Numerosa la delegazione marchigiana che ha partecipato alla manifestazione nazionale, presentando ai politici presenti le problematiche degli uomini in divisa della Provincia di Macerata. Per tutto il personale si chiedeva l’avvio della Previdenza complementare, l’apertura delle trattative per il rinnovo contrattuale e la stabilizzazione del bonus di € 80 nel Contratto Collettivo Nazionale.
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26/05/2016 Fuori Tutti: sabato 28 maggio scioperano i lavoratori della grande distribuzione
È di nuovo semaforo rosso nella trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei dipendenti delle aziende del terziario distribuzione e servizi aderenti a FEDERDISTRIBUZIONE, l’associazione datoriale che organizza i colossi della grande distribuzione moderna tra i quali IKEA, CARREFOUR, AUCHAN, METRO, FINIPER, SMA, GABRIELLI, ZARA, DECATHLON ecc. Dopo 28 mesi di trattativa e due giornate di sciopero l’associazione datoriale, nata dalla scissione con Confcommercio, continua ad alzare la posta continua per il rinnovo del contratto nazionale presentando alla delegazione sindacale proposte inaccettabili, volte a ridurre salario e diritti. Con il solito sistema del “prendere o lasciare” offrono aumenti salariali notevolmente inferiori a quelli ottenuti dai lavoratori delle aziende che aderiscono a Confcommercio (lo sconto che chiedono sarebbe pari a 1200 euro in tre anni!) in cambio di meccanismi di flessibilità dell’orario di lavoro, governati unicamente dai datori di lavoro e norme che consentono il demansionamento e la possibilità di derogare al contratto nazionale in situazioni di crisi, senza confrontarsi con le organizzazioni sindacali. Uno scambio in perdita a cui i 5000 lavoratori delle Marche, insieme agli oltre 200.000 che in Italia ogni mattina aprono le serrande dei 14.600 punti vendita che Federdistribuzione vanta iscritti, RISPONDONO CON UNA GIORNATA DI SCIOPERO ! Sabato 28 maggio, addetti alle vendite, cassieri, macellai, gastronomi e magazzinieri, incroceranno le braccia per la terza volta ed animeranno una protesta colorata davanti ai principali punti di vendita delle Marche PER DIRE NO alle ingiustificate forzature che Federdistribuzione gioca ad ogni incontro. Cambiano le proposte ma non il risultato: i datori di lavoro della grande distribuzione cercano di far quadrare quei conti che ancora non “portano” con il taglio diretto e indiretto del costo del lavoro, nella vergognosa convinzione che a pagare il rinnovo del contratto debbano essere gli stessi lavoratori. Il conto poi sarebbe senza sconti: pochi spicci in cambio di flessibilità oraria, demansionamenti e minori tutele. Mentre al grido “FUORI TUTTI”, si animano le assemblee di preparazione dello sciopero, nelle Marche come nel resto d’Italia, per 15 miseri euro lordi corrisposti a titolo di anticipazione dei futuri aumenti contrattuali, le aziende cercano di “comprare” la non adesione alla iniziativa di lotta di sabato 28 maggio!! Ma ai tanti comunicati che affollano le bacheche aziendali e pubblicizzano l’iniziativa, noi rispondiamo nell’unico modo possibile: PER IL CONTRATTO, PER I DIRITTI, FUORI TUTTI ANCORA PIU’ FORTE!! LA MAPPA DEI PRESIDI a partire dalle ore 9,00: ANCONA: Auchan Ancona, IperSimply di Osimo, IperSimply di Jesi, IperSimply di Senigallia, IperSimply di Falconara, IperSimply di Villa Musone- Castelfidardo PESARO: Auchan di Fano , Finiper di Pesaro MACERATA: il Cuore Adriatico Civitanova Marche ASCOLI – FERMO: Auchan Porto S. Elpidio, IperSimply di Grottammare
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24/05/2016 Ial Marche in Europa con il progetto VU-BI-ELLE
Il progetto VU-BI-ELLE promosso da IAL Marche sbarca in Europa: 120 docenti di scuole tecnico-professionali e 16 tutor di rete stanno partecipando, nell'ambito di un progetto Erasmus Plus, ad esperienze di mobilità in Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Regno Unito e Malta. Il primo flusso di 12 docenti sta realizzando l'esperienza di mobilità in Germania (Frankfurt Oder) dallo scorso 10 aprile (della durata di 2 settimane); il secondo flusso di 18 docenti in Francia (Perpignan) dallo scorso 16 aprile; il terzo e il quarto flusso di 18 docenti ciascuno sono partiti per Malta, rispettivamente il 24 aprile e il 07 maggio. A metà luglio partiranno, invece, i restanti flussi per la Spagna, il Portogallo e il Regno Unito.Il progetto VU-BI-ELLE prende spunto dal recente riordino del secondo ciclo della scuola secondaria di secondo grado, che riconosce agli apprendimenti basati sul lavoro un ruolo fondamentale nel favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei discenti e risponde, in particolare, ad un bisogno specifico di formazione e aggiornamento professionale per docenti e tutor di rete, i quali svolgono funzioni di tutoraggio nell’ambito dell’Alternanza Scuola Lavoro e dei percorsi di Work Based Learning (WBL), con la finalità di offrire loro metodologie e strumenti europei di più ampio raggio per la progettazione di percorsi flessibili di apprendimento e piani di studio personalizzati per i discenti. Frutto di un articolato Consorzio di partner nazionali e transnazionali, guidato da IAL Marche e da Reattiva, in qualità di organismo di coordinamento tecnico, il progetto prevede la partecipazione di 20 scuole di invio dislocate in tre Regioni italiane: Marche, Toscana e Molise e il coinvolgimento delle principali associazioni di categoria, tra cui Cisl Marche, delle parti sociali, delle aziende e degli Enti pubblici competenti in materia di istruzione, formazione e lavoro delle tre Regioni coinvolte.
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23/05/2016 5 Minuti Cisl: A testa alta, manifestazione nazionale per le pensioni - Acraf Angelini: un modello di partecipazione dei lavoratori
A testa Alta per difendere diritti e dignità dei pensionati, 19 maggio 2016 Manifestazione nazionale indetta da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil. A Roma oltre un migliaio di marchigiani in piazza del Popolo. L'intervista a Mario Canale, segretario generale Fnp Cisl Marche. Il modello Acraf Angelini di Ancona: quando partecipazione dei lavoratori e positive relazioni sindacali possono fare la differenza. L'affermazione della Femca Cisl Marche alle elezioni Rsu Angelini di Ancona. Le interviste a Lorenzo Grattini, coordinatore Rsu Angelini Femca Cisl e Piero Francia, segretario generale Femca Cisl Marche.
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18/05/2016 Occhio al diabete, iniziativa pubblica dei Pensionati Cisl di Ancona
“Occhio al diabete” è il titolo dell’iniziativa pubblica con la quale si affronteranno le patologie della terza età e del diabete. L’incontro si svolgerà ad OSIMO venerdì 20 maggio ore 16 presso il circolo "Noi Anziani". Il diabete colpisce anche la persona anziana ed è una patologia insidiosa che può determinare, a seconda della tipologia, complicanze acute o croniche che riguardano diversi organi e tessuti, tra cui gli occhi, i reni, il cuore, i vasi sanguigni e i nervi periferici. Introdurranno i lavori Giuseppe Giacco dei pensionati CISL di Ancona, e Clelia Vannicola del Coordinamento Donne FNP. All'iniziativa interverrà il Dott.Massimo Boemi, Direttore del Centro Antidiabetico Inrca di Ancona, che tratterà dei possibili interventi terapeutici, come l’adozione di corretti stili di vita, che hanno l’obiettivo di ridurre i fattori di rischio di complicanze del diabete e delle malattie cardiovascolari.
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16/05/2016 A testa alta: pensionati marchigiani in Piazza a Roma il 19 maggio per la riforma del sistema previdenziale.
I Sindacati dei pensionati SPI Cgil FNP Cisl e UILP Uil sono scesi in piazza giovedì 19 maggio per chiedere una riforma strutturale del sistema previdenziale. Più di 1.000 persone sono arrivate a Roma da tutte le Marche. Maggiore flessibilità per l'accesso alla pensione per tutelare i lavoratori più "deboli", donne e mansioni usuranti, ma anche per consentire l'ingresso nel mondo del lavoro ai giovani, favorendo un ricambio generazionale richiesto anche dalle aziende, sono le richieste dei sindacati unitari dei pensionati. Va poi corretto, secondo SPI Cgil FNP Cisl e UILP Uil, il funzionamento del sistema contributivo per garantire pensioni dignitose a tutti coloro che in questi decenni hanno svolto lavori saltuari, discontinui e malpagati, anche sviluppando la previdenza complementare. Respingono con decisione qualsiasi ipotesi di intervento sulle pensioni di reversibilità, che nelle Marche riguardano quasi 121.000 persone, per la maggior parte donne. Infine per Cgil FNP Cisl e UILP Uil chiedono la tutela delle pensioni in essere, sia riducendo la pressione fiscale che è tra le più alte in Europa, sia ripristinando il corretto meccanismo di rivalutazione di tutte le pensioni, come richiesto anche dalla Corte Costituzionale. Nelle Marche ci sono 448.434 pensionati, che percepiscono 642.780 pensioni. L'importo medio lordo di una pensione Inps è di 712 € mensili (910 € per le pensioni di vecchiaia). Il 69,6% delle pensioni Inps non supera le 750 € mensili lorde. Solo lo 0,9% dei pensionati marchigiani percepiscono pensioni superiori al 3.000 € lordi. Al di la di rappresentazioni strumentali che lacerano i legami intergenerazionali e incitano a una guerra tra poveri, i pensionati italiani attraversano una fase di enorme difficoltà. Otto anni di crisi hanno messo in ginocchio il sistema produttivo, generando disoccupazione, specie nei giovani (22,6% il tasso di disoccupazione dei marchigiani tra 15 e 29 anni). Creare lavoro, lavoro qualificato, è la sfida a cui dare concrete risposte. Nonostante stiano scivolando sotto la soglia di povertà, i pensionati aiutano figli e nipoti che hanno perso il lavoro, dando un contributo decisivo alla coesione della comunità marchigiana. Resta poi aperto il problema della non autosufficienza, che nelle Marche riguarda almeno 51.000 persone, tanti sono i percettori di indennità di accompagnamento. Un tema destinato a diventare cruciale in una Regione in cui, nel 2065, l'Istat prevede che gli anziani saranno il 32,6% della popolazione totale (contro il 23,7% attuale). A tal fine non è più rinviabile la separazione tra previdenza (finanziata dalla contribuzione) e assistenza (a carico della fiscalità generale) che il sindacato chiede da tempo. "A testa alta: tutti insieme per rivendicare diritti e dignità dei pensionati". Questo lo slogan della manifestazione del 19 maggio, attraverso la quale SPI FNP e UILP hanno chiesto al Governo una nuova stagione di equità sociale. Questo sistema previdenziale non è più sostenibile e va modificato. Le risorse per farlo ci sono, serve solo il coraggio di andarle a prendere. La riforma Fornero ha sottratto 80 miliardi di € da un sistema previdenziale in equilibrio. Bisogna recuperare una parte di questi soldi e trovarne altri, attraverso una tassa sui grandi patrimoni, la lotta all'evasione fiscale, alla corruzione e agli sprechi nella pubblica amministrazione. Se così non sarà, il Sindacato dei pensionati è pronto ad intensificare le iniziative di protesta e di lotta.
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16/05/2016 5 Minuti Cisl: Sciopero del Pubblico Impiego e della Scuola - Appalti e qualità dello sviluppo nelle Marche
Conferenza stampa lancio sciopero regionale del pubblico impiego, della sanità privata, del terzo settore e sciopero nazionale di tutti i lavoratori della scuola. Venerdì 20 maggio 2016 ore 9,30 presido davanti alla Prefettura di Ancona. #Contratto subito #lascuolavera. Interviste ad Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola e Luca Talevi, segretario generale Cisl Fp. Appalti e qualità dello sviluppo nelle Marche, seminario promosso da Cgil Cisl e Uil Marche. Le interviste a Monia Fioruti,Fisascat Cisl Marche, Alessandro Mancinelli, Fp Cisl Marche e Massimo Giacchetti Filca Cisl Marche.
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13/05/2016 Monteprandone: 2 milioni per le politiche sociali
Raggiunta un’intesa tra l’Amministrazione Comunale di Monteprandone e le Organizzazioni Sindacali Provinciali di Cgil, Cisl, Uil e le rispettive federazioni dei pensionati, sul bilancio 2016. Nonostante le ristrettezze economiche dovute alla crisi e ai tagli dei trasferimenti statali, si è concordato di continuare ad investire sulle Politiche Sociali, prevedendo un budget di oltre 2 milioni di euro, corrispondenti a 161,39 euro per abitante, che risulta essere tra i più alti della Regione. Si riconferma la sperimentazione in atto che prevede il superamento dell’assistenzialismo, alle persone e alle famiglie in difficoltà viene infatti proposto un “percorso di aiuto sociale”, che prevede un coinvolgimento attivo nella vita comunitaria, garantendo loro un reddito minimo a fronte di una disponibilità a svolgere attività di volontariato per servizi di pubblica utilità. Per le politiche abitative l' Amministrazione interverrà a favore di chi subisce sfratti con interventi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dallo Stato e dalla Regione. L’intesa inoltre affronta i temi dello sviluppo, definendo interventi in diversi ambiti, quali i rifiuti e l’ambiente, i trasporti, l’energia, il turismo e la cultura, l’agricoltura, l’edilizia, i giovani, con azioni che nel loro insieme e attraverso la loro integrazione, definiscono una “Politica di Sviluppo” per il rilancio del territorio di Monteprandone. In questa ottica assume rilevanza l’azione volta promuovere la “cultura della legalità” coinvolgendo le Associazioni e la Scuola e attenzionando il sistema degli appalti. Di rilievo l’impegno ad aprire tavoli di confronto per sostenere i distretti produttivi, quali quelli del mobile da bagno e del florovivaismo. In merito alle politiche fiscali e tributarie si conferma l’applicazione delle aliquote Irpef progressive e la lotta all’evasione fiscale, in convenzione con l’Agenzia delle Entrate; si prevede inoltre una riduzione graduale delle tariffe della TARI correlata ai risultati raggiunti nella raccolta differenziata.
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12/05/2016 Rinnovo Rsu Acraf Angelini: alta la partecipazione al volo
Netta affermazione della Femca Cisl  in occasione delle elezioni per il rinnovo della Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) alla Acraf Angelini di Ancona. Altissima la percentuale di partecipazione al voto, pari all'80% degli aventi diritto. Eletti 12 su 21 rappresentanti sindacali della lista Cisl . «Un risultato importantissimo che conferma la fiducia e rilancia il nostro impegno sindacale a servizio dei lavoratori iscritti alla Cisl ma non solo. - commenta Piero Francia Segretario Generale della Femca Cisl Marche – Un agire sindacale concreto di vicinanza e di sostegno consolidato nel tempo: sono stati siglati, con la Direzione aziendale, otto accordi migliorativi del CCNL applicato; abbiamo creato uno sportello Cisl all’interno dell’azienda per dare informazioni e assistenza a tutti i lavoratori; una newsletter periodica dedicata agli iscritti; formazione dedicata alla lettura della busta paga o per capire meglio come funzionano i congedi parentali. Ora ci attendono sfide importanti, che affronteremo con la consapevolezza e la responsabilità che i lavoratori dell’Angelini ci hanno dato scegliendo i rappresentanti sindacali della Cisl. E’ nostro obiettivo rafforzare le relazioni industriali per lo sviluppo del sito produttivo di Ancona, con un coinvolgimento attivo dei lavoratori. Siamo impegnati per aumentare, ad esempio, la formazione congiunta e la sicurezza sul lavoro, e su proposte innovative da inserire nel prossimo contratto integrativo». In un'azienda, la Acraf Angelini, che ha visto aumentare l'occupazione negli ultimi anni passando da circa 995 dipendenti del 2013 ai 1033 del 2016 conclude Piero Francia «il nostro obiettivo è la crescita dell’azienda, dell'occupazione, e il miglioramento delle condizioni dei lavoratori. Laddove esistono ottime relazioni sindacali, attraverso il coinvolgimento attivo dalle organizzazioni sindacali e dei dipendenti, le aziende crescono e sviluppano. Il ruolo svolto dalla Femca Cisl e dai suoi delegati, ha fatto la differenza. Sarebbe vantaggioso per tutte le aziende marchigiane implementare lo stesso modello virtuoso».
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12/05/2016 Anna Bartolini, Luca Talevi e Giovanni Faverin ospiti a Buonasera Marche
Contratto subito, la mobilitazione di chi lavora per il Paese #lascuolavera . 20 Maggio sciopero regionale del pubblico impiego, della sanità privata , del terzo settore e sciopero nazionale di tutti i lavoratori della Scuola  se ne parla in questa puntata di Buonasera Marche -  èTv Marche. Ospiti in studio Anna Bartolini, segretario  generale  Cisl Scuola Marche,  Luca Talevi, segretario generale Cisl FpMarche e in collegamento  da Roma via skype Giovanni Faverin, segretario generale Cisl Fp Nazionale. 
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11/05/2016 A testa alta: i pensionati maceratesi manifestano a Roma il 19 maggio prossimo  
Il sistema previdenziale del nostro paese non è più socialmente sostenibile. Il grido d'allarme è stato lanciato nel corso dell'Assemblea indetta dalle Federazioni dei sindacati dei pensionati SPI Cgil, FPN Cisl e UILP Uil di Macerata, che si è svolta oggi, mercoledì 11 maggio presso la sala convegni della sede della Provincia di Macerata. «Giovedì 19 maggio prossimo - sostengono i responsabili provinciali di SPI FNP e UILP - andremo tutti a Roma per manifestare in Piazza del Popolo. Una mobilitazione indetta dalle Federazioni nazionali per chiedere al Governo una riforma strutturale del sistema previdenziale. Vogliamo vengano introdotti meccanismi di flessibilità nell' accesso alla pensione, sia per tutelare donne e lavoratori "usurati", sia per favorire l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Riteniamo necessario poi correggere il funzionamento del sistema contributivo, per garantire un futuro pensionistico dignitoso a tutti coloro che, in questi decenni, hanno svolto lavori saltuari, discontinui e mal pagati. Nella Provincia di Macerata ci sono 94.210 pensionati che percepiscono 126.536 pensioni. L'importo medio lordo di una pensione Inps è di 732 € mensili (941 € per le pensioni di vecchiaia). Il 68,3% delle pensioni Inps non supera le 750 € mensili lorde. Solo lo 0,8% dei pensionati maceratesi percepiscono pensioni superiori a 3.000 € lordi. «Non accetteremo - proseguono - neppure alcun intervento sulle pensioni di reversibilità, che in Provincia di Macerata riguardano 23.441 persone, in maggioranza donne. Chiediamo infine vengano tutelate le pensioni in essere, sia riducendo una pressione fiscale che è tra le più alte in Europa, sia ripristinando il corretto meccanismo di rivalutazione di tutte le pensioni, come richiesto anche dalla Corte Costituzionale». Resta poi aperto il problema della non autosufficienza, che nella Provincia di Macerata riguarda almeno 8.800 persone, tanti sono i percettori di indennità di accompagnamento. Un tema destinato a diventare cruciale in una provincia in cui l'incidenza della popolazione anziana su quella complessiva (23,9%) è superiore alla media regionale (23,7%) e nazionale (21,7%). «A testa alta: tutti insieme per rivendicare diritti e dignità dei pensionati". Questo sarà lo slogan della manifestazione del 19 maggio, con la quale - concludono i sindacati dei pensionati maceratesi - chiediamo al Governo interventi coraggiosi. I costi della flessibilità in uscita non possono essere caricati sui lavoratori e sui pensionati. La riforma Fornero ha agito su un sistema previdenziale in equilibrio, prelevando almeno 80 miliardi di €. Una parte di questi soldi va recuperata ed iniettata nel sistema, per sanare le distorsioni e le ingiustizie intollerabili che si sono create. Per questo però è necessario che alla riforma della previdenza si affianchi quella del fisco, a partire dall'introduzione di una tassa sui grandi patrimoni e dal deciso contrasto all'evasione fiscale».  
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11/05/2016 Sciopero nazionale della scuola venerdì 20 maggio 2016
FLC Cgil CISL Scuola UIL Scuola SNALS Confsal hanno proclamato lo sciopero nazionale generale della scuola per venerdì 20 maggio. Per le Marche, è indetto un presidio a partire dalle ore 9.30 in piazza del Plebiscito, dove i lavoratori della scuola organizzeranno anche un flash mob. Nella nostra regione sono coinvolti circa 26mila lavoratori, di cui 20mila docenti e 6mila Ata (personale tecnico e amministrativo). Le motivazioni della mobilitazione riguardano vari aspetti dell'organizzazione scolastica. Per il contratto non rinnovato da sette anni: la Corte costituzionale e una successiva pronuncia del Tribunale di Roma hanno sentenziato l’illegittimità di ulteriori rinvii. Inoltre, il 5 aprile è stato sottoscritto l’accordo quadro che definisce le nuove aree contrattuali della Pubblica Amministrazione; il Governo non ha ormai più alcun alibi per giustificare il mancato avvio della contrattazione. Per il personale amministrativo tecnico e ausiliario (ATA), ignorato dalla 107 ma oggetto di attenzioni inaccettabili dalle varie leggi di Stabilità che tagliano l’organico, riducono la possibilità di sostituire il personale assente, riversano sulle segreterie scolastiche profluvi di adempimenti che nulla hanno a che fare con la funzione istituzionale della scuola. Assunzioni, concorsi per i DSGA, incremento dell’organico, semplificazione amministrativa sono i punti rivendicativi fondamentali. Per la scomparsa completa e definitiva del lavoro precario attraverso il riconoscimento pieno di chi ha maturato diritti all’impiego per aver prestato servizio per almeno 36 mesi (limite imposto dalla Corte di Giustizia europea) da supplente e per aver acquisito titoli validi alla stabilizzazione. Per una valorizzazione della professione docente, centrata – diversamente da quanto prevede la legge 107 - sulla valutazione del lavoro collegiale e sull’impegno individuale, alleggerito dagli attuali eccessi burocratici - attraverso l’introduzione di meccanismi oggettivi di progressione della carriera da definirsi in ambito contrattuale. Il salario va ricondotto all’accordo fra le parti e sottratto all’arbitrio di un organo monocratico. Per la libertà d’insegnamento e l’imparzialità della Pubblica Amministrazione, incompatibili con la “chiamata diretta” dei docenti da parte del dirigente scolastico. Solo dei meccanismi oggettivi, non discrezionali, di assegnazione dei docenti alle scuole garantiscono la libertà d’insegnamento, l’uguale accesso al diritto all’apprendimento e scongiurano il rischio insito nella legge 107 di una più grave divaricazione tra scuole e tra zone avvantaggiate e svantaggiate. Per i dirigenti scolastici non è più accettabile la sperequazione con la dirigenza pubblica, né il sovraccarico di incombenze e responsabilità cui fa riscontro un calo delle retribuzioni percepite. Si profila inoltre una modalità di valutazione ingiusta e offensiva. Per investimenti nell’istruzione che colmi il gap con la media degli investimenti dei paesi Ocse (5,9%) incrementandoli di un punto di PIL.  
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10/05/2016 I pensionati raccontano gli antichi mestieri. Ad Ascoli Piceno, incontro tra generazioni
Il sindacato dei pensionati FNP della Cisl di Ascoli Piceno, il Coordinamento donne e l’associazione di volontariato Anteas, organizzano, con il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno, "I PENSIONATI RACCONTANO". Venerdì 13 maggio 2016, dalle ore 10,00 alle ore 18,00, presso il Chiostro Maggiore di San Francesco nel centro storico di Ascoli Piceno. Un incontro fra le generazioni per riscoprire gli antichi mestieri e le tradizioni picene. Saranno presenti artigiani locali che mostreranno, alle scolaresche invitate a partecipare, il loro lavoro artigiano, dalla lavorazione della ceramica e del rame all' arte dei merletti. «L’ iniziativa nasce al fine di trasferire ai giovani di oggi un passaggio della nostra fugace vita. – afferma Raffaele Annibali, responsabile della Fnp Cisl di Ascoli Piceno – E’ importante far conoscere alle nuove generazioni gli stenti ed i sacrifici di un tempo, segnati da momenti grigi quali le guerre le carestie,  le tribolazioni, in cui però non vennero mai a mancare i valori umani quali la solidarietà e la fratellanza. » La partecipazione è gratuita e aperta a tutta la cittadinanza. Ascoli Piceno 10 maggio 2016
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10/05/2016 A testa alta! Il 19 maggio i pensionati manifestano a Roma
I Sindacati dei pensionati SPI Cgil FNP Cisl e UILP Uil scendono in piazza giovedì 19 maggio prossimo per chiedere una riforma strutturale del sistema previdenziale. Più di 1.000 persone arriveranno a Roma da tutte le Marche. Maggiore flessibilità per l'accesso alla pensione per tutelare i lavoratori più "deboli", donne e mansioni usuranti, ma anche per consentire l'ingresso nel mondo del lavoro ai giovani, favorendo un ricambio generazionale richiesto anche dalle aziende, sono le richieste dei sindacati unitari dei pensionati. Va poi corretto, secondo SPI Cgil FNP Cisl e UILP Uil, il funzionamento del sistema contributivo per garantire pensioni dignitose a tutti coloro che in questi decenni hanno svolto lavori saltuari, discontinui e malpagati, anche sviluppando la previdenza complementare. Respingono con decisione qualsiasi ipotesi di intervento sulle pensioni di reversibilità, che nelle Marche riguardano quasi 121.000 persone, per la maggior parte donne. Infine per Cgil FNP Cisl e UILP Uil chiedono la tutela delle pensioni in essere, sia riducendo la pressione fiscale che è tra le più alte in Europa, sia ripristinando il corretto meccanismo di rivalutazione di tutte le pensioni, come richiesto anche dalla Corte Costituzionale. Nelle Marche ci sono 448.434 pensionati, che percepiscono 642.780 pensioni. L'importo medio lordo di una pensione Inps è di 712 € mensili (910 € per le pensioni di vecchiaia). Il 69,6% delle pensioni Inps non supera le 750 € mensili lorde. Solo lo 0,9% dei pensionati marchigiani percepiscono pensioni superiori al 3.000 € lordi. Al di la di rappresentazioni strumentali che lacerano i legami intergenerazionali e incitano a una guerra tra poveri, i pensionati italiani attraversano una fase di enorme difficoltà. Otto anni di crisi hanno messo in ginocchio il sistema produttivo, generando disoccupazione, specie nei giovani (22,6% il tasso di disoccupazione dei marchigiani tra 15 e 29 anni). Creare lavoro, lavoro qualificato, è la sfida a cui dare concrete risposte. Nonostante stiano scivolando sotto la soglia di povertà, i pensionati aiutano figli e nipoti che hanno perso il lavoro, dando un contributo decisivo alla coesione della comunità marchigiana. Resta poi aperto il problema della non autosufficienza, che nelle Marche riguarda almeno 51.000 persone, tanti sono i percettori di indennità di accompagnamento. Un tema destinato a diventare cruciale in una Regione in cui, nel 2065, l'Istat prevede che gli anziani saranno il 32,6% della popolazione totale (contro il 23,7% attuale). A tal fine non è più rinviabile la separazione tra previdenza (finanziata dalla contribuzione) e assistenza (a carico della fiscalità generale) che il sindacato chiede da tempo. "A testa alta: tutti insieme per rivendicare diritti e dignità dei pensionati". Questo sarà lo slogan della manifestazione del 19 maggio, attraverso la quale SPI FNP e UILP chiedono al Governo una nuova stagione di equità sociale. Questo sistema previdenziale non è più sostenibile e va modificato. Le risorse per farlo ci sono, serve solo il coraggio di andarle a prendere. La riforma Fornero ha sottratto 80 miliardi di € da un sistema previdenziale in equilibrio. Bisogna recuperare una parte di questi soldi e trovarne altri, attraverso una tassa sui grandi patrimoni, la lotta all'evasione fiscale, alla corruzione e agli sprechi nella pubblica amministrazione. Se così non sarà, il Sindacato dei pensionati è pronto ad intensificare le iniziative di protesta e di lotta.Le Segreterie regionali di SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL Marche
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10/05/2016 Polizia locale in piazza per il riconoscimento del ruolo professionale
Vigili urbani in presidio ieri mattina davanti alle sedi delle Prefetture marchigiane per manifestare contro «l' indifferenza di governo e politica rispetto allo stato di abbandono in cui sono lasciati i corpi di polizia locale».  FP CGIL-CISL FP-UIL FPL chiedono di eliminare, le disparità e le discriminazioni, in termini di diritti e tutele, esistenti rispetto agli altri lavoratori del Comparto Sicurezza. Non si può non evidenziare, infatti, che, ormai da anni, con particolare riferimento alle funzioni proprie dei Corpi ed ai protocolli istituzionali ed operativi fra i soggetti politici rappresentativi delle istituzioni in ambito territoriale per le politiche di sicurezza integrata, la Polizia Locale viene impiegata in attività che poco hanno a che fare con i propri compiti d’istituto svolgendo spesso nei fatti attività di pubblica sicurezza e di ordine pubblico nonché di contrasto alla microcriminalità. Diventa quindi fondamentale affrontare le questioni legate al riconoscimento della specificità professionale, all’equiparazione ai fini previdenziali ed assistenziali tra le forze di polizia, ai riconoscimenti delle tutele e dei diritti, a partire dal ripristino dell’equo indennizzo e della causa di servizio. FP CGIL-CISL FP-UIL FPL hanno inviato una nota al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Interno in merito alla recente vicenda dell’esclusione della Polizia Locale dalla vigilanza presso i seggi elettorali, in occasione della consultazione referendaria, ottenendo la revisione dei contenuti della circolare del 5 aprile e denunciando, al tempo stesso, la situazione di stallo assoluto e la discriminazione che continua ad essere messa in campo nei confronti della Polizia Locale rispetto agli altri corpi di Polizia. Preoccupa, inoltre, che si discuta di una riforma sulla sicurezza urbana prevedendo un cambiamento delle funzioni in assoluta assenza di un confronto con le Organizzazioni sindacali, ma, soprattutto, senza prevedere un miglioramento delle condizioni del personale. FP CGIL-CISL FP-UIL FPL hanno, quindi, programmato la mobilitazione su tutto il territorio nazionale, organizzando in contemporanea iniziative del personale della Polizia Locale (sit-in davanti alle Prefetture; incontri con i Parlamentari del territorio, con i candidati Sindaci alle prossime elezioni amministrative), per manifestare tutta l’indignazione per la totale assenza di risposte e portare avanti le rivendicazioni per: • rendere l’ormai obsoleta Legge 65/86 più rispondente al mutato quadro normativo e istituzionale, uniformando su tutto il territorio nazionale le condizioni operative della Polizia Locale; • un giusto riconoscimento e valorizzazione del ruolo e delle funzioni della Polizia Locale • il rinnovo del CCNL di riferimento ed il riconoscimento della specificità e peculiarità dei Corpi di Polizia Locale; • l’apertura di un confronto serrato sul DDL SICUREZZA, coinvolgendo Ministero dell’Interno, Anci e parti sociali che dia risposte alle esigenze ed ai bisogni del personale; • porre fine all’ingiusta discriminazione, che ha estromesso gli appartenenti ai Corpi di Polizia Locale dal riconoscimento della causa di servizio e dall’equo indennizzo; • la tutela e l’equità del trattamento economico e delle condizioni di lavoro.
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09/05/2016 5 Minuti Cisl: Sciopero lavoratori dei servizi - Protetto. Rifugiato a casa mia
#Fuoriservizio, Contratto Adesso. Sciopero nazionale farmacie private, addetti al turismo, mense, pulizie, ecc. Manifestazione regionale ad Ancona . L'intervista a Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Marche, a Fabio Romiti, farmacista, e a Serenella Marchigiani, addetta di un'impresa di pulizie. Protetto. Rifugiato a Casa Mia. Accoglienza e integrazione in famiglia, l'Anolf aderisce al progetto Caritas. Le interviste a Neli Isaj, Anolf Marche, a Stefania Papa, referente progetto Caritas e al cardinale Edoardo Menichelli.
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03/05/2016 Marco Ferracuti e Roberto Ascani ospiti a Buonasera Marche
Dalla Crisi  di Aerdorica al trasporto pubblico locale: focus sulla mobilità nelle Marche. Spazio Cisl a Buonasera Marche -  èTv Marche - . Ospiti in studio Marco Ferracuti, segretario regionale  Cisl Marche e Roberto Ascani, segretario generale Fit Cisl Marche.
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03/05/2016 Fuori servizio, contratto adesso. 6 Maggio 2016 sciopero e corteo ad Ancona
Un migliaio nelle Marche, oltre un milione e mezzo in Italia, i lavoratori che hanno incrociato le braccia venerdì 6 maggio in segno di protesta per il mancato rinnovo del contratto nazionale. Un corteo colorato proveniente da tutte le Marche, ha attraversato il centro di Ancona arrivando a Piazza del Plebiscito dove una delegazione di lavoratori ha incontrato in Prefettura il vicario Paolo De Biagio e la dottoressa Angela Buzzanca. Sono farmacisti, addetti delle imprese di pulizia, di mense, delle agenzie di viaggio, camerieri, cuochi, termali, del turismo, professionisti a cui ci rivolgiamo per soddisfare necessità importanti della vita quotidiana “a marcare il FUORI SERVIZIO” e a scendere in piazza per uscire da quella invisibilità a cui l’articolarsi del lavoro in realtà di piccole dimensioni, li consegna. Si tratta infatti di piccole aziende che spesso non superano, almeno nella nostra regione, i tre, quattro dipendenti a lasciare i propri collaboratori senza contratto da oltre tre anni. Quando invece le imprese sono di grandi dimensioni operano comunque in appalti che impiegano pochi lavoratori e per una manciata di ore. Le associazioni datoriali che rappresentano queste tipologie di imprese continuano con una sapiente tecnica dilatoria a rendere inconcludenti le innumerevoli trattative che si sono susseguite nel corso di questi anni. Cambiano le controparti, cambiano i settori, ma il risultato non cambia: i contratti non si rinnovano e i salari già esigui non si adeguano al variare del potere di acquisto, mentre l’impianto normativo, vecchio e inadeguato, stenta a valorizzare la professionalità e le esigenze dei lavoratori dei diversi settori uniti nella protesta. La storia si ripete: quando il contratto nazionale scade, le associazioni datoriali subordinano il rinnovo a forme più o meno esplicite di restituzione attraverso il peggioramento di parti economiche e normative. Il contratto, in altre parole, si rinnova solo se a pagarlo sono le lavoratrici ed i lavoratori con la rinuncia di propri diritti e tutele. Diritti e tutele che già sono ridotti al lumicino dalla tanta flessibilità che in questi settori le controparti non chiedono, ma si vanno a prendere facendo slalom tra legge e contratto. I contratti di lavoro sono in genere di poche ore settimanali, comprendono la domenica, le festività e spesso sono mercé dei cambi di appalto che possono rimettere in discussione l’occupazione e i livelli retributivi acquisisti. Alla protesta di venerdì, che ha potuto contare su un numero di lavoratori che il precetto per la copertura di servizi minimi essenziali riduce fortemente, sono stati affidati pochi, ma importanti obiettivi che le assemblee dei lavoratori di questi giorni hanno scandito con precisione: - un aumento salariale dignitoso; - Norme che valorizzino le professionalità - Garanzie per l’occupazione.
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03/05/2016 Sciopero pubblico impiego venerdì 20 Maggio 2016
  I sindacati del pubblico impiego hanno indetto per il 20 maggio 2016 lo sciopero regionale  del settore pubblico con presidio dei lavoratori davanti alla Prefettura di Ancona, p.zza del Plebiscito a partire dalle ore 10,00.  Fp Cgil Cisl Fp UilFpl UilPa  chiedono al Governo la stipula di un contratto nazionale triennale che contenga per tutti i comparti il riconoscimento di 150 euro medi a regime a titolo di rinnovo, l’attivazione di relazioni sindacali improntate al rafforzamento degli istituti della partecipazione e a sancire definitivamente l’esigibilità della contrattazione da finanziare anche con la lotta ai veri sprechi ed alla spesa improduttiva, l’individuazione di una disciplina utile a superare i vincoli della legge Fornero e a stabilire forme di flessibilità in uscita che prendano in considerazione i lavori usuranti come ad esempio quelli del personale addetto all’assistenza sanitaria, al lavoro di cura e polizia locale. Per quanto riguarda invece la Sanità Privata ed il Terzo Settore, i sindacati del pubblico impiego chiedono di definire due grandi cornici contrattuali, quella della filiera dei servizi sanitari e quella dei servizi assistenziali. L’obiettivo è di dare certezze normative ed economiche a lavoratori che subiscono un dumping contrattuale ormai inaccettabile e la precarietà relativa a tali settori dovuti anche alla poca chiarezza degli appalti. Il lavoro pubblico ha pagato un prezzo troppo alto. La Corte dei Conti e l'Istat lo certificano : mentre la spesa pubblica è cresciuta di 200 miliardi di euro in 10 anni, il costo del lavoro pubblico è sceso sensibilmente, insieme al valore reale dei salari ed i dipendenti sono diminuiti di 370mila unità.  Con lo sciopero regionale del 20 maggio 2016, i sindacati intendono spiegare anche ai cittadini marchigiani, che il nemico del pubblico  è la spesa che non produce né servizi né stimoli all'economia, ma solo rendite. «La spesa -  secondo i sindacati di categoria - che nessuno osa toccare. Occorre definire i costi standard per eliminare sprechi e garantire un'oculata gestione dei soldi pubblici. Bisogna recuperare risorse, non effettuare ulteriori tagli, migliorare i servizi a cittadini e imprese. - rilanciano i vertici regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Uilpa - Investire nella professionalità di chi da troppi anni è privato del diritto al contratto, assumere giovani qualificati, a partire dai vincitori di concorso, garantire il turn over, stabilizzare i precari. Le risorse ci sono, ma sono investite male e in modo non sempre limpido.» «Sulle proposte e sulla qualità dei servizi da garantire intendiamo coinvolgere e creare alleanze con la società civile a livello territoriale - concludono - attraverso una mobilitazione capillare che - individuando anche le ragioni del disagio degli utenti - si confronti con le esigenze di valorizzazione delle professionalità e di garanzia di un lavoro dignitoso per i lavoratori dei servizi.»  
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02/05/2016 5 Minuti Cisl: Primo Maggio 2016 - Sciopero concessionarie autostradali
Primo Maggio 2016, Più Valore al Lavoro. Il punto di Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche . Sciopero nazionale lavoratori concessionarie autostradali. Nelle Marche presidio e volantinaggio al casello Ancona nord - A14 . Le interviste a Luca Tassi, segretario Filca Cisl Marche, Raffaele Ricco impiegato Spea Engineering spa e Diego Fiaschetti tecnico di laboratorio Pavimental spa.  https://youtu.be/RTr9D05ytmc
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30/04/2016 Elezioni Rsu alla ACRAF Angelini: vittoria netta della Femca Cisl
Giovedì 28 aprile sono terminate le votazioni per il rinnovo della Rsu dell'ACRAF Angelini. Nello stabilimento di Ancona, hanno votato 568 persone.La lista Femca Cisl ha totalizzato 362 preferenze pari al 64% dei voti. Questo ha portato la Femca ad avere 11 delegati sui 16 totali del collegio. «Un risultato senza precedenti - commenta a caldo Piero Francia, segretario generale Femca Cisl Marche - un sentito grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato nel raggiungere questo importantissimo obiettivo».
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29/04/2016 Primo intervento sanitario di Chiaravalle, ridotto l'orario di apertura. Sindacati sul piede di guerra
«Un primo maggio “amaro” e un solo termine “vergogna!” per ciò che stanno combinando i responsabili sanitari e la Direzione dell’ area vasta 2 al punto di primo intervento di Chiaravalle» hanno così commentato i sindacati unitari di categoria la riduzione dell'orario di apertura. Sostanzialmente, a partire dal primo maggio,  i cittadini potranno accedere al servizio dalle 8.00 alle 13,00 vista la chiusura prevista per le 14.00 . « Siamo davvero indignati per il modo brutale con cui si è deciso di ridurre ai minimi termini un servizio sanitario che dovrebbe vedere  tra i  requisiti fondamentali l’accessibilità e la fruibilità,condannandolo, assieme ai cittadini del suo territorio ad un orario minimo inferiore a quello di qualsiasi ufficio amministrativo pubblico  - afferma Alessandro Mancinelli, Fp Cisl Marche -  Ancora più assurda appare la giustificazione di questa decisione che risiede nell'incapacità a reperire un medico che potesse garantire il completamento dell’orario. Scaricando così sui cittadini  una evidente inefficienza»  Una decisione dichiarata  per ora “sperimentale” per 15 giorni, ma il timore dei  sindacati è possa diventare definitiva.  I vertici tecnici e politici della sanità regionale, tra cui il direttore dell’ ASUR, avevano garantito pubblicamente il mantenimento della situazione attuale nel sistema dell’emergenza fino alla fine del 2016, anche nell'ottica di verificare se vi fossero correttivi da apportare alla DGR 735 con l’avvio delle nuove reti cliniche. « Con questa riduzione di orario vengono meno agli  impegni assunti - continua Mancinelli -  Ora chiediamo che la Direzione dell’ area vasta 2  individui subito il personale medico necessario al ripristino del servizio e che avvii nel contempo un reale confronto con il territorio sul futuro del servizio di primo intervento a Chiaravalle. In caso contrario continueremo con tenacia la nostra protesta su tutti i fronti.»
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28/04/2016 Festa del primo Maggio. Al Lavoro per un nuovo modello di sviluppo
Il primo Maggio  che anche quest’anno si celebra nella provincia dei Pesaro – Urbino  con un fitto programmi di appuntamenti ed eventi organizzati da Cgil Cisl Uil e altre associazioni , diventa l’occasione per riflettere sulla situazione occupazionale del nostro territorio. I dati parlano chiaro e purtroppo confermano la drammatica situazione occupazionaleCi sono fenomeni gravissimi che preoccupano  fortemente la Cisl di Pesaro Fano urbino.  Continua la diffusione di aziende cinesi che sottraggono lavoro alle altre aziende soprattutto nella filiera del tessile abbigliamento : si sono  inseriti nella filiera del  lusso  come terzisti eludendo qualsiasi normativa in termini di rosaio di lavoro regole di sicurezza e trattamenti contributivi e retributivi , creano dumping sociale alle nostre imprese. La zona della Val metauro e della Val cesano sono fortemente interessate a questo fenomeno  con intere  zone artigianali e industriali occupate da aziende cinesi.   La stessa dinamica interessa il settore del  commercio sia nella piccola che grande distribuzione con esercizi commerciali rilevati da proprietari cinesi. In questo caso non solo piccoli negozi ma anche significative attività commerciali.Altro fenomeno gravissimo è la diffusione dei voucher  che vengono utilizzati nella più completa elusione di quanto prevista dalla norma: il voucher diffuso maggiormente nel settore del terziario e del commercio  diventa  uno strumento di elusione contributiva e retributiva.Il voucher è usato come copertura del lavoro irregolare e in “ nero”. Occorre una svolta culturale dei nostri imprenditori,  un salto di qualità imprenditoriale per evitare l’utilizzo improprio di questo strumento. Ci chiediamo perché invece dei voucher non viene  utilizzato lo strumento dell’assunzione con contratto a tempo determinato o in apprendistato sapendo che in ogni caso la differenza retributiva  del voucher  è nelle ore prestate in molti casi corrisposte in “nero”?Il nostro territorio soprattutto nella zona della val Metauro e val Cesano vede la ripresa del settore nautico con l’aumento di imprese terziste. In questa filiera rimane ancora diffuso il sistema della paga globale di fatto comprensiva di tutti gli elementi retributivi .La Cisl chiede  con vigore una forte azione di controllo e di contrasto degli organi addetti alla vigilanza  per evitare la diffusione di queste dinamiche che mentre generano concorrenza sleale  nei confronti delle aziende che operano nel rispetto del norme, non garantiscono diritti e tutele dei lavoratori.Per la ripresa economica e l’incremento occupazionale del nostro territorio  si deve immediatamente  coordinare l’utilizzo dei fondi sociali europei in una vision e strategica di sviluppo e di modello sociale evitando tanti micro progetti al di fuori di una visione di contesto globale.Altresì diventa importante  completare le infrastrutture del nostro territorio ( il completamento della Fano Grosseto, il  ripristino  della Fano Urbino come volano di sviluppo turistico e strumento di mobilità sostenibile )  e avviare la copertura della banda larga nelle zone ad oggi sprovviste.La Crisi ha segnato gravemente il nostro  tessuto sociale: è giunto il momento di avviare immediatamente una nuova fase  progettuale di sviluppo  con un coinvolgimento attivo di tutte le forze sociali e politiche.  
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28/04/2016 Calo dipendenti comunali, sempre più vecchi e più poveri. Le preoccupazioni della Fp Cisl
Continua il calo, stante blocco del turn -over, dei dipendenti comunali a livello nazionale e regionale con progressivo invecchiamento dei lavoratori. Lo certifica il  V Rapporto ANCI-Ifel “Il personale dei Comuni italiani, edizione 2016”, con dati al 31 dicembre 2014, presentato a Roma la scorsa settimana. I dipendenti  del comparto, esclusa la dirigenza, nelle Marche risultano essere 10.112 ( 9.388 a tempo indeterminato e 694 con rapporti flessibili ) suddivisi tra i 236 comuni della regione di cui ben il 72% con meno di 5.000 abitanti. ( rispetto alla media nazionale del 69,7% ). Rispetto alla popolazione vi sono 6,5 dipendenti ogni mille abitanti rispetto alla media nazionale di 6,77 abitanti. Le Marche confermano anche la bassa presenza di personale femminile, appena il 48,7% rispetto alla media nazionale del 53,2%, mentre , grazie anche ai percorsi di stabilizzazione effettuati negli anni, il lavoro precario è "solo" il 6,9% del totale rispetto ad una media nazionale del 9,3%. Ancora purtroppo lento non solo il travagliato percorso delle fusioni dei comuni, ma anche quelli delle Unioni che vedono coinvolti solo il 19,5% dei comuni nazionali contro una media nazionale del 29,2%  . Cala , stante il prolungato blocco dei contratti, il salario annuo lordo medio che passa dai 27.862 del 2011 ai 27.507 del 2014, salario accessorio compreso, e continua anche il progressivo invecchiamento dei lavoratori, quasi la metà dei quali ormai con oltre 50 anni di età. « A questo andamento se sommiamo i tagli costanti dei trasferimenti  è evidente la conferma di una situazione molto  preoccupante per i comuni marchigiani - afferma Luca Talevi, segretario generale della Fp Cisl Marche - ed  in particolare per i  lavoratori,  che quotidianamente si ritrovano alle prese con carichi di lavoro sempre maggiori per garantire  risposte alle sempre maggiori necessità dei cittadini.»
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26/04/2016 Sciopero concessionarie autostradali, presidio al casello di Ancona Nord - A14
Domani mercoledì 27 aprile a partire dalle ore 8,30 presidio e volantinaggio presso il casello Ancona Nord dell’Autostrada A14 in occasione dello sciopero nazionale dei lavoratori delle aziende di costruzione e progettazione delle concessionarie autostradali, indetto dai sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil. Lo sciopero di 8 ore è stato proclamato dai sindacati di categoria in seguito della ‘scomparsa’ del riferimento alla gestione diretta dei lavori appaltabili, i cosiddetti lavori in house, dal testo finale del Nuovo Codice degli Appalti, approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri e pubblicato nella G.U. del 19.4.2016. Coinvolti nelle Marche oltre 25 dei 500 lavoratori nazionali, del cantiere di Pavimental spa di Loreto, che svolge manutenzione ordinaria e straordinaria della pavimentazione autostradale anche sul tratto marchigiano; e 30 dei 700 dipendenti, in tutta Italia, della Spea Engineering spa, unità operativa terza corsia A14, azienda di progettazione delle infrastrutture autostradali.
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26/04/2016 5 Minuti Cisl: Crisi Aerdorica - Sciopero nazionale metalmeccanici - Contratto integrativo Poltrona Frau
Crisi Aerdorica, i licenziamenti vanno scongiurati. Le interviste a Marco Ferracuti, segretario Cisl Marche e Roberto Ascani segretario generale Fit Cisl Marche. Sciopero nazionale dei metalmeccanici per il rinnovo del CCNL. Nelle Marche adesione al 75%. L'intervista ad Andrea Cocco, segretario Fim Cisl Marche. Firmato l'integrativo aziendale alla Poltrona Frau di Tolentino. Le interviste a Massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche e Simone Vitturini, RSU Poltrona Frau Filca Cisl.
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20/04/2016 Sciopero nazionale dei metalmeccanici per il nuovo contratto
Di fronte al permanere delle rigidità di Federmeccanica e Assistal che impediscono di realizzare un buon contratto per tutti i metalmeccanici, dopo 13 incontri e sei mesi di trattativa, Fim, Fiom, Uilm proclamano 4 ORE DI SCIOPERO NAZIONALE in data 20 APRILE 2016. Pari al 75% l'adesione a livello regionale. Nelle Marche sono state organizzate quattro iniziative territoriali: ANCONA manifestazione presidio davanti a Confindustria Marche a partire dalle ore 9.00 PESARO manifestazione presidio nella zona Industriale di Ginestreto di Pesaro dalle ore 9.00MACERATA presidio nella zona industriale di Piediripa di MacerataASCOLI presidio davanti a Confindustria Ascoli. La mobilitazione intende convincere le imprese a modificare una proposta che: • esclude il 95% dei metalmeccanici dagli aumenti salariali del Cani; • contrappone il contratto nazionale alla contrattazione svolta in azienda; • aumenta l'orario di lavoro con la monetizzazione di 5 Par, collegando alla presenza la maturazione di 4 Par, prevedendo l'utilizzo di 1 par per la formazione professionale dei lavoratori; • esclude dai diritti le nuove forme di lavoro e i lavoratori degli appalti. Federmeccanica e Assistal rispondono solo in parte alle nostre richieste per: • una sanità integrativa a totale carico delle imprese per tutti i lavoratori e i loro familiari; • un aumento della contribuzione a carico delle imprese per la previdenza complementare; • il diritto alla formazione e allo studio garantito a tutti i metalmeccanici; • la possibilità di utilizzare i congedi parentali a ore; • il rafforzamento dei sistemi di partecipazione e informazione. Confermiamo la nostra disponibilità a proseguire il confronto su tutti i temi ma ribadiamo che vogliamo realizzare un vero rinnovamento per determinare le condizioni per nuovi investimenti, una nuova politica industriale a salvaguardia di occupazione salario e diritti, un nuovo sistema di inquadramento, riaffermare il valore dei due livelli di contrattazione nazionale e aziendale/territoriale e di un nuovo sistema di relazioni sindacali peri lavoratori e per le imprese. I metalmeccanici scioperano per un contratto nazionale che dia un futuro di garanzie e di diritti, garantisca il potere d'acquisto del salario di tutti i lavoratori, estenda e valorizzi la contrattazione di secondo livello, migliori le condizioni di tutti i lavoratori e le tutele a tutte le forme di lavoro, rilanci il sistema industriale e l'occupazione. Con la mobilitazione e lo sciopero dobbiamo convincere le imprese a investire davvero sulle lavoratrici e sui lavoratori metalmeccanici e Federmeccanica e Assistal a cambiare posizione per riprendere su basi nuove il negoziato e raggiungere una conclusione positiva del contratto. Le segreterie nazionali e i delegati di Fim, Fiom e Uilm, che sono intervenuti numerosi agli attivi regionali svolti in questi giorni, invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici ad aderire allo sciopero nazionale partecipando numerosi alle iniziative unitarie che si svolgeranno a livello territoriale.
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19/04/2016 Aerdorica, Ferracuti: «Solo 8 mesi per salvare lo scalo»
«Un pugno sullo stomaco dei lavoratori». Il segretario regionale Cisl Marche, Marco Ferracuti, definisce così l'annuncio del Cda di Aerdorica di voler procedere alla riduzione del personale dell'aeroporto di Falconara. Quella che si sta giocando attorno al destino dello scalo marchigiano è «una partita a scacchi contro il tempo» dove solo due sono le strade: «fallire o ripartire». L'annuncio degli esuberi (si parla di una ventina di unità), ha reso ancora più convulsa la trattativa: i lavoratori del Sanzio sciopereranno il 14 maggio proprio per esortare il Cda a ritirare il piano di mobilità. Per la Cisl, è importante «Siglare al più presto un accordo sulla cassa integrazione per scongiurare licenziamenti nell'immediato e nei prossimi 24 mesi», come afferma Roberto Ascani, segretario generale della Fit Cisl Marche. Intanto il presidente della Regione Ceriscioli, nel corso dell'incontro con le organizzazioni sindacali, ha ribadito la non interferenza della Giunta nelle decisioni aziendali, pur confermando che le priorità rimangono la salvaguardia dei posti di lavoro e la privatizzazione di Aerdorica. «Verifichiamo qualsiasi ipotesi di privatizzazione - interviene Ferracuti - ma bisogna anche ragionare su un piano B. Rimangono solo 8 mesi per pareggiare il bilancio ed evitare il game over, cioè il ritiro della concessione». Serve dunque un accordo tra le parti per individuare le risorse necessarie: «Si parla di 10 milioni di euro. Ognuno deve fare la sua parte». Per Ferracuti, «Questo non è il momento di battere i pugni sul tavolo: servono concretezza e realismo». Tuttavia, comprende lo stato d'animo dei lavoratori, costretti per anni «a sacrifici economici a fronte di Cda incapaci o disonesti». Tra i pochi segnali positivi, c'è il pagamento del 50% della mensilità di febbraio,  a parziale alleggerimento di una situazione che vede i lavoratori senza stipendio da quasi due mesi e mezzo.
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19/04/2016 Mobilitazione della sanità privata per il rinnovo del contratto
Domani 20 aprile, a Potenza Picena (Mc), attivo dei delegati Cisl Marche della sanità privata per l'illustrazione della piattaforma unitaria del nuovo CCNL sanità privata ed il rilancio della contrattazione decentrata. Dal lontano 2008 i lavoratori della sanità privata sono senza contrattazione nazionale e relativo rinnovo, con contestuale calo del potere di acquisto dei salari ed aumento dell'orario e dei carichi di lavoro. Una situazione non più sostenibile in assenza di una contrattazione decentrata inspiegabilmente ferma e dunque non in grado di fornire legittime risposte alle istanze dei lavoratori. Da qui la necessità di un nuovo contratto non solo economico ma soprattutto normativo in grado di fornire risposte in termini di previdenza complementare, diritto allo studio, permessi. Nelle Marche la sanità privata, pur coprendo attualmente solo il 6% della spesa complessiva della sanità regionale, è in costante aumento ed i lavoratori assolvono a funzioni primarie per i cittadini marchigiani. Per questo i lavoratori della sanità privata parteciperanno allo sciopero regionale unitario che si terrà il 20 maggio ad Ancona, insieme alla sanità pubblica, per la tutela degli interessi di lavoratori e per una qualità sempre migliore dei servizi erogati alla cittadinanza.
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18/04/2016 5 Minuti Cisl: Attivo unitario Metalmeccanici - Concerto Donna 2016
Attivo unitario delegati metalmeccanici su trattativa rinnovo CCNL. Le voci dei lavoratori pronti allo sciopero del 20 Aprile prossimo. Le interviste a Michele Zanocco, Fim Cisl nazionale e Leonardo Bartolucci segretario generale Fim Cisl Marche. Italia Numbers, reading -concerto ideato da Isabella Ragonese, per la decima edizione del Concerto Donna, tradizionale appuntamento di musica e parole promosso dalla Cisl. Le interviste a Cristiana Ilari responsabile Pari Opportunità Cisl Marche, Isabella Ragonese, attrice-autrice teatrale, e Cristina Donà, cantautrice e polistrumentista.
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15/04/2016 Silvano Giangiacomi dalla Fai Cisl Marche alla Fai Cisl Nazionale
Silvano Giangiacomi, segretario generale Fai Cisl Marche, è stato eletto a Roma, nella serata di ieri, 14 aprile, nella nuova Segreteria della Federazione nazionale Agro-industriale-ambientale della Cisl in occasione del Congresso straordinario della categoria. Giangiacomi, già Coordinatore nazionale della pesca, ha ricoperto, dal 2003, vari incarichi nella categoria del settore agro-alimentare della Cisl, entra nella squadra di Luigi Sbarra, nuovo Segretario Generale della Fai Cisl insieme a Fabrizio Colonna, Attilio Cornelli e Mohamed Saady
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15/04/2016 Sbloccati gli arretrati per i dipendenti dell'Area Vasta 4
Con lo stipendio di aprile, i dipendenti dell’Area Vasta 4 riceveranno l’intera somma del premio di produttività 2015, bloccato finora a causa del ritardo delle valutazioni dirigenziali di medio termine e della mancata riunione del nucleo di valutazione. Ha dunque raggiunto uno dei suoi obiettivi la lettera – petizione lanciata a settembre dalla Cisl Fp e firmata da circa 500 dipendenti, inviata poi al Prefetto di Fermo, al Difensore Civico regionale e al presidente della Regione Luca Ceriscioli. «La Cisl Fp non può che ritenersi soddisfatta per i risultati raggiunti finora nell’interesse dei lavoratori», dichiara il segretario regionale Cisl Fp Giuseppe Donati. La Direzione Generale dell’Asur, sollecitata anche dal Direttore di Area Vasta e dalle Rsu, ha provveduto a validare le relazioni dirigenziali, consentendo così il pagamento. È stato inoltre ripristinato il riconoscimento delle indennità di disagio per gli infermieri. Subito dopo la pubblicazione della petizione, sempre grazie alla collaborazione tra Direttore di Area Vasta e Rsu, l’Asur aveva convocato d’urgenza il collegio sindacale ed il nucleo di valutazione per sbloccare il saldo dei progetti 2014 e per validare l’accordo per i fondi residui degli anni precedenti: così, a novembre 2015, i soldi della produttività 2014 e l’80% dei fondi rimasti inutilizzati nel triennio 2011-2013 sono arrivati nelle tasche dei dipendenti. Il restante 20% sarà versato a luglio 2016. Altre sfide attendono ora la Cisl Fp «Continuiamo ad essere impegnati per migliorare la qualità dei servizi dell’assistenza alla persona ma anche a tutelare i diritti di chi lavora – prosegue Donati - Nella giornata di ieri, 14 aprile, abbiamo portato l’Asur in Tribunale a Fermo per chiedere conto di un diritto non riconosciuto ai dipendenti qual è il tempo di vestizione e svestizione della divisa da lavoro».
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13/04/2016 Chiusura Associazione Allevatori Marche. Fai Cisl : la Regione intervenga per il futuro del lavoro nella zootecnica marchigiana
A fine  Gennaio 2016 la ARA (Associazione Allevatori) delle MARCHE ha chiuso i battenti mettendo alla porta 23 tecnici e controllori. Sommersa da una pesante situazione debitoria, frutto di una gestione semplicistica e arruffona, la Associazione Regionale Allevatori è stata commissariata per anni, ma di fatto sempre coordinata dalla Associazione Italiana Allevatori, e non ha saputo riorganizzare i suoi servizi, essenziali per la gestione zootecnica del territorio marchigiano. FAI CISL MARCHE da tempo ha denunciato la grave situazione gestionale ed il rischio che i pochi controlli producano danni sulla tracciabilità delle produzioni zootecniche e la conservazione della  razza bovina marchigiana. L’epilogo giunge dopo un’agonia durata circa tre anni, ma lavoratori e FAI CISL continuano a sperare in un intervento da parte della Regione Marche, confidando nella sensibilità dimostrata dalla Vice Presidente Anna Casini, che ha anche la delega all’Agricoltura, perché l’attività a sostegno degli allevatori possa rinascere e perché i dipendenti licenziati senza motivo oggettivo possano contare nella ripresa di una occupazione. “Stiamo concretizzando azioni legali a difesa dei nostri assistiti - dichiara Giuseppe Giorgetti della FAI CISL MARCHE - perché non possiamo accettare che dipendenti con competenze dimostrate in anni di lavoro, siano stati cacciati e abbiano anche 15 mesi di stipendi arretrati da percepire, mentre  altri “tecnici” vengano a sostituirli nel loro ruolo da fuori regione, come sta accadendo in queste settimane” . “La Regione - continua Giorgetti - deve darci un sostegno, occorre  una regia per una riorganizzazione della Associazione Allevatori perché la marchigianità non va  tutelata solo per la razza, ma anche per il personale che per anni si è prodigato mettendoci la faccia, in primis con gli allevatori.    Ci auguriamo che la Regione Marche nell'incontro che si terrà a breve con l’Associazione Italiana Allevatori,  sappia farsi sentire e dia le giuste indicazioni sul futuro della Zootecnia Marchigiana.” Il personale e la FAI CISL auspicano una intesa tra Regione, Azienda, Sindacato per individuare una giusta definizione di una vertenza con riflessi economici ed occupazionali importanti.
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11/04/2016 Contratto Metalmeccanici, attivo delegati ad Ancona
Oltre 500 delegati  all'attivo unitario Fim Cisl –Fiom Cgil-Uilm Uil delle Marche. che si è tenuto oggi, lunedì 11 aprile, ad  Ancona per discutere dell’andamento della trattativa  per il rinnovo del CCNL dei metalmeccanici, in stallo  dal 15 marzo scorso a causa della chiusura di Federmeccanica e Assistal. Nella mattinata sono state presentate  le ragioni dello sciopero di 4 ore in programma per la  giornata del 20 aprile prossimo al quale sono chiamati 20 mila lavoratori nelle Marche. All'attivo  unitario sono intervenuti  i Segretari nazionali di categoria  Zanocco della Fim Cisl, Turi della Fiom Cgil e Panicali della Uilm.  «Il tema delle relazioni industriali innovative va di pari passo con lo sviluppo del paese - dichiara Michele Zanocco Fim Cisl Nazionale - La partecipazione è uno dei punti principali della nostra piattaforma: affinchè siano innovative, devono vedere una pariteticità di rapporti tra organizzazioni sindacali e imprese. Bisogna superare gli scogli di una ritrosia che per troppo tempo ha caratterizzato la nostra categoria». Riguardo l'andamento della trattativa, Zanocco sottolinea l'atteggiamento di chiusura netta della controparte, soprattutto sul tema del salario: «Non crediamo che il rinnovamento passi attraverso la riduzione del salario: un modello che prevede un aumento del salario solo per il 5% della categoria non è considerabile come un rinnovo del contratto nazionale». « L’  impegno di Fim Cisl –Fiom Cgil-Uilm Uil,  è  per  un nuovo contratto nazionale.  che accompagni una nuova fase di rilancio ed innovazione del sistema manifatturiero  industriale investendo sulla qualità del lavoro. - afferma Leonardo Bartolucci, Segretario generale Fim Cisl Marche -  Per questo unitariamente  riteniamo che Federmeccanica e Assistal debbano abbandonare le rigidità e modificare la propria posizione, che non è utile e non risponde alla necessità di sostenere la ripresa del settore e  rischia inoltre di compromettere la fase di confronto ad oggi  realizzata.» Scarica volantino Fim Cisl - Fiom Cigil - Uilm Uil   
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11/04/2016 Ossi duri si diventa: tre incontri per parlare di osteoporosi
Il Coordinamento Donne Pensionate FNP - SPI - UILP organizza tre incontri nell'ambito della campagna di prevenzione contro l'osteoporosi "Ossi duri... si diventa". Il primo incontro pubblico sarà ospitato il 13 aprile alle ore 10 presso l'Hotel Calabresi di San Benedetto del Tronto. I successivi si terranno il 15 aprile al circolo cittadino di Cingoli e alla Sala Castellani di Porto San Giorgio. Dopo il dibattito, sarà possibile effettuare il test DEFRA per una prima valutazione della situazione di rischio fratture da sottoporre all’attenzione del proprio medico di medicina generale.
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11/04/2016 Punto di primo intervento di Chiaravalle: la chiusura è servita!
La struttura sanitaria di Chiaravalle perde un altro pezzo. La Direzione ospedaliera ha infatti chiesto al direttore di Area vasta l’autorizzazione a ridurre l’attività del punto di primo intervento alle sole sei ore mattutine dalle 8.00 alle 14.00. Solo sei ore di apertura, per un servizio sanitario di primo intervento. La previsione è quella di attivare tale riduzione dal 1 maggio 2016. La motivazione sarebbe la difficoltà a reperire medici e lo scarso utilizzo del servizio nel periodo pomeridiano. Cgil, Cisl e Uil considerano tale decisione assolutamente negativa nel merito e nel metodo. Non si sono considerati infatti gli effetti del progressivo spostamento degli interventi, comunque numerosi, verso il Pronto Soccorso di Jesi e di Torrette, da sempre in difficoltà e sovraffollati. Appare inoltre inconcepibile che la motivazione per la chiusura di un servizio sanitario debba dipendere dalla carenza di personale. Sembra inoltre del tutto contraria a quanto dichiarato dai nuovi vertici regionali questa modalità di intervento senza nessuna condivisione con le comunità locali. La rete dell’emergenza doveva essere rivalutata a fine 2016 anche a seguito della riorganizzazione della rete ospedaliera. Oggi invece si cerca di accelerare colpendo una struttura e un territorio. Cgil, Cisl e Uil ritengono che le decisioni debbano essere prese assieme ai territori, valutando attentamente le esigenze delle comunità locali. Senza dubbio è il modo peggiore per avviare la trasformazione della struttura di Chiaravalle che rischia sempre più di diventare uno “scatolone vuoto”.
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08/04/2016 Raggiunto l'accordo alla Ghergo di Matelica
Firmato l'accordo tra Fim, Fiom, Uilm, Rsu e proprietà per il rilancio dello stabilimento AMCGG Gruppo Ghergo di Matelica. C'è intesa  sull'avvenuta conferma dell'ordine di acquisto del nuovo impianto di verniciatura; il cronoprogramma aggiornato del disassemblaggio della linea di produzione dei serbatoi e il suo allineamento temporale con l' installazione del nuovo impianto di verniciatura e sabbiatura. Il protocollo d'intesa, che sancisce tutti gli impegni assunti nel precedente incontro, è stato siglato oggi, venerdì 8 aprile, presso la sede della Regione Marche. Resta da formalizzare nelle sedi opportune il successivo percorso di tutela dei lavoratori nel lungo periodo: accordo di ammortizzazione sociale per riorganizzazione e ristrutturazione, acquisto entro il mese di Maggio del nuovo impianto produttivo dei serbatoi, riqualificazione e formazione di tutto il personale, esigibilità degli accordi per tutto il periodo di riorganizzazione industriale. Sindacati e Rsu ringraziano i lavoratori per la forza e la coesione dimostrata sinora e ribadiscono che lo stato di agitazione rimarrà in essere sino al pieno compimento dell'intero progetto industriale di riorganizzazione e rilancio del sito di Matelica. «La lotta dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali - sottolinea Rocco Gravina segretario Fim Cisl - ha portato oggi al primo risultato verso un impegno concreto della proprietà a dare un futuro industriale al sito di Matelica».
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05/04/2016 Conoscere l'Alzheimer, incontro ad Osimo
Venerdì 8 Aprile presso il Circolo"Noi Anziani"- via S.Filippo,29 - Osimo- ore 15,00 incontro pubblico Conoscere l'Alzheimer: aspetti medici, psicologici e socio sanitari, promosso dal Coordinamento donne e Fnp Cisl Ancona. Per maggiori  informazioni contattare la    Fnp Cisl di  Ancona - Via Ragnini, 4    tel. 071 2822260 - 071 2822237; Fnp Cisl di Osimo  Via   S.Gennaro    tel. 071 714660   - 071 7131397.     Invito
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05/04/2016 Ancora niente stipendi alla Stella Maris
Rischia di naufragare l'accordo sottoscritto in Prefettura mercoledì 30 marzo tra la proprietà della casa di cura Stella Maris, I'Asur ed i rappresentanti sindacali. Nonostante la Stella Maris abbia presentato una richiesta di "concordato in bianco" al Tribunale di Ascoli Piceno, l'Inps non rilascia il DURC (documento unico di regolarità contabile) positivo a causa del cospicuo debito cumulato dalla casa di cura, anche nei confronti dell'istituto previdenziale. Secondo l'accordo, dal momento che l'Asur/Area Vasta 5 avrebbe dovuto pagare una somma indicativamente di 1 milione 150 mila euro alla Stella Maris per le prestazioni sanitarie erogate nei mesi di gennaio e febbraio 2016, si era convenuto che circa una metà di tali risorse finanziarie fossero destinate al pagamento di tre mensilità e mezze delle oltre cinque maturate, attraverso la liquidazione diretta dall'Asur al personale della casa di cura. L'emissione del DURC negativo, formalmente, impedisce all'Asur di liquidare le fatture emesse dalla casa di cura e con esse le retribuzioni del personale dipendente. Nelle prossime ore sono previsti incontri tra i rappresentanti delle istituzioni coinvolte al fine di individuare una soluzione alla problematica. Se nel giro di qualche giorno non dovesse essere individuata una soluzione, la Cisl adotterà ogni utile iniziativa sindacale finalizzata al riconoscimento del fondamentale diritto dei lavoratori che da oltre cinque mesi operano senza percepire alcuna retribuzione,
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04/04/2016 Continua lo sciopero per la Ghergo di Matelica
I lavoratori dello stabilimento AMCGG di Matelica hanno confermato lo stato di sciopero durante l'assemblea che si è tenuta oggi, lunedì 4 aprile. I dipendenti del Gruppo Ghergo proseguiranno la mobilitazione fino alla sottoscrizione del contratto di verniciatura e alla definizione del cronoprogramma di smantellamento e di installazione dei nuovi impianti, ritenuti garanzia minima per la salvaguardia della produzione, in attesa del protocollo d'intesa da siglare in Regione. In mattinata, presso lo stabilimento GI&E di Porto Recanati, si è svolto un incontro del tavolo tecnico per la definizione dell’ordine di acquisto del nuovo impianto di verniciatura e l’aggiornamento del cronoprogramma: si è andati ulteriormente nel merito delle valutazioni tecniche dell’impianto da acquistare, ma non si è arrivati alla definitiva firma dell’ordine né all’aggiornamento del cronoprogramma.
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04/04/2016 5 Minuti Cisl: Contratto 2 livello iGuzzini - Aerdorica: pronti allo sciopero
Firmato il nuovo contratto di secondo livello alla IGuzzini di Recanati: più formazione, estensione del part time, maggiore flessibilità nell’orario di lavoro e premio di risultato per tutti i 750 lavoratori. Le interviste a Piero Francia, Segretario generale Femca Cisl Marche e Giuliano Caracini, delegato Rsa Femca Cisl I Guzzini. Crisi Aerdorica, i lavoratori pronti allo sciopero è l'annuncio dei sindacati dopo l'assemblea con i lavoratori. L'intervista a Marco Ferracuti, Segretario Regionale Cisl Marche.
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01/04/2016 Al via il corso per diventare esperti di web strategy
SONY DSC Sono aperte le iscrizioni al Corso di istruzione formazione tecnica superiore-IFTS "Tecnico superiore per l'amministrazione economico-finanziaria esperto settore vendite nei mercati internazionali e web strategy". Il corso, della durata di 800 ore, si svolgerà presso la sede dello Ial Marche, ente di formazione della Cisl. Il termine per l’iscrizione, possibile sia consegnando a mano la domanda presso la sede di Ancona di Ial Marche - Impresa Sociale che tramite invio di raccomandata con ricevuta di ritorno, è il 22/04/2016. Alla domanda dovranno essere allegati, pena l’inaccettabilità della stessa, i seguenti allegati: 1) copia del documento di identità in corso di validità del richiedente; 2) copia del CV aggiornato e firmato del richiedente. Per ogni chiarimento o informazione ulteriore potrete fare riferimento ai seguenti recapiti: Tel. 071/2814639 - Fax. 071/2801413 - e-mail: flaminia.ferrantelli@ialmarche.it – info@ialmarche.it
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31/03/2016 5 Minuti Cisl: La Consulta del Lavoro in viaggio tra le start up - Rapporto Cedam 2015
La Consulta per il lavoro e la valorizzazione della persona promossa da UNICAM e Sindacati, in viaggio tra start up e innovazioni del territorio maceratese. Le interviste al prof. Flavio Corradini, Rettore Università di Camerino, e a Marco Ferracuti, Segretario regionale Cisl Osservatorio sull’edilizia Cedam, presentato il rapporto 2015. Interviste a Massimo Giacchetti, Segretario generale Filca Cisl Marche e Fabiana Screpante, Ufficio studi ConfartigianatoMarche.
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31/03/2016 Fumata grigia in Regione per la Ghergo di Matelica
Incontro in Regione per discutere del futuro dello stabilimento AMCGG di Matelica. Ieri, 30 marzo, istituzioni, delegazione aziendale, organizzazioni sindacali ed Rsu degli stabilimenti del gruppo Ghergo, si sono riunite attorno al tavolo negoziale in un confronto acceso che non ha portato alla sottoscrizione dell'atteso protocollo di intesa ma ad un verbale di incontro che riepiloga le richieste sindacali e gli impegni dell'azienda, da implementare in un prossimo incontro. Dal 4 aprile, infatti, saranno definiti l'acquisizione dell'impianto di verniciatura e il cronoprogramma di smantellamento e di installazione dei nuovi impianti, ritenuti garanzia minima per la salvaguardia della produzione dello stabilimento di Matelica.Sindacati e lavoratori, valutando non esaustivo l'esito dell'incontro di oggi, confermano lo sciopero fino all'assemblea del 4 aprile alle ore 13:00, durante la quale si valuterà la concretizzazione degli impegni che l'azienda si è assunta, in attesa della convocazione dalla Regione Marche di un successivo incontro per la sottoscrizione di un protocollo di intesa complessivo. Le parti si erano già confrontate, il 24 marzo scorso, presso la sala del Consiglio Comunale di Matelica, alla presenza della giunta Comunale e del Sindaco Alessandro del Priori, del Dirigente Regione Marche P.F. Lavoro e Formazione, Fabio Montanini, del presidente della Antonio Merloni CGG SpA, Luciano Ghergo, di Fim Fiom e Uilm territoriali, le Rsu dello stabilimento di Matelica e di quasi la totalità dei lavoratori dello stabilimento stesso.
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25/03/2016 Aerdorica, lavoratori pronti allo sciopero
 Nell'ambito della vicenda Aerdorica, un ulteriore elemento di difficoltà va a sommarsi alla già drammatica situazione attuale della società di gestione dell’aeroporto delle Marche e della difficile trattativa per il salvataggio della stessa.   «Tanta è la rabbia da parte dei lavoratori  che si sentono stanchi e presi in giro, in primo luogo da questo  CdA aziendale che non sembra diverso dai precedenti negli atteggiamenti e nelle richieste, in secondo luogo dalla proprietà, e cioè  la Regione Marche,  cui i lavoratori chiedono un intervento immediato per pagare stipendi ed arretrati. » raccontano  i sindacati di categoria rispetto a quanto emerso nell'ultima assemblea, dello scorso 23 maggio, con oltre il 70% dei dipendenti. «I lavoratori non sono più disponibili a nessuna trattativa se non c’è, prima di tutto, il pagamento di quanto dovuto fino ad arrivare ad un eventuale sciopero» affermano Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl . Quanto alla trattativa in corso da parte dell’azienda,  si sta attualmente concentrando su una riduzione dei costi del personale attraverso l’utilizzo della cassa integrazione, che è poi la proposta principale avanzata dall'azienda alle organizzazioni sindacali. Il sindacato ha dimostrato molto scetticismo rispetto a questa impostazione perché al tavolo negoziale non c’è la proprietà, la Regione Marche, in questo momento fondamentale  in quanto soggetto che può dare quelle garanzie senza le quali sarebbe impossibile sottoscrivere un qualsiasi accordo.In secondo luogo sono assenti elementi rispetto alle strategie future dell’aeroporto, come  un’accelerazione sul fronte della piattaforma logistica, con una relazione più stretta con interporto e porto, su strategie industriali possibili non solo nell’ambito dei passeggeri ma soprattutto delle merci e su come contestualizzare l’aeroporto nell’ambito delle necessità e delle ipotesi di sviluppo economico turistico del territorio marchigiano. Infine,  secondo i sindacati mancano elementi di discontinuità con il passato tra l’attuale CdA di Aerdorica e i precedenti.
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23/03/2016 Polizia Provinciale a tutela di fauna e di ambiente. Soddisfazione della Cisl
Riassegnate alle Province  la gestione della vigilanza sull'attività venatoria, su quella di pesca e sulla protezione della fauna più in generale, inserite nel più ampio progetto di riforma delle Province avviato dal Governo Renzi con la Legge Delrio, grazie alla Legge regionale approvata  il 22 marzo dal  Consiglio della Regione Marche. « Il percorso con la Regione è stato tutto in salita. Un confronto con la politica costruttivo che ha permesso il mantenimento delle funzioni di vigilanza della Polizia Provinciale. – afferma Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl - Un risultato a beneficio di tutta la collettività regionale che può continuare a contare sull’attività di controllo del territorio svolta da 50 donne e uomini impiegati a preservare l’ambiente e non solo. » Anche Alessandro Moretti, Coordinatore Regionale CISL Polizia Provinciale plaude alla riassegnazione alle Province la gestione delle funzioni della vigilanza «raggiunta dopo un serrato calendario di assemblee, riunioni, incontri, volti a far comprendere agli assessorati di riferimento le competenze, professionalità, risultati conseguiti nello svolgimento delle funzioni della Polizia Provinciale marchigiana tra cui ad esempio la prevenzione di reati ai danni della fauna selvatica e di fiume con un continuo presidio del Territorio, anche nelle ore notturne e nei fine-settimana, la repressione di condotte illecite in materia di bracconaggio sia venatorio che piscatorio, la partecipazione a progetti di formazione negli istituti scolastici finalizzato a garantire un equilibrato e sostenibile intervento umano a garanzia del fragile sistema di biodiversità cui nessuno deve dimenticare di appartenere: oltre a sequestri di mezzi illeciti per la caccia, reti da uccellagione, scarichi abusivi in fiumi e laghi in stretta sinergia con ARPAM e Procura della Repubblica. ».
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23/03/2016 J.P. Industries, prosegue il confronto sul Piano Industriale
Terzo incontro,   quello di martedì 22 marzo, tra i vertici della J.P Industries e i sindacati,   umbri e marchigiani, di categoria  sul piano industriale presentato dalla proprietà. Durante il confronto, avviato ormai da settimane, è emersa la  necessità, da parte dei sindacati,  di approfondire i punti toccati solo marginalmente dal piano presentato dall'azienda. «Siamo di fronte ad una discussione articolata e complessa - affermano Fim, Fiom e Uilm di Perugia e Ancona - che per sua natura, viste anche le difficoltà che il percorso giudiziario sulla vendita ha fino ora giocato, deve rimanere incentrata sulle reali strategie di prospettiva  e i conseguenti investimenti per la Jp, andando oltre i soli ‘titoli’ finora prospettati. Rimane chiaro – proseguono i sindacati - che si devono costruire entro quest’anno le basi per una vera ripartenza dell’azienda, per arrivare al 2018 con una struttura consolidata e capace di accogliere a pieno titolo tutti i 700 lavoratori che tra Umbria e Marche sono stati ricollocati nella JP Industries .» Da questo punto di vista rimane costante da parte dei sindacati la comunicazione con le Istituzioni, a partire dal Ministero dello Sviluppo Economico, che, sia per quanto riguarda gli investimenti, che per le linee di credito, hanno svolto e ancor di più devono svolgere un ruolo importante. Le parti si rincontreranno il prossimo 13 aprile, dove saranno illustrati gli approfondimenti e le aggiunte chieste dal sindacato da parte dell’azienda. Appena conclusa la verifica sul piano industriale, i sindacati procederanno alle assemblee con i lavoratori.  
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17/03/2016 Ospedale di Pergola: rispettare le regole
La vicenda della mancata sostituzione del medico del Punto di  Primo Intervento dell'ospedale di  Pergola, denunciata dal Sindaco Baldelli, ha riportato nuovamente l’attenzione dell’opinione pubblica sulle criticità in cui versa oramai da diversi anni l’ospedale pergolese. “Purtroppo le carenze organiche dell’Ospedale di Pergola – denunciano Giovanni Giovanelli responsabile della AST Cisl di Fano e Alessandro Contadini della Cisl FP Marche – non riguardano solo il Punto di Primo Intervento ma anche la Chirurgia, con la mancata nomina del Primario, il Laboratorio Analisi, la Radiologia e il servizio di Cup/Casse per la mancata sostituzione del personale del comparto andato in pensione. L’Ospedale di Pergola sembra essere un malato terminale che si sta avviando ad un lento ed inesorabile depotenziamento, forse voluto per avere un piano non certo condivisibile.”. Nonostante sia trascorso quasi un anno dall’insediamento della Giunta Ceriscioli e dei nuovi vertici dell’Asur Marche e dell’Area Vasta, continuano a non essere applicate alcune delibere regionali approvate dalla precedente Giunta, in primis la n.1345/2013 sul riordino delle reti cliniche, le quali garantirebbero al presidio ospedaliero di Pergola un percorso di riqualificazione funzionale tale da assicurare una risposta sanitaria sulla medio/bassa intensità di cura, e un’azione di filtro per patologie a più alta complessità da indirizzare ad altre strutture del territorio. IL Decreto legislativo 502 ed il dl 70 “accordo Stato Regioni “ fissano parametri fondamentali dal punto di vista normativo sulle aziende ospedaliere, e sui nuovi parametri strutturali , qualitativi, e tecnologici delle strutture sanitarie . Parametri certi che tutti devono rispettare, ma sembra ancora una volta, che le regole non riguardino i cittadini che risiedono in zone disagiate dell’entroterra. La Cisl ribadisce con forza che siano rispettate e applicate le delibere che riconoscono la peculiarità della struttura sulla base di chiari elementi geografici e logistici e  che termini definitivamente questa grave situazione di incertezza che crea forte disagio in una vasta area dell’entroterra pesarese e mette a rischio la salute dei cittadini.CISL FP MARCHE                                                  AST CISL FANO Alessandro Contadini                                           Giovanni Giovanelli
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17/03/2016 Undici mesi senza stipendio alla Seda: servono decisioni
First Cisl, Fabi e Fisac Cgil denunciano la gravità della situazione in cui versano i lavoratori della SEDA Spa. A distanza di oltre tre mesi dalla richiesta di concordato fallimentare (9 dicembre 2015), ad oggi non sono stati ancora erogati i pagamenti degli stipendi (undici mensilità arretrate) oltre ad altri istituti contrattuali non rispettati, né si nota una conduzione improntata alla salvaguardia dell'azienda, lasciata alla libera iniziativa dei restanti 40 dipendenti (se ne contavano 68 appena sei mesi fa). Nonostante tutte le difficoltà, i lavoratori della SEDA Spa, senza percepire alcun emolumento ormai da parecchi mesi, stanno dando continuità alle lavorazioni aziendali acquisendo ulteriori importanti contratti a livello nazionale che permetterebbero la salvaguardia di tutti i livelli occupazionali per i prossimi anni. In questa fase, sono pervenute otto manifestazioni di interesse per l'acquisto dell'azienda da parte di società che operano nel settore informatico e della riscossione ed è stata anche costituita una cooperativa di lavoro da parte di dipendenti SEDA per l'affitto temporaneo dell'azienda, al fine di garantirne la continuità operativa. I lavoratori della SEDA reputano non più procrastinabili gli atti necessari a scongiurare il fallimento della società e invitano tutti i soggetti preposti ad assumere decisioni in tempi estremamente rapidi per mantenere in vita una realtà lavorativa importante nella Vallesina e che potrebbe, in futuro, avere significativi sviluppi per l'occupazione
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14/03/2016 5 Minuti Cisl: Giornata internazionale delle donne - "Avrò cura di te", integrare le reti sanitarie
8 marzo 2016 giornata internazionale delle donne a 70 anni dal primo voto delle donne italiane alle amministrative del 10 marzo 1946. Le interviste a Caterina Saracinelli, studentessa IV Liceo Savoia- Benincasa di Ancona, Patrizia De Paolis, sindacato pensionati Cisl, Fatima Oudki, mediatrice interculturale di lingua araba e Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl Marche. Avrò cura di te: dal sistema sanità al sistema salute, le integrazioni di assistenza a confronto Interviste a Maurizio Bernava, Segretario Cisl Nazionale, a Sauro Rossi, Segretario Cisl Marche e Massimo Boemi, Segretario Generale Cisl Medici.
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11/03/2016 Teuco, sciopero sospeso. 23 Marzo incontro su Piano Industriale
Fissato per il prossimo 23 marzo l’atteso incontro con la Teuco e i sindaci di Recanati e Montelupone per  discutere in merito al piano industriale. I lavoratori riuniti in assemblea hanno deciso all'unanimità di sospendere le azioni di sciopero fino all'incontro che per Filctem-Cgil  Femca- Cisl Uiltec-Uil sarà determinante per capire le reali intenzioni della Teuco. Già fissata per il 24 marzo la prossima  assemblea con i lavoratori  per valutare  insieme l’esito dell’incontro e decidere eventuali ulteriori  forme di lotta se ritenute necessarie.Nei prossimi giorni saranno anche messe in atto azioni volte a veder riconosciuti alcuni diritti dei lavoratori come ad esempio le molte ferie arretrate.
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08/03/2016 Stato d'agitazione alla Amcgg di Matelica
«Investimenti, nessun taglio»: queste le dichiarazioni a mezzo stampa del 18 dicembre scorso del presidente dell'AMCGG Luciano Ghergo. Ad oggi i lavoratori hanno la sola certezza dello smantellamento del loro impianto produttivo e solo la promessa di un investimento all'orizzonte. Per questo è iniziato ieri lo stato di agitazione dei dipendenti dello stabilimento dell'AMCGG di Matelica, deciso nell'assemblea del 4 marzo. A seguito della richiesta di incontro urgente, fatta da FIM FIOM e UILM provinciali e dalle rsu dello stabilimento, la proprietà e l'AD hanno incontrato lavoratori e le organizzazioni sindacali riuniti in assemblea permanente presso la mensa aziendale. L' assemblea dei lavoratori AMCGG dello stabilimento di Matelica riunitasi subito dopo, ha deciso di: sospendere lo sciopero ad oltranza, pur mantenendo attivo lo stato di agitazione; riprendere la produzione in attesa della conferma dell'ordine dell'impianto di verniciatura, non revocabile, entro e non oltre il 25 marzo, come garantito dalla proprietà, unitamente alla tempistica e alla conferma dell'ordine della nuova linea produttiva. Solo con una risposta concreta e tangibile sarà consentito l'ingresso degli addetti al programma di smontaggio dell'attuale impianto produttivo, programmato a partire dal 25 marzo. Ulteriori 2 ore di sciopero hanno consentito questa mattina la partecipazione dei lavoratori all'incontro convocato dal Sindaco di Matelica, Alessandro del Priori, per l'aggiornamento sulla vertenza. Attendiamo la convocazione di una assemblea pubblica di confronto  tra le istituzioni locali, la proprietà e l'AD della AMCGG.
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08/03/2016 A Macerata il corso Ial per operatori nidi domiciliari
Ial Marche Macerata avvia il corso di “Aggiornamento operatore nidi domiciliari”. Il corso, autorizzato dalla provincia di Macerata e della durata di 88 ore, si svolgerà a Macerata, presso la sede IAL sita in via dei Velini 52/B. L’Operatore di nidi domiciliari, secondo quanto previsto dalla DGR 1038/2012, è un soggetto che accoglie uno o più bambini in età compresa tra 0 e 36 mesi presso il domicilio (proprio o della famiglia) o in luogo terzo appositamente attrezzato favorendone, in accordo con la famiglia, la crescita, la socializzazione, l’autonomia e lo sviluppo nel rispetto dei tempi individuali. Requisiti fondamentali di accesso al percorso formativo: - Aver raggiunto la maggiore età (compimento del diciottesimo anno di età alla data di presentazione della domanda) - Essere in possesso di uno dei seguenti titoli di studi: laurea in campo educativo e formativo (psicologico e sociale) diploma di abilitazione all’insegnamento nelle scuole di grado preparatorio diploma di dirigente di comunità rilasciato dall’istituto tecnico femminile diploma di maturità magistrale diploma di maturità rilasciato dal liceo psico-pedagogico/liceo delle scienze umane diploma di maturità professionale di assistente per comunità infantili - Non aver subito condanne penali, né avere in corso procedimenti penali per reati relativi ad abusi, maltrattamenti o altri fatti previsti dalla legge 3 agosto 1998 n. 269 “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale a danno dei minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù” (cfr. All. C DGR 1038/2012). Il percorso formativo sarà articolato come di seguito riportato: Aula didattica (58 ore): - UC 1: Curare il benessere psicofisico del bambino (12 ore) - UC 2: Preparazione e somministrazione pasti a bambini di età compresa tra 0-36 mesi (30 ore) - UC 3: Rispettare le norme di sicurezza (16 ore). La frequenza del modulo UC 3 di 16 ore comporterà il RILASCIO DELL’ATTESTATO DEL “CORSO ANTINCENDIO MEDIO RISCHIO”. Tirocinio (30 ore): Lo stage sarà effettuato presso una struttura per la prima infanzia di cui alla L.R. 9/03 art. 6 comma 2 lettere a) e b) Al termine del percorso formativo sarà rilasciato l’Attestato di Frequenza ai sensi dell’art. 8 L.R. 31/98. (Cod. Reg. TE10.11.1.1).Il corso avrà un costo complessivo di € 400,00 a persona.SCADENZA ISCRIZIONI: 25/03/2016
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07/03/2016 Luca Talevi, Fp Cisl, ospite a Buonasera Marche
Fusione dei comuni, sanità e polizia municipale: questi i temi dell'intervista di Lucio Cristino a Luca Talevi,  segretario generale FP Cisl Marche, ospite a Buonasera Marche èTvMarche.
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07/03/2016 L'apprendistato professionalizzante nel Fermano
Mercoledì 9 marzo, alle ore 10,30, presso la Sala del Consiglio provinciale di Fermo, Viale Trento 113 a Fermo, si svolgerà il Convegno “L’apprendistato professionalizzante, analisi finale della formazione svolta nel territorio fermano”, organizzato dalla Formazione Professionale della Provincia di Fermo in collaborazione con IAL Marche, alla presenza di Loretta Bravi, Assessore al Lavoro, Formazione Professionale e Istruzione della Regione Marche e Aronne Perugini, Presidente della Provincia di Fermo. L’Ente IAL, arrivato primo nell’Avviso Pubblico emesso dalla Provincia di Fermo, con fondi Ministeriali erogati attraverso la Regione Marche, ha concluso in un anno il progetto formativo avviando in classe 442 allievi per un totale di 1920 ore formative, e che solo nel territorio pertinente a Porto S. Elpidio e S. Elpidio a Mare ha coinvolto 266 aziende. L’incontro con un ampio numero di lavoratori e di datori di lavoro ha permesso di raccogliere dati per una ricerca condotta con l’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti su cui relazionerà la professoressa Michela Cortini, su “La formazione: uno strumento per lo job satisfaction e la crescita professionale”. L’apprendistato si è rivelato uno strumento efficace per offrire lavoro ai giovani in tutto il territorio fermano, come confermano i dati di assegnazione degli apprendisti da parte della provincia agli enti formatori ( quattro compreso lo IAL), una platea di più di 3000 persone, principalmente diplomati o con titolo di scuola primaria, ma in cui ha fatto l’ingresso una presenza importante anche di laureati, inseriti in grandi aziende, in particolare del settore calzaturiero, ma anche in aziende medie, piccole e uninominali. Riferiranno inoltre di questa esperienza in tutte le sue opportunità e problematiche: per la Provincia di Fermo, Maurilio Cestarelli, Responsabile della Formazione Professionale , per lo IAl Marche l’amministratore Francesco Varagona; per le aziende saranno presenti Simona Pelosi della Tod’s srl e Gildo Cattolica della Gildo Tomaificio. Coordinerà i lavori il Segretario Regionale CISL Marche Sauro Rossi.
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07/03/2016 5 Minuti Cisl: La situazione delle carceri marchigiane - Collaborazione con il sindacato albanese per la qualità del sistema penitenziario
La situazione negli istituti di pena marchigiani tra criticità e opportunità. Il punto della Fns Cisl Marche. L'intervista ad Antonio Langianese, guardia penitenziaria Fns Cisl Marche e Maurizio Gabucci, Segretario aggiunto Fns Cisl Marche. L’ incontro tra la delegazione del sindacato di polizia penitenziaria albanese e i responsabili di Iscos e Fns Cisl Marche . Attivata la collaborazione tra le due sponde dell'Adriatico per migliorare le condizioni di chi in carcere ci lavora e ci vive. Le interviste a William Berrè, Segretario generale Fns Cisl Marche, Valentin Macaj, Presidente del Sindacato dei Servizi di Polizia d'Albania e Vincenzo Russo, Direttore Iscos Marche.
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06/03/2016 La Cisl ricorda Mario Apricena
Appuntamento lunedì 7 marzo alla Cisl di Fano, verrà dedicata la nuova sala accoglienza a Mario Apricena, recentemente scomparso. Apricena è stato un riferimento e una figura significativa per diverse generazioni di lavoratori della Cisl del territorio di Fano e poi Provinciale. Entrato in Cisl nel 1970 per quaranta anni ha lavorato con passione e lungimiranza prima nella categoria degli edili e del tessile, poi come Segretario Generale della Cisl di Fano dal 1981 al 1993 e in seguito come Segretario dei pensionati. Ha fatto conoscere e fatto crescere la Cisl. Il suo ricordo, il suo lavoro e le sue qualità personali sono un’occasione per tutti noi per richiamare i valori fondanti della Cisl, l’autonomia e il senso dell’impegno per l’Altro, la Cisl come soggetto sociale che si è sempre proposta di concorrere allo sviluppo delle comunità territoriali.
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03/03/2016 Richard Pearson ospite del seminario Ial sul benessere
Oltre 70 operatori del settore del benessere e fisioterapico provenienti da tutta la regione hanno partecipato al seminario formativo, organizzato da IAL Marche Srl, sulla cultura del benessere psico-fisico e sulle nuove frontiere del Touch Therapy che si è tenuto domenica 6 marzo a Civitanova Marche. Alla giornata di alta formazione specialistica, è intervenuto Richard Pearson, dottore in fisioterapia e maestro nella lettura psico-biologica emozionale del corpo. Le metodologie presentate riguardano tecniche di normalizzazione che promuovono il senso psicofisico di relax, maggiore mobilità, drenaggio e scioltezza del corpo. Obiettivo del metodo è infatti un lavoro olistico integrato profondo, originale e concreto, in risposta al bisogno di ritrovare nuovo equilibrio, energia e benessere. Al termine della giornata è stato rilasciato un attestato di frequenza a tutti i partecipanti. I prossimi appuntamenti formativi specialistici con il dott. Richard Pearson, in programma per il mese di maggio, che si terranno presso la sede IAL Marche Srl di Macerata in Via dei Velini, 52/B, saranno su trattamenti delle tensioni muscolo-articolari della colonna vertebrale, spalle e collo e sulle tecniche di massaggio di induzione fasciale. Per ricever maggiori informazioni relative all’offerta formativa, gli interessati potranno rivolgersi alla segreteria organizzativa IAL Marche di Macerata, sita in Via dei Velini 52/B tel. 0733/240171 e 0733/261383, email macerata@ialmarche.it FB Ial Marche Macerata
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01/03/2016 Avrò cura di te: seminario sull'integrazione delle reti sanitarie
L’integrazione delle reti di cura e di assistenza, per uno sviluppo del sistema salute nelle Marche al centro del Seminario, organizzato dalla Cisl Marche, in collaborazione con le Categorie regionali della Cisl Medici, della Funzione Pubblica e della Federazione dei pensionati,al "G" Hotel di Osimo, che ha ospitato oggi l'iniziativa. Presenti ai lavori della mattinata, un centinaio di persone, tra operatori sanitari, medici e professionisti del settore, ma anche sindacalisti e pensionati . «L'idea che ha guidato il seminario - spiega il Segretario della Cisl Marche Sauro Rossi - è stata quella di coinvolgere diverse professionalità del settore per ragionare sull'integrazione. Per la Cisl Marche integrare significa dare qualità agli interventi sanitari e socio sanitari e superare quelle disuguaglianze inaccettabili che si manifestano quando insorgono condizioni di vulnerabilità e di bisogno. Con l'obiettivo ultimo di rimettere la persona al centro dei percorsi di diagnosi, terapia ed assistenza sanitaria, socio sanitaria e sociale». Coordinati dal Segretario generale della Cisl Medici Massimo Boemi, si sono alternati gli interventi di Fabrizio Volpini per la Regione Marche, Alberto Deales e Nadia Storti per l'Asur Marche, Claudio Maffei dell'Inrca e Giovanni Santarelli per il Servizio sociale regionale. Marco Fabretti ha espresso il punto di vista dei Medici di famiglia e Ida Marinelli quello degli assistenti sociali delle Marche. Le riflessioni si sono sviluppate nel contesto delle Marche, Regione peculiare da più punti di vista. Sesta regione italiana per incidenza della popolazione anziana, che rappresenta il 21,7% di quella complessiva. Un bilancio sanitario "virtuoso" certificato dall'Agenas, che nel 2014 ha registrato un utile di 62 milioni di €. Il percorso di risanamento è iniziato nel 2004, quando il disavanzo della sanità era una voragine di 150 milioni di €. Almeno 86 milioni di € sono stati recuperati in tre anni con manovre sul personale. I dipendenti dell'ASUR, l'Azienda unica che occupa il 68% degli operatori della sanità, in 7 anni sono diminuiti del 12% per effetto del blocco del turn over. Dal 2010 ad oggi sono stati ridotti dell'8% i posti letto negli ospedali. Recentissima la riconversione di 13 piccoli nosocomi in strutture territoriali denominate ospedali di comunità. Aumentano infine i cittadini marchigiani che si curano fuori Regione: nel 2014 il saldo di mobilità passiva ha toccato la cifra record di 46 milioni di €. «E' tempo di ripensare il sistema salute - sostiene il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - integrando azioni che coinvolgono i livelli centrale e locale. A partire dalla revisione dei criteri di ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale, dalla ridefinizione del ruolo dei Medici di Medicina generale e dall' aggiornamento della normativa sulla libera professione. E' importante infine attualizzare alcuni snodi cruciali nel rapporto tra sanità e sociale». Per il Segretario della Cisl nazionale Maurizio Bernava «serve un nuovo patto tra Stato e Regioni per dare qualità ed efficacia ai servizi sanitari e socio sanitari. Va superata la stagione dei tagli alla sanità ed è opportuno rivedere i criteri di compartecipazione al costo delle prestazioni per garantire equità e sostenibilità del sistema salute».
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01/03/2016 Pubblico impiego pronto alla mobilitazione per il contratto
Circa 150 delegati RSU di FP CGIL – CISL FP – UIL FPL –UIL PA in rappresentanza dei quindicimila dipendenti pubblici della provincia di Ancona, dal comune del capoluogo alla Regione, dall’ospedale regionale all’ Area Vasta, dall’INPS ai vari Ministeri e agenzie, si sono riuniti nell’ambito della mobilitazione per il rinnovo del contratto nazionale. Unanime la richiesta per il rinnovo dignitoso del contratto nazionale fermo da 6 anni e su cui il Governo ha presentato nella legge di stabilità le risorse per un ridicolo aumento di 7 euro al mese! Non ci sono però solo ragioni economiche, i lavoratori pubblici chiedono un contratto nazionale che accompagni e sostenga le trasformazioni istituzionali necessarie all’ammodernamento del paese, che prenda atto delle nuove professionalità necessarie all’interno della pubblica amministrazione, che renda lavoratori e cittadini protagonisti di un cambiamento di passo che tutti ritengono urgente. Contro un Governo che non crede nei propri dipendenti, e per sostenere con una contrattazione adeguata alla nascita di una nuova pubblica amministrazione, FP CGIL – CISL FP – UIL FPL e UIL PA sono pronte ad ogni forma di mobilitazione fin dal mese di aprile, prima a livello regionale e poi a livello nazionale, coinvolgendo l’opinione pubblica in iniziative che rendano evidente la necessaria tutela dei servizi pubblici.
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29/02/2016 Fusione dei Comuni: Positive intenzioni della Regione ma urge un confronto sindacale
L'annunciata e positiva volontà anche nel maceratese di procedere alla fusione di comuni limitrofi quali quelli di Pievebovigliana ( 877 abitanti ) e Fiordimonte ( 214 abitanti) nella futura nuova realtà di Valfornace, conferma la necessità di supportare la buona volontà dei singoli sindaci e consigli comunali per comprendere e condividere quale sia nelle Marche il bacino omogeneo ottimale per la gestione dei servizi ai cittadini in un contesto di valorizzazione del sempre minore personale operativo. Sinora infatti la storia delle fusioni dei Comuni nelle Marche è stata spesso legata ai ricorsi al Tar che hanno stoppato alla vigilia del referendum (il 18 marzo vi sarà la sentenza nel merito), le annunciate fusioni di Pesaro con Mombaroccio e di Urbino con Tavoleto. Di fatto le uniche due vere fusioni in essere dal 01 gennaio 2014 sono il nuovo Comune Trecastelli in provincia Ancona nato dalla fusione dei comuni di Castel Colonna, Monterado e Ripe (7605 abitanti) e nel pesarese il nuovo comune di Vallefoglia nato dalla fusione dei comuni di Colbordolo e Sant'angelo in Lizzola (14.959 abitanti), ai quali va aggiunto il distacco della frazione di Marotta dal Comune di Fano al Comune di Mondolfo, e sempre nel pesarese l'avviato percorso per la fusione dei comuni di Belforte all'Isauro, Piandimeleto e Lunano. Per la FP Cisl è doveroso riflettere sulla fusione dei Comuni dato che i tagli statali hanno portato molti piccoli ma anche medi comuni ad avere grossi problemi di bilancio e proprio alla luce anche delle motivazioni del Tar ,che hanno portato alla sospensiva su due importanti referendum consultivi già indetti, fa bene la Regione a definire con precisione le modalità di indizione dei referendum e più in generale della partecipazione dei cittadini, elemento fondamentale per la nascita di una futura comunità. In questo momento gli incentivi economici per fondersi sono sicuramente interessanti (solo nel 2015 sono giunti al livello centrale a TreCastelli 343.920 euro ed a Vallefoglia 473.245 euro di incentivi per la fusione), ma oltre al lato economico la politica ha la necessità di ridisegnare i confini marchigiani trovando le soluzioni migliori e partecipate per coniugare la valorizzazione del personale con la contestuale necessità di garantire investimenti in opere pubbliche e servizi di qualità ai cittadini. Necessita pertanto una pianificazione del riordino territoriale per giungere ad un riassetto complessivo del governo territoriale, tramite un confronto sindacale teso a condividere la giusta sintesi per la nostra regione, valorizzando gli strumenti della partecipazione e coinvolgimento delle parti sociali .
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26/02/2016 Fns Cisl Marche accoglie il sindacato albanese di polizia penitenziaria
Una delegazione del sindacato albanese dei servizi di polizia (S.SH.P.SH.) è in visita nelle Marche nell'ambito della collaborazione di Cisl e Iscos Marche con le due confederazioni sindacali albanesi BSPSH e KSSH. Una collaborazione che prosegue da 15 anni soprattutto nel campo della formazione, della tutela dei lavoratori, della creazione di servizi legali per gli iscritti e per i lavoratori: un contributo al percorso di avvicinamento dell'Albania agli standard europei. La delegazione è formata da Gezim Ramaj, Vice direttore della Polizia penitenziaria di Albania, Besnik Kaptelli, Capo della Polizia penitenziaria del carcere di Fier e Valentin Macaj, Presidente del Sindacato dei servizi di polizia di Albania, in visita in veste ufficiale. Ad accogliere gli ospiti, il segretario generale della Fns Cisl Marche, William Berrè, il segretario aggiunto Maurizio Gabucci, il segretario Antonio Langianese e il direttore dell'Iscos Marche, Vincenzo Russo. «Stiamo imparando gli uni dagli altri. - osserva William Berrè - Questa esperienza di scambio ci permette di trovare strade percorribili per aiutare i nostri colleghi albanesi e innovare anche il nostro modo di fare sindacato. Ci sono progetti concreti, come la possibilità di donare alla polizia penitenziaria albanese i mezzi che vengono ritirati dal servizi, ma anche progetti di collaborazione che possono usufruire dei finanziamenti della comunità europea per potenziare la formazione e fare squadra, nonché progetti di formazione per i detenuti, che in Albania sono pressoché assenti: un modo per migliorare la qualità della loro vita. Il carcere non è un parcheggio ma un sistema per riabilitare la persona e reintrodurla nella società. Se ciò non succede, non diamo prospettive future ai detenuti, che invece hanno bisogno di speranza».
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24/02/2016 Fit Walking - la salute in primo piano
Si è svolto il 18 febbraio presso la sala “il Cubo” di Fano un incontro di presentazione del progetto di promozione alla salute dal titolo“ impariamo a camminare” che è stato elaborato dai Coordinamenti Donne Pensionate delle organizzazioni sindacali Fnp – Cisl, Spi – Cgil e UIlp- Uil e dalle associazioni di volontariato Anteas e Auser.«Questo progetto - afferma Patrizia Pagnoni – coordinatrice donne pensionate della Fnp di Fano .- sottolinea l’importanza e l’efficacia dell’esercizio fisico in termini di strumento preventivo per patologie oggi molto diffuse in una popolazione che sta invecchiando sempre più e agisce in termini di azione diretta sui principali fattori di rischio quali obesità, iperglicemia, ipertensione, osteoporosi e malattie cardiovascolari».Il progetto, di durata trimestrale, viene attivato per una divulgazione della cultura della prevenzione alla salute a cui le organizzazioni sindacali da tempo dedicano grande impegno; si svolge attraverso incontri a cadenza settimanale con la popolazione adulta e anziana locale, curati da figure specialistiche coordinate dal dott. Matteo Francolini- istruttore qualificato del centro autorizzato di FitWalking di Fano - metodo Damilano.L’incontro di presentazione ha visto la partecipazione di un buon numero di persone che ha accolto la proposta dei coordinamenti donne con entusiasmo confermato da un buon numero di adesioni al corso di Fitwalking che partirà il 22 febbraio
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24/02/2016 Sanità: recuperare i ritardi e riprendere il confronto
Sauro Rossi, segretario regionale della Cisl Marche, interviene sulla riorganizzazione della sanità marchigiana dopo le dichiarazioni del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli apparse sulla stampa locale. La Cisl Marche «esorta la Regione a recuperare i ritardi che si stanno registrando in particolare nella riorganizzazione delle reti ospedaliere e nel rafforzamento dei servizi territoriali a cominciare dalla domiciliarità. È urgente - conclude Rossi - la ripresa di un confronto che permetta di affrontare anche  l’urgente tema del miglioramento delle condizioni di lavoro di tutto il personale».
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22/02/2016 5 Minuti Cisl: Credito, la proposta FirstCisl - I pensionati in piazza contro la riforma sanitaria
Superare la crisi del credito. La proposta FirstCisl per un nuovo possibile modello di banca, per favorire lo sviluppo economico anche nelle Marche e per salvare i risparmiatori delle quattro banche insolventi. Incontro pubblico a Castelfidardo . Le interviste a Giulio Romani, Segretario generale First Cisl, Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale Cisl Marche e Alberto Berrini, economista. Manifestazione regionale contro la riforma sanitaria, indetta dai sindacati dei pensionati , ad Ancona in corteo oltre 1200 pensionati. L'intervista a Mario Canale, Segretario generale Fnp Cisl Marche e le voci dei rappresentanti Fnp sul territorio. https://youtu.be/VlYL-2I3sQ0
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19/02/2016 Sciopero e presidio alla Teuco di Montelupone
Filctem-Cgil    Femca- Cisl     Uiltec-Uil  hanno proclamato 8 ore di sciopero alla TEUCO di Montelupone. Le prime due ore di sciopero, già previste per lo scorso  lunedì 15 febbraio e rinviate per rispetto delle vittime della tragedia di Sambucheto,  si svolgeranno lunedì 22 febbraio   dalle 8.30 alle 10.30 con presidio davanti allo stabilimento.  Servizio Tgr Marche edizione delle ore 14.00 del 22/02/2016
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18/02/2016 Romani e Gianuario First Cisl ospiti a Buonasera Marche
Un nuovo modello di banca per superare la crisi del credito: la proposta della First Cisl - Il sistema bancario nelle Marche da Banca Marche a Carilo. L'intervista a cura di Linda Cittadini a  Giulio Romani, segretario generale First Cisl Nazionale e Gianni Gianuario, segretario generale First Cisl Marche . https://youtu.be/rL2J-WarO3A
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18/02/2016 19 febbraio sciopero Gruppo Eni e Saipem, i sindacati scrivono a Mattarella
Alla vigilia  dalla manifestazione nazionale dei lavoratori del gruppo Eni e Saipem,   indetta per domani, Filctem-Cgil, Femca Cisl e Uiltec-Uil  scrivono "Il 19 febbraio sarà la terza volta che effettueremo 8 ore di sciopero,  saremo a Roma a piazza SS. Apostoli per farci ascoltare e per spiegare le nostre ragioni, perché non consentiremo a nessuno di riscrivere la storia industriale del nostro paese" nella lettera, sottoscritta dalle oltre 400 RSU di tutti gli stabilimenti italiani di Eni e Saipem, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Le maggiori preoccupazioni del sindacato  sono non solo relative alla “prospettiva di vita per decine di migliaia di lavoratori di Eni e delle sue controllate, ma al rischio che un distacco progressivo di Eni dal suo paese accentuerebbe il declino dell’Italia sul piano economico, infrastrutturale e industriale”. «Questo non è il caso di una mera scelta imprenditoriale, di un'azienda cioè  che decide di lavorare in Italia o meno.  - dichiara Piero Francia, segretario generale Femca Cisl Marche -  Siamo molto preoccupati per le eventuali conseguenze  della scelta di Eni.  Con lo sciopero del 19 febbraio, al quale invitiamo alla partecipazione tutti i lavoratori Eni, Saipem, Syndial,diciamo no alla scelta aziendale, non possiamo permetterci di perdere un'azienda così importante per la chimica e raffineria italiana» Lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella     
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16/02/2016 Superare la crisi di debito: la proposta Cisl per un nuovo modello di banca
Idee per un nuovo possibile modello di banca, per superare la crisi di credito, per favorire lo sviluppo economico anche nelle Marche e proposte per salvare i risparmiatori delle 4 banche insolventi, sono state al centro dell’incontro pubblico che si è tenuto questa mattina a Castelfidardo su iniziativa di First Cisl Marche e Cisl Marche. Durante i lavori, conclusi da Giulio Romani, Segretario Generale nazionale First-Cisl, la federazione che rappresenta i lavoratori di banche e assicurazioni, si sono confrontati esperti e rappresentanti regionali del sistema economico- istituzionale, del Credito e dei consumatori. Alla tavola rotonda “Le Marche: quale Credito al servizio dello sviluppo regionale nell’epoca del dopo crisi“, moderata dalla giornalista Linda Cittadini hanno partecipato Luciano Goffi, Presidente Commissione Regionale Abi Marche, Bruno Bucciarelli Presidente di Confindustria Marche, Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche. L' intervento dell'Assessore Regionale Manuela Bora, previsto nella tavola rotonda, è stato anticipato perchè impegnata nei lavori del Consiglio Regionale. Un’occasione di confronto voluta dalla Cisl per favorire anche nel territorio marchigiano una riflessione qualificata «sull’urgenza di riformare il sistema creditizio per rilanciare la banca come strumento di fiducia e come istituzione economica vocata a sostenere e facilitare lo sviluppo territoriale, necessità imprescindibile anche per le Marche» come ha affermato il Segretario Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo. «Vanno limitate con forza le contraddizioni degli ultimi anni - ha rilanciato Giulio Romani, segretario generale First Cisl nazionale - operando per la separazione dell’attività commerciale delle banche da quella di investimento (finanziaria) per mettere limiti alla remunerazione del top management e favorire la partecipazione concreta dei lavoratori del credito e dei cittadini-risparmiatori alle scelte organizzative e strategiche degli istituti bancari. » Sul delicato tema delle 4 banche insolventi, inoltre, la proposta cislina prevede per i proprietari di azioni e obbligazioni subordinate delle banche fallite, la possibilità di avere azioni delle nuove banche con specifici diritti economici che consentano loro di raccogliere le plusvalenze derivanti dalla gestione dei crediti in sofferenza, di incassare le plusvalenze derivanti dalle vendite delle nuove banche e i dividendi. Per la Cisl le responsabilità del management e delle autorità di vigilanza non possono essere pagate dai cittadini e dai lavoratori.
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15/02/2016 Macerata: potenziare l'organico dei Vigili del Fuoco
In accordo con il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Macerata, Ing. Achille Cipriani è stata inviata al Dipartimento nazionale dei Vigili del Fuoco una proposta condivisa di rimodulazione della pianta organica del comando provinciale di Macerata, frutto di un incontro coni sindacati di categoria locali. La motivazione di tale richiesta sta nell'intensificarsi degli interventi di soccorso tecnico urgente via via andati aumentando fino a segnare un +11% nel 2015 rispetto al 2014, e nei primi 40 giorni del 2016 un +10% rispetto a quelli del 2015. Tale crescita sarà presumibilmente incentivata anche dalla mutata situazione dell'asse viario principale di collegamento Umbria/Marche, che nei prossimi mesi, in previsione della totale apertura apporterà un aumento del traffico veicolare da e verso la nostra regione in un mutato assetto viario attraverso la creazione di numerose gallerie e viadotti. Nell'ottica dell’aumentata casistica di interventi in provincia, rientra anche il progetto di apertura del distaccamento nella Città di Recanati, il quale permetterebbe di offrire ai cittadini della stessa Città e dei comuni limitrofi, un servizio più immediato e di conseguenza più efficace. Tenuto conto di ciò, il Comandante, in accordo con le Organizzazioni Sindacali, ha chiesto un’assegnazione extra di personale Vigile del Fuoco al Comando di Macerata, da impiegare per rinforzare le nostre sedi dislocate sul territorio. Viste le motivazione rappresentate sopra e nell’ottica del costante impegno dei Vigili del Fuoco nel dare un servizio essenziale efficace ed efficiente, si auspica che tale richiesta sia accolta dal Dipartimento per poter procedere a rinforzare l'organico del comando al fine di essere sempre pronti a garantire la migliore risposta operativa a tutti i cittadini.
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15/02/2016 Operatore Socio Sanitario: nuovo corso Ial a S. Benedetto
Ial Marche a San Benedetto del Tronto AP promuove il corso di qualifica per Operatore Socio Sanitario. Il corso è Autorizzato dall’ Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno con DD n° 2878 del 25/11/2015. Il corso di 1000 ore, 550 di teoria e 450 di tirocinio, più 10 ore di esame sarà attivato entro il mese di Marzo 2016 ed è rivolto a occupati e disoccupati che abbiano compiuto il 17° anno di età e assolto l’obbligo scolastico. L’Operatore Socio Sanitario è l’operatore che svolge attività indirizzata a soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario con l’obiettivo di favorire il benessere e l’autonomia dell’utente. L’Operatore Socio Sanitario svolge la sua attività in tutti i servizi del settore sociale e sanitario, di tipo socio-assistenziale e socio-sanitario, residenziali e semi residenziali. Per informazioni sulle modalità di partecipazione e iscrizioni contattare 366 6995168 / 366 6995163 www.ialmarche.it o pagina Facebook  Ial Marche Ascoli Fermo. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 04/03/2016.
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15/02/2016 5 Minuti Cisl: futuro di Aerdorica e rinnovo protocollo Cig
Segnali positivi per il pagamento degli stipendi per i 102 lavoratori di Aerdorica dopo la ricapitalizzazione deliberata dalla Giunta, l’incontro con i capogruppo consiliari e il Presidente del Consiglio Regionale. Le interviste a Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche, Valter Serini, controllo sicurezza Aeroporto Sanzio Rsa Fit Cisl, e Giuseppe Torre, assistenza volo. Regione, Banche e Parti sociali firmano il rinnovo per il 2016 dell’anticipo della cassa integrazione alle imprese e ai lavoratori in situazioni di crisi. L'intervista a Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche
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12/02/2016 La persona al centro delle politiche sanitarie. Più di 1200 pensionati in piazza del Papa ad Ancona
Oltre 1.200 persone provenienti da tutte le Marche hanno sfidato stamattina la pioggia per partecipare alla manifestazione organizzata da SPI Cgil FNP Cisl e UILP Uil Marche. Il sindacato dei pensionati marchigiano ha protestato contro la riforma della sanità, chiedendo alla Regione Marche di rimettere la persona e la salute al centro delle politiche sanitarie. Cure domiciliari, servizi residenziali e semiresidenziali per anziani, fondo regionale di solidarietà, tempi di attesa, sanità d’iniziativa e case della salute. Questi, in sintesi, i temi sui quali SPI FNP e UILP hanno chiesto risposte alla Regione, e sui quali sono pronti, sin da domani, a riaprire un confronto interrottosi più di due mesi fa. Confronto senza il quale minacciano di proseguire la mobilitazione, insieme alle Confederazioni e al Sindacato di Categoria, anch'essi presenti in Piazza del Papa per sostenere le richieste dei pensionati. Per il Segretario generale di SPI Marche Emidio Celani  «oggi è scesa in piazza del Papa una grande forza sociale, democratica e responsabile. Una piazza consapevole, capace di mobilitazione e di proposta, rappresentativa di oltre duecentomila pensionate e pensionati marchigiani iscritti a SPI FNP e UILP Marche. Una forza che vuole contribuire al benessere e allo sviluppo dell’intera comunità marchigiana» «Il Presidente Ceriscioli dovrebbe stupirsi della pazienza che abbiamo dimostrato finora - prosegue Mario Canale, Segretario generale della FNP Marche - piuttosto che di questa manifestazione. Finora il sindacato dei pensionati ha dimostrato grande responsabilità, ma da domani sarà "tolleranza zero" contro le promesse mancate e le decisioni unilaterali della Regione». Per Andrea Marini, Segretario generale della UILP Marche. «questo è il momento di riaprire il dialogo sociale sulla riordino della sanità. Condividiamo l'esigenza della riorganizzazione, ma questa non può tradursi solo in tagli ai servizi a discapito delle fasce più deboli, Servono anche investimenti sul territorio, sul sistema dell'emergenza e sui servizi socio sanitari».
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11/02/2016 Eni resti italiana: sciopero generale il 19 febbraio
«L'Italia rischia di perdere una importante filiera industriale e l'Eni la sua caratteristica di azienda di “sistema”, pensata da Enrico Mattei per garantire l'insieme del ciclo produttivo, dall'estrazione al consumo. La chimica dell'Eni non può essere venduta a chicchessia: rimanga italiana, per il bene del Paese. Intervenga il Fondo strategico della Cassa Depositi e Prestiti»; è l'allarme e, allo stesso tempo, la proposta lanciata oggi dai segretari generali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, Emilio Miceli, Angelo Colombini, Paolo Pirani all'assemblea unitaria di tutti i delegati del Gruppo Eni a Roma. Una presa di posizione questa che ha visto convinti diversi esponenti delle Regioni e dei Comuni interessati, presenti all'assise dei sindacati, così come nei giorni scorsi si erano già espressi numerosi parlamentari. Ma è l'intera strategia di Eni a non convincere affatto i sindacati: «Il disegno del Gruppo – polemizzano i leader sindacali - resta sostanzialmente quello prospettato nel 2015: consolidare ed estendere le proprie attività di “core business” fuori dall'Italia ridimensionando il perimetro delle attività domestiche, a partire dalla dismissione della chimica e di Gela, dalla progressiva riduzione della capacità di raffinazione, alla cessione di Saipem e Gas&Power, veri e propri gioielli dell'industria italiana. In questo modo Eni presenta interamente il conto della caduta del prezzo del greggio solo al proprio Paese”. “Avvertiamo – insistono – una sottovalutazione politica, quando non superficialità, dell'impatto delle decisioni Eni sul Paese». Sono più di sessant'anni, dal 1953, che Eni rappresenta un patrimonio di capacità industriale ed economica, di competenze professionali, di conoscenze tecnologiche innovative nei processi produttivi, oltre ad essere portatore di grandi responsabilità nel recupero di compatibilità ambientali che questo paese non può assolutamente permettersi di perdere: «Tutto questo – insistono convinti i sindacalisti – non può essere delegato a soggetti diversi dalla gestione pubblica». Si provocherebbe un “corto circuito” per l'occupazione, l'innovazione, la ricerca, nei siti e nei territori in cui oggi esiste una presenza industriale consolidata di Eni in Italia, a cominciare proprio da quel ruolo fondamentale che nel prossimo futuro avrà la transizione verso la “chimica verde”. «Tutte buone ragioni per continuare – concludono Miceli, Colombini, Pirani – con la mobilitazione: per questo abbiamo proclamato un nuovo sciopero generale di 8 ore in tutto il Gruppo Eni per il prossimo 19 febbraio con manifestazione nazionale a Roma, in piazza S.S. Apostoli (dalle ore 10,00). Il divorzio dell'Eni dalla politica industriale del nostro Paese è inaccettabile». «L'importanza che riveste la Saipem nel territorio marchigiano - sottolinea Piero Francia, segretario generale Femca Cisl Marche - spinge tutta la Femca regionale ad intraprendere un percorso volto a rilanciare   il   ruolo   di   SAIPEM nel mercato  energetico  e  infrastrutturale, a salvaguardia dell'alta professionalità dei dipendenti che rappresentiamo».
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10/02/2016 Superare la crisi di credito: un nuovo modello di banca
“Superare la crisi di credito: Un nuovo modello di banca per lo sviluppo economico delle Marche”, seminario pubblico promosso da First Cisl Marche in collaborazione con la Cisl Marche, in programma per il 16 Febbraio 2016 dalle ore 9,00 alle ore 13,00 - Klass Hotel –SS16 Km 317 Castelfidardo (AN). Obiettivo dell’iniziativa è quello di favorire anche nel territorio marchigiano una riflessione qualificata sulla necessità di riformare il sistema creditizio italiano a partire dalla proposta elaborata da First Cisl. Presenti esperti e rappresentanti del sistema economico- istituzionale, del credito e dei consumatori. Alla Tavola Rotonda “Le Marche: quale Credito al servizio dello sviluppo regionale nell’epoca del dopo crisi “, moderata dalla giornalista Linda Cittadini, interverranno Manuela Bora, Assessore Regione Marche, Luciano Goffi, Presidente Commissione Regionale Abi Marche e Amministratore Delegato della Nuova Banca Marche, Bruno Bucciarelli, Confindustria Marche e Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche. I lavori saranno aperti e conclusi da Giulio Romani , segretario generale nazionale First Cisl.
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10/02/2016 Mobilitazione in difesa dei diritti dei precari della scuola
Una giornata di mobilitazione in difesa dei diritti dei precari: circa 8mila nella regione, quelli iscritti nelle graduatorie di istituto e i docenti di scuola dell’infanzia, esclusi dal piano straordinario di assunzioni 2015-2016. La protesta è stata decisa da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil scuola e Snals Confsal: la mobilitazione, nelle Marche, è per venerdì 12 febbraio. Per l’occasione, si terrà un presidio regionale dalle ore 15,30 alle 16,30, di fronte alla sede della Prefettura, in piazza del Plebiscito ad Ancona. La protesta è per ribadire il diritto alla stabilizzazione nel rispetto della sentenza europea, per i docenti della scuola dell’infanzia ingiustamente estromessi dal piano nazionale di assunzioni, per i docenti cui è stato precluso di ottenere l’abilitazione a causa del blocco del Tfa. E ancora: per un concorso che riconosca i giusti crediti professionali, che garantisca ai concorrenti trasparenza ed equità ed eviti il moltiplicarsi del contenzioso. Infine, per chiedere l’apertura di un tavolo di confronto nazionale immediato, prima del bando del prossimo concorso.
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09/02/2016 Riforma della sanità, la protesta dei sindacati dei pensionati. Venerdì 12 febbraio ad Ancona
Venerdì 12 febbraio i pensionati marchigiani manifesteranno per le via di Ancona contro le promesse mancate e le decisioni unilaterali della Regione. SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil scendono in piazza con una manifestazione unitaria per protestare contro le mancate risposte della Regione sui temi del riordino della sanità e dei servizi socio sanitari marchigiani. L’iniziativa è in programma per venerdì 12 febbraio 2016. Circa mille persone arriveranno ad Ancona da tutta la Regione. Il corteo partirà da Piazza Kennedy (ritrovo previsto per le ore 9.30) e sfilerà davanti al Palazzo della Regione Marche in Piazza Cavour, per poi concludersi in Piazza del Plebiscito, dove alle 11.00 si terrà il comizio conclusivo. Con la manifestazione, che arriva dopo le 5 assemblee nei capoluoghi di provincia di fine gennaio, SPI FNP e UILP dicono no ad una riorganizzazione della sanità decisa esclusivamente da Regione ed Asur, che mette a rischio la tenuta del sistema sanitario pubblico e universalistico. I sindacati dei pensionati ribadiscono la necessità di un dialogo sociale che coinvolga cittadini e lavoratori, per una riforma vera della sanità che metta al centro le persone e i territori. Chiedono risposte concrete sui temi delle cure domiciliari, dei servizi residenziali e semiresidenziali per anziani, del fondo regionale di solidarietà, dei tempi di attesa, della sanità d’iniziativa e delle case della salute.Le Segreterie regionali SPI FNP UILP Marche
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09/02/2016 I sindacati incontrano il Cda di Aerdorica
Ieri le organizzazioni sindacali si sono incontrate con l’intero C.d.A. di Aerdorica. Un incontro interlocutorio che è servito per condividere le priorità da affrontare nel corso delle prossime settimane. Il primo argomento ha riguardato le retribuzioni arretrate che ad oggi ammontano ad 1.5 mensilità. Si è concordato che saranno interamente pagate appena arriveranno i 3 milioni di euro dalla Regione, che sembra siano stati deliberati nella giornata odierna. Chiediamo quindi alla Regione di fare in modo che siano messi a disposizione più velocemente possibile.Risorse che saranno comunque interamente utilizzate per far fronte ai debiti contratti con l’INPS e per le retribuzioni future. Ad iniziare dal prossimo incontro già fissato per venerdì 4 marzo si inizierà ad approfondire il piano di sviluppo di medio e lungo termine dell’aeroporto e le iniziative da mettere in atto nel breve periodo per tentare di portare in utile il bilancio 2016. Un percorso complesso e tortuoso che dovrà basarsi su un rapporto trasparente e di pieno coinvolgimento dei lavoratori. I 105 lavoratori di Aerdorica si sono riuniti il 1 febbraio in assemblea per stabilire il proseguimento dello stato d'agitazione.L'assemblea ha deciso di proseguire lo stato d’agitazione: i rappresentanti dei lavoratori saranno convocati dal Prefetto entro otto giorni per discutere la questione degli stipendi che, se non risolta, porterà alla proclamazione dello sciopero. Contestualmente, è stato richiesto un incontro con il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, e con il presidente e i capigruppo del Consiglio regionale per illustrare quello che è accaduto negli ultimi anni e per consegnare le richieste dei 102 dipendenti. Lunedì 25 gennaio si era svolto l'incontro tra i sindacati e l'assessore alle Infrastrutture Anna Casini per parlare della situazione dell'aeroporto Raffaello Sanzio. Al tavolo, oltre all'assessore e vicepresidente della Giunta regionale, erano presenti il segretario della Cisl Marche con delega ai Trasporti Marco Ferracuti, il segretario regionale della Uil Graziano Fioretti e il segretario regionale della Cgil con delega ai Trasporti Marco Manzotti. Il confronto ha toccato i nodi ancora insoluti dell'accidentato iter di privatizzazione dello scalo marchigiano, ma dall'incontro non è emersa ancora emersa una strategia per uscire dall'impasse «È stato un incontro interlocutorio - spiega Marco Ferracuti - ci riuniremo ai primi di febbraio. L'assessore è pienamente consapevole della situazione: abbiamo condiviso la preoccupazione per lo scenario molto complesso e ormai compromesso in cui vive l’aeroporto, ma purtroppo nessuno riesce a prefigurare quello che potrà accadere. Si va a gara subito, e quindi ci si concentra sul bando per la privatizzazione, oppure si vuole prima rendere il Sanzio più appetibile e si punta perciò sulla ristrutturazione dell’azienda? Novaport è ancora un possibile acquirente? E se sì, non si profila un conflitto di interessi, dal momento che nel nuovo Cda c’è proprio quell’Andrea Delvecchio che si era occupato della procedura di acquisizione del Sanzio per conto della russa Novaport?». Occhi puntati sul bilancio 2015, che potrebbe essersi chiuso in disavanzo: «Ciò aggraverebbe ulteriormente l’indebitamento, pari a 40 milioni di euro, e si prospetterebbe il rischio di fallimento. - sottolinea Ferracuti - In quel caso, chi pagherebbe? La proprietaria è la Regione, perciò l’onere ricadrebbe sui cittadini e questo va evitato. Bisogna capire se i 6 milioni stanziati dalla Giunta precedente si profilano come aiuti di Stato. Se per questa ragione non possono essere erogati, la questione si fa ancor più seria». Quel che è certo, è che la ristrutturazione non potrà passare attraverso tagli ai servizi e all'organico: «Sono già all'osso. Nell’incontro abbiamo spiegato che il costo del lavoro ha una percentuale importante, ma se si vuole recuperare efficienza e pareggiare il bilancio, non è sui servizi e sull’organico che si può intervenire, perché sono già all’osso. Se ci sono consulenze che possono essere eliminate, bene, ma il lavoro aeroportuale è regolato da leggi nazionali e internazionali che definiscono l’organico. Per esempio, è stabilito per legge che debbano esserci 15 lavoratori impiegati nella sicurezza, 5 per ogni turno».
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09/02/2016 Bilancio: firmato il protocollo con il Comune di Urbino
Sostegno al sociale, mantenimento delle tariffe per i servizi a domanda individuale, introduzione dell’isee lineare e attenzione agli appalti. Questi i punti principali del protocollo d’intesa siglato il 5 febbraio da Cgil , Cisl e Uil e le rispettive categorie dei pensionati con il Comune di Urbino. Partendo dall’analisi del Bilancio del 2015 e dalla situazione delle famiglie colpite dalla crisi economica, i sindacati hanno ottenuto che il Comune congelasse il prelievo fiscale sui valori dell’anno precedente e che incrementasse i fondi sul sociale. Sono stati stanziati circa 90.000 € suddivisi in diversi fondi. Uno destinato al sostegno alle famiglie in situazioni di disagio socio- economico nella forma di contributi per buoni alimentari, rimborsi di spese farmaceutiche , pagamento bellette ecc.. Un altro destinato a persone disoccupate o inoccupate che prevede la possibilità di svolgere lavori di pubblica utilità dietro la corresponsione di un contributo economico. Un terzo fondo, apposito per le famiglie con non auto-sufficienti, che usufruiscono delle prestazioni di un assistente familiare. L’intesa prevede anche impegni da parte dell’amministrazione per l’anno 2016. Oltre ad un monitoraggio delle azioni individuate nel 2015, verranno riconfermate le iniziative a favore delle persone in difficoltà, mantenendo inalterate le tariffe dei servizi a domanda individuale e promuovendo l’adeguamento dei regolamenti nei servizi sociali ed educativi anche a livello di Ambito Sociale. Grande novità sarà ’applicazione dell’isee lineare in via sperimentale negli asili nido. L’applicazione, frutto di un intenso e proficuo lavoro condiviso con il Comune, porterà all’eliminazione degli scaglioni e permetterà alle famiglie di pagare le tariffe in modo più equo e proporzionale alla propria situazione reddituale. “Tra i temi che ci stanno a cuore – affermano Leonardo Piccinno responsabile Cisl di Urbino, Umberto De Simoni e Emilio Ciancamerla dei pensionati Cisl - vi è anche la necessità di dare continuità e sostanza al processo di gestione associata dei servizi sia a livello d’Ambito Sociale che a livello di Unione Montana e il fatto di dedicare una specifica sessione di confronto al tema degli appalti, allo scopo di evitare assegnazioni al massimo ribasso, di rendere esplicite e trasparenti le garanzie complessive per i lavoratori addetti, di dare qualità ai servizi"..
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08/02/2016 5 Minuti Cisl: Contrattazione e intesa 2016 sulla cassa in deroga
"Per un moderno sistema di relazioni industriali" la proposta unitaria per migliorare e qualificare la contrattazione Le interviste a Gigi Petteni segretario nazionale Cisl , Selena Soleggiati segretario generale Fisascat Cisl Marche, Giuseppe Giorgetti, segretario Fai Cisl Marche e Luca Talevi segretario generale Fp Cisl Marche . Ammortizzatori sociali in deroga, firmato l'accordo per il 2016 L' intervista ad Alfonso Cifani, segretario regionale Cisl Marche.
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08/02/2016 Continua la mobilitazione alla Camera di Commercio di Macerata
Si è svolta venerdì 5 febbraio presso la Sede centrale, l'assemblea unitaria del personale dipendente dalla CCIAA di Macerata indetta da CISL FP, FP CGIL e RSU. Oltre ai 50 dipendenti erano presenti il presidente della Camera di Commercio Giuliano Bianchi, il presidente europeo calzaturieri Cleto Sacripanti, il presidente Cna Silvano Gattari, il presidente dell'Ordine degli avvocati Stefano Ghio e il presidente Ex-it Luciano Ramadori. All'ordine del giorno il "tentato" processo di riforma camerale promosso dal Governo: tentato perché in realtà si sta invece realizzando una razionalizzazione delle funzioni e delle sedi camerali, che, ove giungesse a compimento, produrrà lo stop dei servizi dedicati alle imprese ed al territorio dalle CCIAA medesime, cioè un vero e proprio smantellamento del sistema camerale. Verranno meno contributi e finanziamenti alle imprese, all'innovazione ed alle start up come chiaramente spiegato anche dall'intervento del Presidente Bianchi, il quale ha segnalato anche la scomparsa del sostegno all'internalizzazione delle imprese territoriale poiché desiderio di avocarlo lo stato centrale: niente più agevolazioni del credito per le Piccole e Medie Imprese, con scomparsa dei servizi di conciliazione che ad esempio la Camera di Macerata svolge anche per conto dei territori fermano ed ascolano, niente più camere arbitrali, ne servizio marchi e brevetti, corsi di formazione, fine degli studi sull'economia del territorio, niente più assistenza all'export. Il tutto, ha sottolineato Alessandro Moretti, responsabile territoriale CISL FP Macerata, condito da un taglio del personale del 15%, che salirà al 25% una volta terminati gli accorpamenti, e senza possibilità di alcun collocamento per gli esuberi presso anche altre Amministrazioni. Lo stesso Moretti ha ribadito la necessità di lottare a tutti i livelli al fine di evitare appunto in primis la privazione di competenze e professionalità esistenti nelle Camere dalle quali poi discende naturalmente la salvaguardia occupazionale, prima che organismi di natura privata se ne impossessino. Termini ripresi da Silvia Spinaci, CISL MARCHE, nella relazione conclusiva dei lavori. Il sindacato infatti non ha mai negato l'esigenza di riforme nella P.A., essendo invece pronto a sostenere e partecipare ad un profondo rinnovamento purché questo attenga a reali esigenze di interesse pubblico e valorizzi le professionalità esistenti, quali ad esempio quelle maceratesi. I lavoratori in assemblea hanno manifestato all'on.le Lara Ricciatti la propria indignazione per l'assurda mattanza di competenze e professionalità cui la riforma condurrebbe, esprimendo preoccupazione per il proprio destino lavorativo. Il mandato raccolto dalle Federazioni del Pubblico impiego è di proseguire nel percorso di mobilitazione, regionale e nazionale, per far comprendere al governo che la Pubblica Amministrazione, virtuosa, non è sperpero di denaro pubblico ma costituisce fonte di interesse per i territori, e per chiedere agli operatori economici, alle imprese, ai cittadini, di condividere questa vertenza per la difesa di un Ente che funziona..
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05/02/2016 Elezioni Rsu alla Apm di Macerata: vittoria della Femca Cisl
La Femca Cisl Marche vince le elezioni nel rinnovo della Rsu all'APM spa di Macerata; ieri infatti, si sono sono svolte le votazioni, nel comparto idrico, della società partecipata dal Comune di Macerata. La Femca passa dal 55% dei consensi ottenuti nel 2012 al 60% di questa tornata eleggendo 2 delegati: se Franco Vecchi è una riconferma ed il più votato con 17 preferenze, Maurizio Chiaramoni è un nuovo ingresso nella RSU con 14 preferenze. All'orizzonte ci sono il rinnovo del contratto integrativo aziendale, la verifica degli inquadramenti ed il percorso di aggregazione delle società partecipate nel territorio di Macerata, sfide che la nuova Rsu e la Femca Cisl intendono raccogliere.
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05/02/2016 Ascani e Bonvini, Fit Cisl Marche, ospiti a Buonasera Marche èTvMarche
Il punto sul Trasporto pubblico locale nelle Marche - Quale futuro per Aerdorica - Gestione Rifiuti le opportunità dell'azienda unicaROBERTO ASCANI Segretario generale Fit Cisl MarcheEMANUELE BONVINI Rsa Fit Cisl AnconaAmbiente
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04/02/2016 Rischio abbandono per l'ex sede Ial di San Benedetto del Tronto
Dopo oltre 50 anni di presenza dello IAL Marche sul territorio della nostra città, l’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto nel luglio 2015 ha imposto all’ente di formazione promosso dalla CISL, di lasciare la struttura e gli uffici della Casa del Pescatore in Piazza Sciocchetti per far spazio ad iniziative che l’amministrazione stessa aveva premura di attivare, come quella di trasferirci uffici dell’Istituto alberghiero e adibirla a sede del GAC (gruppo di azione costiera). Oggi, ad oltre sei mesi di distanza dalla data del rilascio, l’immobile è inutilizzato! Nessun ufficio GAC si è insediato, nessuna struttura di servizio dell’amministrazione opera in quella sede, l’Istituto Alberghiero non utilizza neanche parzialmente la struttura! Non risulta tra l’altro che il Comune o la Provincia abbiano risorse economiche per adeguare la struttura e/o fare la manutenzione ordinaria e straordinaria, garantita per decenni dallo IAL a proprie spese. In compenso la comunità sambenedettese è stata privata di una scuola professionale che, tanto per dare un’idea ha realizzato, solo nel 2011, 22.728 ore di formazione a 1471 persone e nel 2014/2015 ha avuto oltre 300 utenti di iniziative formative per giovani e adulti occupati e disoccupati. La memoria storica della Casa del Pescatore e dello IAL Marche risale agli anni ‘60. L’archivio cartaceo di IAL Marche è consultabile a partire dall’anno 1962, quando l’attività era esclusivamente legata alla formazione marittima; tutta la marineria, non solo locale, ha acquisito le qualifiche necessarie per navigare, dal capitano al radarista, al macchinista, ecc. presso questo istituto. Negli anni il ventaglio di offerta formativa professionale si è ampliato e diversificato per rispondere alle esigenze del territorio e delle aziende, e la natura di impresa sociale che caratterizza IAL Marche ne ha fatto un punto di riferimento per moltissimi giovani e lavoratori oltre che un partner per Aziende e Amministrazione Provinciale e Regionale. Alla fine del 2014 l’Amministrazione Comunale ha rigettato la domanda di rinnovo della concessione della struttura allo IAL Marche; il Comune sarebbe tenuto però a garantire un proficuo utilizzo dell’immobile e la tutela dell’interesse pubblico così da atto di assegnazione, secondo quanto previsto dall’art. 37 del codice della navigazione che recita: ”Nel caso di più domande di concessione, è preferito il richiedente che offra maggiori garanzie di proficua utilizzazione della concessione …… e che risponda ad un più rilevante interesse pubblico”. «A tutt’oggi non si rintraccia alcuna forma di rilevante interesse pubblico nell’utilizzo dello stabile - dichiarano il responsabile di IAL Marche, Francesco Varagona, e il responsabile dell'Ast di San Benedetto del Tronto, Antonio Angelini - mentre è palese che l’operazione messa in atto dalla Amministrazione comunale ha privato il territorio di una scuola storica, facendo venire meno molteplici opportunità di formazione professionale, fondamentali specie in un periodo di crisi occupazionale e di grandi mutamenti e innovazioni nel sistema produttivo e dei servizi. L’immobile, che fino a pochi mesi fa era animato dalle attività formative realizzate da IAL Marche, è ora una struttura vuota, che rischia di diventare preda dell’incuria e dell’abbandono, come uno dei tanti immobili della zona porto di San Benedetto del Tronto».
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04/02/2016 CNH di Jesi: raggiunto il premio di efficienza
Nella giornata di ieri 3 febbraio presso la sede di Roma i gruppi FCA e CNHI hanno comunicato alle segreterie nazionale di FIM-CISL, Uil, Fismic, Aqcf e Ugl i risultati per tutti gli stabilimenti Italiani del Premio di Efficienza 2015, previsto nell’accordo di gruppo del 7 luglio 2015. «Anche per lo stabilimento CNH di Jesi, nonostante le giornate di fermo produzione dovute alla cassa integrazione ordinaria durante l’anno 2015, il montante del premio ha raggiunto una cifra che va da un minimo di 768,75 € + 308,00 € (già erogate) per un totale di € 1.076,75, ad un massimo di 1.012,50 € + 405,00€ (già erogate) per un totale di €1.417,50. – dichiarano Leonardo Bartolucci, segretario generale Fim Cisl Marche e il Responsabile di settore Fim Cisl Danilo Capogrossi - Una somma importante per i lavoratori che in questi mesi hanno visto una busta paga meno pesante a causa della crisi e che assume ancora più valore rispetto alle valutazioni della Fiom, non firmataria dell’accordo, che riteneva, per la situazione jesina, il premio non raggiungibile». «L’accordo riguarda gli oltre 86.000 dipendenti FCA e CNHI e ci ha consentito di dare incrementi salari oltre il tasso d’inflazione – dichiara Ferdinando Uliano segretario nazionale FIM responsabile del settore - i classici incrementi salariali in paga base collegati all’inflazione avrebbero praticamente comportato aumenti non superiori a 28€/30€ lorde annue (inflazione 2015 è pari 0,1%). Già nel corso del 2015 abbiamo erogato la parte fissa del premio di redditività pari a 330,00€ che supera ampiamente i 28€ legati all’inflazione previsti dal vecchio sistema, nell’incontro di oggi abbiamo aggiunto anche l’altra quota salariale 2015 riferita al Premio di Efficienza di stabilimento». Non era accettabile che a tassi d’inflazioni vicino allo zero gli aumenti salariali, anche se in paga base, fossero praticamente pari allo zero. Si sono cercate strade nuove, un sistema contrattuale per il gruppo FCA e CNHI in grado di introdurre un sistema salariale capace di erogare importi salariali più consistenti collegandoli all’andamento aziendale. «Abbiamo smontato i due falsi miti – dichiara il Segretario Generale della Fim Cisl Marco Bentivogli - che hanno sempre spiegato che per difendere la manifattura in una economia matura come la nostra era necessario ridurre i salari e deteriorare le condizioni di lavoro. La vicenda FCA e CNHI dimostra che le condizioni di lavoro sono migliorate e ancora migliorabili e i salari sono incrementati».
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01/02/2016 5 Minuti Cisl: Gestione Rifiuti - Sanità, sindacato pensionati pronto alla mobilitazione
Raccolta e gestione dei rifiuti nella provincia di Ancona, incontro con i vertici di Multiservizi per arrivare alla creazione di un’azienda unica. Le interviste a Maurizio Andreolini responsabile dell’Ast di Jesi, Roberto Ascani segretario generale Fit Cisl Marche ed Emanuele Bonvini, Rsa Fit Cisl AnconaAmbiente. Riorganizzazione della sanità nelle Marche, il sindacato dei pensionati pronto alla mobilitazione dopo le mancate risposte della Regione sui punti più critici della riforma. Intervista a Dino Ottaviani,segretario regionale Fnp Cisl Marche. https://youtu.be/1KyKd8tUMVo
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27/01/2016 No ai tagli alle Camere di Commercio: garantire occupazione, servizi e vicinanza al territorio
Cisl Marche, nel ribadire con Cgil e Uil un deciso no ai tagli alle Camere di Commercio che il Governo si appresta a ratificare nei prossimi giorni, ha avviato una capillare campagna di mobilitazione di tutto il personale del sistema camerale pari a 243 dipendenti delle Camere, 25 delle Aziende speciali, 9 delle Unioni regionali. Per Fp Cisl Marche a prescindere dalle scelte che verranno assunte ( una o due camere a livello regionale ) è fondamentale che prioritariamente si garantisca l'occupazione e la presenza nel territorio delle strutture camerali. La prima iniziativa di mobilitazione e di confronto è prevista per il 5 febbraio 2016, a partire dalle ore 11, presso la sala Consiglio della Camera di Commercio di Macerata, si terrà una assemblea dei lavoratori con i parlamentari del territorio. «Ad oggi si è parlato troppo di assetti "politici" e poco di personale. – sostiene Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche, che concluderà l’incontro con i lavoratori e i parlamentari marchigiani - La tenuta dei servizi e della occupazione deve essere alla base di ogni scelta che verrà assunta sui futuri assetti delle camere nella nostra regione.» Nella scelta tra le ipotesi di una o due camere regionali, «Occorre concentrarsi e analizzare veramente benefici e criticità di entrambi i percorsi – sottolinea Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche – senza dimenticare quanto sia fondamentale garantire l’attenzione per il territorio, realizzata a tutt’oggi con il finanziamento di progetti di sviluppo territoriale anche a valenza culturale e turistica, ma anche con un contributo di elaborazione strategica e progettuale che nel tempo ha coinvolto importanti figure professionali e accademiche».
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25/01/2016 Azienda Unica provinciale pubblica per i rifiuti: incontro con Multiservizi per accelerarne la costituzione
Una delegazione dei lavoratori di AnconaAmbiente, Jesi Servizi, CIS e SOGENUS e dei rappresentanti delle OO.SS. ha incontrato stamattina il presidente del Cda di Multiservizi Spa, Paolo Raffaelli, a margine dell’assemblea dei soci per fare il punto sull’iter di costituzione di una nuova Azienda pubblica Unica per la raccolta e lo smaltimento dei Rifiuti nella provincia di Ancona. Durante l’incontro, che si è svolto in contemporanea con un presidio dei lavoratori davanti ai cancelli di Multiservizi, Raffaelli ha ribadito la disponibilità, comunicata anche con lettera ufficiale, a farsi carico tramite affidamento in house della gestione della raccolta dei rifiuti non appena l’ATA delibererà in tal senso. I soci di Multiservizi hanno inoltre deciso di calendarizzare un’Assemblea straordinaria per modificare lo statuto societario, che attualmente non consente la presa in carico del servizio di gestione dei rifiuti. CGIL CISL UIL e rispettive federazioni di categoria (FP, FIT, UILT) esprimono soddisfazione per la manifestazione di interesse da parte di Multiservizi, ma i tempi e i modi di realizzazione appaiono ancora troppo incerti: pesano di certo le normative nazionali in continua evoluzione, come il nuovo Decreto governativo sulle società partecipate. Proprio per questo, il sindacato chiede alla politica e agli enti locali di compiere un gesto importante, accelerando il passo e definendo rapidamente un’ipotesi percorribile nel poco tempo che rimane di qui alla scadenza delle varie assegnazioni. Quella delle OO.SS. non è una proposta certamente inedita, né è casuale la scelta dei tempi: CGIL CISL e UIL hanno lanciato con forza l’idea dell’integrazione in un convegno tenutosi nel luglio 2014 a Jesi. Da tre mesi a questa parte – con l’obiettivo esplicito di individuare reali criticità – il sindacato ha unitariamente incontrato le Amministrazioni di Ancona, Chiaravalle, Fabriano, Falconara, Castelfidardo, Jesi, Osimo, Senigallia e la Presidenza dell’ATA. Negli incontri sono emerse problematiche di percorso e progettuali, ma tutti gli Enti hanno dichiarato di essere favorevoli alla costituzione dell’Azienda Unica. Con oltre il 65% di raccolta differenziata raggiunto già dal 2014, la provincia di Ancona è la seconda della regione, ma ad oltre 8 punti di distanza da Macerata che, non a caso, ha raggiunto da tempo il risultato della creazione di quella Azienda Unica che, operando in regime di “in house” per i Comuni soci, ha saputo affermare i migliori presupposti di efficienza operativa ed economica. La provincia di Ancona, con 5 operatori pubblici, esperienze residuali di gestione diretta di alcuni Comuni ed un costante allargamento di assegnazioni a privati, è invece quella dove la frammentazione eccessiva non permette uno scatto positivo in termini di efficienza di sistema e di costi. Per i Comuni e, di conseguenza, per i cittadini. A fronte di tante svianti polemiche, sono ora i lavoratori e le OO.SS. a porre alla politica, alle altre organizzazioni sociali e, soprattutto, alle 47 Amministrazioni ed all’ATA, la necessità di fare presto: decidere in maniera definitiva per la costituzione della nuova Società Unica “in house”.
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25/01/2016 5 minuti Cisl: Mobilitazione unitaria per la riforma sanitaria - La voce delle professioni sanitarie
Sanità, prima tappa della mobilitazione unitaria per una riforma sanitaria più incisiva e attenta ai bisogni dei cittadini . Le interviste a Sauro Rossi segretario Cisl Marche, Mario Canale segretario generale Fnp Cisl Marche e Alessandro Mancinelli, responsabile Ast Ancona. Le voci delle professioni sanitarie tra preoccupazioni e incertezze. Interviste a Dalibor Cuejic, Rsu Fp Cisl infermiere AV 1 Ospedale Urbino, Paola Ticani, Rsu Fp Cisl infermiera AV 3 Ospedale Camerino e Sabina Simoni, Rsu Fp Cisl AV 4 operatore socio sanitario Rsa Petritoli. https://www.youtube.com/watch?v=6izT1tn-sdY&feature=youtu.be
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22/01/2016 Sanità, convegno dei pensionati Cisl a Senigallia
I servizi sanitari del territorio del Distretto di Senigallia vanno riallineati e rimessi in equilibrio con quelli erogati nell'Area Vasta 2 e nel resto della Regione. La richiesta è emersa durante il convegno organizzato ieri, giovedì 21 gennaio, dalla Federazione dei pensionati Cisl di Senigallia, in collaborazione con la Cisl confederale e con il Comune di Senigallia. All' Auditorium San Rocco circa 150 persone sono intervenute per parlare di sanità e servizi socio sanitari. Tanti ed autorevoli gli ospiti dell'iniziativa. Il Presidente del Consiglio regionale delle Marche Antonio Mastrovincenzo, il nuovo Vescovo di Senigallia Mons. Franco Manenti, il Presidente della IV Commissione consiliare Fabrizio Volpini, il Direttore dell'Area Vasta 2 di Ancona Maurizio Bevilacqua. Presente anche l'amministrazione comunale di Senigallia, con il Sindaco Maurizio Mangialardi e l'Assessore ai servizi sociali Carlo Girolametti. «Ci interessa ragionare sul futuro del territorio di Senigallia - ha sostenuto il Responsabile dei pensionati della Cisl di Senigallia Carlo Zezza - sulle criticità che lo caratterizzano e sulle prospettive che lo attendono. In primo luogo per l'Ospedale, rispetto al quale è importante capire quali specialità verranno conservate in rapporto agli altri presidi dell'Area Vasta. Ma anche sui servizi socio sanitari, che vanno sviluppati, specie nelle aree della disabilità e delle dipendenze.» Proprio sull'ospedale, sceso per la prima volta sotto la soglia dei 10.000 ricoveri l'anno, si concentrano le preoccupazioni dei cittadini di Senigallia e dei rappresentanti dei lavoratori. «Dall'analisi della dotazione organica - ha sostenuto Alessandro Mancinelli della Funzione pubblica Cisl - emerge un sottodimensionamento del personale che rende necessario ragionare in un'ottica di riallineamento». Il Presidente della 4° Commissione Fabrizio Volpini ha allargato l'orizzonte delle riflessioni sul piano regionale, respingendo le accuse di mancato confronto con il territorio che nelle ultime settimane sono piovute sull'operato di Giunta e Consiglio. «Qualche “scivolata” procedurale c’è stata, ma abbiamo condiviso il progetto di trasformazione dei piccoli ospedali con tutti i Sindaci interessati, ai quali poi è mancato il coraggio di difendere quanto deciso. Sul riordino dobbiamo comunque andare avanti, anche per non perdere le risorse nazionali erogate a titolo di premialità». Contro il rischio di una deriva tecnocratica della sanità, non solo regionale, ha lanciato l'allarme il Segretario della Cisl Marche Sauro Rossi. «Le nostra Regione rischia di uscire schiantata da una logica di definizione degli assetti basata solo sui bacini di utenza. Vanno considerate anche le caratteristiche geografiche del nostro territorio e la distribuzione della popolazione, specie nell'entroterra». Per Rossi due sono gli impegni urgenti. «La trasformazione dei piccoli ospedali va accompagnata dall’avvio effettivo del progetto Case della Salute/Ospedali di comunità, con reali servizi collocati al loro interno. E' necessario inoltre un maggiore coinvolgimento dei Medici di famiglia, senza i quali i processi di riordino rischiano di restare bloccati».
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21/01/2016 Sanità: i pensionati marchigiani scendono in piazza
Le Organizzazioni Sindacali dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil scendono in piazza con una manifestazione unitaria per protestare contro le mancate risposte della Regione sui temi del riordino della sanità e dei servizi socio sanitari marchigiani. L’iniziativa è in programma per venerdì 5 febbraio 2016, e sarà preceduta dallo svolgimento di 5 assemblee provinciali che si terranno tra il 26 e il 28 gennaio 2016. Con questa mobilitazione si intende da un lato dare pieno sostegno alle richieste espresse delle Confederazioni e delle Federazioni di Categoria nell’assemblea unitaria del 15 gennaio scorso, dall’altro rimettere al centro del confronto alcuni temi che emergono da una diffusa percezione dei cittadini più anziani. Spi, Fnp e Uilp hanno manifestato forte senso di responsabilità nel partecipare al percorso di riordino della sanità regionale, pur consapevoli delle tensioni che sarebbero potute nascere nel rimuovere inefficienze e sprechi. A questa disponibilità Regione ed Asur hanno finora risposto con arroganza, non rispettando gli impegni presi ed adottando in modo unilaterale provvedimenti discutibili sui temi strategici della riorganizzazione. Mancano risposte sui temi del rafforzamento delle cure domiciliari, sull’istituzione del fondo regionale di solidarietà, sul progetto di potenziamento dei servizi residenziali e semiresidenziali, in particolare per anziani. A questi ultimi, nelle residenze protette regionali, continuano ad essere applicate rette fuori da ogni controllo. Nel contempo si riscontra una svolta improvvisa sui temi delle reti cliniche e delle case della salute, queste ultime trasformate in ospedali di comunità con una forte riduzione di servizi e posti letto ospedalieri di lungodegenza, trasformati in posti letto territoriali di cure intermedie soggetti a compartecipazione degli utenti. Gravi sono i ritardi sul progetto di sviluppo delle Case della Salute a bassa intensità assistenziale, 5 delle quali dovevano essere attivate entro il 2014. Di esse non vi è ancora traccia e permangono incertezze sulla loro fisionomia e dislocazione sul territorio. Nel frattempo la Regione premia i Medici Coordinatori delle Equìpes territoriali con risorse che potevano essere usate per incentivare i Medici di famiglia ad “entrare” nelle Case della Salute. Manca infine qualunque riscontro sugli effetti del piano regionale di governo sui tempi d'attesa, che restano un ostacolo insuperabile per moltissimi cittadini anziani, costretti a scegliere tra il ricorso al mercato privato e la rinuncia alle cure. I pensionati marchigiani ne hanno abbastanza! Crescente ed insostenibile è il loro malessere nei confronti di una riorganizzazione fatta finora solo di tagli ai servizi che li abbandona nel momento in cui avrebbero più bisogno di essere assistiti e presi in carico. Per questo Spi, Fnp e Uilp si mobilitano sui territori e proclamano una manifestazione regionale per protestare contro le istituzioni marchigiane preposte al governo della sanità, alle quali chiediamo di smetterla con le promesse mancate e di rispettare gli impegni presi, aprendo subito un confronto vero, anche sui territori. L'attivo unitario della provincia di Pesaro Urbino
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18/01/2016 Firmato l'integrativo aziendale alla Giessegi di Appignano
Un contratto integrativo all'avanguardia, quello firmato nei giorni scorsi, tra i  sindacati di categoria e le rispettive Rsu  con i vertici, della Giessegi, industria del mobile di Appignano (Mc). L'integrativo aziendale 2016-2018, siglato a favore di  tutti i 450 dipendenti, stabilisce « per la parte salariale un premio variabile legato ai risultati   aziendali e  alle performance collettive e  individuali  dei lavoratori. – spiega Massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche -   Istituisce  una “Banca delle ore  e flessibilità“ per ogni dipendente dove verranno accumulate le ore straordinarie lavorate,  le ex festività e i permessi non goduti, previsti dal CCNL.  I lavoratori potranno così  avere a disposizione permessi straordinari  durante l’anno da conciliare con le esigenze produttive ed organizzative aziendali. Affronta  anche alcune questioni importanti – conclude Giacchetti –  come la formazione e l’ambiente lavorativo come ad esempio la possibilità di avere una sala mensa dove consumare il pasto, oltre ad impostare un sistema di  relazioni sindacali e di confronto continuo con l’Azienda.» https://www.youtube.com/watch?v=IJ2uV0br3OA&feature=youtu.be
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18/01/2016 Approvata la staffetta generazionale alla Steat di Fermo
È stata siglata oggi l'ipotesi di accordo tra sindacati e Steat Spa, azienda di trasporto pubblico locale di Fermo, per introdurre in via sperimentale per tre anni la cosiddetta staffetta generazionale. Alla firma del documento erano presenti, per la Cisl, il rappresentante dei lavoratori William Aramini, Andrea Tiburzi della segreteria Fit, e il responsabile reggente della Ast di Fermo, Alfonso CIfani. L'accordo ha l'obiettivo di dare parziale soluzione all'effettivo blocco del turn over e prevede l'attivazione della staffetta per 10 dipendenti: i lavoratori prossimi al pensionamento potranno, su base volontaria, trasformare il proprio contratto da full-time a part-time fino alla cessazione del rapporto di lavoro, permettendo all'azienda di assumere a tempo indeterminato un pari numero di lavoratori che saranno inseriti con contratto part-time. L'azienda si impegna a sostenere il costo dei contributi previdenziali per la parte venuta a mancare per effetto della trasformazione del rapporto di lavoro. I nuovi assunti, invece, entreranno nel turn over aziendale, dove 10 contratti part-time saranno trasformati in full-time in seguito ai pensionamenti. Le parti hanno concordato di estendere la staffetta generazionale fino a 5 anni per i dipendenti affetti da disabilità certificata, per quelli con gravi e invalidanti malattie come da contratto collettivo e per coloro che riportano gravi limitazioni lavorative dovute a motivi sanitari certificati da struttura medica specialistica, tali da impattare sul loro impiego in considerazione degli specifici rischi fisici, chimici o ergonomici cui sono esposti in azienda.
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18/01/2016 5 minuti Cisl: Sanità sospeso l'atto sulla contrattazione - Giessegi: firmato Integrativo
Sanità, dopo il confronto tra sindacati e i vertici regionali sospeso l'atto che scippava la contrattazione in Area Vasta. Le interviste a Luca Talevi segretario generale Fp Cisl Marche e Sauro Rossi segretario Cisl Marche . Rinnovato il contratto integrativo alla Giessegi, industria del mobile, di Appignano. Istituiti il premio di risultato legato alla produttività collettiva ed individuale e la Banca ore e flessibilità. Interviste a Massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche, e Massimo Gigli lavoratore e delegato Rsu Filca Cisl Giessegi di Appignano.  https://youtu.be/-jTKVr6w6n4
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15/01/2016 Servizi sociali integrati in tre comuni del Fermano
Le amministrazioni comunali di Monte Urano, Sant'Elpidio a Mare e Porto Sant'Elpidio hanno siglato un protocollo di intesa con Cgil Cisl Uil e Federazioni di Categoria della Funzione Pubblica della Provincia di Fermo per istituire un "ufficio comune" che riguarderà i servizi sociali e gli altri settori che le parti firmatarie potranno successivamente concordare. L'accordo si inserisce in un contesto di tagli delle risorse a livello centrale e regionale, ai quali si aggiunge il possibile irrigidimento della spesa a causa delle nuove norme contabili: è dunque necessario intervenire per attivare percorsi di sinergia capaci di garantire il livello dei servizi per il territorio e per i cittadini.
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15/01/2016 Al via a Macerata il corso Ial per Operatore Socio Sanitario
Ial Marche Srl, Ente di Formazione Professionale accreditato presso la Regione, organizza a Macerata un corso della durata 1000 ore per Operatore Socio Sanitario, con rilascio di qualifica valida su tutto il territorio nazionale. L’Operatore socio-sanitario, sinteticamente chiamato OSS, rappresenta, ad oggi, una delle figure professionali più richieste nel mercato del lavoro. L’attestato di qualifica di OSS è spendibile sia presso strutture sanitarie che presso strutture sociali. Il corso si svolgerà da febbraio 2016 a dicembre 2016 con lezioni pomeridiane dal lunedì al venerdì. Il percorso formativo, articolato in 550 ore di teoria e 450 ore di tirocinio pratico, fornirà una preparazione mirata che permetterà di acquisire le conoscenze, le competenze e le capacità specifiche per prestare assistenza in situazioni di non autonomia psico-fisica. Interverranno nel percorso formativo docenti con esperienza ultradecennale nel settore socio-sanitario sia pubblico che privato. Gli interessati possono contattare la segreteria organizzativa di IAL Marche Srl – CFP di Macerata, sita in Via dei Velini, 52/b – tel. 0733/261383 0733/240171 e-mail: macerata@ialmarche.it. Le domande di iscrizione dovranno pervenire entro il 29 gennaio 2016; possibilità di pagamento rateizzato relativamente al costo del corso, che è di 1700 euro più 300 euro di quota d'iscrizione. La domanda di iscrizione è consultabile al sito www.ialmarche.it. Inizio delle lezioni febbraio 2016.
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14/01/2016 Pubblico Impiego: Cgil Cisl Uil, scioperi a scacchiera e iniziative regionali e territoriali per contratto e riorganizzazione
«Scioperi a scacchiera e iniziative regionali e territoriali per il contratto e la riorganizzazione dei settori pubblici», questa la decisione degli esecutivi unitari di oggi di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa che ha riunito le segreterie nazionali e i segretari regionali delle categorie. Dopo la grande manifestazione di novembre e di fronte all’ennesimo passo falso del governo sulla legge di stabilità, Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco - segretari generali delle federazioni del pubblico impiego di Cgil Cisl e Uil - rilanciano l’iniziativa: «Un contratto vero e investimenti nella formazione, nell'innovazione, nelle competenze per lo sviluppo del paese. Ma anche risoluzione delle vertenze territoriali, dove le ricadute di anni di cattiva gestione, continui tagli e soppressioni, immobilismo organizzativo hanno prodotto un drammatico abbassamento della qualità dei servizi alle comunità». «Sensibilizzeremo cittadini e imprese, e coinvolgeremo le istituzioni e gli amministratori locali attraverso un’agenda di mobilitazioni coordinate a livello nazionale, che riguarderà tutti i territori e le regioni. Quella per il contratto è una battaglia per riorganizzare sanità, legalità, sicurezza, welfare, servizi socio-assistenziali.. con meno costi e più qualità. Una battaglia che tiene insieme gli interessi di chi lavora al servizio delle comunità e di chi fruisce dei servizi». «Il Paese è bloccato. Servono strumenti e non proclami. Per questo porteremo domani agli esecutivi unitari delle confederazioni la proposta per un modello innovativo di relazioni sindacali anche per il pubblico impiego, che liberi la contrattazione e la renda volano dell’innovazione: professionalità, produttività, valutazione e investimenti nel capitale umano». «Non ci fermeremo finché lavoratori e cittadini non avranno le risposte che meritano. E metteremo in atto tutte le forme di pressione, con un fitto calendario di scioperi e mobilitazioni regionali e territoriali, per il rinnovo dei contratti e la dignità del lavoro pubblico».
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13/01/2016 Riforma sanità. Sindacati e lavoratori in assemblea Venerdì 15 gennaio ad Anco
Venerdì 15 gennaio ore 9,00 - Conero Break, via Albertini – Ancona - si terrà l’assemblea, annunciata nei giorni scorsi, che vedrà insieme ai circa 150 rappresentati sindacali (RSU) del personale del Comparto sanità, provenienti da tutta la regione, le Segreterie regionali e territoriali di Cgil Cisl Uil Confederali, dei Pensionati e di categoria del Pubblico Impiego. Prima tappa del percorso di mobilitazione unitaria per sostenere una riforma della sanità nelle Marche incisiva ed equilibrata. Al centro della discussione i provvedimenti con i quali la Giunta regionale e l'Asur hanno impresso una svolta unilaterale su temi cruciali della riorganizzazione . Va sottolineato che ad oggi la Regione non ha dato seguito all’ impegno, assunto nello scorso autunno, di presentare ai sindacati, entro dicembre, una proposta complessiva contenente gli interventi di rafforzamento dei servizi per il 2016, a partire dalle risorse per potenziare i servizi territoriali (contenimento delle liste d’attesa, residenzialità e semi-residenzialità extraospedaliera, nuove case della salute, assistenza domiciliare, prevenzione) e le conseguenti azioni a favore del personale. Nei prossimi giorni su specifico mandato dell’assemblea si cercherà di avere risposte anche su queste importanti tematiche.
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12/01/2016 Seminario sul comitato di valutazione e bonus di merito
Cisl Scuola Marche, in collaborazione con Irsef-Irfed Marche, organizza per venerdì 22 gennaio 2016, dalle ore 15,45 alle ore 18,45, presso il Klass Hotel di Castelfidardo (S.S. 16 KM 147) un secondo seminario di formazione, che approfondirà il tema dei compiti e delle funzioni del Comitato di Valutazione per gli aspetti legati al riconoscimento del bonus per merito. Relatrice dell'incontro l'Ispettrice dell'Usr Abruzzo Mariella Spinosi. L'incontro è rivolto ai Dirigenti Scolastici, ai docenti (in particolare a coloro che sono stati nominati componenti del Comitato di valutazione), ed alle Rsu. Al fine di organizzare al meglio l'incontro chiediamo di compilare l'allegata scheda di partecipazione e di inviarla entro giovedì 14 gennaio al seguente indirizzo di posta elettronica: cislscuola_reg_marche@cisl.it
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11/01/2016 Sanità riaperto il confronto tra sindacati e Regione
Nel pomeriggio di oggi, presso la sede del Consiglio Regionale delle Marche,  i rappresentanti delle segreterie regionali confederali e di categoria del pubblico impiego e dei pensionati di CGIL, CISL, UIL e CONFSAL-FIALS  hanno incontrato i Presidenti dell'Assemblea Legislativa, della Giunta Regionale  e della Commissione Sanità, in merito all'articolo 1 della proposta di legge n. 25 approvata dall'Assemblea Legislativa il 23 dicembre 2015, relativo alle modifiche della legge di riordino della sanità legge regionale n. 13/2003.  Le parti hanno convenuto sulla necessità di apportare modifiche alla suddetta legge. In tal senso la Commissione IV aprirà un confronto con le Organizzazioni Sindacali da concludersi entro il 31 marzo p.v. Nel frattempo sarà predisposta in tempi rapidi una proposta di legge volta a sospendere gli effetti della legge approvata il 23 dicembre scorso. confermando e garantendo la piena agibilità del ruolo delle RSU nelle Aree Vaste. Sui temi generali le Organizzazioni Sindacali hanno sollecitato la Regione, anche alla luce delle recenti controverse deliberazioni, a garantire un costante confronto preventivo sugli atti e ad adempiere all'impegno assunto in precedenza di presentare loro una proposta complessiva di rafforzamento dei servizi, ad iniziare da quelli territoriali per contenere i tempi di attesa; sviluppare residenzialità, semi residenzialità, domiciliarità; avviare le nuove case della salute; potenziare la prevenzione; precisare le conseguenti azioni a favore del personale e dare definitiva risoluzione all'annoso problema delle tariffe, evitando l'incremento a carico delle famiglie.
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11/01/2016 Un corso di formazione per i docenti neo immessi in ruolo
Cisl Scuola Marche, in collaborazione con Irsef- Irfed Marche, organizza una serie di seminari formativi sull'anno di prova e formazione con incontri in tutte le province marchigiane. Durante gli incontri verranno approfondite tematiche come il bilancio di competenze, il portfolio, i protocolli di osservazione per fase "peer to peer", il patto per lo sviluppo e la relazione finale del docente tutor da presentare al comitato di valutazione. L'incontro rivolto ai docenti neo-assunti è aperto anche ai rispettivi tutor con l’obiettivo di favorire la pianificazione e l’ attuazione del percorso formativo degli insegnanti impegnati nell’anno di prova e formazione. I seminari, che prevedono due incontri per ogni provincia, sono già cominciati ad Ancona, Macerata e Pesaro, dove nei prossimi giorni si terranno le date conclusive, mentre Ascoli Piceno e Fermo faranno partire a breve un seminario comune. Lunedì 18 gennaio si terrà l'ultimo incontro del seminario maceratese, dalle 15.30 alle 18.30, presso la "Domus San Giuliano", ex seminario vescovile, in via Cincinelli 4. Nello stesso giorno debutterà il seminario di Ascoli e Fermo, che sarà organizzato presso l'istituto superiore "Capriotti" in via Guido Sgattoni 41 a San Benedetto del Tronto dalle 16 alle 18.30. Ancora da definire la seconda data del seminario. Previsto per mercoledì 20 l'ultimo incontro del seminario pesarese, dalle 15.30 alle 18.30, presso il liceo scientifico "Marconi" di via Nanterre a Pesaro. Rinviato invece il seminario per la provincia di Ancona, inizialmente previsto per venerdì 15 gennaio.
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11/01/2016 5 Minuti Cisl: Laboratori di cittadinanza Anolf Marche - Modelli speciali per il corso acconciatori Ial di Falconara
Laboratori di cittadinanza per 50 giovani migranti promossi da Anolf Cisl Marche . L' intervista a Emmanuel Boabeng, mediatore Anolf Marche I ragazzi di Se. Po. Fa. (sento posso e faccio) , gruppo di tempo libero e vita indipendente gestito dalla cooperativa sociale Casa della Gioventù di Senigallia, modelli speciali degli allievi del corso di formazione professionale per acconciatori Ial di Falconara (An). Le interviste a Alessia Michelizzi, allieva 2° anno corso acconciatori, Enrica Ferrera, Ial Falconara, Laura Vernelli, cooperativa sociale Casa della Gioventù. https://youtu.be/zLMSeKYNcZU
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08/01/2016 Trasporti e qualità della vita, cosa fare?
La recente indagine ISTAT confermava la Provincia di Pesaro e Urbino più o meno nelle stesse posizioni del 2014 in tema di qualità della vita e dell’aria, ma a ben guardare non è poi così vero. Se guardiamo in faccia la realtà sembra che non sia proprio cosi. E’ condiviso che una delle cause primarie dell’inquinamento dell’aria sia causata dal traffico dei mezzi di trasporto e specialmente in questo trascorso mese di dicembre di particolare clima, se ne è dimostrata tutta l’evidenza. In tema di trasporti, privati e pubblici, la provincia pesarese certamente non brilla per equilibrio e funzionalità. Basti pensare alla qualità del trasporto pubblico su ruote, caotico, inadeguato ed eccessivamente costoso per i cittadini. Abbiamo già denunciato più volte come CISL dell’inadeguatezza dei mezzi pubblici e dell’elevato costo dei biglietti, il cui ultimo aumento è stato mascherato dalla giustificazione che avrebbe consentito l’ acquisto di 12 nuovi autobus ecologici. Aumento effettuato, autobus mai introdotti, anzi il Presidente di ADRIABUS, si è spinto di recente, a sostenere che compete alla Regione Marche effettuare gli investimenti ecologici e non le società private che dalla Regione incassano fiumi di denaro pubblico. La CISL DI Pesaro, Fano, Urbino, è convinta che cambiare si può, a partire dalla modifica di un sistema di trasporto che è dimostrato, ha fato il suo tempo ed è causa di inquinamento. Occorre ripensare la mobilità urbana nelle nostre città con la creazione di reti ciclabili diffuse sicure e percorribili, con l’estensione delle zone a traffico limitato nei centri storici. Altresì importante è l’utilizzo delle risorse che Autostrade per l’Italia dovrà spendere nelle città di Pesaro e Fano. Come CISL, siamo convinti che rilanciare e finalmente riattivare il collegamento ferroviario Fano-Urbino, sia non solo una scelta necessaria, ma coraggiosa , perché apporterebbe non pochi benefici, non solo sul versante del tanto dibattuto rilancio turistico del territorio, ma sulla qualità dell’aria e della vita dei cittadini. Lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio di fine anno ha richiamato l’attenzione sulla necessità di contenere gli inquinamenti da idrocarburi e dal traffico, utilizzando di più il trasporto pubblico, ma per questo, deve essere efficiente ed ecologico e nella nostra provincia, non è né l’uno, né l’altro. Siamo convinti, che una politica seria e lungimirante per il territorio, parte da scelte condivise ed innovative, da parte della Regione, dei Comuni, dello Stato. Per questo riteniamo necessaria una seria riflessione che scevra da ogni pregiudizio e preconcetto, elabori un progetto di fattibilità per la riattivazione della Ferrovia Fano-Urbino. 
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08/01/2016 Una sanita’ nel caos
Nel mese di dicembre la CISL di Pesaro - Urbino aveva lanciato un grido di allarme sulla situazione del servizio sanitario della provincia. Purtroppo i rischi segnalati allora si sono puntualmente concretizzati con l’inizio dell’anno e, forse, la situazione è andata oltre ogni più pessimistica previsione. Una delibera regionale di fine anno approvata approfittando del fatto che i cittadini marchigiani erano distratti in quanto si apprestavano a celebrare le imminenti festività natalizie, ha ulteriormente complicato la situazione. Le Case della Salute sono diventate “Ospedali di Comunità”; un cambio di nome senza definirne né i contenuti né i servizi erogati ai cittadini. L’entroterra pesarese è stato ulteriormente privato dei servizi più elementari e necessari, continuando a subire un pericoloso svuotamento di offerta sanitaria. La cosiddetta Azienda Ospedaliera Marche Nord, che ormai può considerarsi una sorta ectoplasma mai esistito, ha comportato la destrutturazione dei due nosocomi di Pesaro e Fano che non riescono più a dare risposte adeguate a chi ne ha bisogno, sia a causa della disorganizzazione che per la cronica carenza di personale, conseguente anche alla “fuga” di diversi professionisti: il risultato è che i cittadini sono costretti a rivolgersi sempre più spesso fuori regione con pesanti disagi e costi di trasferimento. La mobilità passiva, pertanto, determina una vera e propria emorragia di risorse che la Regione Marche è costretta a devolvere alle regioni limitrofe. Nel frattempo il tanto decantato “decalogo” che avrebbe dovuto invertire la tendenza delle liste di attesa, non decolla e, soprattutto non produce effetti. Il colpo di grazia è poi arrivato quando la Regione, con un vero e proprio colpo di mano, ha deciso di avocare all’ASUR l’unico livello di contrattazione, con conseguenze gravi per la gestione delle situazioni periferiche. A tal punto è lecito chiedersi a che servono le Aree Vaste se, come abbiamo già segnalato a dicembre sono etero dirette dall’ASUR attraverso un miope centralismo burocratico ed è stata loro sottratta persino la contrattazione? Insomma, il 2016 è iniziato creando un vero e proprio caos nella sanità ed in particolare in quella pesarese, tanto che diversi Amministratori Locali stanno manifestando il loro dissenso e preoccupazione per quanto sta accadendo. Il caos poi è ulteriormente incrementato da interventi a conferma e smentita delle decisioni assunte da parte delle autorità della Regione. La CISL della provincia di Pesaro non può non denunciare tale stato delle cose ed esprimere una forte preoccupazione, sottolineando anche l’esigenza di avviare una forte mobilitazione che coinvolga gli Operatori Sanitari ed i Cittadini; i primi costretti a sopperire alla carenza di personale ed alla disorganizzazione dei servizi impegnandosi al limite delle possibilità, i secondi ad emigrare in altre regioni per potersi curare con tempestività ed adeguatezza. Il 22 gennaio prossimo le Organizzazioni Sindacali pesaresi sono state convocate, dopo averne fatto da tempo richiesta, dai Direttori dell’Area vasta 1 e Dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord ed in quella occasione saranno ribadite le richieste già avanzate a suo tempo: 1) Dove , come, quando e con quali risorse si costruirà il nuovo Ospedale Marche Nord? 2) Nel frattempo come si intende organizzare il servizio sanitario nelle due strutture e che soluzione si intende dare al posizionamento dei diversi servizi (vedi il punto nascita) ? 3) Come si intende organizzare il sistema delle reti cliniche, ed il sistema di presa in carico? 4) Che ruolo avranno gli ospedali di Urbino e Pergola? 5) Dove si posizioneranno la case della salute oggi diventate “ospedali di comunità” e con quali prestazioni sanitarie? 6) Quale dovrà essere il ruolo del privato nella sanità pesarese?Attendiamo risposte concrete e credibili. Il tempo dei proclami delle chiacchiere e delle decisioni poi smentite è terminato, occorrono fatti e risposte alla domanda di salute degli abitanti della provincia di Pesaro!I Responsabili AST Fano Pesaro Urbino (Giovanni Giovanelli - Gabrio Maria Tonelli  - Leonardo Piccinno )
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07/01/2016 Mobilitazione unitaria sulla sanità: i sindacati incontrano la Regione
Venerdì 15 gennaio in mattinata, ad Ancona, si terrà un’assemblea delle Segreterie regionali di Cgil Cisl Uil Confederali, dei Pensionati e di Categoria del Pubblico impiego, insieme a tutte le circa 150 Rappresentanze Sindacali Unitarie del personale del Comparto Sanità. L'incontro rappresenta la prima tappa dell'annunciato percorso di mobilitazione unitaria contro le decisioni che la Regione ha adottato sulla sanità a ridosso delle festività natalizie e per sostenere una vera riforma in sanità che garantisca migliori servizi ai cittadini. Sotto accusa in primo luogo la Deliberazione legislativa del 23 dicembre scorso, con la quale è stata modificata la legge regionale n. 13/03, accentrando presso l'ASUR la contrattazione decentrata e sottraendo alle RSU elette in Area Vasta la relativa titolarità contrattuale. Al centro delle critiche anche i provvedimenti con i quali, negli stessi giorni, la Giunta regionale e l'Asur hanno impresso una svolta unilaterale su almeno tre temi cruciali della riorganizzazione sanitaria. L'attivazione delle reti cliniche (Delibera 1183/15 e Determina 916/15) comporterà profondi cambiamenti nell'assetto dell'offerta di servizi ospedalieri, a partire dalla riorganizzazione dei Punti Nascita, che a regime saranno ridotti a 7 in tutto il territorio regionale, che delineano assetti organizzativi non in grado di dare equilibrio e sostenibilità agli interventi previsti, senza pregiudicare la qualità dei servizi e le condizioni di lavoro degli operatori. Gli ospedali di comunità, così come descritti dalla Determina 914, presentano differenze significative rispetto a quanto previsto dall'originario progetto di riduzione della frammentazione ospedaliera determinando una incertezza proprio sul ruolo che tali strutture avranno, ed in particolare su quello che i Punti di Primo Intervento Territoriale assumeranno all'interno della rete dell' emergenza-urgenza. Il rischio è che presso questi presidi non sia sempre possibile garantire l'assistenza notturna, affidata al personale sanitario dei Mezzi di soccorso e che su questa base il progetto di implementazione dei servizi territoriali risulti troppo debole, rispetto alle esigenze espresse dai territori, soprattutto delle aree interne. La Regione si era impegnata a presentare ai sindacati entro dicembre una proposta complessiva contenente gli interventi di rafforzamento dei servizi per il 2016, ad iniziare dalle risorse per potenziare i servizi territoriali (contenimento delle liste d’attesa, residenzialità e semi-residenzialità extraospedaliera, nuove case della salute, assistenza domiciliare, prevenzione) e le conseguenti azioni a favore del personale, ma al momento nulla si è visto. Nel frattempo non ha trovato ancora una risoluzione definitiva la questione delle tariffe e del fondo di solidarietà per i servizi residenziali e semi-residenziali, con il rischio di pesanti ricadute in termini di incremento di costi a carico delle famiglie. Su queste e su molte altre criticità restiamo in attesa di risposte, per ottenere le quali abbiamo chiesto un incontro urgente con i Presidenti della Giunta e del Consiglio regionale e della IV Commissione assembleare, accordato per il prossimo lunedì 11 gennaio. Senza risposte convincenti da parte loro, la mobilitazione proseguirà in modo diffuso ed incisivo.
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07/01/2016 First Cisl: risparmiatori diventino azionisti della Nuova Banca Marche
La Cisl guarda avanti e avanza una proposta concreta per i detentori di obbligazioni subordinate ed azioni, ovviamente non professionali e non istituzionali, delle vecchie banche “salvate”: diventare azionisti delle quattro “Nuove Banche” nate il 23/11/2015, acquisendo così, giuridicamente, in conformità~al decreto che recepisce la Direttiva europea (Brrd), un diritto patrimoniale proporzionale all’investimento effettuato. Nel progetto proposto dalla First Cisl, le Nuove Banche provvederebbero a rimborsare i risparmiatori titolari del diritto, iniziando dagli obbligazionisti fino agli azionisti, sulla base dei benefici che deriverebbero da: - una riserva del 50% degli utili prodotti dalle nuove banche; - plusvalenze relative alla vendita delle stesse; - eventuale maggior recupero dei crediti deteriorati delle “vecchie banche”, ora trasferiti alla c.d. Bad Bank. «Una proposta di sistema, responsabile e trasparente - afferma Giovanni Carlini, First Cisl Marche - che non andrebbe a contrastare con le norme U.E. sugli aiuti di stato né con quelle della BRRD (c.d. bail in), e permetterebbe di dare risposte concrete a chi ad oggi ha perso tutto. Speriamo questa volta di essere ascoltati, non come nel 2011 quando da soli avevamo espresso forti perplessità~sulla gestione aziendale in occasione della cessione del patrimonio immobiliare (immobili strumentali). Operazione discutibile - continua Carlini - che caricò la Banca di costi impropri tant’è che nel confronto sul piano industriale 2012-2013 emersero una serie di problematiche ed incoerenze interne che come categoria sindacale portammo all’attenzione anche degli attori sociali ed economici regionali, nonostante la "tranquillità" dei vertici aziendali». «Va ricordato che all’inizio del 2012 Banca Marche procedette ad un ulteriore rafforzamento con un aumento di capitale, che si rivelò poi inadeguato, al quale aderirono le Fondazioni e tutto il mondo delle famiglie e delle imprese regionali e non solo, compresi i piccoli risparmiatori tra cui molti dipendenti della Banca, sottoscrittori di azioni e obbligazioni. – ribadisce Carlini, First Cisl – Ma già nel mese di dicembre 2012 iniziarono ad affiorare le gravi difficoltà~ di bilancio riconducibili anche a precise responsabilità dei vertici aziendali nelle politiche gestionali, che subito denunciammo pubblicamente». «Oggi siamo impegnati a dare gambe alla nostra proposta per uscire dalle storture del decreto "Salvabanche", che ci sembra costruito piuttosto come "salva manager" con costi a carico dei risparmiatori incolpevoli, per questo - conclude Carlini - chiediamo a tutti di aderire alla petizione online http://www.fiba.it/nazionale/pagine/aderisci-anche-tu-alla-proposta-first-cisl oppure scrivendo un breve messaggio di adesione, con nome e cognome, a: salvabanche@firstcisl.it». L'INTERVISTA DI ALESSANDRO RANIERI (RADIO ARANCIA) A GIOVANNI CARLINI
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30/12/2015 Salva Banche: First Cisl lancia il piano di ristoro per i risparmiatori
  «La First-Cisl - dichiara il Segretario Generale Giulio Romani – propone che i detentori non professionali e non istituzionali di obbligazioni subordinate ed azioni di B.Etruria, B.Marche, CariChieti e CariFerrara diventino azionisti delle 4 "nuove Banche" nate il 23 novembre 2015, acquisendo pertanto, giuridicamente, un diritto patrimoniale in proporzione all’investimento ed in conformità al decreto che recepisce la Direttiva europea (Brrd)». Le 4 nuove banche provvederebbero poi a rimborsare i risparmiatori titolari del diritto iniziando dagli obbligazionisti fino agli azionisti, sulla base dei benefici derivanti sia da una riserva del 50% degli utili prodotti che dalle plusvalenze relative alla vendita delle stesse, oltre che dal maggior recupero dei crediti deteriorati delle “vecchie banche”. Questa sarebbe una vera operazione di sistema responsabile e trasparente. Appoggia la nostra iniziativa compilando il modulo online in questa pagina: http://www.fiba.it/nazionale/pagine/aderisci-anche-tu-alla-proposta-first-cisl oppure scrivendo un breve messaggio di adesione, con nome e cognome, a: salvabanche@firstcisl.it
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29/12/2015 Banca Marche, quale difesa per i risparmiatori? Incontro Pubblico a Loro Piceno
  Questa sera, martedì 29 dicembre 2015,  alle ore 21,30 presso la sala Consiliare del Comune di Loro Piceno (MC), incontro pubblico su " Banca Marche, quale difesa per i risparmiatori?"promosso dall'amministrazione comunale per  fare chiarezza sul Decreto cosiddetto  “Salva Banche” e la Legge di Conversione votata in questi giorni in Parlamento. Interverranno: Presidente Associazione DipendiAmo BancaMarche, Sandro Forlani, Associazione Azionisti Privati Banca Marche, Segretario Regionale Bancari First Cisl, Giovanni Giannuario Regionale  Unione  Nazionale  Consumatori,  Avv.  Corrado Canafoglia Senatore Mario Morgoni, PD Segretario regionale Lega Nord, Luca Rodolfo Paolini Consigliere Regionale 5 Stelle, Sandro Bisonni
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28/12/2015 Sanità Marche, la Regione scippa la contrattazione in Area Vasta. Sindacati sul piede di guerra
«Alla vigilia di Natale,  il Consiglio Regionale, all'interno della proposta di legge n.25, in tema di sanità  ha stravolto il sistema di contrattazione della Aree Vaste e l’assegnazione del personale all’ASUR,  facendo passare questa operazione per mera "manutenzione legislativa”» denunciano Cgil,Cisl, Uil Marche e i sindacati di categoria Fp Cgil, FpCisl e Uilp Uil Marche. «Senza alcun coinvolgimento ed informativa sindacale, infatti, i consiglieri di maggioranza hanno votato una legge che sottrae di fatto alle Rsu, democraticamente elette nel marzo scorso in tutte le 5 Aree Vaste della Marche, la  titolarità contrattuale, per  riservare ogni potere in materia, alla sola Asur. - sottolineano i sindacati -  Con la legge così approvata si arriva a mettere a rischio la sede di servizio del personale, esponendolo a mobilità indiscriminata.» La Regione, invece di aderire alla richiesta sindacale  di avviare un confronto per definire in maniera organica ed equilibrata un più efficace sistema di relazioni sindacali nella sanità’ regionale, ha deciso “di soppiatto" di mantenere le Aree Vaste svuotandole, però,  del  potere di confronto e partecipazione sindacale e della gestione degli operatori, annullando  quella quota  di autonomia dei territori, fino ad oggi garantita dalle norme. «Se il Presidente della Regione e la sua maggioranza pensano che le Aree Vaste non servano più,  abbiano il coraggio di affermarlo, cominciando a  tagliare i costi della dirigenza. Se, al contrario, hanno deciso di tenerle in piedi, devono garantire la permanenza, a quel livello,  del confronto e della contrattazione. - ribadiscono  i sindacati -  Il sistema delle relazioni sindacali in Area Vasta, pur tra mille difficoltà, ha garantito finora l’erogazione dei servizi agli utenti marchigiani nonostante i tagli delle risorse umane ed economiche che si sono abbattuti sul sistema sanitario. Solo i sacrifici dei lavoratori e il grande senso di responsabilità degli operatori e delle rappresentanze sindacali hanno garantito la massima assistenza ai pazienti in questi anni.» La legge votata il 23 dicembre scorso dal Consiglio Regionale non tiene in alcun conto questo aspetto ed è  per Cgil,Cisl, Uil Marche e Fp Cgil, FpCisl e Uilp Uil Marche un evidente ed inaccettabile attacco ai lavoratori e ai loro rappresentanti. I sindacati respingono al mittente questo brutto "regalo" di Natale, volutamente nascosto all'interno di un provvedimento approvato alla vigilia delle feste, quando i riflettori erano puntati sul Bilancio, e denunciano, oltre alla gravissima scorrettezza nel metodo, la superficialità, l'assenza di organicità e il profilo di illegittimità, del provvedimento.« Per gestire le innumerevoli problematiche presenti in ogni Area Vasta vi è la necessità di un confronto sindacale articolato che non può' certo essere quello centralizzato in Asur. - concludono Cgil,Cisl, Uil Marche e Fp Cgil, Fp Cisl e Uilp Uil Marche  - Come si può sensatamente ipotizzare una contrattazione decentrata in Asur, coinvolgendo in un unico tavolo, su problematiche diverse, i circa 150 rappresentanti eletti in ogni territorio?» Assunzioni con il contagocce, esproprio della contrattazione, liste d’attesa insostenibili, chiusura di reparti mentre i nuovi servizi non si vedono, mobilità territoriale dei lavoratori non regolata è questa la Sanità del prossimo futuro per i 20.000 lavoratori del comparto e per i cittadini marchigiani? Cgil,Cisl, Uil Marche e Fp Cgil, Fp Cisl e Uilp Uil Marche  chiedono alla Regione di ritirare il provvedimento che risulta essere  un vero e proprio schiaffo ai lavoratori e alle loro rappresentanze sindacali e per sostenere questa richiesta lanceranno una specifica campagna di mobilitazione di tutti gli operatori sanitari con il coinvolgimento delle istituzioni locali e dei cittadini. https://youtu.be/Je8C4QCqzAA
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23/12/2015 Nuove assunzioni all 'Ariston Thermo Group
Al via 23 nuove assunzioni a tempo indeterminato presso gli stabilimenti  della Ariston Thermo Group, di Genga, Cerreto D’Esi, Osimo e Thermowatt di Arcevia. Assunzioni previste  dal contratto integrativo aziendale firmato tra la Ariston Thermo Group e i sindacati di categoria , lo scorso maggio 2015, che prevede, entro il 2017, l’assunzione a tempo indeterminato di 40  lavoratori.  «In un territorio duramente colpito dalla crisi – afferma Andrea Cocco segretario della Fim Cisl Marche - questi segnali positivi ridanno  speranza. Le nuove assunzioni sono il frutto del contratto integrativo aziendale che oltre a prevedere, per gli  oltre 1000 dipendenti Ariston e Thermowatt, salario aggiuntivo al contratto nazionale di categoria, offre nuove opportunità di lavoro in maniera stabile presso i stabilimenti del gruppo. L’Ariston Thermo è una azienda che sta investendo in processi produttivi ed in nuovi prodotti negli stabilimenti marchigiani – conclude Cocco - ciò permette di dare respiro ad un territorio appesantito dalla crisi e  al sindacato di continuare  a lavorare per una contrattazione  positiva.»                   
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21/12/2015 5 Minuti Cisl: Crack Banca Marche e sciopero nazionale del commercio
Crack Banca Marche, la doppia beffa per circa l’80% dei dipendenti, l’appello della Cisl. Al via in tutte le Marche le azioni di Adiconsum per gli azionisti-obbligazionisti. Le interviste a Stefano Mastrovincenzo,segretario generale Cisl Marche, Giovanni Gianuario, segretario generale First Cisl Marche e Loredana Baldi, Adiconsum Marche. Sabato 19 dicembre #fuoritutti sciopero nazionale del settore commercio contro il mancato rinnovo del contratto per i dipendenti delle imprese aderenti a Federdistribuzione, Confesercenti e della distribuzione cooperativa. L' intervista a Selena Soleggiati segretario regionale Fisascat Cisl Marche.
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21/12/2015 In migliaia a Milano per lo sciopero del commercio
Il 19 dicembre hanno scioperato i dipendenti delle imprese che aderiscono a Federdistribuzione, a Confesercenti e delle imprese della distribuzione cooperativa. A Milano si è svolta la manifestazione nazionale organizzata da Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil che ha visto la partecipazione di 10 mila persone. In concomitanza con la manifestazione nazionale, si sono tenuti presidi dei lavoratori davanti ai centri commerciali delle Marche. La protesta è stata decisa perché le imprese chiedono di ridurre salario e diritti: da due anni sono aperte le trattative per il rinnovo del contratto nazionale e l'unica strategia che le imprese continuano a portare avanti è quella di risparmiare su chi lavora. Per questo motivo hanno protestato le lavoratrici ed i lavoratori che svolgono con dedizione il proprio lavoro nei supermercati e nei negozi, quelli che negli uffici operano affinché tutto funzioni, quelli che nei magazzini movimentano migliaia di prodotti: centinaia di migliaia di persone che consentono ogni giorno che la merce arrivi dal produttore al consumatore L'esito dello sciopero del 7 novembre ha rafforzato anche nella distribuzione cooperativa le ragioni della mobilitazione. Le imprese cooperative dichiarano di voler rinnovare il contratto, ma non intendono fare passi indietro sulle loro richieste in ordine: - all'applicazione del divisore orario maggiore a tutte le lavoratrici ed i lavoratori; - all'indiscriminato superamento del pagamento delle assenze brevi per malattia; - all'eliminazione dei livelli intermedi del terzo e quarto; - alla riduzione delle maggiorazioni per il lavoro domenicale, straordinario, notturno; - all'introduzione di un sistema generalizzato di deroghe al CCNL per il Mezzogiorno; - al minor riconoscimento dei permessi retribuiti per i dipendenti delle piccole cooperative; - all'ampliamento dell'applicazione delle previsioni contrattuali in materie di piccole cooperative anche ad imprese grandi. Elementi su cui le rappresentanze dei lavoratori hanno ampiamente argomentato, manifestando l'indisponibilità ad annullare anni di contrattazione che hanno determinato un elemento distintivo della cooperazione nel rapporto con i propri dipendenti. Le organizzazioni sindacali ritengono che la dichiarazione fatta dalle associazioni cooperative di voler rinnovare il contratto deve concretizzarsi in un cambio di passo che permetta di riaprire la trattativa in modo costruttivo. al silenzio assordante delle nostre controparti, la risposta non può che essere lo sciopero. Le lavoratrici e i lavoratori sanno che questo ha arrecato disagio a chi in questi giorni di Natale voleva approfittare per fare acquisti, ma siamo certi che il cliente ha compreso che non c'è altro modo per farsi ascoltare: siamo sicuri che anche il cliente vuole entrare in punti vendita in cui è certo che la dignità di chi lavora non sia messa in discussione. LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A MILANO          LE MOBILITAZIONI NELLE MARCHE
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16/12/2015 First Cisl: Doppia beffa per i dipendenti di Banca Marche
In merito alla grave situazione dei quattro istituti di credito tra cui Banca Marche, oggetto di un discusso decreto del Governo, «si assiste ormai da giorni sugli organi di informazione ad un susseguirsi di slogan, interventi di varia natura spesso tesi a cavalcare a fini elettoralistici le legittime rimostranze di azionisti e obbligazionisti penalizzati, tentativi di scaricabarile, reciproche accuse di responsabilità - dichiara Gianni Gianuario, segretario generale First Cisl Marche -. In attesa che le Procure che stanno cercando le responsabilità per il dissesto finanziario di Banca Marche completino quanto prima la loro opera, sarebbe necessario che si possa realizzare un contesto più responsabile in cui, alle analisi seguano proposte affinché quanto accaduto non possa ripresentarsi in futuro». Nell’immediato, almeno per quanto attiene il contesto regionale marchigiano e quindi Banca Marche, «va fatta chiarezza sulle responsabilità che in questi giorni sembrano colpire l’obiettivo sbagliato. I lavoratori di Banca Marche, così come i colleghi degli altri istituti, sono vittime di un’allegra gestione fatta da personaggi, talvolta persino indicati dalla politica». All’ex direttore Bianconi, oggi additato come principale responsabile di tale grave situazione, andrebbero accomunati  anche i vari presidenti, i loro vice, e i consiglieri di Banca Marche, che «lo hanno dapprima scelto e poi lasciato libero di procedere alla distruzione di quel “gioiello” di cui le Marche potevano vantarsi». Non meno responsabili sono le Fondazioni “CR Jesi”, “CR Pesaro”, “CR Macerata” e “CR Fano”  proprietarie della Banca e «poco attente alla gestione del loro patrimonio - prosegue Gianuario -. Il management aziendale, i dirigenti di più alto grado che collaboravano con Bianconi, solo ora prendono le distanze: se non si sono accorti della qualità della gestione è grave, ma se hanno taciuto è anche peggio».   Oggi assistiamo ad un tiro al bersaglio nei confronti dei dipendenti doppiamente truffati: «in primo luogo - ricorda il segretario della First - perché 2.210 su un totale di 2.800 lavoratori, quasi l’80%,  hanno investito i propri risparmi nell’azienda dove lavorano e poi perché al fine di garantirsi l’occupazione hanno già da tempo anche dovuto ridursi le retribuzioni. Il bersaglio è sbagliato e lo ribadiamo a gran voce: sarebbe come prendersela con il commesso della panetteria se il pane aumenta o addirittura se è troppo cotto». L’unico “patrimonio certo” rimasto a questa Azienda di credito è la forza lavoro, il suo personale. «Purtroppo nel terzo millennio il populismo colpisce spesso l’innocente, in questo caso i bancari stando rispondendo in prima persona  per chi li ha gestiti male ed anche per chi aveva la responsabilità di vigilare, a partire dalla Banca d’Italia, che  ha vigilato male». Va sottolineato inoltre l’inutilità della nomina dei due commissari da parte della Banca d’Italia illudendo così la clientela ed i lavoratori su un possibile salvataggio di Banca Marche, «che nei fatti non c’è stato». Ora sarebbe auspicabile una seria gestione della “bad bank” al fine di redistribuire l’utile della stessa a chi, ignaro e incolpevole, ha pagato per questa situazione.
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15/12/2015 Vertenza Ganzo Srl, domani incontro in Regione
La Ganzo srl, azienda della valle del jeans di Urbania, in data 4/12/2015 ha avviato una procedura di mobilità per cessazione dell'attività,  per  tutti i 62 lavoratori. Domani  16 dicembre, a partire dalle ore 14,00 è previsto un incontro, presso l’assessorato regionale al lavoro, tra  l’assessore regionale Loretta Bravi, i sindacati di categoria  Filctem Cgil - Femca Cisl , le rispettive Rsu e i rappresentanti della Ganzo srl  per  trovare soluzioni alternative ed impegni da far prendere alla ditta, onde evitare un impatto sociale non indifferente sul territorio  di Urbania ed in parte su quello di Fermignano. «La situazione ci preoccupa tantissimo – affermano i sindacati di categoria  Filctem Cgil - Femca Cisl - perché la forte crisi che da anni registra il settore tessile non si arresta per una "spietata" delocalizzazione verso i cosiddetti paesi a basso costo.»
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15/12/2015 First Cisl: proposte per salvare i clienti delle banche insolventi
«L'impostazione del decreto salvabanche sta generando, in conseguenza al diffondersi di sentimenti di rabbia e paura nella clientela dei quattro istituti coinvolti, una serie di comportamenti comprensibili, ma ingiustificati che vanno dalla corsa al ritiro dei depositi costituiti presso le banche oggetto del provvedimento ad atteggiamenti ingiustamente ritorsivi nei confronti dei dipendenti delle stesse, spesso a loro volta vittime anche nella veste di risparmiatori. Le soluzioni per compensare l'azzeramento del valore di azioni e obbligazioni subordinate detenute dai piccoli risparmiatori (retail) delle quattro banche c.d. 'in risoluzione', in realtà, esistono e non prevedono l'utilizzo di soldi pubblici»,  commenta Giulio Romani, Segretario Generale FIRST-CISL. «I detentori non professionali e non istituzionali di obbligazioni subordinate e di azioni, in proporzione al valore di investimento originario in detti strumenti - spiega Romani - potrebbero divenire titolari di azioni delle quattro nuove banche, in conformità con il decreto attuativo della direttiva comunitaria BRRD. Le azioni così assegnate apparterrebbero a categorie diverse a quella riferibile alle azioni detenute dal Fondo di Risoluzione: non avrebbero, infatti, diritto di voto, ma solo diritti patrimoniali limitati». Tali diritti patrimoniali consisterebbero in benefici: - rivenienti dai crediti che ciascuna 'nuova banca' ha nei confronti dell'unica bad bank creata, qualora i valori di realizzo delle sofferenze risultassero superiori a quelli di conferimento iniziale (pari complessivamente ad euro 1,5 miliardi, a fronte di un valore nominale di euro 8,5 miliardi); - collegati alle eventuali plusvalenze derivanti dalle vendita delle 'nuove banche'; - relativi ad una riserva del 50% degli utili prodotti dalle quattro 'nuove banche'. In definitiva, sarebbero le quattro nuove banche ad erogare dei benefici patrimoniali ai piccoli risparmiatori, in corrispondenza del verificarsi degli eventi sopra descritti, sino al rimborso integrale del capitale inizialmente investito, seguendo un ordine di correlazione al rischio associato, ex-ante, allo strumento finanziario originario, dal più basso al più alto; prima, cioè, si rimborsano le obbligazioni subordinate con un rischio di subordinazione più basso, poi quelle con grado di subordinazione più alto, per passare, infine, alle azioni. «Riguardo alle probabilità che si verifichino gli eventi che farebbero scattare la distribuzione dei denari ai piccoli risparmiatori - continua Romani - è opportuno ricordare l'esperienza positiva della Società di Gestione degli Attivi del Banco di Napoli, in ordine ai tassi di recupero, notevolmente superiori alle iniziali previsioni, delle attività deteriorate che vi furono conferite; situazione che potrebbe ripetersi visto che il valore di conferimento delle sofferenze delle quattro "vecchie" banche è inferiore a un quinto del valore nominale delle sofferenze stesse. Inoltre, dalla vendita delle quattro 'nuove banche', vista la bassa rischiosità degli attivi e considerato il recupero della fiducia dei risparmiatori che si registrerebbe, in caso di attuazione delle soluzioni proposte, è lecito attendersi un valore di realizzo superiore al capitale conferito dal fondo di risoluzione». In ogni caso, qualora le vendite si realizzassero in tempi così brevi da non avere modo di maturare utili e plusvalenze, l'impegno di ristoro dei piccoli obbligazionisti ed azionisti delle banche, oggi in liquidazione coatta amministrativa, potrebbe essere messo in carico al cessionario o acquirente delle nuove banche, con modalità e tempistiche coerenti con le legittime attese generate dagli originari strumenti finanziari detenuti. Le tre suddette modalità di ristoro del valore di investimento originario (plusvalenza nel valore delle banche vendute, utili prodotti dalle stesse e plusvalenze nel recupero dei crediti ceduti alla bad bank) continuerebbero a concorrere indistintamente allo scopo, «ragion per cui - conclude Romani - gli acquirenti delle nuove banche, nel caso in cui dovessero sopportare un eventuale onere di rimborso residuale verso i piccoli risparmiatori, sarebbero ulteriormente motivati a recuperare un valore superiore a quello di iniziale conferimento delle sofferenze nella bad bank. Ciò potrebbe tradursi in un'ulteriore spinta per operare al meglio, anche nell'interesse di tutta la comunità dei territori di riferimento. È indubbio che un meccanismo così articolato si configurerebbe come una vera operazione di sistema caratterizzata da responsabilità e trasparenza».
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15/12/2015 Giovani disabili modelli per un giorno allo Ial di Falconara
Domani 16 dicembre lo Ial di Falconara Marittima ospiterà i ragazzi del Centro Diurno Socio Educativo Il Casolare e della Cooperativa La Casa della Gioventù di Senigallia che si offriranno come “modelli” per gli allievi del corso acconciatori. L’iniziativa vedrà al mattino il coinvolgimento di cinque ragazzi del Casolare, Centro in convenzione con il Comune di Senigallia che si occupa di persone con disabilità medio-grave, di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Nel pomeriggio, invece, sarà la volta di sei ragazzi della Cooperativa La Casa della Gioventù, una Onlus che da trent’anni opera per il benessere della comunità in cui vive svolgendo servizi a disabili, a bambini e ragazzi, a giovani in difficoltà. Gli ospiti saranno modelli  d’“eccezione” per gli undici aspiranti acconciatori che frequentano il corso dello Ial di Falconara sotto la guida dei docenti di Laboratorio, Angela Lepri e Roberto Acquaroli. Gli allievi, che hanno già maturato esperienze in stage lavorativi,  hanno realizzato “giornate aperte” durante il primo anno di formazione.
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14/12/2015 Dall'autovalutazione d'istituto al piano triennale d'offerta formativa
La Segreteria Regionale Cisl Scuola Marche, in collaborazione con Irsef- Irfed Marche, organizza per martedì 15 dicembre, dalle ore 15,30 alle ore 18,30, presso il Conero Break di Ancona (via Luigi Albertini 6, nei pressi dell'uscita autostradale Ancona Sud) un seminario di formazione, che affronta il tema della programmazione dell'offerta formativa triennale a partire dalla lettura del Rapporto di Autovalutazioe (Rav). Relatrice dell'incontro l'Ispettrice dell'Usr Abruzzo Marinella Spinosi, Dirigente tecnico dell'Usr Abruzzo. L'incontro, rivolto principalmente ai Dirigenti Scolastici ed alle funzioni strumentali impegnate nella elaborazione del PTOF, è il primo di una serie di altri appuntamenti di approfondimento della Legge 107 che verranno proposti a partire dal mese di gennaio, in particolare verranno affrontati i temi relativi al Comitato di Valutazione sia per gli aspetti legati al merito che per quelli legati all'anno di formazione e di prova.
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14/12/2015 Furlan: «Creditori diventino azionisti dei nuovi istituti»
«La rabbia dei piccoli risparmiatori delle quattro banche locali affondate da una gestione a dir poco scandalosa, è pienamente legittima e giustificata. Non abbiamo saputo costruire un sistema nuovo della finanza e del credito, omogeneo a livello europeo, per ridurre i rischi di crack e circoscriverne le conseguenze». Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan scrive a "L'Unità" per indicare un nuovo modello di governance del sistema del credito. «Bisogna separare le banche d'affari da quelle d'investimenti - spiega la Furlan - modificare i criteri di vendita dei titoli e delle obbligazioni a rischio, porre un tetto preciso alle retribuzioni dei manager, cambiare la "governance" favorendo la partecipazione dei lavoratori e dei cittadini negli organismi di controllo e di indirizzo delle banche. La partecipazione e la democrazia economica sono l'antidoto alla gestione clientelare del credito». Il segretario della Cisl propone infine di far diventare «azionisti delle quattro nuove banche i risparmiatori non professionali e non istituzionali di obbligazioni in proporzione al valore dell'investimento originario» per evitare di scaricare sulla collettività il costo del salvataggio di Banca Marche, Banca Etruria, Cariferrara e CariChieti.
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14/12/2015 Banca Marche: l'appello di Mastrovincenzo alla politica
«Non è possibile che siano gabbati i risparmiatori e che anche l'occupazione sia a rischio: la politica deve usare tutti i canali possibili per dare ristoro ad azionisti e obbligazionisti e per tutelare i posti di lavoro». Il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo, lancia un appello alla politica dopo il salvataggio di Banca Marche: operazione che ha visto azzerati i risparmi dei piccoli investitori e che non ha messo del tutto al sicuro il futuro lavorativo dei dipendenti, molti dei quali, ricorda Mastrovincenzo, sono anche titolari di azioni e obbligazioni del vecchio istituto.  
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11/12/2015 Vittoria della Fim alle Elezioni Rsu Ariston Thermo Genga
La Fim Cisl vince le elezioni RSU nello stabilimento Ariston Thermo di Genga ottenendo 101 voti su 203 votanti. Sono stati eletti per la Fim Cisl due RSU, Giuseppe Bussoletti e Filippo Siciliano. mentre Paolo Olivanti è stato eletto per la Fiom Cgil. La Fim Cisl ringrazia i lavoratori di Ariston Thermo Genga per la fiducia accordatagli.
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10/12/2015 Giorgetti e Santini,Fai Cisl Marche, ospiti a Buonasera Marche èTvMarche
Vertenza lavoratori Associazione allevatori Marche, dragaggio Porti, situazione porto Porto San Giorgio, rinnovo contratti settore agricolo, andamento settore pesca nelle Marche, Piano regionale sviluppo rurale e caporalato, lavoro nero, voucher: la tendenza regionale. Le interviste a Giuseppe Giorgetti e Danilo Santini segretari regionali Fai Cisl a cura di Giulia Boschi, èTvMarche ch12.https://youtu.be/C6Zv_oESyM4
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09/12/2015 Sciopero dei lavoratori della Fondazione Don Gnocchi
Il giorno 11 dicembre sarà sciopero generale nazionale per l’intera giornata in tutti i centri della Fondazione Don Gnocchi, compreso il grande centro Bignamini di Falconara e i sette ambulatori diffusi nelle province di Ancona e Pesaro. In tutto nelle Marche, la Fondazione occupa circa 250 lavoratori il cui contratto nazionale della Sanità Privata che prevede 36 ore settimanali è stato prima disdetto dell’Azienda e poi sostituito con un altro, a 38 ore e stipendi più bassi per i nuovi assunti, senza alcun reale confronto con le organizzazioni sindacali. La Fondazione Don Gnocchi aveva affermato di attraversare, dal 2013, a livello nazionale, una situazione di crisi finanziaria, focalizzata principalmente nelle strutture della Lombardia, che ha portato le organizzazioni sindacali a sottoscrivere specifici accordi per tentare di affrontare le difficoltà dichiarate. Già da gennaio 2013, con l’introduzione di 80 ore aggiuntive gratuite e la decurtazione di 2 giornate di ferie all’anno, l’azienda ha potuto recuperare a livello nazionale circa 3 milioni di euro sul costo del lavoro. Sacrifici a cui hanno preso parte anche i lavoratori marchigiani pur essendo le nostre strutture in sostanziale equilibrio economico. Ora dal 6 dicembre è operativa la disdetta del contratto nazionale e la sua sostituzione con un altro contratto, meno oneroso per l’azienda, senza che vi sia stato alcun reale confronto con le organizzazioni sindacali. Va ricordato che la Regione Marche ha assegnato nel 2015 alla Fondazione un budget che ha superato i 9,5 milioni di euro (DGR 1749/2011 e 1064/2014) e che queste risorse prevedevano un costo del lavoro parametrato su un contratto di riferimento che era quello della sanità privata (AIOP ARIS Fondazione Don Gnocchi), le retribuzioni del quale erano agganciate ai salari dei lavoratori della sanità pubblica. Per chiedere alla Fondazione l’avvio di un vero confronto con il sindacato sulle soluzioni da adottare per contrastare la crisi, senza passare attraverso l’antica ricetta del dumping contrattuale e per evitare pericolose rincorse al ribasso, i lavoratori del gruppo Don Gnocchi sciopereranno l’ 11 Dicembre e effettueranno dalle ore 11.00 un presidio presso la Regione Marche per chiedere che la stessa si faccia parte attiva nella difficile vertenza. Cgil, Cisl e Uil di categoria hanno chiesto al Presidente Ceriscioli di essere ricevuti nella giornata dell’11 ed hanno scritto una nota a Monsignor Menichelli.
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09/12/2015 Conoscere l'Alzheimer: aspetti medici, psicologici e socio sanitari
L’Alzheimer rappresenta il 50-60% delle demenze e interessa 46,8 milioni di persone nel mondo. E se la cifra è già di per sé impressionante, sono da capogiro le previsioni per i prossimi anni, che vedono la sua diffusione in crescita di quasi il doppio ogni 20 anni, con oltre 9,9 milioni i nuovi casi di demenza ogni anno (un nuovo caso ogni 3,2 secondi). Le persone affette da questa patologia saranno 131,5 milioni nel 2050. La Malattia di Alzheimer è la forma di demenza più diffusa anche in Italia. Essa rappresenta il 54% di tutte le demenze e colpisce il 4,4% della popolazione ultra-sessantacinquenne, secondi i dati del Ministero della Salute. In Italia si stimano circa 500mila persone affette da questa Malattia. Nella provincia di Ancona all’incirca potrebbero essere 5.000 i soggetti a rischio. «È un’emergenza globale - evidenzia Antonietta Giacani della RLS FNP Ancona - un problema dalle proporzioni gigantesche di ingenti ricadute in termini di risorse economiche e sociali, che a livello mondiale ammontano a 818 miliardi di dollari». «In genere l’Alzheimer si manifesta in persone ultra-sessantacinquenni. – ribadisce Clelia Vannicola del Coordinamento Donne FNP - Le donne anziane sembrano essere maggiormente esposte al rischio di svilupparlo e l’incidenza dell’età fa crescere il rischio. Quando la malattia progredisce, la persona non riesce più a provvedere alle semplici attività di vita quotidiana e diviene interamente dipendente dagli altri, figli, parenti o assistenti familiari. È una patologia che comporta una grave non autosufficienza per la quale occorrono riposte sanitarie e sociali, come il sostegno ai familiari attraverso l’apertura di centri diurni, incontri di sostegno, supporto del volontariato». Gli aspetti medici, sociali e sanitari saranno affrontati l’11 dicembre 2015 alle ore 15.30, presso il Centro Cultura P.Pergoli di piazza Mazzini a Falconara Marittima. Interverranno il neurologo Dott. Osvaldo Scarpino, la psicoterapeuta Dott.ssa Mariangela Pietroni e la responsabile del Centro Visintini, Dott.ssa Agnese Tomassoni. Ai lavori, aperti da Clelia Vannicola e da Agostino Ciciliani dell’Anteas, parteciperà anche il sindaco di Falconara. L’iniziativa è promossa dal CSV e dal Rotary Club Falconara che, per l’occasione, consegnerà all’Anteas una donazione di 4000 euro destinata a sostenere un progetto che contempla terapie, tra cui la musicoterapia, per i malati di Alzheimer. IL PROGRAMMA
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07/12/2015 5 Minuti Cisl: Stabilizzazione Biesse di Pesaro - Rinnovo contratto Tpl, Fit Cisl Marche vince le Rsu gruppo FS
Stabilizzazione per 80 lavoratori, entro dicembre 2015, alla Biesse di Pesaro, azienda per la produzione di macchine per la lavorazione del legno, grazie all' accordo tra Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Gruppo Biesse. L'intervista a Leonardo Bartolucci, segretario generale Fim Cisl Marche .Rinnovo contratto per i lavoratori del trasporto pubblico . Fit Cisl Marche vince le elezioni delle Rsu e Rls del gruppo Ferrovie dello Stato.  L' intervista a Daniela Rossi segretario regionale Fit Cisl Marche .https://youtu.be/JgvLBgzGQ9I
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04/12/2015 Tiroide: meglio prevenire che curare
In occasione della giornata di prevenzione della tiroide il Coordinamento donne della Fnp di Ascoli,  in collaborazione con il Comune di Ascoli Piceno, Associazione Amatim di Macerata e con il patrocinio dell’Asur 5, organizza il convegno “Corretta alimentazione intesa come prevenzioni delle disfunzioni tiroidee” – mercoledì 9 dicembre ore 9,00, presso la Sala Docens,Piazza Roma- Ascoli Piceno. Ai lavori, aperti da Rosandra Ciarrocchi, responsabile del coordinamento donne Fnp Cisl di Ascoli Piceno e coordinati da Mario Canale, segretario generale Fnp Cisl Marche,  interverranno Fabrizio Volpini, presidente della IV Commissione del Consiglio Regionale delle Marche,  il dr Filippo Calcinaro, direttore U.O. medicina interna, e la dr.ssa Elisa Biggi, direttore U.O medicina nucleare  dell’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno; il dr Carlo Marini, specialista in medicina nucleare dell’Ospedale di Macerata.  All’evento saranno presenti tra il pubblico gli studenti dell'Istituto Agrario e dell'Istituto Mazzocchi di Ascoli Piceno. La cittadinanza è invitata a partecipare.
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03/12/2015 Riforma previdenziale, sanità e sociale: i temi dell'assemblea dei pensionati della Vallesina
Si è svolta martedì 2 dicembre a Jesi un’assemblea dei pensionati per approfondire i temi delle pensioni, della sanità e del sociale. Giovanni Focanti, Coordinatore delle rappresentanze locali sindacali, ha illustrato le proposte più significative riguardanti la piattaforma nazionale sulla riforma previdenziale; si è inoltre soffermato sul confronto in atto con la Regione Marche in materia sanitaria e sociale, evidenziando che questi temi riguardano i pensionati, che in Vallesina sono circa 22.600, con pensioni medie che si aggirano intorno a 750 - 800 euro, vicine alla soglia della povertà assoluta. Dopo la relazione sono intervenuti diversi pensionati che hanno sollecitato una risposta soprattutto sulle lunghe ed estenuanti liste di attesa, aggravatesi dopo la chiusura di alcuni presidi già presenti nella Vallesina, al pronto soccorso dell’0spedale Carlo Urbani di Jesi; sulla solitudine degli anziani, in particolare l’attuazione del trasporto delle persone anziane verso strutture sanitarie per effettuare prestazioni sanitarie e terapie attraverso il coinvolgimento delle associazione dei volontari; sull'apertura di un centro diurno per i malati di Alzheimer, da tempo promesso dalle istituzioni, ma mai realizzato che darebbe una risposta alle oltre 500 famiglie coinvolte; sulla riapertura della RSA di Montecarotto, dopo quasi 5 anni di attesa, e realizzazione di una RSA per la città di Jesi. I pensionati auspicano che il nuovo piano regionale per il contenimento delle liste di attesa dia risposte in tempi più brevi di quelli ipotizzati e non ancora attuati. Nelle conclusione, Anacleto Giuliani dello SPI Cgil, oltre ad impegnare lo SPI, la FNP e la UILP per ottenere risposte locali nel merito delle domande scaturite, ha messo in risalto l’importanza della partecipazione sia al presidio del 4 dicembre davanti alla sede dell’Inps di Ancona, per respingere la proposta del governo nazionale sul taglio dei finanziamenti ai Patronati, che comporterà minore tutela per le fasce deboli della popolazione oltre a dover pagare prestazioni che prima erano gratuite; sia alla manifestazione nazionale di Firenze programmata il 17 dicembre nella quale si discuterà di tutte le tematiche previdenziali, sociali e sanitarie oggetto degli incontri con il Governo nazionale.
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02/12/2015 Dl Banche: First e Cisl Marche lanciano appello per tutela occupazione e risparmio
In concomitanza con l’inserimento del Dl Banche nella Legge di Stabilità, e il conseguente termine per la presentazione dei subemendamenti fissato a venerdì 4 dicembre, First Cisl Marche e Cisl Marche lanciano un appello ai politici e ai parlamentari marchigiani ad agire in modo coeso e rapido per tutelare l’occupazione e il risparmio, in considerazione del salvataggio di Banca Marche: operazione che ha sì garantito la continuità operativa dell’istituto di credito, ma che ha anche rappresentato un grave contraccolpo per i piccoli azionisti e i possessori di obbligazioni subordinate, che hanno visto azzerato il valore dei titoli. «Il tempo stringe .– dichiarano Giovanni Gianuario, segretario generale First Cisl Marche, e Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche – È necessario individuare misure tecniche che consentano, da un lato, la massima tutela possibile dei livelli di occupazione, dall’altro un minimo di ristoro per i possessori di obbligazioni subordinate e per i piccoli azionisti, anche per sollevare molte famiglie marchigiane dal danno ricevuto, acquistando titoli sulla base di informazioni errate, e per riallacciare il legame con la nuova banca».
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01/12/2015 Ial Marche tra i promotori del progetto VU-BI-ELLE
Sarà presentato giovedì 3 dicembre VU-BI-ELLE,  il progetto che prevede la partecipazione di 20 scuole di invio dislocate in tre Regioni italiane: Marche, Toscana e Molise, e il coinvolgimento delle principali associazioni di categoria, delle parti sociali, delle aziende e degli Enti pubblici competenti in materia di istruzione, formazione e lavoro. Ial Marche, ente di formazione professionale della Cisl, è tra i promotori del progetto, frutto di un articolato Consorzio di partner nazionali e transnazionali. VU-BI-ELLE risponde ad un bisogno specifico di formazione e aggiornamento professionale per docenti e tutor di rete che svolgono funzioni di tutoraggio nell’ambito dell’Alternanza Scuola Lavoro e dei percorsi di Work Based Learning (WBL). La finalità è di offrire loro metodologie e strumenti europei di più ampio raggio per la progettazione di percorsi flessibili di apprendimento e piani di studio personalizzati per i discenti. In considerazione dell'importanza che l'Alternanza Scuola Lavoro e i percorsi di apprendimento basati sul lavoro rivestono nell'attuale scenario nazionale ed europeo per i giovani e il loro futuro occupazionale, Ial Marche, in collaborazione con alcuni dei partner del Consorzio (Regione Marche, Reattiva, Cisl Marche) e con l'Ufficio Scolastico Regionale delle Marche, presenterà il progetto e altre buone pratiche relative all'Alternanza Scuola Lavoro e ai percorsi di WBL nella conferenza di lancio che si terrà ad Ancona giovedì prossimo presso la sede della Regione Marche. Programma Conferenza di lancio VU-BI-ELLE
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01/12/2015 Fai Cisl: allarme sicurezza e agibilità porto P.S. Giorgio
La voce drammatica del porto sangiorgese e l’intera marineria attinente nonché l’indotto collegato, non può rimanere inascoltata. L’emergenza che sta vivendo il porto di Porto San Giorgio è stata illustrata dalla Fai Cisl Marche durante i lavori della consulta ittica, riunitasi il 30 novembre scorso, «Siamo molto preoccupati per la sicurezza dei natanti e del personale a bordo che rappresentiamo, ma anche per possibilità concreta di perdere l’agibilità di un porto importante, come quello sangiorgese, a causa dell’impraticabilità dei suoi fondali.- dichiarano Silvano Giangiacomi, Danilo Santini e Gabriele Monaldi della Fai Cisl - Abbiamo chiesto l’attivazione di un tavolo regionale appositamente dedicato al tema del dragaggio non solo per monitorare ed intervenire sulle situazioni dei porti in difficoltà, come nel caso di Porto S.Giorgio, ma anche per programmare interventi strutturali nel medio-lungo termine , al fine di riportare la situazione una volta per tutte all’anno zero, con dragaggi regolari , e non decennali o ventennali , in tutta la costa delle Marche». La Fai Cisl ha sollecitato la Regione Marche di prevedere, quanto prima, nel bilancio regionale le risorse necessarie agli interventi contingenti per porti ,come quello di Porto S.Giorgio, che non possono più permettersi il lusso di aspettare. La Fai Cisl auspica che il tavolo regionale dedicato al tema del dragaggio venga attivato quanto prima e abbia il coordinamento e la supervisione degli assessori : Casini (porti e infrastrutture), Bora (pesca) e Sciapichetti (difesa suolo e costa); ed il contributo delle associazioni datoriali e sindacali di settore .
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01/12/2015 #Pubblico6Tu: il 28 novembre a Roma la manifestazione nazionale per il rinnovo del contratto
"Retribuzione, innovazione, professionalità, qualità e produttività per i cittadini" il 28 novembre i lavoratori di tutti i servizi pubblici del paese sono scesi in piazza a Roma insieme alle federazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Gilda per chiedere al Governo, dopo sei anni di attesa e due rinnovi persi, un contratto vero per gli oltre 3 milioni di lavoratori pubblici. Ma anche per dare voce al disagio dei 700 mila addetti di terzo settore e privato sociale. Con lo slogan "Pubblico6Tu, ContrattoSubito", oltre 20 sigle in rappresentanza di scuola, sanità, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, università, ricerca, afam e privato sociale, hanno manifestato in piazza Madonna di Loreto a Roma. Migliaia di lavoratori da tutto il paese hanno marciato da Piazza della Repubblica, dove alle ore 12 è previsto il concentramento, fino a Piazza Venezia nelle cui vicinanze è stato allestito il palco per i comizi. Alta partecipazione dalle Marche. «Basta con l'invasione della legislazione nella contrattazione - dichiara Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche - ci mobilitiamo per il riconoscimento delle specificità presenti nei vari comparti del pubblico impiego affinché si creino gli strumenti per potenziare il pubblico e valorizzare le risorse umane presenti. Chiediamo il rinnovo dei CCNL fermi da sei anni e il rilancio della contrattazione integrativa, unico vero volano  per coniugare la valorizzazione delle professionalità dei lavoratori con il quotidiano miglioramento quali-quantitativo dei servizi erogati alla cittadinanza.». Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche, aggiunge: «Abbiamo manifestato contro l’aumento “mancia” previsto dalla Legge di Stabilità: sette euro a testa, è quanto prevede la legge per il rinnovo del contratto degli insegnanti: una miseria! L’ennesima vergogna anche perché docenti e personale ata hanno il Contratto fermo al 2009 e in tutti questi anni il potere d’acquisto dei loro stipendi è talmente diminuito che a stento si arriva a fine mese. Adesso l’ennesimo schiaffo: 7 euro, 7 euro della vergogna». «Solo attraverso il contratto, e non con le imposizioni legislative, si produce il vero cambiamento. -prosegue Bartolini - Senza contrattazione non vi è vera innovazione. Il blocco della contrattazione degli ultimi anni ha prodotto un tempo di “riforme” senza sviluppo e di “cambiamento” senza avanzamento; è quanto avviene anche con la legge 107, che tende a ridimensionare fortemente gli spazi di partecipazione e cooperazione. È più che mai necessario ridare certezza del diritto sulle competenze della contrattazione, che non può essere demolita “a rate” da ripetute incursioni legislative». LA MANIFESTAZIONE
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01/12/2015 Gruppo Terna: le elezioni Rsu rafforzano la Flaei Cisl
La scorsa settimana si sono tenute le elezioni per il rinnovo di Rsu ed Rlsa presso tutte le Unità del Gruppo Terna SpA. Per quanto riguarda i lavoratori marchigiani, come già avvenne nelle precedenti elezioni del 2009, l’elezione della Rsu avviene in collegi riservati a suffragio regionale pur costituendo una Rsu ed Rlsa uniche con i colleghi dell’Umbria. Ancora una volta i lavoratori, gli elettori dei due singoli collegi, hanno dato segno di forte partecipazione attribuendo a questa tornata elettorale grande importanza. Su 71 complessivi aventi diritto al voto solo un lavoratore ha mancato l’appuntamento. Inoltre non vi sono state, in nessuna delle due Regioni, espressioni di voti nulli o di schede bianche. La Flaei Cisl Marche si dichiara soddisfatta del risultato ottenuto che vede consolidare, nelle Marche come in Umbria, la sua rappresentanza. Coi risultati ottenuti la scorsa settimana, la Flaei-Cisl elegge 2 Rsu: Diego Carsillo (Marche) e Francesco Sabatini (Umbria). Sabatini sarà inoltre indicato dalla componente Flaei umbra quale Rsla. «Siamo fiduciosi, anzi certi, che i nostri eletti sapranno ben rappresentare tutti i lavoratori di Terna - dichiara Marco Gentili, segretario generale Flaei Cisl Marche - improntando il proprio lavoro al servizio dei propri colleghi e ponendo la massima attenzione e disponibilità nell’ascolto delle problematiche che quotidianamente si presentano nei posti di lavoro e mettendo tutto il loro impegno, in sinergia con noi della Flaei Cisl, per trovare le soluzioni più idonee».  
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01/12/2015 5 Minuti Cisl: Italia di Mezzo, Accordo Best, Violenza Donne
Ipotesi accorpamento regioni del centro, l’ Italia di mezzo, il punto di Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche dopo l’incontro tra i presidenti di Marche Umbria e Toscana.Vertenza Best spa di Cerreto d'Esi, firmata l’intesa che riduce gli esuberi. Soddisfazione della Fim Cisl . Le interviste a Andrea Cocco segretario regionale Fim Cisl Marche e Marylin Petruio, Rsu Fim Cisl Best.Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: la Cisl aderisce alla campagna #posto occupato e rilancia il servizio di consulenza legale per vittime di molestie, mobbing e violenza privata. Le interviste a Cristiana Ilari, responsabile Pari Opportunità Cisl Marche, e Avv. Raffaella Spettoli, servizio consulenza e assistenza legale per vittime di violenza Insieme alla Cisl . https://youtu.be/nU74ouBYkJY
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28/11/2015 Fit Cisl primo sindacato dei ferrovieri nelle Marche
La Fit Cisl Marche vince le elezioni Rsu e Rls del gruppo Ferrovie dello Stato. Le consultazioni, tenute dal 24 al 27 novembre, hanno visto prevalere la Fit come primo sindacato dei ferrovieri nelle Marche con il 25,55% dei voti nelle elezioni per il rinnovo delle Rsu e il 27,14% nelle Rls. Alta la partecipazione al voto, attorno all'80%. «Ringrazio i lavoratori marchigiani delle ferrovie per la fiducia accordata. - dichiara Roberto Ascani, segretario generale Fit Cisl Marche - Le Ferrovie dello Stato stanno vivendo una fase di cambiamento delicata e importante: il nostro impegno, di fronte al risultato delle elezioni, è di contribuire alla tutela del lavoro e della qualità dei servizi per i cittadini. Quello di oggi è un evento storico che ci vede, per la prima volta, come sigla preminente e di riferimento del settore». «Un importante risultato della Fit Cisl. - aggiunge il segretario generale Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo - Continuiamo a vincere nelle Marche dopo le affermazioni nelle Poste, nella Scuola, nel Pubblico impiego e in varie aziende dei settori privati».
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27/11/2015 Priorità del prossimo confronto sulla sanità: non autosufficienza, cure domiciliari, Fondo di solidarietà e Case della Salute
In attesa che riprenda il confronto tra Regione e Sindacati confederali sulla riorganizzazione in campo sanitario e socio sanitario – il prossimo incontro è in calendario per il pomeriggio di lunedì 30 novembre p.v. – le Organizzazioni Sindacali dei pensionati di SPI Cgil FNP Cisl UILP Uil Marche manifestano la necessità di un’attenzione particolare ai servizi per i cittadini più anziani e non autosufficienti. Le Marche sono al quarto posto nella classifica delle Regioni italiane, stilata a maggio 2015, rispetto all’adempimento dei Livelli Essenziali di Assistenza sanitari del 2013. L’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari) ha inoltre certificato un utile complessivo della sanità marchigiana di quasi € 62,5 milioni € nel 2014. Risultati lusinghieri, realizzati richiedendo pesanti sacrifici al personale di assistenza - tra il 2009 e il 2014 l’Asur ha “perso” 2.104 unità (più del 13%) – con inevitabili, pesantissime ripercussioni sulla qualità e quantità dei servizi erogati agli utenti. Due sono le emergenze sulle quali SPI Cgil FNP Cisl UILP Uil Marche invitano la Regione a concentrarsi. La prima riguarda il sistema delle cure domiciliari sanitarie e sociali. Nonostante nel 2014 sarebbero dovute essere stati investiti in questo settore 1.3 milioni di € di quota sanitaria, l’assistenza effettivamente erogata agli utenti risulta ridotta ed ancora estremamente frammentata e disomogenea sui territori. Nonostante ripetuti solleciti, la Regione non ha ancora condiviso con le Organizzazioni Sindacali i dati necessari a far ripartire un confronto serio e costruttivo. Anche le risorse impegnate sul versante sociale per il 2015 hanno subito una flessione. Del resto, che la sanità marchigiana non brilli per trasparenza lo dimostra anche la recente indagine dell’Agenas, che colloca le aziende sanitarie regionali all’ ultimo posto rispetto agli adempimenti informativi in tema di tempi d’attesa e rapporti con i soggetti privati. E’ necessario poi finanziare il Fondo regionale di solidarietà, previsto dagli accordi sindacali, con il quale coprire gli incrementi della compartecipazione richiesta agli utenti. Il timore è che, senza tali risorse, l’applicazione della nuova normativa, ufficialmente in vigore dal gennaio 2015 ma temporaneamente sospesa proprio in attesa dell’istituzione del Fondo, possa comportare incrementi insostenibili delle rette, a partire da quelle applicate nelle Residenze protette per anziani non autosufficienti. Rispetto a queste ultime, SPI Cgil FNP Cisl UILP Uil Marche restano in attesa di conoscere il progetto di allocazione di 400 ulteriori posti sul territorio regionale. Un percorso che dovrà necessariamente armonizzarsi con il recente atto di fabbisogno recuperando cosi i forti divari territoriali e considerando anche il processo di implementazione delle Case della Salute, in particolare di quelle che sorgeranno al posto dei piccoli ospedali riconvertiti, nei quali la residenzialità extraospedaliera (posti letto di cure intermedie e di RSA) dovrà avere un rilievo centrale.
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26/11/2015 Sciopero alla Saipem di Fano per difendere il lavoro
Un centinaio di manifestanti davanti ai cancelli della Saipem di Fano per lo sciopero di due ore organizzato stamattina da Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, in coordinamento con le segreterie nazionali, per richiamare l'attenzione sul nuovo piano industriale del gruppo Eni: un piano che pone serie preoccupazioni sul futuro occupazionale dei 1200 addetti di Eni, Saipem e Syndial nelle Marche. Le segreterie nazionali di Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil  chiederanno un incontro con il Governo, dato il ruolo importante che esso rappresenta in Eni, per esprimere le preoccupazioni per le scelte espresse che porterebbero Eni a concentrarsi solo su Oil e Gas e, in maniera preponderante all’estero, cedendo tutte le attività non legate al core-business e quindi le possibili ripercussioni negative sulla politica energetica, per la chimica, l’esplorazione, la produzione e distribuzione idrocarburi in Italia. «Eni è un gruppo imprenditoriale che investe 6 miliardi fonte di crescita per il territorio pesarese ma anche ma per tutta l’Italia. - sottolinea Maria Grazia Santini, segretaria Femca Cisl Marche - Per questo chiediamo di aprire un confronto tra Governo, Eni e Sindacato per trovare tutte le soluzioni possibili per il mantenimento dell’occupazione. Non abbiamo bisogno di rassicurazioni ma vogliamo la certezza di veder garantito il lavoro per tutta la filiera produttiva, dall’estrazione alla vendita degli idrocarburi». I sindacati chiedono che il Governo risponda non solo in qualità di azionista di riferimento, ma quale soggetto regolatore della politica industriale del paese. L’illusione è pensare che possano convivere crescita e deindustrializzazione. Che basti fare finanza o economia di nicchia, immaginando che la scomposizione delle filiere industriali, le delocalizzazioni, determinando risparmi, alla lunga non facciano un danno al paese. Cedere la raffinazione per Eni significa in larga parte perderla; rinunciare alla chimica verde significa precludere un futuro all’Italia; abbandonare alcune attività di Saipem o la vendita del gas per usi civili e commerciali vuol dire determinare gravi problemi occupazionali, perdere contatto con il corpo vivo del paese e non coglierne per intero il valore industriale e sociale. Sono questi i motivi per cui i sindacati di categoria ritengono  sbagliata l’impostazione dell’Eni e chiedono alla Presidenza del Consiglio ed al MISE; alle Commissioni di merito dei due rami del Parlamento ed ai Presidenti delle Regioni Interessate fino ai Sindaci, con i quali in questi anni hanno siglato  importanti accordi sia di sviluppo e riconversione come di risanamento ambientale, di condividere le nostre preoccupazioni e chiedere all’Eni di cambiare le sue decisioni. In questo senso il coordinamento unitario Femca, Filctem e Uiltec – insieme alle Segreterie nazionali -, nel chiedere un incontro urgente alla Presidenza del Consiglio, ha indetto per il 5 dicembre a Roma una grande Assemblea pubblica nazionale di tutti i delegati del Gruppo Eni a cui verranno invitati i Presidenti delle Regioni, i Sindaci interessati, le Commissioni parlamentari Industria e Lavoro, le forze politiche. All'Assemblea nazionale interverranno i Segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Camusso, Furlan, Barbagallo. Comunicato nazionale Eni Saipem
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24/11/2015 Seda Srl non paga gli stipendi: è sciopero
Le Rappresentanze Sindacali Aziendali della SEDA srl di Jesi, dopo l’assemblea del personale tenuta in data 23 Novembre, hanno indetto due giornate di sciopero per Giovedì 10 e Venerdì 11 Dicembre 2015 per le seguenti motivazioni: mancata erogazione di parte della mensilità di Dicembre 2014 e mancata erogazione delle intere mensilità dei mesi di: Giugno, Luglio, Agosto, Settembre e Ottobre 2015; mancata erogazione dei Buoni pasto a partire dal mese di Maggio 2014; mancato versamento dei contributi al Fondo Integrativo Previdenziale dal 1° gennaio 2014, relativi sia alle quote di competenza aziendale sia alle quote dei Dipendenti, pur avendole trattenute dalle buste paga degli stessi Dipendenti; mancato pagamento delle provvidenze per figli-studenti ed altri istituti contrattuali.
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24/11/2015 Elezioni RSU dei trasporti: Fit Cisl pronta per una nuova sfida
Da oggi e fino a venerdì 27 compreso, si vota per eleggere le rappresentanze sindacali unitarie e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza all'interno del gruppo Ferrovie dello Stato.
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24/11/2015 Jp Industries: la Cassazione boccia il ricorso delle banche
Oggi la Corte di Cassazione ha emesso sentenza definitiva a favore della J.P. Industries in merito al ricorso delle banche che chiedevano l'annullamento della vendita. Fim, Fiom e Uilm di Marche ed Umbria dichiarano la loro soddisfazione in merito alla sentenza: cade questa spada di Damocle che bloccava l'attività industriale della J.P. Industries e di conseguenza il lavoro dei 700 dipendenti. «Con questa sentenza si  rimette al centro il lavoro in territori dove la crisi ha prodotto gravi problemi sociali. - ha dichiarato Andrea Cocco, Fim Cisl Marche - Se fosse stata diversa gli unici a pagarne le  conseguenze sarebbero stati i lavoratori ed è per questo che la Fim si è battuta negli ultimi anni. Ora si discuta di piano industriale e di lavoro cioè dell’economia reale che serve a questo paese, come sosteniamo da sempre.» Sulla vicenda Jp Industries è intervenuto anche il segretario generale  della Cisl, Stefano Mastrovincenzo: « un esito fortemente  voluto dal sindacato che costituisce un importante risultato per salvare una parte dell’occupazione e della produzione coinvolte dalla amara vicenda della Antonio Merloni , che ha trascinato interi territori e migliaia di persone in una crisi lunga e profonda.  - conclude Mastrovincenzo - L'impresa può  iniziare a sviluppare i suoi piani industriali e al contempo le istituzioni devono fare il possibile perché siano impiegati tutti i fondi dell’Accordo di Programma, ancora in gran parte inutilizzati, per cercare di dare qualche altra risposta in termini di investimenti e di lavoro.» Ieri al Ministero del Lavoro i sindacati di categoria hanno condiviso il verbale per la cassa integrazione per riorganizzazione per i prossimi 21 mesi a decorrere da gennaio 2016  e  lunedì 30 novembre hanno convocato l'assemblea con i lavoratori dello stabilimento di Marangone della JP Industries per fare il punto  sul rinnovo della cigs e sulla nuova sentenza .
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23/11/2015 Banca Marche, garantita continuità operativa. Adiconsum tutela azionisti e risparmiatori
«La continuità operativa di Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e CariChieti è garantita». Così Giulio Romani, Segretario Generale FIRST Cisl, commenta l’entrata in vigore del decreto legge 183/2015 e dei provvedimenti correlati di Banca d'Italia. È stato  si evitato il fallimento di Banca Marche, un fatto estremamente importante che riprendendo il testo di Banca d’Italia «assicura la continuità operativa delle banche e il loro risanamento, nell'interesse dell’economia dei territori in cui esse sono insediate; tutela pienamente i risparmi di famiglie e imprese detenuti nella forma di depositi, conti correnti e obbligazioni ordinarie; preserva tutti i rapporti di lavoro in essere; non utilizza denaro pubblico». Ma il prezzo è troppo alto per i circa 43.000 piccoli azionisti che inconsapevolmente si sono visti azzerare azioni e per i possessori di obbligazioni subordinate, che fino alla fine hanno riposto le loro speranze in un’azione di salvataggio che tutelasse i propri risparmi. Un risparmio, che unitamente a quello delle Fondazioni si aggira a circa un milardo e mezzo. Si tratta per una parte del risparmio delle famiglie, della liquidazione di tanti, degli investimenti delle imprese per la loro attività: denaro improvvisamente sfumato con gravissimo danno non solo a livello personale ma per il valore economico del nostro territorio. Persone che hanno investito e creduto in questi anni in Banca Marche, anche a fronte di un aumento di capitale del 2012 truffaldino e per il quale la Consob ha sanzionato gli ex vertici della Banca in quanto venivano nascoste ”informazioni che avrebbero potuto dissuadere dall'aderire all'offerta”. Infatti gli azionisti se avessero saputo la verità avrebbero potuto non aderire all'aumento di capitale e vendere le proprie azioni. Tutto ciò non solo è stato negato da una scorretta informazione, ma oggi sono gli unici a pagare per il salvataggio di Banca Marche e sono giustamente arrabbiati e delusi. Una vicenda complessivamente opaca, le procure sono al lavoro, e vorremmo che chi ha portato la banca in questa situazione paghi davvero. A seguito del commissariamento , troppi sono stati i silenzi dei commissari e della stessa Banca d’Italia, un commissariamento infinito che non ha prodotto nessuna soluzione. Adiconsum aveva loro inviato una richiesta per aprire un tavolo di negazione, proposta alla quale non è stata data risposta. Oggi abbiamo una situazione in cui la vecchia banca è in liquidazione coatta, la nuova banca, “bridge bank”, svolgerà un ruolo transitorio e sono presumibili ulteriori sviluppi, e da ultimo la “ bad bank”: una situazione nuova e atipica che Adiconsum sta approfondendo. È evidente che Adiconsum continuerà il percorso giudiziario a sostegno dei risparmiatori, considerando che è venuto meno il rispetto delle regole di condotta a carico degli intermediari finanziari dettati dalla normativa a tutela dei risparmiatori. Ma Adiconsum è anche una associazione votata alla negoziazione e quindi sta valutando anche la possibilità di trovare meccanismi per la conversione delle azioni e delle obbligazioni  subordinate, fra l’altro i rischi di quest’ultime sono assolutamente sconosciute ai risparmiatori inesperti, al fine di evitare la perdita totale del risparmio. Pertanto, al di là dei tecnicismi, la politica ha ampi spazi di manovra sulle scelte per salvaguardare il risparmio di lavoratori, pensionati e imprese e su questo terreno li invitiamo ad impegnarsi. « E' bene ricordare  come i lavoratori, sottoponendosi a sacrifici economici – sostiene Romani, Segretario Generale FIRST Cisl –  abbiano concretamente contribuito alla riduzione dei costi operativi a fronte di situazioni gravissime prodotte dalle amministrazioni succedutesi nel tempo». «Il personale che collaborerà con l’unica bad bank creata, pur essendo alle dipendenze delle quattro good bank, potrà contribuire a realizzare un valore maggiore rispetto a quello delle attività deteriorate conferite. Su questo punto – conclude Romani – sarà necessario che le Autorità facciano chiarezza. Infatti non essendo stati utilizzati soldi pubblici per le risoluzioni delle crisi, sarebbe opportuno che, in caso di complessivi maggiori realizzi, venisse previsto un rimborso parziale per i detentori di obbligazioni subordinate e di azioni che, attraverso l’azzeramento dei relativi valori, hanno consentito la notevole riduzione dei bad loans conferiti nella bad bank. Tale decisione andrebbe assunta almeno per le azioni e le obbligazioni subordinate detenute da investitori non istituzionali. Siamo infatti convinti che, come avvenuto per la Società di Gestione di Attività – SGA – nata nel 1996 per salvare il Banco di Napoli, l’ipotesi di un valore di realizzo superiore alle iniziali aspettative non sia affatto inverosimile».
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23/11/2015 Gruppo Biesse: accordo per 80 posti a tempo indeterminato
Nell’incontro del 19 novembre tra i sindacati Fim Fiom Uilm e il Gruppo Biesse si è sottoscritto un accordo con il quale l’azienda, con sede a Pesaro, si impegna a stabilizzare 80 rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel mese di dicembre 2015, di cui 31 operai e 8 impiegati prima con contratto di somministrazione e 11 operai e 30 impiegati precedentemente con contratto a termine. Come Fim Cisl riteniamo molto importante l’intesa raggiunta perché risponde ad una nostra richiesta espressa più volte nel corso dell’anno. I risultati positivi realizzati in termini di volumi e di fatturato da parte del Gruppo Biesse hanno determinato un incremento occupazionale che al 30 di settembre è pari a circa 200 unità con contratti a scadenza in tutte le diverse unità produttive. «In un contesto territoriale che ha subito fortemente la crisi e che ha visto perdere tanti posti di lavoro, - afferma Leonardo Bartolucci Segretario Fim Cisl Marche – l’aspetto occupazionale è sempre stato una nostra priorità sia nella difesa dei posti di lavoro che nella possibilità di contrattare nuove assunzioni. L’accordo sottoscritto in Biesse è sicuramente una bella notizia che credo sia giusto valorizzare perché, oltre all’incremento di occupazione determinatasi da settembre 2014, a partire dal prossimo dicembre una parte significativa di addetti sarà stabilizzata, mentre per gli altri saranno previsti successivi momenti di confronto con l’azienda sulla base dei futuri volumi produttivi e delle necessità organizzative aziendali». «Dopo questo importante risultato che valorizza le relazioni sindacali, - conclude Bartolucci - rimane da perseguire l’obiettivo di modificare il riconoscimento economico dei lavoratori sulla professionalità, oggi a discrezione aziendale, con un sistema di partecipazione sindacale in cui possano essere definiti congiuntamente i criteri di meritocrazia e i bisogni formativi come possibilità alle quali tutti i lavoratori possano accedere».
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23/11/2015 5MinutiCisl: #Parigisottoattacco la solidarietà dei sindacati - Sociale, confermate risorse ai Comuni
Contro il terrore e la paura, dopo gli attentati di Parigi, in piazza ad Ancona la solidarietà di sindacati, istituzioni e cittadini Le interviste a Sergio Piermattei, responsabile Ast Cisl Civitanova, Nely Isaj Anolf Cisl Marche, Dominique Collard, Console onorario di Francia e Asmae Dachan della comunità islamica. Sociale, risorse garantite ai Comuni ma vanno potenziati i servizi per l'infanzia e non autosufficienza. Il punto sul confronto tra sindacati e regione. L' intervista a Sauro Rossi segretario regionale Cisl Marche con delega al welfare. https://youtu.be/MoRkDU2q_a4
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20/11/2015 La Best riparte: siglato l'accordo per salvare Cerreto d'Esi
Firmato l'accordo tra i sindacati e la Best spa sul futuro del sito produttivo di Cerreto d'Esi.  La vertenza si chiude dopo 75 giorni di procedura, 30 ore di sciopero con blocchi stradali e una lunga trattativa al tavolo regionale tra le sigle di categoria e l'azienda di cappe aspiranti controllata dalla multinazionale Usa Nortek. L'accordo riduce da 55 a 35 gli esuberi su un totale di 198 lavoratori e prevede, oltre ai 24 mesi di cassa integrazione per riorganizzazione, incentivi all’esodo volontario (fino a 50 mila euro) e incentivi al part time. «Abbiamo raggiunto soluzioni che permettono di  ridurre al minimo l’impatto  dei licenziamenti coatti.  – afferma Andrea Cocco, Fim Cisl Marche – L’intesa, che abbiamo fortemente voluto, prevede l’utilizzo di  strumenti alternativi e conservativi  come ad esempio la cassa integrazione straordinaria per 2 anni, part-time incentivato e riqualificazione dei lavoratori con formazione. È il miglior accordo che potevamo fare e i  lavoratori ce lo  hanno confermato in assemblea  con il 92 % di consensi».   Le misure consentiranno di ridurre i costi di 1 milione e 700 mila euro e di rilanciare il progetto industriale. Il 2 dicembre il presidente della Nortek incontrerà il presidente della Regione Marche per discutere del piano industriale e confermare lo sviluppo in Italia. Soddisfazione arriva anche dai lavoratori: «L'accordo raggiunto è un gran risultato. È la soluzione migliore  per tutti. – sostiene  Marilyn Petruio, Rsu Fim Cisl  -  Un’intesa che ci permette  anche di verificare il progetto industriale, per la tutela delle lavoratrici e lavoratori anche in futuro. Ci restituisce la speranza per il lavoro, per salvare il più possibile i posti di lavoro. Ci sono lavoratori che sono in Best da anni e che hanno voglia di continuare a lavorare e l’hanno confermato con il consenso espresso nel referendum.  Cerreto c’è e continuerà ad esserci».
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19/11/2015 Violenza sulle donne: tavola rotonda a San Benedetto del Tronto
Nell'ambito della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Coordinamento Donne della Fnp Cisl Marche organizzerà, sabato 21 novembre, un incontro sul tema presso la "Sala Smeraldo" dell'Hotel Calabresi di San Benedetto del Tronto. L'iniziativa è a ingresso libero e inizierà alle 15.30 con il saluto delle autorità, rappresentante da Margherita Sorge, assessore alle Politiche Sociali di San Benedetto del Tronto, Donatella Ferretti, assessore alle Politiche Sociali e vice sindaco di Ascoli Piceno, e Mirco Giampieri, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Fermo. A seguire, interverranno Angela Razzetti del Coordinamento Donne Siulp Polizia di Stato, e Rosandra Ciarrocchi, Coordinatrice Donne Fnp Cisl Ascoli Piceno. Prenderanno la parola, a conclusione dell'evento, la psicoterapeuta e criminologa Antonella Baiocchi e il segretario regionale Fnp Cisl Marche, Giulio Grazioli. Presiederà i lavori la Coordinatrice Donne Fnp Cisl Marche, Lorenza Mancini. pdf violenza donne 2015
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19/11/2015 Pensionati e crisi, se ne parla domani
C’e ancora tanto da fare” così Luciano Rovinelli responsabile dei pensionati Cisl di Fano – annuncia che i pensionati della Cgil, Cisl e Uil si riuniranno venerdì 20 novembre alle ore 9.00 presso la Sala Polivalente “Il cubo”, per discutere temi a loro vicini e molto sentiti in questo momento di crisi economica, sociale e culturale. “Partendo dal fatto che nel nostro ambito territoriale le persone sopra i 65 anni sono il 23,54% della popolazione e che la pensione media è di 650,38 €, la media delle pensioni di vecchiaia è di 863, 61 euro, verrà affrontata e sottolineata- spiega Rovinelli - la richiesta di un sistema di rivalutazione delle pensioni più equo (rispetto al decreto Legge 65), la riduzione della pressione fiscale sui redditi medio bassi a partire dall’estensione del bonus di 80 € anche ai pensionati e l’equiparazione della no tax area”. La quattordicesima introdotta dal Governo Prodi nel 2007 era percepita inizialmente da circa 3.000.000 di pensionati, attualmente il numero si è ridotto a 2.000.000 con un notevole risparmio economico da parte dello Stato. Altro tema molto sentito e urgente è la non autosufficienza, nelle Marche vi sono circa 71.000 persone non autosufficienti, “non possiamo non ignorare il ridimensionamento dei fondi nazionali destinati alle politiche sociali”, sullo sfondo vi è la richiesta di una legge sulla non autosufficienza che dia risposte agli anziani e alle loro famiglie. Legato alla salute il discorso della riqualificazione e della riorganizzazione dei nostri Ospedali affiancato al potenziamento dell’assistenza sul territorio attraverso l’istituzione delle “Case della salute” e il servizio domiciliare. “Alcuni di questi temi sono stati definiti nel confronto con i comuni – conclude Rovinelli - ma c’e ancora tanto da fare”.
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16/11/2015 Rinnovo contratto industria alimentare: proposte Federalimentare inaccettabili
Si è tenuto oggi l'attivo unitario Fai CISL, Flai CGIL e Uila UIL delle Marche per fare il punto sullo stato della trattativa per il rinnovo del CCNL industria alimentare che riguarda circa 8000 addetti nella nostra regione su 400.000 a livello nazionale. L'attivo Fai, Flai e Uila Marche è stato preceduto, così come previsto dalla Assemblea nazionale dei delegati tenutasi a Roma il 3 novembre scorso, da decine e decine di assemblee svolte su tutto il territorio marchigiano. I delegati marchigiani dell'industria alimentare esprimono il loro cordoglio alle vittime degli attentati terroristici in Francia dello scorso venerdì ed esprimono tutta la loro solidarietà al popolo francese. Alla presenza di oltre 40 delegati, provenienti da tutta la regione, l'attivo ha visto la partecipazione dei segretari generali di Fai, Flai e Uila Marche Silvano Giangiacomi , Giorgio Catacchio  e Delfino Coccia  che ha svolto la relazione iniziale. Le conclusioni sono state affidate a Claudio Risso della Fai Cisl nazionale. Nel dibattito è stato espresso un giudizio fortemente critico verso Federalimentare, la cui posizione di totale chiusura verso le richieste sindacali significa voler riportare indietro la contrattazione nel settore di molti anni e risulta tanto più inaccettabile se rapportata allo stato di buona salute del comparto alimentare . I dati economici, che riscontrano una ripresa in atto nel paese e quelli, sicuramente positivi, sulla crescita di fatturato e di export del settore alimentare negli ultimi dieci anni, il successo di Expo ed i risparmi contributivi e fiscali di cui il sistema delle imprese sta beneficiando nel suo complesso smentiscono e contraddicono quanto sta sostenendo Federalimentare al tavolo negoziale che tende invece a rappresentare un quadro di grande difficoltà in cui vivrebbero le aziende. Di fronte a posizioni provocatorie da parte di Federalimentare, che propone un aumento di 7 euro sul triennio a fronte dei 150 € richiesti dal sindacato per quattro anni di durata del contratto, di fronte alla richiesta di ulteriore flessibilità dell'orario di lavoro che porterebbe a far svolgere ai lavoratori anche 72 ore di lavoro settimanali, di fronte al rifiuto alla contrattazione decentrata e alla ingerenza di Confindustria sulla struttura contrattuale ; obbligano il sindacato a rispondere in modo netto con iniziative di mobilitazione a sostegno della vertenza . Con l'attivo di oggi Fai, Flai Uila Marche ed i delegati sosterranno le azioni poste al tavolo negoziale dalle segreterie nazionali e dalla delegazione trattante e ribadiscono il valore del rinnovo del CCNL industria alimentare che guarda al futuro e che propone nuovi modelli e nuove strategie
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16/11/2015 #Parigisottoattacco Lettera Cisl ai sindacati francesi e presidio unitario ad Ancona
Presidio oggi 16 novembre -  Piazza Roma ad Ancona ore 18,00 -  promosso da  Cgil Cisl e Uil  in solidarietà al popolo francese e alle famiglie delle vittime degli attentati che hanno colpito Parigi lo scorso venerdì 13 novembre. In piazza Roma, insieme ai sindacati, saranno  presenti le istituzioni e  il Console onorario di Francia.«Non arretriamo nei nostri principi di tolleranza, libertà, pace e integrazione. -  sottolinea Alessandro Mancinelli, responsabile Ast Ancona - A quei terroristi integralisti che vogliono dividere il campo tra fedeli e infedeli, nascondendosi dietro la religione, per divenire egemoni nel modo islamico, opponiamo la nostra intelligenza individuale e collettiva che vuole capire le ragioni, che vuole rafforzare la conoscenza, che sa discernere e vuole valorizzare le comunità musulmane democratiche e moderate, che ritiene strategico mantenere un ruolo politico nel medio oriente, che valuta fondamentale la pacificazione dei tanti conflitti mediorientali a partire da quello siriano. - conclude Mancinelli - La ricerca di vendetta e lo scontro di civiltà sono il terreno su cui i terroristi ci vogliono trascinare, non dobbiamo permetterlo, sarebbe il modo peggiore per affrontare la situazione ed anche per ricordare le ultime vittime francesi». Lettera della Cisl ai sindacati francesi Care amiche e cari amici   La CISL ha espresso la più ferma condanna per il brutale attacco terroristico che per la seconda volta a distanza di pochi mesi ha sconvolto la città di Parigi mietendo vittime e feriti, generando terrore e dolore non solo in Francia ma in tutta la comunità' internazionale. Desideriamo esprimere la solidarietà ed il cordoglio dei nostri iscritti e dirigenti ai sindacati francesi ed alle famiglie delle vittime che hanno perso la vita in questo tragico e sconvolgente attentato terroristico. Ai sindacati francesi  va  tutta la nostra vicinanza e sostegno in questo momento cosi doloroso, nel comune impegno di agire in Francia come in Europa, nelle sedi europee ed internazionali, per debellare la piaga del terrorismo e della strategia dell'odio e del terrore, che sembra imperversare in maniera diffusa, attraverso la difesa dei valori della democrazia, della libertà e della tolleranza che hanno ispirato il progetto di costruzione europea  e che devono continuare ad esprimere il fulcro e l'identità della nostra azione all'interno così come all'esterno dei nostri confini . Continueremo a promuovere nelle relazioni sociali e nelle sedi internazionali, la necessita' di un sindacalismo libero e democratico al fine di garantire percorsi di pace e democrazia nei processi di globalizzazione, attraverso la tutela della dignita' del lavoro e della persona, a partire dalle zone del pianeta più martoriate dai conflitti in atto. Solo una risposta autorevole e univoca dell'Europa potrà arginare e sconfiggere l'odio e la violenza dell'aggressione terroristica. Per questo obiettivo e' indispensabile una Confederazione Europea dei sindacati unita e integrata, un obiettivo a cui la Cisl non farà mancare il proprio impegno per realizzarla e promuoverla. È con questo messaggio di solidarietà ma anche di determinazione nell'affermazione democratica che vogliamo essere vicini ai sindacati, ai lavoratori ed a tutti i cittadini francesi, affinché la speranza possa presto risorgere dalle macerie dello sconforto e della disperazione di queste tragiche ore. Con grande affetto e vicinanza   Annamaria Furlan Segretaria Generale Cisl   _ Chères amies et chers amis,   La CISL a exprimé le ferme condamnation de l'attaque terroriste brutale que, pour la deuxième fois en quelques mois, a choqué la ville de Paris en causant victimes et blessés ainsi que terreur et douleur pas seulement en France, mais dans toute la communauté internationale. Nous tenons à exprimer la solidarité et de condoléances de nos membres et des dirigeants aux syndicats français et aux familles des victimes qui ont perdu leur vie dans cet attentat terroriste tragique et terrible. Nous exprimons notre proximité et soutien aux syndicats français dans ce moment si douloureux, dans l'engagement commun à prendre des mesures en France comme en Europe, dans les organisations européen et international, pour éradiquer le fléau du terrorisme et de la stratégie de la haine et de la terreur, à travers la défense des valeurs de la démocratie, de la liberté et de la tolérance qui ont inspiré le projet européen et qui doit continuer à exprimer le cœur et l'identité de notre action à l'intérieur et l'extérieur de nos frontières. Nous allons continuer à promouvoir dans les relations sociales et dans les organisations internationaux, la nécessité pour un syndicalisme libre et démocratique pour assurer des chemins de paix et de démocratie dans le processus de la mondialisation, à travers la protection de la dignité de la personne et du travail, à commencer des zones de la planète les plus touchées par les conflits en cours. Seule une réponse influent et sans ambiguïté de l'Europe pourra endiguer e battre l' haine et la violence des attaques terroristes. A cet effet est indispensable une Confédération européenne des syndicats unie et intégrée, un objectif auquel la CISL ne fera pas manquer son engagement à la réaliser et promouvoir. Il est avec ce message de solidarité, mais aussi dans l'affirmation de la détermination démocratique que nous voulons être proches aux syndicats, aux travailleurs et à tous les citoyens français, de sorte que l'espoir peut bientôt se lever des décombres de désespoir de ces heures tragiques. Avec beacoup de solidarité et proximité   Annamaria Furlan Secrétaire Général de la CISL
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16/11/2015 5 Minuti Cisl: Flash mob sciopero commercio- Servizio scuolabus Comune di Ancona
#Fuoritutti: sciopero, flash mob e corteo settore commercio. Sabato 7 novembre 2015 mobilitazione regionale ad Ancona, contro l'attacco a diritti e salario.  Le interviste a Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Cisl Marche, Clara dell'Iper Simply di Piediripa e Raffaella della Coop di Ascoli. Paventata esternalizzazione del servizio Scuolabus. Autisti e Sindacati contrari. Le interviste a Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche, Mauro e Michele autisti Scuolabus .https://youtu.be/2oAtkMz2Dvw
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14/11/2015 Corghi Spa: confermato lo stato di agitazione
Fiom, Fim, Uilm e la RSU di stabilimento, hanno confermato lo stato d'agitazione durante l’assemblea sindacale in sciopero di ieri e chiedono che l’apertura della procedura di mobilità per il licenziamento di ulteriori nove lavoratori nello stabilimento di Mondolfo della Ditta Corghi Spa del gruppo Nexion con sede a Correggio (RE) venga sospesa e venga riconvocato il tavolo delle trattative.I lavoratori, unitamente alle RSU e organizzazioni sindacali, durante l’assemblea tenutasi ieri hanno chiesto ed ottenuto la riconvocazione del tavolo di trattativa con la disponibilità dell’azienda a discutere di uscite volontarie incentivate. L'incontro si terrà presso lo stabilimento Corghi di Mondolfo mercoledì 18 novembre alle ore 10.30 «Valutiamo positivamente la riapertura del tavolo negoziale da parte dell’azienda - dichiara Mauro Masci, segretario Fim Cisl Marche - consideriamo positivo l’accoglimento aziendale delle richieste da noi espresse, valuteremo e perseguiremo il percorso più consono ad addivenire ad un accordo condiviso che tenga conto delle tutele e delle esigenze economiche dei lavoratori interessati alla procedura, nonché alla salvaguardia del sito produttivo, che per il territorio di Mondolfo risulta di vitale importanza per la tenuta sociale dei lavoratori e delle rispettive famiglie».
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13/11/2015 Ex Fratelli Monaldi: i lavoratori approvano l'ipotesi di accordo
I 26 lavoratori della ex Fratelli Monaldi hanno condiviso all'unanimità l'ipotesi di accordo per far ripartire la produzione nel sito di Monte Vidon Combatte, acquisito dalla Monaldi Italia dopo il fallimento, nel maggio 2014, dell'azienda agroalimentare di Petritoli. L'accordo, raggiunto grazie alla mediazione delle organizzazioni sindacali di categoria, prevede l'assunzione di cinque ex dipendenti e un indennizzo economico per i restanti 21 che perderanno il lavoro ma manterranno il diritto di prelazione in caso di ampliamento dell'attività: la Monaldi Italia, infatti, è interessata a far ripartire anche il sito di sgusciatura e pastorizzazione delle uova di Petritoli, al centro di un  lungo percorso giudiziario. Il 23 novembre, durante il confronto con i vertici della Monaldi Italia, avverrà la firma dell'accordo quadro e la sottoscrizione dei verbali di conciliazione individuali. «È importante aver fatto ripartire una realtà produttiva storica del territorio, anche se con numeri ridotti. - dichiara Gabriele Monaldi, segretario regionale Fai Cisl Marche - Adesso vanno create le condizioni per ampliare l'attività produttiva in modo da garantire l'occupazione anche ai lavoratori che non potranno rientrare fin da subito in azienda».
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12/11/2015 Licenziamenti alla Corghi: proclamato lo stato di agitazione
Fiom, Fim, Uilm e la RSU di stabilimento hanno appreso durante l’assemblea sindacale dell’apertura della procedura di mobilità per il licenziamento di ulteriori nove lavoratori nello stabilimento di Mondolfo della Ditta Corghi Spa del gruppo Nexion con sede a Correggio (RE). Tale procedura viene aperta dopo che la scorsa settimana ci erano state esposte le intenzioni dell’azienda di procedere al licenziamento senza intavolare una discussione sull’eventuale utilizzo di ammortizzatori sociali o al rilevamento tramite mobilità incentivata di personale volontario in uscita vicino al raggiungimento dell’ età pensionabile. I lavoratori unitamente alle RSU e alle organizzazioni sindacali, nell'affollatissima assemblea sindacale tenutasi ieri, hanno di nuovo proclamato lo stato di agitazione: quello che si temeva, oramai sembra diventata una certezza. «È inaccettabile l’atteggiamento dell’azienda che con la quarta procedura di mobilita - dichiara Mauro Masci, segretario Fim Cisl Marche - in breve tempo sta smontando la produzione a pezzi». Le iniziative sindacali verranno decise insieme alla RSU e a tutti i lavoratori durante l’assemblea in sciopero di venerdì pomeriggio dalle 16.00 alle 17.30. Questa è una vertenza che, per il territorio di Mondolfo, risulta di vitale importanza per la tenuta sociale dei lavoratori e delle rispettive famiglie e per l'intero territorio.
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11/11/2015 Banca Marche: lettera dei sindacati a Padoan inviata a Regione e parlamentari marchigiani
La Cisl First e le altre sigle sindacali del credito hanno scritto una lettera al ministro dell'Economia e della Finanza, prof. Pier Carlo Padoan, per sollecitare un incontro al Mef in merito ai gruppi bancari in amministrazione straordinaria (Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca delle Marche, Banca Etruria e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti). I sindacati temono che manovre speculative, continue fughe di notizie e incertezza del quadro legislativo possano inficiare i processi di risanamento, con gravi conseguenze sotto il profilo occupazionale, e invitano l'esecutivo ad accelerare l'iter legislativo di recepimento della Direttiva 2014/59/UE, che istituisce un quadro armonizzato a livello di Unione Europea in tema di risanamento e di risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento, una procedura più efficiente per la gestione delle crisi bancarie con costi inferiori per le finanze pubbliche, gli azionisti e i creditori. Una copia della lettera è stata inviata ai parlamentari marchigiani e alla Regione per tenere alta l'attenzione del Parlamento e del Governo sulla situazione di Banca Marche, il cui processo di rilancio è ancora in fase di definizione. «Diventa sempre più urgente attuare le procedure di consolidamento del gruppo - dichiara Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche - per evitare che la banca venga ulteriormente esposta ad attenzioni negative, se non a manovre speculative, con gravi ricadute sul rapporto di fiducia con la clientela. Siamo preoccupati dalle possibili conseguenze non solo occupazionali, ma anche di prospettiva di sviluppo delle realtà economiche locali. Banca Marche, che raccoglie il 40% del credito regionale, rappresenta un importante patrimonio sociale del nostro territorio che deve essere salvaguardato».
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09/11/2015 Dalla Regione 64 milioni per il sociale, ma rimangono incertezze
Dalla Regione arrivano 64 milioni di euro per il sociale. Cgil, Cisl e Uil Marche, insieme alle rispettive Federazioni regionali dei pensionati SPI, FNP e UILP, verificheranno il riparto delle risorse per i servizi. Il Presidente Ceriscioli ha annunciato su Twitter l'approvazione della delibera sul sociale da 64 milioni «per la programmazione e per rispondere alle esigenze». «È una buona notizia - dichiara Sauro Rossi, segretario Cisl Marche - fermo restando che verificheremo le modalità di erogazione e che poco più di 24 ore fa non c'era contezza del livello di risorse disponibili. Manterremo alta l'attenzione per verificare che siano impiegate per le esigenze di anziani, disabili e persone in condizione di disagio e povertà». Restano ferme le risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza, che solo per il 60% è destinato ai servizi per gli anziani. Per l’annualità 2015 nelle Marche sono stati stanziati solo € 6.261.454, assolutamente insufficienti per far fronte ai bisogni in crescita: la non autosufficienza è una vera e propria emergenza sociale che nella nostra Regione si stima riguardi almeno 71.000 persone. Regna ancora l’incertezza sul Fondo regionale di solidarietà, col quale compensare gli aumenti di compartecipazione degli utenti al costo dei servizi residenziali e semiresidenziali. Anche per queste ragioni è necessario riaprire con urgenza il confronto sulla situazione dei servizi residenziali per anziani non autosufficienti, in particolare sulle residenze protette per anziani, all’interno delle quali, sugli ospiti, continuano a gravare rette di importo notevole, per alcuni al limite della sostenibilità. Per quanto riguarda le situazioni di disagio e povertà, sono scomparse le pur esigue risorse stanziate nel 2014 (circa 400 mila euro). Secondo l’Istat, nel 2014 il 9,9% delle famiglie marchigiane risultano sotto la soglia di povertà relativa, con un incremento del 4,1% rispetto al 2008. Le Marche hanno un indice di invecchiamento tra i più elevati in Italia. Gli anziani sono il 23,7% della popolazione, contro una media nazionale del 21,7% (dati Istat 2015). Allo stesso tempo non è rinviabile un aggiornamento sulla situazione delle cure domiciliari nelle Marche, per le quali ancora oggi non si hanno a disposizione rilevazioni attendibili ed omogenee circa i livelli di assistenza garantiti agli utenti. «Su questi temi - conclude Rossi - chiediamo al Presidente della Regione, nonché Assessore alla Salute e ai Servizi sociali, un incontro urgente per capire gli orientamenti della Giunta regionale, anche nella logica di ridare slancio ad una stagione di confronto che, sia a livello regionale che sui territori, purtroppo stenta ancora a decollare».
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09/11/2015 5 Minuti Cisl : #Fuoritutti commercio in sciopero. Fondo pensioni Previmoda
Contro l’attacco a diritti e salario, commercio in sciopero sabato 7 novembre e 19 dicembre. Le ragioni delle due giornate di sciopero nazionale indette dai sindacati di categoria del settore commercio per il rinnovo del contratto fermo da oltre 22 mesi. L'intervista a Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Cisl Marche.Fondo pensioni Previmoda, la previdenza complementare del settore moda, attivo unitario ad Ancona con oltre 100 delegati. Le interviste a Piero Francia, segretario generale Femca Cisl Marche,Patrizia Massacesi delegata Femca Cisl alla Dalmas Canali di S. Maria Nuova ( AN) e Michele Rinaldi, delegato Tod's di Casette d'Ete (FM)https://youtu.be/e3E44Gamtjw  
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06/11/2015 Troppe incognite sull'ospedale di Montegiorgio
Il futuro dell'ospedale di Montegiorgio al centro di un'assemblea pubblica che si è svolta giovedì scorso. Il nosocomio cittadino, come ha ricordato da Licio Livini, direttore generale dell'Area Vasta 4, non verrà chiuso ma sarà trasformato in Casa della salute, la quale, come dichiara Giuseppe Donati, segretario regionale Cisl Fp, «non garantisce ricoveri ordinari con personale medico ed infermieristico dedicato, bensì è un aggregazione di servizi diagnostici e residenziali presidiati dai medici di medicina generale e non ospedalieri. Nella RSA o Cure intermedie, l'assistenza medica è garantita per 5 ore al giorno dai medici di base. Non che questo sia un male, vista la carenza cronica di posti per lungodegenza ed RSA nel fermano, ma ai cittadini non vanno dette bugie o mezze verità: l'ospedale di Montegiorgio sparirà così come è nella visione dei cittadini montegiorgesi. Nascerà, se nascerà, qualcos'altro che non sarà un ospedale». Altro aspetto critico, il punto di primo intervento non chiuderà ma sarà trasformato in un ambulatorio per prestazioni su prenotazione. «Come si fa ad affermare che non chiuderà il P.P.I.? - prosegue Donati - Ai cittadini va detto che il punto di primo intervento non ci sarà più. Ciò che resterà non potrà più accogliere nemmeno le piccole urgenze o le urgenze che oggi giungono non con automediche ma con mezzi privati. Qualsiasi urgenza, anche minima, dovrà essere trattata a Fermo con ulteriore aggravio delle code al Pronto Soccorso. Quello che verrà lasciato è un semplice ambulatorio infermieristico». Permangono le incertezze anche sulla messa a norma della struttura montegiorgese: «Da dove arriveranno le risorse? - chiede il segretario regionale della Cisl Fp - non dimentichiamo che l'edificio frana lentamente verso mare e non è a noma per la legge antisismica. Questa domanda meriterebbe una risposta che non può essere che tutto sarà coperto dai 2 milioni di euro stanziati».
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06/11/2015 Rischio povertà e tagli ai servizi: l'allarme del direttivo unitario dei pensionati
I direttivi unitari delle categorie dei pensionati SPI-CGIL FNP-CISL UILP-UIL di Ancona si sono incontrati il 5 novembre per discutere delle questioni relative alla previdenza, sanità e contrattazione territoriale. Sul tema previdenziale l’attenzione è stata posta sulle questioni relative alla sentenza della Corte Costituzionale ed alla conseguente mancata rivalutazione delle pensioni e sulle scelte del Governo contenute nella legge di stabilità, quali l’opzione donna o la possibilità di utilizzo del part-time a 63 anni. Nella provincia di Ancona vi sono circa 130.000 pensionati, di cui 74.000 ultraottantenni, con un importo medio di circa € 903 per gli uomini e € 539 per le donne. Il valore delle pensioni suscita grande preoccupazione in quanto sempre più vicino al limite della povertà assoluta, visto che un adulto viene considerato in povertà assoluta se ha un reddito di € 756,93, mentre per una coppia il limite è di € 1034,83. Rispetto a questa situazione e all’aumento progressivo dell’invecchiamento, delle disabilità e delle cronicizzazioni, tipiche degli anziani, i direttivi unitariamente ritengono del tutto inefficace il rifinanziamento della card acquisti, soprattutto se accompagnato da una decurtazione continua e costante delle risorse per il welfare: dal fondo sociale, a quello per la non autosufficienza, o dei trasporti. Che ciò avvenga attraverso tagli diretti o attraverso tagli alle Regioni non cambia la sostanza del problema; a risorse incerte e ridotte corrispondono riduzione di servizi e/o aumento dei costi per i cittadini. La politica nell’operare scelte dovrebbe avere una visione della società e della comunità che intende rappresentare; dovrebbe mettere al centro le persone e i loro bisogni, di conseguenza non operare con tagli amministrativi al sistema dei servizi sociali, sanitari pubblici od optando per la privatizzazione della sanità; ma dovrebbe saper individuare le aree ove si annidano gli sprechi e rendere di conseguenza produttivo il sistema sanitario per abbattere le liste di attesa, qualificare i dipartimenti dell’ospedale di Torrette, per ridurre l’esodo dei primari e la mobilità passiva. La stessa contrattazione locale, svolta soprattutto nei confronti dei comuni, ha messo in luce le difficoltà delle amministrazioni circa l’effettuazione degli investimenti, il mantenimento dei servizi e delle tariffe, ma l’attività di concertazione o il confronto svolto con 30 enti ha limitato i tagli ed ha mantenuto i servizi. Per queste ragioni i sindacati dei pensionati incontreranno la cittadinanza sulle politiche previdenziali, sociali e sanitarie, sulle gestioni associate dei servizi che determinano risparmi e maggiore qualità, ponendosi in una fase di ascolto e di confronto per raccoglierne le istanze.I prossimi giorni SPI FNP UILP si incontreranno per stabilire le modalità di svolgimento di assemblee da effettuare in tutta la provincia.
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05/11/2015 Trasporti sanitari: lavoratori affamati dalla burocrazia
“Procedure non rispettate, lungaggini burocratiche sono alla base del mancato versamento degli stipendi di 40 lavoratori da luglio – spiega Vincenza De Leo della Fisascat Cisl, insieme a Cgil e Uil. Registriamo un completo disinteresse sul destino dei lavoratori, anche nell’incontro avvenuto il 3 novembre in Prefettura, si registrano fatti gravi sia dal livello dirigenziale istituzionale che dal livello imprenditoriale, se di impresa possiamo parlare”. La Coop “Solaris”, che si occupa di trasporti sanitari, è stata rappresentata per l’ennesima volta da un soggetto nuovo che, seppur munito di delega di rappresentanza, ha ammesso di non aver nessun potere decisionale sulla vertenza con enorme stupore non solo delle parti sociali ma anche della stessa Prefettura di Pesaro. Improvvisamente ha disconosciuto, pur non essendo cambiati i soggetti, le procedure di riconoscimento essenziali per il pagamento delle fatture. Ci hanno informato che il 16 Ottobre, in ottemperanza alle decisioni assunte in sede ministeriale il giorno 8 Ottobre, la cooperativa ha provveduto all’invio delle fatture relative al periodo Aprile-Giugno ma hanno dimenticato di fornire all’Area Vasta 1 la giustifica delle stesse, impedendo di fatto il controllo ed il conseguente pagamento delle stesse. D’altro canto però la stessa Area Vasta non ha comunicato per iscritto tale mancanza e di fatto non ha accertato nulla. E’ doveroso, da parte nostra, sottolineare che l’Area Vasta nella persona del Dott. Gigliucci, direttore amministrativo Asur Marche si è mostrato disponibile all’intervento in surroga a favore dei lavoratori previa consegna dei cedolini paga dei singoli per l’effettuazione dei pagamenti, tutto ciò ostacolato dall’immotivato nonché incomprensibile diniego della Coop Solaris. E’ sconcertante che un servizio essenziale come il trasporto sanitario venga affidato a soggetti capaci di tale “ Irresponsabilità”. Le vittime, ancora una volta, sono i lavoratori che ogni giorno garantiscono lo svolgimento del servizio non ricevendone il dovuto compenso. Le Organizzazioni sindacali, in questo scandaloso contesto, ribadiscono lo stato di agitazione proclamato e annunciano l’avvio di una serie di azioni di protesta attraverso manifestazioni pubbliche nei giorni a seguire.
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02/11/2015 5 Minuti Cisl : #unionefalascuola, mobilitazione ad Ancona- Formazione professionale Ial Marche
La scuola delle Marche in corteo per il contratto e la qualità dell’istruzione. Ad Ancona la manifestazione regionale promossa dai sindacati di categoria nell'ambito della mobilitazione nazionale #unionefalascuola. Le interviste ad Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche, e Paola Seri, insegnante Istituto comprensivo Falconara Centro. Formazione professionale: prospettive e analisi di buone pratiche. Seminario conclusivo del corso "Operatore del benessere /Acconciatore"  finanziato dalla Provincia di Ancona, ente gestore Ial Marche srl. Le interviste ad Enrica Ferrera, Ial Marche , Massimo Rocchi, Area formazione Provincia di Ancona, Roberto Acquaroli, docente Ial Marche e alle allieve del corso "Operatore del benessere/acconciatore" Ial Marche, sede di Falconara (AN). https://youtu.be/djVRdJqbeTU
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02/11/2015 Commercio in sciopero: presidio regionale ad Ancona
Più di 500 persone in piazza ad Ancona nella prima giornata di sciopero dei lavoratori del commercio. La mobilitazione, indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, è la risposta alla fumata nera per tre dei quattro contratti che disciplinano i rapporti di lavoro nel settore. Federdistribuzione, Confesercenti e le associazioni cooperative hanno detto no a tutte le proposte avanzate nella piattaforma sindacale, lasciando sola Confcommercio che nel marzo 2015 aveva firmato una ipotesi di rinnovo con un aumento del tutto contenuto: 85 euro nel triennio. Fallita la possibilità di unificare almeno nei contenuti i contratti del settore presentando a tutte le associazioni le medesime richieste, Filcams Cgil, Fisascat Cisl Uiltucs Uil hanno indetto lo SCIOPERO per le giornate del 7 novembre e del 19 dicembre, nella grande distribuzione, nel commercio al dettaglio che batte bandiera CONFESERCENTI e nella DISTRIBUZIONE COOPERATIVA. La prima giornata di sciopero, sabato 7 novembre, ha visto il presidio regionale “FUORI TUTTI! CONTRO L’ATTACCO A DIRITTI E SALARIO”in piazza Roma ad Ancona. Coinvolti gli oltre 6000 lavoratori, interessati nelle Marche dal rinnovo del contratto, di Auchan, Carrefour, Ikea, Metro, Sma, Magazzini Gabrielli, Finiper, Conad, Zara, Decathlon, Coin, Coop ecc. Piazza Roma ha dato voce e colore alla protesta per un contratto che i lavoratori attendono da oltre 22 mesi. Adesione al 70% in tutta la regione.
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30/10/2015 Incontro con le istituzioni per salvare il lavoro alla PD Srl
Ieri si è chiusa con la firma dell'accordo la complicata vertenza degli esuberi della PD Srl. Confermati purtroppo i 46 esuberi, legati alla chiusura di 2 dei 3 reparti dell'azienda, ma sono stati sottoscritti una serie di impegni tra le parti per valutare tutti i possibili strumenti di riduzione degli stessi esuberi (part time, riqualificazione professionale...), e una tempistica nella intimazione dei licenziamenti che pone la massima attenzione alle diverse situazioni familiari e personali delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti dalla procedura di licenziamento. Nello stesso pomeriggio si è svolto l'incontro richiesto dalle organizzazioni sindacali con le istituzioni locali e provinciali. Presso il Comune di Esanatoglia ci siamo confrontati con l'assessore provinciale al lavoro Paola Mariani, i sindaci di Esanatoglia e Matelica, la parte datoriale (il titolare Sig. Tritarelli, il Dr. Modesti, il Dr. Pietroni di Confindustria Macerata) e le OOSS, di categoria e confederali (Gravina e Corvatta per la FIM e la CISL, Marinucci e Taddei per la FIOM e la CGIL), con la RSU dello stabilimento della PD Srl. Obiettivo dell'incontro unire le forze di ogni parte presente al tavolo, ciascuna nell'ambito delle proprie competenze, per avviare da subito un percorso di accompagnamento e riqualificazione del personale coinvolto dalla procedura di mobilità, che consenta di mantenere nel territorio le lavoratrici e le loro famiglie, approfittando del periodo di ammortizzatore sociale (mobilità o Naspi). «È fondamentale capire quali possibilità concrete di ricollocazione siano percorribili - ha dichiarato Rocco Gravina, segretario Fim Marche - unendo i comuni del territorio nella identificazione di una idea di sviluppo e rilancio territoriale». Prossimo appuntamento entro il mese di novembre per concretizzare gli impegni assunti presso la Provincia di Macerata.
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30/10/2015 Previdenza complementare Settore moda, oltre 100 delegati all’attivo unitario
Oltre cento delegati ed Rsu del settore moda delle aziende presenti nel territorio regionale,  oggi ad Ancona, per l’ attivo unitario "Non è mai troppo presto per pensare al tuo domani”,organizzato da Filctem –Cgil, Femca – Cisl, Uiltec - Uil sulla previdenza complementare  del comparto moda. Illustrato il Fondo pensione Previmoda con la partecipazione del direttore del Fondo, Fabio Cappuccio. Ottaviani Marco, segretario Uiltec,  ha aperto e coordinato i lavori  evidenziando  l' importanza della formazione ed informazione sulle tematiche delle pensioni complementari.  " E’ molto importante aver realizzato un attivo unitario dopo diversi anni, sul tema della previdenza complementare – ha esordito Piero Francia, segretario generale Femca Cisl Marche -  un impegno che vedrà la partecipazione attiva dei delegati nei luoghi di lavoro anche come un'attività a sostegno della imminente fase di rinnovi contrattuali".   L’iniziativa ha avuto una  connotazione formativa ed informativa, toccando temi d'interesse collettivo e  ha rimesso la previdenza integrativa al centro dell'attenzione dei delegati.  I lavoratori del settore moda presenti hanno sottolineato l'esigenza di avere sempre più informazioni per essere sempre più soggetti attivi nelle contrattazioni aziendali e nelle verifiche delle realizzazioni degli adempimenti aziendali anche sul tema di previdenza complementare. I lavori sono stati conclusi dal coordinatore regionale Filctem Cgil Galli che ha ribadito "l'impegno delle tre sigle sindacali, a partire dai rinnovi dei contratti di lavoro, a garantire un' adeguata contrattazione ed informazione sui temi della previdenza complementare, oggetto anche di parti economiche di deriva contrattuale, centrando l'attenzione sui futuri trattamenti pensionistici che possono essere migliorati, oltre alle iniziative confederali in tema di previdenza pubblica, anche attraverso le opportunità derivanti dalle norme sulla previdenza complementare".
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29/10/2015 Nessun esubero alla CNH Jesi
Lo stabilimento jesino della Cnh chiuderà il consuntivo 2015 con  la produzione di  circa 15.700 trattori. E’ quanto emerso dall'incontro  tra sindacati e azienda. La previsione aziendale per il 2016 dovrebbe essere lievemente migliore, anche in termini di cassa integrazione, con un dato previsionale di circa 1200/1300 trattori in più. La crisi congiunturale del settore agricolo non aiuta il mondo della meccanica specializzata che in Europa dal 2013 ad oggi ha perso il 15% passando da 200.000 trattori venduti a 175.000. Attualmente tutti gli stabilimenti del gruppo CNH Europa sono interessati da un calo produttivo con ricorso ad ammortizzatori sociali ed un licenziamento collettivo fatto precedentemente a Basildon di 40 unità. Ad oggi non si perdono quote di mercato e la ricaduta della negativa saturazione produttiva degli impianti Europei è non molto dissimile tra loro. Attualmente lo Stabilimento Jesino produce il 15% per il mercato Italia, il 15% mercato nord America ed il restante della produzione è destinata all'Europa. «All'azienda abbiamo ribadito l'importanza della salvaguardia delle maestranze e della missione produttiva dello stabilimento jesino – afferma Danilo Capogrossi, Fim Cisl Marche -  e chiesto di  perseguire, con il coinvolgimento delle RSU  e di tutti i lavoratori, il miglioramento dei dati produttivi aziendali,  per rafforzare la qualità del prodotto e la competitività dello stabilimento.»
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28/10/2015 #contrattosubito: pronti allo sciopero generale per il rinnovo nel pubblico impiego
«Un contratto vero per i lavoratori e per cambiare i servizi ai cittadini», i segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, lanciano la campagna per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. «Il Governo la smetta con le provocazioni e apra il tavolo. Fare un nuovo contratto vuol dire investire nelle professionalità, nell’innovazione organizzativa, nella qualità dei servizi. Per i lavoratori pubblici chiediamo un rinnovo dignitoso, che dopo 6 anni di paralisi totale, per noi significa 150 euro di aumento medio con produttività e riconoscimento professionale, altro che l’equivalente di una mancia come vorrebbe il Governo. Chiediamo contratti per rimettere in moto servizi alle famiglie e alle imprese, accrescendo la partecipazione, e rispettando il senso di quel richiamo della Corte Costituzionale che con questa legge di stabilità si vorrebbe di fatto ignorare: è con i contratti che si rilancia il cambiamento. E se per far arrivare il messaggio servirà andare allo sciopero generale, noi siamo pronti». «Sei anni di sottrazione di risorse spacciata per razionalizzazione della spesa e di mancati investimenti nella qualità del lavoro pubblico sono più che abbastanza. I servizi pubblici continuano a deteriorarsi quando invece dovrebbero dare una spinta decisiva alla ripresa economica e offrire risposte valide contro la marea montante del malcontento sociale. E il Governo che fa? Ancora una volta scarica costi e responsabilità sui lavoratori pubblici, mettendo sul piatto una proposta di contratto che non merita questo nome. Evidentemente considera la contrattazione come un’attività residuale nella quale non vale la pena investire. E che è meglio confinare su un terreno sempre più ristretto per gestire sempre più materie a colpi di leggi e decreti». «Noi diciamo invece che liberare la contrattazione è l’unico modo per produrre innovazione vera, partecipata dai lavoratori pubblici, e riportare la PA in linea con le esigenze reali del Paese. Per questo metteremo in campo anche lo sciopero, se dalla politica non verranno risposte» concludono i sindacati. «E prima faremo una mobilitazione forte e capillare sia a livello nazionale che territoriale, cercheremo il confronto con la società civile, punteremo a creare alleanze sociali partendo dai bisogni delle persone. Perché non si tratta solo di garantire ai lavoratori pubblici retribuzioni adeguate ed esigibilità dei diritti, ma di tenere insieme la valorizzazione delle professionalità e il diritto dei cittadini a un’amministrazione pubblica sostenibile negli assetti, trasparente nell'uso delle risorse, ed efficace nel dare risposte alle comunità». Documento per il rinnovo dei contratti
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28/10/2015 Fisascat: necessario rilancio e tutela personale Fiera Pesaro
La Fisascat Cisl Marche interviene in difesa del personale delle Fiere di Pesaro e invita gli enti locali e i vertici e tutti i soci della Fondazione Patrimonio Fiere a discutere, con decisione e chiarezza, serie strategie di rilancio del sistema fieristico regionale. «Il personale ha già dato molto - dichiara Domenico Montillo, segretario regionale Fisascat Cisl - e ha dimostrato, considerato il contesto economico del momento, senso di responsabilità verso la Fondazione: l'anno 2014 è stato caratterizzato da una forte riduzione dei costi di gestione, in particolare del costo personale che, con accordo sindacale tra le parti siglato in data 18 dicembre 2013 presso la Direzione territoriale del lavoro di Pesaro, è stato diminuito nella misura del 30% e con riduzione degli orari di lavoro». Una quota di quattro dipendenti rappresenta il minimo necessario per la regolare ed efficiente conduzione del quartiere fieristico di Pesaro (40.000 metri quadrati coperti, non un semplice ufficio) e delle attività che si svolgono al suo interno: nel 2015 la struttura ha ospitato circa 20 manifestazioni, tra fiere e convegni, con una presenza di pubblico di circa 130.000 visitatori. Sono dati che hanno una importante e positiva ricaduta economica sul territorio, e che si manterranno costanti anche nel 2016: per queste ragioni riteniamo che sia necessario lavorare per una prospettiva di concreto sviluppo, in un quadro di responsabilità condivise tra tutti i soggetti economici, sociali ed istituzionali del territorio.  
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27/10/2015 Spari contro i Vigili Urbani a Fermo. Allarme dei sindacati
La Cisl Fp Marche esprime tutta la solidarietà possibile al Corpo della Polizia Municipale di Fermo per il grave fatto avvenuto ieri pomeriggio. «Gli spari contro alcuni Vigili Urbani di Fermo ci  preoccupano e ci mettono in  allarme. Nel nostro territorio i fatti di micro criminalità e di criminalità, sempre più crescenti, non possono e non devono essere sottovalutati. - afferma Giuseppe Donati,  Cisl Fp Marche- L'isola felice di alcuni anni fa è ormai un ricordo e tutte le forze dell'ordine sono sempre più chiamate a stare in prima linea a difesa dei cittadini ma anche delle Istituzioni.» La Polizia Municipale , spiega Donati, « ha modificato di molto la propria natura d'intervento sul campo, affiancando le altre forze dell'ordine nel contrasto alla criminalità. Purtroppo, la legislazione italiana è in forte ritardo nel riconoscere ai Vigili Urbani quanto dovuto e dotarli degli strumenti adatti a svolgere al meglio ed in sicurezza la propria attività». In questo contesto di sottovalutazione del pericolo che questi agenti corrono giornalmente, secondo la Cisl Fp Marche, va letto il fatto di ieri sera.« Gli investimenti pubblici in materia di sicurezza sono decrescenti e proprio per i ritardi normativi  la Polizia Municipale è più esposta, perché vulnerabile, ad episodi ritorsivi, che per fortuna, stavolta, non hanno fatto vittime. Ma l'allerta deve restare alta.»ribadisce Donati. La Cisl Fp  Marche rinnova il proprio impegno affinché ogni possibile tentativo di rafforzare le misure di sicurezza personale dei lavoratori  del Corpo della Polizia Municipale di Fermo, vada a buon fine. Oltre all'importante piano della Prefettura di coordinamento per il contrasto alla criminalità, servono risorse per la prevenzione di episodi come questo, finalizzati soprattutto ad innalzare le tutele di categorie più attaccabili come i Vigili Urbani. «Siamo certi che la Prefettura, importante istituzione che non può e non deve essere messa in discussione nella sua permanenza a Fermo,  insieme al Comune di Fermo da cui dipende la Polizia Municipale, - conclude Donati - saprà cogliere da questi incresciosi fatti, spunti importanti per valutare cosa fare per mettere in sicurezza gli Agenti della Polizia Municipale e permettere loro di continuare a svolgere l'importantissimo ruolo di sicurezza   di prossimità dei cittadini.»  
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24/10/2015 La scuola delle Marche in corteo per il contratto e la qualità dell'istruzione
Sabato 24 ottobre hanno sfilato in 500,  per le strade del centro di Ancona, al corteo  organizzato da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal nell'ambito della mobilitazione nazionale “L'unione fa la scuola”, indetta dalle sigle sindacali di categoria per richiamare l'attenzione del Governo e dell'opinione pubblica sulla necessità di un nuovo contratto nazionale di lavoro che garantisca la valorizzazione della professionalità dei docenti e sulle tante criticità della Legge 107/2015 (la cosiddetta Buona Scuola), che chiediamo di cambiare negli aspetti che riteniamo sbagliati e incostituzionali. La manifestazione,in contemporanea con quelle di altre 18 città italiane,  è partita con un flash mob, da Corso Garibaldi  per poi concludersi  nella tarda mattinata con l'incontro in  Prefettura, con il Capo Gabinetto dott.ssa Angela Buzzanca, dove sono state esposte la posizione dei sindacati di categoria sui temi al centro della mobilitazione,  La conclusione del corteo in Piazza del Plebiscito ha visto gli interventi  delle segretarie generali regionali  di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal. « In finanziaria  sembra ci siano solo 200 milioni di euro che permetterebbero un  aumento di soli 7 euro a testa. Una  miseria, una vergogna, una vera e propria provocazione nei confronti dei lavoratori . - ha dichiarato Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche  -  Il contratto è fermo dal 2009 e oggi siamo in  tanti , da tutta la regione, per chiedere con forza al Governo di stanziare denaro sufficiente per un rinnovo del contratto dignitoso.» Occorre ripartire dalle professionalità della scuola, è questo il richiamo forte: rispettare il lavoro, ampliare gli spazi di compartecipazione alle scelte, avviare il negoziato per un contratto innovativo che tenga conto di esigenze come la stabilità del lavoro e la giusta retribuzione, assicurando parità di condizione economiche e normative per i tanti lavoratori precari. Va riconosciuto il valore sociale dell'insegnamento, che deve essere libero e di qualità.«Va cambiata la Legge 107, "La Buona scuola", che non  garantisce  autonomia e democrazia nei processi decisionali»ha ribadito Anna Bartolini. Il  flash mob che ha aperto il corteo ha  simbolicamente, “sbrogliato la matassa” di incognite e difficoltà che docenti e personale Ata stanno affrontando e dovranno affrontare nei prossimi mesi a causa dell'entrata a regime della riforma della scuola, del mancato rinnovo del contratto di categoria, scaduto da sette anni, e da misure penalizzanti sotto il profilo economico e organizzativo contenute nella legge di stabilità 2015. Queste sono le ragioni che hanno portato alla decisione di programmare momenti specifici per evidenziare le emergenze riferite ai diversi profili professionali operanti nella scuola. La mobilitazione di sabato, infatti, è stata preceduta dalle iniziative nazionali del 15 ottobre, che ha visto il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, e del 22 ottobre, dedicata al personale Ata. La mobilitazione dei sindacati della scuola si è svolta non  solo nelle strade e nelle piazze di tutta Italia, ma anche sui social network grazie all'hashtag #unionefalascuola.  https://youtu.be/2vs2Sg-rpb0https://youtu.be/SsiPj2NzHGE 
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24/10/2015 Polizia Provinciale: salvare professionalità e posti di lavoro
Venerdì 23 ottobre, i dipendenti delle Polizie Provinciali delle Marche hanno partecipato all'assemblea regionale promossa da Cisl Fp, Cgil Funzione Pubblica e UilPa per parlare del loro futuro professionale e occupazionale, minacciato dalla riforma di riordino delle Province. L'incontro, che si è svolto nella sala riunioni della Provincia di Macerata ha messo in luce soprattutto il venir meno, a causa della riforma, dei servizi resi dalla Polizia Provinciale a tutela dell'ambiente e della fauna, anche ittica, di cui la nostra Regione va tanto fiera, determinando un vuoto di prevenzione e collaborazione con le aree agricole e turistiche che fino ad oggi ha prodotto ricchezza per imprese artigiane, agricole, agro-silvo-pastorali e agrituristiche. I lavoratori della Polizie Provinciale, unici e differenti nel trattamento subito dal Governo in quanto destinati nella quasi totalità alla perdita delle loro professionalità, e potenzialmente del posto di lavoro se non assunti dai Comuni, hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali di impegnare la Regione Marche ed i Presidenti delle cinque province a non inserire nel portale della mobilità della Funzione Pubblica alcun nominativo sovrannumerario; ciò anche in considerazione dell'attività svolta dalle segreterie nazionali finalizzata a scongiurare perdite di posti di lavoro e professionalità acquisite. Inserita nel percorso di mobilitazione nazionale, è stata poi promossa la convocazione regionale per il giorno 27 ottobre di tutte le Rsu della province marchigiane per protestare contro disservizi, disfunzioni e incertezze che ancora permangono sul riordino delle province-aree vaste, e la loro ulteriore compartecipazione al bilancio dello Stato, rafforzata nel 2016, con ulteriori prelievi forzosi dalle loro casse.
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22/10/2015 Concorso pubblico Area Vasta 4 per infermieri: c'è il corso di formazione organizzato da Cisl Fp
La Cisl Fp di Ascoli Piceno - Fermo organizza un corso per infermieri in vista del concorso pubblico indetto dall'Area Vasta 4 di Fermo per l'assunzione di personale infermieristico. Il corso è aperto a iscritti e non iscritti, in numero massimo di 100, e inizierà il 20 novembre. In caso di superamento del numero massimo di partecipazioni, le domande degli iscritti Cisl Fp avranno la precedenza. Durante le lezioni, tenute dai docenti Enrico Ceroni e Stefano Marcelli, saranno trattate nozioni inerenti la legislazione sanitaria (nazionale e regionale) e la pianificazione assistenziale. Al termine del corso, i partecipanti eseguiranno la simulazione di un test di esame. Il corso prevede lezioni frontali con supporto di slide. La quota di iscrizione è di 10 euro per i tesserati Cisl Fp e di 50 euro per i non iscritti. Il link sottostante contiene il modulo di iscrizione. locandina Corso preparazione Concorso Infermieri AV 4
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21/10/2015 Fondazione Don Gnocchi: presidio contro la disdetta del Contratto Nazionale
Si è tenuto oggi 21 ottobre un nutrito presidio di lavoratori della Fondazione Don Gnocchi presso il centro Bignamini di Falconara. I lavoratori dei centri marchigiani, circa 150, protestano in contemporanea con tutti gli altri centri d’Italia, contro la decisione della Fondazione di disdettare il contratto nazionale di lavoro. Dopo due anni di sacrifici, in cui i lavoratori, per fronteggiare i problemi finanziari della Fondazione, hanno regalato 80 ore procapite annue di lavoro e rinunciato a due giorni di ferie ciascuno, la Fondazione non ha trovato di meglio che scaricare nuovamente sui suoi dipendenti le sue difficoltà economiche a livello nazionale. I lavoratori chiedono che il Don Gnocchi ritiri la disdetta del Contratto e che si apra un confronto serrato a livello nazionale in grado di fare luce, una volta per tutte, sullo stato reale della “pseudo” crisi lamentata dalla ONLUS. Le segreterie regionali del pubblico impiego di Cgil Cisl UIl hanno scritto una lettera aperta al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli chiedendo un suo diretto intervento nei confronti della Fondazione. Sulla vertenza CGIL, CISL e UIL Funzione Pubblica delle Marche, registrano positivamente la solidarietà dell’On. Emanuele Lodolini (PD Marche) che ha presentato, il 15 ottobre u.s., apposita interrogazione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dell’On. Lara Ricciatti di (SEL Marche) con un duro intervento stampa diffuso il 16 ottobre e dell’On. Piergiorgio Carrescia (PD Marche) che sosterrà le iniziative parlamentari relative alla vicenda.
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20/10/2015 Giornata mondiale osteoporosi: Regione in campo col progetto "Ossi duri si diventa"
L'osteoporosi è una malattia dell'apparato scheletrico  che comporta il maggior rischio di frattura per traumi di minima entità (fratture da fragilità). Molto spesso non si manifesta con sintomi prima di causare le fratture e per questo motivo viene a volte definita la “malattia silenziosa”. Si stima che in Italia ne siano affette circa 3,5 milioni di donne e circa 1 milione di uomini, ma questi numeri sono destinati a crescere poiché è più frequente nelle persone più anziane ed è noto a tutti l’aumento di invecchiamento della popolazione italiana. Le fratture più frequenti sono quelle del polso, delle vertebre e del femore e le persone che hanno subito una frattura da fragilità, hanno il doppio delle probabilità di subirne una seconda rispetto a chi non ne ha subite. Le fratture da fragilità quindi,  comportano un peggioramento della qualità della vita del paziente ma sono anche un costo enorme sia per la famiglia che per i sistemi sanitari nazionali: in Italia è stato calcolato che la spesa sanitaria ed assistenziale per le sole fratture di femore supera il miliardo di euro all’anno. La miglior conoscenza dei fattori di rischio, della malattia stessa e delle sue conseguenze, permette ad ogni cittadino di divenire “promotore della propria buona salute”: migliorare consapevolmente i nostri comportamenti quotidiani può annullare alcuni rischi collegati con l’alimentazione sbilanciata, la sedentarietà, le cadute in ambiente domestico, ma aiutare anche a contrastare quelli inevitabili come, ad esempio, il sesso femminile, l’avanzare dell’età, la necessità di usare alcuni farmaci per altre malattie. Da alcuni anni nella Regione Marche è attivo un progetto di informazione alla popolazione, coordinato dalla Agenzia Regionale Sanitaria, che vede coinvolti insieme professionisti di tutte le Aziende del SSR e i Coordinamenti Donne dei Sindacati pensionati di CGIL, CISL e UIL, che con una raccolta di firme nella Regione hanno dato l'avvio al progetto e che ad oggi hanno organizzato più di venti iniziative ed assemblee con gli iscritti  e i cittadini in tutti i territori alle quali hanno partecipato più di duemila persone. Tale progetto, "Ossi duri si diventa”, è stato recentemente consolidato e trasformato in una delle linee di intervento del nuovo Piano Regionale della Prevenzione, approvato dalla Giunta Regionale il 15 luglio 2015 e che in questo periodo si sta concretamente avviando. Obiettivi principali della linea di intervento, oltre alla continuazione della informazione dei cittadini nel territorio organizzata dai Coordinamenti  donne dei sindacati pensionati, dalle rispettive Leghe e Strutture Sindacali Locali ed effettuata da operatori del SSR, sono rappresentati da  percorsi formativi e di aggiornamento su prevenzione, diagnosi e cura rivolti al personale del SSR, al personale operante in strutture per anziani ad alto rischio di frattura. Entro la validità del Piano, ovvero il 2018, sarà inoltre studiata e realizzata una sperimentazione per la chiamata attiva dei cittadini tra i 50 ed i 60 anni da parte di sanitari che li sottoporranno ad una semplice procedura (DeFRA) tendente a stimare il rischio globale di frattura tenendo conto dei diversi fattori di rischio individuali. La finalità è quella di avere elementi utili per un eventuale approfondimento diagnostico che possa anticipare la diagnosi di osteoporosi ed al contempo consigliare i comportamenti individuali più utili per mantenere una buona salute. I coordinamenti donne pensionati di SPI Cgil, FNP Cisl, UILP Uil
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17/10/2015 Niente licenziamenti alla Mep System. Azienda e sindacati individuano percorso alternativo
Ieri sera dopo una lunga trattativa no stop, con quattro giorni di presidio dei lavoratori assistiti da Mauro Masci della Fim Cisl e Cinzia Massetti Fiom Cgil, si è aperto uno spiraglio nella complicata vicenda della Mep System di Sant'Ippolito. La Direzione Aziendale nei giorni scorsi aveva annunciato la messa in mobilità di tutti i dipendenti. La protesta dei lavoratori e le iniziative intraprese dalle Organizzazioni Sindacali hanno permesso, dopo diversi incontri con la direzione aziendale e da ultimo con la proprietà, l’individuazione di un possibile percorso alternativo ai licenziamenti che consentirebbe il proseguimento dell'attività con tutto l'organico di 62 dipendenti. In attesa di perfezionare questo nuovo iter, lunedì le lavoratrici e i lavoratori riprenderanno l'attività lavorativa. «È sicuramente un primo passo importante da cui ripartire per poter riavviare questa impresa che ha diversi ordini da evadere - afferma Mauro Masci, Segretario Fim Cisl Marche -. Siamo consapevoli delle difficoltà, ma determinati a perseguire il risultato di ridare fiducia e speranza ai lavoratori e alle loro famiglie, che anche nella giornata di ieri sono state presenti fino a tarda serata al presidio».
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17/10/2015 Assemblea organizzativa della Cisl Scuola: ritrovare la rotta nella tempesta della riforma
Ritrovare la rotta nella tempesta della riforma della scuola per garantire partecipazione, rappresentanza ed equità, rafforzando sempre più la competenza e la leadership delle Rsu. Questa è la missione scaturita dall'assemblea organizzativa della Cisl Scuola Marche che si è svolta giovedì 15 ottobre a Castelfidardo. L'assemblea ha visto la partecipazione di una settantina di delegati e della segretaria nazionale della Cisl Scuola Maddalena Gissi. Nel pomeriggio, il segretario generale della Cisl Scuola Marche, Anna Bartolini, ha sottolineato nella sua relazione alcune delle criticità che stanno occupando l'orizzonte lavorativo degli insegnanti e compromettendo il corretto funzionamento degli organi scolastici. Il bonus legato al merito, che sta dividendo la categoria, il nodo assunzioni e «il balletto delle fasi» che rischiano di trasformarsi in «addendi di una somma che non torna», ma anche la composizione dei comitati di valutazione, lo svuotamento degli organi collegiali, la chiamata diretta e l'organico potenziato. «La nostra categoria vive una stagione di grandi delusioni - dichiara Anna Bartolini - noi dobbiamo essere capaci di intercettare i bisogni ed essere un punto di riferimento anche per i neoassunti, spesso non sindacalizzati». Durante l'assemblea, sono stati richiamati i risultati delle ultime elezioni Rsu, che hanno premiato la Cisl Scuola come prima sigla degli insegnanti e del personale Ata nelle Marche. «Non siamo secondi a nessuno, lo dimostra il riconoscimento di migliaia di lavoratori che hanno dato la propria preferenza alle nostre liste - prosegue il segretario Bartolini - abbiamo tenuto gli uffici aperti ad agosto e fatto anche una notte bianca, durante la conclusione della fase B, per tenere informati i colleghi, in modo da non lasciare nessuno da solo. Il servizio di consulenza, già ad altissimo livello, deve continuare ad essere alimentato e potenziato». Durante il dibattito, è intervenuto anche il segretario della Cisl Marche Sauro Rossi, che ha ricordato il ruolo delle Rsu e ha definito la Legge 107 come «frutto di una politica top-down, esattamente il contrario del coinvolgimento dal basso che è nel nostro retaggio culturale». «Dobbiamo investire ancor di più sul valore dei nostri rappresentanti - ha concluso Maddalena Gissi - ogni giorno dobbiamo fare i conti con il cambiamento, soprattutto di fronte alla totale chiusura del Governo a ogni nostra richiesta di ridiscutere insieme parti della riforma. Le scuole sono state aperte da persone serie che si sono rimboccate le maniche per superare i problemi creati dalla 107. Per ora, però, si è trattato di disagio: a breve vedremo i veri effetti di una riforma che non è stata condivisa nella sua progettazione».
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17/10/2015 Cisl Fp: Prefettura di Fermo ancora a rischio
Apprendiamo dalla stampa che i ministri Alfano e Madia hanno affermato che non è stato formalizzato alcun elenco delle Prefetture che dovrebbero chiudere. Come Cisl Fp Marche non possiamo che essere felici se la chiusura della Prefettura di Fermo è scongiurata. Peccato però che le dichiarazioni non rispondono al vero. Lo schema di regolamento di riordino del Ministero dell'Interno è stato consegnato ufficialmente alle organizzazioni sindacali nazionali e sul provvedimento stesso c'è stato un incontro lo scorso 30 settembre a Roma con il sottosegretario Giampiero Bocci che in tale occasione ha confermato l'iter del procedimento. Lo schema di regolamento che i Sindacati hanno ricevuto in via ufficiale e che contiene l'elenco delle 23 Prefetture da sopprimere tra cui Fermo (le altre sono: Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Isernia, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno), va ritirato ufficialmente e fin quando questo non avverrà, la mobilitazione continuerà. A partire dall'assemblea con tutti i delegati delle 23 prefetture convocata per il 30 ottobre prossimo proprio alla sede del Ministero dell'Interno e alla quale sono stati invitati anche i politici nazionali e locali del fermano. Come Cisl Fp Marche, invitiamo lavoratori, cittadini e politici locali e regionali a mantenere i piedi per terra e non fidarsi di dichiarazioni estemporanee non supportate da atti formali. Guardiamo con preoccupazione in prospettiva alle sorti della Provincia, della Camera di Commercio e, per ora, anche della Prefettura e non possiamo fidarci di chiacchiere politiche messe in rete probabilmente per illudere ed abbassare l'attenzione su una politica del Governo tesa sempre più ad accentrare e a desertificare i territori. Al Sindaco di Fermo, che in queste settimane sulla problematica specifica si è mosso con energia, e all'intero Consiglio Comunale, chiediamo di non dare per scontato nulla fino a quando non sarà messo nero su bianco. Ad oggi il DPR è ancora valido. Il segretario regionale Cisl Fp Giuseppe Donati
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17/10/2015 Blocco degli arretrati Area vasta 4: la petizione della Fp raggiunge le 500 firme
La petizione promossa dalla Cisl Fp per tutelare i diritti dei dipendenti dell'Area vasta 4 ha raggiunto quota 500 firme. L'iniziativa, lanciata a inizio mese, è stata intrapresa a fronte del blocco degli arretrati per 1100 dipendenti che dura da un anno in attesa del nulla osta, da parte del Collegio sindacale e del nucleo di valutazione, per il contratto decentrato e i progetti di produttività 2014. La lettera - petizione è stata consegnata al Vicario del Prefetto di Fermo e al Difensore Civico Regionale e sarà presto recapitata anche al presidente della Giunta regionale Luca Ceriscioli, titolare della delega alla Sanità. La Direzione generale dell'Asur e il direttore dell'Area vasta 4, su pressione sindacale, hanno promesso il pagamento, a breve, delle quote di arretrati spettanti ai lavoratori, ipotizzando però il saldo a febbraio 2016, quasi due anni dopo l'anno di competenza. «Hanno capito che non scherzavamo - dichiara il segretario regionale Cisl Fp Giuseppe Donati - eravamo e siamo ancora pronti a marciare su Ancona. La mobilitazione deve continuare perché mancano dei pezzi importanti da sanare, come l’anticipo della produttività 2015, che doveva essere pagato a settembre e non è stato liquidato o le indennità di terapia intensiva e sub intensiva, sospese a seguito di un intervento improvvido del Collegio Sindacale che ha rilevato la mancanza di un pronunciamento della Regione sulla materia. La Cisl Fp non mollerà di un centimetro fino a quando ai dipendenti dell’Area vasta 4 non sarà liquidato fino all’ultimo euro. Aspettiamo l’intervento del Prefetto e del Difensore Civico in favore dei dipendenti». «Dal presidente della Regione - prosegue Donati - ci aspettiamo invece un intervento robusto sull’Asur affinché restituisca legittimità alla Legge regionale 13/2003, che all’articolo 10 prevede che sia il Direttore di Area Vasta a sottoscrivere definitivamente i contratti e gli accordi decentrati. Oggi non avviene questo ed allora perché la collettività marchigiana paga cinque Direttori se sono in un certo senso “commissariati” tanto da non poter garantire la legittimità di quanto sottoscrivono con i Sindacati?».
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17/10/2015 Accordo sul contratto per il settore chimico farmaceutico Femca: «Risultato importante per il futuro»
Siglata giovedì 15 ottobre l'ipotesi d'accordo per il rinnovo contrattuale 2016-2018 del settore chimico-farmaceutico. L'intesa, arrivata dopo una trattativa durata tutta la notte, è stata sottoscritta da Femca Cisl, Filctem Cgil, Uiltec Uil, Federchimica e Farmindustria. Sono più di 171 mila i lavoratori interessati in Italia, impiegati in quasi 3000 imprese: nelle Marche, l'accordo riguarda soprattutto la Pfizer di Ascoli Piceno e la Acraf Angelini di Ancona, per un totale 1700 addetti ai quali si sommano i lavoratori dell'indotto e delle altre imprese del comparto chimico. Tra le novità previste dal nuovo contratto c'è la verifica annuale dei minimi agli eventuali scostamenti rispetto all'inflazione, I minimi saranno inoltre soggetti a un aumento medio di 90 euro distribuiti in tre fasi: la prima di 40 euro dal 1 gennaio 2017; la seconda, 35 euro, dal 1 gennaio 2018; la terza, 15 euro, dal 1 dicembre 2018. «Siamo soddisfatti dal risultato ottenuto - dichiara il segretario generale della Femca Cisl Marche, Piero Francia - il nuovo contratto dovrà essere il viatico per rafforzare ulteriormente la contrattazione sia nelle due aziende, sia nell'indotto, soprattutto per quanto riguarda l'innalzamento del livello delle relazioni industriali». COMUNICATO RINNOVO CONTRATTO CHIMICO-FARMACEUTICO
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17/10/2015 Elezioni Rsu: i lavoratori della Alma di Montecosaro premiano la Femca
Il rinnovo delle Rsu continua a premiare la Femca Cisl Marche. Le elezioni per le nuove Rsu che si sono svolte giovedì 15 ottobre alla Alma spa di Montecosaro hanno visto, per la prima volta, l'ingresso della Femca in questa realtà produttiva, nata due anni fa a seguito della fusione dei calzaturifici Alfiere e Manas. La Femca Cisl può ora contare, nello stabilimento, su 10 iscritti e su uno dei tre componenti eletti nella nuova Rsu: Morena Ballini, impiegata e unica candidata della Femca, ha ottenuto 29 preferenze, pari al 48% dei consensi. Solo due i voti che separano la Femca, al debutto nella rappresentanza del calzaturificio, rispetto ai 31 raccolti dalla Filctem Cgil. «Il risultato ripaga la vicinanza ai lavoratori da parte della categoria in una situazione di crisi aziendale che attualmente vede il ricorso alla cassa integrazione straordinaria - dichiara David Ballini, segretario regionale Femca Cisl Marche - . Ora bisogna proseguire nell'azione di tutela e rappresentanza dei lavoratori dell'Alma spa, spingendo l'azienda al proprio risanamento finanziario e a nuovi investimenti su prodotti e mercati utili al rilancio della stessa».
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16/10/2015 Rispettiamo i lavoratori
"La giustizia faccia il suo corso, chi ha sbagliato paghi ma i lavoratori? Non ci stiamo alla gogna mediatica a cui vengono sottoposti gli addetti ai lavori". E’ questa la dichiarazione di Vincenza De Leo - Fisascat Cisl Marche. Da un paio di settimane i lavoratori del trasporto sanitario di Pesaro e Fano sono sotto accusa; persone che per poco più di 1000 euro al mese vivono con una divisa cucita sulla pelle, attaccati ad un cellulare per le chiamate continue, impegnati per 10 ore al giorno in reperibilità continua, per una indennità di 1,55 euro l’ora, indifferentemente sia di notte o di giorno. Dopo il servizio delle Iene sono bombardati da offese: social network, opinione pubblica, solo perché sono l’immagine viva delle aziende titolari degli appalti. Desideriamo ricordare che sono solo esecutori materiali non a conoscenza di come viene organizzato il servizio: la responsabilità di quanto accaduto non deve ricadere sui lavoratori ma bensì su coloro che non hanno vigilato per il rispetto del capitolato d’appalto. Non ci sembra di vivere in un paese normale, non crediamo sia giusto che debbano intervenire trasmissioni televisive a denunciare ruberie perpetrate a vario titolo, di cui noi apprendiamo oggi il contenuto. In questi anni abbiamo tutelato il lavoro in virtù di un appalto in essere, abbiamo cercato di difendere il reddito di 88 lavoratori, 88 famiglie il cui destino prima era appeso alle Legge regionale 292, oggi è nelle mani della giustizia? Il 7 ottobre è’ uscita la determina 690 dell’Asur Marche che prevede la gara per l’affidamento del trasporto non sanitario, attraverso una procedura ristretta. L’ammontare economico del servizio, strutturato in tre anni, garantirà il lavoro a un numero molto ristretto dei lavoratori attuali. La rimanente parte dell’attuale appalto sarà affidato, attraverso un interpello in linea con la legge, alle associazioni di volontariato. Siamo altamente preoccupati, chi si fa carico dei lavoratori? L’Assessore alla sanità ci convochi.
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15/10/2015 Femca Cisl vince le elezioni Rsu alla Triveneta Cavi
Femca Cisl vince le elezioni Rsu alla Triveneta Cavi spa di Tolentino, ottenendo l'81% delle preferenze e due seggi su tre. L'esito delle urne premia il lavoro della Femca, che nelle scorse elezioni aveva conquistato, per la prima volta dopo anni, un unico seggio. Il risultato di ieri arriva dopo tre anni di intenso impegno al fianco dei lavoratori che hanno vissuto una crisi aziendale con ricorso ad ammortizzatori sociali. Riconfermato Fabrizio Fermanelli, risultato il più votato con 27 preferenze, mentre Angelo Antonio Ammirati conquista il secondo seggio con 16 preferenze. Alta la partecipazione al voto: l'83& degli aventi diritto. «Il voto riconosce l'impegno della Femca Cisl e ci consegna una maggiore responsabilità per il futuro che la nuova Rsu è pronta ad assumersi», afferma David Ballini, segretario regionale Femca Cisl Marche, che affiancherà la Rsu nelle future sfide sindacali.
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14/10/2015 Formazione: prospettive e analisi di buone pratiche
Venerdì 16 ottobre, il Centro Cultura "Piero Pergoli" di Falconara Marittima ospiterà, a partire dalle 10, il seminario conclusivo del corso per operatori del benessere e acconciatori organizzato da Ial Marche, l'ente di formazione professionale della Cisl. L'iniziativa sarà l'occasione per fare il punto sullo stato dei percorsi di istruzione e formazione, mettendo a fuoco non solo i risultati finora ottenuti, ma anche le prospettive future delle buone pratiche adottate da Ial. Parteciperanno ai lavori il sindaco di Falconara Goffredo Brandoni, l'assessore regionale al Lavoro Loretta Bravi, il coordinatore dell'Ambito Sociale 12 Marisa Sabatini e l'Ombudsman regionale Andrea Nobili. Presenti anche l'amministratore unico di Ial Marche Francesco Varagona e il responsabile dell'Area Formazione della Provincia di Ancona Massimo Rocchi, mentre concluderà i lavori il segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo. Durante il seminario, gli allievi del corso prenderanno la parola per raccontare la propria esperienza formativa e riceveranno l'attestato professionale. L'illustrazione dei risultati di questa sessione formativa spetterà al coordinatore del corso Enrica Ferrera, alla tutor Raffaella Fusaro e alla docente Gianna Prapotnich.
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13/10/2015 Assemblea organizzativa dei pensionati Cisl per difendere il presente e generare futuro
Domani, mercoledì 14 ottobre a Villa Anton di Recanati, Assemblea programmatica e organizzativa, “Consegnare il passato, difendere il presente, governare il futuro”, della Federazione dei pensionati (FNP) della Cisl Marche. Prevista la partecipazione di circa 190 delegati, eletti da assemblee svolte nei mesi scorsi su tutto il territorio regionale. Il sindacato dei pensionati della Cisl regionale conta al 31 dicembre 2014 circa 90.000 iscritti. Il tasso di sindacalizzazione medio - ossia il rapporto percentuale tra pensionati iscritti ed "iscrivibili" - è del 18%. E' articolato sul territorio regionale attraverso 13 Rappresentanze Sindacali Locali e 34 Rappresentanze comunali ed intercomunali. E' presente con sedi e recapiti in 129 Comuni marchigiani. L'Assemblea programmatica e organizzativa è un appuntamento con il quale, a metà strada verso il prossimo Congresso del 2017, la Federazione dei pensionati riflette sulle forme e sulle strategie di carattere organizzativo attraverso le quali supportare lo svolgimento dell'attività sindacale sul territorio. Un momento importante anche per riflettere sul percorso di cambiamento organizzativo che la FNP, insieme a tutta la Cisl, ha intrapreso dall'ultimo Congresso del 2013, sostanziato dalla riduzione della dirigenza politica e dal potenziamento della presenza sul territorio. Negli ultimi anni tutti i sindacati dei pensionati scontano un calo dei propri tesserati, anche in conseguenza della riforma delle pensioni introdotta dalla Legge Fornero. Ciononostante la FNP, insieme alla Cisl, continua a rappresentare un attore sociale importante del territorio marchigiano, specie nelle realtà più periferiche, dove spesso è costretta a sostituire le istituzioni pubbliche assenti attraverso presidi che garantiscono la tutela delle persone più fragili, a partire dagli anziani e dai pensionati. «La situazione dei pensionati nelle Marche è drammatica - sostiene il Segretario generale Mario Canale - perché l'importo medio di una pensione Inps nel 2015 è di 696 € lordi e l'80% dei pensionati marchigiani percepisce meno di 1.000 € lorde mensili. I pensionati non sono una categoria sociale privilegiata. Al contrario, una larga parte di loro stanno scivolando verso la soglia di povertà e nonostante ciò, in piena crisi, continuano ad assicurare un sostegno importante, anche in termini economici, a figli e nipoti». I pensionati Cisl sono preoccupati anche dei tagli costanti alle risorse per i servizi sociali e socio sanitari. Nell'ultima manovra finanziaria approvata con il bilancio regionale 2015, in conseguenza del taglio delle risorse dal Governo alle Regioni, sono scomparse le risorse destinate ai servizi sociali, passate da € 34 mld a € 1,1 mld. «Chiediamo alla Regione - prosegue Canale - di adempiere alla promessa, fatta in campagna elettorale, di ripristinare il fondo sociale e di portare a termine la riorganizzazione della sanità regionale coinvolgendo il sindacato anche sui territori, dove finora il confronto stenta a decollare». La FNP Marche sostiene infine le proposte di riforma del sistema previdenziale avanzate da Cgil Cisl e Uil nazionali, a sostegno delle quali verranno organizzati, mercoledì 15 ottobre, dei presidi unitari davanti a tutte le Prefetture marchigiane. «Chiediamo - conclude Canale - maggiore flessibilità in uscita (specie per le donne) anche per favorire l'occupazione giovanile, adeguatezza degli importi delle pensioni, la chiusura della vicenda degli esodati e lo sviluppo della previdenza complementare. Perché il nostro paese ha bisogno di un sistema previdenziale sostenibile non solo dal punto di vista finanziario ma anche sociale». Ai lavori dell'Assemblea, che dureranno fino alle 17 del pomeriggio, parteciperà il Segretario della FNP nazionale Patrizia Volponi.
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12/10/2015 Produzione in calo alla CNH di Jesi, l'allarme della Fim Cisl
Persiste il periodo di cassa integrazione ordinaria nello stabilimento jesino della Cnh. Il  2015 si chiuderà con circa 70/75 giornate di cassa integrazione richieste dall'azienda « ci preoccupa molto questa situazione. La produzione dei soli 15.700 trattori di quest’anno è ben  lontana dai numeri degli anni passati, dai 33.000 trattori prodotti storicamente  o  da i più recenti 23.000 degli anni scorsi. – afferma Danilo Capogrossi, responsabile territoriale  della Fim Cisl - Auspichiamo che dall'incontro con il Dott. Retus responsabile relazioni industriali EMEA del gruppo CNH INDUSTRIAL,  previsto nelle prossime settimane, arrivino per il 2016  notizie previsionali più ottimiste rispetto a quanto avvenuto nel 2015,  anno ritenuto uno dei peggiori della storia delle macchine del settore agricolo a livello globale.» La Fim Cisl Marche chiede che  in questo momento di crisi gli investimenti destinati allo stabilimento non si fermino anzi siano sviluppati e incrementati come richiesto più volte dalle RSA, rappresentanze sindacali aziendali  e dai sindacati di categoria.   «Crediamo sia necessario da parte dell’azienda valutare  anche scelte di produzioni diverse e complementari (vedi componentistiche). – conclude Capogrossi - Riteniamo si debba valutare il ritorno di  produzioni che a causa  di un euro troppo forte di alcuni anni fa, sono state destinate ad altri paesi. Crediamo che oggi ci sia la possibilità di misurare scelte che portino nuova progettualità e futuro allo  stabilimento.»
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12/10/2015 5 Minuti Cisl: Vertenza Comune di Ancona, Raffineria Api, firmato il nuovo integrativo 2015-2017
Il Comune di Ancona blocca il pagamento della produttività 2014 e chiede ai propri dipendenti, la restituzione di 1 milione e 300 mila euro del salario accessorio  degli ultimi 20 anni . Continua lo stato di agitazione e il blocco degli straordinari. Interviste a Luca Talevi segretario generale Fp Cisl Marche e Antonio Ninivaggi, dipendente comunale. Raffineria Api, firmato il nuovo contratto integrativo 2015-2017. Previsto un premio, per tutti i lavoratori, legato a redditività e produttività. Interviste ad Angelo Paolucci, operatore Femca Cisl Marche e Yuri Boriani, operaio - Raffineria Api. https://youtu.be/lZNT3UJ7MjU
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12/10/2015 Futuro incerto per i lavoratori dell'Associazione regionale allevatori. E' sciopero ad oltranza
Fai Cisl Marche, unitamente a tutti i  23 lavoratori delle sedi territoriali di Fano, Falconara, Macerata e Ascoli Piceno, dell’ Associazione Regionale Allevatori, denuncia la situazione di stallo in cui versa la associazione degli allevatori delle Marche  e  indice lo sciopero ad oltranza con la sospensione di tutte le attività di controllo  e assistenza agli allevatori. La struttura, da tempo commissariata  è in una fase di grave inerzia: permane una non decisionalità,  la gestione   è improvvisata, i 23 dipendenti della Ara Marche hanno continuato  a svolgere il loro ruolo di assistenza e controllo pur vantando 12 mesi di stipendi arretrati e con scarse risorse economiche per poter operare sul territorio. La  Ara Marche, struttura  periferica della Associazione Italiana Allevatori ha il compito, in base alla  legge 30/91,  della  raccolta dei dati produttivi e riproduttivi  negli allevamenti  delle specie bovine, suine, equine e ovine ;  la  tenuta dei libri genealogici;   lo svolgimento  della valutazione genetica degli animali  riproduttori al fine del miglioramento genetico delle razze animali sopra citate e l’ assistenza tecnica negli allevamenti. L’attività dell’Ara Marche    rappresenta  in sostanza il primo anello  di controllo della filiera dei prodotti zootecnici  di qualità marchigiani, commercializzati poi da Bovinmarche, Lattemarche , GDO  e privati. «Abbiamo il sospetto  che  siamo alla fase finale. – afferma Giuseppe Giorgetti, segretario Fai Cisl Marche - Questa assenza di decisioni sia da parte del Commissario Franguelli che  da parte della AIA  ci preoccupa molto per la continuità del lavoro. In accordo con i lavoratori abbiamo proclamato lo sciopero ad oltranza, la situazione è diventata insostenibile, vogliamo risposte certe  per il futuro  dell’Ara Marche.  E’ bene ricordare  che qualità dei prodotti di origine animale  nasce anche dal ruolo dei  tecnici dell’Ara che svolgono un lavoro di controllo e selezione delle specie animali di cui ci alimentiamo. Smantellare il lavoro dell’associazione significa si perdere posti di lavoro ma anche far venir meno quei controlli di qualità a  garanzia dei consumatori.» La Fai Cisl Marche  chiede con forza all’ Associazione Italiana Allevatori, alla Regione Marche e a tutte le Organizzazioni Professionali ( Coldiretti , CIA e Confagricoltura ) di risolvere questa  grave situazione di incertezza che stanno vivendo i lavoratori dell’Ara Marche, predisponendo un piano di risanamento condiviso  che non  preveda solo tagli al personale,  essenziale ed indispensabile per il  mantenimento del servizio e del sistema dei controlli.
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12/10/2015 Prosegue la mobilitazione dei Sindacati dei pensionati
Per effetto della legge Fornero sempre meno persone possono andare in pensione e sempre meno giovani riescono ad accedere al mercato del lavoro. Gli importi dei trattamenti pensionistici sono sempre più bassi, in conseguenza del blocco delle rivalutazioni e di una tassazione fra le più alta d’Europa. Un numero sempre maggiore di pensionati sta scivolando sotto la soglia di povertà, con conseguenze drammatiche sul versante alimentare e sanitario. Nelle Marche l'incidenza della povertà relativa è del 9,9% (dati Istat 2014). Nelle Marche in un solo anno (2015-2014) sono mancate oltre 7.200 pensioni. L’importo medio delle pensioni Inps (esclusi pubblici dipendenti) è di 696€ lordi (dati Inps 2015). L’80% dei pensionati Inps marchigiani percepisce importi inferiori a 1.000 € lordi (il 5% in più rispetto al resto del paese.) A livello nazionale, l’Istat rileva che l’importo medio annuo delle pensioni erogate agli uomini è di 14.911 euro, mentre le donne arrivano a 9.195 euro, con oltre 440€ di meno al mese. Il Sindacato dei Pensionati è fortemente preoccupato per il drastico taglio, nell’ultima legge finanziaria regionale, delle risorse per i servizi sociali (passate da 34 a 1,1 milioni di €), ed ha avviato da tempo un confronto con la Regione Marche e con le Amministrazioni Comunali sul tema delle politiche sociali e socio-sanitarie. Diventa sempre meno comprensibile il silenzio sul tema delle risorse da stanziare per i servizi sociali e socio sanitari, a partire da quelle necessarie a sostenere il fondo di solidarietà istituito con l’accordo sindacale del febbraio 2014. Lo scorso 7 ottobre è proseguito il confronto tra il sindacato dei pensionati e il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti con l’istituzione di due tavoli: nel primo verranno approfondite le proposte che riguardano la riduzione delle tasse sulle pensioni e la modifica del meccanismo di indicizzazione annuale. Nel secondo tavolo si discuterà delle proposte per combattere la povertà degli anziani. Pur consapevoli della necessità di trovare soluzioni per evitare che si aprano buchi pericolosi nei conti pubblici di un paese che con fatica sta tentando la via del risanamento, i sindacati dei pensionati di Cgil Cisl Uil Marche ritengono necessario proseguire la mobilitazione a sostegno delle loro richieste: superare le rigidità della Legge Fornero, introducendo forme di flessibilità di uscita dal mondo di lavoro, che potrebbero facilitare il turn over e l’occupazione giovanile; ridurre la pressione fiscale sui redditi medio bassi da pensione e da lavoro, estendendo il bonus di 80 € a pensionati ed incapienti, equiparando la no tax area per i redditi da pensione a quelli da lavoro ed eliminando il fiscal drag; approvare una legge che stabilisca i livelli minimi di assistenza per le persone non autosufficienti, finanziando in modo adeguato il relativo Fondo nazionale. Su questi aspetti della nostra piattaforma unitaria, crediamo sia necessario un impegno forte dei parlamentari marchigiani, a partire dalla prossima finanziaria. Le Federazioni dei pensionati di SPI FNP UILP Marche sostengono con forza la richiesta di Cgil Cisl e Uil nazionali di aprire un tavolo di confronto per la riforma complessiva del sistema previdenziale italiano e invitano le pensionate ed i pensionati marchigiani a partecipare all'iniziativa organizzata il 15 ottobre prossimo, quando saranno attivati dei presìdi presso tutte le Prefetture regionali. Le Segreterie regionali di SPI Cgil, FNP Cisl, UILP Uil Marche
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08/10/2015 Lunedì 12 ottobre, Assemblea organizzativa FP Cisl Marche
Oltre cento delegati della Funzione Pubblica Cisl Marche, in rappresentanza degli oltre 8.000 iscritti dei comparti Autonomie Locali, Sanità, Enti Centralizzati, si ritroveranno ad Ancona - Lunedì 12 Ottobre 2015  ore 9.30 - presso il Centro Congressi Conero Break v. Albertini 6, in occasione della Assemblea Organizzativa Regionale, alla presenza del Segretario Generale Nazionale Fp Cisl Giovanni Faverin.  Molti i temi al centro dell'assise: il futuro delle Province, le Unioni dei Comuni,  il riassetto della sanità marchigiana, la riforma della pubblica amministrazione, il taglio delle Prefetture e delle Camere di commercio,  le proposte per una Cisl sempre più all'altezza delle tante sfide poste da una pubblica amministrazione in continua evoluzione. La difesa e valorizzazione del pubblico impiego nelle Marche e degli standard quali/quantitativi dei servizi quotidianamente erogati, messi sempre più in difficoltà dalla politica dei tagli imposti dal Governo in ogni settore, sarà al centro dei lavori dell’assemblea regionale del pubblico impiego della Cisl. Saranno presenti anche  Stefano Mastrovincenzo Segretario Generale Cisl Marche e Luca Talevi Segretario Generale Fp Cisl Marche. Al dibattito interverrà la dott.ssa Silvia Spinaci, ufficio studi Cisl Marche,  con un contributo sui contenuti della riforma della  pubblica amministrazione.
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06/10/2015 Professione acconciatore: tutti assunti dopo il corso di formazione
Sette nuovi hair stylist targati Ial Marche. Il sogno di un lavoro è diventato realtà per i sette allievi del corso biennale per acconciatori organizzato dalla sede di Macerata dell'ente di formazione della Cisl. Dopo aver superato l'esame di qualifica per acconciatore - hair stylist, gli studenti hanno cercato e trovato impiego, a tempo determinato e indeterminato, in altrettanti saloni delle province di Ancona e Macerata. L'assunzione è arrivata ancora prima della fine del percorso formativo, confermando che nel settore del wellness possono esserci interessanti opportunità di lavoro per giovani preparati e dinamici, dotati di spirito d'iniziativa e senso estetico. Preparazione e dedizione alla professione sono infatti le leve valide su cui puntare in un periodo storico come quello attuale, seguendo l’esempio professionisti qualificati e con esperienza consolidata come gli hair stylist che sono intervenuti come docenti nel corso. L’esperienza positiva del corso e il relativo inserimento di queste nuove figure nel mondo del lavoro sarà la base per rendere ancora più visibile la passione e l’iniziativa italiana che metterà a disposizione della clientela trattamenti innovativi funzionali alle caratteristiche e all'aspetto della persona. Nel mese di novembre, è prevista l'attivazione  di un nuovo percorso formativo per la qualifica di acconciatore presso la sede Ial Marche di Macerata: l'augurio, per i responsabili del centro, è di poter ripetere l'esperienza appena conclusa.
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06/10/2015 Area Vasta 4: una vittoria per Cisl Fp
Prosegue la battaglia della Cisl Fp  sul pagamento degli arretrati della produttività per un migliaio di dipendenti dell'Area Vasta 4 Asur di Fermo. Il segretario generale della Fp Cisl di Ascoli Piceno e Fermo, Giuseppe Donati, risponde al direttore di Area Vasta Licio Livini, che ha bollato come eccessiva la mobilitazione sindacale, promettendo però il saldo di quanto spettante ai lavoratori entro novembre. «Siamo l'unica organizzazione sindacale che abbia preso iniziative pubbliche concrete non solo per i propri iscritti ma per tutti i lavoratori della sanità fermana - dichiara Donati - iniziative che, oltre tutto, hanno sortito effetti positivi». La Cisl Fp fa sapere di voler continuare la sottoscrizione della lettera-petizione da inviare al Prefetto, al Presidente della Regione e al Difensore Civico perché, fino a quando i dipendenti non riceveranno i soldi nei conti correnti, il risultato è solo virtuale. I dipendenti sono quindi calorosamente invitati a sottoscrivere la petizione. «In meno di una settimana abbiamo raccolto circa duecento firme e non è poco. - prosegue Donati - La rabbia è tanta perché lavoratori che percepiscono stipendi da 1300-1500 euro vengono privati di parte del salario accessorio da dirigenti e direttori che ne percepiscono dieci volte tanto. A tale proposito, invitiamo il direttore di Area Vasta 4, che avrebbe scritto che l'iniziativa assunta dalla Cisl Fp è apparsa eccessiva soprattutto nei confronti di coloro che non hanno lavoro, a ridursi il proprio stipendio e la propria produttività, che può raggiungere la cifra di 20 mila euro annui. Non pensiamo che avere un lavoro nel nostro paese sia diventata una colpa come non lo è far valere i diritti». Rimane ancora sospesa la partita dell'approvazione definitiva degli accordi sindacali sottoscritti in Area Vasta 4. «Alla vessazione del mancato pagamento della produttività si è sommato il blocco del pagamento delle indennità di disagio. Dopo dieci anni il Collegio Sindacale si è accorto che la Regione Marche non aveva classificato le terapie intensive e sub intensive. Chi paga per ciò che la politica e l'Asur non ha saputo o voluto fare? Sempre i lavoratori che ogni giorno garantiscono la continuità dei servizi. La sanità è in mano a burocrati e contabili che cinicamente se ne fregano delle necessità dei dipendenti. Al direttore Livini riconosciamo l'interessamento per la buona conclusione della vicenda degli arretrati della produttività ma solo dopo che la Cisl Fp aveva minacciato la Direzione Generale Asur di ritrovarsi centinaia di operatori arrabbiati nei suoi uffici».
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06/10/2015 Filca: una cabina di regia per rilanciare il mobile pesarese
La lunga e profonda crisi nel nostro territorio ha polverizzato l’intera filiera del mobile determinando la scomparsa\ristrutturazione di importanti marchi e la drastica riduzione in termini occupazionali, con la perdita di più di 4000 addetti del settore industriale e la chiusura per cessazione dell’attività di aziende sia artigiane che industriali. Finora, nessuno è intervenuto nonostante i molteplici e ripetuti gridi di allarme lanciati dalla Filca Cisl e dalle altre organizzazioni sindacali. Oggi, finalmente, ci si accorge che è necessario avviare politiche di settore rivolte alla formazione\riqualificazione degli addetti del settore e di sostegno delle aziende. La situazione nel frattempo è drammaticamente peggiorata: per rendersi conto invitiamo i nostri amministratori a visitare alcune zone industriali del nostro territorio e forse capiranno che giungono un po’ in ritardo: siamo in piena desertificazione industriale! Un serio rilancio delle politiche di settore nel nostro territorio non può eludere dal coinvolgimento sia delle associazioni dei datori di lavoro, che di quelle sociali, della formazione e del sistema bancario (quante cessazioni aziendali dovute per mancanza di liquidità). Non servono spot, occorrono progetti a medio e lungo termine. Lo sforzo richiesto per ridare vigore al settore del mobile arredamento non si può limitare ad azioni che non abbiano una visione globale della filiera e che non coinvolgano tutti gli attori. Abbiamo intere zone desertificate, mentre il tasso di disoccupazione nell'ambito di queste filiere, un tempo floride, è altissimo: sono 4300 i posti di lavoro persi nel settore dell'arredamento tra il 2010 e il 2014. Occorre però anche chiedersi quale dovrà essere il modello di rilancio della filiera del mobile e dell'arredamento: sarà ancora legato all’export con un prodotto di media - bassa qualità (non è stata questa una delle cause principali della crisi delle nostre imprese?) o un sarà intercettore di nuove esigenze e di nuovi mercati? Le strategie di promozione del mobile pesarese saranno orientate a prodotti a basso costo oppure cercheranno di avviare processi innovativi in termini di prodotto e di qualità? La formazione permanente dei lavoratori sarà considerata uno strumento privilegiato per qualificare il sistema produttivo aziendale oppure sarà relegata a poche mansioni e determinati ruoli? Il rilancio non passa da semplici annunci ma si ottiene con un pianificazione industriale a medio e lungo termine La Filca Cisl e la Cisl di Pesaro, Fano e Urbino ritengono indispensabile avviare una cabina di regia regionale che definisca le strategie e le politiche industriali atte al rilancio della filiera del mobile. Pertanto chiediamo all’assessore alle Attività Produttive della Regione Marche di avviare immediatamente un tavolo di confronto per il rilancio della filiera del mobile arredamento
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05/10/2015 5 minuti Cisl: Liste di attesa, il punto della Cisl-Nuovo anno scolastico dopo l'approvazione della riforma
Approvate le linee guida regionali per l'abbattimento delle liste di attesa, le valutazioni della Cisl . Intervista  a Sauro Rossi, segretario regionale Cisl Marche.Al via il nuovo anno scolastico, con la Riforma la Buona Scuola  ma c'è ancora tanta confusione. Interviste a Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche; Marisa Cardinali, insegnante scuola dell'infanzia Istituto comprensivo Monte Roberto (AN); Giuseppe Corallini, assistente amministrativo Corridoni Campana di Osimo.https://youtu.be/oo64rBS7DBs
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05/10/2015 Energy Resources apre la mobilità, i sindacati chiedono un incontro urgente
Nei giorni scorsi l’azienda Energy Resources di Jesi attualmente in concordato in continuità, azienda tra le prime nel territorio ad occuparsi di energie alternative, ha aperto una procedura di mobilità per 24 addetti su di un totale di 37 dipendenti attualmente in forza, situazione questa che ridurrebbe drasticamente la forza lavoro fino a 13 dipendenti contro i 130 dipendenti di prima della crisi. I sindacati di categoria, rappresentati da Danilo Capogrossi della Fim Cisl, Gianluca Toni della Fiom Cgil e Rolando Massaccesi della Uilm Uil hanno richiesto un esame congiunto sia ai rappresentanti aziendali che ai Commissari Giudiziali attualmente incaricati dal Giudice, come previsto dalla normativa vigente riguardo alle procedure di mobilità, per capire come l'azienda intenda procedere con un organico così limitato e come voglia gestire la procedura di mobilità. Inoltre, i sindacati unitariamente ricordano: «Non essendo state ancora autorizzate dal Ministero le casse integrazioni dei periodi 2013 – 2014 e 2015, abbiamo diversi lavoratori e lavoratrici che, oltre a non aver percepito i periodi di cassa integrazione, non hanno neanche la contribuzione figurativa che permetterebbe ad alcuni di loro di accedere alla pensione». I sindacati hanno sollecitato un incontro che auspicano si possa ottenere al più presto.
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30/09/2015 Allegion-Cisa: raggiunta ipotesi d'accordo
Dopo una no-stop durata più di 14 ore è stata firmata questa mattina intorno alle 6.45, l’ipotesi d’accordo per la Allegion-CISA, la multinazionale americana che a luglio di quest’anno aveva annunciato esuberi nel sito di Faenza e Monsampolo del Tronto (AP). Con l’intesa di questa mattina, gli esuberi iniziali annunciati dalla multinazionale americana passano da 258, tra sito di Faenza e Monsampolo a 150, con l’apertura della mobilità volontaria incentivata con 30 mensilità e un periodo di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione, con l’integrazione sulla indennità di 400 € per Faenza e di 24 mensilità per Monsampolo. Per il calcolo delle mensilità, si terrà conto della retribuzione ordinaria lorda di dicembre 2015 moltiplicata per le mensilità spettanti. Da parte dell'azienda è arrivato anche l'impegno a non procedere unilateralmente ai licenziamenti, ma solo su volontarietà o ricollocazione. La società conferma che il sito di Monsampolo rimarrà il centro di competenza per la produzione dei cilindri e sarà oggetto di un investimento in nuove tecnologie finalizzato ad una maggiore automazione dei processi e a una conseguente migliore efficienza produttiva. Confermati inoltre investimenti complessivi per 17 milioni tra il sito di Faenza e Monsampolo. «L’accordo è solo un primo passo - dichiara Romina Rossi, segretaria della Fim Cisl Ascoli - ora serve un forte impegno da parte di tutti per creare le giuste condizioni di ripartenza e rilancio dei siti puntando su prodotti ad alto contenuto tecnologico e maggiore valore aggiunto». L’ipotesi d’accordo siglata questa mattina verrà illustrata in assemblea ai lavoratori e posta al voto.
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30/09/2015 A Staffolo l'assemblea organizzativa della Fnp Cisl
I pensionati Fnp Cisl di Ancona, Senigallia, Jesi e Fabriano si incontreranno il 6 ottobre a Staffolo per l'assemblea organizzativa della categoria. La conferenza, con 180 delegati, sarà l'occasione per fare il punto sulla recente riorganizzazione della Fnp. Giovanni Focanti, Coordinatore delle quattro Rappresentanze Locali Sindacali che rappresentano  circa 20.000 iscritti, sostiene che «per orientare e rispondere ai bisogni delle persone, nel territorio provinciale, il sistema Cisl, i Servizi, le Associazioni debbono essere un punto di riferimento per i lavoratori, gli anziani e le famiglie». L'incontro, prosegue Focanti, servirà a verificare «le potenzialità e le criticità del nuovo modello organizzativo, visto anche alla luce dei cambiamenti sociali e istituzionali che hanno coinvolto il nostro territorio, e per analizzare la funzionalità delle 20 sedi anche come luogo di ascolto dei pensionati e dei lavoratori e disoccupati, per capire il bisogno e orientarli verso sedi e servizi, come l’Inas, il Caf, l’Adiconsum ed altri, in grado di fornire consulenze e risposte alle problematiche, nonché tradurle in istanze politiche da presentare insieme alla Confederazione per un confronto con Comuni, Ambiti sociali, Distretti Sanitari, Terzo settore». Quest’attività è svolta da 58 agenti sociali Fnp, alcuni di essi collaborano anche con  l’Anteas, che con 230 volontari effettua sostegno ad anziani e disabili attraverso la consegna della spesa a domicilio ad Ancona, trasporto degli anziani e disabili a Chiaravalle, Senigallia, Serra De’ Conti, servizio di scuolabus e nonno vigile a Jesi. La Fnp collabora inoltre con il Sicet  per l’attività di consulenza nel campo dell’abitazione e di assistenza agli inquilini: nel 2014 sono state circa 1.300 le persone assistite sul territorio provinciale. Ai lavori dell’assemblea organizzativa, che inizierà alle ore 9 presso il ristorante Oasi, saranno presenti, oltre ai Responsabili Cisl delle quattro Ast (zonali) il Segretario Fnp-Cisl Marche, Mario Canale e il Segretario Nazionale, Attilio Rimoldi, che concluderà i lavori.
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30/09/2015 Senigallia, potenziato il trasporto disabili grazie ad Anteas e Auser
Un nuovo mezzo di trasporto al servizio delle persone disabili e degli anziani non autosufficienti di Senigallia entrerà in funzione nel mese di ottobre. Anteas e Auser consegneranno al Comune di Senigallia,  il prossimo 3 ottobre, un Ford Transit attrezzato, acquistato con l’utilizzo delle risorse derivanti dai fondi del 5 per mille, raccolti dalle due associazioni, e dal progetto trasporto disabili. Alla cerimonia di consegna, in piazza Manni (Foro Annonario ex Carceri) alle ore 11.30, interverranno il Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, il dirigente dei servizi sociali Maurizio Mandolini, l'assessore al bilancio Gennaro Campanile, l'assessore ai servizi sociali Carlo Girolametti e la responsabile dei servizi sociali Giuseppina Campolucci. Saranno inoltre presenti il segretario generale della Fnp Cisl Marche, Mario Canale, e il Segretario dello Spi Cgil di Senigallia, Roberto Galli, il Presidente Auser Provinciale, Sergio Gradara, e i volontari Anteas e Auser. Le associazioni di volontariato Anteas e Auser ad oggi sul territorio senigalliese trasportano in media 500 persone al mese, accompagnandole nelle strutture sanitarie ( centro Alzheimer, ospedale, centri di riabilitazione o ambulatori per le visite mediche). Le due associazioni annoverano circa 100 volontari operativi nel territorio del comune di Senigallia. L'obiettivo è di estendere l'assistenza ai disabili e alle persone non autosufficienti in altri nove comuni della valle del Misa e del Nevola.
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29/09/2015 Raffineria Api, firmato il contratto integrativo
Siglato nella serata di ieri il contratto integrativo del gruppo API relativo al triennio 2015 - 2017. L'intesa giunge a quasi qiuattro anni di distanza dalla scadenza del vecchio accordo aziendale (terminato il 31/12/2011) e a seguito di una trattativa protrattasi per quasi quattro mesi. Il premio di risultato, che costituisce la struttura portante dell'accordo, si fonda sui parametri della redditività (che incide sul premio in misura pari all'85%) e della produttività (per il restante 15%). Per quanto concerne la redditività, si è deciso di fissare il "K 100" ad un valore pari a 130 milioni di Euro di MOL (margine operativo lordo), nell'ambito di una scala parametrale che varia da un minimo di 95,5 ad un massimo di 160 milioni. Qualora il valore dello stesso risultasse inferiore ai 95,5 milioni, la quota base che verrebbe comunque erogata sarebbe pari ad Euro 930, uguale per tutti i livelli. I valori di EBIT DA (indice che misura la redditività aziendale) associati al "K 100" in categoria 4 sono i seguenti: -  Euro 1684 per il 2015; -  Euro 2226 per il 2016; -  Euro 2800 per il 2017. Rispetto all'anno in corso, il MOL è già ad oggi superiore al "K 100". Di conseguenza, è ragionevole presupporre per il 2015 la possibilità di raggiungere un premio complessivo (redditività + produttività) pari a circa 2500 Euro. Per quanto riguarda la produttività, gli indicatori che contribuiranno a definirla saranno i seguenti: - valore delle rese; - lavorato; - costi; - indice infortunistico. Ciascuno dei quattro indicatori inciderà sul parametro della produttività per un 25%. Si è inoltre stabilito che l'erogazione del premio inerente il 2015 avverrà in due tranches (Euro 1100 con la busta paga di novembre 2015, saldo con la busta paga di maggio 2016). Per gli anni 2016 e 2017, la relativa erogazione avverrà invece nei mesi di maggio 2017 e maggio 2018. Oltre a quanto sopra, l'accordo conferma tutte le indennità già presenti nella precedente intesa, con la possibilità di adeguare i rispettivi importi economici attraverso la contrattazione interna tra direzione ed RSU. In merito alla questione avente ad oggetto la "carta carburante", l'azienda si è riservata di fornire una risposta definitiva al riguardo entro il mese di novembre.
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29/09/2015 Corpo Forestale, sindacati contro l'accorpamento
I sindacati continuano a osteggiare l'ipotesi di militarizzazione forzata del Corpo Forestale dello Stato, i cui 7000 dipendenti, nei piani del Governo, dovrebbero essere assorbiti nell'Arma dei Carabinieri. Cisl Fns, Cgil Funzione Pubblica, Uil-Pa/Cfs Dirfor, Ugl e Sapaf parlano di ipotesi «sciagurata e inaccettabile» e di «tutele sindacali demolite con un Decreto Legislativo». Il destino del Corpo Forestale dello Stato riguarda, nelle Marche, i 280 dipendenti divisi tra 4 comandi provinciali (dopo l'accorpamento di quelli di Fermo e Ascoli Piceno) e 50 comandi stazione, impegnati, nonostante siano sotto organico di almeno 40 unità, nel coordinamento territoriale per l'ambiente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nel servizio Cities a tutela di flora e fauna e nelle Procure della Repubblica. «Il Governo Renzi vuole cancellare tutto questo con un maldestro colpo di spugna - dichiara William Berrè, segretario generale Cisl Fns Marche  - non solo tentando di fare un’ assurda militarizzazione del personale, ma anche cancellando il Corpo Forestale, smontandone l’organizzazione e spezzettando le competenze tra più Enti rendendo più difficile se non impossibile l’attività di prevenzione e di contrasto ai reati ambientali». «Abbiamo il massimo rispetto dei colleghi dell’Arma dei Carabinieri - afferma l'Ispettore Superiore del Corpo Forestale dello Stato Maurizio Simoncini - ma loro svolgono il primario compito di assicurare l’ordine e la sicurezza. Caricarli di altre competenze, sinceramente, non se ne vede il bisogno, senza considerare che questo comporterebbe la militarizzazione di circa 7000 persone dei vari ruoli civili attualmente esistenti nel Corpo Forestale dello Stato, quando in Europa si va nella direzione opposta: cioè smilitarizzare le forze di Polizia. Scegliere la carriera militare è appunto una scelta, non può e non deve essere un Decreto del Governo a fare questo cambiamento che si ripercuote nell’ organizzazione familiare e di vita di migliaia di donne e uomini che hanno scelto un lavoro diverso. Un lavoro fatto si anche di sacrifici e di rinunce ma che i Forestali svolgono con vera e forte passione». La Federazione Nazionale della Sicurezza della Cisl continuerà la battaglia sindacale in ogni sede ed in tutti i modi per garantire al personale il mantenimento di quei diritti faticosamente conquistati e garantire allo stesso tempo un efficiente e riorganizzato Corpo di Polizia Forestale. Non bisogna dimenticare che la militarizzazione del personale comporterebbe, infatti, la perdita del diritto di aderire ad associazioni sindacali, secondo quanto previsto dalla legge italiana. Di diverso avviso sono la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e la Corte di Giustizia Europea, che nel 2001 e nel 2014 hanno riconosciuto il diritto di rappresentanza sindacale anche per il personale militare. In un comunicato congiunto, le sigle dei Forestali annunciano di aver dato mandato a un pool di legali per promuovere un ricorso di fronte alla Corte di Giustizia Europea per vedere di nuovo sancito, in conformità con i precedenti giurisprudenziali, il diritto anche per i Carabinieri di libera costituzione e associazione sindacale. COMUNICATO STAMPA NAZIONALE
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29/09/2015 I sindacati sostengono la campagna per fermare le false cooperative
I sindacati sono a fianco delle Centrali cooperative delle Marche nella campagna “Stop false cooperative”, che prevede una raccolta firme per la richiesta al Parlamento di una legge per contrastare il fenomeno delle false cooperative.  Anche i segretari generali delle Marche Stefano Mastrovincenzo (Cisl), Roberto Ghiselli (Cgil) e Graziano Fioretti (Uil)  hanno sottoscritto la proposta con cui l'Alleanza delle Cooperative Italiane, il coordinamento composto da Agci, Confcooperative, Legacoop, chiede al Parlamento di approvare una legge con misure più severe per contrastare il fenomeno delle false cooperative, che utilizzano strumentalmente la forma giuridica della cooperazione per perseguire finalità estranee a quelle mutualistiche. Imprese che, partecipando ad appalti pubblici con il massimo ribasso, spesso non applicano regolarmente i contratti di lavoro e non garantiscono il giusto salario ai lavoratori. “Come sindacati condividiamo gli obiettivi della campagna “Stop false cooperative” ed invitiamo i nostri iscritti a sottoscrivere la proposta di legge - sostengono Cgil, Cisl e Uil delle Marche - condividendo l'impegno della cooperazione a favore della trasparenza, della legalità e della necessità di mettere ancora di più al centro dell'impresa i lavoratori e i soci”. “Siamo molto soddisfatti della partecipazione dei sindacati marchigiani alla nostra campagna – commentano Agci, Confcooperative e Legacoop Marche – che sottolinea la condivisione e il rispetto dei valori propri della nostra cooperazione e un sostegno politico alla nostra iniziativa”. Alla campagna, che a livello nazionale prevede un obiettivo di 50 mila firme da raccogliere entro il 30 settembre, nelle Marche hanno finora aderito più di 3 mila persone. Fino alla fine del mese si può firmare in 43 Comuni marchigiani. PROVINCIA DI ANCONA:  Agugliano, Arcevia, Ancona, Belvedere Ostrense, Camerano, Castelbellino, Castelfidardo, Castelplanio, Chiaravalle, Cupramontana, Fabriano, Falconara Marittima, Filottrano, Jesi, Loreto, Maiolati Spontini, Monsano, Montecarotto, Montemarciano, Osimo, S. Maria Nuova, Senigallia PROVINCIA DI ASCOLI PICENO: Ascoli Piceno, Comunanza, Grottammare, Monsampolo del Tronto, Monteprandone, Offida, San Benedetto del Tronto PROVINCIA DI FERMO: Fermo PROVINCIA DI MACERATA: Civitanova Marche, Macerata, Matelica, Monte San Giusto, Potenza Picena, Recanati, San Severino Marche, Tolentino, Treia PROVINCIA DI PESARO URBINO: Fano, Pesaro, Urbino, Vallefoglia
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28/09/2015 Rischio licenziamenti alla Corghi di Mondolfo, aperto lo stato di agitazione sindacale
Stato di agitazione sindacale nel sito produttivo  di  Mondolfo della Corghi S.p.A,  leader mondiale nella produzione di attrezzature per gommisti e autofficine, indetto dai sindacati di categoria, insieme ai lavoratori, dopo l'annuncio da parte dell'azienda dell' apertura di un’ulteriore procedura di mobilità, la terza negli ultimi tre anni.  Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil  sul piede di guerra anche per i  problemi, espressi dall'azienda, rispetto alla sostenibilità di alcune produzioni dello stabilimento di Mondolfo e alle difficoltà  relative alla necessità di commercializzare i prodotti di bassa gamma. Forti le preoccupazioni anche per l'imminente apertura di uno stabilimento in Croazia. «Abbiamo il timore che a piccoli pezzi, venga “smantellato” il sito produttivo di Mondolfo dove lavorano  ben  85 dipendenti.  – afferma  Mauro Masci, Fim Cisl Marche -  Sospettiamo che l’azienda voglia esportare la produzione nei paesi esteri dove già esistono siti produttivi del gruppo (Croazia, Cina). – continua Masci – Domani mattina incontreremo l’azienda, se non dovessero emergere novità positive proseguiremo la nostra protesta con ulteriori iniziative sindacali. »  La Corghi S.p.A, del Gruppo Nexion, è  leader sul mercato italiano e mondiale, nel settore degli equipaggiamenti per l'assistenza ai veicoli, con stabilimenti in Italia, in Emilia Romagna, Toscana e Marche, occupando circa 700 addetti e all’estero con sei siti produttivi (uno in Cina) e cinque filiali dirette (Germania, Spagna, Francia, Stati Uniti, Cina) e uno in apertura in Croazia.  Distribuisce i prodotti in più di 120 paesi in tutto il mondo con una quota export pari all’80% del fatturato.   «Questa politica aziendale  di tagli aveva già investito nel 2014 lo stabilimento di Correggio  (25 dipendenti) – ricorda Masci – e aveva interessato alcuni  dipendenti anche a Mondolfo. Ora siamo molto preoccupati per il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie. Temiamo che per applicare le cosiddette  economie di scala si vada verso un’ esternalizzazione – conclude Masci – che  metterebbe a rischio un patrimonio fatto di persone, professionalità e dedizione al lavoro. E questo non lo possiamo accettare.»
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28/09/2015 5 Minuti Cisl: Vertenza J&P di Fabriano - Chiusura Prefettura di Fermo
  5 Minuti Cisl puntata del 25 settembre 2015 In primo pianoIl punto sulla vertenza J&P di Fabriano i sindacati incontrano il presidente della Regione. Interviste a Guanito Morici, responsabile AST Fabriano e Andrea Cocco, segretario Fim Cisl Marche.  Rischio chiusura Prefettura di Fermo i sindacati sul piede di guerra. Intervista a Giuseppe Donati, Fp Cisl Marche   https://youtu.be/hGFoPSgSJ78
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26/09/2015 Croce Azzurra: i sindacati avevano già denunciato
"Siamo sconcertati, dichiara Enza De Leo della Fisascat Cisl insieme alla Cgil e alla Uil, dal senso di abbandono che aleggia sugli articoli di stampa sulla vicenda della “Croce Azzurra/Solaris”, anche perché vorremmo puntualizzare che i lavoratori sono assistiti dalle organizzazioni sindacali da molto tempo e tanti sono gli interventi da noi effettuati per la tutela dei lavoratori in essere nell’appalto". Alcuni mesi fa la società di trasporto sanitario Croce Azzurra è stata rilevata dalla coop emiliana Solaris. E’ assolutamente vero che e nel passaggio la perdita retributiva è stata enorme ma è pur vero che le organizzazioni sindacali si sono opposte ed hanno promosso tutte le azioni possibili per cercare di arginare le perdite attraverso l’informativa alle stazioni appaltanti circa le irregolarità dei passaggi, incontri in prefettura e alla fine abbiamo denunciato la Cooperativa all’ispettorato. Ad oggi siamo in attesa dell’esito dei controlli e giusto il 22 Settembre abbiamo stabilito un’assemblea generale dei lavoratori che coinvolge tutte le cooperative operanti nella provincia di Pesaro per il trasporto sanitario. Abbiamo indetto lo stato di agitazione per i mancati versamenti delle retribuzioni e delle aperture di procedure di licenziamento che coinvolgono 44 lavoratori. La partita è difficoltosa perché su questi lavoratori, che nella totalità sono circa un centinaio, pende l’applicazione di una legge regionale la “292” , a parere nostro sbagliata, che affida tutto il trasporto sanitario al volontariato e di conseguenza quando si arriverà alla sua applicazione completa, il personale delle cooperative si ritroverà licenziato. Le nostre non sono puntualizzazioni mirate per sottolineare il nostro operato ma bensì vogliamo denunciare la sordità di enti pubblici che si nascondono dietro logiche di “risparmio”  e invitiamo ufficialmente l’assessore alla sanità ad intervenire sulla questione, magari cominciando a convocare le rappresentanze sindacali riaprendo così quel tavolo di confronto bruscamente interrotto dalla vecchia compagine politica.
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25/09/2015 Area Vasta 4, Cisl Fp reclama il pagamento degli arretrati
Appare legittimo che il nuovo Direttore di Area Vasta 4, a poche settimane dalla sua nomina, comunichi all’intera comunità fermana, presunte novità che arriveranno a breve. Tutto legittimo ma già visto in passato. La Cisl Fp però ha il polso vero del clima che regna all’interno dei reparti, servizi sanitari e non dell’Area Vasta 4 e può testimoniare dell’aria pesante che si respira in giro. Non c’è minimamente fiducia, non sulla persona del nuovo Direttore che dovrà essere messo alla prova ma sull’intero sistema sanitario regionale che perdura nel taglio di risorse economiche ed umane, rendendo difficilissimo continuare a garantire un’assistenza sanitaria di qualità. Il personale dipendente è oggetto di vessazioni continue e ripetute per il mancato rispetto di diritti contrattuali ed economici. Migliaia le ore di lavoro accumulate che non potranno essere mai recuperate, migliaia i giorni di ferie non godute, riposi negati per permettere la copertura dei turni. Tutto ciò rende il clima aziendale pesantissimo perché la vita personale e familiare di infermieri, OSS e dei professionisti sanitari soggetti a turnazione non viene rispettata in nome dell’obbligo alla continuità dei servizi. Non finisce qui, però. L’offesa più grande però, nei confronti della dignità dei dipendenti dell’Area Vasta 4 la sta perpetrando la Direzione Generale dell’ASUR, che a distanza di mesi dalla sottoscrizione degli accordi decentrati, tiene bloccati i contratti e quindi parte della retribuzione mensile. Parliamo di 80-150 euro mensili che dovrebbero essere parte della retribuzione ma che a causa di ingiustificati e vergognosi ritardi del Collegio Sindacale e del Nucleo di Valutazione Interno dell’ASUR, non arrivano nelle buste paga dei lavoratori. I componenti del Nucleo di Valutazione, nominati dalle Aree Vaste tra i Dirigenti, percepiscono una retribuzione aggiuntiva cospicua ma nonostante questo, continuerebbero a rinviare il controllo, secondo noi addirittura non dovuto, della documentazione inviata dall’Area Vasta. Gli arretrati da percepire dai dipendenti risalgono addirittura al 2014 e sono la retribuzione di ore aggiuntive lavorate a fronte di progetti di produttività. Quanto sopra è intollerabile soprattutto se il datore di lavoro è pubblico. La Cisl Fp ritiene che la pazienza sia finita. La tolleranza terminata. Se entro la settimana entrante non arriveranno precise indicazioni sui pagamenti con scadenza a breve della liquidazione delle somme arretrate, la Cisl Fp porterà i dipendenti nella sede dell’ASUR così che Marini ed i suoi troppi collaboratori e dirigenti guarderanno negli occhi coloro ai quali stanno sottraendo risorse economiche e saggiare quanto siano arrabbiati. Da mercoledì 30 settembre i delegati Cisl Fp promuoveranno nei reparti la sottoscrizione di una protesta da inviare al Presidente della Giunta Regionale, al Garante Civico Regionale e al Prefetto. Inizierà anche la raccolta di adesioni dei partecipanti alla protesta da organizzare presso la Direzione Generale ASUR.  IL SEGRETARIO REGIONALE CISL FPGiuseppe DonatiSottoscrizione protesta dipendenti Area 4
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24/09/2015 Appalti gas: i lavoratori vanno tutelati
I sindacati del settore dell'energia, Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil Marche, chiedono un incontro urgente con i comuni capofila che dovranno predisporre gli avvisi di gara per l'assegnazione del servizio di distribuzione del gas, previsti dalla legge n.11 del 27 febbraio 2015 (Decreto Milleproroghe). Con una lettera indirizzata ai comuni di Ancona, Pesaro, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno e Civitanova Marche, le segreterie regionali delle tre sigle di categoria chiedono l'applicazione delle tutele per i lavoratori del settore previste dal Decreto Ministeriale del 21 aprile 2011 e di poter garantire le iscrizioni al fondo previdenziale di origine dei lavoratori (Inps o Inpdap), l'iscrizione ai fondi previdenziali del settore, il mantenimento delle tutele preesistenti la nuova normativa sui licenziamenti, così come definita dalla Legge 183 del 2014, nonché l'applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore Acqua - Gas. La discussione si rende necessaria a fronte all'introduzione della Legge Delega 183/2014 (Jobs Act) che «determina una modifica delle tutele occupazionali e una condizione di preoccupante incertezza normativa che rischia di favorire processi di dumping sociale che si potrebbero determinare in occasione delle gare». A tal fine, le sigle dei lavoratori hanno già incontrato il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli. Il Comune di Ancona, in quanto ente capofila dell'ambito, ha stipulato la convenzione con gli altri comuni e sta raccogliendo i dati dalle altre amministrazioni in vista dell'avviso di gara, atteso tra gennaio e febbraio 2016. Prima della pubblicazione dell'avviso di gara, il Comune di Ancona provvederà a riconvocare le organizzazioni sindacali per illustrare i contenuti del bando. Sul fronte delle tutele, l'amministrazione comunale ha assicurato la propria disponibilità, previa passaggio con i gruppi consiliari, ad inserire nell'avviso di gara le tutele previste dal Decreto Ministeriale del 21 aprile 2011  e la tutela dell'articolo 18 ante riforma Jobs Act. Rimane il problema previdenziale che, secondo il Comune, può essere risolto solo per via legislativa: le federazioni nazionali hanno votato giovedì 24 settembre un ordine del giorno che prevede la proclamazione dello sciopero generale delle aziende del gas e dell'acqua per rivendicare il rispetto delle tutele di legge precedenti alla riforma del mercato del lavoro.  
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24/09/2015 Comune di Ancona, i sindacati sul piede di guerra
I sindacati di categoria Fp Cisl, Fp Cgil e Uil Fpl hanno indetto lo stato di agitazione del personale del Comune di Ancona per il mancato pagamento del salario di Produttività per l' anno 2014, già condiviso con la parte pubblica nelle modalità e tempi di erogazione. «Abbiamo aperto lo stato di agitazione per una serie di ragioni. - afferma Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche -  Lottiamo per il rispetto degli accordi presi per il 2014 ma anche per la mancata volontà' di trovare un accordo sulla definizione del Fondo Produttività 2013. Gravissima inoltre   la contestuale decisione dell’amministrazione di recuperare liquidità dai Fondi delle risorse decentrate dei prossimi sette anni per una cifra di oltre 1.300.000 euro. - continua  - Problemi emergono anche da punto di vista delle scelte organizzative  quali quelle legate  alla gestione dei  servizi educativi. La decisione di appaltare il servizio pomeridiano negli asili nido a gestione diretta, con il mancato rinnovo dei contratti di lavoro a tempo determinato, e soprattutto senza l’avvio di procedure concorsuali pubbliche, a garanzia del turn-over del personale prossimo alla quiescenza,  sono un preludio alla definitiva esternalizzazione  del servizio» conclude Talevi. I sindacati di categoria Fp Cisl, Fp Cgil e Uil Fpl hanno  intanto avviato il blocco delle prestazioni di lavoro straordinario, come prima iniziativa di protesta, e sollecitato l'amministrazione comunale ad avviare iniziative di conciliazione .
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23/09/2015 Incidente mortale in cantiere a Cossignano. Chiesto un tavolo sulla sicurezza
Il fatale incidente sul lavoro a Cossignano che ha colpito Giuseppe Tanzi, 41 anni, di Appignano del Tronto, apre una ferita indelebile nel mondo del lavoro piceno ed in particolare nel settore edile che, pur colpito dalla crisi, paga il solito insopportabile tributo di infortuni ed incidenti sul lavoro​ . Dalle prime notizie si apprende che il lavoratore stava operando nello scavo quando il cedimento di una parete dello stesso lo ha travolto. Filca-Cisl,Feneal-Uil e Fillea-Cgil​ , esprimono la loro vicinanza alla famiglia Tanzi per il dramma che sta vivendo. I tre responsabili di categoria Tonino Passaretti, Leonardo Luciano Frascarelli e Francesco Petrocchi, denunciano la caduta di attenzione riservata all'argomento sicurezza da parte delle istituzioni alle quali si chiede invece un maggior impegno proprio in questo momento di crisi profonda del settore che contribuisce a far scivolare in secondo piano il tema sicurezza nei cantieri da parte di tutti gli addetti . Il continuo susseguirsi di incidenti che avvengono spesso con le stesse modalità, impone a tutti gli addetti nel settore un momento di riflessione profonda in tema di sicurezza e di rispetto delle regole nei cantieri nella nostra regione. «​ Siamo stanchi - dichiarano i responsabili di Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil -  di commentare il day after. C’è bisogno di fermarsi e di capire che cosa non sta funzionando. Non possiamo più lasciare sul campo altre vite, martiri e invalidi del lavoro, mariti e padri, che perdono la loro esistenza per portare a casa un pezzo di pane. Il dato maggiormente stridente è che, nonostante la riduzione del numero di addetti del settore e la diminuzione dei cantieri aperti nel nostro territorio a causa della crisi, il numero degli infortuni non registra un calo di pari passo. Per questo chiediamo l’immediata apertura di un tavolo per la verifica delle criticità e per trovare soluzioni ad un problema che, ne siamo consapevoli, non potremo mai ridurre a zero, ma di cui possiamo ridurre l’impatto mettendo in campo con una azione congiunta e condivisa da parti sociali istituzioni e sistemi di controllo».
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22/09/2015 Prefettura di Fermo a rischio chiusura: sindacati sul piede di guerra
È in corso nella sede della Prefettura di Fermo l'assemblea sindacale aperta indetta da Cisl Fp, Cgil Funzione Pubblica e Uil Pa per contestare la chiusura proprio della Prefettura fermana, destinata ad essere soppressa insieme a quelle di altre 22 città in Italia. La mobilitazione, aperta anche ai rappresentanti delle istituzioni locali, è una risposta a quella che i sindacati ritengono una decisione sbagliata e pericolosa. «La paventata chiusura delle 23 Prefetture tra le quali quella di Fermo, è un'operazione tesa solamente a mascherare i veri problemi della Pubblica Amministrazione che necessita invece di una vera riorganizzazione. - ha sottolineato Francesco Todaro, segretario regionale Fp Cisl con delega alle amministrazioni centralizzate - I risparmi dovrebbero essere conseguiti dalla lotta alla corruzione e dal taglio dei costi della politica e non con la soppressione di Enti che garantiscono servizi pubblici, gratuiti a tutti i cittadini.- continua Todaro -  L'arretramento dello Stato sul territorio di Fermo è ingiustificato e pericoloso. Il fermano ha bisogno di più presenza dello Stato e di più sicurezza e non di tagli lineari che colpiscono Fermo ed il suo territorio rispetto al resto delle Marche.» Il Sindacato unitariamente farà muro per combattere lo smantellamento di servizi che porterà meno servizi per i cittadini e costi maggiori alla collettività. «Il messaggio dato dal Governo di arretramento dello Stato sul territorio è inquietante - dichiara Giuseppe Donati, segretario regionale della Cisl Fp -  anche alla luce dei tantissimi fatti di criminalità e micro criminalità che nell'ultimo anno hanno visto protagonista il territorio fermano, soprattutto quello della costa. I furti nelle abitazioni, le rapine in pubblici esercizi dove solo per fortuna non c’è ancora scappato il morto, i danneggiamenti alle proprietà e alle auto provate sono all’ordine del giorno della cronaca locale ma di questo il Governo non tiene assolutamente conto perché l’importante è illudere cittadini ed elettori che si sta facendo economia e lotta agli sprechi». La domanda della Cisl Fp è la seguente: sopprimere un presidio importante e strategico per l’ordine pubblico e la sicurezza del territorio, è un risparmio oppure un azzardo insensato ai  danni dei cittadini del fermano? Secondo il segretario regionale della Cisl Fp, «siamo di fronte allo Stato che batte in ritirata, scegliendo la logica imperante in ogni decisione politica nostrana, che è quella dello spot e della comunicazione vuota ma che fa presa sull'opinione pubblica. Intanto i cittadini privati e le imprese dovranno pagarsi la sicurezza nonostante le enormi tasse pagate. Dove è finito il diritto fondamentale alla sicurezza dei cittadini e delle imprese?». L'assemblea di Fermo si svolge in contemporanea a quelle organizzate nelle altre Prefetture a rischio soppressione. «I detrattori della Pubblica Amministrazione hanno subito messo in moto la disinformazione, facendo passare la battaglia per salvare la Prefettura di Fermo come una mera lotta in favore dei dipendenti. - conclude Donati - Questo è falso e strumentale ma certamente il futuro lavorativo dei dipendenti e le ricadute sulle loro famiglie non è secondario. L’esperienza demenziale delle Province, ancora tutta da risolvere, alla quale stiamo assistendo, non può che mettere in allarme il Sindacato. Anche sulle Province, il Governo ha giocato al massimo ribasso, svendendo un’istituzione storica, le competenze, le professionalità presenti in essa solo per illudere i cittadini-elettori di aver razionalizzato e risparmiato. Nulla di tutto questo è avvenuto e lo ha certificato la Corte dei Conti, non la Cisl».
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22/09/2015 Piero Francia, nuovo segretario generale Femca Cisl Marche
Nuovo vertice alla Femca Cisl Marche, il sindacato dei   lavoratori  dei settori energia, moda, chimica e affini. Il Consiglio generale di categoria ha  eletto oggi  all’unanimità Piero Francia, Segretario generale regionale,  e i nuovi componenti di segreteria. Francia nato a Fermo il 15 luglio 1973 succede a Bartolomeo Schibeci, scomparso prematuramente nel luglio scorso. «Credo nell’ importanza della rappresentanza sociale e nelle potenzialità del sindacato. Fare sindacato significa stare tra i lavoratori. Decidere con gli iscritti, insieme alle Rappresentanze sindacali unitarie  ed alle Rappresentanze sindacali aziendali  quali politiche sindacali adottare in azienda a tutela dei propri associati e di tutti i lavoratori. – ha dichiarato Francia dopo la sua elezione -  Vogliamo essere riferimento per chi rappresentiamo. Essere nei luoghi di lavoro, partecipare nelle decisioni aziendali per il bene dell'occupazione, della crescita produttiva, e di conseguenza delle condizioni occupazionali, economiche e sociali di tutti a partire dai nostri iscritti. Per fare questo servono: competenza, sinergia di squadra ed una sana apertura mentale. Il nostro obiettivo è duplice: gestire le crisi aziendali cercando di salvaguardare l'occupazione e l'equilibrio sociale – conclude Piero Francia - e nelle aziende in buona salute vogliamo  essere propositivi per  una contrattazione che porti sviluppo per i lavoratori e per le aziende».
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22/09/2015 Prevenzione Osteoporosi “Ossi duri si diventa” inserito nel Programma “Salute d’argento”
Al via il programma “Salute d’Argento”  tra gli  interventi regionali di attuazione del Piano nazionale della Prevenzione 2014-2018, e approvato con Delibera di Giunta regionale n. 540 del 2015. Inserito il progetto "Ossi duri .... si diventa" per la prevenzione dell’osteoporosi,  voluto fortemente dai sindacati dei pensionati in sinergia con i coordinamenti donne di Fnp, Spi e Uilp Marche. «Un risultato importante, riconosciuto anche dall’ équipe medica regionale, che premia l’impegno e il lavoro  di sensibilizzazione che come coordinamento donne in collaborazione con il sindacato dei pensionati unitario, abbiamo portato avanti negli ultimi anni, anche con la raccolta di 5.000 firme a sostegno dell’azione di prevenzione.» afferma  Lorenza Mancini, coordinatrice regionale donne, Fnp Cisl Marche. Nell'ultimo incontro con il gruppo di lavoro sulla prevenzione dell’Assessorato alla salute della Regione «ci hanno comunicato che  il progetto è stato scelto come unica linea di intervento, all'interno del Piano nazionale di Prevenzione  per sviluppare uno specifico studio di fattibilità circa lo sviluppo sistematico dell’algoritmo DEFRA per lo screening di rischio di frattura da osteoporosi – spiega Patrizia De Paolis, Fnp Cisl Marche – Saranno coinvolti attivamente le équipes  territoriali di Medicina Generale.» Nei prossimi mesi partirà  un percorso formativo  per gli operatori sanitari, per i medici di medicina generale. A partite dal 20 ottobre prossimo, giornata mondiale dell’osteoporosi sono stati programmati, con il  coinvolgimento dei Coordinamenti Donne  e dei relativi sindacati dei pensionati Spi Fnp Uilp, ulteriori incontri informativi destinati alla popolazione di riferimento. Un progetto, senza ombra di dubbio di  grande valore, per la prevenzione dell’osteoporosi frutto di un impegno sinergico tra istituzioni e parti sociali,  che ha portato la Regione Marche, in rappresentanza di tutte le altre Regioni, al  tavolo nazionale sull'osteoporosi, che sarà  istituito prossimamente  presso il Ministero della Salute.
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21/09/2015 Vertenza JP: Incontro in Regione tra Ceriscioli e i sindacati
Si è svolto stamattina nella sede della Regione l'incontro tra i sindacati e il presidente Luca Ceriscioli per fare il punto sulla Jp Industries di Fabriano. Hanno preso parte al vertice i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm e i sindacati confederali Cisl, Cgil e Uil. Ceriscioli ha sottolineato l'impegno del Mise che ha istituito due tavoli tecnici per trovare la soluzione che metta d'accordo azienda e banche e che dia certezze sulla sostenibilità finanziaria del piano industriale presentato da Giuseppe Porcarelli. I sindacati hanno chiesto e ottenuto di mantenere aperto un canale di comunicazione istituzionale tra le parti al fine di monitorare l'evolversi della situazione, nel quadro di una vicenda che vede coinvolti 700 lavoratori. «La situazione della Jp rimane ancora incerta. - afferma  Andrea Cocco, Fim Cisl Marche al termine dell'incontro - L'accordo tra banche e azienda va definito in maniera puntuale. Come Fim Cisl. abbiamo chiesto che i tempi siano veloci, in considerazione di una sentenza di Cassazione che potrebbe chiudere la vicenda con il rischio che 700 lavoratori perdano l'impiego, in un territorio che conta già più di 5800 disoccupati. Ci auguriamo nel breve periodo risposte chiare per i lavoratori: se così non fosse, dovremmo prendere coscienza di dover mettere in atto iniziative ancor più forti. Non è possibile che in una vicenda legata alla cessione di un ramo dell'Antonio Merloni dove un imprenditore possa sviluppare un piano industriale, le banche rischiano di far saltare il lavoro in un territorio già depresso. Vogliamo che le istituzioni stringano i tempi: il lavoro serve ora, non nei prossimi mesi». Per il responsabile della Ast di Fabriano, Guanito Morici, «La situazione della Jp è indicativa di ciò che sta avvenendo nel territorio: nessun nuovo posto di lavoro, nessuna nuova realtà produttiva e un tessuto sociale che sta reggendo solo grazie agli ammortizzatori sociali, che però non sono la soluzione, ma una semplice medicazione temporanea. Se non si interviene con scelte decise per risolvere i problemi del settore degli elettrodomestici - conclude Morici - continueremo ad assistere anche nei prossimi anni a piani di riorganizzazione che prevedono una riduzione dell'attività produttiva e dei posti di lavoro».
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18/09/2015 DIPENDENTI COMUNALI, NELLE MARCHE PERSI 861 POSTI DI LAVORO
La IFEL Fondazione Anci ( Istituto per la finanza e l'economia locale) ha nei giorni scorsi pubblicato il report con i dati relativi ai dipendenti comunali di tutta Italia al 31 dicembre 2013, su dati del  Ministero Economia e Finanza 2015. Dai dati elaborati, dall'Ufficio Studi Fp Cisl Marche, risulta una situazione molto preoccupante per i dipendenti dei comuni marchigiani ma anche per quelli di province e regioni.« Se nel 2011 i dipendenti comunali marchigiani ( esclusa la dirigenza ) erano 11.116, nel 2012 sono calati a 10.316, nel 2013 a 10.255. Di fatto in due anni si sono persi 861 posti di lavoro  frutto del sostanziale blocco delle assunzioni. - spiega Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche - Se nel 2011 vi erano 7.08 lavoratori comunali ogni mille abitanti, nel 2012 sono  scesi a 6.68 ogni mille abitanti, nel 2013 a  6.60 ogni mille contro una media nazionale di 6.89 ogni mille. Cala il costo del lavoro medio lordo annuo che passa dai 38.112 euro del 2011 ai 37.293 del 2012 sino ai 37.030 del 2013 a causa  del blocco della contrattazione sia a livello nazionale e spesso anche aziendale, oltre ai  tagli effettuati sul salario accessorio  compiuto da molte amministrazioni locali. » Nelle Marche risulta  più bassa, rispetto alle altre regioni,  anche la presenza di dipendenti comunali donne,  rispetto agli uomini, con il 49% del totale contro una media nazionale del 53.2%. I lavoratori a tempo pieno sono il 90,9% del totale  mentre tra quelli in part -time prevalgono, al contrario di altre regioni italiane, gli uomini sulle donne, come anche nei pochi casi attivati di telelavoro ( solamente 5 su 310 a livello nazionale ). La Regione Marche con i suoi 1412 dipendenti è leggermente sopra la  media nazionale ( 0.94 dipendenti ogni mille abitanti contro la media nazionale di 0.74 ),  mentre il  costo del personale è decisamente  più contenuto ( 44.743 euro medie lorde rispetto alla media nazionale di 54.532 ). I dipendenti delle cinque province marchigiane risultano essere, a fine 2013, 2187 con una media regionale leggermente più elevata  ( l' 1.41 ogni mille abitanti contro lo 0.91 nazionale ), ma anche qui con uno stipendio medio annuo più basso ( 37.608 euro lorde annue contro 41.669 euro lorde annue di media nazionale). Se  in Regione  la presenza femminile è più bassa rispetto alla media nazionale (  49.3 % del totale contro una media nazionale del 50.6%,) le province sono l'unico settore ove la presenza femminile nelle Marche è maggiore di quella nazionale ( 46.3% contro 44.3% nazionale ). Sostanzialmente stabile il ricorso nei vari settori del personale "flessibile" che si attesta intorno al 6.6% del totale ( 681 unità nei comuni ), ed anche in questo caso la presenza femminile non è elevata (  45.4% nelle Marche contro una media nazionale del 57.7%). Per quanto concerne l'elevato avanzamento anagrafico dei lavoratori si osserva che prevalgono, a fine 2013,   i dipendenti tra i 56 - 60 anni, in tutte le classi di ampiezza demografica ( intorno 25% ), mentre nella classe di età 40 -44 anni si osservano percentuali superiori alla media nelle amministrazioni dei comuni di piccole o medie dimensioni. Circa il 57% dei dipendenti è in possesso di diploma di scuola media superiore, mentre circa il 20% dei lavoratori è laureato. In sintesi continua il calo dei dipendenti comunali ed il loro contestuale invecchiamento, trend destinato ad aumentare stante le politiche di blocco del personale perseguite dai Governi anche nel 2014 e 2015. In calo anche le retribuzioni che seguono un trend negativo iniziato nel 2010 con il blocco della contrattazione nazionale e le politiche di "tagli" avviate da molte pubbliche amministrazioni locali
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16/09/2015 VERTENZA BEST: PROSEGUE IL CONFRONTO
ANCONA - Un gruppo di lavoratori della Best manifestazione davanti alla sede della Regione Marche.Foto AnsaMarche  Continua il confronto serrato sul futuro della Best di Cerreto d'Esi. Oggi nuovo tavolo di confronto in Regione  tra Fim Fiom Uilm, l’amministratore delegato della multinazionale americana e l’Assessore regionale al lavoro.  A due settimane dall'annuncio dell’avvio della procedura di licenziamento per 55 operai su un totale di 199, sono continuate le proteste dei lavoratori, in sciopero e presidio,  anche durante il primo incontro di lunedì, sotto Palazzo Raffaello .  Richiesto, dai sindacati di categoria  e le rispettive RSU, il ritiro immediato della procedura di mobilità. L’azienda  ha  manifestato la disponibilità ad un accordo  che permetta di evitare  il ricorso ai licenziamenti collettivi ma che tenga comunque conto della riduzione dei costi complessivi  previsti dal piano industriale.   « Serve un progetto serio e concreto, che preveda investimenti per rilanciare il sito produttivo di Cerreto –rilancia  Andrea Cocco, Fim Cisl Marche, presente all'incontro in Regione – Poi, eventualmente, tratteremo su soluzioni conservative per i  lavoratori anche attraverso gli ammortizzatori sociali. ». Le parti si riuniranno lunedì 21 e mercoledì 23 settembre per proseguire il dialogo sulla sorte dello stabilimento di Cerreto d'Esi.
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16/09/2015 Formaorienta, aperte le iscrizioni
Aperte le iscrizioni ai corsi di formazione per docenti ed orientatori nell'ambito del progetto FORMAORIENTA, finanziato dalla Regione Marche con il Fondo sociale europeo.  FORMAORIENTA si propone di formare operatori del sistema di orientamento delle Marche per migliorare e uniformare i servizi offerti ai cittadini, seguendo le linee guida regionali in merito all'orientamento (DGR 631 del 2014) attraverso la realizzazione di 35 corsi di formazione diffusi su tutto il territorio regionale. I corsi sono rivolti ad una platea complessiva di circa 525 operatori: docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, orientatori degli uffici orientamento e placement delle università, orientatori delle agenzie formative accreditate, operatori delle Province e orientatori dei CIOF. Sono in corso 25 Seminari informativi di orientamento aperti al pubblico in tutto il territorio marchigiano. I percorsi formativi del territorio Fermano sono gestiti da Ial Marche che in partenariato con Enfap (ente capofila), Università di Camerino, e Formaconf seguirà la realizzazione di formaorienta. Le domande di partecipazione per le Province di Fermo e Ascoli Piceno, devono essere presentate a Ial Marche entro 10 giorni dall’avvio del percorso scelto, su apposito modello placement e appendice con allegati.  I calendari e i modelli da compilare per l’iscrizione sono scaricabili dal sito internet: www.ialmarche.it oppure consultate il sito regionale www.istruzioneformazionelavoro.marche.it nella sezione dedicata all’ ORIENTAMENTO   http://www.istruzioneformazionelavoro.marche.it/Orientamento/FORMAORIENTA.aspx
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11/09/2015 Prefettura di Fermo a rischio. Allarme della Fp Cisl
Leggere sulla stampa lo stupore di istituzioni e rappresentanti politici locali per la  paventata chiusura della Prefettura di Fermo, sorprende negativamente la  Fp Cisl Marche. Il sindacato del pubblico impiego della Cisl, e non solo,  da  tempo aveva già evidenziato  il rischio di una desertificazione della pubblica amministrazione nel fermano. « La Fp Cisl aveva denunciato l'intendimento del Governo, impegnato solo ad effettuare tagli mascherandoli con risibili riorganizzazioni o riforme, di effettuare sforbiciate alla Pubblica Amministrazione e che ciò avrebbe significato per il territorio fermano non solo lo svuotamento della Provincia ma anche la perdita della Prefettura e della Camera di Commercio. - ribadisce Giuseppe Donati, Fp Cisl Marche - Quindi, quale stupore o sorpresa?  Solo lacrime di coccodrillo. Le prossime saranno versate per la Camera di Commercio. Al grido di allarme lanciato dalla CISL FP, tutti o quasi hanno fatto finta di nulla o peggio hanno girato lo sguardo per non vedere la realtà. Ora siamo al capolinea e tutti si stracciano le vesti. - continua Donati -  Lo stesso Prefetto, quando unitariamente con CGIL e UIL siamo andati a rappresentare i timori di una soppressione della Prefettura ci aveva liquidati dicendo che i tempi erano prematuri e che nulla era stato deciso. Bene,ora la decisione c'è e bisogna mettersi in moto per cercare di far cambiare rotta al Governo.» Una  decisione  sbagliata secondo la Fp Cisl Marche. «L'idea “americana” di Renzi di fare un'ammucchiata dei servizi della pubblica amministrazione è sbagliata. - rilancia Donati - Certo anche sulla struttura ospitante si potrebbero fare economie ma da qui a chiudere la Prefettura ce ne passa. Il messaggio di arretramento dello Stato sul territorio è inquietante anche alla luce dei tantissimi fatti di criminalità e micro criminalità che nell'ultimo anno hanno visto protagonista il territorio fermano, soprattutto quello della costa. Invece di rafforzare la presenza ed il presidio dello Stato,si batte in ritirata, scegliendo la logica, sempre più imperante in ogni decisione politica moderna, che è quella economica. Forse conviene che siano i privati a pagarsi la sicurezza e non lo Stato che nonostante le enormi tasse pagate dai cittadini e dalle imprese, intenderebbe scaricare ad altri il presidio del territorio.» La Prefettura però non è solo sicurezza ed ordine pubblico. Sono tanti e diversificati i servizi che gli uffici prefettizi erogano a cittadini ed imprese. «Con l'accorpamento in Ascoli Piceno, si tornerebbe indietro di anni con perdite di tempo e denaro non facilmente quantificabili. - spiega Donati -Tutti a carico dei cittadini e delle imprese. Questo concetto deve essere chiaro perché i detrattori hanno subito messo in moto la disinformazione, facendo passare la battaglia per salvare la Prefettura come una mera lotta in favore dei dipendenti. Falso. - conclude - Ancora una volta, anche se in colpevole ritardo, il territorio dovrà fare muro e squadra. » Il 22 settembre, per iniziare, in tutta Italia e quindi anche a Fermo, CGIL -CISL -UIL organizzeranno assemblee nelle Prefetture soggette a soppressione. L'auspicio della CISL FP è che a Fermo l'assemblea unitaria sia aperta a tutti i rappresentanti delle istituzioni pubbliche e molto partecipata. Sindaci, Assessori regionali, Parlamentari eletti nel fermano sono invitati.   
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10/09/2015 Banca Marche, i sindacati incontrano il Direttore Generale
In attesa della riunione del Comitato direttivo del Fondo interbancario tutela depositi,  che si esprimerà sul proprio   impegno per il salvataggio di Banca Marche, i sindacati di categoria  aziendali hanno incontrato oggi il Direttore Generale di Banca Marche. «E’ stata confermata la precisa volontà da parte degli organi preposti di raggiungere una positiva conclusione della vicenda entro la fine del corrente anno. – riferiscono i sindacati -  C’è comunque la necessità che la politica marchigiana faccia propria, come è avvenuto già in altre regioni, la presa in carico della vicenda Banca Marche quale priorità per la salvaguardia del tessuto economico e dei territori di riferimento». Rispetto agli scenari disegnati da fonti giornalistiche, per i quali i sindacati hanno chiesto chiarimenti, la banca non ha ritenuto opportuno commentare alcuna ipotesi, rappresentando la necessità di mantenere un elevato livello di riservatezza richiesto dalla delicatezza del momento.
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10/09/2015 Incidente mortale cantiere A14 . Sindacati, va fatta chiarezza
Feneal –UIL Filca - CISL Fillea - CGIL di Ancona esprimono profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia del giovane lavoratore che ha perso la vita, ieri pomeriggio,  mentre lavorava in una delle gallerie della terza corsia del tratto marchigiano, chiuso al traffico, dell' A14, la Galleria Montedomini, a Camerata Picena (AN). Inutili i soccorsi dell' eliambulanza e dei vigili del fuoco, accorsi sul posto insieme alla polizia stradale. L'uomo stava posizionando una pompa spara cemento su un carrello di trasporto, quando il mezzo lo ha investito e ucciso. Accettata dall'azienda esecutrice dei lavori la richiesta dei sindacati di sospendere l'attività lavorativa sull'intero lotto. Il cantiere è stato immediatamente chiuso e sospesi tutti i turni di lavoro. «Non ci si potrà mai abituare né accettare di dover accostare il senso del lavoro  al dolore della morte. - scrivono i sindacati di categoria in una nota - Ancora più doloroso quando avviene all'interno di un grande cantiere dove da anni lavoratori, provenienti da diverse regioni, lavorano fianco a fianco.  Ma non solo: dormono, mangiano, passano le loro ore e i loro giorni di riposo, poiché rientrando ogni quindici giorni o mensilmente presso le loro residenze si costruisce inevitabilmente una piccola realtà comunitaria che non può lasciare indifferenti ad un fatto così grave.» Feneal –UIL Filca - CISL Fillea - CGIL di Ancona hanno inoltre richiesto un incontro per comprendere e far luce sulle dinamiche dell’incidente, individuare le eventuali omissioni. «Se accadono ancora  infortuni così gravi significa che dobbiamo alzare l'attenzione sulle condizioni di lavoro.- afferma Massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche - Un infortunio evidenzia sempre che ci sono problemi sul sistema di gestione della sicurezza  nei luoghi di lavoro che vanno  al più presto verificati  e risolti» Sarà esame di attenta analisi, durante l’incontro richiesto alla Ghella Spa la verifica di tutta la normativa sulla sicurezza e sulla prevenzione; nonché del sistema dei soccorsi che si attiva in collaborazione con le istituzioni in questi momenti.  Feneal UIL ,Filca CISL  e Fillea CGIL nel ribadire che «non è possibile accettare che in una grande opera o in un cantiere si continui a perdere la vita, specialmente nelle Marche che, negli ultimi anni e nei prossimi, sono investite da un importantissimo impegno infrastrutturale», sollecitano  tutti gli organi competenti, le istituzioni e la magistratura,  affinché in tempi brevi, si possa  fare chiarezza su quanto avvenuto»..   
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10/09/2015 L'organizzazione sottosopra. Seminario per Dirigenti della Federazione dei pensionati
L’organizzazione sottosopra. Questo il titolo del seminario annuale di formazione per il gruppo dirigente della Federazione dei pensionati (FNP) della Cisl marchigiana, che si è svolto a Rimini, dal 7 al 9 settembre scorso. Come tutta la Cisl Marche, anche la FNP è coinvolta dal Congresso del 2013 in un percorso di cambiamento organizzativo che rappresenta una delle esperienze più innovative sul piano nazionale, e che sarà oggetto di verifica nell'Assemblea programmatica ed organizzativa regionale del prossimo ottobre. Da almeno tre anni a questa parte, nei suoi annuali seminari di formazione, la FNP si confronta con l'idea del cambiamento. Dei contesti di riferimento, della cultura organizzativa, della necessità di innovare forme e contenuti dell’azione sindacale. Oggetto di approfondimento, nel seminario di Rimini, è stata la FNP Marche come organizzazione, analizzata nella sua relazione con il mondo Cisl e nei rapporti con l’esterno, a partire dai propri associati. Della necessità di superare stereotipi e prefigurazioni, diventando osservatori e comunicatori, ossia soggetti capaci di costruire una rappresentazione sociale e condivisa della realtà, ha parlato il Prof. Achille Orsenigo, psicosociologo e consulente di organizzazioni dello Studio Aps di Milano. Strumenti da tenere nella "cassetta degli attrezzi" di un buon osservatore sono la curiosità, la disponibilità al confronto, la capacità di mettersi in discussione e il coraggio per sfidare convenzioni e opinioni comuni. Daniele Bonifazi e Graziano Cucchi, rispettivamente Responsabile delle risorse umane e Consulente della Lega del Filo d’Oro, hanno raccontato l’esperienza di un’organizzazione sociale alle prese con il cambiamento, capace di confrontarsi con le sfide di un contesto sempre più complesso, in cui si assottiglia la linea di confine tra i mondi profit e no profit. Sullo sfondo la necessità di restare fedeli alla propria mission, che è quella di sostenere persone colpite da forme gravissime di disabilità. Delle direzioni in cui si stanno muovendo le associazioni di rappresentanza di interessi nel panorama nazionale ed internazionale ha parlato Sergio Maset, Direttore di Idea Tolomeo, società di studi, ricerche e consulenza in campo sociale ed economico. Maset ha suggerito l’opportunità che il sindacato sposti in parte la sua attenzione dai servizi "di adempimento", oggi erogati da Caf e Patronati, concentrandosi si "beni selettivi" di carattere sociale (vertenze, previdenza, formazione continua, sanità integrativa, gestione del tempo libero) ed accettando la sfida dell’ accountability e della rendicontazione, anche sociale, delle proprie attività. Il seminario è stato concluso dal Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che ha riepilogato il percorso di riorganizzazione intrapreso dalla Cisl Marche nei due anni trascorsi dal Congresso 2013, evidenziando gli snodi organizzativi più complessi emersi nel percorso, che saranno affrontati in occasione dell’Assemblea programmatica ed organizzativa regionale confederale del prossimo ottobre.
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07/09/2015 Pensioni dei sindacalisti: facciamo chiarezza
Facciamo chiarezza sulle pensioni dei sindacalisti e sventiamo l’attacco al sindacato e allo Stato sociale. Le polemiche che in questi giorni si riversano di frequente sulla stampa contro le Organizzazioni sindacali e i sindacalisti, colpiscono attraverso il tentativo della delegittimazione il ruolo della democrazia partecipativa, disconoscendo il valore dei corpi intermedi e la loro libera e autonoma espressione. I sindacalisti non percepiscono 2 pensioni. La pensione viene calcolata sulla retribuzione complessiva di chi svolge attività sindacale e con le stesse modalità di calcolo che valgono per tutti gli altri lavoratori, a parità di settore di riferimento. Sullo stipendio del lavoratore che va in aspettativa sindacale non retribuita, che viene pagato dalla struttura o categoria sindacale presso la quale quel lavoratore presta la propria attività, maturano contributi che, in base alla Legge 300/1970 (lo Statuto dei lavoratori), sono accreditati figurativamente dall’Inps e vengono calcolati sulla base della retribuzione che quel lavoratore avrebbe percepito se avesse continuato a svolgere la propria attività alle dipendenze del datore di lavoro originario. Sullo stipendio del lavoratore che va in aspettativa sindacale retribuita ( si tratta solitamente di lavoratori del pubblico impiego) il datore di lavoro originario continua ad erogare la retribuzione e a versare i contributi previdenziali, che sono calcolati nello stesso identico modo degli altri lavoratori pubblici che si trovano nelle medesime condizioni stipendiali.  In questo caso si parla di distacco. La struttura o categoria sindacale dove il sindacalista svolge la propria attività può in alcuni casi integrare la retribuzione di riferimento e su questo incremento maturano i contributi che la struttura stessa versa all’Inps. La pensione complessiva, dunque, è una soltanto e deriva dal calcolo dei contributi maturati sulla retribuzione che il lavoratore percepisce e che può essere integrata, rispetto a quella derivante dal lavoro originario, come da contratto collettivo, dalla struttura sindacale, che in questo caso si addossa il costo dei contributi da versare. Le pensioni dei sindacalisti uguali a quelle degli altri lavoratori. I sindacalisti percepiscono una pensione che è calcolata in base alle regole del settore originario di appartenenza. Siccome la pensione dei dipendenti pubblici, fino al 2011, si calcola con regole diverse da quelle dei dipendenti privati, anche il sindacalista distaccato da un ente o da una istituzione pubblica, presso il sindacato, avrà la sua pensione calcolata con le medesime regole che valgono per gli altri lavoratori pubblici. Per quanto riguarda i lavoratori con prima occupazione dal  1° gennaio 1996, la pensione è calcolata interamente con il metodo contributivo e con le stesse regole, dunque, è calcolata anche la pensione del sindacalista in distacco o in aspettativa sindacale non retribuita. Per quanto riguarda i lavoratori assunti precedentemente al 1996, la pensione è calcolata con il metodo retributivo: sull'anzianità contributiva maturata fino al 31/12/2011, se il lavoratore aveva almeno 18 anni di contributi maturati al 31/12/1995; sull'anzianità contributiva maturata fino al 31/12/1995, se il lavoratore aveva almeno 18 anni di contributi maturati alla stessa data ( per gli anni successivi la pensione viene calcolata con il metodo contributivo); Per i lavoratori del settore privato (e per i sindacalisti collocati in aspettativa sindacale, il cui datore di lavoro opera nel settore privato) la quota di pensione calcolata con il metodo retributivo maturata dal ’93 in poi prende a riferimento la media degli ultimi 10 anni di retribuzione, mentre la quota di pensione calcolata con il metodo retributivo e maturata prima del ’93 prende a riferimento gli ultimi 5 anni di retribuzione. I sindacalisti pubblici sono lavoratori pubblici Per i lavoratori del settore pubblico (e per i sindacalisti distaccati o collocati in aspettativa sindacale, il cui datore di lavoro originario opera nel settore pubblico) la quota di pensione calcolata con il metodo retributivo maturata dal’93 in poi prende a riferimento la media degli ultimi 10 anni di retribuzione, mentre la quota di pensione calcolata con il metodo retribuita e maturata prima del ’93, prende a riferimento l’ultimo stipendio ma nella base di calcolo rientra solo la retribuzione fissa e non quella variabile o accessoria. Dov'è dunque lo scandalo? Nel fatto che un sindacalista pubblico percepisca una pensione calcolata, anche sulle eventuali integrazioni  effettuate dal sindacato, con le medesime regole degli altri dipendenti pubblici? Perché questo attacco al sindacato? La superficialità con cui la stampa ha sintetizzato le modalità di calcolo della pensione di chi svolge attività sindacale, stanno generando un clima di confusione, contribuiscono a creare falsa informazione e screditano le Organizzazioni sindacali. Ciò avviene proprio alla vigilia della presentazione della legge di stabilità per il 2016 e nell’imminente avvio del confronto con il Governo sul ripristino della flessibilità nell’accesso al pensionamento. E’ noto infatti come il sindacato sia da tempo schierato contro le ipotesi  volte a consentire il ripristino di una possibilità di accesso anticipato al pensionamento in cambio del ricalcolo dell’intera pensione, con il metodo contributivo che provocherebbe ai lavoratori penalizzazioni variabili tra il 20% e il 40% del trattamento pensionistico finale, a seconda delle diverse carriere lavorative. E’ un caso che l’attacco al sindacato avvenga proprio in questo momento? Anche i lavoratori collocati in aspettativa per incarichi politici che svolgono funzioni pubbliche hanno le stesse regole previdenziali. Il sindacato, come tutti i corpi intermedi e della società civile, è impegnato in uno sforzo per il cambiamento. Ma le principali istituzioni internazionali e la stessa Unione Europea hanno riconosciuto che i Paesi che hanno tenuto meglio durante l’attuale crisi economica sono quelli dove il dialogo sociale è più forte e gli obiettivi di politica economica e sociale sono condivisi tra Governo e Organizzazioni di rappresentanza del lavoro e delle imprese. Attaccare il ruolo del sindacato significa compromettere la coesione sociale e l’equità e, in ultima analisi anche lo Stato sociale e lo Stato di diritto. E’ quello che si vuole?  Scarica il volantino
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02/09/2015 Licenziamenti alla BEST SPA di Cerreto d’Esi. E’ subito sciopero
Questa mattina assemblea con i lavoratori e subito sciopero alla Best di Cerreto d’Esi, azienda che produce cappe. I lavoratori  sono scesi in strada dopo che la multinazionale americana ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 55 persone su un totale di 199 . «Abbiamo deciso di coinvolgere da subito le istituzioni in quanto non siamo disponibili a discutere di licenziamenti  che porterebbero alla chiusura definitiva del sito produttivo marchigiano.» afferma Andrea Cocco, Fim Cisl Marche  in strada con i lavoratori.
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01/09/2015 Rincaro biglietti dei bus. Per i sindacati è inaccettabile
Le segreterie regionali, di CGIL CISL UIL e di FILT-FIT-Uiltrasporti, considerano inaccettabile la decisione di aumentare del 10% le tariffe dei biglietti del Trasporto Pubblico Locale adottata della Giunta regionale nell'ultimo venerdì di agosto. Tale aumento, che segue quello del 2013 – sempre del 10%, - non può essere definito “adeguamento” in quanto non è giustificato da alcun significativo aggravio dei principali costi per le imprese, come quello del personale e del costo del gasolio, né tanto meno quello dell’inflazione sotto l’1%; anzi, quello del gasolio nell'ultimo anno ha avuto una riduzione di oltre l’11% per un risparmio complessivo per il sistema delle imprese stimabile in circa 1,5 milioni di euro. Quanto al pericolo, paventato dalla Regione, di perdere la propria quota di riparto del Fondo Nazionale legata al soddisfacimento di una serie di parametri (circa 10 milioni di euro), va precisato che il loro probabile mancato raggiungimento non può essere considerato “un fulmine a ciel sereno”, perché tali parametri sono stati introdotti con un DPCM del 2013, ma semplice incapacità di agire sull’efficientamento del sistema. CGIL CISL UIIL sono consapevoli del problema, che viene sempre evocato, di una iniqua ripartizione della quota ordinaria del Fondo nazionale, ma non si può sottacere o dimenticare la continua riduzione di risorse che il settore ha subito negli ultimi anni  con i tagli del bilancio regionale, anche conseguenti a quelli del Governo nazionale. In occasione dell’ultimo bilancio di previsione 2015 i sindacati avevano denunciato il taglio ai Trasporti e le pesanti ricadute che avrebbe avuto; ma oggi mancano ancora all'appello circa 7 milioni mettendo a rischio servizi e occupazione. Con l’aumento dei biglietti, ancora una volta, le difficoltà del Trasporto Pubblico vengono scaricate sui cittadini che oltretutto, in questa fase di crisi, avrebbero bisogno di più servizi che invece vengono ridotti. Al contrario CGIL CISL UIL considerano non più rinviabile una profonda riorganizzazione del sistema che garantisca efficienza del servizio e razionalizzazione delle risorse a partire dal superamento di sovrapposizioni improduttive, attraverso l’unificazione dei bacini territoriali e una effettiva aggregazione della gestione.
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26/08/2015 Ferracuti, Cisl: chiarezza sul futuro di Aerdorica.
Il Messaggero Ancona 26 agosto 2015, di Claudia Grandi Destinazione delle risorse derivanti dalla ricapitalizzazione. Piani del nuovo investitore per l'Aeroporto delle Marche. Ricadute della privatizzazione sulla governance. Tre temi per tre risposte. Sono quelle che i sindacati attendono dalla Regione alla quale, nella persona dell'assessore alle Infrastrutture Anna Casini, hanno chiesto un incontro per discutere del futuro di Aerdorica dopo l'avvio del percorso che porterà entro fine anno, previo ok del Ministero, al passaggio della maggioranza azionaria ai russi di Novaport. «A inizio agosto - dice Marco Ferracuti, segretario Cisl Marche con delega ai Trasporti - le tre sigle sindacali hanno chiesto un incontro con l'assessore Casini. Siamo ancora in attesa di una risposta che confidiamo possa arrivare a settembre. Tre, in particolare, le questioni su cui chiediamo chiarezza. La prima: si è parlato di una ricapitalizzazione per 22 milioni. Di fronte ad una situazione debitoria per poco meno di 40 milioni ci interessa capire dove saranno destinate queste risorse fresche. Noi diciamo che non dovranno essere utilizzate a “pioggia”, ma si dovranno valutare le varie criticità, come i debiti Inps e per la previdenza complementare che riguardano i lavoratori di Aerdorica». Secondo punto: il piano industriale di Novaport. «Vogliamo capire - aggiunge - se il nuovo socio ha interesse ad investire solo sull'aeroporto in senso stretto o sta guardando anche alle attività turistiche e commerciali che gravitano attorno allo scalo. Penso ad esempio alle incompiute, come l'outlet e l'hotel. Si tratta di realtà collaterali molto importanti». Terzo ed ultimo tema, la governance. «Come cambierà dopo la privatizzazione? - si chiede Ferracuti - Quale sarà la nuova composizione del cda? Il presidente di Aerdorica Belluzzi ha un contratto che scade nel 2018: cosa accadrà dopo l'ingresso di Novaport?». Un'operazione che, nel suo complesso, la Cisl promuove. «I russi - conclude - saranno in grado di mettere a disposizione capitali oggi imprescindibili per il futuro di questa infrastruttura. Per noi, dunque, si tratta di un passaggio fondamentale. Ma altrettanto importante è capire i piani del nuovo socio».
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24/08/2015 E' la Scuola che fa la Buona Scuola. Seminario interregionale di studio
Venerdì 28 agosto, dalle ore 9,30 alle ore 19,00 a Foligno (PG),  seminario interregionale sul testo di Legge della Buona Scuola,  promosso dalla Cisl Scuola di Marche e Umbria, e riservato   ai dirigenti scolastici iscritti alla Cisl. Un occasione di studio e approfondimento del testo di Legge con l'aiuto di esperti giuridico amministrativi e di formazione. attraverso osservazioni, riflessioni, e pratiche orientative.  I lavori saranno conclusi  dall'intervento del Segretario nazionale Cisl Scuola, Ivana Barbacci.
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21/08/2015 Futuro Province, è allarme rosso per personale e tenuta delle aree vaste.
La Regione Marche ha nei giorni scorsi previsto due importanti scadenze coerenti con i contenuti della legge regionale n.13/2015 ( disposizioni per il riordino delle funzioni amministrative esercitate dalle Province) . Entro il 20 settembre tutte le province dovranno consegnare alla Regione l'elenco nominativo del personale assegnato alle funzioni  provinciali da trasferire alla Regione ed entro il 15 ottobre tutti gli altri dati diversi dal personale. « Nonostante questo impegno rimangono intatti tutti i problemi legati al personale ed alla tenuta dei bilanci delle province. - afferma Luca Talevi, segretario generale FP Cisl Marche - I dipendenti delle cinque province marchigiane sono poco meno di 2200 e poco meno di 500 unità ( circa un quarto ) transiteranno, con le rispettive funzioni, nella dotazione organica provvisoria della Regione. I costi saranno coperti con i circa 20 milioni di euro del Fondo Unico Regionale per le province. - spiega Talevi -  Alle province, future aree vaste, rimarranno circa 1000 dipendenti ( la metà degli attuali ) ma vi sono altri circa 500 lavoratori che dovevano essere  "ricollocati" dal Governo ma che di fatto sono ancora  a carico delle Province. Sono i dipendenti del Centro per l'Impiego e della Polizia Provinciale. Questi ultimi potranno essere allocati o in Regione o Provincia ( per seguire per esempio il controllo stradale nelle strade di competenza provinciale ), qualora richiesto , oppure transitare all'interno delle varie Polizie Municipali a mano a mano che si liberano i posti nei Comuni. » Per  i Centri per l'Impiego le risorse, prelevate dai fondi europei, e messe a disposizione dal  Governo  solo per il biennio 2015/2016 ,per quanto recentemente incrementate, «sono comunque insufficienti  per un adeguato mantenimento dei servizi e del personale.  - sottolinea Talevi -  Sarà quindi necessario un intervento economico delle Regioni che dovranno poi convenzionarsi con le province per la migliore gestione dei servizi alla cittadinanza.»  Nel frattempo le province, caricate anche di costi  che inizialmente erano previsti  in capo al Governo,  sono tutte in uno stato di "pre - default" a causa del taglio 2015 di un miliardo  di euro al quale si sommerà,  da gennaio 2016, un altro miliardo di tagli.  Sempre meno risorse  per  gestire importanti funzioni quali la viabilità e l'edilizia scolastica.«La situazione è veramente grave e l'impegno mostrato dalla Regione non basterà - conclude Talevi - se non affiancato da modifiche normative in grado di garantire i servizi e la  mobilità dei  24.000 di dipendenti pubblici a livello nazionale dei quali oltre 1000 nelle Marche .
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19/08/2015 Trasporto pubblico, Ferracuti "Aggregare le aziende e innovare il servizio"
Focus sul trasporto pubblico regionale da un'analisi sui servizi pubblici locali  curata dalla Cisl Marche . Corriere Adriatico 19 agosto 2015 di Martina Marinangeli
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11/08/2015 Supermercati Tuo Dì, occupazione a rischio
Oltre 100 i lavoratori impiegati nei punti vendita “TUO DI”  delle Marche,  a rischiare il posto di lavoro. La complicata gestione dei punti vendita di dimensioni medio piccole, disseminati  in tutte le province marchigiane, vede l’utilizzo dell’appalto e del sub appalto nella organizzazione ed esecuzione delle attività connesse alla vendita di prodotti freschi quali la gastronomia, la macelleria, pescheria ed ortofrutta. «Nel giro di pochi mesi la gestione regolamentata dal  contratto di appalto ha   visto per i dipendenti  cambi repentini del datore di lavoro accumulando nei vari passaggi mensilità non corrisposte a fronte di attività svolte spesso con un inquadramento non corretto (macellai e banconieri sono stati  retribuiti come addetti di quinto livello con una differenza retributiva di oltre 250 euro mensili lordi). - afferma Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Cisl Marche - I lavoratori assunti da Eurobeef, che a sua volta ha “guadagnato” l’appalto dal Gruppo TUO, sono così passati sotto Alma Spa Agenzia per il lavoro, ed ora per effetto di una disdetta intimata ad Alma per ragioni a noi non chiare, hanno ricevuto  la lettera di licenziamento  dalla Agenzia per il lavoro e solo in parte (coloro che hanno  accolto la proposta di dimettersi nei giorni scorsi) hanno potuto proseguire l’attività presso i punti di vendita senza ancora una formale regolarizzazione del loro rapporto di lavoro. - continua Selena Soleggiati - Il nuovo datore di lavoro dovrebbe peraltro essere una società cooperativa di Roma  che propone ai lavoratori di diventare soci dietro il pagamento di una quota sociale di euro 100 da versare rigorosamente in contanti.» All'incontro richiesto dai sindacati di categoria, Filcams Cgil- Fisascat Cisl eUiltucs Uil  Marche, a tutte le società coinvolte quali Alma Spa, Gruppo Eurobeef srl e Gruppo Tuo Spa,  «si è presentata questa mattina solo Alma Spa  che riconferma il licenziamento intimato a tutti i lavoratori con effetto dal 10 agosto 2015 per giustificato motivo oggettivo (consistente nella rescissione del contratto da parte di Eurobeef) e la volontà di procedere al pagamento delle mensilità pregresse per il quale presenteranno un piano di smaltimento a stretto giro. - spiegano in una nota i sindacati - Silenzio invece sul fronte Eurobeef  e TUO DI che dovrebbero garantire l’occupazione a tutti i lavoratori dell’appalto senza soluzione di continuità e corrispondere le mensilità maturate nel precedente appalto e non ancora erogate (circa sei, sette mensilità). - concludono Filcams Cgil- Fisascat Cisl eUiltucs Uil  Marche - Vista l’assenza di ogni risposta la parola va ora ai legali che verificheranno la genuinità di un appalto che forse fa acqua da più parti.»
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10/08/2015 REGIONE, ASUR E SINDACATI SUI TEMI STRATEGICI DELLA SANITA’
«Se il cittadino non trova una risposta nel sistema deve necessariamente mettere mano al portafogli o rivolgersi ad altre regioni, ma siamo sempre noi a pagare. Su questo dobbiamo basare tutta la nostra azione politica in materia sanitaria. Siamo qui per comprendere ciò che serve ai cittadini e organizzarci per farlo al meglio, anche con la certezza di avere un sindacato come interlocutore molto attento. Su ognuno dei temi strategici relativi a questo settore, lavoreremo concretamente su più tavoli specifici». Così  il Presidente della Regione, Luca Ceriscioli concludendo il primo tavolo di confronto sul tema della sanità con il direttore generale Asur Alessandro Marini, i direttori d’area vasta e i dirigenti dei servizi Sanità e Politiche sociali della Regione e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil confederali e di categoria. «Per settembre avremo il decalogo per ridurre i tempi di attesa – aggiunge il presidente - il metodo di lavoro che guiderà il nostro agire sarà quello della trasparenza. Il fine: recuperare la produttività del sistema e investire sul sociosanitario per ottimizzare le risorse a vantaggio dei cittadini. Il tutto tenendo i conti in ordine per non perdere i finanziamenti statali. Abbiamo già portato a compimento uno sforzo importante, trovando le risorse per i servizi sociali che per noi saranno una priorità per tutto il mandato. L’elemento di efficientamento numero uno sarà lo spostamento dell’attenzione verso la parte sanitaria meno intensa, arrivando fino al sociale. Investiremo sul sociosanitario anche per creare risparmio sanitario, evitando ricoveri, accessi al pronto soccorso e diagnostica inutili o inappropriati. Questa attività dovrà essere svolta con la consapevolezza di compiere scelte importanti, che miglioreranno la qualità della vita del cittadino». «Le attività e le azioni deliberate dalla giunta – dice Marini - rendono necessario redistribuire le risorse economiche. Dobbiamo portare a compimento la riforma avviata dalla precedente amministrazione rimasta sulla carta. Ci attende una fase di attuazione complicata. E’ una sfida da affrontare con la consapevolezza che questo vincolo può diventare una opportunità per il sistema e per i cittadini. Strategica nel nuovo metodo è anche la creazione di una Asur coesa, in rete sul territorio, con il compito di ritrovare il rapporto con il territorio attraverso il confronto sistematico con le conferenze dei sindaci. Se l'Azienda è unica – spiega il direttore - dobbiamo migliorare la definizione di questo livello. I direttori di area vasta sono una squadra, non abbiamo bisogno di solisti ma di dare coerenza alle nostre scelte e alle azioni. Sulle risorse a disposizione – ha detto Marini - abbiamo già fatto riunioni per comprendere le dinamiche dei flussi e le azioni da attivare». Al termine dell’incontro il sindacato ha espresso soddisfazione rispetto all'impostazione generale e ha sottolineato una serie di temi strategici condivisi. «Per noi – ha detto Roberto Ghiselli, segretario generale Cgil Marche - è importante aver ripreso il confronto con la giunta regionale su questi temi decisivi per la nostra comunità. Nei prossimi mesi lavoreremo sui tavoli regionali e di area vasta per favorire la realizzazione dei processi di riforma, cercando di tutelare al meglio i lavoratori e i pensionati che noi rappresentiamo, attraverso il metodo della partecipazione diffusa.» «E’ fondamentale – ha aggiunto Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche - serrare i tempi su temi cruciali per dare risposte ai cittadini: riassetto delle reti ospedaliere, potenziamento dei servizi territoriali e sociosanitari, della rete territoriale di soccorso, case della salute, riduzione dei tempi di attesa e della mobilità passiva». «L'incontro di oggi – ha affermato Carlo Santini, Uil - ci è stato utile per rilevare le criticità relative ai tagli sul personale che negli ultimi anni hanno caratterizzato il percorso di riforma del servizio sanitario regionale, producendo risvolti negativi sulla stessa qualità dei servizi erogati. Chiediamo al riguardo una operazione trasparenza sui dati relativi alle dotazioni organiche e alla spesa. È necessaria la piena attuazione di quanto previsto nel protocollo del 14 febbraio per la completa copertura del turn over e la messa a disposizione di risorse specifiche per accompagnare il processo di riorganizzazione e di mobilità».
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06/08/2015 Aerdorica, Sindacati preoccupati
Le confederazioni sindacali CGIL CISL e UIL e i sindacati di categoria FILT Cigl, FIT Cisl  e UILtrasporti, esprimono forte preoccupazione sulla delicata fase di riassetto proprietario e relativa privatizzazione della società Aerdorica che gestisce l’Aeroporto delle Marche. Una vendita da parte della Regione Marche, attuale socio di maggioranza, che sta avvenendo senza che vi sia stato alcun incontro con le Organizzazioni sindacali  - ripetutamente richiesto - per valutare congiuntamente le possibili ricadute sui 100 dipendenti, da considerare tra i principali aspetti di valutazione sulle scelte che la Regione dovrà compiere. I Sindacati sono pienamente consapevoli delle pesanti difficoltà di ordine finanziario della Società Aerdorica e dell’importanza di un intervento di capitale privato, per tutelare le prospettive future; ma sono altrettanto consapevoli che l’operazione non può limitarsi ad un passaggio proprietario, ma debba realizzarsi con tutte le garanzie per l’occupazione e per il rilancio di una infrastruttura così importante e così strategica per l’economia marchigiana, anche per il concreto decollo del polo logistico Porto, Interporto e Aeroporto. Le organizzazioni sindacali valuteranno, comunque, con i lavoratori di Aerdorica le iniziative da intraprendere per garantire  diritti e occupazione.
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06/08/2015 Sbloccato il pagamento della Cassa Integrazione in deroga
Dopo l’assegnazione alle Marche  dei 49 milioni di euro per il pagamento della cassa in deroga anno 2014, da parte del Ministero del Lavoro, sono stati assegnati  ulteriori  14 milioni di euro per l’anno 2015 che presumibilmente consentiranno  di coprire il fabbisogno dell’ intero anno. Un risultato positivo grazie alle  continue sollecitazioni, presidi  e  manifestazioni  promosse dalla  CISL e dal sindacato confederale. «Possiamo dire, le cose si stanno sbloccando. - afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche -    I tempi di pagamento e di autorizzazione che avevamo concordato con Regione e INPS  a fine luglio, in sede di verifica sono stati rispettati. L’INPS sta liquidando, in questa prima settimana di agosto,  tutte le domande di CIG in deroga del 2014 e la Regione ha già cominciato ad autorizzare  le domande 2015 che  verranno messe in pagamento  da settembre, consentendoci un significativo recupero sui tempi rispetto allo scorso anno. Non possiamo dimenticare comunque che i  ritardi dei pagamenti  della CIG in deroga hanno messo in grande difficoltà moltissimi  lavoratori e le loro famiglie; in questo clima  di incertezza alimentato dalla crisi economica ma anche dalla poca adeguatezza degli strumenti  che il sistema, lavoratori ed imprese,  ha a  disposizione, diversi lavoratori sono stati licenziati» .  L’incontro di fine luglio  tra   il servizio regionale lavoro, Inps e i sindacati  è stata l’occasione  per fare il punto con gli Istituti di Credito,  sull’ Accordo  che consente ai lavoratori di poter accedere  agli  anticipi del credito  maturato con l’ INPS per Cassa in Deroga o Straordinaria . « Abbiamo affrontato alcune  criticità emerse in qualche territorio ed in qualche filiale rispetto alla  gestione dell’intesa. - continua Stefano Mastrovincenzo -  Ora registriamo con   soddisfazione la rinnovata disponibilità degli Istituti di Credito a far funzionare al meglio questo strumento che rappresenta una risposta alle tante situazioni di difficoltà. – conclude -  Risposta sicuramente parziale ma importante visto che ad oggi  3.668 lavoratori  ne hanno beneficiato.  »
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05/08/2015 Scuola Infanzia e Primaria, esauriti i posti a concorso. Le nuove assunzioni passeranno dalle GaE
Avviate nelle Marche le operazioni per la immissione in  ruolo degli insegnanti precari per la scuola dell’infanzia,  primaria e del sostegno, a.s. 2015/206. Esauriti i posti messi a concorso ora si passa alle assunzioni cosiddette da GaE,  le graduatorie ad esaurimento.« Siamo molti soddisfatti, questo significa che ci sarà la messa in ruolo di tanti altri docenti che rimarranno a lavorare nelle nostre scuole marchigiane e non saranno costretti ad emigrare» - afferma Anna Bartolini segretario generale Cisl Scuola Marche. Posti che nelle Marche  ritornano alle assunzioni dalle  Graduatorie ad Esaurimento (GaE): INFANZIA  Ancona 24 posti comuneAscoli 8 posti comuneMacerata 10 posti comunePesaro 16 posti comunePRIMARIAAncona 19 posti comuneAscoli 0 posti (contingente concorso assegnato totalmente)Macerata 0 posti (contingente concorso assegnato totalmente)Pesaro 9 posti comuneLe assunzioni per INFANZIA  SOSTEGNO  e PRIMARIA SOSTEGNO saranno effettuate tutte dalle Graduatorie ad Esaurimento (GaE).  Intanto sulla Legge della Scuola  i sindacati  della scuola, hanno assunto unitariamente la decisione di impugnare davanti al Tar del Lazio il decreto che esclude dal piano straordinario di assunzioni il personale docente abilitato ed in particolare quello in possesso dei requisiti previsti dalla Corte di Giustizia Europea. Le prime iniziative legali contro la legge 107/2015, promosse da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu, riguardano gli esclusi dal piano delle assunzioni. Il DM 767 del 17.7.2015, in particolare all’art. 2, individua i destinatari del piano straordinario di assunzioni in ruolo e, in applicazione di quanto prevede la legge 107/2015, esclude illegittimamente alcune tipologie di personale precario: molti lavoratori in possesso dei requisiti previsti dalla Corte (abilitazione più 36 mesi di servizio), il personale docente della scuola dell’infanzia escluso dai posti di potenziamento nonché il personale ATA. Comunicato Stampa 4 agosto 2015 ScrimaSuDichGiannini_4ago_15 Fonte:http://www.cislscuola.it/index.php?id=cislscuola
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30/07/2015 Quale sorte per i dipendenti Seda spa?
FABI, FIRST CISL e FISAC CGIL denunciano la gravità della situazione in cui versano i lavoratori della SEDA Spa.  La SEDA Spa viene fondata nel 1976 per iniziativa delle allora Casse di Risparmio Marchigiane. Negli anni la SEDA Spa si è specializzata nella produzione del software della riscossione, coprendo il 70% del mercato nazionale. Nel 2010 le Banche vendono alla KGS di Pesaro il 70% del capitale, rimanendo nella proprietà con una partecipazione minimale.I Sindacati FABI, FIRST CISL e FISAC CGIL sono preoccupati della sorte degli attuali 68 dipendenti, senza considerare poi  l’indotto dei lavoratori esterni che collaborano con la SEDA Spa. I dipendenti, attualmente in arretrato di tre mensilità, sono preoccupati anche perché la KGS di Pesaro ha costituito una nuova società, con sede a Milano, la quale raggruppa anche le attività attualmente svolte dalla SEDA Spa. Considerato che la KGS di Pesaro, consorella dalle SEDA spa,  nel 2014 ha chiuso un’altra azienda della Vallesina,  I lavoratori della SEDA Spa sono fortemente  preoccupati di subire lo stesso destino e chiedono il coinvolgimento e l’intervento di tutte le istituzioni per la salvaguardia dell’occupazione e della territorialità in quanto, la SEDA Spa rappresenta un’eccellenza Marchigiana nel settore. Fonte:http://www.fiba.it/reg/186/news/quale-sorte-per-i-dipendenti-seda-spaComunicato Stampa  
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29/07/2015 P.A. Contratto Subito! 29 Luglio Manifestazione nazionale
Pubblico impiego in piazza per l'apertura immediata della stagione dei rinnovi contrattuali e una vera riorganizzazione della Pa che passi attraverso la partecipazione e il coinvolgimento dei lavoratori. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa hanno indetto una manifestazione nazionale a Roma per mercoledì 29 luglio davanti Palazzo Vidoni, sede del Ministero della Funzione pubblica, a partire dalle ore 10. Un'iniziativa per dare continuità alla mobilitazione messa in campo in questi ultimi mesi dai sindacati di categoria di Cgil Cisl e Uil: dalla presentazione delle piattaforme per i rinnovi alle tre grandi assemblee di inizio luglio passando per la sentenza della Consulta sull'illegittimità del blocco della contrattazione. Alla base della rivendicazione di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa il rinnovo dei contratti, dopo sei anni di blocco, «per dare ai lavoratori il giusto riconoscimento economico e professionale e per far ripartire la vera innovazione con servizi veloci, avanzati e di qualità». Nelle intenzioni dei sindacati c'è, infatti, il contratto subito per i milioni di lavoratori: «Negli ultimi sei anni ai contratti bloccati si sono aggiunte situazioni inaccettabili che hanno ingessato ogni possibilità di cambiamento: produttività ferma, sviluppo professionale a zero, innovazione organizzativa assente, offerta di servizi sempre più ridotta». Ma anche la riorganizzazione del sistema pubblico: «per farlo dobbiamo riaprire la contrattazione per cambiare una (non) riforma della Pubblica amministrazione che, dietro gli annunci, porterà vantaggi solo a chi ha interesse ad una Pa volutamente disorganizzata, a scapito del lavoro che produce la vera ricchezza del Paese. Come appare chiaro, per stare solo agli ultimi fatti, nel testo del decreto ministeriale sulla mobilità dei dipendenti che è confuso, farraginoso ed estremamente pericoloso. Ecco perché vogliamo il tavolo sui contratti». Mercoledì 29 luglio, con la manifestazione nazionale di Roma, i sindacati segneranno quindi un nuovo passaggio di una mobilitazione che «proseguirà e si intensificherà in autunno per rivendicare il diritto al contratto e per una riforma della Pa che tuteli i servizi e che riconosca il ruolo e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori».
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28/07/2015 Fallimento Salus srl, preoccupazione per i 150 dipendenti di Villa Serena
 Le segreterie regionali di CGIL CISL e UIL Funziona Pubblica delle Marche, appresa l’avvenuta dichiarazione di fallimento della Salus s.r.l in data 16 luglio, chiedono la massima attenzione da parte delle istituzioni regionali al mantenimento dei livelli occupazionali della struttura che conta circa 150 lavoratori in servizio nella casa di cura privata Villa Serena di Jesi. Dal 2013 le attività ed il personale della Salus s.rl. sono transitati nella nuova società Villa Serena s.p.a (diversa dalla Salus s.r.l.) che attualmente provvede a gestire, in affitto, la convenzione con il Sevizio Sanitario Regionale. Le preoccupazioni sono rivolte alla possibilità che la procedura fallimentare che ha investito la Salus s.r.l. possa determinare riflessi anche sulla affittuaria Villa Serena S.p.A., visto che la titolarità della struttura, delle licenze di accreditamento e dei posti letto rimangono in capo alla Salus s.r.l. Altro elemento cruciale è rappresentato dalla nuova organizzazione della sanità privata imposta dal Decreto Balduzzi, secondo la quale, Servizio Salute AIOP Marche e le singole case di cura hanno sottoscritto un protocollo di riorganizzazione e redistribuzione dei posti letto e di risorse economiche della sanità privata accreditata regionale. La nuova riorganizzazione prevede per Villa Serena s.p.a, un abbattimento di -20 posti letto di acuti ed una riduzione di Budget complessivamente percepito da Villa Serena S.p.A. di circa 560.000 euro annui a partire dal 2016. CGIL  FP - CISL FP - UIL FPL ritengono importante, come già ribadito in sede regionale nell'incontro del 8 luglio scorso  che l’abbattimento del budget di Villa Serena, la riconversione della struttura ed il fallimento della Salus S.r.l non abbiano riflessi sulla tenuta occupazionale della Casa di Cura della Vallesina
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27/07/2015 AGORA' MARCHE non paga gli stipendi. E' sciopero
Alta l’adesione allo sciopero, proclamato per oggi 27 luglio dai sindacati di categoria FP CGIL, FISASCAT CISL, UIL FPL, dei lavoratori della cooperativa sociale Onlus, Agorà Marche, operanti nei servizi di educativa scolastica, educativa domiciliare, SAD, Centro COSER, Centro SI, Residenza Protetta E. Medi e Casa Albergo dei Comuni di Falconara Marittima, Monte San Vito e Fabriano. Presenti una cinquantina di operatori al presidio davanti alla sede del centro diurno Agorà di Falconara Marittima. Nonostante l’80% dei dipendenti abbia scioperato, i servizi essenziali alla persona sono stati comunque garantiti, come previsto dalla normativa, con un accordo sindacale. La ragione principale alla base dello sciopero sono « I continui ritardi nel pagamento delle retribuzioni, che la cooperativa opera da diversi mesi. – afferma Monya Fioruti, Fisascat Cisl Marche, con i lavoratori in presidio - Ritardi che creano forti disagi anche in considerazione del fatto che gli stipendi oltre a non essere elevati spesso rappresentano l'unica fonte di sostentamento di molte famiglie che a malapena riescono ad arrivare a fine mese. In questi servizi lavorano in prevalenza donne che spesso sono sole con figli a carico e nessun altro aiuto economico.» I sindacati di categoria FP CGIL, FISASCAT CISL, UIL FPL “Non ritengono più accettabile i ripetuti ritardi nei pagamenti delle retribuzioni anche in considerazione del fatto che gli operatori e le operatrici dell’Agorà Marche, con professionalità e impegno, assicurano ogni giorno assistenza e sostegno a soggetti fragili, quali anziani e portatori di handicap, nonostante le difficoltà legate ai forti tagli di risorse che ogni anno i servizi sociali subiscono. Tagli che portano alla progressiva decurtazione di ore di assistenza per i soggetti più deboli e di conseguenza delle ore lavorate. Un situazione pesante per chi opera nel sociale che si inserisce in quadro di crisi economica generale che vede ormai quasi tutti i lavoratori in forte difficoltà economiche.”
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25/07/2015 In arrivo gli agenti per il cambiamento e lo sviluppo
Si è tenuto ieri, venerdì 24 luglio a Palazzo Raffaello della Regione Marche, il seminario finale di diffusione dei risultati del primo dei due corsi di formazione per “agente per il cambiamento e lo sviluppo”. Il corso, finanziato dalla Regione Marche attraverso il Fondo Sociale Europeo, è stato organizzato da un’Associazione Temporanea di Scopo (ATS) che ha come capofila lo IAL (Innovazione Apprendimento Lavoro) Marche, l’Ente della Cisl per la formazione. I 17 agenti per il cambiamento e lo sviluppo formati da questo primo intervento sono figure professionali finalizzate a fornire supporto alle piccole e medie imprese, sostenendole nei percorsi di evoluzione e cambiamento, ad esempio in tema di formazione, sviluppo e finanziamenti. Una sorta di “cerniera” tra le imprese e i vari attori del sistema locale, come le parti sociali, in un’ottica di cooperazione e di costruzioni di reti stabili e durature. I progetti di specializzazione hanno avuto origine dalla specifico fabbisogno formativo, rilevato da Faro-Lab, il servizio di assistenza tecnica all’Osservatorio regionale sulla Formazione Continua. «Gli aspetti più significativi di questa iniziativa – sostiene Francesco Varagona, Responsabile dello Ial Marche – sono la collaborazione tra il pubblico e il privato, il coinvolgimento delle parti sociali nell’individuazione della figura professionale e il lavoro in rete di una pluralità di soggetti per il perseguimento di un obiettivo comune». «Le piccole e medie imprese – conclude Varagona – sono l’asse portante dell’economia nella nostra Regione. Da qui l’importanza di un intervento formativo volto a creare una figura specifica di supporto per favorirne la crescita e lo sviluppo, aumentandone la competitività».
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24/07/2015 Whirlpool, firmato l'accordo sul piano industriale
E' stato firmato stamattina, a Palazzo Chigi, l'accordo tra governo, sindacati ed azienda sul piano industriale in Italia del gruppo Whirlpool. In rappresentanza del Governo, oltre al premier Matteo Renzi che ha siglato l'accordo, anche il Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi. Presenti anche i Segretari generali di Fim, Fiom, Uilm, Ugl metalmeccanici (Bentivogli, Landini, Palombella e Spera), e i Governatori delle Regioni Marche, Lombardia, Piemonte e Campania. La firma rende applicabile l'accordo quadro sul piano industriale Whirlpool, la multinazionale ora proprietaria della Indesit, sulla base dell'intesa raggiunta il 2 luglio scorso e approvata dai dipendenti degli stabilimenti italiani con i referendum del 13 e 14 luglio scorso. Un accordo importante che avrà ricadute positive per molti siti produttivi italiani e in particolare per il territorio di Fabriano,  dove la Indesit occupa più di 1.800 dipendenti.  Già dalla prossima settimana azienda e sindacati cominceranno a lavorare per affrontare le diverse questioni necessarie ad avviare  concretamente l'integrazione tra le due aziende.
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24/07/2015 L'ospedale di Pergola...tra presente e futuro
L’ospedale SS. Donnino e Carlo di Pergola …..tra presente e futuro !! E’ questo il tema dell’assemblea pubblica organizzata dalla Cisl di Fano che si terrà a Pergola presso la sala Convegni della Banca di Credito Cooperativo venerdì 31 luglio alle ore 16.30. Sarà l’occasione per riprendere la discussione sul destino della sanità del territorio insieme a Giovanni Giovanelli Responsabile Cisl  Fano, Luca Talevi Segretario Generale Cisl FP Marche e Sauro Rossi Segretario Regionale Cisl Marche.VOLANTINO Assemblea Osp Pergola 31 Luglio 2015
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21/07/2015 Jp, ora intervenga il Governo
L'appello è stato lanciato dal Segretario della Fim (Metalmeccanici Cisl) Marche Andrea Cocco, in occasione dell'assemblea svolta ieri con i lavoratori della Jp Industries dello stabilimento di Maragone a Fabriano. Assemblea nella quale è stato illustrato l'esito dell'incontro di martedì 12 luglio scorso al Ministero per lo sviluppo economico. I lavoratori hanno invitato i rappresentanti sindacali ad alzare il tiro e fare tutto quanto possibile per sollecitare le istituzioni a sbloccare la situazione della Jp Industries, il cui acquisto della Ardo è stato bloccato con ricorso dalle Banche creditrici dell'A. Merloni. I primi due gradi di giudizio hanno dato ragione a queste ultime, ma i commissari straordinari hanno fatto ricorso in Cassazione, presso la quale si attende ora la data dell'udienza, prevedibilmente per settembre. «Una vicenda assurda e grottesca - commenta Andrea Cocco - ma allo stesso tempo complessa e delicata. E' a rischio il futuro di 700 lavoratori e di un intero territorio, le cui sorti sono legate all'esito positivo di questo progetto industriale. Per questo, dopo l'annuncio della firma per Whirlpool, chiediamo al Governo di intervenire in prima linea e fare tutto il possibile per risolverla».
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20/07/2015 Oggi x domani, manifestazione nazionale edili a Roma
Riduzione dell’età pensionabile, rafforzamento della sicurezza sul lavoro, lotta al lavoro nero e precario, rilancio degli investimenti. Questi i temi al centro della manifestazione nazionale di sabato 18 luglio scorso, organizzata a Roma dalle Categorie dei lavoratori edili di Cgil Cisl e UIl (Fillea, Filca e Feneal).  Migliaia di persone, lavoratori edili provenienti da tutta Italia, si sono concentrati in Piazza Santi Apostoli con lo slogano “Oggi X domani”. Agli interventi dei tre Segretari generali di Categoria, Schiavella, Presenti e Panzarella, si sono alternati quelli dei tre Segretari generali di Cgil Cisl e Uil, Camusso, Furlan e Barbagallo, che hanno chiesto al Governo di trasformare i proclami in azioni. Il riferimento è alle affermazioni del Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e dello stesso premier Renzi, che nei giorni scorsi hanno ventilato la disponibilità di 20 miliardi di euro a disposizione per sbloccare le infrastrutture. E' certo che l'edilizia non può aspettare. Dall’inizio della crisi sono andati in fumo 800mila posti di lavoro. In sette anni, dal 2008 al 2014, il settore ha perso il 32% degli investimenti e si colloca sui livelli di attività più bassi degli ultimi 50 anni. Far ripartire l'edilizia, che contribuisce per circa l’11% al Pil nazionale, vuol dire rimettere in moto l’intera economia del Paese. Tra le richieste arrivate da Piazza SS. Apostoli anche la riduzione dell’età pensionabile per i lavori gravosi e maggiore legalità in un settore che, come dimostrano recenti studi di Legambiente e Bankitalia, è troppo spesso terra di conquista per le organizzazioni criminali. Per i Segretari generali delle tre Categorie "non possiamo più aspettare, il Governo deve passare dagli annunci ai fatti. Il paese ha bisogno di lavoro e di opere utili, di scelte strategiche e risorse per far partire i cantieri utili, di lavoro buono e di imprese regolari". "Per questo occorre rafforzare la lotta ad irregolarità, lavoro nero e corruzione, per questo serve una nuova legge sugli appalti e la revisione della norma sul Durc on-line. Per questo serve rafforzare le regole ed i controlli, a partire da quelli sulla sicurezza, in un settore che drammaticamente sta pagando un tributo di sangue e morti intollerabile”
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18/07/2015 Scuola, assegnati 140 posti alle Marche
Dopo mesi di proteste, lettere, articoli sui giornali, incontri a livello regionale con i rappresentanti delle forze politiche (Presidente del Consiglio compreso) e i parlamentari della regione, oggi sono stati assegnati alle Marche 140 posti aggiuntivi nell'organico di fatto dei docenti. Oggi tiriamo le somme di una lunga vertenza, che avremmo voluto si concludesse prima, con il recupero di 131 posti tagliati nel diritto! Non abbiamo ottenuto il primo risultato desiderato - avevamo richiesto 200 posti -  ma non ci siamo arresi e finalmente sono arrivati 140 posti.  Ora sta a noi continuare a lavorare per cercare di usarli nella maniera migliore! In tanti hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato: gli Onorevoli Morani, Carrescia, Manzi, il neo assessore regionale Bravi. Fondamentale il ruolo del Direttore regionale M.L. Melina. Ma senza la nostra costanza, determinazione, caparbietà, senza il Sindacato (regionale e nazionale) che ha tenuto viva l'attenzione sul problema e ha continuato a chiedere con forza ciò che serviva alle nostre scuole, non avremmo ottenuto questo risultato. Anna Bartolini (Segretario generale Cisl Scuola Marche) 
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18/07/2015 Riforma Province, incontro a Macerata
Si è svolto oggi, sabato 18 luglio, l’incontro organizzato da Cgil Cisl Uil di Macerata nell’ambito della campagna di sensibilizzazione riguardante il complessivo assetto del comparto delle autonomie locali alla luce di quanto contenuto nel decreto legge 78/2015. Molte le criticità evidenziate in modo particolare nell’ambito delle trasformande  amministrazioni provinciali in Enti di Area Vasta. Sono state illustrate le proposte unitarie di emendamento al d.l. 78/2015 (in allegato) e uno spaccato della situazione dell’Amministrazione provinciale di Macerata. Particolari ed approfonditi i focus dedicati alla situazione in cui versano i Centri per l'Impiego ed il Servizio di Polizia Provinciale, nonché i problemi del bilancio pluriennale e rispetto del patto di stabilità dell'Area Vasta. I senatori e parlamentari presenti hanno apprezzato il confronto e promesso interessamento affinché nei giorni prossimi il Governo accolga gli emendamenti proposti.  
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16/07/2015 “Stringete i denti, non chiudetevi in voi stessi” così Schibeci saluta la Cisl
  "Stringete i denti, non chiudetevi in voi stessi.  Andate avanti, siate aperti alla famiglia, agli amici, a Dio"  Con queste parole, dettate nelle sue ultime ore e lette dalla moglie Maria Antonietta ieri al funerale, Bartolomeo Schibeci, segretario generale regionale della Femca Cisl, scomparso prematuramente martedì, ha salutato ed esortato i tanti parenti,  amici e colleghi  che hanno gremito la chiesa Santa Maria di Nazareth di Agugliano.  I ringraziamenti della famiglia a tutta la Cisl Marche: «Nostro padre amava il suo lavoro, parte integrante della sua vita, fonte inesauribile di soddisfazioni e sfide. Nel lavoro, nella CISL, nella FEMCA, aveva trovato una famiglia della quale anche noi, soprattutto in questi giorni, ci siamo sentiti parte. L’affetto, la stima, la riconoscenza che vi siete sentiti di esprimere con telegrammi, parole di conforto, dimostrazioni infinite di affetto ed amicizia e non ultimo, proprio ieri, attraverso le parole di Stefano Mastrovincenzo e Piero  Francia, che sono state voce di tutti voi, ci hanno commosso ma soprattutto fatti sentire fieri di un uomo che per noi era già grande. Da tutta Italia, dalle altre sigle sindacali, dalle aziende che papà seguiva ci sono arrivati messaggi di cordoglio segno del rispetto che si è guadagnato in tanti anni di lavoro onesto ed appassionato. Grazie a tutti. A chi c'è stato, a chi non ha potuto. A chi ci ha riservato un posto nei propri pensieri e a chi ci ha abbracciato. Grazie a chi si proposto e a chi è rimasto in disparte. Semplicemente Grazie da tutta la nostra famiglia. » I figli Emanuela, Giuseppe e la moglie Maria Antonietta Tutta la Cisl è in lutto per la scomparsa prematura di Bartolomeo Schibeci, 61 anni, Segretario generale della FEMCA CISL Marche e componente del Consiglio generale della Cisl Marche, avvenuta il 14 luglio scorso.  Era la fine degli anni ’70 quando, giovanissimo,  iniziò a militare nella categoria dei ferrovieri della Cisl di Ancona per  poi passare alla categoria dei chimici, energia e moda.  Un impegno sindacale  portato avanti con grande passione e determinazione in tutta la sua carriera sindacale. Tenacia e attaccamento al lavoro hanno caratterizzato anche l’ultimo periodo quando, solo fino a  pochi giorni fa, nonostante fosse molto provato dalla malattia, ha continuato ad assicurare la sua vicinanza ai lavoratori e colleghi.  I funerali si sono svolti il  15 luglio alle ore 16 presso la  Chiesa Santa Maria di Nazareth - Piazza della Vittoria, 1 - Agugliano.  
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15/07/2015 Le scelte in sanità rispettino il territorio anconetano
«Le scelte in sanità rispettino il territorio anconetano» è il monito di Fp Cgil – Cisl Fp – Uil Fpl intervenendo nel dibattito, di questi ultimi giorni, sulle ipotesi per la definizione di una nuova direzione in Area Vasta 2.  «Non è certo compito del sindacato indicare i nomi dei Direttori ma  invitiamo la politica a riflettere se sia effettivamente necessario un cambio alla guida dell’Aera Vasta 2 o se  piuttosto sarebbe più opportuno, nella tanto decantata logica della “discontinuità”, capire cosa si intende cambiare a livello dell’assetto del sistema regionale.» Per  CGIL – CISL –UIL,  sono chiare le complesse questioni del territorio anconetano, in particolare   dovrebbero essere affrontate prioritariamente: la costituzione delle reti cliniche dell'area vasta 2 il consolidamento dei servizi erogati dagli ospedali di rete di Senigallia, Jesi, Fabriano e Osimo il potenziamento dei servizi territoriali, delle cure domiciliari e dell’attività di prevenzione l’attivazione dell'integrazione tra l’ospedale di Torrette e il presidio di Chiaravalle l’integrazione Inrca-Osimo Il mantenimento o meno della vocazione regionale/interregionale dell’ ospedale di Torrette e la sua integrazione con i servizi dell’area vasta l’ avvio dei lavori dell'ospedale dell' ASPIO «Affinché queste urgenze non siano affrontate solo con spirito ragionieristico e con l’unica preoccupazione della quadratura dei conti è necessario che la direzione dell’Area vasta  abbia un profilo con alcune caratteristiche irrinunciabili a partire da una forte “sensibilità territoriale”. - proseguono -  In effetti uno dei temi che aveva contraddistinto la campagna elettorale del presidente Ceriscioli era proprio il contatto con il territorio e l’ascolto delle istanze che provengano da esso. Non sono accettabili soluzioni che vengono catapultate nella provincia di Ancona,  e che già nel passato avevano dato prova di scarso interesse al mantenimento dei servizi erogati sul territorio, nonché di mancanza di rispetto per i diritti, le prerogative e le conquiste della contrattazione decentrata.» Secondo la Fp Cgil – Cisl Fp – Uil Fpl  occorre riconoscere al territorio di Ancona la sua dignità, prendendo anche atto del faticoso lavoro avviato in questi ultimi due anni sul piano delle relazioni sindacali, tra grandi difficoltà, per arrivare alla costruzione di una realtà omogenea di area vasta, e che vede attivati una serie di tavoli, di monitoraggio e confronto, come previsto dal Protocollo d’Intesa Programmatico Sanitario e Socio-Sanitario firmato in Regione il 17/02/2014. « Serve un approccio dialogante con i territori e con gli operatori del settore che non può che nascere dalla conoscenza della realtà provinciale, e che mette al primo posto l’erogazione dei servizi ai cittadini e le condizioni di lavoro degli operatori. - concludono -  Le operazioni che mirassero al solo rispetto dei conti o che  assomigliassero ad una sorta di “commissariamento” di un territorio non potranno che trovarci contrari.»
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14/07/2015 Mastrovincenzo: rilanciare Accordo di programma e salvare i 700 lavoratori della JP
 Si è svolto nella mattina di oggi, a Roma, l'incontro al Ministero dello sviluppo economico tra la Direzione generale per gli incentivi alle imprese, Invitalia, Regione Marche e Umbria, i sindacati confederali e di categoria e i vertici della J.P. Industries. All'ordine del giorno l'ex Antonio Merloni e l'Accordo di programma area Fabriano. Per Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche, presente all'incontro « è molto importante che la revisione della Legge 181 sia vicina alla pubblicazione e quindi alla operatività; questo consentirà di rilanciare l’Accordo di Programma per l’area ex Merloni, agevolando maggiormente chi vorrà investire.  - prosegue Mastrovincenzo -  Sulla  vicenda JP Industries,  serve una azione rapida e decisa del Governo: non possiamo rischiare di perdere altri  700 posti di lavoro, legati ad un progetto industriale che potrebbe portare anche a nuovi investimenti. Ci aspettiamo che il 7 settembre,  data del prossimo incontro, si abbiano novità positive sull'accordo con le banche. Altrimenti cresceranno l’esasperazione dei  lavoratori e la sfiducia di  territori già fortemente falcidiati dalla crisi.  - conclude - Apprezziamo la presenza del Presidente Ceriscioli all'incontro e gli chiediamo l’impegno della Regione  per una soluzione della delicata vicenda». Lunedì 20 luglio  i sindacati di categoria Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil,  incontreranno in assemblea,  i lavoratori   della JP Industries, per aggiornali sugli esiti dell'incontro al Mise.
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13/07/2015 Edilizia in crisi dalle Marche a Roma, sindacati mobilitati
I segretari regionali di Fillea- Cgil, Filca-Cisl  e Feneal-Uil, hanno incontrato nella mattinata  presso la Cassa Edile Assistedil di Ancona,  i parlamentari ed i senatori eletti nelle Marche, per fare il punto sull'andamento del settore edile in regione e a livello nazionale. Presenti al confronto l'On. Carrescia (Pd), l'On. Lodolini (Pd),  il Sen. Morgoni (Pd) e il consigliere regionale Bisonnni (M5S). «La crisi economica in corso ha colpito, rispetto agli altri settori, maggiormente e in forma più grave,  il settore delle costruzioni- hanno ribadito Giacchetti della Filca Cisl Marche, Vertenzi, Fillea Cgil Marche e Fioretti, Feneal Uil - Nelle Marche il settore rischia di scomparire,  imprese e  occupati sono diminuiti del 50%. Più di 10.000  lavoratori  hanno perso il lavoro ed hanno cessato l’ attività più di 2.000 imprese». In questo scenario la  presunta disponibilità del Governo a rivedere il meccanismo delle pensioni e degli ammortizzatori sociali, diventa importante un confronto  di merito con tutti i soggetti, a partire dai sindacati di categoria, che seguono  il settore edile. Per questo  ed in vista della manifestazione nazionale del settore delle costruzioni in programma per il  18 luglio   a Roma, le segreterie  regionali  Fillea- Cgil, Filca-Cisl  e Feneal-Uil, hanno incontrato oggi i parlamentari ed i senatori marchigiani, dando avvio così alla mobilitazione. Al centro del confronto le priorità inserite nella Piattaforma sindacale e le richieste dei lavoratori edili: il superamento dell'iniqua riforma delle pensioni Fornero, che tenga conto delle specificità del settore e delle peculiarità dei lavoratori dalla discontinuità contributiva-lavori usuranti-flessibilità in uscita etc; un'attenzione particolare alla legalità e sicurezza nel settore edile. Serve una nuova legge sugli appalti, la revisione della norma sul Durc on-line, un efficace azione contro il lavoro nero e irregolare, contrastando le false partite Iva e l’utilizzo dei voucher.Occorre rafforzare il sistema dei controlli e le sanzioni per le imprese che non rispettano le norme di sicurezza; più investimenti e politiche industriali adeguate per la riqualificazione del  settore; nelle Marche come in italia va rilanciato lo sviluppo dell'edilizia civile ed infrastrutturale  Scarica la Piattaforma Filca Cisl Fillea Cgil Feneal Uil
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09/07/2015 Ospedale di Pergola,risolvere le criticità per scongiurare il declino
In questo momento di rinnovamento istituzionale a livello regionale, l' Area Sindacale Territoriale della Cisl di  Fano insieme alla Cisl Marche e al sindacato di categoria della Funzione Pubblica vogliono riportare all'attenzione dell’opinione pubblica e della nuova Giunta Regione, alcune criticità che riguardano l’Ospedale di Pergola, in particolare:  la parziale e non corretta applicazione di alcune delibere regionali approvate dalla precedente Giunta, come ad esempio la delibera sul riordino delle reti cliniche (1345/2013), le quali garantirebbero al presidio ospedaliero di Pergola un percorso di riqualificazione funzionale tale da assicurare una risposta sanitaria sulla medio/bassa intensità di cura e un’azione di filtro per patologie a più alta complessità da indirizzare ad altre strutture del territorio; l’attivazione della multispecialità nel Day Surgery Chirurgico, aspetto qualificante per Pergola, è, ad oggi, incompleta. Non si è dato  sbocco, ad esempio, a  specialistiche come l’ortopedia, che avrebbero ulteriormente arricchito la risposta sanitaria per i cittadini dell’entroterra; il ritardo delle nomine che riguardano le figure apicali in Area Vasta 1. Altra criticità , che il sindacato  solleva, è l’organizzazione del servizio di anestesia, per una risposta immediata e corretta  deve essere garantita la presenza continua dell’anestesista nella struttura. «A fronte di una programmazione nazionale e regionale in particolare “il Piano sanitario 2012/2014”, che prevede la garanzia di servizi sanitari nelle aree interne e disagiate, rispondente alle necessità della popolazione, in Area Vasta 1 a tutt'oggi, non si è completato il percorso previsto in tal senso.- sottolineano - Le varie criticità che abbiamo segnalato se non verranno affrontate, porteranno inesorabilmente la struttura pergolese ad un declino irreversibile.  Riteniamo  che la risposta sanitaria vada garantita a tutti i cittadini in modo omogeneo, con contenuti e percorsi appropriati e non con vaghe  promesse. Non si chiede,  al neo Presidente regionale che è  anche assessore alla Sanità, Luca Ceriscioli, un trattamento di favore per l’Ospedale di Pergola ma che vengano rispettate e applicate quelle delibere che riconoscevano la peculiarità della struttura in relazione agli  elementi geografici e logistici definiti.»
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09/07/2015 11 Luglio Sciopero IKEA Ancona
I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs  insieme al coordinamento unitario delle delegate e delegati IKEA proclamano, per la giornata di sabato 11 luglio 2015 lo sciopero nazionale  per l’intero turno di lavoro. Una decisione presa a seguito della rigidità delle posizioni aziendali al tavolo di confronto e dopo l’insistenza a riproporre tagli lineari al salario dei lavoratori attraverso la decurtazione della maggiorazione domenicale e festiva oltre alla variabilizzazione del premio aziendale e  alla disdetta unilaterale  di oltre 20 anni di contrattazione da parte di IKEA . I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs  insieme al coordinamento unitario delle delegate e delegati IKEA, a  difesa dei diritti dei lavoratori e  del contratto integrativo,   chiedono all’azienda di rivedere le proprie posizioni.  Ad Ancona Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil  si ritroveranno in presidio  con i lavoratori   dall'apertura del negozio IKEA ANCONA a partire dalle ore 9.30 - 10.00 fino alle ore 12.00- 12.30.  
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08/07/2015 Lavoro Pubblico #contrattosubito le priorità in 10 punti
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08/07/2015 Jp Industries nuovo incontro al Mise
J.p. Industries, ex Antonio Merloni - Accordo di Programma area Fabriano  al centro dell'incontro  al Ministero dello sviluppo economico, convocato  per martedì prossimo,14 luglio alle ore 11.00.
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08/07/2015 Assemblea organizzativa dei pensionati di Fano
I pensionati Cisl della zona di Fano, Fossombrone e Pergola si incontreranno il 9 luglio per l’assemblea programmatica e organizzativa. Sarà l’occasione per fare il punto sulla organizzazione e per chiarire con il responsabile Luciano Rovinelli i temi che stanno più a cuore ai pensionati: il tema della sanità e della non autosufficienza, la questione della sentenza della Corte Costituzionale n.70 sul blocco 2012-2013 della perequazione delle pensioni e la questione del fisco. Un buon numero di persone hanno firmato per la campagna proposta dalla Cisl “per un fisco più equo e più giusto”. Significativa e rappresentativa l’assemblea se si considera che le persone presenti nei comuni della Rls di Fano (composto dai comuni del’ambito di Fano e di Fossombrone) con più di 65 anni sono 31013, il 21,98 % della popolazione totale.Verrà presentata anche una ricerca condotta dalla Rls e dalla Cisl di Fano sull’incidenza della tassazione locale sui redditi dei pensionati. Sono stati presi in considerazione 7 comuni e, a fronte delle pensioni di vecchiaia medie che vanno dai 1036,60 € del Comune di Fano agli € 809,35 del comune di San Giorgio di Pesaro e dell’assegno sociale che è di media è di 380 €, si è verificato quanto incidono le diverse aliquote dell’Irpef, della Tasi e dell’Imu sui redditi dei pensionati. Per la Tasi una stessa abitazione con gli stessi metri quadri e la stessa rendita catastale può pagare 137 € a Fano e 55 € a Monteporzio. Anche considerando l’Imu per una seconda casa si passa da 206 € del comune di Mondolfo a 148 € del comune di Monteporzio. Significativi, quindi, i protocolli firmati dai sindacati con le amministrazioni comunali di Fano, Unione Roveresca e San Costanzo che salvaguardano le fasce più deboli della popolazione, per citarne una le detrazioni del comune di Fano per quanto riguarda la Tasi per coloro che possiedono un isee pari o inferiore a 12.000. Oltre a questo sono state prese in considerazione le bollette per i rifiuti, per il servizio idrico, per l’energia elettrica e per il metano. Queste voci, più la Tasi e l’Irpef, prendendo a campione una famiglia composta da due pensionati su una pensione media di vecchiaia, incidono mensilmente per il 17,80%.
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06/07/2015 Rinnovato il contratto di solidarietà alla Raffineria : firmata l'intesa tra RSU e API
 Firmato, nel pomeriggio di oggi, l'accordo tra la Direzione aziendale e le Rappresentanze Sindacali Unitarie  della  Raffineria API di Falconara M. -  assistite dalle segreterie regionali di FEMCA, FILCTEM e UILTEC -  per il  rinnovo del contratto di solidarietà scaduto il 30 giugno scorso. L’intesa,  che avrà valore sino al 30 giugno  2016 e sarà prorogabile per  ulteriori 12 mesi, prevede nello specifico:  l' abbattimento del numero degli esuberi da 85 a 65 unità;  l’impegno delle parti ad individuare, nel corso del periodo di validità dell'intesa, soluzioni riorganizzative finalizzate ad un ulteriore diminuzione del numero delle eccedenze;  il ricorso ad una procedura di mobilità volontaria ed incentivata, con modalità da definire,  per un numero massimo di 50 unità.  Il prossimo 9 luglio a Roma è previsto un incontro tra API e sindacati per definire il rinnovo del contratto integrativo aziendale di secondo livello, relativo al triennio 2015 - 2017.
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04/07/2015 Allegion-CISA annuncia licenziamenti, i lavoratori in corteo a Faenza
Un corteo di oltre 2000 persone ha sfilato questa mattina per le strade di Faenza, con tutta la città che si è stretta al fianco dei lavoratori della Allegion-CISA., contro il piano presentato dal nuovo presidente EMEA della Allegion-CISA, multinazionale americana  che ha  8500 lavoratori nel mondo di cui 2300 in Europa e 760 in Italia,  che prevede la delocalizzazione delle lavorazioni meccaniche e 238 licenziamenti a Faenza e 20 Monsampolo di Ascoli. «Diciamo  no ad un piano industriale che giudichiamo irricevibile in quanto prevede licenziamenti - afferma Romina Rossi,  Fim Cisl Marche, a Faenza con i lavoratori del sito di Monsampolo -  ci aspettiamo che il 16  luglio prossimo, nell'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico  con l'azienda, si  arrivi con un piano di rilancio che prevede investimenti e che salvaguardino l'occupazione» Un altra multinazionale che con il suo piano di riorganizzazione prevede la perdita di posti di lavoro con conseguenze ben più gravi  sicuramente per Faenza  «ma altrettanto problematiche per un territorio martoriato in questi anni come quello ascolano.  - ribadisce Romina Rossi - Oggi qui a Faenza, tutti insieme, chiediamo con forza la modifica del piano industriale e nuovi investimenti per evitare i licenziamenti.»  Presenti anche i  leader nazionale di Fim, Fiom  e Uilm . Marco Bentivogli, Fim Cisl,  intervenendo dal palco del comizio: «il piano industriale ferisce al cuore l’industria della Regione e della città di Faenza e di  Monsampolo. Dopo aver costretto alla retromarcia gli americani di Whirlpool – dice - lo faremo anche con la Allegion-CISA, perché la ricetta, per il rilancio si chiama investimenti e salvaguardia dell’occupazione non tagli, l’azienda deve investire in macchinari, che ad oggi sono ancora quelli degli anni ‘70.Ci aspettiamo un cambio di piano già a partire dal prossimo incontro, che si terrà il 16 luglio al Mise. Altrimenti la nostra mobilitazione continuerà fino a quando l’azienda non farà marcia indietro.»    
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03/07/2015 Rivalutazione pensioni, arretrati anche per gli eredi
Sulle pensioni in pagamento dal 1 agosto 2015 verranno corrisposti gli arretrati dovuti secondo il Decreto legge n. 65, che ha dato attuazione alla Sentenza con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il blocco della rivalutazione delle pensioni nel biennio 2012-2013. Gli arretrati spettano nelle percentuali stabilite dal Decreto stesso, per le sole pensioni di importo lordo compreso tra €. 1.450 e € 2.900. Per le pensioni di importo inferiore gli arretrati non spetteranno, in quanto queste non furono soggette al blocco della rivalutazione. Per le pensioni di importo superiore a € 2.900 non è prevista alcuna rivalutazione, e quindi nessun arretrato sarà corrisposto ai loro titolari. La Circolare Inps n. 125 stabilisce che le somme arretrate sono dovute, ovviamente pro quota, anche agli eredi dei pensionati deceduti dal 2012 ad oggi. La relativa domanda va presentata entro il termine di decadenza di cinque anni. Presso le sedi dei sindacati dei pensionati di Cgil Cisl UIl e dei rispettivi Patronati Inca, Inas e Ital gli eredi possono ricevere assistenza per la redazione e la presentazione delle relative domande.Le Segreterie regionali di SPI Cgil, FNP Cisl, UILP Uil
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03/07/2015 Whirpool, c'è l'accordo: nessun licenziamento
Non ci saranno esuberi strutturali ma  solo esodi volontari. Firmato, ieri al Mise, l’ipotesi di accordo quadro Whirlpool tra le parti sociali e il colosso americano.    « L'accordo, che ora dovrà essere approvato dai lavoratori,  contiene garanzie sul piano industriale 2015-2018 a cui seguiranno intese locali su ammortizzatori sociali . - spiega Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl Nazionale - Entro ottobre inizierà la fase di consultazione sindacale e la fusione dei due gruppi, si prevede di completarla entro metà 2016. Il piano prevede missioni industriali per tutti i siti, attraverso l’insourcing di attività, la crescita di 650.000 pezzi dei volumi prodotti in Italia. L’incremento verso il 70% della saturazione produttiva di tutti i siti e  513,5 mln€ di investimenti, in tre anni. Il 75% di tutti gli investimenti su R&S di tutta l’area EMEA concentrati in Italia.  Il testo dovrà contenere un quadro a cui seguiranno accordi applicativi in sede locale e nazionale con ammortizzatori sociali che a partire dai contratti di solidarietà, escludano esuberi strutturali. L’accordo contiene la specifica delle missioni industriali e degli assetti occupazionali di tutti i siti e degli incentivi per esodi o trasferimenti volontari .  - continua Bentivogli - Abbiamo ottenuto per gli esodi l’incremento degli importi e  garanzie per i lavoratori; per coloro che utilizzeranno mobilità o Naspi fino  alla pensione, avranno un’integrazione salariale tale da non avere perdite di retribuzione dall'interruzione del rapporto di lavoro all'accesso alla pensione. Cancellati i 2060 licenziamenti, ci saranno solo esodi volontari. - conclude Bentivogli - Impedita  la chiusura di Carinaro che ripartirà con 320 lavoratori e in cui verrà concentrato il polo EMEA per accessori e ricambi per tutti i prodotti per i mercati UE, Africa e Medio Oriente. L’azienda investirà, inoltre, 2mln€ per la re-industrializzazione del sito di Teverola su cui ci sono già due offerte di acquisizione.»  C'è  soddisfazione per l'accordo firmato « un'intesa che arriva al termine di un difficile braccio di ferro tra azienda e sindacati  che scongiura di fatto il rischio licenziamento per gli oltre  2 mila lavoratori del gruppo. - afferma Leonardo Bartolucci, segretario generale Fim Cisl Marche -  Nei siti produttivi della nostra regione, in particolare l'accordo prevede   che   Melano diventerà unico punto di produzione Emea di  piani cottura, con rientro delle produzioni dall'estero, e vi saranno concentrati anche i lavoratori attualmente in forza ad Albacina - spiega Bartolucci -  A Comunanza verranno prodotti lavatrici a carica frontale e sarà sito esclusivo  Emea di lavasciuga. Mentre per   gli Uffici  rimarranno i poli di Varese e Fabriano,  con circa 600 impiegati  nel sito marchigiano.» Ora l'accordo - quadro  passa al vaglio dei lavoratori .  Programmate le  assemblee  in tutti gli stabilimenti italiani Whirpool . Nei siti produttivi marchigiani sono state  fissate per  il 6 luglio a Comunanza e per l'8 luglio a Fabriano.  Poi l'intesa passerà alla consultazione delle RSU e al referendum,  nei giorni  13 e 14 luglio, di tutti i dipendenti italiani della multinazionale americana.
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30/06/2015 "Pensioni, il decreto va cambiato"
Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  della provincia di Ancona, hanno incontrato, ieri a Jesi,  alcuni parlamentari marchigiani per discutere sul decreto relativo alla corresponsione degli arretrati per la rivalutazione delle pensioni, attualmente in discussione in parlamento . Le Segreterie dello SPI Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  Territoriali e Zonali    hanno spiegato le ragioni della mancata  condivisione del decreto sia per la parziale restituzione del pregresso pensionistico, ma soprattutto per il ridotto recupero sul montante previdenziale,  che  penalizza in modo irreversibile gli importi delle future pensioni ed apre spazi di contenzioso . Le Segreterie dello SPI Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  Territoriali e Zonali   hanno manifestato la necessità che venga  modificato il decreto  coinvolgendo anche le organizzazioni sindacali. Inoltre le segreterie chiedono che il confronto sia allargato anche ai temi legati all’equità , alla crescita e alla solidarietà. Queste sono priorità importanti per  ampie fasce di persone e di famiglie del territorio anconetano peraltro cadute nelle povertà assoluta. L' On. Piergiorgio Carrescia  e l' On. Emanuele Lodolini,  presenti all'incontro, hanno ricordato che  in commissione parlamentare sono arrivati tanti documenti rivolti a chiedere il miglioramento del decreto. Hanno assicurato, inoltre,  che,anche se  il 30 giugno inizia la discussione alla Camera, ci sono i tempi utili per trovare un’intesa con i sindacati. Punti di intesa,da inserire nella nuova legge di stabilità 2016, dovranno essere ricercati anche  sui  temi dei giovani e degli  esodati .  A conclusione dell’incontro i parlamentari hanno comunque espresso la volontà di trovare tutte le soluzioni possibili per riequilibrare il sistema pensionistico, prevedendo anche un possibile nuovo sistema di indicizzazione.
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29/06/2015 5 Minuti Cisl: Lavoro e giovani; Tassazione locale #frimalacrescita, Giornata del Rifugiato
Lavoro, giovani, nuovo governo regionale.Il punto con il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo.Bilanci comunali in affanno. Cisl Marche dice no all'aumento delle tasse locali e prosegue nelle piazze e nei luoghi di lavoro la raccolta firme per un fisco più equo e giusto. Intervista a Sauro Rossi, segretario regionale Cisl Marche.20 Giugno 2015 Giornata Mondiale del Rifugiato. Anolf Marche ad Ancona per "Io sono /sogno in Italia" evento organizzato in collaborazione con il Comune di Ancona e le associazioni del territorio che accolgono i migranti. Intervista a Neli Isaje, responsabile Anolf Ancona. https://youtu.be/Ecznkmy64WY 
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26/06/2015 Ddl La Buona Scuola : i sindacati alzano i toni della protesta
Arriva la fiducia del Senato al Governo sul maxi emendamento al Ddl La Buona Scuola e  i  sindacati della scuola alzano il tiro e i toni della protesta. « L’offesa alla scuola è arrivata. Dura, cercata, voluta. E’ giunta con un voto di fiducia imposto contro ogni regola di buon senso e di saggezza politica, vista la delicatezza di una materia così complessa, centrale per la vita del Paese e il suo futuro. – ha commentato Francesco Scrima, segretario generale nazionale della Cisl Scuola - Il Governo ha ottenuto la fiducia del Senato, ma ha cocciutamente voluto perdere quella della Scuola. Non ci rassegniamo all'arroganza di chi non ha voluto ascoltare le ragioni di una protesta a cui hanno partecipato, oltre ai lavoratori del settore, anche famiglie, studenti, parti importanti della società civile. – conclude Scrima - A settembre, con la ripresa delle lezioni, la scuola si troverà ad affrontare il caos per colpa di una riforma destabilizzante che dovrà essere solo contrastata. Continueremo la nostra battaglia in tutte le sedi, non escluse le aule dei tribunali.» Fonte:http://www.cislscuola.it
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25/06/2015 Giovani, lavoro e sindacato. Un incontro possibile
Un seminario di approfondimento sul tema del rapporto tra giovani, lavoro e sindacato. Mercoledì 24 giugno scorso la Sala Storti della Sede Cisl nazionale ha ospitato un’iniziativa organizzata dalla Cisl Marche, che coordina un gruppo di lavoro composto dalle Cisl regionali dell’Italia centrale (Toscana, Lazio, Umbria e Abruzzo), al quale la Segreteria nazionale ha affidato il compito di elaborare un percorso di riflessione e sperimentazione politica e organizzativa su un tema cruciale nel futuro non solo del sindacato, ma di tutto il paese. “Anche per questo - commenta il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - abbiamo voluto mettere a confronto esperienze e sensibilità diverse, per raccogliere elementi utili ad un percorso sul quale da mesi siamo impegnati, finalizzato a fornire elementi per aiutare, sul tema dei giovani, le riflessioni della prossima assemblea organizzativa nazionale”. Un seminario dedicato al gruppo di lavoro e aperto alla partecipazione di tutti soggetti che stanno collaborando al progetto, come i Dipartimenti Politiche migratorie, donne e giovani e Mercato del lavoro, il Centro studi, lo Ial, l’Anolf e le strutture nazionali di categoria e regionali confederali coinvolte a vario titolo nella sua costruzione. La Dott.ssa Silvia Brena, formatrice e ricercatrice sociale, ha illustrato i primi elementi di analisi del percorso, partito dalla ricognizione delle più importanti esperienze realizzate negli ultimi anni dalla Cisl sul territorio nazionale. Un’analisi arricchita dai contributi forniti, attraverso interviste individuali, da dirigenti di strutture nazionali di categoria, confederali regionali, da responsabili nazionali di Associazioni Cisl, nonché dal confronto con gruppi di giovani che si muovono "ai confini" della Cisl. Partire dal lavoro per pensare a progetti o servizi per bisogni, desideri e interessi  "nuovi", oltre quelli tradizionali. Riflettere sul mondo giovanile a partire delle complessità e delle diversificazioni che lo caratterizzano. Tenere conto delle modalità partecipative dei giovani, sempre più orientate a connessioni “leggere” e mobili. Lavorare insieme ai giovani, e non solo “per loro”. Stare sui territori, in rete con altri soggetti, per intercettare i giovani alle prese con transizioni sempre più lunghe e complesse. Elementi che sono stati confrontati con il contributo di alcuni relatori: Mons. Fabio Longoni, Direttore dell’Ufficio nazionale CEI per il lavoro, il Prof. Giulio Caio dell’Università di Bergamo, il Presidente di Adapt Emmanuele Massagli, e Daniela Marzana, ricercatrice dell’Istituto Toniolo. Tanti gli tanti spunti di riflessione emersi, a partire dalla necessità che il sindacato sia sempre più un luogo “adulto” di mediazione e di servizio per i giovani, in cui questi possano fare esperienza riscoprendo il valore (anche spirituale) del lavoro, alla prospettiva della costruzione di una nuova cittadinanza per i giovani, dando senso anche a quei luoghi in cui non è riconosciuta la dimensione del lavoro, come quelli festivi e conviviali. Un sindacato sempre più chiamato a muoversi tra due prospettive diverse. Da un lato rappresentare i giovani - intercettandoli dentro un mercato del lavoro sempre più complesso e frammentato - e lasciare uno spazio attivo nell’organizzazione, dando loro voce e responsabilità. Dall’altra impegnarli in progetti associativi generativi, ossia capaci di attivare relazioni, mantenerle nel tempo e fondarle su relazioni paritarie, basate su un reciproco riconoscimento di fiducia.
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24/06/2015 Firmato accordo tra Sindacati e Asur - Area Vasta 5- per una sanità migliore nel piceno
Liste d’attesa, potenziamento dell’offerta residenziale, attivazione delle Case della Salute, prevenzione e assistenza domiciliare integrata. Sono i cinque ambiti di intervento condivisi nel protocollo siglato in questi giorni da  Cgil, Cisl e Uil e  Asur, Area Vasta 5 . E proprio sulle liste d’attesa, al fine di garantire la riduzione dei tempi necessari per una visita, si è sviluppato un confronto tra le organizzazioni sindacali confederali e la direzione dell’Area Vasta 5 basato su quattro aspetti fondamentali: la garanzia dei percorsi per le urgenze, il monitoraggio dei tempi d’attesa, il monitoraggio del piano attuativo di Area Vasta  e lo sviluppo dell’attività per la presa in carico della cronicità. Nel corso del 2015, è previsto il potenziamento di percorsi d’accesso differenziati per priorità, promozione dell’appropriatezza prescrittiva, azioni per promuovere la presa in carico della cronicità, fragilità e patologie neoplastiche. Rispetto al  potenziamento dell’offerta residenziale,  l’Area Vasta 5 si è impegnata a concludere il percorso di verifica della congruità delle rette richieste agli ospiti negli anni 2013-2014 e della restituzione delle quote indebitamente prelevate ai pazienti.  E per le  Case della Salute l’accordo prevede l’attivazione di una nuova struttura nel Comune di Ascoli dove  i medici di medicina generale lavoreranno  in gruppo a garanzia anche di  un turno di continuità assistenziale. Nel distretto di San Benedetto del Tronto sono già attive le Case della Salute di Ripatransone e di Montefiore dell’Aso. L’intento è quello di articolare un’organizzazione quanto più integrata possibile dei servizi diagnostici e terapeutici di queste due strutture evitando doppioni e garantendo così una copertura razionale ed efficace del territorio di riferimento, e di programmare l’attivazione di una ulteriore casa della salute. Nel distretto di Ascoli è già attiva la Casa della Salute di Offida nella quale sono presenti la maggior parte dei  servizi  previsti dalla normativa regionale. «La firma del protocollo da conto di un  lavoro e di un confronto serrato tra la direzione e i sindacati confederali e dei pensionati. Già dallo scorso anno ha prodotto  una serie di azioni volte ad affrontare le criticità del sistema sanitario. – afferma Antonio Angelini, Coordinatore Prov.le Cisl Ascoli Piceno -  Con responsabilità, ci siamo impegnati a cercare di dare soluzioni ai problemi più sentiti dai cittadini, come le liste di attesa, la residenzialità per la non autosufficienza e l’assistenza domiciliare.  – conclude - Siamo stati i più tempestivi nell'ambito regionale ed i risultati sono apprezzabili anche sotto il profilo della metodologia, non è consuetudine in sanità  percorrere la strada della condivisione e della partecipazione . »
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23/06/2015 Centri per l'impiego e polizia provinciale a rischio. 25 giugno protesta a Montecitorio
Partiranno dalle Marche  un centinaio di lavoratori, in rappresentanza dei circa 460 lavoratori dei centri per l'impiego di tutta la regione e degli 86 poliziotti assegnati all'interno delle cinque province, per partecipare alla manifestazione nazionale unitaria di protesta che si terrà davanti Montecitorio giovedì 25 giugno 2015. «Al centro della protesta i contenuti del decreto legge sugli enti locali ove a fronte di uno stanziamento irrisorio da parte del Governo, frutto tra l'altro di finanziamenti europei, si chiede alle Regioni di mettere le rilevanti cifre che mancano per pagare i dipendenti .  - afferma Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche - Per la prima volta dunque sarebbero le Regioni a doversi far carico della gran parte delle risorse necessarie per garantire il corretto finanziamento dei centri per l'impiego e nel periodo intermedio toccherà alle province, stremate dai tagli dello Stato, garantire il funzionamento del sistema in un momento in cui la crisi economica purtroppo continua e gli uffici sono pieni di persone in cerca di lavoro.» Una situazione molto complessa che unirà , alla protesta nazionale, anche una richiesta alla nuova giunta regionale di un immediato incontro in materia. «Molto delicata anche la situazione della Polizia Provinciale . Il decreto legge prevede il passaggio alla Polizia Municipale ma senza modifiche dei contenuti rischiano di perdersi preziosissime risorse in tema ambientale, ittico-venatoria, anti bracconaggio. - prosegue Talevi -  Nulla dice il decreto legge circa il mantenimento di queste funzioni e competenze che non sono proprie della Polizia Municipale.  Come  sindacato chiediamo  di mantenere queste competenze a tutela  e al neo Governatore Ceriscioli chiediamo di prendere in mano la delicata tematica delle Province e del trasferimento di funzioni e personale, la vera emergenza del momento insieme alla riorganizzazione del sistema sanitario.»
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23/06/2015 Bilancio: firmato il protocollo di intesa con il Comune di Fano
Già dal mese di febbraio, Cgil, Cisl e Uil hanno inviato a tutti i Sindaci della Provincia un documento su cui si chiedeva di aprire un confronto sui temi legati alla crisi economica e occupazionale e, in particolare modo, di predisporre un bilancio preventivo teso alla salvaguardia dei livelli complessivi dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi e che garantissero (malgrado la diminuzione dei trasferimenti da parte dello Stato e della Regione) l’invarianza della pressione tributaria puntando ad una maggiore equità attraverso l’utilizzo dello strumento ISEE. “Purtroppo dobbiamo registrare – afferma Giovanni Giovanelli, responsabile Cisl di Fano - difficoltà con molti comuni del territorio dove il confronto, quando c’è, è in forte ritardo, visto che entro luglio tutte le Amministrazioni dovranno approvare il bilancio preventivo 2015”.Finora si è svolto un confronto interlocutorio con il Comune di Pergola, due incontri con i Comuni dell’Unione Roveresca dove a breve si sottoscriverà l’accordo e i Comuni dell’Ambito territoriale 7 di Fossombrone con il quale però non si è raggiunto ancora un’intesa. Gli impegni di cui si farà carico il comune di Fano con la sottoscrizione del Protocollo, avvenuta mercoledì 17 giugno, sono principalmente: • L’Invarianza per l’anno in corso di tutte le aliquote della tassazione locale in vigore. Per quanto riguarda la TARI e la prevista riduzione dell’ECOTASSA, l’Amministrazione si farà parte attiva nei confronti di Aset SpA al fine di destinare questi risparmi alla diminuzione delle tariffe • Sulla TASI si confermano (così come nel 2014) 100 mila euro da destinarsi a detrazioni per quelle famiglie che possiedono un reddito ISEE pari o inferiore a 12.000 euro. • Per il Fondo Anticrisi viene previsto uno stanziamento di 80.000 euro, di cui una parte (30.000 euro) destinata a finanziare dei tirocini di reinserimento presso imprese private sulla base di esperienze già in atto nel territorio provinciale, e le restanti risorse (50.000 euro) per interventi a sostegno delle famiglie colpite dalla crisi (contributo affitti – buoni pasto – bollette gas e energia). Inoltre altri 198.000 euro messi a disposizione di Aset per gli utenti del Comune di Fano verranno utilizzati per le situazioni di forte disagio economico delle famiglie, sempre con accesso legato alla situazione reddituale (ISEE). Nelle prossime settimane si stabiliranno i requisiti di accesso in modo che il Comune possa far uscire al più presto i relativi bandi. Nel documento sottoscritto vengono affrontati poi altri temi sui quali si aprirà un confronto in tempi brevi che si riferiscono al Piano Antievasione, alla revisione delle tariffe dei Servizi Educativi in direzione di una maggiore equità, al percorso di fusione di Aset SpA e Aset Holding, alla gestione associata dei servizi, al tema degli appalti. Oltre ad uno specifico impegno che prevede dal prossimo anno una riduzione dell’IMU per gli immobili affittati a canone concordato. Restano aperte alcune questioni di grande rilevanza e alcune incertezze legate principalmente ai tagli che la Legge di Stabilità del Governo per il 2015 ha inflitto a tutto il sistema degli Enti locali, in particolare sui temi del welfare e che dovranno essere affrontate con urgenza dalla Regione Marche. Sono infatti a rischio numerosi servizi essenziali nel territorio già dalle prossime settimane se non si interviene nell’immediato anche con interventi tampone.
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23/06/2015 Pa, la piattaforma di Cgil Cisl Uil per i rinnovi dei contratti
“Contratto subito”, la piattaforma per i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego messa a punto da Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa si apre con una parola d’ordine chiara. Dopo sei anni di ingiusto blocco della contrattazione e in attesa di una nuova sentenza della Consulta, i sindacati lanciano la sfida al Governo «per dare ai lavoratori pubblici il sacrosanto rinnovo, negato per legge dal 2010, ma soprattutto per far ripartire l’innovazione nel settore pubblico, ferma da un decennio nonostante il diluvio di norme e finte riforme». «Negli ultimi 10 anni la politica ha fatto di tutto per frenare il cambiamento nella PA. Gli addetti sono scesi di 222 mila unità, si sono congelati contratti e carriere, in molte amministrazioni si è messo a rischio il salario accessorio. - ricordano i sindacati -  Solo dal 2011 i mancati rinnovi hanno portato nelle casse dello stato 8,7 miliardi di euro, ma la spesa pubblica è cresciuta di 27 miliardi. E’ un bilancio fallimentare. Ma prima ancora una strategia fallimentare: la riqualificazione della spesa e l’innovazione nei servizi si fanno solo con la contrattazione». Da qui l'iniziativa unitaria dei sindacati per rilanciare il ruolo del contratto collettivo e per recuperare spazi di partecipazione dei lavoratori: “il vero potenziale da liberare”. Un Ccnl nazionale, per tutelare il lavoro contro le interferenze della legge e per garantire diritti economici e normativi generalizzati ed esigibili. E contratti integrativi per garantire il cambiamento nel modo di gestire, organizzare e valorizzare servizi e professionalità: orari, organizzazione del lavoro, innovazione nei prodotti e nei processi, valutazione e performance, riconoscimento economico e professionale. E poi nuovi sistemi di classificazione per le 584 professioni della Pa, tutela occupazionale e criteri per una mobilità condivisa, formazione professionale, benessere organizzativo, trasparenza sugli appalti. Materie che vanno riportate nell'ambito degli accordi fra le parti. «E’ dai contratti che deve venire la spinta in avanti per costruire un welfare più veloce, moderno ed efficiente. Perché è con i rinnovi che si può aprire una nuova stagione di investimento nei servizi e nelle persone, senza chiedere altri soldi ai cittadini. Come dimostrano anche le più avanzate esperienze nel settore privato», puntualizzano le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil. Nel documento, che verrà discusso nelle tre grandi assemblee di delegati e Rsu indette per il 1° luglio a Milano, il 2 luglio a  Roma, dove saranno presenti le Marche, e il 3 luglio a Bari, una strategia contrattuale con chiari elementi di discontinuità: “bisogna guardare a tutti i soggetti coinvolti nell'erogazione dei servizi, siano essi pubblici o privati. La chiave è arrivare per tutte queste realtà ad uno strumento unico: il contratto di filiera. Vogliamo avviare un confronto tra le parti per arrivare, nell’arco di tre tornate contrattuali al massimo, a contratti per le funzioni centrali, i servizi locali, la sanità, i servizi socio-sanitario assistenziali …in cui pubblico e privato convergano, promuovendo l’integrazione dei servizi ed eliminando il dumping tra lavoratori che svolgono le stesse funzioni”. Con il lancio della piattaforma, Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa mandano un segnale forte al Governo e agli amministratori: «Apriamo subito il tavolo di confronto sui nuovi contratti. La politica dimostri di essere all'altezza di una sfida su cui si gioca un pezzo importante del futuro del paese».
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22/06/2015 5 Minuti Cisl: IMU e TASI,Lavoro in crisi nell'ascolano, Fisco Equo
Pagamento  Imu e Tasi, Caf Cisl presi d’assalto alla scadenza del 16 giugno. Intervista a Fabiola Tarabelli, coordinatrice regionale CAF Cisl Marche.Critica la situazione occupazionale nella provincia di Ascoli Piceno: 30 mila disoccupati nel 2015, mobilità in aumento. Interviste a Antonio Angelini, Cisl Ascoli Piceno,Tonino Passeretti Filca Cisl, Marsilio Antonucci, Femca Cisl e Maria Teresa Ferretti Area mercato del lavoro Cisl Ap.Fisco equo, CISL : "Bonus da 1000 euro". Servizio a cura di Labor TV in occasione della campagna #firmalacrescita proposta di legge ad iniziativa popolare per la Riforma del Fisco. https://youtu.be/RJbViyHPmdM 
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12/06/2015 5 Minuti Cisl : La Buona Scuola, fiaccolata di protesta,Teuco ceduta ai tedeschi
Il mondo della scuola contro il ddl del governo, fiaccolate nelle Marche come in tutta italia.Intervista ad Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche.L’azienda Teuco di Montelupone ceduta a Certina. La Cisl impegnata a vigilare per la tutela dei 220 lavoratori. Interviste a Marco Ferracuti, Cisl Marche, e  Raniero Ridolfi RSU Cisl  Teucohttps://youtu.be/qxtPKrsU4ZU
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12/06/2015 5 Minuti Cisl : nuovo Governo regionale, Asili nido Comune di Ancona, Pensioni
Al nuovo Governatore delle Marche le  richieste e le priorità della Cisl. Intervista a Sauro Rossi, segretario Cisl MarcheMobilitazione del personale asili nido Comune di Ancona. I sindacati: no alla esternalizzazione si al concorso pubblico.Intervista a Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche. Pensioni, i sindacati chiedono al Prefetto di modificare il Decreto legge n.65. Intervista a Mario Canale , segretario generale Fnp Cisl Marche.https://youtu.be/b5aO4PHYSWc
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12/06/2015 Scioperano i lavoratori Whirlpool. No a chiusure e difesa occupazione
''Da nord a sud, no alle  chiusure e a difesa dell'occupazione''. Questo lo slogan dello sciopero generale di oggi del gruppo Whirlpool. Prevista una manifestazione a Varese, alla quale parteciperanno anche i Segretari generali dei metalmeccanici di Cisl, Cgil e UIl, Bentivogli, Landini e Palombella. Il corteo è partito alle  9.30 da Piazza Mazzini a Gavirate e si concluderà con gli interventi dei lavoratori e il comizio dei tre segretari generali davanti alla sede della multinazionale americana a Comerio. Una manifestazione imponente, con più di 2000 dipendenti da tutti gli stabilimenti italiani del gruppo, per gridare forte che il piano industriale di questa multinazionale va modificato nelle chiusure dei 4 stabilimenti e nel pesante numero degli esuberi (2.060). Grande partecipazione anche dai siti marchigiani, a dimostrazione delle forti preoccupazioni per le ricadute occupazionali che il piano produrrà su un territorio già duramente provato dalla crisi. «Il costo sociale presentato da Whirlpool è insostenibile - afferma in una nota il Segretario generale dei metalmeccanici (FIM) della Cisl Marche  Leonardo Bartolucci -  per questo ci attendiamo che già dal prossimo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico previsto per il  17 giugno prossimo,  l' azienda - che finora non si è mossa dalle sue posizioni - presenti sostanziali modifiche sul piano in grado di dare risposte occupazionali e di riportare lavoro, piuttosto che  continuare a dividere operai e impiegati lavoratori del sud del centro e del nord». Per il Segretario generale della Fim Cisl  Marco Bentivogli  ''la Whirlpool deve far rientrare lavoro e missioni industriali specifiche per tutti i siti italiani, senza questa condizione non ci saranno percorsi né tantomeno accordi con la Fim Cisl''.
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08/06/2015 Pensioni, il Governo apra un tavolo per cambiare il Decreto
“Il Decreto legge sulla rivalutazione delle pensioni, adottato senza confronto con i sindacati dei pensionati, genera errori, ingiustizie e discriminazioni”. Cosi Mario Canale, Segretario generale dei pensionati Cisl Marche, in apertura dell’attivo unitario delle Categorie dei pensionati di Cgil Cisl Uil Marche, svoltosi oggi in Ancona. Al centro dell’attenzione il Decreto legge con il quale il Governo ha dato attuazione alla Sentenza della Corte Costituzionale  che ha dichiarato illegittimo il blocco della rivalutazione delle pensioni che il Governo Monti impose per gli anni 2012 e 2013 con il “Salva Italia”. “I pensionati italiani – prosegue Canale - sono una categoria sociale “sotto assedio”, ingiustamente criminalizzata. Con pensioni che in media non superano gli 880 € mensili, sostengono figli e nipoti disoccupati, sostituendosi ad un sistema di welfare che da insufficiente sta diventando inesistente”. “Non chiediamo regali, ma la restituzione di quanto ingiustamente trattenuto negli anni 2011 e 2012, con la più pesante manovra di cassa mai vista nel sistema previdenziale italiano. Per questo – conclude Canale - chiediamo al Governo l’immediata apertura di un tavolo negoziale per affrontare a tutto tondo i problemi degli anziani e dei pensionati". Le priorità, per il sindacato dei pensionati sono la riforma del sistema previdenziale, con il superamento delle rigidità della legge Fornero, la riduzione della pressione fiscale sulle pensioni, con l’estensione del bonus di 80 € ai pensionati, e l’approvazione di una legge sulla non autosufficienza con lo stanziamento di un fondo adeguato. La mobilitazione del sindacato dei pensionati prosegue ora sia a livello nazionale - con gli Esecutivi unitari di Roma del 18 giugno prossimo - sia a livello territoriale, coinvolgendo i parlamentari marchigiani, da impegnare per la modifica del decreto in sede di discussione parlamentare per la conversione in legge .L'intervento introduttivo
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04/06/2015 5 Minuti Cisl: Il punto di Mastrovincenzo, Vertenza Whirpool nuovo incontro
Il punto di Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche. Sindacato Unico e le richieste al futuro Governatore regionale dopo l'analisi della Banca d'Italia. Vertenza Whirpool nuovo incontro al Mise.L'intervista  ad Andrea Cocco, segretario Fim Cisl Marche. https://youtu.be/0u-eG162cGs
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30/05/2015 Cgil CISL UIL delle Marche incontrano il Presidente del Consiglio
Nell'incontro avuto ieri sera a Falconara con il presidente del Consiglio Matteo Renzi, Cgil Cisl Uil Marche hanno rappresentato in sintesi le situazioni piu’ problematiche dal punto di vista produttivo e occupazionale, evidenziando al contempo alcuni fattori di forza del tessuto produttivo marchigiano, con alcune aziende ben posizionate sui mercati esteri, altre capaci di  sviluppare filoni innovativi, distretti come il calzaturiero, ancora vitali, nonostante le tensioni su alcuni mercati.Sono state evidenziate le gravi difficoltà dell’edilizia e del settore del legno, che sta perdendo imprese e posti di lavoro, sia nel distretto pesarese che in altri territori.Il sindacato ha sollecitato l’accelerazione del percorso attuativo dell’Accordo di Programma per l’area fabrianese, e il processo per l’individuazione del Piceno come Area di Crisi complessa. Per cio’ che attiene la vicenda Whirlpool, i sindacati hanno ribadito l’esigenza di una modifica del piano e l’importanza dell’impegno del Governo, sin dall’incontro del 9 giugno presso il Ministero, per scongiurare chiusura dei siti e impatti occupazionali previsti dall’azienda. Sono state poi poste all’attenzione del premier la vicenda J&P, con 700 lavoratori coinvolti, gli esuberi Auchan, che impattano anche nelle Marche, e il problema molto rilevante di Banca Marche, con l’esigenza che il partner creditizio sia individuato con criteri che tengano conto anche della salvaguardia dell’occupazione e del tessuto sociale e produttivo. Le responsabili delle federazioni della scuola di Cgil Cisl Uil e Snals hanno espresso al Premier  il disagio del mondo dell’istruzione per le criticità ancora presenti nella riforma, auspicando che al Senato ci siano modifiche significative, in particolare:un piano di assunzioni pluriennale che comprenda anche le migliaia di docenti e ATA oggi in servizio con contratto a termine; la revisione della possibilità di conferire incarichi ai docenti tramite chiamata diretta; la  valutazione dei docenti da parte di commissioni in possesso delle necessarie competenze da effettuare con criteri oggettivi e condivisi; impegni per il rinnovo del contratto nazionale e  valorizzazione della contrattazione a livello di istituto. E’ stato anche chiesto al presidente del Consiglio un intervento perché sia sanato l’errore commesso negli anni scorsi dal Ministero della Pubblica Istruzione, molto penalizzante anche per gli studenti, che causa oggi alle scuole marchigiane il taglio di 131 posti di personale docente già funzionanti e incardinati nell’organico di diritto.
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29/05/2015 Pensioni, i Sindacati al Prefetto: modificare il Decreto legge 65
Modificare il Decreto legge n. 65: La richiesta è stata formulata al Prefetto di Ancona dai Sindacati dei pensionati di Cgil Cisl e UIl Marche, nel corso dell’incontro tenutosi lunedì 25 maggio scorso. Il Decreto da attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale sulla rivalutazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo (quelle di importo inferiore sono già state rivalutate anche grazie all'azione sindacale svolta nel 2011 nei confronti del Governo Monti) ma restituisce solo una parte di quanto dovuto e solo ad una parte degli aventi diritto. «Dal provvedimento - sostengono le Segreterie di Spi Fnp e UIlp - emerge la visione dei pensionati come di una categoria sociale di privilegiati che rubano il futuro ai giovani, non tenendo in alcun conto la funzione di ammortizzatore sociale che nella crisi questi continuano ad esercitare, sostenendo figli e nipoti disoccupati mentre il sistema di welfare pubblico si sgretola. E' necessario evitare che si aprano buchi pericolosi nei conti pubblici di un paese che con fatica sta tentando la via del risanamento. Tuttavia urgono cambiamenti profondi del sistema previdenziale italiano». Le priorità del sindacato dei pensionati: eliminare i privilegi previdenziali ancora esistenti, rendere più flessibile l'uscita dal mondo del lavoro, allargare il bonus di 80 € ai pensionati. Su questi temi Spi Fnp e UIlp hanno chiesto al Prefetto di esortare il Governo ad aprire un confronto con le organizzazioni sindacali nazionali, per evitare  che, come in passato con il Governo Monti, venga oggi adottato un provvedimenti forieri di errori, ingiustizie e discriminazioni. «Per questo - concludono i sindacati dei pensionati - servirà anche un impegno forte dei Parlamentari marchigiani, a partire dall’apertura del necessario dibattito parlamentare in sede di conversione del Decreto legge 65».IL DOCUMENTO CONSEGNATO AL PREFETTO
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26/05/2015 Flash mob per la Scuola della Costituzione in tutte le piazze delle Marche
Insegnanti, dirigenti scolastici e studenti hanno dato vita, ieri pomeriggio in piazza Roma ad Ancona, al flashmob, promosso da Cgil Cisl Uil Scuola, SnalsConfsal Marche,  #sequestaèlascuoladellaCostituzione.  Il mondo della scuola con un bavaglio in bocca è sceso in piazza anche a Pesaro, Fano, Macerata, Fermo e Ascoli  perché "La buona scuola ci ha tolto la parola" . I sindacati della Scuola hanno ricordato «Come nel 1923, i Dirigenti Scolastici sceglieranno i docenti, un meccanismo che scatenerà divisione e conflitti, altro che buona scuola! - e ribadito -  come sull'organico di diritto la nostra regione si ritroverà con 131 posti in meno, con conseguenze su qualità dell'offerta e diritti dei lavoratori.»  
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25/05/2015 5 Minuti Cisl: Flash mob Scuola, Progetto Anteas Gap's
La Buona Scuola ci ha tolto la parola, flash mob promosso dai sindacati della scuola nelle piazze marchigiane. Interviste ad Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche e Paola Seri, insegnante scuola primaria Gap’s giovani adulti e pensionati insieme per crescere e costruire una comunità’ solidale, convegno e mostra a Senigallia. Interviste a Cinzia Verdenelli, coordinatrice progetto Gap's Anteas Marche; Sofia Russo, Presidente Anteas nazionale ; Mario Canale, segretario generale Fnp Marche; studenti delle scuole superiori. https://youtu.be/gZJGFXCZOlY
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21/05/2015 Mostra Foto..grafica: premiati gli studenti
Mercoledì 20 maggio si è conclusa a Fano, con la consegna degli attestati ai 54 studenti che hanno partecipato al progetto, la mostra Foto……Grafica: “ per ricordare…. riflettere… sorridere…. sognare “ .La cerimonia, avvenuta presso l’istituto Olivetti, ha visto oltre alla consegna degli attestati l’ assegnazione dei premi agli esecutori dei migliori elaborati, come previsto dal progetto stesso. Il premio consiste nella partecipazione al Festival delle Generazioni che si terrà a Firenze ad ottobre 2016 nel quale i temi degli anziani e dei giovani verranno analizzati attraverso un’esperienza fatta non solo di ricerca, ma anche di concerti, laboratori, incontri con artisti e letterati.La mostra, iniziata il 23 aprile presso il Chiostro di San Paterniano e realizzata dal coordinamento donne FNP/CISL e dalla CISL di Fano, con la collaborazione del Liceo Artistico APOLLONI, dell’ istituto OLIVETTI, dell’Istituto Tecnico SENECA facenti parte del POLO SCOLASTICO 3 di Fano, ha suscitato un notevole interesse ed ha visto la presenza di numerose persone, di cui non poche si sono ritrovate nelle situazioni di lavoro immortalate nelle foto.Partendo da 50 foto storiche dai primi del Novecento agli anni sessanta, riguardanti il lavoro femminile ambientate nella città di Fano, la mostra ha avuto lo scopo di favorire una maggiore conoscenza delle diverse situazioni di vita della donna. Il progetto nato con l’obiettivo di mostrare il cambiamento del lavoro e dell’organizzazione del tempo libero della donna nel corso del secolo, si è avvalso dell’ apporto creativo degli allievi del Polo scolastico 3 che con i loro elaborati hanno integrato le fotografie d’epoca, interpretando con la propria sensibilità, la condizione del lavoro femminile di oggi e di domani cercando un approccio nuovo e più fiducioso verso il futuro. L’esposizione della mostra si è conclusa mercoledì 6 maggio con un incontro formativo tenuto presso l’Istituto Olivetti nel quale la prof.ssa Stefania Antonioni, docente di Teoria e Linguaggi della Pubblicità presso l’Università degli Studi di Urbino, dipartimento di scienze della comunicazione- laboratorio LaRiCa ha affrontato l’argomento, di grande attualità L'immagine femminile nella fotografia e nella pubblicità. Oltre gli stereotipi? facendo naturalmente anche riferimento alle immagini prodotte dagli studenti, per riflettere sull'immaginario.  
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18/05/2015 5 Minuti Cisl: Sindacato incontra candidati, Sciopero Auchan, Teuco Guzzini
Il Sindacato incontra i candidati alla presidenza della Regione: avanzate le priorità per un nuovo sviluppo delle Marche. Presenti anche una delegazione di lavoratori dei siti produttivi di Albacina e Fabriano della Whirpool Indesit. Intervista a Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche e Andrea Cocco, segretario Fim Cisl Marche. Esuberi all'Auchan: alta adesione allo sciopero del 9 maggio dei lavoratori degli Ipermercati di Ancona e Fano .Intervista a Selena Soleggiati, segretario generale Cisl Scuola Marche, e Renato Gazzellini RSA Fisascat Cisl  Auchan Ancona. Profondo rosso per la Teuco Guzzini di Recanati, annunciata la cessione dell'80%ai tedeschi. I sindacati: è necessario un piano industriale per il rilancio dell'azienda. Interviste a Marco Ferracuti , segretario Cisl Marche e Raniero Ridolfi, Rsu Femca Cisl Teuco. https://youtu.be/cPATZ5UxYlE 
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15/05/2015 Poste, SlpCisl Marche: peggiorati i servizi e le condizioni dei lavoratori
 «La situazione della azienda è preoccupante. -  afferma Dario Dominici segretario regionale Slp-Cisl Marche, il sindacato di categoria maggiormente rappresentativo in Poste Italiane – E’ sotto gli occhi di tutti, dopo un anno di stasi, durante il quale è peggiorato tutto: i servizi, il bilancio, la qualità. Afflitta da “scalate interne” di cui tutti pagano le conseguenze, Poste si presenta come una azienda non governata.»       Dal prossimo 21 maggio nel gruppo sarà avviato  il sondaggio “La tua opinione lascia il segno”  tra tutti i dipendenti. «In realtà ai dipendenti – continua Dominici - il segno lo lasciano le crescenti pressioni commerciali, le pesanti responsabilità personali scaricate sulle spalle del personale, l’uso distorto del codice disciplinare, i continui distacchi, gli atteggiamenti impositivi e discriminatori, come quelli di cui sono rimaste vittime due dipendenti nelle province di Fermo e Pesaro.» Alla dipendente della Filiale di Fermo, con mansioni di operatrice di sportello (livello C),   è stato di fatto imposto,  quasi senza preavviso, ad assumere la responsabilità di un ufficio postale. Dalle informazioni in nostro possesso ciò è avvenuto solo ed esclusivamente per ragioni economiche (contenimento dei costi) e senza valutare e  ricercare soluzioni alternative. Mentre alla dipendente nella Filiale di Pesaro, in qualità di Responsabile di Ufficio Postale (livello B),  nonostante avesse presentato un certificato medico che sconsigliava la sua applicazione in un ufficio monounità, per un periodo temporaneo sembrerebbe essere stata oggetto di pesanti critiche, definita brutalmente “un problema” ed invitata a valutare un “demansionamento”. Provvedimento evitato  solo in cambio di una dichiarazione “spontanea” ad essere applicata in altra struttura aziendale. «Al momento stiamo approfondendo i fatti accaduti anche sotto l’aspetto legale, non escludiamo la violazione di diritti oggettivi e soggettivi. – conclude Dominici -   Rimane il fatto che tali situazioni traducono cattiva gestione delle risorse e soprattutto esempi di disattenzione alle persone, da censurare  per il rispetto e la tutela del lavoro e dei lavoratori di Poste Italiane.»
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15/05/2015 GAP’S Giovani Adulti Pensionati: un’esperienza di comunità solidale
Nella suggestiva cornice della Rotonda a mare di Senigallia si è svolto il 13 maggio il convegno organizzato da ANTEAS MARCHE sul progetto GAP’S. "Il Progetto GAP’s: insieme per crescere e costruire una comunità solidale - ha spiegato Roberto Battistini Presidente Anteas Marche - è nato per continuare e sviluppare il percorso intergenerazionale avviato da Anteas con il progetto dei Libri Viventi, che è riuscito a valorizzare le esperienza di vita delle persone creando legami di fiducia e comunità". “Sono 5 i laboratori GAP’s che l’Anteas delle Marche ha attivato – ha affermato Cinzia Verdenelli progettista e coordinatrice del progetto - che hanno avuto l’obiettivo di unire i giovani, adulti ed anziani, dove gli anziani hanno cercato di trasmettere alle giovani generazioni le loro memorie, i vecchi mestieri e la passione per il lavoro, le loro fragilità ed il bisogno di cura fondamentalmente creando così dei PONTI tra generazioni.” Le tematiche dei laboratori sono state incentrate sul recupero del sapere e delle conoscenze, il lavoro e lo scambio di competenze, la cura e la custodia di chi è più fragile. Nei mesi di settembre ed ottobre si è svolta una fase formativa propedeutica all’implementazione dei laboratori nella quale sono stati coinvolti 132 partecipanti. In questo periodo il team di coordinamento GAP’s insieme ai volontari ed ai ragazzi ha affrontato i temi dell’ intergenerazionalità con la stesura della Carta dell’accoglienza tra generazioni dove emergono i valori dell’appartenenza, del rispetto delle differenze, della capacità di mettersi nei panni dell’altro, del donarsi e del donare, valori essenziali per accorciare i GAP’s (le distanze) tra persone di diversa generazione. Nell’esperienza “gli artigiani del futuro “ad Ascoli Piceno sono stati organizzati laboratori rivolti ai giovani presso il Centro Locale Formazione Ascoli che si sono avvalsi di artigiani nel campo della ceramica, del legno e del metallo con l’obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni le tecniche di lavorazione dei vari materiali e consentire un passaggio di conoscenza che altrimenti andrebbe persa per arrivare alla nuova tecnologia della stampante 3D che consente di realizzare prodotti nuovi che potrebbero rappresentare nuove opportunità di lavoro. La gioia del saper fare a Senigallia in collaborazione con l’istituto scolastico Fagnani, Centro Aggregazione Giovanile di Senigallia e Ripe “il paese dei mestieri”, è stato centrato sull’ idea della passione in una prospettiva lavorativa e di scambio, l’amore per il proprio lavoro diviene il principio che sostiene il processo laboratoriale. Si è partiti con una fase dedicata alla ricerca e raccolta di testimonianze che documentassero il lavoro e le esperienze dei vari artigiani. La fase laboratoriale è stata riservata a dei gruppi classe della Scuola Media Fagnani e a un gruppo di lavoro aperto alla cittadinanza fino alla creazione di uno spazio di relazione, progettazione e relazione permanente ospitato presso i locali del Centro di Aggregazione Giovanile. A Piobbico “i mestieri di una volta” ha coinvolto l’istituto Istituto Scolastico Lapi, il comune e Anteas Pesaro sezione di Piobbico. Si sono organizzati tre laboratori volti a riscoprire le tradizioni perdute: la tessitura dei tappeti che riprende il vecchio mestiere di creare tappeti rustici che ha caratterizzato l’economia del paese per secoli, il laboratorio di ceramica in cui un’esperta ha accompagnato i ragazzi nel mondo della maiolica e il laboratorio di pittura nel quale i ragazzi di terza media hanno progettato e realizzato un bellissimo murales all’esterno della scuola. Centrato sulla cura e custodia di chi è più fragile il laboratorio teatrale intergenerazionale e di consulenza affettiva a Macerata in collaborazione con Albero dei Cuori, IRCR Macerata e Anteas Macerata. Si sono sviluppati due percorsi, il primo dove si è attuato un centro di ascolto e di confronto tra i due gruppi: alcuni ragazzi del territorio si sono rivolti agli anziani per parlare di argomenti legati all’affettività, alla famiglia, alla società di oggi nei confronti del passato . Il secondo è stato realizzato all’interno della casa di riposo “Villa Cozza”e sono stati coinvolti gli anziani e i giovani attraverso il linguaggio cinematografico, teatrale e musicale, il tutto si è concluso con uno spettacolo finale. “Dei saperi e dei sapori” a Pesaro ha visto sei laboratori durati diversi mesi che hanno reso protagonisti giovani adolescenti di due istituti professionali (Istituto Superior Branca – Marta) insieme a persone anziane del Centro Residenziale Santa Colomba. E’ nato uno spazio di dialogo e confronto nel quale i partecipanti hanno discusso di famiglia, tradizioni, valori, cibo, scambiandosi e condividendo oltre alle ricette tradizionali, emozioni, sorrisi e storie. Uno scambio nel quale i ragazzi della scuola hanno portato allegria nella casa di riposo e gli anziani hanno “donato” le loro esperienze. "Tanti giovani presenti in sala – ha sottolineato Sauro Rossi Segretario Cisl Marche - che ha messo in risalto l’importanza di stare insieme per crescere e l’impegno verso l’altro perché “se si lavora per gli altri si è più liberi e stando insieme si cresce”. "La Fnp delle Marche – ha dichiarato Mario Canale Segretario Generale Fnp Marche – ha sempre sostenuto l’importanza della intergenerazionalità partendo dal Festival delle Generazioni che coinvolge e unisce vecchi , giovani e meno giovani per smentire la diffusa tendenza a impostare la contrapposizione giovani – anziani dalla quale non possono venire altro che lacerazioni del tessuto sociale". "Le iniziative dei laboratori Gap’s hanno ricostruito legami, attraverso attività utili a crescere e costruire una comunità solidale, per ridare senso e speranza tutte le età – ha concluso Sofia Rosso Presidente Nazionale Anteas. Lo scopo di Anteas è quello di costruire una realtà significativa del paese in grado di creare valore sociale nella comunità in cui vive, offrendo attività concrete di aiuto e ricercando spazi d’incontro per tutte le generazioni. Durante il convegno è stato possibile visitare la mostra degli interessanti lavori realizzati nei laboratori.Una giornata piena di entusiasmo e di allegria che dà speranza per il futuro.   
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13/05/2015 Rivalutazione pensioni, i sindacati, pronti alla mobilitazione
Sono più di 141.000 i pensionati marchigiani interessati dalla pronuncia con cui la Consulta ha dichiarato illegittimo il blocco della rivalutazione delle pensioni superiori a tre volte il trattamento minimo. Il 30% di tutti i pensionati marchigiani, circa 50.000,  percepiscono un trattamento lordo inferiore a 1.750 €. Buona parte di essi ricevono ogni mese meno di 1.100 € netti. I sindacati dei pensionati di Cgil Cisl Uil nazionali hanno chiesto al Governo un incontro urgente per definire tempi e modi di applicazione della sentenza. Nel caso non ci siano risposte i sindacati dei pensionati sono pronti alla mobilitazione generale attraverso iniziative sia nazionali che locali. Le segreterie regionali di SpiCgil, Fnp Cisl  e Uilp Uil hanno chiesto un incontro al Prefetto di Ancona, per sollecitare il Governo ad aprire il confronto. Se il blocco dell'indicizzazione delle pensioni va immediatamente rimosso, sulla restituzione degli arretrati c’è la disponibilità a concordare eventuali criteri di proporzionalità e gradualità, per evitare un buco nei conti pubblici che il paese non può permettersi. Certo è che la sentenza ripristina un diritto di tantissimi cittadini, al quale deve essere data piena applicazione. Non servono domande specifiche, né tantomeno ricorsi attraverso associazioni di tutela. Le segreterie regionali di Spi Cgil, Fnp Cisl  e Uilp Uil invitano i pensionati marchigiani a diffidare di chi proponga loro, dietro compenso, di far avere la restituzione degli arretrati. Appena saranno chiari i percorsi di attuazione della sentenza i pensionati potranno recarsi presso i Patronati dove riceveranno, gratuitamente, tutte le informazioni e l'assistenza necessaria.I Segretari generali di SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL (Emidio Celani, Mario Canale, Andrea Marini)
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12/05/2015 Teuco, ora serve un piano industriale
I lavoratori e i sindacati sono pronti ad aprire un confronto con la Certina sul piano industriale per il rilancio della Teuco.  E’ quanto emerso nella conferenza stampa di oggi pomeriggio, alla quale erano presenti Cisl e Cgil confederali e di categoria, insieme alla Rappresentanza Sindacale Unitaria e ad alcuni lavoratori della Teuco. La storica azienda recanatese del Gruppo Guzzini occupa oggi più di 230 dipendenti. Da 7 anni ormai presenta un bilancio in rosso per circa 5 milioni di € all’anno ed è reduce da un percorso importante di ammortizzatori sociali. Una crisi che va di pari passo con quella del mercato immobiliare, aggravata da una cattiva gestione aziendale, sia dal punto di vista produttivo che commerciale. La proprietà ha messo in vendita l’azienda, e la scelta dell’acquirente è ricaduta sul Fondo di investimenti tedesco Certina. Un soggetto che i sindacati maceratesi conoscono bene, avendolo già incontrato in occasione di altre acquisizioni aziendali, come quella della Villeroi e Boch (Vitaviva), poi finita male. «Non abbiamo pregiudizi ne entusiasmi particolari nei confronti di Certina – sostiene il Segretario regionale della Cisl Marche Marco Ferracuti. - Certo le vicende precedenti ci lasciano perplessi, anche se c’è da capire che Certina si occupa proprio di società in difficoltà da rilanciare e quindi ci può stare che a volte l’esito del percorso sia negativo. Noi crediamo che le difficoltà della Teuco siano imputabili alla gestione inadeguata di un’azienda che invece ha buone possibilità di rilancio, per la forte competenza che esprime in questo settore. «Certo ora vogliamo vedere un piano industriale – conclude Ferracuti - ed entrare nel merito delle strategie per rilanciare la Teuco. Abbiamo già pronta una serie di proposte articolate, che non prevedono tagli ai costi per il personale». Preoccupati anche i dipendenti e i rappresentanti sindacali. «In questi anni – sostengono i lavoratori – dalla proprietà della Teuco abbiamo ricevuto più volte degli appelli ad avere fiducia. Alla luce dei fatti quest’ultima non si è sempre dimostrata ben riposta. Ora chiediamo alla famiglia Guzzini di non lasciarci soli e di assumersi la responsabilità di fare quanto possibile affinché nel passaggio di proprietà siano garantiti i livelli occupazionali». «Il nostro auspicio – sostiene il rappresentate sindacale della Femca Cisl Raniero Ridolfi – è quella di essere sin da subito coinvolti nelle scelte gestionali per rilanciare l’azienda. Da questo capiremo subito la serietà delle intenzioni di Certina. Certo noi dovremo essere attenti e pressanti, per evitare che si riproducano gli errori  del passato». .   
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11/05/2015 5 Minuti Cisl : Vertenza Auchan, Sciopero Scuola
Auchan annuncia esuberi in tutta Italia, nelle Marche colpiti gli ipermercati di Ancona e Fano. Sindacati e lavoratori in sciopero e in presidio il 9maggio. Intervista a Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Cisl Marche.5 maggio Sciopero SCUOLA, altissima adesione nelle Marche con punte del 90%. Dalla manifestazione in Piazza del Popolo a Roma l' intervista a Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche.https://youtu.be/OTPP-Dw8jxc
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11/05/2015 Gap’s, insieme per crescere: un’esperienza di comunità solidale
L’appuntamento è per mercoledì 13 Maggio 2015 alle 9.30 presso la Rotonda a Mare di Senigallia dove si terrà  il Convegno conclusivo del progetto GAP’s promosso dall’ANTEAS delle MARCHE. Durante i  lavori, che saranno aperti dal saluto del  Sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi e introdotti dal Presidente Anteas Marche, Roberto Battistini, verranno presentati i risultati dei laboratori attraverso le immagini ed i racconti delle esperienze vissute a partire da “GLI ARTIGIANI DEL FUTURO” ad Ascoli Piceno;  “LA GIOIA DEL SAPER FARE a Senigallia; “I MESTIERI DI UNA VOLTA” a Piobbico; “IL LABORATORIO TEATRALE INTERGENERAZIONALE E DI CONSULENZA AFFETTIVA” a Macerata; “IL LABORATORIO DEI SAPERI E DEI SAPORI” a Pesaro. Verrà inoltre allestita una mostra dei lavori fatti. «Giovani, adulti, pensionati si ritroveranno assieme per ripercorrere le tappe di un anno di incontri intergenerazionali  - spiega Cinzia Verdenelli progettista e coordinatrice del progetto- dove gli anziani hanno cercato di trasmettere alle giovani generazioni le loro memorie, i vecchi mestieri e la passione per il lavoro,  le loro fragilità ed il bisogno di cura e di custodia.» Gli studenti dell’ Istituto  Alberghiero S.Marta-G.Branca di Pesaro, della scuola primaria e secondaria di Piobbico, della scuola secondaria Fagnani di Senigallia, del Centro Locale per la formazione di Ascoli  e i ragazzi del Servizio Civile a Macerata hanno con entusiasmo aderito al progetto portando il loro contributo di energia, creatività e innovazione, con lo sguardo rivolto al futuro. Nei  mesi di settembre e  di ottobre, nella fase formativa propedeutica all'implementazione dei laboratori, il  team di coordinamento del GAP’s assieme ai volontari ed ai ragazzi ha affrontato i temi dell’accoglienza intergenerazionale con la stesura della Carta dell’Accoglienza tra generazioni dove emergono i valori dell’appartenenza, del rispetto delle differenze, della capacità di mettersi nei panni dell’altro, del donarsi e del donare; valori essenziali per accorciare i GAPs (le distanze) tra le persone di diversa generazione e non solo. Saranno presenti le autorità della Regione Marche, i dirigenti delle Istituzioni Partner del Progetto, Stefano Mastrovincenzo Segretario Generale della Cisl Marche e Mario Canale, Segretario Generale della Federazione Pensionati Cisl. Concluderà i lavori Sofia Rosso, Presidente Nazionale di Anteas. Anteas invito
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11/05/2015 Furlan:"Il Governo sbaglia lo hanno detto le piazze ora deve convocarci da soli non si riforma"
 Intervista a Annamaria Furlan, segretario generale nazionale Cisl , di Luisa Grion - La Repubblica 11 maggio 2015 leggi articolo
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07/05/2015 Tecnowind di Fabriano: FIM CISL vince le RSU
Si sono svolte ieri ed oggi le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali alla Tecnowind di Fabriano, azienda che produce l’assemblaggio di cappe, piani cottura e macchine caffè. La Fim Cisl  risulta  il sindacato più rappresentativo con l'elezione  di  2 componenti su 3  all'interno delle Rsu  aziendali   ottenendo la maggioranza dei voti.  Vengono eletti tra gli operai Patrizia Forgia  e tra gli impiegati Raffaela Storari . «Il voto dei Lavoratori premia la Fim Cisl per il lavoro svolto fino ad ora e ci responsabilizza ulteriormente per i prossimi anni. FIM CISL si conferma 100% Sindacato» afferma con soddisfazione  Andrea Cocco della Fim Cisl Marche.
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06/05/2015 Preoccupazioni per il futuro lavorativo alla Production srl, ex Babini, di Camerano
I sindacati  di categoria Feneal UIL – Filca CISL – Fillea CGIL unitamente alla RSU e all'assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici della Production srl (ex Babini spa) spa di Camerano esprimono forte preoccupazione per il futuro dello stabilimento, che occupa 25 dipendenti. Preoccupazioni che nascono da un comportamento aziendale caratterizzato, nell'ultimo periodo, da un forte scollamento tra il dichiarato e l’agito. Più volte  l’azienda aveva rassicurato le Organizzazioni sindacali e la RSU che contestualmente alla domanda di concordato preventivo con continuazione di attività, presentato il 29 marzo scorso, sarebbe stato avanzato il relativo piano concordatario. Ad oggi però non  c’è  nessun piano concordatario. Questo ritardo provocherà inevitabilmente dei ritardi sull’attivazione degli ammortizzatori sociali necessari per garantire i livelli occupazionali considerato l’inevitabile slittamento dei tempi per l’ammissione; passaggio fondamentale per l’ attivazione della cassa integrazione straordinaria. A questo si aggiunge il congelamento delle mensilità non ancora percepite di dicembre 2014, gennaio, febbraio e marzo 2015 come effetto della presentazione della procedura concorsuale. Inoltre c'è preoccupazione per la mancata presentazione di un piano industriale che si attende da ottobre 2014. «L’assenza  della proprietà durante gli incontri effettuati con la quale poter  discutere dell’organizzazione del lavoro e confrontarsi sui punti di un piano industriale - dichiara Jacopo Lasca Filca Cisl Marche -  trasmette una sensazione di profonda incertezza che inevitabilmente si ripercuote sulla quotidianità dei dipendenti della Production srl (ex Babini spa) e sulla qualità delle relazioni sindacali.» «Attendiamo con ansia , insieme ai lavoratori, l’incontro previsto per il 12 maggio con la speranza di poter far luce su questi aspetti fondamentali per il futuro dello stabilimento. - conclude  Lasca, Filca Cisl Marche -  Auspichiamo di poter ristabilire delle relazioni sindacali volte alla costruzione di un percorso condiviso con l’obiettivo di non perdere livelli occupazionali e di mantenere in un territorio già pesantemente colpito dalla crisi del settore del legno  un azienda storica del tessuto produttivo.»
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06/05/2015 Welfare sociale nelle Marche: seminario a Urbino con i candidati alla Presidenza della Regione
Il 7 maggio a Urbino dalle ore 9.30 presso Palazzo Battiferri, l’Università di Urbino insieme ai soggetti della convenzione Wempu, tra i quali la Cisl Marche e la Federazione Pensionati Cisl Marche incontreranno i candidati alla Presidenza della Regione. Nel seminario si discuteranno le potenzialità del welfare sociale marchigiano in relazione all’agenda politica regionale e verranno presentati i risultati delle ricerche realizzate nel progetto “Welfare nelle Marche” Tra i relatori il Prof. Luigi Alfieri (Coordinatore Scuola di Scienza Politiche Sociale), il Proff, Emmanuele Pavolini (Università di Macerata), la Dr. Angela Genova (DESP- Università di Urbino), il Dr. Marco Arlotti ( DESP- Università di Urbino). Seguirà la tavola rotonda con i partecipanti alla convenzione che porranno delle domande ai candidati sul tema del welfare sociale come investimento e come strumento di sviluppo socio - economico.
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05/05/2015 Riforma La Buona Scuola va modificata: è Sciopero il 5 maggio
Altissima adesione allo sciopero generale "L'unione fa la scuola - Riformiamola insieme" indetta dai sindacati unitari di categoria per l'intera giornata di oggi, 5 maggio.  Dal mondo della scuola marchigiana oltre un migliaio hanno sfilato in corteo a Roma per raggiungere Piazza del Popolo dove  si sono ritrovati,secondo gli organizzatori, in oltre 100 mila.  La proposta di riforma della "Buona Scuola" va modificata, è la richiesta di chi oggi ha scioperato. «La riforma voluta dal governo è stata scritta con "ignoranza, pressappochismo e precipitosità" e le piazze sono piene anche di genitori e studenti perché tutti hanno capito che in  gioco non c'è un problema di categoria, ma il futuro del nostro  Paese. La nostra è la scuola della partecipazione e non potrebbe sopportare stravolgimenti improvvisi. » Così Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola nazionale nel suo intervento oggi  a Milano. «Abbiamo combattuto le tre 'i' di Berlusconi, adesso combattiamo le tre 'i' di Renzi: insensibilità, incapacità, ignoranza, più la quarta: irresponsabilità» chiude così la manifestazione contro la 'Buona scuola' dal palco dell'Arco della pace, a Milano. Già nelle settimane scorse,  Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola, parlando ai manifestanti in piazza SS. Apostoli a Roma aveva dichiarato, annunciando lo sciopero di oggi,«Non si cambia il sistema scolastico senza chi ci lavora, o peggio contro chi ci lavora. Insegnanti, personale ATA, dirigenti sono il motore della nostra scuola, sono la sua risorsa più preziosa  - E’ grazie a loro se la nostra scuola, ogni giorno, funziona e funziona bene pur tra mille difficoltà. Pretendere di cambiare la scuola senza partire dalla loro conoscenza dei problemi, dalla loro esperienza, dalla loro competenza è un grave atto di presunzione ed è anche la ragione per cui stiamo assistendo da mesi a proposte ogni volta diverse, spesso addirittura stravaganti, ma sempre ugualmente lontane da ciò che servirebbe davvero alla scuola per cambiare in meglio. E così la nostra scuola  che attende da anni un segnale di attenzione vera e di giusta valorizzazione del ruolo che svolge, è messa ancora una volta in balia di protagonismi senza senso. Questo governo non sta risolvendo alcun problema, anzi ne crea ogni giorno uno nuovo. Ha suscitato grandi attese con promesse che ora non riesce a mantenere; sta caricando di preoccupazioni e tensioni il mondo della scuola, ci propone un modello di autonomia fondato sulla competizione e non sulla cooperazione, rovesciando quello che affonda le sue radici nella nostra carta costituzionale; un modello che in questi anni ha faticato a camminare solo perché privato sistematicamente del necessario investimento di risorse». Il sindacato è in campo per cambiare profondamente il disegno di legge in discussione alle Camere, aveva concluso Scrima: «Noi vogliamo che siano cancellate le parti del ddl che stravolgono senza criterio modalità di reclutamento, mobilità e gestione del personale, riconsegnandole alla loro sede legittima che è quella contrattuale; vogliamo che professionalità, collegialità e partecipazione siano valori riconosciuti e non disattesi e mortificati. Vogliamo stabilità del lavoro, risorse di organico certe e adeguate per le nostre scuole. Non lo chiediamo per noi, lo chiediamo per il paese, per evitare che una politica presuntuosa e incapace danneggi in modo irreparabile la sua scuola». Venerdì 17 aprile i sindacati della scuola marchigiana avevano illustrato ai parlamentari marchigiani le criticità che sta vivendo in regione la scuola dove diminuiscono i docenti e aumentano gli studenti.  Alle scuole marchigiane mancano 131 docenti mentre la popolazione scolastica continua ad aumentare: nel prossimo anno scolastico sono previsti circa 1000 studenti in più. Tagli che si aggiungono a quelli subiti negli anni passati e che sono stati contestati da Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals Confsal delle Marche durante l'incontro con i parlamentari eletti nelle Marche, i politici regionali e alcuni dei candidati alla carica di presidente del consiglio regionale. «Il nostro organico di diritto è diminuito passando da 16.110 posti, dello scorso anno, ai 15.979 posti attribuiti dal D.M. per l' anno scolastico 2015/2016 - spiegano le segretarie regionali Manuela Carloni, Anna Bartolini, Claudia Mazzucchelli e Paola Martano -. Stando così le cose ci sarà meno scuola dell'infanzia, meno tempo pieno nella scuola primaria, saranno tagliati corsi a indirizzo musicale e annullati i corsi serali. Oltre a più alunni per classe, molte delle quali con disabili. Un'offerta formativa non adeguata alla richiesta delle famiglie e ai bisogni del territorio». Presenti all'incontro  l' on. Piergiorgio Carrescia e, in sostituzione dell'on. Serenella Fucksia, Sandro Bisonni del Movimento 5 Stelle. Hanno inviato una mail di interessamento, pur dichiarando di non poter prendere parte all'incontro, gli on. Andrea Cecconi, Irene Manzi, Alessia Morani, Camilla Fabbri, Patrizia Terroni e Donatella Agostinelli. La Regione era rappresentata dall'assessore all'Istruzione Marco Luchetti mentre tra i candidati governatore erano presenti Edoardo Mentrasti e Gianni Maggi. L' on. Carrescia e i candidati presenti sono stati attenti alle problematiche poste, sia in merito ai tagli di organico sia in merito alle criticità relative al disegno di legge sulla "buona scuola" che ha iniziato l' iter parlamentare, ed hanno garantito il loro contributo a sostegno della scuola e della scuola marchigiana. «Alla fine dell' incontro ci siamo chiesti se gli altri onorevoli della Repubblica eletti nelle Marche e gli altri candidati assenti avessero o meno qualche interesse a confrontarsi con la scuola - denunciano i sindacati - la scuola marchigiana e i suoi lavoratori attendono risposte e le attendono soprattutto dalla politica».  Nelle Marche, la scorsa settimana, si sono tenute diverse assemblee molto partecipate durante le quali sono state raccolte quasi 3mila firme contro il DDL sulla Buona Scuola. Aspre critiche da parte dei lavoratori preoccupati soprattutto per le modalità di stabilizzazione dei precari, la scarsa considerazione verso il personale ATA, per il nuovo ruolo dei dirigenti scolastici che prevede addirittura la chiamata diretta degli insegnanti, annullando di fatto gli organi collegiali. Anche il personale della scuola chiede a gran voce la riapertura del contratto di lavoro bloccato da 9 anni e che i diritti e gli obblighi del personale siano frutto di un accordo negoziale e non imposti per legge.
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05/05/2015 Esuberi Auchan di Ancona e Fano: è sciopero il 9 maggio
Colpite anche le Marche dalla crisi dei centri commerciali. Auchan, il colosso francese della grande distribuzione, "per la grave riduzione dell'attività di lavoro c'è l'esigenza di ridurre il numero degli addetti per avere un livello compatibile sul piano dei costi" così motiva anche i 36 esuberi nell'ipermercato di Ancona e  16 in quello di  Fano per un totale di 52 dipendenti marchigiani. Scheda profili professionali in esubero Iper Ancona e Fano Il 9 maggio è sciopero. Sindacati e   lavoratori saranno in presidio davanti agli ipermercati, a partire dalle ore 8,30 in quello di Ancona e dalle ore 9,00 in quello di Fano. « L'azienda aveva dichiarato la necessità di risparmiare 50 milioni  e aveva proposto in sostanza la sospensione delle quattordicesime e del contratto integrativo, oltre all'abbassamento delle retribuzioni  attraverso la riduzione dei livelli. - spiega  Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Marche -  Proposte inaccettabili, ma come sindacati avevamo manifestato la disponibilità a trovare altre soluzioni senza mettere a rischio il riconoscimento del lavoro.  - afferma con amarezza Selena Soleggiati -Abbiamo sollecitato una riorganizzazione degli ipermercati, utilizzo degli ammortizzatori sociali e  sopratutto di evitare di tagliare gli ipermercati, come quello di Ancona,  dove i lavoratori sono già in contratto di solidarietà. Ma l'azienda  si è chiusa nelle sue posizioni e non vuole prendere in considerazione proposte alternative. Addirittura nell'ultimo incontro di marzo  ha  confermato la disdetta del contratto integrativo, in scadenza a luglio». Dopo la disdetta unilaterale del contratto integrativo aziendale, i tagli al personale è un ulteriore colpo basso attuato da uno dei più grandi operatori della grande distribuzione commerciale che fino ad oggi non ha messo in campo politiche di rilancio. I dipendenti di Auchan coinvolti dalla procedura di licenziamento pagano a caro a prezzo la mancanza di un piano di sviluppo aziendale finalizzato a fronteggiare la crisi dei consumi. Auchan, nel nostro Paese conta 49 punti vendita ed oltre 11.400 dipendenti,   presenta il costo della crisi. Sono complessivamente 1.426 i dipendenti coinvolti dalla procedura di licenziamento collettivo avviata in 32 ipermercati, dove la percentuale dei dipendenti “strutturalmente in esubero” supera il 20%, mentre si attesta al 12% a livello nazionale.  «Se la scelta è quella di ridurre il costo del lavoro in un’ottica complessiva di ristrutturazione, la Fisascat Marche ribadisce fermamente lo sconcerto perché è inaccettabile che a farne le spese siano solo ed esclusivamente i lavoratori e le lavoratrici . - continua Selena Soleggiati - C’è da chiedersi se la formula degli Ipermercati e dei grandi centri commerciali funziona ancora nelle Marche e nel resto d' Italia,  dove la crisi dei consumi si fa ancora sentire. » Il rischio, secondo la Fisascat, è che i grandi gruppi della grande distribuzione, compreso Auchan, perdano interesse ad investire in un Paese che registra ad oggi timidi segnali di ripresa. La procedura di mobilità impatta sulle Marche con numeri considerevoli se rapportati agli andamenti sicuramente migliori rispetto ad altre realtà. «Su Fano in particolare non sono mai stati utilizzati ammortizzatori sociali - afferma Domenico Montillo, Fisascat Pesaro - né soluzioni sull'organico a dimostrazione che i 16 esuberi dichiarati non sono ammissibili.» «Come  Fisascat Marche confidiamo nella possibilità di trovare soluzioni alternative ai licenziamenti non giustificabili al tavolo Nazionale, unico luogo in cui la ristrutturazione e quindi la procedura può essere discussa. - conclude Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Cisl Marche - Confermiamo  lo sciopero  del 9 maggio in  contrapposizione  alle azioni unilaterali messe in campo dall'azienda.»
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02/05/2015 5 Minuti Cisl : 1 Maggio,La Buona scuola va cambiata, Un fisco più equo e giusto#firmalacrescita
1 Maggio 2015 nelle Marche la Festa del non Lavoro. Dalla Prysmian alla Whirpool l'amarezza per chi ha perso il lavoro o rischia di perderlo. Intervista a Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl MarcheIl Disegno di legge La Buona Scuola va modificato: i sindacati della scuola proclamano lo sciopero per l'intera giornata del 5 maggio .Intervista ad Anna Bartolini, segretario generale Cisl Scuola Marche Per un fisco più Equo e Giusto: le proposte della Cisl #firmalacrescita. Interviste a Maurizio Petriccioli , segretario Cisl Nazionale e Filippo Elba, Università degli Studi di Firenze https://youtu.be/oSNkyy5lIOw
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30/04/2015 Il Piceno in crisi: dalla fiaccolata alla vertenza Prysmian
La fiaccolata organizzata da CGIL CISL UIL  a cui hanno aderito anche Cobas e Ugl, che si è svolta nella serata di lunedì scorso, a cui hanno partecipato circa 500 persone tra cui un folto numero di rappresentanti delle istituzioni e parlamentari. è stata la testimonianza di un territorio che non si arrende. L’esito negativo dell’incontro di ieri al Mise per la vertenza Prysman continua a inferire duri colpi al settore industriale ascolano. «Le strade aperte dal Ministro Guidi riguardanti la reindustrializzazione del sito ma soprattutto l’inserimento del Piceno nelle “zone di crisi industriale complesse” - a detta di Marsilio Antonucci della Categoria FEMCA CISL - possono essere dei percorsi di possibile rilancio soprattutto per il fatto di essere supportati da risorse economiche>». «Nei prossimi giorni si potrà arrivare alla stesura del protocollo d’intesa per la riqualificazione del territorio - continua Antonucci - ma questo ci interroga se siamo pronti alla ripresa, se abbiamo una strategia ed una progettualità di territorio. Esperienze passate, come l’accordo Val Tronto-Val Vibrata, ci insegnano che il Piceno fatica ad avere una strategia di territorio e che forse è giunto il momento di attivarci».
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29/04/2015 Fondo regionale di solidarietà, risorse e criteri da chiarire. La Regione riapra il confronto
Sembra essere in dirittura d'arrivo la regolamentazione del Fondo regionale di solidarietà riservato ad anziani, disabili e persone con problemi di salute mentale finalizzato a sostenere la compartecipazione di utenti e Comuni nei servizi socio sanitari residenziali e semiresidenziali. Il fondo è stato istituito a seguito del protocollo sulla riorganizzazione sanitaria e socio sanitaria firmato da Regione e Sindacati il 14 febbraio 2014. Anche per questo appare poco opportuno che la sua regolamentazione venga definita solo a seguito di accordi e verbali frutto di interlocuzioni "riservate" tra Regione, Anci e Cooperative sociali. Evidentemente il Servizio Salute non ha ritenuto importante neppure "aggiornare" le organizzazioni sindacali, incontrate per l'ultima volta a fine dicembre, sulle rilevanti novità apportate ad uno strumento istituito anche e soprattutto grazie alla pressione che i sindacati hanno esercitato sulla Giunta. Ciò premesso sulla scorrettezza del metodo utilizzato dalla Regione, solleviamo alcune questioni decisive nel merito del provvedimento che si intende adottare. Così come concepito originariamente il fondo doveva andare a coprire totalmente, per cittadini con valori Isee medi e bassi stabiliti a livello regionale, gli incrementi di compartecipazione dovuti all'adozione della nuova normativa regionale. Il riferimento, fatto per l'anno 2015, ai singoli regolamenti comunali è accettabile solo a due condizioni: per il 2016 si proceda ad adottare un regolamento Isee regionale; si privilegi comunque una regolamentazione a livello di Ambito territoriale sociale. Tuttavia non possiamo accettare che, a prescindere da quanto stabilito dai regolamenti comunali, non vengano previste categorie di utenti (sia di strutture residenziali che di centri diurni) per i quali il fondo copra integralmente gli aumenti di compartecipazione. Non sono poi chiari i criteri attraverso i quali sono stati individuati i servizi per i quali il fondo copre gli aumenti di compartecipazione. Ad esempio, perché escludere le RSA per anziani con demenza e i Centri diurni per anziani non autosufficienti? Da rivedere, nel modello di accordo contrattuale allegato alla delibera, è la regolamentazione delle prestazioni aggiuntive nelle Residenze Protette per anziani, che spesso causano aumenti incontrollati delle rette. Positiva la maggiore trasparenza prevista per le prestazioni alberghiere. Confusa ed approssimativa invece la determinazione di un tetto massimo (€ 16,00) al valore complessivo di tutte le prestazioni supplementari, comprese quelle di assistenza diretta alla persona. Sul tema ribadiamo quanto già sostenuto più volte. Sulle residenze protette per anziani va adottata una nuova regolamentazione che garantisca livelli di assistenza adeguati con un congruo intervento finanziario della sanità (superiore agli attuali 33 € al giorno) e con una definizione precisa e puntuale di tutte le prestazioni, tutelari e alberghiere, da garantire in regime di convenzione. Questa è l'unica strada per evitare che i gestori delle strutture scarichino i costi sugli utenti o sulle loro famiglie. Da ultimo facciamo presente la necessità di un monitoraggio scrupoloso sulle tipologie di utenti inseriti oggi nelle strutture socio sanitarie per anziani, disabili e persone con disturbi mentali. Non basta aver adottato per legge nuovi standard di assistenza, è necessario garantire appropriatezza negli inserimenti, per evitare che persone con determinati bisogni vengano trattate in strutture assolutamente inadeguate a soddisfarli. Cosi come bisogna evitare che all'interno delle stesse strutture - in particolare residenze protette anziani - ospiti in condizioni simili paghino rette diverse, a seconda che il relativo posto letto sia convenzionato con il servizio sanitario oppure no. Pur consapevoli delle difficoltà di un'interlocuzione politica dovuta all'ormai imminente scadenza elettorale, chiediamo comunque che su questi temi la Regione Marche riapra un confronto con le organizzazioni sindacali, facendo finalmente chiarezza sulla reale dotazione del fondo di solidarietà e sui criteri attraverso i quali sarà gestito, a garanzia di equità nei confronti delle persone più fragili e in difficoltà economica.Le Segreterie regionali di Cgil Cisl Uil Marche e di SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil Marche 
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28/04/2015 5 MinutiCisl: Whirpool, Immigrazione, King
Whirpool, I sindacati di categoria  si alzano dal tavolo della trattativa sul piano industriale di integrazione Whirpool - Indesit, No alla chiusura degli stabilimenti ed ai licenziamenti. Il 27 aprile convocazione al Ministero dello sviluppo economico e sciopero di due ore di tutti i lavoratori nei siti produttivi del fabrianese. Intervista Andrea Cocco, Fim Cisl Marche Immigrazione, fermare le stragi subito. Presidio - Manifestazione regionale ad Ancona.Interviste a Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale Cisl Marche, Emanuel Buabeng, Anolf Marche, Stefania Papa, Caritas Ancona - Osimo e testimonianze di ragazzi immigrati seguiti dall'Anolf King di Bellocchi di Fano: sei ordinanze di custodia cautelare per i vertici. I sindacati: I nostri sospetti confermati dalla giustizia. Interviste a Mauro Masci, Fim Cisl Marche, Giovanni Brancacci, lavoratore King e Giovanni Giovanelli, responsabile AST Fano. https://youtu.be/6cRBCkfmy4I
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27/04/2015 Piano Whirlpool, primo incontro al MISE
Primo incontro oggi a Roma, presso la sede del Ministero per lo sviluppo economico, tra Governo, Sindacati e Whirlpool. Mentre i lavoratori manifestavano in strada davanti al Ministero, le parti hanno iniziato a discutere del piano di riorganizzazione di Whirlpool, in particolare di esuberi, programmi d'investimento e ristrutturazione dei siti produttivi. «Bene sugli investimenti ma no alla chiusura dei siti - commenta il Segretario generale della FIM Cisl Marche Leonardo Bartolucci -. Ora occorre ora recuperare gli esuberi e discutere al più presto anche del piano sugli impiegati. Affronteremo la trattativa discutendo punto per punto ma avendo chiesto all'azienda di togliere queste pregiudiziali». Anche Il Governo si è impegnato fattivamente, considerando il piano Whirlpool un punto di partenza che va modificato e migliorato, soprattutto per recuperare il pesante impatto sociale garantendo siti e modificando il numero degli esuberi. L'incontro si è concluso con l'aggiornamento delle parti, che torneranno ad incontrarsi mercoledì 29 aprile, martedì 5 venerdì 8 maggio.  
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27/04/2015 Festa di S. Giuseppe Lavoratore
La Pastorale Sociale e del Lavoro, la Diocesi di Fano - Fossombrone - Cagli - Pergola in collaborazione con la Cisl di Fano, le Acli e il Progetto Policoro celebrano il 1° maggio  a Fenile di Fano, alle ore 10.00 con la S.Messa per la festa di San Giuseppe lavoratore e alle ore 11.00 con un dibattito dal titolo "Nella speranza, la dignità del pane" in cui interverrà Maria Grazia Santini (Femca- Cisl) sul tema la condizione delle donne nel lavoro. 
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24/04/2015 Futuro Raffineria Api. Per la Cisl "Indispensabile il confronto sul piano industriale"
Entro i prossimi due anni si determinerà il futuro della Raffineria Api di Falconara. Al centro dell’attenzione della Cisl « la gestione del personale in  esubero, che l’azienda continua a ribadire, e  il premio di partecipazione, che riteniamo debba tornare ad essere calibrato sul lavoro della Raffineria di Falconara e strutturato su obiettivi e indicatori specifici e  misurabili» affermano Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl e Angelo Paolucci della  Femca Cisl Marche. Per la  CISL prioritaria è l'intesa siglata il 11 luglio 2011 tra  la Regione Marche e il Gruppo API dove l'azienda si impegnava al mantenimento dei livelli  occupazionali complessivi del sito API di Falconara  per almeno 10 anni. «Sappiamo che l'occupazione non si crea ne con i proclami ne con l'utilizzo degli ammortizzatori sociali - continuano Ferracuti e Paolucci - ma con un piano industriale serio incentrato su investimenti che consentano di dare piena occupazione alla raffineria di Falconara. L'utilizzo della solidarietà (che se rinnovata dovrà essere gestita con maggiore equità) e degli ammortizzatori sociali in genere deve servire esclusivamente ad assicurare reti di protezione normative ed economiche  finalizzate ad evitare il rischio di una "macelleria sociale". - concludono - Non possiamo perdere altro tempo. I prossimi mesi non potranno essere utilizzati per posticipare il momento dei licenziamenti, ma per riorganizzarsi e superare la crisi.» Per la CISL,  è essenziale anticipare i fenomeni e porre da subito la questione degli investimenti in raffineria in grado di superare gli esuberi definiti nell'accordo di solidarietà. Investimenti che debbono servire sia per rendere più moderna, sicura e efficiente la raffineria, che per migliorare la condizione di lavoro di tutti i dipendenti. Le Segreterie Nazionali di categoria il 1 aprile scorso  hanno richiesto un incontro con i vertici del gruppo  per un confronto sul  piano industriale e sulle prospettive dell’Azienda, che è stato fissato per il prossimo 11 maggio.
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20/04/2015 Piano Whirlpool. I sindacati : No alla chiusura e ai licenziamenti e proclamano lo sciopero
Fim, Uilm e Ugl si alzano dal tavolo di trattativa sul piano Whirlpool e chiedono immediata convocazione del Governo. Le tre sigle dicono no alla chiusura degli stabilimenti ed ai licenziamenti e proclamano 12 ore di sciopero in tutti gli stabilimenti Whirlpool da effettuarsi entro il 10 maggio a sostegno della vertenza e per respingere le chiusure di stabilimento previste dal piano industriale presentato. «Abbiamo rotto il tavolo di trattativa perché non aveva nessun senso riascoltare il piano industriale presentato il 16 aprile scorso contenete gli stessi elementi inaccettabili e con la premessa aziendale di nessuna disponibilità a modificarne gli elementi relativi alla chiusura dei siti e dei licenziamenti, dei quali tra l’altro i conti non dovrebbero essere completi in quanto c’è stata preannunciata un’ulteriore ridimensionamento dei lavoratori indiretti.-dichiara Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl Nazionale - Dall'incontro del 27 aprile con Il Ministro Guidi ci aspettiamo che ciò avvenga con gli impegni presi dal Presidente del Consiglio Renzi, sabato 18 aprile a Pompei. Il comportamento di Whirlpool non è accettabile, va rispettato l’accordo del 3 dicembre 2014 che l’azienda ben conosceva al momento dell’acquisto di Indesit e che non può considerare carta straccia e con esso i lavoratori da licenziare.Si rispettino gli impegni e torneremo a discutere ma per soluzioni che non lascino nessuno senza lavoro.»     
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20/04/2015 A Fano si inaugura una mostra "foto....grafica"
Giovedì 23 aprile si apre a Fano, presso il chiostro di San Paterniano una mostra dal titolo Mostra Foto...Grafica: “ per ricordare…. riflettere… sorridere…. sognare “ La mostra è stata realizzata dal coordinamento donne pensionate FNP/CISL e dalla CISL di Fano, con la collaborazione del Liceo Artistico APOLLONI, dell’ istituto Professionale OLIVETTI, dell’Istituto Tecnico SENECA facenti parte del POLO SCOLASTICO 3 di Fano. Partendo da 50 foto storiche dai primi del Novecento agli anni sessanta, riguardanti il lavoro femminile ambientate nella città di Fano, la mostra ha lo scopo di favorire una maggiore conoscenza delle diverse situazioni di vita della donna.Il progetto nato con l’obiettivo di mostrare il cambiamento del lavoro e dell’organizzazione del tempo libero della donna nel corso del secolo, si è avvalso dell’ apporto creativo degli allievi del Polo scolastico 3 che con i loro elaborati hanno integrato le fotografie d’epoca, interpretando con la propria sensibilità, la condizione del lavoro femminile di oggi e di domani cercando un approccio nuovo e più fiducioso verso il futuro. Un mondo a più voci che, in una cornice comune, misura le esperienze passate e si interroga su una cultura che, in una prospettiva più o meno vicina, riesca a smussare le tradizionali resistenze di genere nella nostra società, osservando questa faticosa trasformazione anche con un occhio ironico e leggero come solo i giovani possono ancora avere.La mostra “ Foto…Grafica”, allestita con il gradito contributo e la supervisione del fotografo Paolo Talevi, verrà presentata nella Sala del Chiostro di San Paterniano giovedì 23 aprile alle ore 9,30 e resterà aperta fino a mercoledì 6 maggio. In occasione dell’inaugurazione la Dott.ssa Silvia Spinaci (Cisl Marche) intervisterà quattro lavoratrici che attraverso i loro racconti presenteranno il diverso rapporto delle donne con il lavoro. Si tratta di Laura Massi (ex-dipendente Cia), Mariana Puslenghea ( dipendente Saint Andrews), Laura Sgreccia (Warehouse Coworking Factory) Anna Santi (graphic designer. 
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20/04/2015 5MinutiCisl: Desi Mobili, Nuovo 730, Il cambiamento organizzativo
Vertenza Desi Mobili di Cerreto d'Esi, in ballo il futuro per 140 lavoratori. Incontro e Presidio in Regione. Interviste a Angelo Colonna, Filca Cisl Marche e Ghrairi Bouraoui, lavoratore Desi Mobili, iscritto Filca Cisl Marche.Nuovo 730 precompilato, online dal 15 Aprile. Lunghe file al Caf Cisl: tanta la confusione poca la semplificazione . Interviste a Fabiola Tarabelli responsabile Caf Cisl Marche e Gabriele Appolloni, accoglienza Caf Cisl Ancona. Il cambiamento organizzativo. Ultimo appuntamento seminariale Non è più come prima all'Università Politecnica delle Marche . Interviste a Sauro Longhi, Rettore UNIVPM, Gianluca Gregori, proRettore UNIVPM, Maria Giovanna Vicarelli, UNIPVPM e Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl Marchehttps://youtu.be/Gz6ykfrOBD0  
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16/04/2015 WHIRLPOOL INDESIT: un piano industriale a caro prezzo
Si è concluso l'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del Ministro Guidi, del sottosegretario Bellavita del Ministero del Lavoro, della dirigenza di Whirlpool-Indesit e delle organizzazioni sindacali FIM FIOM UILM nazionali. Il piano industriale  presentato dalla multinazionale americana ha una durata quadriennale sino al 31 dicembre 2018 che prevede riallocazioni produttive dalla Cina dalla Polonia e dalla Turchia verso il nostro paese e un investimento negli stabilimenti italiani di 500 mln€ suddivisi in Ricerca e sviluppo di prodotti e nuove piattaforme, processi e ammodernamento tecnologico di impianti e siti produttivi e di questi 139 mln€ saranno investiti già a partire da quest’anno. L’azienda ha presentato la ridefinizione delle missioni produttive dei singoli siti: allo stabilimento di Cassinetta (Va) sarà destinata la produzione di tutti gli elettrodomestici da incasso ( forni, microonde, frigoriferi Built-In) portando in Italia produzioni di microonde oggi sviluppate in Cina; a Fabriano, che sarà totalmente reindustrializzata, si costituirà il polo produttivo di tutti i piani cottura (gas, induzione, ceramica) rientrando produzioni dalla Polonia e passando per la chiusura del sito di Albacina con il conseguente trasferimento dei dipendenti verso Melano; lo stabilimento toscano di Siena continuerà a produrre i congelatori, riportando in Italia produzioni sviluppate in Cina; a Comunanza proseguirà la produzione di lavatrici a cui si aggiungeranno le lavasciuga precedentemente costruite in Turchia: a Napoli si produrranno le lavatrici ad alta capacità. In questo scenario l’azienda ha annunciato il trasferimento delle produzioni di Carinaro-Caserta verso gli altri stabilimenti del Gruppo e la sua conseguente chiusura (815 lavoratori), così come per le attività logistiche di Torino-None (45 lavoratori) da cui saranno anche progressivamente spostate le attività di sviluppo legate alle lavastoviglie concentrate in Polonia (ulteriori 45 lavoratori). L’azienda, pur affermando di non voler intraprendere la strada dei licenziamenti unilaterali per la durata del Piano (31/12/2018) e la disponibilità all’utilizzo di tutti gli strumenti possibili per attenuare l’impatto sociale, ha dichiarato che gli esuberi totali previsti dal piano corrispondono a 1350, che rappresentano circa 400 in più dei “potenziali” previsti dal “Piano Italia” Indesit ad oggi gestiti con gli ammortizzatori sociali. L’azienda ha inoltre dichiarato che gli esuberi considerati strutturali riguardano gli stabilimenti di Carinaro e None mentre, per i restanti, punta alla ripresa del mercato per il loro assorbimento. Il Ministro Guidi ha espresso preoccupazione per gli esuberi annunciati e ha dichiarato che considera il Piano presentato da Whirlpool un punto di partenza che il governo intende modificabile in ogni suo aspetto. Il sottosegretario Bellavita, per il Ministero del Lavoro, ha dichiarato forte preoccupazione per gli impatti del Piano Industriale nell’area campana e ha garantito l’impegno a mettere a disposizione ogni strumento possibile per far fronte a questa difficile fase, proponendo inoltre la costituzione di uno specifico tavolo campano sulla questione industriale. Come FIM Cisl abbiamo affermato con forza la nostra contrarietà alla chiusura dei siti ed in particolare del sito di Carinaro. Nel mese di dicembre del 2013, è stato sottoscritto in sede ministeriale il piano di riorganizzazione di Indesit che prevedeva precisi impegni di carattere produttivo ed occupazionale e che individuava una soluzione industriale per il sito casertano. «Riteniamo pertanto che tutti i soggetti impegnati in quel difficile accordo, a partire dal governo, debbano produrre ogni sforzo per garantire quanto sottoscritto - afferma Michele Zanocco Segretario nazionale Fim Cisl - Il territorio campano e in particolare quello casertano, è ormai da tempo drammaticamente colpito da pesanti processi di deindustrializzazione che stanno desertificando le opportunità di lavoro, producendo drammi sociali che rischiano di essere insanabili e che per quanto ci riguarda, sono inaccettabili. » In queste ore le risposte del sindacato e dei lavoratori non si sono fatte attendere: in tutti gli stabilimenti del gruppo sono stati proclamati scioperi che interesseranno anche i prossimi giorni e a Carinaro è in corso un’assemblea permanente a cui partecipano tutte le lavoratrici e  i lavoratori. Il 20 aprile prossimo a Roma si avvierà il confronto tra i Coordinamenti Nazionali FIM FIOM UILM di Whirlpool/Indesit, le segreterie nazionali e l’azienda, nel corso del quale articoleremo le nostre risposte relative ad ogni sito del Gruppo a partire dalla richiesta di rivedere le decisioni aziendali chiudere gli stabilimenti casertano e torinese. fonte : Fim Cisl Nazionale Comunicato Stampa WHIRLPOOL INDESIT- Zanocco (Fim Cisl) un piano industriale
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16/04/2015 Fano: una città di vecchi
Lo dice una ricerca della Cisl che ha evidenziato come nel territorio comunale ci siano oltre diecimila pensionati. Un numero importante se si pensa che la popolazione totale è di poco superiore ai 60.000 abitanti. Ma non è l’invecchiamento dei fanesi a preoccupare la Cisl, piuttosto l’emergenza sociale in cui molti di questi anziani sono costretti a vivere. L’importo medio della pensione a Fano è di 1.036 euro, gli invalidi civili (sono 3.536) si mettono in tasca una media di 434,19 euro. Nel comune di Fano sono presenti più di 770 anziani che vivono con l’assegno di sociale con un importo di 400 € medi. Purtroppo i pensionati sono costretti a vivere con un reddito troppo basso, un reddito che non è mai stato rivalutato e che è fermo da tanti anni." Ecco perché la Cisl – afferma Giovanni Giovanelli responsabile Cisl di Fano - ha deciso di organizzare una raccolta firme per una legge iniziativa popolare “Per un Fisco più equo e giusto” per ottenere, tra le altre cose, l’introduzione di un bonus di 1.000 euro, un nuovo assegno famigliare, una nuova regolamentazione delle imposte e tasse locali, recuperando risorse dalla lotta all’evasione fiscale e con l’introduzione di una patrimoniale sui redditi alti". Insomma "i pensionati sono quelli che hanno permesso a molte famiglie di far fronte alla crisi ma sono anche quelli più penalizzati se si pensa che non sono contemplati nemmeno negli 80 euro di Renzi” ha sottolineato Umberto De Simoni responsabile dei pensionati della Cisl. Fondamentale è l applicazione dell’ISEE per definire le modalità di compartecipazione dei pensionati ai servizi sociali e alle prestazioni socio assistenziali Giuseppina De Tommaso, del Patronato INAS Cisl, ha posto l’accento sull’aumento delle richieste di invalidità civile perché “sono l’unico supporto che hanno le famiglie per potere sostenere un invalido”.
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14/04/2015 Desi Mobili di Cerreto d'Esi, in ballo il futuro per 140 lavoratori.
Presidio dei lavoratori della Desi Mobili, di Cerreto d'Esi,   in Regione durante l'incontro  sindacati  di categoria - Rsu con l'assessorato regionale al lavoro, nel pomeriggio di oggi. Le organizzazioni Sindacali hanno chiesto all'assessore regionale e a tutta l’amministrazione regionale, come è già stato fatto con il Commissario Prefettizio del Comune di Cerreto d’Esi, di sollecitare il Tribunale di Ancona per la nomina del curatore fallimentare, condizione necessaria per affrontare le emergenze più impellenti che i dipendenti della Desi Mobili stanno vivendo.  «E'  importantissimo che in tempi brevi, anzi brevissimi, si valuti ogni possibile soluzione per la Desi Mobili - affermano  in una nota Feneal UIL, Filca CISL e Fillea CGIL - soprattutto per suoi dipendenti, in contratto di solidarietà da giugno scorso e con l’azienda in mano al Tribunale di Ancona a causa di richiesta di fallimento dai primi di marzo 2015.» «La situazione è gravissima.- afferma Angelo Colonna, Filca Cisl Marche - Il pagamento degli stipendi è in forte ritardo, nel  mese di febbraio 2015 i lavoratori  hanno percepito solo una parte della retribuzione di novembre 2014 e non percepiscono neanche gli  ammortizzatori sociali.   Circa 80 lavoratori  hanno già deciso di abbandonare l’azienda utilizzando la mobilità.» La Desi Mobili di Cerreto d'Esi,  una delle ultimissime realtà del mobile della provincia di Ancona da più di trent’ anni sul mercato con una produzione a marchio proprio e anche conto terzi,  occupando negli anni oltre 230  dipendenti ha suscitato l’interesse di altre aziende  che, negli ultimi giorni, si sono interessate alla situazione al fine di elaborare proposte per l’acquisizione  ma tutte hanno posto la condizione di una ripresa produttiva il più velocemente possibile per cui anche in questo ambito la nomina rapida del curatore fallimentare è una condizione fondamentale. «In uno degli ultimi incontri avuti con la Desi Mobili - spiega  Angelo Colonna, Filca Cisl Marche -  ci veniva confermato che il valore dell’azienda stessa stava nei contratti con i clienti cosiddetti ”Buoni" che però non avrebbero potuto attendere per tanto tempo la ripresa dell’attività produttiva.  Proprio per questo  è necessario che il Curatore fallimentare  venga nominato in tempi rapidi per poter avviare la procedura di cessione dell'azienda ai possibili acquirenti e  dare una speranza ai 140 lavoratori  che oggi stanno vivendo la paura di non avere un futuro lavorativo. - conclude Angelo Colonna - La nomina del Curatore permetterebbe anche il recupero delle mensilità arretrate, visto che la procedura la rende  obbligatoria. » Ora si attende il 23 aprile giorno dell'udienza al Tribunale di Ancona dove verrà deciso il fallimento della Desi Mobili.
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13/04/2015 5 Minuti Cisl: Stabilizzazioni al Santo Stefano, Caf e Inas
In questa puntata:Stabilizzazione per 80 lavoratori precari grazie ad un accordo sindacale all'Istituto di Riabilitazione Santo Stefano. Interviste a Mariella Mazzalupi, coordinatrice RSA FP Cisl Marche e Denis Melchiorre, infermiere precario stabilizzato.Dal Caf al Patronato INAS: una giornata dentro il mondo dei servizi Cisl . Interviste a Simona Guerrieri, Caf Cisl di San Benedetto e Giuseppe Ricciuti, INAS Cisl Ancona. https://youtu.be/VrB8Ax3FE2Q  
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09/04/2015 Rinnovo RSU INDESIT Albacina: Lettera aperta ai lavoratori
LETTERA  APERTA  AI  DIPENDENTI  INDESIT  ALBACINA        Cara e caro collega, siamo arrivati ancora una volta ad un passaggio importante per la Nostra Azienda e per la nostra Organizzazione, la Fim, ovvero il rinnovo della RSU che si svolgerà il 13 e 14 aprile 2015.  Dopo l’acquisizione da parte di Whirpool di Indesit Company è necessario che anche le scelte successive siano mirate alla tenuta sociale oltre che economica e industriale dei percorsi che verranno individuati  e che il metodo del confronto e della condivisione accompagnino l’intero processo di integrazione, in continuità con le migliori  pratiche di relazioni sindacali e tenendo conto degli impegni già presi.  E proprio in questo contesto vanno cercati nei colleghi di lavoro “delegate e delegati” che si propongono ad un incarico cosi difficile e di ENORME RESPONSABILTA’, Serietà, Impegno e Onestà.  La Fim è pronta a fare fronte ancora una volta alla sfida che i prossimi mesi ed anni saremo costretti ad affrontare, convinti che le sfide anche più difficili, uniti ai lavoratori, si possono superare. Pensiamo che serva un attenzione particolare al sindacato e del sindacato, con un sostegno continuo senza mai abbassare la guardia. Sarebbe importantissimo rispolverare i principi e valori fondamentali del sindacato, ovvero, un associazione di lavoratori che si uniscono per interessi comuni, per la difesa dei loro diritti e rispetto della loro dignità.  Questo dovrebbe essere il compito di ogni sindacato vero, autonomo e libero. Di ogni sindacato che faccia solo il sindacato.Per noi fare solo il sindacato è molto! Crediamo che i lavoratori meritino un sindacato che si occupi solo di loro. Delle loro esigenze dei loro valori. T’invitiamo quindi a votare ed a far votare anche i tuoi colleghi i candidati della FIM. I delegati Fim-Cisl Stabilimento Indesit Albacina 
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07/04/2015 Festività pasquali: centinaia di chili di posta ferma negli uffici di recapito. Le preoccupazioni della Slp Cisl
«Oltre che per la chiusura degli uffici postali esprimiamo preoccupazione per i servizi postali, il recapito e il destino dei dipendenti di Poste Italiane.» afferma Dario Dominici, Segretario generale della SLP Marche. Alle criticità strutturali, dai  prodotti obsoleti al calo della corrispondenza e influenza negativa delle nuove tecnologie si aggiunge la cattiva organizzazione da parte della azienda e la discutibile gestione dei dati, con evidenti  ricadute che colpiscono i cittadini e  gli addetti al recapito.  Autorizzate, in due giorni a ridosso delle festività pasquali, oltre 500 giornate di ferie  per gli addetti al  recapito mettendo così a rischio  il cosiddetto  servizio pubblico e sociale svolto da Poste Italiane.  Assenti almeno un quarto degli addetti, venerdì scorso e altrettanti oggi. Centinaia di chilogrammi di corrispondenza giacenti negli uffici di  recapito, con una discesa in picchiata della qualità del servizio. «Ora la nostra preoccupazione - ribadisce Dominici -  è che ancora una volta l'azienda per mettere riparo alla propria cattiva organizzazione mostrerà i muscoli nei confronti dei portalettere obbligandoli a lavorare al di fuori delle regole condivise mettendo a rischio il rispetto delle norme contrattuali e il pagamento delle  prestazioni straordinarie» . VOLANTINO RECAPITO PASQUA Lettera SLP Cisl a Poste Italiane
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07/04/2015 5 Minuti Cisl: Tagli al Bilancio:presidio in Regione, Riduzione Uffici Postali: la protesta dei sindacati
Tagli Bilancio Regionale, Cgil Cisl Uil Marche in presidio al Consiglio regionale. Interviste a Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale Cisl Marche, Sauro Rossi, Segretario Cisl Marche e Luca Talevi, Segretario generale Fp Cisl Marche Chiusura e riduzione orario Uffici Postali nelle Marche: lavoratori, sindacati, cittadini e Sindaci uniti nella protesta. Interviste a Dario Dominici, Segretario generale SLP Cisl Marche, Elisabetta Iannone, coordinamento SLP Cisl Pesaro e Vittorio Calisini, responsabile Fnp Pesaro https://youtu.be/wceRCZuS4hU
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03/04/2015 Comune di Ancona, bilancio di previsione : le richieste del sindacato
Il 1 aprile 2015 si sono incontrati il Comune di Ancona e le OO.SS Confederali CGIL –CISL- UIL di Ancona e le organizzazioni dei pensionati SPI CGIL-FNP CISL– UILP UIL per discutere il bilancio di previsione 2015. In un quadro di ulteriori riduzioni dei trasferimenti dallo Stato e dalle Regioni il Comune di Ancona ha deciso di impostare il proprio bilancio 2015 a partire dalla priorità costituita dagli investimenti per manutenzioni:rifacimento strade e edifici  pubblici (scuole). Accanto a tale scelta prioritaria, il Comune non modifica le tariffe sui servizi a domanda individuale, e aumenta la protezione delle fasce a basso reddito: introducendo una detrazione percentuale sulla Tari fino al 70%, per livelli di ISEE bassi e riducendo l’aliquota IMU sugli immobili abitativi ad affitto concordato. Nel confronto con l’amministrazione comunale i sindacati hanno ribadito la necessità di evitare  incrementi, rispetto al 2014, nelle aliquote della tassazione locale e nelle tariffe e  che vi sia un inasprimento delle azioni per il recupero della mancata riscossione relativa alle entrate tributarie ed extratributarie. Prioritaria è la  salvaguardia della spesa sociale e l’apertura della discussione con un quadro  più chiaro delle risorse derivanti dal fondo di compensazione nazionale. «Abbiamo chiesto anche che si dia attuazione all'applicazione del nuovo ISEE per l’accesso alle prestazioni socio assistenziali, avviando immediatamente entro il mese di aprile gli incontri per definirne le modalità di utilizzo nei vari servizi, condividendo con le parti sociali i relativi regolamenti- afferma Alessandro Mancinelli, responsabile della AST Cisl di Ancona – Siamo in attesa, inoltre, che l’amministrazione si attivi per discutere le politiche di sviluppo territoriale attraverso l’utilizzo di fondi comunitari e la proposta di “agenda urbana”.» Previsti nel mese di aprile ulteriori incontri.
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03/04/2015 Femca Cisl, primo sindacato alla Tech-it Packaging Italpolimeri di Osimo
Netta affermazione della FEMCA-CISL in occasione delle elezioni per il rinnovo della RSU avvenute presso lo stabilimento della TECH-IT PACKAGING ITALPOLIMERI di Osimo Stazione, azienda leader a livello nazionale nel comparto dell'imballaggio flessibile, operante da decenni nel settore. La tornata elettorale, svoltasi la settimana scorsa e caratterizzata da un'altissima percentuale di partecipazione al voto (quasi il 90% degli aventi diritto), vedeva in lizza due Organizzazioni Sindacali - la FEMCA-CISL e la FILCTEM-CGIL - che si sono contese i 4 seggi complessivamente a disposizione.La lista della CISL ha ottenuto ben 61 delle 100 preferenze espresse dai lavoratori, riuscendo in questo modo ad esprimere 2 dei 4 delegati eletti. «E' un risultato importante e soddisfacente - commenta Angelo Paolucci della FEMCA-CISL Marche - che premia il lavoro prodotto dalla FEMCA attraverso i suoi operatori ed il delegato uscente Marcello Giampieri, che ringraziamo di cuore per l'impegno e la serietà dimostrati in maniera egregia da quasi 10 anni a questa parte. Cogliamo inoltre l'occasione per ringraziare coloro che hanno accettato di candidarsi nella nostra lista, e tutti i dipendenti che ci hanno dato fiducia. Ci attendono sfide importanti, che affronteremo con la consapevolezza e la responsabilità che il responso delle urne ci ha attribuito».
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03/04/2015 Fim Cisl e Uilm Uil scioperano alla Fincantieri Ancona a sostegno della vertenza sul contratto integrativo
Fim Cisl e Uilm Uil hanno proclamato per la giornata di oggi 3 aprile 2015 lo sciopero di 4 ore nel cantiere anconetano di Fincantieri a sostegno della vertenza sul contratto integrativo, così come previsto dai coordinamenti nazionali delle organizzazioni sindacali che giudicano ancora distanti le posizioni aziendali dalle richieste contenute nella piattaforma. «Chiediamo a Fincantieri di definire gli investimenti per ogni singolo cantiere e di migliorare l’organizzazione del lavoro per superare le attuali inefficienze al posto di continuare a chiedere l’aumento dell’orario di lavoro» afferma Leonardo Bartolucci, Segretario generale della Fim Cisl Marche. L’azienda dal 1 aprile ha comunicato che non concederà più la proroga del contratto integrativo scaduto con pesanti ripercussioni anche economiche a danno dei suoi dipendenti. «Abbiamo richiesto all'azienda - conclude Bartolucci - la proroga del contratto integrativo e ci aspettiamo che già dai prossimi incontri del 13 e 14 aprile ci dimostri l’intenzione di ricercare una positiva conclusione di questa vertenza».
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02/04/2015 Manifestazione contro i tagli agli uffici: si attendono risposte da Poste italiane
Auspichiamo che Poste non sottovaluti la manifestazione pubblica oggi. non solo i Sindacati di categoria, cittadini, clienti, amministratori, istituzioni, politici tutti chiedono di mantenere aperti gli uffici postali. Ma davvero c'è qualcuno che sostiene le chiusure? L'unico atto responsabile che l'azienda può fare adesso è sospendere l’ attuazione del piano di interventi con un atto ufficiale indirizzato a tutti gli stakeholder intervenuti oggi al sit in e all' assemblea pubblica. Iniziativa riuscita: non era uno sciopero. Oltre 100 partecipanti al sit in  e molti di più all' assemblea, occasione per entrare nel merito della questione. Dal confronto fra rappresentanti di categoria, amministratori e parlamentari si è confermato il dubbio che il piano sia sbilanciato e creerà gravi disagi per i cittadini. Inaccettabili le discriminazioni, anche economiche, che colpiranno i cittadini dei Comuni interessati dalla riduzione che, oltre alla perdita del servizio diretto, dovranno pagare di più per spedire una raccomandata o un bollettino postale. Dietro alla razionalizzazione si intravedono solo perdita di occupazione. «L’unica azione responsabile che l’azienda adesso può fare - ha dichiarato il Segretario generale della SLP (Categoria dei postali) della Cisl Marche Dario Dominici -  è sospendere l’attuazione del piano di interventi con un atto ufficiale indirizzato a tutti coloro, dai lavoratori ai Sindaci dei Comuni interessati dalla riduzione dei servizi postali, intervenuti oggi ad Ancona al sit-in e all’assemblea pubblica regionale. Esprimiamo soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa di protesta per la grande adesione e per la presenza, oltre ai lavoratori interessati, anche di Sindaci e parlamentari marchigiani. » Immediata la reazione della politica che da domani chiederà una comunicazione ufficiale a Poste Italiane perché confermi la sospensione del piano proposto per le Marche. Al sit in  e all’assemblea hanno partecipato anche i Sindaci e Vicesindaci dei Comuni di Petriano, SerraS'Abbondio, Montemonaco, Castelbellino e Cagli , l’On. Emanuele Lodolini e per la parte sindacale i Segretari generali Cisl Cgil e Uil, Mastrovincenzo Ghiselli e Fioretti, oltre ai Segretari regionali di categoria.
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01/04/2015 Firmato l'accordo integrativo alla Lardini di Filottrano
E' stato siglato l'accordo integrativo presso la ditta Lardini Srl di Filottrano (Ancona), azienda del settore tessile, leader a livello internazionale nella confezione dei capispalla di alta gamma, che occupa attualmente circa 300 dipendenti e che garantisce un significativo indotto in ambito regionale. “Dopo mesi di trattative – dichiara Mimmo Sciore della Segreteria regionale della Femca CISL – caratterizzate da un proficuo lavoro unitario fra le Organizzazioni Sindacali di Categoria Femca-Cisl e Filctem-Cgil, si è raggiunta un’intesa che garantisce ottimi risultati in termini qualitativi e quantitativi, proprio in un momento nel quale la crisi continua a mordere e l'occupazione stenta a decollare, soprattutto tra i giovani”. “E’ un accordo molto importante per noi - prosegue Sciore - e soprattutto per i lavoratori che rappresentiamo in quanto, oltre ad assicurare un sostegno economico ai dipendenti dell'azienda in termini di reddito aggiuntivo (ogni dipendente potrà raggiungere un premio aziendale annuo di € 900), introduce alcuni significativi miglioramenti normativi quali:  l'accesso al part-time per le dipendenti in maternità;  un rientro al lavoro guidato e concordato tra le parti nel periodo post parto; l 'aumento dei riposi compensativi individuali;  l'aumento della percentuale prevista per la flessibilità dell'orario di lavoro; la possibilità di implementare il fondo pensione integrativo Previmoda, attraverso l’utilizzo del TFR presente in azienda prima dell'iscrizione al fondo del lavoratore medesimo. Fiore all'occhiello del contratto integrativo è costituito dall'introduzione dei cosiddetti "Permessi solidali". Un meccanismo  di welfare aziendale attraverso il quale è possibile donare ad un collega in difficoltà (di salute o familiari) parte dei propri permessi, affinché lo stesso possa avere a disposizione una dotazione più ampia di tali istituti”. "La parte innovativa riguardante i "permessi solidali" - conclude  Sciore - è costituita dal fatto che si è riusciti a coinvolgere anche l'azienda in questa catena di solidarietà. Ad ogni ora di permesso donata da ogni singolo lavoratore, corrisponderà infatti un'ora donata dall'azienda, che quindi parteciperà attivamente a questo meccanismo, concretizzando mirabilmente il termine responsabilità sociale dell'azienda".
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01/04/2015 Cisl e Fai San Benedetto: Urgente una seria politica per il porto
Il porto di San Benedetto è di fatto già bloccato per le imbarcazioni più grandi, e se non si sarà tempestivi nel dragaggio, lo sarà  a breve anche per quelle più piccole. «L’economia del territorio, che si alimenta dalla pesca e dal suo indotto, dal turismo, dalla cantieristica, ha il suo fulcro principale su questa infrastruttura e la sua inefficienza aggiunge penalizzazioni ad una città già pesantemente segnata dalla crisi. - afferma Antonio Angelini della Cisl di San Benedetto - Il rimpallo di responsabilità a cui si assiste, tra Comune, Regione e Ministero evidenzia la totale assenza di una politica di programmazione strutturale per la gestione del porto. Non è tollerabile che ciclicamente ci si trovi ad affrontare l’insabbiamento del porto come se fosse frutto di un evento naturale ed imprevedibile, e quindi gestito in emergenza e per di più mettendo a rischio la sicurezza di chi lavora in mare.» «Alla luce dello stesso problema che si è verificato sia a P.to San Giorgio che a Fano,  abbiamo richiesto ed ottenuto, qualche mese fa, un tavolo regionale permanente specifico su questo tema, composto, oltre che dalla Regione, dalle Organizzazioni Sindacali di Categoria, dalle Associazioni di rappresentanza della pesca e dai Comuni con la presenza di porti.- ribadiscono Danilo Santini, coordinatore regionale Fai Cisl Pesca e Gabriele Monaldi, segretario regionale Fai Cisl Marche -L’obiettivo prioritario  è quello di affrontare l’emergenza, ma soprattutto quello di realizzare un coordinamento per pianificare, in maniera strutturale nel tempo gli interventi per il dragaggio dei porti, impegnando le Amministrazioni ad attivare risorse di propria competenza e di coordinarsi per utilizzare fondi statali /o comunitari.Ai due incontri già realizzati è mancata la partecipazione del comune di San Benedetto, in quanto il suo porto è tra quelli di competenza statale, ma per gli impegni che il tavolo si è assunto, riteniamo che la sua presenza sia indispensabile.» La Cisl e la  Fai Cisl Marche - S.Benedetto hanno  incontrato, nei giorni scorsi,  l’Assessore alla Pesca del Comune di San Benedetto, che condividendo le proposte sindacali, ha confermato la disponibilità del Comune . Vero è che le operazione di carotaggio che stanno per partire al porto di San Benedetto saranno propedeutiche ad un intervento di dragaggio che  purtroppo non avverrà a breve, per i tempi tecnici per le analisi, e comunque sarà parziale visto che riguarderà solo una striscia per l’ingresso e l’uscita dei natanti. La Cisl e la Fai Cisl rilanciano la necessità « sin da ora di  prevedere un intervento su tutto il bacino portuale e di individuare le relative risorse economiche, perché il mondo del lavoro non può permettersi quanto sta accadendo né tanto meno una riproposizione periodica dello stesso problema.»
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31/03/2015 5 Minuti Cisl: Vertenza Prysmian, Sciopero Cementificio Sacci, Crisi del Welfare seminario UNIMC
Chiusura del sito produttivo di Ascoli della Prysmian,azienda leader nella produzione di cavi elettrici. Prosegue il presidio permanente dei lavoratori fuori dai cancelli. Interviste a Marsilio Antonucci, Femca Cisl Marche, Daniele Amatucci RSU Prysmian Femca Cisl e Paolo Perna, lavoratore Prysmian Sciopero ad oltranza al Cementificio Sacci di Castelraimondo (MC) dopo l’annuncio della chiusura . Interviste a Massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche e Gionata Ghergo RSU Sacci Filca Cisl Crisi del Welfare pubblico,le opportunità del Welfare contrattuale e territoriale . Seminario nell'ambito del percorso formativo Cisl Marche "Non è più come prima"Università di Macerata. Interviste a Emanuele Pavolini, Università di Macerata, Gino Mazzoli, Studio Praxis Reggio Emilia, Piergiorgio Caprioli, Cisl Lombardia e Sauro Rossi, segretario Cisl Marche http://youtu.be/TSdHoIGRpDI
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31/03/2015 Tagli Uffici Postali : 2 aprile Manifestazione contro il piano di riduzione
Le segreterie regionali, CISL SLP, CGIL SLC, UIL POSTE, FAILP CISAL, CONFSAL, indicono per il giorno 2 aprile 2015 una manifestazione pubblica contro il piano di riduzione della rete degli uffici postali  presentato da Poste Italiane alle OO.SS. nei giorni scorsi. Per le  Marche le azioni contenute nel Piano industriale prevedono  10 chiusure e 23 razionalizzazioni. La manifestazione del 2 aprile si articolerà in un  sit in di protesta dalle 10,00 alle 12,30 davanti alla sede regionale di Poste Italiane Spa in largo XXIV Maggio e a seguire  è convocata un’ assemblea pubblica,  nella adiacente ex sala consigliare del Comune di Ancona. Le segreterie regionali, CISL SLP, CGIL SLC, UIL POSTE, FAILP CISAL, CONFSAL  hanno invitato e sollecitato la partecipazione alla protesta tutti i Parlamentari marchigiani,  i Sindaci dei Comuni interessati dai tagli, Anci, Uncem, la Regione Marche e tutta la cittadinanza. Lettera ai Sindaci Lettera ai Parlamentari marchigiani
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31/03/2015 Tagli bilancio regionale: Cgil Cisl Uil in presidio al Consiglio Regionale
 Grande adesione al presidio di oggi, promosso da Cgil, Cisl e Uil Marche contro i tagli del bilancio regionale, legati alla riduzione di trasferimenti alle Regioni e agli enti locali dalla legge di Stabilità. Oltre 300 tra lavoratori, rappresentanti degli studenti medi e universitari e pensionati hanno preso parte al sit-in davanti alla sede del consiglio regionale. A metà mattina, una delegazione di Cgil, Cisl e Uil è stata ricevuta dal presidente del consiglio, Vittoriano Solazzi e dai capigruppo consiliari ai quali sono state illustrate le richieste dei sindacati. La pdl della Giunta sulla variazione al bilancio approvata ieri non soddisfa i sindacati. Cgil Cisl Uil chiedono di indirizzare le risorse in modo più netto verso alcune priorità, dove più marcati sono i tagli e più evidenti sarebbero i disagi per i cittadini: il sociale dove mancano all'appello 26 milioni di euro, i trasporti con meno 14,  il diritto allo studio cui mancano 4 milioni, il fondo anticrisi per il lavoro, ridotto di 5 milioni. Il presidente del consiglio regionale, recependo le richieste contenute in un documento sindacale, ha presentato oggi in consiglio una mozione sulla difesa dello stato sociale e delle autonomie locali, approvata all'unanimità, in cui si invita il governo a modificare le proprie scelte finanziarie, in particolare l’entità dei tagli ai trasferimenti alle Regioni, ad intervenire sugli aspetti finanziari e occupazionali delle Province e ad assumere come prioritario in sede di variazione e assestamento  di bilancio, il sostegno alle politiche sociali. Nei prossimi giorni, il sindacato chiederà alla Giunta e alla commissione regionale di approfondire ulteriormente i contenuti della proposta di variazione di bilancio con l’obiettivo di apportare le adeguate modifiche. La mobilitazione sindacale continuerà su questi temi, a partire dalla manifestazione nazionale dell’11 aprile dei lavoratori delle Province. Mozione per la difesa dello stato sociale e delle autonomie locali. approvata dal Consiglio regionale seduta 31 marzo 2015
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27/03/2015 Ottenute le risorse per il dragaggio dei porti
Il Tavolo Regionale Permanente dedicato al dragaggio e manutenzione dei porti delle Marche si è riunito il 24 marzo. Il tavolo comprende i sindacati di categoria dei lavoratori del settore pesca (Fai- Cisl e Flai-Cgil), le associazioni imprenditoriali del settore ed i Sindaci Marchigiani interessati. L’ Assessorato competente ha lavorato affinché venissero riservate risorse in assestamento di bilancio che dovrebbero essere sufficienti a garantire i lavori nei cinque porti di competenza della Regione e che verranno ripartite ai Comuni interessati con criteri che tengono conto delle dimensioni delle aree portuali. I porti di Fano e Porto San Giorgio potranno così a brevissimo termine realizzare i lavori utili alla sistemazione dei fondali. Il tavolo, inoltre, si è soffermato sulla progettualità che può portare a soluzioni permanenti nel tempo. Questa deve vedere il coinvolgimento della Autorità portuale di Ancona oltre che del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
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25/03/2015 Sabrina, allieva Ial Marche, protagonista al reality HAIR su Real Time
Dalla scuola di formazione per acconciatori, dello IAL di Falconara, alle scene televisive di Hair il nuovo talent show dedicato al mondo dei parrucchieri in onda dal 29 marzo prossimo alle ore 21 su Real Time . E’ la storia di  Sabrina Silvestri 21 anni, allieva al secondo anno della Scuola per acconciatori IAL Marche.  Sabrina, vive a Falconara M.ma. con i genitori e i suoi 2 fratelli Noemi e Danilo, un look stravagante e in continuo cambiamento che l'ha caratterizzata e distinta fin dai primi giorni di scuola. Aprire un  salone di acconciatura, magari in una grande città, è il songo di Sabrina che si appresta a vivere l’emozione della partecipazione ad Hair, condotto da Costantino della Gherardesca. Nelle sei puntate in programmazione i partecipanti al reality si daranno battaglia sfidandosi in  creatività, tecnica e  show. Saranno  valutati da giudici di eccellenza e professionalità come Charity Cheah, co-fondatrice in Italia della catena Toni&Guy e Adalberto Vanoni, direttore artistico di Aldo Coppola. «La partecipazione di Sabrina, a partire dai casting di Hair,  ci fa molto onore ed è sicuramente molto importante ed entusiasmante per i ragazzi della scuola. – afferma Enrica Ferrera, responsabile della sede di Falconara M.ma del Centro di Formazione Professionale IAL Marche - Quella dell’acconciatore è una professione creativa, che necessita di una preparazione teorica e pratica, ma allo stesso tempo deve essere alimentata da stimoli continui. Uno dei nostri obiettivi come scuola è quello di creare più occasioni possibili in cui i nostri allievi possano confrontarsi con l’esterno, con la moda e con le tendenze attuali. Gli allievi della scuola per acconciatori, insieme alle allieve del corso biennale e del corso di specializzazione per estetiste, nell'ultimo anno hanno partecipato attivamente, riscuotendo un enorme successo, ad eventi importanti come il Summer Jamboree di Senigallia, realizzando acconciature e make up, in perfetto stile anni '50. – conclude Enrica Ferrera - Ora aspettiamo con ansia il 29 marzo per seguire l'avventura di Sabrina, ma nel frattempo possiamo ritenerci già soddisfatti per i riconoscimenti rispetto alla preparazione dei nostri allievi giudicata eccellente dai produttori del programma.» La maestria degli allievi delle scuole di Ial Marche srl, nelle sue sedi di Falconara M.ma, Pesaro e Macerata ,  inserite dal più prestigioso mensile nel settore, Nouvelles Esthètiques, nell’elenco delle “Scuole di Eccellenza”, arriva dai corsi di qualifica e specializzazione per Estetiste e Acconciatori  che hanno formato tanti giovani marchigiani e non solo nel settore dell’ acconciatura e dell' estetica, seguendo i percorsi stabiliti dalla legge. Numeri importanti nei 10 anni di attività formativa di IAL Marche, in particolare per la sede di Falconara Marittima che  ha qualificato, negli anni, 278 estetiste nel I°livello e ne ha specializzate, abilitandole alla professione, oltre 300 e nella sede di Macerata, dal 2003 ad oggi, 406 sono le estetiste che hanno ottenuto qualifica/specializzazione. La sede di Pesaro, negli ultimi 5 anni, ha formato 202 allieve. Ogni anno vengono attivati corsi per l'ottenimento della qualifica e per il conseguimento della specializzazione sia nel settore dell'acconciatura che in quello dell'estetica nelle tre sedi.
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23/03/2015 ASSAM Marche, Sindacati pronti allo stato di agitazione
Nell'ultimo incontro tra il Direttore dell’ Assam e le OO.SS di categoria è stato comunicato il  mancato stanziamento delle risorse del fondo indistinto che finanzia le funzioni pubbliche svolte dall'Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche, che andrebbero a sommarsi alle risorse proprie dell’ Assam Marche per servizi erogati e progetti.  Il mancato stanziamento ha causato il ritardo nel pagamento degli stipendi dei lavoratori a tempo indeterminato dell’Agenzia nel mese di gennaio  e il mancato pagamento degli stipendi di febbraio. A rischio, qualora la situazioni non si sblocchi in tempi rapidi,  anche  quelli di marzo. Inoltre l’utilizzo delle risorse proprie dell’Agenzia non ha permesso di  avviare i contratti di lavoro per i lavoratori stagionali addetti ai centri sperimentali e ai vivai del settore agricolo che in tutto coinvolge circa 26 lavoratori peggiorando la situazione finanziaria dell’Agenzia per i mancati introiti legati alle attività agricole  «L'Assam Marche è una realtà di eccellenza che per una buona metà del suo fatturato si autofinanzia e per il resto svolge funzioni per conto della Regione, pertanto ci auguriamo vivamente – affermano i sindacati di categoria  -   che si crei in fretta presso il Governo della Regione la volontà politica di sbloccare i fondi necessari per la prosecuzione delle attività. Non è ammissibile che si faccia pagare ai lavoratori  il ritardo da parte della Regione, o di chi ne ha la responsabilità oggettiva. – continuano i sindacati -  Si perde tempo con le attività politiche correlate al cambiamento dell’assetto politico  regionale  e non si trova il modo di compiere quelle scelte “politiche” che permettano in tempi brevi di far partire i contratti dei lavoratori che aspettano ormai da quasi tre mesi.Se la questione non dovesse sbloccarsi nel giro di qualche giorno - concludono i sindacati -  siamo pronti  con tutti i mezzi, a partire dell’assemblee con i lavoratori, ad azioni sindacali più opportune per  rimuovere tale situazione.»
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20/03/2015 Ancona, in arrivo l'assegno di cura per anziani non autosufficienti
I sindacati dei pensionati di Cisl, Cgil e Uil di Ancona si sono incontrati il 24 febbraio 2015 con la Coordinatrice di Ambito territoriale sociale di Ancona, Stella Roncarelli, e la responsabile del Servizio anziani del Comune di Ancona, Anna Maria Manca, per discutere delle modalità circa l’assegnazione delle risorse 2013 per l’assegno di cura attraverso la pubblicazione del bando 2014. Le risorse a disposizione dell’Ambito di Ancona sono circa € 208.000 per circa 100 beneficiari ultrasessantacinquenni non autosufficienti e con assegno di accompagnamento. In attesa dell’approvazione dei requisiti della Regione Marche, si è stabilito che il limite ISEE per l’accesso all’assegno di cura è € 25.000, sia nel caso il beneficiario risieda nel proprio domicilio da solo che all’interno del nucleo familiare. I redditi da prendere in considerazione per la certificazione Isee sono quelli del periodo d’imposta 2013. Tra i requisiti sono previsti copia dell’invalidità civile e dell’indennità di accompagnamento, certificazione per l’alzheimer. Si è convenuto che l’assegno sia incompatibile con l’Home Care Premium, con l’assistenza domiciliare indiretta e con quella per disabilità, con la frequentazione del centro diurno superiore a tre giorni settimanali. L’Amministrazione al termine della presentazione delle domande farà l’istruttoria e una prima graduatoria in base alla ricevuta di presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica in attesa del rilascio dell’ISEE, successivamente si provvederà alla presa in carico ed una valutazione sul carico assistenziale e per le situazioni più complesse alla valutazione di concerto con l’Unità Valutativa Integrata. L’assegno di cura è di € 200 al mese e per la durata complessiva di un anno. La domanda potrà essere presentata dal 20 marzo fino al 20 aprile 2015. Per informazioni contattare la Federazione dei Pensionati Cisl di Ancona (tel. 071/2822237-2147043) o il Centro di Assistenza Fiscale (Caf) di Ancona (tel. 071/43934). ASSEGNO DI CURA - IL MANIFESTO ASSEGNO DI CURA - MODELLO DOMANDA
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20/03/2015 Adiconsum dice no alla chiusura degli uffici postali
Anche le  Marche sono interessate dalla chiusura degli uffici postali a seguito del piano industriale di Poste di razionalizzazione degli uffici. Ben 33 uffici saranno chiusi penalizzando territori e oltre 16.000 cittadini, mentre altri  22.000 cittadini dovranno accontentarsi delle aperture “spot” in quanto sono previste aperture solo in alcune giornate. Una discriminazione e  un impoverimento dei Comuni di  alcuni territori,  ma Poste probabilmente  è più interessata al mantenimento di presidi che rappresentano business, piuttosto che al mantenimento di un presidio sociale  a favore di cittadini e delle persone più anziane. Saranno i  portalettere “telematici”( dotati di terminale in grado di fare  raccomandate e bollettini) a sostituire il servizio, ma ovviamente i costi saranno maggiori per il cittadino, e fra non molto non sarà neanche più garantito il servizio di recapito tutti i giorni. E nella nostra regione cosa stanno facendo le Istituzioni per contrastare le previste razionalizzazioni? Sicuramente  potrebbe essere di aiuto la sentenza del Consiglio di Stato dell’11 marzo scorso , a seguito del ricorso di alcuni comuni dell’Abruzzo, nella quale si afferma che "Poste non può fare spending review sulle spalle dei piccoli Comuni, determinando disservizi e disagi soprattutto alla popolazione anziana e a quella priva di strumenti tecnologici, «perché le chiusure devono tenere conto della dislocazione degli uffici postali, con particolare riguardo alle aree rurali e montane, ma anche delle conseguenze che la relativa presenza produce sull'utilità sociale».Silvana Santinelli (Responsabile regionale Adiconsum Marche)
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17/03/2015 La Cisl incontra i coordinatori degli ambiti territoriali sociali
Il 12 marzo, le organizzazioni sindacali Cisl e Cgil e le rispettive categorie dei pensionati Fnp e Spi hanno incontrato i coordinatori degli ambiti territoriali sociali della Provincia di Pesaro – Urbino. Un incontro fruttuoso, nel quale i sindacati hanno posto le questioni a loro più care sul welfare, anche alla luce della crisi economica ed occupazionale che attanaglia il territorio e della nuova legge regionale sul sistema integrato di servizi sociali a tutela della persona e della famiglia. Tra le tante questioni sottolineate il tema della gestione associata dei servizi sociali in vista anche delle Dimensioni Territoriali Ottimali che la Regione Marche ha individuato e dal fatto che una gestione associata permetterebbe di estendere i servizi e recuperare risorse da reinvestire. In alcuni ambiti vi sono già esperienze di unioni e convenzioni tra comuni, come negli ambiti di Pesaro e di Urbino, altri stanno lavorando, non senza difficoltà per raggiungere una gestione associata. Altro tema contingente, oltre a quello delicato degli appalti, del lavoro e dei servizi socio – sanitari, il tema del nuovo isee in vigore dal 1° gennaio 2015 e la conseguente necessità di gestire questa fase delicata di transizione. L’obiettivo è arrivare ad un isee d’ambito per i servizi che permetterebbe di avere una compartecipazione omogenea tra gli utenti dei diversi comuni e applicato possibilmente in maniera lineare, data anche l’esperienza positiva nei servizi educativi di Pesaro, in modo da arrivare a tariffe sempre più eque rispetto alla condizione economica delle famiglie. I coordinatori, data anche la complessità del tema, si sono resi disponibili a lavorare insieme. Inevitabile la rivisitazione dei regolamenti dei servizi. I vari temi sono stati però permeati dalla preoccupazione dei coordinatori dai tagli annunciati al bilancio regionale che ricadono inevitabilmente anche sui trasferimenti ai servizi sociali, oltre ai tagli dettati ai comuni dalla Legge di stabilità 2015. Legata, infatti, al tema dell’incertezza dei fondi la difficoltà a definire il Piano sociale triennale di Ambito e la difficoltà di erogare servizi senza avere la sicurezza delle risorse, in special modo per i servizi continuativi. La riunione si è conclusa con la disponibilità a calendarizzare una serie di appuntamenti con gli ambiti territoriali per trattare e approfondire temi specifici e per affrontare le questioni più delicate.
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16/03/2015 Elezioni RSU 2015, Cisl Scuola Marche primo sindacato
A scrutinio quasi ultimato delle elezioni Rsu 2015, è ormai certa l’affermazione nelle Marche della Cisl Scuola. Mancano pochissimi collegi all’appello e la Cisl Scuola Marche si afferma come primo sindacato scuola, con una percentuale di voti superiore al 35% ed un incremento rispetto al 2012 del 4% circa. In particolare la Cisl Scuola si aggiudica la vittoria nelle province di Pesaro, Macerata, Ascoli-Fermo. Si sono recati ai seggi più di 20.000 lavoratori, oltre il 70% del totale degli addetti. La grande affluenza al voto dimostra che i lavoratori della scuola riconoscono al sindacato una importante funzione di rappresentanza. "Ringrazio i 681 candidati – afferma Anna Bartolini, Segretario Generale della Cisl Scuola Marche - che si sono resi disponibili per dare volto e voce alla nostra Organizzazione, ed esprimo grande soddisfazione per i risultati ottenuti in tutta le province della regione. Ringrazio a nome mio e dei colleghi le migliaia di lavoratori che hanno confermato con il loro voto l’autorevolezza della Cisl, il suo radicamento nel territorio, la competenza, la concretezza e la capacità di ottenere risultati”.
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15/03/2015 Elezioni RSU 2015, Pubblico Impiego: la Cisl si impone nella sanità e in Regione
La Funzione Pubblica della Cisl è il primo sindacato della sanità nelle Marche. I risultati definitivi delle elezioni RSU 2015 certificano la vittoria nelle Aziende ospedaliere (in particolare Torrette), nell'Azienda sanitaria unica regionale - in particolare nelle Aree Vaste di Ancona, Macerata e Fermo - e nell'Inrca, sia regionale che nazionale. Per la prima volta la Cisl Funzione Pubblica ottiene la maggioranza anche tra il personale della Giunta e del Consiglio della Regione Marche. Conquistata la vittoria anche in alcune importanti realtà del settore pubblico, quali i Comuni di Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Fermo, nonché all'Inps di Ancona, Macerata e Pesaro.  «Complessivamente si evidenzia una partecipazione al voto elevata, intorno al intorno al 70% - commenta il Segretario generale della Cisl Funzione pubblica Marche Luca Talevi -  e la tenuta del sindacato confederale, che a livello regionale si aggiudica oltre  l'80% dei voti validi complessivi. »  «Ora - conclude Talevi - parte la sfida al rilancio della contrattazione decentrata ed alla partecipazione dei lavoratori per la riorganizzazione della pubblica amministrazione per coniugare l'efficenza dei servizi ai cittadini con la valorizzazione delle professionalita' dei pubblici dipendenti».  
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12/03/2015 FIM CISL , primo sindacato alla CNH di Jesi
La Fim Cisl è la prima organizzazione sindacale in termini di consensi nelle elezioni delle Rappresentanze sindacali aziendali,  che si sono  il 10 e 11 marzo  nello stabilimento CNH di Jesi.«Grande soddisfazione per un risultato che conferma l’apprezzamento per la Fim Cisl e che ci impegna e ci carica di responsabilità in questo difficile periodo di crisi» ha affermato Leonardo Bartolucci, Segretario Generale Fim Cisl Marche.  La Fim Cisl si conferma la prima organizzazione sindacale nello stabilimento Fiat di Jesi  passando dal 44.18% di voti delle ultime elezioni del 2012 al 47,53% di preferenze alla propria lista. Per un solo voto non si è riuscito a mantenere le 5 Rsa del 2012 visto che gli attuali numeri dei dipendenti dello stabilimento jesino hanno fatto diminuire di 3 unità le Rsa complessive. «Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno contribuito al perseguimento di questo risultato e a quelli che con il loro consenso hanno riconosciuto quanto fatto in questi anni dalla nostra organizzazione sia a livello locale che nazionale. -  dichiara Danilo Capogrossi, responsabile sindacale della Fim Cisl Marche della zona jesina - Un ringraziamento ai nostri candidati che ci hanno messo la faccia in questo momento complicato, non è sempre facile trovare chi è disposto a raccogliere la sfida» Elette 4 Rsa FIM CISL, 4 Rsa UILM e 1 Rsa AQCF. Per la Fim Cisl i rappresentanti sindacali aziendali sono: Franco Di Giacomo , Filippo Natalini , Roberto Raffaelli  e Rossano Boaro . «E’ positivo confermarci come  prima organizzazione sindacale accrescendo il nostro consenso. Siamo consapevoli delle responsabilità che il voto ci assegna in un contesto delicato come quello che si sta vivendo nello stabilimento di Jesi in cui si stanno facendo giornate di cassa integrazione dovute al calo produttivo. - ribadisce e conclude Leonardo Bartolucci, Segretario Generale Fim Cisl Marche - La richiesta di investimenti, il miglioramento dell’organizzazione produttiva e la capacità di guardare alle prospettive occupazionali continueranno ad essere i nostri obiettivi».
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11/03/2015 Elezioni RSU 2015: Cisl Scuola primo sindacato a Macerata
A scrutinio ultimato la Cisl Scuola di Macerata si afferma come il primo sindacato provinciale di settore nelle elezioni RSU 2015. Un'affermazione netta, con una percentuale di voti che passa dal 26,06% delle elezioni del 2012 al 36,12% del 2015. Tra martedì 3 e giovedì 5 marzo si è votato nei 56 istituti scolastici della Provincia di Macerata. Si sono recati ai seggi più di 4.500 lavoratori, circa il 72% di tutti gli addetti.  La Cisl Scuola di Macerata si è aggiudicata 58 seggi su 156 complessivamente disponibili. «Ringrazio tutti i lavoratori che si sono recati ai seggi e quelli che ci hanno dato fiducia - commenta la responsabile della Cisl Scuola di Macerata Anna Maria Foresi - insieme ai 148 candidati che hanno offerto la loro disponibilità per dare volto e voce alla nostra organizzazione». «Questo straordinario risultato esprime il desiderio di partecipazione dei lavoratori e rappresenta il riconoscimento dell'autorevolezza della Cisl, frutto di competenza, concretezza, radicamento sul territorio e capacità di ottenere risultati. Allo stesso tempo ci consegna la grande responsabilità di continuare, già da domani, a lavorare per misurarci con le sfide importanti che ci attendono». Cisl Scuola Macerata
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11/03/2015 Elezioni RSU 2015: Cisl Scuola primo sindacato a Pesaro
A scrutinio ultimato la Cisl Scuola di Pesaro si afferma come il primo sindacato provinciale della scuola nelle elezioni RSU 2015. Un'affermazione netta, con una percentuale di voti che passa dal 39,61% delle elezioni del 2012 al 43,24%  del 2015. Tra martedì 3 e giovedì 5 marzo si è votato nei 58 istituti scolastici della Provincia di Pesaro. Si sono recati ai seggi più di 4722 lavoratori, circa il 70 % di tutti gli addetti.  La Cisl Scuola di Pesaro si è aggiudicata 79 seggi su 174  complessivamente disponibili. «Ringrazio tutti i lavoratori che si sono recati ai seggi e quelli che ci hanno dato fiducia - commenta la responsabile della Cisl Scuola di Pesaro Cristina Boccioletti  - insieme ai 161 candidati che hanno offerto la loro disponibilità per dare volto e voce alla nostra organizzazione. Questo straordinario risultato esprime il desiderio di partecipazione dei lavoratori e rappresenta il riconoscimento dell'autorevolezza della Cisl, frutto di competenza, concretezza, radicamento sul territorio e capacità di ottenere risultati.  – conclude Boccioletti -  Allo stesso tempo ci consegna la grande responsabilità di continuare, già da domani, a lavorare per misurarci con le sfide importanti che ci attendono».Cisl Scuola Pesaro
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11/03/2015 La Fisascat Cisl dice la sua sulla vertenza Cna Pesaro
Vetenza  Cna di Pesaro - Urbino,  il sindacato si spacca, la Cgil e la Uil hanno rotto la trattativa. Se non si dovesse trovare l’accordo, la Cna sarebbe pronta ad aprire la mobilità per circa 30 dipendenti. A questo punto la Fisascat Cisl delle Marche, unitamente ai propri iscritti che costituiscono circa il 20% di tutta la forza lavoro CNA Pesaro, ed ai propri delegati, ritiene necessario e doveroso rendere pubblica anche la propria posizione sulla trattativa che ormai da mesi sta conducendo insieme alle altre organizzazioni nell’ obiettivo di tutelare l’occupazione di una associazione che presenta un bilancio in forte sofferenza sin dalla precedente gestione a cui vanno indubbie responsabilità. "La Fisascat Cisl, quindi più forte di un rinnovato mandato compatto dei propri iscritti, - afferma Domenico Montillo della Fisascat - non si è sottratta al tavolo delle trattative e continua a preferire la via di un alacre confronto rilanciando oltre all'applicazione degli ammortizzatori sociali ed al taglio dell'integrativo, alcune proposte al modello di riordino del costo del personale presentato al tavolo tecnico apportando delle modifiche alle aliquote di intervento sulle fasce retributive effettive, allargando la forbice tra i livelli più alti e quelli più bassi. Nello specifico l’idea è quella di ridurre le aliquote delle fasce inferiori con proposte parallele di tagli su benefit e indennità degli ex dirigenti per mansioni ad oggi non più svolte nel nuovo assetto dell'associazione". Come già comunicato alla Direzione della Cna la Fisascat Cisl, è convinta che questa sia l'unica strada percorribile per evitare misure espulsive quali i licenziamenti collettivi e per avviare una seria riorganizzazione della struttura, che possa durare nel tempo e riportare i conti in positivo. Per questo la Cisl è pronta a confrontarsi anche su soluzioni complesse quali quelle presentate al tavolo dall’azienda ed a fare responsabilmente la propria parte purché vengano salvaguardati tutti posti di lavoro ed individuate soluzioni eque e condivise. Quella di tutelare i posti di lavoro non è forse la missione principale di ogni organizzazione sindacale?
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11/03/2015 Alzheimer e malattie cerebrovascolari: prevenire è meglio
12 marzo alle ore 16 presso l'Auditorium S. Rocco di Senigallia, incontro, promosso dalla Fnp di Senigallia, sulla prevenzione e cura dell'Alzheimer e delle malattie cerebrovascolari. Ai lavori, introdotti da Carlo Zezza, responsabile della Fnp Cisl di Senigallia e conclusi da Mario Canale, segretario generale Fnp Cisl Marche, interverranno la Prof. Maria Del Pesce, Primario e Direttore Generale dell'Unità Operativa di Neurologia dell’Area Vasta n. 2 e il Dott. Francesco Logullo, Dirigente di 1° livello della Clinica Neurologica di Ancona, Responsabile del Centro Regionale Malattie Neuromuscolari. L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza. La Fnp, il sindacato dei pensionati della Cisl,  è impegnato a monitorare  le problematiche sanitarie e di integrazione socio sanitaria sul territorio senigalliese. In particolare la Fnp Cisl evidenzia  la necessità del potenziamento dell’Ospedale di Senigallia e delle Unità Operative quali la Cardiologia, l’Oculistica, l’Oncologia e l’Odontostomatologia. Alta la criticità delle liste d'attesa per visite e prestazioni  che mettono a rischio la garanzia dei livelli essenziali di assistenza sanitaria «chi se lo può permettere ricorre alla libera professione, chi non può rimane in coda o rinuncia a curarsi (molti anziani rinunciano alle cure dentali con gravi disagi). - afferma Carlo Zezza  responsabile della FNP CISL di Senigallia - Le Case della Salute, perno del nuovo sistema sanitario, ancora non si vedono.» La FNP-CISL di Senigallia ha analizzato queste problematiche e ne sollecita la soluzione, a tutela degli anziani e delle loro famiglie, attraverso una serie di proposte che rivolge alle istituzioni. In primo luogo il consolidamento dell'attività del Presidio ospedaliero di Senigallia, secondo quanto stabilito in accordo con la Regione Marche e in coerenza con il percorso sulla riorganizzazione delle reti cliniche. Poi un'attività di prevenzione costante e sistematica, almeno per le malattie invalidanti e di maggiore incidenza. «Pensiamo ad esempio all’ attivazione del Progetto di prevenzione dell’osteoporosi, tema sul quale le donne del sindacato sono impegnate da anni e che stenta ancora a decollare. – continua Zezza - Le liste d'attesa e la mobilità passiva vanno abbattute con azioni sistematiche, a partire dal potenziamento della produzione delle strutture di analisi e di diagnostica, portando i macchinari ad un utilizzo medio giornaliero di almeno 18 ore. – conclude - L'ospedalizzazione va infine contrastata potenziando l'assistenza domiciliare integrata, per evitare il ricovero in strutture più costose e scongiurare il ricorso alle assistenti familiari private, spesso troppo costose per i nostri anziani. »
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10/03/2015 5 minuti Cisl : Sanità, Sciopero ARA Marche, Sciopero BCC
IN PRIMO PIANOSanità marchigiana : rischio nuovi tagli alle risorse e alla qualità dei servizi . Le preoccupazioni della Cisl Marche. Intervista a Sauro Rossi, Segretario regionale Cisl Marche.Sciopero lavoratori Associazione Regionale Allevatori Marchigiani, da 24 mesi senza mensilità.Interviste a Raffaele Formato, veterinario ARA Marche - RSA FAI Cisl Marche, Daniele Caimmi, dipendente ARA Marche e Giuseppe Giorgetti , Segretario regionale FAI Cisl Marche.Bcc, Banche Credito Cooperativo recesso unilaterale dal Contratto Integrativo. Al via la protesta dei sindacati. Intervista a Fernando Frezzotti, coordinatore regionale credito cooperativo Fiba Cisl Marche.http://youtu.be/irVyrzIlvfg
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10/03/2015 Italia lavoro, nelle Marche a rischio 48 precari
Proclamato lo stato d’agitazione dei lavoratori di Italia Lavoro, la struttura che fa capo al Ministero del Lavoro, e che nelle Marche conta 48 lavoratori.  Questi ultimi, da diversi anni, svolgono attività di assistenza tecnica alla Regione e alle Province per le politiche del lavoro e per i servizi per l’impiego. In tutta Italia, i precari che rischiano il posto sono 900. Ad oggi risultano disattesi tutti gli impegni presi lo scorso dicembre con il Ministero del lavoro circa la garanzia della continuità occupazionale dei lavoratori in scadenza. Nonostante i reiterati tentativi delle organizzazioni sindacali di avviare un confronto ed evitare quanto sta accadendo, nessuna informazione né garanzia è stata data alle organizzazioni sindacali circa le attività progettuali a valere sulla programmazione 2014-2020. I vertici aziendali hanno, inoltre, mostrato totale chiusura rispetto ad un confronto con le Organizzazioni Sindacali sul riconoscimento dell’esperienza professionale dei lavoratori che da anni svolgono con professionalità il loro lavoro, facendo saltare il tavolo di trattativa avviato al riguardo. Per questi motivi, i Sindacati hanno deciso di organizzare nei prossimi giorni dei presidi davanti alla Sede nazionale di Italia Lavoro e davanti alla Sede del Ministero del Lavoro. Il tutto per richiedere un accordo che impegni Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Italia Lavoro ad assicurare la continuità occupazionale dei precari di Italia Lavoro e riconoscere la professionalità dei lavoratori che da tempo prestano la propria attività e le proprie competenze in materia di politiche attive del lavoro e di inclusione sociale e prevedere percorsi di stabilizzazione.
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09/03/2015 Fumata grigia per la Rincicotti & Orciani
Giorni decisivi per l’azienda pubblica Rincicotti & Orciani di Fano a rischio liquidazione, l’azienda di proprietà della multiservizi Aset si occupa di pulizie di fosse settiche. Della questione e del rischio di perdita del posto di lavoro per i 5 dipendenti, se ne è discusso giorni fa durante la commissione di Garanzia e controllo del comune di Fano. "Apprezziamo i contenuti del dibattito – affermano Giovanni Giovanelli, responsabile della Cisl di Fano e Maria Grazia Santini della Femca Cisl, -  e l’apertura da parte del Comune di Fano di un possibile assorbimento dei lavoratori della Rincicotti & Orciani in Aset spa, tenuto conto che l’azienda è di proprietà della stessa società multi servizi, rimane però una forte preoccupazione per il destino dei lavoratori in quanto rischiano il licenziamento al termine del periodo di Cassa in deroga". Giovanelli e Santini hanno chiesto che i comuni soci di Aset garantiscano lavoro alla Rincicotti &Orciani e chiedono di chiarire per quali motivo gli enti pubblici hanno affidato lavori a ditte private, e non hanno utilizzato l’azienda pubblica. "Non è stata data, continuano Giovanelli e Santini - alcuna risposta riguardo a quali ditte hanno eseguito sia nel 2014 che nel 2015 la pulizia delle caditoie. Si tratta di importi significativi per la sopravvivenza di questa azienda e per il mantenimento dei posti di lavori." La Cisl di Fano e la Femca chiedono di fare immediata chiarezza riguardo a questa vicenda dai dettagli molto pesanti sia per l’esborso pagato da Aset per l’ acquisto della Rincicotti &Orciani un milione e 200.000 euro, sia perché in questi anni l’azienda non ha lavorato nemmeno per la pulizia delle fosse biologiche degli edifici di proprietà comunale e tantomeno per la pulizia delle caditoie.
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06/03/2015 Elezioni RSU pubblico impiego: a spoglio quasi ultimato la Cisl è primo sindacato nelle Marche
I primi risultati delle elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) del pubblico impiego nelle Marche denotano un trend decisamente positivo per la Categoria della Funzione Pubblica Cisl  che risulta essere il primo sindacato in Regione Marche (Giunta e Consiglio), Ospedali riuniti di Ancona (Torrette), Azienda ospedaliera Marche nord di Pesaro, Inrca, Area vasta 2, 3, 4, Comuni di Ancona, Falconara, Macerata, Ascoli Piceno, Fermo, Provincia di Macerata e Prefettura di ancona. Ottimi risultati anche negli enti centralizzati, con particolare riferimento a tutte le sedi Inps, Inail, Ministero della difesa, delle politiche agricole e dello sviluppo economico e nelle altre realtà della sanità. In definitiva la Funzione Pubblica della Cisl Marche rafforza e consolida i risultati 2012 e in attesa dei dati definitivi punta a confermarsi il primo sindacato della funzione pubblica nelle marche.Il Segretario generale Funzione Pubblica Cisl Marche (Luca Talevi)
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04/03/2015 6 marzo Sciopero lavoratori dei Porti e dei Servizi tecnico nautici. Presidio Prefettura Ancona
Domani, venerdì 6 marzo, sciopero per l’intera giornata del porto di Ancona. Per l’occasione, è stato organizzato un presidio di lavoratori e sindacati dalle ore 10,00 alle 12,00 davanti alla Prefettura di Ancona. Nel corso della mattinata, verso le ore11,00 è previsto un incontro tra sindacati e una delegazione di lavoratori presso la Prefettura. Lo sciopero nazionale dei lavoratori dei Porti e dei Servizi tecnico nautici  è stato indetto dai sindacati di categoria al termine dell'incontro tra le Segreterie nazionali di Categoria (Filt-Cgil, Fit-Cisl e UilTrasporti) e il Capo di Gabinetto del Ministero dei Trasporti Giacomo Aiello. Il Capo di Gabinetto, si legge nella nota delle organizzazioni sindacali di categoria «ci ha comunicato che è terminato il lavoro della Commissione incaricata di elaborare una bozza di riforma dei porti, Commissione che non includeva la rappresentanza sindacale». Per le organizzazioni sindacali restano confermate le ragioni che hanno portato alla decisione di scioperare, «anche perché - dichiarano - sebbene nell'incontro siano emersi anche elementi positivi, non si conoscono ancora i contenuti del documento redatto dalla Commissione». Filt, Fit e Uilt, concludono i sindacati, «vogliono mantenere un sistema di regole certe per lo sviluppo portuale e la tutela del lavoro, che ad oggi non si trovano nei vari provvedimenti che si stanno inseguendo, compreso quello in discussione alla 10ª Commissione del Senato che ripropone il Disegno di legge sulla concorrenza del Ministero per lo Sviluppo Economico, stralciato dal Governo». Su questi temi il sindacato rinnova la richiesta di un confronto vero.
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03/03/2015 Prima giornata di voto RSU Pubblico Impiego: alta l'affluenza dei lavoratori
Chiusi i seggi per le elezioni delle Rappresentanze sindacali unitarie (RSU) nel pubblico impiego nelle Marche. Da analisi e conteggi elaborati dalla Fp Cisl Marche si registra, per la prima giornata di voto,  una percentuale media di affluenza al voto molto elevata pari al 25% con punte del 33% in alcune realtà quali il Comune di Ancona. Quasi 10.000 lavoratori pubblici marchigiani hanno già espresso la loro scelta di voto. Si tratta di un chiaro segnale di partecipazione, protagonismo e democrazia all'interno dei luoghi di lavoro per dare la forza ai sindacati di affrontare le tante problematiche presenti nei vari comparti dalla Sanità, ai Comuni, agli enti centralizzati. Si voterà anche nelle giornate di mercoledì 4 marzo e giovedì 5 marzo ,mentre lo spoglio è previsto per venerdì 6 marzo 2015 in tutti i luoghi di lavoro. 
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03/03/2015 Gruppo Santo Stefano: nuove assunzioni e salario di produttività
Dal  confronto  con il gruppo Santo Stefano   su importanti tematiche riguardanti il personale di ruolo e precario emergono nuovi sviluppi.  «Nel corso dei prossimi incontri la Cisl è impegnata a  definire un percorso teso a dare risposte occupazionali a circa 75 lavoratori che nel corso degli anni hanno operato  con forme flessibili di lavoro quali i contratti  a tempo determinato. - afferma Luca Talevi, segretario generale FP Cisl Marche - In un momento in cui anche nella Sanità si parla solo di tagli si tratterebbe di un importante segnale di apertura verso i lavoratori e il territorio.Contestualmente, sempre in una ottica di attivare percorsi futuri tesi a creare nuova occupazione,  si dovranno verificare le condizioni per avviare un percorso volontario di pre-pensionamento incentivato che tendenzialmente  potrebbe coinvolgere sino a  50 unità lavorative.»  A questi  importanti segnali  devono però seguire interventi coinvolgenti  anche il personale di ruolo. La Cisl ha chiesto in tal senso che venga riconosciuto, come previsto dall'apposito accordo regionale sottoscritto da Cisl e Uil, un salario accessorio di produttività ai lavoratori e stante le difficoltà economiche dovute ai tagli delle varie leggi di stabilità. In attesa dell'accreditamento 2015,i sindacati hanno chiesto di verificare la possibilità di erogare un acconto in busta paga sul premio incentivazione da erogarsi nel mese di luglio di ogni anno cosi come previsto dal CCNL, stante l'impegno e la professionalità dimostrata dai lavoratori.  Particolare attenzione verrà posta poi nel prosieguo del confronto alle tematiche della nuova struttura di Monte Cosaro con tre obiettivi sindacali: coinvolgere anche i lavoratori stabilizzati nel corso del 2014 nel premio di "presenza", risolvere il tema della mancanza della mensa, definire gli orari di lavoro .  «Nel prossimo incontro si definiranno altresì i contenuti dell'accordo di detassazione delle quote di salario relative al premio di incentivazione, lavoro supplementare , straordinario e notturno che permetterà, compatibilmente con quanto verrà definito dai decreti attuativi del Governo, - conclude Talevi -  di avere più soldi in busta paga.» Il  percorso costruttivamente avviato con il gruppo Santo Stefano vedrà un ulteriore approfondimento il prossimo 9 marzo.
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03/03/2015 CURA E FAMIGLIA. RUOLI ESCLUSIVAMENTE FEMMINILI?Venerdì 6 marzo 2015 ore 9,30 Sala Docens Piazza Roma – Ascoli Piceno
 Nell'ambito della manifestazione "Donne in campo" indetta dall'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Ascoli  Piceno, i Coordinamenti Donne Pensionate della Cisl di Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Fermo, organizzano il  Convegno "Cura e Famiglia. Ruoli esclusivamente femminili?". All'incontro, che  si terrà venerdì 6 Marzo alle ore 9.30 presso la Sala Docens di Piazza Roma - Ascoli Piceno, interverranno: Monsignore Giovanni D'Ercole,   Vescovo della Diocesi di Ascoli Piceno; Roberto Volpi (scrittore statistico) su "La trasformazione della famiglia e le sue ripercussioni sulla società di oggi"; Ivana Sandrin (dirigente scolastico) su "Scuola e Famiglia.Una possibile alleanza per educare" e Lorenza Mancini (Coordinatrice Regionale Donne Pensionate  Cisl Marche) con la relazione" Dal punto di vista delle donne: stereotipia  e asimmetria dei ruoli". La cittadinanza è invitata a partecipare . Programma Convegno
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03/03/2015 Bancari in Piazza a Fano
Il 2 marzo i lavoratori del credito cooperativo e del gruppo bancario Iccrea hanno incrociato le braccia e partecipato a diverse manifestazioni nazionali, con cortei e comizi davanti alle sedi delle banche. Anche nella provincia di Pesaro - Urbino, oltre 300 lavoratori delle Banche di credito cooperativo hanno scioperato in piazza xx settembre a Fano a difesa del sistema delle BCC del territorio, per il rilancio e la difesa dei principi mutualistici che hanno fatto nascere il sistema delle Banche di credito cooperativo  e per chiedere un giusto contratto di lavoro, poiché Federcasse ha formalizzato la disapplicazione dei contratti collettivi di 2 livello a partire dal 1° aprile e preannunciato la disapplicazione del Contratto Nazionale del lavoro. “In questi giorni si sono svolte sei assemblee tenutesi nelle altrettante Bcc della provincia di Pesaro - Urbino che hanno registrato una presenza massiccia, quasi 400 i lavoratori e lavoratrici che vi hanno partecipato. Lo sciopero, del 2 marzo è stato qualcosa di portata storica – cosi Egidio Valletta responsabile territoriale Fiba Cisl categoria della Cisl che segue i lavoratori del settore bancario - perché per alcune Bcc è stata la prima volta in assoluto che i lavoratori hanno incrociato le braccia a difesa del loro contratto collettivo nazionale di lavoro e per la difesa ed il rilancio del sistema del Credito Cooperativo, una banca al servizio dei soci, dei clienti, delle comunità locali.
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02/03/2015 5 Minuti Cisl speciale RSU FP CISL: ACCENDI LA TUA PROFESSIONE #iltuolavorovale
SPECIALE PUBBLICO IMPIEGO FP CISL MARCHE RSU 2015 Rinnovare la pubblica amministrazione con il protagonismo dei lavoratori. Innovazione organizzativa e trasparenza le richieste della FP Cisl. RSU DAY: ACCENDI LA TUA PROFESSIONE #iltuolavorovale. Dal Ridotto delle Muse di Ancona le interviste a Laura Cesari, infermiera Salesi candidata alle RSU FP CISL 2015 e Marcello Evangelista,infermiere Ospedale Civitanova Marche candidato RSU FP CISL 2015,  Giovanni Faverin, segretario generale nazionale Fp Cisl, Luca Talevi, segretario generale regionale FP Cisl e  Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche.  http://youtu.be/2Vtwgt1V2OA
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02/03/2015 400 LAVORATORI DELLA SCUOLA IN ASSEMBLEA A FANO CON LA CISL SCUOLA
Nella mattinata di oggi si sono ritrovati oltre 400 tra insegnanti e personale ATA presso l’aula magna del liceo Classico Nolfi di Fano, in occasione della chiusura della campagna per il rinnovo delle rappresentanze sindacali che si svolgerà nei giorni 3-4-5 marzo. Al centro del dibattito  i provvedimenti previsti dal decreto sulla BUONA SCUOLA che domani verrà presentato in  Consiglio dei Ministri . «Chiediamo in maniera forte che i provvedimenti relativi alle retribuzione e alle carriere  del personale e all’orario di servizio vengano definiti quanto prima riaprendo il CCNL di lavoro bloccato ormai da 7 anni. Qualora il Governo, invece confermasse di  voler intervenire per legge su questa materia, la Cisl Scuola non potrà che reagire duramente.» afferma Anna Bartolini, Segretario generale Cisl Scuola Marche  presente all'incontro con i lavoratori. Grande la preoccupazione tra i lavoratori della scuola rispetto alle misure annunciate dal Governo, in particolare quelle per la stabilizzazione del personale precario .«Sulle assunzioni, far quadrare il cerchio, tra promesse più o meno avventate, le attese che queste hanno alimentato e quelle che finora non vedono risposta e devono averla- conclude Anna Bartolini - sarà impresa ardua e si rischierà seriamente, se si procede solo per spot, di creare più ingiustizie di quelle che si dovrebbero sanare.  » All'incontro presente anche il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo che ha ribadito come « La Cisl è attenta ai problemi della scuola e alla valorizzazione delle professionalità degli insegnanti e del personale ATA, in  un quadro di impegno sociale  complessivo a tutela del lavoro, del welfare, della coesione sociale.»
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28/02/2015 Macerata: serve una multiutility provinciale. Si possono risparmiare 700.000 € all'anno soltanto di CDA
A cinque mesi dal convegno organizzato da Cgil Cisl e Uil e dalle rispettive federazioni di categoria (Filctem, Femca, Uitec) al quale erano intervenute le amministrazioni comunali interessate e i Presidenti delle municipalizzate, torniamo sul tema rilanciando l’urgenza di un percorso di aggregazione delle aziende municipalizzate che gestiscono i Sevizi Pubblici Locali nel territorio maceratese. Proponiamo un percorso che porti a un’unica multiutility provinciale, per generare razionalizzazioni, economie di scala e risparmi (soprattutto sui costi dei cda che ammontano a circa 700 mila € annui) che permettano di effettuare gli investimenti necessari, migliorare la qualità dei servizi erogati, contenere le tariffa all’utenza e favorire la specializzazione e il migliore utilizzo delle risorse umane. Cinque mesi fa abbiamo raccolto l’interesse delle amministrazioni comunali, anche con il supporto di Federutility, a impegnarsi in uno studio di fattibilità del percorso di aggregazione. Dopo questa manifestazione di interesse non sono però stati fatti passi avanti. Invieremo una lettera ai Sindaci dei Comuni di Civitanova, Macerata, Recanati, San Severino Marche e Tolentino per chiedere un impegno concreto su questa partita, anche perchè diverse novità normative degli ultimi mesi rendono ancora più pregnante e attuale la nostra proposta. La legge di stabilità incentiva la dismissione da parte degli enti locali delle proprie quote nelle società partecipate: c’è il rischio che gli enti locali, tentati dalla possibilità di fare cassa, svendano le proprie partecipazioni a soggetti privati e ciò accentuerebbe ulteriormente la frammentazione del settore. Inoltre viene posto in capo agli enti locali l’obbligo di presentare alla Corte dei Conti entro il 31 marzo 2015 un piano di razionalizzazione delle società partecipate applicando i seguenti criteri: soppressione delle società composte da soli amministratori' o da un numero degli stessi superiore ai dipendenti, aggregazione di società di SPL di rilevanza economica, contenimento dei costi di funzionamento dei Consigli di Amministrazione ed organi di controllo. Lo Sblocca Italia prevede infine un progressivo passaggio verso il gestore unico a livello d’ambito per il Servizio Idrico Integrato, in questo settore l'aggregazione non è una scelta ma un obbligo. Abbiamo quindi di fronte scadenze che costringono le amministrazioni comunali ad assumere decisioni importanti che non possono essere prese con superficialità o fretta, ma devono essere oggetto di confronto con le Organizzazioni Sindacali che rappresentano i diritti dei lavoratori e gli interessi dei cittadini. Il rammarico è che ancora una volta debbano essere le OO.SS. a dover spronare i Sindaci su questioni essenziali per lo sviluppo e la coesione sociale del territorio: non possiamo limitarci a subire le scadenze fissate dalle norme nazionali, ma le amministrazioni comunali devono assumere una responsabilità di gestione e programmazione lungimirante di un settore così strategico come è quello dei SPL. I Segretari CGIL CISL UIL Daniel Taddei Marco Ferracuti Manuel BrogliaComunicato Servizi Pubblici Locali
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26/02/2015 Tutto tace su accordo di programma. Forti le preoccupazioni della Cisl.
Nella riunione del 29 gennaio scorso al MISE,  il Ministero e le Regioni Marche e Umbria avevano preso impegni precisi per la proroga dell’accordo di programma e la fondamentale modifica del decreto 181, concordando anche delle date che nel mese di febbraio dovevano portare alla risoluzione di questa situazione. Il mese di Febbraio doveva essere anche decisivo per chiudere la vicenda della vendita delle aziende dell’Antonio Merloni alla Jp. «Febbraio sta per concludersi e su tutte queste vicende è calato un inquietante e preoccupante silenzio - afferma Guanito Morici, responsabile della AST CISL di Fabriano -  non ci sono novità sulla proroga dell’accordo di programma, ma ancora più grave è la mancanza di notizie sulla modifica del decreto legge 181 che doveva essere discusso in Conferenza Stato Regioni il 10 e 17 febbraio scorsi. E’ importante ricordare che un rinnovo dell’accordo di programma senza la modifica- semplificazione del decreto  risulterebbe sostanzialmente inutile, per cui è fondamentale che in tempi brevi si definiscano entrambe le cose. – conclude Morici – Ci auguriamo che su tutta questa vicenda non siano sorti nuovi problemi. I 35 milioni di euro dell’accordo di programma, resi utilizzabili dalle modifiche del Dlgs.181, e la definitiva chiarezza sulla imbarazzante vicenda della vendita dell’Antonio Merloni, sono priorità assolute che devono essere risolte positivamente e tempestivamente. Chiediamo alle amministrazioni coinvolte in queste vicende di fare al più presto la massima chiarezza. Il tempo è una risorsa che il territorio fabrianese non si può più permettere di perdere.»
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26/02/2015 Porto di Fano: attivato un tavolo regionale
Per trovare una soluzione ai problemi dei porti marchigiani, la Fai Cisl e la Flai Cgil sindacati di categoria dei lavoratori del settore pesca e le associazioni imprenditoriali della pesca sono riusciti ad attivare il 24 febbraio presso l’Assessorato Regionale Difesa suolo e costa della Regione Marche, il tavolo per fronteggiare la difficile condizione in cui si trovano i porti in merito a manutenzione /dragaggio. «Finalmente si è presa piena consapevolezza del problema drammatico del dragaggio. - dichiarano Fai Cisl e Flai Cgil. - Il Tavolo regionale ha affrontato con spirito pragmatico le urgenze particolari di Porto S. Giorgio e di Fano. In particolare per il porto di Fano diamo merito all’amministrazione del Comune di Fano e al Sindaco Massimo Seri di avere messo in primo piano il problema e di aver avere già attivato le procedure necessarie da inviare alla Regione per poter eseguire i lavori di emergenza. Il progetto per il porto di Fano prevede l’analisi mirata degli inter-venti di escavazione da programmare e l’individuazione dei quadranti portuali di intervento. - concludono Fai Cisl e Flai Cgil - Ciò permetterà, fin da subito, un significativo accorciamento dei tempi e la partenza dei lavori nell’arco di un mese.» Sul piano della programmazione il “Tavolo regionale di Crisi” si è dato una validità permanente e si occuperà della manutenzione dei porti coinvolgendo tutti gli attori della pesca marchigiana. Il compito è quello di vagliare soluzioni per una organizzazione sistematica, strutturata e durevole nel tempo del dragaggio di tutti i porti regionali.
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26/02/2015 Mastrovincenzo: Lavoro e Sanità l'agenda della nuova Regione dovrà essere questa
«La Regione deve mettere al centro dei propri impegni il lavoro e il sostegno al ripresa produttiva. Sono due priorità che vanno ad aggiungersi alla necessità di portare avanti in maniera decisa la riforma sanitaria, iniziando a potenziare anche i servizi socio - sanitari territoriali. Serve poi un diverso utilizzo dei fondi strutturali. Basta con i finanziamenti a pioggia. Bisogna fare scelte mirate e facilitare, anche in assenza di risorse, il rientro nel mondo del lavoro di chi l'ha perso attraverso forme di auto-organizzazione». E' quanto si aspetta dal nuovo governo regionale il segretario regionale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che analizza alcune delle principali criticità della regione, offrendo spunti di riflessione e presentando proposte. Mastrovincenzo, qual è la situazione dell'occupazione nelle Marche? Segni di ripresa non ci sono?«La disoccupazione dei giovani tra 15 e 29 anni supera ormai il 25% e quasi 22.000 sono state le adesioni al progetto Garanzia Giovani. La Cisl crede in questa opportunità, ma abbiamo trovato difficoltà inaccettabili nello svolgimento di molti dei 3000 tirocini attivati e nel pagamento delle indennità. Per svoltare servono nuove politiche attive, connessioni innovative tra sistema formativo e mondo del lavoro e credito mirato per imprenditoria giovanile». Già, ma le imprese marchigiane stanno attraversando un periodo nero.«C'è una quota di aziende che si è saputa rinnovare puntando sull'export e riuscendo a ripartire, ma molte piccole e medie imprese faticano a gestire il passaggio generazionale, non investono sul capitale umano e sulla tecnologia. Così sono rimaste indietro». Cosa serve  per un vero rilancio?«Una grande flessibilità produttiva e soprattutto investire sulle competenze, sulla ricerca e sull'innovazione». Mastrovincenzo, è emergenza? «I dati sulla cassa integrazione ci dicono che scende l'ordinaria ma il ricorso alla straordinaria aumenta del 47,7% rispetto al 2013. Questo significa che si consolidano situazioni di crisi strutturale» Secondo lei quali sono le ricadute del Jobs Act? «Il governo è stato sordo alle osservazioni del sindacato e delle commissioni parlamentari: sbagliata la norma sui licenziamenti collettivi, timidi segnali positivi contro la precarietà ma serviva più' coraggio. Nelle Marche solo il 10% delle nuove assunzioni è a tempo indeterminato. La Cisl si impegnerà per fare accordi per una nuova occupazione stabile, utilizzando gli incentivi della Legge di Stabilità». Tra le partite calde c'è il riordino delle Province, quali sono le preoccupazioni della Cisl? «È essenziale che il Consiglio regionale approvi subito la legge sul trasferimento di molte funzioni provinciali e del connesso personale alla Regione. Resta il nodo risorse: visti i tagli apportati, il Governo ha la responsabilità di garantire l'occupazione di 2200 dipendenti nelle Marche e i servizi erogati ai cittadini, ma anche la Regione dovrebbe fare la sua parte». Governo Spacca. Bilancio?«Il presidente si è impegnato positivamente nel dare un'identità alla regione, facendo crescere l'idea di comunità marchigiana. Sono anche soddisfatto della spinta a una visione europea con la creazione della Macroregione, ma mi sembra che negli ultimi tempi abbia lavorato più per valorizzare la sua figura che la squadra. Negativa la gestione di Aerdorica». Dal 3 al 5 marzo le Rsu dei settori pubblici vanno al voto, cosa s'aspetta? «Circa 70.000  i lavoratori marchigiani di enti locali, sanità, ministeri, scuola e università al voto per eleggere le rappresentanze sindacali, otre 1.400 i candidati nelle liste Cisl. Il Governo ha avviato robusti interventi nel settore pubblico con poco dialogo e scarse risorse. “Buona scuola”, riforma della pubblica amministrazione, soppressione delle Province, e pesanti tagli a Regioni ed enti locali nella Legge di Stabilità. Dal 2009 circa 470 mln € in meno alla sanità delle Marche con impatto pesante su servizi e personale. Spero in una grande partecipazione al voto: i lavoratori vogliono che i servizi pubblici siano riorganizzati e non depotenziati.» Quali garanzie ci sono per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro?«La disoccupazione dei giovani tra 15 e 29 anni nelle Marche supera ormai il 25% e quasi 22.000 sono state le adesioni a Garanzia Giovani. La Cisl crede in questa opportunità, per questo riteniamo inaccettabili le difficoltà nello svolgimento di molti dei 3000 tirocini attivati e nel pagamento delle indennità. Con altre parti sociali siamo impegnati anche nell'erogazione di servizi ai giovani, integrando le attività dei Centri per l’Impiego. Per svoltare servono nuove politiche attive, connessioni innovative tra sistema formativo e mondo del lavoro e credito mirato per imprenditoria giovanile. Aggiungo che la Cisl presenterà proposte di modifica alla Fornero per favorire uscite flessibili al pensionamento e inserimento dei giovani.» In cosa consiste la nuova proposta della Cisl sul fisco? A livello locale cosa migliorerebbe?«Serve una redistribuzione della ricchezza, ancora troppo concentrata, per rilanciare i consumi e contribuire a sviluppo e occupazione. La nostra proposta di legge ad iniziativa popolare prevede un bonus strutturale di 1000 euro annui per i redditi inferiori a 40.000 lordi annui, da finanziare con un’imposta sui patrimoni oltre i 500.000 euro e contrasto di interessi per frenare l’evasione; poi limite alle tasse locali e esenzione per la prima casa.»  Chiudono gli uffici postali? Cosa succede nella regione?«Il piano di Poste italiane nelle Marche prevede la chiusura di 10 uffici e la riduzione delle aperture di altri 23. Oltre 40.000 cittadini in 28 comuni resterebbero senza ufficio postale o con orari ridotti. Contestiamo la strategia di Poste che vuole concentrare l’attività nelle zone più redditizie, penalizzando le piccole comunità; faremo di tutto per evitarlo.»  A che punto siamo col caso Fabriano? Novità, prospettive, ostacoli?«Attendiamo il rispetto degli impegni assunti dal viceministro DeVincenti a fine gennaio: firma della proroga dell’Accordo di Programma, revisione della Legge 181 per favorire nuovi investimenti, soluzione del contrasto con le banche sulla vicenda JeP. Le comunità locali non possono piu’ attendere.» Intervista integrale di Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl Marche,al Messaggero del 26 Febbraio 2015   Il Messaggero 26 Febbraio 2015
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25/02/2015 2 Marzo Sciopero dei dipendenti delle BCC delle Marche
I dipendenti delle Bcc marchigiane scioperano contro l’inaccettabile decisione di recesso unilaterale dal Contratto integrativo, operata dalla Federazione Marchigiana delle Banche di Credito Cooperativo. Disapplicazione che sarà resa operativa dal prossimo 1° aprile.  E' quanto emerso dalla conferenza stampa di stamattina. Nella regione Marche il Credito Cooperativo si compone di 19 banche aderenti alla Federazione Marchigiana con 207 filiali di cui 191 nelle Marche, 10 in Romagna e 6 in Abruzzo. Con oltre 52.000 soci e circa 1.500 dipendenti, il Credito Cooperativo marchigiano è presente in 229 comuni sui 239 esistenti, con una presenza pari al 96%. I dipendenti delle Banche di Credito Cooperativo marchigiane sciopereranno il prossimo 2 marzo e si ritroveranno in  presidio presso la sede della  BCC di Fano (PU) in Piazza XX Settembre, per difendere il proprio ruolo e la propria dignità di collaboratori, spesso Soci della propria Bcc, per riottenere i contratti di lavoro, per continuare ad essere protagonisti attivi nel sostegno all'economia locale. Una decisione che vede contestualmente coinvolte anche altre 13 Federazioni regionali delle Bcc presenti sul territorio nazionale. Da qui la decisione di indire uno sciopero nazionale con  iniziative articolate sui vari territori. Oltre alla disdetta dei Contratti Integrativi regionali, Federcasse, l’associazione datoriale che rappresenta tutte le 380 Banche di Credito Cooperativo d’Italia, ha anche comunicato che, a suo insindacabile giudizio, provvederà a disdettare e disapplicare anche il Contratto Nazionale. Decisioni gravissime, sostengono i sindacati di categoria che, oltre a riportare indietro le lancette dell’orologio ad un epoca ormai tramontata, da un lato offendono la dignità dei lavoratori, mentre dall'altro, con il loro carattere dell’unilateralità, espongono le singole Bcc al rischio di vedersi letteralmente sommergere da innumerevoli vertenze di lavoro. Dichiarazione Luigi Sbarra segretario confederale Cisl Nazionale sul Modello del Credito Cooperativo
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23/02/2015 I canditati RSU FP CISL MARCHE oggi al Ridotto delle Muse di Ancona
Oltre 250 candidati Rsu FP Cisl alle prossime elezioni del 3-5 marzo provenienti da tutte le Marche, in rappresentanza di comparti quali Sanità, Autonomie Locali, Ministeri, Agenzie Fiscali, Inps, Inail, Aci, hanno partecipato, al Ridotto delle Muse ad Ancona, all'incontro con il Segretario Generale Nazionale Giovanni Faverin.  Circa 40.000 i lavoratori pubblici chiamati al voto e quasi 1000  i candidati Fp Cisl presenti in ogni luogo di lavoro ai quali vanno aggiunti i circa 200 volontari che supportano le operazioni di voto.  Da una analisi Fp Cisl emerge come nell'ultimo triennio si siano persi mediamente l'8% della forza lavoro nel pubblico impiego marchigiano con punte del 10% all'Inps, nel Ministero di Giustizia e nei corpi di polizia municipale a causa del blocco delle assunzioni. Al centro del confronto le problematiche della pubblica amministrazione nelle Marche a partire dalla riforma della Sanita che sinora ha significato solo pesantissimi tagli al personale, il futuro delle province e del personale alla luce anche del recente disegno di legge della Regione Marche, e le problematiche della Polizia Municipale, del personale infermieristico  e di coloro che quotidianamente erogano servizi alla cittadinanza. All'incontro presente anche il segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che nel suo intervento ha ribadito l'importanza di una forte rappresentanza sindacale all'interno di ogni luogo di lavoro per gestire i tanti cambiamenti della pubblica amministrazione.  Al termine della riunione sono stati definiti gli obiettivi immediati dalla definizione e certezza della copertura del turn -over nella Sanità con priorità alla stabilizzazione dei precari,   e la definizione di risorse nel  bilancio  da inserire da parte della Regione per rendere effettivo il passaggio di funzioni e personale dalle Province alla Regione, tutelare il potere d'acquisto delle buste paga dei pubblici dipendenti falcidiati dal blocco della contrattazione che dura ormai da sei anni. «La Fp Cisl Marche  - ha dichiarato Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche,  che ha coordinato  i lavori  della mattinata - incrementerà le azioni sindacali e legali a supporto delle vertenze in atto per dare risposte ai lavoratori e precari da anni colpiti ,oltre che dal blocco della contrattazione nazionale, anche da un ridimensionamento della contrattazione aziendale e dal blocco del turn-over con contestuale incremento dei carichi di lavoro.»
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20/02/2015 Rinnovare la P.A. con il protagonismo dei lavoratori. Faverin, incontra le RSU FP Cisl
Lunedì 23 febbraio ore 9,30 al Ridotto delle Muse, ad Ancona,   oltre 200 candidati Rsu , alla presenza del Segretario Generale Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo ed al Segretario Generale Regionale Fp Luca Talevi, incontreranno il Segretario Generale Nazionale Fp Giovanni Faverin.  Sono  i 40.000 lavoratori pubblici della Sanità, Regione e Autonomie Locali, Ministeri, Agenzie Fiscali, Inps, Aci, Inail  che dal 3 al 5 marzo 2015 voteranno per il rinnovo delle rappresentanze sindacali all'interno di ogni luogo di lavoro. La Cisl è presente capillarmente in tutti i luoghi di lavoro con oltre 800 candidati e 200 volontari che supporteranno le operazioni di voto. Al centro del confronto come rinnovare anche nelle Marche la Pubblica Amministrazione con la partecipazione e il  protagonismo  dei lavoratori per garantire ai cittadini servizi sempre più efficienti ed essere capaci di  affrontare le difficoltà del momento.  In tal senso le imminenti elezioni Rsu sono un momento fondamentale di democrazia perché' solo professionisti pubblici  motivati ed espressione della realtà lavorativa in cui operano potranno essere protagonisti del cambiamento grazie ad un costante confronto con le controparti pubbliche.  Al centro del dibattito anche la riorganizzazione della sanita marchigiana, il disegno di legge regionale sul trasferimento delle funzioni attualmente ricoperte dalle province, e complessivamente le tante modifiche organizzative in essere ad ogni livello troppo spesso calate dall'alto senza la dovuta partecipazione sindacale.  
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20/02/2015 Provincia di Macerata, i dipendenti non scherzano
I dipendenti della Provincia di Macerata si sono riuniti in assemblea generale, il giorno di carnevale, per dire alla Regione che con loro non si scherza ! L'iniziativa si è svolta dalle 9.00 alle 11.00 alla Sala Giovannetti del Palazzo degli Studi (Macerata, Piazza Cesare Battisti 4) Alla presenza delle Segreterie regionali della Cisl Marche e della Categoria della Funzione Pubblica, sono state  ripercorse le azioni del Governo e della Regione che hanno condotto alla pseudo riforma delle Province. Le quali oggi sono ridotte in fin di vita per il prelievo forzoso esercitato dal Governo sulle loro casse. Quando ben gestiti, come nel caso maceratese, questi Enti intermedi sono invece capaci di erogare alla cittadinanza servizi importanti (mercato del lavoro, tutela ambientale, scuole, strade e viabilità tanto per citarne alcuni) in modo efficiente e a costi minori rispetto alle altre Pubbliche Amministrazioni. Con il contributo della  Dott.ssa Silvia Spinaci del Dipartimento studi e ricerche della Cisl Marche, sono stati esaminati i contenuti - ancora lacunosi e temporalmente incerti - nonché il percorso di approvazione della legge regionale di riordino delle funzioni provinciali. Questo anche al fine di offrire spunti critici e contributi organizzativi, specie nell'ottica della conservazione del dato occupazionale, e di mantenere vigile l'attenzione delle istituzioni e della cittadinanza sull' evoluzione della normativa regionale. Non si escludono azioni di sensibilizzazione dei candidati alle elezioni regionali 2015, che avranno poi l' onere di porre in essere un provvedimento normativo responsabile e di decidere azioni ulteriori a difesa dei servizi, delle funzioni e dell'occupazione.
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19/02/2015 Appalti al massimo ribasso nel pesarese
Si è svolto mercoledì 18 febbraio  presso la Prefettura di Pesaro Urbino, su iniziativa del Prefetto, un incontro per esaminare la questione degli appalti al massimo ribasso che hanno raggiunto la percentuale media di ribassi che oscilla tra il 30 e il 40 %. Alla riunione operativa erano presenti il Direttore dell’ufficio del lavoro di Pesaro, l’ASUR, il comune di Pesaro, la Provincia di Pesaro Urbino, la Cna, l’Ance Pesaro, la scuola edile e la Cassa edile di Pesaro-Urbino e Paolo Ferri responsabile Filca Cisl di Pesaro Urbino. Per la Filca Cisl di Pesaro Urbino, unica organizzazione sindacale presente, l’incontro è stato soddisfacente sia per la tempestiva convocazione da parte della prefettura dopo le segnalazioni delle scorse settimane fatte dalla Cisl, sia perché è stato fatto il punto sull’azione di monitoraggio e controllo nei cantieri aggiudicati al massimo ribasso ( ne sono stati monitorati più di una quarantina) e si evidenziata la necessità di rafforzare e coordinare l’attività ispettiva coinvolgendo tutti gli organismi preposti . “La scelta dell’appalto al massimo ribasso – afferma Paolo Ferri - pregiudica la qualità stessa dell’opera, il rischio che l’opera rimanga incompiuta e il mancato pagamento delle retribuzioni e degli oneri presidenziali ed assicurativi degli operai”. E’ necessario contrastare questa piaga degli appalti al massimo ribasso adottando una politica di aggiudicazione degli appalti secondo l’offerta economica più vantaggiosa, e coinvolgendo tutti gli organismi di controllo, e se necessario anche le forze dell’Ordine, per la prevenzione dei fenomeni elusivi delle regole contrattuali e previdenziali e il mancato rispetto delle normative e il rispetto del capitolato di appalto. La Filca Cisl sta attuando una azione di contrasto e di presenza nei cantieri con appalti al massimo ribasso e una incisiva e pressante azione presso le istituzioni per evitare la politica dell’appalto al massimo ribasso e per denunciare presso gli organismi competenti le irregolarità contributive previdenziali e il mancato rispetto delle norme in termini di sicurezza.
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19/02/2015 Dissesto idrogeologico.Fai Cisl Marche: Pianificare gli interventi e valorizzare il Consorzio di Bonifica
Dopo gli  ultimi gravi eventi atmosferici-ambientali che hanno colpito ancora una volta le Marche, la Fai Cisl  ribadisce  l’importanza e la necessità  del  ruolo attivo degli agricoltori, delle  cooperative forestali e del Consorzio di Bonifica quale presidio sul territorio, oltre alla crescita della sensibilità e della informazione  per  la difesa e la manutenzione del suolo.  In particolare occorre   valorizzare le attività svolte dal Consorzio di Bonifica, che la legge regionale del giugno 2013  ha istituito quale Consorzio unico,   quale  strada da percorrere per meglio precisare il ruolo ed il significato della presenza dei Comuni negli organi di rappresentanza del Consorzio stesso. Per la  Fai Cisl  Marche occorre mettersi al servizio di un territorio che ha conosciuto drammaticamente l’esito del dissesto idrogeologico . Va superata, anche politicamente ,  la logica della riparazione del danno per  avviarsi speditamente verso soluzioni di prevenzione nel medio-lungo termine. Pianificare gli interventi  permetterebbe sicuramente un  minor dispendio di risorse pubbliche e nuove opportunità di lavoro stabile. Una efficace programmazione di manutenzione e di presidio del territorio  eviterebbe gli interventi straordinari di recupero molto spesso soggetti a criticità burocratiche, alti costi di intervento, appalti iniziati e mai conclusi per mancanza di fondi e lavoro precario legato  temporalmente all'intervento di recupero. Serve rivedere i piani regolatori delle città con il principio dello sviluppo zero dell'edificato ed accelerare la realizzazione delle opere di mitigazione del rischio di esondazione attraverso periodici confronti tra Regione-Comuni e Consorzio di Bonifica Unico. Sul versante delle mareggiate, dei porti da dragare e dell'erosione, che ormai interessa tutto il litorale marchigiano, la Fai Cisl Marche ha richiesto  al Presidente della Regione Marche  ed agli Assessori competenti, unitariamente alle associazioni datoriali della Pesca, l'attivazione di un Tavolo Regionale Permanente che miri a trovare le misure più adeguate per la risoluzione di queste gravi problematiche.
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18/02/2015 Crisi Revolution Spa, i sindacati denunciano la grave situazione
Le Segreterie Regionali di Filcams Cgil e Fisascat Cisl denunciano la gravissima situazione in cui versano i lavoratori della Revolution Spa, azienda anconetana leader nel commercio all’ingrosso di attrezzature ed arredamenti per supermercati attualmente interessata da una procedura di concordato preventivo. L’azienda, per fronteggiare la crisi di mercato, ha ricorso nei due anni agli ammortizzatori sociali quali il contratto di solidarietà e la Cassa Integrazione in deroga per i quali i lavoratori non hanno ancora percepito il sostegno al reddito previsto rimanendo quindi in assenza di ogni forma di retribuzione. Nonostante la rassicurazioni fornite dal Ministero del Lavoro che aveva previsto il pagamento a stretto giro dopo l’emanazione del decreto di approvazione, i lavoratori sono ancora in attesa di ricevere quanto dovuto. Le segreterie Regionali ritengono pertanto indispensabile l’immediato coinvolgimento della Regione Marche affinché siano convocate le parti ivi incluso il commissario giudiziale anche in ordine alla ricerca di soluzione atte alla liquidazione della quota di competenza della Regione relativa al contratto di solidarietà ormai risalente al 2013. Nonostante il diretto coinvolgimento del Consiglio regionale, interessato direttamente dai lavoratori tramite una apposita interrogazione del 17/12/2014, rimangono ancora irrisolte le questioni tecniche atte a risolvere almeno le questioni di competenza regionale. Le segreterie confidando anche in un diretto intervento della Regione sul Ministero al fine di velocizzare il pagamento del sostegno al reddito dovuto ai lavoratori per il lungo periodo di sospensione del rapporto di lavoro, proclamano lo stato di agitazione e si riservano di valutare in assemblea ulteriori azioni a sostegno della delicata vertenza. Ancona, 18/02/2015 Le Segreterie regionali di Filcams Cgil e Fisascat Cisl Marche
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17/02/2015 5 minuti Cisl 2015 02 13
http://youtu.be/_kXPvS0ePyYPiano Poste, nelle Marche annunciata la chiusura di 10 uffici postali e la riduzione d'orario in 23. I sindacati di categoria respingono al mittente il piano di riorganizzazione. Intervista a Dario Dominici, Segretario generale SLP Cisl Marche.Dal 1 gennaio 2015 in vigore il nuovo ISEE: cosa cambia per i cittadini. Intervista a Fabiola Tarabelli, coordinatrice regionale CAF Cisl Marche.Basta omertà sui veri precari. La storia di Antonella precaria dal 1996. Interviste a Antonella Landi, precaria iscritta Felsa Cisl e Sergio Piermattei, Segretario generale Felsa Cisl Marche.LAVORO, SVILUPPO, TUTELE E SERVIZI SETTIMANALE D’INFORMAZIONE A CURA DELLA CISL MARCHEèTV MARCHE canale 12 Venerdì 20.45-23.15 Sabato 20.00 Domenica 14.00RADIO CENTER MUSIC FM 99.100 Venerdì 18.45 - Sabato e Lunedì 9.45-12.45 - 18.45TV CENTRO MARCHE canale 10 Sabato 13.55 - Lunedì 20.00 - Mercoledì 13.55 a seguire dei TG delle 13.30 e delle 19.30
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16/02/2015 Ospedale Carlo Urbani, ancora molte le criticità
Il nuovo Ospedale Carlo Urbani di Jesi al centro del dibattito del consiglio direttivo della Federazione Pensionati Cisl di Jesi, svoltosi nei giorni scorsi. Nello specifico il sindacato dei pensionati della Cisl hanno posto l’attenzione sulla organizzazione dei reparti e la loro funzionalità; la carenza dei parcheggi; la insufficiente segnaletica interna ed esterna; la mancanza di servizi per gli utenti e per i familiari; la funzionalità del Centro Unico Prenotazioni (c.u.p.) e il suo collegamento con l’ufficio informazioni. Presenti all’incontro il direttore sanitario Virginia Fedele e la referente della direzione amministrativa ospedaliera Nicoletta Franconi, che hanno preso atto delle criticità indicate e dei suggerimenti forniti impegnandosi,per quanto di loro competenza a risolverle per migliorare e agevolare il rapporto utente- ospedale. I componenti del Direttivo hanno espresso soddisfazione per l’incontro che  ha permesso di avere una informazione  complessiva sulla sanità locale, utile in occasione dei confronti nei tavoli dell’area vasta e di quella distrettuale.
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16/02/2015 Indesit Whirlpool: confermare investimenti e siti produttivi
Oggi 16 febbraio, si sono riuniti a Fabriano la Fim Cisl Marche con le RSU Indesit Fim Cisl degli stabilimenti di Melano, Albacina, Comunanza e delle sedi impiegatizie di Ca' Maiano, Campo Sportivo e Sede Centrale ed in conference call con i colleghi di Whirpool Varese, in vista dell' incontro Ministeriale con Whirpool del 19 Febbraio.L'attuazione del piano industriale stà procedendo secondo le tempistiche fin qui previste, come da impegni presi nell'accordo con Indesit e continueremo a verificare con determinazione l'avanzamento del piano nei prossimi mesi.Rimangono le preoccupazioni per l'integrazione della nuova struttura impiegatizia, con forza affermiamo che gli ammortizzatori sociali conservativi concordati al Ministero siano gli unici strumenti da utilizzare in futuro.La Fim Cisl e le Rsu richiedono alle Istituzioni, sia regionali che nazionali, l'assoluto rispetto degli impegni presi a dicembre 2013 al Mise, essendo anche loro firmatari dell'intesa.La conferma degli investimenti ed il mantenimento dei siti produttivi marchigiani ed il loro rilancio industriale è il nostro obiettivo prioritario, per la salvaguardia dell'occupazione.Chiederemo con forza a Whirpool di iniziare un percorso condiviso per gettare le basi per costruire un nuovo piano industriale per il rilancio aziendale a partire dal 2017.Inoltre, va riattivato il tavolo di crisi del settore elettrodomestico al Ministero dello Sviluppo Economico, necessita urgentemente una vera volontà politica, per non rischiare ulteriori perdite di industrie del settore e di conseguenza perdita di posti di lavoro, non siamo più disponibili ad attendere ulteriore tempo.Fabriano, 16 febbraio 2015La RSU Fim CislFim-Cisl Marche Melano, Albacina, Comunanza, Ca' Maiano, Campo sportivo e Alle Sede centrale
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13/02/2015 Prorogata la scadenza del bando per i tirocini over 30
"Come sindacato confederale abbiamo chiesto e ottenuto che la Regione Marche prorogasse i tempi per la presentazione delle domande per l’Avviso pubblico inerente l’attivazione di tirocini per gli over 30; troppi infatti i ritardi nell’acquisizione della certificazione ISEE da parte delle persone interessate, a cause di problematiche non ancora risolte per l'elaborazione della documentazione da rilasciare" dichiara il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo. "Il rinvio al 9 marzo decretato dalla Regione è stato il male minore per consentire una pari opportunità di partecipazione all'Avviso ai tanti che si sarebbero trovati penalizzati a causa della complessità delle procedure legate al nuovo ISEE." "Come Cisl, insieme agli altri sindacati confederali, abbiamo chiesto anche di riprendere il confronto con la Regione per valutare quali altre misure di politica attiva del lavoro e di sostegno alle situazioni di maggiore difficoltà socio-economica possano esser realizzate con le risorse della nuova programmazione europea." Ancona 13 febbraio 2015
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13/02/2015 L’appello della Cisl: nessuno svenda la Saipem
Si continua a sorvegliare sulla vicenda Saipem, multinazionale italiana del settore energetico a rischio di vendita. Martedì 11 febbraio si è svolto presso la sede della Regione Marche l’incontro tra l’assessore al lavoro della Regione Marco Lucchetti e le oo.ss Cgil Cisl Uil e una rappresentanza della RSU aziendale. Era presente anche il sindaco di Fano Massimo seri accompagnato dal presidente del consiglio Comunali Minardi. La Cisl era rappresentata anche dal responsabile della Cisl di Fano Giovanni Giovanelli. La Rsu nel corso dell’incontro ha illustrato la situazione del Gruppo Saipem all’interno del gruppo Eni e le motivazioni della vendita della Siapem ad investitori stranieri. Il sito di Fano, eccellenza nella progettazione di condotte, occupa 1200 addetti più un notevole indotto di ditte fornitrici e rappresenta una eccellenza nella progettazione di condotte . SI è concordato di attivarsi immediatamente per la convocazione al Mise (Ministero per l’industria e lo sviluppo economico) di tutte le parti coinvolte in questa difficile vertenza. Dopo l’incontro nazionale delle categorie sindacali che seguono la vicenda Saipem, verrà richiesto l’immediato il coinvolgimento del Ministro per lo sviluppo economico assieme alle istituzioni regionali dove sono presenti i siti della Saipem ( Marche, Lombardia, Lazio, Calabria, Veneto, Sardegna) La Cisl di Fano esprime particolare preoccupazione per questa atipica vertenza in quanto si vuole smantellare una azienda tecnologicamente avanzata dall’alto know how in termini di progettazione , con un consistente e significativo portafoglio ordini acquisiti per i prossimi due anni, una elevata competenza professionale e tecnica degli addetti impiegati, e soprattutto la Saipem nel panorama internazionale è una punta di diamante nella progettazione di impianti per la raffinazione di oli minerali, nel loro trasporto e per tutte le fasi necessarie alla realizzazione delle opere progettate. “Il territorio fanese non può perdere questo sito produttivo,  - afferma Giovanni Giovanelli – basti immaginare le gravi ricadute occupazionali”. La Cisl di Fano seguirà con il massimo sforzo questa vertenza e si adopererà in raccordo con le istituzioni regionali e nazionali per la salvaguardia della Saipem e del sito di Fano. "Nessuno svenda la Sapiem – conclude Maria Grazia Santini della Femca Cisl - una delle poche eccellenze italiane e del nostro territorio”.
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11/02/2015 Trenitalia chiude il deposito di Fabriano. Fit Cisl Marche: riqualificare per salvare il lavoro
Chiusura del sito manutentivo Trenitalia di Fabriano entro la fine dell’anno, è quanto è stato comunicato recentemente dal Direttore del Trasporto Regionale Marche. Una chiusura causata dalla dismissione dei vecchi locomotori 668 e dell’arrivo dei nuovi treni ATR 220.  Per la Fit Cisl Marche è possibile una riqualificazione per scongiurare la chiusura definitiva. Proprio in questi giorni  la Fit Cisl Marche è venuta a conoscenza che  la società RFI sta elaborando un progetto per un sito di manutenzione per i mezzi d’opera e di servizio addetti al mantenimento - riparazione dei binari e della linea elettrica (carrelli, mezzi per il rincalzamento dei binari, scale semoventi, ecc…) da posizionarsi nel centro Italia. Secondo Roberto Ascani, segretario generale Fit Cisl Marche: «Il nuovo progetto di manutenzione di RFI  appare ideale per un impianto come quello di Fabriano che, da sempre e con professionalità adeguate, gestisce la manutenzione dei mezzi diesel. Sollecitiamo la  politica e le Istituzioni locali a farsi parte attiva per un confronto con RFI affinché vengano scelte le Marche per la realizzazione del nuovo sito di manutenzione  ciò consentirebbe di mantenere un importante impianto manutentivo nel nostro territorio - conclude Ascani - ma sopratutto sarebbe una  garanzia per i lavoratori ed un ulteriore prospettiva di sviluppo occupazionale nel fabrianese.»
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11/02/2015 Elezioni RSU Pubblico impiego: 3-4-5 Marzo scegli Fp Cisl per difendere il tuo lavoro
Il 3-4-5 marzo 2015 circa  40.000 dipendenti pubblici andranno al voto per il rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie. Per la Cisl, capillarmente presente nei luoghi di lavoro, circa 800 lavoratori candidati nelle Marche ( di cui il 60% circa donne) mentre altri 200 lavoratori  faranno parte delle commissioni elettorali o svolgeranno funzioni di scrutatore. Si vota, per scegliere i propri rappresentanti sindacali, in tutti gli enti, uffici comunali e ministeriali, nelle agenzie fiscali , negli enti pubblici non economici ( Inps, Inail, Aci , Croce Rossa ) e in tutte le Aree vaste sanitarie e aziende ospedaliere. Sin tratta di un vero e proprio "esercito cislino di lavoratori " che ha scelto la Cisl per mettersi  in gioco in prima persona e rappresentare i colleghi nei luoghi di lavoro Le elezioni RSU sono una prova di democrazia e radicamento sindacale . Mai come oggi i lavoratori pubblici chiedono al sindacato competenza e professionalità per accompagnarli in quel percorso di riforma della pubblica amministrazione troppo spesso solo annunciato ma mai ancora realizzato. Il  23 febbraio  il  Segretario Generale Nazionale Fp Giovanni Faverin, sarà ad Ancona per incontrare i lavoratori del pubblico impiego, candidati Cisl alle Rsu,  al Ridotto delle Muse.    
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10/02/2015 Cisl Scuola: elezioni RSU 3-4-5 Marzo perché scegliere Cisl conviene
Mercoledì 18 febbraio 2015 alle ore 15,30 Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola, incontrerà i canditati della Cisl Scuola Marche per il rinnovo delle RSU 2015, le  rappresentanze sindacali unitarie,  del 3-4-5 marzo . Nelle Marche oltre 26 mila, tra insegnati, personale ATA e amministrativo, in 245 istituti scolastici di ogni ordine e grado, andranno al voto per rinnovare i propri rappresentati sindacali. In  681 hanno scelto la Cisl per mettersi  in gioco in prima persona e rappresentare i colleghi nei luoghi di lavoro. https://www.youtube.com/embed/TXB8vGc1exc?rel=0&showinfo=0 Con  “Accendi le RSU”, lo slogan scelto dalla Cisl Scuola, Francesco Scrima sottolinea  l’impegno del sindacato e invita a  «reagire con fermezza al tentativo di “spegnere”, insieme a un contratto progressivamente svuotato di contenuti, la possibilità stessa di dare risposta, attraverso la contrattazione, alle giuste attese di chi costruisce la buona scuola ogni giorno, con la sua passione e la sua fatica. Ma è anche l’invito a mettere in luce il ruolo che le diverse professionalità operanti nella scuola svolgono. – continua Scrima – “Accendi le RSU “è l’invito a valorizzare strumenti importanti di partecipazione, che aiutano a mettere in chiaro i diritti e i doveri di ciascuno. Contrattare non alimenta tensioni e conflitti, ma è il modo migliore per risolverli e prevenirli: l’azione sindacale concorre al “buon governo” della scuola. – conclude - Le candidate e i candidati della Cisl, che ringraziamo di cuore per la loro disponibilità,  sono una risorsa preziosa per accrescere la qualità e l’efficacia delle relazioni sindacali in ogni scuola. Per farne davvero una scuola “buona”.» Il rinnovo del contratto, la “Buona Scuola”, il valore della partecipazione e l’impegno in prima persona plurale saranno al centro dell’incontro con il segretario generale nazionale della Cisl Scuola. Saranno presenti i segretari regionali della Cisl Scuola e il segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo.
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10/02/2015 Sanità, mobilità passiva in aumento. Talevi Fp Cisl : serve investire sul personale con apposite progettualità
I dati ufficiali sulla mobilità passiva, fonte Ministero Salute, confermano che il primo semestre 2014 (gennaio/giugno ) ha visto un aumento della mobilità passiva rispetto ai già preoccupanti dati 2013 .Su 72.187  ricoveri per acuti in regime ordinario complessivi, 8.139 pari all'11.6% del totale sono stati di pazienti provenienti da altre regioni e ben 10.283 pari al 14.2% del totale  sono stati i marchigiani che sono andati a curarsi in altre regioni. Tra questi circa la metà (5.563 ) in Emilia Romagna , 1196 in Lombardia e ben 891 in  Umbria. Il saldo negativo per la mobilità passiva è pertanto di ben 2144  unità. Nel 2013 ( gennaio /dicembre ) la percentuale di cittadini fuori regione venuti a curarsi nelle Marche risulta leggermente più bassa rispetto al primo semestre 2014 ( 11.2 % contro 11.6% 2014 ) ma molto più bassa quella di cittadini marchigiani andati a curarsi fuori regione ( 12% 2013 contro 14.2% primo semestre 2014 ). E' dunque probabile che a regime, visto che nel secondo semestre 2014 non vi sono stati interventi tesi a risolvere il problema, che il trend finale sia ancora peggiore rispetto al 2013 che aveva visto la nostra regione spendere 33 milioni di euro  in mobilità passiva.  Continua il trend positivo di cittadini abruzzesi e pugliesi  che vengono a curarsi nelle Marche ( rispettivamente 4.083 e 1.020 unità nel primo semestre 2014 in linea con i dati 2013 ) . Aumenta contestualmente il trend negativo  di mobilità passiva verso la  Lombardia , Emilia Romagna e anche l'Umbria. Pur non essendoci dati disaggregati è quasi  certo che dalle zone di confine ( pesarese per Emilia Romagna e zone montane della Regione verso l'Umbria ) vi sia un ulteriore incremento di marchigiani che si rivolgono verso strutture fuori regione.  Medesimo trend lo si riscontra per le attività per acuti in regime diurno ove aumenta dello 0.8% la mobilità attiva rispetto al 2013 ( 12.2% contro 11.4% ) ma molto maggiore è l'incremento della mobilità passiva di ben il 4.3% ( 16.1%  primo semestre 2014 contro l'11.8% 2013 )  Non positivi  i dati del primo semestre 2014 per quanto concerne l'attività di riabilitazione in regime ordinario ove la mobilità attiva passa   dal 21.6% del 2013  al 19.1% attuale, mentre la mobilità passiva passa dal 29% del 2013 al 32.3% del primo semestre 2014  Da questi dati, sia pur relativi a un semestre, emerge quanto da sempre sostenuto dalla Cisl, «La sanità marchigiana è con i conti a posto ma non solo attrae pochi cittadini da fuori regione ma soprattutto porta sempre di più i marchigiani a curarsi altrove con relativi costi per il bilancio regionale. - afferma Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche - Non si investe sul personale, non si fanno progetti per abbattere la mobilità passiva e le liste di attesa ad essa collegata e si continuano a pagare le altre regioni a causa del fenomeno del "pendolarismo sanitario" che non si vuole affrontare e risolvere .  Basterebbe investire sul personale dai tre ai cinque milioni l'anno per risparmiarne quattro volte l'anno. »                                                                            
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10/02/2015 Curare la cura, il focus group fa tappa nelle Marche
I pensionati Cisl delle Marche si interrogano sul tema del lavoro di cura.  Attraverso la modalità del focus group, venerdì 6 febbraio hanno organizzato un incontro al quale hanno partecipato dirigenti sindacali, funzionari della Regione Marche e dell'Asur, dirigenti di cooperative sociali, operatori dei servizi di assistenza agli anziani e dei Centri per l'impiego. L'obiettivo era riflettere, partendo ognuno dal proprio punto di vista, sul rapporto tra cura e lavoro. "Quest'incontro - sostiene la Coordinatrice donne della FNP nazionale Maria Trentin - si svolge nell'ambito del Progetto di ricerca - azione "Curare la cura", promosso dal Coordinamento donne della FNP Nazionale, che toccato anche altri temi, quali la cura e le istituzioni e la cura e la famiglia". "La particolarità del lavoro di cura - ha sostenuto il Dott. Luca Romano, Direttore del Progetto - è insito nell'importanza al suo interno delle relazioni e della sensibilità verso l’anziano“. I partecipanti al focus group hanno dibattuto su qual è la situazione nelle Marche, dove  il numero degli anziani non autosufficienti è in continua crescita. Aumentano anche i malati cronici e di conseguenza il personale impiegato nei servizi socio sanitari. Questo rende necessaria una riflessione sul rapporto tra domanda ed offerta nel lavoro di cura, sia domiciliare che prestato in residenze assistenziali. Come nel resto d’Italia, si sta verificando un  forte sviluppo della domiciliarità con la presenza di un numero elevato di assistenti familiari private. Al centro delle riflessioni le peculiarità del lavoro di cura: forte rischio di contrarre malattie a carico dell'apparato muscolo scheletrico o di sviluppare il burn out, importanza di una formazione adeguata del personale, necessità di integrare politiche sociali, sanitarie e politiche del lavoro. Secondo il Segretario dei pensionati Cisl Marche Dino Ottaviani "occorre  ricostruire un sistema che ripensi in maniera integrata, metta a sistema i vari soggetti che lavorano su questi temi e dia dignità al lavoro di cura. Uno dei rischi di chi fa assistenza domiciliare è la solitudine, per questo la Fnp Marche ha pensato a progetti volti alla socializzazione tra le persone attraverso volontari e rapporti di  buon vicinato  per evitare l’ isolamento". “Il rischio - conferma il Segretario regionale della Cisl Marche Sauro Rossi Rossi -  è  tornare a pensare che il lavoro di cura sia solamente femminile. Per questo serve responsabilizzare gli uomini anche attraverso incentivi specifici. Il lavoro di cura è stato riconosciuto solo quando in Italia sono arrivate le badanti.  "L’importante oggi - conclude Anna Trentin - è non scaricare questo compito solo sulle spalle delle donne. Il lavoro di cura quindi va quindi valorizzato e riconosciuto, ad esempio prevedendo contributi pensionistici o reddituali per evitare che chi presta la cura debba licenziarsi o ridurre l'orario di lavoro per stare vicino ai suoi cari".  
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06/02/2015 Porto di Fano, urgenti i lavori di drenaggio
Le due Categorie dei lavoratori del settore agroalimentare di Cisl e Cgil (rispettivamente Fai e FlaI) denunciano i gravi rischi per i lavoratori e per l’economia della città. "Siamo molto preoccupati per la situazione non più sostenibile. I lavoratori che noi rappresentiamo a causa delle difficoltà di manovra per ormeggiare i pescherecci nel porto rischiano di trovarsi in condizioni di estremo pericolo soprattutto in caso di maltempo". Queste preoccupazioni, una nostra delegazione, le ha già espresse al sindaco di Fano Massimo Seri nel corso di un recente incontro. Il sindaco si è detto disponibile ad affrontare questo problema con tutte le parti coinvolte. Noi chiediamo che i lavori di dragaggio del porto siano intrapresi urgentemente anche perché rischiano di saltare molti posti di lavoro con ricadute pesanti sull’economia della terza città delle Marche. Per questo sollecitiamo l’attivazione immediata di un tavolo regionale per accelerare il dragaggio e quindi permettere lo svolgimento in sicurezza delle attività lavorative collegate al porto.
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06/02/2015 Il personale delle Province va trasferito a Regione e Comuni
La ricollocazione dei dipendenti delle Province posti in sovrannumero dalle disposizioni della legge 190 del 2014 (legge di stabilità 2015) è un obbligo per le amministrazioni pubbliche. Da una lettura combinata di questa norma con le disposizioni contenute nell’art. 2 comma 13 della legge 135 del 2012 (spendig review), e stando a quanto previsto dalla Circolare n. 1/2005 del Ministero della Pubblica Amministrazione, si profila un meccanismo obbligatorio al quale le amministrazioni, sia comunali che regionali, non potranno sottrarsi. Abbiamo scritto a tutte le amministrazioni comunali maceratesi invitandole al rispetto della normativa ed evidenziando come dal suo mancato rispetto deriverà la nullità di eventuali nuove assunzioni di personale da parte degli stessi enti. La Cisl Funzione Pubblica sta lavorando a tutti i livelli per garantire che vengano mantenuti gli attuali livelli occupazionali ed evitare che dalla riforma delle Province derivi una perdita di posti di lavoro.  Allo stesso tempo restiamo in attesa che venga approvata la legge regionale di riordino delle Province, che probabilmente vedrà la luce a marzo prossimo. La proposta di legge presentata dalla Giunta marchigiana prevede che le funzioni “non fondamentali” verranno trasferite alla Regione, definendo anche le modalità per il trasferimento del personale collegato. Restano da chiarire alcune lacune temporali e finanziarie, sulle quali dovrà aprirsi a breve un confronto con i Sindacati. Nel frattempo prosegue la mobilitazione da parte dei Sindacati nazionali di Categoria nei confronti del Governo, che stiamo cercando di convincere a correre ai ripari per correggere le storture nate da una normativa complessa e disorganica. Per questo, insieme agli RSU della Cisl Funzione pubblica e alla Segreteria regionale parteciperemo il 25 febbraio all’assemblea nazionale delle Province che si terrà a Firenze. Il Responsabile Autonomie Locali di Macerata - Cisl Funzione Pubblica Marche  (Alessandro Moretti)
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06/02/2015 Piano Poste: nelle Marche 10 chiusure e 23 riduzioni d'orario
“Semplicemente irricevibile!” Unanime il commento dei sindacati di categoria sul piano di ottimizzazione della rete degli uffici postali illustrato dalla azienda alla delegazione sindacale nel corso dell’incontro del 4 febbraio scorso. Una riunione di pochi minuti. Il tempo necessario per comunicare la intenzione di chiudere 10 uffici e di ridurre l’orario di apertura di altri 23 uffici postali.  Nessuno spazio per il confronto; vaghe, assolutamente approssimate le risposte ai rappresentanti dei lavoratori da parte della azienda,  trincerata dietro le “opportunità” offerte dai decreti Scajola e dalla delibera dell’Agcom, di razionalizzare la rete degli uffici postali. Continuando su questa strada, in barba alla evidente funzione sociale e pubblica che caratterizza buona parte dei servizi offerti dal Gruppo Poste, il presidio del territorio sbandierato da Poste oggi presente nell’87% dei comuni con meno di 1000 abitanti è destinato a scendere vertiginosamente. Magari raggiungendo nei prossimi anni il livello di copertura del servizio bancario che oggi si attesta sul 23% dei comuni coperti. Sempre più le esigenze di bilancio sembrano essere l’unico riferimento destinato a dettare le regole anche per quanto riguarda il livello del servizio postale, anche se rimangono sconosciute le soglie minime di fatturato necessarie a garantire la apertura degli uffici nei territori commercialmente meno appetibili. Molte le contraddizioni di questa riorganizzazione rispetto alle promesse contenute nel Piano strategico presentato poche settimane fa agli stakeholders,  ed alle affermazioni dell’AD, Francesco Caio, secondo il quale “Poste 2020 dovrà essere azienda sociale e di mercato, più vicina ai Clienti e alle loro esigenze”. Il piano di interventi (razionalizzazioni e chiusure) invece penalizza e discrimina le comunità più piccole della regione.  Secondo i nostri osservatori, la cittadinanza chiede ben altro alle istituzioni. Cura e manutenzione del territorio non passano solo attraverso la politica regionale e unitaria; passano anche attraverso la accessibilità ai servizi pubblici, come quelli garantiti da Poste Italiane. Siamo decisamente contrari al piano, che qualora venisse attuato produrrebbe drastiche riduzioni del servizio in 28 comuni. Non è cosa da poco: circa  16.000 cittadini (oltre 6.000 famiglie) resterebbero senza ufficio postale;  mentre altri 22.000 cittadini (9,000 famiglie) dovranno accontentarsi delle poche giornate di apertura che Poste ancora per poco tempo, possiamo pensare, ha ritenuto di mantenere. Si tratta di interventi inutili anche sul fronte della organizzazione del lavoro. Insufficienti a risolvere i problemi e le criticità che pesano sulla organizzazione di Mercato Privati denunciati dalle segreterie regionali di categoria alla dirigenza locale. Confidiamo in un forte intervento da parte di istituzioni, amministratori locali, ANCI e UNCEM. E’ necessario unire tutte le forze, fare quadrato, affinché Poste riveda le proprie decisioni.Le Segreterie Regionali dei Postali di CGIL CISL UIL CISAL e CONFSAL IL PIANO DI POSTE ITALIANE NELLE MARCHE Lettera inviata a Poste Italiane Lettera inviata ai Sindaci
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06/02/2015 Industrie nel Piceno: dalla Maflow alla PFIZER arrivano segnali di tenuta
Leggera ripresa dell’attività produttiva con l’ anticipazione di nuovi investimenti, ma soprattutto per il 2015 il non utilizzo degli ammortizzatori sociali come invece era stato nel 2014, è stato comunicato, nei giorni scorsi, alle rappresentanze sindacali dalla Maflow s.p.a  società leader nel settore della componentistica automotive, di Ascoli Piceno. Segnali positivi arrivano anche dallo stabilimento di Ascoli della  Pfizer s.rl., una delle più grandi società del mondo operante nel settore della ricerca, della produzione e della commercializzazione di farmaci. Il 2015 sarà un anno di espansione, l’azienda ha riferito ai sindacati “investimenti pari a 7 mln di euro e nuove linee di produzione in avvio”. Un incremento di risorse e produzione frutto di una positiva contrattazione aziendale con accordi che hanno previsto l’inserimento di strumenti di flessibilità importanti, come ad esempio  la regolamentazione del lavoro straordinario del sabato. «Siamo molto soddisfatti per questi segnali positivi, soprattutto di questi tempi– afferma Marsilio Antonucci della FEMCA CISL - frutto anche di una responsabile azione sindacale condotta in questi anni in un territorio gravemente colpito dalla crisi. “
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05/02/2015 Sanita’, Welfare e Trasporti: Cgil, Cisl e Uil Marche sollecitano la Regione
Cgil, Cisl e Uil Marche hanno richiesto un incontro agli assessori regionali alla Sanità, Servizi sociali e trasporti per valutare le pesanti ricadute che i tagli previsti dalla legge di stabilità produrranno su tali settori. I sindacati sono particolarmente preoccupati per il mantenimento di servizi come quelli all’infanzia, ai non autosufficienti, agli studenti e al trasporto pubblico locale. Sulla sanità, inoltre, Cgil, Cisl e Uil chiedono di avere garanzie sul rispetto del protocollo sottoscritto con la Regione un anno fa, che prevedeva importanti interventi per la riduzione delle liste di attesa, la creazione delle Case della salute  e il rafforzamento dei servizi territoriali. Sul fronte socio-sanitario, i sindacati chiedono di risolvere in modo definitivo il problema relativo alle tariffe per strutture residenziali e semiresidenziali per anziani e disabili; se non si interviene in modo rapido su tali questioni, l’effetto sarà un incremento insostenibile dei costi per le famiglie. Cgil, Cisl e Uil Marche sollecitano pertanto la Regione ad aprire un confronto su questi tempi il prima possibile.
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03/02/2015 Il punto sulla Sanità marchigiana della Cisl Marche diretta èTv Marche
    BUONGIORNO MARCHE èTVMARCHE in diretta dall' OSPEDALE REGIONALE DI TORRETTE di Ancona  IL PUNTO SULLA SANITÀ' MARCHIGIANA Riforma sanitaria, le richieste alla nuova Regione, mobilità passiva, liste di attesa, INRCA, Salesi, Casa della Salute, e tanto altro. Linda Cittadini, intervista : Stefano Mastrovincenzo,segretario generale Cisl Marche, Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche, Laura Cesari, infermiera Salesi, Maurizio Giordani, autista 118, Patrizia De Paolis, Fnp Cisl Marche, Alessandro Mancinelli, Ast Ancona, Raffaele Miscio, Fp Cisl Marche.http://youtu.be/9heULPa0J-Q
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02/02/2015 Industria pesarese: continuano i segnali di crisi ma ci sono anche imprese che assumono
Aziende chiuse e situazioni di crisi, l’industria metalmeccanica pesarese continua a perdere pezzi e posti di lavoro. Questo è il dato che emerge dall’attivo della Fim Cisl Marche che si è svolto a Fano alla presenza di 40 delegati del territorio.Aziende storiche come il Cantiere Navale di Pesaro (50 dip. + 250 dip che lavoravano nell’indotto), la BVB del gruppo Marcegaglia di S. Lorenzo in Campo (100 dip), multinazionali come SWK nello stabilimento di Fano (80 dip), il brutto episodio di cronaca della King di Fano (45 dip) sono solo alcuni esempi di aziende che hanno avuto visibilità mediatica, ma anche tante piccole aziende artigiane hanno chiuso le serrande.Malgrado tutto questo, fortunatamente ci sono anche aziende che stanno assumendo, in modo quasi esclusivo con contratti di somministrazione, che se in alcuni casi è giustificabile per l’esigua visibilità degli ordini, in molte altre situazioni è spesso legata alla convenienza dei costi.Come Fim Cisl Marche riteniamo che la nostra azione sindacale continuerà ad avere come obiettivo primario l’occupazione impegnandoci a gestire, come fatto finora con responsabilità, le crisi per salvaguardare posti di lavoro, ma saremo altrettanto determinati a chiedere agli imprenditori, che ne hanno la possibilità, di trasformare i contratti precari in posti di lavoro a tempo indeterminato, visto anche le agevolazioni introdotte nella legge di stabilità.Vogliamo continuare la nostra battaglia perché ci sia una facilitazione nell’accesso al credito – afferma Mauro Masci Segretario della Fim Cisl Marche – considerando che se da un lato continuano gli strumenti della BCE per favorire il credito alle imprese e alle famiglie, dall’altro l’atteggiamento burocratico e il mancato finanziamento hanno causato non pochi problemi in aziende e persone del pesarese. Siamo sicuri che le affermazioni del Prefetto di Pesaro appena insediatosi possono essere un valido aiuto a migliorare questa problematicità.
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02/02/2015 5 Minuti Cisl: Mobilitazione Fai, Rischio chiusura Uffici Postali, Sciopero Bancari
La Fai Cisl non rinuncia ma rilancia. Mobilitazione nazionale per il rilancio del settore agro-alimentare, della pesca e della forestazione. Ad Ancona presidio dei lavoratori in Regione. Le interviste a Marco Menichelli, operaio del vivaio forestale di Pollenza ( MC) , Raffaele Formato,dipendente sistema allevatori ARA Marche e Silvano Giangiacomi Segretario generale Fai Cisl Marche. Poste Italiane, nelle Marche a rischio nuove chiusure per gli uffici postali minori, è quanto previsto dal piano industriale di Poste. Sindacati in allarme. Le interviste a Gabriele Lalli, coordinatore Ancona Slp Cisl Marche e Dario Dominici Segretario generale SLp Cisl Marche. Sciopero Bancari a tutela del rinnovo contrattuale e per una Banca al servizio del Paese. Le interviste a Andrea Giovannetti, rappresentante sindacale Fiba Cisl Monte Paschi di Siena e Gianni Gianuario, Segretario generale Fiba Cisl Marche. http://youtu.be/ZB2Dwu9wP3A
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30/01/2015 FAI CISL Presidio in Regione per il rilancio del settore agroalimentare e della pesca
Una rappresentanza di operai agricoli e forestali, lavoratori del settore pesca, del sistema allevatori e della bonifica, provenienti da tutte le Marche si sono ritrovati questa mattina in presidio davanti alla Regione Marche in occasione della mobilitazione nazionale indetta dalla Fai Cisl. Una delegazione di lavoratori e sindacalisti hanno incontrato gli  Assessori Regionali al Lavoro, alla Pesca e il servizio Agricoltura ai quali  sono state presentate le criticità del settore avanzando le seguenti richieste : Forestazione, Bonifica e Dissesto idrogeologico Sui temi del dissesto del territorio la Fai Cisl ha da molto tempo  sollecitato la definizione di un piano nazionale per la salvaguardia e la messa in sicurezza, garantendo in tal modo anche l’occupazione ed il presidio del territorio stesso. Per questo: Va definito un piano nazionale di forestazione per la messa in sicurezza del territorio. Vanno stabilizzati oltre 40 addetti dei vivai forestali della Regione Marche (dipendenti a tempo determinato dell’ASSAM) che da oltre 20 anni vedono il loro lavoro legato alla  precarietà delle risorse. La stabilizzazione sarebbe  a costo zero se si utilizzasse l’assunzione attraverso la normativa e l’inquadramento agricolo. Relativamente alla Bonifica dopo la legge regionale che ha definito l’unificazione in un unico Consorzio occorre continuare ad investire in tale direzione sostenendo, anche finanziariamente, le attività e le funzioni  ad esso assegnate per dare piena agibilità ai piani operativi e permettere una razionale salvaguardia e messa in sicurezza dell’intero fragile territorio marchigiano.  Va  comunque gestito meglio ed in modo partecipato, anche con i Consorzi di Bonifica,  la regimazione delle acque (controllo andamento flussi d’acqua)  e  allontanato il rischio del dissesto idrogeologico. Pesca Rilancio del settore Pesca che, grazie all’azione sindacale, ha visto il rifinanziamento per il 2015 - Legge di stabilità -  di 30 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga. Va definita una Cassa integrazione ordinaria strutturata ed il riconoscimento del lavoro usurante. A livello europeo è indispensabile prevedere un Piano operativo nazionale per l’utilizzo dei Fondi strutturali, il Feamp. Nelle Marche  scontiamo una crisi oramai divenuta endemica e sarà sempre più necessario condividere in maniera partecipativa, con le stesse Istituzioni locali, le azioni volte al sostegno della pesca marchigiana, fulcro determinante  una “crescita blu” anche nella nostra regione. Rete del Lavoro in agricoltura e Lavoro nero agricolo Nelle Marche l’utilizzo di decine di migliaia di voucher ha determinato l’impossibilità per centinaia di lavoratori (soprattutto giovani e studenti) di poter accedere ai sussidi di disoccupazione, malattia e maternità  perché tale tipologia di assunzione non ne prevedere il riconoscimento. Inoltre, sempre nella nostra regione si stanno diffondendo sistemi di utilizzo della manodopera agricola non ben definiti e da monitorare attentamente nella legalità e trasparenza pertanto : Basta con l’uso indiscriminato dei voucher, l’estensione dell’utilizzo dei voucher non crea buona occupazione, non è equa, non aumenta le tutele e non riduce il lavoro nero, come dimostra il settore agricolo. Vanno aumentati i controlli nelle aziende  che eludono la contribuzione. Va approvata in tempi brevi la Legge quadro sulla rete del lavoro in agricoltura Sistema allevatori  A rischio la sopravvivenza del Sistema allevatori  vista la drastica riduzione delle risorse assegnate. Un settore colpito da centinaia di licenziamenti e senza ammortizzatori sociali. I 24 lavoratori del sistema allevatori (ARA Marche) non percepiscono stipendi da 22 mesi, continuano a lavorare con professionalità nell’assistenza quotidiana agli allevatori e per l’intero settore zootecnico marchigiano.La Regione dia sostegno agli addetti del settore. L’ Assessorato regionale all’Agricoltura preveda le coperture finanziarie alle attività di controllo e assistenza tecnica svolte dai dipendenti della associazione regionale allevatori.  Industria alimentare Occorre un nuovo “Piano industriale Italia” capace di aumentare la produttività e gli incentivi per il lavoro. Un piano che rappresenti un cambiamento epocale per l’industria alimentare, che solleciti la volontà e la capacità dei gruppi e delle aziende alimentari di ‘fare sistema’ per la  valorizzazione del Made in Italy. Andranno quindi previste  nuove regole fiscali in grado di orientare e premiare in senso sostenibile le scelte dei consumatori e dei produttori.  Nelle Marche, negli ultimi anni, è scomparso tutto il “distretto del freddo” dell’area San Benedetto – Porto D’Ascoli  e diverse aziende agroalimentari leader hanno chiuso battenti nel maceratese ed anconetano, con la relativa  perdita di centinaia di posti di lavoro.   Settore saccarifero A partire dal 2017 verrà meno il regime delle quote pertanto va rilanciato il settore della filiera bieticolo-saccarifera. Settore strategico per evitare pesanti ricadute sul piano occupazionale, per i lavoratori ancora attivi nei quattro zuccherifici italiani rimasti, e per tutto l’indotto. Oltre alla problematica legata alle riconversioni degli ex zuccherifici, per i quali non è più rinviabile, da parte dei ministeri competenti - Mipaaf e Mise - una precisa assunzione di responsabilità per portare a compimento i piani di riconversione previsti dalla Legge 81 del 2006. Nelle Marche persi centinaia e centinaia di posti di lavoro con la chiusura dei due zuccherifici (Jesi e Fermo) e nonostante gli accordi  nulla di fatto sul versante  riconversioni.  
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30/01/2015 30 Gennaio Bancari in Sciopero. Fiba Cisl Marche: i motivi per aderire
Sciopero nazionale dei bancari ABI per l’intera giornata di venerdì 30 gennaio e quattro grandi manifestazioni di lavoratrici e lavoratori a Milano, Ravenna, Roma e Palermo. Rinnovo del CCNL e rifiuto della decisione unilaterale di ABI di dare disdetta e successiva disapplicazione dei contratti collettivi di lavoro dal 1 aprile 2015, tra le  principali ragioni al centro della protesta. La  FIBA CISL MARCHE scrive agli iscritti: Caro collega Bancario, ecco cosa perdi se il 30 gennaio 2015 non Scioperi. Dal 1 aprile 2015 se non ci sarà  più il CCNL potrebbero essere cancellate le seguenti previsioni NORMATIVE ed ECONOMICHE: Orario di lavoro più favorevole, 37,5 ore settimanali, rispetto alle 40 settimanali previste dalla Legge, nonché la riduzione prevista da banca ad ore Cancellazione salvaguardie previste contro i trasferimenti selvaggi Cancellazione tutela legale in caso di provvedimenti giudiziari legati all'attività  lavorativa Cancellazione computo migliorativo ferie ex festività  (applicazione prevista dalla legge 20 giorni anziché 22/25/26 giorni annui) Nessun obbligo di formazione retribuita in orario di lavoro Minor periodo di comporto (ovvero la conservazione del posto di lavoro in caso di malattia e infortuni) Perdita delle indennità  varie (mansioni cassa, turni ecc.) Integrazione salariale nei periodi di maternità  obbligatoria (indennità  prevista dall’ INPS 80%) Rimborsi e diarie per missioni e trasferte La corresponsione del buono pasto Futuri scatti di anzianità  e avanzamenti di carriera Provvidenze per studio ai lavoratori e ai figli studenti  E nel caso in cui le aziende facessero seguire alla disapplicazione del contratto nazionale anche la disdetta e la disapplicazione dei contratti e accordi  integrativi aziendali, si potrebbe perdere anche: Salario di produttività  VAP Tutele e contribuzioni aziendali in tema di assistenza e previdenza Coperture assicurative varie Normativa a tutela dei Part Time (concessione, mobilità  ecc.) Permessi personali a favore di una migliore qualità  della vita personale e familiare (visite mediche, studio, premi di fedeltà ) Per tutte queste ragioni la Fiba Cisl Marche invita  i lavoratori delle banche marchigiane ad aderire allo sciopero  e a partecipare alla  manifestazione nazionale a  Ravenna.  
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29/01/2015 Sciopero intelligente trasporto pubblico, raccolta firme a Recanati
Prosegue la campagna di  raccolta firme,  promossa dalla Fit Cisl, per presentare una legge di iniziativa popolare che cambi le regole dello sciopero nei servizi pubblici essenziali in particolare nel trasporto pubblico. Sabato  30 gennaio dalle ore 9,00 alle ore 12,30 al mercato di Recanati sarà possibile firmare per dire basta  a forme di sciopero che creano solo disagi ai cittadini e rabbia nei lavoratori, che il più delle volte sono costretti a scioperare per tentare di vedere rispettati i propri diritti, perdendo parte dello stipendio per le giornate di sciopero effettuato, senza risolvere alcunché. Colpiti anche i sindacati che, proclamando uno sciopero, tentano semplicemente  di far rispettare alle aziende gli impegni sottoscritti nel contratti collettivi di lavoro, sono considerati gli unici responsabili politici di tutto quello che accade.  Per assurdo chi beneficia dello sciopero così come oggi è regolato sono  le aziende che in caso di sciopero non usano i propri mezzi, non consumano benzina, non usano elettricità, non pagano i lavoratori ma ricevono comunque i soldi pubblici per un servizio che per loro responsabilità non forniscono. Per questo la Fit Cisl, già da alcuni mesi, ha avviato una raccolta firme in tutta Italia per  poter presentare direttamente in Parlamento, con una legge di iniziativa popolare come previsto dalla Costituzione,  una proposta che cambi le regole contenute nella legge n. 146 del 12 giugno 1990 che regola oggi lo sciopero nei servizi pubblici essenziali. I punti della proposta Fit Cisl: Riequilibraregli effetti prodotti dallo sciopero sui lavoratori e sugli utenti, rispetto a quelli prodotti sulle aziende che operano in regime di sovvenzione pubblica :in caso di sciopero nazionale di durata superiore alle 24 ore effettuato a sostegno del rinnovo del CCNL, le aziende che ricevono soldi pubblici per oltre il 50 % del fatturato saranno costrette a versare una quota parte di tali soldi nei fondi di solidarietà bilaterale della categoria. Indennizzare,seppur parzialmente, gli utenti per i disagi subiti in caso di sciopero: consentendo agli utenti di accedere gratuitamente al servizio durante le fasce così dette "garantite". Ridurreconsiderevolmente il numero di scioperi effettuati: rispettando i diritti dei lavoratori e responsabilizzando le aziende anche sotto il profilo economico.  
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29/01/2015 Positivo l'incontro al Mise su Accordo di programma ex A.Merloni
Oggi  a Roma incontro al Ministero dello Sviluppo Economico sull'Accordo di programma ex A.Merloni per la ripresa e la reindustrializzazione delle aree umbro- marchigiane colpite dalla crisi. All'incontro, fortemente richiesto dai sindacati confederali e di categoria,  erano presenti i rappresentanti delle Regioni Marche e Umbria, i Sindaci dei Comuni delle aree colpite e le delegazioni sindacali di categoria e confederali. Presenti anche  il segretario nazionale Cisl, Giuseppe Farina  e   il segretario generale  Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo  che all'uscita  dell'incontro con il Vice Ministro De Vincenti ha dichiarato: « Un incontro che ha portato passi positivi nella direzione da noi auspicata.  Ridefinire  ed estendere i criteri di accesso  ai finanziamenti previsti dalla legge 181 e prorogare l'Accordo di programma per l'area umbro-marchigiana  di ulteriori  due anni mantenendo l'impegno dei 35 milioni già  assegnati per iniziative di reindustrializzazione e nuova occupazione, sono gli impegni assunti oggi.  Ora bisogna  fare  presto, gli impegni  devono diventare  atti concreti  entro febbraio. - sottolinea Mastrovincenzo -  Così  sempre  entro il mese di febbraio  auspichiamo arrivi la convocazione  di un nuovo incontro al Ministero per risolvere  la vicenda J&P, vertenza che De Vincenti ha assicurato essere tra quelle prioritarie seguite dal Governo.»
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29/01/2015 Una nuova stagione per la contrattazione sociale
Linee guida per una nuova stagione della contrattazione territoriale e sociale nelle Marche - gennaio 2015 La crisi economica ed occupazionale che, da anni, sta duramente coinvolgendo anche la nostra regione, non accenna ad allentarsi. Il 2015 sarà un altro anno particolarmente difficile e, per il sindacato, continuerà ad essere centrale l'impegno per sostenere l'occupazione e per contenere le ricadute sociali della crisi sui lavoratori e sui pensionati, favorendo al contempo la trasformazione del nostro tessuto sociale e produttivo in grado di interpretare le nuove sfide e garantire una stagione di rinnovata coesione sociale. In quest'ottica, la contrattazione confederale, territoriale e sociale, rappresenta uno strumento importante per attivare e orientare le politiche locali a tutti i livelli e richiede uno sforzo sinergico convinto di tutte le strutture sindacali, anche di categoria. Vi sono, naturalmente, alcuni elementi di contesto di cui dobbiamo necessariamente tener conto. • Innanzitutto gli aspetti economici e sociali, in particolare il peso che continueranno ad avere le problematiche dello sviluppo, dell'occupazione e dei redditi, in una regione come le Marche, in cui, purtroppo, non si scorgono i segnali di ripresa, pur timidi, ravvisabili in altre aree del Paese. Questo presuppone la capacità di orientare le politiche locali su misure che intercettino queste emergenze e, dal momento che le pressoché uniche risorse pubbliche disponibili per sostenere il lavoro e l'economia derivano dai Fondi Comunitari, diventa fondamentale agire sugli stessi garantendo selettività e integrazione nel loro impiego, celerità dei tempi di attivazione, metodo partecipativo nella gestione; • I ripetuti tagli ai trasferimenti alle Regioni ed agli enti locali, da ultimo con la legge di stabilità 2015, rendono necessario uno sforzo comune per modificare una politica che sta mettendo in discussione il ruolo delle autonomie locali e, soprattutto, la possibilità, per loro, di garantire servizi fondamentali per le popolazioni. In ogni caso, in un contesto di risorse limitate e decrescenti, a fronte di un bisogno di servizi e tutele che invece tende a crescere, è necessario mettere in campo politiche basate sull’equità, sulla redistribuzione, sul contrasto agli sprechi, su una maggiore efficienza dei servizi e dell’amministrazione. • Un altro aspetto riguarda la ridefinizione degli assetti istituzionali in corso, in particolare con l'incerta evoluzione della vicenda delle Province, l'obbligo della gestione associata dei servizi e delle funzioni nei piccoli comuni, la proposta della Giunta regionale che individua gli ambiti ottimali per la gestione associata e la legge regionale sulle Unioni dei comuni Montani, nonché la legge regionale sul welfare e i relativi assetti degli ambiti sociali. I pesanti tagli previsti dalla legge di stabilità stanno determinando la compressione delle risorse regionali e locali, in particolare per i capitoli di spesa inerenti il sociale e tutte le attività non finanziabili attraverso i fondi strutturali. La stessa legge di stabilità contiene norme relative allo società partecipate che, se non gestite all'interno di precise scelte politiche coordinate, rischiano di portare ad una situazione ingovernabile nella gestione di molti servizi e preoccupante nel rapporto pubblico/privato; • Infine, da tempo e da più parti, è in atto un attacco al sindacato e alla sua funzione di rappresentanza generale e confederale. Si vuole negare la sua titolarità negoziale su temi che incidono sul mondo del lavoro, come le politiche di sviluppo, fiscali, previdenziali ed anche sulle norme del lavoro in senso stretto. Vi è il rischio che questo atteggiamento prenda piede anche localmente, considerando che, da tempo, il livello e la qualità della partecipazione, anche nella nostra regione, non è certo da considerarsi soddisfacente, pur essendo le Marche una realtà dove le esperienze di negoziazione territoriale sono state diffuse. Il rilancio della contrattazione sociale e territoriale è quindi anche funzionale a riaffermare il nostro ruolo, di sindacato confederale che, sulla base della sua rappresentanza reale, ha l'ambizione di contribuire con la sua azione non solo a difendere gli interessi specifici della sua rappresentanza, ma di essere un soggetto fondamentale per lo sviluppo e l’evoluzione delle nostre comunità. In questo contesto economico, istituzionale e sociale le confederazioni sindacali devono quindi assumere la contrattazione territoriale e sociale come uno strumento prioritario, raccordandola sempre di più a quella aziendale e di settore e agli interventi generati dalla bilateralità. Partendo dall'esperienza fino a qui condotta, e considerando la rilevanza dei problemi che abbiamo da affrontare, è necessario porsi l'obiettivo di estendere e qualificare la contrattazione, introducendo anche elementi di novità che attengano ai temi da affrontare, agli interlocutori ed al percorso da seguire. In particolare: • il confronto dovrà tenere assieme le problematiche riguardanti i bilanci preventivi, le politiche di welfare, le politiche tributarie e tariffarie, le questioni del lavoro, dello sviluppo locale e territoriale, in forma integrata. • Pertanto è necessario individuare una pluralità di interlocutori, istituzionali e socio-economici, e relative sedi negoziali, in rapporto alle diverse questioni affrontate (Regione,Comuni singoli o associati, Ambiti territoriali sociali, Province, Associazioni imprese, Banche, Università, Centri tecnologici e di ricerca, Camere di Commercio, Aziende e Aree vaste sanitarie, ATO, società che gestiscono servizi di pubblica utilità, Terzo settore, Scuole, Fondazioni, Volontariato). • Le piattaforme, o i documenti, che proporremo ai nostri interlocutori, a partire da quelli inviati ai Comuni singoli o associati, dovranno essere il più possibile specifici rispetto alle diverse situazioni, precisando obbiettivi, azioni attese e beneficiari. Dovranno essere in grado cioè di raccogliere gli elementi propri di ogni diversa realtà, basati sulla raccolta di precise istanze e su bisogni direttamente rilevati. Il percorso di predisposizione delle piattaforme dovrà vedere il coinvolgimento di tutte le strutture del sindacato, dei delegati, dei lavoratori e dei pensionati, attraverso attivi territoriali, assemblee nei luoghi di lavoro, assemblee nei territori per coinvolgere lavoratori delle piccole imprese, pensionati, disoccupati, precari, studenti. Importante dovrà essere l’impegno per individuare reti di partenariato volte ad ampliare la portata ed aumentare l’efficacia delle azioni. • L'attività negoziale deve essere sostenuta dal coinvolgimento dei lavoratori e, se necessario, anche da specifiche iniziative dirette (comunicati stampa, volantinaggi, presidi). • L'esito della contrattazione deve essere ugualmente oggetto di informazione e verifica con i lavoratori ed i pensionati. Il confronto territoriale si dovrà sviluppare in stretto rapporto con quello che si realizza a livello regionale sulle seguenti principali tematiche: Politiche del lavoro e dello sviluppo Fermo restando l'obiettivo di dare continuità ed estendere l'esperienza dei fondi anti-crisi, in particolare per sostenere i lavoratori e le famiglie sul piano del reddito ed dell'accesso ai servizi, è necessario avviare ulteriori azioni che, attraverso un rapporto più stretto fra i servizi sociali dei Comuni, gli Ambiti Sociali ed i Centri per l'Impiego, l’orientamento e la formazione, favoriscano l'inserimento o il reinserimento lavorativo, integrando maggiormente le politiche sociali con quelle del lavoro. Particolare attenzione va dedicata anche a progetti sperimentali che presentino elementi interessanti ed innovativi per il sostegno alle famiglie e alle persone indigenti in un’ottica di condivisione e co-progettazione tra istituzioni, associazioni, terzo settore, imprenditoria, volontariato. Per quanto concerne le politiche territoriali e per lo sviluppo, essendo nella fase di avvio la gestione della programmazione comunitaria 2014-2020, ed avendo la Regione approvato i POR e, ad integrazione dell’attività che dovrà svolgere la Cabina di regia istituita presso la Regione, è importante favorire anche localmente un coordinamento delle azioni che si possono attivare, in particolare nella gestione degli Interventi territoriali integrati, e comunque in tutte le azioni di sistema che possono essere promosse e/o gestite attraverso la partecipazione di più soggetti, pubblici e privati. A questo riguardo è opportuno individuare appositi momenti di confronto locale, coinvolgendo i soggetti, istituzionali, economici e sociali, in particolare finalizzati a far emergere progetti di qualità. Le misure sulle quali è opportuno concentrare l'attenzione nella prima fase di gestione dovranno essere quelle con un maggior impatto occupazionale ed anticongiunturale. Per sostenere il rilancio economico territoriale riteniamo importante promuovere Patti locali per lo sviluppo basati su: • incentivazioni di reti di imprese • individuazione di aree per imprese ad alta innovazione; • sviluppo di housing sociale; • verifica della possibilità di infrastrutture nuove o del potenziamento di quelle esistenti; • rafforzamento delle infrastrutture immateriali, telematiche ed informatiche; • creazione di un servizio che svolgano ruolo di facilitatore dei processi, nonché di accesso alle informazioni, alle Banche dati, rivolto agli attori economici, anche in sinergia con altri enti; • attenzione ai processi/percorsi formativi atti ad aumentare l’occupabilità dei lavoratori e la competitività delle imprese. • incentivazione del coworking volto non solo alla condivisione di spazi comuni e di spese, ma anche in grado di incentivare integrazione di professionalità e di coprogettazione soprattutto giovanili. Politiche Territoriali e Ambientali A seguito dei disastri ambientali registrati in varie parti della Regione Marche, è importante avviare ed incentivare a vari livelli un maggior controllo del territorio in termini di sicurezza e di politica ambientale. Ciò potrebbe favorire nuove sinergie e sviluppo lavorativo.Si potrebbero realizzare progetti strategici in grado di mobilitare risorse pubbliche e private verso: controllo del territorio, dei percorsi fluviali, sviluppo della mobilità sostenibile, l’efficienza energetica, l’edilizia sostenibile. Politiche sociali e della salute Considerando la crescita del disagio sociale ed economico e l'aumento della domanda di assistenza, nel confronto sui bilanci con gli EE.LL. si deve puntare a garantire il livello delle risorse e dei servizi attualmente erogati per il welfare. Fondamentale rimane la salvaguardia e la qualificazione dei servizi per la non autosufficienza e la disabilità (Sad, Sed, strutture residenziali e semiresidenziali), dei trasporti e della ristorazione scolastica e il potenziamento dei servizi educativi e per la prima infanzia (nell’ambito di un’azione più complessiva orientata a promuovere le pari opportunità e la conciliazione dei tempi) E' necessario inoltre aprire un confronto che coinvolga anche le Fondazioni bancarie le cui risorse vadano orientate prioritariamente al sociale, con una progettualità che sia integrata con quella degli altri soggetti territoriali. I tavoli sindacali istituiti a livello di area vasta e di distretto sanitario dal Protocollo regionale del 18.2.2014 devono avviarsi compiutamente e portare all'implementazione ed al monitoraggio di tutte le azioni previste nel Protocollo stesso (pianificazione, reti, mobilità passiva e liste d'attesa, occupazione, integrazione socio-sanitaria, servizi territoriali), cercando di superare le difficoltà sino ad ora riscontrate, sia a livello regionale che locale, aggravate dalle misure previste dalla legge di stabilità e dal conseguente bilancio preventivo della Regione Marche. Urgente è arrivare alla definizione di modalità di gestione che permettano una reale integrazione fra Distretti socio-sanitari ed Ats, dal momento che in una parte della regione non esiste la coincidenza fra le due dimensioni territoriali. Valorizzazione del volontariato Si ritiene importante sostenere e valorizzare l’attività delle associazioni di volontariato, a maggior ragione in questo momento di difficoltà nel quale è prioritario rinsaldare le reti solidaristiche. In particolare, per quanto concerne l’associazionismo rivolto agli anziani, vanno estese le attività che valorizzino il servizio di vicinato (compagnia, telefono amico, reti di quartiere), l’ausilio nel trasporto e nell’adempimento di impegni quotidiani (spesa, farmaci, prenotazione visite, ecc), espletamento di attività complementari all’erogazione di servizi pubblici (aiuto nei servizi culturali, sanitari, ambientali, di sicurezza stradale ecc) Le associazioni di volontariato possono inoltre gestire attività ricreative e tempo libero (centri sociali, vacanze e visite guidate, ecc). Con molte Amministrazioni comunali e/o Ambiti sociali questi progetti sono già stati definiti ed attuati: è necessario estendere e rafforzare queste esperienze. Politiche abitative L’intera politica abitativa va rilanciata in un’ottica di rivisitazione complessiva delle politica urbanistica dei vari territori e di sviluppo di nuove forme di welfare, di opportunità di lavoro e di benessere sociale e familiare, operando in stretto raccordo con i sindacati degli inquilini. Prioritario risulta essere l’intervento di sostegno verso i soggetti interessati da sfratti per morosità incolpevole e verso i giovani. Per i primi, anche attraverso la copertura delle spese relative al canone, alle utenze e le esenzioni/riduzioni tariffarie; per i secondi ipotizzando una serie di misure volte a favorire l’accesso al bene casa, in proprietà o in locazione.Nel campo delle azioni tese a calmierare il mercato delle locazioni, è importante continuare a promuovere la diffusione dei canoni concordati e spingere ad intraprendere la via della revisione delle rendite catastali. Per fronteggiare casi di emergenze e fragilità sociali è possibile sperimentare progetti di cohousing sociale e di condomini solidali. Nel quadro di iniziative di sviluppo e riqualificazione dell’edilizia popolare una particolare attenzione va data anche alla verifica di un utilizzo appropriato del patrimonio immobiliare pubblico. Politiche giovanili In un contesto di grande vulnerabilità e di crescente inoccupazione e disoccupazione giovanile che si aggira, nelle Marche, attorno al 40%, è opportuno valorizzare anche le politiche giovanili, studiando percorsi di orientamento insieme alle istituzioni e di agevolazione di iniziative economiche, commerciali e professionali; agevolare la diffusione di luoghi di aggregazione, di produzione culturale e musicale, politiche che avvicinino i giovani al mondo del lavoro, politiche di contrasto del disagio giovanile e di lotta alle dipendenze. Interventi specifici sono necessari a favore degli studenti universitari, in particolare nelle città dove si svolge l’attività didattica o dove risiedono gli studenti fuori sede (card acquisti, agevolazioni per librerie, teatro, cinema…). Politiche per l’integrazione La crisi e le recenti vicende internazionali stanno riproponendo in forme diverse anche il problema dell’immigrazione rispetto al quale sempre maggiore deve essere l’impegno per favorire l’integrazione e il dialogo. In questo senso un ruolo importante lo assolvono le scuole che promuovono e sostengono iniziative e progetti per una nuova socialità ed una coesione. Tali esperienze devono essere rafforzate attraverso il coinvolgimento delle istituzioni, della associazioni , del volontariato e del terzo settore, delle forze dell’ordine. Politiche tariffarie ed Isee Considerando le condizioni dei redditi delle famiglie, mediamente ridotti in questi anni, in particolare per i lavoratori dipendenti ed i pensionati, molti dei quali vanno verso le soglie della povertà, e tenendo anche conto della situazione deflattiva, è necessario garantire l'invarianza della media delle tariffe. L’obiettivo di garantire il gettito necessario per rispondere alla crescita della domanda senza incidere sui redditi più bassi, e al contempo favorire una redistribuzione del carico tariffario, può essere realizzato attraverso l’introduzione o un miglior utilizzo dell’indicatore Isee, possibilmente in forma lineare e omogeneo a livello di Ambito sociale, tenendo conto delle rilevanti novità legislative in materia. L’introduzione del nuovo Isee dal 1 gennaio 2015 rende necessario la gestione della transizione da uno strumento all’altro ed una rivisitazione dei regolamenti e delle delibere che stabiliscono le soglie di accesso alle prestazioni e che determinano l’entità delle compartecipazioni alla spesa degli utenti. Inoltre, al fine di sostenere i redditi di coloro che il sindacato rappresenta, è opportuno prevedere rette e tariffe agevolate per le categorie più fragili e vulnerabili, sia per servizi educativi, sociali, assistenziali a domanda, sia per i rifiuti, sia per il servizio idrico, da concordare, rispettivamente, a livello comunale e di Ato, attraverso la rinegoziazione dei regolamenti, individuando il livello di compartecipazione al pagamento dei servizi da parte degli utenti, le soglie di esenzione e/o riduzione delle rette e tariffe, ricorrendo, anche in questi casi, all’Isee. Politiche fiscali e tributarie La recente introduzione della IUC ha confermato problemi e iniquità che il sindacato aveva evidenziato e conferma l’esigenza di una complessiva riforma fiscale, compresa quella locale. Riconfermiamo, comunque, l'obiettivo di introdurre nei regolamenti comunali riguardanti la Iuc e l'addizionale Irpef, tutti quegli elementi che possano garantire una maggiore progressività ed equità dell'imposizione (progressività per scaglioni Irpef, soglie di esenzione e detrazioni, utilizzo dell'Isee) Sull’Imposta di soggiorno e su quella di scopo, occorre verificare le risorse in bilancio e a quali interventi sono destinate. Altro tema da ribadire e rafforzare è quello della lotta all’evasione fiscale anche estendendo le convenzioni con l’Agenzia delle entrate ed esercitare le attribuzioni previste dalla norma a livello sovra comunale. Potenziare gli organici dedicati a questa attività, anche attraverso percorsi di riqualificazione del personale. Le risorse recuperate da questa attività dovranno essere destinate al sostegno alle politiche sociali ed alle misure anticrisi. Riassetto istituzionale, gestione associata, riorganizzazione amministrativa e valorizzazione del personale L'incerta e contraddittoria vicenda che attiene la riforma delle Province, ed in particolare la redistribuzione delle funzioni e del personale, il difficile processo di trasformazione delle Comunità Montane in Unioni dei Comuni Montani, la proposta di deliberazione del consiglio regionale in materia di riordino territoriale e di “dimensioni territoriali ottimali ed omogenee”, le norme nazionali sulla gestione associata dei servizi e delle funzioni nei piccoli Comuni, determinano un quadro complesso e caotico nel quale e necessario muoversi cercando di avere ben chiara una visione d'insieme. Nel ribadire la nostra condivisione rispetto ad un dimensionamento ottimale che coincida, sostanzialmente, con gli attuali ambiti territoriali sociali, è necessario muoversi nelle singole realtà con tutti gli interlocutori per accelerare e favorire questo processo di aggregazione, anche promuovendo specifiche iniziative, perchè il tema della gestione associata dei servizi e delle funzioni continua ad avere una importanza strategica, per qualificare l’attività pubblica, estendere i servizi e recuperare e valorizzare risorse da reinvestire nei nuovi e crescenti bisogni. In questo contesto, si auspicano ulteriori esperienze di fusione fra Comuni, laddove la dimensione demografiche e le caratteristiche sociali e territoriali lo permettano e puntuali verifiche sui processi di aggregazione delle funzioni fondamentali avviati sulla base delle norme vigenti. A tale fine si ribadisce l’importanza che la normativa regionale sostenga con più incisività, anche finanziariamente, queste aggregazioni, ad iniziare dalle politiche sociali le cui risorse dovrebbero essere destinate prioritariamente ai servizi gestiti dagli Ambiti territoriali sociali. Servizi pubblici locali Fondamentale rimane altresì l’impegno a promuovere i processi di aggregazione, almeno a livello provinciale, nella gestione dei servizi pubblici locali a rete (con particolare riguardo a trasporti, servizio idrico e rifiuti), come già indicato nel documento sindacale unitario approvato il 29 giugno 2012. E’ necessaria un’azione articolata di concertazione con i Comuni, le Province, gli organi di governo degli ATO e le aziende operanti nel settore per mantenere aperto il confronto sulle prospettive di aggregazione, sui piani industriali e di investimento necessari per garantire la qualità dei servizi, sui bandi di gara per gli affidamenti e sui contratti di servizio. Esternalizzazioni, appalti, legalità. Altro aspetto sul quale dobbiamo porre attenzione sono i processi di contenimento delle esternalizzazioni dei servizi e delle delle consulenze esterne, soprattutto attraverso l’efficientamento della rete territoriale dei servizi e della politica di valorizzazione del personale nella pubblica amministrazione. La gestione dei servizi di pubblica utilità ed alla persona deve comunque vedere nel pubblico il ruolo di programmazione, determinazione delle condizioni qualitative e d’accesso, e gestionale, prevedendo nel rapporto con il privato, in particolare con il privato sociale, precise condizioni qualitative e di trasparenza, ad iniziare dal vincolo del rispetto delle normative e della contrattazione sul lavoro e sulla sicurezza. Per quanto concerne la gestione degli appalti, inoltre, va privilegiata la procedura dell'offerta economicamente più vantaggiosa ponendo particolare attenzione nel contrastare la concorrenza sleale e l'infiltrazione malavitosa. La costituzione della Suam ed in particolare la sua recente individuazione come Centrale unica di committenza nella Regione, ai sensi dall’art. 9 del DL n. 66/2014, può favorire un processo di razionalizzazione delle attività di appalto, e il nostro ruolo, ai diversi livelli, è fondamentale per favorire la trasparenza, l'economicità, il rispetto delle norme e delle clausole sociali. In questo senso è importante sollecitare l'adesione di tutti i soggetti pubblici appaltanti, compreso le società partecipate, ad aderire al nuovo sistema, appena verranno determinate le condizioni operative a livello regionale. Il taglio ai trasferimenti operati dallo Stato, ed il conseguente bilancio preventivo della Regione Marche, pone a rischio anche l’occupazione e le condizioni di lavoro in tutte quelle attività gestite in appalto. Questo deve indurci a sollecitare le amministrazioni a fare in modo di garantire le risorse necessarie, per dare continuità ai servizi ed evitare ulteriori pesanti problemi occupazionali. Sulle questioni relative alla legalità ed agli appalti le confederazioni regionali, coinvolgendo tutte le loro strutture, predisporranno a breve una specifica piattaforma unitaria. Personale I processi di riorganizzazione territoriale e le misure sul personale rischiano di mettere in discussione non solo le professionalità e le condizioni di lavoro, ma la stessa occupazione, come la vicenda delle Province sta a dimostrare. Il problema riguarda tutte le tipologie di lavoro, ad iniziare dai lavoratori precari e operanti negli appalti. Con l'istituzione del Tavolo regionale delle autonomie ci si è posto l'obiettivo di governare questi processi, e anche localmente, in particolare a livello di area vasta, andranno attivati i momenti di confronto con lo stesso obiettivo. Va inoltre sviluppato con ogni Amministrazione, in stretto raccordo con le federazioni di categoria, un confronto teso ad individuare le forma attraverso le quali, all’interno di specifici progetti di efficientamento della P.A. (compresi i Piani di razionalizzazione), si possano qualificare i percorsi professionali dei dipendenti, implementando i Fondi per la contrattazione integrativa, considerando che il progressivo assottigliamento di questi fondi, unita ai ripetuti interventi legislativi sui CCNL, ha reso difficile la politica di coinvolgimento dei lavoratori nei meccanismi di miglioramento dell’organizzazione del lavoro.
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28/01/2015 Riordino delle Province, la Regione intervenga al più presto
L’incertezza sul futuro dei dipendenti delle Province necessita di risposte chiare e veloci. Chiediamo alla Giunta regionale di completare l’esame della proposta di legge sul riordino delle funzioni e trasmetterla a breve al Consiglio in modo da garantire l’impegno assunto con i lavoratori di giungere all’adozione definitiva entro il mese di marzo. Come Cgil, Cisl e Uil delle Marche abbiamo già rappresentato alla Giunta la necessità di individuare le risorse per garantire copertura finanziaria allo svolgimento delle funzioni trasferite alla Regione e a quelle rimanenti in capo alle Province. Il futuro occupazionale dei dipendenti delle Province deve essere garantito con maggiore chiarezza, prevedendo espressamente il trasferimento alla Regione del personale afferente alle funzioni riallocate al livello regionale. Inoltre va avviato con assoluta urgenza un monitoraggio dei posti disponibili negli Enti locali delle Marche e nelle amministrazioni pubbliche di competenza regionale e da destinare alla ricollocazione del personale provinciale in mobilità. Per quanto riguarda il riordino delle funzioni condividiamo la scelta di fondo di trasferire alla Regione buona parte delle funzioni non fondamentali delle Province, ma riteniamo che le competenze provinciali in materia di servizi sociali possano essere utilmente trasferite ai Comuni per esercitarle in forma associata attraverso gli Ambiti Sociali. Occorre poi fare maggiore chiarezza sul futuro di alcuni importanti comparti delle Province, come l’agricoltura. Chiediamo che venga presto riconvocato il Tavolo Autonomie Locali, istituito proprio per governare in modo partecipato questo delicato processo di riforma.Le Segreterie regionali di Cgil Cisl UIl Marche
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28/01/2015 In piazza a Pesaro contro il terrorismo
E’ ben riuscita la manifestazione organizzata sabato 24 gennaio dalle Associazioni Islamiche della provincia di Pesaro-Urbino, in Piazza del Popolo a Pesaro. Contro la violenza e l’intolleranza, a sostegno del dialogo e dell’integrazione. La delegazione della Cisl era rappresentata dai dirigenti delle Ast di Fano e di Urbino, Giovanni Giovanelli e Leonardo Piccinno; insieme a Alessandro Santoro e En Nahili Abdelali della Filca, federazione che associa i lavoratori del legno e delle costruzioni e Gianluigi Storti, responsabile dell’Anolf, associazione di immigrati fondata nel 1989 dalla Cisl. Nessuno ha diritto di ferire l’altro è stato ripetuto con forza e a più voci, negli interventi che si sono succeduti. Oggi è più che mai chiaro che nel percorso di costruzione di una società coesa è fondamentale l’incontro con l’altro, portatore di novità e di speranza. Una promessa reciproca di fedeltà e di fratellanza. Ma, ad un tempo, è anche l’occasione personale per una riflessione sui nostri pregiudizi e sui nostri comportamenti In definitiva, l’incontro con l’altro è un dono che reca in se una “benedizione nascosta”.
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27/01/2015 Poste, Slp Cisl Marche in allarme: disagi in aumento, rischio nuove chiusure
«Esprimiamo forte  preoccupazione rispetto ad alcune azioni contenute nel piano industriale di Poste Italiane  presentato in questi giorni ai sindacati di categoria, che rischiano di avere un impatto negativo nei confronti delle comunità locali. In particolare ci riferiamo alla intenzione aziendale di razionalizzare ulteriormente la presenza degli uffici postali sul territorio concentrando la propria presenza nelle zone più redditizie». E’ l’allarme lanciato ad ANCI UNCEM e ad una trentina di Sindaci su tutto il territorio regionale dalla Spl Cisl Marche  «E’ evidente che  la politica industriale dell’azienda,  mirando a concentrare la propria presenza sui territori più ricchi, non colga le opportunità che  una rete disseminata su tutto il territorio, offre ai cittadini e all'intera economia regionale.  - afferma Dario Dominici, segretario generale Slp Marche - Abbiamo  convocato una ventina di assemblee  su tutto il territorio regionale,  che si terranno nei primi 13 giorni di Febbraio, per illustrare ai dipendenti di Poste Italiane e agli amministratori locali i  rischi contenuti nel piano industriale 2015 2019.  Siamo pronti a spiegarlo anche ai cittadini. » Intanto oggi è arrivata  la convocazione da parte della azienda per il prossimo 4 febbraio, con all'ordine del giorno il piano interventi di ottimizzazione della rete degli Uffici postali riferito al 2014. «La Slp- Cisl Marche anche il 4 febbraio ribadirà  a Poste Italiane - conclude Dominici -  il  netto dissenso a provvedimenti aziendali di chiusure\razionalizzazione della rete degli uffici postali.»
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26/01/2015 Precari sanità:al via la stabilizzazione, nelle Marche per 500 operatori
Importante via libera della Conferenza Stato-Regioni alla bozza di Dpcm che prevede la possibilità di stabilizzare il personale precario da anni nel sistema sanitario marchigiano. La normativa prevede che possano essere espletati, nel quadriennio 2015/2018, concorsi riservati, sino alla copertura della metà dei posti previsti dai piani assunzionali, per il  personale a tempo determinato per almeno tre anni negli ultimi cinque alla data del 30 ottobre 2013.  «Chiederemo nelle prossime ore il monitoraggio analitico di tutte le figure potenzialmente interessate -  afferma Luca Talevi, Segretario Generale della Fp Cisl Marche -  stante il fatto che il Dpcm prevede  che possano essere  cumulati i periodi di precariato nelle varie strutture sanitarie regionali, calcoliamo possano essere nelle Marche circa 500 interessati.» Si tratta del personale sanitario sul quale da anni si regge il sistema sanitario regionale ed al quale finalmente si può ora dare risposte come previsto anche dall'accordo  tra Regione e Confederazioni  di un anno fa. «Chiederemo anche, prima dello scioglimento del Consiglio Regionale, di inserire nei piani occupazionali la riserva per i precari e di temporalizzare gli interventi assunzionali. - conclude Talevi -  Non si tratta per la Regione di una spesa ulteriore ma di dare una risposta al precariato "storico" e garantire una adeguata assistenza ai pazienti.»
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23/01/2015 La Fai Cisl non rinuncia ma rilancia: presidio in Regione
Con lo slogan “La Fai Cisl non rinuncia ma rilancia” la Federazione nazionale FAI CISL ha indetto per il giorno 30 gennaio  una giornata di mobilitazione nazionale attivando, a livello territoriale e regionale, presidi con i lavoratori di fronte le sedi delle Giunte regionali, sit-in presso le prefetture ed assemblee di quadri, delegati, lavoratrici e lavoratori. La Federazione  regionale delle Marche ha organizzato un presidio di lavoratrici, lavoratori, delegati e quadri, che si svolgerà nello spazio antistante Palazzo Leopardi della Regione Marche, dalle ore 10 alle ore 12,30 e dove verranno discussi ed approfonditi i punti alla  base della giornata di mobilitazione. Per l'occasione il Segretario generale della FAI Marche Silvano Giangiacomi ha chiesto al Presidente della Regione Marche e agli Assessori regionali all'Agricoltura, al Lavoro e alle Attività produttive,   un incontro per  presentare le richieste e le priorità della mobilitazione.L'intervista al Segretario nazionale Cisl Luigi Sbarra Comunicato Stampa
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22/01/2015 Appalti pubblici al ribasso nel pesarese: la denuncia della Cisl
Avviato  nella provincia di Pesaro-Urbino, il monitoraggio degli appalti pubblici affidati sia dagli enti che dalle aziende municipalizzate ( Marche Multi Servizi , Aset) . « La situazione del nostro territorio provinciale continua a presentare i segni di una crisi - affermano i responsabili della Cisl di Pesaro Urbino, della Filca Cisl e della Fisascat -   che ha praticamente ridotto del 50 % gli addetti del settore edile  con una diminuzione del 40 % delle ore lavorate, dati Casse edili,  e con la scomparsa di significative ditte della filiera edile. Un territorio  pesantemente contrassegnato dalla mancanza di appalti pubblici  e dalla presenza di un ricorso a percentuali di ribasso  per l'aggiudicazione degli appalti.- continuano i sindacati confederali e di categoria -  La media del ribasso nella nostra provincia si attesta  intorno al 29,30% con punte che raggiungono addirittura  il  40 % .»  L'analisi promossa dalla Cisl di Pesaro Urbino e dalle categorie degli edili e del terziario rileva anche che  i lavori in appalto  vengono  spesso subappaltati a cooperative di lavoratori europei che applicando le tariffe dei loro paesi di origine,« attuando così una sleale concorrenza  nei confronti delle nostre imprese con un costo del lavoro diverso. - denunciano i sindacati - Ciò avviene anche nel settore dell’aggiudicazione degli appalti di servizi  con  medie di ribassi intorno al 12  %, una media troppo bassa per gli appalti di servizi alle persone ( asili, assistenza agli anziani)…) che va ad incidere esclusivamente nel costo del lavoro .» La Cisl di Pesaro Urbino insieme alle categorie  Filca Cisl e  Fisascat  Cisl chiedono ai Comuni  di adoperarsi nella stipulazione dei bandi di appalto di trovare le forme che possano favorire le cooperative locali  per non disperdere il patrimonio di competenze di professionalità. « Ci preoccupa moltissimo l’appalto del Comune di Fano per il servizio di mensa  nelle scuole dell’infanzia - affermano -  dove  non è stata inserita  la clausola dell’assunzione diretta di tutto il personale mettendo così a rischio posti di lavoro e la qualità del servizio sino ad ora ineccepibile.» Altro fenomeno preoccupante, secondo la Cisl di Pesaro Urbino, la Filca e la Fisascat,  è l’aggiudicazione di servizi  alla persona che i Comuni affidano ad associazioni, creando in questo modo concorrenza sleale  nei confronti delle cooperative specializzate in tale settore e violando quanto previsto dalla normativa vigente.  La Cisl di Pesaro Urbino, chiede pertanto che vengano rispettate le normative previste : dal protocollo stilato in Prefettura tra i sindacati di categoria dell'edilizia di CGIL CISL UIL, gli enti preposti al controllo e  le stazioni appaltanti in tema di verifica della regolarità contributiva e retributiva versata dalle ditte. dal protocollo d'intesa sottoscritto nel 2008, da CGIL CISL UIL  Provincia di Pesaro-Urbino e gli organismi di controllo in cui si assumeva la modalità dell'' offerta europea, come strumento di trasparenza da osservare in tutte le gare di appalto pubbliche della provincia pesarese. Forte, infine, la preoccupazione della Cisl di Pesaro Urbino per  la realizzazione delle opere compensative previste dalla terza corsia dell’Autostrada A14 «chiediamo alla stazione appaltante di  aggiudicare i lavori  evitando il massimo ribasso e di adoperarsi per  contrastare  le forme di elusione contrattuale. - concludono -  Auspichiamo che Autostrade per l’Italia  si avvalga anche delle imprese presenti nel territorio e faciliti  la ricollocazione delle maestranze locali per la realizzazione delle opere compensative .»
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19/01/2015 Ospedale di Pergola: si alla riqualificazione no alla riconversione
Questo è il concetto forte emerso dal convegno organizzato dalla Cisl delle Marche venerdì 9 gennaio scorso presso la sala convegni della Banca di Credito Cooperativo di Pergola. Il convegno della Cisl dal titolo, “2015… Quale futuro attende l’Ospedale SS. Donnino e Carlo di Pergola all’interno del sistema sanitario marchigiano?” si è svolto in una sala gremita, di cittadini, pensionati, dipendenti dell’Ospedale, amministratori e rappresentanti delle varie forze politiche locali e si protratto fino a tardo pomeriggio a testimonianza del prolungato dibattito e dell’importanza che rappresenta l’Ospedale per la città di Pergola e l’intera comunità della Valle del Cesano. Luca Talevi Segretario Generale della Cisl FP Marche e Sauro Rossi Segretario Regionale della Cisl Marche, a cui è stato affidato l’onere di concludere il convegno, hanno ribadito con forza la richiesta di applicazione delle delibere sul riordino delle reti cliniche approvate dalla Giunta Regionale della Marche (in primis la n.1345/13). Solo la corretta applicazione della suddette delibere può garantire al presidio ospedaliero pergolese un percorso di riqualificazione funzionale tale da garantire lo svolgimento in loco delle previste prestazioni sanitarie di medio/bassa complessità e l’azione di filtro per patologia di più alta complessità di cura, anche attivando la multispecialistica in chirurgia. Se non adeguatamente sostenuta la riorganizzazione dell’Ospedale di Pergola può portare ad un un lento ma inesorabile depotenziamento dei suoi reparti e dell’attività ambulatoriale con ricadute pesanti sui servizi resi alla collettività, costretta a rivolgersi altrove per veder garantito il diritto alla salute. Nelle sue conclusioni Sauro Rossi ha confermato che la posizione della Cisl è di chiedere per l’Ospedale di Pergola il rispetto da parte della Regione e dell’Asur di norme ed atti già approvati ma al momento solo parzialmente applicati. “La Cisl, fuori da ogni logica campanilistica , non chiede alcun trattamento di favore per l’Ospedale di Pergola ma solo il rispetto di quanto scritto nel Piano Socio Sanitario 2012/2014 , nel piano di Area Vasta e nella delibera 1345, che riconoscevano la peculiarità di questa struttura sulla base di elementi geografici e logistici. La Cisl delle Marche ha ribadito il suo impegno a chiedere in tutti i tavoli istituzionali il rispetto di norme già approvate per tutelare prioritariamente i bisogni di salute dell’intera popolazione della Valle del Cesano e dell’entroterra e la dignità di tutti i lavoratori che con grande professionalità e tra tante difficoltà continuano a fare il proprio lavoro nel presidio ospedaliero di Pergola.  
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17/01/2015 Province, lavoratori e sindacati incontrano i parlamentari marchigiani
Grande partecipazione dei lavoratori delle Province marchigiane all'incontro, che si è svolto nella mattinata di oggi,  tra le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, i rappresentanti di categoria e le Rsu con i parlamentari marchigiani ai quali è stata illustrata la pesante situazione in cui si trovano questi enti. Una situazione difficile, quella in cui versano oggi le Province. A partire dall'occupazione: sono infatti a rischio oltre mille lavoratori su un totale di 2278 dipendenti di cui 524 ad Ancona, 413 ad Ascoli Piceno, 228 a Fermo, 455 a Macerata e 628 a Pesaro. Dei 2278 dipendenti, il 50% verrà posto in mobilità senza la certezza di una nuova occupazione. I sindacati, già nelle scorse settimane, hanno promosso varie iniziative per sollecitare Governo e Regione a risolvere la questione: ci sono stati presidi davanti alla sede della Regione Marche e anche l’occupazione delle Province. Il Governo però ha confermato i tagli della legge di stabilità senza attendere il completamento dell’iter attuativo della legge che prevede la mappatura delle funzioni provinciali non “fondamentali” – quelle “fondamentali” (pianificazione del territorio, servizi di trasporto, rete scolastica, edilizia scolastica, controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale, pari opportunità, sviluppo strategico e di relazioni istituzionali) verranno conservate dalle province - e l’individuazione delle risorse umane da trasferire tra Comuni e Regione stessa.  Il taglio delle risorse finanziarie agli enti locali costituisce un impedimento, di fatto, al trasferimento  del personale provinciale presso gli enti subentranti. Un contesto che apre scenari allarmanti e prelude una condizione di paralisi organizzativa delle Province ma anche per le Regioni chiamate a subentrare nella titolarità delle funzioni. Nell’ultimo tavolo con la Regione, è emersa la decisione di far fronte comune sull’esigenza di garantire la continuità dei servizi svolti dalle Province e assicurare la tutela dei livelli occupazionali. Per i sindacati va dato seguito all’ordine del giorno approvato dal consiglio regionale il 27 dicembre scorso all'unanimità e si preveda un fondo nel bilancio regionale per accompagnare il trasferimento di funzioni e personale. I sindacati, intanto, attendono anche l’incontro già programmato per lunedì 19 gennaio per l’esame della bozza di proposta di legge regionale per il riordino complessivo delle funzioni, cosiddette “non fondamentali”.  
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16/01/2015 Lavoro, Sviluppo e Welfare: nuova stagione per la contrattazione territoriale
Le segreterie regionali Cgil, Cisl e Uil, condividendo  la scelta di avviare nelle Marche, per il 2015,  una nuova fase di contrattazione territoriale sui temi del lavoro, dello sviluppo e del welfare, si riuniranno  Martedì 20 gennaio 2015, ore 9,00 Conero Break - via Albertini 4 Ancona per discutere i contenuti e le modalità  delle  iniziative di contrattazione, sui luoghi di lavoro e sul territorio, da mettere in campo in tutta la regione Marche su tali materie. Il proposito dei sindacati , stante il difficile  quadro economico e sociale, è quello di estendere e potenziare il confronto e le interlocuzioni  con i soggetti istituzionali e socio-economici del territorio regionale, attraverso il  coinvolgimento di lavoratori, pensionati e cittadini, con l’obiettivo di  salvaguardare e qualificare le azioni di tutela sociale  e di sviluppo nella nostra Regione. All'iniziativa unitaria saranno presenti delegati e dirigenti di Cgil, Cisl e Uil Marche. Comunicato Stampa
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16/01/2015 29 Gennaio Convocazione al Mise su Accordo di Programma ex A. Merloni
Arrivata in mattinata la convocazione per  l'incontro al  Ministero dello Sviluppo economico,  fissato per giovedì 29 gennaio prossimo a Roma alle ore 12.00, sull'Accordo di Programma per la disciplina degli interventi di reindustrializzazione delle aree coinvolte dalla crisi del Gruppo A. Merloni.  «Finalmente è arrivata  la convocazione al Ministero dello Sviluppo sull’ Accordo di Programma per l’area tra Marche e Umbria colpita dalla crisi della Antonio Merloni  che abbiamo sollecitato più volte, a partire dalla iniziativa pubblica di Cgil Cisl Uil del 7 novembre scorso a Fabriano. - afferma Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche -  Il 29 gennaio ribadiremo al vice Ministro De Vincenti che sono urgenti la proroga dei termini dell’Accordo in scadenza a marzo e la modifica dei criteri di accesso per favorire investimenti e lavoro e tenere aperta una prospettiva di speranza, pur tra le enormi difficoltà, ai tantissimi lavoratori dell’Antonio Merloni e dell’indotto ormai in mobilità.  Siamo in attesa di ulteriori positivi sviluppi anche sulla vicenda J&P.- conclude  Mastrovincenzo - L’area umbro-marchigiana del distretto del bianco deve essere al centro delle attenzioni del Governo in questa fase.» Esprime soddisfazione anche Andrea Cocco della Fim Cisl Marche: «Bene la convocazione al Ministero per rendere operativo e rilanciare l'industrializzazione nelle aree Merloni di Marche e Umbria e per dare opportunità lavorative ai 1500 lavoratori Merloni.»  
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16/01/2015 Prevenire per invecchiare bene. Incontro pubblico a Falconara
  Mercoledì 21 gennaio 2015 alle ore 16.00 presso i locali della  Parrocchia della Beata Vergine Maria del Rosario di via Mameli 17 a  Falconara M.ma (AN) secondo incontro,  promosso dall’Anteas di Falconara e la fondazione Opera Pia Clorinda Gerundini, “ PREVENIRE PER AVERE UN INVECCHIAMENTO ATTIVO”. All'incontro interverranno il dr. Claudio Ferroni, specialista in Cardiologia, Geriatria e Gerentologia, la dott.ssa Romina Polita, psicologa, il prof. Roberto Calosci, musicoterapeuta e la dr.ssa Deidania Medici, neurologa. L’incontro si inserisce in un progetto che affronta le problematiche dell’invecchiamento della persona. I professionisti coinvolti daranno consigli su come gestire le diverse problematiche che vive la persona anziana.  L’attività dell’ Anteas Falconara, a conclusione del ciclo di incontri informativi sulla prevenzione nella terza età,  proseguirà con le persone interessate ad approfondire le tematiche e le problematiche di salute ed emotiva  relative all'invecchiamento,  che verranno affrontate in gruppo,   aiutate e sostenute dai professionisti coinvolti. In particolare  la psicologa gestirà gruppi di auto-aiuto, mentre il musico terapeuta formerà un gruppo dove aiuterà con la musica le persone a sollevarsi e affrontare i vari  problemi emotivi tipici della terza età. Il target a cui si rivolge il progetto sono persone autosufficienti nel gestirsi quotidianamente.  
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13/01/2015 Cisl:"Aeroporto Sanzio via dalla black list dei piccoli aeroporti. E' urgente intervenire"
Nonostante i tentativi di rassicurazione arrivati in questi giorni, purtroppo risulta che  il piano di dismissione degli ausili tecnologici dell’aeroporto di Falconara da parte dell’ ENAV continua ad andare avanti. Dopo lo smantellamento dell’ ATIS (Servizio automatico di trasmissione delle informazioni utili al pilota per acquisire in modo aggiornato e continuativo i dati meteorologici per l’atterraggio e decollo) e l’apparato di emergenza delle frequenze di comunicazione, il 15 gennaio è prevista la dismissione del sistema meteo di riserva che gestisce l’acquisizione e la distribuzione dei dati della temperatura, dell’aria, della pressione e del vento. Smantellamento di una tecnologia importante  che in realtà  produrrà solo irrisori risparmi a fronte di un rilevante danno di immagine. Va ricordato che oggi la torre di controllo continua a controllare  il traffico a vista sulla base di complesse procedure, nonostante gli annunci, di alcuni mesi fa,di investimenti in tecnologia radar. «La situazione continua ad essere preoccupante - ribadiscono Marco Ferracuti, Cisl Marche e Roberto Ascani, Fit Cisl Marche - la Regione convochi al più presto un tavolo con le parti sociali e i parlamentari che in questi giorni hanno presentato in Parlamento interrogazioni sull'aeroporto Sanzio.  - concludono - Va approfondita la  questione e trovate  le soluzioni  per mantenere e potenziare l’attuale livello tecnologico e togliere l’ aeroporto delle Marche dalla black list degli aeroporti minori per inserirlo nella classe superiore, visti anche  i numeri del traffico merci e passeggeri. » Comunicato Stampa
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12/01/2015 Occhio al diabete, incontro pubblico ad Ancona
                                                                                                                     “Occhio al diabete, nella terza età”, lunedì 19 gennaio 2015 alle ore 16.00, presso il Circolo Anziani della Parrocchia San Gaspare del Bufalo ad Ancona, incontro pubblico promosso dalla Fnp, il sindacato dei pensionati della Cisl.  Il diabete, tra le patologie più diffuse della terza età, è una malattia  insidiosa che può determinare, a seconda della tipologia, complicanze acute o croniche che riguardano diversi organi e tessuti, tra cui gli occhi, i reni, il cuore, i vasi sanguigni e i nervi periferici. All'incontro, introdotto da Guido Viola responsabile della RLS FNP-CISL Ancona, interverrà il Dott.Massimo Boemi, Direttore Diabetologia dell' Inrca di Ancona. La cittadinanza è invitata a partecipare.
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09/01/2015 Crisi fabrianese, i sindacati non si rassegnano
Tanti impegni disattesi, mentre il territorio fabrianese, sta continuando un inesorabile processo di deindustrializzazione, con il rischio di far sprofondare ulteriormente un distretto industriale già messo in ginocchio dalle tante crisi aziendali non ultima quella dell’A. Merloni, sfociata nel licenziamento di tutti i 1.500 dipendenti. E' quanto denunciano  le segreterie  di Fim Cisl, Fiom Cigl e UIlm Uil. Sono passati 6 mesi da quando il Governo con un impegno preciso aveva garantito, con grande ottimismo, che la vertenza banche e J&P Industries stava incanalandosi verso una soluzione positiva. Inoltre che il tema dell’Accordo di programma, sarebbe stato ripreso in un tavolo ministeriale apposito. Ad oggi solo un silenzio assordante arriva dalle istituzioni. «Tutti conoscono quali sono le azioni da intraprendere, ma la realtà è che non c’è la volontà e responsabilità politica nel fare.- affermano i sindacati di categoria - La rassegnazione non è nel nostro dna, ne in quello dei Lavoratori con i quali rilanceremo una nuova stagione di lotte. Deve essere dato a Fabriano ed al suo comprensorio, la possibilità di mantenere e sviluppare nuove opportunità industriali.» Comunicato Stampa
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09/01/2015 AREA EX MERLONI : PROROGARE LA SCADENZA DELL’ACCORDO DI PROGRAMMA E SEMPLIFICARE I CRITERI
L’Accordo di Programma per l’area ex Merloni siglato tra le regioni Marche, Umbria e Ministero dello Sviluppo, per la Cisl e la Fim Marche continua ad essere, per dimensione di risorse e per vastità territoriale,  una occasione importante per attivare iniziative di qualificazione e riconversione produttiva dei territori interessati con l’obiettivo di incentivare la ricollocazione dei lavoratori e la creazione di ulteriore occupazione attraverso nuove iniziative imprenditoriali, anche in forma cooperativa. Il sindacato e  i lavoratori hanno fortemente voluto la firma dell'Accordo di Programma e anche con l’iniziativa del  7 novembre scorso  a Fabriano hanno rilanciato la sua  importanza e la richiesta di superare le difficoltà che ne compromettono l’efficacia. Per la Cisl è necessario che si proroghino i termini dell’Accordo di Programma in scadenza a marzo e siano rivisitati i criteri per la valutazione dei progetti. Il 12 dicembre si è già svolto un incontro tra Ministero e Regioni; Cisl e Fim Marche chiedono al  Ministero dello Sviluppo economico che al più presto convochi anche il sindacato per dare  ai lavoratori la certezza che lo strumento dell’Accordo di Programma sarà ancora attivo con possibilità più concrete di promozione di investimenti e di lavoro.
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07/01/2015 Aeroporto: ENAV taglia le ali al Sanzio
Ormai sembra essere ineludibile: l’aeroporto di Ancona Falconara è stato inserito dall’ENAV,  (Ente Nazionale Assistenza al Volo ) nel gruppo di aeroporti definiti “ a basso traffico” insieme a Perugia, Grottaglie, Lampedusa, Brescia, e altri, e su tale premessa, è stato avviato un programma di ristrutturazione interna con riduzioni di costi, di apparati tecnologici e di personale. Questo ridimensionamento potrebbe deprimere fortemente le speranze di sviluppo del territorio e minare nelle fondamenta anche il nuovo piano industriale della società di gestione (Aerdorica) e il progetto della Regione Marche, intenzionata ad investire circa 20 milioni di euro per determinare lo sviluppo dell’ aeroporto con l’obiettivo del raddoppiare in cinque anni il numero dei passeggeri e della quantità di merci. Il declassamento dell’aeroporto inoltre potrebbe inibire le aspettative di sviluppo legate al progetto della macro regione adriatico-ionica ed tutte quelle sinergie di collegamenti e scambi culturali e commerciali, su cui fortemente si stanno impegnando le comunità e le Istituzioni locali. Di fatto viene mortificata la realtà locale chiudendo la porta alla valorizzazione che il territorio meriterebbe. Le preoccupazioni della Cisl aumentano per l'avvio da parte dell’ ENAV di un ulteriore programma di dismissione di importanti ausili tecnologici per la fornitura dei servizi alla navigazione aerea nell'aeroporto di Ancona/Falconara ,o meglio dell’Aeroporto delle Marche.Nello specifico vengono dismessi: l’ATIS, il servizio automatico di trasmissione delle informazioni utili al pilota per acquisire in modo aggiornato e continuativo i dati meteorologici per l’atterraggio e decollo, fondamentale in caso di condizioni meteo marginali; l’apparato di emergenza delle frequenze di comunicazione; il sistema meteo di riserva che gestisce l’acquisizione e distribuzione di dati temperatura, umidità dell’aria, pressione, vento. La dismissione di questi apparati, che sono solitamente ridondanti per ovviare alle pericolose conseguenze in caso di avaria di quelli principali, non comporterebbe nemmeno risparmi economici evidenti, in quanto questi apparati automatici necessitano di una manutenzione trimestrale o semestrale, svolta da personale tecnico già presente in loco (tra l’altro già ridimensionato a giugno di due unità con profondo disagio per le famiglie dei lavoratori coinvolti). A ciò si aggiunge il piano di ristrutturazione dell’ENAV che prevede che i controllori di volo e gli osservatori meteo “esperti” vengano trasferiti negli aeroporti maggiori (ovvero in aeroporti solo classificati di maggiore interesse, ma non necessariamente aventi le caratteristiche strategiche, in termini di traffico merci e passeggeri del nostro aeroporto) e sostituiti, in quantità numericamente ridotta, da personale neo assunto, abilitato a entrambe le funzioni. «A questo punto viene spontaneo chiedersi quali garanzie di sviluppo e di mantenimento di livelli di standard di sicurezza, si possono assicurare per il futuro - afferma Roberto Ascani, segretario generale FIT CISL MARCHE -   quando, invece di procedere al potenziamento tecnologico/infrastrutturale di cui il nostro aeroporto ha urgente necessità, si dismettono importanti apparati di sicurezza e si trasferiscono alte professionalità in altri aeroporti.» Per questo la CISL e la FIT CISL MARCHE chiedono, in maniera decisa alle Istituzioni politiche interessate,« in particolare alla Regione Marche, e a tutti gli interlocutori economici del nostro territorio, come le camere di commercio, le associazioni industriali, culturali e  turistiche - ribadisce Marco Ferracuti, segretario Cisl Marche - di intervenire con gli interlocutori nazionali legittimati affinché si possa arrestare questo lento e graduale declino di una infrastruttura imprescindibile e fondamentale per l’economia di tutto il  nostro territorio regionale.» Comunicato Stampa
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07/01/2015 2015….quale futuro attende l’Ospedale di Pergola?
E' questo il titolo del convegno che si terrà Venerdì 9 gennaio alle ore 16.00 presso la Sala Convegni della Banca di Credito Cooperativo di Pergola, Viale Martiri della Libertà 46 b, per parlare del futuro che attende l’Ospedale Santi Donnino e Carlo di Pergola all’interno del sistema sanitario regionale marchigiano. Interverranno Luca Talevi - Segretario Regionale Cisl Fp Marche e Sauro Rossi – Segretario Regionale Cisl Marche.VOLANTINO convegno pergola 9_1_2015
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29/12/2014 Mobilitazione dipendenti province marchigiane, incontro Sindacati e Presidente Regione
Oltre trecento lavoratori provenienti da tutte le province marchigiane hanno manifestato stamattina in Regione e presenziato all'incontro tra sindacati e il Governatore Spacca e l'Assessore Canzian. La Cisl, insieme alle altre forze sindacali, ha con forza chiesto alla Regione di dar seguito all'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio Regionale sabato scorso e predisporre le risorse necessarie a  gestire, tramite apposita legge regionale, il passaggio delle funzioni e del personale che non rimarranno allocati all'interno delle attuali province. Al termine di tre ore di confronto il Governatore Spacca si è impegnato a : 1) trovare le risorse nell'apposito capitolo di Bilancio per accompagnare il passaggio delle funzioni alla Regione o ai Comuni 2) portare la problematica in sede di Conferenza Stato -Regioni subito dopo l'Epifania per chiedere risorse dal Governo 3) Impugnare i contenuti della Legge di Stabilità davanti alla Corte Costituzionale nella parte che riguarda le province 4) approvare rapidamente in Giunta i contenuti della Legge che ridisegnerà le funzioni per portarla in consiglio Regionale entro gennaio. Successivamente nell'incontro tecnico avuto con Canzian ed i presidenti presenti di Provincia ( Cesetti, Derasmo, Pettinari )  si è condiviso un percorso metodologico  teso a definire rapidamente i contenuti della legge regionale stante il fatto che i tagli della Legge di Stabilità partono da gennaio ed è veramente a rischio la tenuta dei servizi alla cittadinanza in settori cruciali quali le strade, la scuola, il lavoro, i trasporti. I sindacati nel condividere il percorso proposto vigileranno sui contenuti dello stesso mantenendo lo stato di mobilitazione di tutti i lavoratori delle province, contestualmente ad una assidua presenza ai tavoli regionali per condividere contenuti di riforma tesi a coniugare il mantenimento del livello occupazionale con al salvaguardia dei servizi erogati alla cittadinanza.
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19/12/2014 5 Minuti Cisl : Caos Province, Lavoro nelle Marche il punto di Mastrovincenzo, Integrativo aziendale Acraf Angelini
Caos Province : mancato accordo tra Regioni e Governo.I sindacati indicono assemblee e occupazione delle Province in tutta Italia. Gravi le ripercussioni sul personale, anche nelle Marche sit- in nelle sedi provinciali di tutta la Regione. Interviste a Luca Talevi Segretario Generale Fp Cisl Marche, Franca Orazi delegata Provincia di Ancona Fp Cisl Marche, Lorenzo Torbidoni, area bilancio e controllo di gestione Provincia di Ancona. Il Lavoro nelle Marche. Il punto di Stefano Mastrovincenzo Segretario Generale Cisl Marche. Sicurezza, formazione, sostegno economico alle famiglie, premio di partecipazione :rinnovato l’integrativo aziendale all’Acraf Angelini di Ancona. Interviste a Lorenzo Grattini e Francesco Novelli della Rsu Femca Cisl Acraf Angelini.   http://youtu.be/3qKlGjWyiKk
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17/12/2014 Giovani e Pensionati: ricostruire legami tra generazioni
Ricostruire un legame tra generazioni lontane che in molti vorrebbero in guerra tra loro. Giovani studenti e anziani in pensione, nipoti e nonni, futuro e memoria stanno bene insieme e producono esperienze utili ad entrambi. E' quanto emerso dall'incontro di oggi  tra gli studenti della 4B dell’ITS Linguistico e Biologico  “G. Mazzocchi” di Ascoli Piceno. Perché un sindacato dei pensionati decide di incontrare i giovani? Come lo fa? Quali risultati può portare? Studenti, professori e pensionati si sono interrogati e hanno cercato insieme le risposte. Accompagnare i più giovani nel gestire il loro presente e progettare il futuro è un desiderio sempre più forte dei pensionati di fronte ad una realtà sociale ed economica difficilissima come quella dell’ascolano: è un investimento verso i propri figli e i propri nipoti. “Fare” insieme, scambiarsi competenze, idee e suggerimenti su come superare le difficoltà di ciascuno (salute, lavoro, solitudine, disorientamento) è il campo da gioco di una partita da giocare insieme, dove anche i più giovani possono dare tanto a chi comincia a sentire la difficoltà degli anni che avanzano. I giovani possono aiutare gli anziani a dare un senso alla propria vita, proprio quando la realtà dei tempi attuali toglie loro spazi di protagonismo. Gli anziani possono testimoniare l’importanza della memoria, dell’esperienza, del senso critico di fronte ad una società dove è spesso difficile distinguere le opportunità dai rischi. L’accoglienza dei ragazzi della 4B, della prof.ssa Rita Epifani e del Dirigente Scolastico Prof. Alfredo Mazzocchi, hanno permesso a Giulio Grazioli, Silvia Casini e Rosandra Ciarrochi della Fnp Cisl di raccontare le numerose attività che stanno portando avanti nel territorio di Ascoli Piceno dimostrando che da questo incontro possono anche emergere opportunità importanti e inaspettate, come ha testimoniato il giovanissimo Paolo Giorgi (diplomatosi lo scorso anno proprio al “Mazzocchi”), vincitore di una borsa di studio presso il CET di Mogol in Occasione del Festival delle Generazioni 2014 a Firenze.
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15/12/2014 In liquidazione la Craglia Marmi
Il 3 dicembre scorso la Craglia Marmi, azienda di Tolentino leader del settore, è stata messa in liquidazione. La ditta, che vanta 51 anni di storia e impiega 34 dipendenti, è stata colpita dalla drammatica crisi dell’edilizia, e dal 2012 ad oggi ha visto ridursi il fatturato del 50%. Nell'ultimo incontro del 17 giugno scorso l'azienda aveva informato le Organizzazioni Sindacali delle sue difficoltà finanziarie, che ha inutilmente tentato di risolvere con una ristrutturazione dei propri debiti bancari. Dall'inizio del 2013 la Craglia Marmi a ha iniziato a utilizzare la cassa integrazione ordinaria, mandando però prima in ferie alcuni dipendenti. A gennaio è stato stipulato un accordo di cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, con l'impegno, non rispettato, alla rotazione dei lavoratori. Visto che la messa in liquidazione dell’azienda preclude la possibilità di fare ricorso ad altri ammortizzatori sociali per evitare i licenziamenti, il 4 dicembre scorso è stata avviata la procedura di mobilità. Il termine ultimo per trovare un accordo è il 10 febbraio prossimo. Se ciò non accadesse, dal 13 gennaio terminerà la cassa integrazione straordinaria e tutti i lavoratori torneranno in carico all’azienda. Nell'incontro del 10 dicembre scorso il liquidatore ha avanzato delle proposte che sono state respinte dall'assemblea dei lavoratori. Le organizzazioni sindacali, la Rsa e tutti i lavoratori chiedono trasparenza e chiarezza, nel rispetto di 34 famiglie che dall’inizio del 2015 si troveranno senza lavoro. Solo allora sarà possibile trovare un accordo sindacale.
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11/12/2014 PROVINCE, MANCATO ACCORDO TRA REGIONI E GOVERNO: PESANTI LE RIPERCUSSIONI NELLE MARCHE
Il mancato accordo, in Conferenza Unificata, tra Regioni e Governo su come gestire il passaggio delle funzioni e  del personale, che da gennaio non rimarranno alle province, rischia di avere pesantissime ripercussioni anche nelle Marche. «Se verrà confermato nella Legge di Stabilità il taglio di un miliardo di euro nel 2015 e tre nel triennio 2015/2017 di fatto le regioni dovranno deliberare ove allocare il personale legato alle funzioni senza risorse economiche. - afferma Luca Talevi, segretario generale FP CISL MARCHE - Il  rischio  è quello di avere nelle Marche 500 lavoratori in sovrannumero su 2278, oltre la non conferma dei 184 precari allocati in gran parte nei centri per l'impiego. Per questo la CISL sarà massicciamente presente al sit in unitario che si terrà il 16 dicembre davanti al Senato ove si voterà la Legge di Stabilità.  - continua Talevi - Se non vengono infatti ridotti i tagli sono a forte rischio anche la possibilità per le province di garantire i servizi previsti per legge soprattutto in materia di strade e scuole. Un legislatore impazzito sta distruggendo sul nascere la Riforma Del Rio , da lui votata pochi mesi fa, - conclude - e sta mettendo le basi per una procedura di sovrannumero per almeno 16.000 dipendenti provinciali a livello nazionale.»
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09/12/2014 Il lavoro c’è il credito no, protesta metalmeccanici a Pesaro
Una caravona di macchine con passo lento e con le bandiere sindacali ai finestrini si è spostata dal parcheggio della ditta Tallarini di Schieppe di Orciano fino ad arrivare in Piazza del Popolo a Pesaro, per poi spostarsi in corteo fino davanti alla sede locale della Banca d’Italia.“Siamo davanti a questo luogo simbolo per protestare contro l’atteggiamento tenuto dalle banche che con la loro burocrazia non stanno erogando liquidità alla Tallarini, Grossi Lamiere e Cima, aziende dell’entroterra fanese dove in conseguenza di questo atteggiamento si sta rischiando di perdere ulteriori posti di lavoro in una desertificazione industriale che sta caratterizzando tutta la provincia. Quello della difficoltà di accesso al credito è una delle tante difficoltà che hanno le aziende del territorio e che spesso finisce per scaricarsi sui lavoratori. Non si possono più sopportare notizie sul malaffare di dirigenti bancari, importanti somme messe a disposizione dalla BCE a vantaggio delle Piccole e Medie Imprese e poi ritrovarsi con situazioni limite in cui aziende rischiano di chiudere perché non si fa credito ad aziende che hanno ordinativi” afferma Mauro Masci Segretario Fim Cisl Marche.“Vogliamo che le banche ritornino ad esercitare il loro ruolo sociale e non ad essere una causa di chiusure aziendali. Vogliamo che le risorse che si attingono anche dal territorio siano utilizzate a sostegno e a sviluppo del territorio, dei posti di lavoro e dei lavoratori che con mensilità arretrate già sostengono aziende che hanno lavoro e vogliono continuare ad avere una prospettiva. Questa nostra protesta la porteremo anche all’attenzione del Prefetto che incontreremo mercoledì prossimo perché anche con il coinvolgimento di tutte le istituzioni, parti sociali e banche, si possa costruire un patto sociale a sostegno della crisi industriale che sta da troppi anni attanagliando la nostra provincia” dichiara Leonardo Bartolucci, Segretario Generale Fim Cisl Marche. https://www.facebook.com/video.php?v=1552442505002645  
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09/12/2014 5 Minuti Cisl: #cislnonrinunciomarilancio JOBS ACT, Legge di stabilità, Sciopero lavoratori pubblici, Rappresentare e contrattare la sfida della Cisl Marche -puntata del 5 dicembre 2014
Per il lavoro e per il sociale, ogni giorno, #cislnonriunciomarilancio.Jobs act, ammortizzatori sociali, Legge di Stabilità, sciopero del pubblico impiego :la settimana calda della Cisl. Dal Ridotto delle Muse di Ancona le interviste a Maurizio Bernava, Segretario nazionale Cisl e Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale Cisl Marche #ioscioperoperilmiocontratto. 1 dicembre Sciopero nazionale Cisl dei lavoratori pubblici e della scuola: nelle Marche punte di adesione del 15%.  Dal sit in in Piazza del Papa ad Ancona le interviste ad Anna Bartolini, Segretario generale Cisl Scuola Marche e Luca Talevi, Segretario generale Fp Cisl Marche . Secondo appuntamento del percorso formativo "Non è più come prima". Rappresentare e contrattare: la sfida della Cisl Marche. Dall'Università di Urbino le interviste al prof. Ilvo Diamanti, Ordinario di Scienza politica Università di Urbino, al prof. Peter Sheldon, University of New South Wales - Sydney e Uliano Stendardi Dipartimento politiche contrattuali Cisl Nazionale. http://youtu.be/ig1EjLaNOEc
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05/12/2014 Il benessere per tutte le età: convegno ad Ascoli
Corretti stili di vita e un’alimentazione sana ed equilibrata aumentano il benessere generale dell’organismo, creano le condizioni per una migliore salute dei giovani, migliorano lo stato di salute delle persone anziane per consentire loro di continuare a svolgere un ruolo attivo nella società. E’ quanto emerso al  Convegno “Norme igieniche e alimentari per il buon vivere e il benessere dell’uomo”, organizzato dall'Istituto Tecnico Agrario e Alberghiero e patrocinato dalla FNP Cisl Marche e dal Coordinamento Donne della RLS di Ascoli Piceno, che si è svolto oggi presso la Sala Convegni dell’Hotel Marche. «Negli ultimi decenni si è registrato un crescente interesse per il tema della salute, concepita non più in una dimensione di responsabilità individuale - ha spiegato intervenendo al convegno, il dr Scendoni, responsabile del Laboratorio di Ricerca Osteoporosi e Reumatologia INRCA – IRCCS di Fermo - ma come diritto-dovere che chiama in causa l’intera collettività».Al convegno sono intervenuti anche  la prof.ssa Carolina Bonaldi, docente di Scienze dell’Alimentazione presso l’Istituto Professionale Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiero di Ascoli Piceno e il prof. Leonardo Seghetti, docente di Chimica Agraria e Trasformazione dei Prodotti Alimentari presso  l’Istituto Tecnico Agrario “Celso Ulpiani”di Ascoli Piceno. Presenti anche numerosi studenti dell’ultimo anno dell’Istituto Tecnico Agrario e Alberghiero.
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05/12/2014 La carovana per il credito. I lavoratori scendono in piazza
La crisi dell’industria nel territorio pesarese continua a mordere. Lo dimostrano tutti gli indicatori. Le cause sono molteplici ma nel caso della ditta Tallarini, della Grossi Lamiere e della Cima (tutte aziende dell’alta Valle del Metauro che impiegano più di 200 dipendenti) il motivo si chiama liquidità bancaria negata. Le tre aziende, spiegano Cinzia Massetti della Fiom - Cgil, Mauro Masci della Fim - Cisl e Francesco d’Antonio della Uilm –Uil, dispongono di ordinativi ma non possono produrre a causa della lunghezza dei tempi burocratici degli istituti di credito. Da sottolineare la situazione dei lavoratori che a costo di enormi sacrifici e di stipendi arretrati hanno contribuito a mantenere aperti gli stabilenti. Per queste ragioni sabato 6 dicembre, con partenza alle ore 7.45 presso il piazzale antistante la Ditta Tallarini a Schieppe di Orciano, i lavoratori delle tre aziende assieme ai sindacati organizzeranno un presidio in piazza del Popolo davanti a Palazzo Ducale sede della Prefettura a Pesaro e da lì, in corteo, sfileranno lungo via Rossini, fino alla sede della Banca d’Italia, simbolo dell’immenso problema del credito negato alle imprese.“Emblematico – sottolineano i rappresentati delle organizzazioni sindacali - è il caso della Tallarini che ha ordinativi pronti per 8 milioni di euro. Il problema del credito, che investe tutta la vallata con gravi ripercussioni di rischio desertificazione industriale per i comuni di Orciano e Montefelcino rischia di affossare aziende che hanno ordinativi ma non liquidità e di vanificare gli sforzi sostenuti dai lavoratori e dalle rispettive famiglie per continuare la produzione e salvare il proprio posto di lavoro”.
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01/12/2014 Sciopero Cisl lavoro pubblico,annunciato ricorso contro il blocco della contrattazione
Nelle Marche adesione tra il 12,5 e il 15% , allo sciopero  nazionale del lavoro pubblico  indetto dalla Cisl per l’intera giornata di oggi, 1 dicembre, nonostante l’obbligo di garantire i servizi essenziali sia stato assolto e  nelle scuole siano stati pochi i giorni per poter avvisare le famiglie del disservizio scolastico.Ad Ancona fermo  il  blocco operatorio  del Salesi, dove sono state garantite solo le urgenze. Oltre 200 i lavoratori  dei comparti sanità, enti locali, enti centralizzati, scuola, università ,  presenti stamane al sit- in  sotto la Prefettura di Ancona. Nel corso della manifestazione  i sindacati di categoria hanno annunciato il deposito di un ricorso giudiziale contro il blocco della contrattazione, che perdura ormai da 6 anni, affinché la Corte Costituzionale  si pronunci sulla inammissibilità di tale misura. Nella mattinata i segretari generali della Cisl Scuola, della Fp Cisl e della Cisl Università sono stati ricevuti dal Prefetto Vicario, dott. Paolo de Biagi e dalla dott.ssa Angela Buzzanca, Capo Gabinetto della Prefettura che ascoltate le ragioni dello sciopero e le richieste del sindacato , si faranno carico di portare all'attenzione della Presidenza del Consiglio, del Ministero dell’Interno e del Ministero dell’Economia  i disagi  e le preoccupazioni che stanno vivendo i lavoratori  pubblici . Comunicato Stampa  
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28/11/2014 Solitudine emarginazione depressione nella terza età: alleviarle è un bersaglio possibile
Il tema della solitudine è un argomento che riguarda il mondo degli anziani. Spesso sono coloro che si prendono cura dei nipoti e per i problemi di lavoro sono oggi anche sostegno dei figli; ma molti sono persone fragili, spesso sole e in alcuni casi non autosufficienti.Il sistema di protezione sociale però si conferma inadeguato; in base ai dati INPS risulta che circa il 55% degli anziani italiani è costretto a vivere con un reddito inferiore ai 1.000 euro al mese. Tra questi il 25% non raggiunge neanche i 500 euro al mese.Le statistiche ISTAT mostrano come negli ultimi 7 anni (2003 - 2010) la spesa media mensile di un anziano che vive solo cresce per i costi per l’abitazione e l’energia (+2,9%) e per i trasporti (+0,7%). Al contrario l’anziano solo ha ridotto soprattutto le spese per l’alimentazione (-1,7%), l’abbigliamento e le calzature (-0,8%), oltre a quelle per l’arredamento (-0,8%) e quelle relative ai servizi sanitari (-0,6).Nel 2003/2010 la spesa media mensile è cresciuta di circa 284 euro. In alcuni casi si indebitano, i nuclei con capofamiglia ultra64enne sono anche quelli più indebitati con amici e parenti. Le trasformazioni economico sociali di questi anni stanno aggravando la situazione e la carenza di reti, di sostegni può provocare frustrazione, abbandono, solitudine, emarginazione, fino ad arrivare alla depressione.Per questi motivi la RLS-FNP Ancona e il Coordinamento Donne hanno organizzato un incontro presso il Centro Anziani della Parrocchia San Gaspare il Bufalo zona Brecce Bianche di Ancona per il 1 dicembre 2014 alle ore 15.00, durante il quale interverranno la Psicologa Grazia Cotoloni e la Dott.ssa Annamaria Manca responsabile dell’Unità Operativa Anziani del Comune di Ancona sul benessere delle persone anziane e sui sostegni per un invecchiamento attivo.
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27/11/2014 Edili in lotta per il futuro. Giornata nazionale di mobilitazione del settore delle costruzioni
Presidio di lavoratori e delegati al cantiere della Quadrilatero a Borgo Tufico di Fabriano in occasione della giornata nazionale di mobilitazione del settore delle costruzioni indetta dalle organizzazioni sindacali delle costruzioni FeNEAL-UIL FILCA-CISL FILLEA-CGIL . Dopo sei anni consecutivi di crisi, nelle Marche sono più di 10.000 i posti lavoro bruciati e sono almeno 3.000 le imprese sparite. Non va meglio nell’ultimo anno dove le casse edili registrano un ulteriore calo degli addetti (-11,31%) e delle imprese (-13,74%) ed una conseguente diminuzione delle ore lavorate (- 16,25%). Continua ad aumentare l’utilizzo della cassa integrazione che nel 2013 ha sfiorato i cinque milioni di ore autorizzate dall’INPS (+ 35,24%). Bloccato il mercato immobiliare, diminuiti del 78,07% i permessi di costruire. Gli unici dati in controtendenza sono le 45.000 domande per i lavori di ristrutturazione e riqualificazione del 2013 (+40,22%) ed i 2.794 interventi realizzati grazie al Piano Casa nel 2012 (+ 51,28%). «Il settore delle costruzioni sta morendo - denunciano i sindacati - soffocato più che dalla stretta creditizia anche dalla incapacità di dare risposte adeguate da parte delle Istituzioni. Nelle Marche ci sono quasi 6 miliardi di euro stanziati negli ultimi anni che non si sono mai tramutati in cantieri. Spendendoli si potrebbero generare oltre 10.000 posti lavoro, con una ricaduta complessiva sul sistema economico regionale. Si tratta di decine di opere pubbliche incompiute o di progetti infrastrutturali che potrebbero essere prossimi alla cantierizzazione. La Regione assuma una iniziativa forte e utilizzi tutti gli strumenti a sua disposizione per sbloccare questi cantieri».  Per ripartire il settore ha bisogno di scelte chiare da parte della politica e di regole che possano stimolare gli investimenti privati. Per questo «chiediamo alla Regione Marche di rendere stabile il Piano Casa che scadrà il 31 dicembre, mentre ai Comuni chiediamo di alleggerire il peso degli oneri che gravano sugli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica». FeNEAL-UIL FILCA-CISL FILLEA-CGIL criticano  la proposta di legge regionale sul Governo del Territorio che «con troppi livelli di pianificazione territoriale finirà con il bloccare ogni attività edilizia». Critiche anche alla  proposta di legge regionale sulla semplificazione normativa in edilizia che, «ampliando le attività edilizie libere, finirà con l’allentare le norme a garanzia del lavoro e favorirà la crescita del lavoro nero ed irregolare. Occorre invece invertire la tendenza alla de-regolazione del settore, riaffermando la validità di uno strumento fondamentale come il DURC e contrastando l’abuso degli strumenti di flessibilità del lavoro come le false partite IVA o l’utilizzo dei voucher nei cantieri edili».ALCUNI DATI SULL'EDILIZIA NELLE MARCHE
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26/11/2014 Sciopero pubblico impiego CISL 1 dicembre 2014 sit in regionale ad Ancona
Per il futuro e dignità del lavoro pubblico 1 dicembre 2014   #ioscioperoperilcontratto  Sit in  regionale ad Ancona ore 9,30 – 12,30  in Piazza del Papa Il 1 dicembre i lavoratori della Scuola, Sanità, Autonomie Locali, Sicurezza, Università e Ricerca, Ministeri, Enti Pubblici Economici e Agenzie Fiscali si asterranno dal lavoro, pur garantendo le prestazioni essenziali previste per legge, per il rinnovo del contratto nazionale fermo da sei anni ma soprattutto per ribadire la valenza delle tante professionalità del  pubblico impiego che chiedono meno sprechi, meno consulenze e maggior valorizzazione del loro operato. Il Governo  mette "bonus" invece di rinnovare i contratti nazionali, toglie servizi ai cittadini riducendo i fondi a regioni, comuni, ministeri, aumenta le tasse locali, tassa il Tfr e distrugge la previdenza complementare a beneficio di banche e assicurazioni. I lavoratori e le lavoratrici, interessati a promuovere la professionalità e competenza contro i privilegi e la disorganizzazione, hanno perso in sei anni il 10% di stipendio e futura pensione, oltre che possibilità di carriera, formazione e produttività. Hanno perso possibilità di stabilizzazione  migliaia di lavoratori precari ed altrettanti rischiano di non avere più possibilità occupazionali Abbiamo sentito parlare di burocrazia come fosse un fungo che cresce da solo e non per l'incapacità e responsabilità delle leggi votate dalla politica. Abbiamo sentito il Ministro Madia contrapporre il rinnovo dei contratti alla tutela dei disoccupati ma nulla è stato tolto ai parlamentari, all'alta dirigenza ed a coloro che operano nelle stanze del "potere". Si taglia sempre a coloro che mediamente guadagnano 1300 euro al mese. Le motivazioni dello sciopero generale sono più che mai attuali per i lavoratori pubblici marchigiani. SCUOLA. Ciò che si prospetta nel progetto "La Buona Suola"  è un blocco totale delle retribuzioni fino a tutto il 2018, cui si aggiungerebbe il contestuale ulteriore blocco delle progressioni di anzianità, e una rinnovata struttura delle carriere che consentirebbe solo a due terzi  del personale di acquisire il primo dei cosiddetti “scatti di merito”.  Scelte diametralmente opposte alle ripetute attestazioni di apprezzamento e stima rivolte dal governo ai lavoratori della scuola, ai conclamati impegni di una giusta valorizzazione professionale. Lavoratori oppressi da livelli quasi insopportabili di disagio, che distruggono quelle condizioni di serenità e di forte motivazione indispensabili a svolgere il proprio compito in contesti sempre più carichi di difficoltà in cui ci si trova ad agire. Non è certo questo il modo giusto per riconoscere e sostenere la dedizione e l’impegno di quanti hanno fin qui consentito alla scuola italiana, col proprio lavoro, di rendere un servizio di qualità.  SANITÀ. Patto per la salute a rischio. Risorse per la Sanità in calo. Ferie accumulate, straordinari non pagati , riposi saltati, copertura del turn -over non garantito, carichi di lavoro sempre più' esasperanti, centinaia di precari che rischiano il posto di lavoro, lavoratori della sanità privata senza contratto dal 2007. In aumento liste di attesa e mobilita' passiva  AUTONOMIE LOCALI. Imposte locali in aumento, qualità' dei servizi pubblici a rischio, aumento del lavoro precario , mancanza di volontà' di riorganizzare il sistema,  salario accessorio dimezzato mentre sono in aumento le spese per appalti e incarichi , difficoltà' ad erogare servizi ai cittadini, per i lavoratori di province e camere di commercio molti dubbi sul futuro professionale per colpa di normative incomplete e che non rispondono alle esigenze di cittadini.  ENTI  CENTRALIZZATI.  Tanti tagli lineari ma mai una vera revisione della spesa, presenza dello Stato nel territorio diminuita, organizzazione del lavoro da superare, salari accessori dimezzati, accorpamenti non funzionali, assunzioni oltre che il contratto bloccati da anni , spesso difficoltà  a garantire l'apertura degli sportelli., età' media addetti superiore ai 50 anni, calo dei funzionari in campo contro l'evasione fiscale ed il controllo della legalità', in aumento la spesa per acquisti, appalti e consulenze  TERZO SETTORE. la popolazione invecchia e la domanda di assistenza cresce , calo dei stipendi effettivi sino al 25%, esplosione della cassa integrazione, lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, l'assistenza pubblica cala ma non si mette il terzo settore in condizione di operare LE RICHIESTE DELLA CISL   SCUOLA. Nel richiedere con forza l'immediato rinnovo del CCNL Scuola, manifestiamo la necessità che in tutte le fasi di realizzazione del progetto di riforma venga garantita reale e attiva partecipazione dei lavoratori e di tutti i soggetti sociali rappresentativi, chiediamo che la varietà e vastità delle tematiche affrontate nel documento "la Buona Scuola" non si riducano a mere enunciazioni, ma trovino riscontro in scelte di governo tali da determinare nei fatti l’avvio di una fase nuova di positiva attenzione alla scuola e di effettivo sostegno alla sua crescita attraverso il riconoscimento del protagonismo professionale della categoria.  PUBBLICO IMPIEGO. Apertura di veri tavoli di confronto, comparto per comparto, per affrontare non solo la parte economica del contratto ma soprattutto quella normativa per confrontarsi sul  tema dell'organizzazione del lavoro e coniugare la necessità di dare vere risposte ai cittadini contestualmente alla valorizzazione delle tante professionalità esistenti. Valorizzare la contrattazione decentrata, unico strumento per dare risposte al territorio ed a chi vi opera. Stop ai tagli selvaggi, Si a una vera rivisitazione della spesa per togliere tutte le uscite improduttive e clientelari      
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26/11/2014 Domani 27 Novembre 2014 Giornata nazionale di mobilitazione del settore delle costruzioni
Al sesto anno consecutivo di crisi del settore delle costruzioni appare ormai evidente che le ricette messe in atto finora per contrastarla siano state fallimentari. Le sole politiche dei tagli sulla spesa degli investimenti e di allentamento delle regole non producono lavoro. Anche quest'anno, nonostante i dati, confermino un ulteriore calo del 10% degli occupati arrivando a circa 800.000 posti di lavoro bruciati dall'inizio della crisi, nei provvedimenti adottati dal Governo non si avverte un radicale cambiamento di quelle politiche e i timidi segnali positivi restano largamente insufficienti a dare risposte adeguate ai lavoratori del settore e ad un Paese che avrebbe quanto mai bisogno di un imponente piano di interventi di messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio e in infrastrutture strategiche. Per queste ragioni i lavoratori del settore delle costruzioni chiedono con forza risposte concrete capaci davvero di rilanciare la buona occupazione e di rispondere ai bisogni del Paese. Per sostenere le richieste i sindacati di categoria indicono per domani 27 Novembre una Giornata di mobilitazione nazionale del settore delle costruzioni.
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26/11/2014 Mensa per gli asili, rischiano il posto 40 lavoratori
A Fano le 40 operatrici addette alla preparazione pasti delle strutture per l’infanzia del Comune rischiano, alla riapertura dei plessi scolastici dopo la pausa natalizia, di ritrovarsi senza il posto di lavoro. Lo rilevano Vincenza De Leo della Fisascat – Cisl e Luana Bortone della funzione pubblica della Cgil. Il pericolo deriva dalla pubblicazione del nuovo bando di gara che non tutela l’occupazione perché non inserisce la clausola sociale che tutela il passaggio dei lavoratori dall’attuale gestore al futuro affidatario. Le organizzazioni sindacali, accortasi della mancata tutela, hanno scritto, alla dirigente dei Servizi Educativi, al Sindaco e all’Assessore competente, segnalando il probabile rischio, richiedendo un incontro urgente per dirimere e scongiurare l’eventuale perdita dei posti di lavoro. Per tutta risposta, il Comune ha replicato confermando la regolarità e la correttezza dell’azione amministrativa e dunque ritenendo di non dover inserire la “clausola sociale” in quanto trattasi di nuovo appalto non riconducibile all’attuale con mutamento radicale delle condizioni. “Tutto ciò a nostro avviso – afferma Vincenza De Leo - è addirittura sconcertante, viviamo in un contesto precario dove ogni giorni si lotta per salvare anche solo un posto di lavoro, le aziende versano in uno stato di crisi pesante, il numero dei fallimenti è in continuo aumento ed assistere ad un atteggiamento irrispettoso verso lavoratori che da anni svolgono questa mansione con diligenza e massima cura, è addirittura assurdo e incomprensibile”. L’atteggiamento di distacco ed indifferenza verso questi lavoratori, fa rabbrividire, non si può, da un lato manifestare solidarietà pubblicamente nelle vertenze che attanagliano il nostro comune e poi, dall’altro, disinteressarsi completamente dei lavoratori non inserendo in un bando di appalto la clausola sociale: i lavoratori sono già deboli per la criticità del lavoro, in quanto sono occupati e retribuiti solo nove mesi all’anno nei servizi scolastici. Al danno aggiungiamo la beffa Speriamo che il Comune riveda le sue decisioni a tutela della qualità del servizio (mensa scolastica per asili e scuole di Fano) e a salvaguardia dei livelli occupazionali.
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24/11/2014 5 Minuti Cisl: Tagli ai patronati, Aperture domenicali e festive, Risparmio tradito - puntata del 21 novembre 2014
Ti stanno tagliando i diritti, mobilitazione nazionale contro i tagli ai Patronati.Nelle Marche presidi e raccolta firme ad Ancona Civitanova, Ascoli Piceno, Fermo, Pesaro, Urbino e Fano. Interviste a Fabrizio Valentini coordinatore regionale Patronato Inas Cisl Marche e Chiara Bomba operatrice Inas Ancona. Commercio aperture domenicali e festive.Fisascat Cisl Marche: “Non aiuta la ripresa, va cambiata la legge nazionale”.Il punto di Selena Soleggiati segretario generale Fisascat Cisl Marche Risparmio tradito: Adiconsum Marche al fianco dei piccoli azionisti di Banca Marche. Interviste a Pietro Giordano, presidente nazionale Adiconsum e Loredana Baldi, Adiconsum Marche http://http://youtu.be/Sk7Tdo727Xg
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21/11/2014 Elezioni RSU alla Nazareno Gabrielli, le donne conquistano un seggio
Importante risultato della Fistel Cisl Marche nelle elezioni della rappresentanza sindacale unitaria (RSU) alla Nazareno Gabrielli di Tolentino, che ha raggiunto per la prima volta la rappresentanza di un seggio su tre. Nello stabilimento di Tolentino della Nazareno Gabrielli Diares, che con 160 lavoratori produce pelletteria e agende, la Fistel Cisl ha presentato una lista di sole lavoratrici donne che hanno avuto il coraggio, la forza e l’audacia di impegnarsi sindacalmente in una situazione oggettivamente difficile. Un risultato che premia il lavoro e l’impegno di tutti gli iscritti che in questi anni, tra enormi difficoltà “ambientali”, sono riusciti a resistere e a sviluppare una politica di tutela e di esclusiva rappresentanza degli interessi dei lavoratori in maniera onesta e trasparente. « Esprimo enorme soddisfazione e forte gratitudine per tutte le lavoratrici iscritte alla Fistel Cisl che al di la di ogni retorica hanno avuto la forza di impegnarsi personalmente - afferma Luigi Cordari, segretario Fistel Cisl Marche - spero che questo sia un primo passo che ci permetta di dare più forza alla nostra azione sindacale di tutela e da sempre tesa alla risoluzioni dei problemi concreti dei lavoratori».
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21/11/2014 Saipem, in 600 in corteo
E’ riuscito lo sciopero alla Saipem di Fano. Circa 600 lavoratori si sono astenuti dalle 8,30 alle 10,30 di giovedì 20 novembre, manifestando pacificamente davanti alle sede in via Einaudi contro la cessione da parte dell’Eni di una quota dell’azienda. Rimane forte la preoccupazione per la vendita di una eccellenza italiana, la società di ingegneria e costruzione Saipem ha ereditato il know how e il prestigio internazionale di Snamprogetti e Aquater La vendita della Saipem significherebbe innanzitutto la perdita di 100 posti di lavoro nel territorio di Fano con conseguenze pesantissime dal punto di vista sociale ed occupazionale. Tutte le autorità presenti hanno ribadito l’impegno per la salvaguardia di questo sito produttivo. Il sindaco di Fano si è impegnato ad inviare immediatamente una lettera al premier Matteo Renzi con la richiesta esplicita di salvaguardia della Saipem. Per la Cisl questa grave vertenza nasce da una politica governativa che invece di sostenere e sviluppare le eccellenze preferisce fare cassa con la cessione degli asset maggiormente competitivi. La Cisl dI Fano chiede un immediato incontro con il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca , con l’assessore al aavoro e l’assessore alle attività produttive della Regione Marche
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20/11/2014 Sanità Marche. Dietro i numeri e le analisi contabili rimangono i problemi sul territorio e del personale precario
Si è tornato a discutere in questi giorni in Consiglio Regionale di sanità. «Nel prendere  atto come sindacato dei dati positivi riguardanti la virtuosità contabile della nostra Regione e di come la sanità marchigiana sia tra le migliori d’ Italia - afferma Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche - si evidenzia come vi siano delle forti problematicità alle quali chiediamo al Governatore Spacca ed all'Assessore Mezzolani  di dare delle risposte ».  La Fp Cisl Marche sollecita i vertici della Regione Marche e sostiene « che rispondendo a queste cinque domande potremo avere una sanità oltre che con i conti a posto anche a misura di cittadino e che valorizzi le tante professionalità presenti.» Le domande: 1) Come mai non si evidenzia che gli unici risparmi effettivamente fatti sulla Sanita riguardano il  personale ?? Ben 38 milioni di risparmio nel triennio 20\11/2013 ed altri 7.294.00 programmati da ora a fine 2015. 2) Come mai non si ricorda mai che infermieri ed OOS hanno accumulato migliaia di giornate di ferie non fatte, riposi saltati, straordinari non pagati? Cosa si sta facendo per risolvere queste problematiche? 3) Alla luce degli imminenti tagli del Governo che mettono a rischio i 58 milioni di euro previsti per la nostra "virtuosità contabile" che riorganizzazione vera e concreta sarà possibile attuare sul territorio?? 4) Edilizia Ospedaliera. Marche Nord, nuovo Inrca /Fermo, nuovo Salesi, Ospedale di Fermo...quali di queste strutture vedra' mai la luce ed in che tempi?' Nei giorni scorsi si è parlato anche di Marche Sud quale struttura da pensare per il futuro. Nel presente è forse bene capire cosa concretamente si potrà realizzare con le risorse a disposizione. 5) Precari. A quando il piano di stabilizzazione degli oltre 500 precari che attendono una risposta dopo anni di precariato indispensabile per la tenuta del sistema sanitario?? «Non dimentichiamo liste di attesa e mobilità passiva. La nostra sanità con i conti a posto non attrae pazienti da altre regioni dato che ogni anno la mobilità passiva ci costa oltre 33 milioni di euro e le liste di attesa non calano a meno che non si vada a pagamento.- continua Talevi -  Il sindacato ha da tempo sfidato la Regione per condividere progetti tesi a risolvere queste due problematiche senza però avere risposte.» La Fp Cisl Marche sciopererà il 1 dicembre prossimo per l'intera giornata  anche a sostegno e supporto di una sanità in grado di rispondere alle forti problematicità che stiamo vivendo. Comunicato Stampa
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20/11/2014 Saipem e Profilgass: il territorio fanese e’ nuovamente segnato da crisi aziendali
“Saipem e Profilglass sono due eccellenze del nostro territorio – afferma Giovanelli responsabile Cisl di Fano - che occupano più di 1000 addetti e per diversi motivi rischiano una grave crisi occupazionale dalle ripercussioni sociali drammatiche” Giovedì si è svolto lo sciopero di due ore presso la sede di Bellocchi della Saipem, (società di ingegneria partecipata da Eni), unitamente agli stabilimenti e siti produttivi presenti nel territorio italiano per chiedere chiarimenti al Governo e all’Eni sul futuro dell’azienda. Non è con la vendita di un gioiello che si risolve il problema del debito pubblico italiano soprattutto quando i risvolti occupazionali rappresenterebbero un dramma sociale economico che anche in questi giorni sta subendo la crisi occupazionale. La Cisl di Fano unitamente alla Rsu aziendale e ai massimi rappresentanti nazionali della Categoria si adopererà per contrastare i tutti i modi la vendita della Saipem e del sito di Fano. Per quanto riguarda la vicenda della Profilglass, azienda leader nella lavorazione dell’alluminio, la Cisl chiede alle istituzioni locali nel rispetto della normativa in tema ambientale e di regolamenti urbanistici e degli interessi sia della popolazione che dell’azienda si giunga al più presto ad una soluzione condivisa che favorisca lo sviluppo di una azienda una delle poche eccellenze fanesi e che garantisce occupazioni. Invitiamo pertanto tutte le forze politiche a non cavalcare la vicenda Profilglass per fini propagandistici diversi da quelli tesi nel rispetto delle normative vigenti, a garantire occupazione e sviluppo nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Un altro sito che era volano per l’economia del nostro territorio era la pesca e le attività ad essa collegate: le associazioni di categoria hanno polemicamente e giustamente fotografato la situazione del porto con un manifesto affisso nella città: la Cisl propone di creare un tavolo tecnico permanente per arrivare alla soluzione definitiva del dragaggio del porto che ricordiamo è utilizzato dai pescherecci ma serve anche per la nautica presente nel nostro territorio con due aziende leader Azimut Banetti e Ferretti. Non vorremo che considerate le difficoltà dei vari queste due multinazionali c he hanno siti produttivi nel Tirreno decidessero un domani di trasferirsi in siti più idonei. La Cisl chiede pertanto risposte immediate dalla Regione marche e degli assessorati competenti su questa delicata situazione. Quando avverrà il dragaggio definitivo del porto e quando si deciderà di investire nella definitiva sistemazione della Marina utilizzata per i vari e la manutenzione degli Yacht? Promesse negli anni passati ne sono state fatte tante i soldi sono stati spesi senza una efficace ed attenta pianificazione e progettazione delle misure necessarie per il dragaggio definitivo del porto Questa inadempienza degli enti ha fatto dissolvere quasi totalmente la filiera della pesca fanese con un grave danno in termini occupazionali. Basta ora è il tempo delle risposte! Questi tre  situazioni critiche pongono nuovamente l’esigenza di aprire una dibattito che giunga all’elaborazione di un piano di sviluppo industriale che integri tutte le filiere dal turistico al manifatturiero al terziario avanzato, all’agroalimentare: i dati della disoccupazione sono allarmanti e soprattutto aumentano i licenziamenti nelle aziende industriali. Dal 2010 ad oggi sono stati licenziati nella provincia di Pesaro - Urbino 4400 lavoratori dall’industria. Aumentano le ore di Cassa integrazione straordinaria in tutti i settori e il ricorso alla Cassa in deroga per le ditte artigiane di cui ancora i lavoratori attendono i pagamenti fermi a Marzo 2014. Siamo a Novembre. Chiediamo alla politica di lavorare per una progettualità condivisa e partecipata di sviluppo territoriale che sicuramente a breve termine non darà risposte immediate ma che invece porrà le basi per uno nuovo modello di sviluppo economico territoriale.Giovanelli Giovanni - Responsabile Cisl di Fano
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20/11/2014 Pa, sciopero il 1° dicembre indetto dalla Cisl Lavoro Pubblico
«Il 1° dicembre i lavoratori dei servizi pubblici incroceranno le braccia, dando continuità alla mobilitazione e alla manifestazione dell’8 novembre scorso». La decisione è stata annunciata da Francesco Scrima, coordinatore dalle categorie della Cisl Lavoro pubblico. Lo sciopero, proclamato per l’intera giornata di lunedì 1° dicembre, interesserà sia i lavoratori pubblici, sia i lavoratori privati che lavorano per i servizi pubblici: «Andremo in piazza contro l’indifferenza del governo nazionale e di quelli regionali e locali a richieste sacrosante che riguardano lavoratori e cittadini: rinnovo dei contratti di lavoro, rilancio della contrattazione integrativa, riorganizzazione delle amministrazioni, dei corpi dello stato, innovazione vera nella scuola e nei servizi pubblici, certezze per i lavoratori precari e fine del dumping contrattuale nel privato». Ma l’azione sulla quale la Cisl chiama a raccolta tutte le federazioni del lavoro pubblico non si ferma allo sciopero: «Da qui al 1° dicembre partirà una mobilitazione sociale in tutti i territori e i posti di lavoro: l’obiettivo è mettere il nostro welfare in condizioni di correre e di sostenere persone e comunità nel momento di maggior bisogno. Istruzione, salute, previdenza, assistenza, sicurezza, ricerca, servizi per l’occupazione, non si cambiano con annunci e consultazioni on-line. I lavoratori dei servizi pubblici sono i primi a volerli innovare davvero. E pretendono non solo rispetto e riconoscimento della loro dignità, ma anche di mettere le loro professionalità e competenze al servizio del cambiamento per il Paese». Comunicato Stampa
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18/11/2014 Rinnovo collegio degli infermieri IPASVI
Rinnovo del Collegio degli infermieri Ipasvi di Pesaro - UrbinoSi vota:SABATO 22/11/2014 dalle ore 11.00 alle ore 15.00DOMENICA 23/11/2014 dalle ore 11.00 alle 15.00LUNEDI' 24/11/2014 dalle ore 14.00 alle ore 17.00IPASVI 2-2ELEZIONE 2014 tascabile
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17/11/2014 Progetto Eureka, la Cisl Marche all’incontro con i giovani dottorandi
“Ascoltare i racconti dei giovani dottorandi trasmette dosi salutari di energia; la loro capacità generativa smentisce le tante letture semplificatorie sul mondo giovanile, e mostra la loro consapevolezza, capacità di impegno, adattabilità. In questa fase difficile di transizione che stiamo vivendo, così densa di sofferenze sociali, in cui è sembra talvolta difficile coltivare speranza, esperienze come il Progetto Eureka sono ancoraggi importanti, esempi virtuosi di collaborazione pubblico – privato per promuovere lavoro di qualità, per aumentare la capacità innovativa delle nostre imprese, per dimostrare quanto il capitale di rete nel territorio sia fondamentale per aprire le piste di un nuovo e diverso sviluppo” Così il Segretario della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo ha commentato, l’incontro, svoltosi il 13 novembre al ridotto del Teatro delle Muse di Ancona, con i dottorandi di ricerca del Progetto Eureka, il programma promosso dall’Assessorato Istruzione e Lavoro della Regione Marche, col contributo del Fondo Sociale Europeo, in collaborazione con le quattro Università delle Marche e varie imprese del territorio regionale. L’evento è inserito in un ciclo di appuntamenti realizzati alla presenza dei dottorandi del Progetto, con la finalità di creare una community e di prolungare nel tempo questa esperienza.Sono più di 260 i giovani coinvolti, tanto che questo progetto è diventato uno degli assi strutturali della formazione post laurea marchigiana, raggiungendo quest’anno la 3° edizione; molti dei giovani erano presenti alle Muse ieri per la storytelling che ha visto come protagonisti alcuni di loro, Gabriele, Fabio, Francesco, Caterina, e poi Chiara e ancora Francesco, con un susseguirsi di testimonianze, di racconti dei progetti, degli incontri, delle relazioni costruite, delle prospettive coltivate nel loro viaggio tra università, azienda, esperienze all’estero.E a seguire, a confrontarsi coi giovani e commentare le potenzialità del Progetto per lo sviluppo del territorio, l’assessore regionale Marco Luchetti, il Rettore della Politecnica delle Marche Sauro Longhi, l’imprenditore Enrico Loccioni e appunto, il Segretario dellaCisl delle Marche.
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13/11/2014 Adiconsum: assemblea pubblica per piccoli azionisti e obbligazionisti di Banca Marche
L'Adiconsum Marche organizza un'assemblea pubblica per i piccoli azionisti ed obbligazionisti di Banca Marche. L'appuntamento è per martedì 18 novembre ore 17,00 all'Hotel Cosmopolitan di Civitanova Marche. Parteciperà il Presidente nazionale dell'Adiconsum Pietro Giordano.  Sono oltre 40.000 i piccoli azionisti della Banca delle Marche che detengono circa il 32% del capitale sociale della Banca.  Clienti, tra cui tante famiglie, che hanno investito i propri risparmi  dando fiducia  alla “Banca del Territorio”. Adiconsum auspica e sollecita gli interventi per il  salvataggio ed  intende agire su più fronti a tutela dei piccoli azionisti e obbligazionisti. ad oggi risultano esserci più procedimenti che meritano attenzione da parte degli investitori. Sono procedimenti che ancora non hanno visto la conclusione della fase di indagini e che  vedranno i singoli azionisti essere legittimati alla costituzione in giudizio per vedere tutelate le proprie ragioni, anche attraverso l’Adiconsum. Adiconsum ritiene utile percorrere anche altre strade, a partire dal rigoroso controllo del rapporto contrattuale: si tratta di verificare se l’istituto, considerando il conflitto di interesse, al momento della vendita delle azioni, ha rispettato tutti gli obblighi imposti dalla normativa di settore. Azioni fra l’altro non quotate in borsa, quindi titoli illiquidi non adatti ad un profilo di risparmiatore prudente. Adiconsum ha richiesto un incontro al Commissario Straordinario di Banca Marche, unitamente alla richiesta di istituire, attraverso la conciliazione paritetica, una procedura stragiudiziale. segnalazioni ed esposti agli organi di vigilanza e di regolazione al fine di verificare la legittimità del comportamento di Banca Marche. In sintesi,  una serie di azioni che  possano permettere ai risparmiatori di  trovare soluzioni  riconosciute in tempi più brevi, senza dover aspettare anni per la decisione penale definitiva. Vogliamo anche rassicurare che, non ci sono scadenze imminenti, ma consigliamo di attivarsi. Per maggiori informazioni contattare i seguenti numeri di telefono: 327/6837783 oppure 071/2822300 – 07334075212 o tramite e-mail agli indirizzi: adiconsum.marche@gmail.com – macerata@adiconsum.it Tutti gli interessati possono liberamente partecipare. Indicazioni stradali: Hotel Cosmopolitan,  al termine della Superstrada, al semaforo girare a destra sulla SS16 Adriatica in direzione di  Porto S.Elpidio.
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13/11/2014 Nessuno tocchi le nostre donne. Convegno a San Benedetto del Tronto
“Nessuno tocchi le nostre donne”. Questo il titolo del Convegno, che si è tenuto  sabato 22 Novembre 2014 alle 15,30 presso l’Hotel Calabresi di San Benedetto del Tronto. I Coordinamenti Donne della FNP Cisl di Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Fermo, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, hanno ritenuto necessario lavorare in sinergia per affrontare un tema cosi delicato e importante. Proteggere la vita delle donne, infatti, è un dovere ineludibile di tutta la società. Nessuno si senta escluso.
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11/11/2014 I lavoratori pubblici conquistano Piazza del Popolo
Una piazza del Popolo gremita già dal primo pomeriggio ha mandato al Governo un segnale chiaro: i dipendenti pubblici non accetteranno un ulteriore blocco del loro contratto. La manifestazione nazionale tenuta oggi a Roma "è solo un primo passo". Lo ha annunciato il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, assicurando che il sindacato "andrà avanti con gli strumenti di lotta". "Qualcuno pensa che bastano due slide, una consultazione online per fare le riforme: non abbiamo bisogno di finte riforme ma che siano vere" in cui i protagonisti siano i lavoratori, ha proseguito la leader della Cisl, aggiungendo che "nessuno può pensare davanti al disastro del paese di fare da solo o con pochi intimi, scelti a sua immagine e somiglianza". Qualche ora prima, il corteo aveva preso il via in anticipo rispetto all'orario previsto da una Piazza della Repubblica ormai stracolma. "Siamo molti di più di 50 mila, siamo molto vicini a 100 mila". E' la cifra fornita dal palco di piazza del Popolo dagli organizzatori. Il dato è stato gridato al microfono dal palco, mentre il corteo continua a sfilare per le vie del centro di Roma per raggiungere il luogo del comizio. Le categorie del pubblico impiego dei sindacati confederali, ieri in conferenza stampa, avevano fornito la stima di 50 mila partecipanti, ma l'affluenza appare ora decisamente superiore alle previsioni. Il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan è in testa al corteo insieme al segretario aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo e al segretario generale della Cgil, Susanna Camusso e il segretario uscente della Uil Luigi Angeletti. Accanto a loro i segretari generali della Funzione Pubblica. "Servizi pubblici perché servono, perché di tutti", recita lo striscione bianco e verde che apre il corteo. Dietro migliaia di bandiere delle varie categorie presenti al corteo, provenienti da tutta Italia. In piazza palloncini con il volto del premier Renzi 'pinocchio' e la scritta 'Stai sereno' e fantasmi di pezza di lavoratori precari'. "Speriamo che questa manifestazione serva a sturare le orecchie del Governo", ha dichiarato Furlan, all'inizio del corteo diretto a Piazza del Popolo passando per le vie del centro della Capitale (Largo di Santa Susanna, Via Barberini, Piazza Barberini, Via Sistina, Trinità dei Monti, Pincio). "Chi vuole mettere contro chi ha il lavoro e chi non ce l'ha, se ne deve assumere la responsabilità - ha continuato Furlan - perché non è vero che il sindacato tutela i protetti, non c'è bisogno di rompere la coesione sociale". Quanto alla possibilità di indire lo sciopero generale del settore prima dell'approvazione della legge di stabilità, Furlan ha risposto: "Vedremo la disponibilità del governo". Furlan ha richiamato il governo al suo "dovere di fare il contratto per i suoi dipendenti. In sei anni i lavoratori pubblici ci hanno rimesso migliaia di euro, cosa volete che servano gli 80 euro dati dal governo". Si tratta della prima manifestazione di tutti i settori della Pa, dalla scuola alla sanità, dalla sicurezza agli enti locali. Dodici sigle appartenenti ai sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil per chiedere lo sblocco dei salari, dopo che la contrattazione è ferma dal 2010. I sindacati sono pronti allo sciopero se il Governo non inserirà nella legge di Stabilità il finanziamento per gli stipendi, ad oggi congelato per il sesto anno. "Tutti unitariamente continueremo la mobilitazione fino allo sciopero", ha rilanciato il segretario generale Cisl Fp, Giovanni Faverin. Affermazioni condivise anche dalle categorie del Pubblico impiego di Cgil e Uil, pronte allo stop da tenersi prima della ratifica della legge di stabilità in caso non ci siano risposte sul contratto per gli statali. Solidarietà ai lavoratori del pubblico impiego è giunta anche dal segretario generale della Fnp Cisl Gigi Bonfanti. ''Come Fnp Cisl - ha sottolineato Bonfanti - condividiamo le ragioni di questi lavoratori che stanno subendo, oltre alle perdite in busta paga, anche un taglio del personale che porterà ad altri 58mila posti di lavoro in meno entro il 2018, portando inevitabilmente al collasso i servizi pubblici''.  Una manifestazione, quella di oggi, dei lavoratori dei servizi pubblici e della conoscenza, indetta unitariamente da 12 categorie di Cgil, Cisl e Uil unite dallo slogan #Pubblico6Tu e da una piattaforma comune per chiedere una vera riforma della pubblica amministrazione e del sistema di servizi ai cittadini.
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07/11/2014 Azienda unica per la gestione dei rifiuti: un dovere verso i cittadini
Sta entrando nel vivo, in queste settimane, la discussione sul futuro del sistema integrato di raccolta rifiuti e spazzamento per i Comuni della provincia di Ancona: è il momento di scelte importanti, che segneranno per anni le scelte gestionali e di governo del territorio; a cominciare dall’approssimarsi delle scadenze per il Comune di Ancona. CGIL CISL e UIL della Provincia di Ancona, nel convegno organizzato a Jesi il 1° luglio scorso, hanno ribadito con forza l’importanza della costituzione, a livello provinciale, di un’unica azienda pubblica di gestione dei rifiuti: che razionalizzi le risorse delle diverse aziende pubbliche ora esistenti e che dia, in primo luogo, risposte in termini di efficienza del servizio e di benefici tariffari ai cittadini. A quella iniziativa hanno partecipato diversi amministratori locali - in primis il Sindaco di Ancona e l’Assessore all’ambiente del comune di Jesi - i quali hanno pienamente condiviso l’importanza strategica di un percorso che porti alla costituzione dell’azienda unica: così da ottenere, per il nostro territorio, benefici che diversamente sarebbero di certo vanificati. Ora, a distanza di qualche mese chiediamo alla Politica di essere coerente con quanto pubblicamente dichiarato, costruendo le migliori condizioni affinché un progetto di tale portata possa essere fatto proprio dalle comunità e vivificato dalla convinta adesione dagli attori più interessati: i lavoratori; oggi di Ancona Ambiente, domani di Jesi Servizi, Sogenus, CIS e altri ancora. Occorre dare priorità al risultato strategico, evitando di cadere nelle trappole gestionali: guardando al futuro per elevare qualità e gestione economica del servizio, garantendo però certezza e pieno rispetto delle norme contrattali e di legge; dimostrando cioè, nei fatti, una visione lungimirante della politica nella gestione dei servizi pubblici locali e dei rifiuti in particolare. Se davvero così sarà, CGIL CISL e UIL di Ancona - unitamente con le rispettive categorie sindacali di comparto - sono pronte ad affrontare seriamente quel percorso virtuoso. In caso contrario il territorio perderebbe un’altra rilevante opportunità: ma le responsabilità sarebbero chiare e lavoratori e sindacato sarebbero i primi a denunciarle. L’auspicio è dunque per un rapido e positivo esito del percorso politico, amministrativo e sindacale volto alla creazione dell’azienda territoriale unica per la gestione dei rifiuti.
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07/11/2014 Sinergia Sindacato -Inps Ancona : pagata la cassa integrazione e indennità di mobilità lavoratori A. Merloni
La Fim Cisl Marche ritiene doveroso complimentarsi con l’Inps di Ancona per il lavoro svolto dai suoi impiegati, per l’eccellente organizzazione e la tempestività nel gestire i pagamenti della cassa integrazione e dell’indennità di mobilità per i 900 lavoratori degli stabilimenti marchigiani dell’A. Merloni, in amministrazione straordinaria.  Il 30 settembre scorso sono stati pagati gli arretrati della cassa integrazione in deroga di maggio, giungo, e settembre e il 10 novembre prossimo è stato comunicato che verrà messa in pagamento l’indennità di mobilità del mese di ottobre.   La stretta collaborazione tra sindacato e Inps ha reso possibile l’ottimizzazione del disbrigo delle numerose pratiche assicurando finalmente ai lavoratori, dopo l’approvazione del decreto ministeriale, la tempestiva copertura salariale . Comunicato Stampa 
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05/11/2014 Area ex Merloni e vertenza JP: atti concreti per il Lavoro a Fabriano il 7 novembre
Incontro pubblico VENERDI’ 7 NOVEMBRE alle ore 16.00 a FABRIANO presso l’Aula Magna dell’Istituto commerciale A.Morea, via Mattarella 20,  promosso da Cgil Cisl Uil di Marche ed Umbria unitamente alle categorie dei metalmeccanici Fim Fiom Uilm delle due regioni,   per una verifica sulla attuazione dell’Accordo di Programma per l’area colpita dalla crisi della ex Antonio Merloni e sulla vertenza JP Industries, azienda con 700 lavoratori nata a seguito della procedura di Amministrazione straordinaria della Merloni. Le misure nazionali dell’Accordo di Programma, gestite dal Ministero dello Sviluppo e da Invitalia, non hanno prodotto nessun progetto di attività imprenditoriale e alcun risultato occupazionale. A pochi mesi dalla scadenza dell’Accordo stesso infatti, i 35 milioni di euro giacciono inutilizzati per la rigidità e la farraginosità delle procedure previste, mentre sono stati realizzati solo alcuni interventi con fondi stanziati dalla Regione Marche per un ammontare di circa 5 milioni. D’altro canto, la procedura di vendita dei beni produttivi della ex Merloni alla JP Industries, con contestuale riassunzione di 700 lavoratori, gestita dal Ministero dello Sviluppo, rischia di essere annullata per problemi formali e ricorsi, con il rischio di una ulteriore drammatica emorragia di lavoro. All'iniziativa sono invitati il Ministero dello Sviluppo e la società Invitalia, i Parlamentari, le regioni Marche e Umbria, i Sindaci, le Associazioni di impresa, oltre che ovviamente i lavoratori coinvolti e la cittadinanza.Comunicato Stampa
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31/10/2014 I sindacati dei pensionati marchigiani vogliono delle risposte
Più di 150 pensionati, componenti dei Consigli generali dei sindacati dei pensionati di Spi Cgil, Fnp Cisl e UIlp Uil, si sono riuniti oggi al Conero Break d Ancona in preparazione della giornata di mobilitazione nazionale organizzata dalle Segreterie nazionali per il 5 novembre prossimo. I sindacati dei pensionati regionali protestano contro una manovra, quella contenuta nel ddl di stabilità 2015, che reputano sbagliata e insufficiente, sia dal punto di vista del lavoro che del welfare. Provvedimenti che incidono pesantemente sui diritti dei cittadini lavoratori e pensionati e sulle possibilità del sindacato di poter continuare a svolgere un ruolo fondamentale di operatore sociale che tutela ed assiste le persone più deboli. In apertura dei lavori è stata espressa solidarietà a Gianni Venturi, ex Segretario regionale della Cgil Marche, rimasto vittima, insieme ad altri operai, degli scontri di mercoledì scorso a Roma. I pensionati italiani sono allo stremo – ha sostenuto il Segretario regionale della Fnp Marche Dino Ottaviani nel suo intervento introduttivo – e non possono più essere considerati come un bancomat cui attingere in caso di difficoltà. Molti di loro sono vicini al confine con la povertà e la marginalità. Siamo stanchi di essere provocati e vessati. Se venisse meno la nostra capacità di sostenere figli e nipoti verrebbe meno anche la coesione sociale delle nostre comunità. «Non facciamo richieste corporative – prosegue Ottaviani – ma abbiamo a cuore il futuro del paese, che deve dare una speranza ai nostri figli e nipoti. Per questo, nella nostra piattaforma unitaria, chiediamo che vengano introdotti meccanismi di solidarietà per garantire pensioni dignitose ai nostri giovani». Secondo Fabrizio Valentini, Direttore del Patronato Inas Marche « è gravissimo il taglio al Fondo patronati, finanziato dai lavoratori e utilizzato per erogare servizi gratuiti ai cittadini per conto dello Stato. Una vera e propria approvazione indebita, segno di un attacco durissimo al sindacato e al suo sistema dei servizi». In un momento storico in cui le forze sociali rappresentative dei lavoratori e dei pensionati vengono viste come un potenziale ostacolo allo sviluppo, Spi Fnp e UIlp hanno rimarcata la necessità di continuare a lavorare insieme, sostenendo ogni sforzo necessario affinché si riapra il dialogo sociale, che come sostiene anche l’UE è un tassello importante per riattivare i processi di sviluppo, anche economico. Negli ultimi decenni il sindacato confederale e dei pensionati hanno dimostrato grande responsabilità – ha concluso il Segretario nazionale dello Spi Cgil Ivan Pedrelli – mentre la politica, dall’altro verso, ha cominciato a pensare di fare a meno dell’apporto delle forze sociali, a volte anche dileggiandole, ed ora tentando chiaramente di indebolirle. L'appuntamento diventa ora quello del 5 novembre, quando i pensionati di Spi Fnp e UIlp Marche manifesteranno all'Auditorium della Conciliazione di Roma. Analoghe e concomitanti manifestazioni sono previste a Milano (Teatro nuovo) e a Palermo (Teatro Politeama). Perché i pensionati italiani non stanno sereni, sono stanchi delle promesse e ora vogliono risposte. LA PIATTAFORMA DEI SINDACATI DEI PENSIONATI L'INTERVENTO INTRODUTTIVO
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28/10/2014 Benelli QJ: aumentano le preoccupazioni dei sindacati
«Dall'incontro di oggi con l’azienda si confermano ed aumentano, le nostre preoccupazioni sul futuro industriale della Benelli QJ.  - afferma Leonardo Bartolucci, segretario generale Fim Cisl Marche - Invece di assicurarci investimenti ci hanno proposto la disponibilità ad incentivare le uscite volontarie dei dipendenti.»Un Incontro, quello di oggi,  tra la direzione aziendale della Benelli QJ e le Organizzazioni Sindacali Fim Cisl e Fiom Cgil, unitamente alle Rsu aziendali, sulla difficile vertenza aperta dalla comunicazione aziendale di voler procedere ad una riorganizzazione del sito produttivo di Pesaro. «Nonostante le nostre continue esortazioni alla trasparenza, l’azienda rimane evasiva non solo sulla natura delle sue proposte, ma, cosa per noi ancor più grave, si sottrae alle nostre ripetute sollecitazioni di presentare un piano industriale per permetterci di conoscere le sue reali intenzioni sulle prospettive del sito pesarese » afferma Emanuele Chiarotti della Fim Cisl Marche. «Come Fim Cisl Marche, - continua il segretario generale Leonardo Bartolucci - chiediamo di poter avere con urgenza l’incontro già richiesto al Comune di Pesaro, perché vogliamo che questi si faccia portavoce con la proprietà cinese del perché si è determinata questa situazione, e dell’esigenza di tornare ad investire con progetti di sviluppo sul sito produttivo marchigiano.» «Nel rispetto della volontà dei lavoratori e con la loro partecipazione- conclude Bartolucci -  continueremo a manifestare la nostra contrarietà al tentativo di desertificare un altro importante marchio del nostro territorio che ha fatto la nostra storia industriale e ha fatto conoscere Pesaro nel mondo.» Comunicato stampa
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28/10/2014 Corso AIUTO CUOCO, riaperto il Bando di selezione
FINALITÀ’ DEL CORSO E FIGURA FORMATA:L’Aiuto Cuoco è quella figura professionale che fornisce collaborazione al cuoco nella preparazione delle basi e dei semilavorati per la preparazione delle pietanze. DESTINATARI E REQUISITI Il corso è destinato a n° 15 allievi/e giovani e adulti, occupati, disoccupati, inoccupati e lavoratori in mobilità, che abbiano assolto l’obbligo scolastico. I minori devono aver compiuto i 16 anni di età  al momento dell’iscrizione al corso. DURATA E MODALITÀ’ DI SVOLGIMENTO Il corso, della durata di 400 ore, avrà luogo nella Provincia di Ancona e sarà avviato presumibilmente a novembre 2014 e terminerà entro giugno 2015 (per le ore di pratica, le lezioni si terranno in una sede attrezzata con le strumentazioni necessarie). Il corso della durata di 400 ore complessive risulta strutturato in: 88 ore di aula, 184 ore di laboratorio, 120 ore di stage presso aziende/strutture dove i corsisti potranno sperimentare ed applicare sul campo le competenze di base, trasversali e tecnico-professionali acquisite durante il periodo di formazione d'aula/laboratorio e 8 ore di esame finale. Le lezioni avranno la durata di 4 ore ciascuna in fascia pomeridiana, presumibilmente dalle ore 15:00 alle ore 19:00 e, la calendarizzazione sarà concordata con gli iscritti al percorso sulla  base delle esigenze emerse. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE Le iscrizioni si effettueranno utilizzando la modulistica disponibile all'indirizzo internet www.ialmarche.it, o reperibile presso la sede Ial Marche Srl di Ancona, via dell'Industria,17 La domanda redatta sull’apposita modulistica, dovrà essere corredata dei seguenti documenti: - Curriculum Vitae firmato in originale (Allegato 16). - Copia del documento d’identità firmato in originale e in corso di validità; - N° 1 fototessera; - Copia del permesso o carta di soggiorno in corso di validità, per i cittadini non comunitari. Per i minori la domanda di iscrizione dovrà essere firmata dai genitori o da chi ne fa le veci. La documentazione dovrà essere inviata per posta a mezzo raccomandata A/R o consegnata a mano presso la segreteria organizzativa di IAL MARCHE Srl in via dell’Industria n. 17/A, Ancona, ENTRO E NON OLTRE IL 10 NOVEMBRE 2014 (farà fede il timbro postale) al seguente indirizzo: IAL MARCHE SRL – Via dell’Industria, 17/a – Ancona 60127, indicando sulla busta la dicitura “Aiuto Cuoco – Ancona”. La domanda di partecipazione, regolarmente effettuata, garantisce il diritto alla frequenza del corso previa sottoscrizione del contratto e relativo pagamento della quota di iscrizione da effettuarsi prima della selezione, presso la sede di Ancona, in via dell’Industria, 17/a. L’iscrizione avverrà tramite appuntamento, telefonando al numero 071/2814639. BANDO AIUTO CUOCO
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27/10/2014 Sindacati dei Pensionati marchigiani pronti per la mobilitazione nazionale del 5 novembre
Più di 150, tra dirigenti e componenti dei consigli generali dei Sindacati dei pensionati marchigiani di Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil si ritroveranno domani, venerdì 31 ottobre alle ore 9.30, al Conero Break di Ancona. L’iniziativa è organizzata in previsione della giornata nazionale di mobilitazione indetta dalle rispettive Segreterie nazionali per il prossimo 5 novembre, quando Spi Fnp e Uilp manifesteranno a Milano, Roma e Palermo per sostenere le loro richieste al Governo e le proposte di modifica al disegno di legge di stabilità 2015. Investimenti, sviluppo e crescita per generare nuovi posti di lavoro, tutela dei redditi da pensione, risorse per preservare il welfare pubblico e i servizi sanitari, una legge nazionale per la non autosufficienza, la riduzione del carico fiscale sui redditi fissi da lavoro e pensione, l’estensione del bonus degli 80 euro a pensionati ed incapienti, il contrasto agli sprechi, ai privilegi e all’evasione fiscale. In estrema sintesi sono queste le richieste di Spi Fnp e Uilp, sostenute attraverso la campagna “#Non stiamo sereni”, grazie alla quale un milione di cartoline sono state inviate a Palazzo Chigi, delle quali circa 75.000 provenienti dalle Marche.  «I pensionati marchigiani sono allo stremo - sostengono le Segreterie regionali di Spi Fnp e Uilp. Il 54.5% delle pensioni di vecchia sono di importo inferiore a 750€, a fronte di una media nazionale del 39.5%. Il 64,4% dei percettori di pensioni di vecchiaia può contare su meno di mille euro lordi al mese, con i quali spesso devono sostenere anche i loro figli che hanno perso il lavoro a causa della crisi. Non siamo dei privilegiati e non facciamo richieste corporative, ma abbiamo a cuore il bene del paese e il suo rilancio, per ridare speranza ai nostri figli e nipoti». Spi Fnp e Uilp chiedono al Governo di riaprire il dialogo sociale, via privilegiata per aiutare il paese a risalire la china. Impegnano la Regione ed i Comuni a non restringere ulteriormente le prestazioni di tutela.  «I tagli al sistema delle autonomie locali hanno già messo in crisi il sistema dei servizi sociali e sanitari».  Regioni e Comuni dovranno impegnarsi per eliminare sprechi e inefficienze. L’azione di reperimento delle risorse va orientata verso l’evasione, la corruzione e l’illegalità. Dall’altro lato chiediamo al Governo di non toccare il Fondo patronati, finanziato da contributi dei lavoratori, riducendo il quale si mette a rischio un sistema di servizi previdenziali svolti per conto dello stato, gratuiti per i cittadini e diffuso su tutto il territorio nazionale».
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22/10/2014 Benelli QJ, le istituzioni intervengano per salvare il lavoro
«Non ci stupisce che la prima preoccupazione dei vertici cinesi della Benelli QJ nel presentare il loro piano di riorganizzazione sia stato quello di rivolgersi al Comune di Pesaro e al Presidente della Camera di Commercio di Pesaro. - afferma Leonardo Bartolucci, segretario generale Fim Marche -  Anche al momento dell’acquisizione del sito pesarese avevamo assistito alle stesse dinamiche con le istituzioni  che si prodigavano per apparire come i fautori di una mediazione importante per garantire un futuro a quell'azienda motociclistica che rappresentava un marchio storico, sicuramente tra i più importanti dell’industria provinciale. - prosegue Bartolucci -Peccato che di quel piano industriale che i cinesi ci presentarono ben poco è stato fatto in termini di investimenti, di innovazione tecnologica, di nuovi prodotti da presentare nel mercato, di ampliamento della rete commerciale.»Si era parlato  anche di un ritorno dalle gare motociclistiche per far credere ad un’idea di sviluppo tecnologico dello stabilimento di Pesaro. In realtà è dal 2005 che l’azienda non progetta un nuovo  modello, si limita a fare solo restyling delle moto. In realtà la produzione  non ha mai superato  i 2000 pezzi l’anno, al di sotto di quello previsto sul piano industriale.«Abbiamo assistito ad una produzione che  nel tempo ha perso tante professionalità importanti al suo interno, magari perché non allineate alle scelte della direzione cinese.  Dall'inizio ad oggi l’utilizzo degli ammortizzatori sociali è stata una costante con la quale hanno avuto a che fare i lavoratori della Benelli QJ. Già nel 2009 come sindacati , avevamo coinvolto il Comune e la Camera di Commercio, in occasione di un loro viaggio in Cina, per recapitare ai vertici cinesi nella figura del Presidente Lin Hua Zhong le nostre preoccupazioni sul futuro del sito pesarese rispetto a quello che stava succedendo. - racconta Bartolucci -.Anche in quell'occasione ci fu risposto che pur prendendo atto delle difficoltà del momento, avrebbe operato con “progetti di rilancio per il marchio pesarese, a partire da una più capillare rete di vendita in Europa e dall'imminente lancio di nuovi modelli. »La Fim Cisl Marche, oggi chiede al Sindaco di Pesaro e al Presidente Drudi, rispetto alle tante promesse alle quali sono seguiti pochi fatti, di attivarsi con tutti gli strumenti possibili,  per interloquire con il Presidente e con i vertici del gruppo al fine di evitare una riorganizzazione sul personale che rischia di diventare il segno evidente di un declino del sito pesarese, utile al solo interscambio commerciale con i prodotti cinesi.« Occorre veramente che si scommetta sull'azienda Benelli QJ di Pesaro, e non solo sul suo marchio, con un vero progetto industriale fatto di veri investimenti. - conclude  Leonardo Bartolucci  - Se questo non avverrà sarà una sconfitta anche della politica pesarese, visto che dopo gli “onori” ricevuti al momento dell’insediamento di questa proprietà, oggi deve assumersi le responsabilità e gli “oneri” per evitare che un’altra azienda storica e di grande valenza simbolica si aggiunga alla desertificazione industriale del nostro territorio».Giovedì 23 ottobre è stata convocata l’assemblea dei lavoratori, in cui insieme alle organizzazioni sindacali Fim Cisl e Fiom Cgil, si deciderà la strategia e le iniziative di mobilitazione da intraprendere.Comunicato stampa
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22/10/2014 Servizio igiene urbana, i sindacati annunciano lo stato di agitazione
Le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL, unitamente alla RSU delle aziende di riferimento, venerdì 17 ottobre scorso,  hanno partecipato ad un incontro presso la società Multiservizi dove è stata manifestata la volontà di attuare la cessione di ramo d’azienda da parte di Anconambiente, Jesiservizi, Cis e Sogenus delle attività di igiene urbana: spazzamento, raccolta e trasporto.Nell’incontro la  società Multiservizi, in maniera pregiudiziale, ha espresso  la volontà di non applicare più il CCNL di riferimento per tali attività e per tutti i lavoratori diretti ed indiretti ma di applicare impropriamente quello di Federutility.Le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL considerano tale atto un arbitrio inaccettabile, provocatorio, lesivo dei diritti dei lavoratori,  dal momento che è motivato da ragioni prettamente economiche e cercando di scaricare così le inefficienze gestionali delle imprese.Sia chiaro che il Sindacato e le RSU non vogliono disertare un confronto, anzi, al progetto di unificazione hanno manifestato un concreto interesse ma giudicano intollerabile e indecoroso che questo debba passare attraverso la rinuncia al CCNL di riferimento.Le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL indicono pertanto lo stato di agitazione dei lavoratori di tutte le aziende coinvolte preannunciando ove questo disegno fosse confermato pesanti azioni di contrasto.Con la presente le Segreterie Regionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL avviano le procedure di raffreddamento della conflittualità così come previsto ai sensi della L. 146/90.Comunicato stampa
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22/10/2014 Mobilitazione dei lavoratori pubblici - 8 novembre a Roma
Entra nel vivo la mobilitazione dei lavoratori pubblici marchigiani contro l'ennesimo blocco dei contratti nazionali, fermi dal 2009, le esternalizzazioni crescenti, il sostanziale fermo e l'impoverimento della contrattazione decentrata, il blocco del turn over, le mancate garanzie ai tanti lavoratori precari. Le segreterie regionali di categoria intendono portare nelle piazze e all'attenzione dei cittadini le crescenti problematiche operative che quotidianamente si trova ad affrontare chi eroga servizi fondamentali alla persona in settori come la Sanità, la Scuola, l'Università, gli Enti pubblici di Ricerca, le Accademie e i Conservatori, gli asili nido, la sicurezza, il front -office negli uffici. L'attuale crisi di sistema rende tutti più deboli e logora la tenuta delle nostre reti di welfare sociale con tagli pesantissimi che rendono sempre più difficile l'erogazione dei servizi nei tempi e nelle modalità giustamente richiesti dai cittadini-utenti delle pubbliche amministrazioni. Serve partecipazione e condivisione dei percorsi di innovazione, riorganizzazione dei processi di lavoro, investimento in formazione e contratti che portino il cambiamento atteso dalle comunità locali. Molte le iniziative organizzate nelle Marche in vista della manifestazione nazionale dell'8 novembre a Roma : presidi davanti alle Prefetture, assemblee nei luoghi di lavoro, volantinaggio nelle piazze e davanti a ospedali, Comuni, sedi INPS, raccolta di firme tra tutti i lavoratori a supporto della piattaforma.   http://youtu.be/UUK5EII4syY?list=UUvHxAm26IRwF9IVAuJ8EAJA
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22/10/2014 5 Novembre mobilitazione dei sindacati dei pensionati.#Nonstiamosereni, i pensionati vogliono risposte.
"Di promesse non si vive, #Nontiamosereni, vogliamo delle risposte". E' l'appello dei  sindacati dei pensionati  Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil  al Governo in occasione della mobilitazione nazionale indetta per Mercoledì 5 novembre  prossimo.I pensionati provenienti da tutta Italia si ritroveranno insieme per chiedere  al  Governo più sviluppo e occupazione per i giovani,figli e nipoti, per un welfare pubblico e solidale, per una legge sulla non autosufficienza, per tutelare il reddito da pensione ed estendere, anche ai pensionati, la riduzione delle tasse . Previste tre manifestazioni a carattere nazionale : a  Roma, Milano e Palermo.Ad Ancona il 31 ottobre si riuniranno i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil Marche per spiegare le ragioni della giornata nazionale di mobilitazione unitaria. 
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14/10/2014 Associazioni di categoria e sindacati e uniti per il lavoro: si chiama labjob.it la sfida per ridurre la disoccupazione giovanile
Garanzia Giovani è un'occasione unica per dare un'opportunità ai 47.000 Neet, giovani dai 15 ai 29 anni che non studiano, non lavorano stabilmente e non sono occupati in una attività di formazione. I giovani Neet che abbandonano prematuramente gli studi (18-24 anni con al più la licenza media che non frequentano altri corsi scolastici o svolgono attività formative superiori ai due anni) sono nelle Marche poco più di 8.000 (4.100 donne e 4.000 uomini). Nelle Marche è forte la quota di giovani Neet inattivi (52% pari a 24000 unità) superiore a quella dei disoccupati delle altre fasce di età (48% pari a 22000 unità). Lo scoraggiamento è la principale causa che può spiegare la maggiore quota di Neet inattivi. La componente femminile dei Neet è superiore a quella degli uomini. E' per questo motivo che 9 associazioni di categoria, centrali cooperative e sindacati delle Marche: Confindustria, Cgia, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Cisl, Uil, Lega delle Cooperative e Api Industria hanno dato vita ad una Ati, labjob.it, per dare ai giovani delle opportunità di incontro con il mondo del lavoro. Le difficoltà dei giovani in cerca di occupazione sono note, anche se nelle Marche si registra un tasso di occupazione, 33.7%, più alto della media nazionale, 29,4%, dei giovani tra 15 e 29 anni. Rispetto al 2004 si sono persi oltre 15 punti percentuali (era al 48,8% nel 2004). Gli scopi che muovono labjob.it partono proprio da questa esigenza: riportare i giovani Neet ad incontrare le aziende, attraverso la loro accoglienza, la presa in carico e l'orientamento. Il programma Garanzia Giovani prevede che ai giovani tra i 15 e i 29 anni, in possesso dei requisiti richiesti e in base a precise modalità, venga offerto un servizio: l'inserimento in un contratto di lavoro dipendente, avvio di un contratto di apprendistato o di un'esperienza di tirocinio, la formazione specifica professionalizzante e l'accompagnamento nell'avvio di una iniziativa auto- imprenditoriale di lavoro autonomo, l'impegno nel servizio civile. Ai giovani che possono rivolgersi indifferentemente agli sportelli pubblici (i centri per l’impiego) e agli sportelli degli enti privati accreditati a garanzia giovani come labjob.it sarà proposto un “patto di servizio” tra quelli previsti nel programma Garanzia Giovani. Tale servizio può consistere in un’offerta di lavoro o un percorso di politica attiva (quali tirocinio, formazione, ecc.) teso a favorire l’attivazione di un contratto di lavoro. L’offerta formativa o di lavoro avverrà entro 4 mesi circa dalla firma del Patto di Servizio. Dopo la registrazione e un primo colloquio nella fase di accoglienza, al giovane verrà indicato un percorso di orientamento individuale destinato a definire un progetto personalizzato di formazione o lavorativo/professionale.L'obiettivo di labjob.it è guidare il giovane verso le opportunità offerte dal mondo del lavoro, anche considerando i giovani che non hanno un'esperienza lavorativa alle spalle. Soltanto in questa maniera si può creare un circuito virtuoso che possa sconfiggere il triste fenomeno della disoccupazione giovanile che tocca picchi mai raggiunti prima con dati del 44%. Ai giovani che si presenteranno agli sportelli di labjob.it (oltre 35 diffusi nel territorio marchigiano) verranno offerti, oltre alle occasioni di lavoro disponibili, dei tirocini aziendali che possono costituire la base per una esperienza lavorativa e per futuri sbocchi occupazionali: il contratto dell'apprendistato, a tempo determinato e meglio ancora indeterminato. Non va neanche sottovalutata le opportunità che questi giovani formati possano iniziare nuove attività imprenditoriali. Al centro dell'azione di labjob.it c'è anche una responsabilizzazione del giovane e un'importante attività di orientamento. labjob.it intende infatti stimolare i giovani verso il riconoscimento e l'attivazione delle proprie capacità, in base anche alle esigenze delle aziende. Labjob.it intende anche facilitare la connessione scuola-lavoro che è un tassello fondamentale e attivabile soltanto se entrambe le parti sono orientate alla collaborazione. Fondamentale per instaurare questo circuito virtuoso sono i database dell'offerta e della domanda che verranno formati attraverso un'azione di promozione sul territorio, attivando su base regionale e provinciale tutte le associazioni e i sindacati che fanno parte di labjob.it e il sistema delle aziende. A questo proposito sono previsti una serie di incontri sul territorio con stakeholder e istituzioni al fine di sensibilizzare giovani e aziende ed una campagna di comunicazione e promozione. “Abbiamo creato labjob.it – ha detto Francesco Varagona, legale rappresentante di labjob.it- per orientare ed accompagnare i giovani ad incontrare il mondo del lavoro. Abbiamo messo insieme la più ampia compagine di parti sociali per aumentare le opportunità di lavoro”. “labjob.it – conclude Varagona - è anche un’opportunità per le imprese marchigiane che possono contare su un team di professionisti che mira a selezionare il candidato idoneo facendo risparmiare costi all’impresa e, all’occorrenza, costruisce percorsi formativi gratuiti finalizzati all’inserimento lavorativo, in base a specifiche richieste delle stesse imprese. Per saperne di più, visita il sito Labjob.it
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14/10/2014 JP Industries, Regioni e Sindacati scrivono al Governo
Cgil Cisl Uil di Marche ed Umbria, insieme ai Presidenti delle due Regioni hanno chiesto un incontro urgentissimo al Governo per affrontare la gravissima situazione occupazionale della JP Industries e del relativo Accordo di Programma per la reindustrializzazione delle aree colpite dalla crisi della ex Ardo. La procedura di vendita della JP Industries, gestita dal Ministero per lo Sviluppo economico, rischia incredibilmente di essere annullata per criticità formali. Intanto le misure nazionali dell'Accordo di Programma non stanno producendo alcun esito. A pochi mesi dalla sua scadenza, non è infatti stato approvato alcun progetto di rilancio occupazionale e 35 milioni di € giacciono inutilizzati. Questo mentre analoghe misure regionali hanno prodotto l'avvio di oltre 40 nuove iniziative imprenditoriali sullo stesso territorio. Una situazione grave ed inaccettabile che coinvolge 2.000 lavoratori marchigiani ed umbri, senza contare l'impatto sulla filiera dell'indotto di piccole imprese, e che rischia di produrre effetti irreversibili sulla coesione sociale ed economica delle due regioni.La lettera al Governo
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13/10/2014 Mercantini Mobili, il confronto con i sindacati
Continua la lenta ed inesorabile liquefazione del sistema manifatturiero della provincia di Pesaro - Urbino. Lunedì 13 ottobre si aprirà il confronto sindacale sulla dichiarazione di esubero della ditta Mercantini Mobili di Piandimeleto, azienda storica del territorio guidata dal ex presidente di Confindustria peraltro sita in una zona particolare per la sua dimensione orografica e per la mancanza di un tessuto produttivo esteso. L’azienda dichiara 50 esuberi dovuti alla cessazione di una fase lavorativa e all’esternalizzazione di tale produzione. Chiuderà il nuovo capannone utilizzando solo la sede storica. L’azienda aveva già utilizzato gli ammortizzatori sociali e nessun segnale preannunciava tale grave decisione: 50 esuberi su 110 dipendenti con una età media di 40 anni\45 anni e per nessuno di loro  è possibile un meccanismo di accompagnamento  celere alla pensione. Un vero dramma sociale. Questa ulteriore vertenza aziendale pone nuovamente l’esigenza di avviare un confronto istituzionale per affrontare la grave crisi della provincia di Pesaro Urbino. La Cisl ha più volte denunciato la grave crisi che sta investendo questa provincia: si rischia il dissolvimento delle filiere del settore mobile e metalmeccanico. Per questo la Cisl chiede immediatamente la convocazione di un tavolo istituzionale con il coinvolgimento della Regione per adottare misure straordinarie a sostegno del sistema manifatturiero per ripensare il modello di sviluppo del territorio. In questa crisi pesa molto l’inerzia della classe politica che non ha mai affrontato questa difficilissima situazione occupazionale e produttiva . Non si può più aspettare: le strategie e le azioni a medio e lungo termine sono così impegnative che richiedono uno sforzo di concertazione e di confronto tra tutti i soggetti istituzionali e associativi per avviare quelle azioni di sostegno e di innovazione tecnologica industriale del nostro territorio, individuando sin d’ora quali sono i progetti di sostegno di innovazione e di riqualificazione. Ricordiamo a tutti i soggetti istituzionali che partirà nei prossimi mesi la programmazione dei fondi europei: quali sono le idee quali sono i progetti, quale tipo di programmazione e quale utilizzo si vuole fare della prossima programmazione dei fondi europei? Basta solo la volontà di qualche illuminato sindaco oppure occorre una visione strategica condivisa ed altamente innovativa in termini di contenuti e di progetti? La Cisl di Pesaro Urbino ritiene che sia la regione Marche con i suoi assessorati competenti ad accompagnare il nostro territorio in questa delicatissima fase. La vicenda della Mercantini che non sarà l’ ultima di triste ed inesorabile destrutturazione del nostro sistema produttivo sia da monito per i Nostri politici ed amministratori (locali regionali e nazionali) per intervenire immediatamente.
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10/10/2014 Giovani e anziani insieme al Festival delle Generazioni
Più di 110 persone provenienti dalle Marche hanno partecipato alla seconda edizione del Festival delle Generazioni, organizzato dalla Federazione Nazionale dei Pensionati Cisl a Firenze, dal 2 al 4 ottobre scorso. Una delegazione consistente ed eterogenea, composta da anziani e pensionati, lavoratori e giovani provenienti da tutta la Regione. Studenti di scuola secondaria - l'Istituto Agrario "Garibaldi" di Macerata -  ex studenti dell’Istituto Tecnico Statale “Mazzocchi” di Ascoli Piceno - quest’anno divenuti matricole universitarie - e giovani che a vario titolo hanno conosciuto la Cisl, ad esempio grazie alla collaborazione nel "Progetto Policoro" o alla partecipazione allo "Stage giovani" organizzato dalla Cisl Marche nel luglio scorso. Una "tre giorni" a cavallo tra riflessione e cultura, tra analisi e concerti, tra tavole rotonde e poesia, musica e spettacoli. Giovani ed anziani, in un'atmosfera festosa, serena e stimolante, hanno affrontato insieme problemi comuni. Il principio ispiratore di questa edizione del Festival, sintetizzato dallo slogan: "Né vecchi né giovani: cittadini" si ispira alla  necessità di rovesciare l'assunto che sia in corso una conflitto tra generazioni, ponendo in evidenza al suo posto il principio di cittadinanza, nella consapevolezza che non può esservi crescita senza pace e coesione sociali. Singolare ed esaltante l'esperienza vissuta nel pomeriggio di venerdì 3 ottobre dal giovane studente universitario ascolano Paolo Giorgi. Assistendo all'evento speciale "Maratona di musica", con ospite speciale Giulio Rapetti Mogol, Paolo ha deciso di partecipare ad un concorso di musica improvvisando un'esibizione dal vivo, durante la quale ha presentato un suo brano inedito. Un'ora dopo riceveva un attestato che certificava la vittoria di una borsa di studio breve per autori presso il Cet (Centro Europeo di Toscolano), un centro di eccellenza universitario di musica popolare fondato dallo stesso Mogol. «E' stato il fiore all'occhiello di un'esperienza già di per se indimenticabile - sostiene Mario Canale, Segretario generale di Pensionati Cisl delle Marche - ed un primo risultato concreto di quella solidarietà intergenerazionale che la Fnp Marche ha posto come uno degli obiettivi principali della sua azione sindacale». «La nostra speranza - conclude Canale - è di contribuire ad avvicinare l'esperienza della tradizione con la freschezza e il coraggio delle nuove generazioni, attraverso uno stile originale ed innovativo, per superare banalità e luoghi comuni e ricostruire insieme, giovani ed anziani, la coesione sociale e il senso di appartenenza alla medesima comunità»
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10/10/2014 Lavoro in genere: (Ri)pensare le pari opportunità
(Ri)pensare le pari opportunità è un progetto che si propone di riconsiderare e rivedere le politiche di genere, per il superamento teorico dello strumento delle pari opportunità e delle sue ricadute nelle politiche regionali, per eliminare le disparità e promuovere l'empowerment femminile migliorando la  qualità e l'efficacia delle politiche.CGIL CISL UIL Marche hanno aderito e partecipato attivamente al progetto, ideato dall Osservatorio di Genere di Macerata e finanziato dall'Assessorato alle Pari Opportunità della Regione. (Ri)PARO ha permesso di indagare il mondo del lavoro femminile nel settore tessile/calzaturiero e quello delle imprese agricole.Venerdì 17 ottobre 2014 a Macerata presso la Sala Castiglioni-Biblioteca "Mozzi-Borgetti" si terrà alle ore 9.30 " Lavoro in genere" focus sui primi risultati del progetto.
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10/10/2014 Ossi duri si diventa, prevenire l'osteoporosi si può
Mercoledì 15 ottobre 2014, ore 16,30 Sala Convegni, Fondazione Colocci, JesiIn occasione della Giornata mondiale sull’osteoporosi del 20 ottobre, presso la Fondazione Colocci di Jesi si svolgerà il 15 ottobre dalle ore 16.30 il convegno, promosso dal sindacato dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, Regione e Asur Marche, “Ossi duri.. si diventa” nell’ambito della Campagna informativa di prevenzione contro l’osteoporosi.Marisa Branchesi del coordinamento donne Fnp Cisl di Jesi, introdurrà i lavori presentando i risultati della campagna di raccolta firme per sollecitare la Regione Marche ad emanare una legge regionale per la prevenzione dell’osteoporosi. Una patologia molto diffusa che colpisce soprattutto le donne oltre i cinquant’anni di età e che se non viene riconosciuta in tempi giusti causa la mortalità nel 20% dei pazienti e disabilità motoria nel 40% dei casi con un rischio di permanenza in strutture di lungo-degenza sei volte maggiore.Tra i relatori il dott. Ferdinando Silveri della clinica Reumatologica dell’Ospedale di Jesi AV2 che illustrerà il lavoro del gruppo tecnico regionale a partire dall’analisi dei fattori di rischio di tale patologia.I lavori, moderati da Teresa Brazzini del coordinamento donne UilpUil di Jesi, saranno conclusi da Aurora Ferraro, Segretaria regionale Spi Cgil Marche.Jesi, 10 ottobre 2014
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08/10/2014 Indesit,conferma gli impegni e il rispetto degli accordi nell'incontro tenuto al MiSE
Nel primo incontro ministeriale, svoltosi  ieri a Roma, per la verifica dell' attuazione dell’ accordo, sottoscritto al MiSE nel dicembre del 2013, tra Direzione Aziendale Indesit, Sindacati di categoria,  Coordinamento RSU, rappresentanti del Governo e Istituzioni locali, sono stati confermati dalla Direzione Aziendale tutti gli impegni riguardanti la destinazione produttiva delle aree di Fabriano ( stabilimenti di Albacina e Melano) Caserta (Carinaro) e Comunanza. La Direzione Indesit ha, inoltre, presentato e informato i rappresentanti sindacali e le Istituzioni, presenti all'incontro, la realizzazione delle  azioni previste dall'accordo rispetto a: le allocazioni produttive della fabbrica casertana, la prima interessata dai cambiamenti  e dagli investimenti, già realizzati per un totale di 24 degli 83 milioni di € previsti ( 16,5 a Fabriano, 5 a Comunanza,2,5 a Caserta ); le internalizzazioni realizzate dell'attività di IT Service e call center con conseguente riqualificazione del personale dedicato a tali servizi Indesit ; alle condizioni del mercato, nel quale la contrazione delle vendite in Russia e nel' Europa occidentale è parzialmente compensata dalla crescita del Regno Unito e dell'Italia. Le vendite del secondo trimestre del 2014 sono inferiori a quelle dello stesso periodo del 2013 e si sommano le conseguenze negative determinate dal cambio valutario del rublo e della lira turca. Relativamente agli esodi volontari finora registrati l' azienda ha comunicato che sono uscite 80 persone alle quali si aggiungono altre 39 lavoratori ancora in forza che hanno già comunicato la volontà di uscire. L' incontro è stato anche l' occasione per porre a Indesit domande sulla vendita del Gruppo all'americana Whirlpool. È ancora atteso il pronunciamento della Autorità Antitrust, garante della concorrenza nel mercato, sulla vendita, mentre il Tribunale di Ancona ha autorizzato la vendita nel mese di agosto. Solo dopo il via libera dell'Antitrust potrà essere completata l'acquisizione del pacchetto di azioni che daranno a Whirlpool la proprietà del pacchetto azionario di maggioranza. «Ritenendo l' accordo di dicembre firmato la MiSE il principale strumento di tutela e la principale garanzia degli impegni presi nei confronti dei lavoratori - afferma la Fim Cisl - abbiamo chiesto al Governo di farsi garante e parte attiva affinché l' attuazione dell' accordo e la realizzazione del piano industriale, oggi totalmente confermati da Indesit, vengano confermati e considerati intangibili anche dopo il passaggio societario» . A tal proposito i sindacati hanno avuto, dai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico ,una risposta positiva e la disponibilità a realizzare, quanto prima,  un incontro con i rappresentanti della nuova proprietà. Nei prossimi giorni ci saranno le assemblee informative in tutti gli stabilimenti produttivi,nella sede centrale e in quella di Milano.
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06/10/2014 Cementificio SACCI , salvi 80 lavoratori grazie ai contratti di solidarietà
Diminuire l’orario di lavoro per mantenere l’occupazione in caso di crisi aziendale e quindi evitare la riduzione del personale: è quanto prevedono i contratti di solidarietà, introdotti dalla legge 863/84. Uno strumento utilissimo, ma che purtroppo ha trovato scarsa applicazione nello scenario di crisi nazionale. Nei giorni scorsi, però, circa 110 lavoratori hanno potuto constatare di persona e sulla propria pelle la bontà di contratti di solidarietà. È accaduto in due aziende diverse, nella “Sacci Spa” di Castelraimondo (Macerata) e nella “Margaritelli” di Mantignana (Perugia). Nel primo caso i contratti di solidarietà hanno interessato gli 80 addetti del cementificio, precedentemente dichiarati in esubero dall'azienda. È la prima volta che questo tipo di contratto viene applicato in un’azienda del cemento, perché nemmeno in grosse vertenze con colossi del settore, come Italcementi e Buzzi Unicem, si era riusciti a far ricorso a questo strumento, soprattutto a causa della riluttanza delle imprese. Sacci apre uno scenario nuovo, e dimostra che in determinate situazioni anche in questo comparto si possono trovare soluzioni utili a non disperdere le professionalità, nonostante i numeri da brivido della crisi e grazie all'impegno di tutte le parti sociali. Quello del cemento è il comparto più devastato dalla crisi di questi anni: dai 47 milioni di tonnellate di cemento prodotto nel 2007 sì è arrivati agli attuali 20 milioni, con prospettive al ribasso anche per il 2015.
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03/10/2014 Crisi Edilizia, nelle Marche calo del 78% le autorizzazioni a costruire
La crisi dell’edilizia nelle Marche è evidenziata dal crollo verticale delle autorizzazioni a costruire rispetto agli anni prima della crisi. Il calo dei permessi raggiunge il 78,07% se si raffrontano i dati del 2005 con quelli del 2012 (fonte Istat - Sole 24 ore). Un trend peggiore della media italiana che si ferma al 70,5%. A lanciare il grido di allarme è Massimo Giacchetti, Segretario Generale della FILCA CISL Marche«L'edilizia è stata colpita da un vero e proprio tsunami con più di 12.000 posti di lavoro persi in sette anni che rappresentano il 50% degli addetti rispetto agli anni che precedevano la recessione». Il record negativo spetta alla provincia di Pesaro con un calo del 83,8%, seguita da Ancona dove i permessi diminuiscono dell’ 82% ed Ascoli Piceno che registra una contrazione del 81,4%. Solo la provincia di Macerata si attesta sotto la media nazionale con un calo del 65,1%. «Il settore continua a perdere imprese ed addetti e non si intravedono spiragli che consentano di superare le difficoltà pesantissime. Non si arresta nel 2014 l’ emorragia occupazionale. - prosegue Giacchetti - Nel periodo gennaio-agosto 2014 l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria è aumentata del 222% rispetto agli stessi mesi del 2013. E’ il segno evidente di un settore produttivo che sta scomparendo. Una flessione occupazionale accompagnata da preoccupanti processi di precarizzazione del lavoro e da indizi crescenti di lavoro irregolare». Per invertire questo trend negativo occorre tornare ad investire sulla casa e sul territorio. Secondo Giacchetti  la priorità  va data «alla ristrutturazione e alla riqualificazione energetica degli edifici facendo in modo che gli stessi Comuni possano prevedere delle forme di agevolazioni ulteriori. Una ulteriore opportunità in termini di occupazione e lavoro - conclude -  è rappresentata dalla messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico, dove nelle Marche ci sono 40 milioni di euro disponibili per cantieri da avviare.» Comunicato Stampa
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30/09/2014 Industriarsi per il LAVORO: oltre 150 metalmeccanici dalle Marche a Roma
Partiti stamattina dalle Marche con destinazione Roma, otre 150  lavoratori metalmeccanici della Fim Cisl,  insieme ai colleghi in  cassa integrazione ed in mobilità per manifestare in Piazza Montecitorio tutta la loro rabbia. La manifestazione organizzata dal sindacato dei metalmeccanici della Cisl ha visto scendere in piazza oltre 4000 maestranze provenienti da tutta Italia per dare “La sveglia al Governo e alla politica.”  «Abbiamo portato in piazza i veri bisogni del mondo del lavoro: una politica fiscale a sostegno di imprese e lavoratori, una minor burocrazia e tempi più rapidi per avere giustizia, più facilità nell'accesso al credito e più coraggio negli investimenti per innovazione dei processi e dei prodotti, sostegno alla ricerca e all'internazionalizzazione dei mercati. – afferma Leonardo Bartolucci segretario generale Fim Cisl Marche rientrando da Roma - Nel silenzio che sta determinando la desertificazione industriale che viviamo tutti i giorni anche nella nostra regione oggi abbiamo fatto risuonare la sveglia  perché subito si intervenga non solo sui diritti ma anche sulle  scelte di politica industriale che non possono essere più rinviate. » Comunicato stampa
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30/09/2014 L’industria metalmeccanica va salvaguardata, continua a perdere posti di lavoro senza alternative occupazionali. Sveglia politica, se ci sei dimostracelo
Aziende chiuse e situazioni di crisi, l’industria metalmeccanica pesarese continua a perdere pezzi e posti di lavoro senza generare alternative. Aziende storiche per il territorio come il Cantiere Navale di Pesaro (50 dip. + 250 dip che lavoravano nell’indotto), la BVB del gruppo Marcegaglia di S. Lorenzo in Campo (100 dip), multinazionali come SWK nello stabilimento di Fano (80 dip), l’ultimo episodio di cronaca la King di Fano (45 dip) sono solo alcuni esempi di aziende che hanno avuto visibilità mediatica e aiuto istituzionale nel momento della loro chiusura, che però non possono essere viste nel loro singolo bisogno, perché nell’insieme ci dicono che il nostro territorio si sta impoverendo e che non ci sono alternative occupazionali senza industria. Ancora oggi ci sono tante situazioni di crisi in cui siamo intervenuti con la gestione dei contratti di solidarietà e di cassa integrazione; per citarne solo alcune ci preoccupa la situazione della Cima (90 dip) dove abbiamo un ritardo nel pagamento degli stipendi e siamo in attesa di incontrarci in regione sul piano industriale che deve presentare; ci hanno comunicato la chiusura della CF LIGHT Division di Pietrarubbia (40 dip.) che già versava in una difficile situazione finanziaria; problemi ci sono alla Lav Fer di Acqualagna (50 dip.) in cui l’azienda è in ritardo nel pagamento degli stipendi perché lo Stato è in ritardo nel pagamento degli appalti, alla PRB di Fermignano (100 dip) che ha un concordato in continuità, alla Tallarini di Orciano che ha problemi di accesso al credito. Tutte queste situazioni unitamente agli importanti numeri dell’artigianato (si sono persi circa 1500 posti di lavoro negli ultimi due anni e dove il pagamento della cassa integrazione è ferma ai primi mesi dell’anno) ci dicono che a tutti i livelli (locali e nazionali) e tra tutti i soggetti interessati (politica e istituzioni, parti sociali, soggetti formativi, ecc.) vanno prese decisioni per sostenere la buona industria, per riqualificarla, per farla continuare a vivere a discapito di un sistema che vede difficile l’accesso al credito, un passaggio generazionale spesso inadeguato, un elevato costo energetico e burocratico, poca disponibilità al rischio e agli investimenti, cause che spesso si scaricano alla fine sui dipendenti. Per tutte queste motivazioni come Fim Cisl abbiamo organizzato una manifestazione nazionale il 30 settembre davanti a Palazzo Chigi per portare la crisi davanti ai palazzi che contano, per dare la sveglia alla politica perché non c’è più tempo da perdere.
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26/09/2014 Aggregare le municipalizzate per contenere i costi e migliorare i servizi
Il futuro del sistema dei servizi pubblici locali nella provincia di Macerata al centro del dibattito della tavola rotonda “ Cosa bolle in pentola?” tenutasi oggi a Macerata. L’iniziativa promossa da  Cgil, Cisl , Uil e i sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, FlaeiCisl,Uiltec Uil e Federutility ha visto la partecipazione dei  Sindaci dei maggiori Comuni del maceratese e del Presidente della Provincia per confrontarsi insieme al sindacato sulle opportunità e prospettive legate al  processo di aggregazione delle aziende municipalizzate presenti nel territorio. Un incontro aperto anche agli amministratori delle cinque aziende pubbliche che gestiscono acqua e gas in buona parte della provincia, per rilanciare l’importanza di un percorso di accorpamento che porti alla costituzione di un’unica azienda per tutto il maceratese, una proposta che Cgil, Cisl e Uil sostengono da anni. «L’idea  è quella di un sistema più efficiente e meno costoso per i cittadini. – sostengono i sindacati -  Un’azienda unica significherebbe innanzitutto la riduzione dei costi esorbitanti della governance delle cinque aziende, per un costo annuo di circa 700 mila euro  – proseguono - Un risparmio che potrebbe essere di certo impiegato per contenere le tariffe, effettuare i necessari investimenti sulle reti e le infrastrutture, avviare percorsi di riqualificazione e aggiornamento professionale dei lavoratori di queste aziende. A tutto vantaggio della qualità complessiva del servizio erogato ai cittadini. » Un progetto che sembra aver convinto tutti. Sindaci e amministratori delle aziende hanno accolto la proposta di avviare uno studio di fattibilità che tracci le tappe di un percorso di aggregazione e ne evidenzi i benefici in termini di risparmi ed efficienza. «Del resto il cambiamento per le nostre municipalizzate sembra ormai un passaggio inevitabile, visti i tagli radicali annunciati dal Governo su questo settore e il piano di razionalizzazione predisposto da Cottarelli. – ribadiscono Cgil, Cisl, Uil insieme a  Filctem Cgil, Femca Cisl, FlaeiCisl,Uiltec Uil  -  Per troppo tempo si è mancato di lungimiranza ed ora non possiamo permetterci altri indugi. E’ un cambiamento che gli amministratori locali hanno ora il compito di anticipare e governare, se non vogliamo solo trovarci a far la conta dei tagli e dei danni per il territorio, per l’occupazione e per i cittadini costretti a pagare tariffe sempre più alte a fronte di un servizio talvolta non troppo soddisfacente. Oltre a correre il rischio di essere colonizzati da multinazionali che arrivano da lontano con la tentazione di fare business sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini  – concludono i sindacati - Siamo giunti ad un momento di svolta, non è più possibile indugiare in campanilismi e personalismi, occorre avere il coraggio di cambiare per il bene di tutta la comunità.»
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25/09/2014 King, prima udienza in tribunale
Si è svolta ieri, 24 settembre, presso il tribunale di Pesaro l’udienza per il fallimento della King, la ditta fanese specializzata nella produzione di accessori per la nautica che dopo la ferie di Agosto ha cessato l’attività trasferendo macchinari presso altri siti produttivi, lasciando 45 lavoratori senza lavoro e retribuzioni ( in arretrato dal mese di Aprile). Mentre in aula si celebrava l’udienza, per denunciare maggiormente il fatto, i lavoratori hanno presidiato l’ingresso del palazzo di giustizia. La Fim Cisl, assieme all’avvocato Gianfranco Solazzi di Fano, aveva inoltrato nei mesi scorsi già richiesta di pagamento delle retribuzioni arretrate per un gruppo di lavoratori ed oggi il giudice, preso atto che l’azienda rappresentata da un suo legale non ha fatto alcuna proposta , avvierà la procedura per il recupero di quanto dovuto. Questa triste vicenda nella quale 45 lavoratori rimangono senza stipendi e lavoro, anche se le organizzazioni sindacali avevano presentato nei mesi passati alla Guardia di Finanza e alla Direzione Territoriale del lavoro i esposti e segnalazioni, aggrava ancora maggiormente la situazione occupazionale del territorio fanese e della nostra provincia che negli ultimi 4 anni ha perso nel settore industriale più di 4000 addetti, La Cisl di Fano chiede ancora una volta la convocazione di un tavolo di confronto per elaborare strategie tese al superamento della crisi e per avviare percorsi di accompagnamento . La Fim Cisl di Pesaro è anche fortemente preoccupata per la situazione di crisi che stanno attraversando le aziende metal meccaniche del nostro territorio e per questo ha organizzato per il 30 settembre assieme alla Fim Nazionale una manifestazione presso Montecitorio per chiedere politiche industriali di sostegno al sistema manifatturiero.Giovanni Giovanelli Responsabile Cisl Ast  Fano Mauro Masci Fim Cisl 
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24/09/2014 Cosa bolle in pentola? Tavola rotonda sui servizi pubblici locali
Importanti novità per i servizi pubblici locali di acqua, gas e per gli altri Servizi essenziali, sono state emanate e altre si profilano all’orizzonte. Cosa si può fare per governare il cambiamento e salvaguardare i cittadini-utenti ed i lavoratori delle Aziende interessate? Se ne discute, Venerdì 26 settembre 2014 ore 15  presso la Sala convegni Provincia di Macerata – via Velluti,41 – Piediripa di Macerata. Alla tavola rotonda “Cosa Bolle in Pentola?” interverranno il Presidente della Provincia di Macerata oltre ai Sindaci dei Comuni di Macerata, di Recanati, di Civitanova Marche, di Tolentino e di San Severino. Al dibattito, promosso unitariamente da CGIL CISL e Uil insieme ai sindacati di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl- Flaei Cisl - Uiltec-Uil e FederUtility, parteciperanno il segretario generale nazionale Filctem Cgil e il segretario regionale Cisl Marche. Coordina i lavori il giornalista Luca Romagnoli. La cittadinanza è invitata a partecipare.
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19/09/2014 Polizia provinciale di Ancona in assemblea:apertura caccia senza controllo
I sindacati di categoria Fp CISL e CSA sono  costretti ad indire una nuova assemblea per il personale della Polizia Provinciale di Ancona, Domenica 21 settembre 2014, giorno di apertura nazionale della stagione venatoria, dalle ore 07.30 alle ore 11.30 per il turno antimeridiano e dalle ore 14.30 alle ore 18.30 per il turno pomeridiano, a seguito dei numerosi ed irrisolti problemi operativi che gli agenti devono affrontare quotidianamente. Consapevoli che tale decisione potrebbe arrecare qualche problema alla cittadinanza,  ricordano che l'amministrazione provinciale sembra intenzionata a non riconoscere nemmeno una piccola indennità di rischio ai suoi agenti e addirittura togliere lo storico servizio di reperibilità notturna che viene espletato da più di vent’anni dalla Polizia Provinciale a supporto delle altre forze di Polizia. Il tutto dopo che il governo del Prof. Monti, ha fortemente penalizzato tutti gli operatori di Polizia Locale escludendo per loro, in modo sconsiderato, la causa di servizio e l’equo indennizzo. Nell'assemblea saranno inoltre affrontati i gravi problemi legati alla sicurezza degli operatori provinciali, che sono costretti a effettuare servizi di pronto intervento (in particolare notturno) con mezzi obsoleti e assolutamente non idonei a tale attività, senza i dovuti corsi di formazione e aggiornamento sulla sicurezza in presenza di traffico veicolare (incidenti stradali, ecc…), con insufficienti dispositivi di protezione individuale per le attività di controllo della fauna e con divise e calzature logore. I sindacati auspicano che  l'amministrazione provinciale risponda con  tempestivi e positivi riscontri  che se non dovessero arrivare metteranno in atto tutte quelle iniziative volte alla tutela ed al riconoscimento dei diritti dei lavoratori. Si ritiene inoltre che, anche nel delicato momento di trasformazione delle Province, sia fondamentale investire nella Polizia Provinciale per garantire gli attuali livelli di presidio del territorio e come interfaccia dell’ente all'esterno. Va ricordato che il servizio di Polizia Provinciale di Ancona opera, da più di mezzo secolo, con grande professionalità e dedizione a tutela dell’ambiente, in particolare caccia e pesca, vigili sui 1.000 chilometri di strade provinciali e sia l’unico in Regione ad avere il servizio di reperibilità notturna. COMUNICATO STAMPA
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18/09/2014 Artigianato Moda:nuovo CCNL per 13.000 lavoratori marchigiani
Un nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, per i dipendenti delle imprese Artigiane del Sistema Moda.Nelle Marche riguarda 13.000  occupati nelle 2078 aziende presenti sul territorio regionale. Novità importanti per oltre 75.000 lavoratori del settore,  dove il  62% sono donne.  L'aumento salariale mensile previsto è pari a 65 € in tre trance al 3° livello. Ci sarà inoltre una tantum di 105 € erogata in due trance. Il CCNL, scaduto  il 31 dicembre 2012, è stato firmato lo scorso 25 luglio 2014 . Il rinnovo prevede  la costituzione  di  un Osservatorio, al quale partecipano datori di lavoro e le organizzazioni sindacali,  dedicato alle Politiche di sviluppo, reti di impresa, qualificazione e riqualificazione produttiva e professionale, trasparenza di filiera, certificazione etica, nonché sostegno al Conto-terzismo di qualità per combattere la contraffazione.  Prevede, inoltre, in caso di patologie particolarmente gravi la tutela del mantenimento del posto di lavoro è stata allungata a 24 mesi. Progressivamente l'inquadramento professionale valorizzerà competenze e conoscenze anziché soffermarsi alle tradizionali mansioni. L'integrazione di lavoratori stranieri sarà aiutata con permessi dedicati all'acquisizione del permesso di soggiorno. L'adesione dei lavoratori al Fondo di previdenza complementare (il pilastro contrattuale che affianca la previdenza pubblica obbligatoria), sempre più importante dopo il passaggio al sistema contributivo, sarà congiuntamente incentivata. E' bene ricordare che il fondo si alimenta anche con il contributo delle imprese e pertanto si tratta di altro salario, seppur differito, ma a più bassa tassazione . «Sicuramente un buon contratto, che pur risentendo dell'enorme difficoltà dell'economia in generale e del settore in particolare, non si accoda a chi spinge verso il superamento della negoziazione.- afferma David Ballini, Femca Cisl Marche - Il rinnovo del contratto nazionale, consegna alle parti sociali il compito di avviare una contrattazione regionale utile a definire il salario di produttività, migliorare le condizioni dei lavoratori e gestire elementi di criticità. - continua Ballini - Siamo impegnati,con il coinvolgimento della Regione Marche, a concertare politiche di sviluppo e sostegno del comparto artigiano.Il consistente ritardo per il rinnovo evidenzia come sia necessario procedere ad una revisione delle procedure negoziali. - conclude - Dalla consultazione tra i lavoratori sin qui svolta è emerso un diffuso apprezzamento sul lavoro svolto dal sindacato unitariamente.»COMUNICATO STAMPA TABELLA AUMENTI RETRIBUTIVI Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro
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17/09/2014 Scuola, retribuzioni ferme fino al 2019. Partita la raccolta firme #sbloccacontratto
Cisl Scuola, unitariamente a Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda, per difendere e contrastare l’ennesimo tentativo di attacco al salario e ai diritti dei lavoratori della scuola, avvia una fase di iniziative contro la proposta governativa che prevede, per la scuola, ancora tre anni di blocco del contratto e la cancellazione degli scatti di anzianità in attesa che parta (dopo il 2018) il nuovo meccanismo degli aumenti per merito. Risultato: retribuzioni ferme fino al 2019. Un meccanismo di riduzione che per il triennio 2016-2018 vale oltre un miliardo di euro. Una proposta inaccettabile per i sindacati, in contrasto con l’esigenza di riconoscere il valore del lavoro di chi ogni giorno fa funzionare la scuola, riconoscimento propedeutico a qualsiasi processo innovativo. E’ inaccettabile, inoltre, il tentativo di regolare per legge diritti, doveri, orario di lavoro e valutazione. Come prima forma di pressione la Cisl Scuola lancia, unitariamente alle altre sigle sindacali, in tutte le scuole e tra tutto il personale la raccolta firme #sbloccacontratto. Seguiranno, se necessarie, altre forme di mobilitazione, sia unitarie sia congiunte con le altre categorie del pubblico impiego. Partiranno nel mese di ottobre le assemblee con i docenti e il personale ATA  in tutte le scuole di ordine e grado della regione.VOLANTINO RACCOLTA FIRME
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16/09/2014 Futuro Province: Servono idee chiare su funzioni e personale
In queste ore i partiti stanno definendo le candidature dei Sindaci che avranno il compito di guidare dal 12 ottobre 2104 le attuali Province e future Aree Vaste o enti intermedi di secondo livello. «Purtroppo i Sindaci stanno discutendo sui nomi ma non di programmi relativi al futuro delle funzioni e dei 2200 dipendenti complessivi che quotidianamente garantiscono i servizi sul territorio. – afferma Luca Talevi, segretario generale Fp Cisl Marche - Anche dalle forze politiche non stanno giungendo indicazioni in tal senso. In questa fase di estrema incertezza è fondamentale capire quale è il modello da seguire nelle Marche per gestire le funzioni che la legge non assegna espressamente alle future aree vaste. – continua Talevi - Vi sono funzioni fondamentali quali la formazione e lavoro, la polizia provinciale, caccia e pesca, servizi amministrativi che attendono di essere definite in maniera organica per garantire i servizi sul territori.» Nei giorni scorsi a livello nazionale è stato definito un accordo tra Stato e Regioni propedeutico all'emanazione di un apposito decreto del Consiglio dei Ministri in cui si demandano al tavolo regionale molte di queste funzioni.I sindacati hanno chiesto la rapida convocazione del tavolo regionale allargato a Anci e Upi per iniziare un percorso in grado di dare risposte ai 2200 lavoratori di ruolo e 176 precari che attendono risposte. Questione dirimente è la ripartizione delle risorse economiche di bilancio stante il fatto che dal 2015 il Governo propone ulteriori tagli alle risorse destinate alle future Aree Vaste. E’ necessario capire l’ammontare delle risorse che andranno all’ Area Vasta e quanto alle Regioni e ai Comuni, ove potrebbero confluire funzioni e personale. «Il percorso da avviare è urgente e delicato. Che i partiti si esprimano su questo non limitandosi a scegliere solo il Sindaco che guiderà la futura Area Vasta . – rilancia Talevi - Servono idee e programmi da condividere con il sindacato in un confronto che a prescindere dai nomi veda per la prima volta Regione, Anci e Upi operare per uniformare in tutto il territorio regionale funzioni e personale delle cinque province.»
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15/09/2014 Girola di Fermo, una tragedia della disperazione
«Una tragedia conseguenza della situazione di disperazione e di abbandono in cui versa da anni l’intero settore edile delle Marche». Così il Segretario Regionale della Filca Marche, la Categoria degli edili della CISL, Massimo Giacchetti, commenta quanto accaduto oggi nel fermano, dove un imprenditore edile ha sparato a due ex dipendenti che rivendicavano quanto dovuto loro per dei lavori. «L’edilizia nella Marche è un settore che rischia di sparire. Dal 2009 ad oggi la crisi ha cancellato oltre 12.000 posti di lavoro ed hanno chiuso almeno 3.000 imprese. Il numero di ore lavorate diminuisce ogni anno drasticamente, la produzione si attesta ormai su valori simili a quelli degli anni 50’». «Questa situazione è degenerata fino alle estreme conseguenze nell'indifferenza della politica e di chi ha la responsabilità di ricreare le condizioni per il rilancio dell’edilizia e dell’intera economia marchigiana».  Comunicato Stampa unitario
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10/09/2014 Sanità, previsti nuovi tagli sul personale. A rischio la tenuta del sistema sanitario regionale
Con una decisione assunta in pieno agosto ( Delibera di Giunta  977 del 7 agosto ) ma pubblicata solo a settembre la Giunta Regionale ha emanato la direttiva vincolante per gli enti del sistema sanitario regionale in materia di contenimento della spesa del personale prevedendo di conseguire entro fine 2015 un risparmio di ben 7.294.000 euro. Una ulteriore mazzata sul personale che da solo nel biennio 2011 /2012 ha garantito risparmi per 28 milioni di euro e nel 2013, anche se dati non ancora ufficiali, di almeno altri  10  milioni di euro. Ufficialmente il motivo è il rispetto della normativa del 2009 non considerando vincolante i contenuti del Patto della Salute 2014/2016 che sposta gli obiettivi di risparmio al 2020. In conseguenza di ciò ci chiediamo se sono ancora validi gli accordi assunti con la Regione nel febbraio scorso in materia di personale o se dovremo anche nei prossimi mesi il personale non avere gli straordinari pagati, le ferie arretrate da fare, i riposi saltati. La Fp Cisl chiederà alla Regione i dati relativi ai primi otto mesi del 2014 in materia di personale e come intende dar seguito ai contenuti della delibera di metà agosto senza veder accumulato sulle spalle dei soliti noti tutti i carichi di lavoro. Infatti mentre l'Asur cerca nuovi dirigenti amministrativi a tempo determinato di cui probabilmente i cittadini non sentono un gran bisogno, si taglia sul personale in corsia che è la base per provare a mantenere gli attuali standard di erogazione dei servizi da tempo in sofferenza. Ci chiediamo in questo contesto che fine faranno gli accordi assunti per la stabilizzazione dei precari dato che la delibera parla anche di riduzione ulteriore della spesa del personale "flessibile".  Inoltre preoccupazione desta il taglio sulla voce formazione molto importante per un settore cosi delicato. E' fondamentale che la Regione dica come intende conseguire questi ennesimi risparmi sulla pelle dei lavoratori senza intaccare la qualità del servizio e faccia il punto sulla riorganizzazione del sistema. E' a dir poco singolare che la politica , ormai entrata in campagna elettorale, non perda occasione per magnificare a parole la sanità marchigiana per poi penalizzare sempre il personale , che da solo ha permesso negli ultimi quattro anni di far conseguire la "virtuosità'" dei conti. Quando la Regione riconoscerà qualcosa ai lavoratori che non vengono mai neanche citati ??  Se  poi aggiungiamo il probabile blocco dei salari anche nel 2015 è evidente che per infermieri ed oss del sistema sanitario regionale la misura è colma. La Fp Cisl Marche è pronta ad adottare tutte le iniziative sindacali necessarie a  valorizzare i professionisti della sanità. Luca Talevi Segretario Generale Fp Cisl Marche Comunicato stampa
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10/09/2014 CNH industrial di Jesi. Fim Cisl: la qualità salvi il lavoro
La CNH Industrial di Jesi registra un calo dei volumi produttivi e   attiva la procedura di cassa integrazione ordinaria.Una necessità che  nasce principalmente dal calo complessivo del mercato europeo ed in particolare quello francese. I volumi produttivi di CNH Industrial si sono contratti di circa 7/8000 macchine rispetto al 2013, mantenendo comunque la stessa quota di mercato  del 30%. Le ricadute nello stabilimento jesino di tale flessione si sostanziano, da maggio 2014 sino alla fine dell’anno, in una diminuzione di circa 5/600 macchine. A fronte del calo produttivo l’azienda intende fermare l’attività produttiva nella quasi totalità dei reparti coprendo le giornate del 6-7-8-9-10 ottobre  con l’ammortizzatore sociale della cassa integrazione ordinaria. Domani i sindacati di categoria,  la Rsa di Stabilimento e la Direzione si incontreranno per espletare la procedura prevista per legge. La fase di cambiamento che sta attraversando lo stabilimento di Jesi è dovuta, sia ai continui lanci di nuovi modelli di trattori, sia alle normative europee sulle emissioni dei motori che non consentono più di proseguire la produzione di alcune gamme molto apprezzate dai clienti. La Fim Cisl  e la RSA Fim Cisl CNH ritengono  che questo stabilimento sia un punto di eccellenza nella produzione di trattori. Da 40 anni lo stabilimento di Jesi vanta le maggiori professionalità rispetto dell’intero gruppo CNH, pertanto la Fim Cisl  e la RSA Fim Cisl CNH confidano che la produzione ritorni ai lustri del recente passato. Comunicato Stampa
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09/09/2014 Fim Cisl : gli accordi vanno rispettati
Oggi a Fabriano si  sono riunite  le RSU Indesit Fim Cisl di Melano, Albacina e delle sedi impiegatizie di Ca'Maiano, Campo Sportivo e Sede Centrale. Dall'incontro è emerso che: l'accordo firmato al M.I.S.E. nel Dicembre 2013 rimane il riferimento su cui costruire le future relazioni sindacali con Whirlpool; va verificato l'avanzamento del piano industriale come previsto nell'accordo firmato il 16/12/13 presso il M.I.S.E; vanno previsti utilizzo ed eventuale revisione degli ammortizzatori sociali sia  per i lavoratori dei  siti produttivi che  per quelli delle sedi impiegatizie; è necessario un incontro tra le Rsu Indesit e Whirlpool. La Fim Cisl  nel perseguire gli impegni presi  per la salvaguardia del lavoro auspica che  anche tutte le parti firmatarie dell'accordo(Fim,Fiom,Uilm,Ugl,Ministeri Sviluppo Economico e Lavoro, Regioni Marche e Campania,Azienda e Confindustria) diano seguito a quanto concordato.Comunicato Stampa
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09/09/2014 Scatta la mobilità per i dipendenti della King
Si è svolto il 6 settembre presso la sede della Direzione del lavoro di Pesaro l’incontro per la vertenza della king di Bellocchi di Fano, azienda specializzata nella produzione di accessori per la nautica. Alla riunione hanno partecipato il direttore della Direzione territoriale del Lavoro, il direttore dell’INPS, il dirigente del servizio Lavoro della Provincia di Pesaro Urbino e per le Organizzazioni sindacali Mauro Masci e Leonardo Bartolucci della FIM - CISL delle Marche e Giovanni Giovanelli responsabile della AST CISL di FANO, Cinzia Massetti della FIOM - CGIL di Pesaro e i rappresentanti dei lavoratori. Durante l’incontro si è avviato il percorso istituzionale per permetter ai lavoratori entro la prossima settimana di acceder agli ammortizzatori sociali. Solo grazie al lavoro di tutti i componenti del tavolo è stato possibile avviare una procedura non usuale. “Siamo grati alle istituzioni locali – dicono in una nota i sindacati – per la velocità nella ricerca di una soluzione e per la concretezza del sostegno ai lavoratori della King.” Si conclude, in questo modo, una prima tappa di questa vertenza così complicata e dagli aspetti molto oscuri ed elusivi dei diritti dei lavoratori. Rimane ora in capo agli organi ispettivi e alla procura il compito di verificare se questa azienda ha rispettato tutte le leggi come già segnalato dalle organizzazioni sindacali nel Febbraio. La Cisl, in questi giorni, si sta attivando con le istituzioni per aiutare ulteriormente i dipendenti e le loro famiglie con un sostegno al reddito nel pagare gli affitti e le bollette.GIOVANNI GIOVANELLI CISL FANO
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05/09/2014 Vertenza King, mobilità per i dipendenti
Si è svolto ieri, 4 settembre, presso la sede della Provincia di Pesaro l’incontro per la vertenza della King Srl di Bellocchi di Fano, azienda specializzata nella produzione di accessori per la nautica. Tra i suoi clienti il gruppo Ferretti e Azimut Benetti. All’incontro non si sono presentati i titolari dell’azienda che risultano irrintracciabili da fine agosto, quando i dipendenti sono rientrati al lavoro dalle ferie trovando la fabbrica con la luce staccata. All’incontro hanno partecipato per la Provincia di Pesaro Urbino il Commissario Massimo Galluzzi assieme al dirigente del servizio Formazione Lavoro Flavio Nucci, il Sindaco di Fano Massimo Seri e l’assessore  Carla Cecchetelli, per le Organizzazioni Sindacali, Mauro Masci e Leonardo Bartolucci della FIM CISL Marche,  Giovanni Giovanelli responsabile AST CISL di Fano, Cinzia Massetti e Marco Monaldi della Fiom CGIL di Pesaro e le rsu aziendali in rappresentanza dei lavoratori.Leonardo Bartolucci ha ricostruito la vicenda della ditta King precedentemente Art Inox e ha chiesto alle istituzioni di avviare immediatamente un percorso che permetta ai lavoratori (43, da aprile senza stipendio) di usufruire degli ammortizzatori sociali. Per questo è stato attivato un tavolo tecnico (Direzione Territoriale del Lavoro, Inps e Provincia) presso la sede dell’Ispettorato del Lavoro. E’ stato anche chiesto di monitorare le “mosse” societarie” dell’azienda King Srl e di verificare, come già peraltro segnalato con un esposto fatto il febbraio scorso alla Guardia di Finanza, la regolarità delle operazioni messe in campo dalla King.Con il Sindaco di Fano e il Commissario della Provincia si è concordato di attivare immediatamente misure di sostegno per i lavoratori senza retribuzioni dal mese di aprile. Questa vicenda dai molti lati oscuri e complicati è un forte segnale d’allarme: in questo periodo di crisi il nostro sistema produttivo è soggetto ad operazioni poco trasparenti, alcune volte ai limiti della legalità. La Cisl chiede nuovamente di alzare il livello di monitoraggio e controllo del territorio per evitare che la nostra Provincia da isola felice diventi facile terra di conquista da parte di sistemi e organizzazioni illegali. 
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05/09/2014 Riorganizzazione Camere di Commercio,oltre 500 i lavoratori coinvolti
La Fp Cisl Marche nel condividere l'intenzione dei cinque Presidenti della Camera di Commercio di anticipare i tempi della normativa ed impostare la riorganizzazione dell'intero sistema camerale, denuncia come purtroppo non abbia ancora avuto seguito la richiesta unitaria sindacale di incontro per affrontare questo delicato aspetto. Le due proposte che stanno emergendo dal confronto datoriale circa una futura azienda regionale o due ( Marche Nord e Marche Sud ) devono essere attentamente valutate per verificarne l'impatto sulla erogazione dei servizi alle aziende e sul personale. Il sistema camerale ha attualmente circa 400 lavoratori diretti più un centinaio tra lavoratori UnionCamere e aziende speciali. In questo contesto infatti molto importante è il ruolo, a livello regionale ,che nel corso degli anni ha ricoperto l'UnionCamere. E' necessario creare sinergie tra sistema camerale e sindacati per affrontare il vero grave problema legato al taglio delle quote di iscrizione delle aziende alla Camera di Commercio tagliate per legge del 35% dal 2015 fino ad arrivare al 50% nel 2017 . Questa quota da sola copre circa i 2/3 delle entrate complessive delle Camere di Commercio . Pertanto è fondamentale l'immediato confronto sul tema con l'unico obiettivo di condividere una riorganizzazione in grado di dare risposte a imprese e lavoratori. Comunicato Stampa
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01/09/2014 Micam, tutelare il made in Italy con la contrattazione
Le Organizzazioni Sindacali Femca Cisl Marche e Filctem Cgil Fermo guardano con estrema attenzione all'esito della Fiera di Milano. Consapevoli che la scelta di anticipare il Micam di due settimane rispetto al passato ha significato un atto coraggioso imprenditoriale, finalizzato ad essere più vicine alle tempistiche del mercato, ma anche uno sforzo da parte di quei lavoratori chiamati a dare il massimo durante il campionario proprio ed anche nel mese di agosto. Condividiamo le dichiarazioni del presidente camerale Di Battista sulla volontà di difendere il “Made in Italy” aggiungiamo a tal proposito che uno sforzo congiunto territoriale di Femca Cisl e Filctem Cgil è stato quello di lavorare realmente con le imprese più importanti e con le associazioni datoriali (principalmente Confindustria) per affrontare la tutela reale, attraverso politiche mirate del “vero made in Italy”. Spesso purtroppo abbiamo incontrato la difficoltà più grande proprio dalle aziende stesse che non hanno una reale volontà di confronto e trasparenza sulla proprie filiere produttive nel distretto, tranne qualche rara eccezione con la quale stiamo realizzando protocolli di contrattazione interessanti. Nella speranza che la capacità di innovazione e di qualità del nostro distretto consenta alle aziende Fermane e Maceratesi di portare buoni risultati dal Micam, invitiamo al ritorno dalla fiera, in senso assolutamente propositivo, tutte le parti sociali a cominciare da Assocalzaturifici alla realizzazione di una contrattazione territoriale che permetta di concretizzare una sinergia di azioni mirate alla tutela del distretto ed alla sua crescita. Dal nostro punto di vista appare chiaro come solo il “coinvolgimento consapevole” dei lavoratori nel processo di miglioramento del prodotto e della collaborazione sia il punto su cui scommettere per il prossimo futuro. Auspichiamo quindi che nei prossimi mesi si riesca a realizzare nel distretto Fermano Maceratese, che è bene ricordare essere tra i più importanti al mondo, una serie di buone prassi e relazioni tali da portare alla realizzazione di una contrattazione degna di tale nome, una contrattazione 2.0.
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30/08/2014 Polizia provinciale di Ancona, assemblea del personale
Le Organizzazioni sindacali della CISL Funzione Pubblica e CSA comunicano che, a seguito dei numerosi problemi operativi che gli agenti devono affrontare quotidianamente, hanno indetto per il giorno 01/09/2014 l’assemblea per il personale della Polizia Provinciale di Ancona, dalle ore 07.30 alle ore 11.30 per il turno antimeridiano e dalle ore 16.30 alle ore 19.30 per il turno pomeridiano. Dopo che il governo del Prof. Monti ha escluso per tutti gli operatori di Polizia Locale la causa di servizio e l’equo indennizzo, l’Amministrazione Provinciale di Ancona sembra intenzionata a non riconoscere nemmeno una piccola indennità di rischio o disagio ai suoi agenti. Nell’assemblea saranno inoltre affrontati anche gravi problemi irrisolti legati alla sicurezza degli operatori provinciali, che sono costretti a effettuare servizi di pronto intervento con mezzi obsoleti e dotati di insufficienti dispositivi di segnalazione visiva (lampeggianti), senza i dovuti corsi di formazione e aggiornamento sulla sicurezza in presenza di traffico veicolare (incidenti stradali, ecc…), con munizionamento per l’arma corta che non viene sostituito da più di dieci anni e con divise e calzature logore. Le richieste formulate dall’assemblea saranno prontamente rappresentate all’Amm.ne Provinciale auspicando tempestivi e positivi riscontri, in mancanza dei quali le Organizzazioni Sindacali  metteranno in atto tutte quelle iniziative volte alla tutela ed al riconoscimento dei diritti dei lavoratori. Si ritiene infatti che, anche nel delicato momento di trasformazione delle province, sia fondamentale investire nella polizia provinciale per garantire la sua quotidiana presenza sul territorio e come interfaccia dell’ente all’esterno. Ci preme ricordare come il servizio di Polizia Provinciale di Ancona operi, da più di mezzo secolo, con grande professionalità e dedizione a tutela dell’ambiente, in particolare caccia e pesca, vigili sui 1.000 chilometri di strade provinciali e sia l’unico in Regione ad avere il servizio di reperibilità
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29/08/2014 Ferretti Group: bene aumento di capitale, ora confronto sul Piano Industriale
“L'aumento di capitale per 80 milioni di euro, deciso dai soci di Ferretti Group, rappresenta indubbiamente una buona notizia. Lo è perché da un lato segnala ulteriormente la volontà, in particolare da parte del socio di maggioranza, di perseguire un investimento chiaramente di carattere industriale, dall'altro perché garantisce le risorse necessarie al presente ed al futuro di una importante eccellenza italiana.” E’ quanto affermano in una nota congiunta Filca- Cisl, Feneal - Uil e Fillea - Cgil. La volontà dichiarata di voler sviluppare un nuovo piano industriale di rilancio e crescita va esattamente nella direzione da sempre invocata dal sindacato. Ora è urgente aprire il confronto sul piano industriale affinché questo sia integrato con quanto già concordato nei mesi scorsi tra Filca – Feneal – Fillea e Azienda. Infatti, con l'accordo sottoscritto a febbraio 2014 presso il Ministero dello Sviluppo Economico si indicava un percorso della durata di quattro anni che prevede impegni da parte di tutti i soggetti presenti a quel tavolo: Ferretti SpA, Organizzazioni Sindacali, MiSE, Regione Emilia Romagna e Comune di Forlì. Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil ritengono a questo punto necessario attivare il tavolo di monitoraggio istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico per confermare quanto a suo tempo concordato ed avviare fin da subito il confronto a livello di gruppo per rilanciare l'attività, sviluppare le aree commerciali emergenti e strategiche del mercato mondiale, sviluppare nuovi prodotti, nuovi processi e nuove tecnologie.Roma, 28 agosto 2014
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01/08/2014 Fisco e previdenza. Le preoccupazioni dei cittadini nel territorio fanese
Si sono tenute in questi giorni, nel territorio di Fano, numerose assemblee dei pensionati  unitarie aperte alla cittadinanza. Le assemblee sono state l’occasione per approfondire la difficile situazione politica ed economica attuale; “in particolare, riferisce Luciano Rovinelli – Responsabile Rls Pensionati Fano - abbiamo spiegato le proposte del sindacato su fisco e previdenza”. Nello specifico la possibilità di rivalutare le pensioni e garantire una pensione adeguata a tutti in particolare ai giovani, restituire ai lavoratori e alle lavoratrici il diritto di decidere a quale età andare in pensione. Estendere il bonus di € 80 agli incapienti e ai pensionati finora esclusi, rafforzare gli strumenti di sostegno fiscale alle famiglie, destinare le risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale alla riduzione delle tasse sul lavoro e sulle pensioni. La partecipazione è stata molta alta. Il tema più sentito dai cittadini è stata la rivalutazione delle pensioni. Chiedono un cambiamento di tendenza e di avere un occhio di riguardo per i pensionati, soprattutto per coloro che ricevono le pensioni minime. La preoccupazione contingente è data dalla quantità dei tributi locali: irpef, Tasi, rifiuti e acqua e la probabilità effettiva di non riuscire a pagarli, come nel caso di avere ereditato un immobile e non riuscire a fra fronte al pagamento delle relative tasse. La gente, nonostante la generale sfiducia nelle istituzione e nel futuro del paese, ha dichiarato che queste assemblee sono risultate molto utili e vorrebbero che, in futuro, si facessero anche su altri temi.
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24/07/2014 Riformare il sistema fiscale e la previdenza
“Il sindacato dei pensionati, insieme alla Cisl e alle Federazioni di categoria, deve rinnovarsi, elaborando una nuova visione di futuro per favorire la ripresa del paese. Un cambiamento da gestire facendo riferimento ai valori della Cisl, che sono la centralità della persona, la solidarietà (anche intergenerazionale), la sussidiarietà e la corresponsabilità tra istituzioni e forze sociali”. Cosi recita il documento conclusivo del Consiglio generale dei pensionati della Cisl Marche, che si è svolto oggi all’Anton di Recanati. Nella sua introduzione al dibattito il Segretario generale Mario Canale ha ribadito le difficoltà che vivono i pensionati italiani e marchigiani. Povertà in aumento, disuguaglianze sociali, famiglie da sostenere a causa della disoccupazione di figli e nipoti. Sullo sfondo il dramma della non autosufficienza, vera e propria emergenza in un paese che vanta indici di invecchiamento tra i più alti del pianeta. Il sindacato dei pensionati chiede una riforma del sistema fiscale – riduzione della pressione del fisco, estensione del bonus di 80 euro a pensionati ed incapienti, sostegno alle famiglie, specie numerose, contrasto all’evasione – e la modifica del sistema previdenziale, anche a vantaggio dei giovani. Sotto accusa in particolare le rigidità delle leggi Monti Fornero, la questione esodati, il blocco della rivalutazione e i criteri, inadeguati, di indicizzazione delle pensioni. “La situazione sociale e politica del paese cambia con una velocità vertiginosa – ha sostenuto nel suo intervento il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo – e questo ci richiede la forza, anche personale, di reggere il confronto con una classe politica che, come nel caso del taglio dei distacchi sindacali del pubblico impiego, si comporta in modo vessatorio”. “Anche per questo – ha concluso Mastrovincenzo - il sindacato, soprattutto quello dei pensionati, deve valorizzare la sua vocazione di forza sociale capace di costruire delle reti sul territorio, coinvolgendo istituzioni ed associazioni”. I lavori del Consiglio sono stati chiusi dall'intervento del Segretario nazionale Loreno Coli, che ha ribadito la necessità di una serie di riforme per il paese. "Quelle istituzionali sono necessarie ma non sufficienti. Oltre che il fisco e la previdenza bisogna riformare la burocrazia, eliminando la corruzione e la giustizia civile, che penalizza lavoratori ed imprese".  "Di tutte queste cose abbiamo parlato al Governo, quando siamo stati convocati. Il compito di fare le riforme - conclude Coli - spetta al Parlamento, non al sindacato.  Quando siamo stati chiamati in causa abbiamo sempre fatto la nostra parte. Noi non siamo "la casta", viviamo di risorse private e ogni giorno proviamo a risolvere i problemi della gente.
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15/07/2014 Corso di Operatore Socio Sanitario ( zona Fano)
Lo IAL Marche organizza il corso per OOS (Operatore Socio Sanitario) a Fano presso il centro Cometa via Einaudi, 88 Zona Bellocchi. Il corso della durata di 1000 ore più 10 ore di esami finali sarà articolato in cicli formativi in cui si alterneranno: • lezioni teoriche-pratiche di 550 ore; • tirocinio/stage di 450 ore Al termine del corso, gli allievi che avranno frequentato regolarmente e con profitto saranno ammessi alle prove di valutazione finali. A coloro che avranno superato con esito positivo l’esame finale sarà rilasciato l’Attestato di Qualifica di Operatore Socio Sanitario. Il corso avrà un costo complessivo di € 2.200,00 a persona, E’ possibile presentare le domande entro l'8 settembre utilizzando la domanda di iscrizione disponibile: - presso la segreteria organizzativa dello IAL MARCHE, Via del Cinema 5 int. 13, 61122 PESARO - 0721/370583 o presso la segreteria dell’ente partner Co.Meta srl UNIPERSONALE, Via Einaudi, n. 88, Bellocchi di Fano (PU) – Telefono: 0721/855039. - Sul sito internet dello IAL MARCHE all’indirizzo www.ialmarche.it o dell’ente partner CO.META srl www.consultingmeta.com
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11/07/2014 GRIDO DI ALLARME SULLE CAMERE DI COMMERCIO. A RISCHIO I SERVIZI ALLE IMPRESE E OLTRE 400 LAVORATORI
FUNZIONE PUBBLICA CISL MARCHE FUNZIONE PUBBLICA ANCONADopo la mobilitazione del 07 luglio u. s. sotto le Prefetture di tutta la Regione continua l’impegno sindacale per l'accoglimento delle proposte unitarie di emendamento al DL 90/2014 presentate nei giorni scorsi da CGIL – CISL e UIL. Partiranno pertanto in tutte le Marche iniziative di mobilitazione e volantinaggi volti a per far comprendere le conseguenze negative che si determinerebbero con il dimezzamento del diritto annuale indicato nell’art. 28 del DL 90/2014. Purtroppo la politica dei tagli perpetuata dai precedenti governi e percorsa anche da Renzi con il dimezzamento del diritto annuale non porterà ad alcun miglioramento per il nostro Paese, ma solo disservizi e disordine nel panorama industriale andando a colpire in particolare le imprese medio piccole ossatura fondamentale del territorio locale. Gli stessi Presidenti delle Camere di Commercio, tra cui il Presidente della Camera di Commercio di Ancona Giampieri, hanno evidenziato gli effetti della nuova normativa, che oltre a colpire le imprese, comporterà l'inevitabile riduzione di iniziative e patrocini svolti in collaborazione con Associazioni di Categoria, Regione, Comuni, Università ed enti pubblici. Attualmente infatti le camere di commercio si occupano di sviluppo internazionale delle imprese, servizi e-gov per facilitare i rapporti tra imprese e PA, favorire l'accesso al credito. La Cisl Fp evidenzia preoccupazione oltre che per l’impatto negativo sui cittadini per i circa 400 lavoratori Camerali, dipendenti delle Unioncamere Regionali e delle Aziende Speciali aventi spesso anche contratti privatistici. La Cisl dice Si alla riorganizzazione del sistema camerale ed alla riorganizzazione dei costi per valorizzare le professionalità esistenti garantendo i servizi alle imprese , lo sviluppo economico dei territori ed il posto di lavoro agli occupati. Contestualmente dice un deciso No all'attuale taglio del contributo annuale che di fatto rappresenta i 2/3 delle entrate camerali che avrebbe conseguenze pesanti su lavoratori ed aziende.Il Resp.AALL Cisl Fp Marche Giovanni Cavezzall Segretario Generale Fp Cisl Marche Luca TaleviAncona 11 luglio 2014
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10/07/2014 Autotrasporto merci, incontro pubblico a Jesi
Parlamentari marchigiani, Europarlamentari, rappresentanti delle istituzioni e della politica regionale, delle Forze di Polizia e delle Direzioni provinciali del lavoro, si confronteranno con le associazioni sindacali e di categoria sulla situazione dell'autotrasporto merci e su come uscire dalla crisi che ha colpito il settore, attraverso: un corretto rispetto delle regole sul cabotaggio, con possibilità di bloccarlo per almeno sei mesi; la lotta alle imprese illegali e l'impegno della committenza a non utilizzare soggetti che violino le leggi ed i contratti di lavoro; rispetto della norma che prevede costi minimi per i servizi di autotrasporto. IL DOCUMENTO PRESENTATO DALLE SEGRETERIE REGIONALI DEI SINDACATI DEI TRASPORTI DI CGIL CISL UIL MARCHE (FILT, FIT, UILTRASPORTI) E DALLE ASSOCIAZIONI ARTIGIANE DEL SETTORE Strette fra la concorrenza sleale dei Tir stranieri e le infiltrazioni della criminalità organizzata, le 4.648 imprese marchigiane dell’autotrasporto si trovano ad affrontare una crisi gravissima: nel corso di questi anni centinaia hanno chiuso, migliaia i lavoratori licenziati o in cassa integrazione. Nel 2013 il fenomeno si e’ ancora di più incrementato e non sembra rallentare come confermano i dati del primo trimestre del 2014. Una situazione che incide sull’occupazione nel settore, con una impennata dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali che hanno raggiunto livelli incredibili triplicando i valori del 2012 già considerevoli. Una crisi quella dell’autotrasporto che è stata resa ancora più grave dalla concorrenza sleale messa in atto dalle imprese che violano le norme, facendosi beffe delle regole. Mentre da una parte le imprese nostrane chiudono, dall’altra circolano sempre più veicoli con targhe straniere; spesso si tratta di aziende nate surrettiziamente nei Paesi dell’Est che vengono ad operare in Italia, svolgendo attività di trasporto domestico ed applicando ai lavoratori: contratti, contribuzione sociale ed assicurativa dei Paesi in cui hanno sede legale, potendo così praticare forti ribassi sui pressi del servizio di trasporto, superiori al 20 per cento. Vi è inoltre un uso distorto del cabotaggio, da parte di vettori stranieri, per il contrasto del quale risultano al momento del tutto insufficienti i sistemi di controllo su strada fin qui praticati dalle autorità preposte. Ad incrementare questa situazione esistono inoltre imprese italiane che, forzando la normativa prevista dalla direttiva 96/71 che consente il distacco dei lavoratori effettuato nel quadro di una prestazione di servizi, utilizzano lavoratori assunti da agenzie interinali straniere, per i quali è previsto l’applicazione dei regimi assicurativi e previdenziali del paese di origine. In questo caso il costo del lavoratore si attesta circa a 15 mila euro all’anno, molto al di sotto dei 45 mila euro tanto costa un’autista italiano alle dipendenze delle nostre aziende che applicano regolarmente il contratto di lavoro vigente e la contribuzione italiana. Le conseguenze del diffondersi di questi fenomeni sono pesantissimi. In due anni, il fatturato del settore, nella nostra regione si è più che dimezzato così come le spese per consumi, il che sta ad indicare come la dotazione dei mezzi di trasporto sia largamente sottoutilizzata rispetto alla sua capacità. Ad aggravare la situazione, hanno concluso sindacati e associazioni di categoria, è sempre più presente, anche nel nostro territorio, il tentativo della criminalità organizzata, di infiltrarsi nel settore del trasporto. Spesso vengono utilizzati prestanome incensurati ed aziende apparentemente in regola, ma che non sono altro che delle lavatrici che riciclano danaro. Anche queste si muovono sul mercato offrendo servizi di trasporto alla committenza locale a prezzi stracciati. Le Organizzazioni Sindacali ed Imprenditoriali delle Marche, nel corso del 2013, hanno affrontato unitariamente il tema della legalità nel settore incontrando le istituzioni governative e le autorità di vigilanza, per denunciare la difficile situazione in cui versa il settore. In particolare le parti sociali hanno sollecitato le istituzioni ad agire in più direzioni: * Verso un sistema di controlli più serrato in particolare nei confronti dei vettori stranieri, per arginare il fenomeno del finto cabotaggio, effettuato da imprese estere (o fintamente tali) che agiscono esclusivamente in territorio nazionale e che spesso hanno basi consolidate nel nostro paese attraverso agenzie di intermediazione dei viaggi, indicando fra l’altro la necessità di far scattare la clausola di salvaguardia che ne prevede il blocco temporaneo per sei mesi; * un ‘azione di sollecito e responsabilità verso la committenza ad utilizzare soggetti che operino nel rispetto delle regole dei contratti e delle leggi di questo paese, prevedendo l’indeducibilità del costo del trasporto per queste quando si servono di vettori che non rispettano la normativa sul cabotaggio; * l’eliminazione dall’albo nazionale dell’autotrasporto di tutte quelle imprese che non possiedono mezzi; * un incremento dei controlli per arginare il fenomeno della illegalità nell’uso dei mezzi di controlli degli orarti di guida e di riposo a bordo dei mezzi; * Non da ultimo una azione nei confronti della politica nazionale ed europea per modificare la legislazione relativa ai distacchi transnazionali che oggi rappresenta il pericolo maggiore per le imprese nazionale visto il continuo ricorso all’utilizzo di lavoratori stranieri, con contratti dei paesi di provenienza. Il fenomeno e’ talmente grave in quanto incrementato da aziende domestiche che licenziano i lavoratori per riassumere li stessi presso agenzie interinali rumene o di altri paesi dell’est per continuare l’attività di trasporto, non applicando il contratto di lavoro sottoscritto lo scorso anno dalle parti sociali , con un abbattimento considerevole dei costi , una perdita sui salari, sulla contribuzione previdenziale assistenziale e fiscale. Abbattimento che grava pesantemente sulla collettività, in termini di maggior incremento dell’uso di ammortizzatori sociali per le imprese poste fuori mercato da una simile distorta concorrenza. Le aziende artigiane, le piccole e medie imprese italiane che effettuano la vezione con propri veicoli e con propri dipendenti, già in difficoltà per il drammatico aumento dei costi, ed ai ritardi ormai cronici, dei pagamenti da parte dei propri committenti e per la disapplicazione dei costi minimi previsti dall'83/bis (unici beneficiari di questo stato di cose) devono quindi, anche difendersi dagli artificiali ed insostenibili ribassi dei noli che proprio grazie a quei comportamenti inaccettabili si rendono possibili. Tali comportamenti, finiscono per vanificare ogni tentativo di difendere l’attività di quelle aziende dell’autotrasporto e dei lavoratori che nel rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro, della legislazione vigente in materia di sicurezza, si impegnano oggi più che mai a difendere il patrimonio imprenditoriale e lavorativo del nostro paese. Per uscire dalla crisi oltre ad una nuova politica industriale generale, nel settore vanno incrementati i controlli per il rispetto delle regole, attraverso le quale si salvaguarda anche la sicurezza; oltre a maggiori controlli sui vettori esteri in relazione al fenomeno del finto cabotaggio, così come occorre una modifica della legislazione europea sul distacco transnazionale dei lavoratori che, non ostacolando la libera circolazione nei paesi dell’unione europea, applichi regole, leggi e contratti di lavoro del paese dove questi lavorano, come infine vanno incrementati i controlli per arginare il fenomeno delle violazioni delle ore di guida e di riposo attraverso la manomissione dei congegni di controllo.
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10/07/2014 Welfare, le proposte di sindacati, cooperative e terzo settore
E’ tempo che la Regione Marche si doti di una legge regionale per un sistema regionale integrato dei servizi sociali in attuazione della legge 328 del 2000. Una legge che sia occasione di rilancio del welfare regionale, che faccia sua la ricchezza e la qualità delle norme regionali di settore finora prodotte, frutto di discussioni fortemente partecipate e dai contenuti avanzati, che non possono e non devono essere abrogate o compresse in pochi articoli. La legge regionale deve essere occasione per elaborare una normativa “di sistema”, capace di scioglierne i principali nodi realizzando le condizioni per costruire sul territorio un sistema di welfare moderno, universalistico e capace di rispondere ai bisogni sociali che la crisi ha contribuito ad acuire, dando finalmente piena e autentica attuazione alla legge 328. Una legge per il welfare delle Marche centrata sulla rete dei servizi territoriali da costruire sui bisogni e sui diritti delle persone e delle famiglie piuttosto che sulla disponibilità transitoria delle risorse economiche. Una legge che preveda modalità di valutazione del grado di disagio socio-sanitario permettendo la predisposizione di un Piano Individualizzato, articolato attraverso prestazioni di natura e intensità assistenziale diversa. Una legge capace di assumere e delineare un modello chiaro ed efficace di governance politico-operativa ed istituzionale del sociale, specie a livello locale, dentro il quadro di un ragionamento complessivo sul riordino degli assetti territoriali e delle funzioni delle autonomie locali. Per Centrali cooperative, sindacati, terzo settore, la legge regionale per il welfare deve puntare al rafforzamento del ruolo dell’Ambito territoriale sociale che, in questi anni, ha svolto una funzione di cerniera positiva fra il livello della programmazione regionale e la rete delle politiche locali. Deve essere attuata dentro un orizzonte che tenga conto degli Enti territoriali, che valorizzi la partecipazione della cittadinanza attiva, centrale per le politiche di welfare. Deve prevedere la costruzione degli standard di una rete di servizi essenziali sul territorio dove poter anche realizzare anche interventi sperimentali sulle problematiche sociali, mutevoli nel tempo, e la possibilità di acquisto dei servizi da parte della pubblica amministrazione che non sia basato solo sulla gara d’appalto ma che comprenda anche modalità di affidamento come la concessione e la convenzione, che riducono l’incertezza nella qualità e nella continuità delle prestazioni favorendo investimenti e consolidamento dei servizi. Occorre, perciò, prevedere un Osservatorio sugli appalti per mantenere un controllo costante sulle gare evitando distorsioni legate alla ricerca di risparmio economico che si traduce spesso nel peggioramento della qualità dei servizi e delle condizioni di vita dei lavoratori. E’ anche necessario pensare ad un Osservatorio sulle politiche di welfare che possa valutare i cambiamenti e mantenere la coerenza di offerta del sistema dei servizi, sostenere la cooperazione d’inserimento lavorativo, specie nei periodi di crisi, come una delle azioni di politica sociale più efficace e prevedere un Fondo di sostegno per gli investimenti nell’economia sociale.IL DOCUMENTO PRESENTATO ALLA REGIONE
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07/07/2014 A Castel di Lama controllo gratuito della vista
La Cisl e la Federazione Pensionati Cisl di Ascoli Piceno e il Coordinamento Donne, il 23 giugno 2014, hanno organizzato nella nuova Sede di Castel di Lama uno screening visivo gratuito con la collaborazione dei tecnici di “Punto di Vista”. Una giornata volta alla prevenzione che riscuote sempre importanti consensi per il carattere della gratuità, l’ordine e il clima di cordialità in cui essa si svolge. Nell’arco di una intera mattinata si sono sottoposte alla visita 43 persone di tutte le fasce di età, dai bambini, accompagnati dai genitori e dai nonni, ai pensionati. Sono pienamente soddisfatta – afferma Rosandra Ciarocchi, coordinatrice pensionate Donna,  - della buona riuscita dell'iniziativa e ringrazio tutti coloro che si sono adoperati.
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01/07/2014 Rifiuti, un'azienda unica per l'anconetano
Cgil Cisl e Uil di Ancona esprimono grande soddisfazione per la riuscita dell’iniziativa “Gestione integrata dei servizi di igiene ambientale: risorsa per il territorio” tenutasi oggi a Jesi. Un incontro aperto a tutti gli amministratori, sindaci e aziende del settore di igiene urbana, per rilanciare l’importanza di un’azienda unica per la gestione integrata dei rifiuti, una proposta che il Sindacato Cgil Cisl e Uil sostiene da anni. Un’idea di sistema più efficiente e meno costoso per i cittadini, con più garanzie per l’occupazione, attraverso il superamento dell’eccessiva frammentazione nell’ambito della provincia di Ancona. Il progetto di azienda unica per la gestione integrata dei rifiuti, pubblica, efficiente, che produca utili e con i conti in ordine, è stato ampiamente condiviso dagli amministratori presenti, in particolare dai rappresentanti dei Comuni principali del territorio. Nell’ambito del dibattito sono emersi alcuni elementi ormai non più prescindibili e rinviabili come ad esempio l’economicità del servizio e la necessità di programmazione. La crisi rende necessaria una riorganizzazione lungimirante ed efficiente di tutti i servizi pubblici locali, in particolare quelli ambientali. E’ stato già perso troppo tempo ed in questo la politica ha responsabilità. Non è possibile continuare a far sostenere ai cittadini il costo di troppi gestori diversi, con tariffe diverse, così come modalità diverse di raccolta, trattamento e erogazione del servizio. Non è possibile continuare a soffrire la mancanza nel territorio di Ancona dell’impiantistica necessaria a chiudere il ciclo dei rifiuti e a sfruttare i benefici economici derivanti dal recupero e riciclo di quei rifiuti che finora abbiamo dovuto esportare altrove. Cgil Cisl e Uil continueranno a sollecitare tutti i soggetti coinvolti nella governance dei servizi ambientali nella provincia di Ancona affinché questo progetto di aggregazione e integrazione si realizzi nei tempi più brevi possibili e nella piena trasparenza.
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01/07/2014 Pubblico impiego, grave la situazione nelle Marche
Provvedimenti governativi sulla pubblica amministrazione. Rischio pesanti conseguenze sui lavoratori pubblici marchigiani. Raccolta di firme dal 1 di luglio in tutte le Camere di Commercio e manifestazioni unitarie sit -in davanti a tutte le prefetture il 07 luglio 2014. La Funzione Pubblica della Cisl Marche denuncia come i provvedimenti governativi sulla Pubblica Amministrazione, spesso utilizzando lo strumento del decreto legge anche laddove non vi sono i caratteri dell'urgenza, coinvolgeranno, con varie modalità, anche parte dei 40.000 dipendenti pubblici marchigiani, di cui 17.000 nella sanità, esclusa la dirigenza medica, 14.000 nelle Autonomie Locali e 5.500 negli enti centralizzati. I sindacati del pubblico impiego, nel contestare i provvedimenti approvati, pongono l’attenzione su: 1) Il previsto dimezzamento del diritto annuale di iscrizione alle Camere di Commercio comporterà un abbattimento della voce che copre i due terzi delle entrate dell'ente. Come saranno riorganizzate le cinque Camere di Commercio e l'Unioncamere che occupano complessivamente circa 400 lavoratori nelle Marche? Che fine faranno le funzioni svolte dalle Camere di Commercio? Chi assisterà le imprese sul territorio? Partirà unitariamente una raccolta di firme in tutte le Camere di Commercio per dire No alla norma prevista nel decreto e Si alla riorganizzazione dei servizi alle imprese ed alla valorizzazione delle competenza. 2) Province. Si accelera il percorso che entro settembre porterà alla costituzione dei nuovi organismi politici di secondo grado ma si devono ancora definire ove allocare funzioni, competenze e risorse economiche delle funzioni che non saranno più svolte dalla Provincia e contestualmente ove allocare il personale. Nelle Marche vi sono 2278 dipendenti provinciali di cui 184 precari, la gran parte nei centri per l'impiego e formazione ove operano complessivamente 376 lavoratori di ruolo, nelle cinque province marchigiane. Le categorie pubblico impiego e le confederazioni stanno operando per chiudere nei prossimi giorni con la Regione l'accordo per l'istituzione di un tavolo permanente per la gestione della delicata questione coinvolgendo Upi ed Anci. 3) Sanità. I vincoli normativi posti non devono pregiudicare la stabilizzazione degli oltre 500 precari della sanità che da anni, causa mancato turn -over garantiscono la copertura dei servizi ai cittadini. Forte preoccupazione viene poi espressa dalla normativa sui 50 Km di mobilità da dove si opera, quando vi è già un accordo con la Regione che prevede un massimo di 17 km. 4) Il taglio previsto delle Prefetture unito ad una riorganizzazione di molti enti centralizzati quali Aci/Pra, fanno temere nella migliore delle ipotesi una forte mobilità tra i lavoratori e nella peggiore la dichiarazione di eccedenza di personale nonostante vi siano settori, vedi la Giustizia e molti Comuni, ove manca personale e non si può assumere per il blocco del turn-over. Per queste ragioni i sindacati unitariamente indicono mobilitazioni e sit/in davanti alle Prefetture in tutte le Marche lunedì 7 luglio dalle ore 10,00 alle ore 13,00
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30/06/2014 Ambiti sociali, i Pensionati Cisl di Jesi chiedono il confronto
La segreteria della Federazione Nazionale Pensionati Cisl (Rappresentanza Locale Sindacale) di Jesi, riunitasi il 30 giugno 2014 ha affrontato, tra l’altro, l’aspetto della riorganizzazione degli Ambiti Sociali sulla base della discussione scaturita in occasione del convegno organizzato dall’ Ambito sociale n.9 e dalla Azienda servizi alla persona (A.S.P.) di Jesi il 27 giugno scorso. La FNP condivide la necessità, prima che la Regione Marche legiferi in merito, di realizzare una profonda discussione con tutti i soggetti coinvolti(enti locali,forze sociali ,associazioni ecc.ecc.). Condivide altresì la proposta che la riorganizzazione degli Ambiti realizzi consistenti risparmi gestionali purché questo non comporti una diminuzione dei servizi, della loro qualità e l’ aumento delle rette e delle tariffe. La Fnp di Jesi invita i responsabili delle istituzioni locali interessate a farsi promotori di incontri e si dichiara disponibile a partecipare per individuare i problemi delle persone anziane e per suggerire possibili soluzioni. Solo a titolo indicativo si elencano alcune tematiche che riteniamo prioritarie: -Realizzazione Centro Alzheimer -Realizzazione Centro diurno -Riorganizzazione casa di riposo e residenza protetta -Realizzazione Residenza Sanitaria Assistita (R.S.A.). La Segreteria della Rappresentanza Locale Sindacale dei Pensionati di Jesi 
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27/06/2014 Lavori in corso del 27/06/2014
www.cislmarche.it- No all'effetto spezzatino per Banca Marche: la Cisl ribadisce la contrarietà alle divisioni dell'istituto. Nuovo sciopero dei dipendenti. - Se l'ufficio è chiuso e i lavoratori restano in fila: a Collina di Santa Maria nuova un caso che mette in evidenza alcune criticità degli uffici postali nella regione- Si laureano e se ne vanno. E nemmeno tornano. Una indagine di Bankitalia chiarisce come le Marche non riescano più a trattenere i propri giovani laureati Per quanto attiene allo Spazio Cisl sono previsti:- intervista a Sauro Rossi, Segretario regionale Cisl Marche, dedicata al lancio della campagna sindacale "Fisco e Previdenza"- l’impegno da parte di Ebam nella ricostruzione del palazzetto dello sport di Senigallia, distrutto in seguito all’alluvioneDi seguito il link da cui scaricare l’anteprima di questa puntatahttps://www.youtube.com/watch?v=KMAbfgN8jMQSaluti e buon lavoroE’ Tv MarcheVenerdì ore 23.15: canale 112 ore 21Sabato ore 20.00Domenica ore 14.15Tv Centro MarcheVenerdì ore 20:00 (dopo il TG), 23:45 (replica)Mercoledì ore 14:00 (in replica dopo il TG)Canale You Tube – Lavori in corso Web Tg
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27/06/2014 Tempi d'attesa, la Cisl pronta al confronto
Positiva l'evoluzione del dibattito pubblico che si è sviluppato negli ultimi giorni sul tema del contenimento dei tempi d'attesa e della mobilità passiva. Le azioni di cui si è parlato vanno però affiancate da un impegno serio sulla verifica e la regolamentazione dell'attività libero professionale. La normativa vigente prevede che nelle aziende e nei presidi ospedalieri l'attività intramuraria venga contenuta, sia a livello individuale che di equìpe, nel limite del 50% dell'attività istituzionale. Tale vincolo va fatto rispettare attraverso azioni concrete. Il piano Asur di contenimento dei tempi d'attesa (Determina 280 del 7 maggio) prevede che siano approvati, entro il 7 luglio, i piani aziendali di Area Vasta. In ragione di ciò esortiamo i Direttori di Area vasta e di Distretto a procedere rapidamente alla convocazione dei tavoli territoriali di confronto e monitoraggio, per lavorare insieme ed in modo utile al contenuto dei piani, con particolare attenzione all'incremento mirato delle prestazioni tramite progetti che coinvolgano il personale. Siamo infatti fermamente convinti che, senza la partecipazione delle forze sociali e rappresentative dei cittadini e dei lavoratori, la riorganizzazione della sanità marchigiana non sarà in grado di contemperare la necessità di tenere in ordine i conti con quella di garantire servizi adeguati per soddisfare i bisogni della popolazione.Sauro Rossi - Segretario Cisl Marche
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24/06/2014 5 minuti CISL del 20 giugno 2014
  LAVORO, SVILUPPO, TUTELE E SERVIZI QUINDICINALE D’INFORMAZIONE A CURA DELLA CISL MARCHE èTV Marche canale 12 Venerdì 20.45-23.15 Sabato 20.00 Domenica 14.00 èTVMarche Più canale 112 Venerdì21.10 RADIO CENTER MUSIC Venerdì e Sabato 9.45-12.45-18.45VENERDI 20 GIUGNOCaso ONIS di Chiesanuova di Treia: 34 lavoratori sperano nel rilancio e nell’anticipo della cassa integrazione Tradizioni Alimentari Multiregionali la formazione professionale di Ial Marche per i lavoratori del settore agroalimentare Sanità marchigiana nuova rete ospedaliera e territorio, il punto della Cisl Marche con l'intervista a Sauro Rossi, segretario regionale confederale.
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23/06/2014 Clienti in fila ma l'ufficio postale resta chiuso
Amara sorpresa per i clienti dell' ufficio postale di Collina Santa Maria Nuova e grosso imbarazzo per il dipendente distaccato che, stamattina, ha scoperto di essere stato lui il primo a non poter accedere all' ufficio dove gli era stato comandato di andare a prestare servizio, sin dai giorni scorsi. Già prima delle 09:00 di questa mattina, più di 50 clienti sono stati costretti a far dietrofront davanti alla saracinesca abbassata. Non un avviso né una giustificazione, ufficio chiuso!  "È una situazione vergognosa - secondo Gabriele Lalli, coordinatore provinciale della SLP-CISL il più rappresentativo sindacato di categoria in Poste - eppure nei giorno scorsi era stata disposta la sostituzione della collega assente. Ma nonostante l'intervento mirato anche del Direttore di Filiale di Ancona, ieri pomeriggio non sono state effettuate le operazioni di consegna delle chiavi da effettuarsi in contraddittorio con il personale di Jesi Centro." "Altrettanto ingiustificabile il comportamento della responsabile di Jesi Centro - continua il rappresentante dei lavoratori - non è tollerabile che ci siano dei "colleghi" che si ritengano al di sopra delle regole, che pensino di poter continuare ad influenzare negativamente l'immagine e la qualità della azienda, agendo con una discrezionalità che andrebbe piuttosto redarguita se non punita!!!" Solo in tarda mattinata Poste ha provveduto ad avvisare la clientela della chiusura dell'Ufficio riconducendola a non precisati motivi tecnici.
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20/06/2014 In arrivo gli aspiranti agenti di polizia locale
Si è concluso mercoledì 18 giugno 2014, presso la sede dello IAL Marche Srl di Macerata (l’istituto di formazione della Cisl),  il corso di formazione di Preparazione a Concorsi per Agenti di Polizia Locale (livello base completo) per la durata di 60 ore. Il corso, organizzato in collaborazione con la Federazione del Pubblico Impiego, ha visto la partecipazione di giovani diplomati e laureati, intenti ad ottenere la preparazione più idonea al superamento dei vari concorsi pubblici presso le autonomie locali d’Italia. In particolare presso i settori delle polizie municipali e provinciali, comandanti di polizie locali e funzionari specializzati nelle materie oggetto dei concorsi quali: diritto costituzionale, amministrativo, penale e procedura penale, nonché Codice della Strada, oltre ai reati in materia edilizia, commerciale ed ambientale. Le docenze sono state tenute da Dirigenti delle Autonomie Locali esperti in tali materie. Ora spetta a questi ragazzi mettere buona volontà nel tentare tutte le occasioni concorsuali anche non locali che si presenteranno, forti di avere una formazione dettagliata, puntuale e di elevata qualità. La formazione si è conclusa con il superamento di una prova finale e la consegna dei relativi attestati da parte del responsabile delle Autonomie Locali della Cisl Funzione Pubblica per la Provincia di Macerata, il Dott. Alessandro Moretti.  Moretti ha rivolto  a tutti i neo diplomati del corso il più grande in bocca al lupo per un futuro di soddisfazioni ed un celere ingresso nel mondo del lavoro,  ed un sentito ringraziamento ai docenti ed alle operatrici dello IAL che rendono ogni anno possibile questa opportunità per i giovani in cerca di lavoro. l corso di preparazione terminato mercoledì si aggiunge a quello di livello avanzato organizzato, sempre dallo Ial di Macerata, tra i mesi di novembre 2013 e febbraio 2014, al quale hanno partecipato altri 12 allivevi.Si aprono a questo punto le iscrizioni per il NUOVO CORSO di preparazione a Concorsi per Agenti di Polizia locale di LIVELLO AVANZATO, che lo IAL di Macerata ha intenzione di organizzare per la metà del mese di settembre 2014. Per informazioni è possibile contattare lo Ial Marche di Macerata, in via dei Velini, 52/A (Macerata), tel. 0733 261383 – 24017, fax 0733 232976; e -mail: macerata@ialmarche.it; ;http://www.facebook.com/ialmarchemacerata
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20/06/2014 Falconara, contro il caro-mensa la Cisl chiede un intervento nell'assestamento di bilancio
Mitigato l’annunciato aumento delle tariffe delle mense scolastiche, da parte del Comune di Falconara, con l’approvazione di un emendamento in sede di consiglio comunale. «Sicuramente un primo passo, frutto delle contestazioni di questi ultimi giorni. Insieme ai genitori dei bambini delle scuole coinvolte, come sindacati abbiamo ribadito all’amministrazione comunale che il blocco delle tariffe delle mense scolastiche deve essere assunto come un intervento prioritario per garantire equità e massima accessibilità al diritto allo studio dei bambini. – afferma Alessandro Mancinelli, Cisl Falconara – Ma questo non basta, come CISL Falconarese, oltre a continuare la raccolta di firme nelle nostre sedi cittadine, chiediamo che ci sia un impegno da parte della Giunta Comunale a trovare le risorse in fase di assestamento di bilancio affinché gli aumenti delle tariffe vengano bloccati e non semplicemente diluiti nel tempo. Ci aspettiamo, nell’assemblea cittadina programmata per il mese di Luglio, delle risposte che possano conciliare la sostenibilità economica delle famiglie con quella del bilancio comunale.» Falconara, 19.06.2014 CISL Falconara(Alessandro Mancinelli)
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19/06/2014 Vigili del Fuoco, più tutele per un lavoro rischioso
Indignazione e rabbia dei sindacati di categoria dei Vigili del fuoco, dopo il grave incidente avvenuto ieri alla falegnameria Glf di Squartabue di Recanati. «Nonostante i nostri colleghi avessero indossato tutti i dispositivi di protezione individuale, messi a disposizione dalla nostra amministrazione - ribadiscono i sindacati - tutta la squadra è finita in ospedale e uno di loro, il più grave ricoverato all’ospedale di Torrette, è ancora stabile nella sua gravità. Ciò dimostra ancora una volta l’alto rischio in cui lavorano i Vigili del fuoco». Va ricordato che i componenti delle squadre dei Vigili del Fuoco, come quella che lavorava per spegnere l'incendio nella falegnameria di Squartabue di Recanati, lavorano con una grave carenza di organico, legata soprattutto al blocco del turn over e con un aumento dell'età media dei Vigili del Fuoco che si sta alzando pericolosamente, per uno stipendio mensile pari a 1300 euro. «Facciamo appello al Governo e alla politica affinché riconoscano il lavoro ad alto rischio dei Vigili del Fuoco ed intervengano concretamente con investimenti mirati alla specificità lavorativa dei vigili del fuoco, alla preparazione e alla professionalità del corpo». «Non vogliamo attenzioni solo in caso di incidenti, vogliamo essere riconosciuti e avere la dignità al pari degli altri corpi dello Stato, essere rispettati per quello che siamo e per il valore e per i rischi del nostro lavoro». I sindacati di categoria vicini ai colleghi e alle loro famiglie, esprimono soddisfazione per la grande attenzione del Dipartimento Nazionale dei Vigili del fuoco e del Prefetto Alberto Di Pace, Capo Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile, per aver permesso alla famiglia del collega in gravi condizioni di rientrare immediatamente dall’estero.Le Federazioni di Categoria di Cgil, Cisl, Uil, Conapo, Usb, Confsal
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17/06/2014 J&P Industries, i sindacati incontrano il Ministro Poletti
Le Federazioni di Categoria dei Metalmeccanici di Cisl, Cgil e Uil, rispettivamente Fim, Fiom, Uilm, hanno incontrato il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, presente ad Albacina sul caso J&P Industries. «Al ministro abbiamo illustrato i termini di una situazione che rischia di degenerare: 700 lavoratori stanno per essere messi sulla strada» ha ribadito Andrea Cocco della Fim Cisl dopo il colloquio con il Ministro. «Gli abbiamo chiesto di farsi carico personalmente, insieme al Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi – prosegue Cocco – della grave situazione della J&P Industries, e di aprire al più presto un tavolo ministeriale. Il tempo che passa rischia di far saltare l’attività industriale e di conseguenza 700 posti di lavoro». Forte è la preoccupazione tra sindacati e istituzioni, dopo la conferma in appello dell’annullamento della vendita dell’ex Antonio Merloni alla J&P di Giovanni Porcarelli. I sindacati durante l’incontro hanno consegnato una sintesi del caso J&P al Ministro del lavoro che si è impegnato a riconvocare un tavolo sull'Accordo di programma per la reindustrializzazione delle aree di Marche e Umbria coinvolte nella crisi dell'A. Merloni.LA NOTA INVIATA DAI SINDACATI AL MINISTRO POLETTI
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17/06/2014 Scioperano i lavoratori di Banca Marche
Le Organizzazioni Sindacali aziendali di Banca Marche, Medioleasing e Cariloreto proclamano lo sciopero di tutte le lavoratrici e i lavoratori. In una nota unitaria i sindacati aziendali comunicano che l'astensione dal lavoro riguarderà l'intero turno pomeridiano delle giornate lavorative di martedì 24, giovedì 26 e venerdì 27 giugno 2014. Coinvolti i lavoratori appartenenti a tutte le unità produttive di Direzione e di Rete nelle regioni di Marche, Umbria, Lazio, Emilia Romagna, Abruzzo e Molise. La decisione è stata presa a sostegno della vertenza per le prospettive e le strategie di rilancio delle aziende, per l'occupazione e i diritti contrattuali dei lavoratori, per le relazioni industriali e le procedure di informazione, consultazione e confronto. Non ha portato risultati il tentativo di risolvere la vertenza attraverso la procedura obbligatoria di conciliazione, esperita inutilmente il 21 maggio scorso. Nei prossimi giorni verranno comunicate  ulteriori indicazioni in merito a regole e comportamenti da tenere per l’adesione allo sciopero. «Inizia oggi - concludono i sindacati - un ampio e profondo periodo di mobilitazione dei lavoratori del Gruppo Banca Marche».
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09/06/2014 5 minuti CISL 6 giugno 2014
LAVORO, SVILUPPO, TUTELE E SERVIZI QUINDICINALE D’INFORMAZIONE A CURA DELLA CISL MARCHE èTV Marche canale 12 Venerdì 20.45-23.15 Sabato 20.00 Domenica 14.00 èTVMarche Più canale 112 Venerdì21.10 RADIO CENTER MUSIC Venerdì e Sabato 9.45-12.45-18.45VENERDI 6 GIUGNO LAVORO, SVILUPPO E PROSPETTIVE UN FOCUS CON LA CISL MACERATESEMacerata : lavoro, crisi e confronto con i comuni. Ne parla Lidia Fabbri responsabile Ast Cisl Macerata Civitanova : moderati segnali di ripresa in un territorio ad alta presenza di immigrati. L’intervista a Giuseppe Spernanzoni responsabile Ast Cisl Civitanova Camerino: le crisi del territorio e le prospettive per il suo sviluppo con l'accordo con UNICAM. Ne parla Primo Antonelli responsabile Ast Cisl Tolentino –Camerino
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09/06/2014 Pensionati Cisl in visita a Jesi
I pensionati della Cisl di Jesi hanno organizzato, il 24 maggio scorso, un' iniziativa culturale.Circa 40 di essi, provenienti dalla provincia di Ancona, hanno visitato, nella città di Jesi, la Pinacoteca,il Palazzo della Signoria ed il museo della stampa.In tutti i siti, esperte guide locali hanno illustrato i tesori presenti con dovizia di particolari.Dopo il pranzo i partecipanti hanno visitato il centro storico,il duomo e le piazze cittadine oltre alla statua in bronzo dell’imperatore Federico II, nato a Jesi.
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05/06/2014 Riordino delle Province, partito il confronto in Regione
Avviato nei giorni scorsi il tavolo regionale che dovrà affrontare gli effetti della legge Del Rio sul riordino delle Province e la ricollocazione di funzioni, competenze e personale. Complessivamente i lavoratori delle cinque province marchigiane sono 2278 di cui 184 precari ( tempo determinato e co.co.co. ). Da qui a un mese, a livello nazionale, dovrebbero essere individuate le funzioni provinciali da trasferire e i beni e le risorse ad esse connesse e chiariti anche i dubbi circa la titolarità delle competenze in materia di formazione e lavoro. Spetterà poi alle Regioni scegliere come e presso quali enti ricollocare le funzioni provinciali da trasferire. Nell’attesa che si definisca il quadro normativo nazionale, i sindacati regionali hanno chiesto alla Regione Marche, nel confronto con gli Assessori Canzian e Viventi, la convocazione periodica di un tavolo permanente regionale sulle Autonomie Locali attraverso il quale assicurare un governo partecipato di questo complesso processo di riforma e dare risposte ai lavoratori coinvolti. Il Protocollo d’Intesa proposto al riguardo dai Sindacati alla Regione prevede anche l'attivazione di tavoli provinciali informativi che vedano il coinvolgimento delle Rsu. Per la Cisl Marche e la Categoria della Funzione Pubblica è prioritario giungere in tempi brevi alla firma con la Regione, l’Anci Marche e l’Upi Marche dell’Intesa proposta per fissare l’accordo sul metodo di confronto da seguire per gestire insieme al Sindacato questa importante e delicata fase di riordino.
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28/05/2014 Rai Marche, lavoratori e sindacati incontrano il Senatore Verducci
Dopo l’assemblea con i lavoratori della sede della Rai regionale e il successivo incontro con le massime istituzioni regionali, il presidente della giunta Spacca, il presidente del consiglio regionale Solazzi e tutti i capogruppo regionali, i sindacati confederali e di categoria insieme alle RSU RAI/RAI WAY e C.d.R di Ancona, hanno incontrato, nella sede della Cisl di Fermo, il senatore fermano Francesco Verducci, membro della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. L’incontro chiesto dalle rappresentanze sindacali per affrontare i problemi aperti dal decreto Irpef, in via di approvazione, che taglia 150 milioni al servizio pubblico e rischia di ridimensionare le sedi territoriali Rai oltre ad ipotizzare la vendita di una quota minoritaria di Rai Way. I sindacati, nel ribadire le forti preoccupazioni per i lavoratori e per l’eventuale indebolimento del servizio pubblico radicato sul territorio, hanno sollecitato il sen. Verducci affinché la Rai intraprenda azioni di risparmio intervenendo sugli sprechi, sulle retribuzioni dei dirigenti, sulle troppe esternalizzazioni e sul recupero dell’evasione del canone che ammonta a 500 milioni di euro ogni anno. Verducci, condividendo preoccupazioni e proposte, si è impegnato a portare ai lavori delle Commissioni parlamentari, di cui è membro, le problematiche che emergono dall’eventuale approvazione dell’articolo 21 del Decreto Irpef. Le modifiche alla legge sull’emittenza radiotelevisiva pubblica contenute nel Decreto Irpef, cancellano l’obbligo di una strutturazione Rai a livello regionale, sostituendolo con un vago riferimento ad una eventuale presenza ‘’territoriale’’. I sindacati confederali e di categoria di Cgil e Cisl esprimono forte preoccupazione per il mantenimento e la qualità dell’informazione regionale se il Decreto venisse approvato. Pertanto chiedono al Governo di intervenire apportando le necessarie correzioni per mantenere il radicamento con il territorio delle sedi Rai regionali oltre alla salvaguardia della proprietà delle torri di trasmissione capillarmente distribuite sull’intero territorio nazionale che, in un prossimo futuro potrebbero aprire ad un redditizio business con la telefonia 4G.
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23/05/2014 Lavoratori della J&P in presidio permanente all’inps di Ancona
Aggiornamento 26/5/2014: Il presidio è stato sospeso Le Federazioni di Categoria dei Metalmeccanici di Cgil Cisl e Uil (Fiom, Fim e Uilm), insieme e alle lavoratrici ed ai lavoratori della J&P Industries, al termine dell’assemblea tenutasi questa mattina presso lo stabilimento del Maragone, hanno deciso da lunedì 26 maggio, partendo alle ore 8 dallo stabilimento di S. Maria, di effettuare un presidio permanente presso l’Inps provinciale di Ancona, nel centro della città. L’iniziativa è stata proclamata vista la decisione da parte dell’Inps, di bloccare la cassa integrazione straordinaria, nonostante l’approvazione da parte del Ministero del lavoro sia già stata formalizzata dal 7 maggio. I 700 lavoratori della J&P, sono senza soldi oramai da 5 mesi e la situazione non è più sostenibile.Nell’evidenziare l’emergenza economica immediata, si ribadisce inoltre come il Governo debba intervenire a difesa del progetto J&P, atto a garantire il lavoro per 700 persone. Stanchi ma non rassegnati, presidieremo l’Inps anconetana fino a che non avremo la certezza della soluzione del problema.  
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22/05/2014 L'intelligenza nelle mani. Quale futuro per l'istruzione professionale
Seminario promosso dalle Federazioni di Categoria della Scuola di Cgil Cisl e Uil (Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola), insieme a Snals-Confsal. Lunedì 26 maggio, dalle ore 15.00 alle 19.00 ad Ancona nella sala Verde di Palazzo Leopardi della Regione Marche. Un approfondimento dedicato agli insegnanti degli istituti professionali di tutta la regione con l’obiettivo di rimettere al centro del dibattito il valore dell'istruzione e della formazione professionale per il tessuto economico del territorio regionale e la funzione sociale che questi istituti svolgono. Un’occasione per far emergere e risolvere le molteplici criticità ancora esistenti, ricercando insieme a tutti i soggetti coinvolti le strategie possibili.IL PROGRAMMA DELL'INIZIATIVA
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20/05/2014 Pubblico impiego: Renzi, rinnova il mio contratto
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il Ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia hanno inviato una lettera alle lavoratrici e ai lavoratori del Pubblico Impiego, proponendo 44 punti per una riforma della Pubblica Amministrazione. Cgil Cisl e Uil dei servizi pubblici rispondono punto per punto con un regalo per il Presidente Renzi. IL 45° PUNTO: RENZI RINNOVA IL MIO CONTRATTO Ricordiamoglielo inviando una mail a: rivoluzione@governo.it con scritto "Renzi rinnova il mio contratto" PUOI SCRIVERE ANCHE A: lavoropubblico.cgilcisluil@gmail.com Il 23 maggio inizia la mobilitazione. Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl organizzano assemblee in tutti i luoghi di lavoro pubblico per:  una riforma della Pubblica Amministrazione che ritorni ad investire sul lavoro e sul sistema dei servizi ai cittadini la riapertura di una stagione contrattuale e per il rinnovo dei CCNL scaduti da 5 anni Basta slogan, basta spot, per una vera #RIFORMA PA  
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19/05/2014 L'Anteas arriva a Recanati
E’ stato avviato il Servizio SOS Farmaci per il Comune di Recanati. Grazie alla Convenzione firmata tra l’Amministrazione Comunale recanatese e l’Associazione ANTEAS (acronimo di Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà) della Cisl di Macerata, i cittadini non autosufficienti di Recanati con più di 65 anni potranno usufruire del servizio gratuito di distribuzione dei farmaci a domicilio. Il servizio, svolto dai volontari dell’Anteas, sarà disponibile per due giorni a settimana (martedì e venerdì) e dovrà essere attivato, su richiesta degli interessati, tramite chiamata al numero telefonico appositamente messo a disposizione dall’Anteas: 0733-4075233. Il servizio SOS farmaci sarà attivo in via sperimentale per almeno un anno, fino al 31 marzo 2015. La città di Recanati si aggiunge quindi ai 25 Comuni maceratesi nei quali più di 100 volontari dell’Anteas svolgono già da anni attività di promozione sociale e di assistenza a domicilio di persone sole, non autosufficienti o comunque in condizioni di difficoltà.
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16/05/2014 Stagione Teatro Muse e Pergolesi, Sindacati preoccupati
Le Segreterie regionali dei lavoratori dello spettacolo di Cgil Cisl e Uil (Slc, Fistel e Uilcol)  esprimono la loro preoccupazione per le notizie apparse in questi giorni sugli organi di informazione circa il presunto accordo tra i Comuni dei Ancona e Jesi in materia di spettacoli dal vivo, ma ancor di più per la mancanza di dialogo tra le varie Istituzioni culturali che insistono sul territorio marchigiano. Malgrado tali notizie siano state smentite dalla direzione del Teatro delle Muse, cui non risulta alcun accordo tra il Sindaco di Ancona e quello di Jesi in merito alla gestione della stagione lirica e di prosa prodotte dai due Enti, i sindacati di categoria temono per le conseguenze che potrebbero avere orientamenti che vanno in tale direzione. Infatti, pur considerando necessario attivare momenti di coordinamento tra le iniziative culturali nella Regione, a maggior ragione tra Enti posti a 30 chilometri di distanza l’uno dall’altro, è evidente come le varie produzioni debbano rimanere radicate nei territori e nelle Fondazioni che da sempre li hanno organizzati e prodotti. Tale necessità non certo per motivazioni campanilistiche, ma soprattutto per garantire la continuità di finanziamenti pubblici che sono alla base della vita delle Fondazioni stesse e che verrebbero perse se vedessero tali produzioni cedute esternamente. Esistono poi delle evidenti preoccupazioni per il destino occupazionale delle centinaia di lavoratori marchigiani e non solo, che ruotano attorno alle produzioni teatrali e liriche. Certamente i lavoratori della Corale Bellini ed i musicisti della FORM, ma anche tutti quei tecnici, attrezzisti, sarti ecc. che lavorano dietro le quinte e le cui tutele risiedono anche in anni di accordi e diritti che come sindacati di categoria abbiamo costruito. Le recenti scelte della Fondazione Pergolesi di avvalersi della collaborazione di musicisti provenienti da fuori regione a scapito delle maestranze locali testimonia la fondatezza di tali preoccupazioni. Crediamo infine che la complessiva mancanza di dialogo tra le varie Istituzioni culturali ponga in capo alla Regione Marche la responsabilità di assumere un’azione di vero coordinamento delle politiche culturali della Regione che vada oltre la pur lodevole ed apprezzata azione di sostegno economico ma entri nel merito delle effettive scelte che tali Enti fanno in tema di proposta culturale, di coordinamento e valorizzazione del territorio e delle eccellenze lavorative delle Marche. Confidiamo che la Regione Marche senta come proprie queste preoccupazioni e queste necessità e che confermi la propria disponibilità al dialogo. Le Segreterie regionali Fistel, Slc e Uilcol sollecitano l’Assessorato alla cultura per un urgente incontro. Le Segreterie regionali FISTEL CISL, SLC CGIL e UILCOL UIL
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15/05/2014 I Sindacati dei pensionati protestano in Regione
Questa mattina si è svolto il presidio organizzato a Palazzo Leopardi della Regione Marche dai Sindacati dei pensionati di Cgil Cisl e Uil delle Marche. Al termine della manifestazione una delegazione sindacale è stata ricevuta dall'Assessore regionale al lavoro Marco Luchetti, che sostituiva il Presidente Spacca, fuori sede per impegni istituzionali. L'iniziativa, che si colloca nella campagna nazionale #NonStiamoSereni", è stata indetta per mettere al centro dell'azione del Governo e delle Istituzioni locali, a partire dalle Regioni, la questione delle pensionate e pensionati, duramente colpiti dalla crisi ma dimenticati dalle politiche e dagli interventi a sostegno dei redditi più bassi. Anche l'ultimo intervento del Governo Renzi - il "bonus fiscale" di 80 € a favore dei salari dei lavoratori dipendenti - ha completamente dimenticato la condizione di milioni di pensionati, che, percependo pensioni al di sotto di 1.000 €, sono oramai scivolati verso la soglia di povertà. Nelle Marche, dove l'indice d'invecchiamento è tra i più alti d'Italia con circa il 23% di ultra sessantacinquenni, la media dei trattamenti pensionistici è di 780 € al mese.  Al dramma dei redditi bassi si aggiunge la continua riduzione della spesa per il Welfare e, quindi, dei servizi Socio-Sanitari, che sono indispensabili nella fase della vita con maggiori fragilità e problemi, come ad esempio quello della non autosufficienza, condizione che nelle Marche interessa tra 50.000 e 60.000 cittadini. La campagna #NonStiamoSereni prevede nelle Marche una serie di iniziative nelle varie città, supportate dalla raccolta di circa 80.000 cartoline firmate, che verranno consegnate al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.  Le cartoline esprimono le principali richieste dei Sindacati dei pensionati. Contrasto alla povertà, difesa del welfare ed equità fiscale, collegata ad una seria lotta all'evasione e alla  razionalizzazione della spesa pubblica, a partire dai tagli degli sprechi e dei privilegi. Anche per i pensionati centrale è il lavoro, a partire da quello dei giovani, volano indispensabile per il superamento della crisi e lo sviluppo del paese. Durante l'incontro con la delegazione sindacale l'Assessore, nel condividere i contenuti della manifestazione, ha garantito l'impegno della Regione Marche, specie sui temi del welfare, e il sostegno, nei confronti del Governo, delle richieste dei Sindacati.LE FOTO DEL PRESIDIO    
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13/05/2014 Rischio ridimensionamento per Rai Marche
I sindacati regionali confederali di categoria Cgil e Cisl, assieme ai lavoratori della sede Rai di Ancona, si mobilitano presso le istituzioni regionali per affrontare i problemi aperti dal decreto governativo in via di approvazione che toglie al servizio pubblico 150 milioni di euro, con la possibilità che venga ridimensionata la presenza territoriale, mentre si ipotizza anche la vendita di una quota minoritaria di Rai Way. Il presidente del consiglio regionale Vittoriano Solazzi assieme ai presidenti dei gruppi consiliari ha incontrato stamane la delegazione sindacale della Rai. E’ stato proprio il consiglio regionale delle Marche, primo in Italia, ad approvare già lo scorso mese di marzo, una mozione a sostegno del servizio pubblico regionale: ora la conferenza dei capigruppo del consiglio ha stabilito di percorrere tutte le strade possibili per evitare tagli o accorpamenti. Il Governatore delle Marche Gianmario Spacca, riconoscendo come fondamentale il lavoro della Rai per l’identità della comunità regionale, ha assicurato che l’argomento verrà affrontato anche in sede della Conferenza Stato-Regioni. Comitato di Redazione, R.S.U Rai, Rai Way di Ancona
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12/05/2014 Presidio a Fano per la campagna #NonstiamoSereni
Molta affluenza e partecipazione al presidio allestito a Fano, sabato 10 maggio, dai pensionati Cisl per la raccolta di firme riguardante la campagna nazionale #NonstiamoSereni. Con questa iniziativa si chiede al Presidente del Consiglio Matteo Renzi l’estensione del bonus fiscale ai lavoratori in pensione, le misure a favore delle persone con redditi così bassi da non poter usufruire dalle agevolazioni fiscali, la difesa del welfare pubblico e l’approvazione di una legge nazionale per la non autosufficienza. Numerose le firme raccolte - “Le persone volevano spiegazioni sul perché ai pensionati e agli incapienti non vengono riconosciuti gli 80 € di bonus. – afferma il Segretario RLS Pensionati di Fano Luciano Rovinelli. La gente è d’accordo con noi a portare avanti questa iniziativa di protesta date le difficoltà economiche quotidiane “
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09/05/2014 Difendiamo la sanità picena - manifestazioni ad Ascoli e San Benedetto
Finalmente, dopo tanti mesi di rinvio, tutte le parti in causa nella vertenza sanità hanno maturato l’esigenza non più dilazionabile, di manifestare pubblicamente e all’aperto, il disagio e la preoccupazione per un sistema sociosanitario del piceno che via via sta andando verso una morte lenta e dolorosa per gli utenti ed operatori.La risposta della Regione e soprattutto dell’Area Vasta 5, negli ultimi giorni, si è mostrata isterica e senza alcuna concreta risposta alle tantissime sollecitazioni avanzate dalla parte sindacale. Hanno reagito minacciando denuncie varie ma soprattutto cercando d’influenzare addirittura i sistemi di comunicazione. Nelle settimane scorse anche la Direzione Regionale delle Poste Italiane, è sembrata, non immune da condizionamenti esterni, allorquando si è rifiutata di distribuire casa per casa, il volantino di denuncia pubblica, predisposto da FP CGIL- CISL FP-FSI e NURSIND. Chi non ha risposte da dare si difende istigando la censura. Ora la palla passa agli operatori, ai cittadini, ai pensionati e alle Associazioni, a tutti quelli insomma che senza distinzione di colore ed appartenenza, hanno a cuore la salvaguardia della salute dei cittadini del piceno.Martedì 13 davanti all’Ospedale di San Benedetto e mercoledì 14 davanti all’ospedale di Ascoli Piceno dalle 12,30, tutti ma proprio tutti, sono chiamati ad essere presenti e non delegare altri perché la salute è un bene personale collettivo irrinunciabile.Sarà la prova che un’intera collettività è stanca di essere presa in giro ma soprattutto strumentalizzata dalla cattiva politica delle promesse mordi e fuggi, fatte in campagna elettorale e nelle visite del Presidente della Regione o dei suoi assessori che arrivano nel piceno solo per racimolare consensi che poi non si concretizzano in servizi e qualità assistenziale in sanità. Il prossimo 15 maggio, Spacca farà l’ennesima passerella. Sono stanchi i cittadini, considerati numeri da statistica, ma sono esasperati soprattutto i professionisti e gli operatori della sanità del piceno. Sul campo sono sempre meno. I turni dei reparti sono cont inuamente scoperti o coperti con un numero insufficiente di personale. Le ferie ed i congedi sono una chimera ma davanti a tutto questo, grazie ad una strategia ben congenita da Ancona , si vuole fare passare i lavoratori da fannulloni solo per aver fatto richiesta di un diritto legittimo, previsto dalla legge, come i congedi per cure termali. Senza però dire in alcun modo che le richieste di cure termali vengono rilasciate da medici e specialisti per lo più del S.S.R. Se Del Moro e compagnia, ritengono fasulle le richieste, perché non denunciano i medici per falso? I servizi sanitari offerti dal piceno sono sempre meno e sempre meno competitivi, non solo per carenza di risorse umane ma anche tecnologiche. Si risparmia su tutto anche sul rinnovo del parco tecnologico e sulla strumentazione base per eseguire diagnostica ed interventi. Però, i soldi provenienti dalla mobilità attiva del vicino Abruzzo, vanno a finire nel calderone del buco sanitario creato soprattutto dalle Aziende Ospedaliere. I cittadini del piceno pagano le tasse anche per la sanità e parte dei loro soldi vanno a finire nei bilanci di chi spreca. Contro tutto questo e per tanto altro ancora che denunceremo nelle manifestazioni del 13 e 14 maggio, invitiamo veramente tutti coloro che hanno a cuore la propria salute ad essere presenti . L’invito è esteso calorosamente anche alle Associazioni dei malati e dei non autosufficienti perché il 13 ed il 14 maggio dovranno essere momenti di forte comunione e rivendicazione trasversali. Vedremo poi quale sarà la presenza della politica e conteremo i politici locali che verranno. Sono loro, i Sindaci e le amministrazioni locali, i primi a doversi occupare di salute pubblica ma purtroppo troppe volte hanno subito gli ordini di scuderia. Martedì e mercoledì prossimi, speriamo che si svestano per due ore delle rispettive divise politiche e ritrovino l’orgoglio di rappresentare una comunità intera.Ascoli, 9 maggio 2014 IL SEGRETARIO REGIONALE Giuseppe Donati
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09/05/2014 Alluvione, i pensionati, i giovani in "5 minuti cisl"
LAVORO, SVILUPPO, TUTELE E SERVIZI QUINDICINALE D’INFORMAZIONE  DELLA CISL MARCHE èTV Marche canale 12  Venerdì  20.45-23.15 Sabato 20.00 Domenica 14.00 èTVMarche Più canale 112 Venerdì21.10 RADIO CENTER MUSIC Venerdì e Sabato 9.45-12.45-18.45 VENERDI 9 MAGGIO   ALLUVIONE, I SINDACATI  CHIEDONO  GARANZIE PER IL LAVORO E  INTERVENTI CONCRETI PER USCIRE DALL’EMERGENZA   CARO MATTEO NON STIAMO SERENI .  I PENSIONATI MARCHIGIANI   SCRIVONO  AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO 30 MILIONI PER FAVORIRE L’OCCUPAZIONE DEI GIOVANI.  FINANZIATO IL  PROGETTO MARCHE “GARANZIA  GIOVANI"
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08/05/2014 A.MERLONI: PROROGATA CASSA INTEGRAZIONE
Proroga di altri  5 mesi della cassa integrazione in deroga,  per 1400 lavoratori degli stabilimenti di Marche e Umbria dell’Antonio Merloni in amministrazione straordinaria.
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08/05/2014 Lavoro, giovani, riforme
Perchè è importante il confronto con il sindacato sul Decreto sul lavoro? Come riformare la pubblica amministrazione e gestire i distacchi sindacali? Come sono finanziati i Patronati? Qual è l'andamento del lavoro nelle Marche: le crisi e le proposte per la reindustrializzazione e lo sviluppo; gli esodati; Il piano di garanzia giovani.Questi i temi trattati nell'intervista al segretario generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo, andata in onda ieri su èTvMarche. 
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29/04/2014 J&P, la Corte d'Appello da ragione alle Banche. Ma i lavoratori non si arrendono
Non appena appresa la notizia che la Corte d’Appello di Ancona ha confermato la sentenza di primo grado con la quale si da ancora ragione alle banche contro l’acquisizione di una parte degli assett della A. Merloni in amministrazione straordinaria da parte della J&P di Porcarelli, Fim – Fiom e Uilm esprimono tutta l’indignazione per quanto accaduto. Ancora una volta, i poteri forti rappresentati dalle banche hanno avuto la meglio su coloro che sono stati per molto tempo il volano dell’economia reale, cioè i lavoratori. Abbiamo già coinvolto le strutture di Fim – Fiom – Uilm Nazionali e Cgil – Cisl e Uil Regionali in modo da rappresentare le nostre istanze presso il Governo e le Regioni Marche ed Umbria. I lavoratori, dietro questa sentenza, sono tutt’altro che rassegnati e non si piegano alla possibilità di pregiudicare il proprio futuro lavorativo. Per queste ragioni, Fim, Fiom e Uilm convocheranno assemblee con lavoratori nei siti di Nocera Umbra e Fabriano, per discutere su quanto accaduto e decidere iniziative forti di lotta.Fim, Fiom, Uil Marche e Umbria 
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24/04/2014 #NonStiamoSereni. I pensionati vogliono delle risposte
Le Organizzazioni sindacali dei Pensionati di Cgil, Cisl e Uil Marche manifestano forte preoccupazione per le condizioni di vita sempre più difficili degli anziani e dei pensionati, che stanno pagando un prezzo altissimo alla profonda crisi economica e sociale che il paese attraversa. Le Marche sono una regione il cui indice di invecchiamento è tra i più alti a livello europeo (più del 23% della popolazione è ultra sessantacinquenne). Elevata è l'incidenza della non autosufficienza, condizione che si stima riguardi tra 50 e 60 mila cittadini marchigiani. Drammatica è la condizione dei redditi dei pensionati marchigiani, che percepiscono in media 780 € al mese. Una situazione inaccettabile, specie nel contesto di politiche e nazionali che negli ultimi anni hanno ridotto in modo insostenibile la spesa per il welfare (previdenza, sanità e assistenza sociale).  A fronte di ciò i pensionati di SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL hanno deciso di intensificare le loro iniziative di sensibilizzazione nei confronti del Governo, che a tutt'oggi non ha ancora dato alcuna risposta, promuovendo su tutto il territorio marchigiano la campagna NonStiamoSereni. La campagna si sviluppa attraverso la firma e l’invio di cartoline al Presidente del Consiglio dei Ministri.  I cittadini marchigiani potranno firmare le cartoline nei punti allestiti nelle piazze e nelle sedi sindacali dislocate in tutto i territorio regionale. Le segreterie regionali  di  SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL presenteranno anche ai  Prefetti e ai Consigli Comunali le richieste che verranno inviate al Governo. La raccolta avrà il suo momento culminante nella giornata di giovedì 15 maggio in sarà tenuto un presidio  sotto la Regione Marche.  In particolare le Organizzazioni sindacali dei Pensionati di Cgil, Cisl e Uil  chiedono: l'estensione del "bonus fiscale" ai lavoratori in pensione, la cui esclusione dal beneficio è una gravissima discriminazione; la previsione di misure a favore delle persone con redditi così bassi da non poter usufruire delle agevolazioni fiscali (cosiddetti incapienti); la difesa del sistema di welfare pubblico, universalistico e solidale; l'approvazione di una legge nazionale per la non autosufficienza, con relativo fondo adeguatamente finanziato; la razionalizzazione della spesa pubblica eliminando sprechi e privilegi; la riduzione dei costi della politica, nel quadro di una complessiva riforma istituzionale sia nazionale che locale; una riforma fiscale e la lotta all'evasione; interventi per rilanciare la crescita e lo sviluppo del paese attraverso il lavoro, in particolare per i nostri giovani. Aderisci alla campagna, firma la cartolina. #NonStiamoSereni.  
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22/04/2014 Basta con la politica degli annunci, i lavori della terza corsia A14 devono riprendere
Le Segreterie Provinciali Feneal-Uil  Filca-Cisl  Fillea-Cgil, denunciano per l'ennesima volta, a distanza di ormai più di un anno, il totale fermo dei lavori sul lotto 4 della Terza Corsia A14 Senigallia – Ancona Nord. Nonostante gli innumerevoli annunci da parte del Consorzio SAMAC, Autostrade per l'Italia e Ministero delle Infrastrutture, la cruda e triste verità è che ad oggi ci troviamo di fronte ad un totale fermo dei lavori, un'effettiva incompiuta. I lavoratori diretti sono oggi in cassa integrazione straordinaria dopo aver fatto 11 mesi di cassa integrazione ordinaria, gli stessi avanzano competenze arretrate e il campo base dove alloggiano i pochi lavoratori occupati (e non pagati) adibiti alla guardiania e messa in sicurezza, è in totale stato di abbandono tanto da rimanere senza elettricità. Tutto questo sta creando un enorme sofferenza economica ai lavoratori e alle loro famiglie, alle imprese del nostro territorio che hanno lavorato sul  tratto autostradale oltre che un disagio alla viabilità locale che certamente andrà ad aggravarsi con l'arrivo della stagione estiva e turistica. I 130 lavoratori diretti e i 250 lavoratori delle aziende in subappalto e di forniture da oltre un anno sono in attesa di risposte concrete reali sia dal punto di vista occupazionale che di reddito. Feneal Filca e Fillea insieme ai lavoratori fino ad oggi hanno responsabilmente atteso che i vari proclami di ripresa dei lavori si concretizzassero, ma oggi dicono basta con la politica degli annunci e chiedono alla committenza dei lavori di sbloccare definitivamente questo stallo che sta mortificando il nostro territorio e aggravando la pesante crisi del settore delle costruzioni.  
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22/04/2014 Aerdorica investe, Enav declassa l'aeroporto
L’ENAV (Ente Nazionale Assistenza al Volo) in ottica di razionalizzazione degli aeroporti minori, ha deciso di non fornire il servizio di controllo ai voli di notte dal 1° giugno e di ridurre il servizio di manutenzione tecnica degli apparati tecnologici aeroportuali. L’aeroporto di Falconara è classificato di tipologia “E” ( in una tipologia che va da “A” (Roma Fiumicino) a “F” ( Rieti, Pantelleria, Salerno,  ecc.) insieme agli altri aeroporti non radarizzati; questa classificazione penalizzerebbe le ambiziose aspettative di crescita, e sembrerebbe non tener conto del fatto che Falconara è il nono scalo italiano per movimento merci (6.656 t) ed effettua un numero di movimenti ( 11.339 tra decolli e atterraggi) maggiore rispetto a quello di Trieste (radarizzato) e lo stesso numero di Alghero (non radarizzato) entrambi in categoria D. Questo ridimensionamento, se portato a termine, contrasterebbe con il nuovo piano industriale 2014-18 della società di gestione dell’aeroporto l’Aerdorica s.p.a, che prevede finanziamenti per 20 milioni di euro per lo sviluppo della parte cargo e commerciale con obiettivo in cinque anni di raddoppiare il traffico passeggeri e merci. Il declassamento dell’aeroporto e conseguente chiusura di notte precludono oltremodo qualsiasi tipo di sviluppo, soprattutto della parte cargo e non tiene assolutamente conto delle gravi conseguenze sullo sviluppo del progetto legato alla macro regione adriatico ionica, e a tutte quelle sinergie di collegamenti e scambi culturali e commerciali per le quali la Regione Marche si sta tanto impegnando. Il percorso naturale per uscire da questa situazione di declino si identificherebbe con la tutela e soprattutto il potenziamento delle infrastrutture aeroportuali. Significherebbe, in primo luogo convincere ENAV a non dismettere ma investire, implementando il servizio di controllo radar agli aeromobili affinché l’aeroporto venga inserito nella tipologia “D” che più gli appartiene. In secondo luogo, agevolare il percorso virtuoso imboccato dalla società Aerdorica che prevede di acquisire la tecnologia di avanguardia che consente il decollo e l’atterraggio degli aerei con qualsiasi condizione meteo. L’ installazione di un servizio radar (attualmente la Torre di controllo controlla il traffico a vista) per fornire un servizio di sorveglianza adeguato alle necessità di gestione del traffico aereo attuale e futuro è di estrema importanza per una gestione ottimale del traffico aereo, per consentire profili di voli diretti con conseguente risparmi di tempo e di costi per le spese di carburante da parte delle compagnie, riduzione di CO2 e conseguente riduzione dell’inquinamento nell’atmosfera, per un aumento qualitativo degli standard di sicurezza. Esempi lungimiranti di investimenti nel trasporto aereo da parte delle amministrazioni regionali si sono avuti nei primi anni 2000 quando la regione Friuli Venezia Giulia e Calabria hanno finanziato, avvalendosi anche del contributo della Comunità Europea, l’installazione del servizio radar negli aeroporti di Trieste e Lamezia Terme, che tra l’altro hanno un numero di passeggeri annuo analogo all’aeroporto delle Marche, rendendo più appetibili quegli aeroporti per le compagnie aeree, creando di conseguenza importanti prospettive di crescita per quelle aeree geografiche. Oggi la tecnologia è progredita a tal punto che con investimenti minimi si consentirebbe l’installazione del servizio radar con costi irrisori rispetto i benefici che tutto il sistema aeroporto potrebbe ottenere. Per tutti questi motivi la Fit Cisl Marche chiede un intervento urgente e fattivo alla politica e a tutte le istituzioni locali a salvaguardia di una infrastruttura che senza tale intervento sarebbe destinata ad un inevitabile declino.
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22/04/2014 Gestire in modo condiviso il trasferimento del Salesi
L’importanza della funzione del pediatrico “Salesi” sul sistema sanitario della Regione e della città di Ancona, impone la massima attenzione e condivisione sul suo futuro, mettendo in rete tutti i soggetti coinvolti. Nessun pregiudizio pertanto da parte della CISL di Ancona e della categoria della Funzione Pubblica sul trasferimento del Salesi a Torrette, ma nel contempo è necessario fare maggiore chiarezza sugli spazi adibiti alla struttura, su quali saranno le ricadute organizzative sul personale e sui servizi sia interni che all’utenza, come la portineria, le casse, il cup, l’ufficio tecnico… Tutte questioni su cui si rende necessario incontrare al più presto le Organizzazioni Sindacali a partire dalla R.S.U. aziendale, per gestire al meglio tale delicatissima operazione. Da un punto di vista assistenziale, tenuto conto che il Salesi è un ospedale pediatrico di livello Regionale e interregionale e non solo di Ancona, occorre mantenere l'alta specialità espressa dai suoi reparti garantendo la peculiarità della cura e dell’assistenza pediatrica, che impone, ad esempio, la diversificazione, rispetto agli adulti, dell’attività di pronto soccorso e dei percorsi e protocolli assistenziali, al fine di garantire il mantenimento della sua particolare identità. Da chiarire infine anche come saranno gestiti i parcheggi per i dipendenti e utenti, e su come evolverà la viabilità sul quartiere di Torrette, in cui il traffico spesso congestionato, verrà ulteriormente aumentato. Cisl Ancona - Cisl Funzione Pubblica Marche (Alessandro Mancinelli, Luca Talevi e Raffaele Miscio) 
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17/04/2014 Sindacati e lavoratori del commercio in stato di agitazione contro le aperture di Pasquetta e del 25 aprile
In un contesto di forte recessione dei consumi quale effetto di una crisi che non lascia alternative al taglio dei bilanci familiari in tutte le voci che non sono indispensabili, molte aziende della grande distribuzione hanno deciso di aprire i battenti a Pasquetta e nel giorno in cui tutti gli italiani festeggiano la  Liberazione! E’ una scelta assunta in totale autonomia nonostante le regole che governano le relazioni tra sindacato e aziende prevedano un confronto preventivo per definire l’organizzazione del lavoro, ed in particolare le aperture straordinarie, i presidi e gli orari di lavoro. Una scelta contro la quale si sono schierati anche i Vescovi marchigiani, attraverso il Presidente della CEM (Conferenza Episcopale Marchigiana) Mons. Luigi Conti, chiamato direttamente in causa dalla Cisl delle Marche. . La decisione di allargare le aperture festive  anche a Pasquetta stona peraltro con i tanti accordi sottoscritti con diverse aziende del settore per evitare tagli all’ occupazione e governare - anche attraverso una organizzazione del lavoro più flessibile e la riduzione del trattamento economico delle prestazioni festive - l’aumento dei costi. Riteniamo la scelta della grande distribuzione condannabile perché miope e non lungimirante. Ridurre le politiche commerciali al mero ampliamento delle aperture domenicali e festive è infatti sbagliato e improduttivo di effetti. In un contesto dove non sono le occasioni di acquisto a mancare, ma le risorse economiche di tante famiglie pesantemente colpite dalla crisi, la decisione di aprire i battenti nelle due festività di aprile rischia di configurarsi come una dimostrazione di scarsa sensibilità nei confronti dei lavoratori del settore che hanno condiviso i tanti accordi di cassa integrazione, di solidarietà o di rivisitazione della organizzazione del lavoro e di chi  gli acquisti non può farli neanche nei giorni feriali. Le tante forzature fatte dai responsabili aziendali per ottenere la disponibilità dei lavoratori a prestare la propria attività nelle festività costituisce peraltro una violazione del contratto nazionale di lavoro che prevede la facoltatività della prestazione lavorativa in tutte le festività nazionali. Per queste ragioni le Categorie dei lavoratori del commercio di Cgil Cisl e Uil (Filcams, Fisascat e Uiltucs) proclamano lo stato di agitazione con il blocco di tutte le prestazioni festive su tutto il territorio regionale ed effettueranno volantinaggi per sensibilizzare i consumatori ed invitarli ad effettuare i loro acquisti in altre giornate.Le Segreterie regionali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil
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17/04/2014 Vescovi marchigiani: no alle aperture del 21 e del 25 aprile
I Vescovi marchigiani si schierano dalla parte dei Cgil Cisl e Uil, contro la decisione di molte aziende della grande distribuzione di tenere aperti negozi e centri commerciali nelle giornate del 21 aprile (lunedì di Pasquetta o lunedì dell'Angelo per i cattolici) e del 25 aprile (festa della Liberazione). Direttamente chiamati in causa da una lettera del Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, i Vescovi intervengono con un comunicato a firma di Mons. Luigi Conti, Presidente della CEM (Conferenza Episcopale Marchigiana). «Le nostre Chiese - sostiene Mons. Conti - sono sensibili al momento critico per la nostra economia e non sono pregiudizialmente contrarie a possibili percorsi di ripresa economica, ma non credono affatto ad una ripresa dell’economia che penalizzi le persone. Un aumento dei profitti parallelo ad un aumento di giovani e adulti disoccupati non può essere per noi considerato una ripresa dell’economia, considerando poi che in molti casi sono stati ridotti i trattamenti retributivi delle domeniche e delle festività». «Le due date in questione - conclude l'Arcivescovo di Fermo -  richiamano il bene prezioso della libertà, difeso dagli uomini anche con il sangue. I nemici della libertà non sono solo gli invasori stranieri o i sistemi totalitari che la storia purtroppo ha conosciuto, ma sicuramente può diventarlo l’idolatria del denaro e del profitto».IL COMUNICATO DELLA CEM  APERTURE FESTIVE CON SCOMUNICA
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16/04/2014 Cementificio Sacci, scongiurati i licenziamenti
E' una svolta nella vertenza aperta al Cementificio Sacci di Castelraimondo (MC). Oggi al Ministero del lavoro proprietà e sindacati hanno trovato un accordo per il ritiro della procedura di mobilità, che prevedeva un esubero di personale pari a 95 unità, delle quali 24 nel sito di Castelraimondo. In una nota unitaria i rappresentanti dei Sindacati degli edili di Cgil Cisl e Uil spiegano come sia stato sottoscritto un periodo di cassa integrazione straordinaria per ulteriori sei mesi, a decorrere dal 6 maggio prossimo. «Siamo soddisfatti per l'accordo raggiunto - dichiara Primo Antonelli della Filca Cisl - in quanto è scongiurato lo spettro dei licenziamenti. Restano però aperte le preoccupazioni per il futuro dell'unico cementificio delle Marche».  
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14/04/2014 Il futuro dei servizi pubblici marchigiani
Iniziativa di mobilitazione e studio organizzata dalla Cisl Funzione pubblica delle Marche. Più di 100 delegati si troveranno all'Antico Uliveto di Potenza Picena. Interverranno il Prof. Giovanni Di Cosimo dell'Università di Macerata e la Dott.ssa Silvia Spinaci dell'Ufficio studi della Cisl Marche. Al termine dei lavori verrà redatto un documento da inviare ai Parlamentari eletti nelle Marche per chiedere una spending review che coniughi qualità dei servizi e valorizzazione del personale. Leggi IL COMUNICATO STAMPA 
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11/04/2014 Forte preoccupazione per l'industria metalmeccanica
Le Segreterie Provinciali FIM FIOM UILM di Ascoli Piceno giudicano  ancora preoccupante l’andamento del tessuto produttivo industriale nell’area picena ed in particolare dell’industria metalmeccanica.Fatta eccezione di poche aziende, quali ad esempio la Mecaer Aviation Group, la YM MEDITERRANEO, tutte le altre stanno in difficoltà facendo ricorso sia alla cassa integrazione ordinaria, per momentanea carenza di ordine che a quella  straordinaria per crisi aziendale o procedure concorsuali.L’impatto sui lavoratori e sulle loro famiglie è drammatico, perché anche quando  non si perde il posto di lavoro, male estremo in seguito alla chiusura dello stabilimento, l’utilizzo dei cosiddetti ammortizzatori sociali ha portato e porta a un forte ridimensionamento  degli stipendi fino a  diverse centinaia di euro mensili.Molte sono le ragioni e le cause della crisi, molte le responsabilità che al momento non vogliamo  richiamare. Ma occorre cambiare modo di fare e di pensare a partire da tutto  ciò, che a livello locale, si potrebbe realizzare con il coinvolgimento reale e concreto delle istituzioni, del  sistema creditizio, delle parti sociali. Bisogna smettere di rincorrere le emergenze, solo quando la Proprietà  o  la Multinazionale di turno annuncia la cessazione della propria attività.Sarà utile mantenere un costante monitoraggio sulle singole attività produttive, introdurre un concetto  di responsabilità sociale dell’impresa nel territorio, creare  le condizioni necessarie volte a mantenere la competitiva delll’impresa, attraverso una minore tassazione, intervenire sui  costi dell’energia, agevolare l’accesso al sistema creditizio, garantire flessibilità e qualità del lavoro, solo  per indicare alcune  delle priorità.Al momento abbiamo una forte preoccupazione per le prospettive della MANNI SIPRE SPA (ex Malavolta) azienda metalmeccanica di Porto D’Ascoli dove oggi sono impiegati 73 dipendenti,  dopo la conclusione di procedura di mobilità che ha visto la fuoriuscita di oltre trenta lavoratori.Nell’ultimo incontro il responsabile del personale del Gruppo Manni, dott. Nicola Bresciani e il Direttore aziendale dott. Gianluca Geremia hanno delineato un quadro aziendale preoccupante,  all’interno del quale emerge  un calo delle vendite del 50% in seguito al crollo della domanda.Ad  aggravare  la situazione, hanno aggiunto i due manager,  è rappresentata da una difficile e reiterata trattativa tutt’ora in corso con la proprietà dell’immobile, volta a rinegoziare il canone di affitto ritenuto dalla Manni Sipre troppo oneroso, non escludendo in extremis anche   l’ipotesi di spostare altrove le attività. Sarebbe una catastrofe.FIM FIOM UILM auspicano che  le Parti al più presto riescano di trovare una accordo, prevalga il senso di responsabilità reciproco  onde evitare che ci siano pesanti ed inaccettabili ripercussione per i lavoratori, che hanno fatto già molti sacrifici.Occorre in ogni caso  scongiurare il pericolo che  un’altra importante azienda abbandoni la Provincia ascolana dove è presente da oltre cento anni.Riteniamo questo uno di qui casi dove occorra intervenire preventivamente e tempestivamente  prima che sia troppo tardi.Ascoli Piceno li 10 aprile 2014Le Segreterie ProvincialiFIM-CISL FIOM-CGIL UILM-UIL
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10/04/2014 Giovani e Europa, convegno ad Ascoli Piceno
E’ in corso ad Ascoli Piceno  lo svolgimento della “Settimana della famiglia, luogo della tenerezza” , manifestazione nella quale è stato inserito il Convegno “Giovani e Europa” che la Cisl Marche e il Coordinamento Donne della FNP Cisl hanno organizzato nel pomeriggio dell’8 Aprile scorso nella Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani. Fra le numerose presenze segnaliamo: il gruppo di studenti inviati dall’Istituto Mazzocchi di Ascoli Piceno, la D.ssa Daniela Marinelli che, con efficacia, ha testimoniato la sua esperienza lavorativa effettuata in Spagna, il Presidente Anteas, Vittorio Mattei, che ha riferito sul lavoro svolto in gioventù in Germania. Entrambe le testimonianze hanno rappresentato un saldo legame intergenerazionale pienamente rispondente agli obiettivi della nostra associazione. Eccellenti gli interventi di Silvia Spinaci del Dipartimento Formazione Cisl Marche e di Roberta Fabretti del Dipartimento Mercato del lavoro Cisl Marche; ottimo il coordinamento di Francesco Quagliani dello Staff della Cisl Marche; profonde e ricche di spunti per la riflessione le conclusioni del Segretario Generale FNP Cisl, Mario Canale. Positivi i commenti del Sindaco di Ascoli Piceno, Avv. Guido Castelli che ha ringraziato la Cisl per l’oculata scelta del tema proposto, definito “attuale e propositivo”. Pienamente soddisfatta degli esiti del Convegno la Coordinatrice Donne Rosandra Ciarrocchi.
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07/04/2014 Per lo sviluppo e il lavoro: Banca Marche risorsa della nostra regione
CGIL CISL UIL delle Marche hanno chiesto ad Istituzioni e parti sociali della regione di confrontarsi sulla situazione di Banca Marche, istituto in Amministrazione Straordinaria dal 2013 ad Ancona, in un incontro dibattito tenutosi oggi al Ridotto del Teatro delle Muse aperto da una introduzione di Graziano Fioretti segretario Uil Marche e concluso da Roberto Ghiselli segretario della Cgil Marche.Secondo Stefano Mastrovincenzo, segretario regionale CISL, “il mix tra errori delle gestioni precedenti e nuovi criteri adottati per gli accantonamenti negli ultimi 18 mesi, hanno fortemente ridotto la possibilità di Banca Marche di erogare credito acuendo gli effetti della crisi sistemica, e aumentando le difficoltà di famiglie e imprese marchigiane. E’ determinante che Banca Marche non perda il suo ruolo importante verso risparmiatori, imprese, Istituzioni. Auspichiamo il reperimento sul nostro territorio di capitali diffusi per garantire ancora alla banca, seppure in forma diversa al passato, una forte territorialità ed un vero profilo di autonomia.Il segretario della Fiba-Cisl Marche Giovanni Gianuario ha sostenuto “che qualsiasi ipotesi di riassetto societario o gestionale deve garantire l’integrità dell’istituto ed accompagnarsi ad un piano industriale che preveda la tutela dell’occupazione e la valorizzazione della professionalità degli oltre 3000 lavoratori della banca e delle aziende dell’indotto, come la Se.Ba, oggi fortemente a rischio.”Secondo i sindacati, perchè anche in futuro Banca Marche resti un patrimonio della comunità regionale, occorre la coesione dei risparmiatori marchigiani, delle forze economiche e produttive ed una forte azione delle nostre Istituzioni sia nei confronti della Banca d’Italia, che oggi è orientata verso altre soluzioni, sia a garanzia della trasparenza di eventuali ricapitalizzazioni con apporti multipli e diffusi.Il sindacato ha inteso dare un contributo, partendo da una “operazione verità” sulle scelte dell’istituto, per passare a proposte concrete che consentano di mantenere Banca Marche integra, autonoma, a sostegno delle prospettive di sviluppo e coesione dell’intera regione.Ancona, 5 aprile 2014
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06/04/2014 Banca Marche, incontro alle Muse
Sabato 5 aprile, ore 9.30 presso il Ridotto delle Muse ad Ancona, incontro e confronto pubblico sulle prospettive di Banca Marche. Hanno garantito la loro presenza il Presidente della Giunta Regionale Gianmario Spacca e i rappresentanti delle Associazioni imprenditoriali regionali, a partire dal presidente di Confindustria Nando Ottavi. GIL CISL UIL Marche e i sindacati di categoria ribadiscono le forti preoccupazioni non solo per il futuro occupazionale dei 3300 lavoratori del Gruppo bancario Banca Marche, distribuiti nelle regioni del centro Italia, ma anche per il destino di interi territori e la tenuta occupazionale nelle aziende legate a Banca Marche. Secondo i sindacati è necessario che tutti gli attori istituzionali, economici e sociali delle Marche pongano grande attenzione al futuro dell’Istituto dialogando con la gestione commissariale, e sottolineando la sua centralità per l’economia e per le prospettive di sviluppo e coesione del territorio regionale. A livello più generale è urgente una progettualità nuova che riporti il credito nell’ambito del dettato costituzionale, al servizio dei cittadini, rilanciandone il valore sociale ed economico.   
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04/04/2014 Sciopero dei dipendenti dell'Associazione Regionale Allevatori delle Marche
La FAI CISL MARCHE, esprime il proprio dissenso sul rischio alienazione dell’ Associazione Regionale Allevatori  (ARA) che svolge un servizio essenziale di sostegno alla agricoltura e agli allevatori. L’ associazione regionale allevatori, ARA MARCHE, sede periferica della Associazione Italiana Allevatori nazionale, ha la funzione, in base alla  legge 30/91, di raccogliere i dati produttivi e riproduttivi  negli allevamenti  delle specie bovine, suine e ovine, nonché della tenuta dei registri genealogici. Si occupa inoltre della valutazione genetica degli animali  riproduttori per il miglioramento genetico delle razze animali allevate. Un’ attività considerata il primo anello della filiera dei prodotti zootecnici di qualità Marchigiani, commercializzati poi da Bovinmarche, Lattemarche , GDO  e privati . «Siamo ormai al terzo commissariamento della struttura iniziato nel novembre 2012 con l’avallo della Regione Marche ma da quella data risultano poche scelte essenziali e gestioni improvvisate . – afferma Giuseppe Giorgetti, segretario Fai Cisl Marche - I 24 dipendenti dell’ ARA MARCHE,  hanno continuato a svolgere il loro ruolo di assistenza e controllo pur vantando 12 mesi di stipendi arretrati , unica entrata economica per molte famiglie . – prosegue Giorgetti - Oggi  diciamo basta a questo tira e molla di responsabilità dove la Regione Marche ritarda i pagamenti delle spettanze per il servizio svolto  e il personale ne subisce le conseguenze negative.» La FAI CISL MARCHE ricorda  a tutti i consumatori che la qualità e la sicurezza rispetto alla carne che mangiamo, al latte che beviamo, è garantita  anche  dal lavoro  dei tecnici e di tutti i dipendenti della ARA Marche, che controllano e selezionano le specie animali destinate al consumo alimentare. «Alla Regione Marche che tanto promuove il  marchio QM  dovrebbe riconoscere il  merito di questi operatori sul territorio – ribadisce Giorgetti –  Per questo chiediamo con forza  un piano di risanamento che preveda  il mantenimento e la qualità  del servizio e del sistema dei controlli. Auspichiamo che Associazione Italiana Allevatori e Regione Marche, tramite l’Assessorato alla Agricoltura  individuino a breve  soluzioni  del sistema allevatoriale  per  continuare a garantire un servizio essenziale agli allevatori.» Nella giornata di lunedì 7 aprile, in occasione della discussione di queste problematiche in Giunta Regionale Marche, i dipendenti dell’Associazione Allevatori Marche inizieranno lo sciopero, sospendendo le attività e il servizio di controllo sulle carni  e sul latte, e si asterranno dal lavoro fino a quando la situazione non sarà risolta.IL SERVIZIO DEL TGR MARCHE 
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04/04/2014 126 lavoratori attendono una risposta dalla proprietà della Bizzarri SPA
FENEAL – UIL FILCA – CISL FILLEA – CGIL COMUNE DI CORINALDOIl giorno 2 aprile c.a. si è tenuto presso la sede della Regione Marche un incontro convocato dall’Assessore alla formazione e al lavoro Marco Luchetti su sollecitazione delle Organizzazioni Sindacali e del Comune di Corinaldo in seguito alla preoccupante situazione occupazionale che si sta delineando nel più grande sito produttivo del territorio.La richiesta di convocare un tavolo istituzionale a livello regionale è divenuta necessaria a seguito dell’incomprensibile silenzio da parte dell’azienda a seguito del primo incontro avvenuto in data 14 marzo c.a. Al tavolo regionale si è ribadita la necessità di intervenire, ognuno nel rispetto del proprio ruolo, per salvaguardare i livelli occupazionali.L’azienda Bizzarri Spa, presente al tavolo con il proprio direttore di stabilimento, ha però indicato la volontà di proseguire alla liquidazione in bonis dell’azienda. Decisione causata dal difficile momento di crisi del settore del legno ma anche dal mancato passaggio generazionale e dalla mancanza di volontà di investire capitali per ristrutturare o riconvertire il sito produttivo.La Regione ha indicato delle traiettorie di lavoro condivise dalle Organizzazioni Sindacali e dall’Amministrazione comunale. Perlustrare possibili interessamenti da parte dell’imprenditorialità regionale, tramite l’istituzione di un tavolo con Confindustria Marche, sia per valutare le possibilità commerciali sia per considerare la possibilità della cessione della Bizzarri Spa.La mancanza della proprietà aziendale al tavolo regionale ha, nei fatti, allungato i tempi già troppo brevi. Si rimane infatti in attesa di comprendere la posizione dell’azienda rispetto alla possibilità di cessione dello stabilimento senza la quale si vede veramente difficile intraprendere il percorso illustrato dall’Assessore alla formazione e al lavoro e condiviso dalle Organizzazioni Sindacali e dall’Amministrazione comunale; unica possibilità per mantenere viva la speranza di ricollocazione totale o parziale dei 126 lavoratori e lavoratrici della Bizzarri Spa.
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31/03/2014 I lavoratori della Croce Rossa manifestano ad Ancona
I lavoratori della Croce Rossa delle Marche aderiscono alla giornata di mobilitazione nazionale indetta oggi dalla Croce rossa italiana in tutti i capoluoghi di Regione. I lavoratori si ritroveranno ad Ancona, in Piazza Rosselli alle ore 14.00, per poi concludere la manifestazione davanti alla Sede Regionale della Croce Rossa. Ci troviamo davanti al primo "caso Elettrolux" del pubblico impiego, ancor più grave perché determinato da anni di cattiva gestione di un ente pubblico le cui conseguenze cadono ora interamente sui lavoratori. La privatizzazione della Croce Rossa prevista dal precedente Governo sta infatti mettendo a rischio sia il salario che la stessa occupazione dei lavoratori che nelle Marche sono circa 80, di cui molti precari. In assenza di condivisione di interventi con l'Istituto a livello nazionale, che si è reso sinora indisponibile a definire norme di raccordo in grado di assicurare garanzie concrete e reali circa il mantenimento dei livelli occupazionali e retributivi, i lavoratori rischiano di non avere certezze alcuna sul proprio futuro. Salvaguardia dei posti di lavoro, tutela retributiva, riorganizzazione seria che tagli la spesa improduttiva, miglioramento dei servizi. Questo è quanto pretendiamo per lavoratori e cittadini. Per questo il 31 marzo 2014 si manifesta nelle Marche ed il 4 aprile a Roma. Qualora per quella data non giungano risposte si decideranno ulteriori iniziative, tra cui lo sciopero nazionale. Le Segreterie regionali della Funzione Pubblica di Cgil Cisl Uil Cisal 
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28/03/2014 Indesit: premi feriali e di risultato, raggiunto l'accordo
  Accordo raggiunto martedì 25 marzo a Roma tra Sindacati, Indesit Company e Confindustria sui premi feriali e sui premi di risultato. Dopo un lungo confronto le parti hanno stabilito che i premi feriali saranno corrisposti al 70% per una media di  mille euro, mentre quelli di risultato matureranno per intero anche durante i periodi di cassa integrazione straordinaria, con una media di circa duemila euro a lavoratore.  Secondo Andrea Cocco, della Fim (Metalmeccanici) Cisl «l’intesa rappresenta sicuramente un risultato  importante  che arriva in un momento, quello della gestione della riorganizzazione, in  cui ai lavoratori viene chiesto un grande sforzo in termini di produttività. Ora l’azienda deve iniziare a fare investimenti e miglioramenti produttivi  concordati nell’ accordo del dicembre scorso.»  Verbale Accordo Indesit 2732014
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24/03/2014 Appalti pulizia scuole, i Sindacati convocati dai dicasteri del lavoro e dell'istruzione. Domani sospese le iniziative di mobilitazione.
Si riapre il confronto per la risoluzione della vertenza che coinvolge nelle Marche oltre 300 addetti, dei  24.000  in tutta Italia,  Ex Lsu e degli Appalti Storici impiegati nei servizi di pulizia nelle scuole per i quali il prossimo 31 marzo scadrà l’ennesima proroga dei finanziamenti.Domani i sindacati confederali Cgil Cisl Uil  sono stati convocati con le federazioni di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltrasporti Uil dai dicasteri del Lavoro e dell’Istruzione.I sindacati di categoria hanno sospeso, per ora,  le iniziative di mobilitazione, a livello locale, indette per la giornata di domani.«Auspichiamo che questa convocazione sia l’anticamera della ripresa del Tavolo Governativo previsto dalla Legge di Stabilità e che si individuino al più presto soluzioni definitive per questi lavoratori ancora in balia dell’incertezza – ha dichiarato il segretario generale aggiunto della Fisascat Giovanni Pirulli – E’ urgente intervenire al più presto per gestire le situazioni che nel frattempo si sono venute a determinare in quei territori dove, negli appalti in essere, sono subentrate nuove imprese che stanno riducendo l’orario di lavoro ed il reddito degli addetti già penalizzati dagli effetti dei tagli lineari prodotti dagli interventi di spending review varati negli ultimi anni».«Si tratta di una vertenza complessa che va affrontata con determinazione e con coraggio da parte delle istituzioni – ha aggiunto il segretario generale della categoria Pierangelo Raineri – Individuare le risorse per il mantenimento dei servizi di pulizia nelle scuole rappresenta una questione di ordine sociale, considerato che è in gioco la salute e la sicurezza dei migliaia di bambini e ragazzi che frequentano le scuole oltre al futuro degli addetti dei servizi di pulizia e delle loro famiglie per i quali è urgente definire un percorso di stabilizzazione realizzabile».  
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21/03/2014 Giovani ed Europa - Ascoli Piceno 8 aprile
Essere cittadini e lavoratori in movimento all’interno dell’Unione appare oramai non solo una opportunità o un diritto da rendere sempre più esigibile ma, prima ancora, una necessità verso la quale tendere di fronte alla forte compromissione della coesione sociale legata, soprattutto nel contesto italiano, ad un mercato del lavoro avaro di certezze: sia per i giovani che vi muovono i primi passi; sia per chi da adulto si ritrova a dover ricostruire un futuro professionale; sia per chi, come famigliare, si trova costretto a prendere in carico le conseguenze di un problema che immaginava consegnato all’autonomia delle generazioni a lui future, ai suoi figli, ai suoi nipoti.Da qui nasce l’idea del Coordinamento donne della Federazione dei Pensionati Cisl di Ascoli Piceno di mettere a disposizione, all’interno della Settimana della Famiglia, una iniziativa per i giovani ma, prima ancora, per tutti coloro che si stanno interrogando su come essere ad essi vicini, nel tentativo di trasformare le tante paure di chi è in difficoltà a causa del proprio futuro lavorativo in piccoli segni di speranza. 
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19/03/2014 Indesit: urgente riaprire il confronto sui premi di risultato
IN DATA ODIERNA SI SONO RIUNITI A FABRIANO I RAPPRESENTANTI SINDACALI FIM DEGLI STABILIMENTI DI MELANO ED ALBACINA E LA STRUTTURA TERRITORIALE DELLA FIM CISL. CON LETTERA, INVIATA ALL'INDESIT  IL 6 MARZO,  IL COORDINAMENTO NAZIONALE INDESIT DELLA FIM CISL AVEVA RICHIESTO URGENTEMENTE DI RIAPRIRE IL CONFRONTO IN MERITO AL RIPROPORZIONAMENTO DEGLI ISTITUTI SALARIALI IN BASE ALL'ATTIVITA' LAVORATIVA SVOLTA. AD OGGI NON ABBIAMO ANCORA AVUTO RITORNO SU UNA PROBABILE DATA. LA FIM CISL E LE RSU RITENGONO URGENTE AVERE UN NUOVO CONFRONTO CON L'AZIENDA E LA SCELTA UNILATERALE DI INDESIT NEL RIPROPORZIONARE I RATEI DEL MESE DI FEBBRAIO E' INGIUSTIFICATA, VISTO CHE TUTTI I LAVORATORI SI ASPETTAVANO UN ULTERIORE INCONTRO TRA AZIENDA E SINDACATO. A DICEMBRE IL SINDACATO ED I LAVORATORI HANNO SCELTO DI CONDIVIDERE UN ACCORDO CARATTERIZZATO DA FORTI COMPLESSITA' GESTIONALI, PER EVITARE LA CHIUSURA DI IMPIANTI E IL LICENZIAMENTO DI TANTI LAVORATORI. ADESSO L'ACCORDO VA BEN GESTITO PERCHE' DIA ESITI POSITIVI E GARANTISCA I RISULTATI ATTESI. GIA' GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI RIDUCONO SALARIO PER I LAVORATORI E RIDURRE NELLO SPECIFICO IL PREMIO DI RISULTATO, CHE E' LEGATO A MIGLIORAMENTI DI PRODUTTIVITA', QUALITA' ED EFFICIENZA, E' CONTROPRODUCENTE AL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE CONDIVISO A DICEMBRE. LE NUOVE PIATTAFORME DI PRODOTTI CHE VERRANNO IMPLEMENTATE DOVRANNO AVERE DEI LIVELLI DI QUALITA' ECCELLENTI PER PENETRARE NEL MERCATO E DEI LIVELLI DI PRODUTTIVITA' ED EFFICIENZA MIGLIORI DEI COMPETITORS DI INDESIT. LE RSU INDESIT E LA FIM CISL RIBADISCONO LA PROPRIA POSIZIONE; ABBIAMO RESPINTO NELLA TRATTATIVA DI RIORGANIZZAZIONE LA RICHIESTA DA PARTE DI INDESIT DI RIVISITAZIONE DEL PREMIO, E NELL'ULTIMO INCONTRO LO ABBIAMO RICONFERMATO. LE SFIDE E LE DIFFICOLTA' INDUSTRIALI SI MIGLIORANO COINVOLGENDO IN SOLIDO I LAVORATORI, RENDENDOLI PARTECIPI DEI RISULTATI. SEGRETERIA FIM CISL  RSU MELANO E ALBACINA
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18/03/2014 E' crisi alla Bizzarri di Corinaldo
Lunedì 17 marzo si è tenuto presso l’azienda Bizzarri SpA di Corinaldo (AN) il primo incontro del tavolo istituzionale richiesto dalle Organizzazioni Sindacali di Categoria degli edili di Cgil Cisl e Uil (Fillea, Filca e Feneal) e convocato dal Comune di Corinaldo, che a sua volta aveva già incontrato i vertici aziendali per un confronto sull’attuale stato di crisi occupazionale. La richiesta di un tavolo istituzionale da parte delle Organizzazioni Sindacali si è resa necessaria per valutare l'impatto sociale della grave crisi occupazionale che si sta delineando nella più grande azienda del territorio di Corinaldo, che occupa attualmente circa 130 dipendenti. Il 6 luglio 2014 scadrà la Cassa Integrazione Straordinaria, che da settembre 2013 coinvolge senza rotazione la quasi totalità dei lavoratori. Il peggioramento della situazione dovuta al mancato rinnovo delle commesse da parte di Ikea, per la quale l’azienda lavorava in regime di monocommittenza, la mancanza di nuovi clienti o comunque di un volume di lavoro che potrebbe permettere l’attivazione di ulteriori ammortizzatori quali il contratto di solidarietà e il termine dei 36 mesi di Cassa integrazione ordinaria o straordinaria richiedibili nel quinquennio, delineano una prospettiva preoccupante. Durante l’incontro l’azienda ha indicato la volontà della vendita della proprietà, nella sua interezza o parzialità, come ultima possibilità per la salvaguardia occupazionale. Ha illustrato alle parti presenti al tavolo lo stato patrimoniale e finanziario dell’azienda su cui non pesa nessuna esposizione, indicando nelle professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici un patrimonio da mantenere. La Bizzarri ha inoltre indicato l’appuntamento del Salone del Mobile che si terrà a metà aprile come un passaggio importante in cui si potrebbero formalizzare gli interessi di alcuni acquirenti; interessi, ad oggi ancora poco concreti. L’Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali di categoria hanno dato la loro piena disponibilità nel richiedere l’attivazione immediata di una tavolo istituzionale con la Regione Marche e sono in attesa di una adesione da parte della Bizzari nel più breve tempo possibile. L’obiettivo della costituzione di un tavolo regionale è quello di poter attivare tutte le strade percorribili per muoversi in modo sinergico per la vendita della proprietà al fine di mantenere i livelli occupazionali e scongiurare un pesante impatto sociale.
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17/03/2014 Trasporto pubblico locale, confermato lo sciopero del 19 marzo
Sciopero nazionale per l’intera giornata delle lavoratrici e dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale, con il rispetto delle rispettive fasce di garanzia. Dopo  l’incontro convocato congiuntamente dal Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti e dal Ministro del Lavoro per l’esame delle problematiche legate al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Trasporto Pubblico Locale, al quale hanno partecipato le Segreterie Nazionali delle Federazioni di Categoria di Cgil Cisl e Uil (rispettivamente Filt, Fit e Uiltrasporti) insieme a UGL, Autoferrotranvieri e Faisa-Cisal e le Associazioni Datoriali Asstra, Anav e Agens, lo sciopero nazionale di mercoledì 19 marzo è confermato. In apertura dell’incontro i due Ministri hanno comunicato alle parti l’intenzione di riprendere immediatamente i due percorsi di confronto con le parti sociali, tra loro intrecciati, interrottisi a causa del cambio di Governo. Il primo, presso il Ministero del Lavoro, riferito alla vertenza contrattuale, fermo all’ultima riunione del 6 dicembre. Il secondo, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, riferito al riassetto normativo e al finanziamento del settore, fermo all’ultima riunione del 16 gennaio, ma sul quale è successivamente proseguita l’elaborazione in Conferenza Unificata (Governo, Regioni, Enti Locali). Asstra e Anav, pur dichiarandosi genericamente disponibili, come tante volte già accaduto nel corso di questa lunga vertenza, hanno però confermato che l’attuale quadro di finanziamento del settore rende possibile il rinnovo contrattuale solo a condizione che esso risulti integralmente autofinanziato. Questa posizione datoriale ha impedito qualsiasi possibile sviluppo immediato e concreto del confronto per la ripresa del quale la delegazione governativa ha comunque confermato il proprio impegno ipotizzandola per fine mese, a valle di ulteriori verifiche interne al Governo. L’adesione allo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale sostiene la vertenza per il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, per il riassetto normativo ed il finanziamento del settore. Un'adesione per un segnale forte e chiaro affinché la ripresa del confronto proposta dal Governo rappresenti davvero l’occasione per vincere l’atteggiamento datoriale e il disinteresse delle Regioni per chiudere finalmente la vertenza contrattuale.
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17/03/2014 Nuovi saperi per nuove sfide: due giorni di formazione per Cisl Poste
A Senigallia il  17 e 18 marzo 2014 le Segreterie Regionali dei lavoratori postali (SLP) della Cisl di Marche e Umbria hanno organizzato un corso di formazione per rappresentanti sindacali di categoria: “Nuovi saperi, per nuove sfide”. Oltre 50 rappresentanti dei lavoratori parteciperanno alla due giorni. Il corso, affidato ai formatori della Categoria, Di Mevo Paola, Mella Elisa e Carlini Marco, sarà diretto da Giacomo Di Pasquale, Responsabile della formazione Slp-Cisl a livello nazionale. Ai lavori interverranno i Segretari regionali Slp Cisl di Marche e Umbria, rispettivamente Dario Dominici e Umberto Pocceschi. Modello sindacale e rete organizzativa, definizione, evoluzione e scenari della contrattazione sono alcune delle tematiche che verranno approfondite nel corso della due giorni, oltre ad un focus sulle relazioni industriali in Poste italiane e agli strumenti di tutela sindacali previsti dal CCNL. Per i Segretari regionali Dominici e Pocceschi «il futuro può essere affrontato solo attraverso competenza e responsabilità. Per il sindacato dei lavoratori postali la formazione dei propri sindacalisti è strategica per  continuare al meglio il proprio ruolo di rappresentanza e  di tutela di migliaia di lavoratori, anche nelle Marche e in Umbria, che contano oltre 2500 iscritti, circa la metà degli addetti.»   Ancona 17 marzo 2014
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11/03/2014 Pensionati Marche: disoccupazione e povertà restano le priorità
“La disoccupazione e la povertà restano oggi  gli elementi di maggiore criticità”. Queste le parole di Mario Canale, Segretario Generale dei pensionati Cisl delle Marche, in occasione del Consiglio Generale di Categoria svoltosi  l'11 marzo a Recanati.  Tanti i temi toccati nella relazione, dalla riduzione del cuneo fiscale agli interventi specifici per i pensionati, dal protocollo programmatico sulla sanità agli accordi regionali anticrisi e sulle rette delle residenze protette per anziani. Rispetto a sei anni fa sono raddoppiate sia le persone cui manca il lavoro, (oggi 7,3 milioni), sia quelle in condizioni di povertà (4,8 milioni). Nelle Marche il 9% delle famiglie (circa 55.000) vive in condizioni di povertà relativa, mentre quasi il 6% è scivolato verso la povertà assoluta. Secondo l’Istat il 43% dei pensionati italiani percepisce un assegno inferiore ai 1000 euro. L’importo medio annuo di una pensione scende nelle Marche a 10.149 euro.  "In questa situazione - prosegue Canale - ci apprestiamo a gestire la prossima contrattazione territoriale sociale, condizionata da un contesto regionale di scarsa crescita, tensioni occupazionali crescenti e consumi ancora deboli. Servono politiche locali capaci di coniugare rigore, sostenibilità ed equità sociale, preservando la spesa per il welfare. La pressione fiscale locale va contenuta lavorando sull' applicazione della nuova IUC, per la quale la normativa nazionale mantiene in capo ai Comuni importanti margini di discrezionalità. L'addizionale Irpef, va applicata con criteri di progressività e garantendo soglie ulteriori rispetto a quelle nazionali". Il Consiglio ha eletto nella Segreteria regionale Dino Ottaviani, ex Segretario dei pensionati Cisl di Macerata. Ottaviani ha alle spalle una lunga militanza nella Cisl, prima nella Categoria della Funzione Pubblica, poi nella Cisl Confederale di Macerata e subentra a Giovanni Serpilli, ex Segretario Generale della Cisl Marche. Tanti i ringraziamenti e i riconoscimenti a quest'ultimo  per il  prezioso  lavoro svolto, la  serietà  e la spiccata umanità, l’impegno e la dedizione che lo hanno sempre contraddistinto. Ampio il dibattito che ha toccato molti temi legati al nuovo Governo, al rapporto con il Sindacato, alla riforma del fisco, ai temi legati all'organizzazione e agli iscritti. Nel suo intervento, il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo ha sottolineato che "la nostra organizzazione oggi non è fuori tempo, ma occorre oggi recuperare i nostri valori ed avere capacità di innovare e mettere le persone al centro". Ha concluso i lavori il Segretario generale nazionale Ermenegildo Bonfanti. "Ci aspettiamo dal Governo una riforma del fisco che dia attenzione anche ai pensionati. Se così non fosse inizieranno ad esserci problemi, perché il mondo è veramente sulla soglia della povertà". "Domani  - ha concluso Bonfanti - sarà lo spartiacque per vedere se dalle parole passiamo ai fatti. Se non cambiasse nulla sarebbe un dramma per il paese". Le foto del Consiglio Generale FNP Cisl Marche
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08/03/2014 Cras di Ancona, situazione insostenibile
La farmacia dell’ASUR collocata dentro il CRAS (ex ospedale psichiatrico) di Ancona, a pochi mesi di distanza,  è stata di nuovo oggetto di un furto durante la notte. Centinaia di miglia di euro di soldi pubblici persi, attività di erogazione dei farmaci bloccata per alcuni giorni, diffuso senso di insicurezza dei dipendenti….. Al di là dei risvolti sulle indagini, di cui si occupano le autorità competenti, come Cisl Funziona pubblica di Ancona riteniamo che sia ormai giunto il momento di migliorare la sicurezza di questa struttura. Lasciare materiali di questo valore e di questa importanza, come i farmaci, in una struttura poco protetta, in locali la cui entrata si può forzare  facilmente, è una grave imprudenza! Occorre rafforzare la vigilanza, prevedere porte di sicurezza, evitare che il personale, come oggi accade, si possa trovare da solo nei magazzini. L’intera struttura del Cras va meglio tutelata sotto questo profilo, soprattutto se si tiene conto che, a differenza, delle strutture ospedaliere, al Cras di notte non vi sono operatori in servizio. Le ridotte risorse economiche destinate alla manutenzione  e alla tutela del patrimonio rischiano di avere come maggiore conseguenza la riduzione degli standard di sicurezza della struttura. Si tenga conto che il cancello d’uscita ad oggi rimane costantemente aperto perché non funzionante. Si facciano subito questi interventi altrimenti il Cras rischia di diventare una sorta di Bancomat per il commercio illegale di farmaci.  
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24/02/2014 Appalti pulizie: incontro e presidio in Regione
FILCAMS-CGIL               FISASCAT-CISL                       UILTuCS- UILTRASPORTI Segreterie Regionale Marche Domani  25 febbraio ore 14.30, presso l’Assessorato al Lavoro della Regione Marche ci sarà un  incontro con Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil e Uiltucs delle Marche, Miur, Direzione regionale del Lavoro e tutte le aziende coinvolte nel cambio di gestione dei servizi di pulizia in un centinaio di scuole marchigiane.Verranno discusse le gravissime problematiche relative all’applicazione senza correttivi dei parametri del nuovo appalto, dopo l’annuncio per il 4 marzo dello sciopero nazionale .Un settore che nelle Marche coinvolge oltre 300 addetti, ex Lsu e dei cosiddetti appalti storici, per i quali   non c’è ancora nessuna soluzione per la continuità occupazionale e di reddito, una vertenza che rischia di avere pesantissime ripercussioni sociali.Durante l’incontro è previsto un presidio di lavoratori sotto Palazzo Leopardi, sede dell’assessorato regionale al Lavoro. Ancona 24 /02/14                            Le segreterie regionaliFilcams Cgil – Fisascat Cisl –Uiltrasporti- UilTucs  
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21/02/2014 Sciopero al Cementificio Sacci di Castelraimondo
Le Federazioni di Categoria dei lavoratori del settore edile di Cgil Cisl Uil (Fillea, Filca Feneal) e di Ugl, insieme alla rappresentanza sindacale unitaria aziendale, su mandato dell’assemblea dei dipendenti del Cementificio Sacci  di Castelraimondo (MC) hanno proclamato 4 ore di sciopero  per venerdì 21 febbraio dalle ore 8,00 alle ore 12,00. La decisione, comunicata nel corso della conferenza  stampa di oggi, è stata presa a seguito della comunicazione, avvenuta Il 18 febbraio scorso da parte della Direzione del Gruppo, di voler aprire la procedura di mobilità per tutti i 95 dipendenti della Sacci, di cui 24 per lo stabilimento di Castelraimondo. Le Organizzazioni Sindacali e la RSU aziendale ritengono inaccettabile la proposta della Società e chiederanno, a partire dal prossimo incontro previsto per martedì 25 febbraio a Roma, di intraprendere ulteriori percorsi di ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente.
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21/02/2014 Ridurre le liste d'attesa governando l'intramoenia
Le liste d’attesa per visite e prestazioni specialistiche sono un problema annoso della sanità italiana e regionale. Per risolverlo è necessario eliminare le distorsioni organizzative che comportano incredibili differenze tra i tempi d’attesa per le prestazioni erogate in regime istituzionale rispetto a quelle in libera professione. Per il Segretario della Cisl Marche Sauro Rossi “il punto di svolta sta nel rendere effettivamente esigibile il rispetto della normativa nazionale che impone il divieto di erogare in regime di libera professione più del 50% del totale delle prestazioni effettuate. Questo vincolo, a nostro avviso, andrebbe riferito non all’Azienda – Ente, bensì ad ogni singolo professionista che opera al suo interno, per evitare che quelli di maggiore prestigio “scarichino” prestazioni pubbliche sui loro assistenti, riservando per se stessi quelle in regime di libera professione”. Bene le azioni di cui parla il Direttore del Servizio Salute Piero Ciccarelli nell’intervista di oggi, specie sull’appropriatezza e sull’aumento dell’offerta di prestazioni. Sul primo dei due punti è necessario, in sede di accordi collettivi nazionali e regionali, vincolare i medici di medicina generale convenzionati ad una maggiore collaborazione e responsabilità in fase di prescrizione. Però serve anche altro. E’ necessario procedere da subito con una rilevazione precisa ed attendibile dei tempi d’attesa per le prestazioni più critiche, tema sul quale finora la Regione si è rivelata inefficiente. La mancanza di dati oggettivi è stata infatti alla base della mancata attuazione del precedente piano di governo (Delibera di Giunta regionale n. 1040 del 2011). Per il Segretario generale dei Pensionati Cisl Marche Mario Canale “la regolamentazione dell’intramoenia (prestazioni in regime di libera professione erogate da professionisti dipendenti del Servizio Sanitario Regionale) è la vera chiave di volta per risolvere una situazione che pregiudica scandalosamente i diritti dei cittadini in particolare pensionati, troppo spesso costretti a rivolgersi alle cure private con costi che, specie in questo momento di crisi, sono diventati insostenibili. Tanto che, come dimostrano recenti ricerche, molti rinunciano a curarsi, con conseguenze gravi sulla loro salute e con successivo aggravio di costi sul Servizio Sanitario”. Su questi aspetti il Sindacato è pronto a confrontarsi in seno al gruppo di lavoro che affiancherà il tavolo tecnico, istituito dalla Delibera di Giunta regionale n. 1 del 2014 (il nuovo Piano di governo delle liste d’attesa per la specialistica ambulatoriale) e ribadito dal Protocollo programmatico Regione - Sindacati firmato lunedì scorso.
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19/02/2014 JP Industries, la Fim si costituisce in giudizio
La Fim (Categoria dei lavoratori metalmeccanici della Cisl) insieme ad un gruppo di lavoratori si è costituita in giudizio nel processo sulla vendita dell'ex Antonio Merloni alla J.P. Industries. Lo ha dichiarato il Segretario della Fim Cisl Marche Andrea Cocco, motivando la decisione con la volontà di difendere i lavoratori ed il lavoro. Nel frattempo slitta la seconda udienza davanti Corte di Appello di Ancona,  rinviata al prossimo 2 aprile a causa dello sciopero degli avvocati.  
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19/02/2014 Ferretti, salvati i posti di lavoro
Si è concluso positivamente ieri in tarda serata l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico tra l’azienda Ferretti e le Federazioni di Categoria degli edili di Cgil Cisl e Uil (Fillea, Filca e Feneal) L’accordo raggiunto ha una durata di quattro anni ed impegna l’azienda ad una verifica periodica (trimestrale) con le Organizzazioni Sindacali sulle prospettive industriali ed economiche. Sul fronte occupazionale viene scongiurata la chiusura dello stabilimento di Forlì e vengono mantenuti gli impegni produttivi di tutti gli stabilimenti in Italia, compreso quello di Mondolfo. L’ utilizzo degli ammortizzatori sociali come la cassa integrazione straordinaria e la mobilità volontaria, così come le flessibilità contrattuali in tema di orario di lavoro e la rivisitazione del premio di risultato, consentiranno all’azienda di avere risultati strutturali sul fronte dei costi ed in particolare del costo del lavoro. «Un accordo importante - secondo le Organizzazioni Sindacali - raggiunto anche grazie allo sciopero dei lavoratori dello stabilimento di Mondolfo. Abbiamo costretto l’azienda a discutere di un serio piano industriale e a far marcia indietro sul tema dei licenziamenti e degli esuberi. Ora chiederemo alle Istituzioni ed in particolare alla Regione Marche di sostenere il settore della nautica a partire dalla imminente programmazione regionale dei fondi europei 2014-2020, che possono rappresentare una opportunità per favorire progetti finalizzati a risultati di ricerca industriale innovativa»
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19/02/2014 Pulizie in appalto nelle scuole, è sciopero nazionale il 4 marzo
I lavoratori marchigiani dei servizi di pulizia in appalto nelle scuole aderiranno allo sciopero nazionale proclamato per l'intera giornata del 4 marzo prossimo. La decisione - spiegano in un comunicato unitario le Federazioni regionali di Categoria del commercio e dei servizi di Cgil Cisl e Uil  (Filcams, Fisascat e Uiltucs) - è stata presa per protesta contro la  mancata individuazione di soluzioni per salvaguardare il posto di lavoro degli otre 300 addetti nelle Marche (24.000 in tutta Italia).  Il 28 febbraio prossimo scade infatti il termine per la proroga concessa ai servizi in appalto in oltre 4.000 istituti scolastici italiani (circa 100 nelle Marche), Applicando senza correttivi i parametri del nuovo appalto si rischiano  conseguenze gravissime sui lavoratori - ex Lsu e dei cosiddetti appalti storici -  sul servizio e sugli istituti scolastici stessi. «Abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro con le istituzioni regionali - dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil E Uiltucs delle Marche - dalle quali ci aspettiamo risposte formali a sostegno dell'occupazione e di un contratto dignitoso per questi lavoratori, che da da anni un importantissimo servizio a garanzia del decoro degli ambienti scolastici dove vivono milioni di ragazzi».IL COMUNICATO STAMPA
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18/02/2014 Firmato il protocollo sulla riorganizzazione della sanità
Firmato ieri il protocollo programmatico tra la Giunta regionale e Cgil Cisl e Uil Marche, sulla riorganizzazione sanitaria e socio sanitaria.  Un accordo in cui la Regione si è impegnata su alcuni percorsi di tutela e qualificazione del personale  - copertura integrale del turn over per il 2014, stabilizzazione dei precari, sostegno finanziario ai processi di mobilità - e su azioni di rafforzamento della rete territoriale e dell’integrazione  socio sanitaria. I sindacati hanno ottenuto la garanzia di investimenti sulle Case della Salute, luogo principale del sistema delle cure primarie e dell’integrazione socio- sanitaria - ne sono previste tra 36 e 39 su tutto il territorio regionale - il rafforzamento della rete dei servizi territoriali, residenziali e semiresidenziali - saranno circa 450 i nuovi posti da attivare/convenzionare per anziani, disabili e salute mentale - e il potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata. Previste anche azioni di contenimento della mobilità passiva e delle liste d’attesa, per le quali verrà attivato un gruppo di lavoro con il compito di analizzare le differenze che si riscontrano nei tempi d’attesa previsti per la stessa prestazione, quando effettuata in regime pubblico piuttosto che in libera professione. «Il confronto si è sviluppato nella cornice del vincolo stringente di un equilibrio finanziario necessario per scongiurare il rischio di commissariamento della sanità marchigiana – afferma il Segretario della Cisl Marche Sauro Rossi – ciò  ha inevitabilmente condizionato il percorso segnato da ripetuti arresti e riprese “a strappi”.» «La nostra partecipazione al tavolo – prosegue Rossi – ha rappresentato un tenace esercizio di responsabilità da parte del sindacato che ha perseguito, sin dall’inizio, l’obiettivo di ridurre la distanza tra la sanità marchigiana “sulla carta”, quella ipotizzata nei vari atti deliberativi, che  la rendono un modello di riferimento a livello nazionale, e  quella reale, rispetto alla quale cittadini utenti ed operatori sperimentano ancora disagi evidenti.» Tra gli elementi qualificanti del protocollo va segnalato il tema della partecipazione, rivitalizzata attraverso la previsione di tre diversi livelli di concertazione con il sindacato (regionale, di area vasta e distrettuale) e l’apertura di una serie di tavoli di confronto su temi specifici, che saranno strumenti fondamentali per gestire i percorsi attivati dal protocollo. SCHEDA DI SINTESI DEL PROTOCOLLO IL TESTO DEL PROTOCOLLO
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17/02/2014 Cittadinanza europea e lavoro in Europa
L’anno appena concluso è stato dedicato dall’Unione Europea al tema della cittadinanza europea. Questa scelta, che dalla celebrazione deve passare ora ad una riflessione concreta, appare ogni giorno di più in tutta la sua centralità. In particolare per una organizzazione sindacale, che vede nel lavoro uno dei diritti di cittadinanza maggiormente messo in discussione in un' epoca di grande transizione come quella che stiamo vivendo. Essere cittadini e lavoratori in movimento all’interno dell’Unione appare oramai non solo una opportunità o un diritto da rendere sempre più esigibile ma, prima ancora, una necessità verso la quale tendere di fronte alla forte compromissione della coesione sociale legata, soprattutto nel contesto italiano, ad un mercato del lavoro avaro di certezze: sia per i giovani che vi muovono i primi passi; sia per chi da adulto si ritrova a dover ricostruire un futuro professionale; sia per chi, come famigliare, si trova costretto a prendere in carico le conseguenze di un problema che immaginava consegnato all’autonomia delle generazioni a lui future, ai suoi figli, ai suoi nipoti. Da qui nasce l’idea di mettere a disposizione una iniziativa per tutti coloro che in Cisl, a vario titolo, si stanno interrogando su come essere vicini oggi a chi è in difficoltà a causa del lavoro. In particolare la Cisl Marche e la Federazione Nazionale Pensionati Cisl delle Marche, grazie al contributo ideativo apportato in questa occasione dai rispettivi Coordinamenti Donne, vogliono continuare a coltivare in maniera inclusiva la loro riflessione e la loro progettualità sui bisogni delle persone che abitano questa epoca, condividendole con gli uomini e con le donne, insieme tra generi e generazioni. In questa direzione, il desiderio è quello di aggiungere un ulteriore tassello ad alcune delle attenzioni sviluppate negli ultimi anni dalla Federazione dei pensionati e dall’intera Cisl marchigiana: scoprire nell’incontro tra generazioni una risorsa e non un conflitto; imparare a sostenere giovani e adulti nel navigare all’interno di un mercato del lavoro che sta rimettendo in discussione la vita di tanti (lavoratori, famiglie, reti parentali, comunità territoriali). L’iniziativa, programmata per il 20 febbraio 2014 presso il CONERO BREAK di Ancona (Via Albertini, 6, a 600 mt dall’uscita del casello di Ancona Sud, direzione Baraccola), vedrà la presenza di esperti interni ed esterni alla Cisl. Si tenterà anche di coinvolgere in chiave di testimoni alcuni giovani e adulti che hanno già avuto o vorrebbero avere esperienze di lavoro in Europa.  IL PROGRAMMA9.00 - Apertura lavori (Lorenza Mancini, Coordinatrice donne Fnp Cisl Marche)9.30 - I diritti dei cittadini europei (Silvia Spinaci, Dip. Ricerca, Formazione e Sviluppo Organizzativo, Cisl Marche)10.15 - Dibattito11.00 - Pausa11.15 - Il fenomeno dell’emigrazione degli Italiani in Europa oggi (Delfina Licata, redattrice Rapporto italiani nel mondo 2013, Fond. Migrantes della CEI)12.00 - Dibattito12.45 - Pranzo14.00 - Accompagnare al lavoro in Europa nelle Marche La mappa dei servizi presenti nel territorio regionale (Roberta Fabretti, Informagiovani Cisl Ancona, staff area Mercato del Lavoro Cisl Marche) La mappa delle aspettative e dei bisogni dei lavoratori “europei” (Testimonianze)  15.00 - Orientare al lavoro in Europa: senso, approcci e competenze di un modo nuovo di essere vicini ai lavoratori (Bernd Faas, consulente, formatore e orientatore, Eurocultura, Vicenza) 15.45 - Dibattito16.45 - Conclusioni (Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl Marche) 
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14/02/2014 Crisi settore nautico: Cisl di Fano in allarme
Il giorno 18 ci sarà al MISE l’incontro tra la Ferretti e le OO SS per la vertenza che si aperta con la dichiarazione dell’azienda a procedere alla chiusura dello stabilimento di Forlì e lo spostamento dei lavoratori presso i siti produttivi di Cattolica e La Spezia, annunciando anche un esubero di 55 dipendenti. Auspichiamo che in questo incontro la proprietà manifesti realmente le sue intenzioni riguardo :il futuro di questo prestigioso marchio; agli investimenti per l’introduzione di nuovi prodotti; la presentazione di un piano industriale credibile e funzionale per il potenziamento di questo marchio. La vertenza del gruppo Ferretti pone tutta un serie di interrogativi anche sullo sviluppo industriale del nostro territorio e sulle dimensione della disoccupazione A fine 2013 sono state licenziate più di 800 lavoratori, nelle imprese con più di 15 dipendenti, e quasi tutte le aziende stanno ricorrendo all’utilizzo degli ammortizzatori sociali Cassa integrazione guadagni straordinaria e contratti di solidarietà. Paradossalmente in questi primi mesi dell’anno ci sono state più di 200 ASSUNZIONI CON CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE , segno che alcune aziende soprattutto metalmeccaniche hanno commesse e lavoro. Denunciamo altresì in alcuni casi , un uso improprio degli ammortizzatori sociali e per questo invitiamo gli organi ispettivi a controllare il corretto uso deli Ammortizzatori sociali.La crisi ha praticamente dissolto tutto il sistema nautico del nostro territorio perdendo cosi le competenze e le professionalità di aziende e di lavoratori. Nel nostro territorio siamo difronte ad una desertificazione industriale con capannoni chiusi e con intere aree abbandonate e dismesse. La nautica nonostante la crisi deve essere sostenuta rilanciando e sostenendo con al riqualificazione del proto il suo dragaggio e il completamento della darsena dedicata agli Yacht che oggi si presenta in uno stato di abbandono e di incuria per rilanciare la manutenzione e il rimessaggio degli Yacht che durante i mesi invernali necessitano di manutenzione e cura. In questa prospettiva ci piacerebbe saper a che punto è la famosa strada di collegamento con il porto? E’ svanita con la crisi o i nostri politici si sono dimenticati che il sistema manifatturiero si sostiene e si sviluppa anche con le infrastrutture. Si riattiverebbe cosi una filiera dedicata a questo settore e si rilancerebbe una parte significativa del nostro settore manifatturiero.La Cisl di Fano chiede pertanto di avviare un confronto territoriale sul futuro del nostro settore manifatturiero sulle politiche di sostegno alle imprese e sulle misure da metter in campo per la riqualificazione del territorio industriale e per la ricollocazione degli operai espulsi dal ciclo produttivo. Per questo la Cisl di Fano invierà nei prossimi giorni una richiesta ufficiale di convocazione alle forze istituzionali per affrontare la situazione occupazionale del territorio fanese e per discutere in quella sede le misure necessarie per il rilancio del sistema produttivo, tenuto conto anche della prossima programmazione dei fondi europei totalmente assenti dal dibattito politico e istituzionale locale. E’ chiaro che in mancanza di risposte la Cisl di Fano avvierà una intensa fase di informazione fra i lavoratori e la cittadinanza riguardo alla vertenza territoriale.Giovanni GiovanelliResponsabile Cisl di Fano
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14/02/2014 Indesit: i risultati dell'incontro del 12 febbraio
COMUNICATO FIM CISL SULL’ INCONTRO SINDACALE DEL 12 FEBBRAIO  Il giorno 12 febbraio si è tenuto a Roma un incontro tra la direzione del gruppo Indesit, Fim Fiom Uilm Nazionali e il Coordinamento delle Rsu del gruppo.Nel corso della riunione sono stati forniti alcuni dati relativamente ai risultati del gruppo per il 2013 ed è stato discusso il tema della maturazione degli istituti salariali durante la cassa integrazione straordinaria.Risultati 2013L’ Azienda ha comunicato che il 2013 si conferma a consultivo un anno difficile: il  fatturato diminuisce come anche l' ebit e il risultato netto.Tra i fattori determinanti di questo risultato ci sono  i cambi rublo/euro e sterlina/euro il calo delle vendite nel mercato russo.Valutazioni più precise in merito, anche per quanto riguarda la componente del PDR legata alla redditività 2013, saranno disponibili nei prossimi giorni.RateiFacendo seguito a quanto già detto il 28 gennaio, in occasione della firma del' accordo sulla Cigs in sede ministeriale, l'Azienda ha confermato che la rotazione verrà effettuata per garantire  una  corretta distribuzione dei costi e delle opportunità tra tutti i lavoratori.La cassa integrazìone sarà consistente in ragione della scelta condivisa con l’ accordo di dicembre 2013 di non effettuare licenziamenti e garantire la stabilità occupazionale.In particolare per lo stabilimento di Caserta nel 2014 si accentuerà l' utilizzo della cigs che andrà poi riducendosi nella seconda parte del' anno con l' arrivo delle nuove produzioni.Un fenomeno analogo è prevedibile per gli stabilimenti fabrianesi nel 2015.Questo produce effetti sulla prestazione lavorativa e  sulle retribuzioni, non solo,per quanto riguarda la parte direttamente legata al lavoro svolto ( le ore di cigs sono indennizate dall’ Inps con una retribuzione oraria definita per legge ) ma anche per gli istituti indiretti.Il criterio di maturazione degli istituti finora adottato dall' azienda durante i periodi di Cigo è il seguente�    13ma: riproporzionamento in base alle ore lavorate�    Ferie PAR, PDR, Premio feriale riproporzionamento in base alla presenza di retribuzione superiore o inferiore al 50% delle giornate retribuite nel mese.L’ uso intenso della Cig, qualunque sia il criterio utilizzato, ne ridurrà  la maturazione; per questo abbiamo chiesto all’ Azienda di valutare modalità che consentano ai lavoratori il minore danno considerato che il sacrificio salariale consistente.Nel corso della riunione di ieri è stata avanzata dalla Direzione Aziendale una proposta così fatta:- mantenimento della prassi in atto per la 13.ma- riproporzionamento in base alle alle settimane di Cig di tutti gli altri istituti- garanzia di maturazione del 50% nel caso le settimane lavorate non siano almeno il 50% di quelle lavorabili.Consideriamo questa proposta al di sotto delle attese ed insufficiente.Inoltre riteniamo che il Premio di Risultato, nato dalla contrattazione fatta col Gruppo Indesit, meriti particolare attenzione e debba essere preservato, valorizzato e non decurtato in quanto:�    rappresenta salario incentivante per quanto riguarda produttività, qualità, e presenza al lavoro.�    usufruisce di un migliore trattamento fiscale  per il lavoratore.L’ Azienda ha comunicato nella parte conclusiva della riunione che in mancanza di un accordo procederà comunque al riproporzionamento di tutti gli istituiti come fanno la maggior parte delle aziende ed è consentito dalla legge.Noi chiediamo alla Direzione Aziendale di rivedere questa posizione: abbiamo condiviso un accordo complicato che ha bisogno di essere ben gestito ed applicato per produrre esiti positivi; non è un buon inizio una decisione unilaterale che non tenga conto della necessità di coinvolgere positivamente i lavoratori della Indesit in questo complesso processo e contemporaneamente delle necessità di proteggerne il salario.                           Roma, 13 febbraio ’14
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11/02/2014 Fiducia al Governo su Azioni ed Alitalia
Fiducia al Governo sul tema del collocamento in Borsa di una quota minoritaria della azioni di Poste Italiane. L'ha espressa ieri Dario Dominici, Segretario generale della SLP, il Sindacato dei postali della Cisl Marche, nel corso del Consiglio direttivo regionale di Categoria. «Il 35% del capitale è già detenuto da anni da Cassa depositi e prestiti - sostiene Dominici - mentre il processo di partecipazione costituirà un modello anche per altre aziende del paese e ci consentirà di allontanare il pericolo dello spacchettamento della azienda che ipotecherebbe la sua stessa esistenza». Semaforo verde anche sul tema Alitalia. «Non vedo perché avremmo dovuto scoraggiare il management da una partecipazione ha consentito di salvare 17.000 posti di lavoro e che consentirà, in un paio di anni, il rientro delle somme impegnate e la raccolta di ulteriori ricavi per il gruppo». Più di 200 persone hanno partecipato al Consiglio Direttivo. Gruppo dirigente, Rsu, quadri, attivisti, iscritti e simpatizzanti provenienti da tutta la Regione. Un incontro arricchito dai contributi del Segretario generale aggiunto nazionale Luca Burgalassi e dal Segretario della Cisl regionale Sauro Rossi. Si è parlato anche di rinnovi contrattuali - il 2014 dovrebbe essere l'anno del rinnovo della parte sia normativa che economica del contatto collettivo nazionale -  e del Testo unico sulla rappresentanza, «frutto di un accordo storico che scongiura incursioni e intrusione della legislazione ordinaria in tema di contrattazione e che rafforza il ruolo delle parti sociali, cui viene riconosciuta la capacità di assumersi responsabilità per il bene dei lavoratori che rappresentiamo e del Paese».
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11/02/2014 Ricostruire l'Inrca di Appignano
La Cisl di Macerata e la Federazione dei pensionati esprimono forte preoccupazione per il grave ritardo nella ricostruzione della struttura residenziale per anziani di Appignano. Demolito per inagibilità, l’edificio avrebbe dovuto essere riedificato già da tempo ad opera dell’Inrca, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) di livello nazionale. La ricostruzione era oggetto di uno specifico accordo con l’Ente Falconi (proprietario della Casa di riposo), che a suo tempo aveva donato l’edificio all’INRCA, dietro obbligo di quest’ultima di riservare alcuni posti letto agli anziani residenti nel Comune di Appignano. Per la ricostruzione servono diversi milioni di €, per i quali la Regione ha autorizzato l’Inrca a contrarre un mutuo. A quanto sembra però, nessun istituto di credito si è reso disponibile per finanziare l’operazione. E’ una situazione grave ed inaccettabile. Pur comprendendo le difficoltà legate alla riorganizzazione della sanità marchigiana, riteniamo necessario eliminare con urgenza gli ostacoli burocratici che si frappongono all’inizio dei lavori. La ricostruzione della struttura residenziale non è solo un atto dovuto -  moralmente e giuridicamente - verso la popolazione di Appignano, ma rappresenterebbe anche un segnale importante per tutto il territorio maceratese, specie in un momento in cui la riduzione dei posti letto per acuti e la riconversione dei piccoli ospedali rende necessario rafforzare i servizi per gli anziani e i soggetti più fragili. Lidia Fabbri (Cisl Macerata) e Dino Ottaviani (Pensionati Cisl Macerata)   
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10/02/2014 Arte e natura tra Liguria e Toscana
4 - 11 maggio 2014 1° GIORNO: SENIGALLIA MONTECATINI (315 km) – PISTOIA (16Km) Partenza da Ancona alle ore 5,00 – Falconara M. 0re 5,15 – Marzocca di Senigallia ore 5,30 – Senigallia ore 05,45.-Arrivo a Montecatini ore 10,30.- Sistemazione in Hotel e pranzo. Nel pomeriggio visita guidata di Pistoia, piccolo gioiello architettonico, con Piazza del Duomo, la Cattedrale ed il Battistero. Cena e pernottamento in Hotel. 2° GIORNO: MONTECATINI-PISA (Km.54)-MONTECATINI-VINCI(20Km) Prima colazione in Hotel. Al mattino trasferimento a Pisa per la visita guidata della splendida piazza del Duomo, Patrimonio UNESCO, dove ammirare i più bei capolavori del romanico europeo: la Catttedrale, il Battistero ed il Campanile, meglio noto come Torre Pendente. Rientro in Hotel per il pranzo e nel pomeriggio trasferimento a Vinci per la visita dei Luoghi di Leonardo, con il borgo, la casa natia, la Chiesa del battesimo e l’interessantissimo Museo Leonardiano. Cena e pernottamento in Hotel. 3° GIORNO: MONTECATINI-FIRENZE (Km. 47) Prima colazione in Hotel. Intera giornata dedicata alla visita di Firenze, la culla del Rinascimento. Nel corso della  visita guidata si potranno ammirare Piazza Duomo con la superba Cattedrale, il campanile di Giotto, il Battistero, Piazza della Signoria, la Galleria degli Uffizi, iol Caratteristico Ponte Vecchio, Palazzo Pitti. Pranzo in ristorante in corso di escursione e nel pomeriggio proseguimento della visita guidata. Rientro in Hotel. Cena e pernottamento. 4° GIORNO: MONTECATINI-FIRENZE (Km.47) Prima colazione in Hotel e trasferimento a Firenze per completare la visita guidata della splendida città. Si ammireranno la Chiesa di Santa Maria Novella, le maestose Cappelle Medicee, Piazza Santa Croce con la grandiosa chiesa ove sono sepolti Michelangelo e Galileo e la Galleria dell’Accademia, ove ammirare la statua in marmo originale del David di Michelangelo. Pranzo in ristorante in corso di e4scursione enel pomeriggio proseguimento della visita guidata. Rientro in Hotel. Cena e pernottamento. 5° GIORNO: LUCCA Prima colazione in Hotel e trasferimento a Lucca per la visita guidata dell’incantevole cittadina, tra le principali città d’arte d’Italia, con il suo centro storico racchiuso intatto tra le possenti mura rinascimentali. Al termine della visita, rientro in Hotel per il pranzo. Pomeriggio libero. Cena e pernottamento in hotel. 6° GIORNO: MONTECATINI-VOLTERRA (Km.80) – SAN GIMINIANO (Km.30) Prima colazione in Hotel e trasferimento a Volterra, la città dell’alabastro. Visita guidata del centro storico, adagiato sulle dolci colline toscane. Proseguimento per San Gimignano e visita dell’antico Borgo Medievale, Patrimonio dell’UNESCO, famoso per le belle torri che svettano sul panorama. Pranzo in Ristornte in corso di escursione. Al termine della visita rientro a Montecatini in Hotel per la cena e il pernottamento.  7° GIORNO: MONTECATINI-SIENA (Km.120) Prima colazione in Hotel, trasferimento a Siena e visita guidata della Città del Palio. Imperdibile la passeggiata nel centro storico. Patrimonio UNESCO, con la caratteristica Piazza del Campo e il Duomo, tra i più preziosi esempi di architettura romanico-gotica. Pranzo in ristorante in corso di escursione e tempo a disposizione per lo shopping tra le botteghe tipiche del centro. Al termine, rientro in hotel. Cena e pernottamento. 8° GIORNO: LE CINQUE TERRE Prima colazione in Hotel. Trasferimento a La Sezia per un’intera giornata dedicata alla visita guidata delle Cinque Terre. Ci si trasferirà in treno sino a Riomaggiore. Breve passeggiata nel piccolo borgo e proseguimento in treno fino a Manarola (se ripristinata, si potrà percorrere l’incantevole Via Dell’Amore) da qui, proseguimento per Vernazza, borgo di origine medievale tra i più Belli d’Italia. Visita del Centro Storico, interamente ricostruito dopo la terribile alluvione e passeggiata nella bella piazzetta sul mare. Pranzo in ristorante. Rientro in treno a La Spezia e prosecuzione in Bus GT per Hotel sulla Riviera di Levante. Sistemazione nelle camere riservate. Cena e pernottamento. 9° GIORNO: CINQUE TERRE – PORTOVENERE – SENIGALLIA (Km.400) Prima colazione in Hotel e prosecuzione della visita guidata delle Cinque Terre. Trasferimento in treno da LaSpezia a Monterosso, Visita del borgo più grande delle Cinque Terre e da qui suggestiva navigazione in battello per ammirare Le Cinque Terre dal mare, in tutta la loro bellezza. Arrivo a Portovenere e sosta nella splendida cittadina. Rientro in Hotel pranzo ed al termine partenza per il rientro a Senigallia. LA QUOTA COMPRENDE: Intero Tour in bus GT riservato – Sistemazione in Hotel 4 Stelle a Montecatini Terme e ottimo 3 Stelle a Sarzana – Pasti come da programma – Bevande ai pasti (1/4 vino – ½ litro di acqua a pax a pasto) visite guidate ed escursioni come da programma – treno + traghetto alle Cinque Terre – Polizza Assicurativa medico – bagaglio Silver Travel di Unipol Assicurazioni Spa (copertura delle patologie preesistenti e senza limiti di età) Assicurazione R.C.T. per danni causati a terzi – Assicurazione per mancata partecipazione dovuta ad improvvisa malattia o fatto grave. Mance incluse.LA QUOTA NON COMPRENDE: Ingressi, Extra – Eventuale tassa di soggiorno Comunale – tutto quanto non indicato alla voce “la quota comprende”Supplemento euro 20,00 al giorno per camera singolaCOSTO: EURO 800 a persona. Acconto euro 300 trecento da versare all’atto dell’iscrizione che deve avvenire entro il 15 marzo 2014.PER ISCRIZIONI ED INFORMAZIONI RIVOLGERSI AI SEGUENTI NUMERI TELEFONICI:071 698256 – 331 1050966 – Zezza Carlo339 2040914 – Spadini Giovanna340 3265314 – Belardinelli Quinto071 28221 – Cisl Ancona – Signora Raccosta Manuela
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06/02/2014 Gruppo Ferretti, sciopero il 10 febbraio
Prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori di tutti gli stabilimenti della Ferretti. Il Coordinamento sindacale nazionale del gruppo ha proclamato 4 ore di sciopero per lunedì 10 febbraio in  tutti i cantieri del gruppo. Altre 4 ore saranno effettuate con modalità ancora da definire. L’incontro del 5 febbraio scorso, tra i vertici del Gruppo e il coordinamento sindacale composto dai Sindacati di Categoria degli edili di Cgil Cisl e Uil (Fillea  Filca e Feneal) e dalle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) aziendali, non ha cambiato il giudizio negativo rispetto al piano industriale, che prevede tra l'altro, la chiusura dello stabilimento di Forlì. In un comunicato unitario Fillea, Filca e Feneal spiegano le ragioni della mobilitazione «Continuano a non essere chiari gli obiettivi produttivi e commerciali, non è dato sapere quale sia la reale situazione finanziaria dell'impresa. Insomma non abbiamo avuto la possibilità di discutere un vero e proprio piano industriale.» Forte è la preoccupazione anche per lo stabilimento CRN di Ancona. «Continuano ad essere risibili i risparmi collegati alla chiusura dello stabilimento forlivese  - proseguono i Sindacati  -  così come c'è un'evidente sproporzione tra i risparmi effettivi (nel 2014 non si andrà oltre i 2 milioni di euro) e le conseguenze sociali ed occupazionali che si produrranno.» Per l'11 febbraio  è convocato un tavolo con le Regioni Marche ed Emilia Romagna. Nell’occasione  i sindacati formalizzeranno per iscritto le proprie proposte. L'apertura urgente di un tavolo è stata richiesta anche al  Ministero dello sviluppo economico. Per il sindacato  gli obiettivi di contenimento dei costi fissati nel piano sarebbero ampiamente raggiungibili senza produrre conseguenze irreversibili e traumatiche sul piano occupazionale e  sociale. Il timore è che la chiusura dello stabilimento di Forlì rappresenti l'inizio di una fase di disinvestimenti, con conseguenze su tutto il gruppo e sull'indotto». L’azienda ha assunto più volte l’impegno - non mantenuto - di utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili per affrontare la difficile situazione di mercato, prima di considerare interventi che abbiano effetto sull’ occupazione. Nei mesi scorsi diversi lavoratori hanno manifestato la volontà di aderire alla procedura di mobilità volontaria e incentivata ancora in corso, anche per questa via potrebbe esserci una soluzione non traumatica per i lavoratori. Nel frattempo sono ancora numerose le attività  effettuate all’esterno del gruppo o affidate in appalto, mentre in una fase di contrazione delle attività avrebbe senso concentrare alcune di queste lavorazioni sullo stabilimento di Forlì. «Ci sono pertanto tutte le condizioni - concludono Fillea, Filca e Feneal - per avviare una vera discussione sulla revisione del piano industriale senza mettere inutilmente in discussione tanti posti di lavoro, camuffandoli con dei trasferimenti».LE FOTO DELLO SCIOPERO IL COMUNICATO STAMPA
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06/02/2014 Rinviato lo sciopero dei trasporti
Le Segreterie nazionali delle Categorie dei trasporti di Cgil Cisl e Uil (Filt, Fit e Uiltrasporti) hanno deciso il differimento dello sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del trasporto pubblico locale programmato per l’intera giornata del prossimo 5 febbraio. La decisione è stata presa in considerazione in considerazione delle gravi condizioni di mobilità provocate dall'intenso maltempo, che ha colpito gran parte del territorio nazionale, e dell'invito della Commissione di Garanzia. Le Segreterie nazionali, con successiva comunicazione riprogrammeranno lo sciopero nazionale ad altra data.
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06/02/2014 Ferretti, sciopero per salvare il lavoro
Dopo il confronto sulla revisione del Piano Industriale con la direzione aziendale della Ferretti SpA  e la conferma della volontà di chiudere lo stabilimento di Forlì, i Sindacati di Categoria degli edili di Cgil Cisl e Uil (Fillea, Filca e Feneal) unitamente al coordinamento delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU), proclamano lo stato di agitazione in tutti i cantieri del Gruppo Ferretti spa, con un primo pacchetto di 8 ore di sciopero di tutte le maestranze del gruppo. Domani 4 febbraio sciopero di quattro ore in tutti gli stabilimenti. In quello di Mondolfo sarà articolato dalle ore 11.00 alle ore 15.00 per i lavoratori a orario continuato e le ultime 4 ore della giornata per chi lavora a orario spezzato. La mobilitazione coinvolge tutti i lavoratori del gruppo,  perché la chiusura dello lo stabilimento di Forlì mette in discussione tutti gli assetti produttivi del gruppo. Forte è la preoccupazione dei sindacati perché nonostante  l’azienda abbia  assunto, più volte, l’impegno ad utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili, ha annunciato interventi pesanti sul mantenimento dell’occupazione. Gli ammortizzatori sociali sono ancora tutti a disposizione dell’Azienda e devono essere utilizzati per affrontare la difficile situazione di mercato. Mentre si pensa alla chiusura dello stabilimento di Forlì ci sono ancora numerose attività che vengono effettuate all’esterno del gruppo o affidate in appalto.  In una fase di contrazione delle attività per Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal  Uil  è auspicabile che alcune di queste lavorazioni  siano spostate sullo stabilimento di Forlì. Il coordinamento di gruppo pertanto ritiene che ci siano tutte le condizioni per avviare una vera discussione sulla revisione del piano industriale e respinge con forza l’impostazione dell’azienda che mette inutilmente in discussione tanti posti di lavoro (camuffandoli con dei trasferimenti).Il prossimo incontro con l’azienda si terrà il 5 febbraio p.v. a conclusione dello stesso sarà deciso come utilizzare le restanti 4 ore di sciopero delle 8 ore annunciate, e le altre iniziative che saranno ritenute opportune. Ancona 3 febbraio
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31/01/2014 Tutelare l'occupazione, le retribuzioni e la professionalità dei lavoratori
Oltre duecento delegati in rappresentanza dei circa 15.000 dipendenti del Comparto delle Autonomie Locali marchigiani ( di cui 2.200 operanti presso le cinque province ), parteciperanno all'attivo unitario di lunedì 3 febbraio 2014 ore 9,30  presso il Conero Break di Ancona   Nel corso dell'attivo si lancerà la mobilitazione dei lavoratori del Comparto Autonomie (Comuni, Province) con al centro la sfida sindacale per la riorganizzazione dei servizi, il recupero di risorse dai costi della politica ed il taglio delle consulenze, con l'obbiettivo di dare ossigeno a retribuzioni base  ferme da cinque anni e con salari accessori ih costante calo e con decisioni unilaterali di recupero ai dipendenti di risorse avviate da alcuni enti in seguito ad ispezioni del Ministero economia e finanza.   Fp Cgil /Cisl/ Uil Marche chiedono poi alla Regione che si attivi quanto prima il tavolo regionale , previsto dall'accordo nazionale sottoscritto con il Governo il 19 novembre 2013 , per condividere  a livello regionale un percorso teso sancire il principio che il riordino istituzionale ed organizzativo del sistema delle autonomie abbia alla sua base la salvaguardia dei livelli occupazionali. Il tavolo dovrà vedere la partecipazione anche delle rappresentanze delle autonomie (ANCI e UPI) stante anche i percorsi di associazionismo previsti dalla normativa e che dovranno vedere la Regione definire le dimensioni territoriali ottimali per la gestione associata delle funzioni fondamentali dei Comuni. Una Regione - la nostra - che deve  assolvere  al ruolo di guida, sostegno e supporto ai Comuni nel processo di aggregazione, puntando alla valorizzazione di  quando esiste già sul territorio quale l' esperienza positiva e consolidata rappresentata dagli Ambiti Sociali Territoriali alla quale fare riferimento.   Sono indispensabili percorsi di risoluzione da applicare a livello locale, che permettano di evitare l'esplodere della vertenzialità e che favoriscano un clima positivo, a garanzia della sostenibilità dei servizi ai cittadini. I contratti decentrati vanno rilanciati, le norme sulle assunzioni e sul contenimento della spesa per il personale vanno riviste, la riorganizzazione dei servizi sul territorio va incoraggiata.                Le Segreterie Regionali FP CGIL     CISL FP    UIL FPL                                                                   A.Pertoldi   L.Talevi  C.Santini        Ancona 31 gennaio AttivoUnitario Attivo Regionale Unitario AALL 03-02-2014
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29/01/2014 Sielpa, arriva la sentenza di fallimento
foto da cronache maceratesi Lunedì scorso il Tribunale di Macerata ha dichiarato il fallimento della Sielpa, che con i due stabilimenti di Cingoli e Appignano rappresentava una delle più importanti società del settore edile del centro italia. L'istanza era stata presentata dai sindacati a seguito del mancato rispetto da parte della proprietà, di una serie di accordi sottoscritti negli anni scorsi. Sono circa 60 i lavoratori che da novembre non percepiscono nessuno stipendio e che devono ricevere diverse mensilità arretrate. Per loro i sindacati chiedono ora l'apertura di un  percorso di ammortizzatori sociali che passa per la richiesta di cassa integrazione straordinaria. L'alternativa è il licenziamento e la mobilità. Sebbene sia possibile individuare specifiche responsabilità in capo alla proprietà, il fallimento di un'impresa così importante  è una sconfitta per tutti. Allo stesso tempo è la condizione necessaria per sbloccare una situazione insostenibile e per provare a ripartire. Lavoratori e sindacati rivolgono un appello a istituzioni e investitori, sollevando l'attenzione sulla realtà produttiva della Sielpa, che esprime ancora importanti potenzialità. "Abbiamo chiesto un incontro urgente con il curatore fallimentare - sostiene Primo Antonelli della Filca (edili) Cisl, per calcolare i crediti dei lavoratori e valutare insieme il percorso di accesso alla cassa integrazione straordinaria, ma anche per fare attenzione alla gestione ordinaria dell'azienda e alle scelte future da attuare per garantirle un futuro".
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29/01/2014 Privatizzazione Poste. Ma chi l'ha detto?
Da quando il Governo ha deciso di cedere quote di minoranza di Poste Italiane, e di altre aziende, tutti i mezzi di comunicazione, per semplificazione di linguaggio, hanno cominciato a parlare di privatizzazione. E tutti i pappagalli replicanti ora parlano di privatizzazione!!Un’ azienda si privatizza quando si cedono le quote di maggioranza e di controllo dell’azienda stessa, cosa che non accadrà con Poste il cui controllo resta nelle mani dello Stato con il 60 per cento della proprietà.Sull’argomento si stanno sviluppando anche riflessioni ideologiche come accadeva ai tempi dei padroni e delle masse operaie di ottocentesca memoria, ma quasi nessuno racconta al popolo postale perché questa soluzione è migliore di tante altre che avrebbero messo a rischio, davvero, la sopravvivenza di Poste Italiane.Il padrone delle Poste è uno Stato fortemente indebitato e quindi alla ricerca disperata di risorse per far fronte alle emergenze del paese. Per queste ragioni si è parlato, ciclicamente, della vendita del Bancoposta o della vendita del patrimonio immobiliare di Poste o, cosa ancor più pericolosa discussa dal governo a dicembre, della vendita di Poste Vita.Tutti sappiamo, anche noi contadini, che qualunque di quelle tre scelte avrebbero decretato la morte di Poste Italiane che riesce a sopravvivere solo grazie alla sua unicità e alla sua sussidiarietà incrociata tra i diversi settori dell’azienda. Tutto il resto è da bar dello sport!Anche noi critichiamo severamente alcune passate privatizzazioni che hanno regalato ad amici degli amici aziende importanti come Telecom e quindi seguiamo con attenzione le scelte dell’Esecutivo.Il decreto del Governo va nella giusta direzione per alcuni buoni e semplici motivi:1) Viene messa sul mercato una quota di minoranza di Poste Italiane indivisa;2) Le quote vengono offerte ai risparmiatori oltre che agli investitori istituzionali;3) Una quota (noi insistiamo per il 5%) viene offerta ai dipendenti postali.L’operazione è solo agli inizi e durerà alcuni mesi durante i quali, siamo certi, il sindacato avrà un ruolo importante nella discussione. La nostra posizione è che le quote vadano distribuite ad una platea la più ampia possibile per evitare pericolose concentrazioni di quote a pochi soggetti.Le quote importanti offerte ai dipendenti postali debbono essere gratuite e indivise in modo tale che anche i lavoratori-azionisti (e non i sindacati) possano esprimere la loro rappresentanza negli organi societari al pari degli altri azionisti e partecipare agli utili d’impresa.Così funziona in altri paesi ed è questa la strada che indica l’Unione Europea per aprire le aziende alla democrazia economica.Noi faremo la nostra parte per difendere, come sempre, Poste Italiane e la sua unicità a garanzia della difesa dei posti di lavoro dei 140 mila dipendenti della più grande azienda del paese.
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23/01/2014 Allarme per la mancata ripresa dei lavori sulla A 14
Le segreterie provinciali delle Categorie degli edili di Cgil Cisl e Uil (Fillea, Filca e Feneal) di Ancona denunciano in un comunicato stampa la mancata ripresa dei lavori sul Lotto 4 della Terzia Corsia A14 Senigallia – Ancona Nord.  A novembre 2013 il Consorzio Samac e Autostrade per l'Italia, dopo mesi di trattativa, avevano finalmente firmato un nuovo contratto per la ripartenza dei lavori. Ai  ripetuti annunci di ripresa dei lavori, da ultimo quelli del  Ministero delle Infrastrutture e della Regione Marche, non ha mai fatto seguito un reale rientro in cantiere dei circa 130 lavoratori del Consorzio Samac e dei circa 250 lavoratori delle aziende in sub-appalto e di fornitura. Lavoratori che da  maggio sono  stati sospesi in cassa integrazione. Le Segreterie provinciali degli edili di Cgil Cisl e UIl si dicono  "preoccupati per uno stop che dura ormai da 10 mesi.  Auspichiamo che, in tempi brevi, si possano rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla rioccupazione dei lavoratori e al pagamento delle mensilità arretrate dei dipendenti della Samac, che dal mese di luglio non stanno percependo il loro salario". "Al contrario - concludono - la mancata ripresa dei lavori provocherebbe una profonda ferita occupazionale per il territorio, che acuirebbe la già pesante crisi del settore delle costruzioni in provincia e nella Regione".COMUNICATO TERZA CORSIA A14
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23/01/2014 Calamante, i lavoratori protestano davanti al Tribunale
I dipendenti della Sielpa - Calamante manifestano oggi davanti  davanti al Tribunale di Macerata Il presidio, organizzato dalle Federazioni di Categoria degli edili di Cgil Cisl e Uil (rispettivamente Fillea, Filca e Feneal) e dalle rappresentanze sindacali aziendali ha lo scopo di sollecitare il Tribunale di Macerata a fare chiarezza e a decidere in temi rapidi sull'istanza di fallimento che pende sulle due aziende e sulla richiesta di concordato. Il futuro di dipendenti di uno dei più importanti gruppi edili del maceratese resta incerto.  «La situazione è grave —spiega Primo Antonelli della Filca-Cisl— perché buona parte dei lavoratori sono rimasti senza stipendio e senza ammortizzatori sociali. La cassa integrazione infatti è scaduta il 18 novembre scorso e nonostante diversi accordi  - l'ultimo il 13 novembre - la proprietà non ha ancora pagato tutte le mensilità arretrate. "Abbiano tentato tutti i percorsi possibili - conclude Antonelli - ora non ci resta che andare in Tribunale per chiedere una decisione sull'istanza di fallimento che abbiamo presentato". Una delegazione composta da sindacalisti e rappresentanti dei lavoratori è stata accolta dal Presidente del Tribunale di Macerata, che ha garantito  una decisione rapida, entro i prossimi giorni, sull'istanza di fallimento.
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13/01/2014 Continuano gli scioperi per il trasporto sanitario
Il nuovo anno, per i lavoratori impiegati nell’appalto ASUR per la gestione del servizio trasporto sanitario della provincia di  Pesaro-Urbino, si  è aperto con lo sciopero  di 4 ore del 10 gennaio 2014 di fronte alla Regione. Alla base della mobilitazione il nuovo accordo sulla gestione del trasporto sanitario nel pesarese. “Nel corso del 2013 – afferma Enza De Leo  della Fisascat  -  abbiamo incontrato più volte l’Assessore alla Sanità Almerino Mezzolani per rappresentare le difficoltà legate all’appalto derivanti dall’applicazione non corretta della Legge Regionale 36/98 e successiva modifica che stabilisce il criterio attraverso il quale, viene suddiviso il servizio di trasporto sanitario con conseguente impiego delle Associazioni di Volontariato". Nonostante gli impegni presi dall’Assessore che, mostrandosi attento al destino dei 100 lavoratori impiegati nella gestione dell’appalto (scaduto nel 2005, in regime di proroga), ci aveva fatto ben sperare in un riordino che garantisse il lavoro per tutti, improvvisamente i dirigenti dell’AREA VASTA  1 IL 16 Dicembre 2013 pubblicano una determina recante per oggetto: AFFIDAMENTO IN CONVENZIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO SANITARIO PER GLI  ANNI 2014/15/16 indirizzato alle Associazioni di volontariato”. La determina riserva un modestissimo ed insufficiente  trafiletto dedicato ai lavoratori  delle cooperative in essere stabilendo che   “Sarà giudicato criterio preferenziale l’assorbimento del personale impiegato nel servizio”, quasi a voler dire “beh se vi fate carico dei lavoratori avrete un punticino in più, altrimenti ……pazienza”.   Dove finisce  la tutela dell’occupazione? I 100 lavoratori dove andranno? Negli ultimi anni sempre più servizi sono stati delegati ai volontari , una riduzione di costi per l’amministrazione regionale e di lavoro per le cooperative ( Croce Verde , Croce Azzurra a Fano e One emergency a Pesaro). Per queste ragioni abbiamo  organizzato un presidio nei giorni 15/16/17 dalle 08:00 alle 20:00 a Fano presso la sede dell’Area Vasta per sensibilizzare le istituzioni sulle decisioni che metteranno in pericolo  diversi posti di lavoro dal 20 gennaio per il servizio dialisi.  Sospeso momentaneamente, invece, lo sciopero previsto per  giovedì 23 gennaio poichè l'Area Vasta 1 ha convocato un tavolo con i sindacati, le cooperative , il volontariato e l'Assesore Mezzolani per un confronto  sui temi della determina sul trasporto.  E’ giunta l’ora di far conoscere a tutta l’opinione pubblica come vengono gestiti i servizi, l’indifferenza con cui certi funzionari, attraverso  l’ errata  interpretazione  e applicazione della legge, mettano nel futuro prossimo in disoccupazione “100 Persone”.  
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10/01/2014 I servizi miglioreranno: sospeso lo sciopero di martedì 14 per il trasporto pubblico locale
Sospeso lo sciopero del 14/01/14 per il Trasporto Pubblico Locale delle Marche.Oggi 10 gennaio 2014 si è svolto un confronto con l’Assessore Regionale ai trasporti Luigi Viventi e le Organizzazioni Sindacali regionali per scongiurare lo sciopero del trasporto pubblico locale già indetto per martedì 14 gennaio 2014. In tale sede il Sindacato è riuscito nella sostanza a far confermare anche per l’anno 2014 tutte le risorse stanziate con la legge di bilancio e con il conseguente incremento del livello dei servizi. Un ulteriore elemento di fondamentale importanza è l’inserimento della clausola sociale nei capitolati di gara, così come era stata proposta dalle OO.SS. Esprimono la massima soddisfazione di come l’iniziativa sindacale ed il coinvolgimento dei lavoratori addetti siano riusciti ad ottenere quanto pareva difficilmente realizzabile. Ritengono altresì positiva la volontà delle parti di valutare congiuntamente quelli che saranno i documenti di gara per gli affidamenti.Ancona, 10 gennaio 2014Le Segreterie RegionaliFILT CGIL FIT CISL UIL TRASPORTI FAISA UGLLe Segreterie RegionaliCGIL CISL UIL
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08/01/2014 Antonio Merloni, protesta davanti al Tribunale
Rinviata  al prossimo 19 febbraio l'udienza in Corte d'Appello ad Ancona sui ricorsi contro l'annullamento della vendita della J.P. Industries (ex Antonio Merloni) ottenuto dalle banche creditrici. 500 lavoratori di Marche e Umbria hanno raggiunto nella mattinata di oggi il capoluogo in auto e pullman per un sit-in di protesta contro le banche, davanti al Tribunale di Ancona, durante l’udienza.
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07/01/2014 Un presidìo contro una sentenza che cancella 700 posti di lavoro
 Fim, Fiom e Uilm di Marche ed Umbria proclamano per mercoledì 8 gennaio 2014 una manifestazione e presidio presso il Tribunale di Ancona in seguito al ricorso del pool di banche e alla sentenza del Tribunale di Ancona che annulla la vendita del ramo d'azienda Antonio Merloni in A.S. alla J.P. Industries, in concomitanza con la 1^ udienza in Corte di Appello. L'atteggiamento di Monte dei Paschi di Siena, Banca Cr Firenze, Banca Marche, Carifac di Fabriano (Veneto Banca), Banca Dell'Adriatico, Banca Popolare di Ancona e da Unicredit che è capofila del pool di banche che hanno fatto ricorso, è a dir poco vergognoso e senza principi di responsabilità sociale che dovrebbero avere gli istituti bancari. Le banche, piuttosto che cercare di distruggere ciò che è realizzabile, con le Istituzioni dovrebbero essere impegnate a supportare altri progetti industriali che valorizzino l' accordo di programma e diano ulteriori opportunità di lavoro nelle aree della Merloni ancora inutilizzate. La difesa degli interessi del capitale vale ben poco anche per chi la promuove se passa attraverso la distruzione di ogni opportunità di ripresa per il lavoro e per l' economia del territorio e ne compromette il futuro. La sentenza del Tribunale di Ancona mette in serio pericolo l'attività industriale della J.P. Industries ed il suo progetto di sviluppo e di conseguenza cancellerebbe oltre 700 posti di lavoro, mettendo ulteriormente in difficoltà i territori umbro - fabrianesi già flagellati dalla crisi; i Commissari Straordinari Antonio Merloni e la J.P. Industries hanno fatto ricorso in Appello e le Lavoratrici ed i Lavoratori insieme a Fim, Fiom e Uilm di Marche ed Umbria difenderanno con forza e determinazione il DIRITTO al LAVORO. Tutte le Lavoratrici ed i Lavoratori degli stabilimenti di Fabriano e Colle di Nocera (PG) si ritroveranno alle ore 8.00 presso il parcheggio dello stabilimento di S. Maria di Fabriano, per poi raggiungere Ancona con un serpentone di auto a velocità ridotta, per giungere presso la Corte di Appello del Tribunale di Ancona. Fim, Fiom e Uilm, le Lavoratrici ed i Lavoratori faranno sentire tutta la loro RABBIA e la loro PROTESTA perchè SENZA LAVORO NON C'E' REDDITO, SENZA REDDITO NON SI VIVE, NON SI CONSUMA, NON SI RISPARMIA..... .....E NON SERVONO NEANCHE LE BANCHE!!! I LAVORATORI SONO L'ECONOMIA REALE..... .....LE BANCHE SONO SOLO LA SPECULAZIONE FINANZIARIA!!!FIM-FIOM-UILM Marche e Umbria Ancona e Perugia, 6 gennaio 2014
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18/12/2013 Cisl Medici: si al riordino, ma regole chiare e partecipazione
La Cisl Medici delle Marche ha da sempre considerato necessario ed urgente il riordino del sistema sanitario della Regione. Necessario, perché occorre razionalizzare le risorse a disposizione - che in questi ultimi anni si sono ridotte a causa dei tagli lineari effettuati dai vari Governi nazionali -  e definire un assetto più funzionale ed efficace alle strutture sanitarie regionali al fine di dare risposte più adeguate e moderne alle esigenze dei Cittadini  in termini di prevenzione, cura e riabilitazione. Urgente, perché ogni ulteriore ritardo determina: una progressiva erosione dell’attuale sistema di prevenzione ed assistenza sanitaria; un incremento dalla mobilità passiva dei Marchigiani verso altre Regioni; una perdita di fiducia nei confronti delle Istituzioni regionali da parte dei cittadini e degli operatori; a questi ultimi deve essere riconosciuto di avere col proprio sacrifico sostenuto il sistema sanitario regionale garantendone qualità ed efficienza in un quadro di risorse in continua diminuzione. Premesso tutto ciò, occorre che la Regione Marche, ormai avviato il processo di riordino, chiarisca i seguenti punti. Cosa si intenda fare, in particolare riguardo: l’ integrazione fra ospedale e territorio sulla base del nuovo modello che prevede l’ istituzione di “case della salute”  di differenti tipologie e l’innalzamento dei livelli di continuità assistenziale; l’ organizzazione  delle “reti cliniche” e delle  “reti della prevenzione” ed in particolare i criteri adottati nelle diverse aree vaste anche allo scopo di ridurre la mobilità passiva; la definizione dei contenuti, in termini di offerta sanitaria e dotazione organica, degli ospedali di rete. Come si intende farlo, evitando di creare pericolosi vuoti di offerta sanitaria nelle more dell’ attuazione della riforma, garantendo nuove e certe regole per gli operatori e la coerenza fra le scelte attuate e la loro attuazione sull’ intero territorio regionale Quali sono i tempi previsti per la trasformazione. Molto di quanto sopra impatta sui diritti dei cittadini e degli operatori, sulla loro sicurezza ed il loro benessere, e non può quindi essere oggetto di mera comunicazione ma richiede il confronto e la concertazione con le parti sociali anche su scala territoriale. Su questa base la Cisl Medici chiede di riaprire con le Istituzioni il confronto, cui intende dare il proprio contributo, al fine di definire un’ intesa ed avviare rapidamente le azioni necessarie a concretizzare le decisioni assunte, verificandone i diversi livelli di realizzazione. Infine, la Cisl Medici delle Marche, chiede che sia rapidamente definito, da parte della Giunta Regionale, il nuovo assetto dirigenziale individuando in modo univoco e certo le competenze e gli ambiti decisionali dei tavoli di confronto al fine di dare coerenza e stabilità ai cambiamenti. Massimo Boemi - Segretario Generale Cisl Medici Marche
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18/12/2013 Sanità, occorre una svolta
La riorganizzazione del servizio sanitario  diventa una priorità, per la Cisl Marche, del  confronto con la Regione, dopo l’accordo sul bilancio regionale di previsione 2014 e la manifestazione unitaria di sabato scorso. Per la  Cisl è necessario che la Regione dia risposte  urgenti e chiare: sulla quantità delle risorse disponibili per sostenere i processi di riorganizzazione, da distribuire equamente tra le cinque Aree Vaste per compensare i sacrifici del personale sanitario  che negli ultimi anni ha garantito l'efficienza del sistema, con enormi sforzi, accumulando migliaia di giornate di ferie non fatte e straordinari non pagati; sulle nomine, a partire dalle direzioni di distretto vacanti da oltre un anno per incomprensibili ragioni politiche. Una mancanza che mostra una preoccupante inefficienza nel perseguimento dell’obbiettivo di rafforzare i servizi territoriali . Anche il  ritardo delle nomine dei nuovi responsabili di Area Vasta, Aziende sanitarie ed Asur blocca ogni ragionamento concreto sulle scelte operative e strategiche di prospettiva. Senza Direttori è tra l’altro impossibile attivare nei territori i processi di partecipazione dei cittadini, delle organizzazioni sociali e delle rappresentanze dei lavoratori, previsti dalla normativa vigente e necessari per affrontare i problemi connessi al riassetto del sistema socio-sanitario sugli interventi infrastrutturali in particolare su  Marche Nord e sui nuovi   Ospedali Inrca /Osimo e Fermo per cui è  necessario avere certezza sui tempi  di realizzazione.    I continui ritardi nei tempi di realizzazione comportano un aggravio di costi dato che si è costretti ad intervenire su strutture vecchie e con lavori che pregiudicano la normale attività creando pregiudizio a lavoratori ed utenti Su alcuni grandi temi – reti cliniche e sistema dell’emergenza – la Regione ha scelto di procedere “in solitudine”, assumendosi la responsabilità delle decisioni prese. Questi processi  vanno implementati, tradotti concretamente,verificati poi negli esiti, attraverso un coordinato confronto sindacale che, fissate delle linee generali regionali, torni a dare rilievo alla discussione in Area Vasta.  Lo stesso è auspicabile che avvenga per l’abbattimento delle liste di attesa, il contenimento della mobilità passiva, la qualificazione delle Case della salute.   Non è più possibile indugiare. E’ necessario cambiare marcia per dare soluzione a problemi che si trascinano  da troppo tempo.
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11/12/2013 Edilizia, è sciopero nazionale
Rinnovare il contratto nazionale, scaduto da un anno, e le cui trattative si sono interrotte il 21 novembre scorso per l’irresponsabilità delle controparti Ance e Coop. Questa la richiesta che porterà il 13 dicembre nelle piazze di Milano, Roma, Napoli e Palermo migliaia di lavoratori dell’edilizia, in occasione dello sciopero nazionale di 8 ore indetto dalle Categorie dei lavoratori edili di Cgil Cisl e Uil (Fillea, Filca e Feneal). Secondo i sindacati delle costruzioni, “le organizzazioni datoriali Ance e Coop hanno proposto un accordo provocatorio e indecente, pretendendo di offrire ai lavoratori un aumento salariale di zero euro e l’eliminazione di fatto dell’indennità professionale edile (APE). I sindacati accusano le controparti «di aver rappresentato in questa trattativa la parte più conservatrice degli imprenditori che vuole uscire dalla crisi ridimensionando il ruolo della contrattazione, dei diritti dei lavoratori e delle regole necessarie ad una rigorosa competizione. Quella parte che preferisce rincorrere la mera riduzione dei costi e dei diritti, anziché riprendere un percorso comune per rilanciare un settore che dall’inizio della crisi ha perso 500.000 posti di lavoro». Nelle Marche in quattro anni diecimila persone hanno perso il posto di lavoro ed hanno chiuso almeno duemila imprese. Solo nell’ultimo anno le ore lavorate sono diminuite del 25%, è continuato il trend negativo dell’occupazione (- 7%) e delle imprese (- 11%). Dai sindacati dito puntato anche verso il Governo. «Ne investimenti ne scelte coraggiose per rilanciare il settore e per affermare e sostenere un nuovo modello di edilizia basato sulla qualità e sulla sostenibilità sociale ed ambientale».
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11/12/2013 La Cisl apre uno sportello a Urbino 2
Essere sempre  più vicino ai bisogni dei lavoratori e dei cittadini è  la priorità della  CISL. Per questo da gennaio prossimo partirà uno sportello  per i servizi di assistenza fiscale, del patronato  e di tutela dei cittadini, con una presenza settimanale, nel quartiere URBINO 2. Un progetto nato in collaborazione con la categoria della FILCA Cisl  (la federazione dei lavoratori dell’edilizia e del legno) che insieme alla Area sindacale territoriale Cisl di Urbino, puntano ad essere presenti  in un quartiere abitato in gran parte da famiglie di lavoratori immigrati che necessitano più di altri di servizi di assistenza e tutela. Ai lavoratori e alle loro famiglie verrà fornita ogni tipo di assistenza e tutela sia di natura contrattuale, legate alle varie tipologie di lavoro, sia di natura sociale, un vero e proprio segretariato sociale che orienterà e accompagnerà  le persone  all’interno dei servizi pubblici integrati ma non solo. La  Cisl  sceglie Urbino 2, dove il problema dell'integrazione sociale è molto sentito, proprio perché è un quartiere dove i bisogni, a partire da quelli minimi, si manifestano in modo più urgente e pressante. Lo sportello, aperto nelle strutture messe a disposizione dal Comune di Urbino, si pone l’obiettivo di alleviare e sostenere le difficoltà quotidiane attraverso la rete di servizi, con  operatori della Cisl, che di volta in volta ed a seconda delle esigenze che si manifesteranno, si alterneranno nel garantire la loro presenza.  Leonardo Piccinno - Resonsabile Area Sindacale Territoriale Cisl Urbino 
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11/12/2013 Natale di crisi per i lavoratori della Energy Resources
I sindacati  denunciano il profondo stato di crisi  del gruppo Jesino Energy Resources,fino a due anni fa era leder del centro Italia per lo studio progettazione ed istallazione di energie rinnovabili. L’azienda conta ad oggi circa 80 dipendenti di alta professionalità e competenza, collocati in diverse aziende controllate, vedi CSS, i-Moving, ER residenzial, Casa Solare. Attualmente il 75% dei sui dipendenti si trovano in cassa integrazione guadagni straordinaria, che però per motivi legati a problemi aziendali sulla presentazione di documenti non stanno ancora percependo. Inoltre alcuni dei dipendenti che stanno lavorando devono recuperare parte di salario arretrato che come da accordo sindacale doveva essere rateizzato mensilmente. I sindacati hanno più volte stipulato accordi a tutela delle lavoratrici e lavoratori che si sono arenati di fronte alle problematiche di liquidità aziendale. L’azienda che ha già iniziato un processo di ristrutturazione del debito ipotizzando un eventuale concordato in bianco da sottoporre ai suoi creditori,  ad oggi preoccupa i sindacati in quanto i tempi si stanno notevolmente dilatando. La speranza era quella che la cigs che i dipendenti stanno aspettando giungesse prima delle festività natalizie, ad oggi purtroppo tale speranza sembra remota.Quella della ER è l’ennesima situazione di aziende di eccellenza che il nostro territorio rischia di perdere.
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11/12/2013 Indesit, i lavoratori dicono si all'accordo
I lavoratori del Gruppo Indesit hanno approvato ieri l'ipotesi di accordo stipulato il 3 dicembre dalle Categorie dei Metalmeccanici di Cisl e Uil (rispettivamente Fim e Uilm) con Indesit Spa. Altissima la percentuale di affluenza al voto (85% in tutti gli stabilimenti nazionali). Nei tre stabilimenti marchigiani il si all'accordo, non firmato dalla Fiom, ha conquistato l'85% dei voti (79,3% a livello nazionale), con un picco dell'89% nello stabilimento di Comunanza. Un vero e proprio plebiscito, che per il Segretario della Fim nazionale Anna Trovò «oltre che confermare la piena condivisione da parte dei lavoratori sui contenuti dello stesso, dimostra, se mai fosse necessario, come la Fiom abbia perso il senso della realtà. Non esistevano ragioni sindacali per non sottoscrivere l’ipotesi d’accordo e i lavoratori glielo hanno ricordato. Questo succede quando il sindacato dimentica la sua missione e si mette a fare politica passando da un talk show televisivo all’altro, invece che frequentare le fabbriche e ascoltare i lavoratori, negoziare e trovare soluzioni.» Per il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo «la condivisone dei reali problemi del lavoro, l’impegno, la concretezza nelle risposte dei sindacati firmatari dell’accordo Indesit sono stati comprese e premiate dai lavoratori  con il loro voto». «Il referendum - sostiene il Segretario generale di Metalmeccanici della Cisl Marche Leonardo Bartolucci - conferma l’importante risultato di aver fatto modificare il Piano Industriale che Indesit ci aveva presentato a giugno e che con tante iniziative di mobilitazione  ha prodotto un ipotesi di accordo che oggi i lavoratori premiano sia con la loro partecipazione sia con il loro ampio consenso». «Ancora una volta - conclude Bartolucci - viene riconosciuta l’importante azione di un sindacato che si mobilità, contratta, da risposte concrete e prospettive per il futuro, a ascoltare i lavoratori e assumersi le responsabilità nel loro interesse. A noi spetta il compito di gestire quest' accordo e come sempre lo faremo con la massima attenzione e impegno, insieme a tutti i lavoratori che ci hanno dato fiducia e ai quali va il nostro ringraziamento».I RISULTATI DEL REFERENDUM IL COMUNICATO DELLA FIM MARCHE IL COMUNICATO DELLA FIM NAZIONALE
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06/12/2013 Anna Trovò (FIM): grande partecipazione e apprezzamento per Indesit
Si sono aperte oggi a Caserta, le assemblee negli stabilimenti Indesit per la firma dell’ipotesi d’accordo al tavolo governativo del 3 dicembre scorso. Per la segretaria nazionale della Fim Cisl Anna Trovò, che ha partecipato oggi all’assemblea di Caserta, “l’assemblea è stata partecipata e c’è stata grande attenzione sui contenuti dell’accordo; l’impressione è di un generale apprezzamento della gran parte della dei lavoratori ai contenuti dell’intesa e la consapevolezza della necessità dell’accordo".Domani continueranno le assemblee negli stabilimenti del Gruppo nelle Marche ad Albacina e Melano e nella Sede centrale del Gruppo a Fabriano, lunedì mattina invece si terranno ad Ascoli Piceno, nel sito di Comunanza.Nel pomeriggio di lunedì al via il voto sull’accordo, martedì 10 dicembre nel pomeriggio lo spoglio.Roma, 5 dicembre 2013 Ufficio Stampa FIM CISL 
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04/12/2013 Indesit, raggiunta un'ipotesi di accordo
E' stata firmata ieri presso al MInistero per lo Sviluppo Economico, l'ipotesi di accordo tra Indesit e Sindacati metalmeccanici di Cisl e Uil (Fim e Uilm). Dopo una trattativa complessa e serrata e dopo sei mesi di mobilitazione, l'accordo determina il superamento della procedura di licenziamento collettivo dei 1.400 dipendenti della Indesit e impegna l' Azienda a garantire stabilità occupazionale fino alla fine del 2018. I poli produttivi italiani - Caserta, Fabriano e Comunanza - si specializzeranno sulle produzioni di gamma alta. La riorganizzazione prevede investimenti per 83 milioni di € nel triennio 2014/2016 e l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, in particolare dei contratti di solidarietà. In merito all'accordo il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo ha dichiarato quanto segue."L’accordo per la vertenza Indesit raggiunto al Ministero dello Sviluppo arriva dopo un’aspra e lunga fase di contrapposizione dei lavoratori e dei sindacati nei confronti dell’azienda che aveva manifestato il proposito di ridurre lavoro e produzioni nelle Marche e in Italia.Questo accordo è davvero una buona notizia. Il piano iniziale dell’azienda cambia radicalmente: tutela il lavoro, salvaguarda le produzioni nelle Marche e in Campania, garantisce investimenti, richiama le aziende ad una maggiore responsabilità sociale, dà un segnale di speranza al martoriato territorio fabrianese e alla nostra regione. I sindacati firmatari possono con orgoglio incontrare i lavoratori nelle assemblee dei prossimi giorni e possono rivendicare subito misure di politica industriale nazionale a sostegno del manifatturiero, e nelle Marche azioni mirate per indirizzare i fondi europei allo sviluppo e la creazione di lavoro". La parola ora passa ai lavoratori, che saranno consultati in assemblea e chiamati ad esprimere il consenso sull'accordo.  LA NOTA DELLA SEGRETERIA CISL MARCHE  
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04/12/2013 Corsi di laurea e master per gli iscritti alla Funzione Pubblica
                                        
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29/11/2013 Un'altra università è possibile?
Finalmente insieme! Un incontro che sa quasi di “storico” quello avvenuto il 26 novembre scorso tra i quattro Rettori delle Università marchigiane, presso l’Aula Verde della Regione Marche. Forse per la prima volta, in un evento pubblico, Corradini (Camerino), Lacché (Macerata), Pivato (Urbino) e  Longhi (Ancona) sono stati riuniti grazie a Cgil, Cisl, Uil su iniziativa delle categorie di settore che hanno lanciato l’allarme sul futuro del nostro sistema universitario, come spiega nella sua introduzione Davide Violet, CISL Università regionale.“Tutta l’università, anche quella marchigiana, rischia di essere impoverita dal pesante taglio alle risorse e dal sostanziale blocco del turn over. Dovremmo, invece, investire di più in alta formazione per avere più laureati (almeno il 40% tra i 30/35 anni entro il 2020, siamo solo al 21%), più ricerca, più innovazione, più sviluppo sostenibile, più lavoro di qualità, condizioni fondamentali per uscire dalla crisi. Le Marche possono fare la loro parte. Dobbiamo unire le forze per fare sinergia e rilanciare un patrimonio enorme che non possiamo perdere” afferma Manuela Carloni, FLC-CGIL Marche, nella sua relazione introduttiva. La conoscenza e la cultura devono essere lo snodo centrale per costruire vie plurali allo sviluppo e al lavoro nei nostri territori, che cercano di progettare un futuro migliore per tutti, proprio mentre il difficile momento di cambiamento epocale che stiamo vivendo, continua ad inferire colpi profondi a quel sistema di certezze che da tempo abbiamo scoperto non essere più tali.A partire dai dati, presentati da Claudio Amicucci, UIL RUA Nazionale, emergono almeno quattro aree su cui lavorare per puntare ad un sistema universitario integrato nelle Marche e costruire un “brand della conoscenza” attrattivo e ricco di sostanza allo stesso tempo: qualità e cura del lavoro della conoscenza; qualità e cura dell’offerta formativa; centralità degli studenti, del loro diritto allo studio; investimento più maturo e selettivo nella costruzione di partnership tra mondo della ricerca e sistema economico e sociale regionale.I Rettori hanno mostrato forte disponibilità a confrontarsi su una materia certamente delicata, declinando le loro ragioni con sfumature anche molto diverse. Nella storia di ogni ateneo sono raccolte identità, esperienze, intuizioni e culture organizzative e gestionali specifiche che non vanno trascurate. Il tema dell’integrazione è una questione antica nel sistema universitario marchigiano e presenta luci e ombre rispetto alle sperimentazioni di volta in volta messe in campo su questa materia, alcune anche molto proficue, come nel caso di Camerino e Macerata.Sullo sfondo pesa ancora un dibattito e una produzione legislativa che troppo spesso hanno preoccupato - più che ingaggiare - i diretti interessati: unire o federare? Semplificare o aggiungere? Fondere o coprogettare? Cambiare in un sistema così antico e consolidato è una sfida complessa e da giocare insieme, tra tutti gli attori coinvolti.Ma serve anche essere accompagnati e sostenuti da una cornice istituzionale forte: Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto di assumere questo ruolo di governance alla Regione Marche, presente con l’Assessore Luchetti, che non ha declinato l’invito.«Costruire insieme un progetto è necessario, urgente, strategico: essere protagonisti e costruttori del futuro del sistema universitario regionale è nostra responsabilità. Se non lo facciamo noi, è molto probabile che lo faranno altri, facendoci subire scelte fredde e razionalistiche, quasi sicuramente riduttive ma, soprattutto, non partecipate». Queste le conclusioni di Stefano Mastrovincenzo a nome delle tre confederazioni.Ora serve iniziare, quindi. A breve partirà un tavolo formale dove il dibattito aperto si trasformerà in un confronto sul merito: questo l’importante risultato in una giornata che vuole lasciare un primo importante segno. Le foto del Convegno Il servizio del TG regionale sul Convegno http://www.youtube.com/watch?v=AZt56g0Qj70 Il servizio di èTV Marche
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28/11/2013 Allarme declassamento per l'Aeroporto di Falconara
La Cisl delle Marche oggi ha incontrato l’Assessore regionale con delega all’aeroporto, Paola Giorgi, e il nuovo Presidente di Aerdorica, Giovanni Belluzzi, per affrontare i drammatici rischi di un eventuale declassamento del servizio di assistenza al volo dello scalo dorico. La Cisl delle Marche ha voluto fortemente questo incontro per trovare soluzioni efficaci e strutturali per di risolvere al meglio le criticità dell’Aeroporto di Falconara, per il quale nell’ottobre scorso l’Enav ha previsto la riduzione, da 24 a 16, delle ore di attività della torre di controllo, sospendendo di fatto il servizio notturno. Le conseguenze rischiano di rivelarsi gravi ed imprevedibili. Di certo sarà impossibile garantire il trasporto notturno di organi espiantati, di corrispondenza postale e di merci di qualsiasi tipo. Il rischio in prospettiva è anche quello dell’abbandono della tratta da parte delle compagnie straniere. Un vero e proprio declassamento che sarebbe evitabile con un investimento limitato – circa 200.000 € - necessario ad acquistare quella tecnologia con la quale lo scalo anconetano guadagnerebbe in efficienza. Durante l’incontro i rappresentanti della Cisl marchigiana hanno inoltre ribadito con forza la necessità di pagare le mensilità arretrate dei dipendenti di Aerodorica, il cui ultimo stipendio percepito è quello di settembre, e il ripristino del diritto dei lavoratori di vedersi versato il TFR, oggi trattenuto dalla società, in un fondo previdenziale. Tutto è rimandato al prossimo incontro, che il Presidente di Aerdorica si è impegnato di convocare entro il 10 dicembre.
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28/11/2013 Gestione rifiuti, a Macerata la Cisl stravince le elezioni RSU
La Cisl stravince le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie nelle tre società di gestione dei rifiuti della Provincia di Macerata (Cosmari, Smea e Sintegra). Le elezioni si sono svolte il 26 e il 27 novembre scorso ed hanno visto una netta affermazione della Categoria FIT (Federazione Italiana Trasporti) della Cisl, i cui candidati di lista hanno raccolto 153 voti su 240 complessi (57 i voti della Cgil e 30 quelli dell’Ugl). Su 13 seggi disponibili 7 sono stati assegnati ai rappresentanti Cisl, che ha “conquistato” anche tutti e tre i nuovi Responsabili dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), uno per ogni azienda. Il Segretario regionale della Cisl Marche, Marco Ferracuti, esprime «grande soddisfazione per una voto con il quale i lavoratori hanno riconosciuto il lavoro svolto dalla Cisl negli ultimi anni, che ha portato alla fusione tra Smea e Cosmari e alla costituzione di un’unica Società per la gestione dei rifiuti nel territorio maceratese. Un risultato importante per tutta la cittadinanza, che ne trarrà beneficio per qualità e costi del servizio, e che ci motiva ancora di più per affrontare le sfide impegnative che ci attendono». «La prima di queste – concorda Fabrizio Costantini, Responsabile della FIT – è rappresentata proprio dalla fusione. Ci aspettano mesi impegnativi, nei quali dovremo ragionare su come parificare l’organizzazione delle aziende e rendere omogenei criteri e metodi di lavoro, insieme alle mansioni e ai trattamenti dei lavoratori. Un lavoro che affronteremo consapevoli della responsabilità che i lavoratori ci hanno attribuito e con l’obiettivo di valorizzarne la professionalità e garantirne la sicurezza».
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28/11/2013 La Scuola si mobilita contro la legge di stabilità
Guarda le foto della manifestazione clicca quiI Sindacati della Scuola firmatari del Contratto Collettivo Nazionale manifesteranno a roma il 30 novembre prossimo. L'iniziativa ha l'obiettivo di sostenere alcune importanti modifiche alla Legge di stabilità 2014 e si articola in due momenti. Alle ore 10.00 è previsto un con un presidio in piazza Monte Citorio alle ore 10. Dopodiché i manifestanti si sposteranno al teatro Quirino, dove interverranno i Segretari generali di Categoria.
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25/11/2013 Marche plurali. Le Università delle Marche per il lavoro e lo sviluppo
MARCHE PLURALI LE UNIVERSITA’ PER IL LAVORO E LO SVILUPPO Dibattito aperto con le istituzioni e  i Rettori delle università marchigiane CGIL, CISL, UIL Marche e FLC-CGIL, CISL e UIL Università  incontrano i Rettori delle università marchigiane e le Istituzioni  per confrontarsi sul futuro del sistema universitario della regione. Martedì 26 novembre  ore 9,30 presso la Sala Verde , Palazzo Leopardi della Regione Marche, “MARCHE PLURALI - LE UNIVERSITA’ PER IL LAVORO E LO SVILUPPO”. Le condizione complicata che vivono le università, in un momento di crisi in cui bisognerebbe invece investire in istruzione, formazione, ricerca, rende necessario interrogarsi anche nei territori  su quali strategie mettere in campo per valorizzare e rilanciare il sistema universitario. Va infatti rigettata l’idea, come i sempre maggiori vincoli e tagli del MIUR sembrano suggerire, che l’unica strada sia una competizione becera del “tutti contro tutti” per accaparrarsi risorse e visibilità in nome di una razionalizzazione che produrrebbe solo maggiore povertà culturale e meno opportunità per le nuove generazioni e per il Paese.Per CGIL, CISL, UIL confederali e di categoria la strada migliore, sicuramente  più complessa e faticosa, è quella di fare rete,  creare sinergie, "mettere in comune” idee, risorse, progetti per trovare soluzioni nuove e occasioni di crescita e miglioramento per tutti, gli studenti, i lavoratori, il Paese.Un dibattito aperto con il Rettore dell’Università di Urbino, Stefano Pivato, il Rettore della Politecnica delle Marche, Sauro Longhi, il Rettore dell’Università di Macerata, Luigi Lacché ed il Rettore dell’Università di Camerino, Flavio Corradini.Ai lavori interverranno Stefano Mastrovincenzo, della Cisl Marche, a nome anche dei colleghi Ghiselli e Fioretti segretari di Cgil e Uil, Manuela Carloni, David Violet e Claudio Amicucci di Flc-Cgil, Cisl e Uil Università. E’ prevista la partecipazione dell’assessore regionale Istruzione Formazione e Lavoro, Marco Luchetti.Ancona 25 novembre  2013 Le foto del Convegno  Il servizio del TG regionale sul Convegno http://www.youtube.com/watch?v=AZt56g0Qj70 Il servizio di èTV Marche  
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23/11/2013 Alta Formazione e Occupabilità: una sfida vinta
Lunedì 25 Novembre alle ore 16.00 presso la sala convegni della VII Circoscrizione Montegranaro-Muraglia in Via Petrarca 18 a Pesaro si terrà la cerimonia di chiusura e la consegna degli attestati ai 17 allievi, del corso di specializzazione Tecnico Direzione Cantieri”, realizzato da Ial Marche Srl in stretta collaborazione con l’azienda “Comis S.r.l.”, finanziato dalla Provincia di Pesaro Urbino con il contributo del Fondo Sociale Europeo.  Il percorso formativo ha coinvolto disoccupati iscritti regolarmente al centro per l’impiego competente per territorialità dando la priorità a giovani disoccupati fino a 29 anni. Un’esperienza di cooperatione fra la Pubblica Amministrazione, il mondo aziendale e quello della Formazione professionale che ha portato alla formazione di 17 Tecnici specializzati nelle attività di gestione di cantieri mobili per la costruzione di opere come oleodotti e metanodotti. Ai lavori, aperti da Stefano Mastrovincenzo, segretario generale della Cisl Marche, interverranno gli allievi Elisa Urbinelli e Marco Crescentini, Fabio Luminari dell’Azienda Comis Srl, Claudio Andreani Responsabile P.O. Servizio Formazione Professionale, Politiche per l’occupazione della Provincia di Pesaro Urbino e Sara Arceci dello Ial Marche Cfp Pesaro. È prevista la partecipazione dell’Assessore Regionale alla Formazione Professionale e l’Orientamento, Marco Luchetti, dell’Assessore Provinciale Politiche attive per il lavoro e la Formazione Professionale, Massimo Seri e di Massimo Grandicelli, Dirigente del Servizio Formazione Professionale, Politiche per l’occupazione della Provincia di Pesaro Urbino. Saranno presenti rappresentanti di aziende, professionisti ed esperti del settore per favorire l’incontro e la conoscenza dei corsisti. Volantino _Tecnico DirCantieriIl Video dell'incontro
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22/11/2013 Patente a punti in edilizia contro il lavoro nero
Trasparenza e legalità. Sono le esigenze che stano alla base del si della Filca – il sindacato delle costruzioni della Cisl - alla patente a punti in edilizia, la cui introduzione è prevista dal DPR proposto dal ministro del Lavoro ed ora al vaglio del Consiglio dei ministri. La grave crisi che grava sull’intero settore edile rende più frequenti le violazioni delle normative sulla sicurezza sul lavoro. Come testimoniato dai recenti dati della Direzione Territoriale del Lavoro di Macerata, solo nella nostra provincia da gennaio a settembre di quest’anno si contano 355 situazioni di violazione delle norme di sicurezza sul lavoro. In uno scenario di questo tipo riteniamo opportuno e doveroso puntare su uno strumento che stimoli la legalità, la sicurezza e la concorrenza leale nei cantieri. Contrariamente a quanto sostiene la Confartigianato, la patente a punti rappresenta un mezzo idoneo a garantire la qualifica delle imprese sotto il punto di vista del rispetto delle norme e della correttezza contrattuale. Il merito della patente è quello di utilizzare idonei strumenti di qualificazione concordati tra le parti sociali e garantiti dal sistema bilaterale delle costruzioni, che permetteranno di avere un cantiere più sicuro, strutturato e regolare, privilegiando l’aspetto preventivo e non quello repressivo. Uno strumento che in definitiva può limitare, fino ad annientarlo, il ricorso al lavoro in nero, rischioso ed illegale.
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22/11/2013 Stella Maris: entro lunedì vogliamo certezze sugli stipendi arretrati e futuri
In data odierna, le Organizzazioni Sindacali FP CGIL -CISL FP -UGL -CISAL, a seguito delle criticità riscontrate dai lavoratori ed evidenziate dalla proprietà della Casa di Cura Stella Maris di San Benedetto del Tronto, nella conferenza stampa dello scorso 18 novembre, hanno incontrato una rappresentanza della Direzione della struttura privata, allo scopo di sbloccare il pagamento degli stipendi arretrati.La parte sindacale ha stigmatizzato il fatto, che nonostante il Presidente della Stella Maris, nel corso della conferenza stampa del 18 novembre abbia messo in risalto gli ottimi risultati economici conseguiti durante la sua gestione, la proprietà abbia assunto la gravissima decisione di non pagare regolarmente lo stipendio di ottobre ai dipendenti e mettere in forse la retribuzione di novembre e la tredicesima, creando disagi a tante famiglie.Nell'incontro odierno è emersa la possibilità concreta di fare fronte al pagamento degli stipendi (mese di ottobre e novembre) entro la prima decade di dicembre e della tredicesima mensilità, sempre entro dicembre, a patto che l'ASUR e la Direzione di Area Vasta 5,rispettino gli impegni assunti con la proprietà in merito alla possibilità di ripristinare l'anticipazione dei crediti della Casa di Cura da parte di una società privata.La scadenza per le Organizzazioni Sindacali è perentoria. Entro lunedì 25 novembre, la proprietà della Stella Maris dovrà comunicare alla parte sindacale l'esito formale del confronto avviato con l'ASUR e la Direzione di Area Vasta 5, che in modo collaborativo si è assunta l'onere di fare da intermediario con la Regione Marche. Nella succitata comunicazione dovranno essere messe nero su bianco, le scadenze di pagamento degli stipendi di ottobre e novembre e della tradicesima.Qualora quanto sopra non avverrà, i toni del confronto cambieranno radicalmente e si aprirà un percorso vertenziale duro, a tutela dei posti di lavoro e dei salari. Subito dopo la lettura della comunicazione formale, che giungerà dalla parte datoriale, le Organizzazioni Sindacali Territoriali di FP CGIL -CISL FP -UGL - CISAL, unitamente ai Rappresentanti interni, convocheranno l'Assemblea del personale nella quale si decideranno tutte le eventuali azioni vertenziali da adottare a tutela dei diritti dei dipendenti.La Organizzazioni Sindacali hanno approfittato dell'incontro con la Stella Maris per mettere in chiaro che non intendono minimamente assumere il ruolo di “stampella” della parte datoriale, soprattutto perchè i rapporti con l'AIOP Marche, alla quale aderisce Stella Maris, sono tuttaltro che buoni. In questi mesi l'AIOP Marche ha dato alcun segnale di ripresa del dialogo con i Sindacati, nonostante la grave situazione verificatasi dopo l'approvazione da parte della Regione, della riorganizzazione dei posti letto. Massima responsabilità quindi delle Organizzazioni Sindacali nella tutela dei posti di lavoro e delle retribuzioni. Medesima responsabilità e correttezza, però, la si pretenderà da parte datoriale e dell'AIOP Marche.LE SEGRETERIE TERRITORIALI FP CGIL – CISL FP – UGL - CISAL
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21/11/2013 Assemblee con i lavoratori Indesit: va riaperto il confronto per arrivare presto ad un accordo
ASSEMBLEE CON I LAVORATORI INDESIT: VA RIAPERTO IL CONFRONTO PER ARRIVARE PRESTO AD UN ACCORDOPartecipazione massiccia delle lavoratrici e dei lavoratori alle assemblee che si sono tenute nelle fabbriche di Melano e Albacina e nella sede centrale, per discutere della situazione della vertenza dopo l'interruzione del confronto tra azienda e sindacato e l'apertura della procedura di mobilità per 1400 lavoratori del gruppo.I lavoratori hanno valutato negativa la scelta aziendale ed espresso grande preoccupazione.I lavoratori hanno con forza chiesto che venga riaperto rapidamente il confronto in sede istituzionale,  perché arrivi un accordo che garantisca lavoro e produzioni in tutte le aree produttive.La Fim Cisl ritiene che la drammatizzazione innescata con la procedura di mobilità debba essere superata al più presto riprendendo il confronto nell' obiettivo di arrivare rapidamente ad un accordo.
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21/11/2013 A14, incertezza sulla ripresa dei lavori
Le segreterie provinciali dei lavoratori del settore edile di Cgil Cisl e Uil (Feneal, Filca e Fillea) denunciano la mancata ripresa dei lavori sul Lotto 4 della Terzia Corsia A14 Senigallia – Ancona Nord dopo l’annuncio fatto a settembre scorso da Autostrade per l’Italia e dal Ministero dell’Infrastrutture che i lavori sarebbero potuti riprendere ad ottobre 2013 dal Consorzio Samac. Avevamo per parte sindacale salutato con favore e positivamente la prospettiva della ripresa lavori dopo aver assistito ad una lunga trattativa tra Autostrada e il Consorzio Samac. La ripresa annunciata avrebbe finalmente messo fine ad una vertenza locale che vedeva coinvolti 130 lavoratori del Consorzio Senigallia Scarl e circa 250 lavoratori delle aziende in sub-appalto e di fornitura che da maggio erano stati sospesi in cassa integrazione ed in attesa di certezze occupazionali e di reddito. Tuttavia, ad oggi registriamo che lo sblocco dei lavori ancora non c’è stato e pur avendo avuto delle rassicurazioni sulla immediata ripresa lavori sia da Autostrada sia dal Consorzio Samac siamo preoccupati per questo inspiegabile ritardo. Per quanto ne sappiamo ci risulta che venerdì 7 novembre u.s. Autostrada e Samac hanno finalmente raggiunto un accordo definitivo sulle riserve poste dall’azienda, alla base del fermo cantiere di aprile, e definito il nuovo crono-programma dei lavori. Pertanto, in questa settimana ci aspettavamo come sindacati provinciali di essere convocati dal consorzio Samac per conoscere la tempistica di inizio lavori e la data di rientro al lavoro dei 130 lavoratori dell’azienda esecutrice Senigallia Scarl posti temporaneamente in cassa integrazione. Invece ad oggi, per la terza volta consecutiva l’azienda ha rinviato di settimana in settimana gli incontri da noi richiesti. Questo ennesimo spostamento sembra legato alla mancata definizione dei nuovi contratti di fornitura di alcuni materiali da costruzione, precisamente l’inerte e il calcestruzzo, e sulla definizione dei pregressi contratti di fornitura. A questo punto, una possibile mancata ripresa dei lavori, per questi ulteriori ritardi, provocherebbe una profonda ferita occupazionale per il territorio che acuirebbe la già pesante crisi del settore delle costruzioni in provincia e nella Regione. Il territorio della provincia sarebbe devastato da un incompiuta, creando disagi economici e di viabilità locale e nazionale essendo l’unico tratto marchigiano di terza corsia ad oggi incompiuto. Pertanto, le segreterie provinciali, oltre a denunciare il clima di incertezza sul territorio legato al fermo dell’opera, reputano non più sostenibile questo ritardo e si auspicano che tutte le parti in causa a partire dal Consorzio Samac si impegnino ognuno per il suo ruolo  a rimuovere gli ultimi ostacoli per arrivare in tempi brevissimi la ripresa dei lavori. Visto lo stallo, nei prossimi giorni i sindacati provinciali, assieme alle RSU di cantiere chiederanno di essere convocati dai soggetti istituzionali coinvolti, quali Regione Marche e Ministero delle Infrastrutture da una parte e dall’altra Società Autostrade per l’Italia per chiedere chiarimenti sulla vicenda e sollecitare un loro intervento decisivo. Negli incontri ricorderemo a tutti i soggetti che per noi è prioritaria la rioccupazione dei 130 lavoratori del Consorzio Senigallia Scarl e dei 250 lavoratori delle aziende in sub-appalto, oltre al pagamento delle mensilità arretrate dei lavoratori che dal mese di luglio non stanno percependo il loro salario. In mancanza di riscontri non escludiamo la possibilità di procedere con altre iniziative sindacali. 
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19/11/2013 Indesit: riaprire subito il confronto per tutelare lavoro e produzioni
 Dichiarazione del Segretario nazionale Fim Cisl Anna TROVO’L’incontro fiume presso il Ministero dello Sviluppo Economico tra Fim, Fiom, Uilm e la Indesit Spa, alla presenza del Sottosegretario De Vincenti e del dott. Castano, si è interrotto questa mattina dopo 15 ore di trattativa con un mancato accordo e la decisione dell’ azienda di aprire la procedura di licenziamento per 1.400 lavoratori. La vertenza si era aperta nel mese di giugno quando Indesit aveva annunciato un piano industriale che prevedeva la chiusura di due impianti produttivi e tagliava 1425 posti di lavoro come conseguenza della delocalizzazione produttiva di Indesit in Polonia e in Turchia e della crisi economica in atto. Tale piano era stato da subito giudicato negativamente dal sindacato e dai lavoratori e solo dopo le iniziative di mobilitazione è emersa la volontà delle parti di non abbandonare il tavolo negoziale e continuare la trattativa. Nella trattativa odierna sono emerse importanti novità sulle quali l’azienda si era resa disponibile a trattare. Nel dettaglio la richiesta mirava a dare alle fabbriche italiane missioni produttive esclusive e specializzate sulle produzioni di gamma alta, quelle con maggiore marginalità, tali da tutelare i lavoratori e nel contempo, mantenere i livelli occupazionali utilizzando anche gli ammortizzatori sociali, privilegiando tra questi, l'utilizzo dei contratti di solidarietà senza prevedere licenziamenti.La proposta inoltre prevedeva per il polo produttivo di Caserta, la specializzazione produttiva sul frigorifero da incasso e sui piani cottura a gas con il rientro in Italia di produzioni di frigoriferi, oggi realizzate in Turchia, e dei piani cottura destinati, nel piano originale predisposto dall'azienda, alla fabbrica di Indesit collocata in Polonia confermando il trasferimento delle produzioni di lavatrici di gamma bassa. Mentre per il polo produttivo di Fabriano, la specializzazione produttiva sui forni da incasso e sui prodotti speciali (professionali) per gli stabilimenti di Albacina e di Melano, ri-internalizzando la produzione di forni finora acquistati all'estero. Infine per il polo produttivo di Comunanza prevista la specializzazione produttiva sul lavaggio, confermando la produzione in Italia di tutte le lavatrici di gamma alta a carica frontale.Su questi contenuti non è stato possibile, tuttavia nonostante la lunga trattativa, raggiungere un accordo condiviso che rimane per la Fim un obiettivo alla portata delle parti.Con l’interruzione del negoziato in corso e l’apertura della procedura di mobilità da parte di Indesit oggi, si introducono elementi di drammatizzazione e aumentano le criticità già presenti nel confronto. Si è trattato di un atto di rottura unilaterale pesante per il suo significato ed esplosivo per i suoi effetti se dovesse essere portato a termine. Riteniamo quindi necessario recuperare il buonsenso e lavorare affinché venga riaperto il confronto e definito un accordo che confermi le fabbriche italiane e gli organici mantenendo i livelli occupazionali. Roma, 19 novembre 2013 Ufficio Stampa FIM CISL
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13/11/2013 A Fermo un convegno su formazione e misure anti crisi
La formazione nelle transizioni, Il ruolo della formazione a supporto dei lavoratori nel periodo della cassa integrazione in deroga. E' il titolo del convegno promosso dallo Ial Marche (l'Ente della Cisl che si occupa di innovazione, apprendimento e lavoro) e la Provincia di Fermo con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Psicologiche Umanistiche dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti- Pescara,  che si terrà giovedì 14 Novembre 2013  ore 9.30 presso  la Sala Consiglio della Provincia di Fermo, in Viale Trento, 113. Nell’occasione saranno presentati i risultati di “Pro.g.r.a.m.Fermo” il progetto quadro per la Gestione e Realizzazione di Azioni e Misure anticrisi,  dove la formazione è stata lo strumento attivo per promuovere l’occupabilità, finanziato dalla Provincia di Fermo, e il report della ricerca relativa alla formazione a supporto dell’occupabilità e del benessere in cassa integrazione. Il progetto anticrisi, “Pro.g.r.a.m . Fermo”, rivolto ai beneficiari degli ammortizzatori sociali in deroga si è proposto di offrire un sostegno ai lavoratori sospesi e/o espulsi dai processi produttivi e alle loro famiglie che hanno vissuto tale situazione, cercando di operare per una rioccupabilità delle persone. Il progetto ha coinvolto 665 lavoratori dei circa 4.600 lavoratori complessivi presi in carico dalla Provincia di Fermo ed assegnati ad attività di accompagnamento e formazione. 1600 sono state le imprese coinvolte per un totale di 352.930 ore di attività complessive. Nell’80% dei casi, i lavoratori che hanno usufruito della cassa integrazione in deroga avevano ripreso regolarmente la propria attività lavorativa al momento del colloquio, oppure ne avevano intrapreso una nuova. Un dato positivo che dimostra come quest’ammortizzatore sociale sia stato un sostegno reale che ha consentito di non disperdere professionalità e occupazione sostenendo lavoratori e aziende in un momento storico di crisi del mercato del lavoro. Ai lavori del convegno, che verranno conclusi nella tarda mattinata da Marco Luchetti, Assessore regionale alla formazione, istruzione e lavoro, e moderati da Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale della Cisl Marche. Parteciperanno Francesco Varagona, Amministratore unico dello Ial Marche, Fabrizio Cesetti, Presidente della Provincia di Fermo e l’Assessore alla formazione della provincia di Fermo Rosanna Vittori. Tra i relatori anche la prof.ssa Michela Cortini, Università G.D’Annunzio di Chieti- Pescara, che presenterà i dati della ricerca “La formazione a supporto dell’occupabilità e del benessere in cassa integrazione” effettuata attraverso interviste, focus group e questionari a un campione significativo di cassintegrati coinvolti nel Progetto Program, e Giovanni  Della Casa, dirigente del servizio politiche del lavoro e formazione professionale della provincia di Fermo che darà un quadro complessivo delle misure anticrisi messe in atto dalla Provincia di Fermo. La cittadinanza è invitata a partecipare.Il Video del Convegno
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12/11/2013 La Cisl al Ministro D'Alia: basta ai tagli lineari
La riorganizzazione della pubblica amministrazione è stata oggetto di un incontro che si è svolto nel pomeriggio di ieri - lunedì 11 novembre - a Porto Recanati (Macerata) tra il Ministro della Funzione Pubblica Giampiero d'Alia e la Cisl delle Marche, rappresentata dal Segretario regionale Marco Ferracuti e dai rappresentanti della Categoria dei dipendenti pubblici (Cisl Funzione Pubblica) Luca Talevi (Segretario generale regionale) e Alessandro Moretti.  A fare gli onori di casa è stato il Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari. Si è discusso di come coniugare, in un contesto di forti tagli e scarsità di risorse, l'efficienza e l'efficacia dei servizi della pubblica amministrazione con la valorizzazione delle professionalità dei dipendenti pubblici. La Cisl ha presentato il suo progetto teso a tagliare gli sprechi della pubblica amministrazione, per efficientare la spesa pubblica e renderla più trasparente, a partire dalle consulenze che ancora incidono per oltre un miliardo e 200 milioni di euro ogni anno. Per la Cisl occorre fermare i tagli lineari e aprire un tavolo nazionale e regionale per riorganizzare il sistema delle autonomie in modo organico e non a spot. E’ evidente in questo momento come i tagli subiti dalla sanità e dai comuni, colpiti da un lungo blocco del turn – over del personale, stiano creando enormi problemi per la tenuta del sistema e la garanzia dei servizi pubblici nelle Marche. Vi è necessità di interventi rapidi ma organici per dare risposte alle esigenze della collettività. Razionalizzare si, ma con un’ ottica di solidarietà ed equità. Il Ministro ha espresso condivisione sul metodo operativo illustrato dalla Cisl spiegando come l'attuale Governo stia cercando di non compiere più tagli lineari e di dare risposte ai lavoratori più deboli con lo stanziamento di 2 miliardi e 400 milioni previsti per il pagamento della cassa integrazione in deroga 2013.
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08/11/2013 SKV di Fano chiude i cancelli. In 34 senza lavoro.
O Oggi si è svolto lo sciopero di otto ore davanti ai cancelli della ditta SKV di Fano, ex Comec e ex USAG, ora proprietà di una multinazionale francese. Una ditta storica del nostro territorio con più di 30 anni di attività che all'improvviso la multinazionale decide di chiudere e così 34 lavoratori rimarranno senza lavoro. Martedì 12 presso la sede di Confindustria di  Pesaro si svolgerà l'incontro con il presìdio dei lavoratori di fronte al palazzo Ciacchi. Vedremo se il nuovo corso di Assindustria  Pesaro saprà dare una svolta diversa a questa amara vicenda. Una crisi nata non dalla crisi ma dalla decisione di una multinazionale di cessare l'attività. La Cisl di Fano garantirà in questa difficile vertenza tutto l'apporto necessario in termini di presenza e di proposte per sostenere la Fim di Pesaro e i delegati Cisl.Giovanni Giovanelli responsabile AST di Fano
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07/11/2013 Roland Corporation: nelle Marche 150 posti a rischio
Dichiarazione del Segretario regionale della Fim Cisl Marche Leonardo Bartolucci Roland Corporation: annunciata la liquidazione del sito marchigiano 150 posti a rischio. La Roland Corporation Giappone, azienda leader degli strumenti musicali elettronici e digitali, ha annunciato ieri 6 novembre 2013, nel tardo pomeriggio, la messa in liquidazione dello stabilimento italiano della Roland Europe SPA di Acquaviva Picena (Marche) dove oggi lavorano 150 dipendenti. La scelta è stata motivata dalla multinazionale giapponese nel calo produttivo mondiale delle vendite e nel piano di efficientamento che vede una centralizzazione della produzione nel Far East. Per il segretario della Fim Cisl delle Marche Leonardo Bartolucci, la notizia della messa in liquidazione della Roland è inaccettabile e si aggiunge alla già difficile situazione dell’industria marchigiana, a cominciare dall’elettrodomestico. L’annuncio dato ieri ai dipendenti è stato un fulmine a ciel sereno, anche perché - spiega - lo stabilimento marchigiano della Roland dopo aver superato alcune difficoltà oggi si trova in ottime condizioni economiche e le competenze e la qualità dei prodotti del sito marchigiano sono indiscutibili. Stiamo coinvolgendo le amministrazioni locali, regionali e il Ministero del Lavoro sulle azioni necessarie da mettere in campo per evitare la chiusura del sito di Acquaviva Picena. Per Lunedì prossimo – conclude - abbiamo convocato le assemblee con i lavoratori per decidere le azioni di mobilitazione. La chiusura del sito di Acquaviva Picena sarebbe un costo sociale, economico e di competenze l’intero territorio marchigiano che non possiamo permetterci.07 novembre 2013 Ufficio Stampa Fim Cisl
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07/11/2013 Vertenza Asite conclusa positivamente
CONCLUSA POSITIVAMENTE LA VERTENZA ASITE La Fit Cisl Marche esprime soddisfazione per il risultato ottenuto a seguito della vertenza intrapresa con la società Asite di Fermo dal Sindacato, ed in particolare dalla Fit Cisl, che è riuscito a scongiurare le paventate dilazioni di pagamento della 13ma 2013 e della 14ma 2014, nonché ottenere il riconoscimento degli aumenti contrattuali e del premio di produttività 2011.Un ulteriore obiettivo da raggiungere sarà quello di stimolare la politica, fino ad oggi abbastanza inerte ed indecisa, ed in particolare il Comune di Fermo, la Provincia e tutti gli altri comuni, affinché nel Fermano si costituisca un’unica società pubblica per l’affidamento “in house” dei servizi di igiene urbana.Tale risultato consentirebbe un miglioramento dei servizi, l’abbattimento dei costi ed una maggiore stabilità del lavoro.Fermo , 7 novembre 2013
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06/11/2013 Merloni: da Prefetto e Sindacati una speranza per i lavoratori
La proroga per altri sei mesi della cassa integrazione straordinaria per i 1.426 lavoratori degli stabilimenti di Marche e Umbria, dell’Antonio Merloni in amministrazione straordinaria, firmata martedì al Ministero del Lavoro e della previdenza sociale, e lo sblocco del pagamento della cigs dei 700 lavoratori della JP Industries ex Ardo sono sicuramente frutto di un impegno sinergico tra istituzioni e sindacati. Le azioni sindacali dei giorni scorsi, dalla manifestazione contro le banche, al presidio all’Inps regionale e l’incontro con il Prefetto di Ancona, hanno permesso di dare risposte concrete ai lavoratori duramente colpiti dalla crisi. «Siamo consapevoli che la proroga non risolve tutti i problemi – afferma Andrea Cocco della Fim Cisl Marche - ma da ulteriori speranze per gli sviluppi di ricollocamento e di lavoro. – prosegue Cocco - Dobbiamo dare atto che gli interventi tempestivi ed efficaci del Prefetto di Ancona sono stati determinanti per sbloccare da subito il pagamento della cigs sospesa e fissare, in tempi stretti, gli incontri con i Ministeri per le prospettive future.»   «Un ringraziamento particolare va al Prefetto di Ancona -dichiara Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale della Cisl Marche - Mettendosi in ascolto dei lavoratori è riuscito a creare le condizioni per poter dare risposte a chi è maggiormente colpito da una crisi che non accenna ad allentarsi nella nostra Regione ed in particolare nel distretto fabrianese del bianco.» Rimangono ancora aperte le questioni legate all’ accordo di programma Stato - Regioni, ancora in vigore, che non ha ancora prodotto sviluppi positivi di ricollocamento dei lavoratori dell’ Antonio Merloni in amministrazione straordinaria, nonostante le proposte industriali presentate sia in Umbria che nelle Marche, si è in attesa a breve della convocazione al Mise, oltre all' avvio di percorsi per la riqualificazione dei lavoratori merloni con i fondi FEG, dopo lo screening dei centri per l’impiego della provincia di Ancona. Per i lavoratori della JP Industries ex Ardo, dopo la sentenza di annullamento del Tribunale di Ancona, il Mise dovrà verificare le prospettive future per evitare il tracollo e per dare continuità al lavoro e dare garanzia della Cigs per la riorganizzazione, legata al progetto industriale di Giovanni Porcarelli.
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06/11/2013 Corsi di preparazione per concorsi pubblici
Nonostante il periodo di crisi che ha portato le Pubbliche Amministrazioni a ridurre le possibilità di assunzione vi sono, in molti enti concorsi rivolti soprattutto, ma non solo, a coprire posti di agente di polizia municipale. Per questo motivo IAL Marche Srl, Ente accreditato presso la Regione Marche per tutte le tipologie formative, in collaborazione con la Funzione pubblica della Cisl Marche, organizza corsi di "Preparazione a concorsi per Agente di Polizia Locale". I corsi - sia a livello base completo, per un totale di 60 ore, che di livello avanzato per un totale di 40 ore - sono destinati a giovani inoccupati e non, che desiderano conseguire una buona preparazione teorico- pratica per affrontare con possibilità di successo le prove concorsuali presso le Autonomie Locali. Il corso non si svolgerà a distanza ma a contatto diretto in aula con esperti professionisti del settore che forniranno agli allievi attraverso il corso di formazione, le conoscenze utili per superare i concorsi destinati a ricoprire ruoli di istruttori di Polizia Locale, oltre che una serie di competenze utilizzabili anche per altre tipologie di concorsi pubblici. I corsi sono a numero limitato per permettere una preparazione puntuale e accurata, nonché la possibilità di svolgere prove e casi pratici, simulando le sessioni di concorso.L'esperienza maturata nel corso di anni di professione dai docenti sarà al servizio degli allievi per coniugare la parte teorica del corso con le fondamentali conoscenze pratiche legate all'effettivo svolgimento della professione.Al termine di entrambi i corsi, previo superamento di prova finale, verrà rilasciato un attestato valido ai sensi di legge, come titolo formativo per i concorsi pubblici.Si richiede ai candidati il possesso di Diploma di Maturità superiore (quinquennale) necessario per accedere ai concorsi della pubblica amministrazione.Si informa che sono aperte le iscrizioni dei corsi con avvio previsto a novembre per il Livello Avanzato e gennaio 2014 per il Livello Base Completo.Per informazioni ed iscrizioni ai corsi, gli interessati potranno rivolgersi alla Segreteria Organizzativa di IAL Marche Srl – CFP di Macerata (contattare la Sig.ra Moira Silvestri)Via dei Velini, 52/b - Tel. 0733/261383 – 240171 - macerata@ialmarche.it www.facebook.com/ialmarchemacerata 
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06/11/2013 Situazione ancora critica alla Ferretti
Giovedì 31 ottobre si è svolto l'incontro tra Ferretti SpA, rappresentanze sindacali unitarie ed Organizzazioni Sindacali territoriali e nazionali. L'Azienda ha rappresentato la situazione relativa ad alcuni parametri sensibili quali il livello degli ordinativi, la situazione finanziaria del gruppo, le previsioni di chiusura del bilancio. Ne emerge un quadro ancora critico, in ogni caso al di sotto di quanto previsto dal budget. Sul versante produttivo la Direzione Aziendale ha prospettato la necessità di prolungare la chiusura per le festività natalizie fino al 20 gennaio 2014 con utilizzo eventuale della CIGS per i periodi non coperti da ferie. Il periodo di sospensione della produzione riguarderà tutti i cantieri, in ogni caso nel mese di novembre si svolgeranno incontri a livello di singolo sito produttivo per concordare gli strumenti da utilizzare per il periodo 20 dicembre 2013 – 20 gennaio 2014. Nel corso dell'incontro si è fatto, inoltre, il punto sull'andamento dell'accordo sulla mobilità volontaria ed incentivata dei lavoratori indiretti. Le uscite volontarie, che nell'accordo erano convenute in 56 unità massime, ad oggi sono state 16; sarà pertanto necessario effettuare una verifica congiunta entro il mese di gennaio 2014. Per quanto riguarda il Premio di Risultato dell'anno 2013 l'Azienda ha presentato verbalmente una proiezione sull'andamento degli indicatori con una previsione di raggiungimento parziale del premio stesso. Le Organizzazioni Sindacali hanno contestato tale metodo in quanto, nonostante i nostri ripetuti solleciti nel corso di tutto quest'anno, non è stato possibile concordare alcun obiettivo per l'anno in corso e quindi non possono essere presi in considerazione obiettivi unilaterali. Pertanto sarà erogata la terza rata di acconto come previsto dall'Accordo Integrativo Aziendale ed a Gennaio 2014 si terrà un incontro per definire la percentuale di Premio raggiunta e quindi da erogare. Nei prossimi giorni si terranno gli incontri di cantiere e le assemblee delle maestranze.
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30/10/2013 Fumata bianca per l'Alberto Fermani
Si è svolto martedì pomeriggio l’incontro decisivo per il prosieguo dell’attività dell' Alberto Fermani. Presenti le rappresentanti sindacali aziendali assistite da David Ballini, Segretario regionale della FEMCA CISL, Alfonso Tantalocco, liquidatore della Aeffe srl e Sagripanti Cleto della Italian Holding Moda, assistito da Umberto Pietroni di Confindustria di Macerata. Già nella mattinata, presso la Regione Marche, era stato firmato l’accordo sindacale per la richiesta di cassa integrazione straordinaria per 64 dipendenti della Aeffe srl in liquidazione, con decorrenza dal 3 di ottobre per 12 mesi. Nel pomeriggio è stato firmato l’accordo sindacale che prevede la rioccupazione di 40 dipendenti. Il passaggio dei primi 8 avverrà già dalla prossima settimana. Ad essi saranno affiancate 2 unità esterne per il necessario raccordo delle maestranze. Almeno 16 unità entreranno nella nuova azienda  entro il mese di dicembre 2013. Altre  8 unità saranno inserite a maggio 2014 per poi arrivare a 40 unità entro giugno 2014. Nel caso si rendessero necessari nuovi inserimenti di personale, la nuova azienda si è impegnata ad attingere, almeno nei primi 36 mesi di attività, dai dipendenti della cedente. Il contratto collettivo nazionale applicato è quello delle calzature industria con impegno a sottoscrivere già nel 2014 di un contratto integrativo aziendale per la corresponsione ai dipendenti di un premio di risultato. La scelta dei dipendenti da trasferire verrà effettuata sulla base di criteri di natura tecnica organizzativa e produttiva tenendo conto anche dell’impatto sociale. Coloro che non saranno scelti, potranno beneficiare di una copertura di ammortizzatori sociali per un massimo di 50 mesi. Un’operazione complessa e delicata che ha visto le parti fortemente impegnate in un confronto durato appena una settimana. Il tempo era un elemento fondamentale per non compromettere l’operazione. Infatti la nuova realtà deve immediatamente iniziare le attività di programmazione e di produzione della prossima collezione primavera estate 2014. Grande soddisfazione esprimono David Ballini e Marco Ferracuti della Cisl Marche, secondo i quali  «questa brillante operazione garantisce ai dipendenti della Aeffe di continuare ad avere lavoro e un reddito. E' stata mantenuta a Petriolo una produzione di qualità e restano valorizzati il marchio e la professionalità dei lavoratori dipendenti, con una reale prospettiva di incrementare l’occupazione».
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30/10/2013 Istituto Professionale: luogo di innovazione
     Cisl Scuola Marche - Seminario Regionale "Istituto Professionale: luogo di innovazione"  
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29/10/2013 I lavoratori bancari in sciopero giovedì 31 ottobre
Giovedì 31 ottobre in Italia sarà davvero un’impresa trovare una Banca aperta. E’ infatti prevista per quella giornata lo sciopero nazionale generale di tutti i Dipendenti del credito contro la disdetta del CCNL formalizzata dall’ABI il 16 settembre u. s., con un’alta previsione di partecipazione.Come non bastasse, la disdetta del CCNL, che andava a scadenza il prossimo 30 giugno 2014, è stato preceduto dalla disdetta - ancora unilaterale - da parte dell’ABI dell’Accordo Quadro Nazionale in materia di Responsabili dei Lavoratori per la Sicurezza, la cui funzione è quella di vigilare e garantire il rispetto sui posti di lavoro degli standard minimi previsti dalla legge su quella materia.Inoltre, non è stato possibile - almeno al momento - procedere all’adeguamento del Fondo di Sostegno al Reddito per il Personale in esodo, previsto dalla Legge Fornero, la Legge 92 del 2012, i cui termini di attuazione scadono, salvo proroghe di cui al momento non si hanno certezze, proprio a fine ottobre.Con la conseguenza, davvero grave ed inquietante, che i ca 300.000 occupati del credito rischiano di rimanere senza l’ammortizzatore sociale tipico del settore, ammortizzatore sociale che - ci preme sottolineare - è a costo zero per le finanze pubbliche e la cui applicazione ha consentito negli anni di accompagnare uscite anticipate dai posti di lavoro per i processo di riorganizzazione aziendale sia per ricambi generazionali senza ricadute negative, in termini reddituali in attesa di percepire l’assegno di pensione, per tutti coloro che hanno lasciato il posto di lavoro.Si è in presenza di una scelta molto grave da parte dell’Associazione datoriale che ha innovato o meglio spazzato via - con una protervia davvero molto preoccupante - una consolidata prassi che prevedeva la disdetta contestuale delle parti sociali del Contratto in scadenza nei tempi previsti dallo stesso CCNL ( cioè entro i sei mesi antecedenti la scadenza naturale ), e così ha cancellato decenni di relazioni industriali che si erano sviluppate nel solco della concertazione.Il grave atto unilaterale dell’Assobancaria è stato motivato da Palazzo Altieri dalle difficoltà incontrate nell’ultimo periodo dalle aziende di credito di chiudere i bilanci con risultati positivi a causa - a detta dell’ABI - dell’alto costo del lavoro, della crisi economica, della pretesa / presunta inadeguatezza del Personale alle mutate esigenze del settore, del regime fiscale che grava sulle Banche del bel Paese, dall’eccesiva numerosità degli sportelli ( 32.875 al 31/12/2012), dell’elevato numero degli occupati attuali che, stando sempre all’ABI, dovrebbero essere ridotti sensibilmente di una quantità fra i 30 ed i 40mila addetti, con le relative ricadute in termini sociali.E ‘ anche opportuno precisare che l’agglomerato bancario, nel nostro Paese, è articolato dal 2011 ( 77 Gruppi bancari e 740 aziende di credito ) al 2012 ( 75 Gruppi bancari e 706 aziende di credito), con un  decremento anno su anno di n. 2 Gruppi bancari e 34 aziende.Per fare chiarezza sulla situazione, dobbiamo richiamare l’attenzione su preoccupanti incoerenze nelle motivazioni che sono alla base della scelta dell’ABI.Ogni qualvolta l’Assobancaria lamenta la non più sostenibilità dei livelli del costo del lavoro, con una disinvoltura sconcertante quanto colpevole, dimentica la pesante incidenza sul monte salari di riferimento dei compensi corrisposti ai vertici dei Gruppi e delle Aziende ( Presidenti, CEO, A: D., Direttori Generali e via dicendo ).L’ultimo esempio, il più eclatante di questi tempi, è il trattamento corrisposto all’ex CEO di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani, che è stato “accompagnato” fuori dal Gruppo con una complessiva erogazione di 7 mlndi euro, la cui entità ha provocato un’interrogazione scritta al Ministro della Economia che, nella risposta scritta, ha comunicato che “la situazione è stata attenzionata alla Vigilanza Banca d’Italia per le verifiche del caso”.Intanto, però, il costo del lavoro in quel Gruppo è cresciuto e non di poco.Si consideri infine che il rapporto fra costo del lavoro medio di un Dipendente del credito rispetto alla media delle remunerazioni dei vertici delle aziende si attesta attorno ad un valore 1/250, toccando il picco assoluto nel Gruppo Intesa Sanpaolo 1/400.Cioè a dire che con la retribuzione di un manager ( valore medio di sistema) si possono retribuire 250 Dipendenti, rapporto che schizza in alto nel Gruppo Intesa Sanpaolo dove il compenso del solo CEO equivale al costo medio di 400 Dipendenti.Va segnalato anche il rapporto che esiste nel sistema bancario fra costi del Personale e rettifiche sui crediti la cui misura è pari al 92,3%, rapporto che scende al 91,7% se si esaminano solamente i dati dei grandi Gruppi.E’ veramente inaccettabile il tentativo dell’ABI si scaricare la responsabilità della cattiva gestione delle aziende di credito sui Dipendenti, facendo salvi coloro che in realtà determinano le politiche del credito, cioè i manager.Non sono stati certamente i direttori di filiale, i consulenti, i cassieri ( per citare solamente alcune delle figure più ricorrenti nel panorama degli inquadramenti ) a realizzare l’esplosione dei crediti problematici, degli incagli, delle sofferenze, a deliberare la “facile” concessione di crediti senza le necessarie garanzie a clienti quali, a mero titolo di  esempio, Ligresti, Zaleski, Tassara, e via dicendo.Ebbene, proprio coloro che hanno governato il sistema bancario, presentano oggi un quadro assai preoccupante in termini di risultati di bilancio, per il presente ma ancora di più per il futuro, non hanno avvertito minimamente la responsabilità ovvero la necessità di rassegnare le dimissioni contestualmente alla disdetta del CCNL, quale segnale forte di assunzione di responsabilità per la mala gestio realizzata in tutti questi anni.E più semplicisticamente tentano di addossare le proprie responsabilità, le incapacità gestionali e manageriali ( purtuttavia sempre ben più che generosamente remunerate ) sui Lavoratori, sul Sindacato, sulla crisi sistemica, su tutti insomma, salvo che su se stessi.Non contenta delle scelte preoccupanti fatte di recente ( disdetta dell’Accordo Quadro sugli RLS, mancato adeguamento del Fondo di Sostegno alla Legge Fornero ) culminate con la disdetta anticipata di ben 10 mesi del CCNL, l’ABI - con un corposo elaborato di una trentina di pagine - ha anche delineato il futuro scenario del CCNL, soprattutto sul fronte  normativo.Dall’introduzione di flessibilità di ruolo pressocchè assoluta, dove ogni Dipendente può essere utilizzato in qualsiasi mansione, alla deregolamentazione della normativa che tutela i trasferimenti sul piano territoriale ( la c. d. mobilità ), ad una “revisione” ( che con maggiore correttezza può essere definita cancellazione ) degli attuali ruoli / inquadramenti per accentuarne la gestione ad insindacabile giudizio dell’azienda, ed altro ancora.Peccato che costoro, cioè i presunti amministratori di azienda, dimentichino la mancata formazione del personale ( con frequenza crescente realizzata on - line, eccetto quei  pochi corsi finanziati, con i Fondi europei, tramite FBA ), ignorando anche le previsioni del CCNL.Insomma, un’autentica deregolamentazione totale, lasciando campo libero alla discrezionalità gestionale delle aziende e, considerato come le hanno ridotte, non c’è che da preoccuparsi - e molto - del futuro dei Lavoratori qualora questo disegno scellerato giungesse a compimento.Con buona pace per i c. d. “!bilanci sociali” di cui menano vanto, e non se ne capiscono davvero le ragioni !Queste scelte politiche, che l’ABI continua a giustificare con il mutare dello scenario nazionale ed internazionale, con il preteso variare delle esigenze della clientela, con la esigenza del ritorno agli utili del sistema, a parere di queste OO. SS. riteniamo invece che puntino a cancellare l’impianto del CCNL, autentica e irrinunciabile rete di protezione per tutti i Lavoratori del settore del  credito, sostituendolo con Contratti Collettivi Aziendali le cui caratteristiche sarebbero attagliate alle specificità aziendali e non già alla generalità del sistema.Obiettivo che il Sindacato nel suo complesso non può condividere e neppure accettare.Comunque, un primo risultato l’ABI lo ha centrato: è riuscita a compattare tutte le OO. SS. del settore ( quelle unitarie cioè Dircredito, Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Sinfub, UglCredito, UILCA ) con Unità Sindacale Silcea Falcri, tutte unite nel contrastare il disegno datoriale.Ecco perchè lo sciopero del 31 ottobre avrà una grande valenza, anche sul piano delle politiche sindacali in genere, in quanto si aprirà - solo per la volontà datoriale e non già sindacale - una stagione di lotta ( che purtroppo rischia di diventare lunga e di non semplice risoluzione quante volte l’ABI non modifichi radicalmente le proprie posizioni ), in quanto siamo convinti che il Personale del credito lotterà ( valutando nel prosieguo della vertenza anche forme diverse dal tradizionale sciopero ),  contro una politica di tagli all’occupazione contro l’attacco al salario, ai diritti e alla professionalità delle Lavoratrici e dei Lavoratori bancari per una diversa politica del credito, soprattutto a favore delle famiglie, delle Piccole e medie imprese e a favore della crescita del Paese. Infine, ci sia consentita una precisazione: troppo spesso la pubblica opinione è indotta ad identificare il dipendente di Banca con la Banca e confonde il bancario con il banchiere.Non è così, non lo è stato mai e mai lo sarà, finchè non si introdurrà - per patto sindacale o volontà legislativa - una reale partecipazione del Personale alla sana ed oculata gestione del bene comune, cioè del credito, volàno dell’economia.Ancona, 29 ottobre 2013
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28/10/2013 Lavori in corso del 25 ottobre 2013
http://www.youtube.com/watch?v=dMSe35rfP50La scaletta della trasmissione Lavori in corso in onda su E’tv Marche, Tv Centro Marche e su Tvrs a partire da venerdì 25 ottobre. Come di consueto approfondimenti e servizi sono visibili sul sito www.cislmarche.it Sommario - Le storie di chi ha rischiato la vita per sbarcare nelle coste siciliane ed ora è approdato nelle Marche per provare ad iniziare una nuova vita. Dall’Afghanistan al Sudan. - Lampedusa e la tragedia dei migranti hanno lasciato un segno profondo nella coscienza civile italiana. L’impegno della Cisl e i pareri delle persone comuni. - Banca Marche, ovvero come la crisi di un istituto di credito rischia di diventare crisi di sistema. La Cisl in prima fila per evitare il temuto effetto spezzatino. Lo spazio Mondo Cisl prevede una intervista al segretario della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo sul tema della Macroregione Adriatica, un aggiornamento sulla situazione Indesit Company e, in chiusura di puntata, un ricordo di Luigi de Minicis Saluti e buon lavoro Tvrs Venerdì ore 13.10 Domenica ore 00.15 E’ Tv Marche Venerdì ore 23.15: canale 112 ore 21 Sabato ore 20.00 Domenica ore 14.15 Tv Centro Marche Venerdì ore 20:00 (dopo il TG), 23:45 (replica) Mercoledì ore 14:00 (in replica dopo il TG) Canale You Tube – Lavori in corso Web Tg
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25/10/2013 Osteoporosi, la prevenzione fa la differenza
Ossi duri si diventa. E' questo il titolo della campagna di prevenzione dell'osteoporosi che la Regione Marche ha lanciato su sollecitazione dei coordinamenti donne del sindacato dei pensionati di Cgil Cisl e Uil Marche. All'Istituto professionale "G.Garibaldi" di Macerata si è svolta oggi la prima giornata di presentazione del progetto regionale, che vede la collaborazione dell'Azienda sanitaria unica regionale, dell' Agenzia Regionale Sanitaria, dell' Università politecnica delle Marche, dell'Inrca e del Sindacati dei pensionati. Proprio questi ultimi nel giugno del 2011 hanno raccolto 5.000 firme a sostegno di una proposta di legge regionale per la prevenzione dell'osteoporosi, malattia che colpisce in particolare le donne anziane e che è una delle principali cause di non autosufficienza, con costi umani, sociali ed economici altissimi. Il Dott. Ferdinando Silveri, specialista in reumatologia e componente del gruppo tecnico regionale che cura il progetto, è intervenuto illustrando, tra le altre cose, le caratteristiche del DEFRA, un algoritmo che chiunque può utilizzare per valutare il rischio di frattura ossea dovuto all'osteoporosi. Si è poi intrattenuto a lungo rispondendo alle numerose domande dei presenti. Il progetto punta tutto sulla prevenzione, che è costosa ma necessaria. Le risorse vanno recuperate attraverso una maggiore appropriatezza degli interventi. Particolarmente importante è la profilassi delle persone a rischio, che devono assumere farmaci a base di vitamina D. Per scongiurare il rischio di osteoporosi è decisiva l'adozione di stili di vita adeguati, sia dal punto di vista dell'alimentazione, che deve essere ricca di calcio, sia svolgendo attività fisica regolare. «Resta ancora molto da fare - assicura Franca Marinelli dei pensionati Cisl di Macerata - sia per sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’importanza della prevenzione sistematica, sia sul coinvolgimento dei professionisti sanitari. Abbiamo bisogno di leggi che intensifichino il sostegno alle persone colpite da questa malattia, che migliorino i percorsi di cura, che prevedano l’abbattimento dei costi delle terapie per la popolazione anziana, migliorandone nel complesso la qualità della vita, con risvolti positivi per l’intera collettività». «Da parte nostra - conclude la Marinelli - metteremo a disposizione una rete organizzativa per programmare incontri e creare punti informativi per la divulgazione del materiale elaborato dall’equìpe medica, per sostenere e sensibilizzare i soggetti a rischio, le donne in primis, affinché possano essere inseriti  nel programma regionale di prevenzione che la Regione avvierà quanto prima»  
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25/10/2013 Fermani, una speranza per i lavoratori
Si è svolto ieri un incontro tra Sindacato (Cisl e Femca Cisl, rappresentate rispettivamente da Marco Ferracuti e David Ballini) e Confindustria per definire il futuro dell’Alberto Fermani, i cui 65 dipendenti sono attualmente in cassa integrazione straordinaria. Per acquisire la storica azienda di calzature di Petriolo, ormai in liquidazione, si è fatto avanti il gruppo Italian Holding Moda che fa capo all’imprenditore Cleto Sagripanti, che ha dichiarato di non avere nessuna intenzione di delocalizzare ma di continuare a produrre calzature “made in Italy” a Petriolo. L’interesse del gruppo Italian è quello di far ripartire da subito la produzione, assumendo inizialmente almeno una parte dei dipendenti della Fermani, con l’obiettivo di riassorbire gradualmente tutte le maestranze. Gli ostacoli principali sono rappresentati dalla scelta degli strumenti tecnici attraverso i quali concretizzare tale soluzione – quello più probabile è l’affitto del ramo d’azienda - e dalla necessità di agire in tempi rapidi. Se la produzione non riprenderà entro la prima metà di novembre non sarà infatti possibile produrre la collezione primavera estate 2014. «La situazione è complessa e delicata – sostiene il Segretario della Cisl Marche Marco Ferracuti – e in questi due giorni lavoreremo intensamente per vagliare con attenzione le soluzioni possibili». Per David Ballini della Femca Cisl «ci sono margini per una soluzione positiva della vicenda. E’ importante però continuare a lavorare con l’impegno e la disponibilità di tutte le parti coinvolte.» Lunedì pomeriggio è infatti previsto un nuovo incontro per fare il punto della situazione e per approfondire le prospettive di questa operazione. Seguirà un’assemblea di tutti i lavoratori dell’Alberto Fermani, che pur preoccupati per il futuro, hanno da oggi una speranza in più.
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24/10/2013 Vallesi Ornella è la neo-Presidente dell'Anteas Servizi di Ascoli Piceno
Nella sede Cisl di Ascoli Pi­ceno, Largo delle Ginestre n. 3, è stato nominato il nuo­vo presidente dell'Anteas Servizi (Associazione nazio­nale tutte le età attive per la solidarietà-servizi) nella per­sona di Ornella Vallesi.L'as­sociazione persegue finalità di carattere sociale, civile, culturale e dí ricerca etica e spirituale.Erano presenti: per l'Anteas Regionale il pre­sidente Roberto Battistini, i segretari Patrizia De Paolis e Giulio Grazioli, nonchè un cospicuo numero di soci, cir­ca una cinquantina, tra i qua­li i componenti del consiglio direttivo.Dopo la relazione del Presidente uscente, con il conseguente passaggio di consegne, la lettura dello sta­tuto, recentemente modifi­cato, per essere in linea con quello regionale, si è passati alla elezione del nuovo pre­sidente, che, per la durata di quattro anni, dirigerà la sezione del territorio di San Be­nedetto e quelle di Ascoli e Fermo, con i rispettivi Vice presidenti.Il nuovo presi­dente, in una breve relazione, dopo aver ringraziato sia l'Anteas Regionale che i soci, per la fiducia accordatale, ha espressamente dichiarato che non considera questa carica un punto di arrivo ma, ma l'inizio di un lavoro di squadra, da svolgere insieme ai soci ascolani e fermani, mirato al superamento di tutte le forme del disagio sociale, che attualmente coinvolge la popolazione su più fronti, nella piena attuazione dei principi di uguaglianza e di pari dignità sociale dei cittadini. IL VOLANTINO di CGIL, CISL, UIL MARCHE IL VOLANTINO di CGIL, CISL, UIL NAZIONALE
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24/10/2013 Vendita Telecom: i sindacati incontrano l'assessore regionale Luchetti
VENDITA TELECOM: I SINDACATI INCONTRANO L’ASSESSORE REGIONALE LUCHETTIForti preoccupazioni per il futuro occupazionale di molti lavoratori Telecom, dopo la vendita di quote alla società spagnola e le ripercussioni che la vicenda Telecom potrebbe comportare anche nelle Marche, sono state al centro dell’incontro tra SLC–CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL e l’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti. I timori, dei sindacati di categoria, per le conseguenze derivanti dall’acquisizione del controllo di Telecom Italia da parte di Telefonica con l’acquisto in un anno del 66% del capitale, nascono non tanto dal fatto che Telefonica sia straniera (spagnola), per i problemi che il nostro Paese e la nostra regione potrebbero dover affrontare, in conseguenza dello “spezzatino” telefonico con la vendita di TIM Brasil e Argentina con conseguenti e prevedibili problemi di ordine occupazionale. Secondo i sindacati sono a rischio la tenuta degli accordi sindacali e molte migliaia di posti di lavoro in Italia e centinaia nelle Marche. E’ a rischio lo sviluppo del territorio in termini di investimenti infrastrutturali per proseguire nella realizzazione della larga/larghissima banda e digitalizzazione dell’economia. Le organizzazioni sindacali hanno già presentato proposte che mirano a valorizzare il ruolo dello Stato in un settore strategico per le sorti del Paese. L’assessore Luchetti, condividendo le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali, ha garantito l’assoluto sostegno della Regione e in tal senso proporrà nella prossima seduta una mozione da sottoporre all’esame dell’Assemblea Legislativa delle Marche. Una mozione che possa essere condivisa da tutte le forze politiche affinché siano salvaguardati i livelli occupazionali nelle Marche. Sindacati e assessori si sono accordati per un nuovo confronto dopo il 7 novembre, data in cui si riunisce il CdA di Telecom e saranno presentate anche le linee del nuovo piano industriale. 
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23/10/2013 Cisl Marche e Provincia di Fermo, insieme per il lavoro
La difesa del ruolo e delle funzioni delle Province, l’importanza della Regione nel disegnare i futuri assetti territoriali tenendo conto del valore di un ente intermedio quale la Provincia in grado, grazie alla professionalità dei lavoratori, di essere di supporto ai Comuni, specialmente i più piccoli, sono stati al centro dell’incontro tra il Presidente della Provincia di Fermo, Fabrizio Cesetti, il Segretario Regionale Cisl Alfonso Cifani, il Segretario Generale della Funzione pubblica Cisl Marche Luca Talevi e l’Amministratore Delegato dello IAL Marche Francesco Varagona. Durante l’ incontro si è parlato di sanità condividendo l’intento di operare concretamente per mantenere, nonostante i tagli alle risorse e  la riorganizzazione in atto, elevati standard quali -quantitativi nelle prestazioni offerte alla cittadinanza grazie anche ad un' integrazione tra i servizi offerti dall'Area Vasta 4 e l'Inrca di Fermo. Ampio spazio hanno avuto le tematiche del lavoro e dell'occupazione alla luce dell'importanza del ruolo della Provincia in questo settore e della necessità di implementare le sinergie tra istituzioni e sindacato al fine di creare nuovi posti di lavoro.  A tal proposito il 14 novembre prossimo, nella sede della Provincia di Fermo,  si terrà il convegno  “LA FORMAZIONE : UNO STUDIO SUI CASSA INTEGRATI IN DEROGA” dove interverranno Fabrizio Cesetti Presidente della Provincia, M. Cortini dell'Università G. d’Annunzio di Chieti – Pescara, Francesco Varagona dello IAL Marche, F. De Luca dello IAL Marche e Università G. d’Annunzio di Chieti – Pescara. Lo studio che verrà presentato  pone l’attenzione sulla verifica dell’efficacia della formazione quale strumento di politica attiva in cassa integrazione. Nell’occasione verranno mostrati i risultati della ricerca che attraverso questionari, interviste e una serie di focus group ha riguardato 200 cassa integrati in deroga della provincia di Fermo, coinvolti in percorsi di formazione obbligatoria, erogati presso IAL Marche. Il progetto anticrisi, gestito dall’Ente di formazione della Cisl, rivolto ai beneficiari degli ammortizzatori sociali in deroga, ha coinvolto complessivamente 640 lavoratori, con 27.200 ore di formazione (ore aula) per oltre  50.000 ore per allievo.
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23/10/2013 Acqua di Gorgovivo, risorsa del territorio anconetano
Giovedì 24 ottobre 2013 ore 9.00, presso il Teatro della Chiesa di Santa Maria del Mercato, via Aldo Moro 4 a Serra San Quirico Stazione si terrà il seminario “Acqua di Gorgovivo, risorsa del territorio anconetano, un incontro per capirne di più” promosso dalle Aree Sindacali Territoriali CISL e le Rappresentanze Locali Sindacali dei pensionati  FNP CISL di Ancona, Jesi, Fabriano e Senigallia. Un approfondimento delle problematiche relative all’acqua, risorsa naturale, dal suo corretto utilizzo, alla dispersione attraverso le reti di distribuzione, il funzionamento degli impianti e  dei depuratori, la composizione delle tariffe e i problemi legati alle morosità. Ai lavori, che si concluderanno nella tarda mattinata con l’intervento di Stefano Mastrovincenzo, Segretario generale della Cisl Marche, partecipano Giovanni Focanti Coordinatore Territoriale FNP CISL Ancona,  Massimo Cantiani,  Sindaco di Serra San Quirico, Ferdinando Avenali Presidente Multiservizi, Silvana Santinelli Responsabile Adiconsum Marche. Il seminario sarà presieduto da Mario Canale, Segretario Generale FNP-CISL Marche.
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22/10/2013 Incidente mortale sul lavoro alla stazione di Ancona.
FILT CGIL -  FIT CISL – UILTRASPORTI – UGL – SMA FAST – ORSA Segreterie regionali Marche Incidente mortale sul lavoro alla stazione di Ancona. Serve una responsabilità collettiva per fermare le morti bianche La categoria del settore dei trasporti piange l’ennesima morte bianca, a una settimana dalla Giornata Nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. A perdere la vita, questa volta, in un tragico incidente, a pochi passi dalla pensione, Luciano Serrani, 61 anni.Il sindacato nello stringersi in un rispettoso silenzio al dolore dei familiari, dei colleghi e degli amici di Luciano, chiedono a gran voce l'innalzamento della qualità del lavoro, anche in una fase come quella attuale che vede il mondo del lavoro attraversato da complessi problemi.Troppe sono le situazioni che, in questi anni, stiamo vivendo e su cui bisogna che sia fatto ogni sforzo, affinché un lavoratore che esce da casa, possa e debba rientrare dalla propria famiglia e non perdere la vita mentre sta svolgendo il proprio lavoro.Tutti devono sentirsi responsabili dell'accaduto, tutti, dobbiamo agire affinché queste disgrazie non si verifichino più. Serve una responsabilità collettiva, solo così le cose potranno cambiare davvero, solo allora la lotta contro le morti sul lavoro può essere vinta.Per questo motivo il sindacato chiede alle autorità competenti che facciano luce per accertare  le dinamiche e le responsabilità dell'incidente affinché  una tragedia simile non si ripeta mai più. FILT CGIL    FIT CISL  UILT UIL   UGL   SMA FAST  ORSA SEGRETERIE REGIONALI MARCHE
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18/10/2013 Contratto legno - arredo industria: sottoscritta ipotesi di accordo
La Filca Cisl  insieme a Feneal e Fillea, nella piattaforma presenta a novembre 2012,  si erano date l'obiettivo di introdurre delle innovazioni al contratto nazionale attraverso  relazioni sindacali più avanzate sia sui diritti dei lavoratori sia sul futuro del settore.Di seguito il volantino con le principali novita:Volantino Sintesi CCNL Legno industria 11.9.2013
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16/10/2013 Banca Marche, una risorsa per il territorio
Le iniziative di mobilitazione da tempo portate avanti da Fiba Cisl, Fisac Cgil e Dircredito, culminate con lo sciopero del 30 agosto, sono servite per ottenere l’attenzione della politica e delle istituzioni marchigiane sulla vicenda di Banca Marche che, per la sua notevole portata economico-sociale, travalica certamente i confini aziendali. Non è solo in gioco il futuro occupazionale dei 3.300 lavoratori del Gruppo bancario, distribuiti nelle regioni del centro Italia, ma la tenuta di aziende legate a Banca Marche e di interi territori. Vanno stigmatizzate le difficoltà dei lavoratori che nelle tante filiali diffuse sul territorio, si trovano spesso da soli a mantenere la relazione con una clientela preoccupata, in totale assenza di supporto del management, della Direzione, e dei commissari. Maurizio Santini di Fiba Cisl Banca Marche: «la contrarietà che esprimiamo verso il piano industriale che la governance e la dirigenza di Banca Marche hanno approvato, segna la volontà di impedire "lo spezzatino" che, attraverso la vendita di asset industriali come 60 filiali, Carilo e lo smantellamento del polo informatico di Macerata, spianerebbe la strada verso la vendita dell’Azienda di credito a compratori con logiche imprenditoriali sicuramente divergenti dalla funzione svolta negli anni da Banca Marche per il suo territorio. Ciò che si è visto in giro per l’Italia in questi anni è testimonianza delle nostre preoccupazioni». Per Gianni Gianuario, Segretario Generale della Fiba (bancari Cisl) regionale «la Banca va ripatrimonializzata, individuando con precisione i tempi, le risorse necessarie, e gli strumenti da utilizzare compresi strumenti di finanza pubblica. La crisi è sistemica e la risposta deve essere sistemica. Scorciatoie "aziendali" coprirebbero responsabilità, ignavia, sottovalutazione del problema. Il dibattito che nel nostro paese sta prendendo vigore su questo argomento deve essere tenuto in debito conto da chi avrà la responsabilità delle decisioni». Secondo Stefano Mastrovincenzo Segretario Generale della Cisl Marche «e' necessaria una progettualità nuova che riporti il credito nell’ ambito del dettato costituzionale, al servizio dei cittadini, che ne rilanci il valore sociale e lo tolga dalle disponibilità incontrollata ed incontrollabile di Cda e manager superpagati. Le vicende a cui stiamo assistendo ripropongono la necessità della presenza dei lavoratori nei centri decisionali o negli organismi di sorveglianza delle aziende: oggi rischiamo di dover registrare solo le macerie che i "banchieri" lasciano, banchieri con stipendi e buonuscite milionarie le cui responsabilità sembrano non esistere».
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16/10/2013 Metalmeccanica nel pesarese, la crisi non dà tregua
Novemila lavoratori su 10 mila addetti sono in cassa integrazione nel comparto della meccanica.  E’ quanto spiegano Leonardo Bartolucci, segretario Fim Cisl Marche e  Mauro Masci delegato provinciale Fim Cisl. – Il territorio sta affrontando problemi sempre più complicati. “Nell’ Alta Val Metauro - osserva Masci - solo cinque aziende non accedono agli ammortizzatori sociali. Tante le aziende in crisi, molte di loro  a fine anno esauriranno i cinque anni possibili di utilizzo della cassa integrazione. Difficile fare stime, ma senza deroghe  o nuove normative ci troveremo di fronte a  centinaia di licenziamenti nel 2014.” Tale situazione  crea un intasamento  anche per ricevere i pagamenti dall’Inps. “I tempi delle procedure con il Ministero sono lunghi, talvolta anche sei mesi – spiega Bartolucci – una volta firmato il decreto l’Inps paga entro un mese. Ma in una situazione come questa sono centinaia i lavoratori che sono indietro con gli stipendi di quattro o cinque mesi. Ci sono famiglie che aspettano da prima dell'estate. E il sistema creditizio non è di aiuto,  le banche non concedono più gli anticipi.” A preoccupare la Cisl,  quindi oltre le tante vertenze aperte sul territorio anche le difficoltà di accesso al credito. Le situazioni più critiche nella Valcesano  e nella Valmetauro. In aggiunta  a questo è sorta un’ altra questione.  "Come Fim e Uilm  - chiosa Masci - abbiamo firmato un contratto nazionale con Federmeccanica per le medio grandi  aziende. La Fiom ne ha firmato un altro per le medio piccole con Confapi. Questo ha  creato disparità di trattamento tra i lavoratori, promuovendo un deterioramento delle condizioni lavorative. Molti lavoratori ci chiamano perché sono confusi, per cui siamo noi a spiegare ciò che non abbiamo firmato. ”
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14/10/2013 Bancari in sciopero il 31 ottobre
Il 31 Ottobre scioperiamo per la difesa del nostro futuro LE SEGRETERIE NAZIONALI DIRCREDITO FABI FIBA/CISL FISAC/CGIL SINFUB UGL UILCA   
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08/10/2013 Macerata, accordo tra Sindacati e Azienda pubblica di servizi alla persona
E' stato firmato un accordo tra l'Azienda pubblica di servizi alla persona "Ircr Macerata" e il Sindacato Confederale, di Categoria del Pubblico impiego e dei Pensionati di Cgil Cisl e Uil di Macerata. L'accordo prevede la riduzione della retta per gli ospiti utenti della Casa di riposo/Residenza protetta "Villa Cozza" a partire dal 2014 e la gestione di servizi di supporto (lavanderia, cucina, pulizie) a vantaggio dei Comuni più piccoli da parte dell'Azienda, che si candida nel tempo come soggetto deputato alla gestione associata dei servizi sociali per tutto l'Ambito territoriale n. 15 di Macerata (che comprende i Comuni di Appignano, Mogliano, Pollenza, Urbisaglia, Corridonia, Treia, Montecassiano e Petriolo). In fase progettuale è anche la costruzione di un nuovo Centro Alzheimer di 40/60 posti letto, organizzato secondo i più moderni criteri di approccio non farmacologico alla cura della persona, sulla scorta del "modello Treviso", ormai riferimento a livello europeo. L'accordo prevede infine un piano di stabilizzazione del personale precario dipendente dell'Azienda, che verrà gradualmente ridotto ad un numero strettamente necessario per soddisfare le esigenze legate a sostituzioni di maternità, malattie lunghe, aspettative ecc.         
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03/10/2013 Rinnovo contratto settore articoli religiosi: aumento per 300 addetti nelle Marche
COMUNICATO STAMPA RINNOVO CCNL SETTORE ARTICOLI RELIGIOSI:AUMENTO SALARARIALE PER 300 ADDETTI NELLE MARCHE Sottoscritto nella serata di ieri, presso la sede dell'Associazione Industriali di Ancona, il rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro del settore articoli religiosi. L'intesa, sottoscritta dagli imprenditori del comparto medesimo e dalla FIM-CISL delle Marche, interessa nella regione una miriade di piccole aziende - ubicate soprattutto nella zona sud di Ancona - per un totale complessivo di circa 300 addetti. Il Contratto precedente era scaduto in data 30 aprile, ed è stato ora rinnovato per i prossimi 36 mesi. Le principali novità introdotte riguardano: 1) un aumento salariale medio a regime di 130 Euro mensili; 2) un'una tantum erogata del valore di Euro 125; 3) una quota di salario annua (elemento perequativo), da erogare ai lavoratori che non fanno contrattazione di secondo livello, che sale dagli attuali 455 a 485 Euro; 4) l'introduzione di due nuovi livelli di inquadramento (la 3° super e la 4° super) a partire dal gennaio 2014; 5) la costituzione del fondo sanitario integrativo riservato agli addetti del settore (METASALUTE), che determinerà coperture e possibilità di intervento complementari a quelle proprie del servizio sanitario nazionale. « E' un accordo che, proprio perché giunge in una fase di forte crisi del settore, ha il grande merito di confermare il ruolo strategico delle relazioni sindacali. - afferma Angelo Paolucci,Fim Cisl Marche - Rafforza il potere di acquisto dei salari, già fortemente eroso dal frequente ricorso agli ammortizzatori sociali e consolida le tutele di welfare integrativo che costituiranno sempre di più, da qui in avanti, la nuova frontiera delle future intese contrattuali.» FIM-CISL MARCHE Ancona 3 Ottobre 2013
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03/10/2013 Gravi problemi di liquidità per la società Fermo Asite
COMUNICATO STAMPA La FIT CISL e AST CISL FERMO congiuntamente ad altre OO.SS. hanno partecipato ieri ad un incontro con il presidente della società ASITE concessionaria per il servizio di igiene ambientale del Fermano. Nell’incontro è stata presentata la situazione di crisi dell’azienda  che si  ritrova con gravi problemi di liquidità per ingenti debiti pregressi e per la morosità (8 – 10 mesi di ritardo) nel pagamento delle fatture da parte dei comuni che usufruiscono del servizio di igiene urbana. La soluzione proposta per una cosiddetta “boccata d’ossigeno” è quella di rinviare in parte il pagamento delle retribuzioni ai lavoratori dipendenti. Nei fatti, si propone di posticipare di 6 mesi la tredicesima 2013 e la quattordicesima 2014 rispetto le loro scadenze, per poi, da tale termine, rateizzarle in dodici mensilità. Secondo l’azienda unica  azione possibile per contrastare le gravi difficoltà economiche in cui la a società potrebbe trovarsi . Per la FIT CISL MARCHE  e la AST CISL FERMO è inammissibile il  comportamento  delle amministrazione pubbliche che nonostante  la disponibilità di  risorse  vincolate a remunerare esclusivamente tali servizi, perché derivanti dal  prelievo della tassa per la gestione dei rifiuti  dai cittadini residenti nel territorio di competenza, possano ritardare così a lungo i  loro obblighi di pagamento. Un comportamento che mette deliberatamente in serie difficoltà economiche la  società ASITE, tra l’altro anch’essa a capitale pubblico, non preoccupandosi   di colpire  indirettamente anche i lavoratori dipendenti che sono a loro volta  cittadini e contribuenti degli stessi comuni. Tutto questo avviene quando, per legge, è stabilito che le amministrazioni pubbliche debbano saldare i loro debiti entro 30 giorni. La FIT CISL MARCHE e la AST CISL FERMO invitano le amministrazioni comunali del comprensorio a saldare al più presto quanto dovuto  per  scongiurare il rinvio del  pagamento delle retribuzioni ai lavoratori dipendenti della società ASITE.                                                                                     Fit Cisl Marche Area Sindacale Territoriale di FERMO                                                                                     Fermo, 3 ottobre 2013
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02/10/2013 Residenze protette: la Regione Marche rispetti l'accordo sulle rette
Le Organizzazioni Sindacali Confederali e dei Pensionati di Cgil Cisl e Uil Marche hanno incontrato il Coordinamento regionale degli Enti gestori delle strutture socio assistenziali per fare il punto sullo stato di attuazione del percorso di riqualificazione dell’assistenza prestata nelle residenze protette per anziani. Sottolineato che i sindacati sin da inizio anno chiedono alla Regione l’applicazione dell’accordo sottoscritto, le parti decidono di sollecitare la Regione stessa al rispetto di quanto stabilito dalla Delibera di Giunta 1230 del 2010, che recepisce l’accordo sindacale sul riallineamento delle tariffe delle residenze protette. In particolare la Regione deve onorare l’impegno, preso allora ed oggi disatteso, di rimborsare € 33 (al giorno per utente) agli Enti che, in base all’accordo sindacale e alla Delibera che lo recepisce, erogano oggi 100 minuti di assistenza al giorno per ogni anziano ospite. Il rispetto dell’ accordo è condizione necessaria affinché sia possibile avviare quel percorso di riduzione delle rette in carico agli utenti e alle loro famiglie, che le Organizzazioni Sindacali considerano da sempre come tra gli aspetti più qualificanti dell’accordo stesso. Sindacati ed Enti di gestione hanno deciso di promuovere altri incontri successivi, per proseguire il confronto sui temi che riguardano problematiche gestionali delle residenze e la qualità dei servizi erogati. Cgil, Cisl e Uil Marche  Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Marche  Il Coordinamento degli Enti gestori delle strutture socio assistenziali 
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02/10/2013 Fabriano, i lavoratori protestano contro le Banche
Giovedì 3 Ottobre i lavoratori della J.P. Industries (ex A.Merloni) si ritroveranno alle ore 9:00 presso il "parcheggione" dei giardini di Fabriano e giungeranno in corteo dinanzi la sede di Banca Toscana, Gruppo MPS. La manifestazione è stata organizzata per protestare contro il comportamento del pool di Banche creditrici dell'Antonio Merloni, che hanno ottenuto l'annullamento della vendita alla J.P. dal Tribunale di Ancona. «La sentenza - commentano Fiom Fim e Uilm di Ancona - rischia di mettere in ginocchio un intero territorio e di lasciare per strada 700 lavoratori, più tutto l'indotto. I lavoratori sono l'economia reale. Le Banche sono solo la speculazione finanziaria».
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27/09/2013 Agenzia delle entrate e "spender de più"
L’Agenzia delle Entrate dal 2008, senza alcun piano industriale che indirizzasse l’attività dell’istituto, ha adottato schizofreniche riorganizzazioni che, a spese dei contribuenti, hanno depotenziato la lotta all’evasione e peggiorato la qualità del servizio. Nell’attuale clima nazionale, ormai completamente dimentichi del buon senso, va ad inserirsi la soppressione degli uffici territoriali, nelle Marche quelli di Camerino, Recanati e Fabriano. Quindi, meno servizi a cittadini ed imprese, ora che più forte si fa sentire la crisi, proprio ora, invece, che lo Stato dovrebbe presidiare il territorio. Una scelta unilaterale che i sindacati contestano fortemente. Queste soppressioni non faranno risparmiare nulla ai cittadini. Quello che l’Agenzia delle Entrate risparmierà, verrà speso dai Comuni, che, se vorranno mantenere un minimo di servizio, dovranno fornire a loro spese i locali per ospitare gli sportelli dell’Agenzia. Nessun risparmio per le tasche dei contribuenti, anzi, per alcuni una maggiore spesa. I Comuni di Camerino, Recanati, Fabriano “ospiteranno” un’agenzia che fornirà servizi anche a cittadini ed imprese limitrofe, ma, a totale carico dei residenti dei Comuni ospitanti. Ancora una volta si scaricano costi e disagi sugli ultimi. Senza considerare poi, le preoccupanti ricadute negative sulla sede della Direzione Provinciale di Macerata. L’edificio, in affitto, è già in una situazione di “sovraffollamento”, una struttura obsoleta che non soddisfa i requisiti previsti dalle normative in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, problema decennale, mai risolto. A seguito dell’incontro in Direzione Regionale, del 24 c.m., che, a parere delle Organizzazioni Sindacali ha avuto un esito totalmente negativo, è stato proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale delle Agenzie delle Entrate delle Marche. I Sindacati territoriali di categoria, inoltre, hanno ottenuto un incontro con il Prefetto di Macerata per il giorno 27 c.m., durante il quale rappresenteranno le problematiche relative alla ricaduta nella nostra provincia di questo sconsiderato provvedimento. E’ stato organizzato anche un volantinaggio che si svolgerà a Recanati nella mattinata di sabato prossimo (28). Le Organizzazioni sindacali della provincia sono pronte ad ogni forma di mobilitazione, che, auspicano, veda affianco alle lavoratrici e lavoratori delle Agenzie, le Amministrazioni locali, le organizzazioni professionali e datoriali ed la cittadinanza. FP CGIL -CISL FP-UILPA - CONFSAL-SALFI e FLP della provincia di Macerata
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27/09/2013 Osteoporosi e prevenzione, grande partecipazione allo screening
Due giornate intense quelle del 25 e 26 settembre promosse dal Coordinamento Donne della FNP-Cisl in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Ascoli Piceno, per lo screening di prevenzione dell’ osteoporosi. Inaspettata la  grande partecipazione: 270 le persone refertate e una lunga lista di nomi di cittadini che avrebbero voluto sottoporsi allo screening.  I controlli di prevenzione si sono svolti all’insegna dell’ordine e della cordialità nei rinnovati locali della “Casa Albergo Ferrucci” che hanno ospitato tecnici, operatori e quanti hanno aderito all’iniziativa.« Siamo molto soddisfatti della grande partecipazione, non ce l’aspettavamo. – afferma Rosandra Ciarrocchi del Coordinamento donne di Ascoli Piceno - Questo significa che c’è  attenzione da parte delle persone alla propria salute per questo è necessario che si potenzi interventi di prevenzione, ciò aiuterebbe anche a far risparmiare il servizio sanitario.»Il Sindaco, Guido Castelli, ha dichiarato “Ringrazio la Cisl e le altre associazioni che organizzano iniziative simili perché oggi, a causa dei tagli che colpiscono la Sanità è sempre più difficile, fare prevenzione. E’ importante, allora, che qualcuno si faccia carico di questi servizi”. Visto il successo di queste giornate , venerdì 29 Novembre 2013 alle ore 15:00 a Palazzo dei Capitani si terrà un Convegno sulla prevenzione dell’Osteoporosi, con la partecipazione di  medici ed esperti incaricati dalla Regione Marche.
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27/09/2013 Lavori in corso del 27/09/2013
Quindicinale d'informazione a cura della Cisl Marche. -         Scuola. Ripresa ormai l’attività e tra le aule tornano a presentarsi annose questione ancora irrisolte. Ma le ombre questa volta paiono essere accompagnate anche da risultati importanti. L’esperienza, ormai una realtà compiuta, degli istituti web 2.0   -         La riorganizzazione economica, sociale sta sollecitando anche quella istituzionale. Abbiamo seguito il convegno sull’associazione dei comuni a Porto San Giorgio   -         Riordino delle funzioni e degli uffici, valorizzazione degli organici: i sindacati sono scesi in piazza per chiedere modifiche importanti nella gestione dei tribunali e del sistema giudiziario nelle Marche.     Nello spazio Mondo Cisl intervista a Massimo Giacchetti, sul contratto siglato dai sindacati con Federlegno e la fotografia attuale del caso ex Ardo.   Di seguito un estratto della trasmissione con le interviste ad Anna Bartolini, Segretario Generale Cisl Scuola Marche e a Luca Talevi, Segretario Generale Funzione Pubblica Cisl Marche.           Per scaricare la pillola  video è sufficiente cliccare su uno dei due indicatori           Puoi ancora scaricare il file.      Programmazione:    Tvrs Venerdì ore 13.10 Domenica ore 00.15   E’ Tv Marche Venerdì ore 23.15: canale 112 ore 21 Sabato ore 20.00 Domenica ore 14.15   Tv Centro Marche Venerdì ore 20:00 (dopo il TG), 23:45 (replica) Mercoledì ore 14:00 (in replica dopo il TG)
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25/09/2013 Dipingere la sicurezza sul lavoro
Sarà inaugurata il 26 settembre, alle ore 17.30  nella Rocca Malatestiana  di Fano la mostra Dipingere la sicurezza sul lavoro. Si tratta di un’iniziativa  organizzata da Inail di Pesaro – Urbino  con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura della sicurezza nell’opinione pubblica. 43 saranno  le opere esposte, selezionate dal concorso indetto in collaborazione  con le Accademie di Belle Arti di Urbino e di Macerata. E’ data la possibilità ad ogni visitatore di esprimere la propria preferenza votando il quadro che maggiormente lo ha colpito e ciò allo scopo di creare un legame personale con l’opera e di realizzare quello che è il compito dell’Istituto, ossia di indurre in ogni uomo il valore della sicurezza e sui concetti ad essa collegati, come  valori insostituibili e necessari per il nostro vivere quotidiano. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 6 ottobre, dal lunedì al venerdì dalle 17.30 alle 20 e il sabato e la domenica anche il mattino dalle 10.30 alle 12.30.
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25/09/2013 Pesaro, si rischia il dissolvimento del settore del mobile
 “La situazione lavorativa di Settembre non accenna a un miglioramento della produzione o del riassorbimento dei posti di lavoro,  si denota un’ assenza di commesse di lavoro per le aziende, è questo il problema più pesante che si deve assolutamente risolvere con politiche mirate a una riduzione della pressione fiscale sulle aziende e a una riduzione dei costi del lavoro". E’ quanto afferma Paolo Ferri  responsabile  Filca Pesaro  - e  data la situazione invita la politica territoriale e nazionale  a  predisporre tutte le misure del caso e  a concertare  proposte  di  immediata attuazione “. “Non dimentichiamo  - aggiunge  Ferri  - anche il problema dei licenziati vicino alla pensione ma non sufficientemente coperti da ammortizzatori per arrivarci. Cinquantacinquenni senza lavoro alla fine dei periodi di copertura, padri di famiglia con un reddito insufficiente a far fronte alle spese quotidiane.  Non si possono lasciare soli questi lavoratori e le loro famiglie” .  In questa fase calano le assunzioni; il tutto per effetto di una mancanza di commesse lavorative sul nostro territorio, anche se alcune aziende si stanno muovendo verso mercati esteri ma anche qui, chi ha investito in precedenza adesso resiste meglio, chi inizia ora non sempre trova terreno facile anche perché gli investimenti in macchinari e materiali  innovativi non si inventano dall’oggi al domani.   “Occorre - continua Ferri - che la Regione Marche tramite l’assessorato al lavoro e  quello delle attività produttive convochi i responsabili sindacali che seguono il settore del mobile arredamento per avviare un confronto che porti all’elaborazione di un progetto industriale di supporto alla filiera del mobile arredo. Noi aspettiamo la convocazione: i lavoratori attendono dalla politica le risposte. La situazione è drammatica, si sta rischiando il dissolvimento del distretto del mobile arredo, nel solo mese di Agosto vi sono stati  circa 300 lavoratori, anche di importanti aziende del mobile arredo, in mobilità. “E’ già la terza volta che la Filca Cisl di Pesaro chiede l’attivazione di un tavolo di confronto,  invece - conclude Ferri - tutto tace e sicuramente non sarà solo l’export, che peraltro coinvolge un numero molto ristretto di aziende, a rilanciare il settore del mobile arredo. La situazione occupazionale è drammatica sia nel Pesarese che nel Fanese: perdere il lavoro oggi significa non avere più alcuna possibilità di rientrare nel mondo del lavoro”.  
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24/09/2013 Indesit: insufficienti le modifiche al piano industriale.
La Indesit Company ha presentato ai sindacati, nell’incontro di ieri pomeriggio al Ministero dello sviluppo economico "proposte di miglioramento" al piano di riorganizzazione del gruppo in Italia. Con "maggiori produzioni e attività nelle sedi italiane, 78 mln di investimenti, una significativa riduzione del numero di persone interessate e contratti di solidarietà". A fronte dei 1.425 esuberi previsti, l'azienda propone di "ridurre di 126 addetti il numero di persone interessate" e "riassorbire in 4 anni i 150 impiegati degli uffici". «Le modifiche apportate al piano sono insufficienti. – afferma Andrea Cocco Fim Cisl Marche - Chiediamo un maggiore impegno in merito alle produzioni in Italia e alla salvaguardia degli stabilimenti e dell’occupazione.» Anna Trovò, Fim Cisl nazionale, presente all’incontro ha dichiarato« Nonostante l’azienda abbia rimosso il pesante macigno del piano annunciato ad inizio estate ci aspettiamo un passo avanti che vada incontro alle nostre richieste già a partire dal prossimo incontro di ottobre”.
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24/09/2013 Macerata, basta ipocrisie sulla RSA
In merito al dibattito sull’opportunità di costruire una Residenza Sanitaria Assistita nel cuore di Macerata, riteniamo utili alcune precisazioni per sgombrare il campo da considerazioni banali, quando non apertamente ipocrite. La prima riguarda la natura dei posti letto dell’RSA. Sarà una struttura privata, o c’è la possibilità di un convenzionamento con il Servizio Sanitario Regionale? Nel primo caso, considerando gli elevati costi di gestione di un posto letto di RSA, avremo una residenza destinata ad ospitare esclusivamente anziani molto facoltosi. Difficilmente si potrebbero ipotizzare rette inferiori alle 3.000 € al mese, quando un pensionato maceratese percepisce in media circa 700 € mensili. Se invece i posti letto venissero convenzionati, allora saremmo di fronte ad un fatto preoccupante per più di una ragione. Significherebbe infatti che, diversamente da quanto sostiene in ogni occasione in cui incontra il Sindacato, la Regione dispone di risorse da investire sulla non autosufficienza. In questo caso però bisognerebbe pensare ad interventi e servizi da inserire in una programmazione complessiva, che tenga conto di logiche di equilibrio sia regionali che provinciali. Come non citare le tante strutture residenziali maceratesi – Montecassiano, San Ginesio, Sarnano, Corridonia - ristrutturate con soldi pubblici, che ancora oggi sono inutilizzate in tutto o in parte. Se ci sono risorse pubbliche per la non autosufficienza, infine, perché non utilizzarle per potenziare il sistema delle cure domiciliari, i cui servizi prevengono l’istituzionalizzazione inappropriata, mantengono l’anziano nel suo ambiente di vita e costano meno? Tante sono le domande senza risposta. E’ evidente come questo progetto sia giustificato da interessi e ragioni che con gli anziani non autosufficienti hanno ben poco a che vedere. Un imprenditore è libero di fare quello che preferisce con i suoi soldi. Se però viene chiamato in causa il Servizio sanitario pubblico, allora è necessario programmare gli interventi in modo condiviso, attento e lungimirante. Soprattutto però è necessaria trasparenza, specie oggi che il sistema della sanità marchigiana attraversa il momento forse più difficile della sua storia. Lidia Fabbri (Cisl Macerata) e Dino Ottaviani (Pensionati Cisl Macerata)
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22/09/2013 Sanità, le difficoltà del confronto con la Regione
Le Segreterie regionali di Cgil Cisl e Uil Marche esprimono la loro insoddisfazione per lo stato del confronto con la Regione sulla riorganizzazione del Servizio Sanitario. Mentre la quinta Commissione Consiliare prosegue la discussione sul riordino delle reti cliniche, nell’ultimo passaggio del 17 settembre scorso registriamo la conferma di tutte le difficoltà incontrate lungo un confronto che dura ormai da mesi. E’ forte la preoccupazione per il personale di assistenza, già oggetto di tagli pesanti – più di 26 milioni dal 2010 ad oggi – e per il quale si prospettano, nel prossimo biennio, sacrifici ulteriori. Le Case della salute restano un’incognita, sia per quanto riguarda la situazione attuale, sia rispetto ad un loro potenziale sviluppo, impensabile fintanto che non verrà trovato l’accordo con i Medici di famiglia. Mancano infine risposte sulle reti territoriali e socio sanitarie, sulle quali andrebbero investite le risorse recuperate dalla deospedalizzazione, ma il cui potenziamento, allo stato attuale, appare improbabile e lontano. Per il Segretario della Cgil Roberto Ghiselli «senza segnali importanti di riequilibrio questa riorganizzazione non può “tenere”. Per questo serve dare nuovo impulso alla partecipazione, costruendo un sistema di confronto articolato su tutti i livelli, dalla  Regione ai Distretti socio sanitari».  «La Regione sta rinunciando a programmare, facendo scelte “schiacciate” sulla contingenza– afferma il Segretario della Cisl Sauro Rossi -  quando invece è necessario pensare a tempi e modi per colmare il gap esistente tra i bisogni dei cittadini e le possibilità, limitate dai vincoli di bilancio». «La Regione deve affermare con chiarezza che le risorse per le politiche sanitarie e socio sanitarie restano invariate – conclude il Segretario della Uil Graziano Fioretti - contrastando con forza l’idea, davvero pericolosa, che su questo fronte si stia spendendo troppo». Il prossimo incontro è in programma per martedì 24 settembre. Sarà un appuntamento decisivo, nel quale Cgil Cisl e Uil valuteranno se e con quali modalità proseguire nel confronto con la Regione Marche sulla riorganizzazione del servizio sanitario.
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18/09/2013 Geografia giudiziaria, i sindacati si mobilitano
“Nonostante avessimo evidenziato per tempo le criticità del riordino degli uffici giudiziari, il precedente e l'attuale Governo si sono mostrati sordi al più comune buonsenso. Si rischia il caos negli uffici giudiziari, un caos annunciato ed evitabile”. Questo il contenuto di una nota congiunta delle Categorie dei dipendenti pubblici di Cgil, Cisl e Uil in merito al riordino della geografia giudiziaria. I sindacati scendono sul piede di guerra e chiedono “la riorganizzazione complessiva del sistema giudiziario a partire da digitalizzazione, riordino delle funzioni e degli uffici, programmi per il controllo di gestione, centralità del servizio, organici e valorizzazione delle professionalità interne”. “È evidente che non potremo arrenderci all'arretramento dello Stato e del sistema giustizia dal territorio e che la nostra mobilitazione sarà sempre più forte”. “Dall'incertezza sulle sorti del personale, passando per il mancato rispetto delle norme e per il caos logistico e organizzativo venutosi a creare, è oggi evidente che il nostro non era un allarme immotivato e dovuto a logiche corporative. I responsabili e le responsabilità di questo sicuro fallimento sono noti: l’incapacità dei vertici amministrativi nell'attuare la riforma, la sordità della ex-Ministro Severino e dell'attuale responsabile della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, l'indifferenza e l'incapacità di ascolto – prosegue la nota - sono la causa principale di un grave colpo allo stato di diritto”. “Se davvero il Ministro, come ha annunciato, vuole monitorare disagi e disservizi, ci convochi subito. E metta mano a una riforma che, così com'è, non farà che provocare danni non solo ai lavoratori, ma soprattutto a cittadini e imprese”. Per queste motivazioni anche nella nostra Regione CGIL CISL e UIL hanno in programma una manifestazione di protesta con SIT IN e volantinaggio, nella giornata di venerdì 20 settembre 2013, dalle ore 11.30 alle ore 12.30 ad ANCONA in piazza Roma (pressi Corte d’Appello)
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16/09/2013 Soddisfazione per l'annuncio della ripresa dei lavori in A14 tratto Senigallia - Ancona Nord
Il giorno 12 settembre, Feneal – UIL, Filca CISL, Fillea CGIL Nazionali e di Ancona hanno incontrato il dott. Mauro Coletta capo struttura della Struttura di vigilanza sulle concessioni autostradali e il Ing. Gennarino Tozzi in rappresentanza di Autostrade spa per valutare la situazione del lotto 4 della terza corsia della A14. Nell’incontro le OOSS sono state informate che la complessa vicenda che ha portato al fermo dei lavori ad Aprile scorso si avvia ad una positiva soluzione. Infatti siamo stati informati che il piano finanziario presentato dal Consorzio stabile SAMAC alle banche interessate nel mese di agosto sarà nei prossimi giorni condiviso. Inoltre ci saranno dei confronti fra il Consorzio stabile SAMAC e Autostrade nei prossimi giorni che possano portare alla ripartenza del cantiere, in particolare è previsto un incontro lunedi 16 settembre per la verifica conclusiva che potrà portare alla ripartenza del cantiere il prossimo 1 ottobre con gli stessi parametri del contratto in essere. Nell’incontro siamo stati anche informati che le soluzioni concordate, che saranno valutate nel consiglio di amministrazione di Autostrade del giorno 18 settembre, hanno avuto il parere favorevole della struttura di vigilanza. Le OOSS esprimono soddisfazione per le notizie ricevute e si aspettano che il Consorzio stabile SAMAC riprenda le lavorazioni e risolve tutte le pendenze in sospeso con i lavoratori e i subappaltatori, le OOSS di Ancona si attiveranno, attraverso incontri con il consorzio stabile SAMAC e con i subappaltatori , per la verifica della effettiva ripartenza del cantiere alle condizioni previste nell’atto transattivo che chiude questa vicenda.Le segreterie nazionali e territoriali di Feneal – UIL Filca CISL Fillea CGIL Ancona 13 settembre 2013
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13/09/2013 Macerata, la gestione dei rifiuti sia affidata al Cosmari
La gestione dei rifiuti nella provincia di Macerata deve essere affidata ad un unico soggetto, il Cosmari. La richiesta viene dai  lavoratori del Cosmari e di Sintegra - rispettivamente il Consorzio di smaltimento dei rifiuti e la Società che ne cura la raccolta per quasi tutto il territorio maceratese - ed è emersa nel  corso di un'assemblea sindacale alla quale hanno partecipato i Segretari della Cisl (Ferracuti e Costantini) di Cgi e Ugl, (Benfatto e Zizi). I  lavoratori hanno espresso  preoccupazione per il loro futuro pur confidando nelle decisioni che saranno assunte dalla prossima Assemblea Territoriale d'Ambito - l'ente preposto all'organizzazione, all’affidamento e al controllo del servizio di gestione integrata dei rifiuti - che sarà convocata entro il  30 settembre prossimo.  «Sono circa 4 anni che si sta discutendo dell’affidamento del sistema dei rifiuti - sostengono i sindacati in un comunicato unitario - più volte è sembrato che si fosse trovata una soluzione ma, come nel gioco dell’oca, si è sempre inspiegabilmente ritornati al punto di partenza. Oramai siamo arrivati al tempo delle decisioni improrogabili». Per questo i lavoratori di Cosmari e Sintegra  vigileranno e faranno tutto il possibile affinché prevalgano  il buon senso e l’attenzione all’intero  territorio che, va dai lavoratori ai cittadini che usufruiscono dei servizi. COMUNICATO STAMPA
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12/09/2013 Tribunale di Macerata, i Sindacati incontrano il Presidente
Si è svolto ieri - martedì 10 settembre - l’incontro tra i Sindacati e il Presidente del Tribunale di Macerata. Quest'ultimo ha fornito rassicurazioni rassicurazioni per quanto riguarda l’assegnazione del personale proveniente da Camerino, che verrà impiegato nelle medesime mansioni già svolte. Restano perplessità sull'idoneità degli uffici destinati ad ospitare lavoratrici e lavoratori. I lavori al Pannaggi, che ospiterà gli uffici dell’UNEP (Ufficio Notificazioni Esecuzioni e Protesti), dovrebbero completarsi in novembre, mentre l'immobile che ospita il Tribunale di Camerino non potrà essere immediatamente liberato, continuando a rappresentare un costo a carico dei cittadini. Per Laura Raccosta, della Cisl Funzione pubblica regionale «e’ indispensabile un attento monitoraggio di questa “riorganizzazione” della geografia giudiziaria che deve realizzarsi in un ottica di dialogo e concertazione tra gli attori coinvolti. Al contrario, ogni taglio lineare che non contempla valutazioni delle situazioni specifiche di un territorio né quantifica il risparmio di spesa, è destinato a produrre disservizi ed aggravio di costi». 
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11/09/2013 Le crisi del Fabrianese a Montecitorio
LE CRISI DEL FABRIANESE A MONTECITORIO: PRESIDENTE DELLA CAMERA INCONTRA I LAVORATORI IN CASSAINTEGRAZIONEUna delegazione dei lavoratori in cassaintegrazione del distretto fabrianese del bianco, questa mattina, sono stati ricevuti a Montecitorio, dalla presidente della Camera, Laura Boldrini. Tante, nell’area di Fabriano, le aziende in crisi, Tecnowind, Ghergo group, Elica, Faber, Best e Antonio Merloni, che insieme alla Indesit company stanno soffrendo da troppo tempo. La presidente ha manifestato un forte interessamento alle tante realtà in crisi del territorio  fabrianese  ed in particolare alle difficoltà che stanno vivendo i lavoratori «Ci sono cose che si possono  e si devono fare a livello parlamentare» è quanto ha sottolineato durante l’incontro «sono qui per ascoltare le vostre istanze, che mi stanno a cuore, per capire meglio come posso esservi utile».  Chiare  le richieste dei lavoratori, che nell’occasione  hanno consegnato alla Boldrini  la maglietta simbolo della vertenza Indesit “1425 VOLTE…. NO!!! LA STORIA SIAMO NOI”. «Innovazione industriale nel territorio, sviluppo di nuovi prodotti, salvaguardia dell’occupazione scongiurando le delocalizzazioni» è quanto ha rilanciato Andrea Cocco, Fim Cisl Marche, durante l’incontro. «Tutto il territorio fabrianese è in ginocchio, dalle grandi aziende come Indesit alle piccole imprese artigiane dell’indotto. – ha proseguito Cocco - Non possiamo dimenticare la situazione critica che stanno vivendo anche i  lavoratori dell’indotto, occorre introdurre quanto prima meccanismi di tutela  a partire dal rifinanziamento della cassa integrazione in deroga . » Intanto  la settimana a Fabriano continua ad essere bollente,  dopo due giorni di scioperi a gatto selvaggio negli stabilimenti della Indesit Company di Melano e Albacina, dal Ministero dello sviluppo economico arriva il rinvio al 23 settembre dell’incontro programmato per il 17 settembre.
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09/09/2013 Continua la raccolta di firme contro i maxi stipendi dei manager
Prosegue l’iniziativa della FIBA/CISL avviata lo scorso 26 luglio relativa alla raccolta delle firme per il sostegno ad una legge di iniziativa popolare che stabilisca un tetto alle retribuzioni dei top manager delle società di capitali. Lunedì 9 settembre il gazebo del sindacato dei bancari della CISL sarà presente a Fano in piazza XX Settembre per l’intera giornata. Questa iniziativa muove da due considerazioni di fondo. Da un lato vi è un contesto economico sempre più deteriorato , dove a causa della crisi mondiale, generata dalla finanza, piccole imprese e famiglie stanno pagando prezzi altissimi con serie difficoltà, di accesso al credito per le prime e occupazionali/reddituali per le seconde. Dall’altro assistiamo ad una progressiva finanziarizzazione dell’economia con un perversa spirale che porta le grandi imprese, segnatamente quelle bancarie, ad assumersi rischi sempre maggiori perché alle prospettive di risultato immediato e alle performances di breve periodo sono collegati stipendi e bonus dei top manager. Con il progetto di legge di iniziativa popolare la FIBA/CISL si prefigge di inserire il limite di 294.000 Euro annui ai compensi fissi dei manager privati di società di capitali quotate in borsa, collegando un ulteriore limite, anche alla parte variabile e ai bonus agli stessi riconosciuti, ritenendo che un compenso massimo, prossimo ai 600.000 Euro annui, possa ben rappresentare un equo compromesso fra  responsabilità di governo d’impresa e sana e prudente gestione aziendale. Inoltre, non è infrequente il caso di managers che anche in presenza di palesi responsabilità, per lo stato di crisi nella quale lasciano l’impresa da essi gestita, riescono a farsi “accompagnare alla porta” con buonuscite milionarie. Il progetto di legge pone anche alle liquidazioni un limite, dato dalla stretta correlazione fra durata del rapporto di lavoro del manager e la retribuzione fissa annuale riconosciutagli. Alcuni esempi di mega compensi riconosciuti nel 2012 a Top manager bancari e assicurativi. Amministratore Delegato Intesa Sanpaolo:             3.937.000 Euro; Amministratore Delegato Generali:                         3.478.000 Euro; Amministratore Delegato Unicredit:                         2.997.000 Euro; Amministratore Delegato Unipol:                             2.153.000 Euro; Amministratore Delegato Banca MPS:                     1.596.000 Euro; Amministratore Delegato UBI Banca:                      1.506.000 Euro; Amministratore Delegato Credito Valtellinese:       1.425.000 Euro.         Qualunque cittadino maggiorenne potrà recarsi con un valido documento di riconoscimento presso il punto istituito dalla FIBA/CISLe sostenere con la propria firma questa iniziativa che sta riscuotendo sul territorio nazionale un grande consenso popolare.
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05/09/2013 Macerata: no alla residenza per anziani privata
La Cisl Confederale e la Federazione dei pensionati di Macerata chiedono alla Regione Marche e al Comune di Macerata di non concedere l'autorizzazione all'apertura di una Residenza Sanitaria Assistenziale privata a Macerata. La proposta di costruire al posto della vecchia clinica Villalba una struttura da 108 posti letto da parte dell'Istituto del Gruppo Kos, società controllata dalla Cir di De Benedetti, non incontra il favore del sindacato. "Pur consapevoli della necessità, da noi sempre sostenuta, di rafforzare l'offerta di posti letto per anziani fragili e non autosufficienti - sostengono in un comunicato unitario Lidia Fabbri (Cisl) e Dino Ottaviani (Pensionati Cisl) - non ci convincono  le modalità con le quali si procede all’autorizzazione di nuovi posti letto di RSA, specie in una fase in cui in cui Regione e Sindacati stanno concertando con grande fatica la riorganizzazione complessiva del Servizio Sanitario Regionale". Secondo il sindacato inoltre, la prospettiva di uno sviluppo occupazionale  rischia di diventare uno “specchietto per le allodole” perché «ai posti di lavoro creati dalla RSA farà da contrappunto una riduzione dell’ occupazione nelle altre strutture provinciali, in particolare le Residenze Protette per anziani». Per la Cisl gli operatori privati sono una risorsa del Servizio Sanitario, a condizione che si muovano in un ottica di integrazione dei servizi pubblici e all'interno della cornice di una programmazione coerente con i bisogni di salute della popolazione. "La costruzione della nuova struttura invece - concludono Fabbri e Ottaviani  - è funzionale solo agli interessi di un soggetto privato forte ed influente sul panorama nazionale ed impatterà in modo negativo sull'assetto della sanità maceratese.COMUNICATO STAMPA 
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03/09/2013 Tribunale di Camerino, la Cisl dice basta
L’accorpamento del Tribunale di Camerino con quello di Macerata è la manifestazione del caos che riforme frettolose, incertezze normative e scarsa capacità organizzativa riescono a produrre. La CISL Funzione Pubblica ora dice BASTA!!! «Non possiamo che stigmatizzare il comportamento del Presidente e del Dirigente amministrativo del Tribunale di Macerata che, ad oggi, non hanno ancora convocato i rappresentanti dei lavoratori ed i sindacati per l’informativa prevista dalla legge», sostiene Laura Raccosta, della Segreteria regionale della CISL Funzione Pubblica. Ad oggi si ignora dove, più di 30 lavoratori del Tribunale di Camerino, andranno a lavorare, gli uffici eventualmente assegnati e la loro idoneità. E’ intollerabile che la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori venga calpestata dalle stesse istituzioni che dovrebbero garantire l’esercizio della giustizia. Lavoratrici e lavoratori che ogni giorno a Camerino hanno fatto sì che i processi si svolgessero celermente, un ottimo servizio reso ai cittadini ed allo Stato. La CISL  ha già chiesto un incontro immediato al Presidente e Dirigente amministrativo del Tribunale di Macerata ed è pronta ad ogni iniziativa, anche di mobilitazione, a tutela dei basilari e fondamentali diritti delle lavoratrici e lavoratori.
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30/08/2013 Difendiamo il futuro di Banca Marche
“Oggi la stragrande maggioranza dei 3000 lavoratori di Banca Marche ha aderito allo sciopero indetto da alcune organizzazioni sindacali, la Fiba-Cisl, la Fisac Cgil, la Dircredito, e hanno così manifestato la contrarietà ad un piano industriale liquidatorio, che non dà prospettive né in termini di occupazione, né per l’autonomia e il radicamento territoriale della banca.E’ necessario cambiare il piano, fermare le ipotesi di spezzatino dell’istituto, sostenere la ricapitalizzazione evitando rischi speculativi, attuare una diversa gestione del credito deteriorato, valorizzare le professionalità interne e andare fino in fondo nell’accertamento delle responsabilità della grave situazione finanziaria di Banca Marche.Chiediamo alle istituzioni, al mondo delle imprese, all’opinione pubblica di continuare a sostenere i lavoratori e i sindacati impegnati a difendere il futuro di Banca Marche, patrimonio fondamentale per la nostra comunità regionale e non solo.” Ancona 30 agosto 2013Marco Manzotti, Segreteria Cgil MarcheStefano Mastrovincenzo, Segreteria Cisl Marche
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03/08/2013 Banca Marche in sciopero
L’incontro avuto nell’odierna mattinata con l’Azienda, rappresentata dal Direttore Generale Goffi, ha confermato in pieno le preoccupazioni già espresse in merito alle linee e agli effetti che il piano industriale presentatoci avrà sul futuro della Banca e dei Lavoratori. Rimangono inalterate le possibilità di cessione della Carilo, di 50 Filiali del Lazio e dell’Emilia Romagna e di revisione del Polo Informatico. Riteniamo che, ad oggi, il piano non contenga concreti elementi necessari a garantire autonomia ed integrità aziendale; senza questi necessari elementi di rilancio aziendale, il mantenimento di ruolo di banca del territorio scompare. Ridimensionare Banca Marche vuol dire ridimensionare il lavoro e l’occupazione nei territori, dentro e fuori della Banca. Ci auguriamo, peraltro, che le sigle sindacali che non hanno ancora condiviso la proclamazione dello Sciopero ripensino la loro posizione nell’interesse di tutti i lavoratori. Dircredito, Fiba/Cisl e Fisac/Cgil, oggi, hanno consegnato all’Azienda la lettera di proclamazione dello Sciopero indetto per l’intera giornata lavorativa di Venerdì 6 Settembre 2013; nei giorni precedenti lo Sciopero verranno tenute assemblee con tutti i Lavoratori. Jesi, 2 agosto 2013 Le Organizzazioni Sindacali Aziendali Dircredito Fiba/Cisl Fisac/Cgil Comunicato Stampa Sciopero Banca Marche
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01/08/2013 Gianuario: azzerare i ruoli in Banca Marche. Bianconi non poteva agire da solo
Lavoratori della Fiba Cisl in Piazza del Papa (Ancona)Leggi l'intervista rilasciata al quotidiano Cronache maceratesi dal Segretario dei Bancari Cisl delle Marche.Per il segretario della Fiba-Cisl Marche i vecchi manager della banca continuano ad operare negli stessi ruoli. "Auspico un'azione di responsabilità verso il passato Cda. Goffi abbia una propria squadra". Su Cariloreto: "E' come vendere un albero da frutto del proprio giardino". E il Corsera tira in ballo Forlani.INTERVISTA A GIANUARIO DA CRONACHE MACERATESI    
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31/07/2013 Sanità anconetana: i sindacati rilanciano.
Oggi 31 luglio  primo incontro con l’assessore  del Comune di Ancona E. Capogrossi  sulla questione sanità. CGIL – CISL –UIL confederali e delle categorie del pubblico impiego e dei pensionati di Ancona  hanno riaperto in questi giorni i tavoli di confronto con l’amministrazione comunale su varie tematiche legate al bilancio comunale e più in generale alla politica di gestione della città, dal regolamento per la Tares, alle tariffe, dalla situazione delle partecipate ai lavori pubblici, dai servizi sociali a quelli sanitari.Forte è la condivisione della centralità del dibattito sulla sanità cittadina, volta a riportare il territorio di Ancona, i suoi cittadini e gli attori  sindacali e sociali che vi operano al centro  del confronto sulla riorganizzazione della sanità. Ancona, con il nuovo piano di riorganizzazione sulla sanità presentato dalla Regione, rischia di uscire ulteriormente penalizzata per impegni disattesi. Tra essi spiccano la riqualificazione e la destinazione dell'area dell'ex Umberto I sulla quale un protocollo tra Comune e Regione Marche prevedeva il recupero di spazi da destinare a servizi territoriali socio-sanitari con la realizzazione di un pronto intervento e di una RSA. E poi all’Ospedale di Torrette già a partire dal mese di agosto,  non si potranno più praticare, gli interventi considerati di routine  e l’ assenza di un ospedale di rete nel capoluogo dorico renderà sicuramente ancora più precaria la sicurezza sanitaria . Gli obiettivi fondamentali per la cittadinanza di Ancona  per CGIL – CISL –UIL  Ancona sono:- realizzazione del nuovo ospedale di rete per Ancona presso l’Aspio-attivazione della Casa della Salute aperta 24 ore, che raccolga i vari servizi, quali i poliambulatori,  attività di diagnostica strumentale, la guardia medica, studi associati di medici generici, una postazione medica di primo intervento, la RSA, i centri di assistenza per la salute (alimentazione, consultorio familiare, ecc) integrati con alcuni servizi socio-assistenziali.-  garantire l’alta specializzazione e la funzionalità del Salesi, prevedendo lo spostamento della struttura in una unica soluzione, evitando spostamenti parziali di singole unità operative.- no alla proposta della Regione e dell’ASUR di riduzione dei punti nascita  per contrastare un inevitabile sovraccarico di prestazioni presso il Salesi già in  situazione di difficoltà Certo è che per CGIL CISL UIL Ancona è  fondamentale continuare a tenere vivo il dibattito sulla sanità anconetana ripartendo dalle voci del territorio, dei cittadini e degli operatori,  e risponderanno con proprie iniziative ad eventuali  accelerazioni e scelte unilaterali da parte della Regione e dell’Asur.Leggi il Comunicato Stampa Unitario 
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26/07/2013 La Fiba raccoglie firme contro i maxi stipendi dei manager
 A Pesaro, il 26 luglio la Fiba, il sindacato dei bancari e assicurativi della Cisl, allestisce un gazebo per la raccolta di firme a sostegno del progetto di legge di iniziativa popolare che fissi un limite massimo agli stipendi dei top manager privati. “L’ iniziativa, promossa a livello nazionale,  nasce da due considerazioni di fondo -  spiega Egidio Valletta  Segretario Fiba Pesaro, - da un lato vi è un contesto economico sempre più deteriorato, dove a causa della crisi mondiale, generata dalla finanza, famiglie e piccole imprese stanno pagando prezzi e difficoltà altissime sia  in termini di occupazione e reddito che di  accesso al credito.  Dall’altro assistiamo ad un progressiva finanziarizzazione  dell’economia con una perversa spirale che porta le grandi imprese, comprese quelle bancarie, ad assumersi rischi sempre maggiori perché alle prospettive di risultato immediato sono collegati stipendi e bonus dei top manager.” Un meccanismo che nemmeno la politica riesce più a governare e che crea il paradosso  di managers che, pur di fronte a situazioni di crisi delle imprese che gestiscono, continuano a percepire  compensi  milionari e bonus  come se nulla fosse, contribuendo, a volte a peggiorare la situazione di dissesto. “La Fiba – continua Valletta -  non vuole certo ignorare che a grandi responsabilità debbano corrispondere compensi adeguati ma, ritiene non più derogabile il principio di un equa distribuzione dei sacrifici, che sempre più spesso lavoratori e piccole  medie imprese sono chiamati a compiere.”  Di qui l’idea di porre un argine ad una simile situazione con una legge.  Così come il Governo, con il decreto “Salva Italia” ha posto un limite alle retribuzioni dei manager pubblici, così la FIBA si prefigge di inserire tale limite anche ai compensi dei manager privati di società di capitali quotate in borsa,  ritenendo che un compenso massimo, prossimo ai 600.000 euro annui, possa rappresentare un equo compresso fra responsabilità di governo d’impresa e prudente gestione aziendale.    
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25/07/2013 Insufficiente il personale docente assegnato alle scuole marchigiane.
Assegnati  dal Ministero della Pubblica Istruzione  30 posti aggiuntivi di personale docente alle Marche .Una assegnazione esigua che ha consentito di recuperare solamente alcune delle situazioni di maggior difficoltà presenti nelle scuole marchigiane. I posti dati permettono di garantire i docenti previsti nei Licei Musicali, di riattivare alcuni corsi serali ed i percorsi didattici all’interno delle carceri che erano stati soppressi per mancanza di personale e soprattutto di sdoppiare classi, cosiddette “classi pollaio”,   costituite con più di 30 alunni. Le segreterie regionali Marche di Flc/Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals denunciano tuttavia che quanto assegnato dal Ministero non è sufficiente a recuperare tutte le situazioni di disagio presenti nel territorio regionale: numerose ancora le situazioni di classe sovraffollate, ospitate spesso in aule non a norma. Drammatica inoltre la situazione delle scuole dell’infanzia: 104 sezioni attive solo il mattino nonostante la richiesta di tempo pieno delle famiglie alle quali non è stato possibile dare alcuna risposta.Scarica il Comunicato Stampa Unitario 
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25/07/2013 Belvedere Ostrense: salvaguardati i servizi sociali e scongiurato aumento delle tariffe
CONFRONTO SINDACATI E COMUNE DI BELVEDERE OSTRENSE:MANTENIMENTO SERVIZI SOCIALI E SCONGIURATO L’AUMENTO DELLE TARIFFEA Belvedere Ostrense, in provincia di Ancona, salvaguardati i servizi  sociali e scongiurato l’aumento alle tariffe per i servizi a domanda individuale nonostante la sofferenza dei piccoli Comuni rispetto ai tagli operati sui trasferimenti dallo Stato Centrale, grazie all’intervento delle Organizzazioni Sindacali congiuntamente al Sindacato Pensionati   durante il confronto sul del bilancio di previsione 2013. Avviato un centro anziani molto partecipato con una forte presenza di anziani soprattutto donne,  ristrutturata la Casa di Riposo oggi con una capienza di oltre 50 posti letto ed istituito un fondo di solidarietà, regolato da apposito regolamento che interviene in caso di disagi urgenti. Sono alcuni degli interventi messi a bilancio. Parere favorevole dei sindacati  per la  forte attenzione all’esigenze della popolazione più debole e per il mantenimento   dei servizi a domanda individuale.  Leggi il Comunicato Stampa
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25/07/2013 Jesi: confronto tra Cgil Cisl Uil ed il Direttore Azienda Servizi Persona
A JESI CONFRONTO SINDACATI  E DIRETTORE AZIENDA SERVIZI PERSONA UN CENTRO DIURNO PER I MALATI DI ALZHEIMER La creazione di un Centro Diurno per i malati di Alzheimer  e il consolidamento dell’attività con la gestione di circa  dieci milioni di euro di bilancio, 50 dipendenti diretti e 300 indiretti attraverso Cooperative , sono stati al centro dell’incontro tra i sindacati confederali e il sindacato dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil  con  il Direttore dell’ Azienda Servizi alla Persona  ad un anno dall’insediamento. Tra  i temi  anche l’avvio dei Bandi per la gestione dei servizi per i Comuni che hanno conferito all’Azienda la gestione degli stessi oltre alla comunicazione della  riduzione dei servizi per i disabili compresi gli orari di aperture. A tal proposito CGIL CISL UIL hanno sollecitato un confronto  tra l’Azienda Servizi alla Persona,  i rappresentati dei disabili e delle loro famiglie ma anche i soggetti che lavorano all’interno dei servizi per poter definire  regole uniformi, le quali possano diventare livelli essenziali di intervento per l’ASP stessa. Una nuova interessante iniziativa dell’ASP è la creazione di un Albo delle Badanti,  importante strumento per il riconoscimento  professionale degli operatori e l’aiuto alle famiglie nell’individuare le persone idonee a curare i propri famigliari. E’ previsto un altro  incontro nel mese di Settembre.Leggi il comunicato stampa
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24/07/2013 Corriere Adriatico, sospesi i tre giorni di sciopero
Le Rappresentanze Sindacali Aziendali del Corriere Adriatico in accordo con le segreterie sindacali di categoria Fistel Cisl e Slc Cgil, a seguito del mandato dei lavoratori e vista la convocazione del confronto in sede regionale con l’Azienda e l’Assessore regionale alle Politiche del Lavoro per il prossimo 29 luglio, sospendono l’ulteriore pacchetto di tre giorni di sciopero già preannunciati per questa settimana. La decisione è dovuta al senso di responsabilità delle maestranze previo l’ interessamento dell’Assessore Luchetti a seguire direttamente la vertenza, nella consapevolezza che dal preannunciato confronto possano scaturire le condizione per evitare i licenziamenti, attraverso la presentazione di un nuovo piano aziendale di rilancio e di sviluppo della testata, prevedendo un ridimensionamento degli esuberi e l’ accesso alle misure di protezione e di tutela dei lavoratori con gli armonizzatori sociali.
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19/07/2013 Lavori in corso del 19/07/2013
La puntata avrà come ospite in studio il Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo intervistato sui principale argomenti di carattere economico e sociale che hanno caratterizzato il primo semestre del 2013. - Il caso Indesit: la situazione dell’ormai ex colosso di Fabriano resta ancora incerta. Con servizi realizzati durante le manifestazioni del 9 luglio davanti alla sede della Regione Marche e del 12 luglio a Fabriano. - Banca Marche: evitare lo “spezzatino”. Un istituto di credito regionale sempre utile all’economia del territorio - Piano sanitario: un percorso difficile che necessita ancora di confronti e modifiche - Mastrovincenzo interroga Regione, Confindustria, istituti di credito: tre domande per tre istituzioni VI DIAMO APPUNTAMENTO A SETTEMBRESaluti e buon lavoro Tvrs Venerdì ore 13.10 Domenica ore 00.15 E’ Tv Marche Venerdì ore 23.15: canale 112 ore 21 Sabato ore 20.00 Domenica ore 14.15 Tv Centro Marche Venerdì ore 20:00 (dopo il TG), 23:45 (replica) Mercoledì ore 14:00 (in replica dopo il TG)
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18/07/2013 Trasporti locali, i sindacati scrivono alla Giunta Regionale
Il rinvio al prossimo lunedì della discussione del bilancio, e il conseguente rinvio dell’approvazione da parte della Giunta Regionale del Documento di Programmazione dei Servizi di Trasporto Pubblico Locale, per problemi di copertura, pone non pochi interrogativi e forti preoccupazioni. La scorsa settimana nell’incontro con l’Assessore Viventi, per discutere proprio del Documento di Programmazione dei Servizi ci era stata ventilata un’ipotesi di un ulteriore taglio lineare su tutti i servizi per coprire la somma mancante. Va ricordato che già tra il 2012 e il 2013, la Regione ha tagliato al TPL circa il 9% delle risorse e con il nuovo piano vi sarà un ulteriore aggiustamento di circa 1%, per un totale di circa il 10%, e del 4% delle risorse che di fatto abbasserebbe ancora il corrispettivo chilometrico già il più basso d'Italia. E' chiaro che già questa impostazione di diminuzione portebbe le Aziende al collasso, in una situazione dove le stesse fanno fatica a pagare gli stipendi che sono appesi mensilmente ad un filo, e dove persino un una-tantum contrattuale di 700 euro da erogare in due tranche da 350 euro una a giugno e una a ottobre, mette in seria difficoltà le aziende che non stanno rispettando il pagamento dei primi 350 euro. Andare a togliere altre risorse sarebbe come una dichiarazione di guerra al TPL, ai cittadini che non avrebbero più il servizio, ed ai lavoratori che pagherebbero ancora una volta gli effetti di una politica dei trasporti sempre più sbagliata e miope. È ovvio che se si verificasse un’ipotesi del genere risponderemmo in maniera decisa non solo utilizzando tutto ciò di cui il sindacato dispone, ma anche con ulteriori strumenti. Vogliamo infine ricordare cosa comporterebbe la non approvazione o un semplice ritardo rispetto al Documento di Programmazione dei Servizi: si perderebbero dei contributi statali per il settore. Possiamo permettercelo? No, Presidente e Assessori, non possiamo permettercelo, pertanto vi chiediamo di mantenere in essere l'attuale Fondo Trasporti che, già ora, non rappresenta più nemmeno il minimo indispensabile, perchè i tagli hanno sottratto lavoro ai lavoratori del TPL  e servizi essenziali ed indispensabili ai cittadini marchigiani. Ancona, 18 Luglio 2013 Segreterie Regionali Marche FILT-Cgil, FIT-Cisl, UIL trasporti - (F. Fabbietti, R. Ascani, G. Andreani)  
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18/07/2013 Indesit: prosegue la mobilitazione
Le assemblee, effettuate oggi da Fim  Fiom e Uilm dei lavoratori Indesit di Melano ed Albacina confermano un alto livello di attenzione degli operai in merito alla vertenza. Andrea Cocco Fim Cisl Marche "rimaniamo con i piedi a terra, prudentemente possibilisti, un giudizio di merito sarà possibile solo alla luce delle ulteriori proposte e disponibilità dell'azienda, suffragate da un impegno reale  delle regioni e del ministero;  rimangono invariati i nostri obiettivi, salvaguardia dell'  occupazione e mantenimento delle produzioni in Italia; "aggiunge Cocco" a sostegno della vertenza ed in attesa  dei prossimi incontri, negli stabilimenti fabrianesi nei prossimi giorni si effettueranno altre ore di sciopero" Andrea Cocco Segreteria FIM CISL MARCHE17/07/2013
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18/07/2013 Prorogati i termini per la consegna dei modelli Red, Inv. Civ. alla data del 31 ottobre
Anche la Fnp Cisl conferma la proroga per la consegna dei modelli Red 2013 e solleciti 2011,    Invalidità Civile 2013 e solleciti 2012 alla data del 31 ottobre 2013.   Difatti, per agevolare gli utenti nell’ assolvimento dei suddetti adempimenti, tenuto anche conto della concomitanza con gli adempimenti fiscali e con il periodo feriale, l'Inps ha ritenuto opportuno prorogare i termini già indicati nella lettera per il completamento del processo di verifica.Di conseguenza, tutti gli interessati possono rivolgersi alle Sedi Cisl, FNP, CAF della Provincia.
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17/07/2013 Pensionati marchigiani sempre più poveri
Il Rapporto annuale dell’Inps per il 2012 fa luce sulla situazione dei pensionati nella Regione Marche. I dati forniti dall’ Istituto previdenziale, aggiornati al 31 gennaio 2012, delineano un quadro drammatico. Nelle Marche sono erogate 480.000 pensioni previdenziali per un importo medio di 710,67 € (contro una media nazionale di 880,99 €). Le pensioni assistenziali sono invece 93.711, con un importo medio mensile di € 432,04 (media nazionale di 428,33 €). Le prestazioni erogate agli invalidi civili, sommando pensioni ed indennità, sono 77.509. La situazione migliora solo per i dipendenti pubblici: sono 80.520 le pensioni erogate, con un importo medio mensile di € 1.696,99, comunque inferiore alla media nazionale (€1.725,08). La situazione è insostenibile. Troppi pensionati, in particolare donne, sono costretti a vivere con risorse insufficienti a soddisfare le più elementari esigenze di vita (alimentazione, salute, abitazione, abbigliamento). Nella nostra Regione la situazione non è ancora esplosa grazie alla tenuta delle reti informali e familiari e perché i pensionati - molti dei quali sostengono anche le famiglie dei figli cassintegrati o disoccupati - stanno dando fondo ai loro ultimi risparmi. Questo equilibrio non può reggere ancora per molto, specie in un contesto in cui la vertenza Indesit getta un’ombra inquietante sul futuro dell’intero settore produttivo e manifatturiero marchigiano e dove le mancanze del welfare pubblico lasciano sempre più spesso i nostri anziani senza un punto di riferimento. «E’ necessaria una profonda riforma del sistema fiscale – sostiene Mario Canale, Segretario generale dei Pensionati Cisl delle Marche - con un taglio forte delle imposte sui redditi medio bassi da pensione e lavoro. Serve uno “shock fiscale positivo”, capace di ridare fiato ai nostri pensionati, rilanciare i consumi e far ripartire l’economia».  «Alla luce di ciò è inaccettabile anche solo pensare di prorogare per un’ulteriore annualità il blocco della rivalutazione delle pensioni, in scadenza a fine 2013 - conclude Canale-. Ricordiamo infine la necessità di apposite misure per tutelare gli incapienti, ossia coloro che non hanno reddito sufficiente a pagare le imposte e che quindi non trarrebbero alcun vantaggio dal taglio delle aliquote».
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17/07/2013 Scuola, manca il personale. I sindacati scrivono al Garante
Una classe da 36 alunni al liceo Rinaldini di Ancona, da 37 allo scientifico di Tolentino. Ancora. Classi da 33 alunni al linguistico di Pesaro e al Benincasa di Ancona, da 30 all'Ipsia di San Benedetto. Sono solo alcuni degli esempi illustrati nella denuncia lanciata da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal in una lettera inviata al governatore Gian Mario Spacca, all'assessore all'Istruzione Marco Luchetti e al vicedirettore dell'Usr Annamaria Nardiello. Anche quest'anno la situazione degli organici per le scuole marchigiane è grave. “A fronte di un aumento di alunni di 1.400 unità circa, solo per il prossimo anno scolastico, che si somma all'incremento già registrato nell'anno scolastico 2012/2013 di 2.395 alunni in tutti gli ordini di scuola (di cui 1318 nel secondo grado), si riscontra un notevole taglio di classi e di posti in organico – scrivono le segreterie regionali - per garantire un'offerta formativa, adeguata alle richieste delle famiglie e rispondente ai bisogni del territorio, i dirigenti scolastici marchigiani hanno chiesto di attivare 3.242 classi, mentre ad oggi l'ufficio scolastico regionale ne ha autorizzate 3.074, lasciando inevase 168 richieste, pari a 279 posti”. Situazioni critiche anche per quanto riguarda le scuole dell'infanzia, nella quali si è raggiunta la media insegnanti/bambini più alta d'Italia, con l’assegnazione di ben 104 sezioni antimeridiane benché non richieste dalle famiglie; il sostegno ai diversamente abili, la scuola serale e l'insegnamento nelle carceri. La denuncia di Claudia Mazzucchelli (Uil Scuola), Manuela Carloni (Flc Cgil), Anna Bartolini (Cisl Scuola), Paola Martano (Snasl Confsal) è approdata anche in Parlamento: l'onorevole Piergiorgio Carrescia ha presentato martedì scorso un'interrogazione alla Camera nella quale si chiede al Governo qual iniziative saranno adottate per “garantire un'offerta formativa adeguata alle richieste delle famiglie e rispondente ai bisogni del territorio delle Marche e per eliminare, prima dell'avvio del nuovo anno scolastico, le situazioni di criticità sopra documentate». L'ESPOSTO AL GARANTE LETTERA ORGANICI
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17/07/2013 Nuove giornate di sciopero al Corriere Adriatico
                                 Comunicato Sindacale  Le Rsa del Corriere Adriatico in accordo con le OO.SS. territoriali in coerenza con il mandato dei lavoratori concordato nell’assemblea del 10/07/2013 e in assenza di concreti segnali di disponibilità al dialogo dell’Azienda, indicono per le giornate del 18-19-20 luglio 2013 lo sciopero per l’intero turno lavorativo dei lavoratori poligrafici.Le OO.SS. si rendono comunque disponibili prima dell’incontro in Regione fissato per il 29/07/2013 ad un ulteriore confronto con la Direzione aziendale.
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16/07/2013 Auto: rivedere il carico di tasse, accise e costi.Intervenire subito con agevolazioni
 Dichiarazione del Segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano all’assemblea dei delegati della Fim Cisl alla CNH di Jesi.
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16/07/2013 Macerata, chiude la Parima
Lo stabilimento maceratese della Parima chiude i battenti. La decisione è stata comunicata  in un incontro svoltosi ieri a Jesi tra la proprietà dell'azienda, rappresentata dall'amministratore unico di Parima Giacomo Bonifazi, e i rappresentanti sindacali di Cisl e Cgil Lidia Fabbri e Ivana Properzi. La decisione, lapidaria ed irrevocabile, è stata motivata dal fatto che il sito industriale maceratese non è più remunerativo. Da qui la scelta di chiudere senza neppure provare a sviluppare un piano industriale o di rilancio. Per i 22 dipendenti dell'azienda,  molti dei quali con stipendi arretrati da recuperare, resta l'accesso agli ammortizzatori sociali, a partire dalla mobilità. La Responsabile dell'Area Sindacale di Macerata Lidia Fabbri parla di un fatto grave. «Chiudere i cancelli senza preavviso tenendo fuori i lavoratori è stato un gesto ingiustificabile, che dimostra  totale mancanza di rispetto nei loro confronti.» Alle 12 di oggi il Sindaco di Macerata Romano Carancini riceverà i lavoratori e i rappresentanti sindacali per valutare il da farsi. Certo è che la chiusura dello stabilimento, che produce pane e dolci, rischia di infliggere un altro duro colpo alla realtà produttiva ed industriale maceratese.
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15/07/2013 Poste chiuse? Cattiva gestione e discriminazione per i cittadini!
COMUNICATO STAMPA Poste chiuse? Cattiva gestione e discriminazione per i cittadini! La stampa nei giorni scorsi si è occupata della chiusura del doppio turno dell’ufficio postale di Macerata. Se bene ha fatto il primo cittadino del capoluogo a lamentare quanto accaduto, come sindacato confederale e di categoria  non possiamo esimerci da qualche riflessione. Anche quest’anno Poste non si è lasciata sfuggire la ghiotta occasione di applicare il decreto Gentiloni. Il decreto per chi non lo ricordasse, consente a Poste Italiane di sospendere le attività in molte strutture dal 15 giugno al 15 settembre. Con sfrontatezza Poste quest’anno ha evitato il confronto con i sindacati sulla chiusura estiva degli uffici postali, sostenendo che il piano era assai ridotto rispetto agli anni precedenti. Evidentemente il management locale dimentica di aver razionalizzato per il periodo estivo 2013, “solo 976” sportelli in 76 uffici postali, oltre che in tutti quelli dedicati alle imprese; di aver già falcidiato la rete lo scorso anno, con la chiusura di circa 30 uffici postali, dopo una complicata vertenza sindacale, laddove l’intento iniziale dell’azienda era di sopprimerne ben 60. Non siamo indifferenti al problema: la nostra condizione di Sindacato maggioritario ci conferisce una grande responsabilità nell’attività quotidiana e nei difficili percorsi negoziali. Continuiamo a difendere il lavoro e ci preoccupiamo per la tenuta di Poste; anche se la riduzione dell’offerta della rete dei servizi postali amplifica nuove ingiustizie e parzialità fra cittadini, non solo della stessa regione o provincia ma addirittura nello stesso comune. Ricevere la posta, tutti i giorni, non solo non è scontato, ma non è più garantito a tutti! Siamo convinti che il Postino Telematico debba diventare una realtà proprio a partire da quei territori in cui Poste, con il beneplacito dell’AG.Com, ha deciso di chiudere i propri sportelli. Sono quelle le prime comunità da presidiare, quelle abbandonate dalle aziende, costrette sempre più a fare i conti con i costi di gestione. Se così non fosse, lo sviluppo del postino telematico finirebbe solo per creare antagonismo, o cattiva competizione interna alla stessa azienda. E’ questo il motivo per cui non possiamo fare a meno di considerare inopportuna e discriminante la immediata risposta di Poste che, dopo aver ricevuto pressioni politiche, ha subito disposto la riapertura del turno pomeridiano a Macerata dal 15 luglio al 2 agosto. In realtà si tratta di poca cosa, ma sottende una pericolosa discriminazione fra cittadini : chi non ha voce deve subire qualsiasi angheria o diminuzione di servizi, chi ha la fortuna di risiedere in un territorio pìù grande, può contare almeno su operazioni di facciata, che comunque accrescono le preoccupazioni per il destino di Poste italiane, la più grande azienda italiana di servizi, nelle Marche sicuramente a nostro avviso mal gestita !  Marco Ferracuti                                                                                      Dario DominiciCISL Marche                                                                                      SLP-CISL Marche 13 luglio 2013
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12/07/2013 Sciopero al Corriere Adriatico
Mercoledì 10 luglio 2013 si è conclusa con esito negativo, presso la sede Federazione italiana editori giornali di Roma, la fase sindacale nazionale della procedura di licenziamento collettivo (legge 223/91) per 13 lavoratori poligrafici del Corriere Adriatico. L’assemblea dei lavoratori poligrafici del Corriere Adriatico, in accordo con le RSA e le Organizzazioni sindacali territoriali, preso atto del mancato accordo, proclama per sabato 13 luglio l’intera giornata lavorativa di sciopero; dà inoltre mandato alle proprie Rappresentanze di organizzare un pacchetto di ulteriori sei giornate di sciopero da effettuarsi in attesa del confronto in sede regionale con l’Azienda e la Regione Marche. Le Organizzazioni Sindacali di Categoria di Cisl e Cgil (Fiste e e Slc) si attiveranno da subito nel coinvolgimento delle Istituzioni locali e regionali.
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11/07/2013 Fincantieri: firmato accordo
FIM CISL COMUNICATO STAMPA DICHIARAZIONI DEL SEGRETARIO GENERALE FIM CISL MARCHE LEONARDO BARTOLUCCI  E’ stato firmato oggi, il nuovo accordo di cassa integrazione complessa per Fincantieri: un accordo che consente a tutti i siti del Gruppo di affrontare il completamento della fase di riorganizzazione già in atto. I numeri complessivi di cassa sono, più bassi dei precedenti per due motivi: sia per effetto delle uscite volontarie già effettuate; sia per effetto del maggior carico di lavoro acquisito nell’ultimo anno e mezzo da Fincantieri di cui anche il sito di Ancona dovrà beneficiare a partire da fine anno grazie all’accordo sottoscritto unitariamente nelle scorse settimane nella locale Confindustria.L’accordo sottoscritto oggi riprende e riporta tutte le condizioni previste dal testo sottoscritto da FIM e UILM il 21 dicembre 2011 (dai ratei, alla rotazione, alle somme di incentivazione, alla possibilità di continuare a favorire le condizioni di maggior favore al pensionamento con “l’esodabilità” di cui parte dei lavoratori hanno già usufruito).La vera novità, in questo caso, è la condivisione anche della FIOM che invece non aveva firmato il precedente accordo determinando un duro scontro con Fim e Uilm che subirono un pesante clima di tensione in assemblea senza aver potuto spiegare integralmente l’intesa. Speriamo che la memoria non inganni nessuno e sia seme di un nuovo clima aziendale.Ancona, 11 luglio 2013 Leggi il testo dell' Accordo
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11/07/2013 Sciopero al Corriere Adriatico
Comunicato Sindacale         Sabato 13/07/2013 sciopero del Corriere Adriatico  Mercoledì 10 luglio 2013 si è conclusa con esito negativo,  presso la sede Fieg di Roma, la fase sindacale nazionale della procedura di licenziamento collettivo (legge 223/91), per n. 13 lavoratori poligrafici del Corriere Adriatico. L’assemblea dei lavoratori poligrafici del Corriere Adriatico, in accordo con le RSA e le OO.SS. territoriali, preso atto del mancato accordo, dichiara per sabato 13 c.m. l’intera giornata lavorativa di sciopero, da inoltre mandato alle proprie Rappresentanze di organizzare un pacchetto di ulteriori sei giornate di sciopero da effettuarsi in attesa del confronto in sede regionale con l’Azienda e la Regione Marche.Le Organizzazioni Sindacali Fistel-Cisl e Slc-Cgil  si attiveranno da subito nel coinvolgimento delle Istituzioni locali e regionali. 
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11/07/2013 Indesit, dove sta andando? Dossier Iscos Marche
In quali parti del mondo produce e vende Indesit Company? Quali sono le condizioni di lavoro negli stabilimenti all’estero? Come è cambiato il consiglio di amministrazione e quali le strategie per il futuro? Alcune risposte in questo dossier.[View the story "Indesit Company" on Storify]
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10/07/2013 Fabriano 12 luglio, sciopero generale per il lavoro
Otto ore di sciopero generale per  Lavoro, Occupazione e Industria contro i tagli annunciati da Indesit, indetta dai sindacati unitari Fim Cisl,  Fiom Cgil  e Uil Uilm . Venerdì   12 luglio alle ore 10  si ritroveranno  nel piazzale della sede centrale dell’A. Merloni a Fabriano, non solo i lavoratori  metalmeccanici  dei  5  siti produttivi italiani,  di  Melano(AN), Albacina(AN), Comunanza, (AN) Teverola (CE), Carinaro(CE), della Indesit Company ma anche  delegazioni  di lavoratori del settore  elettrodomestico dei maggiori gruppi nazionali tra i quali   Whirlpool,  Electrolux e  Candy. Fermeranno le braccia anche i lavoratori di tutte le aziende  presenti nel fabrianese e non solo, saranno infatti presenti   le delegazioni del settore industria di tutte le Marche. Abbasseranno le serrande anche i negozi e gli esercizi commerciali della cittadina marchigiana ad eccezione di bar e ristoranti per garantire  i  servizi essenziali. Aderiscono e partecipano  alla mobilitazione nazionale  le associazioni  di categoria  dell’artigianato e del commercio, Cna- Confartigianato-Confcommercio , per la salvaguardia delle piccole imprese del sistema economico e dell’occupazione. La manifestazione,  si concluderà  davanti alla sede centrale della Indesit Company, in via A. Merloni a Fabriano,  nella tarda mattinata  con  gli interventi dei lavoratori e dei  segretari nazionali di categoria in particolare di Anna Trovò, Fim Cisl Nazionale. 
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09/07/2013 Adim, grande senso di responsabilità dei lavoratori
Il risultato del referendum sull’accordo per l’Adim Scandolara, che ha visto prevalere i si per oltre il 62 %, (107 si e 65 no) e che dovrebbe scongiurare la chiusura dello stabilimento, evidenzia  il grande senso di responsabilità dei lavoratori e sconfessa quanti, in maniera strumentale ed ideologica, sfruttando il malessere dei lavoratori chiamati a fare sacrifici per garantirsi il posto di lavoro, vorrebbero accreditare se stessi, passando sulle loro teste e senza farsi carico del loro futuro.Approvando la linea della responsabilità sostenuta dalla Cisl, i lavoratori hanno dato una risposta forte all’azienda, alla quale hanno detto che per il rilancio dello stabilimento, a cui non può più sottrarsi,  c’è il fondamentale impegno dei dipendenti a sostenere il progetto.A questi lavoratori va però riconosciuto un ulteriore e  più importante merito, di cui forse hanno meno consapevolezza, e del quale beneficerà l’intero territorio ascolano, ed è quello di dare il primo segnale positivo, dopo diversi anni, agli imprenditori ed a possibili investitori.La comunità locale non è composta da persone litigiose, costantemente in conflitto ed avulsa dall’assumere responsabilità, così come purtroppo  appare, ma esiste una maggioranza di lavoratori, finora silenziosa, che mantiene le caratteristiche che hanno reso in passato appetibile questo territorio, gente attaccata al lavoro, produttiva e seria.Questo seme che è stato lanciato, chiama tutti i lavoratori delle altre aziende che si riconoscono in questi valori, ad uscire allo scoperto e rendere visibili questi aspetti, perché è un servizio che possono dare alle persone che il lavoro non ce l’hanno e che vorrebbero avere una prospettiva; rendere diffusa l’immagine che i lavoratori della Scandolara hanno dato aiuta a costruire tale possibilità.
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08/07/2013 MASTROVINCENZO: INDESIT VERTENZA SIMBOLO IMPEGNATI PER LA DIFESA E I FUTURO DEL LAVORO
Insieme ai rappresentati dei lavoratori delle aziende marchigiane del settore elettrodomestico, Stefano Mastrovincenzo ,segretario generale Cisl Marche, oggi presente a Roma all' assemblea nazionale dei delegati "Per sconfiggere la crisi nel settore produttivo dell'elettrodomestico" afferma « La vertenza Indesit è una vertenza che riguarda non solo i metalmeccanici ma l’intero movimento sindacale delle Marche. Una vertenza simbolo che richiama la necessità e la possibilità di continuare a dare un futuro alle nostre produzione storiche pur in un ottica rinnovata e attenta alla qualità del prodotto richiesta dai consumatori ed ai fattori di competitività sui mercati internazionali. – continua il segretario generale della Cisl marchigiana - Siamo impegnati nella difesa del lavoro che va di pari passo con l’adozione misure di politiche industriale che rilancino lo sviluppo nel nostro territorio »Ufficio stampa Cisl Marche393337612381
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08/07/2013 VERTENZA INDESIT, IL 9 LUGLIO TUTTI AL CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE
(Il palazzo della Regione Marche)I sindacati si preparano anche a portare i lavoratori della Indesit al consiglio regionale convocato in seduta aperta e monotematica sulle crisi nelle Marche il 9 luglio.“La nostra idea è di fra condividere alla Regione il documento che abbiamo fatto insieme ad una trentina di sindaci tra Marche e Umbria e a 5 Province” spiega Andrea Cocco, Fim Cisl Marche. Ma i sindacati si preparano anche al coordinamento nazionale Fim, Fiom, Uil e delegati Rsu di tutto il settore degli elettrodomestici in Italia in programma l’8 luglio e allo sciopero generale di 8 ore di tutto il comparto metalmeccanico fabrianese. “Attenzione - sottolinea Cocco - non si tratta di un’iniziativa degli altri lavoratori nei confronti dei dipendenti Indesit. Questa è una vertenza pilota che avrà ricadute su tutto il territorio e in tutto il settore”.“Ci siamo dati appuntamento alle 6.30 davanti allo stabilimento di Albacina. Da lì partiremo con le macchine in fila indiana”.Per Andrea cocco segretario provinciale Fim Cisl " il piano va cambiato, ognuno faccia la sua parte, l'azienda nel impegnarsi a sviluppare progetti industriali che mantengano ed aumentino le produzioni in Italia, il ministero ad agire sulle leve fiscali per agevolare le imprese che investono nel nostro paese, nella competitività del mercato e abbassare la tassazione dei lavoratori, per far ripartire i consumi. Se ognuno di questi attori farà la sua parte i lavoratori ed il sindacato, come sempre hanno fatto, accetteranno queste sfide".Pubblicato da STEFANO BALESTRA a sabato, luglio 06, 2013RASSEGNA STAMPA BLOG FIM CISL 
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08/07/2013 ASSEMBLEA NAZIONALE DEI LAVORATORI PER SCONFIGGERE LA CRISI DEL SETTORE ELETTRODOMESTICO
Oggi oltre 50 delegati Rsu delle aziende marchigiane del  settore elettrodomestico partecipano all' Assemblea  unitaria nazionale a Roma, promossa da FimCisl – FiomCgil  - UilUilm. Al centro del dibattito la grave situazione produttiva e occupazionale del 'bianco', che occupa in Italia circa 130 mila addetti tra diretti e indiretti , che investe tutte le aziende del settore, i grandi gruppi e l'indotto, mettendone a rischio le prospettive future. FimCisl – FiomCgil  - UilUilm da tempo sollecitano al Ministero dello Sviluppo Economico l'attivazione di un tavolo di settore e l'adozione di scelte di politica industriale, con l'obiettivo di contrastare un ulteriore processo di delocalizzazione delle produzioni di elettrodomestici e salvaguardare anche le piccole e medie imprese dell'indotto dislocate su tutto il territorio nazionale. . Nelle Marche da oltre un mese i lavoratori dei siti produttivi  della Indesit Company di Melano e Albacina, stanno contrastando con tutte le loro forze il  progressivo smantellamento della  produzione locale . Si temono inoltre  l’ accelerazione e l’ aggravarsi dei programmi di riorganizzazione e ristrutturazione che determinerebbero ulteriori situazioni di crisi occupazionali.  A fronte di questa gravissima situazione, i rappresentanti dei lavoratori metalmeccanici  oggi a Roma,  rilanciano l’attenzione sul ruolo strategico dell'industria dell'elettrodomestico,  Andrea Cocco Fim Cisl Marche  «dobbiamo lavorare su un fronte comune in merito alla crisi del settore,  che dopo l'auto rappresenta il secondo settore industriale italiano. E’ necessaria  l'attivazione da parte del governo del tavolo sull'elettrodomestico, con l'obiettivo della salvaguardia dei livelli occupazionali e delle produzioni in Italia.» RASSEGNA STAMPA CONQUISTE DEL LAVORO  
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08/07/2013 Lavori in corso del 05/07/2013
Sommario: - Ius Soli e i diritti di cittadinanza degli immigrati. La richiesta è ormai divenuta oggetto di un sentito dibattito politico anche a livello nazionale - Un ponte tra Paesi. Sono i mediatori culturali che favoriscono l’inserimento di chi arriva da fuori. L' esperienza formativa di IAL Marche - Mappa di Comunità uno strumento nuovo di ricerca per conoscere meglio la vita dei quartieri, le loro istanze sociali. Il caso di Ancona. - L'ISCOS MARCHE in Albania. Continua l' impegno finalizzato a render più solida la coscienza sindacale nel Paese. - La rubrica tra le righe. Presentazione del libro “Libertà di circolazione, cittadinanza europea, principio di eguaglianza” a cura di Silvia Spinaci, Jovene editore Nello spazio dedicato al mondo Cisl - Intervista a Daniele Paolinelli, Femca Cisl Marche su Raffineria Api - Intervista telefonica Andrea Cocco Fim Cisl Marche su crisi Indesit Saluti e buon lavoro Tvrs Venerdì ore 13.10 Domenica ore 00.15 E’ Tv Marche Venerdì ore 23.15: canale 112 ore 21 Sabato ore 20.00 Domenica ore 14.15 Tv Centro Marche Venerdì ore 20:00 (dopo il TG), 23:45 (replica) Mercoledì ore 14:00 (in replica dopo il TG)
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02/07/2013 Protesta dei sindacati per gli organici della scuola
I sindacati del settore insorgono per la suddivisione di 84 posti concessi dal Ministero dall'Istruzione alle Marche. E' questa una forte penalizzazione che ha interessato le Province di Ascoli e Fermo per ciò che riguarda gli organici della scuola.In particolare, detta suddivisione è stata operata senza alcun consulto da parte del dirigente dell'ufficio scolastico regionale delle Marche, riservando alle Province di Ascoli e Fermo una quota di soli 6,5 posti su 84 pari al 7,7% delle risorse destinate all'intero territorio regionale.Non è chiaro quali siano stati i criteri di tale provvedimento.I sindacati chiedono a gran voce che le risorse per le Province di Ascoli e Fermo vengono integrate realizzando una distribuzione equa e razionale, riservandosi altrimenti di avviare tutte le azioni di lotta possibili.
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25/06/2013 Indesit, scioperi alternati a Melano e Albacina
I lavoratori Indesit del sito produttivo di Melano sono entrati questa mattina in sciopero    articolato, mezzora gli uomini e mezzora le donne, per frammentare il ciclo produttivo. Nel pomeriggio hanno dimezzato i tempi ad un quarto d'ora alternato tra reparti e suddiviso sempre tra uomini e donne.Andrea Cocco della Fim (Metalmeccanici della Cisl) Marche dichiara: «L'azienda capirà che non scherziamo! La storia siamo noi» .Anche allo stabilimento di Albacina i lavoratori hanno iniziato lo sciopero fermando alternativamente reparto per reparto ogni trenta minuti. «I lavoratori - prosegue Cocco - chiedono progetti industriali di sviluppo, non progetti finanziari».Le assemblee con i lavoratori Indesit di Melano ed Albacina confermano la posizione contraria al piano  presentato dall’azienda. Chiediamo alle Istituzioni di farsi carico delle vero problema italiano rappresentato dal lavoro. Noi non molliamo.
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24/06/2013 Bonanni riceve la "maglietta della protesta" Indesit
Durante la manifestazione unitaria organizzata da Cgil Cisl e Uil sabato 22 giugno scorso in Piazza San Giovanni a Roma, il Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo e Stefano Balestra (Rappresentane Sindacale della Fim - i Metalmeccanici Cisl - del sito di Melano) hanno consegnato a Raffaele Bonanni la maglietta della protesta: "Indesit 1425.... No!!! La storia siamo noi" Nel suo intervento rivolto agli oltre 100.000 manifestanti presenti, il Segretario generale della Cisl ha ribadito la richiesta alla Indesit  di modificare quanto prima il piano industriale e al Governo di assumere misure di politica industriale per rilanciare il sistema produttivo italiano.  
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21/06/2013 Inaccettabile la decisione di Meccanica Generale
                                                          FIM           FIOM               UILM COMUNICATO STAMPA MECCANICA GENERALE :ANNUNCIA LA MOBILITA' COATTA, BLOCCATI GLI STRAORDINARI A seguito dell’incontro tenutosi ieri 20giugno , dopo la comunicazione dell’avvio della procedura di mobilità coatta per quattordici (14) persone su ottantotto (88)in entrambi gli stabilimenti le OO.SS.  la RSU unitariamente, hanno ribadito la propria posizione ritenendo inaccettabile la decisione presa da MECCANICA GENERALE di San Paolo di Jesi.Pertanto proclamiamo immediatamente il blocco degli straordinari in tutti gli stabilimenti in attesa dell’assemblea di un’ora, che si terrà lunedì 24 giugno ’13 prossimo presso lo stabilimento di San Paolo di Jesi  con tutte le maestranze. San Paolo di Jesi,Jesi Zipa 21-06-2013   
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21/06/2013 Lavori in corso del 21/06/2013
   Sommario - Il lavoro al centro del programma di governo. E’ la richiesta dei sindacati in arrivo a Roma per la manifestazione nazionale dedicata all’occupazione - Esuberi alla Indesit, nel 2013 previsti oltre 1400 fuoriuscite: la crisi di un Gruppo è anche la crisi di un territorio sempre più fragile - A Pesaro il presidio dei lavoratori del comparto legno arredamento, un tempo settore trainante dell’economia marchigiana oggi penalizzato dalle enormi difficoltà economiche Nello spazio dedicato al mondo Cisl - Raffaele Bonanni confermato Segretario Generale Cisl - La crisi dei trasporti marchigiani: intervista a Daniela Rossi Fit Cisl Marche Saluti e buon lavoro Tvrs Venerdì ore 13.10 Domenica ore 00.15 E’ Tv Marche Venerdì ore 23.15: canale 112 ore 21 Sabato ore 20.00 Domenica ore 14.15 Tv Centro Marche Venerdì ore 20:00 (dopo il TG), 23:45 (replica) Mercoledì ore 14:00 (in replica dopo il TG)
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21/06/2013 Indesit: la storia di Stefano
Di STEFANO BALESTRARappresentante sindacale FIM-CISL dello stabilimento di Melano Marischio - Indesit CompanyIl lavoro non si tocca. Il lavoro non è solo fonte di produzione, di ricchezza del paese, ma è soprattutto il mezzo per cui una persona realizza se stessa, mette a frutto i propri talenti, è lo  strumento con cui una persona concepisce il proprio progetto di vita….Sono Stefano Balestra, da Fabriano, cinquanta anni tra una mesata, di cui 27 spesi lavorando ininterrottamente alla Indesit Company a Melano Marischio dove mi avvicinai per la prima volta al mondo del lavoro, dopo aver completato gli studi ed il servizio militare. Adesso sono Rsu della Fim-Cisl, alla quale mi avvicinai poco dopo essere entrato e per la quale ho dato il mio impegno a vari livelli, e operatore di linea, prima con i frigoriferi fino al 2005 e poi alle prese con cucine, piani cottura e forni.Melano chiude, ti riecheggia in maniera martellante nella testa, ed ecco che il nostro istinto ti fa passare davanti agli occhi il film di una vita passata in quel luogo, ai tanti personaggi che hai conosciuto e di alcuni dei quali il ricordo è sempre nitido e indelebile. E poi ti domandi e cerchi di esorcizzare la notizia e se la frase “the end” possa passare sui titoli di coda, di un luogo per tanti più di una semplice fabbrica, integrata nel territorio come gli alberi in un bosco, dove sono cresciute intere comunità e dove sono venuti a rendere omaggio ai lavoratori due giganti dei nostri tempi, oltre a Giovanni Paolo II° nel 1991, anche il Presidente per antonomasia, Sandro Pertini negli anni ’80.Ti chiedi se l’onda lunga e ineluttabile della globalizzazione sfrenata, possa porre la parola “fine”, a un luogo simbolo dell’economia dolce, senza fratture, che neanche la brutalità e la violenza del terremoto del 1997 era riuscito a piegare ai suoi voleri, con i lavoratori, molti dei quali seppur alle prese con i disagi del sisma, non avessero lesinato la propria disponibilità per il bene comune, la fabbrica come seconda casa, come una seconda famiglia con la quale condividere e superare le proprie ansie e paure. Ed anche l’azienda come una famiglia, sempre pronta e vicina ai più sfortunati con la costruzione di un villaggio di casette prefabbricate per i più disagiati. E volte in tutti questi anni, anche la durezza della catena di montaggio, si ammorbidiva nella gratificazione di possedere un’identità, anzi a volte di rivendicarla.E oggi dopo circa 27 anni di orgogliosa “appartenenza” a un’azienda sempre un passo avanti agli altri per la propria lungimiranza, per le relazioni sindacali e umane “evolute”, vista crescere da fenomeno quasi esclusivamente regionale, fino a diventare un gigante transnazionale su scala globale, ecco lo spettro di doversi probabilmente reinventare un futuro. Già ma quale futuro alla nostra età? E la paura ti spinge se non altro per la speranza a pensare che anche questa sfida, l’ennesima della serie, possa essere vinta, anche se i dubbi e le incertezze dell’età contemporanea ci fanno vedere grigio, ma non può finire tutto così…Lo smarrimento, lo stupore, l’incredulità, lo leggi anche nei colleghi, molti dei quali sono diventati nel frattempo anche degli amici con i quali hai condiviso una parte importante della tua gioventù e della tua vita, non solo lavorativa. A volte vedere colleghe piangere ti fa male al cuore e vorresti poter dare, per il ruolo di sindacalista le risposte che come lavoratore vorresti sentirti dire anche tu: “Stai tranquilla, tutto si aggiusterà…”.Io vorrei, noi vorremmo, ed anche le generazioni a venire, lo vogliono poter dire: “Orgoglioso di lavorare per quest’azienda… così come lo siamo stati fino a ieri”. E non per elemosinare qualcosa, ma consci di avere dato sempre il meglio di noi stessi per un qualcosa che sentiamo una parte di noi, che ci ha permesso con umiltà di realizzarci come persone.Vuoi raccontare la tua storia? Scrivi a redazionemarche@cisl.it o manda un messaggio sulla nostra pagina Facebook.
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21/06/2013 Convocazione direttivi leghe distrettuali
  CONVOCAZIONE DIRETTIVI DELLE LEGHE DISTRETTUALI  Per dare l’avvio alla nuova struttura organizzativa, sono stati convocati i Direttivi delle Leghe Distrettuali per completare gli organismi, quali l’individuazione della coordinatrice femminile e la delegazione di lega. Con l’occasione si individueranno i piani di lavoro, alla luce di quanto scaturito dai Congressi territoriali, regionali e nazionale. Si tratterà inoltre dell’andamento dei confronti con i singoli Comuni sui Bilanci Preventivi, che si ricorda potranno essere approvati entro settembre. Agli incontri sarà presente la Segreteria della FNP Regionale.   CALENDARIO DEGLI INCONTRI DIRETTIVI DELLE LEGHE DISTRETTUALI GIOVEDI’ 27 GIUGNO ORE 9.00 A FABRIANO GIOVEDI’ 27 GIUGNO ORE 16.00 AD ANCONA VENERDI’ 28 GIUGNO ORE 9.00 A JESI VENERDI’ 28 GIUGNO ORE 16.00 A SENIGALLIA     
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17/06/2013 Montecassiano,ennesima incompiuta della sanità maceratese
I sindacati della Funzione Pubblica di Cisl e Cgil denunciano la situazione dell'ex Ospedale di Montecassiano, trasformato in struttura residenziale per malati psichiatrici La struttura è stata inaugurata in pompa magna nel febbraio 2010, dopo una ristrutturazione durata più di 10 anni e costata quasi 5 milioni di €. Ancora oggi però la Casa protetta rimane chiusa. Per aprirla, secondo l'Asur, sarebbe necessario del  personale che, anche a causa dei tagli operati dalla spending review, oggi non può essere assunto. Questa storia inizia circa 12 anni fa, quando l’allora Direttore della Asl 9 di Macerata decise di chiudere la struttura residenziale sita in Belvedere R. Sanzio e di distribuire i circa 130 pazienti affetti da patologie mentali presso le rispettive Asl di residenza. In accordo con le Associazioni dei familiari e con il sindacato si decise di trasferire temporaneamente i pazienti maceratesi presso l’ex Ospedale di Corridonia. Si ritenne però necessario trovare, nel giro di 3 anni al massimo, una soluzione definitiva e più adeguata, identificata appunto nella ristrutturazione dell’ex Ospedale di Montecassiano. Ancora oggi sono circa 30 i pazienti psichiatrici, ormai anziani, costretti a vivere nella struttura fatiscente di Corridonia, dove a volte mancano l'acqua e il riscaldamento. Una situazione intollerabile che è necessario risolvere quanto prima per ridare dignità ad una categoria di persone tra le più fragili e indifese della nostra società. Il sindacato chiede risposte chiare al Direttore dell'Area Vasta n. 3 Dott. Enrico Bordoni. Quest'ennesima incompiuta della sanità maceratese rappresenta uno spreco inaccettabile di risorse, specie in tempi di tagli alla spesa e ai servizi sanitari.
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17/06/2013 Ferretti: siglato l'accordo per la gestione degli esuberi
Il  12 giugno 2013 è stato sottoscritto l’accordo tra Ferretti SpA, OO.SS. ed RSU di  cantiere riguardante la gestione dei cento esuberi (tra i lavoratori indiretti) dichiarati a febbraio 2013 dall’Azienda. L’accordo prevede come unico ed esclusivo criterio per l’individuazione degli esuberi la disponibilità volontaria dei lavoratori ad essere collocati in mobilità.Le uscite saranno distribuite a partire dal mese di giugno 2013 e fino a novembre 2014 (periodo coperto dall’accordo di CIGS) entro un massimo di 56 lavoratori distribuiti in tutti i cantieri Ferretti SpA.L’accordo prevede un incentivo all’esodo di € 25.000 uguale per tutti i lavoratori che aderiranno alla procedura; per coloro che dichiareranno per iscritto la disponibilità ad aderire alla procedura di collocazione in mobilità entro il mese di settembre 2013 (anche per uscite successive a tale data) saranno riconosciuti ulteriori € 5.000 a titolo di incentivo all’esodo. Con la sottoscrizione di questo accordo Fillea, Filca e Feneal ritengono di aver concluso il percorso avviato all’atto della presentazione del piano industriale da parte della Ferretti SpA. Per questa ragione è stato chiarito all’Azienda che ulteriori ipotesi riorganizzative di qualunque natura non solo non vedrebbero le Organizzazioni Sindacali concordi, ma ci troverebbero esplicitamente contrari. A questo punto aspettiamo che quanto previsto nel Piano Industriale in termini di investimenti produttivi e commerciali venga per davvero messo in campo e cominci rapidamente a produrre effetti. Per quanto riguarda la gestione della CIGS, nel corso dell’incontro è già stato rilevato che ci sono dei problemi nella gestione delle rotazioni e delle figure collocate dall’azienda a zero ore. L’accordo quadro ed il successivo accordo sottoscritto al Ministero del Lavoro su questo punto sono chiarissimi: dovrà essere effettuato il massimo di rotazione possibile. Pertanto abbiamo preannunciato all’azienda la necessità di fare un apposito incontro di gruppo (previsto dagli accordi sottoscritti), a conclusione dei vari confronti di cantiere, per fare una verifica sulla gestione della CIGS. Abbiamo invitato l’azienda a correggere le interpretazioni non corrette dell’accordo e preannunciato che qualora ciò non accadesse ci riterremo liberi di avviare ogni percorso a tutela dei lavoratori coinvolti, senza escludere l’utilizzo di alcuno strumento.    
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10/06/2013 Indesit - due concetti chiari
Riceviamo da Andrea Cocco e pubblichiamo volentieri due immagini dal presidio Indesit. 
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08/06/2013 Sanità maceratese verso la demolizione
I sindacati di Categoria del Pubblico impiego di Cisl e Cgil denunciano lo smantellamento della sanità maceratese. Un processo che ha come "protagonista" in negativo l'Ospedale di Macerata all'interno del quale, a dispetto di quanto stabilito dal piano di riorganizzazione firmato nel luglio scorso, si stanno realizzando accorpamenti e spostamenti strutturali di grande rilevanza.In primo luogo il trasferimento del Reparto di Malattie infettive all'interno della struttura ospedaliera, con conseguente accorpamento con i reparti di Neurologia e Dermatologia. Si viene a creare così un'area medica indistinta di 24 posti letto organizzata non più per specialità ma per "intensità di cura".Il secondo percorso, previsto in contemporanea,  è l'unione delle Unità Operative di Otorino, Oculistica e Ortopedia, che confluiscono in un'area di degenza di 32 posti letto complessivi, anch'essa organizzata per "intensità di cura".Secondo i sindacati queste manovre hanno lo scopo di ridurre i posti letto per malati in fase acuta e producono l'effetto di prolungare per giorni l'attesa dei pazienti sulle barelle del Pronto Soccorso in cerca di un posto letto.Allo stesso tempo i sindacati denunciano un progressivo smantellamento di molte specialità ed eccellenze dell'Ospedale di Macerata, i cui pazienti vengono "deviati" verso altre Aree Vaste. Una disgregazione attuata in silenzio, al di fuori dei percorsi democratici di confronto, programmazione e gestione delle risorse. Ne deriva una pessima gestione del personale e una bassa qualità dell'assistenza che pregiudica la sicurezza e la salute dei cittadini utenti.COMUNICATO STAMPA
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07/06/2013 Lavori in corso del 07/06/2013
www.cislmarche.it Sanità, la ribellione dei piccoli centri che non vogliono perdere i propri ospedali e reparti. Contestata la razionalizzazione voluta dalla Regione anche a Chiaravalle. - La Cisl impegnata nel braccio di ferro con il governo regionale per impedire lo svuotamento degli istituti ospedalieri e una riorganizzazione che penalizza cittadini e lavoratori - 10mila posti di lavoro nel settore edilizio. Ad Ancona l’incontro tra gli operatori del settore che denunciano una crisi senza precdedenti - Intervista sulla crisi edilizia al Segretario Generale Filca Cisl Marche Massimo Giacchetti Saluti e buon lavoro Tvrs Venerdì ore 13.10 Domenica ore 00.15 E’ Tv Marche Venerdì ore 23.15: canale 112 ore 21 Sabato ore 20.00 Domenica ore 14.15 Tv Centro Marche Venerdì ore 20:00 (dopo il TG), 23:45 (replica) Mercoledì ore 14:00 (in replica dopo il TG) Ufficio Stampa Cisl Marche
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05/06/2013 Conceria del Chienti, incontro tra sindacati e liquidatore
Intenso incontro sindacale quello svoltosi oggi presso la “Conceria del Chienti spa” di Tolentino tra il liquidatore Marco Luppa e la Rappresentanza Sindacale Unitaria aziendale assistita dalla CGIL e dalla CISL. L’azienda ha esposto una crescente difficoltà produttiva che dura da troppo tempo e sulla quale bisogna intervenire tempestivamente. Le organizzazioni sindacali hanno posto l’ esigenza occupazionale come obiettivo primario da raggiungere per il buon esito della trattativa. Il liquidatore si è impegnato a garantire il riconoscimento delle retribuzioni il 15 di ogni mese e si è altresì impegnato a sottoscrivere un accordo sindacale che preveda, fino a giugno 2014, la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria così come fortemente richiesto dal sindacato. Non tutti i nodi sono però stati sciolti. La cessazione dell’attività produttiva della Conceria del Chienti Spa resta purtroppo confermata. Il liquidatore ha espresso convincimento sulle potenzialità produttive dello stabilimento e propone un piano di rilancio fondato sulla costituzione di una nuova Società a vocazione commerciale e di una realtà (cooperativa o di impresa) che avrà lo scopo di proseguire la produzione mantenendo la quasi totalità dell’organico. Sono in avanzata fase di definizione forme di collaborazione con il mondo dell’imprenditoria e della finanza locale allo scopo di mantenere le alte professionalità presenti in azienda e di non svilire l’immenso patrimonio dell’eccellenza produttiva della Conceria del Chienti. Su questo punto le organizzazioni sindacali hanno richiesto maggiori dettagli e precisazioni. Il sindacato considera tale vertenza complessa ma emblematica, anche per la città di Tolentino, pertanto considera l’incontro odierno meramente interlocutorio ma utile al fine di ricercare una soluzione condivisa e che non crei traumi occupazionali, sociali, economici, ai lavoratori in un tessuto già fortemente minato dalla crisi in generale e particolarmente da quella del manifatturiero. Le parti hanno deciso di incontrarsi nuovamente entro la prossima settimana, dopo aver esperito ogni tentativo atto a ricercare il recupero occupazionale dei lavoratori.
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05/06/2013 Tensioni alla Indesit: lavoratori in marcia verso la sede centrale
  COMUNICATO STAMPA TENSIONI ALLA INDESIT : LAVORATORI IN MARCIA VERSO LA SEDE CENTRALE A conclusione delle  due assemblee dei lavoratori Indesit , rispettivamente dei siti produttivi di Melano e Albacina, in un clima molto teso e di forte preoccupazione,  tutti  i lavoratori sono entrati in sciopero e si stanno muovendo presso la sede centrale dell’azienda a Fabriano per manifestare e ribadire  la forte contrarietà al piano industriale presentato dall’azienda che prevede  esuberi per i prossimi anni.  Ieri i sindacati di  categoria  avevano  già dichiarato inaccettabile  il “Piano di mantenimento e razionalizzazione dei siti” presentato dal Gruppo di Direzione Indesit  . Ancona 5 giugno 2013        ufficio stampa cisl marche
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04/06/2013 Indesit: inaccettabili gli esuberi
Per la Fim Cisl: "Il problema degli esuberi va affrontato in una dimensione industriale nazionale" Roma, 4 giugno 2013. La segretaria nazionale della Fim Cisl Anna Trovò, a ridosso dell'incontro (previsto per le 15 di oggi) tra le organizzazioni sindacali e i vertici aziendali presso il Centro Congressi Cavour di Roma, ha dichiarato: al CAI, Indesit ha annunciato di avere una sofferenza produttiva e finanziaria con un calo di vendite da cui ne consegue un pesante piano di riorganizzazione che prevede oltre che, investimenti in Italia per circa 70 milioni di euro (nelle tre aree produttive di Fabriano comunanza, Ascoli e Caserta) e allocazioni alternative negli stabilimenti italiani e in quelli all' estero vicini ai mercati di sbocco in crescita, la dichiarazione di 1425 esuberi. Una enormità - secondo la Trovò - se pensiamo che complessivamente il gruppo conta in Italia circa 4300 dipendenti. Questo significa - sottolinea la segretaria Fim - un forte ridimensionamento della presenza in Italia del gruppo e quindi un ridimensionamento della produzione complessiva dell'elettrodomestico in Italia. Il rischio serio - secondo la Trovò - è che un pezzo importante dell'industria manifatturiera italiana e del "made in Italy" lasci definitivamente il paese. Per questo il problema Indesit va affrontato all'interno di una strategia nazionale di rilancio e sostegno della produzione di elettrodomestici in Italia. E' necessario - continua - garantire da subito un piano di azioni che favoriscano produzioni investimenti e lavoro, è inaccettabile, che si sposi la de-localizzazione come soluzione vantaggiosa per gli azionisti, disinteressandosi degli effetti economici e sociali che da essa ne conseguono - e conclude - dall'incontro odierno ci aspettiamo un confronto serio sui piani industriali e sulle scelte strategiche che ridia prospettive agli stabilimenti e alle produzione italiane del Gruppo, ma ripeto, è importante che il problema venga affrontato a livello nazionale con un piano di rilancio dell'intera filiera del settore .Ufficio stampa Fim CislLeggi il Comunicato Sindacale Unitario
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03/06/2013 Sciopero generale dei lavoratori del legno
 E’ stato proclamato lo sciopero generale dei lavoratori del legno. Lo ha deciso l’Assemblea dei quadri e dei delegati delle Federazioni di Categoria di Cgil Cisl e Uil – rispettivamente Feneal, Filca e Fillea. Lo scioperò si farà venerdì 7 giugno per tutta la mattina e per l’ultima ora di ogni turno. La decisione è stata presa per protestare contro la scelta di Federlegno, - l’associazione rappresentativa delle imprese della filiera del legno e arredo -  di abbandonare la trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale. A fronte di una situazione economica produttiva che si fa sempre più difficile, piuttosto che cogliere l’occasione del rinnovo del contratto nazionale per sviluppare relazioni sindacali basate sul confronto e la partecipazione, anche al fine di condividere soluzioni che aiutino il settore a uscire dalla crisi, Federlegno ha avanzato richieste che i sindacati hanno valutato come inaccettabili. In particolare l’ipotesi di un orario cosiddetto “multiperiodale”, da calcolarsi su base annua con una gestione a totale discrezione dell’impresa; ma anche il peggioramento delle normative sull’apprendistato e del lavoro a tempo determinato. Davanti ad  un naturale rifiuto da parte sindacale di accettare queste imposizioni, la Federlegno, con un atteggiamento scorretto e irresponsabile, ha abbandonato la trattativa. Cgil Cisl e Uil di Categoria chiedono da subito la ripresa di un confronto che affronti i contenuti della piattaforma unitaria, al fine di giungere ad una rapida conclusione del rinnovo del contratto nazionale che sia in grado di dare immediate risposte anche in termini di incremento salariale per la salvaguardia del potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori. Lo sciopero sarà sostenuto da due manifestazioni che si svolgeranno a Pesaro (ore 9.30 in Piazzetta Ciacchi) e a Tolentino (ore 14.30 in Piazza delle Libertà).
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31/05/2013 Sciopero contro i licenziamenti al Corriere Adriatico
La Società Corriere Adriatico il giorno 29/05/2013 ha comunicato alla RSA e alle OO.SS.  territoriali l’attivazione della procedura di mobilità per il licenziamento di n. 13 lavoratori  poligrafici su un organico totale di 22 unità, coinvolgendo tutte le aree di produzione,  amministrazione e diffusione .Il giorno 31/05/2013 si è svolta l’assemblea dei lavoratori poligrafici, la quale vista la gravità delle decisioni adottate ,senza precedenti in questo gruppo editoriale, respinge tale procedura e denuncia l’atteggiamento dell’azienda soprattutto in assenza di un piano di rilancio e di sviluppo della testata.Le segreterie territoriali Fistel – Cisl e SLC-Cgil hanno richiesto l’attivazione immediata di un confronto nazionale in sede Fieg per trovare misure non traumatiche a livello occupazionale.L’assemblea in accordo con le OO.SS. territoriali proclamano già da oggi lo stato di agitazione dei lavoratori poligrafici, riservandosi ulteriori forme di mobilitazione e di protesta in attesa del confronto in sede nazionale.Inoltre le maestranze hanno dato mandato alle rappresentanti sindacali di dare visibilità alla vertenza coinvolgendo le istituzioni locali e regionali
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30/05/2013 Il sindacato lancia l'allarme occupazione
SEGRETERIE REGIONALI MARCHE  COMUNICATO STAMPA Il 31 Maggio Giornata nazionale di mobilitazione del settore delle costruzioni IL SINDACATO LANCIA L’ALLARME OCCUPAZIONE Nelle Marche persi 10.000 posti di lavoro  Le organizzazioni sindacali delle costruzioni FeNEAL-UIL FILCA-CISL FILLEA-CGIL hanno indetto una giornata nazionale di mobilitazione del settore delle costruzioni per il giorno venerdì 31 Maggio.Nelle Marche si svolgerà – presso la Scuola Edile di Ancona, in Via Filonzi 9 -  una assemblea pubblica con i quadri ed i delegati sindacali per chiedere alla politica interventi urgenti per risollevare il settore che sta vivendo la più grave crisi dal dopoguerra ad oggi.Dal 2009 l’edilizia ha perso il 30% degli investimenti. La caduta di livelli produttivi coinvolge tutti i comparti, dalla produzione di nuove abitazioni (- 54,2%) alla edilizia non residenziale privata (- 31,6%), alle opere pubbliche (- 42,9%). Solo la riqualificazione degli immobili mostra una tenuta dei livelli produttivi (+ 12,6%).Gli effetti della crisi sull’occupazione e sulle imprese sono pesantissimi. In Italia si sono persi 360.000 posti di lavoro. Nelle Marche i dati delle Casse Edili evidenziano una contrazione delle ore lavorate (- 34,1%), un calo degli operai (- 31,2%) e delle imprese(- 26,6%). Dall’inizio della crisi nelle Marche almeno 10.000 persone hanno perso il posto di lavoro, mentre l’utilizzo della cassa integrazione è aumentato del 190,85%.Occorre  ripartire dall’edilizia per rimettere in moto l’intera economia regionale.Le organizzazioni sindacali delle costruzioni FeNEAL-UIL FILCA-CISL FILLEA-CGIL chiedono  agli enti locali interventi concreti a sostegno del settore, come: la riduzione della pressione fiscale -  dell’IMU - sulla prima casa e sugli immobili con contratto di affitto a canone agevolato in modo da far ripartire il mercato immobiliare; la riduzione degli oneri che gravano sugli interventi riqualificazione e ristrutturazione edilizia in modo da stimolare il mercato privato; la destinazione di una parte del gettito  IMU a  piccole opere di manutenzione del  territorio che consentirebbero di garantire lavoro alle tante piccole imprese del settore; “ Da oltre una anno chiediamo alla Regione Marche di  poter sottoscrivere  una intesa  per riqualificare gli appalti pubblici.  Negli appalti pubblici occorre superare la logica del massimo ribasso  con l’esclusione automatica delle offerte anomale. Per rilanciare l’edilizia marchigiana  occorre  privilegiare la procedura negoziata per i lavori fino ad un milione di euro”.All’assemblea del 31 Maggio parteciperanno l’Assessore Regionale Sara Giannini, il Presidente della Provincia di Pesaro Urbino Matteo Ricci, il Sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli. Sono inoltre stati invitati i rappresentanti delle associazioni datoriali. 
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30/05/2013 Solidarietà al lavoratore della Conerobus vittima di un'aggressione
COMUNICATO STAMPALe segreterie regionali FILT, FIT e UIL trasporti esprimono solidarietà e vicinanza al lavoratore dipendente dalla società Conerobus vittima dell’aggressione. Ancora una volta a farne le spese è un lavoratore mentre svolge il proprio servizio.Quanto accaduto ieri, non può essere relegato ad un semplice problema di carattere lavorativo, o legato alla particolarità della tipologia del lavoro svolto.Purtroppo episodi simili, magari con la sola violenza verbale, accadono sempre più frequentemente anche in altri ambiti, come quello ferroviario o quello dell’igiene ambientale, e cioè in tutte quelle tipologie di lavoro dove il lavoratore svolge un servizio pubblico e deve far rispettare delle regole.Occorre perciò che da subito si apra un confronto con le istituzioni e con le forze della sicurezza pubblica affinché si trovino tutti quegli strumenti atti alla tutela ed alla difesa di chi lavora e dei cittadini che usufruiscono di un servizio pubblico.Ancona 29 maggio 2013Le segreterie regionaliFILT, FIT, UILT 
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28/05/2013 I pensionati della Cisl Marche al Congresso Nazionale
I pensionati della Cisl marchigiana hanno partecipato al XVII Congresso Nazionale Pensionati tenutosi a Riccione nei giorni 27 - 28 - 29 maggio. "Con la nostra Storia, insieme ai Giovani costruiamo il futuro" apre con questo titolo il XVII Congresso nazionale pensionati CISL. 1200 delegati nelle tre giornate hanno lavorato su temi importanti come sanità e welfare.La Relazione introduttiva di E.Bonfanti, Segretario Generale FNP Nazionale
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24/05/2013 Lavori in corso del 24/05/2013
Sommario - Copertina dedicata alle richieste della Cisl ai candidati sindaco in occasione delle prossime elezioni amministrative - La crisi dell’edilizia simbolo delle difficoltà del lavoro nelle Marche. Un comparto che da sempre ha rappresentato una sicurezza per il territorio ora "naviga a vista". - Come cambia il sindacato di fronte ad un contesto sociale costretto a modificarsi per reggere il colpo delle difficoltà economiche. Le riflessioni di Ivo Lizzola. - Qualità della vita, sostegno al welfare: donne e pensionati della Cisl riflettono sulle condizioni delle fasce più fragili della popolazione - Cose di Tè: quando una passione diventa professione. La scommessa imprenditoriale di Cose di Tè Tvrs Venerdì ore 13.10 Domenica ore 00.15 E’ Tv Marche Venerdì ore 23.15: canale 112 ore 21 Sabato ore 20.00 Domenica ore 14.15 Tv Centro Marche Venerdì ore 20:00 (dopo il TG), 23:45 (replica) Mercoledì ore 14:00 (in replica dopo il TG)ufficio stampa cisl marche
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23/05/2013 I lavoratori del settore costruzioni si mobilitano
Venerdì 31 maggio le Federazioni regionali di Categoria del settore delle costruzioni di Cgil Cisl e Uil Marche organizzano una giornata di mobilitazione.L'appuntamento è per le ore 9.00 presso la Scuola Edile in Via Filonzi 9. Con questa iniziativa i sindacati vogliono sottoporre all'attenzione delle istituzioni e della società civile la gravissima crisi di un settore, appunto quello edile, che nelle Marche ha registrato la perdita di 10.000 posti di lavoro in due anni.   
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16/05/2013 La lingua spagnola a scuola
In base ad un'ordinanza del Tribunale di Fermo, della quale si ha avuto notizia solo in questi giorni, la seconda lingua comunitaria si sceglie in base ai docenti con contratto a tempo indeterminato nella scuola. Il collegio ha, difatti, accolto il ricorso presentato da una docente di francese, la quale lamentava che la normativa sugli organici non prevedesse la possibilità di cambiare la seconda lingua qualora ciò potesse determinare l'insorgenza di situazione di soprannumerarietà. Nell'ordinanza si evince che la condizione prevista dalla normativa per consentire la sostituzione della seconda lingua straniera è che il docente della lingua che c'è già continui ad avere una cattedra intera, tutta nella stessa scuola.  Se, invece, per accontentare i genitori che chiedono lo spagnolo, il docente di Francese deve completare la cattedra in un altro istituto o diventa soprannumerario, lo spagnolo non può essere introdotto e permane il Francese. Il collegio ha spiegato, inoltre, che la normativa di riferimento ha una precisa ratio e cioè quella di tutelate la titolarità di cattedra dei docenti in ruolo "arginando la rincorsa alle mode ed alle richieste delle famiglie per l'attivazione di nuove lingue".      
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15/05/2013 Trasporto locale, sindacati in stato di agitazione
La manifestazione regionale di ieri svoltasi in maniera unitaria, dopo lo sciopero nazionale di 24 ore dello scorso 22 marzo, è l' ultima di una serie di iniziative a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto il 31 dicembre 2007, per il finanziamento pubblico del trasporto locale, per la regolazione del processo di riassetto del settore e per scongiurare ulteriori tagli al Trasporto Pubblico Locale della Regione Marche. Nell’incontro avuto con l’Assessore Viventi abbiamo ricevuto assicurazioni ancora non completamente soddisfacenti, dal momento che si è teso rinviare la soluzione dei problemi a contributi che dovrebbero arrivare dal Governo Nazionale e dalle azioni conseguenti all’efficientamento e alla riprogrammazione dei servizi. Come sindacati abbiamo comunque ribadito, nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori, la necessità di considerare la centralità del trasporto pubblico locale, anche e soprattutto in una situazione di crisi come quella che stiamo vivendo, confermando la necessità del mantenimento degli attuali livelli di servizio da considerare il minimo indispensabile per le esigenze della comunità marchigiana. Occorre, a nostro giudizio, reperire risorse economiche certe che siano adeguate ai costi standard del settore e che diano una garanzia, nell’imminenza delle gare, per l’affidamento di tali servizi. Mantengono comunque lo stato di mobilitazione, affinché vengano garantiti livelli occupazionali del comparto comprese le tutele relative al lavoro per tutta la durata degli affidamenti. Le Segreterie provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti
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15/05/2013 Prosegue la mobilitazione sulla sanità
Sanità, prosegue la mobilitazione dei sindacati. Oggi si è svolta la riunione di  Cgil, Cisl e Uil Marche con le rispettive Categorie della sanità e dei pensionati per valutare il confronto in atto con la Regione Marche sulle politiche di riorganizzazione della sanità. Una riunione che fa seguito alla manifestazione del 25 marzo scorso e alle assemblee che si sono svolte in tutti i territori. Pur registrando alcuni passi avanti nelle proposte su reti territoriali, integrazione socio-sanitaria, case della salute e stazione unica appaltante, i sindacati confermano di non condividere la manovra. In particolare esprimono dubbi sulla piena coerenza del piano di riconversione dei piccoli ospedali e, in attesa del progetto di riorganizzazione delle reti cliniche e della definizione del quadro economico complessivo, giudicano estremamente negativo e preoccupante il taglio che si sta profilando sul fronte del personale. Dall’ultimo incontro infatti è emersa la volontà di operare una riduzione di circa 30 milioni di euro alla spesa del personale, che si aggiungono  ai 18 già tagliati lo scorso anno. Se tale ipotesi venisse attuata, sarebbero a rischio non solo centinaia di posti di lavoro, soprattutto tra i precari, ma anche la possibilità concreta di erogare servizi ai cittadini. A questo, si aggiungano i carichi di lavoro che gravano su tutti i lavoratori, che sono già al limite, come dimostra l’ingente arretrato di giornate di ferie rimaste inutilizzate proprio per la mole di lavoro. Cgil, Cisl e Uil Marche, nel denunciare questa situazione, invitano la Regione a modificare radicalmente queste previsioni. In tal senso, si auspicano novità già per il prossimo incontro del 24 maggio. In caso contrario si intensificheranno le iniziative di lotta.
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15/05/2013 Scommettere sull'edilizia. Un appello ai candidati sindaco
Un appello ai 13 candidati a Sindaco alle Elezioni Amministrative del 26 e 27 Maggio prossimi. Lo lancia la Filca (Categoria dei lavoratori del settore edile e del legno) della Cisl Marche, per tentare di risollevare il settore delle costruzioni piombato nella recessione più grave dal dopoguerra ad oggi.In un comunicato  il Segretario Regionale Massimo Giacchetti dichiara che «dal 2009 l’edilizia ha perso il 30% degli investimenti. A soffrire sono tutti i comparti, dalla produzione di nuove abitazioni (-54,2%) alle opere pubbliche (-42,9%). Solo la riqualificazione degli immobili registra una tenuta (+ 12,6%).  Gli effetti sull’ occupazione sono stati pesantissimi. Nelle Marche hanno chiuso almeno 2.000 imprese  e 10.000 sono state le persone hanno perso il posto di lavoro. Dal 2009 il ricorso alla cassa integrazione è aumentato del 190,85%.»Giacchetti chiede ai candidati a sindaco un impegno concreto per riqualificare le città, scommettendo sull’ edilizia come settore trainante per l’intera economia. Pensiamo a provvedimenti da attuare dei primi 100 giorni del mandato amministrativo che possono invertire il declino di un settore che, prima della crisi rappresentava il 13% del PIL regionale.”Per la Filca Cisl la priorità è incentivare gli investimenti privati sulla sicurezza e sul risparmio energetico riducendo le tariffe degli oneri accessori gli interventi di recupero, ampliamento o variazione d’uso del patrimonio edilizio esistente.Necessaria anche maggiore attenzione nella selezione delle imprese, istituendo un apposito albo degli operatori economici da utilizzare per l’affidamento dei lavori con procedura negoziata e abbandonando il criterio del massimo ribasso per escludere, specie nei lavori pubblici, le offerte troppo basse.A difesa del lavoro la Filca Cils sollecita infine i futuri sindaci a controllare la regolarità delle imprese, comunicando per via telematica agli enti preposti ai controlli le informazioni riferite al rilascio dei titoli abilitativi, come i permessi a costruire e le comunicazioni di inizia attività.IL COMUNICATOL'APPELLO 
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14/05/2013 Banca Marche. I sindacati chiedono un presidente di garanzia
  «Un presidente di garanzia per rilanciare Banca Marche»  «Una figura di garanzia per i lavoratori e per i territori, che possa accelerare il progetto di rilancio». Questo l’identikit del nuovo presidente di Banca Marche secondo i sindacati Dircredito – Fiba/Cisl – Fisac/Cgil che oggi pomeriggio alle 16,30 incontreranno il Direttore Generale. «L’Assemblea Generale del 22 Aprile ha chiesto con forza alle istituzioni della Regione Marche di interagire con le Fondazioni Proprietarie al fine di ricreare quel clima di coesione, elemento fondante e indispensabile per il progetto dell’Autonomia di Banca Marche e le Istituzioni si stanno muovendo in tal senso», spiegano ancora i sindacati.Dircredito – Fiba/Cisl – Fisac/Cgil affermano a proposito del piano industriale, che, «Finora abbiamo sentito parlare solo di “spending review”; ma non si può parlare di contenere i costi quando, ad oggi non sono state tagliate le consulenze “interne” ed esterne, benefit, costi dei “campanili”. Addirittura in assemblea degli azionisti è stato deliberato un aumento dei compensi (a vario titolo) del Consiglio d’Amministrazione». È necessario, inoltre, il tempestivo avvio di un serio e approfondito confronto sulla policy e il processo del credito. «Bisogna contemperare il giusto rigore e il dovuto contenimento del rischio con le esigenze di sostegno al territorio, alle aziende e alle famiglie.» Infine, secondo i rappresentanti dei lavoratori «Il Piano industriale deve essere un vero, credibile e condiviso progetto di rilancio e va discusso costantemente col Sindacato; il progetto deve avere come unico orizzonte l’Autonomia della Banca e la tutela della occupazione presente e futura nei Territori».Jesi, 10 Maggio 2013   Dircredito – Fiba/Cisl – Fisac/Cgil 
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13/05/2013 L'ASUR "strozza" il Fermano
La situazione della sanità fermana si fa sempre più complicata. Si avvicinano i masi estivi e la Cisl Fp parla di un disperato tentativo da parte del Direttore dell'area Vasta 4 di portare a casa un piano di assunzioni maggio-giugno congruo, per permettere la fruizione del diritto alle ferie estive del personale e, nello stesso tempo, mantenere tutti i servizi esistenti.Il tentativo è naufragato di fronte alla "ragioniesistica" intenzione di Ciccarelli di "fare cassa" sulle spalle dei cittadini ed operatori del nostro territorio. Nemmeno il provvedimento del passato Governo, inserito nella Legge di Stabilità, che andava in favore dei lavoratori precari, prorogando i contratti fino a luglio 2013, é stato valorizzato. Anzi, i territori, in primis il fermano,  che lo hanno attuato completamente, sono stati penalizzati. A conti fatti, quindi, tra cessazioni, mancate proroghe dei tempi determinati, mobilità varie, il saldo degli infermieri è fortemente negativo. Non solo. Anche le nuove assunzioni a tempo indeterminato, che potranno essere fatte, procureranno disagi enormi per l'organizzazione del lavoro perchè non arriveranno in tempo per il periodo feriale oppure sconteranno il normale il normale periodo di inserimento e tutoraggio. Il risultato sarà che chi resterà in servizio si dovrà sobbarcare un carico di lavoro enorme e molti servizi verranno ridotti o chiusi.
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13/05/2013 Preoccupazione per la Quadrilatero
Le Segreterie provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil (le Categorie dei lavoratori del settore delle costruzioni) esprimono forte preoccupazione per la stato dei cantieri della Quadrilatero e per le vicende societarie della ditta affidatrice: Impresa SPA. La ripartenza a singhiozzo del lavoro, il lento declino dei cantieri di Borgo Tufico e Cancelli, il perdurare del ricorso alla cassa integrazione per due terzi del personale non lasciano ben sperare. I contatti con l’azienda, gli incontri che si sono succeduti, i vari tavoli che si sono avvicendati nelle ultime settimane, sembrano indicare che ci troviamo di fronte all’ ennesima incompiuta su territorio nazionale. Ad un mese e mezzo dalla sospensione dei cantieri non si sono ancora concretizzate manifestazioni di interesse da parte di altre imprese, né si è pronunciato il Tribunale sulla ristrutturazione del debito, né gli istituti di credito hanno assicurato nuova finanza (che poteva consentire una ripresa piena). La ripresa spot dei lavori nei cantieri di Pianello in provincia di Perugia, a fronte anche di incertezza sui pagamenti degli stipendi, si inserisce in un quadro molto instabile che non da certezze sul futuro e sulle prospettive del cantiere. Le condizioni già al limite dei lavoratori, sempre denunciate, si sono progressivamente deteriorate e le aziende del territorio coinvolte nei lavori si trovano senza alcuna prospettiva. I fornitori, la mensa e i sub affidatari denunciano un credito significativo verso l’azienda esecutrice. I dipendenti diretti e quelli dei subappalti non hanno neanche un percorso di ammortizzatori sociali paragonabili alle altre realtà industriali del territorio. Lunedì i sindacati incontreranno il Presidente della Regione Spacca per fare il punto della situazione. Il 17 maggio è in programma un incontro in azienda per monitorare le condizioni del cantiere e, per il 20 maggio, c’è una convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico a seguito della richiesta di Impresa SpA di attivare la procedura di amministrazione straordinaria, o in alternativa la procedura prevista dalla Legge Marzano per le grandi imprese insolventi. Si richiamano tutti i soggetti, ognuno per il proprio ruolo, a prendere atto con attenzione della situazione. La sospensione del cantiere significa il progressivo deperimento dei mezzi, la dispersione di risorse, professionalità e uomini e compromette definitivamente la ripartenza degli stessi. O si interviene subito o si rischia la fine dell’idea di infrastrutture che per anni si è inseguita, anche perché sul territorio di Fabriano sarebbe la seconda incompiuta dopo la Pedemontana.
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10/05/2013 Lavori in corso del 10/05/2013
Sommario - Copertura della cassa integrazione in deroga e sostegno alle imprese artigiane: una priorità della Cisl - Ammortizzatori sociali, una questione sempre più delicata: la situazione nelle Marche - Raffineria Api di Falconara: incertezze tra riapertura e collocazione dei lavoratori ancora in attesa di lavoro - A rischio il posto di lavoro: i lavoratori della Canalini in mobilitazione - Scuola, scatti di anzianità una vittoria importante
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10/05/2013 L'Asur taglia il personale ma i pazienti rischiano
Alle già note vicende legate al piano ferie estive che per l’Area Vasta 4, nell’assoluto silenzio dei Sindaci e dei Consiglieri Regionali eletti nel fermano, comporterà un ulteriore taglio di servizi, disagi ai pazienti ed accorpamenti selvaggi, che come spesso abbiamo detto assomigliano più ad “ ammucchiate” che ad altro, va sottolineato che la politica di tagli indiscriminati messa in atto dalla Regione e dall’ASUR, potrà avere ripercussioni molto pericolose sugli assistiti.Vogliamo evidenziare due casi emblematici che stanno passando in sordina ma sono l’immagine del disinvestimento lento e progressivo attuato sulla sanità del fermano, nella piena indifferenza dei più.1)    STROKE UNIT: è l’unità di letti di Neurologia inserita nel reparto di Medicina di Fermo che prevede un’assistenza intensiva a pazienti critici neurologici e che attualmente non è presidiata costantemente né da medici né da infermieri dedicati. Paradossalmente i pazienti sono collegati a dei monitor per l’ECG a loro volta collegati ad una centrale di controllo, che nelle situazioni normali, viene sorvegliata da un professionista sanitario perché in ogni momento i pazienti potrebbero avere delle GRAVISSIME complicazioni. Il monitoraggio e la sorveglianza servono per garantire un precoce intervento salvavita. A Fermo, tutto questo non vale. Siccome il personale infermieristico è insufficiente ed i letti di Stroke Unit sono inseriti in un reparto di medicina di base ( 120 minuti d’assistenza) nessun infermiere o medico è dedicato alla costante sorveglianza dei pazienti e questo, a detta del Direttore della Direzione Medica, è del tutto normale perché è un unità di primo livello. Allora di due l’una: o i monitor servono come scenografia oppure il Direttore della Direzione Medica sbaglia di grosso, mettendo a rischio operatori e malati. Di tutto questo importa a qualcuno? C’è la volontà d’intervenire per migliorare l’assistenza e lavorare perché Fermo abbia almeno una dignitosa Stroke Unit? Al momento sembrerebbe proprio di no, visto che l’Asur ha tagliato l’assunzione di 20 infermieri rispetto all’estate scorsa. La Regione pensa a fare cassa ma chi rischia la pelle sono i malati e chi rischia di andare davanti al Giudice sono gli infermieri ed i medici, magari sventolando la lettera della dott.ssa Padovani che asserisce che è tutto normale.2) ASSISTENZA RIABILITATIVA IN S.R.R.: gli utenti del Servizio Residenziale e Riabilitativo del Dipartimento di Salute Mentale, sono malati che necessitano di un tempo di reinserimento graduale nella vita sociale e familiare dopo un periodo di malattia. Le figure professionali principali, oltre agli infermieri, sono gli Educatori Professionali, responsabili del percorso riabilitativo. Chi dovrebbe occuparsi invece dell’assistenza ai bisogni primari degli ospiti sono gli OSS. Bene, a Fermo, nonostante quanto scritto dalla stessa Regione Marche in un recente Regolamento per le Residenze, chi copre i turni fissi in SRR sono gli Educatori Professionali, che così non possono svolgere la propria funzione riabilitativa. L’assurdo però è che gli Educatori Professionali, professionisti laureati, siccome sono in numero assolutamente insufficiente, vengono sostituiti in caso di assenza dagli OSS del reparto Psichiatrico dell’Ospedale. Al danno quindi la beffa: si rende impossibile o quasi agli Educatori poter approntare un percorso riabilitativo qualificato secondo la loro professionalità perché costretti a coprire turni di servizio rigidi ( la figura dell’Educatore non è una figura assistenziale bensì riabilitativa) e vengono talmente svuotati dalla loro mission professionale tanto che in caso di assenza possono essere sostituiti da OSS, che con la riabilitazione nulla c’entrano. Tutto questo sempre perché il problema fondamentale nella nostra sanità non è più la qualità dell’assistenza ma il RISPARMIO che si deve portare a casa. Pure in questo caso, nulla trapela all’esterno perchè fa comodo che queste cose non si sappiano. La CISL FP, invece, anche se va controcorrente, vuole continuare a denunciarle perché non ci può essere scambio alcuno tra il diritto alla salute ed il budget da rispettare.Il segretario FpGiuseppe Donati
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09/05/2013 Sanità, tagli agli sprechi
Dopo le due assemblee pubbliche del 29 e 30 Aprile scorsi è stato elaborato un documento di poche righe in cui è racchiusa "la denuncia" della Rsu dell'Area Vasta 5 congiuntamente alle Segreterie Provinciali di categoria della funzione pubblica nei confronti dell'Asur.Stante la grave situazione della sanità pubblica dell'Area Vasta 5, i punti che i rappresentanti dei lavoratori contestano sono: la mancanza di un progetto di tagli agli sprechi a favore della qualità dei servizi;  i tagli al personale sanitario, tecnico ed amministrativo negli ospedali di Ascoli e San Benedetto del Tronto; la mancanza di alternative all'ospedalizzazione per la carenza dei servizi sul territorio e infine, la totale assenza di una politica di riduzione delle liste d'attesa.
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08/05/2013 Pensionati marchigiani sempre più poveri
COMUNICATO STAMPA PENSIONATI MARCHIGIANI SEMPRE PIU’ POVERI: I SINDACATI CHIEDONO INTERVENTI  CONCRETI. ALLA REGIONE DI RISPETTARE GLI ACCORDI SULLE RESIDENZE PROTETTE  Le Segreterie Regionali di   Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil  denunciano la situazione di estrema precarietà in cui versano  pensionati marchigiani, l’età media è elevata, il 69,1% dei pensionati ha più di 70 anni (62,2% media nazionale) e percepisce una pensione di 695,86 euro, circa 180 euro in meno della media italiana. Gli ultraottantenni sono il 29,1% a fronte del 24,6% nazionale e si evidenziano ulteriormente per la straordinaria crescita nelle fasce ultra 85enni con un +38,6% e ultra centenari con un +161% rispetto al censimento precedente. I pensionati  con il  blocco della rivalutazione delle pensioni, l’introduzione indiscriminata dell’IMU sulla prima casa, i tagli ai servizi socio-sanitari e l’aumento dei prezzi di beni, servizi e tariffe,  stanno pagando un prezzo altissimo e non più sopportabile. Sempre più estesa è la fascia degli anziani costretti a tagliare le spese, a partire  dagli alimentari e dalle bollette delle utenze per arrivare a quelle relative alla salute.A fronte di questo scenario  le Segreterie del Sindacato Pensionati, oltre ad incalzare  il nuovo Governo per avviare atti concreti e non più rinviabili, per dare  risposte reali ai tanti drammi presenti nel Paese a partite dai temi del lavoro e delle pensioni, sollecitano la Regione Marche e gli Enti Locali a promuovere interventi mirati a sostenere i redditi dei pensionati e una nuova politica fiscale che contrasti l’evasione e riduca la tassazione sui redditi  da pensione e da lavoro dipendente.Il tema della non autosufficienza resta un dramma delle persone anziane che viene caricato, prevalentemente, sulle famiglie troppo spesso lasciate sole a rispondere al bisogno di assistenza.Vero è che per la Regione Marche  sono previste risorse per il 2013 pari a 7.947.500 € derivanti dal fondo nazionale per la non autosufficienza voluto fortemente e ripristinato anche grazie all’azione e all’impegno del Sindacato Pensionati. Le Segreterie del Sindacato Pensionati sollecitano la Regione Marche, come già ribadito, nei giorni scorsi, durante la Conferenza regionale sul sistema socio-sanitario marche,  a  porre  attenzione ad una sostanziale rivisitazione e rivalutazione del sistema socio-sanitario  per dare  risposte concrete alla cronicità, che partendo dalla “presa in carico” del paziente si sviluppi  sul fronte della domiciliarità e della residenzialità. In merito alla residenzialità le Segreterie del Sindacato Pensionati, in attesa di una specifica risposta della Regione, sull’attuazione dell’accordo sulle  Residenze Protette con l’ adeguamento tariffario della retta e l’eventuale restituzione da parte dei gestori delle strutture in caso di tariffe diverse dalle 33 € giornaliere, ritengono ingiustificato un eventuale percorso di riallineamento diverso da quello convenuto nell’accordo siglato nel 2010.Le Segreterie Spi Fnp Uilp torneranno a riunirsi nei prossimi giorni, per articolare meglio le azioni da intraprendere affinché si  diano risposte concrete ai tanti pensionati vittime di un vivere  che diventa ogni giorno più insostenibile.  Le Segreterie RegionaliSpi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil
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08/05/2013 Qualità della vita e sviluppo del welfare
Dal 19 al 26 maggio 2013 al via  la quarta edizione  della  Settimana della Famiglia organizzata dal Comune di Ascoli. Presente all’interno del  ricco programma  il convegno “Qualità della vita e sviluppo del welfare”, promosso dal sindacato dei pensionati Fnp Cisl e dai relativi coordinamenti donne di Ascoli Piceno-Fermo, martedì 21 Maggio 2013  ore 9,30, presso la Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno. Al convegno interverranno Silvia Stefanovichj, del  Dipartimento nazionale delle  politiche sociali della Cisl con un approfondimento su “L’equilibrio famiglia/lavoro, in un welfare che cambia” e Pietro Cerrito, segretario confederale della Cisl nazionale su “ Famiglia e welfare nella crisi”.  I lavori coordinati da Paola Federici, della Cisl di AscoliP.-Fermo, verranno presentati da Ciarrocchi Rosandra, responsabile del coordinamento donne  Fnp Cisl di Ascoli P.-Fermo. Sono previsti i saluti delle autorità locali e del segretario generale regionale  della Fnp Cisl Mario Canale.
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05/05/2013 Il servizio sanitario deve cambiare ma basta con i sacrifici
«La riforma del servizio sanitario regionale è necessaria, ma alla riduzione dei  posti letto negli ospedali va accompagnato il potenziamento delle reti territoriale, socio sanitaria, dell'emergenza e della prevenzione». E' questo il pensiero che Mario Canale, Segretario generale dei pensionati della Cisl Marche, ha espresso in occasione del suo intervento alla Conferenza regionale sui temi della sanità e del sociale del 29 aprile scorso. «Il richiamo alla responsabilità non ci lascia indifferenti - ha affermato Canale - ma non possiamo continuare a tollerare gli enormi sacrifici degli operatori del settore e dei cittadini marchigiani, che al risanamento stanno contribuendo “di tasca propria”, ad esempio con l’aumento dell’addizionale Irpef e con i Ticket sulle visite specialistiche e sulle analisi mediche». L'invecchiamento della popolazione deve portare ad un servizio sanitario diverso, più centrato sulla risposta ai bisogni di salute legati alle persone fragili, in particolare quelle anziane. Per questo è necessario potenziare l'offerta di servizi sanitari a domicilio. Spesso infatti i ricoveri negli ospedali sono inappropriati in quanto i pazienti potrebbero essere curati a casa con minor dispendio di risorse. Per Canale bisogna anche mettere mano al funzionamento delle strutture residenziali e semi residenziali (case di riposo, centri diurni ecc.) per anziani, disabili e persone affette da patologie mentali. Un sistema che oggi  è un vero e proprio far west, e in cui ognuno fa come vuole per quanto riguarda gli  standard di assistenza, le rette e i criteri di compartecipazione degli utenti. «Un ruolo chiave nel nuovo sistema - sostiene il Segretario dei pensionati Cisl  - dovrà essere svolto dalle Case della salute, luogo di raccordo tra ospedale e territorio, nelle quali però vanno coinvolti i Medici  di famiglia, senza la partecipazione dei quali il progetto è destinato a naufragare». Al centro dell'intervento di Canale anche la proposta di legge sulla riforma dei servizi sociali marchigiani, oggi in discussione presso la quinta Commissione del Consiglio regionale. Una proposta sulla quale la Cisl, insieme a Cgil e Uil, hanno presentato degli emendamenti  rispetto ai temi dell'integrazione socio sanitaria, del rafforzamento degli Ambiti sociali, dello sviluppo della gestione associata dei servizi, della definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire a tutti i cittadini marchigiani e della partecipazione. In conclusione il Segretario della FNP ha affrontato il tema delle liste d'attesa, che limita l'agibilità del servizio sanitario pubblico. «Certo bisogna ridurre il consumo di prestazioni sanitarie inappropriate ma è necessario eliminare le origini di un evidente conflitto di interessi, ripensando alle modalità di erogazione delle prestazioni in regime di libera professione.» L'INTERVENTO DI MARIO CANALE EMENDAMENTI ALLA PDL 280 SERVIZI SOCIALI   
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02/05/2013 Assemblea pubblica sul riordino socio sanitario.
 Cgil Cisl Uil di Ancona, unitamente alle categorie del settore pubblico e dei pensionati, organizzano un'assemblea pubblica sul riordino socio sanitario della Regione MarcheMARTEDI' 7 MAGGIO 2013, ORE 15.00 presso la Sala Armatura  Via Ragnini, 4 ad AnconaLa cittadinanza è invitata a partecipare. 
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02/05/2013 Canalini, continua la protesta
Dopo lo sciopero del 30 aprile prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori della Canalini, agenzia giornalistica di Ancona oggetto di un recente cambio di proprietà. In un comunicato la Fisascat - la Categoria della Cisl che segue i lavoratori del commercio - denuncia un atteggiamento di chiusura e di ambiguità da parte della società entrante e di quella uscente. Insufficienti le risposte date e sul mantenimento dell’occupazione e sulle modalità con cui  verrà garantita l’attività lavorativa. Nono sono chiari neppure il luogo di lavoro, le attività mantenute nella provincia di Ancona e la data precisa di avvio della nuova titolarità d’impresa. I lavoratori, riunitisi in assemblea nei giorni scorsi, hanno anche chiesto la liquidazione del trattamento di fine rapporto (la cosiddetta liquidazione) all’atto del cambio di proprietà, anche per compensare la riduzione delle retribuzioni percepite a seguito del secondo anno di cassa integrazione. Tutti aspetti sui quali il sindacato non ha ottenuto alcun riscontro positivo. Prosegue quindi la mobilitazione dei lavoratori, che mette a rischio la distribuzione di giornali, riviste e libri nei prossimi giorni.  IL COMUNICATO STAMPA
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30/04/2013 Preservare l'autonomia di Banca Marche
Apprezzamento per l’impegno delle istituzioni marchigiane per ricreare un clima di coesione e di unità d’intenti in Banca Marche. Lo esprimono le organizzazioni sindacali del settore Dircredito, Fiba Cisl e Fisac Cgil in un comunicato unitario. A seguito dell’incontro di sabato scorso tra il Governatore Spacca e le Fondazioni proprietarie dell’Istituto di credito marchigiano, i sindacati riaffermano l’importanza del valore dell’ autonomia, che significa assetto stabile della proprietà, azionariato diffuso sul territorio, ricerca dell’interesse delle comunità locali, tutela dell’occupazione.  «Il Piano industriale di rilancio della Banca – sostiene il sindacato - non dovrà scaricare costi sociali sui lavoratori e sui territori e dovrà essere efficace, con un ampio respiro progettuale». L’Assemblea Generale di lunedì 22 ha espresso con forza la volontà che le Fondazioni recuperino la coesione e l’unità che hanno consentito la nascita e la crescita del progetto Banca Marche. La conferma di tale volontà dovrebbe arrivare dall’ Assemblea degli azionisti di oggi, alla quale parteciperanno anche i rappresentanti dei lavoratori. COMUNICATO STAMPA
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25/04/2013 Un'alleanza per la riforma della sanità
I numeri della sanità marchigiana fanno paura. Se ne è parlato nell'assemblea pubblica  organizzata da Cgil Cisl e Uil mercoledì 24 marzo all'Hotel Recina di Montecassiano. Una appuntamento che ha seguito a stretto giro l'infuocato consiglio comunale maceratese di martedì scorso. Nel giro di cinque anni la Regione Marche hanno visto ridurre di € 565 milioni le risorse disponibili per la sanità. Il colpo di grazia è arrivato dalla spending review, dalla quale deriva la necessità di recuperare, entro la fine dell'anno, quasi 200 milioni di € per chiudere in pareggio il bilancio regionale ed evitare il commissariamento. Questo comporta, tra le altre cose, la necessità "tagliare" 310 posti letto per pazienti acuti negli ospedali, in aggiunta ai 159 posti già tagliati durante la scorsa estate. Sono almeno 120 le Unità Operative (cioè i reparti) a rischio di chiusura. Negli ospedali maceratesi i posti letto in meno saranno 148. Destinate a chiudere le Unità Operative di Medicina di Tolentino e Recanati, insieme alla Chirurgia di San Severino Marche. In due anni il personale della sanità maceratese è stato ridotto di 1.400 unità. «Sono partiti i tagli, ora bisogna puntare sugli investimenti.» Il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti sostiene la necessità di scelte ponderate all'interno di un progetto chiaro e condiviso. «Non è tanto importante difendere un singolo ospedale, quanto ragionare in un'ottica complessiva della rete dei servizi sanitari in Area Vasta. Bisogna puntare sul rafforzamento della sanità territoriale, in particolare sull'assistenza domiciliare per pazienti anziani, fragili e cronici, che deve compensare la riduzione dell'assistenza negli ospedali». Punta il dito sugli sprechi il Segretario generale dei Pensionati Dino Ottaviani. «Sarnano, San Ginesio e Montecassiano. Sono strutture sulle quali si sono investite risorse importanti  in progetti di ristrutturazione e che attualmente o sono chiuse o non funzionano ancora a pieno regime». Ottaviani chiede anche un piano finanziario chiaro. «Vogliamo conoscere esattamente quante risorse verranno risparmiate dalla trasformazione dei piccoli ospedali e dove verranno reinvestite». E proprio del piano di riconversione dei piccoli ospedali ha parlato Sistino Tamagnini, Segretario generale della Cisl Funzione pubblica. «Le strutture di Tolentino, Recanati e Matelica verranno trasformate in Case della salute. Ma il progetto non può funzionare senza accordi con i Medici di famiglia e con i Medici del 118». Tamagnini ha invitato poi tutti a rispettare i propri ruoli. «La politica deve dare linee di indirizzo, l'Asur deve attuarle dando indicazioni ai territori e i Direttori di Area Vasta devono attuarle». Sullo sfondo anche il tema della riduzione degli sprechi. Finora il personale del comparto (infermieri e operatori di assistenza) ha pagato il prezzo più alto. Il sindacato chiede ora di rivedere anche la spesa per i dirigenti e per il personale amministrativo. Sotto accusa in particolare le Aree Vaste, che nell'attuale assetto organizzativo risultano poco utili, con Direttori pagati 131.000 € all'anno che non hanno potere di decidere quasi nulla. Il sindacato chiede di attribuire alle Aree Vaste la personalità giuridica e l'autonomia decisionale, oppure di eliminarle definitivamente. All'assemblea sono intervenuti anche il Sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini, e il Presidente della quinta Commissione del Consiglio regionale marchigiano, Francesco Comi. Quest'ultimo ha preannunciato importanti modifiche alla proposta regionale, in particolare sul rafforzamento del sistema dell'emergenza, invocando la disponibilità delle organizzazioni sindacali su una "grande alleanza" per portare a termine una riforma necessaria e non rinviabile. GUARDA IL VIDEO DELL'ASSEMBLEA  
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06/04/2013 CONGRESSO FLAEI-CISL MARCHE, 5 aprile 2013, Portonovo
Risparmio energetico, sostenibilità ambientale e diversificazione nel mix delle fonti produttive quali priorità del settore elettrico. E’ partita da qui la relazione della Segreteria della Flaei Cisl Marche, che al Congresso del 5 aprile 2013 ha eletto Marco Gentili a Segretario Generale regionale di Categoria. La lacuna più grande del settore è ancora da colmare: l’elaborazione di un piano strategico energetico nazionale che, attraverso un adeguato efficientamento energetico, sarebbe in grado si sviluppare - secondo stime attendibili - investimenti importanti per 50-60 miliardi di euro dei quali circa un 30% derivanti da sostegno pubblico. Ma le reti energetiche sono oramai ad uno stato di abbandono e i processi di liberalizzazioni sono tutti da rivedere. Un declino, quello dell’industria elettrica italiana, da fermare con provvedimenti strutturali mixando al meglio le fonti primarie di produzione. Non aiuta un dibattito, anche nelle Marche, fatto di posizioni localistiche e poco lucide nel trattare con compiutezza questioni difficili come quella del nucleare e dei rigassificatori. L’attenzione è poi stata messa sulle vicende delle realtà aziendali marchigiane, a partire dalle “multi utility” che vengono ancora spremute come limoni come se la loro capacità di fornire finanza ai Comuni capifila fosse infinita. Poi uno sguardo sulle prospettive interne alla Flaei, con particolare attenzione alle ipotesi di accorpamento nel prossimo quadriennio con Fit e Fistel. Inoltre la relazione ha fatto il punto sugli strumenti di partecipazione all’impresa, quali il fondo Adige e quelli di previdenza complementare , quali i Fondi FIPREM, FOPEN e PEGASO, sottolineandone una certa difficoltà a tutt’oggi nel decollare. Anche sul versante associazionistico è necessario un ripensamento degli assetti e strategie organizzative dell’esperienza Arca. Molta strada da fare, ma la fiducia sta nel potenziale di rappresentatività che già oggi ci consegna una Flaei Marche in grado di raggiungere il 50% dei lavoratori nelle aziende presidiate.
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06/04/2013 CONGRESSO CISL UNIVERSITÀ MARCHE, 5 aprile 2013 – Ancona
Il III Congresso regionale della Cisl Università Marche, tenutosi ad Ancona lo scorso 5 aprile, si è aperto con la relazione del Segretario Generale uscente Ugo Sabbatini che, al termine del suo ultimo mandato, ha ricordato con passione e affetto gli anni di militanza nel sindacato, fatti di lavoro, esperienze, confronti e talvolta scontri e, soprattutto, spirito di servizio. È in questa memoria che Sabbatini ha scelto di affidare agli amici e ai colleghi più giovani il mandato incarnato dalle parole di don Milani: “Ho imparato che il problema degli altri è anche il mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia” (Da Lettere a una professoressa). Nella relazione trova spazio anche il ritratto del sindacalista mirabilmente tracciato dal cardinal Martini: “Colui che si mette in leale rapporto con gli altri, responsabile dei diritti umani, capace di reggere l’utopia e di contagiare anche coloro con cui opera agli stessi suoi entusiasmi. Sa essere presente e sa motivare le scelte, conosce il più possibile il lavoro di ciascuno e perciò è competente, cerca di capire e guarda all’essenziale”. I temi posti all’attenzione del dibattito congressuale sono quelli della crisi, della complessità e dell’incertezza dell’attuale situazione politica del Paese, delle potenzialità e, al contempo, delle difficoltà della contrattazione nazionale e decentrata. Il segretario ha ricostruito con attenzione la situazione dell’Università nel nostro territorio: “anziché parlare di ateneo unico”, ha sostenuto Sabbatini, “sarebbe meglio che ci interrogassimo su come mettere a sistema questi numeri, per valorizzare e dare il giusto rilievo alla principale infrastruttura immateriale della nostra regione, anche alla luce del contributo che questa può dare in questo difficile momento di crisi. In poche parole si dovrebbe parlare, in prospettiva, di «Sistema universitario marchigiano" che è qualcosa di diverso dall'ateneo unico». Guardare al "sistema", nella sua complessità e alle sue prospettive, significa creare sinergie, collaborazioni, reti tra gli atenei, superandone la tradizionale competizione solo mercantile”. Secondo Sabbattini “occorre aprire rapidamente un confronto che coinvolga le Università, le parti sociali, gli Enti locali. In questo contesto la Regione può e deve svolgere un ruolo centrale, propulsivo, di coordinamento e di regia”. I delegati al Congresso hanno infine eletto David Violet come nuovo Segretario Generale della categoria.
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05/04/2013 Sanità, continua la mobilitazione del sindacato
Sanità, continua la mobilitazione dei sindacati. Cgil, Cisl e Uil Marche hanno deciso di avviare nei prossimi giorni una serie di assemblee pubbliche nei tredici Distretti sanitari della Regione, per illustrare le valutazioni e le proposte dei sindacati sui provvedimenti in atto.Dopo la manifestazione del 25 marzo, dunque, le organizzazioni sindacali proseguono nelle iniziative di protesta contro la riorganizzazione del settore. Una protesta che si lega a vari motivi. Anzitutto, la questione del personale a proposito del quale Cgil, Cisl e Uil ribadiscono la necessità di difendere i livelli occupazionali diretti e indiretti nonché l’esigenza di tutelare le condizioni di lavoro degli operatori.In secondo luogo, si pone l’accento sulla mancanza di programmazione e di raccordo tra i tagli e i nuovi investimenti; quindi, la carenza di servizi territoriali come l’assistenza domiciliare agli anziani e la diffusione delle Case della salute.Per Cgil, Cisl e Uil occorre piuttosto tagliare i doppioni, gli sprechi e i privilegi ancora esistenti nella sanità e investire sui servizi ai cittadini.
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04/04/2013 Sciopero alla Cargill
Domani 5 Aprile, alla CARGILL (ex Raggio di Sole) di Jesi i lavoratori scioperano per l'intera giornata contro la decisione di chiudere i  siti di Jesi e Termoli e di aprire la procedura di mobilità per 65 persone, compresi tutti i dipendenti dello stabilimento di Jesi.I lavoratori scendono in sciopero contro la multinazionale americana, che fornisce prodotti e servizi alimentari, la quale non intende ricorrere agli ammortizzatori sociali ma parla solo di chiusura. La Cargill ha acquistato un anno e mezzo dalla Raggio di Sole lo stabilimento di Jesi oltre ad altri quattro siti a livello nazionale. Da mesi ha iniziato un operazione di chiusura e ridimensionamento dei vari siti. Tutti i dipendenti domani saranno fuori dei cancelli per la seconda volta in un mese per scongiurare questa drammatica soluzione. Sono 16 i dipendenti dello stabilimento di Jesi ai quali vanno sommati altri 20 lavoratori che ruotano fra autisti e imprese di carico e scarico. Il presidio davanti allo stabilimento jesino inizierà alle ore 8,30 per terminare alle ore 11,30.
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03/04/2013 Mario Canale riconfermato alla guida del sindacato pensionati Cisl delle Marche
Oggi ad Ancona riconfermato segretario generale della Fnp Cisl Marche,Mario Canale, con voto unanime del nuovo consiglio generale designato nel congresso regionale del 19-20 marzo scorsi. Recanatese, classe 47 , proveniente dal pubblico impiego, è stato segretario generale della Cisl di Macerata, dal 2009 al 2011 in segreteria della Cisl regionale con Stefano Mastrovincenzo , per poi passare alla guida del sindacato regionale dei pensionati della Cisl. Insieme a Canale è stata riconfermata la segreteria regionale della Fnp: Patrizia De Paolis di Falconara, Giovanni Serpilli di Recanati e Umberto de Simoni di Pesaro. A completare la rappresentatività di tutto il territorio regionale è stato eletto Giulio Grazioli di San Benedetto del Tronto, segretario uscente della Fnp di Ascoli Fermo . Un gruppo dirigente, a capo del sindacato dei pensionati della Cisl marchigiana, che tra le priorità, pone al centro la volontà di contrastare lo smantellamento del sistema pubblico di protezione sociale con particolare attenzione al mantenimento dei servizi sociali e sanitari dedicati agli anziani e ai non autosufficienti, rafforzando il confronto con la Regione Marche; oltre a sostenere le politiche per il sostegno ai redditi dei pensionati e delle fasce più povere della società e per un’ equità fiscale e una revisione della spesa pubblica che liberi risorse a salvaguardia dei servizi al cittadino.
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29/03/2013 Sanità, serve una nuova fase di confronto
Da almeno un anno siamo impegnati  su tutti i tavoli  per ribadire la  nostra piena  contrarietà  ai  tagli lineari  su personale e servizi che  in nome di altissimi principi  e in maniera sempre più ricorrente sono alla base degli interventi delle politiche della Regione Marche e delle scelte unilaterali che ASUR  e altre Aziende Sanitarie marchigiane continuano a mettere in campo. Scelte  destinate  a produrre  solo  maggiori disservizi  al personale e  soprattutto all’utenza   la quale, se permane questo stato di cose , dovrà  garantirsi il diritto alla  salute in forma ancora più onerosa  e, oltre a dover sostenere una  già  pesante pressione fiscale, sarà costretta  anche  ad   intervenire  di tasca propria per curarsi ed avere assistenza.Particolarmente  preoccupanti  i risvolti  per  quanto viene proposto  in termini di  riordino della Rete Ospedaliera   e della Rete Territoriale di Soccorso e per  tutti gli altri provvedimenti e indirizzi  che Regione e ASUR  stanno emanando  i quali  stanno profondamente modificando  l'assetto organizzativo e funzionale della sanità nel  territorio dell'Area Vasta 3  fino a far  emergere  una crescente  e sostanziale de -responsabilizzazione  rispetto al proprio  ruolo e alle proprie funzioni .Purtroppo  sempre più a fatica riusciamo  a entrare nel merito delle questioni  e,  anche  quando  finalmente  si apre un  confronto , oltre ad essere  sistematicamente preceduto da una serie di annunci  mediatici  fuorvianti  fatti ad arte dalla parte pubblica, questo spesso  non lascia alcuno spazio di negoziazione!Molto emblematico per esempio   è il fatto  che la proposta di riordino della Rete Territoriale di Soccorso di cui in questi giorni si sta’ discutendo  insieme  al riordino della Rete Ospedaliera , sia  approdata la scorsa settimana  in Area Vasta 3,  al  confronto cioè con  le OO. SS. , dopo ripetuti annunci a mezzo stampa  ad opera  dei vertici  ASUR   che, al fine di condizionarne l’approvazione, non hanno  esitato a  definirla  migliorativa   rispetto agli standard .Ma  di fronte a tanta  sfrontatezza  in quella  sede   abbiamo  con forza e coralmente respinto al mittente  questa  come  ogni  altra proposta organizzativa  che  preveda  un ulteriore taglio indiscriminato sul personale, sui posti letto e sulla qualità dei servizi . E abbiamo anche dimostrato che, in Area Vasta 3,  proprio nel caso del riordino della Rete Territoriale di Soccorso, non e’ affatto  vero che ci sarà un miglioramento ma un sicuro peggioramento.Nel senso  che  la proposta, oltre ad andare in controtendenza rispetto a quello che sull’emergenza – urgenza  è l’orientamento più diffuso in campo nazionale che vorrebbe vedere privilegiati  gli equipaggi con a bordo infermiere e autista soccorritore (MSI), prevedrebbe  anche la  contestuale  chiusura di 3 Punti di Primo Intervento (Recanati, Tolentino e Matelica) particolarmente strategici se si considera gli effetti  che, per  l’ulteriore  taglio  di posti letto  o la modifica   degli  standard assistenziali  che seguirà alla “riconversione”  in lungodegenza o in Casa della  Salute  di molti di essi, si  stanno già producendo  sulla  situazione dei Pronti Soccorsi completamente abbandonati a se stessi come quello di Macerata  che da anni attende importanti  modifiche  strutturali.Però Il Direttore dell’ASUR, il  Dott. Ciccarelli , ci  dice  che  il perché di questi  tagli dobbiamo  ricercarla  nel  Governo Centrale  che  negli ultimi anni ha varato ben cinque manovre consecutive  di contenimento della spesa  pubblica .Una risposta che né ci piace né ci convince e che,  oltre ad apparire un banale alibi,  ci spinge  a chiedere  che ,  in attesa  che  venga emanato il  nuovo Regolamento  ministeriale che dovrà fissare gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, si voglia evitare  di  attuare modifiche  organizzative dirompenti  se non quelle in linea  con le  previsioni del vigente Piano Sanitario Regionale.Nel frattempo invitiamo  tutti i soggetti politici e istituzionali  ad  interrogarsi  meglio  se  questi ulteriori sacrifici  che vengono richiesti  all’Area Vasta 3, e  non solo,  siano  davvero necessari  o se invece  si può / si deve agire diversamente, per esempio puntando  decisamente  sul Servizio Sanitario Pubblico e comunque  sulla qualità dei servizi e  sulla professionalità del personale   quale strumento  per dare  risposte più appropriate agli utenti e garantire a tutti il diritto alla salute!In questa ottica   è fondamentale che le parti sociali, chiamate a condividere questi importanti riforme, per dare meglio il loro apporto, possano  entrare  nelle pieghe  dei conti dell’ASUR e delle altre Aziende Ospedaliere per cercare di capire  realmente,  aldilà dei proclami  e dei numeri che vengono ogni volta snocciolati a loro , al personale o  alla popolazione,  come nel concreto  sono state amministrate fino ad  oggi  le tante risorse  che sono circolate   e chi ha realmente beneficiato delle scelte  fatte  !Siamo fermamente  convinti che rispetto  a quanti continuano a chiederci tagli drastici su tutto il fronte  non sarebbe del tutto inutile  poter  riprendere in mano  alcuni  degli atti  adottati   dall’Asur e dai Direttori di Area Vasta  solo in questo ultimo anno  per quanto riguarda i  servizi  erogati in regime diretto , le dotazioni organiche e i processi occupazionali oltre che  dei servizi offerti in regime di convenzionamento  o anche  di libera professione  per  capire, dati alla mano,  chi ha pagato il prezzo dei sacrifici fatti  finora e  chi ne  ha tratto il vero giovamento :  l’utente, il personale dipendente oppure  altri?ADESSO  PERO’ DAVVERO BASTA! Basta con le menzogne e  basta anche esser presi in giro! Basta con  i continui cambiamenti di rotta , con i piani concordati  e poi subito cambiati, basta  con le ipocrisie e le contraddizioni  di chi  continua a cercare il risparmio  sempre sulla pelle  degli altri. Occorre che si apra una NUOVA fase negoziale  che rimetta al centro  di questa  azione riformatrice  TUTTI I cittadini utenti  e  SIA  IN GRADO  di   ricercare     scelte  condivise nell’attuazione dell’intera  riforma  del sistema socio sanitario della Regione Marche che nel territorio e nella  domiciliarità   pone la sua centralità.Ce lo chiede con forza   il personale  dipendente, i cittadini  e  i Sindaci stessi. Non possiamo non  rispondere!Area Vasta 3_  Macerata  26 marzo 2013Le  OO.SS.  CGIL  FP   -   CISL  FP  -  UIL FPL      MacerataRSU AREA VASTA 3  Macerata
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28/03/2013 CONGRESSO CISL MEDICI MARCHE, 27 marzo 2013, Ancona
Il Congresso Regionale della Cisl Medici, riunitosi ad Ancona il 27 marzo 2013 presso la sede della Cisl Marche, ha eletto il Segretario Generale Massimo Boemi.
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28/03/2013 CONGRESSO UGC CISL MARCHE, 27 marzo 2013 – San Marcello
Il 27 marzo i produttori marchigiani e gli agricoltori iscritti alla CISL si sono riuniti a congresso. La relazione del presidente Giancarlo Gorini, dopo aver evidenziato le difficoltà e la crisi di valori in cui versa l’Occidente, ed in particolare l’Italia, ha rilanciato il ruolo dei coltivatori italiani, “ custodi di un bene irripetibile che è il territorio, un bene prezioso consegnato dai nostri antenati e che è nostro dovere consegnare alle generazioni future nelle migliori condizioni possibili”. Gorini ha stigmatizzato come la crisi di valori ed il ruolo della Finanza Internazionale abbia impattato pesantemente sulle attività degli agricoltori italiani ed europei, “ determinando incertezza e volatilità dei prezzi” ed aumentando gli squilibri tra le aree del mondo. “Tempi difficili” quelli che stiamo vivendo e in cui si registra un ritorno dei giovani “alla terra”: un fenomeno ristretto che coinvolge per lo più giovani o adulti che hanno perso il lavoro e comunque limitato ad attività agricole indirizzate per lo più verso l’autoconsumo e non verso l’attività imprenditoriale, resa del resto difficilmente accessibile dalle restrizioni ai finanziamenti e dall’eccessivo carico di burocrazia. Gorini ha altresì sottolineato l’insensatezza della tendenza a valutare i nostri sistemi produttivi agricoli unicamente in base alla loro capacità di essere competitivi sul mercato globale: si tratta di un errore di valutazione che rischia di mettere a repentaglio quel sistema di diritti d’impresa, di lavoro e di sicurezza alimentare, di salvaguardia delle risorse naturali ed ambientali che abbiamo costruito nel tempo e che, se abbandoneremo la nostra agricoltura a sé stessa, rischiamo di perdere per sempre. “L’alternativa”, ha concluso il Segretario, “è far comprendere ai cittadini-consumatori italiani che debbono acquistare prodotti provenienti dai nostri campi e dai nostri allevamenti, perché più buoni e più sicuri, anche se costano di più”. Si tratta di una sfida non facile: “la crisi economica che stiamo attraversando oltre a restringere i consumi alimentari, spinge inesorabilmente una grossa fascia di consumatori a comprare prodotti al prezzo più basso a prescindere da altre valutazioni.” I delegati al congresso UGC hanno poi condiviso ed apprezzato l’intervento del Segretario Regionale Antonio Angelini che ha spiegato le ragioni che stanno alla base della regionalizzazione decisa dalla CISL delle Marche che impegnerà, come soggetto protagonista del processo organizzativo anche l’unione generale coltivatori. Il Congresso ha infine confermato Giancarlo Gorini alla guida della UGC Marche per il prossimo quadriennio.
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28/03/2013 CONGRESSO FEMCA CISL MARCHE, 27 Marzo 2013 – Recanati
Il terzo congresso regionale della FEMCA, la categoria che organizza i lavoratori dell’ Energia, della Moda, e del Chimico Gomma Plastica, si è tenuto venerdì 27 marzo 2013. Significativa la partecipazione dei delegati di una grande federazione che può contare su oltre 6.000 iscritti, molto rappresentativa della realtà produttiva della nostra regione: dalle piccole aziende dell’abbigliamento, della gomma, del calzaturiero, alle grandi aziende tra le più significative delle Marche (tra le quali Api, Angelini, Ancon, Lardini, Guzzini, Tod’s, Pfizer, Saipem). Dopo il saluto dell’ ISCOS i lavori sono stati aperti dalla relazione del Segretario Regionale Bartolomeo Schibeci, che ha sottolineato fortemente i tratti della crisi: “ il sistema produttivo manifatturiero è in profonda recessione”, servono “misure per sostenere il reddito e risorse economiche per rilanciare le infrastrutture, i settori strategici dell’energia, comprese le rinnovabili, il sistema delle formazione, della ricerca e dell’istruzione”. Schibeci prosegue evidenziando che “ dalle grandi crisi economiche si può uscire con grande coesione sociale e per questo , proprio oggi, c’è sempre più bisogno di Sindacato: in questi tempi di crisi una parte consistente della Femca si è spesa nella difesa dei livelli occupazionali e dei potenziali esuberi “ Sui singoli comparti, oltre quanto espresso nella relazione del Segretario Regionale, sono state prodotte delle schede che ne tracciano criticità e traiettorie di sviluppo : il tessile abbigliamento nelle Marche rispecchia l’andamento del settore a livello nazionale con perdita di posti di lavoro e continuo riposizionamento delle aziende sui mercati; il calzaturiero “tiene” sul versante produttivo ed occupazionale; il chimico farmaceutico gode ancora di una discreta salute sul versante occupazionale soprattutto sui profili professionali più elevati; la gomma plastica è in crisi soprattutto nelle filiere legate all’elettrodomestico ed all’elettronico. Il segretario Schibeci ha poi evidenziato come proprio grazie al ruolo ed alla iniziativa della CISL , che ha fatto da argine al massimalismo della CGIL, siano state possibili alcune significative riforme: da quella del modello contrattuale all’ accordo sulla produttività. L’ultima parte della relazione si è poi soffermata sull’analisi delle condizioni organizzative della categoria nelle Marche che, nonostante la crisi ed il cambio dei 2/3 del gruppo dirigente, ha tenuto sul piano del tesseramento. La conclusione è uno sguardo proiettato al futuro e, quindi, coerentemente con quanto deciso dalla Cisl, sulla regionalizzazione della Federazione e più in prospettiva, sull’unificazione con la FIM. Si è avviato quindi il dibattito dal quale è emerso tutto il vissuto di preoccupazione e di incertezza che serpeggia nelle fabbriche: le tutele per i lavoratori precari e per quelli che verranno messi fuori dal ciclo produttivo, le scarse risorse per gli ammortizzatori sociali, il vuoto politico che rischia di far precipitare il paese nel baratro, lo spettro della delocalizzazione, il bisogno di infrastrutture e di servizi alle imprese, di una politica industriale degna di tale nome, la lotta all’evasione fiscale. E’ stata poi la volta del Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo che nel suo intervento invita tutti ad “alzare lo sguardo e ad allargare gli orizzonti: riuscire a costruire un ruolo diverso dell’Europa può rappresentare valore aggiunto importante per innescare processi positivi per rimettersi in movimento”. Le conclusioni del dibattito sono state affidate al Segretario Generale della FEMCA Nazionale Sergio Gigli, il quale, dando appuntamento ai delegati che parteciperanno al congresso nazionale della federazione, ha anticipato che “ in quella sede saranno presenti Squinzi, presidente di Confindustria e Bonanni segretario generale della CISL i quali saranno invitati a trovare il coraggio per spingersi oltre sul modello partecipativo in maniera che il decisore politico non possa non tenerne conto”. Il congresso ha poi proceduto alla elezione dei delegati ai congressi delle istanze superiori ed ha eletto la Segreteria Regionale confermando Segretario generale Schibeci Bartolomeo.
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27/03/2013 CONGRESSO FISASCAT CISL MARCHE, 26 marzo 2013 – Portonovo
“Coltivare il passato, innovare il presente, ricostruire il futuro”, questa l’idea di fondo del Congresso regionale della Fisascat Cisl Marche sviluppata nella ricca relazione della Segretaria Generale Selena Soleggiati, riconfermata alla guida della federazione per il prossimo quadriennio. L’azione sul presente descritta dalla Soleggiati integra un progetto di crescita capace di costruire un nuovo sviluppo centrato sulle capacità delle persone quale principale ricchezza del Paese. Puntare sulle capacità per “liberare le forze positive e dinamiche lasciate per troppo tempo imbrigliate” significa allora innanzitutto investire sui giovani, aumentare la partecipazione delle donne e superare gli stereotipi sull’immigrazione che ci impediscono di coglierla come ricchezza. Per cogliere la sfida dell’innovazione del presente, ha proseguito la Segretaria Generale, “il sindacato ancora più di ieri dovrà assumere il ruolo di stimolare riforme ed interventi”, ripartendo innanzitutto dalla riforma del mercato del lavoro e dai “necessari interventi di modifica alla Legge Fornero”. La complessità dei tempi che viviamo e l’egida del capitalismo finanziario richiedono oggi più che mai un sindacato capace di superare modelli di azione antagonisti. In questo senso la Cisl, ha evidenziato la Soleggiati, ha confermato ancora una volta di essere il sindacato “nuovo”, elaborando una propria lettura della crisi e formulando specifiche proposte in materia di politiche del lavoro, politica fiscale e welfare. Un sindacato “nuovo”, che ha voluto impegnarsi nella sfida della riorganizzazione, riducendo le strutture sia orizzontali che categoriali, per rendere efficace la propria azione nelle nuove condizioni economiche e sociali e per ottimizzare l’impiego delle risorse finanziarie ed umane. Nella scelta di inserire la propria attività in un progetto più ampio che attraversi tutti i settori dell’economia del Paese e che il livello confederale è chiamato ad esprimere, Selena Soleggiati ha tratteggiato con competenza e passione le priorità della Fisascat nei diversi e variegati comparti in cui svolge il proprio ruolo di rappresentanza per i suoi 7.583 iscritti. Il settore del commercio vive oggi una situazione di difficoltà, derivante dallo strutturale calo dei consumi, che non trova alcuna soluzione nella liberalizzazione degli orari di apertura de i negozi: le aperture domenicali, infatti, non hanno ad oggi prodotto né reali incrementi dei fatturati, né maggiore occupazione, né aumenti retributivi visto che le grandi aziende hanno provveduto a coprire i presidi festivi con la forza lavoro già esistente. In questa prospettiva la Segretaria Generale ha descritto come un “dovere morale” l’impegno di tutta la Fisascat nell’iniziativa “Libera la domenica” volta alla presentazione di una proposta di legge popolare che corregga la liberalizzazione selvaggia delle aperture domenicali. I contraccolpi della crisi si sono fatti sentire anche nel turismo con un calo dell’occupazione specie nel settore alberghiero e in quello della stagionalità. Si tratta di una situazione che interroga sia le istituzioni regionali, che la Soleggiati ha richiamato al compito non solo di promuovere l’attrattività turistica del territorio ma anche di favorire l’occupazione nel settore aprendo un confronto stabile e produttivo con le organizzazioni sindacali e di categoria, che il sindacato, che dovrà individuare nuove forme di tutela di questi lavoratori attraverso la bilateralità e la contrattazione di secondo livello. Bilateralità e contratti integrativi regionali sono stati indicati dalla Segretaria Generale come le strade da percorrere per rispondere alle esigenze di tutela dei lavoratori della vigilanza, della cooperazione socio assistenziale e delle imprese di pulizia. L’esigenza di rafforzare la bilateralità come luogo dove potenziare la previdenza integrativa e le forme di sostegno al reddito è del resto emersa anche nel dibattito congressuale nonché nel video illustrativo dei risultati dell’indagine conoscitiva sulla percezione del ruolo di tutela del sindacato promossa dalla Fisascat Marche tra i propri iscritti e delegati. Un’esigenza raccolta dal Segretario nazionale della Fisascat Pierangelo Raineri, che ha individuato proprio nel welfare integrativo e nel sostegno al reddito i due temi che la Fisascat deve affrontare con assoluta priorità per offrire vere tutele ai lavoratori del settore del terziario. Raineri ha descritto la Fisascat come una categoria complessa che sovraintende a trenta contratti di categoria e che ha visto crescere i propri iscritti grazie ad un’azione contrattuale continua e capillare ma anche grazie alla ferma volontà di rifuggire ogni demagogia. Un sindacato, ha proseguito Raineri, che deve saper essere non auto-conservativo, ma dinamico, capace di trasformarsi e di adeguarsi ai cambiamenti macro e micro che viviamo in questa epoca. Non possiamo allora non vedere come la struttura socio economica del nostro Paese si stia progressivamente trasformando da economia manifatturiera ad economia dei servizi. Il sindacato, secondo Raineri, deve guardare queste trasformazioni, interpretarle e maturare la capacità di rappresentarle, riflettendo, ad esempio, sull’opportunità di pensare per il futuro ad un unico sindacato per il settore dei servizi. I lavori del Congresso sono stati arricchiti da un interessante approfondimento sulle nuove vulnerabilità dell’attuale mercato del lavoro. L’approfondimento si è aperto con un contributo video di Eleonora Voltolina, giornalista direttrice della testata on line “La repubblica degli stagisti”, che ha posto l’accento sulla condizione del lavoro giovanile descrivendolo come un crogiuolo di “vite inutilmente faticose” strette tra precarietà forzate e disuguaglianze e rendite insostenibili. Centrale è nella riflessione della Voltolina la questione delle basse retribuzioni dei lavoratori under 35 che non riconosce le competenze che i giovani apportano al sistema produttivo del Paese e che impedisce loro di rendersi indipendenti dalle famiglie di origine. Un’Italia, quindi, che non somiglia ai suoi giovani, ma che i suoi giovani, ha proseguito la Voltolina, non vogliono abbandonare nella consapevolezza di essere una risorsa insostituibile per il suo rilancio. Ferruccio Pelos, autore del volume “Il mercato senza lavoro”, dialogando con una platea di delegati attenta e partecipe, ha poi affrontato i temi irrisolti del mercato italiano del lavoro, a partire dal persistente dualismo tra tutelati e non tutelati derivante dal fatto che per ogni lavoratore con un contratto subordinato a tempo indeterminato c’è un lavoratore con un contratto c.d. precario, in un contesto in cui le assunzioni a tempo indeterminato sono ad oggi meno del 20% del totale delle assunzioni. Una precarietà di impiego che riguarda soprattutto, anche se non solo, i giovani e che si trasforma in precarietà di vita, inficiando la possibilità di mettere in campo progettualità di vita e di lavoro. In un mercato del lavoro, ha evidenziato Pelos, che non riusciamo più a leggere ed interpretare con le categorie che eravamo abituati ad utilizzare, anche il sindacato deve innovare il proprio modo di fare rappresentanza e fare contrattazione. Un appello prontamente raccolto dal Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo che ha concluso i lavori del pomeriggio soffermandosi sul carattere inedito della crisi ci troviamo a vivere, che ci sta ponendo davanti un vero e proprio cambiamento epocale e che chiede anche al sindacato di innovarsi e ripensare le proprie modalità di azione. È allora fondamentale secondo Mastrovincenzo che la Cisl continui con tenacia quel difficile lavoro quotidiano con cui in questi anni ha cercato di dare risposte concrete alle tante emergenze della crisi: un lavoro nell’ombra, spesso non raccontato e non compreso, ma attraverso il quale la Cisl ha offerto un presidio costante di contrattazione essenziale per la tutela dei lavoratori.
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26/03/2013 CONGRESSO FELSA CISL MARCHE, 26 marzo 2013 – Ancona
La relazione del Segretario generale Sergio Piermattei, riconfermato alla guida della federazione, ha aperto i lavori del Congresso regionale della Felsa Cisl Marche con un forte richiamo ai valori di sempre della Cisl: l’etica del nuovo umanesimo del lavoro, la ricerca fiduciosa di un nuovo possibile equilibrio tra capitale e lavoro, la volontà di vedere affermato un modello di partecipazione dei lavoratori ai destini dell’impresa, la centralità della contrattazione, della sussidiarietà e della bilateralità. Altrettanto puntuale poi la ricostruzione dell’attento e costante lavoro di risposta alla crisi messa in campo dalla Cisl: “nel quadriennio appena trascorso”, ha affermato il Segretario, “con le devastanti conseguenze della crisi finanziaria sull’economia, dai conti pubblici al sistema produttivo, dall’occupazione alle condizioni sociali, l’azione della Cisl ha evitato gli interventi più radicali attuati in altri paesi europei”. Un’azione ispirata da “un costante esercizio di grande responsabilità, aliena alla strumentalizzazione politica, attenta al confronto fino al conseguimento del risultato possibile”. Un senso di responsabilità quello manifestato dalla Cisl oggi ancora più indispensabile di fronte ad una crisi inedita che ci restituirà una realtà in cui poco o niente sarà come prima. Una crisi in cui “paghiamo oggi l’essere troppo a lungo vissuti al di sopra delle nostre possibilità, la mancanza di investimenti nella ricerca e nello sviluppo, l’assenza di vere politiche industriali e l’alto costo del lavoro a fronte di retribuzioni nette sempre più insufficienti”. Una crisi, ha proseguito Piermattei, che costringe anche il sindacato a rinnovarsi, nella consapevolezza di dover dare nuove risposte ai nuovi lavoratori che vuole rappresentare e di dover trovare nuovi strumenti di tutela visto che “gli strumenti utilizzati sino ad ora e basati sul rapporto di lavoro “a tempo pieno ed indeterminato” sono ormai, spesso, superati dai fatti”. Del resto è proprio sui lavoratori rappresentati da questa federazione che la crisi si è abbattuta con maggiore ferocia provocando la massima precarizzazione dei rapporti di lavoro. In questo quadro, Piermattei ha evidenziato come la rappresentanza del lavoro autonomo sia oggi una “grande sfida” che il sindacato è chiamato ad approcciare in vari modi, soprattutto coordinando l’intervento della FELSA CISL marchigiana all’azione del livello confederale e a tutta la rete dei servizi, in modo da rendere sempre più stretto, efficace e capillare il rapporto con i lavoratori. A tal proposito, il Segretario generale ha evidenziato il ruolo strategico dell’azione formativa sviluppata con lo IAL CISL e con i servizi del SAF il cui potenziamento renderà ancor più competitiva la tutela sindacale dei lavoratori indipendenti ed a partita IVA. Il rinnovo del contratto nazionale per i lavoratori in somministrazione è stato poi indicato come una condizione essenziale per rispondere alle esigenze di tutela dei lavoratori rappresentati dalla Felsa Cisl. I passaggi conclusivi della relazione si sono infine soffermati sul nuovo ruolo che l’attuale crisi della rappresentanza politica consegna al sindacato: laddove la politica appare “non più capace di scaldare la passione civica e sempre più lontana dalla gente”, il Sindacato è chiamato “ sempre più ad un nuovo protagonismo sociale” e a “un lavoro di comunicazione e testimonianza che solleciti la politica verso un’etica di comportamento ed una capacità di visione in grado di risvegliare passioni sociali nei cittadini che si stanno pericolosamente sempre più allontanando da un impegno attivo”.
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26/03/2013 CONGRESSO FIM CISL MARCHE, 25 marzo 2012 – Potenza Picena
“Eppure il vento soffia ancora“ . La giornata del IX Congresso Regionale della FIM, Federazione italiana Metalmeccanici, è stata caratterizzata da pioggia , vento e, nonostante Marzo inoltrato, da temperatura invernale. Come se le avverse condizioni meteo avessero deciso di rappresentare lo stato del settore: dal 2009 pesantissime flessioni dei volumi produttivi e dell’attività commerciale, perdita di occupazione e ammortizzatori sociali alle stelle. Eppure il vento della Fim soffia ancora ed è un vento di speranza; la Fim c’ è e rimane protagonista nel rappresentare il lavoro come dimostra la partecipazione dei tanti delegati a questa giornata; la Fim c’è e cresce; la Fim c’è nonostante le condizioni difficilissimi del settore ed il massimalismo della Fiom. La Fim c’è e, come scrive nella sua relazione il Segretario Regionale Leonardo Bartolucci, riconfermato dai delegati alla guida della Federazione, in questi anni ha avuto il coraggio di fare scelte contrattuali difficili, fatte in nome della responsabilità che le compete e portando risultati alle persone. La Fim c’è, ha continuato Bartolucci, nelle difficili vertenze nazionali e in quelle regionali, dando risposte ai bisogni e provando a costruire la speranza di un futuro, cercando di essere collante di una coesione sociale più che lo scontro fine a se stesso. Una relazione densa di spunti e carica di riflessioni e di progettualità quella di Bartolucci: dalla valorizzazione del secondo livello di contrattazione che impegnerà la Fim e la Cisl ad “ un nuovo protagonismo nei luoghi di lavoro” come via per ricomporre “lo specchio rotto” della” frantumazione degli interessi”. Il senso politico della riorganizzazione della Cisl e, con essa, della Fim è del resto proprio quello di favorire “una maggior presenza nei luoghi di lavoro, rafforzando il protagonismo decisionale e di impegno dei nostri delegati, per poter sindacalizzare anche quelle aziende in cui non siamo presenti.” Nella convinzione che “la partecipazione è vera quando si condividono le responsabilità”, Bartolucci si sofferma sulla necessità di realizzare una nuova architettura organizzativa che riqualifichi i collettivi aziendali composti da delegati ed attivisti, valorizzi a livello territoriale il ruolo dei coordinatori e delle assemblee dei delegati, assegni ruolo e potere decisionale al direttivo regionale e rafforzi ad ogni livello la comunicazione e la formazione. Anche Bartolucci , come il collega Schibeci, guarda al futuro, al dopodomani, alla prospettiva e quindi all’accorpamento con la Femca e sottolinea come questo possa rappresentare un primo passo verso un sindacato dell’industria che si ponga come obiettivo, tra gli altri, anche una semplificazione dei contratti collettivi nazionali. Un progetto di riorganizzazione sottolineato e accolto nei tanti interventi dei delegati al Congresso, che hanno animato un dibattito partecipato e ricco di analisi e di riflessioni, carico di senso e di consapevolezze rispetto alle difficoltà che imprese e lavoro stanno attraversando nel nostro paese e nella nostra regione. Un dibattito arricchito ulteriormente dagli interventi del Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, tutto incentrato sulla importanza di tessere rete tra persone e di essere punti di riferimento, e quello del Segretario Nazionale Alberto Monticco, che ha evidenziato la necessità per il Paese di una politica economica che affronti i problemi del lavoro e che metta in condizione le aziende di recuperare competitività, di interventi strutturali sui costi dell’ energia , di investimenti in infrastrutture, di una pubblica amministrazione più efficiente, di una riforma fiscale che riduca il cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori e delle imprese per favorire la ripresa interna dei consumi e degli investimenti.
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26/03/2013 Sulla sanità la Regione cambi strada
La riforma del Servizio sanitario regionale è insostenibile. Cgil Cisl e Uil Confederali, di Categoria e dei Pensionati, riuniti ieri alla Fiera della pesca di Ancona, protestano contro le decisioni della Regione Marche e non escludono il ricorso ad iniziative "clamorose".I numeri della sanità marchigiana sono impietosi. In tre anni sono 1.200 i lavoratori in meno. Si profila un ulteriore taglio di 450 dipendenti, come effetto della soppressione di 18 unità operative complesse previste dalla Delibera di Giunta regionale n. 1696 del 2013. A queste condizioni, mantenere l'attuale livello dei servizi sarà impossibile.Anche perché gli operatori sono allo stremo. Un dato su tutti: ad oggi sono più di 30.000 le giornate di ferie non godute. Nel frattempo aumenta il bisogno di salute della popolazione. Nelle Marche, Regione con un indice di invecchiamento superiore alla media nazionale, ci sono più di 40.000 non autosufficienti. Persone, per lo più anziane, affette da patologie croniche e degenerative, che richiedono assistenza a domicilio o residenziale.Dal punto di vista della sanità le Marche sono considerate una delle Regioni più virtuose d'Italia. L'equilibrio di bilancio è stato assicurato negli anni risparmiando sul costo del lavoro, a discapito della qualità dei servizi. Entro la fine del 2013 dovranno essere recuperati  ulteriori 188 milioni di € rispetto alla spesa sanitaria del 2011. Sono gli effetti delle manovre finanziarie nazionali - da ultima la spending review - che hanno tagliato 24 miliardi di € dal Fondo Sanitario Nazionale, quando per preservare il livello attuale dei servizi sarebbe stato necessario investire in sanità almeno 1 punto percentuale di Pil, ossia circa 20 miliardi di €.Per Cgil Cisl e Uil l'equilibrio di bilancio non può portare solo alla riduzione del personale e dei posti letto negli ospedali . Serve un disegno complessivo di riorganizzazione che ai tagli affianchi gli investimenti.  In particolari quelli  sulla medicina territoriale, sulla rete socio sanitaria e sul sistema dell'emergenza. Da anni poi non si parla più di prevenzione, investendo nella quale oggi si otterrebbero benefici importanti negli anni a venire.Una riorganizzazione di questa portata necessiterebbe di un confronto serrato con le forze sociali e con le comunità locali.  La Regione Marche invece va avanti in completa solitudine. «Senza democrazia - denunciano Cgil Cisl e Uil - non c'è possibilità di una riforma vera e trasparente, capace di eliminare i privilegi e le rendite di posizione dei tanti baronati salvaguardando i servizi ai cittadini».Non convince neppure la proposta di legge regionale sul sistema integrato dei servizi sociali, che il Consiglio regionale sta discutendo in questi giorni. Mancano  risposte sulla gestione associata dei servizi, sulla partecipazione e sull'integrazione con la sanità. «Una riforma - sostiene il sindacato -  che fa retromarcia rispetto ai passi avanti compiuti in questi anni sui territori».«Siamo vicini al punto di non ritorno - ha concluso il Segretario della Cisl Sauro Rossi. Finora abbiamo percorso la strada della responsabilità, ma ora vogliamo chiarezza sui criteri della riorganizzazione, che deve garantire tutti i cittadini marchigiani e chiediamo che i risparmi non vengano fatti solo sul personale. Senza risposte su questo siamo pronti ad alzare il tono della protesta. Se invece la Regione è disposta ad aprire una trattativa, siamo pronti a metterci in gioco organizzando, su tutto il territorio regionale, assemblee di lavoratori e cittadini».    
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23/03/2013 CONGRESSO FILCA CISL Marche, 22 marzo 2013 – Sirolo
Il XV congresso regionale della FILCA Cisl Marche, la federazione che organizza i lavoratori del settore delle costruzioni, si è aperto con la proiezione di un filmato che ha rappresentato i momenti più alti ed acuti dello stato di mobilitazione unitario della categoria nel 2012: per portare al centro dell’attenzione della politica e della pubblica opinione i problemi che stanno stritolando il settore, infatti, oltre ad una manifestazione nazionale, i lavoratori della FILCA nelle Marche hanno organizzato una significativa giornata di denuncia/protesta assieme alle imprese. È quindi importante ripartire da quei momenti di lotta e di partecipazione per tentare di tracciare traiettorie future. “ Le radici e le ali sono indispensabili per crescere bene”, così recita il proverbio indiano scelto dalla Filca come slogan del proprio congresso: le radici rappresentano la conoscenza e la saggezza indispensabili per vivere bene il presente, le ali il coraggio di librarsi verso il futuro. Nella sua relazione, il Segretario Generale Regionale Massimo Giacchetti sviluppa e articola questa riflessione: amare il proprio passato, la propria identità non può impedire il rinnovamento perché non guardare al futuro significa “ripiegarsi, chiudersi a relazioni e possibilità, appassire, vuol dire segare il ramo su cui si è seduti “. Nei primi passaggi della relazione Giacchetti sostiene con forza la portata dei cambiamenti che stanno segnando i nostri giorni, l’esigenza del sindacato, e quindi della CISL, di aggiornare e declinare la propria progettualità ai nuovi tempi ed il bisogno di rivisitare, curare ed arricchire le motivazioni che stanno alla base dell’impegno dei sindacalisti che rimangono, secondo la definizione di Manghi, “operatori di prossimità”. Il Segretario richiama alla memoria dei delegati il Congresso di quattro anni fa, quando, dopo due anni di crisi, si definiva il 2009 l’ annus horribilis: questo l’incipit per affondare l’analisi sulla crisi e sulle devastanti ricadute che oggi, a quattro anni di distanza, ci fanno registrare “la caduta libera dei livelli di produzione industriale, il reddito delle famiglie, la contrazione degli investimenti, la diminuzione dei consumi e l’aumento della disoccupazione” Con lucidità l’ analisi di Giacchetti cerca di individuare le possibili vie di uscita dalla crisi, non senza aver prima sottolineato come le difficoltà in Italia siano accresciute da una crisi morale ed etica della politica e dei partiti: “alleggerire il peso del fisco su lavoro e pensioni, stimolare i consumi, combattere l’evasione, ridurre con determinazione i costi insostenibili della politica, affrontare il tema dell’ aumento della produttività, dentro ad una economia sostenibile anche in termini sociali ed ambientali” Questi i nodi all’interno dei quali la Filca Cisl Marche si dice “ responsabilmente pronta a sporcarsi le mani, puntando a consolidare l’impresa in una logica di cooperazione tra capitale e lavoro”. Altrettanto lucida e dettagliata l’analisi delle problematiche dei settori offerta dal Segretario e poi ampiamente sviluppate anche dai contributi dei delegati nel corso del dibattito. Queste alcune delle principali priorità emerse: - il rapporto con le istituzioni che ricoprono spesso il ruolo di decisore politico e di stazione appaltante; - il ripensamento il sistema degli appalti per renderlo davvero in grado di premiare la qualità; - la proposta di finalizzare le entrate di una parte dell’IMU per attivare le piccole opere di manutenzione del territorio che consentirebbero di garantire lavoro alle piccole imprese; - l’importanza di rilanciare il ruolo della categoria come attore protagonista della discussione che si sta avviando in V commissione sul “governo del Territorio” Giacchetti si è poi soffermato sull’analisi organizzativa, sottolineando da un lato la crescita in termini di iscritti e quindi di rappresentanza della Filca delle Marche in questi ultimi quattro anni e dall’altro le opportunità offerte dal processo di regionalizzazione al fine di “razionalizzare al meglio le risorse economiche ed umane e rafforzare la nostra presenza nel territorio” . Ha poi portato il suo contributo al dibattito il Segretario Generale Regionale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, evidenziando “l’importanza di esserci, di farsi rete tra le persone, di mettere la propria disponibilità, la propria volontà e le proprie competenze a servizio di chi si trova ad affrontare questioni che a volte sembrano irrisolvibili”. Il dibattito, vivo ed interessante, è stato concluso dall’ intervento del Segretario Nazionale Riccardo Gentile, tutto incentrato sull’esigenza di “ un raccordo sempre più forte tra Filca e Cisl per dare vita ad una serie di iniziative necessarie per superare la grave crisi che sta colpendo il settore”: in particolare, Gentile ha proposto l’istituzione, in raccordo con la CISL, di un tavolo permanente per l’elaborazione e l’implementazione di efficaci politiche di settore. I delegati al congresso hanno infine eletto il nuovo gruppo dirigente confermando Massimo Giacchetti alla guida della Federazione Regionale.
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23/03/2013 CONGRESSO CISL SCUOLA MARCHE, 22 marzo 2013 – Portonovo
“Consapevoli della nostra storia, nel segno della continuità, apriamo un nuovo capitolo, avviamo una nuova narrazione”. Con queste parole il Segretario Generale Anna Bartolini, riconfermata alla guida della federazione, ha aperto il quarto Congresso Regionale della Cisl Scuola Marche. Una relazione al contempo colta, raffinata, concreta e appassionata quella della Bartolini, che ha preso le mosse dall’analisi dell’attuale contesto economico che ci restituisce una realtà del lavoro logorata e sfibrata dalla crisi che vede otto milioni di lavoratori italiani collocati nell’area del precariato e della disoccupazione. Ferma e dettagliata la critica del Segretario Generale ai decenni di cultura neoliberista che, abbinati alla debolezza della socialdemocrazia di proporre alternative credibili, hanno prodotto una mentalità corrente impregnata di individualismo che ha soffocato il rapporto tra individuo e collettività e cancellato ogni istanza solidaristica, nella perversa convinzione che “l’individuo sia un atomo e la società non esista”. È cosi che la redistribuzione della ricchezza ci è stata descritta come inopportuna tutela di posizioni di rendita e il crescere delle disuguaglianze come l’effetto della buona vitalità di un sistema economico. In questo contesto, la pura indignazione, la reazione di rabbia di un certo modo di fare politica e di fare sindacato, ha proseguito la Bartolini, è un “urlare alla luna” solo in parte comprensibile e comunque di certo inutile perché distrugge senza proporre, senza ricostruire. È il momento piuttosto di impegnarci insieme per individuare “praticabili sentieri di azione”, ripartendo dai principi dell’economia sociale di mercato per costruire una nuova cultura, espressione di una “nuova sintesi umanistica”. In questa prospettiva, la Bartolini ha chiaramente tratteggiato il ruolo imprescindibile dell’istruzione: in un tempo difficile in cui cresce la percezione dell’incertezza del domani, l’istruzione costituisce “il più incisivo fattore di modificazione del futuro, di dominio del caso, del rischio, dell’incertezza”, ma anche “l’antidoto per garantire giustizia, per mantenere diritti e dignità, per non cancellare le conquiste di un secolo e mezzo di lotte sindacali”. Il lavoro nella scuola è quindi per Anna Bartolini un “pubblico valore” e la scuola ha bisogno di investimenti importanti perché potrà dare al Paese solo nella misura in cui il Paese sarà pronto a darle. Gli obiettivi irrinunciabili della scuola indicati dal Segretario Generale sono allora l’adeguata consistenza delle dotazioni organiche, il mantenimento dell’attuale architettura del sistema, la continuità del piano di stabilizzazione dei lavoratori precari, completare il recupero scatti di anzianità il rilancio del ruolo della contrattazione soprattutto mediante la riapertura della stagione contrattuale. Il senso dell’incertezza è stato richiamato dal Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che lo ha posto al centro del suo intervento. “Dobbiamo assumere l’incertezza”, ha sostenuto Mastrovincenzo, “come una dimensione che ci accompagnerà anche nel futuro e trovare la bussola per orientarci in essa nei valori storici della Cisl, i valori della solidarietà, dell’autonomia, della contrattazione e dell’associazione”. Il percorso congressuale della Cisl delle Marche raccontato dal suo Segretario Generale testimonia come da tutti i settori, sottoposti a cambiamenti inediti e frastornanti, arrivi oggi al sindacato una maggiore richiesta di presa in carico da parte dei lavoratori, a cui si può rispondere solo continuando a praticare il pragmatismo che da sempre contraddistingue la Cisl come il sindacato che non si ferma alla protesta ma prende su di sé la responsabilità della proposta e della trattativa. Assumere l’incertezza, quindi, ma “assumerla nella consapevolezza che non siamo soli”: si tratta di riscoprire oggi più che mai il valore profondo dell’associazione, perché nel disorientamento e nella paura di questi tempi cresce in tutti noi il bisogno e la ricerca della relazione umana e sociale. Assumere l’incertezza senza arrendersi ad essa, ma impegnandoci tutti nella promozione di quello che Mastrovincenzo ha chiamato un “profondo rinnovamento culturale”, al cui centro porre il rilancio del sentimento europeista e il recupero del senso civico quale lievito essenziale della qualità della democrazia e del rinnovamento della politica. È una responsabilità, ha concluso il Segretario Generale, che trova nei lavoratori della scuola dei protagonisti irrinunciabili per lo straordinario ruolo educativo connesso al loro lavoro. Il dibattito animato dai delegati ha dato voce ai tanti problemi reali e concreti di lavoro di chi vive la scuola ogni giorno con passione e responsabilità. Dai tanti interventi è emersa l’esigenza di ridare a chi lavora nella scuola la prospettiva di un adeguato riconoscimento economico quale condizione necessaria per avviare qualsiasi riflessione sui temi della valorizzazione professionale e di modelli di progressione economica più aperti e dinamici. Il dibattito ha riportato anche le tante istanze relative alla contrattazione di secondo livello nonché al ruolo e alle modalità di utilizzo del Fondo d’Istituto in rapporto all’autonomia delle scuole. Testimonianze raccolte nelle conclusioni del Segretario nazionale della Cisl Scuola Francesco Scrima, che ha portato l’assemblea a riflettere sul recupero del senso di responsabilità che oggi si impone a tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici del Paese, richiamando innanzitutto le forze partitiche a riscoprire il senso della politica come assunzione di responsabilità quale unica strada per uscire dall’attuale grave crisi di senso delle istituzioni. Responsabilità e senso civico, ha proseguito Scrima, come unica chiave per affrontare la lotta all’evasione fiscale e una vera riforma fiscale che ricostruisca il sistema Paese sull’equità e sulla giustizia. Responsabilità, soprattutto, come imperativo del fare sindacato: essere sindacalisti oggi, ha concluso Scrima, significa più che mai avere il coraggio di raccontare la verità ai lavoratori, di rifiutare l’antagonismo senza se e senza ma, anche quando questo rende più difficile la costruzione del consenso, perché la tutela dei lavoratori si realizza oggi non nella mera rivendicazione, ma nella capacità di cercare le migliori soluzioni possibili nel contesto dato, trovando la strada per coniugare le nostre rivendicazioni con la realtà dei tempi che siamo chiamati a vivere.
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23/03/2013 CONGRESSO REGIONALE FAI CISL MARCHE, 22 marzo 2013 - Recanati
Un delegato ogni trenta iscritti. Questa è la Federazione degli agroalimentari della Cisl delle Marche riunitasi a Congresso a Recanati il 22 marzo. Silvano Giangiacomi, riconfermato Segretario Generale per i prossimi quattro anni, ha dedicato le prime righe della sua relazione alla forza di una Associazione radicata sul territorio e vicina ai lavoratori-persone, a partire dalle modalità di eleggere i suoi rappresentati. Il Congresso della Fai ci ha fatto vedere le questioni aperte, le sofferenze ma anche gli obiettivi di un gruppo che tiene insieme quelle persone chiamate a riconciliare il lavoro umano con la natura, con i suoi frutti e con il frutto della sua manipolazione. Il lavoro degli operai agricoli e della pesca, dei florovivaisti e dei forestali, degli addetti all’industria alimentare e della panificazione, di chi opera nei consorzi agricoli e di bonifica, racchiude in sé – a volte quasi metaforicamente – le sorti di un’epoca di grande cambiamento e ripensamento e che guarda con interesse alla riscoperta di questo mondo professionale. Un’epoca – ha sottolineato Giangiacomi – che non è necessariamente peggiore di quella precedente. Certo, i lavoratori associati alla Fai Marche sperimentano in questi anni più che mai tutte le contraddizioni di un sistema economico e sociale sfibrato, disorientato e alla ricerca di nuove forme di fiducia. Le gravi crisi di alcune importanti industrie alimentari marchigiane si contrappone alla buona tenuta di altrettante realtà che hanno saputo creare valore aggiunto anche in un periodo difficile. Nelle parole dei delegati, dei dirigenti regionali, del Segretario Nazionale Fabrizio Scatà e del Segretario della Cisl regionale Antonio Angelini è emersa una tensione netta verso la capacità di coniugare le specificità del settore alle esigenze di tutto il mondo del lavoro, con un richiamo forte ai valori fondanti della Cisl: la centralità della persona-lavoratore; la libertà ed autonomia dell’associazione sindacale; il diritto- dovere ad una partecipazione responsabile verso la costruzione del bene comune. Al centro della giornata congressuale, le priorità della Fai Marche, confluite nella mozione finale. In primo luogo la sicurezza alimentare, la salute dei cittadini, la salvaguardia del territorio e dell’ambiente. Poi la necessità di una interazione tra agricoltura, pesca, alimentazione ed ambiente. Infine, la sostenibilità ambientale a valorizzazione del territorio. Non è mancato un appello al Governo della Regione Marche, volto a rivendicare una politica di promozione del “sistema agroalimentare ambientale marchigiano” attraverso una organica azione di sostegno finanziario e di indirizzo.
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22/03/2013 Serve un sindacato nuovo - Congresso FNP Marche 19-20 marzo 2013 Recanati
Report Congresso FNP Marche19 e 20 marzo 2013 – Ristorante Villa Anton Recanati“Oggi occorre più sindacato di ieri. Ma il sindacato deve necessariamente cambiare, coniugando i suoi valori originari con il nuovo scenario sociale ed economico. C’è la necessità di comprendere a fondo e di dare una risposta ai nuovi bisogni sociali e lavorativi. Il Sindacato deve tornare con “prepotenza” a prendersi cura delle nuove vulnerabilità e degli ultimi della nostra società. Deve imparare a parlare il linguaggio delle nuove generazioni, e dare loro spazio nella vita dell’organizzazione. Serve un sindacato nuovo.”Nelle parole del Segretario generale dei pensionati Cisl delle Marche Mario Canale si intuiscono le linee di fondo che hanno ispirato il Congresso della Federazione dei pensionati Cisl delle Marche.La crisi è una tempesta senza fine e le sue conseguenze sociali pesano sulla vita delle persone. Se ne può uscire a condizione di abbandonare schemi di pensiero e di azione desueti proponendo, anche a livello sindacale, un’azione nuova, credibile e condivisa.La FNP prova a fare la sua parte e con il Congresso sigla l’avvio di un percorso di riorganizzazione coerente con quello intrapreso dalla Cisl delle Marche, dalla Confederazione e dalle Federazioni Nazionali. Una riorganizzazione per rendere più efficiente l’utilizzo delle risorse economiche, semplificare la burocrazia ed utilizzare in modo più proficuo le risorse umane, rafforzando la presenza nei luoghi di lavoro e aumentando la partecipazione degli iscritti e dei delegati.“Ci riorganizziamo per garantire la sostenibilità operativa nel tempo, ma soprattutto per essere animatori di comunità, espressione di una domanda sociale diffusa. Ci riorganizziamo perché non ci piace chiedere agli altri quello che non siamo disposti a fare in prima persona e siamo convinti che il coraggio e la lungimiranza che stiamo dimostrando a tutti i livelli possa rappresentare un segnale forte e un esempio chiaro per tutto il Paese”.Riforma del servizio sanitario, politiche di welfare – in particolare per la famiglia e la non autosufficienza – revisione del sistema fiscale, rivalutazione del potere d’acquisto delle pensioni. Ai più tradizionali settori di impegno e di rivendicazione del sindacato dei pensionati, il Congresso affianca un’attenzione particolare al tema dei giovani, categoria particolarmente colpita dalla crisi. Giovani schiacciati tra l’incudine della disoccupazione e il martello della precarietà, tanto più qualificati quanto più “in fuga” dal paese. Un patrimonio inestimabile che l’Italia non può permettersi di dissipare.L’Italia non è un paese per giovani, direbbe un giovane di oggi. Ma l’Italia non è neppure un paese per vecchi, sostiene un giovane di ieri. Sono punti di vista diversi. Possono trovare un punto d’incontro? La FNP ne è convinta e per questo, all’interno dei lavori del Congresso, ha organizzato una tavola rotonda dal titolo “Uniamo le generazioni per un nuovo welfare solidale”. Un confronto che diventa set televisivo, sotto la regia del giornalista Maurizio Socci e dei suoi colleghi dell’emittente locale è TV Marche.Socci dialoga con il Segretario generale della FNP Nazionale Gigi Bonfanti, “spalleggiato” da quattro giovani operatori e attivisti della Cisl delle Marche. Emergono riflessioni, testimonianze e progetti possibili con i quali guardare da diverse angolazioni al tema dell’alleanza tra le generazioni, intesa come un’opportunità per provare a ricostruire il benessere e la solidarietà nelle nostre comunità locali.Quattro diverse esperienze che raccontano esperienze di rapporti tra giovani e meno giovani. La convivialità sperimentata al Festival delle generazioni organizzato dalla FNP nazionale nell’ottobre del 2012. L’esperienza di un giovane sindacalista al servizio di lavoratori “adulti”. Pensionati che raccontano problemi e speranze di persone e famiglie vulnerabili, alle quali la Cisl prova a rispondere progettando un “nuovo” welfare di comunità. L’incontro tra generazioni, infine, come luogo di integrazione delle differenze, anche etniche, per costruire piccole ma importanti esperienze di crescita culturale.Due i contributi forniti da ospiti esterni. L’imprenditore marchigiano Enrico Loccioni ha raccontato il rapporto che lo lega ai giovani che lavorano nella sua impresa, tratto caratterizzante di un’azienda di successo, leader nell’innovazione. Lo accompagna nella testimonianza una sua ex dipendente cresciuta dentro questa esperienza, poi diventata a sua volta imprenditrice di successo.Marco Marcatili, giovane analista economico e finanziario marchigiano, video intervistato da Cinzia Castignani, giornalista della Cisl Marche, ha percorso e commentato alcuni dati demografici, economici, sociali e del mercato del lavoro regionale, sottolineando come l’alleanza tra generazioni di imprese, di persone e di comunità, sia una risorsa per lo sviluppo del territorio.C’è un tema che lega gli aspetti più classici dell’azione sindacale della FNP con quello dell’alleanza tra le generazioni. Ne ha parlato il Segretario nazionale Gigi Bonfanti nel suo intervento. La concertazione sociale territoriale è un fulcro della vertenzialità del sindacato dei pensionati. Ogni anno Segretari provinciali e Responsabili di Lega incontrano gli amministratori locali per concertare il contenuto dei bilanci comunali. Preservare il sistema territoriale di interventi e servizi sociali, evitare l’inasprimento della pressione fiscale, tenere sotto controllo le tariffe dei servizi pubblici locali, limitare sprechi e inefficienze nella gestione delle risorse pubbliche, contrastare l’evasione fiscale locale, promuovere la gestione associata dei servizi. Obiettivi ambiziosi sui quali non è facile impegnare Sindaci e Assessori, e che solo in parte sono oggetto di accordi specifici.«Su questo – ha sostenuto Bonfanti – possiamo farci aiutare dai giovani che hanno capacità tecniche specifiche più elevate delle nostre. Mantenendo la responsabilità politica della concertazione sociale territoriale possiamo farci affiancare da giovani che ci diano una mano. Avremo più forza noi e, invece di parlarne e basta, potremmo creare occupazione, avvicinando al sindacato tanti giovani che si sentiranno nella condizione di dare qualcosa al sindacato nel suo insieme». LE FOTO del CONGRESSO e della TAVOLA ROTONDA
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22/03/2013 Forza dell'identità, certezza del futuro - 6° Congresso regionale Slp Cisl Marche, Senigallia, 21 marzo 2013
Il lavoro dei postali è uno dei pochi simboli e - allo stesso tempo - una esperienza concreta di coesione sociale in una epoca di forte frammentazione: la consegna di una lettera è ancora oggi uno segno di ritorno all’esistenza sociale, soprattutto per chi è solo, per chi a volte è anche infelice, a partire delle grandi preoccupazioni legate al lavoro.Inizia da qui la preziosa e raffinata relazione del Segretario Generale uscente della Slp Cisl Marche, Dario Dominici, riconfermato come massimo dirigente dal Congresso del Sindacato dei Postali marchigiani della Cisl. Emozioni e concretezza insieme nelle parole di chi ha diretto in questi quattro anni i lavoratori di un settore in continua evoluzione: dal desiderio di servire la cittadinanza con spirito “pubblico” verso una logica sempre più di tipo privatistico e liberalizzato. La capacità di mantenere la cura verso gli utenti nonostante le grandi preoccupazioni provenienti per i postali da una competizione sempre più forte e al continuo re design di compiti e mansioni, è il punto di forza di questi lavoratori. Anzi, soprattutto di tante lavoratrici – ha sottolineato Dominici: la componente femminile del lavoro dei postali fa la differenza in termini di puntualità, fiducia, vicinanza . Questo garantisce chances e successi rilevanti anche per l’attività sindacale, in un settore dove la possibilità di rappresentare la gente costringe i delegati di base a muoversi in un tessuto lavorativo a maglie strette Il lavoro dei postali è anche la metafora delle criticità che ci sono nella vita delle persone: ingiustizia e solitudine, cambiamento e ripensamento, nella vita e sul lavoro. Cambiamento e l’innovazione sono da tenere insieme con nuove modalità di formulare e costruire i diritti di chi lavora in questo settore. Poste Italiane deve però fare grossi passi in avanti rispetto alla capacità di coordinamento e nella costruzione condivisa di un senso del limite nell’attingere alle flessibilità. A partire dal rispetto degli accordi sottoscritti. La prima attenzione per i “postali” della Cisl marchigiana va quindi a quei lavoratori le cui mansioni sono compromesse dalle tecnologie e dai processi innovativi: perderli significherebbe per le comunità locali perdere uno degli ultimi presidi del senso dello Stato sul territorio. Per questo la sfida e la battaglia sarà quella di volere e pretendere di partecipare alle scelte dell’azienda.Non può accadere che - anche tra i postali - tanta gente debba essere ridotta alla povertà per la ricchezza di pochiCon il suo intervento il Segretario Generale Nazionale Aggiunto, Luca Burgalassi, ha ripercorso con lucidità i tratti un settore che non potrà tornare indietro e far finta che la liberalizzazione non esista. Ma la preoccupazione più forte è che la digitalizzazione della comunicazione sta portando ad un alleggerimento della borsa del portalettere: - 10% ogni anno. Quindi è il momento di trovare un equilibrio efficace tra protezione dei diritti fondamentali, attraverso i rinnovi del CCNL, e sguardo verso il futuro, verso i tanti giovani entrati in Poste italiane, a partire dal rafforzamento della previdenza complementare.La tavola rotonda sullo Stress Lavoro- correlato (che ha ospitato Massimiliano Cannas, Dirigente di Medicina del Lavoro Asur-Area Vasta 1, Pesaro) e il ricco dibattito hanno portato poi i congressisti dentro alcune specificità di settore, mostrando dei delegati ben coscienti e preparati sulle questioni più attuali legate alle mansioni, agli inquadramenti, agli orari di lavoro. Ma anche desiderosi di voler investire in formazione per i militanti, a partire dal desiderio di conoscere meglio e padroneggiare il CCNL.Il Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che ha presieduto i lavori del congresso, ha contribuito a connettere le specificità dei postali con le vicende relative alle questioni del territorio marchigiano: sul lavoro, sul sociale e sulla sanità. Attenzioni a quanto accade sul posto di lavoro ma insieme alle vicende che portano la nostra realtà locale direttamente dentro alle dinamiche europee: welfare, riorganizzazione delle istituzioni e cura di chi vive con difficoltà in un mercato del lavoro che spesso disorienta e rende vulnerabili. L’esperienza associativa della Cisl – ha detto Mastrovincenzo – è una rete importante che tenta di non lasciare sole le persone e la Slp è un nodo che la sostiene con forza e dando esempio rilevanti di lungimiranza e capacità di proselitismo.
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22/03/2013 Uniamo le generazioni su è'TV Marche
L'Italia? Non è un paese per vecchi, direbbe un giovane di oggi. E invece sì, risponderebbe un giovane di ieri."Punti di vista" opposti, che pure devono trovare un punto d'incontro.Ci proveremo stasera, su èTV, alle 21.30. Nella Società che genera sempre meno figli e allunga la vita media fino agli ottant'anni, con gli adulti sempre più in minoranza, sono i giovani e i vecchi le nuove colonne della società. Ma come farli andare d'accordo?La sfida è raccolta dai pensionati della Cisl delle Marche , che hanno organizzato, in occasione del Congresso regionale,  la tavola rotonda "Uniamo le generazioni per un nuovo Welfare solidale". Presente il Segretario della FNP (Federazione Nazionale Pensionati) della Cisl Gigi Bonfanti (nella foto)Il confronto è diventato un set televisivo. In onda stasera, su èTV alle 21.30 (e sabato ore 7,30 e 23,30). "Punti di Vista", conduce MAURIZIO SOCCIVi aspettiamo!
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21/03/2013 Sguardi sulla donna. We want.
E' il titolo dell’iniziativa che si terrà all’Abbadia di Fiastra a Macerata il 7 aprile  2013 alle ore 9.00, in occasione della ricorrenza della festa della donna che la CISL Marche, il Coordinamento Donne Pensionate Marche, l’ANTEAS Servizi Marche hanno organizzato.Sarà l’occasione per ripercorrere la storia dell’emancipazione femminile anche attraverso la visione di alcune immagini cinematografiche e un racconto teatrale. Accompagneranno questo percorso, dopo l’introduzione di Lorenza Mancini, Responsabile del Coordinamento Donne Pensionate e Rosanna Appignanesi vice presidente Anteas Servizi Regionale, Fabio Sandroni, vice presidente nazionale CGS, Nadia Ciambrignoni, Presidente CGS Dorico Ancona, Isabella Carloni, attrice, autrice e regista teatrale di origine marchigiana.Interverranno per dare un contributo al dibattito sull’impegno delle donne nel sindacato e nella società Mario Canale, Segretario generale FNP Marche, Stefano Mastrovincenzo Segretario Generale CISL Marche. I lavori saranno conclusi da Arnaldo Chianese, Presidente Nazionale Anteas Servizi. Scarica IL MANIFESTO Scarica IL PROGRAMMA
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21/03/2013 CONGRESSO FP CISL MARCHE, 20 Marzo 2013 – Jesi
Avvolta nella crisi c’è una società “che chiede vicinanza, serietà, concretezza” e per questo “è necessario che la politica, le istituzioni e le parti sociali cerchino con caparbietà ogni possibile soluzione per dare risposte efficaci alle persone, alle famiglie ed alle imprese”. Con queste parole il Segretario Generale Luca Talevi ha aperto il IV Congresso Regionale della Fp Cisl Marche che lo ha riconfermato alla guida della federazione per il prossimo quadriennio. In un contesto che vede il progressivo venir meno delle tradizionali reti di protezione sociale, Talevi ha sollecitato tutto il sindacato e la Cisl Fp Cisl Marche in particolare a “riscoprire il proprio valore come associazione, luogo e strumento in cui fare rete e sussidiarietà per contrastare la frammentazione sociale e creare relazioni positive”. Un tema questo del farsi rete ripreso anche nell’intervento conclusivo del Segretario Generale Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo che ha evidenziato proprio nell’essere sindacato confederale la grande risorsa della Cisl che le permette di essere “una rete che mantiene il presidio e la promozione del lavoro nel territorio”. Mastrovincenzo dal Congresso della Fp chiede quindi a tutta la Cisl delle Marche di sviluppare la propria rete interna di connessione tra usr, categorie e servizi e di essere al contempo presente sul territorio per innervarci nella sua realtà sociale come anello di una rete più ampia. “È del resto attraverso questo investimento che il sindacato potrà davvero costruire, come ha proseguito Talevi, “valore pubblico”, riscoprendo e facendo riscoprire ai cittadini l’importanza della sfera pubblica che “è altro rispetto ai pur esistenti episodi negativi offerti spesso con troppa facilità dai media”; una sfera pubblica”, come confermato dal momento di presentazione del volume “Riscoprire la sfera pubblica” (Di Cosimo - Lanzalaco) che ha arricchito i lavori del Congresso, insostituibile e per certi aspetti infungibile con l’intervento privato. Una “sfera pubblica” e un pubblico impiego che, tuttavia, rischiamo oggi di ritrovare pesantemente ridotti senza essere razionalizzati, per gli ingenti tagli lineari della “spending review”, e impoveriti, visto il blocco del CCNL dal 2010. Talevi ha allora proseguito evidenziando come l’attuale condizione di crisi si ripercuota in tutti i comparti del pubblico impiego: dalla sanità pubblica, dove le manovre economiche nazionali hanno ridotto i trasferimenti statali di 185 mln di € solo per il 2013 e solo per le Marche rendendo necessaria una riorganizzazione del sistema sanitario regionale che a tutt’oggi continua però a non convincere il sindacato né nel metodo né nei contenuti, a quella privata, dove la difficile firma del CCNL ha permesso di evitare la diversificazione regionale al ribasso delle condizioni contrattuali applicate. Dalle autonomie locali, dove si fanno sempre più pressanti le esigenze di tutela degli stipendi dei dipendenti così come quelle di crescita della gestione associata di funzioni e servizi, agli enti centralizzati, stretti dalla difficoltà degli ingenti esuberi individuati dalle norme nazionali. In una società che si fa sempre più complessa e in “un mondo che cambia rapidamente”, Talevi ha infine individuato la vera sfida del sindacato nella capacità di non “restare fermo ad aspettare che le onde lo travolgano”: è proprio da questa volontà di “essere protagonista del cambiamento nel cambiamento” che nasce la scelta della riorganizzazione, una scelta difficile, coraggiosa e non indolore ma necessaria e che creerà “una Cisl più snella, più moderna, più efficace e più in grado di valorizzare Rsu e Sas”. L’intervento del Segretario Generale Fp Cisl Giovanni Faverin non ha risparmiato una dura autocritica al nostro fare sindacato di ieri nel pubblico impiego, a cui va imputata secondo Faverin la debolezza di non aver compiutamente denunciato quella malapolitica e quella cattiva gestione della cosa pubblica che, tanto a livello locale che a livello nazionale, hanno prodotto un utilizzo scorretto e dissennato delle risorse. Oggi la fabbrica dell’impiego pubblico è una fabbrica in crisi, ha proseguito Faverin, e siamo già nell’epoca dei tagli, del razionamento che non migliora l’efficacia e l’efficienza dei servizi offerti dalla PA, ma è pur vero che in passato tutti gli attori sociali, incluso il sindacato, non ha combattuto a sufficienza perché si ponesse mano alla riorganizzazione e al rinnovamento di tutto il pubblico impiego di cui il Paese ha da tempo bisogno.
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19/03/2013 CONGRESSO REGIONALE FISTEL CISL, 19 marzo 2013 - Castelfidardo
Emerge una mappa preoccupante delle crisi nei settori della carta, della comunicazione, dello spettacolo e della telefonia, dal V Congresso Regionale della Fistel. Luci ed ombre di una crisi che morde in particolare il settore cartotecnico legato all’edilizia penalizzando fortemente le aziende che lavorano nella produzione di materiali ad essa collegata. Piu luci che ombre quando si parla di Sacart e della Exfisi che nonostante negli anni l 2009-2010 hanno avuto evidenti difficoltà di bilancio ed una esposizione debitoria sono riusciti a recuperare commesse di produttivita’ che hanno consentito un sostanziale pareggio di bilancio.così anche nella Fiorini International e nella Ritrama, nonostante la crisi di mercato la situazione ha visto negli anni un incremento produttivo grazie alle scelte manageriali che hanno consentito di acquisire quote di mercato anche all’estero. Nell’ambito delle aziende grafiche il gruppo Rotopress anche se interessato parzialmente all’utilizzo degli ammortizzatori sociali nel corso di quest’ultimo quadriennio, ha sostanzialmente rispettato le attese di bilancio. Al Corriere Adriatico dopo aver negli anni terziarizzato il reparto rotativa - cioè la stampa del giornale - alla ditta Rotopress, nel 2011 è stata avviata una ulteriore procedura di esubero per 6 lavoratori nell’ambito poligrafico, gestita con l’applicazione della solidarietà spalmata su tutto il personale e di 3 giornalisti che hanno aderito al prepensionamento. Permane la preoccupazione sulla prospettiva futura di un giornale con continui bilanci annuali fortemente passivi (il 2012 si è chiuso con una perdita di 1,8 milioni di euro) anche a causa del forte ridimensionamento della pubblicità in questi ultimi anni. Ombre in Telecom Italia che ormai da anni ha intrapreso un percorso di costante di riduzione del personale a livello nazionale con 5.000 esuberi nel triennio 2008/2010 a cui vanno sommati altri 3.900 nel biennio 2011/2012 che sono stati gestiti con l’utilizzo di ammortizzatori sociali“ mobilità volontaria ai fini pensionistici “ e contestuale attivazione della solidarietà per circa 30.000 lavoratori. Nelle Marche la sede di Ancona ha ridotto in maniera importante il numero degli addetti passando da 450 a circa 100 unità, e ha presentato una riorganizzazione aziendale che colpirà prevalentemente il settore del call center e non solo. Nel reparto directory assistance e 1254 continuerà ancora l’utilizzo dei contratti di solidarietà. E nel settore dello spettacolo e della cultura la crisi rischia di avere effetti devastanti. i tagli del fondo unico per lo spettacolo e il ridimensionamento importante dei contributi da parte delle istituzioni locali, mettono a rischio in maniera dirompente i bilanci delle fondazioni con inevitabili conseguenze sui lavoratori del Teatro delle Muse, del Teatro Stabile già oggi in sostanziale rischio liquidazione, dell’Accademia Musicale e dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana. E in chiusura una buona notizia la Rai dopo due anni e mezzo dalla scadenza del contratto e di incessanti trattative, ha rinnovato il contratto nazionale di lavoro con soddisfazione dei lavoratori che adesso potranno vivere la situazione aziendale sempre delicata con più serenità.
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16/03/2013 CONGRESSO FIT CISL MARCHE, 15 marzo 2013 – Recanati
Dalla enorme portata dei cambiamenti in atto e dalla necessità di “operare una rottura di schema interpretativo, decisionale ed operativo” è partita la riflessione con la quale il Segretario Regionale dalla FIT Cisl Marche Roberto Ascani ha aperto la sua relazione ed i lavori congressuali della categoria. Alla presenza di 99 delegati, tra cui moltissimi giovani come più volte sottolineato nei tanti interventi che hanno animato il dibattito, si è svolto il 10° Congresso Regionale dei lavoratori dei trasporti, dell’ambiente e dei servizi che ha rappresentato un momento alto di analisi e di riflessione delle problematiche che attraversano questi settori. Il Congresso si è aperto con l’intervento del responsabile Iscos delle Marche che ha presentato un video, seguito con grande attenzione dai delegati presenti, sui progetti che stanno vedendo l’istituto di cooperazione internazionale protagonista in Marocco, Tanzania ed Albania: un viaggio che ha mostrato come l’Iscos e la Cisl riescano concretamente ad essere al fianco di chi quotidianamente cerca riscatto da una condizione di esclusione e si mette con coraggio sulla impervia strada dell’emancipazione e della conquista di dignità. Subito dopo Roberto Ascani ha svolto la relazione introduttiva, partendo dall’analisi delle motivazioni originarie della crisi e delle ricadute che questa sta avendo nei settori organizzati dalla categoria, ricadute rese ancora più pesanti dall’ “ inadeguatezza dei governi che si sono succeduti in questi anni” e dalla totale “assenza di una politica industriale selettiva” sia nazionale che regionale. Forte il richiamo nella relazione alla necessità di “ conciliare la creazione di valore economico e la sostenibilità del lavoro, la tutela ambientale e l’eliminazione dei rischi per la salute” e di “ creare un nuovo modello di sviluppo finalizzato ad aumentare non i volumi in quanto tali, ma a migliorare la qualità della vita”. Temi e modelli di sviluppo sui quali la FIT ha investito e si è sperimentata in questi anni e a partire dai quali Ascani ha costruito il programma del “lavoro da fare”, la “piattaforma” che vedrà impegnata la categoria nel prossimo futuro: la certificazione del prolungamento del corridoio TEN-T Baltico Adriatico il potenziamento e l’ammodernamento dalla A 14 il collegamento del porto di Ancona alla grande viabilità ed alla stazione ferroviaria con il recupero dell’ ex scalo Marotti l’intervento relativo al “nodo di Falconara” l’elettrificazione della Ascoli – Porto d’Ascoli l’ammodernamento dell’ Aeroporto di Falconara Interventi che stanno dentro i tre grandi obiettivi che si perseguono: potenziare il trasporto pubblico locale tradizionale, razionalizzare la logistica urbana, industrializzare il trasporto merci. Nella parte conclusiva della sua relazione Ascani ha sottolineato l’importanza della scelta di riorganizzazione operata dalla CISL delle Marche che ridefinisce un modello organizzativo teso a razionalizzare risorse umane e finanziarie rafforzando i presidi nei territori e nelle aziende. Su questi temi si è sviluppato il dibattito al quale hanno dato il loro contributo i delegati condividendo temi e contenuti della relazione, ponendo analisi e proposte sulle problematiche dei singoli settori. Un dibattito arricchito dal saluto non formale del Segretario Generale Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che ha tenuto a sottolineare come anche il congresso della FIT si confermi “come grande momento di partecipazione e di radicamento della Cisl delle Marche nei luoghi di lavoro”. La chiusura del dibattito è stata affidata alle conclusioni del Segretario Nazionale Giovanni Luciano, che con lucidità e passione ha espresso grande preoccupazione per lo “scenario di ingovernabilità” che si profila per il nostro Paese che ha invece bisogno di “ riforme vere e strutturali per il lavoro” e di investimenti perché “ c’è lavoro se c’è qualcuno che investe”. Luciano ha poi sottolineato con forza come ci sia bisogno di un “ piano nazionale per l’ energia, uno per i trasporti e un piano per i rifiuti” e di una “visione generale”che superi gli eccessi del “regime di legislazione concorrente in cui tutti legiferano senza mettersi d’accordo”. Il congresso si è concluso con la elezione del gruppo dirigente regionale che vede confermato Roberto Asscani come Segretario Generale della FIT Cisl Marche.
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14/03/2013 CONGRESSO FIBA CISL MARCHE, 13 marzo 2013 – Recanati
Il 13 marzo si è svolto il X Congresso Regionale della Fiba Cisl Marche, la federazione dei lavoratori del settore bancario e assicurativo che conta ad oggi nella nostra Regione circa 3.700 iscritti. Il Congresso si è aperto con la relazione del Segretario regionale Paolo Papalini, che ha evidenziato come i quattro anni di crisi conclamata del sistema produttivo marchigiano si sia riflessa sugli istituti di credito e di credito cooperativo facendo sì che ciò che il nostro settore bancario registrava nel 2009 come utile netto si sia oggi trasformato in perdite. Le banche, al pari di altri aziende, hanno reagito alla crisi intervenendo in prima istanza con misure di riduzione del personale di cui l’azione sindacale, ha ricordato Papalini, è riuscita ad oggi in parte a contenere gli effetti mediante l’istituzione del fondo di sostegno al reddito e il ricorso a strumenti di solidarietà difensiva volti a evitare i licenziamenti. Tra i temi posti al centro del dibattito ha trovato spazio anche il processo di autoriforma della Cisl che sta coinvolgendo anche le federazioni di categoria. Nelle parole del Segretario nazionale Fiba Cisl Giulio Romani, la riorganizzazione è stata descritta come un atto di coraggio e di onestà intellettuale di un sindacato capace di predisporsi al cambiamento nella consapevolezza di essere chiamato a cogliere e a interpretare quella domanda di rinnovamento che è sempre più presente nel Paese. Una richiesta di cambiamento che è prima di tutto una domanda di sobrietà e di essenzialità che la regionalizzazione intende soddisfare mediante la riduzione degli organismi politici a favore di una maggiore e più capillare presenza sul territorio al fine di rafforzare la sostanza del fare sindacato, ossia la cura del rapporto con il lavoratore. Conseguente alle ragioni della riorganizzazione è quindi la scelta della Fiba Cisl, annunciata dallo stesso Romani, di rivedere il proprio riparto interno delle risorse, individuando una proporzione fissa e definita che riduca le risorse impiegate per gli organismi politici del sindacato e dedichi una quota maggiore di risorse al sindacato aziendale per potenziare l’attività di contatto con il lavoratore all’interno di un unico progetto coordinato dalle strutture regionali. Il Congresso, che ha portato all’elezione di Giovanni Gianuario a Segretario Generale della Federazione regionale, è stato animato dai tanti interventi dei delegati presenti, una vivacità di dibattito raccolta con piacere dal Segretario Generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che l’ha raffrontata al clima di partecipazione, scambio e confronto che sta caratterizzando tutto il percorso congressuale della Cisl delle Marche e vi ha colto un segnale di democrazia particolarmente importante in un contesto sociale come quello odierno, sfilacciato, sfibrato e provato dalla crisi e in cui l’attività di rappresentanza diviene sempre più difficile. È in riferimento a questo contesto che Mastrovincenzo ha ribadito il compito del sindacato di promuovere in tutti gli attori sociali, economici e istituzionali la capacità di “fare rete” per sperimentare riposte nuove e integrate ai problemi inediti che la crisi ci pone davanti, ricordando innanzitutto la necessità che anche la Cisl Marche sappia valorizzare la propria rete interna, non dimenticando la ricchezza dell’essere un sindacato confederale e potenziando le connessione tra il livello confederale, le federazioni e i servizi, nella convinzione che da questo “essere rete” passa la capacità della Cisl di essere sul territorio tra le persone, di porsi al servizio degli iscritti e di offrirsi come punto di riferimento per le comunità locali.
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13/03/2013 Una manifestazione contro la riforma della sanità
LE FOTO della MANIFESTAZIONE Cgil, Cisl e Uil si mobilitano contro la politica sociale e sanitaria della Regione Marche.Le Segreterie regionali delle tre confederazioni e delle rispettive categorie dei lavoratori della sanità e dei pensionati hanno organizzato una manifestazione regionale che si è tenuta lunedì 25 marzo alla Fiera della pesca di Ancona.Al Presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca e agli Assessori Almerino Mezzolani (sanità) e Luca Marconi (sociale) è stato inviato un documento con il quale si esprime una valutazione critica del confronto che si è sviluppato negli ultimi due mesi sulla riorganizzazione del servizio sanitario e sulla legge di riforma dei servizi sociali.Rispetto alla sanità i sindacati criticano la  mancanza di un quadro d’insieme che riguardi tutto il sistema, i processi riorganizzativi, gli aspetti finanziari e quelli relativi alla gestione del personale.Forti dubbi sul futuro degli ospedali marchigiani. Non c'è ancora chiarezza su quali posti letto per pazienti in fase acuta verranno chiusi (in totale 795) e quali verranno riconverti o trasformati in posti letto di lungodegenza o riabilitazione (244) o in posti letto di Day Hospital e Day Surgery.Non emerge poi alcun disegno di rafforzamento della sanità territoriale (Case della salute, RSA e residenze protette per anziani, assistenza domiciliare)  dell’integrazione socio-sanitaria, della prevenzione e della rete dell’emergenza.A fronte di una crescita del fenomeno delle liste di attesa e della mobilità passiva, non si conoscono, se esistono, gli obiettivi e gli interventi previsti per il loro contenimento.In mancanza di un quadro finanziario chiaro e di una pianificazione delle risorse la riorganizzazione si presenta solo come un’operazione di tagli finalizzati al conseguimento degli obiettivi di bilancio e non come una vera riforma del sistema.La conseguenza sarà una riduzione  pesante all'occupazione, ancor più grave considerando che  in questi anni la riduzione del costo del personale ha fornito un contributo importante al  risanamento dei conti della sanità marchigiana, bel al di là del sostenibile e del programmato. A forte rischio il rinnovo di tutti i contratti di lavoro flessibile.Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre di rivedere la proposta di legge regionale relativa al  “sistema regionale integrato dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia”, in particolare per quanto concerne il ruolo degli Ambiti sociali, la gestione associata dei servizi e per gli aspetti relativi alla partecipazione delle associazioni e dei cittadini alla gestione delle politiche sociali.
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12/03/2013 CONGRESSO FNS CISL MARCHE, 11 marzo 2013 – Pesaro
Con un’analisi attenta e senza sconti delle origini etiche e morali della crisi economica e politica che attanaglia il Paese ormai da cinque anni si è aperto, attraverso la relazione del Segretario generale uscente Cinzio Scatassa, il II Congresso Regionale della FNS Cisl Marche, che ha visto la partecipazione del Segretario Generale Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo e del Segretario nazionale Pompeo Mannone. Al centro del dibattito congressuale sono stati posti i problemi e le prospettive di una federazione che comprende al suo interno tre categorie importanti per la sicurezza del Paese sul territorio, Vigili del Fuoco, Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale dello Stato. Tre categorie pesantemente colpite dai tagli indiscriminati e che oggi rischiano la paralisi. Tre categorie di lavoratori che nonostante tutto non arretrano nel senso di responsabilità e nello spirito di servizio con cui vivono il lavoro di ogni giorno. La straordinaria mobilitazione delle squadre dei Vigili del Fuoco nelle tragedie di Modena e de L’Aquila testimonia quanto e come esse continuino a rispondere al soccorso anche se falcidiate da anni di tagli di personale, mezzi e attrezzature e nonostante il loro lavoro continui ad essere retribuito in modo vergognosamente insufficiente. Il Corpo Forestale dello Stato, sebbene colpito da crescenti carenze organiche, segno di uno Stato che non riesce ad investire nella tutela del suo territorio, continua ad operare come una risorsa straordinaria nella difesa del patrimonio agroalimentare, dell’ambiente, del paesaggio e dell’ecosistema, oltre a concorrere al servizio di ordine e sicurezza pubblica. Gli uomini e le donne della polizia penitenziaria vivono condizioni di lavoro sempre più drammatiche, con organici sottodimensionati che rendono difficile anche la fruizione delle ferie, un disagio diffuso testimoniato da un allarmante aumento delle malattie di natura psicologica tra questi lavoratori nel cui servizio, difficile e importante, si misura la civiltà del nostro Paese. I lavori del Congresso si sono conclusi con l’elezione di William Berré alla guida della Federazione regionale.
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12/03/2013 Lettera aperta ai Consiglieri di Banca Marche
Pubblichiamo la lettera aperta che la Segreteria della FIBA (bancari) della Cisl Marche ha inoltrato al Consiglio di Amministrazione di Banca Marche «Constatiamo che, nonostante tre mesi di battente campagna mediatica, la vecchia gestione non ha ancora riconosciuto, responsabilmente, la propria inadeguatezza, ritirandosi, almeno per senso di dignità. Non bastano i ripetuti appelli dei lavoratori, provenienti dalle assemblee svoltesi nelle prime settimane dello scorso dicembre, a fare subito chiarezza sulla situazione ed a sollevare chi ha guidato la Banca contro gli scogli di questa crisi interna, con incolpevole insipienza o con colpevole spregiudicatezza?Così si sarebbe potuto attenuare il devastante impatto alla clientela che sempre più  incalza i lavoratori della rete con domande piene di preoccupazione e di crescente sfiducia.Il danno d’immagine che si sta creando rischia di provocare un ridimensionamento della Banca con immancabili conseguenze sui lavoratori e sul territorio.Come non bastasse, il gossip viene alimentato anche tra i colleghi da chi, diffondendo irresponsabilmente informazioni destituite di ogni fondamento, cerca di far leva sulle paure per fini personali e/o di cordata.Per questo la Fiba-Cisl rivolge alle Fondazioni e al Consiglio di Amministrazione questo forte richiamo al senso di responsabilità che oggi, più che mai, è indispensabile e che, finora, è stato mostrato pienamente soltanto dai lavoratori.Chi ama i nostri territori lo mostri e sappia prendere decisioni conseguenti, per il bene di tutti, questa volta!I lavoratori, che stanno facendo ancora una volta la propria parte, si aspettano perciò un corrispondente e definitivo segno di discontinuità.La Fiba-Cisl, inoltre, ritiene imprescindibile che le scelte future sul nuovo vertice ricadano su figure di “garanzia” gradite, stavolta, anche ai lavoratori; soltanto così si potrà intraprendere la via del rilancio con la coesione indispensabile a consentire un percorso finalmente virtuoso».
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11/03/2013 Sciopero alla Tecsol di Mondolfo
In sciopero i lavoratori della Tecsol di Mondolfo lunedi 11 marzo. Nell'incontro di venerdì mattina  - spiega  Giovanni Giovanelli, Segretario Filca Cisl Pesaro – Urbino,  -  nel quale si doveva parlare del pagamento degli stipendi arretrati l'azienda ha comunicato che invece ad Aprile cesserà l'attività.Una azienda con personale altamente qualificato (45 dipendenti) con prodotti di qualità, con decenni di esperienza nella realizzazione di profili lamellari per serramenti e pareti in legno, che in questi anni non è mai stata potenziata sia nel prodotto che nell'innovazione tecnologica.L'azienda ha riferito  che i costi fissi sono troppo alti, ma il capannone è di proprietà, l'elettricità è prodotta dai pannelli fotovoltaici, il riscaldamento avviene con la bruciatura dei pezzi di scarto.Allora dove sono – chiede Giovanelli -  i costi fissi elevati?Il sindacato ritiene  invece che anche attraverso l'utilizzo di ammortizzatori sociali e il rilancio dell'azienda con nuovi prodotti si possa mantenere il sito produttivo. Il sindacato insieme agli operai  temono che dietro questa operazione ci sia solo la volontà della proprietà di disfarsi di questo sito produttivo. 
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08/03/2013 Pannoloni dimezzati dall’Asur: il dissenso del sindacato dei pensionati
In merito  alla decisione dell’ASUR  di  ridurre la fornitura  dei  Pannoloni  alle persone   prevalentemente anziane  affette da incontinenza,   i sindacati SPI - CGIL,  FNP-  CISL, UILP  pensionati  di  Pesaro dissentono  radicalmente da questo tipo di scelta  ed esprimono forte preoccupazione per tale decisione  che va a colpire  cittadini  tanto fragili.L’incontinenza  è  una manifestazione patologica, non voluta e non controllata  e come tale  va considerata   nel rispetto  dei percorsi terapeutici  che devono essere garantiti  anche a chi non è più in grado di esprimere i propri bisogni.Non vogliamo addentrarci a descrivere gli effetti di tale scelta, soprattutto  nel caso che i familiari non fossero nella condizione  di  integrare la mancata  fornitura; effetti  che   gli esperti  dell’ASUR,  conoscono benissimo e sono perfettamente consapevoli del  rischio  che un' igiene  non adeguata può portare a infezioni e piaghe.   Piaghe che producono nel corpo  dei nostri anziani  malati molta sofferenza.Noi siamo dell'idea che  su un argomento così importante non si possa usare un metodo di standardizzazione sul livello più  basso. Serve per noi una reale verifica delle condizioni degli assistiti per decidere  il fabbisogno, in questo modo sarà possibile anche ridurre i tanto richiamati sprechi.I sindacati dei pensionati unitariamente chiedono  un ripensamento  da parte  dell’ASUR che vada verso questa direzione  perché è urgente preservare la dignità delle persone e dei malati.
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05/03/2013 Corsi di riqualifica per Operatore Socio Sanitario
Lo IAL Marche Srl promuove due corsi di formazione finanziati dalla Provincia di Macerata della durata rispettivamente di 910 ore (tipologia A) e 760 ore (tipologia B).Entrambi i percorsi formativi sono destinati a n. 30 partecipanti, di cui n° 23 posti sono riservati a donne.L’accesso ai percorsi formativi è rivolto esclusivamente a lavoratori di imprese private e/o strutture pubbliche che siano residenti nel territorio della Provincia di Macerata o che prestino servizio c/o una delle strutture e/o servizi ubicati nel territorio della Provincia di Macerata.La tipologia A (910 ore) è riservata a personale con esperienza lavorativa pari o superiore a 2 anni ed inferiore a 5 anniLa tipologia B  (760 ore) è riservata a personale con esperienza lavorativa pari o superiore a 5 anni ed inferiore a 10 anni.Al termine del percorso formativo agli allievi che avranno frequentato il 90% delle ore del corso ed avranno superato con esito positivo gli esami finali, verrà rilasciato, ai sensi dell'art. 14 della legge 845/78, un attestato di qualifica di I livello TE 10.31 .La modulistica è disponibile sul sito internet al seguente indirizzo: www.ialmarche.it o disponibile presso la segreteria organizzativa dello IAL Marche Srl di Macerata (Via dei Velini 52/A - Tel. 0733 261383 - 240171 Fax 0733 232976 macerata@ialmarche.it) Scadenza presentazione delle domande: CORSO TIPOLOGIA A - 910 ore:    13 MARZO 2013 CORSO TIPOLOGIA B - 760 ore:    11 MARZO 2013 Alla domanda di partecipazione devono essere allegati: Copia del documento di identità firmato e in corso di validità del candidato e del datore di lavoro Curriculum vitae - modello europeo – firmato in originale (Allegato 16) Autocertificazione dell'esperienza professionale (Modello certificazione requisiti) Modello Aiuti di Stato in regime di De Minimis (a cura del datore di lavoro) (Allegato 5) Modello Lavoratori (a cura del datore di lavoro) Fototessera La domanda va inviata tramite raccomandata con avviso di ricevimento al seguente indirizzo: IAL MARCHE SRL, Via dell'Industria 17, 60127 Ancona, indicando sulla busta la dicitura: “Corso di Riqualifica Operatore Socio Sanitario - cod. 154869” (tipologia A)“Corso di Riqualifica Operatore Socio Sanitario - cod. 154870” (tipologia B) 
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28/02/2013 Pensionati IN... con Roberto Battistini e Rosanna Appignanesi
Roberto Battistini e Rosanna Appignanesi ospiti in studio a Pensionati IN... per parlare di promozione sociale e volontariato.
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20/02/2013 Per i sindacati mantenere autonomia, legame con il territorio e professionalità dei lavoratori
  CGIL CISL UIL delle Marche seguono con particolare attenzione la delicata fase che sta attraversando Banca Marche, consapevoli del suo rilevante ruolo per l’economia locale e dei riflessi negativi che sarebbero causati dal venir meno di presupposti strategici come l’autonomia e il legame con il territorio, condizioni per assicurare l’indispensabile sostegno alle imprese e alle famiglie marchigiane colpite pesantemente dal perdurare della crisi. Le attuali difficoltà di Banca Marche, sulle cui responsabilità occorre fare la necessaria chiarezza, non possono ricadere né sul personale, la cui professionalità va considerata come una risorsa per il rilancio dell’azienda, né sul sistema economico e sociale rendendo ancora più critico l’accesso al credito. Le scelte necessarie per ricondurre ad equilibrio la gestione del credito da parte di Banca Marche dovranno conciliare il rigore con il sostegno al territorio e la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, che comprenda anche la stabilizzazione dei tanti giovani lavoratori a tempo determinato. In questi giorni decisivi per determinare il futuro di Banca Marche le segreterie regionali di CGIL CISL UIL si rivolgono alla Banca, alle Fondazioni, che ne detengono la maggioranza del capitale, e alle Istituzioni Locali affinché qualsiasi soluzione che sarà necessario adottare sia orientata a mantenere l’autonomia, a consolidare il radicamento nel territorio e a valorizzare le professionalità dei lavoratori. Le segreterie unitarie CGIL-CISL-UIL Marche Ancona 20 febbraio 2013
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20/02/2013 Congresso distrettuale di Ascoli Piceno, i componenti
Lunedì 18 Febbraio si è svolto a Monticelli (AP), Largo delle Ginestre, il 1° Congresso della Lega distrettuale di Ascoli Piceno della Cisl Pensionati. I cento delegati dei Comuni facenti parte della lega in rappresentanza di  quasi 5.000 iscritti hanno eletto il Direttivo e la Segreteria.Nel Direttivo figurano: Casini Silvia, Annibali Raffaele, Cesari Gianfranco, Guerrieri Renato, Ciarrocchi Rosandra, Catalini Bianca, Amurri Angela, Bruni Francesco, Marozzi Franco, Mattei Vittorio, Coppari Marcella, Curzi Roberto, Cicchi Giuseppe, Giorgi Angelo, Pagnotta Alfredo, Fioravanti Elvira, Travaglini Guido, Muschetto Pietro, La Rocca Crescenzo, Massaroni Pacifico, Iobetti Sesto, Massacci Adele, Morganti Giovanni, Mancini Luciano, Tommarelli Roberto.In Segreteria entrano Casini Silvia (Segretaria Territoriale), Annibali Raffaele (componente di Segreteria), Cesari Gianfranco, (componente di Segreteria).Il Congresso distrettuale della Cisl-Fnp della Province di Ascoli e Fermo è servito anche per sancire la riorganizzazione del sindacato, che si articola su 3 grandi zone comprensoriali: Fermo, Ascoli e San Benedetto del Tronto.Esso è un momento importante , di confronto e riflessione con gli iscritti sulle principale tematiche della Federazione Nazionale dei pensionati, impegnata per la tutela delle fasce più deboli della società, in particolare sulla condizione di anziani e pensionati. Articoli correlati
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15/02/2013 Macerata, nascono le nuove Leghe dei pensionati
Sono nate le nuove Leghe della Federazione dei pensionati (FNP) della Cisl di Macerata. Martedì 12, mercoledì 13 e giovedì 14 febbraio si sono svolti i relativi Congressi a Tolentino (Hotel 77), Macerata(Domus San Giuliano) e Potenza Picena (Agriturismo La Cipolla d'oro).Le nuove Leghe, a partire dal 1 aprile prossimo - giorno successivo allo svolgimento del Congresso regionale -  sostituiranno la FNP di Macerata all'intero di un percorso di riorganizzazione  della FNP regionale. Non più 4 Federazioni provinciali (Ancona, Pesaro, Ascoli/Fermo e Macerata) ma 13 Leghe territoriali coordinate dalla FNP Marche.I 198 congressisti nominati dalle 16 Assemblee territoriali svolte nei mesi scorsi, hanno eletto i nuovi Consigli Direttivi delle Leghe, che a loro volta hanno eletto le Segreterie di Lega.A Tolentino Pacifico Papa sarà affiancato da Giammario Marchetti e Anna Maria Paparelli. La Lega di Civitanova Marche verrà guidata da Duilio Bonifazi, coadiuvato da Antimo Flagiello e Donatella Marcelli.Ai vertici  della Lega di Macerata è stata confermata  la precedente Segreteria provinciale, costituita dal Segretario generale Dino Ottaviani e dai suoi colleghi Marisa Sensini e Nello Becerica.Oltre che un momento di partecipazione e democrazia sindacale, i Congressi hanno rappresentato anche un'occasione  di confronto su molti temi d'attualità.  Riforma del sistema fiscale,  rivalutazione delle pensioni, legge nazionale per la non autosufficienza, lotta all'evasione.Su questo e su molto altro i congressisti si sono espressi intervenendo e approvando appositi documenti finali.  I Congressi sono stati condotti dalla Segreteria provinciale di Macerata, che li ha introdotti con una relazione illustrata dal Segretario generale Dino Ottaviani.
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14/02/2013 1° Congresso della lega di Fermo, eletto il Direttivo.
Lunedì scorso si è svolto al David Palace di Porto San Giorgio il 1° Congresso della Lega distrettuale di Fermo della Cisl Pensionati.I cento delegati dei 34 Comuni facenti parte della lega in rappresentanza di 12.500 iscritti hanno eletto il Direttivo e la Segreteria.Nel Direttivo figurano: Giovanni Casturà, Rosalba Postacchini, Lanfranco Rocco, Paola Battaglia, Marino Cinquantini, Enrica Clementi, Mario Cocci, Enrico Colella, Sandro Ferroni, Giovanni Iacopini, Maria Mancini, Silveria Marcelli, Giancarlo Monti, Mario Nardoni, Mario Piconi, Giuliano Pompei, Antonio Porto, Anna Maria Quondamatteo, Letizia Romanella, Robero Ruch, Ilario Sacchini, Angela Sassetti, Giampiero Scubè, Giorgio Scorolli, Franca Silenzi, Francesco Tassotti, Orfeo Vagnarelli, Giuseppa Viozzi, Giovanni Vitali.In Segreteria entrano Giovanni Casturà (Segretario Territoriale), Rosalba Postacchini (componente di Segreteria, Lanfranco Rocco, componente di Segreteria).Il Congresso distrettuale della Cisl-Fnp della Province di Ascoli e Fermo è servito anche per sancire la riorganizzazione del sindacato, che si articola su 3 grandi zone comprensoriali: Fermo, Ascoli e San Benedetto del Tronto."Un momento importante - come aveva affermato il confermato Segretario di Lega Giovanni Casturà - di confronto e riflessione con gli iscritti sulle principale tematiche della Federazione Nazionale dei pensionati, impegnata per la tutela delle fasce più deboli della società, in particolare sulla condizione di anziani e pensionati ".
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13/02/2013 Nasce la nuova Lega dei pensionati di Tolentino
Pacifico Papa è il nuovo Segretario della Lega dei pensionati Cisl di Tolentino. Lo ha deciso il Consiglio Direttivo eletto dal Congresso di Lega che si è svolto ieri all'Hotel 77 di Tolentino.La Lega dei pensionati Cisl di Tolentino nasce a seguito della riorganizzazione che la Federazione dei pensionati Cisl delle Marche concluderà con il Congresso regionale del marzo prossimo, quando le quattro strutture provinciali marchigiane saranno sostituite da 13 Leghe intercomunali.La nuova Lega, che conta quasi 8.000 iscritti alla Federazione dei pensionati, si estende sul territorio dell'entroterra maceratese e comprende 36 Comuni, tra i quali quelli  di Tolentino, San Severino Marche, Camerino, Matelica e San Ginesio.Residente a San Severino, 67 anni, professore di matematica  con un passato da sindacalista della Cisl Scuola, Papa verrà affiancato nel suo lavoro da Giammario Marchetti di Tolentino e Anna Maria Paparelli di Matelica. 
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11/02/2013 Le donne, muro portante dell’edificio Italia
Queste le parole di Lorenza Mancini, coordinatrice donne regionale FNP, all’incontro  avuto mercoledì’ 6 febbraio del  coordinamento donne.Tema centrale della riunione  è stata la discussione sul percorso congressuale che porterà a una riorganizzazione della Federazione pensionati.Mancini, proprio in questa fase, chiede alle donne un’adesione convinta e consapevole alla  FNP elencando 10 buoni motivi per partecipare .“Con la FNP –afferma Mancini -  viene offerta una straordinaria opportunità di impegno e di crescita sociale politica e culturale utile a difendere e migliorare le condizioni di vita individuali e collettive dei nostri associati e delle loro famiglie”.“Fare sindacato oggi -  continua la coordinatrice  - in questi momenti di crisi, è una vera sfida e noi donne in pensione, “muro portante dell'edificio Italia”, come siamo state definite in un recente articolo, dobbiamo essere pronte a raccoglierla perché non solo ne abbiamo la capacità e le competenze ma soprattutto perché non è da noi stare alla finestra ad aspettare a guardare ma è invece da noi essere concrete e mettere in pratica una cultura di partecipazione aperta e solidale”.Presenti  la Segreteria Regionale e le Segreterie Provinciali  della Federazione Pensionati e le donne facenti parte del coordinamento regionale.
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08/02/2013 I Pensionati al futuro Parlamento: «Preoccupatevi di noi!»
PREOCCUPATEVI DI NOI !  I sindacati dei pensionati, preoccupati per l’andamento della crisi economica e sociale che continua a mordere il Paese, colpendo non solo il lavoro ma anche gli anziani e i  pensionati , chiedono impegni concreti  al futuro Parlamento e Governo, prossimi  alle elezioni.I pensionati  con il  blocco della rivalutazione delle pensioni , l’introduzione indiscriminata dell’IMU sulla prima casa, i tagli ai servizi socio-sanitari e l’aumento dei prezzi di beni, servizi e tariffe,  stanno pagando un prezzo altissimo.Gli ultra 65enni nelle Marche, secondo l’ultimo censimento Istat, hanno superato la media nazionale, con il 23% della popolazione residente, registrando  una  crescita straordinaria nelle fasce ultra 85enni con un +38,6% e ultra centenari con un +161% rispetto al censimento precedente.Le segreterie regionali di   Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil sollecitano, in particolare, i candidati marchigiani a promuovere interventi concreti  a sostegno dei redditi dei pensionati , a partire dalla rivalutazione del potere d’acquisto delle pensioni e da una nuova politica fiscale che contrasti l’evasione e riduca la tassazione sui redditi  da pensione e da lavoro dipendente.Nelle Marche oltre  il 56% delle pensioni erogate ricadono nella fascia 0-750€ , con un importo medio pari a  654,00 €, un valore  inferiore rispetto alla media nazionale del 19% (-126,00 €).Pertanto va anche risolto il problema, degli incapienti coloro cioè  che non possono usufruire delle agevolazioni fiscali perché hanno redditi troppo bassi.Per il   sindacato unitario  dei pensionati   il nuovo Governo dovrà approvare quanto prima una legge nazionale per la non autosufficienza  dotata di un Fondo adeguatamente finanziato, per dare pari dignità di cura e assistenza a tutti gli anziani che stanno vivendo in condizioni di fragilità fisica e non solo.Il rilancio di un welfare pubblico, equo e solidale dovrà essere una delle priorità per poter dare risposte a tutti i cittadini a partire da quelli in condizioni di maggior bisogno come gli anziani , disabili e non autosufficienti.Secondo le Segreterie Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil per dare  risposte  concrete di assistenza e cura si dovranno  recuperare ulteriori risorse  dalla razionalizzazione della spesa pubblica a partire dal contrasto agli sprechi  e  ai costi impropri della politica.Richieste che potranno dare respiro ai tanti pensionati che finora sono stati, insieme ai lavoratori dipendenti, i “soliti noti” che hanno fatto  sacrifici per  risollevare il Paese. “ Preoccupatevi di noi” è il coro unanime del sindacato dei pensionati  ai candidati di tutta Italia ed in particolare ai candidati marchigiani.   Ancona 8 febbraio 2013
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08/02/2013 Da novembre senza soldi fermi all' INPS
La Filca Cisl di Pesaro Urbino ha organizzato l'incontro assemblea con lavoratori e lavoratrici di aziende del settore mobile arredo della zona industriale di Talacchio\Colbordolo Montecchio per affrontare il grave problema del ritardato pagamento degli ammortizzatori sociali. L'assemblea si svolgerà Venerdi 08-02-2013 sera ore 20,30 presso la sala comunale; "centro commerciale CENTO VETRINE" di Morciola di Colbordolo.Ci sono lavoratori che attendo dal mese di Novembre 2012 le competenze di cassa integrazione straordinari. Siamo arrivati a Febbraio 2013 e nonostante gli impegni profusi dalla Filca Cisl le pratiche regolarmente inoltrate dalle aziende tramite i loro consulenti risultano bloccate presso l'Inps provinciale. E' un fatto gravissimo perché questi lavoratori attendevano queste provvigioni economiche anche perché erano in arretrato di varie retribuzioni.La Filca cisl ha organizzato questa pubblica assemblea con questi lavoratori per denunciare il gravo ritardo dei pagamento della Cigo che porta molte famiglie a chiedere la "carita" per poter tirare avanti. A questi lavoratori di aziende industriali si aggiungono i lavoratori delle ditte artigiane che si sono visti bloccare i pagamenti relativi ai mesi di Novembre e Dicembre per il blocco delle risorse . Ricordiamo a tutti che l'importo di un mese di Cassa integrazione guadagni sia ordinaria che straordinaria che in deroga corrisponde a 900 € lorde! FILCA CISL PESARO URBINO
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05/02/2013 Corso di preparazione ai concorsi per agente di polizia locale
Lo IAL Marche organizza a Macerata un corso di preparazione ai concorsi per agente di polizia locale.Il corso verrà avviato il 18 marzo 2013  presso la sede dello IAL  a Macerata, in Via dei Velini 52Il corso avrà durata di 60 ore,  comprensive di esercitazioni pratiche e valutazione finale. Rilascerà un ATTESTATO valido ai sensi di legge, come titolo formativo per i concorsi pubblici.Le iscrizioni sono aperte fino al 28 febbraio 2013. Gli interessati possono rivolgersi alla Segreteria organizzativa dello IAL MARCHE di Macerata (Via dei Velini 52 – Tel. 0733-240174 0733-261383)
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05/02/2013 Anteas, al via il nuovo servizo del doposcuola
Una importante iniziativa è stata organizzata, già da qualche setti­mana, dall'Anteas di Ascoli Piceno. Si tratta, in particolare, del servizio relativo al doposcuola, che ovviamente è rivolto a tutti gli studenti delle scuole ele­mentari e delle scuole medie del terri­torio piceno. Tutti i giorni, dunque, dal lunedì al venerdì con orario dalle 15 alle 19, diverse sono le attività che si svolgono all'interno del plesso sco­lastico delle Tofare, situato in via Sas­sari. Dall'assistenza ai compiti, ad esempio, fino al recupero delle cono­scenze scolastiche, dalle attività ludi­che a quelle di carattere ricreativo. Il progetto è stato elaborato in collabora­zione, ovviamente, con l'amministra­zione comunale ascolana ed in parti- colar modo con l'assessorato alla Pubblica Istruzione. Tutti gli studenti che desiderano partecipare al dopo­scuola, comunque, possono ancora iscriversi. Per aderire, oppure sempli­cemente per richiedere ulteriori infor­mazioni in merito, è possibile contattare la responsabile telefonando al nu­mero 0736/298536 oppure rivolgendo­si direttamente all'Anteas telefonan­do al numero 0736/344875. 
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04/02/2013 Stroppa decide sugli incarichi dirigenziali, per la Cisl è polemica
Di seguito la nota del Segretario della Fp Giuseppe Donati a proposito degli incarichi dirigenziali decisi dal Direttore dell'Area Vasta 5, Stroppa. "Una decisione come quella che ha assunto il Direttore Stroppa nell’assegnare gli incarichi dirigenziali, poteva forse essere congeniale all’interno di un’impresa che costruisce lavatrici non sicuramente in un’ Azienda Sanitaria che dovrebbe sfruttare al meglio le competenze e le conoscenze dei vari settori amministrativi e tecnici. Riteniamo la decisione della “rotazione” dei Dirigenti l’ennesima strategia demolitiva dell’Area Vasta 5, assunta, di sicuro, con la copertura della Direzione Generale dell’Asur per indebolire l’efficienza, già messa a dura prova dalla politica dei tagli sul piceno, che la Regione ha da tempo intrapreso nei confronti della sanità del sud delle Marche. Una vergogna vera e propria, non ci sono altri termini per definire questa operazione e così la CISL FP di Ascoli-Fermo vuole definirla, che ricadrà concretamente sui servizi, non solo amministrativi, ma indirettamente anche sanitari e socio assistenziali del piceno perché i Direttori interessati alla rotazione, che non sono “tuttologi”, impiegheranno tempi lunghi per poter acquisire le dovute conoscenze e competenze in aree di cui non hanno alcuna esperienza. In una fase così complicata e complessa della storia sanitaria del territorio sanbenedettese ed ascolano era necessario fare “squadra” mettendo a disposizione di tutti le qualità e l’esperienza. In questo modo, al contrario, al netto della professionalità e della buona volontà di ognuno, prevarràl’improvvisazione che genererà confusione o peggio ancora la paralisi di interi settori amministrativi. Da questi settori, è bene ricordarlo, dipende ance il buon andamento dell’assistenza sia ospedaliera che territoriale. Assunzioni e gestione di personale, retribuzioni, acquisti di beni e servizi, autorizzazioni, appalti, organizzazione degli sportelli e front office, acquisto e distribuzione di materiale sanitario e farmaci, ecc. tutto questo e molto altro, passa attraverso un iter amministrativo che se non svolto con competenza e conoscenza rischia d affossare o paralizzare l’intera vita dell’Area Vasta. Queste considerazioni e preoccupazioni che la CISL FP sta esprimendo e che ogni Direttore di buon senso e di esperienza in sanità, accoglierebbe senza eccezioni, sarebbero del tutto ovvie se vi fosse il vero interesse dei livelli politici e tecnici della Regione di far funzionare veramente la macchina sociosanitaria del piceno. Purtroppo, anche alla luce dell’ennesima “spartizione” che si sta abbattendo sul sud delle Marche e forse per andare incontro a singoli appetiti o vincere guerre personali contro questo o quel Dirigente, il risultato che verrà fuori da questa malsana operazione sarà drammatico per tutti. Gli unici soddisfatti siedono ad Ancona sulle poltrone di via Caduti del Lavoro o a palazzo Raffaello. Prova ne è che anche di fronte a cotanto azzardo, alcun politico piceno, assessore eletto in loco o sindaco abbia preso una posizione netta su questa storia. ll dr. Stroppa, commissariato al pari degli altri direttori di Area Vasta da Ciccarelli ma che percepisce comunque un lauto stipendio per assumersi delle responsabilità, ha perso una nuova occasione per dimostrare nei fatti, che ha intenzione di rendere la sanità del piceno efficiente e qualitativa ma anche celere e rispondente alle necessità organizzative degli operatori. I fatti recenti dimostrano, che ha ancora una volta ceduto alla tentazione di svicolare davanti alle decisioni da assumere e per evitare di scegliere su singoli casi, ha preferito mettere con le terga per terra un’intera organizzazione. I cittadini e gli operatori sappiano, quando ci sarà il caos, che la responsabilità non è del personale ma di chi lo costringe a non lavorare produttivamente".
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31/01/2013 Rinnovo contrattuale dei metalmeccanici
La crisi del settore metalmeccanico nelle Marche si è fortemente intensificata. Nel 2012 sono aumentate le ore di cassa integrazione sia ordinaria che straordinaria, per non parlare dei tanti posti di lavoro già persi a partire dal 2009.ORE DI CASSA INTEGRAZIONE AUTORIZZATE DALL’INPS NEL COMPARTO DELLA MECCANICANel 2012 sono state 3.141.874 le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate contro le 1.310.617 del 2011;Nel 2012 le ore di cassa integrazione straordinaria sono state 7.101.654, (pari al 51% del totale delle ore di straordinaria autorizzate nella regione), rispetto al 2011 con 5.172.142 ore autorizzate (un incremento del 37% sull’anno precedente).In questo difficile scenario regionale, che rispecchia l’andamento nazionale della crisi del settore, la FIM e la UILM (Categorie dei Metalmeccanici di Cisl e Uil) sono riuscite a rinnovare, dopo una difficile trattativa, il contratto nazionale dell’industria metalmeccanica.Incremento salariale di 130 euro nel triennio ( 35 euro gennaio 2013, 45 euro a gennaio 2014, 50 euro a gennaio 2015), aumento delle maggiorazioni nei turni notturni, delle indennità di trasferta e reperibilità e della quota di salario destinata ai lavoratori che non hanno contrattazione aziendale. Sono alcune delle novità previste dal contratto nazionale.Importanti avanzamenti sono stati ottenuti anche sulla tutela della malattia: aumentano i periodi pagati al 100%, mentre i periodi prima pagati al 50% vengono innalzati all’80%.Il 93,9% dei lavoratori iscritti, a conclusione delle consultazioni nelle tante assemblee indette nelle aziende metal meccaniche marchigiane, confermano anche nelle Marche, come nel resto d’Italia, l’ipotesi di accordo siglata lo scorso 5 dicembre 2012.Secondo Leonardo Bartolucci, Segretario generale della Fim Cisl delle Marche «il rinnovo del contratto è  un risultato importante e responsabile, che porterà sicuramente un po’ di ossigeno, malgrado la grave crisi economica che continua a falcidiare il settore metalmeccanico anche nelle Marche.  I lavoratori avranno maggiori certezze salariali e relazioni sindacali improntate a favorire una possibile ripresa dell’economia marchigiana. »IL NUOVO CONTRATTO:  RETRIBUZIONI, ORARIO DI LAVORO, MALATTIA 
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25/01/2013 Macerata, continua la protesta dei lavoratori della sanità
Prosegue la mobilitazione dei lavoratori della sanità dell’Area Vasta 3 di Macerata.Questa volta tocca ai dipendenti delle ex Zone territoriali n. 10 (Camerino) e 8 (Civitanova Marche), che hanno organizzato assemblee sindacali negli ospedali di Camerino e Civitanova, rispettivamente per venerdì 25 e martedì 29 gennaio.Nelle assemblee sono state  affrontate le questioni relative alla riorganizzazione dei servizi sanitari delle due ex zone territoriali, ormai confluite nell’Area Vasta 3 di Macerata.E' stato anche fatto il punto sullo stato delle trattative aperte con la Direzione aziendale su richiesta delle organizzazioni sindacali, a partire da quella sul regolamento per gli orari di lavoro. 
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25/01/2013 TAGLI ALLA SANITA'
Il Segretario Generale della Cisl FP, Giuseppe Donati, replica alle affermazioni dell'Assessore Regionale Antonio Canzian, riguardo ai mancati investimenti in salute e sanità nel terrirorio piceno negli ultimi dieci anni.Egli è perplesso sul futuro di Marche sud e si chiede cosa accadrà quando "la Giunta Regionale deciderà la soppressione di 18 Unità operative complesse per recuparare il mancato trasferimento dello Stato alla Regione di circa 185 milioni."Anche il Segretario Territoriale Cisl, Giorgio Cipollini, lancia un attacco alla Giunta Regionale, facendo notare, ancora una volta, che il contenimento della spesa sanitaria si ripercuote sugli utenti più deboli. Si ricorda che la legge dispone che i provvedimenti di razionalizzazione debbono essere adottati senza arrecare pregiudizio ai cittadini.
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25/01/2013 La FNP in assemblea per preparare il Congresso Provinciale
Il giorno 31 Gennaio alleore 9, nell'aula magna del seminario arcivescovile di Fermo, via Sant'Alessandro n. 3 si terrà l'assemblea pre­congressuale della delegazione della Cisl Fnp Pensionati di Fermo.In tale assemblea saranno eletti i  delegati che parteciperanno al Congresso distrettuale. Tale Congresso sancirà la riorganizzazione della Cisl, che si articolerà in tre zone comprensoriali: Fermo, Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto.
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24/01/2013 Vigilanza privata: firmato il rinnovo del contratto
  E’ stata siglata, dopo oltre 4 anni di trattativa, l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro dei dipendenti degli Istituti di Vigilanza Privata. La lunga vertenza, che ha attraversato momenti difficilissimi, di grande apprensione e di incertezza, di disagi e di scioperi per i circa 50 mila lavoratori del settore, riguarda un contratto che è scaduto dal lontano 31 dicembre 2008. Fisascat aveva presentato proprio nei mesi scorsi una piattaforma che sostanzialmente ora è stata accolta, al termine di una vertenza estenuante.La svolta è avvenuta nei giorni scorsi. Fisascat-Cisl - Filcams-Cgil e Assiv Confindustria - Agci Servizi - Federlavoro e Servizi Confcooperative - Lega Coop Servizi, hanno trovato un’intesa che interviene su cinque aspetti: il cambio d’appalto, la classificazione del personale, l’orario di lavoro, la parte economica e la regolazione dei servizi fiduciari.Relativamente alla parte economica, in relazione al periodo intercorso dalla scadenza del Contratto, è stata concordata l’erogazione di una somma a titolo di una tantum pari a 450€. Incrementi salariali sono stati previsti ad ogni livello partendo da un'erogazione media al IV livello che raggiungerà a regime gli 80€. Per quel che riguarda l’orario di lavoro si è  incrementata di un’ora la flessibilità. In tema di  classificazione del personale sono stati riconosciuti trattamenti “ad personam” e stabilite indennità di mansione. Per quanto riguarda l'Assistenza sanitaria integrativa è stata inoltre introdotta la previsione dell’iscrizione alla Quas per i quadri. E' stato concordato infine uno schema regolatorio riferito al personale adibito ai cosiddetti servizi fiduciari.Pierangelo Raineri, Segretario Generale della Fisascat-Cisl Nazionale, ha espresso soddisfazione per il risultato della trattativa “che finalmente, dopo anni di carenza di rinnovo, ha consentito di stabilire un punto fermo nel complesso sistema di relazioni sindacali del settore vigilanza ed ha portato ad un rinnovo dignitoso per i lavoratori che da tempo attendevano tale riconoscimento”.«La sottoscrizione di questa intesa, avvenuta in circostanze straordinarie per il prolungato periodo di trattativa – ha commentato il Segretario Nazionale Fisascat, Vincenzo dell’Orefice – più che un rinnovo rappresenta una riconquista del Contratto nazionale per una categoria di lavoratori che è a forte rischio di marginalizzazione».Per Leonardo PICCINNO, Segretario Generale Fisascat Cisl di Pesaro, “questo rinnovo, è una grande conquista, perché arriva dopo 4 anni di sofferenza per i lavoratori ed in un periodo di grave crisi per il settore della vigilanza. Questo risultato è ancor di più importante, in quanto, una delle OO.SS. la UILTUCS UIL, ha ritenuto di non firmarlo perché aveva già precedentemente sottoscritto, in modo unilaterale, con  la sola Associazione Datoriale UNIV un  contratto che ha indebolito ulteriormente la possibilità di ottenere miglioramenti più vantaggiosi per i lavoratori”                                                                          LA FISASCAT CISL PROV.LE                                                                                 PESARO E URBINO
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24/01/2013 Banca Marche, serve chiarezza
Massima chiarezza sulla situazione di Banca Marche e sulle responsabilità da imputare per eventuali operazioni finanziarie avventate. La richiesta viene dai Segretari generali della Cisl e della Fiba (bancari) di Macerata, Marco Ferracuti e Giovanni Carlini.Proprio nella scorsa estate Banca Marche ha vissuto un cambio al vertice con la nomina di un nuovo Direttore generale.«Pur non volendo entrare nel merito delle ragioni che hanno reso necessario il rinnovamento – sostiene la Cisl– bisogna preservare l'autonomia dell'Istituto evitando che  le conseguenze di una gestione avventata si ripercuotano sui lavoratori, sui cittadini risparmiatori e sulle imprese locali, specie in un momento di grande difficoltà quale quello che tutti stiamo vivendo».Banca Marche è un patrimonio per l’economia maceratese, un punto di riferimento ineludibile dal punto di vista finanziario, economico e sociale. Mentre la crisi continua a colpire la realtà produttiva ed occupazionale, cruciale è il ruolo degli istituti bancari, in particolare locali, che devono svolgere un ruolo di sostegno all’economia del territorio, finanziando imprese che investono, che assumono e che puntano su produzioni di qualità.Per il Segretario della Fiba «è proprio a partire da Banca Marche che, come sindacato, siamo pronti a fornire un contributo diretto per elaborare strategie di gestione aziendale che valorizzino la partecipazione dei lavoratori alla governance dell’Istituto. Siamo già al lavoro per proporre all’azienda alcune linee di indirizzo per il prossimo piano industriale».La Cisl chiede un confronto vero, aperto e trasparente, attraverso il quale sviluppare l’occupazione, garantire il turn over generazionale, riequilibrare le politiche retributive e valorizzare il patrimonio di professionalità che costituisce il punto di forza di Banca Marche
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23/01/2013 Buon Pomeriggio Marche 5_12_12 con Mario Canale e Umberto De Simoni
Buon Pomeriggio Marche 5_12_12 con Mario Canale e Umberto De Simoni
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23/01/2013 Sanità. Sindacato pronto al confronto, ma situazione pesante in tutte le Aree Vaste
SEGRETERIA REGIONALE FUNZIONE PUBBLICA CISL IL SEGRETARIO GENERALE LUCA TALEVI COMUNICATO STAMPA RISPOSTA ALLE DICHIARAZIONI DOTT. CICCARELLI. SINDACATO PRONTO AL CONFRONTO MA SITUAZIONE PESANTE IN TUTTE LE AREE VASTE. Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal Dott. Ciccarelli in seguito alla conferenza stampa unitaria dei sindacati e Rsu Area Vasta 3, si fa osservare come il sindacato responsabilmente siede sui tavoli di confronto consapevole dei pesanti tagli imposti a livello centrale che hanno conseguenze anche per la Regione Marche, ma i problemi del personale rimangono tutti aperti ed anzi rischiano di deteriorarsi ulteriormente a causa proprio degli ulteriori tagli previsti per il biennio 2013/2014.Al di la dei toni di alcuni striscioni o volantini il sindacato marchigiano non è degli anni 30 ma bensi formato da sindacalisti e lavoratori stanchi di operare in situazioni in cui si ha difficolta' anche solo ad effettuare le ferie pregresse di due anni fa ed i carichi di lavoro divengono sempre piu' insopportabili.La Regione e l'Asur sanno bene che nel biennio 2011/2012 sono stati complessivamente risparmiati quasi 28 milioni di euro sul personale senza effettuare alcuna riorganizzazione ed imponendo pesanti sacrifici ai lavoratori in termini di mancanza di fruizione di ferie, riposi e straordinari.I lavoratori ancora attendono le risorse che dovevano essere stanziate contestualmente alla riorganizzazione ed ovviamente questo accentua lo stato di frustrazione.Siamo consapevoli che solo il confronto, avvenuto per esempio sui recenti accordi per la proroga dei tempi determinato con i criteri previsti dalla Legge di Stabilita', puo' provare ad attenuare le difficolta' del momento, ma segnali chiari e precisi in ogni Area Vasta dovranno giungere in tal senso .Come sempre il sindacato misurera'  la controparte dalle azioni e soprattutto dalle proposte che sara' in grado di portare al tavolo sindacale con imparzialita' e concretezza. IL SEGRETARIO GENERALE FP CISL MARCHE LUCA TALEVI 338/2985866Ancona 21/12/2013
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23/01/2013 Riunione sindacale straordinaria presso l'Ospedale di Amandola
L’incontro delle delegazioni trattanti dell’Area Vasta 4, svoltosi il 21 gennaio presso lo stabilimento di Amandola, è stato senza dubbio molto apprezzato anche dalla nutrita rappresentanza di lavoratori che hanno assistito alla trattativa.Durante l’incontro la parte sindacale ha cercato ed ottenuto, in parte, di conoscere le vere potenzialità che lo stabilimento di Amandola potrà esprimere nel prossimo futuro all’interno del panorama dei servizi sociosanitari della provincia di Fermo ma anche i numeri riguardanti le possibili risorse umane da recuperare a seguito della paventata riorganizzazione delle unità operative attualmente esistenti.Confermati i reparti di Medicina per acuti ( 20 posti + 1 ) e di Chirurgia a carattere breve e comunque per attività programmata.Le urgenza verranno dirottate a Fermo come anche i grandi interventi. L’organico infermieristico ed OSS della Medicina e Chirurgia viene confermato sempre che l’attività operatoria della Chirurgia mantenga un numero d’interventi che la giustifichi. Anche la POTES ed il PPI, per ora, non verranno toccati a meno che la Giunta Regionale non decida un nuovo assetto dell’emergenza delle Marche. A proposito, la CISL FP ha chiesto ed ottenuto che l'indennità di disagio applicata agli infermieri della  POTES di Montegiorgio e P.S.Giorgio, dal 1 Gennaio 2013 venga riconosciuta anche a quelli di Amandola.All’interno della dotazione di personale amministrativo, secondo quanto affermato da Genga, si potrebbero recuperare 3 - 4 unità da utilizzare ad Amandola ma anche presso la sede centrale, attraverso percorsi che privilegeranno la volontarietà e che comunque saranno oggetto di confronto con la RSU. Per questa area comunque è prevista una riorganizzazione a breve che verrà prima presentata alla parte sindacale e che prevederà una forte trasversalità delle funzioni e delle competenze.Gli interventi maggiori di riorganizzazione interesseranno i servizi “no core” di Amandola, e cioè: cucina, magazzeno e farmacia. Da tale riorganizzazione si potrebbero recuperare 4 ausiliari dalla cucina da inserire nei percorsi di sanificazione di Amandola con contestuale risparmio sulla spesa della ditta esterna.Il numero di pasti preparati giornalmente (circa 50) non giustificano 7 unità presenti. Altre 4 unità dal Magazzeno/economato e dalla Farmacia. Servizi questi, che dovranno progressivamente essere sempre più integrati con Fermo.Tutto il personale eventualmente recuperato dalla riorganizzazione sarà prioritariamente utilizzato ad Amandola a meno che vi siano decisioni volontarie di afferire presso Fermo.Il Laboratorio Analisi resterà aperto ad Amandola ma solo con personale Tecnico sanitario ( attualmente 3 tecnici ma 1 in scadenza di contratto a marzo 2013). Il personale laureato ( 2 unità) dovrà essere utilizzato presso il Laboratorio di Fermo.La Radiologia continuerà a garantire gli esami attualmente eseguiti, con 4 tecnici di radiologia ( 1 in scadenza di contratto).La funzione di accettazione invece potrebbe essere accorpata presso il CUP Accettazione centrale di Amandola, perchè, anche grazie alla refertazione vocale recentemente attivata, la necessità di mantenere una funzione amministrativa solo per la Radiologia, verrebbe meno.Per quanto riguarda l’attività distrettuale, si manterranno i servizi in essere anche grazie alle collaborazioni con l’Area Vasta 5.A rischio la permanenza del Poliambulatorio di Ponte Maglio per i costi molto alti di locazione dell’immobile.Evidenti criticità potranno esserci per l’area sociale quindi di Ambito vista la prossima scadenza di 4 contratti CoCoCo presso l’Ambito di Fermo riferibili a 2 psicologi e 2 Assistenti sociali.Su queste risorse, il Direttore Genga si è impegnato a garantire una parità di ore di assistenza con altri contratti CoCoCo.Per quanto riguarda la Prevenzione, l’atto determinativo licenziato recentemente ha fatto chiarezza sulla dotazione organica assegnata all’A.V.4 ma occorrerà chiarire con l’Area Vasta 5, anche attraverso l’istituto del comando, gli ambiti operativi del personale che continua ad operare prevalentemente sul fronte ascolano.All’obiezione fatta dal sottoscritto, sull’azzeramento del servizio di prevenzione di Amandola seppur ancora plesso autonomo, la Direzione ha risposto che l’assegnazione degli ispettori è puramente funzionale e nulla è cambiato rispetto al passato.La parte sindacale ha posto con forza la questione dell’attivazione della RSA, pronta da anni ma ancora inutilizzata. Il dott. Genga ha chiarito che la RSA è strategica per Amandola, anche per la permanenza e ricollocazione di parte del personale sul territorio. Ciò che ostacola l’attivazione è l’incompleto percorso autorizzativo per l’antincendio.Dopo di questo, il Comune dovrà fare la sua parte e poi bisognerà trovare le risorse necessarie per l’attivazione di 20 posti, facendo il calcolo dei costi emergenti e dei costi cessanti a seguito della riorganizzazione dello stabilimento di Amandola.Tradotto: risorse aggiuntive non ce ne saranno !!!. Questi sono gli elementi venuti fuori al tavolo, così come illustrati da Genga.E’ chiaro che la parte sindacale in questa fase è soprattutto interessata a far uscire allo scoperto la Direzione sul quello che è il progetto per Amandola. Genga ha promesso massimo impegno per potenziale le specialistiche ambulatoriali, sempre nell’ottica delle risorse possibili. Ha anche denunciato preoccupazione per la vetustità di molte tecnologie e l’esiguità di risorse per aggiornarle o sostituirle con nuove. Vedi ad esempio la Tac che necessiterebbe della sostituzione anche utilizzando, ove ve ne fossero, donazioni di privati. La parte sindacale rimane in attenta sorveglianza di quanto prospettato dalla Direzione. Non convince ad esempio quanto proposto per il Laboratorio Analisi che con le poche risorse umane previste, non potrà essere autonomo e garantire attività diurne e pronte disponibilità. Saranno necessarie per forza collaborazioni con Fermo e questo aggraverà ancora di più la già difficile situazione emergenziale presene nell’UOC di Patologia Clinica della sede centrale. Altra osservazione fatta dalla parte sindacale ha riguardato il rispetto delle competenze e dei ruoli. Ad esempio non potranno essere tollerati, come avvenuto di recente, scavalchi della Direzione medica di Fermo rispetto a quella di Amandola, almeno fino a quando quest’ultima ci sarà. Nessuna pressione sul personale perché accetti trasferimenti non regolamentati verrà tollerata. Sono necessari percorsi regolamentari condivisi ed incentivazioni per il personale che accetta di svolgere attività da Fermo ad Amandola o viceversa.I prossimi giorni saranno cruciali sia per il futuro di Amandola che per l’ospedale di Fermo. Si attende infatti l’atto di Giunta che ridisegnerà le Unità Operative Complesse ( quindi i Reparti e i Servizi) che dovranno essere presenti nelle Aree Vaste, alla luce degli ingenti tagli di risorse applicati dal Governo alle Regioni e a quanto previsto dal Decreto Balduzzi. Per le Marche si prevedono, almeno inizialmente, la soppressione di circa 18 Unità Operative Complesse di cui 12 all’interno dell’ASUR, preoccupanti tagli sulla spesa del personale e dimezzamento della spesa per i tempi determinati. Vedremo cosa toccherà a Fermo ed Amandola.CHIARAMENTE TUTTO QUESTO AVVERRA’ DOPO IL VOTO DI FEBBRAIO.
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21/01/2013 La Filca lancia l'allarme
Siamo ormai tutti pienamente consapevoli di essere immersi in una situazione nazionale e mondiale di grande difficoltà i problemi di ordine finanziario ed economico, portatori di disagi sociali di entità inedita per pesantezza e tempi di durata stanno modificando i nostri stili di vita. Tutti noi abbiamo fondate ragioni e dati alla mano per poter testimoniare le forti ripercussioni su occupazione, economia, redditi da lavoro dipendente. La precarietà sempre più accentuata e la riduzione dei salari o la loro sempre più ridotta capacità di acquisto colpisce tutti, ma fa danni irreparabili negli strati della società più deboli. Anche in quelle finora non coinvolte nella perdita di occupazione o di salario cresce il timore della povertà, la sempre più limitata capacità di acquisto dei redditi continua a deprimere la condizione economica delle famiglie. L'entità della crisi occupazionale ed economica nazionale e del nostro territorio (province di Ascoli Piceno e Fermo) sono sotto gli occhi di tutti, per questo serve senso di responsabilità e serietà senza lasciarsi attrarre da facili soluzioni dettate da interessi di parte. Siamo nel pieno di un fenomeno di depressione strutturale e per questo occorre ridurre la pressione fiscale sui salari, bene ha fatto la Cisl a sottoscrivere l'accordo su "produttività e competitività" anche in assenza della CGIL è nota la posizione assunta, gli interessi dei lavoratori sono prioritari. Il territorio della vecchia provincia di Ascoli Piceno è devastato dalla crisi e tanti di voi in questa sala vivono in prima persona i disagi provocati dalla stessa. I dati che costantemente ci vengono forniti dalle Casse Edili ma anche quelli dei centri per l'impiego che non sono dissimili, sono inequivocabili. Mancano le grandi opere (edilizia), le aziende industriali più importanti della nostra area hanno delocalizzato, ridotto il personale nella migliore delle ipotesi mentre altre fanno ricorso sistematico agli ammortizzatori sociali; aziende come almtrongh (cartiera), B B Italia, Manuli e Novico ma anche le Imprese Edili più importanti del nostro territorio Ubaldi- Scarpetti- Travaglini ecc.., sono coinvolte nella tempesta. Ci sono comunque progetti di grande impegno come quello della "RESTART" votato alla riqualificazione della zona ex Carbon al centro di Ascoli (€35 mm n di euro), il progetto che prevede investimenti molto importanti, per verde pubblico, edilizia residenziale, polo tecnologico, scientifico, culturale per un totale di 330 mln di E per un, incremento di occupazione fino a 300 unità e per 10 - 12 anni. Nel progetto saranno impegnate 35/40 aziende locali che potranno creare ulteriore indotto. Sono 20mila i posti di lavoro persi e il tasso di disoccupazione medio è il doppio della media regionale (12%), mentre quello giovanile è salito al (27%), infatti sempre più spesso i nostri giovani anche se in possesso di una ottima scolarizzazione, minai scoraggiati, fuggono alla ricerca di lavoro e fortuna in altri paesi europei e non (australia-inghilterra-stati uniti ecc...).
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21/01/2013 Best, no all'aumento esuberi. I sindacati in piazza
Lavori in corso del 18/01/2013 - www.cislmarche.it
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21/01/2013 Best, no all'aumento esuberi. I sindacati in piazza
Lavori in corso del 18/01/2013 - www.cislmarche.it
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18/01/2013 Cessazione dal servizio per il 2013
La Circolare del Miur (Ministero Istruzione Università Ricerca) relativa al Decreto Ministeriale 97 del 2012  sulle cessazioni dal servizio a partire dal 1 settembre 2013 e sul trattamento di quiescienzaLA CIRCOLARE 
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18/01/2013 Legge di stabilità e ferie del personale non di ruolo
Dalla legge 228/2012 Art. 1 commi 54, 55, 56 54.Il personale docente di tutti i gradi di istruzione fruisce delle ferie nei giorni di sospensione delle lezioni definiti dai calendari scolastici regionali, ad esclusione di quelli destinati agli scrutini, agli esami di Stato e alle attività valutative. Durante la rimanente parte dell’anno la fruizione delle ferie è consentita per un periodo non superiore a sei giornate lavorative subordinatamente alla possibilità di sostituire il personale che se ne avvale senza che vengano a determinarsi oneri aggiuntivi per la finanza pubblica.55. All’articolo 5, comma 8, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Il presente comma non si applica al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario supplente breve e saltuario o docente con contratto finoal termine delle lezioni o delle attività didattiche, limitatamente alla differenza tra i giorni di ferie spettanti e quelli in cui è consentito al personale in questione di fruire delle ferie».56. Le disposizioni di cui ai commi 54 e 55 non possono essere derogate dai contratti collettivi nazionali di lavoro. Le clausole contrattuali contrastanti sono disapplicate dal 1° settembre 2013.In sostanza con la norma in questione viene stabilito che:• il divieto di monetizzazione di cui all’art. 5 comma 8 del D.L. 95/2012 non si applica al personale docente e ATA supplente breve e saltuario o docente con contratto fino al termine delle lezioni o delle attività didattiche;• viene introdotta una nuova modalità di calcolo che prevede che i giorni non fruiti durante un eventuale periodo di sospensione delle lezioni compreso nell’ambito del rapporto di lavoro in atto, verranno detratti dal numero complessivo dei giorni maturati;• fino al 31 agosto 2013, però, restano in vigore le norme contrattuali in contrasto con il dettato normativo (art. 13comma 9 e art. 19 comma 2 del CCNL).Pertanto, interpretando alla lettera la norma, riteniamo che per l’anno scolastico 2012/2013 le ferie maturate e non fruite dal personale a tempo determinato dovranno essere retribuite al termine della supplenza senza la decurtazione di cui sopra.Sull’ applicazione della norma è stato comunque richiesto un incontro al MIUR.
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18/01/2013 Cooperativa La Ginestra: deciso lo sciopero
Nessun accordo tra  Asur Area Vasta 1 e i dipendenti della cooperativa La Ginestra.Le 30  dipendenti della cooperativa impiegate in ruoli amministrativi  in strutture dell’Asur cesseranno la loro attività il 31 gennaio.I vari incontri avuti per evitare il licenziamento  non hanno portato una mediazione, l’unico risultato è stato quello di prolungare di un mese la  scadenza del contratto.  “Troppo poco” – dicono la Fisascat – Cisl , Fp – Cgil e Fpl – Uil -  che hanno così proclamato ufficialmente lo sciopero per il 29 gennaio.  “Nel frattempo metteremo in campo presidi e volantinaggi  per tenere alta l’attenzione sulla vicenda.  Riteniamo che il mese di proroga che è stato dato con la delibera di gennaio sia insufficiente a trovare una soluzione.”
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18/01/2013 La FNP-Cisl verso il Congresso
La Federazione Nazionale Pensionati Cisl di Ascoli Piceno-Fermo, che conta 22.532 iscritti, si prepara a svolgere il Congresso Territoriale, uno dei momenti qualificanti dell'azione della Fnp Cisl sul territorio.  A differenza dei precedenti congressi, ci sono importanti novità. Non si terrà più un unico Congresso Provinciale ma tre diversi Congressi distrettuali di Lega – l’articolazione della Federazione sul territorio – ad Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Fermo. I Congressi di Lega avranno il compito di eleggere i delegati che parteciperanno al Congresso regionale, in programma per il 19 e 20 marzo 2013.I Congressi saranno preceduti da  7 assemblee di lega che, tra il 21 gennaio e il 2 febbraio, si svolgeranno nei principali comuni delle Province di Ascoli Piceno-Fermo. Sono molte le iniziative che la Fnp Cisl porta avanti, sia con la presenza ai tavoli di contrattazione con il Comune sul wellfare sociale, assieme alle confederazioni sindacali, sia a livello di coinvoglimento degli iscritti Fnp Cisl e dei cittadini tutti. Anche i servizi di patronato, con l'Inas Cisl, e di assistenza fiscale attraverso il Caf Cisl, affiancati con un'assistenza puntuale per badanti e colf.Il Congresso è l'occasione per affermare, con tutto il nostro impegno, gli obiettivi che puntualmente la FNP-Cisl si pone.
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18/01/2013 Stop Api per un anno. Lavoratori in cassa integrazione
Lavori in corso del 18/01/2013 - www.cislmarche.it
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17/01/2013 Istruzioni per la prova scritta del concorso a cattedre
INDICAZIONI RELATIVE ALLO SVOLGIMENTO DELLA PROVA SCRITTA DEL CONCORSO A CATTEDRE Sedi di svolgimento delle prove scritte I candidati che hanno superato la prova preselettiva (n. 88.610 persone fisiche, n.145.318 iscritti alle prove, n. 173.354 domande per posti o classi di concorso ) affronteranno la prova scritta nei giorni indicati nel Calendario già pubblicato sul sito del MIUR e che sarà inserito nel S.O. alla G.U, del 15 gennaio p.v., insieme all’AVVISO. Il numero degli edifici scolastici preventivamente individuati sulla base del numero dei concorrenti, per lo svolgimento della prova, si aggirano tra 300 e 500. Il 25 gennaio p.v. sarà pubblicato l’elenco effettivo per ciascuna regione, delle scuole che saranno individuate dai Direttori degli Uffici scolastici regionali, previo assenso del rispettivo dirigente scolastico, secondo criteri di rotazione per evitare di far subire agli studenti un numero eccessivo di giorni di sospensione delle lezioni . Come previsto nel Bando di concorso, ed esplicitato nell’Avviso, si è provveduto ad aggregare le procedure concorsuali relative agli ambiti 4 e 9 del Molise con quelle analoghe dell’Abruzzo, a causa del numero esiguo dei candidati. Pertanto i candidati del Molise per espletare le prove concorsuali dovranno recarsi nelle sedi programmate del Capoluogo abruzzese dove sarà insediata una unica commissione giudicatrice.Prove scritte Le prove consisteranno in quesiti a risposta aperta (4 o 3 come precisato nell’Avviso che accompagna il calendario delle prove) e verteranno sui programmi disciplinari allegati al bando e sui contenuti trasversali indicati nelle Avvertenze generali (All. 3 al Bando), al fine di accertare il possesso dei requisiti culturali e professionali del candidato. A ciascun candidato sarà dato, subito dopo le operazioni di identificazione, un foglio di 4 facciate prestampate, ognuna per ciascun quesito. Saranno messi a disposizione del candidato fogli bianchi per eventuali brutte copie che però dovranno essere tenuti distinti dal foglio della prova e non inseriti nel plico da consegnare al termine della prova stessa.Griglia per la valutazione della prova e calcolo del punteggio Ogni commissione disporrà, per la valutazione della prova scritta, di criteri definiti a livello nazionale quali “pertinenza”, “correttezza linguistica”, “completezza” e “originalità”, ed eventualmente di criteri specifici, differenziati per le diverse aree disciplinari. Ogni commissione inoltre potrà integrare o modificare i criteri proposti in sede nazionale, giustificando le ragioni dei cambiamenti apportati. Ad ogni quesito verrà attribuito un punteggio intero da zero a dieci. La votazione complessiva della prova sarà data dalla somma delle votazioni attribuite a ciascun quesito. Le prove composte da quattro quesiti potranno quindi dar luogo ad una votazione massima pari a quaranta, quelle composte da tre quesiti daranno invece luogo ad una votazione massima pari a trenta. Superano la prova scritta i candidati che ottengono una votazione minima pari a 28/40, nel caso di prove da quattro quesiti, e a 21/30, nel caso di prove composte da tre quesiti.Tempo a disposizionePer le prove composte da quattro quesiti: due ore e trenta minuti.Per le prove composte da tre quesiti: due ore.Ausili consentiti durante lo svolgimento della prova, per tipologia di classe di concorso Per tutte le prove sarà consentito l’uso del dizionario della lingua italiana.Per la prova della classe di concorso A019 sarà consentito l’uso di codici e testi di legge non commentati e non annotati. Per le prove delle cassi di concorso A017, A020, A033, A034, A038, A047, A059, A060, C430 sarà consentito l’uso di riga, squadra, gomma, matita, compasso.Per le prove delle classi di concorso A245, A246, A345, A346, e per la prova scritta per la scuola primaria, sarà consentito l’uso del dizionario monolingue non enciclopedico. Per la prova della classe di concorso A051, sarà consentito l’uso del dizionario bilingue italiano/latino.Per la prova della classe di concorso A052, sarà consentito l’uso del dizionario bilingue italiano/greco. Non sarà ammesso l’uso di calcolatrici di qualsiasi tipo, fatto salvo l’uso della calcolatrice scientifica nelle classi di concorso previste nell’Allegato 3 del bando. I candidati dovranno consegnare ai docenti incaricati della vigilanza, a pena di esclusione, ogni tipo di telefono cellulare, smartphone, tablet, notebook, anche se disattivati, e qualsiasi altro strumento idoneo alla conservazione e/o trasmissione di dati. 
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15/01/2013 Macerata, i lavoratori attaccano l'Asur
«Basta a questo sistema nepotistico di gestire la sanità. Basta con le ingiustizie e la violazione delle norme».  La denuncia arriva dalla RSU (rappresentanza sindacale unitaria) della sanità maceratese e dalle Federazioni del pubblico impiego provinciali di Cgil Cisl Uil Fsi e Nursid, che si rivolgono direttamente ai cittadini chiedendo aiuto per salvaguardare il diritto alla salute.«Diciotto mesi di incontri e trattative non sono serviti a nulla. Nonostante la serietà e puntualità nel sederci al tavolo. Nonostante abbiamo più volte segnalato i problemi che si stavano verificando nelle strutture dell'Area Vasta 3. Abbiamo firmato accordi vanificati e smentiti con apposite direttive dall'Asur e dalla Regione Marche. La Direzione aziendale non decide più nulla. A questo punto meglio eliminare le Aree Vaste e risparmiare soldi da investire sui servizi»Servizi che invece, in nome della spending review, stanno subendo tagli a casaccio. Mentre dall'altro lato si sta bene attenti a mantenere e riciclare tutti i i dirigenti amministrativi. A Macerata in due anni sono stati tagliati 400 posti e i lavoratori sono costretti a turni massacranti. La sanità pubblica sta andando allo sfascio. Il tutto a vantaggio del privato,  che sta sempre più prendendo piede anche grazie a quei professionisti che in un turno di lavoro visitano tre pazienti mentre nel loro studio privato, con la metà del tempo, triplicano le visite.Non manca una frecciata anche ai Sindaci e ai politici locali, ai quali «non importa nulla della sanità, in quanto sono tutte rotelle di un sistema superiore». Anche per questo, le parole non servono più a nulla. I rappresentanti dei lavoratori sono pronti a rivolgersi all'ispettorato per il lavoro, al servizio di prevenzione e infine al giudice. «La battaglia sarà dura, anche impari, ma non ci fermeremo fino a quando non saremo riusciti a fermare questa ingiustizia».  
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14/01/2013 Pensioni, l'Inps ritira la circolare sull'invalidità civile
Marcia indietro dell'Inps e ritiro della circolare sugli invalidi civili.L'Inps ha diramato un provvedimento che prevede che sia nella liquidazione dell'assegno di invalidità civile parziale, sia per la pensione di inabilità si continuerà a far riferimento al reddito personale dell'invalido. La contestata circolare 149 del 28 dicembre prevedeva invece che per la pensione di invalidità si dovesse far riferimento anche al reddito del coniuge.«L'Inps revochi immediatamente la circolare-beffa emanata nei confronti degli invalidi civili al 100% che appare solo come un provvedimento iniquo e pericoloso».  Così venerdì scorso il segretario generale della Fnp (pensionati Cisl) nazionale, Gigi Bonfanti, aveva sollecitato dall'Istituto Nazionale di Previdenza.Un grido di allarme del sindacato dei pensionati della Cisl, per il provvedimento considerato iniquo per gli invalidi civili al 100 % titolari di pensioni di invalidità che avrebbero, ingiustamente, perso il diritto alla pensione, pari a 275,87 euro al mese, se assieme al coniuge, il loro reddito lordo annuo fosse stato superiore a 16.127,30 euro.Un ripensamento che sicuramente aiuterà a non aggravare la già precaria e difficile situazione in cui versano le persone invalide al 100%.
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09/01/2013 BEST di Monfefano. I lavoratori non si arrendono. Nuove iniziative di lotta
 http://www.youtube.com/watch?v=Jb7VBfAGiJ8      
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08/01/2013 Pensionati verso il Congresso
Il sindacato dei pensionati della Cisl di Macerata si prepara a svolgere il suo 17° congresso territoriale. Un momento importante nella vita della FNP (Federazione Nazionale Pensionati), che con i suoi 26.600  iscritti rappresenta la più grande associazione esistente sul territorio provinciale, nonché la più rappresentativa.A differenza dei congressi precedenti – l’ultimo nel 2009 – la tornata di quest’anno vedrà importanti novità. Non più un unico Congresso provinciale ma tre diversi Congressi di Lega – l’articolazione della Federazione sul territorio – a Macerata, Civitanova e Camerino. I Congressi di Lega avranno il compito di eleggere i delegati che parteciperanno al Congresso regionale, in programma per il 19 e 20 marzo 2013.I Congressi saranno preceduti da 16 Assemblee territoriali che, tra il 10 gennaio e il 1 febbraio, si svolgeranno nei principali comuni della Provincia di Macerata. Sarà un momento importante di confronto con gli iscritti sui principali aspetti dell’attività della FNP, impegnata nella tutela delle fasce più povere e deboli della società, in particolare anziani e pensionati.La Provinciadi Macerata è una delle più anziane d’Italia. La popolazione con più di 65 anni rappresenta quasi il 24% di quella complessiva. Sono circa 11.000 gli anziani non autosufficienti. Un pensionato maceratese percepisce in media 667 € al mese. Quasi la metà dei pensionati (e i due terzi se sono donne) hanno pensioni che non superano le 750 € mensili.Gli anziani e i pensionati stanno pagando un prezzo altissimo a causa della crisi economica e sociale che il paese sta vivendo e delle misure di rigore adottate dal Governo. Il blocco della rivalutazione delle pensioni, l’introduzione dell’Imu sulla prima casa, i tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali, l’ aumento dei prezzi di beni, servizi e tariffe.A fronte di questa situazione la FNPchiede interventi urgenti a sostegno del reddito dei pensionati, una politica fiscale più giusta, il rilancio del welfare pubblico, l’approvazione di una legge nazionale per la non autosufficienza. Soprattutto chiede che i sacrifici imposti dalla necessità di risanare il debito pubblico vengano distribuiti con maggiore equità sociale.I pensionati rappresentano una risorsa preziosa a disposizione della collettività. Nell’ imperversare della crisi sostengono la famiglia sia economicamente sia assistendone i componenti più bisognosi come i bambini e gli anziani non autosufficienti. Una risorsa che va conservata con scelte coraggiose e lungimiranti a garanzia della coesione sociale.LE ASSEMBLEE DEI PENSIONATI SUL TERRITORIO
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07/01/2013 Spazio Cisl 3_12_12 con D. Ottaviani_presentazione libro F.Biancofiore
3_12_12 Spazio Cisl con D. Ottaviani_presentazione libro F.Biancofiore
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03/01/2013 Smorlesi, gli operai picchettano l'azienda
I dipendenti della Fornace Smorlesi di Montecassiano si sono recati al lavoro ieri, nonostante gli uffici fossero chiusi fino al sette gennaio. Accompagnati dai loro rappresentanti sindacali hanno organizzato un presidio davanti all'azienda per protestare contro l'incertezza che regna sul loro futuro . Il 31 dicembre scorso è scaduta la cassa integrazione straordinaria chiesta dall'azienda, travolta dalla crisi dell'edilizia. Di certo si sa solo che al momento i 43 dipendenti non sono stati licenziati. Niente ammortizzatori sociali quindi, ma per il momento manca anche il  lavoro. In un incontro in Regione del 20 dicembre scorso è apparso chiaro che la proprietà dell'azienda non ha pronto  un piano industriale per proseguire l'attività.  Si potrebbe anche chiedere una proroga di 4 settimane per la cassa integrazione, ma chiaramente sarebbe una soluzione temporanea e insufficiente. «Si sono concretizzate le preoccupazioni che avevamo espresso mesi fa - commenta Primo Antonelli, Segretario della Filca (gli edili della Cisl) di Macerata. I lavoratori sono allo scoperto, senza stipendio né cassa integrazione e la proprietà non sa cosa fare. Non si può andare avanti così, è il momento di assumersi le responsabilità. O si va avanti o si chiude». La Smorlesi, fornace storica di Montecassiano, produce mattoni e tegole ed è entrata in crisi nel 2008 come tante altre imprese edili locali. Nel 2010 15 dipendenti erano stati licenziati e dal gennaio scorso era stata richiesta la cassa integrazione straordinaria per tutti i 45 dipendenti rimasti.
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02/01/2013 La modifica dell'orario di lavoro? Non c'è stato confronto con il sindacato
COMUNICATO STAMPA In merito all’articolo pubblicato in data odierna da Il Resto del Carlino, dal titolo: Sant’Elpidio a Mare – Via i rientri pomeridiani, ma si lavora pure il sabato – la Segreteria Territoriale della CISL FP di Ascoli- Fermo intende precisare che tale proposta è stata avanzata dal Sindaco ma è stata ancora mai discussa al tavolo sindacale. Dare quindi per scontata una modifica dell’organizzazione del lavoro senza aver avviato il confronto, che, se pur non più obbligatorio sull’organizzazione dei servizi, lo stesso Sindaco Terenzi aveva auspicato ci fosse, al fine di trovare e condividere le eventuali modalità e progettualità da mettere in campo e poi sottoporre ai dipendenti, sembra alquanto azzardato e poco rispettoso della delegazione sindacale.La CISL FP aveva per prima accolto la possibilità di discutere della soppressione dei rientri pomeridiani, finalizzati al risparmio di utenze e riscaldamento ma nello stesso tempo aveva anche avanzato la proposta di utilizzare fino al 50% del risparmio eventualmente incamerato dal Comune con questa operazione per finanziare dei progetti di produttività e miglioramento dei servizi da destinare ai dipendenti, soprattutto a quelli che maggiormente dovrebbero sopportare il disagio del cambio organizzativo. Tutto questo è possibile, grazie alla normativa vigente e precisamente a quanto disposto dall’art 16 del D.L. 98/2011. Il tavolo sindacale, si è riunito alcuni giorni prima di Natale ed ha affrontato una problematica “scottante” lasciata in eredità dalla vecchia amministrazione e che purtroppo non ha trovato soluzione: le progressioni orizzontali del personale avente diritto. A causa dei ritardi e delle lentezze burocratiche ed amministrative della vecchia Giunta, la progressione non è stata avviata ed il personale rischia di non vedersi riconosciuto un diritto perché nel frattempo sono entrate in vigore nuove norme che bloccano tale istituto contrattuale. Non si è parlato invece di modifiche organizzative e le delegazioni trattanti non hanno minimamente preso in considerazione la proposta del Sindaco di sopprimere i rientri pomeridiani.La CISL FP sollecita quindi l’Amministrazione a chiarire quella che appare come una fuga in avanti azzardata e mantenere vivo l’intendimento di confrontarsi con il Sindacato prima di adottare o “pubblicizzare” come fatte, le modifiche organizzative che invece sono ancora al vaglio del tavolo sindacale.Prima di dare per certo qualcosa che prevede un disagio per i dipendenti della pubblica amministrazione, che già subiscono gli effetti negativi del blocco del contratto di lavoro dal 2010 fino al 2014, bisogna capire quali sono le condizioni e le contropartite da mettere in atto.In primis la CISL intende capire se vi è la volontà della Giunta di mettere a disposizione della produttività collettiva una parte dei risparmi ottenuti. Per quanto riguarda questa Federazione non vi è preclusione a discutere di nulla ma non possono essere tollerate decisioni unilaterali sull’organizzazione del lavoro che investono diritti ed incidono sul personale dipendente. Speriamo sia stata solo una spiacevole svista, altrimenti dovremo prendere atto che alle promesse del Sindaco non corrispondono i fatti. Ora l’onere del chiarimento spetta al Sindaco Terenzi al quale questa Segreteria, comunque, invia i migliori auguri per il 2013 da estendere a tutta la Giunta.IL SEGRETARIO GENERALE Giuseppe Donati Funzione Pubblica ASCOLI-FERMO  
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27/12/2012 Scuola, domanda per la pensione nel 2013
Leggi le disposizioni del MIUR (Ministero Istruzione, Università e Ricerca) relative alle cessazioni dal servizio al 1° settembre 2013.Il termine per la presentazione delle domanda, esclusivamente on line, è stato fissato al 25 gennaio 2013.La Segreteria della Cisl Scuola Macerata  
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27/12/2012 Corso di preparazione per il concorso a cattedre
Dopo la prova preselettiva la Cisl Scuola di Macerata, in collaborazione con l'Irsed Irfed (l'Ente di ricerca della Cisl Scuola), organizza un corso di preparazione per la prossima prova scritta, con la messa a disposizione di materiali di studio e di approfondimento.A breve verranno fornite tutte le indicazioni necessarie.La Segreteria della Cisl Scuola di Macerata 
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20/12/2012 Santo Stefano, raggiunto l'accordo sulle retribuzioni
Cisl e Uil hanno raggiunto l'accordo con l'Istituto Santo Stefano per le retribuzioni dei lavoratori.Dopo una trattativa estenuante durata 8 ore e conclusasi nella tarda serata di ieri le parti hanno  trovato un'intesa che prevede la salvaguardia dei posti di lavoro e l'erogazione di 700 € una tantum nella busta paga di giugno 2013, quando sarà operativo l'aumento dell'orario di lavoro a 38 ore settimanali dalle 36 attuali previsto dal nuovo contratto.Per la prima volta nel Gruppo Santo Stefano verrà avviata  la contrattazione aziendale   che, per quanto concerne la parte economica, sara' pari a 200 € per ogni lavoratore. Prevista anche la riqualificazione degli operatori socio sanitari non ancora correttamente inquadrati.«Il Contratto collettivo nazionale firmato il  5 dicembre scorso - spiegano in un comunicato i Segretari regionali dei dipendenti pubblici di Cisl e Uil Luca Talevi e Carlo Santini - era nato tenendo conto di realtà locali con la sanità commissariata  come Lazio, Campania, Sicilia, e Puglia. Sapevamo che il contratto poteva essere migliorato in una realtà virtuosa come quella marchigiana. In due settimane di incontri abbiamo infatti raggiunto  risultati significativi e ancora migliorabili».Nelle prossime settimane proseguirà il confronto con l'Istituto per dare risposte ai problemi organizzativi aperti e migliorare e definire l'accordo sottoscritto. Tutto questo mentre la Cgil, che si non ha firmato il contratto, si è defilata dalla trattativa inscenando nei giorni scorsi iniziative plateali quanto quanto inutili.A dimostrazione che il confronto premia, a differenza delle proteste fini a se stesse.IL VOLANTINO DELL'ACCORDO IL TESTO DELL'ACCORDO
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19/12/2012 Si cercano soluzioni per la Fornace Smorlesi
Nel pomeriggio di giovedì 20 dicembre in Regione si svolgerà un incontro sulla vicenda della Fornace Smorlesi S.p.A.Saranno presentila Direzione dell’azienda, i rappresentanti sindacali dei lavoratori e l’Assessore regionale al lavoro Marco Luchetti.L’incontro sarà determinante per il futuro della Fornace Smorlesi, presso la quale lavorano 45 dipendenti attualmente in cassa integrazione straordinaria fino al 31 dicembre.Durante l'incontro, previsto alle ore 15,30, i lavoratori saranno in presidio permanente davanti agli uffici della Regione Marche.
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18/12/2012 Santo Stefano, la Cisl preferisce fare accordi
Continuano le azioni di mobilitazione e picchettaggio della Funzione pubblica Cgil contro il nuovo Contratto collettivo nazionale della sanità privata sottoscritto il 5 dicembre da Cisl e Uil.  Il contratto, scaduto nel 2007, è stato rinnovato prevedendo un aumento dell'orario di lavoro di 2 ore settimanali a parità di stipendio.«Il nuovo contratto nazionale  - spiegano in una nota i Segretari regionali dei pubblici dipendenti Cisl e Uil Luca Talevi e Carlo Santini - nasce per mantenere l'unitarietà del contratto nazionale. Mentre molte Regioni italiane hanno subito il commissariamento  l'Aris (Associazione che rappresenta gli istituti sociosanitari privati come il Santo Stefano) ha minacciato  di abbandonare il contratto nazionale della sanità privata  per applicarne uno molto più svantaggioso per i lavoratori».La via d'uscita per questa situazione c'è e Cisl e Uil stanno cercando di praticarla. Lo stesso contratto nazionale prevede che, nelle Regioni con i conti a posto (come le Marche) si possano contrattare a livello regionale condizioni migliorative per i lavoratori sia dal punto di vista normativo che economico.«In tal senso  - proseguono Cisl e Uil -  con lo spirito di chi cerca una soluzione, abbiamo iniziato una serie di incontri con Aris Marche e Gruppo Santo Stefano con l'obbiettivo di raggiungere entro l'anno un accordo da portare alla attenzione dei lavoratori. Libera la Cgil di fare tutte le azioni di protesta che ritengono, ma Cisl e Uil  pretendono uguale rispetto per chi elabora proposte e si confronta con il datore di lavoro  per trovare accordi».Gli incontri continueranno anche durante le festività per verificare tutte le strade possibili e giungere ad una soluzione .
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17/12/2012 Produttività, scuola, sanità, rigore
La puntata di Lavori in corso del 14/12/2012 ha avuto come ospite in studio il Segretario Generale Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo che ha commentato la situazione economica e sociale sul territorio regionale partendo dai seguenti spunti: - Firma accordo sulla produttività: intervista Segretario Generale Cisl Raffaele Bonanni - Situazione Scuola: intervista Segretaria Generale Cisl Scuola Marche Anna Bartolini - Il nodo critico della sanità marchigiana - Il mondo dei pensionati contro il rigore montiano: la manifestazione regionale di venerdì 7 dicembre. Con intervista Segretario Generale Fnp Marche Mario Canale Tvrs Venerdì ore 13.10 Domenica ore 00.15 E’ Tv Marche Venerdì ore 23.15: canale 112 ore 21 Sabato ore 20.00 Domenica ore 14.15
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14/12/2012 Tagli al Trasporto Pubblico Locale: grido d'allarme dei sindacati
TAGLI AL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: GRIDO D’ALLARME DEI SINDACATI Alla volontà della Regione Marche di procedere nel 2013 ad un taglio di risorse per il Trasporto Pubblico Locale di circa 7 milioni di euro,  la Cisl Marche unitariamente alle segreterie regionali dei sindacati confederali, esprime forte preoccupazione per le conseguenze sulla mobilità nelle Marche. Il taglio previsto si tradurrà in una riduzione di circa 4 milioni di chilometri ed il conseguente esubero di oltre 150 lavoratori impiegati nel settore, che andrà ad aggiungersi al taglio del 5% già effettuato nel precedente bilancio che ha comportato  già una diminuzione di oltre 70 lavoratori utilizzati con contratti a termine, nonché una cancellazione di servizi festivi, domenicali, mattinali e serali, con fortissime penalizzazioni soprattutto per le frazioni e le Comunità Montane.Considerato che ad oggi il Trasporto Pubblico Locale nelle Marche è già stato ridotto al minimo, questo ulteriore taglio determinerà inevitabilmente la soppressione definitiva dei servizi festivi e domenicali ed inciderà sul diritto alla mobilità per i cittadini marchigiani, facendo venir meno la funzione sociale del servizio di trasporto pubblico, con conseguenze pesanti soprattutto per le persona anziane, i lavoratori e gli studenti.La Cisl Marche insieme agli altri sindacati chiede al Governo regionale: di attuare i necessari risparmi di bilancio promuovendo un’accelerazione del previsto processo di riorganizzazione del settore con il coinvolgimento del sistema degli enti locali e delle aziende, e di assumere il Trasporto Pubblico Locale come uno dei settori al quale assegnare alta valenza sociale e quindi da salvaguardare dai tagli.Il sindacato di categoria, FIT-CISL ha dichiarato, unitamente alle altre sigle sindacali, lo stato di agitazione di tutti i lavoratori delle Marche addetti al trasporto Pubblico Locale per chiedere al Governatore Spacca, alla Giunta Regionale ed a tutto il Consiglio, un fattivo impegno per continuare a garantire un trasporto degno di questo nome, che è soprattutto in questo periodo di crisi, fondamentale per i cittadini marchigiani, e che  eviterebbe un’ulteriore perdita di posti di lavoro per decine e decine di lavoratori e famiglie, in un quadro già devastato dei livelli occupazionali. Ancona, 14 dicembre 2012
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14/12/2012 PENSIONATI IN 13.12.12 con Mario Canale e Stefano Mastrovincenzo
PENSIONATI IN 13.12.12 con Mario Canale, Segretario Generale Fnp Cisl Marche, e Stefano Mastrovincenzo, Segretario Generale Cisl Marche
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13/12/2012 Scuola, accordo raggiunto sugli scatti d'anzianità
Con un comunicato firmato dal Segretario generale  Francesco Scrima, la Cisl Scuola nazionale comunica di aver raggiunto l'accordo  all’ ARAN sul pagamento degli scatti di anzianità, recuperando la piena validità del 2011 ai fini delle progressioni di carriera di tutto il personale.«Un risultato importante - scrive Scrima - che lo diventa ancor di più perché ottenuto in condizioni difficilissime. La mancanza di risorse certificate ci ha costretti a usare una parte di quelle contrattuali, scegliendo di dare priorità alla tutela della retribuzione fondamentale.»Con un governo in scadenza, a legislatura ormai di fatto chiusa, un ennesimo rinvio sarebbe stato gravido di conseguenze, compromettendo ogni possibilità di soluzione ad un problema che si trascina da mesi.Per il Segretario generale della Cisl Scuola «tutti sanno che non esistevano altre vie praticabili se non questa. Chi contesta questa soluzione abbia il coraggio di dichiarare che preferisce rinunciare al pagamento degli scatti. È chiaro che la questione salariale per la scuola resta aperta, insieme a tante altre su cui continua il nostro impegno (inidonei, ferie del personale precario, compensi per mansioni superiori, ecc.).«Altrettanto chiaro  - conclude Scrima - che il confronto andrà ripreso col nuovo Governo, subito dopo le elezioni, perché l’obiettivo di valorizzare la scuola e le sue professionalità non si può certo perseguire nelle pieghe dell’ordinaria amministrazione».IL VOLANTINO  
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10/12/2012 Legge sul sociale, i sindacati attaccano la Regione
Le segreterie regionali di Cgil, Cisl  Uil  unitamente ai rispettivi sindacati dei pensionati denunciano  il venir meno degli impegni assunti, nel merito e nel metodo,  durante il lungo confronto con l’Assessorato ai servizi sociali e alla famiglia della Regione Marche sulla  proposta di legge “Sistema regionale integrato dei servizi sociali" approvata dalla Giunta nei giorni scorsi.In relazione  ai contenuti della legge regionale, i sindacati sottolineano la mancanza di  una proposta convincente in merito ai livelli essenziali di assistenza, alle risposte di integrazione socio-sanitaria, alla compartecipazione al costo dei servizi socio-assistenziali, alla  gestione associata dei servizi, alle professionalità del sociale,  ai tempi di attuazione, alla partecipazione .A dieci mesi dall’ avvio del confronto  i sindacati sono fortemente delusi e indignati dal modo di agire autoreferenziale dell’Assessorato ma anche della  Giunta regionale che ha approvato una proposta di legge sostanzialmente svuotata dei contenuti definiti nel confronto con le forze sociali.Cgil Cisl Uil unitamente a Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil hanno deciso di dare avvio ad azioni di   informazione e mobilitazione su tutto il  territorio regionale per modificare la proposta regionale e per promuovere  concrete e reali risposte ai bisogni dei cittadini, a difesa dei  diritti di cittadinanza  e a tutela delle fragilità.
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07/12/2012 Corsi di riqualifica per operatore socio sanitario
La Provincia sta organizzando i corsi di riqualificazione per operatore socio sanitario.I corsi sono finanziati dal Fondo Sociale Europeo, e quindi gratuiti per i lavoratori. Tra gli Enti accreditati per organizzare i corsi c'è lo IAL CISL MARCHE.Possono partecipare al corso dipendenti sia pubblici che privati.E' l'ultima occasione per riqualificarsi gratuitamente!I lavoratori interessati possono SCARICARE  il modulo con la dichiarazione di interesse, COMPILARLO E INVIARLO  entro l'11 dicembre per fax alla Cisl Funzione Pubblica (0733/4075219) oppure al seguente indirizzo email:  laura.raccosta@cisl.it
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07/12/2012 I metalmeccanici rinnovano il contratto
E’ stata raggiunga ieri, mercoledì 5 dicembre, l’intesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore metalmeccanico. Lo comunica con una nota la Segreteria della Fim (Categoria dei metalmeccanici) della Cisl Marche. L’intesa è stata raggiunta tra Cisl e Uil da una parte e Federmeccanica e Assistal (Associazioni rappresentative delle imprese) dall’altra. Ancora fuori la Fiom che non ha partecipato alla trattativa.L’intesa interessa nelle Marche circa 100.000 lavoratori. L’accordo  prevede importanti prospettive di miglioramento nel trattamento economico e normativo. A cominciare dalle retribuzioni, che gradualmente verranno aumentate in media di 130€  mensili da qui al 2015. I lavoratori che non godono della contrattazione integrativa nei luoghi di lavoro beneficeranno del cosiddetto “elemento perequativo”, ossia di un aumento di 485 € l’anno.L’orario di lavoro sarà più flessibile, per venire incontro alle esigenze dei lavoratori e dell’impresa. Quest’ultima potrà chiedere fino a 16 ore in più di straordinario ogni anno nel limite di 120 ore. La retribuzione per queste ore lavorate in più dovrà essere però aumentata a sua volta del 58%. I lavoratori potranno godere di orari più flessibili in entrata e in uscita  e in caso di malattia di figli e familiari potranno usare i permessi retribuiti anche senza preavviso.Nuove norme anche per la tutela della malattia. Vengono aumentati i periodi pagati al 100% mentre passa all’80% la retribuzione di quelli finora pagati al 50%. Trascorsi 61 giorni di calendario dalla ripresa del lavoro, se insorge un nuovo evento di malattia, il trattamento economico ricomincerò da capo. In altre parole, ai fini economici viene meno il limite dei tre anni, che rimane a riferimento solo per la conservazione del posto di lavoro.L’accordo prevede infine maggiori contributi delle imprese al Fondo sanitario integrativo MètaSalute e nuove norme su apprendistato, tempi determinati e part time in attuazione della riforma del mercato del lavoro (legge Fornero).Soddisfatto il Segretario generale della Fim Marche Leonardo Bartolucci secondo cui «l’intesa rappresenta un segnale positivo. Nel contesto della crisi, siamo riusciti ad ottenere una aumento salariale importante che partirà il mese prossimo e che, nel triennio, consentirà ai lavoratori di recuperare il potere d’acquisto delle buste paga.».«La trattativa è stata complicata - prosegue Bartolucci- ed è durata circa quattro mesi. Alla fine però siamo riusciti a rinnovare il contratto con un mese di anticipo sulla scadenza, evitando la "vacanza contrattuale" e soprattutto evitando di  chiedere altri sacrifici ai lavoratori, che non dovranno fare nemmeno un'ora di sciopero».PER APPROFONDIRE:IL NUOVO CONTRATTO:  RETRIBUZIONI,  ORARIO DI LAVORO,  MALATTIA 
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07/12/2012 Seminario del corso di mediazione interculturale
Martedì 11 dicembre ore 9.00, presso la Sala Consiliare del Comune di Macerata, si svolgerà il Seminario finale del corso di formazione per mediatore culturale organizzato dallo IAL (Innovazione Apprendimento Lavoro) della Cisl Marche.IL PROGRAMMA DEL SEMINARIO LA PRESENTAZIONE DEL CORSO
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06/12/2012 La Cisl al Senato per salvare la Provincia
La Funzione Pubblica della CISL di Macerata ha richiesto un’audizione al Presidente della Commissione Affari Istituzionali del Senato (Senatore Carlo Vizzini) per sottoporre all’ attenzione di quest’ultimo il “caso Macerata” nell’ambito del progetto di riordino delle Province italiane.Nella richiesta, firmata dal Segretario Alessandro Moretti, vengono illustrate le principali criticità del progetto di accorpamento del territorio maceratese nella nuova maxi provincia “Marche sud”, comprendente le attuali province di Ascoli Piceno e Fermo.Delle tre province in questione Macerata è la più estesa e la più popolosa. L’accorpamento produrrebbe uno spostamento del baricentro dei servizi verso una città  - appunto Ascoli - che dista 130 km da Macerata e 9 km dal confine con l'Abruzzo . A Macerata chiuderebbero almeno 17 uffici (anche statali) organizzati su base provinciale. Tra di essi Questura, Prefettura, Direzione provinciale del Lavoro, Inps, Inail, Agenzia delle Entrate Vigili del fuoco, Comandi provinciali, Provveditorato ecc.Avverrebbe in altre parole lo spostamento di produttività e ricchezza da un territorio univocamente considerato “virtuoso” - il maceratese - verso l’ascolano, governato da un’amministrazione attualmente sull’ orlo del dissesto.La maxi Provincia Marche Sud non produrrà alcun risparmio ma anzi genererà un aggravio di costi per l’appesantimento della burocrazia, la ridefinizione dell’area vasta sanitaria, e l’ impoverimento delle attività commerciali e produttive causato da un inevitabile calo della popolazione residente.La Cisl FP chiederà al Senatore Vizzini l’ abbandono di questo progetto a favore di quello sostenuto dal Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) delle Marche e dallo stesso Consiglio regionale, basato su una proposta di riordino regionale su 4 Provincie, da ridefinire coinvolgendo anche quelle di Pesaro ed Ancona. 
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06/12/2012 Tempo scaduto: i pensionati marchigiani davanti alle Prefetture
LE FOTO del Presidio davanti la Prefettura di Ancona TEMPO SCADUTO: PRESIDI  DEI PENSIONATI  SOTTO LE PREFETTURE  Il tempo è scaduto. Il sindacato dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp- Uil, delle Marche in occasione della giornata di mobilitazione nazionale del 7 dicembre organizzano  presidi di fronte alle Prefetture di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Pesaro-Urbino e in diversi Comuni delle principali città marchigiane. I pensionati,oggi, stanno pagando un prezzo altissimo e sono duramente colpiti dagli effetti della crisi e dalle misure di rigore finora adottate dal governo: blocco della rivalutazione delle pensioni, introduzione dell'Imu sulla prima casa, tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali, aumento dei prezzi e delle tariffe. Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil  vogliono  richiamare l’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica sulle difficili condizioni in cui vive la popolazione anziana nella nostra RegioneCon questa giornata di mobilitazione, Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp- Uil, chiedono al Governo, al Parlamento, alla Regione Marche, agli Enti Locali e alle forze politiche: •          Interventi concreti e urgenti a sostegno dei redditi dei pensionati•          Nuove politiche fiscali: lotta all’evasione,  riduzione della tassazione sui redditi da pensioni e da lavoro  con un’ attenzione  particolare  a chi non può usufruire delle agevolazioni fiscali (incampienti )•          Rilancio del welfare pubblico equo e solidale•          Approvazione di una legge  e del fondo nazionale per la non autosufficienza•          Equità nella distribuzione dei sacrifici•           Razionalizzazione della spesa pubblica, contrasto agli sprechi, alla mala gestione e ai costi impropri della politica Le   proposte di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil   sono finalizzate a   far ripartire i consumi, la crescita e lo sviluppo del Paese, ottenere un fisco più equo. E ancora: salvaguardare e incrementare una rete di servizi sociali e sanitari omogenea su tutto il territorio nazionale e per tutti i cittadini, creare nuovi posti di lavoro e a favorire la giustizia e la coesione sociale. Inoltre  Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil   denunciano   il venir meno degli impegni assunti durante il lungo confronto con l’assessorato ai servizi sociali e alla famiglia della Regione Marche in merito alla  proposta di legge“Sistema regionale integrato dei servizi sociali “ approvata dalla Giunta lunedì 3 dicembre scorso. In relazione  ai contenuti della legge regionale, il sindacato unitario dei pensionati,  si riserva di intraprendere iniziative dopo un’attenta valutazione del testo. Ancona 5 Dicembre 2012                                                 Le Segreterie RegionaliSPI – CGIL  FNP - CISL  UILP -UIL 
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06/12/2012 Scuola: chi gioca PER e che chi gioca CONTRO
LETTERA APERTA alle RSU, ai TERMINALI ASSOCIATIVI, al PERSONALE della SCUOLA 
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05/12/2012 Per i lavoratori metalmeccanici il rinnovo del contratto
Comunicato Stampa CCNL: i lavoratori metalmeccanici hanno il nuovo contratto Oggi, dopo quattro mesi di trattativa, senza un’ora di sciopero e prima della scadenza, è stata raggiunta da FIM CISL e UILM UIL con FEDERMECCANICA-ASSISTAL, l’ipotesi di rinnovo del Contratto Nazionale dei Metalmeccanici 2013/2015. L’intesa interessa nelle Marche circa 100 mila su un  1milione e 600mila lavoratori metalmeccanici.  L’aumento medio salariale definito è di 130 euro. Ritoccata in alto anche la quota dell’elemento perequativo - pari a 485 euro l’anno - destinata ai lavoratori che non godono della contrattazione aziendale. Inoltre sono state aumentate le maggiorazioni per i turni notturni, le indennità di trasferta e di reperibilità.  “L’intesa raggiunta oggi – commentano Leonardo Bartolucci , segr. gen. Fim Cisl  Marche insieme ad Andrea Cocco, segr. gen. FIM Cisl Ancona   - rappresenta un segnale positivo  anche per i lavoratori metalmeccanici  del  nostro territorio  malgrado la grave crisi economica, avranno maggiori certezze salariali e di stabilità del lavoro. Anche questa volta nonostante la  trattativa fosse  complicata i lavoratori  vedranno un aumento  salariale, a partire da gennaio 2013,  nella propria  busta paga  che permetterà di   recuperare  il potere d’acquisto delle retribuzioni per il prossimo triennio”. Sul fronte del welfare contrattuale, l’accordo prevede anche la crescita del contributo delle imprese al Fondo sanitario integrativo “MètaSalute”, che arriverà fino a 108 euro l’anno entro il 2015. Importanti avanzamenti sono stati raggiunti anche sul piano normativo, in particolare sulla tutela della malattia: aumentano i periodi pagati al 100%, mentre i periodi oggi pagati al 50% vengono innalzati all’80%; inoltre trascorsi 61 giorni, ogni nuovo evento viene considerato a se stante e quindi non cumulabile con le malattie precedenti, come era previsto nel vecchio contratto, la cui regola precedente che penalizzava le malattie brevi effettuate nei tre anni è stata modificata: da oggi, infatti, sarà calcolata sull’anno, e prevede penalizzazioni a partire dal quarto evento breve (cinque giorni).  Sulla questione dell’orario di lavoro, si è realizzato uno scambio tra esigenze individuali dei lavoratori e le necessità di flessibilità aziendale richieste dal mercato, uno scambio garantito da precise procedure. E’ prevista la possibilità di flessibilità in entrata e uscita dal lavoro che va incontro alle esigenze familiari. Vengono aumentati di 16 ore annue i limiti previsti oggi per l’orario plurisettimanale e lo straordinario, consentendo alle aziende un mix tra questi due istituti contrattuali (fino a 120 ore annue), ma con precisi limiti. Tale ulteriore disponibilità viene retribuita con una maggiorazione del 58%. Inoltre, l’intesa amplia la possibilità dell’utilizzo individuale dei permessi (par) e consentito nei casi di malattie di figli o familiari di utilizzarli senza preavviso all’azienda. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, si è provveduto agli adeguamenti sollecitati dalla recente riforma Fornero, in particolare sull’apprendistato e sui contratti a tempo determinato sono state introdotte nuove tutele. Sul part-time si è per la prima volta ottenuta la garanzia di accoglimento della richiesta dei lavoratori in materia, sia pure nell’ambito del 4% della forza lavoro.  Ancona, 5 dicembre 2012                                                              Ufficio Stampa FIM CISL
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05/12/2012 Tempo scaduto, i pensionati protestano
Il tempo è scaduto per il sindacato dei pensionati. Venerdì 7 dicembre Cgil Cisl e Uil pensionati scendono in piazza per una giornata di mobilitazione nazionale. A Macerata scatta il presìdio davanti alla Prefettura in Piazza della Libertà. L'appuntamento è per le 9.30.le Segreterie provinciali di SPI, FNP e UILP protestano per sollecitare l'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni nei confronti delle  condizioni di vita, sempre più difficili, della popolazione anziana. Al Prefetto che dovrebbe incontrarli consegneranno un documento unitario con le loro richieste, che sarà inviato anche a tutti i Sindaci maceratesi.«La Provincia di Macerata è una delle più anziane d’Italia - recita un comunicato unitario delle tre Segreterie. - La popolazione con più di 65 anni rappresenta quasi il 24% di quella complessiva. Sono circa 11.000 gli anziani non autosufficienti. Un pensionato maceratese percepisce in media 667 € al mese. Quasi la metà dei pensionati (e i due terzi se sono donne) hanno pensioni che non superano le 750 € mensili.»Servono interventi urgenti a sostegno del reddito dei pensionati, una politica fiscale più giusta, il rilancio del welfare pubblico, l’approvazione di una legge nazionale per la non autosufficienza. I pensionati chiedono soprattutto che  i sacrifici imposti dalla necessità di risanare il debito pubblico vengano distribuiti con maggiore equità sociale.Per Cgil Cisl eUil «gli anziani sono  una risorsa preziosa a disposizione della collettività. Nell’ imperversare della crisi sostengono la famiglia sia economicamente sia assistendone i componenti più bisognosi come i bambini e gli anziani non autosufficienti».Una risorsa che il sindacato dei pensionati chiede venga conservata con scelte coraggiose e lungimiranti a garanzia della coesione sociale.
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05/12/2012 Per i lavoratori metalmeccanici il rinnovo del contratto
Comunicato Stampa CCNL: i lavoratori metalmeccanici hanno il nuovo contratto Oggi, dopo quattro mesi di trattativa, senza un’ora di sciopero e prima della scadenza, è stata raggiunta da FIM CISL e UILM UIL con FEDERMECCANICA-ASSISTAL, l’ipotesi di rinnovo del Contratto Nazionale dei Metalmeccanici 2013/2015.L’intesa interessa nelle Marche circa 100 mila su un  1milione e 600mila lavoratori metalmeccanici.  L’aumento medio salariale definito è di 130 euro. Ritoccata in alto anche la quota dell’elemento perequativo - pari a 485 euro l’anno - destinata ai lavoratori che non godono della contrattazione aziendale. Inoltre sono state aumentate le maggiorazioni per i turni notturni, le indennità di trasferta e di reperibilità.“L’intesa raggiunta oggi – commenta Leonardo Bartolucci, Segretario  Generale  Fim Cisl  - rappresenta un segnale positivo  anche per i lavoratori metalmeccanici  del  nostro territorio  malgrado la grave crisi economica, avranno maggiori certezze salariali e di stabilità del lavoro. Anche questa volta nonostante la  trattativa fosse  complicata i lavoratori  vedranno un aumento  salariale, a partire da gennaio 2013,  nella propria  busta paga  che permetterà di   recuperare  il potere d’acquisto delle retribuzioni per il prossimo triennio”.Sul fronte del welfare contrattuale, l’accordo prevede anche la crescita del contributo delle imprese al Fondo sanitario integrativo “MètaSalute”, che arriverà fino a 108 euro l’anno entro il 2015. Importanti avanzamenti sono stati raggiunti anche sul piano normativo, in particolare sulla tutela della malattia: aumentano i periodi pagati al 100%, mentre i periodi oggi pagati al 50% vengono innalzati all’80%; inoltre trascorsi 61 giorni, ogni nuovo evento viene considerato a se stante e quindi non cumulabile con le malattie precedenti, come era previsto nel vecchio contratto, la cui regola precedente che penalizzava le malattie brevi effettuate nei tre anni è stata modificata: da oggi, infatti, sarà calcolata sull’anno, e prevede penalizzazioni a partire dal quarto evento breve (cinque giorni).Sulla questione dell’orario di lavoro, si è realizzato uno scambio tra esigenze individuali dei lavoratori e le necessità di flessibilità aziendale richieste dal mercato, uno scambio garantito da precise procedure. E’ prevista la possibilità di flessibilità in entrata e uscita dal lavoro che va incontro alle esigenze familiari. Vengono aumentati di 16 ore annue i limiti previsti oggi per l’orario plurisettimanale e lo straordinario, consentendo alle aziende un mix tra questi due istituti contrattuali (fino a 120 ore annue), ma con precisi limiti. Tale ulteriore disponibilità viene retribuita con una maggiorazione del 58%. Inoltre, l’intesa amplia la possibilità dell’utilizzo individuale dei permessi (par) e consentito nei casi di malattie di figli o familiari di utilizzarli senza preavviso all’azienda. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, si è provveduto agli adeguamenti sollecitati dalla recente riforma Fornero, in particolare sull’apprendistato e sui contratti a tempo determinato sono state introdotte nuove tutele. Sul part-time si è per la prima volta ottenuta la garanzia di accoglimento della richiesta dei lavoratori in materia, sia pure nell’ambito del 4% della forza lavoro.  Ancona, 5 dicembre 2012                                                              Ufficio Stampa FIM CISL
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05/12/2012 Cooperative, la Cisl lancia l'allarme
La crisi investe anche il settore della cooperazione sociale. Lo sostiene il Segretario regionale della Cisl Funzione pubblica Laura Raccosta che, in un comunicato firmato anche dal Segretario generale Marco Ferracuti, denuncia le difficili condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative sociali.In provincia di Macerata operano circa 70 cooperative che danno lavoro a più di 1.100 persone. Quasi la metà sono donne. Le cooperative collaborano con gli enti locali nella gestione dei servizi socio assistenziali per anziani, minori, disabili, malati mentali e tossicodipendenti (tipo A), o per il reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati (tipo B).Secondo la Cisl Funzione pubblica Le misure previste dalla spending review e dalla legge di stabilità per gli enti pubblici rischiano di mettere in ginocchio il settore. In particolare il taglio del 5% ai servizi esternalizzati in sanità e l’aumento dell’Iva per le cooperative dal 4 al 10% produrranno effetti disastrosi per gli addetti al settore e per gli utenti dei servizi.Significativo il dato delle retribuzioni dei soci dipendenti delle cooperative. Pur svolgendo le stesse identiche mansioni, e spesso lavorando fianco a fianco, un operatore socio sanitario di una cooperativa sociale guadagna in media il 10% in meno di un suo collega dipendente del servizio sanitario o di un dipendente comunale. Lo stipendio di un infermiere professionale è del 20% più basso rispetto ad uno della sanità.«Le ragioni di tutto ciò - sostiene Raccosta - risiedono nella mancanza di regole per la disciplina degli appalti, dove prevale la logica del massimo ribasso. Questo costringe le cooperative ad una concorrenza spietata che poi si riflette sulla qualità dei servizi erogati e sul trattamento dei lavoratori». La situazione è resa ancora più grave dall'abrogazione del tariffario regionale che stabiliva standard minimi, non solo economici ma anche di qualità, per l’affidamento dei servizi.Per approfondire queste tematiche la Cisl ha organizzato un'assemblea provinciale che si svolgerà domani, giovedì 7 dicembre ore 15.00 all'Hotel Grassetti di Corridonia. Parteciperanno, oltre alla Raccosta, il Segretario generale Marco Ferracuti e il Segretario generale di Categoria  Sistino Tamagnini . Sarà presente anche il Patronato Inas per dare risposte previdenziali e la Cisl Artigianato per informazioni sulla cassa integrazione in deroga.
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05/12/2012 Tempo scaduto, i pensionati protestano
TEMPO SCADUTO. I  pensionati di Cgil Cisl e Uil di Macerata scendono in piazza. Nella mattinata di venerdì 7 novembre sarà organizzato un Presidio in Piazza della Libertà per richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla le condizioni di vita sempre più difficili della popolazione anziana. E’ stato richiesto anche un incontro con il Prefetto.La Provincia di Macerata è una delle più anziane d’Italia. La popolazione con più di 65 anni rappresenta quasi il 24% di quella complessiva. Sono circa 11.000 gli anziani non autosufficienti. Un pensionato maceratese percepisce in media 667 € al mese. Quasi la metà dei pensionati (e i due terzi se sono donne) hanno pensioni che non superano le 750 € mensili.Gli anziani e i pensionati stanno pagando un prezzo altissimo a causa della crisi economica e sociale che il paese sta vivendo e delle misure di rigore adottate dal Governo. Il blocco della rivalutazione delle pensioni, l’introduzione dell’Imu sulla prima casa, i tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali, l’ aumento dei prezzi di beni, servizi e tariffe.Per questo SPI, FNP E UILP (i sindacati dei pensionati di Cgil Cisl e Uil) hanno organizzato in tutta Italia una giornata di mobilitazione. Chiediamo interventi urgenti a sostegno del reddito dei pensionati, una politica fiscale più giusta, il rilancio del welfare pubblico, l’approvazione di una legge nazionale per la non autosufficienza. Soprattutto chiediamo che i sacrifici imposti dalla necessità di risanare il debito pubblico vengano distribuiti con maggiore equità sociale.I pensionati rappresentano una risorsa preziosa a disposizione della collettività. Nell’ imperversare della crisi sostengono la famiglia sia economicamente sia assistendone i componenti più bisognosi come i bambini e gli anziani non autosufficienti. Una risorsa che va conservata con scelte coraggiose e lungimiranti a garanzia della coesione sociale.TEMPO SCADUTO, IL VOLANTINOTEMPO SCADUTO, IL DOCUMENTO UNITARIO 
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30/11/2012 Tempo scaduto, mobilitazione nazionale dei pensionati
Il tempo è scaduto. I pensionati stanno pagando un prezzo altissimo e sono duramente colpiti dagli effetti della crisi e dalle misure di rigore finora adottate dal governo: blocco della rivalutazione delle pensioni, introduzione dell'Imu sulla prima casa, tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali, aumento dei prezzi e delle tariffe.E' per questo che i sindacati dei pensionati di Cgil Cisl e Uil  hanno indetto per il prossimo 7 dicembre mattina una giornata di mobilitazione nazionale con presidi davanti alle Prefetture e a Roma davanti al Senato.Con questa giornata Spi, Fnp e Uilp chiedono  a Governo, al Parlamento,  alle amministrazioni locali e alle forze politiche interventi concreti e urgenti in favore dei pensionati e delle persone anziane attraverso il sostegno dei redditi da pensione, una nuova politica fiscale, il rilancio del welfare pubblico e una legge nazionale per la non autosufficienza.Al presidio di Roma interverranno i Segretari generali di Spi, Fnp e Uilp Carla Cantone, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima.Questi i presidi:Ancona dalle 9.30 alle 11.30 Piazza del PlebiscitoPesaro dalle 10.00 alle 12.00 Piazza del PopoloMacerata dalle 9.30 alle 11.30 in Piazza della LibertàLeggi il Volantino della manifestazione ad Ancona in Piazza del Plebiscito Leggi il Comunicato Unitario
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27/11/2012 Poste, la Cisl vince anche nel Piceno
Poste, la Cisl vince anche nel Piceno, soddisfazione del Segretario Generale Slp Cisl Ascoli-Fermo Dario Riccetti.http://www.youtube.com/watch?v=94yLBiZJ7uo
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26/11/2012 Dalla gestione associata non si torna indietro
Un sistema di servizi sociali universale, capace di dare risposte a tutte le categorie di cittadini. Questa è la richiesta che emerge al termine dell’incontro pubblico sul sociale organizzato dalla Cisl alla Domus San Giuliano di Macerata. Il welfare, specie in tempo di crisi, non è solo un costo ma anche uno strumento per creare lavoro stimolando crescita e ripresa.Al centro della riflessione il tema della gestione associata dei servizi tra più Comuni, unica via possibile per combattere l’equazione “meno soldi meno servizi”. Per questo però servono strumenti come l’Ambito sociale. Che non è un carrozzone secondo la Coordinatrice Brunetta Formica «ma anzi è uno strumento che in dieci anni ha rafforzato la cultura del sociale nei singoli Comuni che ne fanno parte».Per questo tra gli obiettivi della proposta di legge regionale sul sociale c’è proprio il consolidamento degli Ambiti, che secondo Francesco Comi, Presidente della Commissione regionale che segue la legge «vanno trasformati da luoghi sperimentali in soggetti giuridici con una loro propria autonomia organizzativa».Dalla gestione associata dei servizi sociali non si torna indietro. Secondo Stefania Monteverde, Assessore del Comune di Macerata «alla crisi bisogna reagire con progetti di sviluppo». Come quello dell’Azienda pubblica di servizi alla persona, istituita pochi mesi fa dal Comune di Macerata nel processo di trasformazione dell’Ircer Villa Cozza.Il Direttore Giuliano Centioni ne ha sinteticamente illustrato un programma. Non solo servizi per gli anziani, ma anche trasporti, consegna farmaci, ritiro rifiuti e ambulatori sociali a rete sul territorio al posto delle classiche farmacie.Un programma possibile a condizione che non si debba competere con soggetti come le Fondazioni private. Alle quali dall'incontro  arriva un invito forte ad integrarsi e coordinarsi con la programmazione dei servizi del territorio. Ma questa è un’altra storia e se ne parlerà al prossimo incontro.LA RELAZIONE INTRODUTTIVA DELL'INCONTROIL VIDEO SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE
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24/11/2012 Sanità, lavoratori in stato di agitazione
I lavoratori della sanità dell'Area Vasta 3 hanno proclamato lo stato di agitazione. In un comunicato unitario Cgil Cisl Uil e Fsi, insieme alla Rappresentanze sindacali unitarie, preannunciano una serie di iniziative. In programma assemblee in tutti gli ospedali provinciali per discutere con i lavoratori della riorganizzazione del servizio sanitario intrapresa dalla Giunta della Regione Marche.L'atto incriminato è la Delibera 1537 con la quale, secondo i sindacati, la Regione smembra  l'Area Vasta n. 3  spacchettando l'offerta ospedaliera del maceratese. A nulla è valso il tentativo della Giunta di mescolare le carte con una successiva Delibera, la 1590, che nulla cambia nella sostanza.Contro questi due provvedimenti i sindacati preannunciano una raccolta di firme per convincere la Regione a ritirarli «aprendo finalmente un confronto vero sulla riorganizzazione della sanità regionale e maceratese».Con il Decreto sulla spending review il  Governo ha tagliato circa 180 milioni alla Regione Marche,  che di conseguenza ha annunciato la riduzione di 310 posti letto per acuti.« Il momento è molto delicato - sostengono Cgil Cisl Uil e Fsi - e il sindacato è consapevole della necessità di fare sforzi per tenere in equilibrio i conti ed evitare il commissariamento della Regione.  Però invitiamo la  Regione a  fermarsi e riaprire il dialogo e il confronto con le comunità locali e con le sue forme organizzate, a partire dai lavoratori e dai loro rappresentanti».In programma anche  un momento pubblico di confronto con sindaci e cittadini, per discutere apertamente delle scelte che la Giunta sta facendo e discutere sui possibili effetti che queste produrranno da qui a quindici anni. «Perché se è vero che  oggi paghiamo il prezzo di scelte compiute nei decenni scorsi - conclude il sindacato - è altrettanto certo che le decisioni prese ora condizioneranno la sanità nei decenni prossimi».  
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22/11/2012 Salvati scatti e orario di lavoro. Sospesi sciopero e manifestazione
Le iniziative di mobilitazione messe in atto nei giorni scorsi, sostenute dalla forte partecipazione dei lavoratori della scuola che in tanti modi stanno manifestando il disagio crescente per le condizioni in cui sono costretti a operare, hanno prodotto in extremis  gli obbiettivi prefissati:  Cancellazione delle norme sull’ orario di lavoro Emanazione dell’ atto di indirizzo per il recupero della progressione di carriera. I docenti e il personale ATA non potevano rinunciare alla progressione di carriera, unico strumento a tutt’oggi per salvaguardare retribuzioni tra le più basse d’Europa.Ieri sono state cancellate le norme inserite nel disegno di legge di stabilità che stravolgevano il contratto nazionale innalzando gli orari di servizio dei docenti.Oggi, in un incontro a Palazzo Chigi che ha visto la presenza, insieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, dei ministri Profumo (Istruzione), Grilli (Economia) e Patroni Griffi (Funzione Pubblica), il Governo ha presentato l’atto di indirizzo per il recupero della validità dell’anno 2011 ai fini delle progressioni di carriera e il relativo pagamento degli scatti.A questi due obiettivi (cancellazione delle norme sugli orari, emanazione dell’atto di indirizzo per la trattativa sul recupero degli scatti) era rivolta la mobilitazione: si decide pertanto la sospensione dello sciopero e della manifestazione del 24 novembre che prevedeva dalle Marche una massiccia partecipazione .I sindacati Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal sono ora impegnati a concludere il negoziato nel più breve tempo possibile per dare concretamente “i soldi” ai lavoratori.Chiaramente questo non esaurisce l’ azione sindacale, molti  sono i temi  su cui il sindacato è impegnato a ottenere risultati concreti:Riapertura della contrattazione anche per recuperare il potere d’acquisto delle retribuzioni; potenziamento degli organici, che hanno visto un taglio in tre anni nella sola regione Marche di 3.424 unità di personale anche per scongiurare l’ incremento del numero di allievi per classe, già tra i più alti d’ Italia; nomine in  ruolo del personale ATA; recupero delle 22 dirigenze scolastiche tagliate nel a.s. 2011/2012; finanziamento delle scuole per il loro funzionamento e per la dotazione di strutture e laboratori; Le segreterie regionali Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal  ribadiscono con forza che l’istruzione e la formazione non possono essere un campo di battaglia per lo scontro ideologico ma devono necessariamente essere un “investimento” prioritario per lo sviluppo del Paese e non luogo in cui reperire risorse a ogni costo, incuranti del danno arrecato al servizio scolastico e ai suoi operatori.CISL Scuola Marche Anna BartoliniUIL Scuola Marche Claudia Mazzucchelli   SNALS-Confsal Marche Paola Martano COMUNICATO STAMPA CISL SCUOLA NAZIONALE  
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22/11/2012 Incontro pubblico sui servizi sociali
Un incontro pubblico per rilanciare la gestione associata dei servizi sociali. Lo organizza la Cisldi Macerata, insieme alla Federazione dei pensionati, in collaborazione con il Comune di Macerata. Venerdì 23 novembre ore 15.00 alla Domus San Giuliano di Macerata si svolgerà l’iniziativa dal titolo “Un futuro più sociale, verso la gestione associata dei servizi”.La crisi economica continua a colpire il territorio, generando un aumento dei bisogni sociali della popolazione. Allo stesso tempo diminuiscono le risorse a disposizione per soddisfarli. Entra in crisi il sistema di welfare. Per contrastare la logica secondo cui meno soldi uguale taglio ai servizi è necessario ragionare su come riorganizzare il welfare a partire dalle comunità locali, coinvolgendo tutti i suoi protagonisti istituzionali e sociali.Al centro dell’incontro ci sarà quindi una riflessione sulla gestione associata dei servizi sociali, da rilanciare potenziando il ruolo di soggetti esistenti come l’Ambito territoriale sociale e valorizzando strumenti nuovi come le Aziende pubbliche di servizi alla persona derivanti dalla trasformazione delle Ipab. Queste ultime, in particolare possono diventare strumenti di aggregazione e di gestione dei servizi a livello intercomunale, non solo di Ambito sociale ma anche di area vasta.In un contesto in cui si riducono le risorse a disposizione per gli enti locali, diventa inutile e dannosa la difesa d’ufficio dei campanilismi municipali e di sovranità territoriali fini a se stesse. La classe politica locale è chiamata oggi a compiere scelte coraggiose e lungimiranti. Non si tratta di cancellare le identità territoriali e culturali ma di individuare ambiti ottimali dentro i quali sperimentare gestioni comuni dei servizi sociali, che ne beneficeranno in termini di maggiore qualità e minori costi di gestione, con vantaggi per tutti i cittadini.Su questi temi la Cisldialogherà con l’Ambito sociale n. 15, rappresentato dalla Coordinatrice Dott.ssa Brunetta Formica, con il Comune di Macerata nella persona dell’Assessore alle politiche sociali Stefania Monteverde, con il Direttore dell’Azienda pubblica di servizi alla persona (ex Ircr) di Macerata Dott. Giuliano Centioni e con Francesco Comi, Presidente della quinta Commissione del Consiglio regionale.La presenza di un autorevole rappresentante dell’Assemblea legislativa regionale sarà l’occasione per fare anche il punto sulla proposta di legge regionale sul sistema integrato dei servizi sociali alla persona e alla famiglia, che proprio in questi giorni è oggetto di discussione in Giunta regionale, da dove poi passerà al vaglio della  Commissione consiliare competente.
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22/11/2012 Vertenza Bvb, cassa integrazione fino a luglio
Si è concluso il 19 novembre l'incontro tra la direzione Marcegaglia e Fim, Fiom, Uilm della provincia di Pesaro sulla decisione aziendale di cessazione delle attività in Bvb.Il confronto tra le parti ha permesso le definizione di linee guida per affrontare le problematiche industriali ed occupazionali derivanti dalla scelta aziendale, in particolare:  la società Bvb, con l'inizio del prossimo anno, cesserà parzialmente le attuali attività mantenendo la produzione dei filtri con l'obiettivo di favorire la cessione di tali attività ad imprenditori interessati con il mantenimento dell'occupazione necessaria. Contestualmente verrà richiesto l'utilizzo della cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività fino al 31 luglio 2012 che risulta essere l'intero periodo previsto dalle normative vigenti,per affrontare i problemi occupazionali dovranno essere previste:- uscite dall'azienda volontarie ed incentivate anche con l'utilizzo della mobilità;- ricollocazione nelle aziende del gruppo Marcegaglia;- ricollocazione in aziende del territorio attraverso incentivi all'assunzione.Fim Fiom Uilm verificheranno in assemblea con i lavoratori di Bvb la fattibilità di quanto emerso dall'incontro e sulla base di un giudizio positivo condiviso procedere nei prossimi giorni a concretizzare l'accordo con l'azienda. 
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21/11/2012 Raffineria Api. E' necessario proseguire il confronto
DICHIARAZIONE STAMPA  Chiediamo all’Api di dimostrare senso di responsabilità e di rendere possibile la continuazione del confronto con i sindacati di categoria e le Rsu, che sono stati costretti  a proclamare lo sciopero.La situazione è già molto complessa, l’azienda non può sottrarsi ad una rapida soluzione della trattativa.E’  necessario infatti  trovare un accordo sul numero di lavoratori da impiegare nel periodo di cassa integrazione  straordinaria per garantire la sicurezza degli impianti e sulla quota economica da corrispondere al personale  in Cigs.E’  poi essenziale proseguire, col concorso delle istituzioni, il confronto sulle prospettive e  sugli investimenti  futuri. Ancona, 21 novembre 2012 I Segretari Generali                                          CGIL-CISL-UIL Marche                                                                                                 (Ghiselli-Mastrovincenzo-Fioretti)
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21/11/2012 Chiusure uffici postali: ancora problemi
Nonostante le organizzazioni sindacali abbiano raggiunto un importante accordo sulla chiusura dei tanti uffici postali, paventata da Poste Italiane, i problemi e le critiche non accennano a placarsi. “Da diversi territori e da diverse province ci arrivano richieste di spiegazioni e lamentele”.A farsi avanti non sono solo i cittadini ma anche gli amministratori. Qualcosa ancora una volta non ha funzionato, come avrebbe dovuto! La delegazione sindacale regionale ha svolto fino in fondo il proprio compito: "ha salvaguardato la apertura di almeno un ufficio postale in ogni comune, ha gestito le ricadute riorganizzative sui dipendenti”- Dario Dominici Segretario regionale del Slp-Cisl, il sindacato maggiormente rappresentativo in Poste è convinto della bontà della intesa raggiunta - “non è semplice coniugare la legittima esigenza dei cittadini che reclamano servizi esigibili, con le ragioni di una azienda che, dati alla mano, dimostra la non convenienza industriale, “economica”, di mantenere la propria presenza in certi territori”. Ovviamente non sfugge a nessuno che il vero problema risiede altrove: “non spetta solo al sindacato o solo alle aziende intestarsi la responsabilità o addossarsi i costi del sociale! Dovrebbe essere compito della politica farlo, tenendo presente che il welfare - se si afferma il concetto che debba rispondere solo a logiche d’impresa - in breve tempo si azzererà completamente, con gravi ricadute sulle fasce più deboli della società”. Fatta questa premessa sta venendo a galla che, a differenza di quanto sostenuto dal management locale di Poste, non vi sia stata nessuna condivisione sulle chiusure con i sindaci.  Bene! Quindi, se saranno messe in campo nuove iniziative, come i consigli comunali straordinari, aperti; domani ce ne potrebbe essere uno già tra Saltara e Serrungarina. O se saranno presentate nuove offerte: contenendo i costi di gestione degli uffici postali o sottoscrivendo nuove convenzioni sul territorio, si potrebbe provare ad indurre Poste a rivedere le proprie determinazioni riuscendo a far riaprire almeno per qualche giorno la settimana,  gli uffici che stanno per essere chiusi. “Se ciò non fosse possibile, le nostre preoccupazioni aumenterebbero. Significherebbe che il tema dei costi, dell’equilibrio economico, sono solo scuse per giustificare un'altra strategia,  che non comprendiamo e non possiamo condividere: vale a dire che interessa solo ridurre la capillarità della rete degli uffici postali. Il vero punto di forza della più grande azienda di servizi del paese che in questo periodo di crisi si sta rilevando sempre più uno scomodo concorrente sul mercato”. Dario Dominici           Cell.3286292576          marche@slp-cisl.it                   slp-cisl    segreteria regionale marche
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21/11/2012 PENSIONATI IN 20.11.12 con Giovanni Focanti
PENSIONATI IN puntata del 20 novembre 2012 con Giovanni Focanti, Segretario Generale Pensionati CISL Ancona
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21/11/2012 Pensionati informatizzati
Sono state 40 ore di effettivo apprendimento e  felice socializzazione grazie alla efficace competenza tecnica ed alla spontanea cordialità personale degli operatori e dei docenti dello Ial.Parliamo del corso di formazione di  informatica organizzato e condotto dallo Ial nella propria sede di Via del Cinema,  per dirigenti FNP Cisl della provincia di Pesaro e Urbino.Ogni singolo incontro ha consentito ai 17 corsisti di acquisire e potenziare conoscenze e capacità operative in rapporto ai diversi livelli di partenza.Un risultato complessivo che sicuramente premia l’impegno ed il contributo di tutti i soggetti coinvolti a partire dalla segreteria della Fnp regionale che ha finanziato il corso.Eliseo Sabbatini 
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19/11/2012 «Il futuro della Sanità: migliorare le sinergie tra strutture ospedaliere»
La riorganizzazione del sistema sanitario ha già comportato, nella Regione Marche, la riduzione dei posti letto passati da 4 ogni 1.000 abitanti a 3,9; la spending review, poi, prevede dal 2013 un ulteriore abbassamento a 3,7, con una perdita di altri 310 posti letto che si aggiungono ai 159 già “tagliati”. Scenari che creano un forte stato di preoccupazione per il presente, e soprattutto per il futuro tra gli operatori e i sindacati di categoria, in particolare della funzione pubblica Cisl, la quale, attraverso proprie iniziative, ha raccolto anche il parere della cittadinanza per fare proposte concrete: «La contestualità tra la diminuzione dei posti letto per acuti e l’incremento dei posti letto per lungo degenza non è stato condiviso con le parti sociali - afferma Luca Talevi, Segretario generale della Fp Cisl Marche -. Certo il momento è difficile e non si può dire che la Regione Marche sia tra le più spendaccione, però è indispensabile che avvii un serio percorso di tagli ai costi della politica e alle consulenze destinando i risparmi alla sanità e alle necessità delle persone più deboli. Finora, invece, ha risparmiato solo sul personale (ben 20 milioni di euro nel biennio 2011/2012) creando uno stato di malessere diffuso tra gli operatori che rischia inevitabilmente di ripercuotersi sulla qualità dei servizi erogati». All’interno delle strutture ospedaliere Asur e delle aziende ospedaliere persistono situazioni di estrema difficoltà per i lavoratori che accumulano decine di ore di straordinario, saltano i riposi e aumentano i carichi di lavoro a causa della sempre più ridotta copertura del turn-over e non conferma dei contratti a tempo determinato: «La Fp Cisl - aggiunge il Segretario generale Talevi – chiede alla Regione di mettere al centro della propria azione la copertura del turn-over del personale e la riduzione delle ancora troppo lunghe liste di attesa e della mobilità passiva». Le Marche ancora non riescono a essere un polo “attrattivo” da parte di utenti di altre regioni, anzi, troppo spesso, per alcune discipline specialistiche come ortopedia e cardiochirurgia, gli stessi cittadini marchigiani scelgono di operarsi in strutture romagnole: «Non basta essere tra le regioni più ‘virtuose’ contabilmente - conclude Talevi - è necessario programmare la sanità del futuro tenendo sì conto delle risorse economiche, ma soprattutto del tipo di assistenza che si vorrà garantire nel prossimo futuro. E per questo è fondamentale migliorare la sinergia tra le strutture ospedaliere Asur e le aziende ospedaliere». Ancona, 19 novembre 2012 RASSEGNA STAMPA: SOLE24ORE 19_11_2012
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17/11/2012 La Cisl vince le elezioni RSU nelle Poste
La Cisl SLP (Sindacato Lavoratori Postelegrafonici) conquista le elezioni delle RSU (Rappresentanze sindacali unitarie) nella Provincia di Macerata. Aggiudicandosi 7 seggi su 11 disponibili e 2 RLS (Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) su 3, la Cisl conferma una rappresentanza del 58%.Le elezioni si sono svolte il 13 e il 14 novembre scorsi. Altissima l’affluenza: hanno votato l’86% dei lavoratori. I primi rappresentanti eletti sono stati Saverio Mauriello e Elisabetta Fossaroli, rispettivamente Segretario generale e Segretario generale aggiunto della Cisl SLP di Macerata,  confermati RLS per la quarta volta consecutiva.Questi i nominativi degli altri RSU eletti: Marcello Fuglini, Antonio Tortora, Antonio Lanciani, Giovanni Traballoni, Rosario Fusca.In un comunicato la Segreteria della Cisl Slp di Macerata "ringrazia tutti i lavoratori e le lavoratrici di Poste che anche in questa occasione hanno riconfermato la fiducia nella SLP, la categoria maggiormente rappresentativa nella più grande azienda di servizi del paese"."Si tratta di un risultato importante - prosegue la nuova Segreteria - che conferma la fiducia delle persone nel sindacato, che continua ad essere un  importante riferimento  di rappresentanza  e per  la progettazione del futuro. Una grossa responsabilità che continueremo ad onorare per garantire la tutela dei lavoratori, l’occupazione e lo sviluppo dell’ azienda"
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17/11/2012 Info Day. "Un accordo fortemente voluto dai lavoratori"
Venerdì 16 novembre 2012 nella sede della Regione Marche, è stato presentato l'Accordo di Programma per la reindustrializzazione delle aree di Marche e Umbria colpite dalla crisi dell'ex Antonio Merloni (Ardo). Trentacinque milioni di euro nazionali più un cofinanziamento di 46 mln di Marche e Umbria già in fase di attuazione; 56 Comuni beneficiari nelle Marche, con l'obiettivo di tutelare migliaia di lavoratori e un indotto di oltre 12 mila imprese; 27 milioni di interventi già realizzati nelle Marche. Questi i numeri dell'Accordo, rimodulato di recente e sottoscritto da Ministero dello Sviluppo Economico, Regioni Marche e Umbria, Invitalia. Un'intesa che resta in vigore fino a marzo 2015. «Si tratta di un accordo fortemente voluto dai lavoratori con  manifestazioni importanti nel 2009-2010» dichiara Stefano Mastrovincenzo,  Segretario  Generale Cisl Marche - «Con la rimodulazione attuata, Regione Marche, Regione Umbria e Ministero dello Sviluppo hanno fatto un buon lavoro. Pur non essendo un elemento salvifico per un'area drammaticamente colpita dalla crisi, si tratta di una sperimentazione di politica industriale importante per vari aspetti: innovazione forte per il metodo seguito, per gli strumenti messi in campo e per i settori che si cercherà prioritariamente di promuovere, lo stanziamento di risorse significative che in questo momento non sono certo facili da reperire e incentivi all'occupazione con particolare riferimento ai lavoratori della ex Merloni. Ora servono progetti imprenditoriali credibili e anche un'azione di promozione delle parti sociali» Il servizio del TG3 Marche con l'intervista di Stefano Mastrovincenzo
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16/11/2012 Tagli alla Sanità. I sindacati chiedono alla Regione di sospenderli.
CGIL     CISL      UIL     FUNZIONE PUBBLICA   MARCHE COMUNICATO STAMPA  SANITA’ : CGIL CILS UIL Funzione Pubblica CHIEDONO UNA MORATORIA     Alessandro Pertoldi – Luca Talevi – Carlo Santini Segretari Generali Regionali FP Marche  I provvedimenti degli ultimi Governi consistenti in tagli lineari al Fondo Sanitario Nazionale rischiano di scardinare le fondamenta del servizio pubblico costringendo i cittadini sempre più verso il privato, aumentando così le diseguaglianze tra chi è in grado di pagare che sono sempre di meno e chi no che sono sempre di più.Il susseguirsi di provvedimenti di tagli alla spesa sanitaria condiziona anche nella nostra Regione qualsiasi progetto di riorganizzazione.Ultimo, in ordine di tempo è il decreto del Ministero della sanità di “definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” ai quale anche la nostra Regione dovrà forzosamente adeguarsi.Tutto il sistema sanitario regionale è messo in tensione dai continui provvedimenti governativi.A fronte di una situazione così critica la Regione deve rendersi conto che non può agire solo sul contenimento della spesa del personale perché gli operatori, i lavoratori della sanità,  sono coloro che assicurano l’esigibilità di un diritto costituzionalmente garantito.Complessivamente il sistema sanitario marchigiano ha sopportato la perdita di 1137 operatori cessati dal servizio nel periodo dal 1 gennaio 2010 al 1 luglio 2012 e non sostituiti, con conseguenti aumenti dei carichi di lavoro, di ricorso “obbligato” allo straordinario per garantire le prestazioni, di stravolgimento dei turni di lavoro, di oggettive limitazioni e difficoltà a fruire delle ferie.Sino a quando la Regione non avrà fatto chiarezza sulla riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale, uscendo dallo stato confusionale nel quale si trova,  chiediamo una moratoria sugli interventi nei confronti del personale con conseguente sospensione della già programmata riduzione della spesa per gli anni 2012 - 2013 – 2014 (limitazione del turn-over) e del taglio verso gli affidamenti alle cooperative sociali che avrebbero ricadute dirette sulla componente più debole degli operatori sanitari.Sino a quando non saranno evidenti e chiare le scelte che la Regione intende fare deve essere garantito il turn-over, vanno prorogati, dove la legge lo consente, i contratti di lavoro a tempo determinato, rinnovati i contratti a tempo determinato dove sono scaduti e mantenuti gli affidamenti alle cooperative sociali .Nel confronto con la Regione il tema dell’adeguamento delle dotazioni organiche e della stabilizzazione dei precari deve tornare ad essere centrale, congiuntamente con il controllo del ciclo delle esternalizzazioni.Ancona, 15 novembre 2012
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16/11/2012 Inps e Inail, a rischio i servizi.
I dipendenti di Inps, ex Inpdap e Inail di Macerata scendono in piazza contro l'art. 4 del Decreto stabilità. Un presidio è stato organizzato in Piazza della Libertà per protestare contro i tagli, 300 milioni di €, imposti dal Governo.Dopo la manifestazione una delegazione dei lavoratori è stata ricevuta dal Prefetto di Macerata che ne ha condiviso le preoccupazioni.Sindacati e lavoratori denunciano un progetto di smantellamento progressivo che mette a rischio l'efficienza dei servizi e la professionalità degli sportelli, paventando il rischio chiusura per gli sportelli.I risparmi imposti dalla legge di stabilità verranno realizzati  tagliando infatti i cosiddetti "progetti speciali", ossia proprio quelli che fino ad oggi hanno garantito  la produttività degli istituti e la qualità del servizio.«Siamo consapevoli della necessità di risparmiare - sostiene Laura Raccosta, Segretario regionale della Cisl Funzione pubblica  - ma le risorse vanno combattendo gli sprechi, riducendo gli appalti e le consulenze esterne e non tagliando gli stipendi dei dipendenti».Per Sistino Tamagnini, Segretario generale provinciale, «in questa fase di riorganizzazione è necessario  valorizzazione le professionalità dei lavoratori per ridurre i costi senza penalizzare i cittadini utenti dei servizi»
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15/11/2012 Poste, la Cisl vince le elezioni delle RSU
La Cisl vince le elezioni delle RSU nelle Poste delle Marche (13 e 14 novembre) confermando una rappresentanza media di oltre il 37%.In una dichiarazione il Segretario generale della SLP  (Sindacato Lavoratori Poste) della Cisl delle Marche, Dario Dominici ringrazia tutti  i lavoratori e le lavoratrici di Poste «che, anche in occasione di questo rinnovo delle Rappresentanze Sindacali  Unitarie in Poste Italiane hanno riconfermato la fiducia nel Slp,  la Categoria della Cisl maggiormente rappresentativa nella più grande azienda di servizi del paese».«Un risultato importante - sostiene Dominici - che conferma la fiducia delle persone nel sindacato, importante riferimento  per la rappresentanza e per la progettazione del futuro.Altissima la partecipazione al voto.  Oltre l'83% dei lavoratori hanno espresso le proprie preferenze. Un successo che conferma la maggiore  fiducia di cui gode il sindacato rispetto alla politica.«Sono numeri - conclude Dominici - dai quali deriva una  grossa responsabilità, che continueremo ad onorare per garantire la tutela dei lavoratori, l’occupazione e lo sviluppo della azienda».Il COMUNICATO STAMPA 
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14/11/2012 Asur nega le ferie non godute e taglia quattro festività
Ci sono voluti mesi, diversi solleciti ed una segnalazione – denuncia al difensore civico delle Marche per poter ottenere dall’Area Vasta 4 i dati richiesti ma alla fine sono arrivati e confermano in toto le preoccupazioni denunciate dalla CISL FP. La situazione delle ferie non godute dal personale dipendente del comparto ed delle ore lavorate in eccedenza, dimostrano la drammaticità di un sistema sanitario del fermano che lentamente sta avviandosi alla paralisi. I numeri non mentono e sono impietosi:Secondo i dati ufficiali dell’A.V.4 sono:  2162 le giornate di ferie arretrate dell’anno 2011 per la maggior parte di infermieri; al 30/09/2012 - quindi a fine anno - su un totale di 35.404 giorni di ferie da godere, il personale ne ha potuti fruire solo 11.525 quindi il residuo è di 23.879 giorni di ferie non goduti nel 2012. I dati si cui sopra sono la prova provata dell’insufficienza ormai insopportabile di personale assistenziale, tecnico ed amministrativo dell’Area Vasta 4 perché i dipendenti vorrebbero fruire delle ferie ma vengono loro rifiutate o negate perché altrimenti gli uffici e i reparti rimarrebbero con turni scoperti. Con questa situazione aumentano pazzescamente i rischi d’infortunio sul lavoro e di errori professionali, che pagano i pazienti ma anche gli stessi operatori i quali devono poi subirli o risponderne in Tribunale a loro spese.A causa del mancato riposo psico-fisico al quale sono sottoposti gli operatori sono aumentate pazzescamente, tra il personale assistenziale, le richieste di esonero per limitazioni soprattutto per patologie muscolo-scheletriche.La situazione più preoccupante riguarda il Dipartimento medico che da solo registra l’infausto record di circa 5.000 giornate di ferie non godute del 2012 e di circa 400 giorni del 2011. Anche il Dipartimento d’emergenza non scherza con i suoi 3.000 giorni di congedi accumulati. Gli altri Dipartimenti comunque non ridono.A fronte poi della continua e ripetuta negazione al diritto di godere regolarmente di ferie e riposi, parte del personale dipendente – quello che per carenza di organizzazione e di coraggio organizzativo della Direzione – ha ancora da fruire le ferie del 2011 ( ripetiamo sono 2162 i giorni di ferie non godute del 2011) al danno subirà anche la beffa che però farà ingrassare le casse dell’ASUR. Infatti per disposizione del duo ASUR Ciccarelli – Carelli, i lavoratori che hanno ferie non godute del 2011 non potranno fruire NEMMENO delle 4 giornate di festività soppresse previste dalle norme e dai contratti nazionali di lavoro. In questo modo l’Area Vasta 4 risparmierà ulteriori 547 giorni di congedi perché il personale non ne potrà godere. E’ UNA VERGOGNA E UNO SCHIFO !!!  NON SOLO VIENE NEGATO IL DIRITTO AGLI OPERATORI SANITARI DI AVERE UNA VITA PERSONALE E FAMILIARE DECENTE PERCHE’ VENGONO CONTINUAMENTE RICHIAMATI IN SERVIZIO VISTA LA CARENZA CRONICA DEL PERSONALE MA VIENE NEGATO LORO ANCHE UN DIRITTO RICONOSCIUTO A TUTTI I LAVORATORI DALLE NORME E DALLE LEGGI.  Che fa intantola Direzionedell’Area Vasta 4 ? Ubbidisce all’Asur, tergiversa e medita fantomatiche riorganizzazioni che con le risorse a disposizione non potrà mai realizzare se non tagliando i servizi.Intanto nella sua autoreferenzialità, in barba a disposizione ed accordi regionali dello stesso Assessorato alla Salute, evita di convocare la parte sindacale, anzi fugge, forse perché ha poco d dire sulle tantissime problematiche aperte e mai risolti.IL SEGRETARIO GENERALEGiuseppe Donati
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13/11/2012 La scuola dice basta
Assemblee contemporanee si sono svolte oggi in tutti le scuole della Provincia di Macerata. Così le Segreterie di categoria di Cgil Cisl Uil Snals e Gilda hanno preparato lo sciopero del 24 novembre prossimo.Gli insegnanti incrociano le braccia in segno di protesta contro i continui attacchi alla scuola e chiedono il rispetto dei vincoli contrattuali in materia di orario di servizio e di retribuzione, il riconoscimento del maturato degli scatti di anzianità e della vacanza contrattuale.«I provvedimenti previsti nella legge di stabilità - sostengono i sindacati in un comunicato unitario - dimostrano un’attenzione soltanto di tipo ragioneristico verso la scuola, che dovrebbe invece rappresentare il volano di una società democratica che pone al centro delle sue azioni il diritto al sapere».Sotto accusa in particolare il blocco  della contrattazione e l'aumento dell´orario di lavoro fuori da ogni confronto e senza risorse aggiuntive.   Sommati ai pesanti tagli agli organici degli anni scorsi queste misure si traducono in condizioni di lavoro insostenibili, sia dal  punto di vista contrattuale che di stipendio. 
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12/11/2012 Invecchiamento attivo e solidarietà tra generazioni
"Il contributo dell'UE all'invecchiamento attivo e alla solidarietà tra le generazioni", è il titolo della brochure pubblicata dalla Commissione Europea. Un'interessante aggiornamento sull'impegno dell'Unione Europea riguardo alle politiche sull'invecchiamento attivo. Benché i maggiori strumenti di implementazione dell'invecchiamento attivo derivino dalle competenze dei singoli stati membri, l'UE può attivare una serie di strumenti politici per sostenere i governi nazionali e le parti sociali coinvolte. La brochure offre una panoramica sulle misure adottate a livello europeo, sulle normative ancora oggetto di discussione in ambito comunitario, così come le proposte di finanziamento di progetti che incentivino l'invecchiamento attivo, inseriti nel nuovo bilancio comunitario 2014-2020. La Commissione Europea si propone, con questa pubblicazione, di incoraggiare gli stati membri a promuovere l'invecchiamento attivo, convinta che la solidarietà intergenerazionale possa essere un valido strumento per affrontare il fenomeno dell'invecchiamento della popolazione. L'Anno Europeo per l'Invecchiamento Attivo e per la Solidarietà Intergenerazionale, che volge al termine, può offrire un'importante opportunità per riflettere su come far diventare l'invecchiamento attivo una realtà e su come impegnarsi in nuove iniziative per i prossimi anni.La brochure è divisa in cinque capitoli, che analizzano i seguenti temi:1) L'invecchiamento attivo, gli obiettivi e i valori fondamentali dell'UE 2) Legislazione UE a sostegno dell'invecchiamento attivo 3) Il sostegno dei fondi strutturali e di coesione europei per l'invecchiamento attivo 4) Ricerca e innovazione 5) Sostegno dell'UE ai responsabili politici nazionali: strategie coordinate e apprendimento reciproco. LA BROCHURE "IL CONTRIBUTO dell'UE all'INVECCHIAMENTO ATTIVO e alla SOLIDARIETA' tra GENERAZIONI"
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10/11/2012 Un agguato alla sanità maceratese
Un agguato contro la sanità della nostra Provincia». Questo è il pensiero della Cisl  di Macerata contro la Delibera della  Giunta regionale che  ridisegna gli assetti della sanità marchigiana.L'atto incriminato è la Delibera 1537, con la quale vengono impartite "direttive vincolanti" ai Direttori degli Enti del servizio sanitario regionale per l'attuazione della spending review. Un provvedimento approvato in silenzio, nella totale mancanza di confronto con il sindacato ed anzi in contraddizione con il  percorso di riorganizzazione  che nei mesi estivi aveva visto impegnati sindacati e Direzione dell'Area Vasta 3 di Macerata.Ed è proprio quest'ultima che in base alla Deliberà è destinata a scomparire. La rete degli ospedali viene infatti "spacchettata" spostando Camerino e San Severino verso Fabriano e reintroducendo così la famigerata "area montana". Macerata e Civitanova graviteranno invece intorno al nuovo ospedale di Fermo (ancora da costruire). E' questo il risultato della definizione di "aree omogenee per motivi orografici e socio economici".In altre parole si smantella la sanità provinciale, allontanandone la governance e riducendone la qualità. Per il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti «la Delibera è un atto che rende Macerata un territorio di conquista per Fabriano e Fermo. Sappiamo bene che la spending review taglia 180 milioni alla nostra Regione, obbligandola a eliminare  altri  310 posti letto negli ospedali. Ma quest'atto è inaccettabile , sia nel merito che nel metodo e pertanto lo rispediamo al mittente. »Si dice amareggiato  il Segretario generale  della Funzione pubblica Sistino Tamagnini. «Abbiamo speso tempo ed energie per cercare di rendere omogenee, dentro l'Area Vasta, le ex zone territoriali di Macerata, Civitanova  e Camerino e per raggiungere accordi faticosi come quello sulla mobilità del personale. Ora ci ritroviamo nel  nel caos più totale e le conseguenze le pagheranno il personale e l'utenza dei servizi».Salta quindi l'incontro, in programma per oggi, sulla riorganizzazione degli ospedali di Recanati, Matelica e Tolentino. Un incontro inutile, essendo venuto meno il ruolo della Direzione di Area Vasta, interlocutore del sindacato nella percorso di riorganizzazione. «In questa situazione - conclude Tamagnini - come Categoria metteremo in campo tutte le azioni che riterremo opportune, non escludendo il ricorso alle vie giudiziarie, per far rispettare i diritti dei lavoratori della sanità».
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09/11/2012 Canone TV: i pensionati possono rateizzare il pagamento.
I pensionati possono rateizzare il pagamento del canone di abbonamento Rai per l'anno 2013 tramite trattenuta da parte degli enti pensionistici. Per poterne usufruire è necessario presentare domanda entro il 15 novembre 2012 al proprio ente pensionistico. Chi può rateizzare i titolari di prestazioni pensionistiche con erogazione mensile, di natura previdenziale o assistenziale come l’assegno sociale e di invalidità civile. Il reddito da pensione non deve superare i 18.000 euro ed il titolare dell’abbonamento televisivo deve coincidere con il titolare del reddito suddetto. Come fare La richiesta deve riportare il numero di abbonamento ed in presenza di più trattamenti pensionistici, erogati da enti diversi, che complessivamente non superano i 18.000 euro, deve essere presentata ad uno solo degli enti erogatori. Il limite reddituale è riferito al reddito di pensione percepito nell’anno precedente a quello della richiesta. Per i soggetti che non erano titolari di pensione nell'anno precedente, la verifica va fatta rapportando ad anno la rata mensile percepita al momento della presentazione della domanda.Le trattenute vengono effettuate dall’ente pensionistico con un massimo di undici rate, senza alcun interesse e verranno effettuate a partire dal mese di gennaio 2013, terminando nel mese di novembre.L’ente pensionistico comunica al pensionato, entro il 15  gennaio 2013, l’accoglimento o meno della domanda. In caso di cessazione di erogazione del trattamento pensionistico, al pensionato o ai suoi eredi verrà comunicato l’ammontare delle rate trattenute fino al momento della cessazione e l’importo residuo.
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09/11/2012 La Fp - Cisl raccoglie firme contro i tagli negli enti previdenziali
Già raccolte 170 firme dalla Fp – Cisl di Pesaro – Urbino tra i lavoratori degli enti previdenziali per chiedere di cambiare le norme del ddl stabilità sui progetti speciali e dire no a tagli su organici e produttività, questa petizione sarà poi inviata anche  ai parlamentari eletti nei  territori.“ Si sta cercando di tagliare ancora una volta su servizi essenziali che questi istituti danno alla cittadinanza e come al solito si inizia dai lavoratori che percepiscono circa 1200 euro al mese - spiega  Francesco Todaro, segretario della Fp – Cisl di Pesaro – Urbino”.Il ddl stabilità va cambiato: no agli esuberi  e no al taglio della produttività.  E’ questo è lo slogan. “Vogliamo sollecitare Governo e Parlamento a modificare il ddl stabilità che chiede agli enti previdenziali di risparmiare altri 300 milioni di euro tagliando i cosiddetti progetti speciali che, invece, sono serviti in questi anni a far crescere la qualità delle prestazioni ai cittadini e alle imprese: a ridurre i tempi, innovare  i processi di lavoro, assegnare a funzionari compiti svolti in precedenza dai dirigenti. Rinunciare a questi progetti sarebbe irresponsabile”.Per questo la Fp ha fissato un presidio per mercoledì 14 novembre in Piazza del Popolo a Pesaro, davanti alla prefettura dalle ore 11.00, che si svolgerà in corrispondenza della discussione del provvedimento in Parlamento.
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08/11/2012 J.P. Industries Spa. A breve il piano di riorganizzazione dei siti produttivi
Potranno ripartire i Tir bloccati dagli operai dell'azienda J.P. Industries Spa negli stabilimenti di Maragone e Santa Maria. L'incontro di  giovedì 8 novembre tra azienda e sindacati di Cgil, Cisl e Uil settore metalmeccanico della provincia di Ancona e Perugia  si è concluso con un verbale in cui si prevede un nuovo incontro entro la prima decade di dicembre per  aggiornamenti e  la verifica dei programmi aziendali. La J.P. si impegna a reinvestire  nell'azienda le risorse economiche derivanti dalla vendita dei macchinari per  sviluppare il piano industriale a beneficio dell'occupazione e a fornire alle organizzazioni sindacali il piano dettagliato della riorganizzazione dei siti produttivi.  Va evidenziato  inoltre il riconoscimento da parte della J.P. che le corrette relazioni sindacali sono una risorsa importante per lo sviluppo e la crescita dell'Azienda stessa. Il VERBALE di CONSULTAZIONE Sindacale
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07/11/2012 Alla JP di Fabriano fuga di macchinari
Un presidio di operai e sindacati davanti lo stabilimento di JP Industries a Fabriano, l'azienda che ha acquistato la ARDO meno di un anno fa,  per protestare contro lo smantellamento di alcuni silos che servono per la lavorazione della plastica. Da qui la protesta dei sindacati dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil.«Ci hanno assicurato che il piano industriale va avanti, ma non hanno forntito timing, nè indicazioni precise e non ci si aspettava la cessione di attrezzature indispensabili per continuare a produrre lavatrici e frigoriferi» dichiara Andrea Cocco, Segretario Generale Fim Ancona. "Siamo riusciti - prosegue Cocco - a  bloccare i TIR e giovedì 8 novembre  è previsto l'incontro con l'azienda dove chiederemo chiarimenti". 
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07/11/2012 Risoluzione Parlamentare della buonuscita degli ex lavoratori postali
  RISOLUZIONE PARLAMENTARE SULLA BUONUSCITA  In data 6 novembre 2012, su iniziativa dell’On. Codurelli, la IX Commissione lavoro della Camera dei Deputati  ha approvato una risoluzione in materia     di corresponsione dell’indennità di buonuscita ai lavoratori ed ex lavoratori Pt. La risoluzione impegna il Governo ad adottare, entro il prossimo mese di gennaio, le iniziative necessarie che consentano ai lavoratori di usufruire dell’aggiornamento del valore dell’indennità nonché di consentire la corresponsione pur in costanza di rapporto di lavoro. Questa iniziativa ripropone all’attenzione del Governo un tema annoso e particolarmente sentito da tutti i colleghi ed ex colleghi che abbiano maturato la buonuscita.La nostra Organizzazione ha seguito l’evoluzione della vicenda e continuerà a farlo anche in futuro.  “7-00635 Codurelli: Indennità di buonuscita dei dipendenti di Poste Italiane SpA. La XI Commissione, premesso che:al personale dipendente della società Poste italiane spetta, per il servizio prestato al momento dell'assunzione fino al 28 febbraio 1998 – data della trasformazione dell'ente Poste italiane in società per azioni – l'indennità di buonuscita di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 1032 del 23 dicembre 1973;l'indennità di buonuscita è calcolata, in base all'articolo 3 del citato decreto del Presidente della Repubblica, per tutti i dipendenti pubblici avendo a riferimento l'ultima retribuzione percepita dal lavoratore prima della sua collocazione in quiescenza;il calcolo dell'indennità di buonuscita, avendo a riferimento l'ultima retribuzione percepita, ne garantisce la sua costante rivalutazione per effetto degli aumenti contrattuali e degli avanzamenti di carriera dei lavoratori; per i lavoratori postelegrafonici, l'articolo 53, comma 6, della legge n. 449 del 30 dicembre 1997 (legge finanziaria 1998) stabilisce che «a decorrere dalla data di trasformazione dell'Ente poste italiane in società per azioni al personale dipendente dalla società medesima spettano il trattamento di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile e, per il periodo lavorativo antecedente, l'indennità di buonuscita maturata, calcolata secondo la normativa vigente prima della data di cui all'alinea del presente comma»; alla liquidazione dell'indennità di buonuscita maturata per il servizio prestato in Poste italiane fino al 28 febbraio 1998 ha provveduto una gestione commissariale istituita presso l'Ipost (Istituto postelegrafonici), sino al 31 maggio 2010, data di soppressione di detto ente e di trasferimento delle sue funzioni all'INPS. Detta liquidazione viene però effettuata in base all'interpretazione letterale del comma 6 di cui sopra, facendo riferimento alla retribuzione percepita al 28 febbraio 1998, data di trasformazione dell'ente in società per azioni;il sopra citato sistema di calcolo, che «congela» la buonuscita al valore maturato al 28 febbraio 1998 indipendentemente da quando il lavoratore andrà in pensione, determina un evidente e grave danno economico ai lavoratori interessati, e cioè a tutti i dipendenti di Poste assunti prima di tale data, che sono la grande maggioranza degli attuali dipendenti, ma anche impedisce la conseguente rivalutazione della buonuscita stessa; in questi anni i lavoratori collocati in quiescenza hanno prodotto un notevole contenzioso giudiziario per la rivalutazione della buonuscita sulla base dell'ultima retribuzione percepita prima della quiescenza stessa; il contenzioso giudiziario ha avuto sino ad ora esito favorevole per i lavoratori, ma, nonostante le sentenze avverse, le dinamiche di liquidazione adottate dall'Ipost continuano a fondarsi sull'interpretazione restrittiva dell'articolo 53 della suindicata legge;i lavoratori postelegrafonici possono ottenere la concessione di un mutuo da parte dell'Ipost, che lo eroga attingendo al fondo costituito dalla buonuscita del dipendente e rimasto nella disponibilità dell'istituto previdenziale per effetto dell'articolo 53 della legge n. 449 citata e sul quale l'istituto chiede al dipendente la corresponsione di interessi. Si realizza pertanto una situazione paradossale, che vede il dipendente prestare il proprio denaro a sé stesso e corrispondere gli interessi legali sul prestito all'Ipost; i dipendenti di Poste italiane non ottengono neanche l'anticipazione del 75 per cento della buonuscita così come avviene per altri lavoratori, ma alla richiesta, più volte reiterata dagli stessi di essere messi a conoscenza dell'esatto ammontare del valore della buonuscita maturato al 28 febbraio 1998, non è stato dato alcun tipo di riscontro da parte degli uffici competenti; la cifra complessiva destinata alle predette liquidazioni è confluita in un fondo chiuso presso l'Ipost, affidato a una gestione commissariale denominata «Gestione Commissariale Fondo Buonuscita per i lavoratori di Poste Italiane»; secondo una comunicazione, che risulta inviata dal Commissario del fondo ad un lavoratore di Poste Italiane, i tempi per l'erogazione del pagamento dell'indennità di buonuscita hanno subito lo slittamento in avanti di 24-27 mesi; l'interpretazione unilaterale della norma, che si richiama all'articolo 1, comma 22, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, appare arbitraria, poiché sia la predetta legge sia il decreto e la relazione tecnica che l'hanno preceduta non fanno alcun riferimento ai lavoratori di Poste Italiane. Infatti, equiparando erroneamente le lavoratrici e i lavoratori di Poste Italiane ai dipendenti del pubblico impiego, si è applicata una norma che ha come finalità quella di concorrere al risanamento della finanza pubblica, ma non si è tenuto conto che, trattandosi di un fondo chiuso, non si producono effetti sul bilancio dello Stato;con precedente atto di sindacato ispettivo n. 5-03280, del 22 luglio 2010, si poneva all'attenzione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali la questione dell'indennità di buonuscita del personale di Poste italiane SpA, come citato in premessa. In risposta a tale atto di sindacato ispettivo, il Governo, nella persona del sottosegretario allo sviluppo economico, evidenziava, tra l'altro, che «per l'introduzione di diverse forme di rivalutazione dell'indennità di buonuscita, come evidenziato anche dall'onorevole interrogante, si renderebbe quindi necessario un nuovo intervento legislativo in materia»;andrebbero, a tal fine, valutate, anche in un eventuale confronto tra la società Poste italiane SpA e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale, le modalità per rendere praticabile la corresponsione integrale o parziale dell'indennità di buonuscita maturata dai lavoratori;in considerazione di quanto sopra esposto e vista la estrema rilevanza della questione, che coinvolge oltre 150 mila lavoratori attivi, tenuto conto che molti pensionati dopo il 28 febbraio 1998 hanno attivato un contenzioso giudiziario, si ritiene indispensabile un intervento risolutore del problema, impegna il Governo ad assumere, entro il 31 gennaio 2013, ogni utile iniziativa che consenta di conoscere la consistenza del patrimonio immobiliare di cui il suddetto fondo è dotato e la relativa destinazione d’uso;a valutare la possibilità, entro il 31 gennaio 2013, compatibilmente con gli effetti finanziari, di adottare eventuali iniziative, anche di natura normativa, che consentano ai lavoratori di Poste Italiane SpA di usufruire di un costante aggiornamento del valore dell’indennità di buonuscita, nonché per consentire il diritto alla corresponsione della buonuscita di detti lavoratori, pur in costanza di rapporto di lavoro.(8-00……..) «Codurelli, Damiano, Comaroli, Madia, Boccuzzi, Rampi, Berretta, Schirru».” 
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07/11/2012 I professori dell'Agraria contro la legge finanziaria
I docenti  dell’ Istituto di istruzione superiore G. Garibaldi (Istituto Agrario) di Macerata si schierano contro le misure contenute nel DDL Stabilità, la Legge finanziaria 2013 al vaglio del Parlamento.Riuniti il 6 novembre in assemblea alla presenza delle Categorie della Scuola di Cgil, Cisl Uil e Snals, in una nota unitaria hanno denunciato  il clima di disagio e di tensione crescente tra il personale della scuola causato dalle misure previste nella Finanziaria.«Misure inaccettabili - recitano i professori - in quanto non hanno  alcuna motivazione correlata agli aspetti di modernizzazione, né tanto meno di avvicinamento ai livelli europei della scuola, ma puntano semplicemente al recupero di risorse finanziarie a discapito della qualità dell’istruzione e dei livelli di occupazione».I docenti criticano anche la proposta di modifica unilaterale del contratto di lavoro in materia di orario e retribuzioni, che prevede l’innalzamento a 24 ore settimanali dell’attività frontale con gli studenti. «Risarcita con quindici giorni di ferie in più questa proposta  è il risultato di una propaganda demagogica che presuppone che l’attuale lavoro dell’insegnante sia minimo e privilegiato».Gli insegnanti denunciano infine il mancato rispetto dell’intesa sul recupero degli scatti di stipendio, che avrà pesanti ricadute anche sui trattamenti di pensione e sulla buonuscita.«E’ evidente - concludono i docenti della Scuola Agraria - che tali disposizioni hanno l’unica finalità di ottenere, per l’ennesima volta, notevoli risparmi di organico con pesanti ricadute sulle opportunità lavorative del personale precario abbassando notevolmente la qualità dell’istruzione».
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07/11/2012 Sanità privata: far prevalere il lavoro a tempo determinato e non precario
COMUNICATO STAMPA         CCNL SANITA’ PRIVATA ARIS RSA - SANTO STEFANO I VERI CONTENUTI DELL'ACCORDO Sorprendono i contenuti del comunicato Fp Cgil Marche circa l'accordo collettivo nazionale per i centri di riabilitazione e residenze sanitarie assistenziali inviato ieri ai media.Infatti la stessa Fp Cgil Nazionale nel verbale dell'ultimo incontro del 15 ottobre scrive " la Fp Cgil valuta positivamente la conferma del CCNL quale strumento di tutela dei diritti delle lavoratrici e lavoratori, pur riconoscendo il risultato ottenuto di piena tutela economica dei lavoratori attualmente in servizio non può esimersi dal rappresentare forti perplessità in merito ad una diversificazione del trattamento della indennità di turno, strettamente connesse alla prestazione". Quindi la Fp Cgil Nazionale ha solo eccepito la diversificazione sull'applicazione dell'istituto dell’indennità di turno tra vecchi e nuovi assunti riservandosi entro metà novembre di dare una valutazione complessiva.  Ai lavoratori in servizio non verrà tolto un centesimo del proprio stipendio come riconosciuto anche dalla Fp Cgil Nazionale.E' invece vero che i lavoratori del Santo Stefano hanno bocciato l'implemento delle ore settimanali  a 38 ore, utile in Regioni ove la sanità è commissariata e non ha i conti a posto ( Campania, Sicilia, Lazio ) ove si rischiava che ai lavoratori sanità Privata fossero applicati CCNL peggiorativi, ma che in una Regione come le Marche necessita di  un incremento economico legato  al maggiore impegno richiesto. Pertanto come FpCisl Marche si sollecita l'immediata apertura di un tavolo regionale per riconoscere economicamente la professionalità dei lavoratori. Si condivide con la Fp Cgil la necessità con una azienda come il Santo Stefano di coniugare il maggior incremento di produttività con un incremento dei salari, ma non le imprecisione del comunicato Fp Cgil Marche inviato alla stampa. La FpCisl Marche  sottolinea l'importanza di quanto previsto dall'accordo, in particolare rispetto alla possibilità di dare, per la prima volta, la possibilità di dare ai lavoratori 14 minuti al giorno per la vestizione ed il passaggio delle consegne mettendo cosi le basi per la risoluzione di molti contenziosi.Per quanto riguarda la parte contrattuale relativa ai futuri nuovi assunti si condivide lo slogan "Stesso lavoro, stessi diritti", ma bisogna prima creare le condizioni affinché il lavoro a tempo indeterminato e non precario sia prevalente e  largamente diffuso all'interno dei luoghi di lavoro.IL SEGRETARIO GENERALE FP CISL MARCHE                                                                                                                                                                         LUCA TALEVIAncona, 7 novembre 2012
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07/11/2012 Incontro per salvare l'azienda Bvb
Il gruppo Marcegaglia ha confermato di voler chiudere il sito produttivo della Bvb di San Lorenzo in Campo.  Si tratta di un’ azienda che produce componentistica per refrigerazione e condizionamento e che occupa  attualmente 39 dipendenti.Proprio per questo Mauro Masci  della  Fim – Cisl di Pesaro – Urbino, nei giorni scorsi, ha richiesto ed ottenuto un incontro che  si è svolto  il 5 novembre presso la sede Confindustria  a Pesaro.All’incontro erano presenti oltre ai sindacati, il responsabile delle risorse umane del gruppo Marcegaglia e l’amministratore delegato della Bvb.La direzione aziendale ha motivato la decisione di cessare l’attività in quanto oltre alle perdite di bilancio che si sono registrate negli scorsi anni e che presumibilmente  si determineranno anche nell’anno in corso, il mercato di riferimento, in particolare quello dei condensatori per elettrodomestici ha registrato un ulteriore calo e non sono prevedibili cambiamenti nei prossimi anni.“La proprietà - ha affermato Mauro Masci - ha ribadito che entro la fine dell’anno non ci saranno più posti di lavoro nel gruppo Marcegaglia, noi, insieme alle sigle sindacali Fiom e Uilm, non siamo d’accordo e abbiamo prospettato una soluzione alternativa: un piano sociale che preveda il ricorso ad ammortizzatori sociali in grado di tutelare il reddito dei lavoratori e che possa consentire la prosecuzione  dell’attività produttiva”. Questo dovrebbe favorire l’interesse di imprenditori, in special modo, locali che possano rilevare il gruppo e continuare la produzione. Così si manterrebbe una realtà industriale importante in un territorio che ha visto negli ultimi anni un pesante processo di deindustrializzazione con decine di posti di lavoro persi.La direzione aziendale si è riservata di valutare le richieste sindacali impegnandosi a continuare il confronto nel prossimo incontro che si terrà il 19 novembre presso la sede degli industriali di Pesaro. Giovedì 8 novembre si terrà l’assemblea dei lavoratori.
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05/11/2012 Uffici postali. L'accordo frena le chiusure: 25 anzichè 61
COMUNICATO STAMPA Pochi giorni fa, tra i sindacati regionali e Poste Italiane è stato sottoscritto un accordo che pone un freno, almeno per il momento, alla decisione di Poste Italiane, che aveva annunciato e avviato con determinazione la chiusura di ben 61 uffici postali a livello regionale; l’intenzione dell’azienda aveva fatto scendere in campo nell’estate scorsa il sindacato, i cittadini e gli amministratori, anche perché legata ad una riorganizzazione miope dei servizi postali. Con l’accordo, è stato certamente ottenuto un grande risultato, verranno progressivamente chiusi solo 25 uffici in tutta la regione; ma l’attenzione del sindacato rimane alta.Il Segretario regionale Slp-Cisl Dario Dominici commenta l’accordo con soddisfazione, ma indicando priorità e criticità: «abbiamo posto il problema più volte in questi anni; in tempi di crisi la difesa della socialità non può essere la priorità del solo sindacato. Anche in questa vertenza il tema è emerso con forza: per noi uno “sportello postale aperto” è un servizio sociale importante ad una comunità, è lavoro diffuso sul territorio; dall’altro però risponde a logiche industriali, a costi di gestione; se non si tiene conto di questi aspetti, sarà difficile continuare a garantire un posto di lavoro a quasi 140.000  persone occupate in Poste e un servizio a milioni di cittadini!».Stefano Mastrovincenzo, Segretario Cisl Marche sottolinea «i colleghi della categoria hanno vigilato affinché in tutti i comuni marchigiani rimanesse aperto il maggior numero di sportelli, ma questa vicenda è simbolica in termini generali, per la sanità, per l’istruzione o altro; anche gli amministratori pubblici sono consapevoli che sotto certi livelli la mera logica del mercato porta alla chiusura di certi servizi; è chiaro che o il tema della coesione e dell’equità sociale diventa ancora più centrale nel dibattito pubblico e nelle scelte della politica a tutti i livelli, o anche gli obiettivi di rigore e risanamento non avranno piena efficacia e produrranno tensioni e drammi sociali». Conclude Dominici: «siamo una forza tranquilla, ma determinata! Lo abbiamo dimostrato portando in piazza ad Ancona oltre 500 persone nel mese di luglio contro le chiusure e l’accordo sottoscritto il 24 ottobre ci ripaga del lavoro svolto; ma continueremo a vigilare: si parla ancora di decine di migliaia di possibili tagli nel mondo dei servizi postali, mentre nel settore degli uffici postali siamo allo sbando: non esistono più organici, l’azienda vorrebbe tarare le esigenze di personale solo ed esclusivamente sulla base dei ricavi prodotti. Lo dimostreremo, siamo fiduciosi chiamando i lavoratori al voto per il rinnovo delle RSU il prossimo 13 e 14 novembre.  Il sindacato rimane uno dei pochi luoghi dove potersi confrontare, fare scelte, costruire progetti per le persone, per il loro lavoro, per le comunità».Ancona 03-11-2012Dario Dominici - Slp Cisl Marche                                                                             Stefano Mastrovincenzo - Usr Cisl MarcheLA    TABELLA CON GLI UFFICI POSTALI   DOVE SI RESTA APERTI e DOVE SI CHIUDE LA RASSEGNA STAMPA: Corriere Adriatico e Il Messaggero 
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30/10/2012 Provincia di Pesaro - Urbino: proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti
E’ di questi giorni la controversia sul mancato pagamento del saldo di produzione 2011 ai dipendenti della Provincia di Pesaro e Urbino.L’oggetto del contendere è legato al Fondo di produttività del 2011 e del 2012. Si tratta di 108 mila euro da dividere tra 570 lavoratori ( mediamente 189 euro lordi a testa) che non è stata ancora liquidata mentre i 150 mila lordi  che i 15 dirigenti  hanno a disposizione è già stata assegnata.Il Segretario Cisl della Fp Funzione Pubblica Patrizia Pedaletti interviene su questa difficile questione: “questa è una presa in giro per i dipendenti, della loro dignità come uomini e come lavoratori. Non stiamo parlando di persone che percepiscono stipendi da dirigenti, ma di circa 1200 euro di paga mensile a cui in questo momento viene tolta anche la parte del saldo di produzione, che non percepiscono da un anno e mezzo!Non possiamo essere considerati come un bancomat. E’ per questo che  durante l’assemblea, insieme alle altre sigle sindacali,  abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione per martedì 30.Non va bene, inoltre,  il modo in cui la Provincia ha affrontato il problema: in un primo momento  ci avevano detto che il pagamento del saldo di produzione era legato ad un disguido burocratico, poi che era un problema di soldi e di obiettivi che non erano stati individuati.  Non si capisce perché debbano rimetterci i lavoratori, che oltre a questi mancati pagamenti sono anche preoccupati per il possibile e non scongiurato rischio default dell’ente e del blocco del contratto fino al 2014.”Conclude Pedaletti - “Sono sempre i dipendenti a  pagare il prezzo più alto,  i loro stipendi stanno diminuendo. Secondo il  rapporto Aran  del 1 gennaio 2012, nel periodo 2005 – 2011 gli stipendi nel settore pubblico sono cresciuti del  10,4%  a fronte di  una crescita dei prezzi del 14,9%.Per questo abbiamo chiesto che si parli di piani di razionalizzazione  e di reinternalizzazione di incarichi esterni.”
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30/10/2012 Spese di Inps e Inail: raccolta di firme
Lanciata anche nel fermano la raccolta di firme con la quale la Cisl Fp chiede che sia cambiato il disegno di legge stabilità e per ribadire il no agli esuberi. La petizione sarà inviata ai capigrupopo di Camera e Senato, ai consiglieri Regionali e ai singoli parlamentari eletti nei territori anche per denunciare "la spese pazze dell'Inps e dell'Inail": 60 milioni di consulenze e 200 di appalti esterni".
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26/10/2012 Rapporto sulle politiche contro la povertà e l'esclusione sociale
8.173 mila. Questo è il numero dei poveri in Italia che è emerso dalle ultime rilevazioni Istat, ben il 13,6% della popolazione. I dati ci danno l'idea dell'entità del fenomeno. Tante sono le cifre contenute nel Rapporto sulle politiche contro la povertà e l'esclusione sociale 2011, frutto dell'attività collegiale della Commissione di Indagine sull'Esclusione Sociale (CIES).Nell'Unione Europea oltre 80 milioni di persone vivono sotto la soglia della povertà. Per questo nel pieno della crisi economica la Commissione Europea ha varato la strategia denominata "Europa 2020" per promuovere l'inclusione sociale attraverso la riduzione della povertà, mirando a liberare almeno 20 milioni di persone dal rischio povertà ed esclusione sociale. La strategia riguarda cinque temi generali: l'occupazione; gli investimenti in ricerca e sviluppo; l'istruzione; l'ambiente; la lotta alla povertà e all'esclusione sociale.Il Rapporto, consultabile sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, mira ad identificare i gruppi a rischio di emarginazione sociale che sono la prima causa di distacco dalle relazioni sociali e dalle istituzioni. Le difficoltà economiche, lavorative e sanitarie dal 2008 al 2012 hanno peggiorato la condizione delle famiglie in particolare quelle residenti nel Mezzogiorno, dove c'è stato un aumento della povertà assoluta dal 5,8% del 2010 all'8% del 2011.Le famiglie relativamente povere in Italia nel 2011 sono 2.782 mila e le famiglie assolutamente povere sono 1.297 mila. Per povertà relativa s'intende la difficoltà di famiglie ed individui ad accedere a beni e servizi, per povertà assoluta si intende invece l'incapacità di poter accedere a beni e servizi. La "povertà dei diritti" denominata così dalla Caritas e dalla Fondazione Zancan è la molteplicità di deprivazioni, la povertà economica si accompagna spesso a limitazioni nel diritto al lavoro, alla non realizzazione della famiglia, alla non tutela delle fragilità.Il raggio di azione della povertà economica si sta allargando e cronicizzando creando povertà anche sociale con un'instabilità delle relazioni, che isola gli individui e le famiglie minando la partecipazione attiva alla vita sociale. E' un fenomeno che varia dinamicamente.La povertà, infatti, è tanto più grave quanto più a lungo e quanto più intensamente un individuo la sperimenta, inoltre quanto più a lungo un individuo rimane socialmente escluso, tanto più si disprezza il suo capitale umano e si esauriscono i legami che costituiscono il suo capitale sociale. Il malessere che si è diffuso non si riferisce solo ad una fragilità economica ma nell'assenza di prospettive aggravata da una crisi di cui non si vede la fine.La categoria dei disoccupati (2,1 milioni nel 2011) e dei precari è il sintomo di uno scoraggiamento dei giovani nella ricerca del lavoro. Le famiglie più ampie (371mila nel 2011), gli anziani soli (380 mila nel 2011), le famiglie mono genitoriali (117 mila nel 2011), le persone con limitazioni nell'autonomia personale che com'è intuibile sono più spesso gli anziani, gli immigrati che nel 2009 erano 4.235.000, pari al 7% della popolazione e le persone senza fissa dimora, vengono definiti nel Rapporto come i gruppi più a rischio di povertà ed esclusione sociale e comprendono quote dell'insieme di poveri relativi ed assoluti. Il perdurare della condizione di povertà di molte persone e famiglie dimostra il bisogno di politiche di contrasto e di lotta, specifiche per le diverse categorie colpite dalla crisi, sviluppando metodologie innovative per rappresentare la crisi al fine di analizzarne le cause per poi individuare opportuni interventi.Il Rapporto confronta il quadro economico sociale italiano con quello di altri paesi europei tramite un insieme di misure della povertà e dell'esclusione sociale che fanno parte della Strategia Europa 2020 al fine di trovare analogie e comunanze per sviluppare politiche sociali comuni europee. Il contrasto alla povertà durante il XXI secolo ha rappresentato e rappresenta uno dei temi di maggior rilievo nell'agenda politica dei governi europei, che stanno cercando di migliorare la situazione economico sociale di ciascun paese membro della comunità attraverso misure di sviluppo come il sostegno economico alla persona e alla famiglia e il supporto a progetti del Terzo Settore relativi alla marginalità estrema.L'Europa sta promuovendo interventi innovativi e sperimentali con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato e le fondazioni bancarie, che con le istituzioni rafforzino i sistemi di welfare e delle politiche sociali, che sono il motore e la risposta alla lotta alla povertà e all'esclusione sociale. L'unione rappresenta una straordinaria dotazione di capitale umano e finanziario. La conoscenza della dinamica della povertà di gruppi di persone è utile per scegliere politiche efficaci per contrastarla.
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24/10/2012 CNH in controtendenza nell'utilizzo della Cassa Integrazione.
COMUNICATO STAMPA Si è svolto questa mattina presso la sede CNH  di Jesi, in presenza della direzione aziendale e le OO/SS firmatarire del CCSL Fiat, l’incontro di verifica sull’andamento produttivo per l’anno 2012 e la previsione per il 2013.Nonostante le difficoltà di un territorio interessato dal pesante utilizzo della Cassa Integrazione nella maggior parte delle aziende, la CNH nel quadro generale risulta essere in controtendenza.Infatti, i numeri comunicati dall’azienda a Fim, Uilm e Associazione Quadri, fanno intravedere una chiusura produttiva a fine anno che satura ampiamente il lavoro delle maestranze CNH di Jesi e per i 39 contratti somministrati ancora presenti in azienda.Inoltre le previsioni produttive per il 2013, dovrebbero essere in linea con il 2012 anche se bisognerà aspettare l’inizio dell’anno per renderle maggiorrmente dettagliate.A garantire il futuro dello stabilimento sono gli investimenti approvati, in parte realizzati ed altri ancora da attuare, che  ammontano a euro 6.164.000 legati ai lanci di nuovi prodotti ed euro 2.843.000 legati al  miglioramento del processo produttivo  ed al rifacimento del tetto dello stabile.Contrariamente alle situazioni catastrofiche dell’auto, ed alle difficoltà del  movimento terra, il settore  agricolo  pur registrando comunque una flessione rispetto agli anni d’oro, resta per CNH positivo nel panorama globale garantendo occupazione stabile a 909 dipendenti con l’inserimento durante l’anno di contratti somministrati.Pur ritenendo positivo come OO/SS la situazione descritta dalla direzione aziendale, siamo consapevoli come la competizione sia sempre più complessa, sia con le case concorrenti ma anche con gli stessi stabilimenti del gruppo sparsi in tutto il mondo.Vista la volubilità dei mercati di riferimento, siamo certi che il mantenimento di un confronto costante con la direzione, sia prerogativa per intervenire sollecitamente sulla risoluzione dei problemi al fine di garantire la stabilità dello stabilimento jesino.Siamo certi comunque, che le competenze e l’efficienza raggiunte dai lavoratori CNH in questi anni, unitamente alla continua  innovazione e qualità dei prodotti, saranno i fattori determinanti per un futuro che ci permetterà di superare l’attuale crisi, mantenendo lo stabilimento jesino competitivo negli anni futuri. Jesi li, 23 ottobre 2012                                                                                                                                     Le OO/SS
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24/10/2012 La scuola dice BASTA!
24 NOVEMBRE 2012 SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA con manifestazione a Roma LE RAGIONI e GLI OBIETTIVI della MOBILITAZIONE Atto di indirizzo per la restituzione delle progressioni economiche di anzianità Cancellazione delle norme che modificano il CCNL dei lavoratori della Scuola Le iniziative di mobilitazione che sfoceranno nello sciopero del 24 novembre scaturiscono da diverse motivazioni alle quali si legano precisi obiettivi che sono al centro di un’azione sindacale forte e incisiva. La decisione dello sciopero segue, come è noto, il fallito tentativo di conciliazione da noi richiesto per il mancato avvio della trattativa sulle progressioni di anzianità. A questa motivazione iniziale si sono nel frattempo aggiunte quelle legate alle inaccettabili disposizioni contenute nel disegno di legge di stabilità varato dal Consiglio dei Ministri del 9 ottobre, con misure che prefigurano un pesante aggravio dei carichi di lavoro del personale docente, stravolgendo in modo unilaterale e di dubbia legittimità il contratto nazionale di lavoro. GLI OBIETTIVI della MOBILITAZIONE  immediato avvio della trattativa sul recupero di validità dell’anno 2011 ai fini delle progressioni economiche e di carriera del personale, previa emanazione da parte del Governo dell’apposito atto di indirizzo all’ARAN; emendamenti al disegno di legge di stabilità, e in particolare cancellazione delle norme sui regimi orari del personale docente e di quelle che penalizzano il personale a.t.a. utilizzato con mansioni attinenti a profili professionali superiori; I sindacati Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu chiamano la categoria a sostenere con la più ampia partecipazione le iniziative di mobilitazione messe in atto, che oltre a esprimere il crescente disagio e la forte indignazione dei lavoratori puntano a obiettivi precisi e chiari: salvaguardare retribuzioni che già scontano gli effetti del blocco imposto ai salari del pubblico impiego; respingere l’ennesimo attacco a condizioni di lavoro rese spesso insostenibili dai pesanti tagli di organico degli anni scorsi; difendere il ruolo e le prerogative contrattuali del sindacato, impedire un’ulteriore perdita di posti di lavoro nella scuola. LA MOBILITAZIONE Immediata sospensione di ogni attività non obbligatoria Campagna di informazione/protesta con lettere ed e-mail Presidi e incontri con istituzioni e forze politiche a livello centrale e periferico 13 novembre, assemblee in orario di servizio in tutte le scuole 24 novembre sciopero per l’intera giornata Manifestazione nazionale a Roma Con l’insieme delle iniziative di mobilitazione e di sciopero siamo impegnati a raccogliere ed esprimere, sugli obiettivi prefissati, la più vasta unità della categoria. Scarica IL VOLANTINO con le RAGIONI della MOBILITAZIONE Scarica IL VOLANTINO con gli OBIETTIVI della MOBILITAZIONE Leggi LA LETTERA alle FORZE POLITICHE  con la richiesta di un incontro urgente.  
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23/10/2012 In compagnia con i pensionati di Pergola e di Pesaro
Due importanti eventi da non perdere organizzati dai pensionati Fnp.Sabato  27 ottobre la lega  Fnp di Pergola ha organizzato la Festa del socio, ci si ritroverà all’agriturismo “ Lo Sgorzolo” per parlare di attualità e passare un pranzo e un pomeriggio in compagnia e allegria.Domenica 28 ottobre  i pensionati di Pesaro  si ritroveranno  alle ore 11.00 presso il ristorante "Del Castello" a Montelabbate per trascorre una giornata insieme all’insegna del divertimento con musiche, giochi ed altro.Prima del pranzo  è previsto un incontro interessante ed utile con alcuni rappresentanti dell’Adiconsum (associazione dei consumatori) dal titolo “Firmare informati”. Gli esperti spiegheranno  cos’è e cosa comporta il libero mercato nella telefonia e nelle utenze domestiche e quali sono i diritti dei consumatori.Sono invitati soci, familiari e amici. 
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23/10/2012 Osteoporosi: prevenzione assoluta per le donne del sindacato pensionati
Segreterie Regionali Coordinamenti femminili    COMUNICATO STAMPA OSTEOPOROSI : PREVENZIONE ASSOLUTA PER  LE DONNE DEL SINDACATO PENSIONATI   Le segreterie unitarie  del sindacato dei pensionati Cgil, Cisl e Uil insieme ai coordinamenti femminili  in occasione delle iniziative partite il  20 ottobre scorso, giornata mondiale dell’osteoporosi,  ribadiscono  l’importanza di mettere in campo  interventi di prevenzione a favore di donne   e uomini  nell’età di rischio. L’osteoporosi,  una malattia estremamente invalidante con  ripercussioni sulla qualità della vita  e  sui bilanci della sanità marchigiana e delle famiglie stesse,  va affrontata prevedendo protocolli  mirati  e sensibilizzando la popolazione  marchigiana di riferimento". Per questo i coordinamenti femminili  Spi, Fnp, Uilp hanno promosso iniziative su tutto il territorio regionale  raccogliendo più di 5000 firme, che hanno già presentato alla Regione Marche, chiedendo interventi per la prevenzione all’osteoporosi  e per il sostegno delle persone affette da questa patologia, per lo più donne anziane. In attesa che vengano avviati il prima possibile tutti gli interventi che il servizio salute della regione marche ha programmato, a seguito dell’incontro con l’assessore regionale alla salute, Almerino Mezzolani, le donne del sindacato unitario  dei pensionati  ricordano che “in regime di spending review , al sistema sanitario marchigiano  peserebbe  di più il costo di una frattura rispetto a quello di  prestazioni quali  MOC, ecografia calcaneare e della vitamina D; oltre a salvaguardare il benessere delle nuove generazioni di donne  e uomini a rischio.” Ancona, 22 ottobre 2012
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22/10/2012 Allarme per il Parco dei Sibillini
La sede del Parco a VissoE’ stato proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Lo hanno deciso le Categorie della Cisl e Cgil Funzione pubblica di Macerata, insieme alle RSU dell’Ente Parco, per protestare contro la riduzione della dotazione organica dagli attuali 20 dipendenti a 16.«La riduzione del personale è conseguenza dei tagli indiscriminati imposti alle Pubbliche Amministrazioni, che calati nel contesto del Parco dei Sibillini – sostengono i sindacati in una nota unitaria – rischiano di produrre effetti devastanti. Gestire la delicatezza e la complessità delle attività del Parco con 16 dipendenti non sarà possibile e rappresenterà la condanna a morte del Parco stesso».Il Parco nazionale dei Monti Sibillini si situa tra Marche ed Umbria, e comprende 18 Comuni di 4 Province. E’ un Ente pubblico non economico nel quale lavorano 20 dipendenti per la tutela della natura e del territorio.Nell’ attuale momento di crisi, che sta producendo effetti ancor più disastrosi nei territori montani, la promozione, la valorizzazione e la tutela del territorio potrebbero rappresentare settori di rilancio economico.Per questo Cisl e Cgil annunciano che metteranno in opera ogni forma di sensibilizzazione rivolta ai cittadini, amministratori locali, parlamentari ed ogni iniziativa di mobilitazione a sostegno dei lavoratori e della sopravvivenza del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
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18/10/2012 Sciopero al cementificio Sacci di Castelraimondo
I lavoratori del Cementificio Sacci di Castelraimondo hanno proclamato uno sciopero per i giorni di venerdì 19 e mercoledì 24 ottobre.La decisione è stata presa dalla RSU aziendale dopo aver sentito i lavoratori in assemblea, per protesta   contro la scelta della società di fermare gli impianti e sospendere l'attività produttiva fino a febbraio.  Per  gli ottanta dipendenti del cementificio si profila un periodo di  cassa integrazione straordinaria a rotazione.Già due anni fa l'intervento l'intervento del sindacato scongiurò il licenziamento di 25 dipendenti. Secondo la Direzione aziendale si tratta di una decisione temporanea, necessaria a seguito della grave crisi dell'edilizia. Ma intanto è forte la preoccupazione anche per i lavoratori dell'indotto.Della vicenda sono stati interessati anche gli Assessori regionali Marco Lucchetti e Sara Giannini. Il cemento prodotto alla Sacci è infatti necessario anche per i lavori di ampliamento della terza corsia dell'Autostrada A14. 
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18/10/2012 Firmato l'accordo.
COMUNICATO UNITARIO Nella serata del 15 ottobre 2012 dopo una lunga e serrata trattativa, proseguita per l’intera giornata, le segreterie regionali Slc-Cgil, Slp-Cisl, Uilposte, Failp-Cisal e Confsal com.ni hanno sottoscritto, unitariamente, il verbale di incontro previsto dal verbale - già sottoscritto a livello nazionale - lo scorso 27 settembre.Nelle more della definizione del piano riorganizzativo nazionale dei servizi postali, quanto sottoscritto conferma se ancora ce ne fosse bisogno i limiti della riorganizzazione avviata nei Servizi Postali unilateralmente da Poste su 4 regioni con peculiarità diverse, ma unanimamente criticata dai principali portatori di interesse: mondo della rappresentanza, lavoratori e cittadinanza. Resta il fatto che il futuro e l’unicità aziendale passeranno attraverso un vero progetto di rilancio e sviluppo in grado, anche attraverso recupero di produttività, di garantire occupazione, un servizio competitivo e di qualità sia nella divisione Servizi Postali che in quella di Mercato Privati.Le parti hanno concordato i seguenti interventi:1) inserimento professionale verso la Sportelleria 2) inserimento professionale verso il Cuas 3) inserimento professionale verso la Videocodifica di Ascoli 4) reintroduzione di nr 8 zone di recapito universaliL’impegno convinto e unitario, la determinazione della delegazione sindacale regionale hanno permesso di raggiungere un equilibrato risultato idoneo a:- garantire importanti occasioni di sviluppo professionale al personale applicato ai servizi postali, - mantenimento dei livelli occupazionali - introduzione di uno strumento di gestione delle criticità emergenti nei centri in cui era stato già implementato il modello riorganizzativo, in modo unilaterale, da parte della azienda.Infatti dal mese di ottobre alla fine dell’anno l’azienda si è impegnata ad inserire 35 unità in sportelleria, 10 unità in video codifica e 30 unità al Cuas. Un risultato importante che realizza una concreta risposta alle problematiche del settore Mercato Privati oltre che al futuro del Cuas, le cui attività erano state messe in discussione dai processi di dematerializzazione dei bollettini postali. Sin dai prossimi giorni, si insedieranno le commissioni tecniche che avranno il mandato, congiuntamente alle strutture aziendali, di reinserire 2 zone nel CPD di San Benedetto del Tronto, 1 zona nel CDM di Macerata, 2 zone nel CPD di Civitanova Marche, 1 zona nel CPD di Urbino, 1 zona nei CPD di Falconara e Osimo. Ulteriori eventuali criticità saranno gestite dalla commissione già individuata nel verbale di chiusura del progetto 8venti dello scorso giugno 2011, che ricomincerà a riunirsi con cadenza almeno bimestrale dopo la ripresa del confronto e delle relazioni industriali. L’azienda si è anche impegnata ad individuare soluzioni relativamente ai procedimenti disciplinari comminati ed in via di esame, comunque riconducibili alla vertenza servizi postali recentemente sospesa.LE SEGRETERIE REGIONALI MARCHE SLC-CGIL SLP-CISL UILPOSTE FAILP-CISAL CONFSAL COM
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17/10/2012 Cambio al vertice della Cisl scuola di Macerata
Anna Maria ForesiAnna Maria Foresi è il nuovo Segretario generale della Cisl scuola di Macerata. Lo ha deciso il Consiglio direttivo di Categoria che si è riunito martedì 16 ottobre a Villa Quiete. Erano presenti il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, il Segretario della Cisl scuola regionale Anna Bartolini e il Segretario della Cisl Scuola nazionale Dionisio Bonomo.Laureata in filosofia, insegnante presso il Liceo classico di Recanti, 1 figlia, Anna Maria Foresi succede ad Anna Maria Chiurchiù, Segretario generale Cisl scuola dal 2001.Il cambio al vertice cade in un momento delicato per la Cisl Scuola, che lunedì 15 novembre, unitariamente ad altre sigle sindacali, ha proclamato lo sciopero per il 24 novembre prossimo.Sciopero che ha per obiettivo l’apertura di una trattativa sulle misure inserite dal Governo nel Disegno di legge di stabilità, che stravolgono i regimi orari del personale docente, portandoli da18 a 24 ore settimanali. Una decisione che pregiudica la qualità dell’insegnamento e dell’intero sistema scolastico italiano.Lo sciopero sarà preceduto da un pacchetto di iniziative sul territorio. Assemblee sui luoghi di lavoro, assemblee pubbliche con la cittadinanza e azioni di sensibilizzazione delle forze politiche locali, alle quali verrà chiesto di attivarsi per modificare il testo del disegno di legge di stabilità.L’obiettivo è quello di aprire, da oggi fino al 24 novembre, una fase di confronti a tappeto sul sistema scolastico, da preservare mettendo al centro la qualità dell’istruzione, strumento al servizio delle esigenze educative degli alunni.
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16/10/2012 Fincantieri: si può andare in pensione con le vecchie regole.
  FINCANTIERI: CON IL DECRETO ESODANDI SI PROSEGUE CON L'APPLICAZIONE DELL'ACCORDO DEL 21 DICEMBRE 2011!!! In questi mesi c' è stato chi sperava nell'intransigenza della Ministra Fornero per poter dire "avevamo ragione noi"; invece grazie al buon lavoro e alla perseveranza della Fim e della Uilm, il decreto che permetterà a tutti coloro lo vorranno di poter accedere alla mobilità con la possibilità di andare in pensione con le vecchie regole è cosa concreta. Fim e Uilm ritengono che l'accordo del 21 dicembre abbia avuto la capacità e il merito di mettere in sicurezza tutta Fincantieri, salvaguardando il mantenimento di tutti i Siti produttivi, delle Direzioni navi, della Corporate e delle Società Controllate dandogli la possibilità concreta di mantenere quella capacità operativa e quella elevata competitività che da sempre ha contraddistinto Fincantieri sui mercati internazionali. Oggi questo Gruppo sta riscuotendo importanti risultati in un mercato molto difficile ed in un contesto economico, sempre più disastrato e sicuramente complicato: per questo, come Fim e Uilm, riteniamo indispensabile proseguire sulla strada tracciata con il presupposto di salvaguardare un patrimonio umano e industriale indispensabile per tutto il Sistema Paese. I risultati di questi ultimi mesi, il fatto che Fincantieri oggi stia pensando di ampliare la sua capacita industriale e di mercato sono la miglior risposta a chi per mesi ha insinuato solo dubbi e contraddizioni fra i lavoratori, spesso mettendo anche un cantiere contro l’altro. La Fim e la Uilm hanno invece risposto con fatti concreti: · nessun lavoratore è stato licenziato · nessun Sito è stato chiuso · ci sono le “vecchie regole” pensionistiche per coloro che vorranno accedere alla mobilità Chi invece pensa che con i proclami, con il dissenso e con l'antagonismo si ottengono i risultati non ha capito o ancora peggio, fa finta di non capire: per salvaguardare i posti di lavoro e l'occupazione non si deve fare populismo o campagna elettorale ma concertare e condividere con le Aziende progetti industriali che garantiscano attività ed occupazione. Altrimenti, avremmo tante cattedrali nel deserto ma, saremo molto più disoccupati che occupati!!! La Fim e la Uilm hanno da sempre sostenuto che, solo attraverso il confronto e solo facendo accordi, si ottengono risultati concreti e si fanno davvero gli interessi di chi rappresentiamo ed oggi, con il decreto esodandi, siamo ancora di più convinti di aver fatto un buon lavoro. Roma, 15 ottobre 2012 FIM UILM NAZIONALI
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09/10/2012 Corso di preparazione per il concorso scuola 2012
CORSO DI PREPARAZIONE ALLA PROVA SELETTIVA PER L’ACCESSO AL CONCORSO A CATTEDRE La Cisl Scuola delle Marche in collaborazione con l’IRSEF-IRFED offre un corso di preparazione al concorso a cattedre articolato in due fasi della durata complessiva di 60 ore.Il corso prevede  incontri in presenza, simulazioni, uso di una piattaforma con simulatore e materiali di documentazione.I FASE  -  PREPARAZIONE ALLA PROVA PRESELETTIVALa prima fase per la preparazione alla prova preselettiva prevede 6 moduli didattici per un totale di 24 ore, così suddivisi: Primo Modulo -         i test e le prove di selezione: tipologia e caratteristiche-         il governo del tempo-         esercitazioni su test di comprensione Secondo Modulo -         Come leggere e interpretare i quesiti di comprensione ed analisi testuale-          esercitazioni Terzo Modulo -         Come leggere e interpretare i quesiti logici-         Esercitazioni Quarto Modulo -         Tipologia e caratteristiche dei quesiti logici-         Esercitazioni Quinto Modulo -         Strategie per affrontare i quesiti relativi alle competenze digitali-         Esercitazioni Sesto Modulo -         Strategie per affrontare i quesiti di conoscenza di lingua straniera “inglese”I moduli n° 4 e 5, relativi alla conoscenza della Lingua Straniera ( Inglese) ed alle Competenze Digitali, verranno attivati all’uscita dei quesiti dopo il 23 novembre.II FASE – PREPARAZIONE PROVA SCRITTAIl corso tratterà aspetti metodologici contenuti nei vari documenti relativi a ciascun ordine di scuola, le recenti riforme degli ordinamenti, nonché i presupposti innovativi necessari alla costruzione dei curricoli.Il corso propone incontri in presenza, approfondimenti delle varie tematiche ed esercitazioni scritte  in piattaforma.La seconda fase prevede  10 moduli didattici per un totale di 36 ore ( i primi quattro entro il mese di dicembre 2012, i restanti a gennaio 2013), così suddivisi:Primo ModuloPsicologia dell’educazione. Conoscenze fondamentali dello sviluppo cognitivo, affettivo e di socializzazioneSecondo ModuloOrdinamento dello Stato Italiano, Costituzione, Titolo V, Autonomia, Enti Locali.Pof e governo di scuola.Terzo ModuloIndicazioni Nazionali e organizzazione del curricolo per i vari ordini di scuolaQuarto ModuloValutazione, Autovalutazione, INVALSI, INDIRE Da Gennaio 2013: Quinto ModuloConoscenze pedagogico- didattiche. Approccio ai media e reti di scuolaSesto ModuloLa relazione  educativa, l’organizzazione dei gruppi, la conduzione della classeSettimo ModuloHandicap, DSA, InterculturaOttavo ModuloContinuità, Orientamento, Dispersione scolasticaNono ModuloStato Giuridico, Contratto di lavoro, Organi CollegialiDecimo ModuloDimensione Europea dell’educazione, le competenze di cittadinanza, le QualifichePer le informazioni relative alle date, agli orari, alle sedi, ai costi ed alle modalità di accesso alla piattaforma rivolgersi alle sedi provinciali della Cisl Scuola 
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08/10/2012 Sanità, mancano almeno 250 lavoratori
I Sindacati di Categoria del pubblico impiego di Cisl, Cgil e Uil denunciano la carenza cronica di personale nelle strutture sanitarie della provincia di Macerata (ora Area Vasta n. 3). Una condizione dalla quale derivano inefficienze che pesano sui lavoratori e sui cittadini utenti dei servizi i quali, sempre più spesso, ricorrono al mercato privato per garantire un’assistenza ai loro familiari ricoverati negli ospedali.«A livello regionale – spiegano i Sindacati in un comunicato unitario -  fino ad oggi abbiamo perso circa 1.137 posti di lavoro, per la maggior parte personale di assistenza diretta. In compenso sono aumentati i rapporti di lavoro precari, in particolare tempi determinati e le collaborazioni, che non possono garantire  continuità assistenziale e stabilità del sistema».In tuttala Provincia di Macerata mancherebbero all’ appello almeno 250 lavoratori. Aumentano lo stress e la tensione tra il personale in servizio, costretto a lavorare troppo e male. Sarebbero decine di migliaia le ore di straordinario non pagato ai lavoratori, costretti a fare orari che vengono elaborati “ad arte”, con strategie che violano le norme contrattuali.Ne derivano servizi inefficienti. Sono tantissimi gli esempi di disfunzioni denunciate dal sindacato. Prestazioni rallentate, sospensione ingiustificata delle Mammografie a Tolentino e Recanati e degli esami di Ortopantomografia a Tolentino. Impiego  non professionale di Tecnici di Radiologia a Recanati, che vengono impiegati nell’accettazione sovrapponendosi con il personale amministrativo già presente nella struttura.A proposito di amministrazione, da almeno  due anni si parla di una riorganizzazione complessiva dell'intero settore . Finora però non è mai stato presentato un piano di riordino serio, concreto e credibile.«Ci preoccupano molto  i Centri Unici di Prenotazione (CUP) - che funzionano con personale ridotto e con file interminabili - i servizi diagnostici come le radiologie,  (Tac, Risonanza Magnetica, PET), la Riabilitazione con liste di attesa che aumentano.  I servizi di base territoriali - come l’Assistenza Domiciliare Integrata e i Consultori, i servizi per i bambini disabili, quelli che trattano  le fragilità anziani e le cronicità -  sono destinati a scomparire con il pensionamento del personale  che non sarà sostituito ».Proprio durante quest’estate l’Area Vasta 3 è stata al centro di un percorso di riorganizzazione che prevede, tra le altre cose, la trasformazione di alcuni reparti ospedalieri per malati in fase acuta in Lungodegenze, Medicina Post Acuzie e Riabilitazione.«Proprio in un momento di riorganizzazione come quello che dobbiamo affrontare – conclude il Sindacato - bisognerebbe prevedere metodi e percorsi chiari, definiti e concordati con le parti sociali ed i lavoratori. Invece manca il governo del sistema e a pagare lo scotto di incapacità ed immobilismo saranno il personale e l’utenza».
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08/10/2012 Non è così che si risarciscono i pendolari!
In questa società dei furbi vige ancora una volta la logica dei “contenti e gabbati”Con questo comunicato, vogliamo esporre alla regione un disagio che ha colpito in questi giorni i cittadini costretti a prendere il treno per recarsi sul posto di lavoro.Come Federazione dei Pensionati Cisl di Ancona – avendo vissuto insieme a loro questa esperienza – abbiamo deciso di fare un comunicato, le cui linee sono condivise dai pendolari normalmente presenti sui treni regionali.Nel mese di febbraio 2012, la disfunzione del trasposto ferroviario ha raggiunto vette assolute. Oltre ai classici ritardi di oltre 30 minuti sugli orari di partenza e arrivo – una routine ormai scontata per quanti si servano di mezzi ferroviari – si è assistito infatti ad una cancellazione selvaggia di treni, ad una riduzione estrema che ha colpito soprattutto i pendolari, gli studenti e i lavoratori che di quei mezzi hanno bisogno per raggiungere il proprio ambiente di studio o lavorativo. Ogni cancellazione è stata annunciata con un preavviso estremamente scarso (praticamente assente) ed è spiacevole evidenziare come la cosa si sia verificata parecchie volte, non solo nel corso del mese, ma addirittura nell’arco della stessa giornata. Del resto, la Regione conosce molto bene i disagi di cui si parla: i reclami inoltrati sono stati parecchi.Tra le molte conseguenze negative del fenomeno, si possono ricordare la ricerca di un trasporto alternativo (che non sempre è possibile), la necessità di richiedere ferie non previste, per non rischiare un’assenza ingiustificata (un fattore ad alto rischio per il posto di lavoro) e la possibilità di guastare i rapporti con il proprio datore di lavoro. Secondo la logica di un normale contratto tra le parti, di fronte a tutto questo, la soluzione migliore sarebbe stata la chiusura del contratto con Trenitalia. Così non è stato.A distanza di tempo, è stato maturato un nuovo accordo, che prevede per i pendolari un’agevolazione del 50% sull’abbonamento mensile di Ottobre: un’offerta apparentemente vantaggiosa, che risarcisce – almeno parzialmente – i pendolari delle difficoltà incontrate. C’è solo un piccolo problema: perché il pendolare possa usufruire di questo sconto, è necessario che mostri l’abbonamento di Febbraio 2012 (una condizione sicuramente presentata già nell’accordo con la regione). Poiché nessuno poteva sospettare un patto di questo genere, dal momento che l’abbonamento non è di alcuna utilità per detrazioni fiscali et similia, la maggior parte degli abbonati ha gettato via il foglio e ha dovuto pagare il prezzo pieno dell’abbonamento. Così, di fronte alla Regione – che ha salvato la propria immagine, proponendo ai suoi cittadini un’apparente contropartita dei disagi subiti – e a Trenitalia – uscita da una fase critica, pagando un prezzo insignificante – gli unici rimasti (come al solito) nelle loro difficoltà sono stati sempre i pendolari. Molti di questi, tra l’altro, lavorano all’interno della Regione.  Perché la Regione possa realmente garantire i pendolari, senza limitarsi all’inutile palliativo di soluzioni parziali, essa deve conoscere il numero preciso di persone coinvolte nella vicenda: quanti hanno usufruito dello sconto e quanti non ci sono riusciti. Due sono i passaggi che può percorrere per concedere il diritto al beneficio. Essa può far riconoscere il diritto all’agevolazione da parte di Trenitalia sulla base di una documentazione fornita dalle aziende pubbliche, private e dalle scuola di ogni ordine e grado  in cui lavorano e studiano i pendolari;  inoltre, può prendere sotto esame gli abbonamenti fatti con il computer dalle biglietterie da molti lavoratori.Da una Regione che dovrebbe essere attenta ai bisogni e alle esigenze dei propri cittadini, ci aspettiamo qualche provvedimento in questa direzione.Il Segretario Generale FNP AnconaGiovanni Focanti
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08/10/2012 Concorso per il personale docente delle Scuole
Con Decreto n. 82 del 24 settembre 2012 è stato indetto il concorso a posti e cattedre, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e di secondo grado.Le tabelle di ripartizione dei posti (vedi ALLEGATO 1) sono state ufficializzate con alcune correzioni rispetto a quanto presentato nei giorni scorsi.REQUISITI DI PARTECIPAZIONE AL CONCORSO Potranno concorrere, per la Scuola dell'infanzia e la Scuola primaria,  oltre ai laureati in scienze della formazione primaria anche coloro che sono in possesso del diploma di scuola magistrale (per l'infanzia) o di istituto magistrale (per infanzia e primaria) conseguito entro l'anno scolastico  2001/02.Per la Scuola secondaria (I e II grado) potranno accedere al concorso, oltre a coloro che risultano in possesso di abilitazione, anche i laureati entro l'anno accademico 2001/02 (lauree quadriennali), o 2002/03 (lauree quinquennali) o 2003/04 (lauree sessennali), ancorché non abilitati.I candidati ai concorsi per posti di insegnamento nella scuola dell'infanzia, primaria, e per gli istituti di istruzione secondaria di primo e secondo grado devono essere in possesso dei requisiti culturali e professionali  indicati nell' ALLEGATO 3 I candidati, per la domanda di iscrizione al concorso, utilizzeranno la procedura informatica POLIS presente nel sistema informativo del Ministero seguendo le istruzioni riportate nell' ALLEGATO 2.I candidati potranno accedere alla suddetta procedura e utilizzarla a partire dal  6 ottobre 2012 e fino alle ore 14.00 del 7 novembre 2012.MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELLE PROVE TEST PRESELETTIVO unico per tutte le tipologie di concorso; 50 minuti a disposizione; 50 domande a risposta multipla : 18 quesiti: comprensione del testo 18 quesiti: capacità logica 7 quesiti: conoscenza di una lingua straniera 7 quesiti: competenze informatiche. I quesiti saranno estrapolati con modalità casuale dal programma informatico predisposto fra quelli (3.000/3500) che saranno messi a disposizione dei concorrenti tre settimane prima della prova.Il test, diverso per ciascun candidato, si svolgerà esclusivamente on line in ambienti appositamente dedicati forniti di computer per ciascun aspirante, e con esito immediato.PROVA SCRITTAChi supera il test preselettivo è ammesso alla PROVA SCRITTA, una prova unica nazionale che  consisterà in quesiti di carattere disciplinare/professionale a risposta aperta con griglia  nazionale di valutazione.Il superamento della prova scritta ed eventualmente pratica comporterà l’ammissione alla PROVA ORALEE’ una simulazione di attività didattica di 30 minuti su un  argomento che lo stesso candidato estrarrà il giorno  precedente (diverso per ciascun candidato), e in un  successivo colloquio, sempre della durata massima di  30 minuti comprenderà domande sulla lingua straniera  prescelta (obbligatoriamente in lingua inglese per la  scuola primaria).CORSO DI PREPARAZIONE AL CONCORSOLa CISL SCUOLA organizza un corso di preparazione al concorso a cattedre con incontri in presenza,  on line e l’uso di una piattaforma. Il corso sarà tenuto da esperti di settore articolato in dieci incontri.  Saranno affrontati i contenuti inerenti la prova preselettiva con esercitazioni in presenza  ed in piattaforma; saranno inoltre trattati alcuni  temi per l’avvio alla formazione per la prova scritta.DAL 5 OTTOBRE SONO APERTE LE ISCRIZIONI.Il corso inizierà presumibilmente entro la seconda settimana del mese  di ottobreALLEGATI
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05/10/2012 Festival delle Generazioni
Dal 12 al 14 ottobre si terrà a Firenze la prima edizione del Festival delle Generazioni, promosso dalla Fnp Cisl.Il Festival sarà articolato in convegni e dibattiti, momenti di analisi e riflessione, rassegne stampa, concerti, una grande mostra fotografica, dialoghi e intermezzi musicali, incontri con scrittori e scienziati, un mercato delle idee, e poi cinema, videoclip ed eventi speciali.Per saperne di piùhttp://www.festivaldellegenerazioni.it/
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04/10/2012 Lavoratrici delle pulizie senza stipendio da mesi
Sono senza stipendio da mesi le lavoratrici addette alle pulizie degli Uffici postali delle Marche. La denuncia viene dalle Categorie del Commercio di Cisl e Cgil (Fisascat e Filcams) secondo le quali questa situazione riguarderebbe almeno 300 lavoratrici in tutta la Regione.Donne che lavorano al massimo 15 ore a settimana e che in alcuni casi vivono situazioni drammatiche. Alcune di esse sono state anche costrette a rivolgersi alla Caritas. Donne che con i soldi dei loro stipendi di fatto stanno finanziando l'appalto delle pulizie.Le ragioni di questa situazione derivano dal modo in cui vengono gestiti gli appalti nei servizi pubblici, dove continua a vincere la logica del massimo ribasso e dove non dovrebbe essere concessa la possibilità di subappaltare i servizi.«Da anni - recita un comunicato di Cisl e Cgil - l'appalto delle pulizie  negli uffici postali delle Marche vive una situazione drammatica. Negli ultimi 4 anni, si sono succedute 5 aziende (Irpinia Lavoro, Universal Service, Ecolucania, Cpa e Nmg).Con le prime due  il sindacato ha fatto transazioni rispettivamente sul 70 e sul 75% delle competenze di fine rapporto. La Cpa, che  ha rilevato tutti gli appalti delle pulizie negli uffici postali delle Marche,  non ha pagato né il trattamento di fine rapporto né i contributi. Infine la Nmg, alle prese con altre vertenze in Italia, deve ancora pagare le mensilità di  luglio, agosto e settembre nonché la 14esima e sta per uscire dall'appalto grazie alle sollecitazioni del sindacato su Poste italiane».Tutte queste aziende fanno capo a due consorzi, Remida e Iprams, ai quali ora il sindacato intima di intervenire in solido, insieme a Poste italiane, per far pagare gli stipendi alle lavoratrici.«Più volte abbiamo chiesto l'intervento di Poste italiane richiamandoli alle loro responsabilità, ma sono procedure molto lunghe». 
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04/10/2012 Crolla il soffitto alle Poste di Macerata
Ieri pomeriggio è crollata una parte del soffitto dell'Ufficio postale di Macerata centro. Solo per caso non si sono registrate conseguenze gravi per i dipendenti e i clienti.A denunciare il fatto è il Segretario regionale dei postali Cisl Dario Dominici che si dice «preoccupato, anche perché  l'Ufficio Postale era stato sottoposto ad interventi di ristrutturazione da pochi mesi e nessuno si sarebbe potuto aspettare una cosa del genere».Nel febbraio scorso il nuovo ufficio era stato inaugurato in pompa magna.  Sette mesi di lavori per una sede con più spazio per gli utenti  e tre nuove sale dedicate a servizi specifici come quelli bancari, finanziari ed assicurativi.il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti chiede che vengano quanto prima accertate le cause e le eventuali responsabilità di quanto avvenuto. «Nel frattempo, fintanto che non venga verificata e certificata la messa in sicurezza completa dei locali attraverso specifiche indagini tecniche, l’Ufficio postale di Macerata centro deve essere chiuso per la sicurezza dei lavoratori e dei clienti».Il fatto  si inquadra nel contesto più ampio, e fortemente critico, che riguarda la situazione di Poste italiane. L’azienda è infatti al centro di un pesante piano di riorganizzazione che prevede la chiusura di 61 uffici postali nelle Marche. «Sono a rischio - conclude Ferracuti -  la capillarità e la qualità dei servizi agli utenti, insieme a 180 posti di lavoro circa». 
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04/10/2012 Appalto pulizie Poste Marche: situazione drammatica.
FILCAMS CGIL                            FISASCAT CISL APPALTO PULIZIE POSTE MARCHE: SITUAZIONE DRAMMATICA, LA DENUNCIA DEI SINDACATI  Da anni, l’appalto delle pulizie negli uffici postali delle Marche vive una situazione drammatica. Negli ultimi 4 anni, si sono succedute 5 aziende. La prima, Irpinia Lavoro, 70 dipendenti su Ancona e 50 su Macerata, con cui il sindacato ha transato per il 70% delle competenze di fine rapporto; la Universal Service, 70 dipendenti su Ancona e 50 su Macerata, con cui si è transato al 75%. Quindi, Ecolucania, 70 dipendenti su Ancona e 50 su Macerata, con cui il sindacato è in vertenza per il Tfr e per le maternità mai pagate.Poi c’è la Cpa, che ha rilevato tutti gli appalti delle pulizie negli uffici postali delle Marche: quest’ultima non ha pagato né il Tfr né i contributi e perciò è stata aperta una vertenza in questi giorni. Infine, Nmg, che sta per uscire dopo le sollecitazioni del sindacato su Poste Italiane, alle prese con altre vertenze in Italia: deve ancora pagare le mensilità di luglio, agosto e settembre nonchè la 14esima.Tutte queste aziende fanno capo a due consorzi. Le prime tre aziende fanno capo a Remida, le altre due all’Iprams, che gestisce le pulizie degli uffici postali a livello nazionale.I lavoratori interessati sono circa 300, tutte donne con situazioni drammatiche alle spalle e che da anni finanziano l’appalto delle pulizie con i loro soldi. Le ore di lavoro di queste lavoratrici vanno dalle 2 alle 15 ore settimanali in casi eccezionali, negli uffici più grandi e centrali.Il sindacato ha più volte chiesto l’intervento di Poste richiamandoli alle proprie responsabilità, ma sono procedure molto lunghe. Il risultato è che da mesi queste lavoratrici non percepiscono stipendio e alcune di loro sono ricorse perfino alla Caritas. I sindacati hanno richiamato in solido il Consorzio e Poste italiane per far pagare gli stipendi ai lavoratori. Questa situazione drammatica è determinata dal modo in cui vengono gestiti gli appalti anche nel settore pubblico dove continua a vincere il massimo ribasso e dove non dovrebbe esistere il subappalto. RASSEGNA STAMPA Resto del Carlino  Ancona 4 ottobre 2012 Resto del Carlino  Macerata 4 ottobre 2012
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26/09/2012 No alla Spending Review. Presìdi in tutti i luoghi di lavoro pubblico.
ALCUNE  FOTO DELLE MANIFESTAZIONI COMUNICATO STAMPA   NO ALLA SPENDING REVIEW: FP CISL MARCHE MOBILITATA IN TUTTI I LUOGHI DI LAVORO PUBBLICO Funzione Pubblica Cisl Marche mobilitata in tutti i luoghi di lavoro pubblico per dire no alla spending review imposta dal Governo con i tagli lineari previsti dalla legge 95 /2012 e si invece ad una vera rivisitazione della spesa in grado di coniugare la razionalizzazione della spesa e la lotta agli sprechi con servizi pubblici meno costosi ma più efficienti. La Fp Cisl vuole che le loro competenze e professionalità siano valorizzate , le professionalità riconosciute , la produttività ed i salari rilanciati. E' necessario  andare oltre lo sciopero e mobilitarsi in ogni luogo di lavoro aprendo tavoli , vertenze, confronti tesi a coniugare l'efficienza dei servizi con la valorizzazione delle tante professionalità pubbliche. La Cisl chiede più partecipazione per governare i processi di riorganizzazione e far divenire i lavoratori protagonisti del confronto e del cambiamento. La Cisl è per la valorizzazione degli strumenti di gestione delle risorse umane a partire dai piani di formazione, la mobilità volontaria, l'aggiornamento per tutelare i lavoratori da scelte frettolose ed arbitrarie.Per questi motivi il 26 settembre saremo presenti, in tutto il territorio regionale, all'interno dei principali luoghi di lavoro per rilanciare la mobilitazione e le proposte della Cisl ed il 27 le Rsu di tutta la Regione saranno presenti alla manifestazione regionale di Macerata che vedrà la presenza del Segretario Nazionale Raffaele Bonanni.Nel capoluogo regionale i presidii si svolgeranno dalle 10.00 alle 12.00 presso l’ Ospedale  regionale di Torrette, il  Comune di Ancona e la sede Inps di Ancona. Ufficio stampa Cisl Marche 3337612381
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17/09/2012 Sulla sanità la Cisl chiede un incontro immediato con la Regione Marche.
CISL MARCHE  FP-CISL MARCHE DICHIARAZIONE STAMPA Come Cisl confederale e di categoria, riteniamo positivo l’annuncio della costituzione di una cabina di regia tra Dipartimento Salute, Asur ed Aziende Ospedaliere per affrontare al meglio la difficile fase congiunturale; infatti è innegabile che il livello di cooperazione tra le diverse strutture del sistema sanitario marchigiano sia stato in vari casi deficitario.Se si vuole garantire ai cittadini una adeguata qualità dei servizi socio-sanitari e valorizzare le professionalità degli operatori della sanità marchigiana, è oggi invece imprescindibile migliorare la sintonia e la coerenza dei comportamenti di chi ha responsabilità di guida del sistema della salute nelle Marche, dovendo affrontare i tagli lineari previsti dalla “spending review” del Governo, che si aggiungono a quelli previsti dalle ultime leggi finanziarie.Chiediamo la immediata ripresa dei tavoli negoziali a livello regionale e di Area Vasta, considerata la necessita' di fare il punto sul processo di riorganizzazione della sanita' marchigiana, impostata prima del varo della spending review e di affrontare le conseguenze del taglio dei posti letto ( da 3.9 a 3.7 ogni mille abitanti ) previsti dalla normativa a partire dal 2013. Ancona 16 settembre 2012 Stefano Mastrovincenzo                                         Luca TaleviCisl Marche                                                                  Fp Cisl Marche 
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14/09/2012 Settore telecomunicazioni in sciopero: nelle Marche coinvolti 1.500 lavoratori.
Ancona, 13 settembre 2012    COMUNICATO STAMPA 17 settembre 2012: SCIOPERO GENERALE SETTORE TLC 1.500 dipendenti ca. nelle Marche Il giorno 17 settembre p.v. si svolgerà, per l’intera giornata, uno sciopero nazionale di tutto il settore delle Telecomunicazioni che conta oltre centoventimila dipendenti in Italia di cui circa 1.500 nelle Marche.  Lo sciopero è stato indetto contro l’atteggiamento dilatorio e distruttivo di ASSTEL (Confindustria delle TLC) che, trascorsi 9 mesi dalla trattativa per il rinnovo del contratto, sta facendo di tutto per scaricare sulle lavoratrici e i lavoratori il peso della crisi, nonostante la sostanziale tenuta dei fatturati e dei dividendi.Infatti il sindacato contesta l’evidente volontà di distruggere il contratto unico di settore, provando ad emarginare l’area dei call centers in un contratto di serie B, di non assumere la responsabilità sociale dell’impresa nelle cessione di rami d’azienda ed appalti, cosa per altro prevista in accordi firmati dalle loro consociate ed infine di voler subordinare i giusti aumenti contrattuali a norme capestro sulla malattia, controllo a distanza e flessibilità della manodopera.Per contrastare questo atteggiamento della Confindustria di TLC e rispondere ai bisogni di tutela occupazionale, normativa e salariale, i dipendenti delle aziende di telecomunicazioni, come Telecom, Vodafone, Ericsson, Wind, ecc. organizzeranno un presidio che si concentrerà il mattino del giorno 17 sotto la sede Confindustria Ancona in via Roberto Bianchi. SLC-CGIL          FISTEL-CISL              UILCOM-UILPucci Guido                  Socci Umberto     Brecciaroli Fabrizio3357290996                  3357290994                  3316041926
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13/09/2012 Sei giorni per salvare la Mediterranea
Si è svolto oggi – giovedì 13 settembre - in Regione l’incontro tra istituzioni e sindacati per cercare una soluzione alla vicenda della Mediterranea di Matelica.Presenti gli Assessori regionale e provinciale al lavoro Marco Lucchetti e Paola Mariani, l’Assessore al lavoro del comune di Matelica e i rappresentanti di Cgil Cisl e Uil di Macerata Aldo Benfatto, Marco Ferracuti e Sbarbati Claudio.Le istituzioni hanno condiviso la forte preoccupazione dei sindacati per la complessità e la delicatezza di una vertenza che coinvolge 74 lavoratori e le rispettive famiglie.Le parti si sono date 6 giorni di tempo per cercare una soluzione e salvare un’azienda sana, solida e con un potenziale produttivo e reddituale elevato. Il prossimo incontro è in programma giovedì 20 alle ore 15. La priorità è evitare il rischio che i lavoratori restino schiacciati all’interno della disputa serrata in corso tra proprietà e curatore fallimentare.Nel frattempo i lavoratori proseguono lo sciopero picchettando giorno e notte i locali della Mediterranea, per impedire a chiunque di entrare in azienda e portare via nulla di quanto c’è all’interno.Le Segreterie provinciali Cgil Cisl e Uil di Macerata. 
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13/09/2012 Accordo ex A.Merloni: Cisl e Fim soddisfatti, ma occorre rilancio sviluppo territorio
COMUNICATO STAMPA RIMODULAZIONE ACCORDO DI PROGRAMMA EX A.MERLONI: CISL E FIM CISL SODDISFATTI MA OCCORRE RILANCIO SVILUPPO TERRITORIO FABRIANESECisl  e Fim Cisl esprimono soddisfazione  per la rimodulazione  dell’accordo di programma per i lavoratori della ex A.Merloni e l’indotto, dopo molti mesi e molti annunci e soprattutto molto lavoro a tutti i livelli. “Sono trascorsi troppi mesi anche di cassa integrazione straordinaria, per cui oggi abbiamo centinaia di lavoratori con un futuro sempre più breve,  incerto e precario, a  tutti loro vanno date risposte al fine di alimentare nuove speranze concrete.- sostiene Guanito Morici Segretario Cisl Ancona – Nuove attività imprenditoriali dovrebbero sostituire quelle perdute dell’Antonio Merloni ma dobbiamo riconoscere che il vero problema del territorio fabrianese è quello  di riconvertire un tessuto industriale che sta incontrando notevolissime difficoltà a cambiare e  a far fronte al proprio ruolo di produrre opportunità; tanto da far dubitare che ci siano le potenzialità  per farlo. “ Una preoccupazione che vede nella nuova rimodulazione dell’accordo un punto di partenza per il rilancio dello sviluppo del territorio fabrianese e non tanto un punto di arrivo. “Bene il perfezionamento tecnico  dell’intesa tra Regione Marche, Regione Umbria e Ministero dello Sviluppo Economico, ora aspettiamo la firma politica tra Stato e Regioni. - afferma Andrea Cocco Segretario Generale Fim Cisl Ancona – Siamo impegnati a chiedere  alle organizzazioni di categoria datoriale, di stimolare gli imprenditori allo sviluppo di concreti  progetti industriali ed alle istituzioni locali sollecitiamo  progetti formativi di riqualificazione per i lavoratori, per dare più opportunità lavorative. – prosegue Andrea Cocco - Un appello va fatto  al sistema creditizio per agevolare lo sviluppo di nuove attività industriali e di sostenere le poche aziende dell’indotto rimaste, che soffrono seri problemi di liquidità,  ed i loro lavoratori “.Ancona 13/09/12Ufficio stampa Cisl Marche 3337612381 
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12/09/2012 Niente licenziamenti all'Auchan di Ancona
Accordo raggiunto tra i sindacati di categoria  Filcams Cgil Marche,  Fisascat Cisl Marche, Ugl Ancona Commercio e  i vertici dell’Auchan di Ancona.  I 65 licenziamenti annunciati nel giugno scorso dall’azienda, dopo una lunga e difficile vertenza con i sindacati di categoria, si sono trasformati in  24 mesi di contratti di solidarietà per 207 dipendenti su 247.E’ prevista una mobilità volontaria per un massimo di 10 unità,  con il  criterio di scelta della non opposizione al licenziamento, che dovrà essere fatta entro il 30 settembre 2012. Dai 247, in virtù della infungibilità delle mansioni svolte, vanno esclusi 40 unità, tra capi settore, capi reparto, farmacisti. Per il  personale restante - 207 lavoratori, 108 dei quali sono full time e 99 part time - entra in vigore un  contratto di solidarietà della durata di 24 mesi. L’orario di lavoro subirà una riduzione massima del 25%. L’articolazione oraria passerà da 40 a 38 ore per tutti i dipendenti attraverso un assorbimento dei permessi retribuiti previsti dal contratto collettivo nazionale. L’accordo, che dovrà camminare di pari passo con il piano commerciale presentato  alle organizzazioni sindacali, prevede verifiche trimestrali. Finiti i 24 mesi relativi ai contratti di solidarietà Cgil-Cisl e Ugl hanno reclamato alla proprietà il ritorno alla normalità, non contemplando richieste per procrastinare la soluzione di emergenza.«Un accordo complesso ed articolato -  sostiene Selena Soleggiati Segretario Generale Fisascat Cisl Marche - che ha scongiurato i licenziamenti , ma che comporta un riassetto, per i 24 mesi, di tutta l’organizzazione del lavoro. Gli orari saranno più flessibili sia per i  full time che i part time, le prestazioni domenicali aumenteranno e i carichi di lavoro saranno sicuramente maggiori. L’ipermercato dovrà infatti  garantire i presidi con un 25 per cento di ore in meno e senza l’ausilio di contratti a termine o somministrazione a termine».«La fase di gestione dell’accordo - prosegue Soleggiati - sarà pertanto altrettanto complessa; sarà necessaria una attenta azione di monitoraggio e controllo da parte delle strutture sindacali esterne ed interne per garantire da un lato la piena applicazione di quelle norme che abbiamo inserito per attenuare la flessibilità degli orari di lavoro, e  dall’altra l’attuazione del piano di rilancio presentato che dovrebbe consentire all’Auchan di riguadagnare quote di mercato e fronteggiare meglio la concorrenza.”
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10/09/2012 Continua lo sciopero alla Mediterranea
I lavoratori della Mediterranea di Matelica hanno proclamato lo sciopero. La situazione dell'azienda alimentare è diventata drammatica a seguito del mancato accordo tra la nuova proprietà - la società Korion di Vicenzo Ciulla, che nel marzo 2011 ha rilevato la gestione a seguito del fallimento della precedente gestione- e il Tribunale di Camerino. Oggetto del contendere è una garanzia di un milione di euro che il curatore fallimentare Ugo Fantini ha preteso a garanzia dei creditori della Mediterranea come condizione per il passaggio della società alla nuova proprietà. Una garanzia che quest'ultima ha prodotto ma che, per lo stesso curatore, è risultata inidonea. Sembra segnato quindi il destino dei 70 dipendenti dell'azienda. Nel pomeriggio di oggi il curatore fallimentare apporrà i sigilli allo stabilimento, per consentire al Tribunale di Camerino di rientrare in  possesso dei beni aziendali, per venderli all'asta soddisfando  i creditori dei precedenti proprietari.Si è concluso intanto con un nulla di fatto l'incontro che, nella serata di ieri, ha visto la Regione Marche protagonista di un tentativo di mediazione. Gli Assessori regionale e provinciale al lavoro, Marco Lucchetti e Paola Mariani, hanno incontrato rappresentanti dell'azienda e dei lavoratori, vagliando  alcune possibili ipotesi per uscire da questa empasse.Nel frattempo i lavoratori, che non ricevono lo stipendio da mesi nonostante l'azienda lavori a pieno regime per rispondere alle commesse, restano impegnati in un  presidio permanente davanti all'azienda. Chiedono di essere pagati e di poter continuare a lavorare per garantire un futuro a se stessi e alle loro famiglie. 
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07/09/2012 Vertenza Auchan.
FILCAMS CGIL  - FISASCAT CISL  -  UGL COMMERCIO TURISMO CGIL MARCHE  -  CISL MARCHE  -  UGL ANCONA INVITO STAMPA VERTENZA AUCHAN I sindacati di categoria Filcams Cgil Marche, Fisascat Cisl Marche, Ugl Ancona Commercio Turismo, martedì 11 Settembre p.v. alle ore 12,30 presso la sede della CISL MARCHE, via dell’Industria,17 – Ancona, convocano una conferenza stampa per illustrare gli esiti del confronto dopo l’incontro con la proprietà Auchan e l’ Assessorato al lavoro della Regione Marche. Claudio Di Pietro Selena Soleggiati Luigi BarchiesiFILCAMS CGIL MARCHE FISASCAT CISL MARCHE UGL COMMERCIO TURISMO ANCONA  Ancona 7 Settembre 2012   Ufficio stampa Cisl Marche 3337612381
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05/09/2012 Sciopero all'Area srl di Montecassiano
I 12 lavoratori dell'Area Srl a Sant'Egidio di Montecassiano hanno proclamato uno sciopero per protestare contro il mancato pagamento delle retribuzioni di luglio ed agosto.Nel pomeriggio di martedì era in programma un incontro tra lavoratori, sindacato ed amministrazione dell'azienda, che si occupa di calzature e stampaggio fondi.  L'amministratore ha disertato la riunione, chiudendo l'azienda e lasciando fuori sindacalisti e lavoratori, che  hanno deciso di fermare le macchine.L'Area srl è un'azienda artigiana che da tempo soffre gli effetti della crisi. Da giugno 4 dipendenti sono stati sospesi. Lunedì la notizia che la sospensione è in arrivo per altri 4 lavoratori. Nel frattempo erano arrivati gli assegni con un anticipo delle due mensilità arretrate, ma erano scoperti.Per il Segretario generale della Femca (Federazione Energia Moda Chimica e Affini) Cisl di Macerata, David Ballini  «il comportamento dell'Amministrazione è inaccettabile, e lo sciopero continuerà ad oltranza fin quando la ditta non pagherà gli stipendi arretrati.» 
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04/09/2012 Scuola, in arrivo le nomine a tempo determinato
Si rende noto che:i docenti di scuola dell’infanzia sono convocati per il giorno 10 settembre 2012, presso la sede dell'Istituto Tecnico Commerciale “A.Gentili” di Macerata Via Cioci n. 6 con inizio delle operazioni alle ore 09,00.i docenti di scuola primaria sono convocati per il giorno 11 settembre 2012, presso la sede dell'Istituto Tecnico Commerciale “A.Gentili” di Macerata Via Cioci n. 6 con inizio delle operazioni alle ore 09,00.i docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado per assegnazione sedi provvisorie ai neo immessi in ruolo, sono convocati per il giorno 7 settembre 2012 presso la sede dell’Istituto Tecnico Attivita’ Sociali Matteo Ricci di Macerata Via G.di Pietro,12 con inizio delle operazioni alle ore 09,00.i docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado per posti di sostegno sono convocati per il giorno 10 settembre 2012, presso la sede dell’Istituto Tecnico Attività Sociali Matteo Ricci di Macerata Via G.di Pietro,12 con inizio delle operazioni alle ore 09,30.i docenti di scuola secondaria di primo e secondo grado per posti comuni sono convocati per il giorno 11 settembre 2012 presso la sede dell’Istituto Tecnico Attività Sociali Matteo Ricci di Macerata via G.di Pietro,12 con inizio delle operazioni dalle ore 10,00.Il numero dei convocati verrà reso noto con successiva comunicazione. La Segreteria Cisl Scuola Macerata
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24/08/2012 Province. La Cisl preoccupata per personale, risorse e competenze.
COMUNICATO STAMPA SPENDING REVIEW E FUTURO DELLE PROVINCE NELLE MARCHE. URGE DA PARTE DELLA REGIONE LA CONVOCAZIONE DEL TAVOLO TECNICO CON I SINDACATI E LA RIPRESA DEL CONFRONTO CON L'ASSESSORE CANZIAN. SANITA' MARCHE. PERSISTONO FORTI PREOCCUPAZIONI SU COMPETENZE DELLE FUTURE PROVINCE, RISORSE ECONOMICHE E PERSONALE. CHIESTO INCONTRO ANCHE AL CAL.Il tempo per il riordino delle province nelle Marche stringe e manca la convocazione del tavolo tecnico, condiviso con la Regione nelle settimane scorse, per sviluppare in maniera organica il futuro delle Province nelle Marche. Il Cal entro il 4 ottobre dovra' deliberare l'ipotesi di riordino delle Province da trasmettere alla Regione che entro il 25 ottobre dovra' trasmettere al Governo la proposta di riordino delle Province.Per questo i sindacati hanno unitariamente chiesto un urgente incontro al Cal , mentre la Cisl sollecita la Regione ad avviare il tavolo tecnico condiviso nella riunione di fine luglio per iniziare a parlare concretamente di funzioni delle province e loro allocazione, delle risorse economiche e del futuro dei 2.200 dipendenti delle province delle Marche.Infatti mentre la politica si divide sui confini geografici delle future province nessuno parla del tema centrale relativo alle competenze che rimarranno alle province ,oltre a quelle previste per legge, ed al trasferimento ai comuni di funzioni, beni e risorse finanziarie e personale. Competenze sulla quale la Regione ha un ruolo importante sia dal punto di vista tecnico che politico. Sulle delicate competenze della Formazione e Lavoro per esempio nell'ultima riunione era emersa la volonta' della Regione di allocare a se la competenza. Dovranno infatti essere definite che fine faranno le funzioni che le province esercitano oggi su delega della regione e in che tempi e con quali modalita' saranno riassegnate.Per questo vi è necessita' di fare ordine e avere quanto prima l'incontro con il Cal e l'apertura immediata del tavolo tecnico con la Regione propedeutico all'incontro politico con Canzian. Lo spending review prevede infatti un taglio delle risorse alle Province di 500.000 mila euro nel 2012 ed un miliardo di euro nel 2013, un taglio pesantissimo che rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza delle province stesse. Quali saranno le risorse economiche ed umane che rimarranno alle province e quelle che andranno ai Comuni??Forte preoccupazione anche per il futuro dei circa cento lavoratori a tempo determinato, operanti soprattutto nel settore della formazione e lavoro.Ecco perche' il sindacato ad agosto è aperto per ferie ed attende la convocazione del tavolo di confronto dato che i tempi sono veramente stretti, le problematiche complesse ed i lavoratori attendono risposte certe sul loro futuroIL SEGRETARIO GENERALE FP CISL MARCHE LUCA TALEVI 338/2985866 LA RASSEGNA STAMPA:   
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09/08/2012 Funzione pubblica, protesta sotto l'ombrellone
La CislFunzionePubblica di Macerata si mobilita contro la manovra di revisione della spesa pubblica – spending review – approvata dal Parlamento.Lunedì 13 Agosto ore 21.30 a Porto Recanati (davanti la sede del Comune) e martedì 14 Agosto ore 21.30 a Civitanova Marche (Lungomare nord zona Pescheria) sarà allestito un “Punto Cisl Estate”, dove verrà diffuso materiale informativo relativo alla posizione Cisl nei confronti della spending review.A Porto Recanati, non avendo ricevuto dal Sindaco la necessaria autorizzazione per allestire il gazebo sul lungomare, sarà organizzato anche un volantinaggio per distribuire materiale informativo.«Nonostante il periodo estivo, e visto che la crisi non va in vacanza - recita un comunicato emesso dalla Categoria - anche noi abbiamo deciso di rimanere “aperti per ferie” dando vita ad alcune importanti iniziative di mobilitazione e di sensibilizzazione dei cittadini»Una manovra che il Segretario generale FP Cisl di Macerata Sistino Tamagnini definisce “scriteriata” e contro la quale si è mossa anche la FederazioneNazionaleCisl dei dipendenti pubblici, unico sindacato rimasto al tavolo di confronto con il Governo con idee e proposte concrete.«Sia chiaro – sostiene Tamagnini -  che noi abbiamo idee chiare su come fare la Spending Review senza tagliare posti di lavoro e servizi ai cittadini. E’ nostra intenzione quindi sfidare le controparti politiche e amministrative, sbarrando la strada a soluzioni “facili” – come quelle contenute nella manovra - che produrranno disagi gravi ai cittadini ed ai lavoratori senza però intaccare minimamente le vere diseconomie».
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09/08/2012 Fatti, non parole!!!
Tante parole spesso false e scorrette, tante affermazioni spesso offensive, abbiamo dovuto ascoltare nei mesi scorsi, rivolte in primis alla nostra Organizzazione, alla Cisl Scuola che un anno fa è stata la vera promotrice dell’accordo triennale per le assunzioni del personale docente ed Ata. Un accordo sottoscritto insieme a molte altre sigle, non a tutte … Un accordo che qualcuno ha allora definito “truffaldino”!!! Noi abbiamo sempre preferito discutere del merito delle questioni; a proposito dell’accordo “truffaldino”, varrebbe la pena chiedere a chi è stato assunto a tempo indeterminato se si considera vittima di un raggiro, o se ritiene che il “prezzo” pagato (la rinuncia ad uno scatto che nella maggior parte dei casi si riassorbe in pochissimo tempo grazie alla valutazione del  servizio pre-ruolo) sia eccessivo rispetto alla raggiunta stabilità del proprio lavoro.Siamo certi, in ogni caso, che i lavoratori sappiano giudicare il nostro operato per quanto produce, valutando i nostri comportamenti e non la stupida caricatura che ne viene talvolta proposta.La Cisl Scuola ha svolto col precedente governo, come ha sempre fatto e continuerà a fare con qualunque altro, un ruolo forte, determinato e diretto di interlocuzione. Ha sempre scelto di rappresentare così i lavoratori e i loro interessi, assumendone i problemi e cercandone le possibili soluzioni. Proprio la particolare durezza del contesto ci ha spinti e ci spinge ancora oggi, ad essere quanto mai ostinati nel rivendicare sedi di confronto in cui far valere la nostra capacità di azione e di proposta. Abbiamo così contrastato rischi alti e crescenti di emarginazione, a cui non saremmo sfuggiti imboccando il vicolo cieco di un antagonismo pregiudiziale, tanto appariscente quanto improduttivo.Tutti possono valutare, nella loro consistenza e nella loro efficacia, i risultati della nostra azione, quasi sempre condotta insieme alla maggioranza delle altre sigle sindacali: ce ne assumiamo la responsabilità e ne rivendichiamo il merito, pronti a riconoscere quello di chi riuscisse a fare di più e meglio.In realtà, sulle assunzioni (così come sugli scatti) a quelle Organizzazioni che si sono rifiutate di firmare ogni accordo, oggi non resta altra via che quella di rivendicare l’attuazione di intese prodotte dall’iniziativa di tutti gli altri sindacati e di rivendicarne il merito quando esse producono risultati. A queste Organizzazioni, noi oggi vogliamo rispondere con l’articolo pubblicato sul pagina Web della rivista “TuttoScuola.com”,  che riportiamo integralmente:Nomine in ruolo. Di chi il merito?Prima ancora che la notizia fosse ufficiale - anzi qualche ora prima - nel mondo sindacale c'era già la rincorsa a rivendicare il merito di quelle 21.112 nomine in ruolo, insperate nella loro entità fino a qualche giorno fa.A suon di comunicati stampa che bruciavano i tempi inondando le agenzie prima ancora che l'incontro informativo presso il Miur fosse concluso, alcuni sindacati avevano già piantato la bandierina del primo arrivato, nella speranza che l'opinione pubblica abboccasse.C'è anche chi, pur non partecipando all'incontro ministeriale riservato ai cinque sindacati rappresentativi, ha rivendicato il merito di quelle nomine, venute – a suo dire - dopo che il Miur era stato messo alle corde per i tanti ricorsi dei precari (!).Mancava soltanto qualcuno che dicesse "-io l'avevo detto! - e il quadro dei "vincitori" saliti sul carro sarebbe stato completo.C'è, però, una verità ricordata da pochi: il contratto per il piano triennale. Quelle 21.112 nomine non sono state un "una tantum" di benevola concessione.Quei posti son il risultato del piano triennale delle immissioni in ruolo contrattato e faticosamente concordato l'anno scorso dalla maggioranza dei sindacati rappresentativi all'Aran, e guardato allora da altri con diffidenza, come fosse stata una svendita.Ora però ....Per la cronaca: l'accordo per il piano triennale venne firmato da Cisl-scuola, Uil-scuola, Snals e Gilda il 19 luglio 2011. Gli attuali "vincitori" dell'ultima ora non c'erano o disdegnarono di parteciparvi. “Dentro la notizia” - 8 agosto 2012   TuttoscuolA.com  Noi c’eravamo, ci siamo assunti la responsabilità di contrattare e firmare ed oggi possiamo dire con soddisfazione che LE NOSTRE INTESE DANNO FRUTTO 67000 assunzioni nel 2011, 21112 assunzioni nel 2012. Fatti, non parole!!!  Cisl Scuola Marche
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08/08/2012 In ruolo altri 21.000 docenti. Le nostre intese danno frutto.
Dopo le 67.000 assunzioni dello scorso anno, entrano in ruolo nella scuola altri 21.000 insegnanti. Come da noi rivendicato, si dà continuità al piano triennale varato lo scorso anno grazie alle intese sindacali di cui la Cisl Scuola è stata protagonista determinante. Con le nuove assunzioni si rafforza l’obiettivo, da noi tenacemente perseguito, di una stabilizzazione del lavoro nella scuola, che certamente va incontro agli interessi di tanti lavoratori, ma favorisce anche una più efficace organizzazione del lavoro e quindi la crescita di qualità del servizio scolastico.I risultati ottenuti sono ancor più apprezzabili dato il contesto difficile che il Paese sta vivendo; a renderli possibili è ancora una volta un’azione sindacale condotta con serietà su obiettivi chiari e credibili.CONTINGENTE ASSUNZIONI PER LE MARCHECONTINGENTE NAZIONALE
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07/08/2012 No ai Precari, Si ai Dirigenti
Le organizzazioni sindacali e la RSU dell’Università Politecnica delle Marche a conclusione dell’incontro di concertazione/contrattazione dello scorso 2 agosto hanno dovuto constatare la pervicace volontà dell’Amministrazione di non tener in alcun conto le esigenze dei lavoratori, cioè di coloro che di recente hanno partecipato al rinnovo delle RSU rinnovandoci la loro fiducia con una percentuali di adesione dell’80% in un solo giorno di votazioni.Nella sostanza, come OOSS ed RSU avevamo sollevato, fra le tante cose accumulate per inerzia dell’amministrazione che nei mesi precedenti non ci ha voluto convocare:La problematica relativa alle assunzioni. A seguito della recente manovra Monti si riducono pesantemente le già esigue possibilità per le università di sostituire il personale che va in pensione, ciò vale particolarmente per il personale tecnico amministrativo.In tale situazione e rispetto alla possibilità di procedere all’attivazione di procedure concorsuali per pochissime unità di personale la nostra amministrazione ha deciso di bandire un concorso per Dirigente ed uno per un EP (Elevata Professionalità).Abbiamo fatto presente che, rinviando la sciagurata decisione di assumere un dirigente (che ci costa più di un ricercatore) si potevano aprire procedure concorsuali per le assunzione di due o tre unità di personale di cui la nostra università ha estremamente bisogno dando così la possibilità al personale precario di partecipare, ma purtroppo la chiusura è stata totale.Inoltre l'ateneo dorico, sin dalla sua fondazione, non ha mai messo a concorso un solo posto da dirigente e non si capisce perché proprio ora che le recenti decisioni governative impongono una drastica riduzione percentuale di tali figure la nostra università senta questo improrogabile bisogno.Ricordiamo inoltre che già non molti anni orsono, dopo una dura lotta, con scioperi della fame ed occupazioni avevamo convinto il nostro Ateneo a stabilizzare i precari e siamo sinceramente dispiaciuti nel rilevare invece l’attuale insensibilità.La problematica relativa ai lavoratori in servizio presso le segreterie delle facoltà di Agraria e Scienze che, a seguito dell’approvazione del nuovo statuto dovranno trasferirsi presso due dipartimenti. Nella sostanza avevamo richiesto che le professionalità di questi lavoratori, estremamente necessarie al nostro Ateneo, fossero garantite anche dal punto di vista economico in considerazione del fatto che non mutava il lavoro svolto. Purtroppo la pervicace volontà del Rettore e del Dirigente Generale nell’imporre a tutti i costi inutili differenziazioni economiche, non ci ha consentito di giungere ad un accordo.Le OOSS e la RSU decideranno insieme a lavoratori al rientro delle ferie le azioni da intraprendere. 
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03/08/2012 A rischio il futuro della Mediterranea
Si è chiusa con una fumata nera la trattativa per l’acquisizione della Mediterranea. Il Tribunale di Camerino non ha ritenuto idonee le garanzie presentate dalla nuova proprietà,la MediterraneaSRL.La società che fa capo a Vincenzo Ciulla era subentrata al precedente proprietario che nel marzo 2011 aveva messo in liquidazione l’azienda - gravata da un passivo di oltre € 40 milioni - collocando tutti i lavoratori in mobilità.Il fallimento venne decretato nel dicembre scorso. Ciulla subentrò con un contratto di affitto che si sarebbe perfezionato con l’acquisizione finale, assumendo a tempo determinato, e successivamente stabilizzando, i dipendenti in mobilità.Dopo un lungo tira e molla, Mediterranea srl e Tribunale di Camerino sembravano aver raggiunto un accordo su cifre, tempi e modalità di pagamento. Accordo che però il Tribunale si è rifiutato di sottoscrivere proprio per mancanza di idonee garanzie da parte della nuova proprietà.Non a caso, durante il passaggio di consegne, una parte dei lavoratori rifiutarono di essere assunti a tempo indeterminato dalla Mediterranea srl. Evidentemente, forse a ragione, non ritenevano credibile la nuova proprietà, che nonostante i tanti tavoli di confronto aperti e il coinvolgimento delle istituzioni a più livelli, di fatto non ha mai presentato un vero e proprio piano industriale per il rilancio dell’azienda.La situazione rimane molto grave. Il Tribunale ha manifestato la sua volontà di rientrare subito in possesso dei beni dell’azienda. Nel frattempo i lavoratori affrontano giornalmente forti disagi dovuti a variazioni repentine di programmi e organizzazione, nonché ai ritardi nei pagamenti e nella corresponsione delle mensilità arretrate. Una situazione insostenibile che rischia di aggravarsi ancora, scivolando verso la rottura definitiva.FLAI - CGIL                           FAI - CISL                          UILA – UILIvana Properzi                      Stefano Pepa                    Claudio Sbarbati
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03/08/2012 Sciopero Auchan: compatta adesione dei lavoratori.
 Le foto dello sciopero all'Auchan di Ancona di mercoledì 1 agosto 2012 Per gestire questo momento di crisi che sta colpendo anche l’ Auchan, il primo megastore anconetano, aperto nel 1995 e che conta 250 dipendenti,  le proposte aziendali presentate continuano  a non convincere i lavoratori e i sindacati che oggi hanno incrociato le braccia  per  due ore, suddivise nei turni dalle 9 alle 10  e dalle 17 alle 18 .Nel mese di Giugno , la proprietà annunciava  la  mobilità per  65 dipendenti, scesi a 57 “full time equivalenti”, dopo  gli incontri tra azienda e parti sociali ma  ancora troppi secondo lavoratori e sindacati.«Riteniamo insufficiente la proposta  di contrazione degli  esuberi che l’azienda ci ha presentato – sostiene Selena Soleggiati, segretario generale Fisascat Cisl Marche -  a fronte di una poderosa  flessibilizzazione dell’organizzazione del lavoro e di  un  piano di rilancio  commerciale  che  non  si differenzia  più di tanto dalle azioni ordinarie  previste ogni anno per l’ipermercato di Ancona. – continua Soleggiati- L’azione combinata delle misure di flessibilità, che oltre all’inevitabile aumento  dei carichi di lavoro comporta una evidente  riduzione della retribuzione ,    e del contratto di solidarietà , rischiano di rendere insostenibile la prestazione lavorativa sia per i part time che per i full time». L’assemblea dei lavoratori, i sindacati di categoria di Cgil e Cisl e le Rappresentanze sindacali aziendali, vista l’indisponibilità aziendale  a non rinunciare alle misure di flessibilità presentate  il 26 luglio scorso, invitano l’azienda a modificare l’attuale organizzazione del lavoro o a limitare gli interventi di natura organizzativa alle misure strettamente necessarie per attivare i contratti di solidarietà quale unico strumento possibile per contrastare l’attuale flessione di fatturato e di cash flow.Leggi la RASSEGNA STAMPA:La Rassegna Stampa del 2 agosto 2012La Rassegna Stampa del 3 agosto 2012  
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01/08/2012 Nasce il sindacato delle lavanderie self service
Nasce il Sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori che gestiscono le lavanderie self service.Grazie alla Federazione Lavoratori Somministrati Autonomi Atipici (FELSA) della CISL Marche - Federazione che offre rappresentanza e tutela al mondo del lavoro autonomo, delle libere professioni e delle piccole attività produt tive - i lavoratori di questo settore possono ora unirsi e coordinarsi tra loro per far conoscere a tutti il proprio mondo e per poter meglio rappresentare le proprie esigenze alla comunità politica e sociale.Quello delle lavanderie self service è un settore in grande sviluppo, la cui attività riscuote sempre maggiore successo tra i clienti e i consumatori, che apprezzano questo tipo di servizi e la loro capacità di coniugare qualità ed economicità.In occasione della adesione formale dei lavoratori del settore si è provveduto alla nomina di un Comitato di coordinamento che avvierà la propria azione nella Provincia di Macerata e che entro il 2012 si estenderà in tutto il territorio regionale delle Marche.In questa prima fase di avvio l’impegno del sindacato si concentrerà  sulla divulgazione e sulla valorizzazione dei servizi offerti dalle lavanderie a self service, sulla realizzazione di servizi ed economie di scala capaci di generare risparmi da riversare in agevolazioni per i consumatori, sull’accreditamento dell’associazione come interlocutore per le Istituzioni a tutti i livelli ed in particolare conla Regioneed i singoli Comuni.La sede operativa regionale dell’associazione risiederà presso la CISL di Macerata (Via Valenti 27/35) che per prima ha creduto sulla validità ed importanza di tale progetto
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30/07/2012 Prima intesa Asur - Sindacati sul Piano di Area Vasta
Con l’incontro di venerdì 20 luglio si è concluso il percorso di concertazione che ha visto impegnati il Sindacato ela Direzione dell’ Area Vasta 3 di Macerata sulla riorganizzazione del sistema sanitario provinciale. Un confronto dispiegato in una serie di incontri serrati, ai quali hanno partecipato la Cisl confederale, la Federazionedel Pubblico impiego e quella dei Pensionati, nei quali è stata condivisa una proposta quadro sull’assetto della sanità maceratese (il Piano di Area Vasta 3). Proposta che verrà ora sottoposta ad ulteriori momenti di confronto specifici per le quattro aree interessate: ospedale, territorio, prevenzione e ATL (area amministrativa tecnico logistica). A tal fine è stato istituito un tavolo permanente che preventivamente affronterà tutte le fasi di attuazione del processo.Il Piano introduce il concetto di ospedale diffuso, inteso come un’unica struttura dislocata su tutto il territorio provinciale valorizzando le specificità esistenti negli otto presidi provinciali L’obiettivo sarà realizzato riconvertendo i posti letto - oggi poco utilizzati - per pazienti in fase acuta (-187) con posti letto di lungodegenza e riabilitazione (+ 136). Migliora così l’efficienza dell’assistenza alle persone fragili, in particolare agli anziani, ma migliorano anche i percorsi per l’accesso alle strutture extraospedaliere. Grazie ai nuovi reparti di Medicina post acuzie il paziente infatti potrà accedere direttamente attraverso il proprio Medico di base, evitando il Pronto soccorso e il successivo ricovero (improprio) in ospedale.Elementi qualificanti del Piano sono il rafforzamento della Prevenzione, con particolare riguardo alla medicina del lavoro, e della Medicina territoriale. Distretti sanitari, Poliambulatori, Residenze sanitarie assistenziali, Residenze protette per anziani, Assistenza domiciliare integrata. Sono gli strumenti sui quali il Piano conta per rispondere ai bisogni, in enorme crescita, delle persone anziane, fragili e affette da pluripatologie croniche, degenerative ed invalidanti, prevenendo e ritardando nel tempo il ricorso all’ospedale, più appropriatamente riservato ai malati in fase acuta. Sarà necessario il coinvolgimento dei Medici di Medicina generale, da incentivare nella costituzione di studi associati, ma anche dei Medici specialisti, che l’Asur dovrà prioritariamente coinvolgere attraverso futuri accordi.In questo nuovo sistema un ruolo chiave sarà svolto dalle Case della salute che saranno attivate a Recanati, Matelica e Sarnano (in aggiunta a quella già esistente a Treia). Strutture destinate a garantire cure primarie con copertura di almeno 12 ore al giorno, servizi diagnostici e terapeutici specialistici, integrazione con servizi sociali,  prevenzione e  presenza di almeno un modulo di degenza residenziale a ciclo continuativo. Con l’eccezione di Sarnano le Case della salute saranno dotate di Punti di Primo Intervento, che si integreranno nella rete provinciale dell’Emergenza Urgenza. Una rete formata dai 3 Pronti Soccorso di Civitanova, Camerino e Macerata - dotati di Unità Operative di Rianimazione ed Utic - e dal Punto di primo intervento dell’Ospedale di San Severino Marche. Il PS di Macerata sarà poi potenziato dal punto di vista strutturale e dei posti letto. Completeranno la rete le Potes (Postazioni territoriali per l’emergenza sanitaria), attivate presso ogni PS ed ogni PPI.«Grazie al metodo della concertazione – recita un comunicato unitario della Direzione aziendale e dei rappresentanti sindacali – è stato possibile apportare sostanziali modifiche migliorative alle proposte contenute originariamente nel Piano al fine di garantire la qualità dei servizi socio sanitari dell’Area Vasta 3».Soddisfatto anche il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, che parla di un Piano “ragionevole” che, se realizzato così come concordato, non penalizzerà la qualità sanità maceratese. «La Cisl– afferma Ferracuti - si è approcciata a questo lungo e difficile confronto tenendo a mente la posta in gioco, che è la salute di 320.000 cittadini maceratesi e il futuro della più grande azienda provinciale, quella sanitaria. Eravamo e restiamo convinti che è possibile rendere più efficiente il servizio sanitario, migliorandone la qualità e riducendone i costi, ma solo se al centro delle scelte non ci sono le ricche e potenti lobbies, ma i  cittadini e i lavoratori del comparto».«Prendiamo atto di questa riorganizzazione - sostiene Sistino Tamagnini, Segretario generale della Cisl Funzione pubblica di Macerata - alla quale la Categoria ha partecipato con un impegno serio e responsabile. Dopo aver contribuito a definire "la cornice"  la nostra attenzione si sposta  sulla fase attuativa del Piano,  che avrà luogo a partire da settembre, e nella quale ci riserviamo di valutare in concreto le decisioni della Direzione aziendale. Sarà necessaria massima trasparenza per quanto riguarda il personale, i mezzi e le risorse che verranno messe in gioco in questo processo».Di riorganizzazione necessaria parla anche il Segretario generale dei Pensionati Cisl di Macerata Dino Ottaviani, secondo cui «l’impegno che il sindacato ha profuso partecipando al tavolo di confronto ha consentito di preservare i livelli di assistenza socio sanitaria, specie per gli anziani fragili, anche in un momento di risorse drasticamente ridotte. Ora è necessario fare un passo avanti e sperimentare a livello territoriale forme innovative di organizzazione. Pensiamo ad esempio agli ambulatori cardiologici o diabetici nelle residenze protette per anziani».Si apre ora la fase dell’attuazione concreta degli interventi nelle singole strutture coinvolte. Su questo punto il Segretario generale della Cisl non nasconde alcune preoccupazioni. «La riorganizzazione non può essere realizzata in due fasi distinte: tagli ed investimenti devono andare di pari passo. Deve poi essere fatta massima chiarezza sul quadro complessivo delle risorse disponibili. Solo a queste condizioni garantiamo piena disponibilità a partecipare, con serietà e spirito propositivo, alla costruzione del nuovo volto della sanità provinciale». 
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26/07/2012 Spending Review: cambiare il decreto - Assemblea-presidio ad Ascoli Piceno
VENERDI’ 27 LUGLIO 2012 DALLE ORE 12,00 ALLE ORE 13,30La CISL FP Territoriale di AP e FM organizza:UN’ASSEMBLEA – PRESIDIO DEI DIPENDENTI DELLE PUBBLICHE AMM.NI DELLA PROVINCIA DI ASCOLI PICENO DAVANTI AL PALAZZO DELLA PREFETTURA
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23/07/2012 Chiusura uffici postali, ad Ancona la protesta
Un caldo asfissiante e un sole implacabile non hanno fermato i lavoratori delle poste. Provenienti dalle varie province marchigiane, in circa cinquecento hanno partecipato, ad Ancona. alla manifestazione regionale indetta dalla CISL SLP e dalla CGIL SLC delle Marche.Al loro fianco gonfaloni dei comuni dell’entroterra, cioè delle località maggiormente colpite dai tagli degli uffici postali. Oltre ai sindaci , che numerosi hanno preso la parola, presente anche la Regione nella persona dell’assessore Marco Lucchetti, il quale ha portato un breve saluto. Dunque una protesta riuscita, un segnale di forte contrarietà alla chiusura, solo nella nostra regione, di oltre sessanta uffici e oltre cento zone di recapito. Tagli selvaggi che, sottolineano le organizzazioni sindacali, “produrranno un grave problema occupazionale e gravi disagi alla cittadinanza”. Tutti concetti ribaditi nei numerosi interventi dal gazebo allestito in Piazza Cavour.Sono intervenuti, tra gli altri, Bruno Pinto segretario nazionale della CISL SLP, Dario Dominici segretario regionale di categoria sempre della CISL, Marco Manzotti segretario regionale della CGIL e Gloria Baldoni segretario regionale della SLC CGIL. Tutti hanno invitato le Poste a desistere dalla attuazione unilaterale di riduzioni dei posti di lavoro e dalla chiusura di uffici postali e invitato la Direzione a riaprire, subito dopo la pausa estiva, “un serio e costruttivo tavolo di confronto con i sindacati, con l’obiettivo di individuare nuove strategie utili per assicurare lo sviluppo dell’azienda, per garantire i livelli occupazionali e servizi di qualità alla cittadinanza”.In particolare Dominici, nel corso del suo intervento ha evidenziato come il rilancio passi attraverso tre punti: “Il rafforzamento della rete degli uffici postali, dei servizi postali e la qualità delle prestazioni offerte. Altrimenti – ha sottolineato - la concorrenza ci travolgerà”. Al termine si è dato vita ad un breve corteo, con alla testa le delegazioni delle amministrazioni comunali, che si è portato sotto la sede centrale delle poste per far sentire con forza la voce di protesta dei lavoratori. Qui la galleria fotografica
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20/07/2012 Ferretti yacht: concluso positivamente il closing ma a quando l’illustrazione delle politiche di sviluppo?
L’incontro  del 18 luglio presso l’associazione degli industriali di Forlì tra la direzione aziendale della FERRETTI yacht e le rappresentanze sindacali FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL dei 7 cantieri italiani, ha avuto esiti assolutamente insufficienti rispetto alle prospettive di sviluppo dell’azienda.Avevamo richiesto che in occasione dell’incontro ci fosse data una informativa relativamente alle politiche di sviluppo dell’azienda dopo la conclusione positiva del closing. Dopo un impegno al limite della sopportabilità, ricordiamo a tutti che sono passati 6 mesi nei quali il gruppo dirigente aziendale ha chiamato le maestranze ad uno sforzo ed a sacrifici (CIG e ampia flessibilità) per supplire alle carenze di una proprietà che aveva portato sull’orlo del fallimento l’azienda, pensavamo che fosse l’occasione per avviare una nuova stagione di sviluppo.Ci è stata invece prospettata una situazione di attesa per il completamento del nuovo gruppo dirigente.Cosa significa tutto ciò? Ci sono cambiamenti delle politiche di sviluppo che giustificano un cambiamento del management? Noi abbiamo il diritto di conoscerle. Siamo al mese di luglio, per il settore questo è il mese della definizione delle strategie per il prossimo anno nautico e per mettere le basi di quelli successivi,Abbiamo già vissuto 2 anni drammatici, non comprendiamo, per non dire altro, questa condotta.Ribadiamo che in questi due anni si è consolidata una realtà industriale fatta di 7 siti produttivi in Italia e con circa 2000 dipendenti, si poteva fare di più e meglio per l’occupazione? Lo si dica e ci confronteremo sulle strategie.Abbiamo salutato positivamente l’ingresso nel capitale industriale dopo una sciagurata gestione aziendale fatta dai fondi di investimento esteri, adesso è il tempo dello sviluppo di programmi di rilancio di Marchi conosciuti e riconosciuti quali RIVA, PERSHING, ITAMA, FERRETTI, CUSTOM LINE, CRN.Ci aspettiamo dalla proprietà una risposta rapida alle nostre richieste e già da domani informeremo le istituzioni della situazione.Forlì, 18 luglio 2012Le Segreterie Nazionali FENEAL -UIL   FILCA - CISL   FILLEA - CGIL
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19/07/2012 Poste italiane/ Adiconsum: un tavolo di confronto con le Associazioni dei Consumatori e le Parti sociali e gli Enti locali
Adiconsum: non bisogna dimenticare le persone più anziane o di chi comunque vive nei piccoli centri del territorio, in aree già penalizzate da una scarsa distribuzione dei servizi, che da anni fanno affidamento sui servizi postali.Pietro Giordano: “la riduzione della spesa non può essere attuata in maniera lineare applicando parametri standardizzati ed uguali per tutti”.Ogni anno, Poste Italiane deve inviare all’autorità di vigilanza un Report sugli uffici postali e sulle strutture di recapito che non garantiscono l’equilibrio economico. Quest’anno Poste italiane ha inviato all’Agcom un piano di “chiusura” di moltissimi uffici postali essenzialmente nei piccoli Comuni.“Leggiamo – dichiara Pietro Giordano, Segretario generale dell’Adiconsum – di 1156 uffici postali in tutto il Paese che chiudono e 638 sportelli da razionalizzare, con la conseguenza di una riduzione sia degli orari che dei giorni di apertura”.“Le Poste si muovono, quasi esclusivamente verso i settori che creano profitto, come banche, assicurazioni e telefoni, dimenticando sempre di più che il recapito della corrispondenza spetta a tutti i cittadini – prosegue Giordano -. Non bisogna poi dimenticare le persone più anziane o di chi comunque vive nei piccoli centri del territorio, in aree già penalizzate da una scarsa distribuzione dei servizi, che da anni fanno affidamento sui servizi postali, e per i quali i disagi dovuti alla chiusura degli sportelli sarebbero molto più gravi.Se a ciò aggiungiamo l’aumento del 20% sul costo del bollettino, veramente non riusciamo a comprendere la scelta che l’azienda sta mettendo in campo”.Conclude Giordano: “credo che il piano di riorganizzazione non possa essere basato esclusivamente sul rapporto tra costi/ricavi effettuato per ogni singolo ufficio postale ma anche sulla constatazione della sua utilità sociale. Ed è per questo che chiediamo un tavolo di confronto con il coinvolgimento di tutte le Parti sociali, insieme alle Associazioni dei consumatori e gli Enti locali per scongiurare un piano di tagli lineari applicando semplicemente parametri standardizzati ed uguali per tutti”.Valeria LaiCapo Ufficio Stampa Adiconsum Nazionaletel. +390644170222 - fax +39 0644170230ufficiostampa@adiconsum.it
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19/07/2012 La Cisl in piazza per i dipendenti pubblici
Molto partecipata l’assemblea straordinaria e il presidio  organizzati ieri, 18 luglio, dalla Cisl Fp di Pesaro nella Sala del Consiglio comunale.“La politica dei tagli lineari del Governo Monti continua a essere sbagliata nel merito e nel metodo – sostiene Francesco Todaro Segretario Generale CISL FP Pesaro  - colpire indistintamente le pubbliche amministrazioni prevedendo tagli di organico indiscriminati, produrrà smantellamento dei servizi stessi e riduzione di quantità e qualità a tutto discapito dei CITTADINI.Da sempre quando viene destrutturato un servizio pubblico le conseguenze immediate per i cittadini sono due: aumento dei costi e peggioramento dei servizi.La necessaria riorganizzazione del pubblico impiego deve passare attraverso tre punti fermi: 1) evitare il licenziamento di personale, anche perché sarebbe assurdo riproporre nuovi esodati per reperire risorse per risolvere la questione degli esodati prodotti dalla riforma delle pensioni; 2) mantenere quanto più possibile la territorialità del posto di lavoro; 3) non pregiudicare la qualità dei servizi.Per questo siamo disponibili a ragionare anche di compensazione e di nuova formazione professionale del personale. L’obiettivo è quello di rendere la Pubblica Amministrazione efficiente, eliminare i reali sprechi e di migliorare l’erogazione di servizi a tutto vantaggio della cittadinanza.Ciò che non è accettabile è comunque la mancanza di coraggio da parte del Governo che interviene sui deboli e non tocca i forti.Continuano a essere lasciati fuori da ogni intervento significativo:- i costi della politica;- gli evasori fiscali;- la mancata tassazione delle ricchezze reali ecc.Basterebbe recuperare le risorse da queste voci per evitare di mettere in crisi ulteriori fette di popolazione e indurre indispensabili processi di sviluppo.Nel prendere atto delle istanze prodotte dalla CISL, con l’impegno a trasmetterle agli organi centrali, il sig. Prefetto di Pesaro e Urbino, ha evidenziato la necessità di dare adeguata attenzione al problema del governo dei territori”.
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17/07/2012 Almeno la Croce Rossa...
Dopo la partecipata manifestazione del 29 novembre del 2011 in Ancona, la mobilitazione della CISL FP Marche non si ferma.La riorganizzazione che vogliamo deve puntare sulle professionalità e rilanciare il prestigio della CRI.Il Governo, invece, vuole trasformarla in un’associazione privata, senza offrire alcuna garanzia né ai lavoratori, né ai cittadini che usufruiscono di questo servizio pubblico.Privatizzare la Croce Rossa Italiana non è la soluzione, ma, un altro colpo nello smantellamento del welfare, dichiara il Segretario generale Luca Talevi.Il terremoto in Emilia Romagna ha visto la CRI operare in prima linea per soccorrere ed assistere la popolazione.Ricordiamo che, purtroppo, anche noi abbiamo provato sulla nostra pelle eventi simili e sappiamo che l’ausilio prestato dalla Croce Rossa è stato determinante.Per questo, la CISL FP Marche continuerà l’opera di sensibilizzazione nei confronti dei parlamentari e dei cittadini marchigiani, proseguendo, anche, la massiccia raccolta di firme che ci vede impegnati in tutte le province.Chiediamo, infine, un incontro urgente con la Regione per valutare l’entità delle ricadute del Decreto sui servizi erogati alla collettività nel nostro territorio, sottolineando che, dal ruolo che la Regione vorrà avere in questa vicenda, dipendono i destini delle 100 famiglie dei dipendenti della CRI e degli utenti del Servizio sanitario.Luca TaleviSegretario generale CISL FP Marche 
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13/07/2012 Stop alla frammentazione dei servizi pubblici locali.
COMUNICATO STAMPA  I settori dei servizi Pubblici Locali quali trasporto, servizio idrico, rifiuti e gas,  rivestono grande importanza per l’intera economia delle Marche, e costituiscono un valore fondamentale di coesione sociale e territoriale e strumenti per accrescere la competitività del sistema economico regionale.Rispetto al processo di liberalizzazione avviato da oltre un decennio, che potrebbe avere ricadute non indifferenti sulla vita dei cittadini, sul sistema economico della regione e sulle migliaia di lavoratori occupati nel settore, Cgil Cisl e Uil delle Marche ritengono che sia indispensabile: presidiare e governare tale processo affinché vi sia continuità nella garanzia di accesso ai servizi da parte dei cittadini; si colga l’occasione per costruire un progetto regionale sui servizi pubblici che preveda lo sviluppo degli stessi sia dal punto di vista degli investimenti che della qualità.Un territorio con un approvvigionamento idrico efficiente e di qualità, con un buon sistema di raccolta e smaltimento rifiuti, con una rete di distribuzione di energia capillare ed efficiente, con un sistema di trasporto pubblico locale che sviluppi una mobilità sostenibile, rappresenta certamente un vantaggio competitivo per un territorio in grado di garantire qualità della vita e di attrarre investimenti produttivi.Nella prospettiva di apertura al mercato del sistema dei servizi pubblici locali, l’aggregazione rappresenta una condizione essenziale per garantire un futuro alle aziende dei servizi marchigiane. Caratterizzandosi oggi per una eccessiva frammentazione,  l’aggregazione favorirà economie di scala e il contenimento delle tariffe, contribuendo così a costruire anche una nuova politica locale dei redditi, che tuteli meglio il potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni, pesantemente falcidiate dalla crisi. In questo contesto per il sindacato l’obiettivo primario resta quello di garantire universalità e accessibilità del servizio attraverso il mantenimento della funzione strategica del ruolo pubblico.Le Marche rischieranno di diventare un territorio di conquista con una frammentazione ancora più accentuata, se gli Enti Locali, pressati dai persistenti tagli, interverranno isolatamente e senza un progetto condiviso di sviluppo, mettendo a gara l’affidamento del servizio e cedendo almeno il 40% delle quote di proprietà delle aziende entro il 31 dicembre 2012 (data di cessazione degli affidamenti diretti). Di conseguenza, le necessarie integrazioni funzionali tra le aziende che operano in uno stesso territorio saranno complicate se non inesistenti e la salvaguardia dei livelli occupazionali sarà un obiettivo difficile da perseguire in aziende sottodimensionate e pressate da investitori che vorranno rientrare dai capitali investiti.È quindi fondamentale l’elaborazione di un progetto comune che permetta di determinare le condizioni affinché i servizi pubblici locali a rilevanza economica siano gestiti nelle Marche da imprese derivanti da un processo di aggregazione, almeno provinciale, delle aziende che attualmente operano nei vari comuni. Un piano incentrato sulla sostenibilità ambientale che abbia come obiettivo principale la gestione integrata dei cicli per preservare risorse naturali sempre più limitate. Cgil, Cisl e Uil delle Marche ritengono inoltre che la tutela dell’occupazione, in qualità e quantità, deve costituire elemento di valutazione dell’offerta, nelle procedure ad evidenza pubblica di affidamento dei servizi.LE SEGRETERIE REGIONALI Ancona, 13 luglio 2012
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12/07/2012 Crisi costruzioni, il 17 luglio presidio dei sindacati al ministero dello sviluppo
Ad oltre tre mesi dalla grande manifestazione unitaria del 3 marzo che portò a Roma più di 30.000 lavoratori delle costruzioni, il Governo non ha ancora dato risposte alle richieste pressanti e ripetute di aprire un tavolo di confronto per definire le misure necessarie a rilanciare il settore contenute nella piattaforma unitaria. Nel frattempo la crisi si è ulteriormente aggravata e le misure in corso di approvazione non sembrano efficaci a garantire l’avvio di una fase di crescita né a fornire le adeguate protezioni sociali in termini previdenziali e di ammortizzatori sociali anche in relazione all’ulteriore innalzamento dell’età pensionabile che penalizza e aggrava la situazione di chi svolge lavori fisicamente pesanti e usuranti.Nella stessa ipotesi di decreto sviluppo recentemente presentata, le misure previste, sebbene segnalino una prima inversione di tendenza nell’attenzione al settore, non colgono la necessità di collegare gli interventi sulla crescita al rafforzamento complessivo della qualità delle imprese e della qualità e regolarità del lavoro. Appare evidente che per superare tali limiti è necessario un forte confronto con le parti sociali che produca provvedimenti atti a regolarizzare il settore rilanciando la crescita congiuntamente ad una maggior attenzione nei confronti dei lavoratori più deboli.Per questo motivo, in continuità con quanto realizzato con la manifestazione del 3 marzo, FENEAL-FILCA e FILLEA indicono un presidio a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico per il giorno 17 luglio 2012 alle ore 10.00 con l’obiettivo di conquistare urgentemente quel tavolo di confronto allora permesso e oggi non più rinviabile.In quella sede, anche in relazione alle prime insufficienti misure contenute nel decreto sviluppo, intendono riproporre le proposte contenute nella piattaforma, in particolare quelle finalizzate a garantire uno sviluppo sostenibile e un lavoro regolare e di qualità:1) La realizzazione di una politica di rilancio delle infrastrutture deve essere definita dando certezza e velocità ai finanziamenti su obiettivi prioritari condivisi.2) Il varo di piani di intervento sulle città che debbono prevedere risorse più ampie e soprattutto percorsi più partecipati dalle forze sociali in particolare per garantire una strumentazione che leghi gli interventi alla verifica della legalità e della qualità del lavoro.3) La politica degli incentivi alle ristrutturazioni deve essere resa strutturale, premiando maggiormente gli interventi di messa in sicurezza dal rischio sismico e indirizzati al risparmio energetico.4) Occorre predisporre un adeguato piano con delle risorse aggiuntive, per raggiungere gli obiettivi prioritari di messa in sicurezza del territorio e del patrimonio pubblico sia edilizio che architettonico e monumentale contro il rischio sismico e idrogeologico5) Soprattutto, ogni intervento sul settore, non può eludere il tema della legalità e della regolarità. In particolare rivendichiamo l’attuazione di un provvedimento legislativo sulla qualificazione di impresa (patente a punti) e del DURC per congruità nei lavori privati. In ogni caso ogni intervento, diretto o indiretto, di risorse pubbliche non può prescindere dall’adozione dei suddetti provvedimenti.6) Va al più presto definito lo sblocco selettivo del patto di stabilità interno per gli enti locali.7) Creare misure per agevolare l’accesso al credito di privati e imprese impiegando le banche per immettere liquidità sul mercato utilizzando anche i fondi prestati dalla BCE.8) Dare concretezza e avvio gli Accordi di Programma per rilanciare la ripresa dei distretti e delle aree industriali in particolare dei materiali per le costruzioni e del legno, strettamente collegati al riavvio dell’edilizia.Su queste richieste i lavoratori delle costruzioni torneranno quindi con forza a far sentire la loro voce anche a chi, fino ad adesso, si è ostinato a non voler sentire.
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11/07/2012 «Non possiamo più tacere su Poste Italiane»
Clicca qui per visualizzare  ELENCO CHIUSURA UFFICI POSTALI NELLE MARCHE“Non possiamo più tacere su quanto sta accadendo in Poste Italiane: lunghe code agli sportelli; continui blocchi delle piattaforme informatiche che paralizzano le operatività degli uffici; apertura ridotta degli sportelli nell’entroterra; deterioramento della qualità nel recapito, dovuta ad una discutibile gestione del personale, lasciando i cittadini senza posta. Sono i disservizi più eclatanti che i cittadini stanno subendo già da alcuni mesi. - afferma Dario Dominici Segretario Regionale Slp-Cisl Marche – ai quali si andranno a sommare una serie di non condivisibili iniziative aziendali: decine di chiusure di Uffici Postali, anche quelli grandi, importanti che fanno business, come dice l’azienda insieme ad una drastica riduzione di zone di recapito manderanno a picco la qualità dei servizi oltre che i sacrifici di migliaia di lavoratori. Sacrifici che hanno saputo ridare una immagine ad una azienda ridotta ad un enorme carrozzone dalla cattiva gestione. – continua Dario Dominici - Siamo contrari all’idea che la razionalizzazione dell’azienda significhi lo smantellamento di un servizio essenziale e di una rete pubblica fondamentale quale quella degli uffici postali. All’Azienda Poste, che ancora una volta non coglie il valore aggiunto della propria capillarità e non riesce a coniugare il suo essere impresa con l’altrettanto importante ruolo sociale rivestito, non si può concedere il privilegio di tagliare i costi, semplicemente scaricandoli sui lavoratori, cittadini e enti locali”.A difesa di un servizio universale pubblico e sociale e il lavoro, che le politiche cosiddette di “spending review” stanno compromettendo, Cisl Slp Marche e Cgil Slc Marche scendono in piazza il 21 luglio p.v. a Piazza Cavour ad Ancona .
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10/07/2012 Scuola. Nelle Marche classi superiori al collasso.
CLICCA QUI per il grafico POSTI DOCENTI MANCANTI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO A.S. 2012-13 REGIONE MARCHE  CLICCA QUI per i  DATI MINISTERIALI E REALI
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06/07/2012 Pensionati Cisl in "trasferta" a Capannori
Sabato 23 giugno scorso i pensionati della Cisl di Macerata sono andati in “trasferta” a Capannori, Comune della Provincia di Lucca salito agli onori della cronaca per aver ideato e sviluppato il Progetto “Rifiuti 0 entro il2020”. L’iniziativa è incentrata sulla raccolta differenziata domiciliare dei rifiuti unita ad azioni come il compostaggio domestico, lo spinaggio di acqua potabile, latte e detersivi, il mercatino dello scambio e del riuso ecc. Un progetto ambizioso che tutela l’ambiente, migliora la qualità della vita, crea posti di lavoro e sviluppa spazi pubblici di partecipazione sociale e civile. Abbiamo intervistato Marisa Sensini, componente di Segreteria della Federazione dei pensionati Cisl di Macerata. Dove nasce l’attenzione all’ambiente dei pensionati della Cisl di Macerata?  La tematica ambientale è stata sviluppata dalle donne pensionate della Cisl, che nel marzo del 2010, inoccasione della giornata della donna, organizzavano a Caldarola un convegno dal titolo Solidambiente. L’intento era quello di approfondire le tematiche della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile, legandole ad un impegno di solidarietà nei confronti della popolazione della Tanzania.Ambiente e solidarietà quindi? Abbiamo acquistato 2000 borse di tessuto grezzo per la spesa fatte a mano in Tanzania, distribuite poi dietro offerta libera nelle nostre sedi, in appositi stands e banchetti e nei supermercati. L’idea era quella di sensibilizzare la cittadinanza indirizzandola verso il superamento dell’uso delle borse di plastica, estremamente dannose per l’ambienteQuali altre azioni avete sviluppato?Nel novembre del 2010, in occasione della settimana europea per la riduzione dei rifiuti, abbiamo organizzato un convegno a Cingoli (Meno rifiuti per tutti) per approfondire la tematica della prevenzione attraverso il racconto di amministratori locali che, con esperienze concrete e buone prassi, hanno puntato sulla riduzione della produzione dei rifiuti.Che cosa vi ha insegnato l’esperienza di Capannori?In primo luogo che tante delle cose su cui abbiamo riflettuto in questi ultimi anni sono realizzabili concretamente. Ridurre la produzione dei rifiuti, riciclare, coinvolgere la cittadinanza a partire dai bambini e dai giovani. Certo è fondamentale il ruolo dell’amministrazione locale, che attraverso il progetto “rifiuti zero” è riuscita a intestarsi un’azione “di eccellenza” che, sono certa, avrà riflessi politici importanti.E’ possibile replicare quest’esperienza in altre realtà locali?Capannori è un comune di 45.000 abitanti, situato in una zona pianeggiante. Certamente sono caratteristiche ideali per sviluppare questo tipo di azioni. Il progetto, apportando i dovuti correttivi, è certamente esportabile in altre realtà locali come quella maceratese. A condizione però che si riescano a creare le stesse condizioni di entusiasmo e convinzione che abbiamo visto nell’amministrazione e nei cittadini di Capannori.Intervistiamo ora Giammario Marchetti, Segretario della Lega dei pensionati di Tolentino, al quale dobbiamo l’idea di questa “trasferta”. Per quale ragione ha voluto portare i pensionati della Cisl in visita a Capannori?Ho conosciuto l’anno scorso l’Assessore all’ Ambiente di Capannori, intervenuto ad un incontro svolto a Tolentino. Un incontro al quale hanno partecipato solo 3 dei 57 Comuni maceratesi invitati. Ho pensato che sarebbe stato positivo far conoscere questa realtà anche nella nostra provinciaCosa pensa del progetto “Rifiuti 0”?Credo che, con alcuni accorgimenti, possa essere attuabile anche nella nostra Provincia. In particolare ritengo necessario che si sviluppi una raccolta differenziata dei rifiuti molto attenta, limitando al minimo la raccolta indifferenziata, da garantire ad esempio non più di una volta al mese. Questo ci consentirebbe di fare a meno dell’inceneritore.Quale aspetto l’ha colpita di più del progetto?Sicuramente “la via dell’acqua”. Capannori è un Comune molto vasto, con 40 frazioni localizzate geograficamente in modo particolare. Ci sono moltissime fonti d’acqua alle quali sono stati applicati appositi impianti di ionizzazione che la rendono potabile. Molto positivo è anche l’attribuzione ad ogni famiglia di un “codice a barre” che consente di valutare a campione la  qualità della raccolta differenziata, riconoscendo uno sconto sulla Tarsu agli utenti che, facendola bene, consentendo al Comune di guadagnare sui materiali riciclati.
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05/07/2012 35 estetiste formate dallo IAL a Macerata
Si sono appena conclusi i due corsi per ESTETISTE organizzati dallo IAL (Innovazione Apprendimento Lavoro) Marche, Centro di Formazione Professionale di Macerata.In tutto sono state formate 35 allieve. 15 di esse si sono specializzate e possono ora aprire attività in proprio. Altre 20 si sono qualificate e possono lavorare come dipendenti. Tutte le allieve hanno completato i corsi con risultati eccellenti.Sono aperte le iscrizioni per i prossimi corsi per ACCONCIATORI ED ESTETISTE. Basta rivolgersi alla sede IAL di Macerata Via dei Velini 52 – Tel 0733-240171 e 0733-261383. I corsi, in avvio a settembre, sono a numero chiuso.Complimenti alle nuove formate e un arrivederci per i nuovi corsi.
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05/07/2012 Servizi Pubblici Locali: proposte per governare il cambiamento.
Il tema dei Servizi Pubblici Locali ha assunto negli ultimi anni una valenza fondamentale nell’economia delle amministrazioni decentrate e dei comuni.Si sta concludendo il percorso di liberalizzazione avviato da oltre un decennio, che potrebbe avere ricadute non indifferenti sulla vita dei cittadini, sul sistema economico delle Marche e sulle migliaia di lavoratori occupati nel settore.Le confederazioni unitarie Cgil, Cisl e Uil regionali presentano alla stampa, VENERDI  13 LUGLIO alle ore 11,30 presso la CISL Marche in via dell’Industria 17 –Ancona,  le valutazioni e le proposte per governare il processo di cambiamento  dei Servizi Pubblici Locali in atto, con particolare attenzione all’universalità ed accessibilità per il cittadino, alla riduzione degli sprechi, alle composizioni societarie e alle dimensione delle aziende che gestiscono tali servizi, ai necessari investimenti sulle reti e negli impianti, alla salvaguardia dell’occupazione.Le Segreterie Regionali Cgil - Cisl – UilAncona, 3 luglio 2012
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04/07/2012 Scuola, prorogati i termini di mobilità della scuola secondaria
Sono stati prorogati i termini per la mobilità della scuola secondaria di secondo grado.1 - termine ultimo comunicazione al SIDI delle domande di mobilità e dei posti disponibili........................................ 5 luglio2 - pubblicazione dei movimenti ............................................. 26 luglio
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04/07/2012 Scuola, le graduatorie provvisorie del personale ATA
In data 02/07/2012 sono state pubblicate le graduatorie provvisorie del personale ATA (verificare sul sito dell'Usp).Scadenza per eventuali reclami il 12/07/2012.Si trasmettono in allegato sia l'avviso e il modello dell'eventuale reclamo.AVVISOMODELLO DI RECLAMO
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02/07/2012 Continua il presidio alla Gs allestimenti
I lavoratori e le lavoratrici della ditta Gs allestimenti  di Mondolfo continuano la loro battaglie con il presidio permanente presso la ditta Gs allestimenti  al fine di ottenere risposte chiare sulle manovre societarie  che sta compiendo la ditta GS allestimenti  sulla mancata firma dei moduli per ottenere l’anticipo  della CIGS da parte delle banche.Denunciano il grave comportamento antisindacale con la rimozione da parte dell’azienda degli striscioni messi dai lavoratori. “Sarebbe meglio occuparsi di pagare gli stipendi” – afferma Giovanelli,  Segretario Filca Pesaro.Questi gesti creano ulteriormente un clima di esasperazione e accesa conflittualità tenuto conto che i lavoratori sono mesi che non percepiscono salari .Ci saremo aspettati magari che la proprietà così veloce nel porre la società in liquidazione fosse stata cosi veloce nell’ascoltare (almeno) le richieste dei lavoratori. Invece  preferisce nascondersi e aumentare la non trasparenza per quanto riguarda le operazioni societarie in atto. Non si riesce a capire dove sono finiti i pagamenti dei lavori consegnati e delle commesse completate  nei mesi scorsi e già consegnate.Le organizzazioni sindacali chiedono immediatamente l’attivazione di un tavolo di confronto tra organizzazioni sindacali e direzione aziendale, con la presenza della Provincia.  “Noi siamo sempre disponibili  al confronto sincero e trasparente”  - conclude Giovanelli.
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28/06/2012 Presidio alla ditta GS allestimenti di Mondolfo
 I lavoratori della ditta "GS allestimenti" , insieme alle organizzazioni sindacali FILCA CISL e FILLEA CGIL, hanno organizzato per giovedì 28 giugno un presidio di protesta davanti l'azienda per chiedere garanzie sugli stipendi, sul futuro occupazionale e sulla  mancata firma di documenti che permetterebbero alle banche di anticipare la cassa integrazione straordinaria.  La  FILCA CSIL e  la FILLEA CGIL e i dipendenti della ditta GS (ditta che si occupa di arredamenti navali) esprimono  forte preoccupazione per il mantenimento dei livelli occupazionali e per il futuro del sito produttivo soprattutto alla luce del trasferimento dei macchinari presso la ditta I.G.I. L’apertura della Cassa integrazione straordinaria infatti doveva essere lo strumento che garantendo la tenuta occupazionale avrebbe permesso, nelle modalità e nei tempi opportuni, l’impiego di tutte le attuali maestranze. La direzione aziendale invece si è subito attivata per chiedere ai dipendenti della ditta GS di essere assunti presso la ditta I.GI senza peraltro un minimo confronto con le Organizzazioni e le rappresentanze sindacale e, fatto ancora più grave, ha trasferito materiali e macchinari presso la ditta IGI. Preoccupa moltissimo la mancanza di un piano di gestione dei pagamenti delle retribuzioni che ad oggi non è stato minimamente proposto ne discusso con le Organizzazioni e le rappresentanze sindacali. Anzi nei vari incontri che si sono succeduti non sono mai stati dati numeri precisi riguardo ai futuri incassi della ditta Gs e agli importi che la ditta Gs deve riscuotere direttamente dagli appaltatori o dalla ditta I.G.I. Infine l’atteggiamento dell’azienda che prolunga la firma dei moduli per l’anticipo della Cassa integrazione straordinaria! Nemmeno una firma per ottenere l’anticipo dalle Banche. Eccesso di Scrupolo? Un atteggiamento che danneggia ulteriormente la situazione finanziaria dei lavoratori. Tutto questo ci spinge a chiedere all’azienda di incontrare entro la prossima settimana le organizzazioni e le rappresentanze sindacali con la speranza di avere risposte esaurienti, circostanziate, riguardo al futuro produttivo e occupazionale della ditta GS e al pagamento delle retribuzioni arretrate. In mancanza di queste risposte le maestranze proclameranno subito lo stato di agitazione e si attiveranno nelle modalità previste dalla legge per la tutela dei loro diritti con azioni tese a farsi riconoscere quanto dovuto.
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22/06/2012 Vertenza Bagherra (ex Andelini)
Interlocutorio ma positivo l'incontro svoltosi questa mattina presso la sede della Regione Marche tra la direzione di BAGHERRA ITALIA e la FINECO LEASING, società finanziaria proprietaria dell'immobile di Monte San Vito presso il quale ha sede l'azienda.All'incontro erano presenti anche l'Assessore al Lavoro della Regione Marche Marco Luchetti, il Sindaco di Monte San Vito, il liquidatore della Andelini e le Organizzazioni Sindacali FEMCA-CISL e FILCTEM-CGIL, unitamente alla RSU di stabilimento. Nel corso dello stesso, è emersa l'estrema disponibilità da parte di tutti i soggetti protagonisti della vicenda a trovare una soluzione in grado di far ripartire l'attività in tempi brevi, scongiurando in questo modo la perdita di 70 posti di lavoro. L'azienda ha aperto l'incontro sottolineando le difficoltà legate alla carenza di investimenti sull'attuale capannone, che la stessa addebita alla società proprietaria del medesimo. La FINECO ha evidenziato dal canto suo la possibilità di finanziare importanti opere di ristrutturazione e di messa a norma dell'impianto, a fronte però della presenza di un piano industriale serio e credibile, che garantisca la continuità in loco dell'attività produttiva. Su questo versante, l'Assessore Luchetti ha invitato la direzione a stringere i tempi, ed a predisporre tale piano entro e non oltre il 12 luglio, data nella quale tutte le parti sono nuovamente convocate in Regione per dare seguito al percorso e trovare una soluzione definitiva della vertenza.Per quanto ci riguarda, prendiamo positivamente atto: 1) della volontà comunicata da FINECO di creare tutte le condizioni ideali per agevolare la ripresa delle lavorazioni (volontà che denota uno spirito ed una sensibilità che vanno ben oltre l'aspetto più propriamente finanziario); 2) dell'impegno delle istituzioni pubbliche locali (Regione Marche e Comune di Monte San Vito), che da mesi dimostrano attenzione ed interesse nei confronti della vicenda, e che ringraziamo pubblicamente. A questo punto, la direzione di BAGHERRA è messa di fronte alle proprie responsabilità, dalle quali non può più sfuggire; inutile trovare altre scuse o ricorrere ad altri escamotage pur di sottrarsi al proprio dovere, che è quello di far ripartire al più presto il sito di Monte San Vito, con tutti i dipendenti attualmente in organico. Ci auguriamo che l'incontro del 12 luglio possa sancire concretamente tale intendimento.  Angelo Paolucci  (FEMCA-CISL) Giuseppe Galli  (FILCTEM-CGIL)
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21/06/2012 Governo taglia 90 docenti delle superiori.
Scuola, è emergenza per organici e classi sovraffollate. Novanta docenti in meno a fronte di 2395 studenti in più rispetto allo scorso anno. Il sindacato scuola di Cgil, Cisl, Uil e Snals  ha  inviato una  lettera unitaria  al ministro Francesco Profumo, al capo dipartimento del Miur Lucrezia Stellacci, al presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca, all’assessore regionale all’Istruzione Marco Luchetti e al direttore regionale Usr delle Marche Michele Calascibetta per denunciare l’emergenza organici che si prefigura per il prossimo anno scolastico.«Il taglio provocherà un sovraffollamento delle classi» dichiara Anna Bartolini, Segretario Generale Cisl Scuola Marche. «Che potrà arrivare - prosegue - a picchi di 33/34 alunni per ogni classe, l’accorpamento di alcune quinte, il riorientamento degli alunni per mancata attivazione delle classi e la NON  attivazione delle classi iniziali dei corsi serali e della scuola in carcere».  
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20/06/2012 «Siamo qui per manifestare tutta la nostra indignazione»
«Siamo qui per manifestare tutta la nostra indignazione e disapprovazione sul modo in cui sta operando il Governo e torneremo a farlo ogni qualvolta sarà necessario». Con queste parole   Mario Canale, Segretario Generale della Federazione Pensionati Marche,   introduce il suo intervento alla Manifestazione nazionale a Roma organizzata dalle Federazione nazionali dei Pensionati di CGIL, CISL e UIL per protestare contro le manovre del Governo che colpiscono duramente i pensionati. Clicca qui per scaricare l' intervento del Segretario Generale FNP CISL MARCHE, Mario Canale Facciamo il punto con la Federazione Pensionati Cisl
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18/06/2012 In aula per comunicare
Saranno tre le giornate formative che i dirigenti del sindacato pensionati della Cisl Marche dedicheranno alla Comunicazione. Il corso si svilupperà in tre giornate: Comunicare sindacato oggi Scirvere sindacato oggi Vedere sindacato oggi Gli appuntamenti formativi vedono anche la partecipazione di esperti del settore come S.Lamorgese, giornalista e multimedia project manager di Rainews24, Francesco Gagliardi, Responsabile coordinamento editoriale di Conquiste del Lavoro-Pensionati e docente  di Media relation alla facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, Giuliano De Minicis, designer, art director, ideatore e coordinatore di eventi, Dmp Concept di Senigallia, Maurizio Socci, Giornalista professionista, Responsabile redazioni è TV Marche e Radio Center Music, Conduttore televisivo IL SENSO DEL PERCORSO  Viviamo in un’epoca complessa, caratterizzata da scenari in continuo mutamento, dove le questioni poste dalle persone che incontriamo come sindacato richiedono un’attenzione ed una competenza sempre più vasta e precisa.A caratterizzare questa complessità troviamo ai primi posti la miriade di informazioni che ci pervengono da varie fonti. Basti pensare alla rete internet, twitter, face book ma anche ai canali più classici come la stampa, la televisione e non ultime le relazioni sociali che intessiamo ogni giornoSecondo alcuni, viviamo una vera e propria rivoluzione, maggiore dell’avvento dei caratteri di stampa inventati da Guttenberg. Siamo entrati nell’epoca della comunicazione digitale senza limiti e mobile, capace di viaggiare ovunque, grazie a computers sempre più piccoli e telefonini sempre più ricchi di applicazioni. Anche noi sindacalisti siamo contaminati da tutto questo: ciò che una volta veniva comunicato attraverso un volantino, oggi può essere trasmesso anche da una newsletter, da un sms, o da un video-messaggio sul telefonino.Sicuramente a partire dalla rete internet sino alla grafica più avanzata, il modo di comunicare tra le persone sta cambiando. Non solo. La comunicazione determina cambiamenti profondi nei modelli delle imprese, nei processi produttivi, nell’organizzazione del lavoro, nelle scelte politiche, nella diffusione di beni e servizi, nei consumi ma anche nelle relazioni.In questo quadro anche il sindacalista, come ogni comunicatore, si trova a giocare un ruolo ambivalente e - per certi aspetti - necessariamente ambiguo: "emittente" e "ricevente" segnali allo stesso tempo. La principale difficoltà sta proprio qui: nell'interpretare e svolgere sincronicamente le due funzioniSaper riconoscere tali cambiamenti nella comunicazione, saperli leggere, saperli percorrere e tenere in mano, saperli utilizzare: da qui parte il senso di una attività formativa sulla comunicazione per i dirigenti della Federazione dei Pensionati Cisl nelle MarcheL’APPROCCIO FORMATIVO              Il percorso si inserisce in termini di approccio all’interno delle ipotesi che come Cisl nelle Marche stiamo sperimentando in materia di formazione negli ultimi anni. In generale ci riferiamo all’idea di coltivare il rapporto tra riflessione, formazione e implicazioni organizzative. In particolare intendiamo:  Favorire una formazione che privilegi le esperienze e la loro narrazione Evitare l’approccio normativo (es. “le dieci regole d’oro per…”) Rendere la formazione uno strumento ordinario (saper cogliere la dimensione formativa delle cose che facciamo tutti i giorni) e pragmatico: per questo è importante che i momenti formativi siano sempre occasione per esercitarsi nella capacità di osservarci mentre facciamo le cose di tutti i giorni. Praticare una formazione che sviluppi ipotesi organizzative, come sfida responsabilizzante tra il dire e il fare. Non vogliamo limitarci a studiare cosa significhi fare del bene per gli altri (legittima aspirazione di chi come noi lavora nell’area della rappresentanza sociale) ma misurarci anche su come fare bene il bene. In questo senso alcuni sostengono che l’organizzazione è la vera forma della politica Clicca qui per vedere le foto del Corso  
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17/06/2012 I pensionati al lavoro: i prossimi appuntamenti in regione.
In tutte le sedi provinciali della regione la Federazione Pensionati Marche è impegnata sul territorio in molte iniziative per  incontrare la cittadinanza e confrontarsi su temi importanti come la sanità e il sociale. Da non dimenticare anche gli appuntamenti promossi dall'Associazione dei Consumatori (ADICONSUM) e i viaggi culturali proposti per gli iscritti Cisl. Ecco i prossimi appuntamenti:Pesaro: si svolgerà un’iniziativa dell’Adiconsum “Firmare informati”.Ascoli Piceno-Fermo nei giorni 16 e 17 giugno 2012 si organizzerà un viaggio culturale a Firenze e San Gimignano.Macerata avrà luogo il secondo confronto sull’Area vasta previsto per il giorno 13 giugno 2012.Ancona il 14 giugno 2012 si terrà un consiglio di lega a Falconara sul piano socio-sanitario. Per maggiori informazioni contattare la sede sindacale più vicina.     Clicca qui
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17/06/2012 Grande partecipazione alla festa dei pensionati di Fano
Circa 200 soci hanno partecipato  alla festa del socio organizzata della Lega dei pensionati di Fano.Il pranzo è stato preceduto da un interessante incontro con alcuni rappresentanti dell'associazione dei consumatori  Adiconsum dal titolo “Firmare informati”.  Elio Donati, coadiuvato da Claudia Trebbi, Claudio Blasi e l’avv. Rosanna Pacenti hanno parlato di libero mercato nella telefonia  e nelle utenze domestiche e hanno sottolineato l’importanza di porre  attenzione alle proposte che invitano al facile risparmio.Dopo i saluti del Segretario di Lega Luciano Rovinelli e del Segretario Provinciale Nevio Leonardi, ha fatto un breve intervento il Segretario Regionale Umberto De Simoni spiegando la  posizione sindacale  della Cisl nel difficile momento  che stiamo vivendo.E’ intervenuto l’assessore alle politiche sociali del Comune di Fano  Davide Del Vecchio che ha sottolineato il fatto che  nonostante la crisi  e gli scarsi trasferimenti di fondi statali, i servizi sociali del comune di Fano  non hanno ridotto i servizi anzi sono riusciti ad ottenere ulteriori  contributi per aiutare le famiglie in difficoltà economiche.Al termine del pranzo , lotteria, balli e gare  di briscola hanno allietato la festa che si è conclusa ne tardo pomeriggio.
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15/06/2012 Vile aggressione ad un delegato Fim.
Cisl Ancona           Cisl Marche COMUNICATO STAMPA Deprecabile e inqualificabile il gesto di questa mattina nei confronti del rappresentante Fim nel cantiere di Ancona. Il nostro rappresentante è stato oggetto di aggressione verbale, poi schiaffeggiato e preso a sputi da un attivista della Fiom. Un atto vile ed intollerabile che deve essere condannato da tutti. La cultura della violenza e dell’intimidazione non deve essere di nessuno, tantomeno può essere quella del sindacato. Nel cantiere di Ancona quanto successo stamattina non è un caso isolato; nelle assemblee che si sono tenute nel dicembre scorso per illustrare il delicato accordo raggiunto con il Ministero e la Fincantieri per far rimanere operativo lo stabilimento di Ancona, sindacalisti e delegati Fim  erano  stati oggetto di spintoni, di intimidazioni verbali ed era stato impedito loro di illustrare l’accordo raggiunto. Come Cisl regionale e territoriale esprimiamo il pieno sostegno a Nunzio Molaro ed a tutta la Fim; chiediamo alla Fiom ed alla Cgil di prendere le distanze da coloro che utilizzano la cultura della violenza per far prevalere a tutti i costi le proprie idee senza alcun rispetto per quelle altrui.Paolo Santini                Stefano MastrovincenzoAncona 21 giugno 2012 Leggi anche il comunicato stampa con  le dichiarazioni di  Alberto Monticco  Segretario Nazionale Fim Cisl  
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15/06/2012 Corso di preparazione per agenti di polizia municipale
CORSO DI PREPARAZIONE AL CONCORSO PER AGENTE DI POLIZIA MUNICIPALE Corso di Formazione II° livello (40 ore)  IAL – Innovazione Apprendimento Lavoro Marche Srl – ente di formazione professionale accreditato presso la Regione Marche per tutte le tipologie formative ai sensi della DGR n. 62/2001 e DGR n. 2164/2001 e s.m. e i., e certificato UNI EN ISO 9001:2008 con atto n. 15074 da Certiquality Srl, organizza un corso di preparazione di II° livello per  aspiranti al concorso di agente di polizia municipale.  REQUISITI RICHIESTI: Il corso è rivolto ad utenti che hanno già fatto un corso base nel settore e/o che dispongono già di conoscenze di base nelle materie contenute nel programma formativo, ovvero di conoscenze nell’ambito che vanno oltre la conoscenza acquisita nella maturità scolastica con spiccata connotazione giuridica, di diritto pubblico e punitivo.Si richiede, diploma di maturità superiore (quinquennale) e/o laurea per accedere ai concorsi della pubblica amministrazione.ARTICOLAZIONE CORSO:Le lezioni si svolgeranno 2/3 volte alla settimana in orario pre-serale e qualche sabato mattino, per un totale di 40 ore, presso la sede formativa dello IAL Marche Srl, in Via dei Velini, 52/b di Macerata.Il corso prevede verifiche di apprendimento con rilascio di attestato di frequenza previo superamento della prova finale per coloro che non superano il 25% delle assenze massime consentite sul monte ore totali.Il corso è a numero chiuso. SCADENZA ISCRIZIONI: 22 giugno 2012 PROGRAMMA - Materie di Studio: Principi di Diritto Costituzionale - Approfondimento sul decentramento amministrativo - Il Procedimento Amministrativo L. 241/1990 - Sintesi Critica sul diritto degli Enti Locali - Diritto Amministrativo Punitivo L. 689/1981 - Principi di Diritto Penale e Attività di Polizia Giudiziaria - Principi dell’attività di Polizia Edilizia - Aspetti Penali.  PARTENZA CORSO: 26 giugno 2012 SEGRETERIA ORGANIZZATIVA:Ial Marche Srl - Cfp di MACERATAVia dei Velini n° 52/bTel. 0733/240171-261383
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14/06/2012 Ascoli, sindacato dei pensionati unito contro la crisi
La crisi economica ricompatta a livello locale il fronte sindaca­le a partire dalla categoria dei pensionati ascolani che hanno svolto un'assemblea unitaria. Molto allarmanti i dati 'emersi dal confronto tra i segretari provinciali di Spi/Cgil, Uilp e Cisl/Fnp: «In provincia -affer­mano i segretari Carlo Mesti­chelli (Spi), Francesco Fabiani (Uilp) e Giulio Grazioli (Fnp)- la maggior parte delle 90.000 pensioni erogate non supera l'importo medio mensile di 700 euro, nonostante l'aumen­lo della pressione fiscale, del costo della vita e di una serie di provvedimenti come l' Imu che ne hanno ridotto ulteriormen­te il potere di acquisto».Si tratta di numeri significativi visto che in città gli «over 65» sono un quarto della popolazio­ne residente (24,)%) ed in pro­vincia circa il 22% dei residen­ti. All'assemblea che si è svolta alla Sala Scatasta dei centro Docens di piazza Roma ha preso parte anche il segretario nazionale dello Spi/Cgil, Ivan Pedretti in previsione della ma­nifestazione del 20 giugno in programma a Roma.Sotto os­servazione da parte dei pensio­nati ci sono anche i rapporti con le Istituzioni locali a parti­re dai Comuni e dall'Asur. «I rapporti con le amministrazio­ni locali sono apprezzabili -fan­no notare i sindacati- anche alla luce degli accordi sul welfa­re locale che sono stati siglati con le più importanti realtà del Piceno (Ascoli, Folignano, San Benedetto, Grottammare, Offi­da, Comunanza, Maltignano, Monsampolo ed altri in via di definizione). Meno apprezzabi­li sono invece i rapporti con l'Asur.Se si riduce il potere d'acquisto dei pensionati, che in tutta Italia sono 15 milioni, si rischia di creare un circolo vizioso in grado di comprimere la spesa complessiva e di conseguenza la produzione e i posti di lavoro. E' necessario spostare la tassazione dagli sti­pendi e dalle pensioni delle persone fisiche, da cui deriva il. 97% del gettito Irpef, ai grandi patrimoni».Un altro grido allarme arriva sul fronte servizi sociali. «L'allungarne to dell'età media -dicono ancora i segretari- aumenta considerevolmente il numero degli anziani non autosufficienti correlativo appesantimento per le famiglie. Per questo abbiamo chiesto ai Comuni di non tagliare i servizi domiciliari auspi­cando anche il varo di un Pia­no nazionale perla non autosuf­ficienza per la tutela delle perssone non autosufficienti e delle loro famiglie delineando un si­stema di servizi e sostegni omo­genei su tutto il territorio nazio­nale».Anche il segretario pro­vinciale della Uil-Pensionati, Francesco Fabiani esprime preoccupazione: «E' il lavoro il problema più grave del nostro territorio -dice- dove ci sono 23.000 disoccupati che non rie­scono a trovare un'occupazio­ne. Rischiamo di perdere un'in­tera generazione senza dimenticare i problemi dei pensiona­ti e degli esodati presenti anche nel Piceno dopo le chiusure delle grandi fabbriche. Ci sono tanti giovani che tornano a vivere in famiglia perché non ce la fanno più a pagare le rate del mutuo e non so quello che potrà succedere a dicembre quando scadrà la proroga degli sfratti. Anche chi ha una casa -aggiunge- e vuole venderla non riesce a trovare comprato­ri. Le famiglie non ce la fanno più a svolgere la funzione di ammortizzatori sociali con le pensioni e i risparmi e per questo è ora che le Istituzioni facciano fronte comune pertro­vare una via d'uscita senza an­dare ognuno per conto pro­prio.I sindacati a livello locale hanno dimostrato di essere uni­ti in questo momento di crisi».­
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14/06/2012 Potenziate le attività dei piccoli ospedali
Prosegue il confronto sulla riorganizzazione della sanità nella Provincia di Macerata.Ieri,  mercoledi 13 giugno, i sindacati confederali e di categoria hanno incontrato la Direzione  dell'Area Vasta 3 di Macerata, per quello che è stato il primo vero incontro strettamente territoriale, ossia senza la presenza dei vertici regionali dell'Asur.Quasi 5 ore di confronto per  definire le "cornici", ossia le questioni di fondo di una riorganizzazione che coinvolgerà i servizi sanitari ospedalieri, territoriali e di prevenzione così come l'area amministrativa tecnica e logistica. Una riorganizzazione i cui dettagli saranno approfonditi nei prossimi mesi, previo confronto con i Sindacati di Categoria.Per il momento poche sono le certezze. La provincia di Macerata sarà dotata di un Presidio ospedaliero unico, diffuso sul territorio. Gli ospedali di Macerata, Civitanova Marche e Camerino resteranno strutture destinate a curare pazienti in fase acuta.A Recanati, Matelica, San Severino, Tolentino e Treia sarà invece portato a termine un processo, in parte già in corso, di riconversione in strutture per pazienti cronici e fragili. Questo comporterà il potenziamento delle attività, con l'attivazione di nuovi posti letto di lungodegenza, riabilitazione intensiva e medicina post acuzie.E proprio sulla situazione dei piccoli ospedali si è dipanato ieri un confronto serrato. Due sono le parole d'ordine della riorganizzazione: appropriatezza della cura e sicurezza del paziente. Certamente da queste operazioni deriveranno anche risparmi che bisognerà decidere come e dove reinvestire, privilegiando in ogni caso i servizi ai cittadini.Ma questa è un'altra storia. Per il momento non si parla di soldi, ma di posti letto e di volumi di attività e prestazioni. Nel prossimo incontro, in programma per il 20 giugno, il confronto proseguirà sulle due strutture più grandi  della nostra Provincia, ossia gli ospedali di Macerata e Civitanova Marche.  
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13/06/2012 Delocalizzazione Indesit? No grazie!
  Indesit. Fim, Fiom, Uilm: “Corteo di lavoratori in sciopero per le strade di Fabriano contro la chiusura dello stabilimento di None (Torino) e in difesa di tutti i siti produttivi del Gruppo” Le Segreterie nazionali dei sindacati metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil hanno diffuso oggi il seguente comunicato.“Oggi si è svolta a Fabriano (Ancona) la manifestazione nazionale organizzata da Fim, Fiom, Uilm contro la chiusura dello stabilimento Indesit di None (Torino), annunciata dalla proprietà nei giorni scorsi.”“All'iniziativa hanno partecipato circa 2.500 tra lavoratrici e lavoratori provenienti da tutti i sitiIndesit presenti sul territorio nazionale, con un'adesione pressoché totale allo sciopero di 8 ore proclamato per oggi. Erano presenti delegazioni delle Rsu dei principali stabilimentimetalmeccanici del territorio e della provincia di Ancona. I lavoratori hanno percorso le viecittadine partendo dalla piazza del Comune per concludere il corteo davanti alla sede del gruppo Indesit Company con un presidio di circa due ore davanti all'ingresso degli uffici direttivi.”“Nel corso del presidio, dai microfoni dell'impianto mobile, sono intervenuti i delegati Rsu di tutti gli stabilimenti Indesit. I delegati hanno espresso la ferma volontà di opporsi alla decisione aziendale che colpisce direttamente i lavoratori di None e mette in discussione il Piano Italia; piano sulla base del quale si è fondata tutta la riorganizzazione degli stabilimenti italiani del Gruppo. Nel contesto attuale di crisi, infatti, il mancato rispetto degli impegni assunti nel piano, avviato nel 2011 e tuttora in corso, apre una grossa incognita sulla tenuta di tutte le attività Indesit a livello nazionale.”“Nell'intervento conclusivo, effettuato a nome di Fim, Fiom, Uilm da Alessandro Pagano,coordinatore nazionale Fiom del settore degli elettrodomestici, oltre a confermare lo stato diagitazione e la necessità di mantenere alto il livello di mobilitazione, è stata richiamata l'esigenza di una precisa assunzione di responsabilità da parte del Governo su questa vertenza.”“Nel momento in cui si stanno assumendo decisioni importanti in tema di sviluppo e di crescita, la difesa dei posti di lavoro esistenti deve rappresentare la base di partenza essenziale per la credibilità di qualsiasi progetto relativo a questi temi. Ciò è particolarmente importante per il settore degli elettrodomestici che, con i suoi 130 mila addetti, pur essendo in forte crisi, rappresenta il secondo settore per occupazione nell'industria manifatturiera del nostro Paese.”“La mancanza di un'adeguata strategia governativa di indirizzo degli investimenti pubblici e privati, finalizzati alla salvaguardia ed allo sviluppo del patrimonio industriale nazionale, sta facendo correre al Paese il rischio di assistere alla cancellazione di tale patrimonio.”“Il prossimo appuntamento, nell'ambito di questa vertenza, è fissato a Roma per martedì 19 giugno alle ore 14:30, presso il ministero dello Sviluppo Economico. All'incontro sarà presente l'intero Coordinamento nazionale delle Rsu del gruppo Indesit Company.” Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm                Roma, 15 giugno 2012  Comunicato sindacale Comunicato sindacale Indesit Company Fim, Fiom e Uilm nazionali considerano l'apertura della procedura di cessazione di attività per lo stabilimento di None (Torino), annunciata oggi dalla Direzione di Indesit Company, un atto grave che, oltre a confermare l'intenzione di delocalizzare la produzione e far pagare per intero il prezzo di questa scelta ai 400 lavoratori del sito piemontese, apre pesanti interrogativi sul reale progetto del Gruppo riguardo il mantenimento delle produzioni in Italia e rischia di indebolire ulteriormente l'intero settore degli elettrodomestici nel nostro Paese.Nel ribadire la totale contrarietà alla cessazione del sito di None e alla delocalizzazione delle attività in esso svolte verso la Polonia, Fim, Fiom e Uilm ritengono confermate le ragioni della mobilitazione nazionale in atto, a partire dallo sciopero nazionale di Gruppo, proclamato per il 15 giugno prossimo, con manifestazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori degli stabilimenti italiani a Fabriano, sede del quartier generale del Gruppo stesso. Mobilitazione che è stata avviata per respingere una logica sulla base della quale, per aumentare i profitti, si possono chiudere le fabbriche ed espellere i lavoratori.Fim, Fiom e Uilm nazionali, a questo punto, ritengono che vada convocato immediatamente, da parte del Governo, un tavolo dove affrontare questa situazione a partire dal richiamo al mantenimento degli impegni assunti in sede Ministeriale da parte di Indesit, poco più di un anno fa,  col piano industriale denominato “Piano Italia”. Impegni complessivi che riguardavano anche il sito di None e il suo consolidamento, non certo la sua dismissione.Fim, Fiom, Uilm nazionali                                                            Roma, 7 giugno 2012 
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12/06/2012 16 e 17 giugno: la FNP organizza un viaggio a Firenze e San Gimignano
La FNP organizza per Sabato 16 e Domenica 17 Giugno 2012 un VIAGGIO A FIRENZE E  SAN GIMIGNANO.Di seguito il programma del viaggio:16 giugno (sabato) Ascoli Piceno — FirenzeOre 5,00 Partenza da Fermo – Fermata autobus maxi parcheggiOre 5,15 Partenza da Porto San Giorgio - Chiesa Santa Maria a MareOre 5,45 Partenza da San Benedetto del Tronto - Piazza Nardone:Ore 6,10 Partenza da Ascoli Piceno: Stadio Comunale,Ore 6,20 Partenza dal distributore Q8,Ore 6,30 Partenza da Acquasanta Terme – Piazza Terme,Ultimate le partenze si procede alla volta di Firenze.Ore 12,00 circa arrivo a Firenze. Pranzo libero.Ore 15,00 è prevista visita guidata al Museo degli Uffizi con un servizio che comprende: due guide professionali di 3 ore e auricolari per ciascuno.Alle ore 19,30 circa in Hotel Ristorante Alcide a Poggibonsi (SI) per la sistemazione nelle camere riservate. Cena e pernottamento. 17 giugno (domenica) San Gimignano – Ascoli PicenoColazione in hotel e partenza per la visita guidata di San Gimignano. La città racchiude importanti gioielli architettonici del '300 come il Duomo, le Torri gemelle, il vecchio Palazzo del Podestà con la torre detta Rognosa che, fino a tutto il 1300, fu usata come prigione. Pranzo al ristorante nei pressi di Colle di Val d’Elsa. Rientro previsto in serata.
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12/06/2012 Stop al sindacato nella Casa di riposo
Vietato l'ingresso del sindacato nella Casa di riposo di Loro Piceno. La denuncia viene da Laura Raccosta, Segretario regionale della Cisl Funzione pubblica, alla quale venerdì sera è stato impedito l'accesso in struttura per svolgere l'assemblea sindacale regolarmente indetta.Lo stop è stato intimato dalla Cooperativa "Insieme" che gestisce i servizi della Casa di riposo.  A quanto sembra i vertici della Cooperativa hanno intimato alle lavoratrici di non permettere a nessuno di accedere. La sindacalista non ha potuto far altro che chiedere l'intervento delle forze dell'ordine.«Non vogliamo credere - scrive Laura Raccosta -  che il divieto di svolgere l’assemblea possa essere riconducibile ad una nostra richiesta di chiarimenti sulla somministrazione dei farmaci in struttura». Richiesta inviata al Sindaco e indirizzata per conoscenza alla Procura della Repubblica ed ai NAS. Richiesta alla quale ancora oggi non sono state date risposte.Non è la prima volta che le lavoratrici della Casa di riposo subiscono ingiustizie a Loro Piceno. A dicembre scorso la Cooperativa non aveva pagato loro  stipendi e tredicesime.Solidarietà alle lavoratrici, cui è stato negato un diritto fondamentale, è stata espressa dal Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti che ha assicurato loro tutta la tutela necessaria.Ferracuti stigmatizza il comportamento di tanti enti pubblici che nel settore socio assistenziale bandiscono gare di appalto al massimo ribasso, esponendo lavoratori ed utenti a sfruttamento e sciacallaggio.Secondo Ferracuti  « è necessario che tutte le Pubbliche amministrazioni applichino i principi contenuti nell’ "atto di indirizzo in materia di condizioni di lavoro negli appalti", strumento di civiltà che protegge i lavoratori e gli utenti dei servizi  persone vulnerabili che meritano la massima attenzione e rispetto».Di condotta antisindacale parla  Sistino Tamagnini, Segretario generale della Cisl Funzione Pubblica di Macerata secondo il quale «quanto è successo costituisce una violazione dello Statuto dei Lavoratori, alla quale reagiremo interessando l'autorità giudiziaria».  
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12/06/2012 Consiglio Direttivo Unitario di Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil
Martedì 12 giugno 2012 alle ore 9.00 è convocato il Consiglio Direttivo, contestualmente ai Direttivi di SPI-CGIL e UILP-UIL presso la Sala Docens, Piazza Roma di Ascoli Piceno, per discutere e approfondire insieme i tre documenti elaborati dalle Segreterie nazionali SPI, FNP e UILP sul fisco, sulla contrattazione territoriale e sulla non autosufficienza.
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09/06/2012 I sindacati incontrano il Comune sul bilancio
Si è svolto ieri un incontro tra Comune e  Sindacati sul bilancio di previsione dell'anno 2012. Oggetto del confronto sono state le scelte  dell'amministrazione sui temi delle politiche fiscali e tributarie, del welfare locale, dei servizi pubblici, delle politiche ambientali e territoriali, del trasporto pubblico locale.Incontri analoghi hanno avuto luogo nei mesi scorsi con altri Comuni come Tolentino, Recanati, Matelica, Camerino, Urbisaglia, Esanatoglia .Per la Cisl erano presenti il Segretario confederale Giuseppe Spernanzoni e il Segretario generale dei pensionati Dino Ottaviani.Queste le principali novità che attendono i cittadini maceratesi. L'aliquota Imu  è fissata al 4 per mille per la prima casa (livello minimo stabilito dalla normativa nazionale) e al  9,9 per mille per le altre abitazioni (contro un massimo nazionale del 10,6). Prevista una detrazione di 200 € sulla prima abitazione, da aumentare a € 225 e a €250 rispettivamente per soggetti con reddito Isee non superiore a € 9.000 e a € 7.500.Dall'addizionale comunale Irpef, fissata all'8 per mille, saranno esenti i contribuenti con un reddito inferiore a 8.500 mentre la Tarsu verrà ridotta del  40% ai per contribuenti con Isee non superiore a € 7.500.Rimarranno invariate le tariffe dei servizi pubblici a domanda individuale (scuola, nidi d'infanzia e mense scolastiche), mentre il livello della spesa per interventi e servizi sociali è stata mantenuto intorno al 50% della spesa disponibile (il 20% circa del totale delle spese correnti dell'amministrazione).Soddisfatto il Segretario generale dei pensionati Cisl di Macerata Dino Ottaviani, secondo cui  «nel contesto di uno scenario particolarmente difficile per gli enti locali (4 milioni in meno di trasferimenti statali al Comune di Macerata) la contrattazione sociale sul territorio è uno strumento importante per  preservare i livelli di benessere e di coesione sociale tanto difficoltosamente costruiti nel corso degli anni dalle nostre comunità locali».IL DOCUMENTO CGIL CISL UIL SUI BILANCI COMUNALI 2012
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08/06/2012 Macerata, l'Ircer rischia il commissariamento
Il grido d'allarme è stato lanciato dal Segretario regionale della Funzione pubblica Cisl Laura Raccosta nel corso del Consiglio comunale aperto di Macerata sul caso Ircer.Entro il 30 giugno l'Ircer di Macerata, diventata Azienda pubblica di servizi alla persona dal 1 gennaio 2012, deve adottare tutta una serie di atti - come la riduzione da 9 a 5 dei componenti del Consiglio di amministrazione -  a pena di commissariamento da parte della Regione Marche.«L'Ircer esiste più - ha sostenuto Laura Raccosta nel suo intervento - perché insieme abbiamo deciso di sostituirla con un'Azienda pubblica di servizi alla persona. Una scelta difficile ma a nostro avviso giusta. Una scelta di prospettiva. Ora è necessario che il Comune le affidi  la gestione dei servizi sociali,  non solo quelli per gli anziani, anche eventualmente uscendo dal perimetro comunale».Tante le questioni affrontate durante il Consiglio comunale aperto. I presunti scandali nella dei rapporti tra Ircer, Italappalti e Comune sulla gestione del patrimonio dell'ente, in particolare del palazzo Filato-Legati di P.zza Mazzini, i cui lavori di ristrutturazione, è stato assicurato, finiranno entro l'estate. Ma anche il  problema dei dipendenti con contratti di lavoro precari  in forza alla struttura, alcuni dei quali presenti in aula consiliare, rispetto ai quali, ha assicurato il sindacato, sono in atto percorsi di definitiva stabilizzazione.Tutti d'accordo, sindacati compresi, su un punto. Serve uscire da questa situazione di stallo nominando subito un nuovo Consiglio di amministrazione. Autorevole, competente e  e legittimato ad elaborare e portare avanti i progetti di sviluppo dell'attività dell'Azienda.   
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07/06/2012 Sit-in di protesta domani mattina davanti al "Mazzoni"
La Regione e l’Asur tagliano i posti letto ed i servizi solo per “fare cassa” malgrado la carenza di degenze per acuti.Le liste di attesa dell’Area vasta 4 per visite e diagnostica si allungano sempre più ma, pagando, si riceve tutto e subito.L’area vasta 4 propone le ammucchiate dei reparti in estate, riducendo ancora di più i posti letto ospedalieri ed i servizi socioassistenziali per le fasce deboli.Nei reparti e nelle residenze sanitarie dell’a.v.4 c’è sempre meno personale per assistere i malati non autosufficienti, costringendo le famiglie a ricorrere all’assistenza privata a proprie spese.Il sistema informatico del cup unico regionale, costato milioni di euro, non funziona e causa disservizi all’utenza e perdita di intere giornate di lavoro.I cittadini devono sapere come stanno veramente le cose e chi impedisce ai lavoratori della sanita’ di fornire all’utenza un servizio migliore.Per questo la rappresentanza sindacale unitaria, invita i cittadini, le associazioni, le istituzioni, a partecipare, insieme ai dipendenti, all’assemblea generale venerdi’ 8 giugno 2012 ore 13.00 piano -1 palazzina ex inam sanita’ area vasta 4 E' necessaria l’alleanza tra cittadini e operatori per difendere il diritto alla salutela RSU vuole che cittadini ed utenti sappiano il perché di tutto questo.volantino per cittadini assemblea RSU
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05/06/2012 Sanità, si tratta sulla riorganizzazione a Macerata
Primo round tra Regione, Asur e Sindacati per la riorganizzazione della sanità nella Provincia di Macerata. Nell'incontro di ieri sono state poste le basi per un confronto che si svolgerà nel prossimo mese. Il sindacato ha posto le sue condizioni. Il blocco del turn over e la riconversione dei posti letto sono accettabili solo se prima verrà fatto quanto possibile per recuperare risorse eliminando  sprechi e inefficienze. Acquisti, esternalizzazioni, consulenze e dirigenti saranno le prime voci oggetto di verifica.«Finora - commenta il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti - hanno pagato i lavoratori e gli utenti. Ora pretendiamo risposte convincenti dalla Regione sui risparmi, da reinvestire in  servizi ai cittadini».Il secondo capitolo è rappresentato proprio dalla riqualificazione dell'offerta di servizi. Con Delibera n. 728, il 28 maggio scorso la Giunta Regionale ha messo in programma una  riduzione di 187 posti letto per pazienti acuti  ed un aumento di 132 posti letto di lungodegenza e riabilitazione. Questo significa 52 posti letto in meno nelle strutture sanitarie della Provincia di Macerata.«Ora bisognerà capire - prosegue  Ferracuti - come verranno riconvertiti i posti letto, quando, con quali modalità e in quali strutture».Questo sarà il tema dei prossimi incontri tecnici che, a partire dal 13 giugno prossimo, daranno sostanza ad un confronto che si preannuncia comunque difficile.«Questo primo incontro è stato sostanzialmente positivo - commenta Ferracuti - ma il bello viene ora. Abbiamo manifestato disponibilità condividendo i principi di fondo di una riforma comunque dettata dalla necessità di ridurre la spesa sanitaria. Presto - conclude il Segretario generale della Cisl - verificheremo la reale volontà di Regione ed Asur di trovare un accordo vero con il sindacato».
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01/06/2012 Riordino Servizio Sanitario Regionale
CISL MEDICI MARCHE  COMUNICATO STAMPA RIORDINO SERVIZIO SANITARIO REGIONALE  La crisi attuale del sistema paese impone anche alla Marche una riorganizzazione del servizio sanitario. Nulla da dire  sulla necessità di semplificare il sistema attuando sinergie ed eliminando strutture duplicate od inefficienti. La questione non si può relegare esclusivamente alla riduzione dei posti letto, ma è necessario porre l’attenzione alla creazione di un sistema, che pur nella razionalizzazione, continui ad erogare prestazioni adeguate  al fabbisogno di salute dei cittadini  garantendone la qualità. Questo sarà impossibile attraverso l’ attuazione di tagli lineari e la riduzione indiscriminata  del personale medico già impiegato in molte situazioni ai limiti delle possibilità operative. Pertanto, una volta attuato il riordino, andrà garantito un turn-over al 100% sulla base dei livelli assistenziali che si intende erogare in termini quali-quantitativi, ponendo al contempo fine  a situazioni che nel lungo periodo si sono dimostrate destabilizzanti ed inefficienti quali ad esempio il ricorso a personale precario. Il sistema sanitario marchigiano dovrà dimostrare solidità garantendo efficienza ed efficacia,  evitando soluzioni compromissorie che rispondono a logiche diverse rispetto al bisogno di salute dei cittadini e al riconoscimento della professionalità degli operatori della sanità. Massimo BoemiSegretario Generale Regionale Federazione Cisl Medici marche     Ancona 1 Giugno 2012
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29/05/2012 Piano sanità: serve un confronto vero, non fittizio
                          COMUNICATO STAMPA Si confermano i timori espressi dalla Funzione Pubblica CISL nei giorni scorsi: i tagli effettuati approfittando dei piani ferie diventeranno di fatto strutturali con evidente calo dei servizi offerti ai cittadini ed inevitabile incremento della mobilità passiva. Pur consapevoli delle difficoltà economiche e dei tagli statali riteniamo che la regione debba intervenire non solo sui posti letto ma anche  su altre voci quali beni e servizi, consulenze, rapporti atipici. Non è ben chiara la "contemporaneità/simultaneità" tra riorganizzazione /riconversione ospedaliera (riduzione posti letto ospedalieri ) ed offerta rete territoriale. Contestualmente si confermano investimenti onerosi quali quelli della nuova palazzina di Fabriano per gli amministrativi dell'Area Vasta 2 mentre nella stessa Area Vasta non si pagano gli straordinari effettuati in pronta disponibilità. E' probabile che la riduzione dei posti letto e la trasformazione di parte di essi in lungodegenza farà si che, in prospettiva, vi saranno esigenze minori di copertura del turn-over, ma la situazione emergenziale che si sta vivendo in tutta la Regione con personale sovraccaricato di compiti, che non riesce ad a recuperare riposi e con numero elevatissimo di straordinari da effettuare, rischia di protrarsi per molti mesi rendendo insostenibile la situazione. Per questo rimangono confermati lo stato di agitazione nelle Aree Vaste 3 ( Macerata ) e 4 (Fermo) e nei prossimi giorni le Segreterie regionali unitarie di Categoria faranno il punto della situazione. La Cisl chiede alla Regione che i confronti in Area Vasta siano reali e concreti e che si dotino i Direttori di Area Vasta di vero potere decisionale per attutire l'impatto sul territorio e salvaguardare delle specificità che, da una prima lettura della proposta regionale, sembrano non tutelate ad esempio l'ospedale di Pergola. Inoltre si chiederà di analizzare ogni voce di bilancio per verificare se vi possono essere altre forme di risparmio oltre il taglio dei posti letto: il rischio che si paventa è infatti che gli incontri programmati siano solo di facciata . Non si tratta di campanilismi ma di capire che tipo di servizi una Regione che si ritiene "virtuosa" dal punto di vista contabile come le marche potrà erogare nei prossimi anni. Ragionamento a parte dovrà poi essere effettuato per le due Aziende Ospedaliere e per l’ Inrca, che si vede fortemente penalizzato nel fermano. Per Marche nord bisognerà comprendere se vi siano le risorse effettive e reali per farlo decollare come nuovo polo ospedaliero in grado di abbassare la mobilità passiva verso nord, mentre per Torrette "polo regionale delle eccellenze" bisognerà ragionare sugli investimenti necessari per potenziarlo ed implementarlo.  Il rischio infatti della riorganizzazione paventata è che Torrette si trovi a dover supplire le carenze dei territori effettuando un numero elevato di  interventi "ordinari". Ad oggi per esempio la chiusura dei punti nascita di Villa Igea e Recanati sta portando un enorme incremento di nascite al Salesi, già oberato di casi, con il rischio che diventi un "partificio" invece che un centro di eccellenza per i bambini,  come ipotizzato dalla Regione. La Cisl è come sempre aperta al confronto, purché sia vero, e non fittizio. Il segretario generale Fp Cisl Marche LUCA TALEVI Ancona 29 Maggio 2012
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27/05/2012 "Invecchiamento attivo: da una scelta solidale ad un impegno obbligato"
Invecchiamento attivo significa invecchiare in buona salute, partecipare appieno alla vita della collettività e sentirsi più realizzati nel lavoro. A tal proposito l’anno europeo 2012 vuole promuovere azioni volte a migliorare le possibilità di invecchiare restando attivi e a potenziare la solidarietà tra le generazioni. Clicca qui per scaricare il Programma del Convegno
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25/05/2012 "Anziani, nuovi stili di vita"
Tema attuale e appropriato quello scelto dalla Segreteria FNP-Cisl di AP-FM e dal Coordinamento Prov.le Donne per partecipare alla Settimana della Famiglia, l’evento che l’Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno promuove  ogni anno durante il mese di Maggio.Il Convegno intitolato “Anziani, nuovi stili di vita”, si è svolto il 22 Maggio scorso nella Sala Docens di Piazza Roma di Ascoli Piceno. Una sala elegante e sobria, gremita all’inverosimile da un pubblico silenzioso e motivato all’ascolto, costituito da una nutrita rappresentanza Cisl e FNP Cisl, ma anche da semplici simpatizzanti e/o amicizie personali per le quali è divenuta consuetudine partecipare alle varie iniziative proposte. La presenza in sala di varie associazioni cittadine, quali lo IOM, la CGIL, CRI, Alzheimer, Caritas, Avis, Filo d’Argento … hanno avvalorato la convinzione che i tempi stanno cambiando e uno scambio di temi e di iniziative non può che rappresentare un arricchimento per il bene comune.Il Dr. Naddeo, il primo a relazionare, si è occupato di depressione senile ed ha invitato i presenti a combatterla usando come terapia il movimento, la musica, interessi vari, la pittura e con la sua personale mostra di quadri, una decina in tutto, ha motivato come applichi su se stesso le sue teorie mediche.Il Dr. Scendoni si è occupato di osteoporosi e ha informato la platea che la raccolta delle 5.000 firme promossa dai Coordinamenti Donna delle Province marchigiane, sta seguendo con buoni risultati il suo iter in Regione.Fresca, gradevole ed ineccepibile sul piano professionale la relazione della Dr.ssa Chiara Egidi, la quale si è occupata di nutrizione ed ha consigliato che, se da anziani si vuole mantenere un buono stato di salute, si deve osservare una sana ed equilibrata alimentazione fin dai primissimi anni di vita.La D.ssa Paola Nanni ha concluso il tema della nutrizione occupandosi dell’alimentazione dell’anziano fragile. Gli anziani sono una popolazione a rischio elevato per malnutrizione sia negli istituzionalizzati che negli ospedalieri e non vanno lasciati soli. Le conseguenze di una alimentazione scorretta sono gravi: riduzioni delle difese immunitarie, maggiori esposizioni a malattie batteriche, virali, micotiche, maggiori incidenza di ulcere da decubito con rallentati processi di guarigioni ….. La nutrizione, quindi, è importante non solo nell’ambito della salute ma anche per la dimensione relazionale e di gratificazione dell’anziano malato.La conclusione dei lavori è stata affidata al Segretario Nazionale, Attilio Rimoldi, che brillantemente si è occupato di aspetti socio-politici attinenti al difficile e particolare momneto storico che gli anziani stanno vivendo.Che dire, infine, dell’invito? Esso reca la riproduzione del bellissimo olio su tela dipinto dall’artista viennese Gustav Klimpt che rappresenta “Le tre età della donna” . Non è stata una scelta casuale, l’opera, infatti, è costruita sull’opposizione tra giovinezza e vecchiaia, una rivisitazione in chiave simbolica delle tre fasi della vita femminile: l’infanzia, la maternità e l’inevitabile declino della vecchiaia.Pienamente soddisfatti dei risultati conseguiti il Segretario Generale Giulio Grazioli, la Coordinatrice Prov.le Donne Rosandra Ciarrocchi, lo staff composto da Giuliani Valeria e Fioravanti Cinzia che hanno collaborato per la realizzazione del Convegno.
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21/05/2012 Settimana di mobilitazione per la tassa sulle transazioni finanziarie
In Italia e in oltre 30 Paesi, dall'India al Brasile dalla Danimarca al Sud Africa, le campagne che da anni promuovono l'introduzione di una Tassa sulle Transazioni Finanziarie chiedono ai cittadini dei propri paesi di informarsi, di attivarsi e di promuovere questa causa che non è più solo una brillante idea ma un progetto politico da realizzare. Far sentire il consenso dell'opinione pubblica per questa tassa è decisivo per le scelte politiche che i nostri Governanti stanno operando.La campagna si concluderà alla vigilia del vertice sulla crescita nell'Unione Europea che il 23 maggio 2012 riunirà i capi di stato e di governo dell'Europa a 27.Un appuntamento istituzionale cruciale per le sorti di tutti noi, cittadini europei e per il futuro del nostro continente. La posta in gioco è altissima. E’ in discussione il modello di convivenza e sviluppo che l’Europa – tutt’altro che ripresasi dal recente tracollo finanziario, con un indebitamento pubblico insostenibile, un’economia stagnante e un livello di disoccupazione allarmante - vorrà seguire nell’immediato futuro. Tra i temi del vertice del 23 maggio anchela TTF.Firma il manifesto della campagna sul sito www.zerozerocinque.it La finanza speculativa sposta montagne di soldi. Non costruisce nemmeno una vite, ma 24 ore su 24 cerca solo il massimo profitto. Il valore degli scambi di “titoli” è immenso, rispetto a quello dell’economia che “fa le cose”. Per fare solo un esempio, pensiamo alle valute: nell'economia reale si scambiano 15.000 miliardi di dollari all'anno, nel mondo finanziario 4.000 al giorno!Noi cittadini stiamo pagando un prezzo altissimo per la crisi. Il nostro denaro è stato investito in un “casinò finanziario” per la ricchezza di pochi. E mentre sono stati usati soldi pubblici per tappare le falle create proprio dall’irresponsabilità degli speculatori, la speculazione finanziaria è già ripartita. Intanto noi stiamo ancora aspettando leggi sulla finanza per evitare una nuova crisi.FINALMENTE UNA TASSA SULLE SPECULAZIONI     La tassa - pari allo 0,05% sul valore di ogni transazione sui mercati finanziari - è di importo molto contenuto. Piccolissima - il costo di un caffè su 2.000 euro di titoli - per chi investe sui mercati in un’ottica sana di medio-lungo periodo e a sostegno dell’economia reale (i risparmiatori o chi ha un’azienda). Giusta perché in grado di arginare gli eccessi di chi acquista e vende titoli migliaia di volte in un solo giorno, anche nell’arco di pochi secondi, per guadagnare sulle piccole oscillazioni del loro valore.VANTAGGIFrena la speculazione. Può generare 200 miliardi di euro nella sola Europa e di 650 miliardi di dollari all’anno su scala globale, da destinare alle politiche sociali, alla cooperazione allo sviluppo, alla lotta contro i cambiamenti climatici, ai settori danneggiati dalla crisi.Ma c’è altro:1. maggiore giustizia: oggi chi specula paga meno tasse di chi lavora;2. redistribuzione delle ricchezze: pagano la crisi i grandi speculatori che l’hanno provocata, risarcendo almeno in parte tutti i cittadini;3. controllo: la politica – cioè noi cittadini – torna a regolare la finanza.4. investire nell'economia reale: si liberano le risorse utilizzate a fini speculativi, per fare “cose” o “servizi”;5. trasparenza: i flussi finanziari lasciano una traccia (tracciabilità) dei loro movimenti, consentendo così controlli in entrata e in uscita dai Paesi. Francia, Spagna e Germania, si sono già impegnati in questa direzione. Se si aggiungesse l'Italia,la TTF potrebbe essere adottata nell'area euro in tempi brevi. I vantaggi sarebbero sentiti soprattutto dalle nostre piccole e medie imprese: minore rischio di speculazioni sulle valute per chi esporta; il costo del petrolio e delle materie prime sarebbe più stabile e prevedibile; diminuirebbero le possibilità di attacchi speculativi sui Titoli di Stato a tutela dei piccoli risparmiatori e molto altro.La lezione l’abbiamo imparata a nostre spese! Mai più finanza selvaggia a danno dei risparmiatori!La Campagna Zerozerocinque(www.zerozerocinque.it) fa parte di un’ampia coalizione internazionale; in Italia è promossa dalle seguenti organizzazioni della società civile:Acli, ActionAid Italia, Adiconsum, Adiconsum Basilicata, Amref, Arci, Attac, Azione Cattolica, Banca Popolare Etica, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Cgil, CINI - Coordinamento Italiano Network Internazionali, CISP, Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare, Cisl, Cittadinanzattiva, Consorzio Città dell’Altra Economia, Consorzio Sociale Goel, CVX Italia, Daquialà, Dokita, Economia Alternativa, Equociquà, Fa’ la cosa giusta, Fair, Fiba Cisl, Flair, FOCSIV – Volontari nel mondo, Fondazione Culturale Responsabilità Etica,  Gcap - Coalizione Italiana Contro la Povertà, Legambiente, Lega Missionaria Studenti, Libertà e Giustizia, Lunaria, Mani Tese, Mag4 Piemonte, Mag Verona, Microdanisma, Osservatorio Italiano sulla Salute Globale, Oxfam Italia, Reorient, RTM – Reggio Terzo Mondo, Save the Children,  Sbilanciamoci,  Social Watch Italia,  UIL, Un ponte per, Volontari Terzo Mondo – Magis,  Wwf Italia.DOCUMENTO DI APPROFONDIMENTO  
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20/05/2012 "Siamo tutti pedoni"
Una delle iniziative previste dalla campagna "Siamo tutti pedoni", promossa dai sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil,  sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. L'iniziativa, il cui scopo è quello di far crescere la consapevolezza che la strage di pedoni può essere drasticamente ridotta, facendo rispettare le regole, educando ad una nuova cultura della strada, rendendo strutturalmente più sicure le strade, vuole proporre un'immagine e un ruolo attivo delle persone avanti negli anni: esse infatti non rappresentano esclusivamente una parte di popolazione bisognosa di tutela e protezione, ma sono cittadini capaci di interagire con le diverse generazioni e partecipare attivamente alla vita sociale. 
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18/05/2012 Riprende il confronto sulla sanità maceratese
Firmata una tregua tra la Direzione aziendale e la Rappresentanza sindacale unitaria dell'Area Vasta 3 di Macerata.Nell'incontro di questa mattina, come recita un comunicato stampa unitario, «le parti hanno raggiunto un accordo programmatico di immediato ripristino delle relazioni sindacali attraverso un serrato programma di confronto sui temi organizzativi dei servizi e dei reparti dell'Area Vasta 3 ».In altre parole il Direttore, Dott. Enrico Bordoni, ha sospeso l'efficacia di quei provvedimenti unilaterali che avevano portato il sindacato a proclamare lo stato di agitazione. Stato di agitazione che comunque permane, in attesa di conoscere l'esito di una serie di incontri che riguarderanno alcuni importanti aspetti contrattuali  come turni, incentivi, piano ferie, mobilità e  piano occupazionale.Il primo di questi incontri è in programma per lunedi 21 maggio, quando verranno affrontate le questioni relative al piano ferie, all'organizzazione dei Reparti di Chirurgia e Urologia, alla comunità protetta di Corridonia, all'Assistenza domiciliare integrata e al regolamento di Area Vasta per l'erogazione degli incentivi 2012.Soddisfatto il Segretario generale della Cisl Funzione pubblica di Macerata Sistino Tamagnini, secondo il quale «questa rappresenta una vittoria del sindacato che, unitariamente, ha provocato la sospensione dei provvedimenti ripristinando un canale di dialogo e confronto con la Direzione aziendale».
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17/05/2012 Macerata, sanità in stato di agitazione
La Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) dell’Area Vasta 3 di Macerata ha preannunciato lo stato di agitazione generale dei lavoratori.La decisione è stata presa in segno di protesta nei confronti del comportamento della Direzione aziendale, che in aperto contrasto con gli  impegni assunti nei tavoli sindacali di negoziazione, sta dando attuazione al processo di riorganizzazione dei servizi attraverso provvedimenti unilaterali comunicati direttamente ai lavoratori e senza aver prima concluso il confronto sindacale in corso.L'RSU «esprime stupore e indignazione nei confronti di provvedimenti con i quali si portano avanti processi che avranno effetti negativi e ripercussioni gravi nei confronti dell’utenza e della qualità dell’assistenza, e intima l'immediato blocco delle inziative unilaterali».Il Direttore dell'Area Vasta di Macerata Dott. Enrico Bordoni, al quale la decisione è stata comunicata nel pomeriggio, rassicura tutti affermando che «l'organizzazione estiva non prevede tagli ai servizi, ma solo una parziale riduzione delle attività in relazione al minore afflusso di pazienti e per consentire agli operatori di fruire delle ferie.  In ogni caso - prosegue Bordoni - vengono garantite le attività sanitarie di base e le urgenze.»In mattinata alle ore 11.00 una delegazione della RSU incontrerà Bordoni per proclamare formalmente lo stato di agitazione. Il Segretario generale di Categoria della Funzione Pubblica Cisl di Macerata Sistino Tamagnini non esclude iniziative più eclatanti di protesta se la Direzione non dovesse tornare sui suoi passi.
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16/05/2012 Poste italiane, sei mesi per decidere
Restano aperti gli uffici postali di Piediripa, Sforzacosta e Montecassiano. Almeno per il momento. L'Asur Marche ha infatti accolto la richiesta di proroga per la realizzazione dei lavori nelle tre sedi.  Sei mesi per prendere tempo, per dialogare e cercare di capire le reali intenzioni dell'azienda.Decisiva la mediazione del Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, che ha confermato  «la piena disponibilità della Regione ad agevolare una soluzione in grado di salvaguardare la rete degli uffici postali nei piccoli Comuni e nelle Frazioni».Decisive anche le proteste della popolazione e l'intervento dei rappresentanti politici del territorio, per una volta uniti nel difendere un servizio essenziale per le comunità locali.Soddisfatti i sindacati, che però chiedono. «La richiesta di proroga non è sufficiente - sostengono i Segretari regionali di Categoria di Cgil Cisl e Uil- anche perché l'azienda  ha dimostrato di voler utilizzare in modo strumentale le segnalazioni fatte dai dipendenti, prendendo la palla al balzo per decidere la chiusura  degli uffici».Non possiamo fidarci di Poste Italiane - sostiene Dario Dominici, Segretario generale della FLP CISL Marche - che ha dimostrato dimostrato di perseguire una strategia volta a ridurre i costi di gestione, primo tra tutti quello del personale. Non è vero poi, come sostiene l'azienda, che in questi giorni c'è stato un clima sereno di dialogo.«Per questo - conclude Dominici - terremo alta l'attenzione finchè non saremo certi di aver scongiurato definitivamente il rischio di chiusura degli  uffici». 
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15/05/2012 Ircer Macerata, uno strumento per la gestione associata dei servizi
Il 31 maggio prossimo si svolgerà un Consiglio comunale aperto per approfondire le vicende dell’Ircer di Macerata. Più che soffermarsi su scandali veri o presunti,la Federazionedei pensionati (FNP) della Cisl di Macerata vuole approfittare per contribuire alla discussione attraverso alcune considerazioni che valgono anche per le altre Ipab che hanno deciso di trasformarsi in Aziende pubbliche di servizi alla persona (di seguito APSP). La FNPe la Cisl un anno fa hanno molto insistito che le Ipab si trasformassero in APSP. Riteniamo che queste siano infatti uno strumento importante, che se inserito all’interno della programmazione socio sanitaria regionale e di Ambito sociale, può diventare utile per favorire la gestione associata tra più comuni di più servizi sociali (e non solo di quelli residenziali per anziani). Una possibilità che, in un periodo storico in cui si riducono le risorse per i Comuni, dovrebbe essere “colta al volo” da un amministratore intelligente e lungimirante.Purtroppo a distanza di un anno nulla si è mosso. Le APSP (Macerata, Civitanova Marche e San Severino) sono rimaste inerti, in attesa degli eventi. Se un anno fa avessimo saputo che l’obiettivo era quello di continuare a “gestire l’esistente”, sarebbe forse stato più utile e meno impegnativo trasformare le Ircer in Fondazioni di diritto privato (come Recanti o Matelica).Anche perché le sfide che attendono le nostre case di riposo sono molte. Prima tra tutte, l’attuazione dell’accordo regionale sul riallineamento delle tariffe delle residenze protette. Gli anziani non autosufficienti nelle strutture residenziali pagano oggi delle rette veramente troppo alte. Questo perché su di loro viene ingiustamente caricata l’assistenza sanitaria, che dovrebbe invece essere garantita gratuitamente ad ogni cittadino. Con l’accordo di cui sopra le strutture residenziali hanno ricevuto denaro dall’Asur ma non hanno ridotto le rette. Qualcosa non ha funzionato, e vogliamo capire cosa. Ma il tavolo di monitoraggio appositamente previsto da un Decreto regionale per vigilare sull’attuazione dell’accordo non è più stato convocato! Come ormai da prassi consolidata negli ultimi anni, la sanità e gli enti gestori si sottraggono al confronto con il sindacato.Ma c’è di più. Il Piano socio sanitario regionale prevede che i servizi sociali e sanitari siano organizzati e gestiti a livello intercomunale integrando (con accordo di programma) il Distretto sanitario e l’Ambito sociale, chiamati a costituire un’apposita Unità operativa sociale e sanitaria e a redigere un Piano territoriale integrato. Anche su questo versante, un’APSP intercomunale potrebbe svolgere un ruolo importante di “soggetto facilitatore” nell’accelerare dinamiche di integrazione.Questa situazione non è più tollerabile. Richiamiamo l’attenzione dei Sindaci e dei Consigli di amministrazione delle APSP. Da un anno a questa parte non è stata impegnata un’ora di confronto con il sindacato, neppure a titolo informativo, sul futuro e sulle prospettive delle Aziende pubbliche. Sembrano mancare il coraggio e la volontà di prendere in mano il futuro dei servizi sociali e sanitari sul territorio. A pagare il prezzo di questo grave errore saranno tutti i cittadini, specie i più deboli come i pensionati e gli anziani non autosufficienti. La Federazione dei pensionati della Cisl non resterà a guardare, ed è pronta ad iniziative, anche eclatanti, di sensibilizzazione e di protesta.Il Segretario generale FNP CISL MACERATA – Dino Ottaviani 
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13/05/2012 Pensioni e stipendi sopra i 1000 euro in contanti. Sei pronto a cambiare?
  Se hai un ISEE fino a 7.500 euro o una pensione fino a 1.500 euro al mese dal primo giugno puoi avere un conto corrente a zero spese alle poste o presso qualsiasi banca. Il CAF CISL è a tua disposzione per calcolare gratuitamente il valore ISEE del tuo nucleo familiare.L'ISEE ha validità annuale, e ti consente di accedere a numerose prestazioni agevolate. Gli operatori del CAF  sapranno indicarti a quali hai diritto e assistenti nella presentazione delle domande. Contatta la nostra sede CAF più vicina.
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09/05/2012 "Anziani, nuovi stili di vita".
E’ questo il titolo del Convegno che si terrà martedì 22 Maggio 2012 con inizio alle ore 16,30 presso la Sala Docens, Piazza Roma di Ascoli Piceno, organizzato dalla Segreteria Provinciale FNP-Cisl e dai Coordinamenti Donne di Ascoli Piceno-Fermo. L’incontro, inserito nel contesto della "Settimana della Famiglia", manifestazione promossa dall'Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno (Assessorato alle Politiche Sociali e Pari Opportunità), tratterà temi inerenti la salute della popolazione anziana e non. Gli esperti relazioneranno su argomenti riguardanti la depressione senile, l’osteoporosi post-meno pausale e un’adeguata nutrizione. Recenti studi affermano che corretti stili di vita insieme con un’alimentazione sana ed equilibrata aumentano il benessere generale dell’organismo, assicurano un sano inizio di vita a tutti i neonati e i bambini in età pre-scolare, creano le condizioni per una migliore salute dei giovani, migliorano lo stato di salute delle persone anziane per consentire loro di continuare a svolgere un ruolo attivo nella società; inoltre, negli ultimi decenni si è registrato un crescente interesse per il tema della salute, concepita non più in una dimensione di responsabilità individuale, ma come diritto-dovere che chiama in causa l’intera collettività. Il Coordinamento Donne e la Federazione Nazionale dei Pensionati della Cisl, da sempre, si spendono per fungere da tramite tra i bisogni della popolazione ed il sistema pubblico dei servizi di cura ed assistenza. In particolare, in questa occasione auspicano che gli input scaturiti dal Convegno non vadano perduti ma abbiano una positiva risonanza sul territorio. La giornata si avvarrà del contributo di insigni esperti e della presenza del Segretario Nazionale della FNP-Cisl, Ermenegildo Bonfanti, che concluderà i lavori.
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09/05/2012 Revocato lo sciopero regionale di 8 ore del Trasporto Pubblico Locale
Ancona 09.05.2012  Alla Commissione di Garanzia  Oss-conflitti sindacali  All’ASSTRA Marche All' ANAV Marche All'Assessore Trasporti Regione Marche Ill.sig. Prefetto di :Ancona Ascoli Piceno Macerata Pesaro Urbino Fermo Oggetto :  Revoca  Sciopero Regionale Trasporto Pubblico Locale su gomma del 10 maggio 2012             Le scriventi, comunicano che oggi 9 maggio c/o gli uffici della Regione Marche dopo l'incontro di ieri 8 maggio con l'Assessore ai Trasporti dott.  Luigi  Viventi e il dirigente dott. Sergio Strali, si è sottoscritto un protocollo di intesa.             Le OO.SS. pur non avendo condiviso il taglio dei servizi del 5% già effettuato, ritengono che il documento prodotto e sottoscritto, eviti ulteriori penalizzazioni ai cittadini e ai lavoratori, ma anzi inneschi un meccanismo virtuoso che dovrebbe migliorare ed efficientare il servizio di Trasporto Pubblico Locale.             Inoltre, il tavolo congiunto concordato tra Regione e OO.SS. permetterà di monitorare e concordare tutti gli aspetti riguardanti i nuovi affidamenti da effettuare nel 2013.             Pertanto, per le motivazioni di cui sopra le OO.SS. Regionali REVOCANO lo sciopero previsto per domani giovedi 10 maggio.  Segreterie Regionali Marche FILT-CGIL                FIT-CISL                UILTRASPORTI Fabrizio Fabbietti    Roberto Ascani       Giorgio Andreani
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08/05/2012 Poste italiane riduce i servizi e guarda solo agli utili
E' bufera su Poste Italiane. La ventilata chiusura dei tre uffici postali di Piediripa, Sforzacosta (frazioni di Macerata) e Montecassiano, così come le disfunzioni del Centro di distribuzione di Urbino, hanno fatto esplodere la rabbia dei lavoratori e degli utenti del servizio.A decretare la chiusura dei tre uffici maceratesi sarebbero state delle prescrizioni dell'Asur, per rispettare le quali basterebbero circa € 10.000.Soldi che l'azienda non sembra intenzionata a sborsare, nonostante nel 2011 abbia  conseguito un utile di gestione di circa € 850 milioni, e nonostante il fatto che i tre uffici in questione lavorino a pieno regime servendo più di 12.000 utenti.A Urbino invece un guasto del montacarico del Centro di distribuzione ha costretto i dipendenti a trasportare la corrispondenza a mano su tre piani, in violazione del Decreto n. 81 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.Il problema sembra facilmente risolvibile con un intervento di riparazione, ma non è questo il punto. Il Centro di distribuzione di Urbino è inadeguato e da tempo il sindacato chiede il trasferimento in una sede più funzionale, come già accaduto a Fano e a Pesaro. Nel 2010 era stato messo a bilancio un preventivo di spesa per una sede nuova, ma ancora oggi non se ne  è fatto nulla.Due vicende diverse,  un denominatore comune. Secondo Dario Dominici, Segretario generale dei Postali Cisl delle Marche «è in atto una riduzione graduale dei servizi  all'interno di un progetto nazionale di riorganizzazione che, nelle Marche, porterà  il taglio di  circa 205 lavoratori». In sintesi si può affermare che Poste Italiane è un'azienda che, pur nel pieno delle proprie forze,  batte in ritirata sui servizi e bada esclusivamente ai profitti.Il sindacato non resterà a guardare.  La Cisl ha fissato un incontro che in settimana vedrà coinvolti i Sindaci di Macerata e di Montecassiano. «Chiederemo a Poste italiane un incontro in cui spiegare i motivi di queste decisioni - afferma il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti -  e andremo fino in fondo arrivando, se necessario, anche al  boicottaggio dell'azienda.»Poste italiane getta acqua sul fuoco assicurando che si tratta solo di una sospensione dell'attività. Sospensione si, ma a tempo indeterminato. Temendo una chiusura definitiva, la Cisl ha proposto allora l'apertura di uffici mobili al posto di quelli "temporaneamente" chiusi.Nel frattempo  si muovono anche i cittadini e la politica. Tantissime le manifestazioni di protesta da parte degli utenti, soprattutto quelli anziani, che vivono nelle frazioni e che, sopportando gravi disagi , dovranno ora recarsi a Macerata. A Montecassiano gli anziani stanno formando un Comitato per mantenere aperto l'ufficio. A Macerata il caso finisce in Consiglio comunale, dove maggioranza e opposizione cercheranno una soluzione. Significative le parole del Sindaco Romano Carancini, che si è detto« indignato per una situazione inaccettabile».RASSEGNA STAMPA     
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07/05/2012 Sanità maceratese, il sindacato lancia "l'allarme estate"
Le Federazioni di Categoria del Pubblico Impiego di Cgil Cisl e Uil lanciano l’allarme sulla situazione della sanità provinciale. Come già accaduto nello scorso anno, l’approssimarsi dell’estate e la necessità di predisporre il “piano ferie” rendono ancor più evidenti le gravi carenze di organico che già si riscontrano in quasi tutte le strutture dell’Area Vasta n.3L’ipotesi presentata dalla Direzione aziendale e discussa dalla nuova RSU in un’assemblea generale del personale che si è svolta nei giorni scorsi contiene proposte che il sindacato valuta a dir poco discutibili.Come quella di sopprimere due posti letto nel Reparto di terapia intensiva e uno in Rianimazione nell’Ospedale di Civitanova Marche, in una città che durante il periodo estivo triplica il numero dei residenti e in una struttura che dovrà assorbire l’utenza che prima si recava a Recanati, dove è stato chiuso il Punto Materno Infantile. O come quella di accorpare, nell’Ospedale di Macerata, i reparti di Malattie infettive e Pneumologia, con gravissimi rischi per i pazienti di quest’ultimo.Queste proposte, se condotte in porto, rischiano di diventare definitive. Come accaduto nel 2011, quando nell’ Ospedale di Macerata si decise di accorpare, per il piano ferie della scorsa estate, i reparti di Geriatria e Nefrologia e quelli di Urologia e Chirurgia. Decisioni sulle quali poi non si è tornati più indietro.Secondo il Segretario generale della Funzione pubblica Cisl di Macerata Sistino Tamagnini «questa non è una riorganizzazione ma un vero e proprio razionamento, portato avanti sulla pelle dei lavoratori, molti dei quali lavorano ormai da mesi ben al di la del loro normale orario di lavoro, senza retribuzioni aggiuntive e senza recuperi compensativi».Il piano occupazionale 2012 nasconde infatti un sistema di lavoro incentrato sul precariato – i neo assunti sono tutti a tempo determinato o in alcuni casi co.co.pro – e una carenza strutturale dell’organico. Uno stato di cose lesivo della dignità professionale e personale dei lavoratori, ma anche pericoloso per gli utenti stessi, esposti all’aumento del rischio clinico di errori.Alla riduzione dei posti letto di ricovero per pazienti acuti dovrebbe poi fare seguito, secondo il Piano sanitario regionale, il potenziamento dell’emergenza territoriale e dell’assistenza domiciliare integrata socio-sanitaria. Sul territorio invece i servizi per anziani, minori, disabili e famiglie  vengono chiusi con il pensionamento dei professionisti che se ne occupano.Il sindacato pretende di non essere “tenuto a distanza” dal merito di questi temi, sui quali va recuperato un confronto serio e fattivo, senza finzioni e nel rispetto dei ruoli reciproci. A partire dal prossimo incontro tra RSU e Direzione di Area Vasta, in calendario per il 23 maggio prossimo.Si impegna infine a portare questi temi all’attenzione della Conferenza dei Sindaci dell’Area Vasta n. 3 di Macerata, che in quanto garanti della salute dei cittadini devono essere consapevoli dell’assetto che i servizi sanitari stanno assumendo sui territori che devono governare.RASSEGNA STAMPA
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04/05/2012 Poste italiane chiude tre uffici a Macerata
E' scontro tra Poste italiane e il Sindacato di Categoria  della Cisl (la FLP), dopo che l'azienda ha deciso di  chiudere gli uffici di Piediripa, Sforzacosta e Montecassiano.In un comunicato stampa il Segretario della SLP Cisl Marche Dario Dominici attacca duramente Poste italiane, accusandola di avere ormai deciso una drastica riduzione dell'offerta dei servizi sul territorio e dei livelli occupazionali.«Presto - sostiene Dominici - i cittadini potranno accedere ai servizi solo dopo code interminabili e solo dopo aver compiuto un lungo tragitto in macchina o su un mezzo pubblico. In altre parole  Poste italiane taglia i costi di gestione semplicemente approfittando di un particolare privilegio che le viene concesso, ossia quello di scaricarli semplicemente sugli enti locali e sulla popolazione».Una strategia attraverso la quale, secondo la Cisl Slp, l'azienda mette in discussione anche il ruolo della rappresentanza. La Cisl, sindacato più rappresentativo del settore, è un avversario scomodo, e i lavoratori, tra i quali molti suoi iscritti, sono costantemente messi sotto pressione da richieste di maggiore flessibilità, di deroghe alle regole e di aumento di carichi di lavoro e di responsabilità personali.Negli ultimi quattro anni l'impegno del sindacato è stato quello di evitare la chiusura delle aziende preservando quanti più posti di lavoro possibile,  Mentre approva e certifica un bilancio assolutamente positivo invece,  Poste italiane decide di chiudere 1.200 uffici postali entro l'anno, tagliando almeno 10.000 posti di lavoro.«Ma siamo convinti - conclude Dominici - che i lavoratori e i clienti di quella che è la più grande azienda di servizi del paese, non si lasceranno ingannare ancora una volta». 
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04/05/2012 Personale ATA, graduatorie di circolo e di istituto di prima fascia
Con nota 2937 del 17 aprile 2012 il Ministero dell'istruzione, università e ricerca comunica l'apertura delle funzioni per l'inserimento online delle istituzioni scolastiche in cui gli aspiranti delle graduatorie permanenti (24 mesi) vogliono essere iscritti nella graduatoria di istituto di prima fascia. L’applicazione per l’invio on-line del modello di domanda (all. G) sarà disponibile a partire dalle ore 9,00 del giorno  10 maggio 2012 fino alle ore 14,00 del giorno 30 maggio 2012. Non è richiesto l’invio del modello cartaceo in formato pdf prodotto dall’applicazione. Per poter accedere alle istanze online è necessario che gli aspiranti abbiano completato la procedura di registrazione al sistema. Tutti gli aspiranti, ai fini dell’inclusione nelle graduatorie di circolo e di istituto di 1° fascia per l’ a. s. 2012/13, dovranno, necessariamente,  utilizzare la procedura on-line in quanto non sarà più possibile confermare in automatico le sedi espresse dell’anno scolastico precedente. LA SEGRETERIA CISL SCUOLA MACERATA
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26/04/2012 Un'intesa che aiuta. La proposta della Cisl.
PROPOSTA PER LA GESTIONE DELL’IMU DELLA FNP-CISL (PENSIONATI CISL) E DEL SICET (SINDACATO INQUILINI CISL) SULLE ABITAZIONI NELLE MARCHE  La nuova tassazione IMU sugli immobili - decisa con il D. L. 201/2011, convertito dalla legge 214/2011 -, stabilisce le aliquote minime, medie e massime, le rivalutazioni delle rendite catastali su cui calcolarle e la ripartizione delle nuove entrate tra amministrazioni comunali e governo centrale. Evitare che queste nuove imposizioni abbiano solo effetti recessivi non è facile, ma neppure impossibile, nel caso in cui la gestione da parte dei singoli comuni, riesca a trasformarle in ‘leva fiscale’, finalizzata ad una proficua gestione del territorio, a partire dal patrimonio immobiliare e dalle politiche urbanistico-abitative.  Altrimenti si rischia di ridurre tutto all’ennesima raschiatura del fondo, per tappare i buchi di bilancio, o per rilanciare la politica degli sprechi e dei clientelismi.                                                                                                                                                        E’ evidente quindi che, i margini delle aliquote IMU da prendere in considerazione non potranno essere soltanto quelli più elevati, perché in tal caso non sarebbe possibile una reale differenza di trattamento. Inoltre diverrebbe arduo pensare di tornare indietro in un secondo momento, per abbassare tali imposizioni negli anni successivi. Bisogna pertanto chiedere ai comuni, che facciano l’impossibile per evitare di spararsi tutte le cartucce subito, guardando soltanto alle esigenze dei propri bilanci, soprattutto nei confronti delle abitazioni principali (la cui aliquota non è soggetta ad alcun riparto con il governo centrale).Limitandoci qui a considerare i soli immobili ad uso abitativo, le imposizioni IMU in rapporto alle diverse forme di utilizzo, possono essere riassunte così come segue: Per la prima casa o abitazione principale di residenza del nucleo familiare del proprietario, o di uno dei proprietari:                                                                                                                                                                    è prevista un’aliquota dello 0,40% (+ o – 0,20% e una Detrazione da €. 200,00 a 600,00) Chiedere ai comuni che applichino una riduzione dell’aliquota ad alcune categorie sociali più disagiate (che stanno ancora pagando rate di mutuo relative all’acquisto della stessa, disoccupati o cassaintegrati, monoreddito con più familiari a carico, composte di anziani, o familiari non autosufficienti), compensata da una maggiorazione della stessa a carico dei redditi familiari più elevati.Il riferimento più utile potrebbe essere il Valore dell’Indicatore ISEE, in quanto permetterebbe di salvaguardare e tutelare le categorie più disagiate, mentre graverebbe progressivamente sui nuclei familiari proprietari di più immobili - spesso intestati a familiari senza redditi o a figli minori -, così come peserebbe maggiormente sulle abitazioni di lusso,  facilitando anche l’emersione dal nero, contrastando l’elusione fiscale e l’abusivismo degli ‘immobili invisibili’. Il valore dell’Indicatore ISEE, o Redditometro - per altro in corso di riformulazione e destinato ad essere utilizzato anche per il riconoscimento del diritto alle detrazioni fiscali - può essere il metro di valutazione più adeguato, soprattutto nella prospettiva di una revisione generale delle rendite catastali in corso di elaborazione, con ulteriore incremento dell’imposizione.Per la prima casa si potrebbero prevedere le seguenti fasce di ISEE, applicando l’aliquota: - minima dello 0,20% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia inferiore al valore equivalente a 3 assegni sociali;                                                                                                                                                    - ordinaria o media dello 0,40% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia compreso fra il valore equivalente a 3 assegni sociali ed un massimo di 5;                                                                                                    - massima dello 0,60% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia superiore al valore equivalente a 5 assegni sociali. 2.   Per le seconde abitazioni a disposizione del nucleo familiare, sfitte, o concesse in uso gratuito:                                                   prevista un’aliquota ordinaria dello 0,76% (+ o – 0,30%) - Chiedere ai comuni che applichino la maggiorazione dello 0,30% (cioè l’1,06%) alle abitazioni  sfitte da oltre due anni, non escludendo un ulteriore 0,20% (fino all’1,26%) nei comuni considerati ad Alta Tensione Abitativa (così come consentito dalla legge 431/98 sulle locazioni abitative, tuttora in vigore).- Per le seconde case concesse invece in uso gratuito a parenti entro il 2° grado, o ad ex familiari separati, che vi stabiliscano la propria residenza, potrebbe essere utile fare riferimento al valore dell’Indicatore ISEE (come per la prima casa), ma applicando l’aliquota:- minima dello 0,46% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia inferiore al valore equivalente a 3 assegni sociali;                                                                                                                                                    - ordinaria o media dello 0,76% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia compreso fra il valore equivalente a 3 assegni sociali ed un massimo di 5;                                                                                            - massima dello 0,96% agli immobili intestati a familiari il cui Indicatore ISEE sia superiore al valore equivalente a 5 assegni sociali. 3.  Per le abitazioni locate a canone di libero mercato:                                                                                                                                             prevista un’aliquota ordinaria dello 0,76% (+ o – 0,30%) Chiedere ai comuni di non scendere al di sotto dell’aliquota ordinaria dello 0,76%, eventualmente elevabile, qualora gli affitti nel territorio comunale dovessero tendere a salire eccessivamente. 4.       Per le abitazioni locate a canone calmierato, conformi agli accordi comunali previsti dalla l. n. 431/98:                      prevista un’aliquota ordinaria dello 0,76% (+ o – 0,30%) Chiedere a tutti i comuni di favorire, la stipula di tali contratti, deliberando per questi una aliquota minima dello 0,46%, con la possibilità di derogare a questo minimo nei comuni considerati ad Alta Tensione Abitativa (come consentito dalla legge 431/98, tuttora in vigore, nel caso in cui l’abitazione sia concessa a inquilini che vi stabiliscano la propria residenza, o a studenti fuori sede).Esentare infine dall’IMU gli alloggi concessi in assegnazione pubblica, di proprietà dei comuni o degli ERAP, essendo totalmente fuori luogo che lo stato applichi un’imposizione fiscale a se stesso, ovvero alle già esigue risorse destinate all’ERP, se non per aumentare inutili costi burocratici di gestione.       Occorre quindi contrattare con i comuni anche l’utilizzo di queste nuove risorse, affinché tra le varie destinazioni di spesa siano compresi i necessari interventi finalizzati ad evitare, o contenere l’emergenza abitativa, a sostegno dell’edilizia sociale ed a favore di una riqualificazione urbana più complessiva.E’ comunque evidente che queste opportunità restano insufficienti, senza mettere mano alle contraddizioni sorte tra la normativa fiscale nazionale (Cedolare secca) e la legge sulle locazioni n. 431/98. Poiché una politica fiscale finalizzata ad incentivare la locazione a canoni sopportabili poteva essere fatta, piuttosto che con un’aliquota unica più bassa (che favorisce i redditi più elevati, annullando la progressività dell’imposizione e la differenza tra canoni liberi e calmierati), con una riduzione dell’imponibile sui canoni calmierati o convenzionati e con maggiori detrazioni per gli inquilini, in proporzione al canone corrisposto, favorendo così il “contrasto di interesse” tra proprietario ed inquilino e scoraggiando l’affitto in nero.
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26/04/2012 Caos nelle graduatorie, la rivolta dei precari
Ostaggi del precariato, han­no scelto il giorno della Libera­zione per denunciare il grave stato di disagio a cui sono co­stretti da anni «a causa anche dell'incapacità degli uffici scola­stici periferici (in questo caso quello di Ascoli-Fermo, ndr) di interpretare le leggi ed applica­re le norme spesso lasciate al ca­so». Il grido di dolore giunge da un gran numero di insegnan­ti precari della scuola media e delle scuole superiori, costretti a rivolgersi al giudice del lavo­ro per la cattiva interpretazione di alcune sentenze che stabiliva­no l'annullamento della tabella di valutazione di alcuni titoli. L'Ufficio scuolastico territoria­le di Ascoli-Fermo ha dato ese­cuzione a tali sentenze non pro­cedendo alla decurtazione di sei punti agli abilitati non ap­partenenti agli ordinamenti delle scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (Ssis), bensì aggiungendoli ai ri­correnti: una decina tra Ascoli e Fermo. «Questa errata esecu­zione della sentenza — si legge in una nota del sindacato Cisl scuola, rappresentato ieri in conferenza stampa dal segreta­rio Feliciana Capretta — co­stringe tanti precari abilitati Ssis a presentare ricorso, per­ché si sono visti scavalcati in graduatoria».«PER NON essere scavalcati e perché si dia corretta esecuzio­ne alla sentenza — ha aggiunto il segretario provinciale — chie­dono l'attribuzione di un pun­teggio aggiuntivo Ssis». La si­tuazione, al di là delle giuste ri­vendicazioni degli insegnanti precari, appare del tutto para­dossale, anche perché essendo l'ufficio scolastico interprovin­ciale, alcuni faranno il ricorso al giudice del lavoro di Fermo, altri davanti a quello di Ascoli, con la possibilità (non remota) di risposte diverse, che andreb­bero ancor di più ad ingarbu­gliare la situazione. Questa ulte­riore situazione di disagio dei precari della scuola era già stata portata a conoscenza dell'Uffi­cio scolastico regionale, dal sindacato Cisl scuola. «Avevamo segnalato la discriminazione in­giustificata, proprio alla luce delle sentenze— dice la Capret­ta — che di fatto hanno trattato in maniera diseguale soggetti che si trovano nelle medesime condizioni, fermo che alcuni avevano presentato ricorso, al­tri no. All'Ufficio abbiamo chie­sto di verificare i nominativi dei ricorrenti vittoriosi nelle province di Ascoli e Fermo (quelli che si sono visti assegna­re i sei punti in più in graduato­ria, ndr) e di procedere con la massima urgenza alla decurta­zione dei sei punti aggiuntivi indebitamente assegnati, con conseguente correzione della graduatorie ad esaurimento per le classi di concorso interessa­te». Questa è quanto. Ora resta da verificare se gli uffici prepo­sti interverranno a correggere quella che il sindacato denun­cia come una cattiva interpreta­zione delle sentenze, oppure co­stringeranno i precari ad inol­trare ulteriori ricorsi.  
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26/04/2012 Più risorse alle famiglie svantaggiate
Dopo due anni di attesa, finalmente il governo ha varato il Piano nazionale per la famiglia. Un fatto, questo, che riveste molta importanza in quanto è il primo segnale di risveglio da una condizione di silenzio che ha lasciato letteralmente in letargo tutto quello che riguarda le politiche a favore della famiglia. Come Cisl e come Fnp, abbiamo più volte sottolineato l'urgenza di un provvedimento che potesse ottemperare a tutte quelle che sono le esigenze delle famiglie, in particolar modo di quelle famiglie svantaggiate con al proprio interno figli disabili e pensionati bisognosi di assistenza e di cure. Siamo contenti che il ministro Riccardi sia arrivato a questo risultato che prevede lo stanziamento di 81 milioni in parte recuperati da residui delle passate annualità, ma tutto ciò per noi rappresenta solo l'inizio, visto che la somma appena stanziata è addirittura inferiore a quella degli anni precedenti: è necessario un disegno più completo che si traduca in sostegni concreti alle famiglie italiane che stanno sopportando tutto il peso della crisi. Altra nota dolente del provvedimento presentato dal ministro Riccardi è che esso si limita ad essere un progetto programmatico, che al momento non vincola alcuna istituzione o ente alla sua concreta realizzazione. Una realizzazione ormai indifferibile: se lo Stato nel tempo si è sempre più disimpegnato dalle politiche familiari, obbligando la famiglia a diventare l'unico ammortizzatore sociale, è necessario che essa ora venga posta al centro del welfare, non quello tradizionale o delle corporazioni, ma quello comunitario che investa risorse pubbliche e stimoli la partecipazione attiva della società civile al benessere collettivo. Un orientamento che rappresenta da sempre il faro del sindacalismo riformista della Fnp è quello verso la necessità di legare lo sviluppo e la qualità del welfare alla crescita dell'Italia dove, a differenza dell'Europa che ha attuato importanti riforme per il sostegno pubblico dei poveri e degli emarginati, per l'assistenza ai non autosufficienti e per il supporto dell'infanzia e delle famiglie con bambini, si è assistito ad una crescita della spesa sociale sempre più debole e una drastica riduzione delle risorse, soprattutto in tema di non autosufficienza, famiglia e povertà. Per quanto riguarda la richiesta che noi, come Fnp Cisl, abbiamo fatto al governo circa la creazione di un Piano per la non autosufficienza, è ora di rispondere all'emergenza silenziosa delle famiglie che assistono quotidianamente disabili ed anziani non autosufficienti, e per farlo sono indispensabili interventi volti ad una maggiore equità nella distribuzione dei sacrifici in un momento così delicato per il paese. Tra questi, anche il decreto che dovrà riformare l'Isee: un provvedimento delicatissimo che dovrà definire le nuove condizioni economiche delle famiglie, soprattutto di quelle più fragili, per dare loro la possibilità di usufruire di prestazioni e servizi sociali indispensabili alla propria sussistenza. 
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26/04/2012 Imu e anziani non autosufficienti che risiedono in Rsa
Facciamo il punto sugli ultimi provvedimenti in materia di Imu. A seguito del Decreto Legge n. 201/2011, convertito in Legge 214/11, viene stabilito che l'abitazione principale è "l'unica unità immobiliare nella quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente". Come noto, il codice civile (art. 43) considera la residenza come il luogo in cui la persona ha la dimora abituale, ovverosia dove abita.La norma così formulata avrebbe comportato che gli anziani che dimorano nelle Rsa o in strutture analoghe avrebbero dovuto pagare un importo superiore, in quanto le predette strutture sarebbero state considerate prime case e, paradossalmente, gli immobili di loro proprietà, come seconde case. La Commissione Finanze della Camera ha concluso l'esame del Decreto Legge di semplificazione fiscale, approvando numerose modifiche, tra le quali si segnalano quelle relative all'IMU, anche a seguito delle pressioni esercitate dal sindacato pensionati. In particolare, i comuni potranno considerare, ai fini IMU, come abitazione principale l'immobile posseduto da anziani e disabili che vengono ricoverati in strutture socio-sanitarie, purché l'immobile non risulti locato. Il Decreto passa ora all'esame della Camera, che dovrà confermare il testo rivisto dalla Commissione, per poi tornare al Senato; non è escluso che intervengano ulteriori modifiche. La conseguenza è, certamente, non di poco conto, dato che l'aliquota base prevista per le seconde case è del 7,6 per mille, a fronte di quella agevolata del 4 per mille prevista per la prima casa. Inoltre, ad oggi, tenuto conto degli ultimi emendamenti, la rateizzazione in tre tranche (18 giugno, 17 settembre, 17 dicembre) è prevista solo per la prima casa. L'incidenza dell'IMU per gli anziani non autosufficienti ricoverati sarebbe stata non di poco conto, tanto più che per i pensionati non sono state previste esenzioni specifiche (la detrazione per la prima casa di 200 euro, più 50 euro per ogni figlio convivente con meno di 26 anni e fino ad un massimo di € 400, riguarda solo il nucleo familiare). Nel frattempo i Comuni, su richiesta della Federazione Nazionale Pensionati con specifici accordi, possono introdurre un trattamento fiscale meno gravoso per gli anziani. Riteniamo che possano essere sottoscritti accordi con le Amministrazioni locali, ovviamente tenendo conto anche della modifica intervenuta, al fine di riconoscere agli anziani, ed in particolare modo per quelli non autosufficienti, l'equità e la dignità che meritano.
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24/04/2012 Un nuovo coordinatore Cisl per la RSU della Provincia
Il Geometra Paolo Virgili è il nuovo Coordinatore della Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) della Provincia di Macerata. Lo ha deciso la stessa RSU, i cui 12 componenti (6 della Cisl, 4 della Cgil, 1 della Uil e 1 del Csa) si sono riuniti nella giornata di giovedì 19 aprile.Per Virgili si tratta di una riconferma del buon lavoro svolto sin dal 2007, anno in cui per la prima volta venne eletto nella RSU della Provincia di Macerata.L’elezione di Virgili segue quella di Roberto Giorgetti e di Mauro Severini, rispettivamente coordinatori Cisl delle RSU del Comune di Recanati e di Macerata.Già da domanila RSUsarà impegnata con una serie di incontri conla Provincia, con l'Unione delle Province Italiane e conla Regione Marcheper partecipare al confronto in essere sul futuro di questo Ente locale vitale e costituzionalmente garantito.Seguiranno incontri con il Presidente Pettinari e con l'Assessore al personale Palombini, al fine di concludere celermente la contrattazione aziendale, la verifica sulla riorganizzazione degli Uffici e del Servizio della Polizia Provinciale.Nel porgere i migliori auguri di buon lavoro a tuttala RSU, la Cisl Funzione pubblica, attraverso il Segretario Alessandro Moretti, «auspica una stagione di rinnovata unità sindacale, della quale tutto il pubblico impiego ha bisogno, e che presuppone che anche tutti gli altri soggetti sindacali si comportino in modo chiaro e coerente, muovendosi insieme in sintonia».«A campagna elettorale oramai conclusa - conclude Moretti - dovranno prevalere la capacita di dialogare e confrontarsi per dare espressione unitaria al lavoro pubblico e conseguire quei risultati che i lavoratori si attendono».
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24/04/2012 Anziani, è emergenza sociale
La non autosufficienza è un'emergenza sociale alla quale è necessario rispondere con un piano territoriale che dia risposte ai bisogni sociali e sanitari delle persone, soprattutto anziane, con disabilità grave. Lo affermano i sindacati dei pensionati  FNP Cisl e SPI Cgil, che lunedì 23 aprile hanno organizzato un'assemblea pubblica all'Hotel 77 di Tolentino.Preoccupanti i numeri forniti dall'ufficio studi sul welfare della Cisl di Macerata, illustrati  nella relazione introduttiva del Segretario generale dei pensionati Cisl di Macerata Dino Ottaviani.  Sono circa 65.000 gli anziani non autosufficienti nella Regione Marche, 11.000 solo nella Provincia di Macerata. Una famiglia italiana su 10 ha al suo interno una persona non autosufficiente. Solo il 20 % di esse fruiscono di servizi pubblici a domicilio.Una situazione insostenibile alla quale è necessario rispondere con un sistema articolato in  grado di integrare interventi a domicilio con servizi residenziali per gli anziani soli.Tenendo poi conto che oggi sono almeno 14.000 gli anziani marchigiani assistiti dalle assistenti familiari private (le cosiddette badanti), il sindacato dei pensionati chiede politiche pubbliche che valorizzino le responsabilità delle famiglie  ed integrino il ruolo delle badanti e dei caregiver (i familiari che si prendono cura dei non autosufficienti)  nel sistema pubblico, attraverso formazione e informazione su tutte le attività legate al lavoro di cura.Sullo sfondo rimane la questione del Fondo nazionale per la non autosufficienza, soppresso nel 2011. Il sindacato dei pensionati, attraverso un'apposita piattaforma nazionale, chiede che il Fondo nazionale sia ripristinato e che venga approvata una legge quadro sulla non autosufficienza, nella quale vengano definiti i livelli essenziali minimi di servizi che, su tutto il territorio nazionale, devono essere garantiti alle persone non autosufficienti.Ospiti dell'incontro l'Assessore regionale alla famiglia e alle politiche sociali Luca Marconi, il Coordinatore degli Ambiti sociali 16, 17 e 18 Valerio Valeriani e la Direttrice del Distretto sanitario di Macerata e Tolentino Donella Pezzola. Ha concluso i lavori la Segretaria nazionale dello SPI Cgil Celina Cesari.http://www.youtube.com/watch?v=F0CwN1RmHVM&feature=youtu.beLA RASSEGNA STAMPAI NUMERI DELLA NON AUTOSUFFICIENZARELAZIONE DINO OTTAVIANI 
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23/04/2012 Nuovi tagli dei servizi postali nelle Marche.
 IL VOLANTINO con il nuovo assetto ipotizzato dall'azienda
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23/04/2012 Rinnovo del contratto bancario. Prevalgono i SI.
Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del  Credito. La categoria FIBA CISL,  che si occupa dei lavoratori  bancari in due comunicati stampa nazionali (CCNL ABI - Comunicato del 19-4-2012 e CCNL ABI - Comunicato del 16-4-2012) sancisce il dato finale ufficiale della consultazione sull'ipotesi di accordo per il nuovo contratto dei bancari e vede prevalere i "SI" al contratto per il 59,3% contro i "NO" per un 40,7%. CLICCA QUI per avere tutti i chiarimenti sul nuovo contratto  
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20/04/2012 Accordo di Programma per l'area ex Merloni
CGIL-CISL-UIL                                FIM-FIOM-UILMCOMUNICATO STAMPA Incontro tra Presidente della Giunta e Organizzazioni sindacali sull’Accordo di Programma per l’area ex MerloniL’incontro svoltosi oggi per fare il punto sull’Accordo di programma tra Ministero dello Sviluppo, Regione Marche e Regione Umbria, era stato richiesto nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali. La proposta che le Regioni presenteranno al Comitato tecnico di coordinamento che si riunirà al Ministero venerdì 27 aprile, prevede una rimodulazione che favorisca al massimo le possibilità di rioccupazione dei lavoratori ex Merloni attualmente in CIGS. Le Organizzazioni sindacali auspicano che venerdì sia la data ultima per avviare l’operatività delle misure, pur nella consapevolezza che sono necessari progetti di impresa finalizzati ad utilizzare le opportunità dell’Accordo di Programma. La Regione ha presentato il report di iniziative delle misure regionali attivate negli ultimi anni; Cgil, Cisl, Uil e Fim, Fiom, Uilm hanno proposto alla regione di attivare un monitoraggio periodico congiunto sull’attuazione delle misure, sugli sviluppi di eventuali progetti, sulla situazione occupazionale e sociale dell’area. Le organizzazioni sindacali hanno anche chiesto al Presidente Spacca di continuare a sostenere con il Ministero del Welfare la possibilità per i lavoratori ex Merloni più anziani di poter utilizzare i requisiti precedenti alla Riforma Monti per l’accesso alla pensione, tema oggetto della recente manifestazione nazionale di Cgil Cisl Uil a Roma.Ancona 20 aprile 2012
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19/04/2012 IMU. Ancora una volta si penalizzano i più deboli.
«Ancora una volta a rimetterci sono le categorie più deboli e svantaggiate di questo Paese. L'IMU, l'imposta sulla casa, per la quale il Governo ha previsto  detrazioni solo per le famiglie con figli al di sotto dei 26 anni, dimenticando altre categorie come i pensionati che hanno a carico il proprio coniuge».E' quanto dichiara Gigi Bonfanti, Segretario Generale della Cisl Pensionati, secondo il quale "tutto ciò dovrebbe far vergognare questo governo, così come anche la decisione di considerare come seconda casa l'abitazione dei pensionati e dei disabili che vivono in strutture sanitarie col pretesto, sottolineato anche da qualche sottosegretario, che tale misura possa rappresentare un strumento di lotta all'evasione fiscale."«Proprio a questo proposito – prosegue Bonfanti - vorremmo ricordare che vivere in una residenza per l'assistenza significa, già di per sé, dover affrontare delle spese non indifferenti per qualunque anziano o disabile e per le loro famiglie, sulle quali il governo continua ad infierire senza alcuno scrupolo attraverso una decisione come questa che – conclude il segretario della Federazione dei Pensionati Cisl – non fa che dimostrare, ancora una volta, la totale mancanza di volontà di mettere in atto azioni eque e degne di un Paese civile».
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18/04/2012 Trasporti pubblici, sciopero regionale di otto ore
Uno sciopero regionale di 0tto ore è stato proclamato dalle  Categorie dei Trasporti di Cisl, Cgil e Uil.Giovedì' 10 maggio i lavoratori del trasporto pubblico locale delle Marche incroceranno le braccia per protestare contro la scelta della Regione Marche di ridurre i servizi ai cittadini penalizzando studenti, lavoratori pendolari e pensionati. Scelte che mettono a rischio i diritti e le tutele conquistate negli anni scorsi, e decisivi per la qualità e la sicurezza nel trasporto locale.«La Regione - sostengono le Categorie di Fit Cisl, Filt Cgil e Uiltrasporti -  è attenta solo alle richieste economiche delle imprese del settore ed ha rinunciato  a governare il processo di riforma sostenibile dei trasporti. Nel prossimo anno il servizio verrà messo sul mercato senza un adeguato supporto di leggi e lcausole di salvaguardia per i cittadini e i lavoratori del settore».Le modalità dello sciopero saranno differenti a seconda della categoria di lavoratori. Gli impiegati sciopereranno tutto il giorno, i lavoratori delle officine garantiranno un servizio minimo tra le 9.00 e le 17.00. I lavoratori del settore movimento sciopereranno  dalle 9.00 alle 17.00, garantendo servizi dedicati i disabili ed ai bambini delle scuole materne ed elementari.
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16/04/2012 Pensionati: più facile il rilascio di certificati
Il direttore dell'Area Vasta 5, Giovanni Stroppa, ed i rap­presentanti dei patronati Fnp-Cisl, Uil Pensionati e Spi-Cgil di San Benedetto hanno sottoscritto un proto­collo d'intesa con l'intento di "creare una rete sul territorio, per garantire un valido sup­porto, in particolare ad anzia­ni e fasce deboli, che consenta agli utenti che ne abbiano ti­tolo, di procedere al rinnovo, ovvero al rilascio, delle certificazione di esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria (ticket) perle presta­zioni specialistiche".L'accordo, stipulato sulla base di una reciproca collabo­razione gratuita, prevede inoltre che "fermo restando l'onere dell'amministrazione di assicurare l'accettazione e laregistrazione delle autocer­tificazioni, nonché il rilascio del certificati di esenzione at­traverso gli uffici centrali (presso il presidio ospedaliero c il distretto sanitario) e peri­ferici (sedi distrettuali ed uf­fici Cup/Cassa), le organizza­zioni sindacali dei pensionati si impegnino a collaborare con l'Area Vasta 5, sede di San Benedetto, fornendo, agli iscritti e a tutti coloro che si rivolgeranno loro, le necessa­rie informazioni ed indicazio­ni per la presentazione dell'autocertificazione".
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16/04/2012 Cisl Scuola: risultati elezioni RSU
 Nel riportare dettagliatamente i risultati delle elezioni  RSU, riferiamo anche del ricorso presentato e vinto dalla CISL SCUOLA di Ascoli Piceno-Fermo in sede di Comitato Garanti.  RISULTATI RSU Come già riportato nei manifesti che abbiamo inviato ai plessi e alle sezioni staccate di ogni scuola, la CISL Scuola ha riportato un grande successo elettorale. Facciamo parlare i dati: CISL SCUOLA 1959 voti 37, 64%  (+ 6,94% rispetto alle elezioni del 2006) FLCCGIL 1548 voti 29,74%   (+ 6,15%   “                   “                 “    ) UIL SCUOLA 517 9,93         (- 5,71%    “                 “                  “    ) SNALS 883 16,96        (-2,94%     “                 “                  “   ) GILDA 244 4,69          (- 0,98%     “               “                   “ ) COBAS 0 0%            ( nel 2006 aveva il   2,07%               )    ALTRI 54 1,04          ( -1,35%   rispetto alle  elezioni  del 2006) Siamo aumentati in valore percentuale ma anche in valore assoluto ( da 1836 voti siamo passati a 1959) , il che rappresenta davvero un grande successo considerato che il taglio degli organici ha fatto sì che a votare sono state ben 1166 persone in meno rispetto al 2006. Dopo aver riportato i dati relativi alle elezioni RSU, con altrettanta soddisfazione  riferiamo del ricorso che la CISL SCUOLA di Ascoli Piceno-Fermo ha promosso e vinto presso il Comitato dei Garanti.La questione sollevata dalla CISL Scuola riguardava l’ammissibilità di una candidatura.In sintesi: in una scuola lo Snals ha candidato, nella propria lista, due persone, di cui una è docente  titolare presso un’altra scuola, essendo presente nella scuola “della candidatura”  solo per un completamento di orario esterno. In prima battuta, la Commissione Elettorale aveva correttamente escluso la candidatura della docente non titolare, ma a seguito di reclamo presentato dallo Snals l’aveva riammessa.La CISL SCUOLA ha fatto ricorso al Comitato Garanti sostenendo la seguente tesi: ci si può candidare e si può votare solo nella scuola in cui si è titolare, secondo la previsione della nota ARAN per le elezioni 2012, che dice “nell’istituzione scolastica che amministra il docente”. In altre parole, elettorato attivo e passivo coincidono, ad esclusione delle ipotesi espressamente previste nella nota ARAN che corrispondono tutte alla medesima ratio, secondo cui la candidatura è collegata al luogo in cui si presta servizio.Tale tesi, vittoriosa, ha determinato che le elezioni, nel frattempo svoltesi, fossero annullate e che si debba procedere a nuove elezioni.Vale la pena riportare, per completezza di informazione e per debite riflessioni, che in sede di Comitato Garanti, la UIL Scuola ha aderito alla tesi della CISL SCUOLA mentre lo Snals –inevitabilmente- sosteneva che ci si può candidare anche se non si è titolare. Inaspettata la tesi della FLC CGIL che ha appoggiato la posizione dello Snals: se un docente si può candidare nella scuola di titolarità, ciò significa limitare la democrazia e il suo esercizio. Feliciana Capretta, Segretario Generale CISL Scuola Ascoli Piceno-Fermo 
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11/04/2012 Pensioni. Sindacati in piazza il 13 aprile.
Rimane ancora oggi una profonda incertezza sui lavoratori espulsi dai sistemi produttivi (sia in esodo volontario incentivato sia in mobilità) che rischiano di rimanere senza alcune fonte di reddito, a seguito dell'interruzione del rapporto di lavoro e dell'innalzamento repentino dei requisiti per il pensionamento.Le norme conservano dei tratti di profonda iniquità. E' il caso dei lavoratori in esodo volontario a seguito di accordi individuali, ma anche di molte persone che nel corso della vita lavorativa abbiano maturato lunghi periodi di sospensione del rapporto di lavoro con l'intervento della Cassa integrazione o periodi di congedo parentale.«Il Governo e il Parlamento devono risolvere il problema di centinaia di migliaia di persone che sono rimaste già senza stipendio e senza pensione per effetto della riforma. Questo sarà l'obiettivo della manifestazione unitaria che abbiamo organizzato per il 13 aprile". Lo sottolinea in una nota il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni." Il Ministro Fornero ha annunciato nell'ultimo incontro di Palazzo Chigi un tavolo di confronto con il sindacato su questo tema. Noi aspettiamo di essere convocati. Ma deve essere chiaro che su questo problema delle pensioni non faremo sconti a nessuno. E' una questione di giustizia sociale e di equità. Non possiamo far pagare a questi lavoratori "esodati" il prezzo della riforma delle pensioni che si scarica essenzialmente su di loro, visto che sono rimasti senza ammortizzatori e senza pensione". IL VOLANTINO UNITARIO di CGIL - CISL - UIL
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10/04/2012 Tutte le novità sulle pensioni
L'ultima Riforma delle Pensioni, introdotta dall'art. 24 della Legge 214/11, ha profondamente modificato i requisiti per l'accesso alla pensione e ha introdotto per tutti, a partire dal 2012, il metodo di calcolo contributivo che incentiva il differimento temporale della pensione. Quali sono le principali novità? L'articolo di  CONQUISTE DEL LAVORO del 10 aprile 2012  le elenca. 
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06/04/2012 Un risultato importante per i lavoratori agricoli
A partire dal mese di aprile del 2012 l’integrazione pagata ai lavoratori agricoli in malattia e infortunio sale dal 90% al 100% dello stipendio.Ciò è reso possibile grazie alla buona gestione del FIMIAV (Fondo Integrazione Malattia Infortunio Assistenza Varie), l’Ente bilaterale agricolo al quale tutte le aziende iscritte al settore agricolo dell’INPS (anche cooperative) sono obbligate ad iscriversi.Il Fondo è alimentato con contributi posti a carico delle aziende e dei lavoratori, ed eroga prestazioni assistenziali di particolare importanza, in primo luogo l’indennità integrativa di malattia ed infortunio di cui sopra.Il Fondo eroga anche un sussidio una tantum di € 1.000 per maternità (per ogni figlio) alle lavoratrici fisse e stagionali con anzianità di iscrizione al Fondo di almeno 120 giornate, nonché contributi straordinari per decesso causato da infortunio sul lavoro pari ad € 1.500.Hanno diritto alle prestazioni erogate dal FIMIAV gli operai agricoli con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, gli apprendisti e gli operai a tempo determinato solo se possono vantare un’anzianità di iscrizione pari a 51 giorni di lavoro effettivo.«L’incremento della copertura dell’indennità di infortunio e malattia al 100% dello stipendio rappresenta un risultato importante - sostiene Lidia Fabbri, Segretaria della Cisl di Macerata e vice Presidente pro-tempore del FIMIAV,  che conferma l’importanza della bilateralità in un momento storico molto difficile anche per il settore agricolo».Per qualsiasi informazione i lavoratori del settore possono rivolgersi oltre che alle Organizzazioni Sindacali confederali che ne fanno parte, anche direttamente al FIMIAV che ha sede pressola Confagricolturadi Macerata, in Via Morbiducci 53. 
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06/04/2012 Assemblea degli iscritti e simpatizzanti Fim della A. Merloni
COMUNICATO STAMPA Ieri pomeriggio 4 aprile,  presso il Politecnico di Fabriano si e' tenuta l'assemblea degli iscritti e simpatizzanti alla Fim della Antonio Merloni in amministrazione straordinaria. Alla riunione promossa dalla segreteria della Fim di Ancona hanno partecipato il segretario nazionale della Fim Anna Trovo', il segretario regionale CISLStefano Mastrovincenzoed il segretario della CISL di Ancona Guanito Morici.Nel corso della riunione è stata fatta una approfondita valutazione dello stato della procedura concorsuale avviata nell'ottobre 2008 e dei suoi effetti per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, le possibilità di reimpiego ed i crediti dei lavoratori.Le organizzazioni sindacali si sono  giá attivate nei confronti della procedura e del ministero per prorogare la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori merloni.L'assemblea considera l'accordo di programma uno strumento indispensabile da attivare rapidamente, per dare opportunità di lavoro e favorire insediamenti  produttivi nel territorio.In questo senso sollecita le Istituzioni locali e il ministero competente a completare la ridefinizione dell' accordo di programma finanziato ed attivarsi nella ricerca di investitori disposti ad intervenire nel territorio.L' assemblea sollecita infine l'attenzione del Governo nei confronti dei lavoratori Merloni che come gli "esodati" si troveranno in base alle nuove norme pensionistiche del decreto Salva Italia privi della possibilità di raggiungere il diritto al pensionamento, che avrebbero avuto con le norme preesistenti avendo di fatto già perso il loro lavoro.Su questi obiettivi i lavoratori parteciperanno alla manifestazione CGIL CISL UIL del 13 aprile e verranno definite ulteriori iniziative che mettano la vertenza Merloni al centro dell' attenzione pubblica.     Fabriano, 5 aprile 2012                                                                                                                                            Il Segretario Generale Fim Cisl Ancona                                                                                                Andrea Cocco
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01/04/2012 Pfizer Ascoli Piceno. Un buon accordo per lavoratori e azienda.
Accordo raggiunto per la Pfizer di Ascoli Piceno. Una grande realtà industriale del campo farmaceutico, che nello stabilimento di Ascoli Piceno, vede impegnati circa 570 addetti. A gennaio 2012 l'azienda ha comunicato alle organizzazioni sindacali l'apertura di una procedura  di mobilità per 83 unità di cui 13 impiegati. Il documento sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Ugl  prevede la diminuzione del numero degli esuberi a 70.«Nell'accordo sono state accolte tutte le nostre proposte»  dichiara Piero Francia, Segretario Generale Femca Cisl Ascoli-Fermo «In primis quella di non mettere alcun lavoratore alla porta in maniera coercitiva. Siamo così riusciti a chiudere un accordo che tuteli sia il numero dei  lavoratori che la parte economica».La Femca Cisl in tutta la vicenda ha da subito concordato a tutti i livelli (territoriale, regionale, nazionale) una linea di condotta avente come obiettivo la costruzione di relazioni sindacali fin qui inesistenti. E' utile ricordare coma la precedente procedura di mobilità fu chiusa con una fase di forte vertenzialità, dannosa sia per i dipendenti coinvolti, che per le relazioni sindacali e per la stessa azienda. La strategia condotta e concordata a tutti i livelli ha invece permesso di istaurare un clima di sano e franco confronto con l'azienda. Permettendo di raggiungere un accordo sindacalmente importante per le relazioni sindacali, ma vitale per la tutela dei lavoratori stessi. «Importante sarà ora monitorare e contrattare con la direzione aziendale - prosegue Piero Francia - per fare in modo che venga dato seguito a quanto previsto dalla legge sulla gestione della Cigs». http://www.youtube.com/watch?v=39QlTWdGhBY  
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28/03/2012 Pian del Bruscolo liquida società partecipata. La Fisascat: così aumenteranno i costi
La Fisascat Cisl di Pesaro – Urbino, insieme alle Fp Cgil ,  chiede un confronto all’Unione Pian del Bruscolo per chiarire la situazione di Futuraservizi,  la società partecipata che conta circa 30 dipendenti  e gestisce la manutenzione e la pulizia degli immobili pubblici.“L’amministrazione  -  afferma la Fisascat  - ha recentemente deliberato di mettere a gara tutti i servizi che attualmente gestisce Futuraservizi per poi procedere alla  messa in liquidazione della società.  Questa decisione è stata assunta senza confrontarsi con i sindacati. Un incontro c’è stato, ma sono stati i lavoratori, evidentemente preoccupati per il loro futuro, a convocare un tavolo di confronto, se confronto si può chiamare”.Noi pensiamo che un’alternativa ci sia e che Futuraservizi si possa e si debba salvare. La normativa consente che si possa cedere una quota della società  a un socio privato al quale saranno affidati anche compiti operativi, con trasferimento di parte del personale che quindi non inciderebbe più sul computo del Patto di stabilità.I servizi continuerebbero ad essere affidati a Futuraservizi con salvaguardia dei livelli occupazionali  e offerta alla cittadinanza di servizi di qualità e a costi contenuti. Ci risulta che le prime  proiezioni fatte per possibili gare per gli attuali servizi comportino un sensibile aumento dei costi; quindi è singolare che l’Unione faccia dei passi indietro per la gestione associata dei servizi quando i conti dimostrano la convenienza di Futuraservizi.Chiediamo, quindi, un tavolo di confronto con i sindaci dell’Unione  per giungere a stilare un protocollo d’intesa contenente regole chiare a tutela e a salvaguardia dei livelli occupazionali e dei diritti dei lavoratori e garantire ai cittadini servizi di buona qualità e a costi contenuti.
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22/03/2012 Ircer Macerata, attacchi strumentali e vergognosi
In questi giorni l’Ircer di Macerata è al centro di polemiche relative alle rette e alla qualità dell’assistenza prestata agli anziani non autosufficienti. Non è nostra intenzione entrare nel merito delle vicende relative alla gestione del patrimonio immobiliare dell’ente, rispetto alle quali auspichiamo anzi che venga fatta chiarezza quanto prima, individuando ed imputando a tutti i livelli le relative responsabilità. Riteniamo però necessario intervenire su alcune questioni che vengono trattate in modo estremamente superficiale e strumentale, e per difendere un Ente che sta dando tanto alla città di Macerata.E’ ovvio che un obiettivo condiviso è quello di garantire servizi di qualità e rette sostenibili per gli anziani e per le loro famiglie. Al riguardo è necessario rilevare come negli ultimi 20 anni le rette dell’Ircer siano rimaste inalterate. Come tutte le altre strutture residenziali provinciali anche l’Ircer è convenzionata con l’Asur, che riconosce un rimborso per le prestazioni di assistenza infermieristica e socio sanitaria erogate agli ospiti non autosufficienti. I posti letto attualmente convenzionati sono 60, ma i non autosufficienti all’Ircer sono almeno 90. La retta di 1.640 €, alla quale è stato fatto un riferimento improprio, grava appunto su quanti di loro non rientrano nella convenzione.Ma quella dei costi non è che una delle due facce della medaglia. L’altra faccia è la qualità del servizio erogato, che nell’Ircer è superiore alla quasi totalità delle altre strutture residenziali provinciali, sia per quanto riguarda l’assistenza agli ospiti, sia relativamente alla tutela e alla valorizzazione del personale.  In primo luogo tutti i servizi sono gestiti dall’Ente in forma diretta, laddove altri gestori li appaltano alle cooperative sociali. Tutti i dipendenti sono assunti con contratto di lavoro subordinato e godono di trattamenti economici analoghi a quelli dei dipendenti del Comune. I lavoratori godono di una tutela sindacale piena ed effettiva, esercitata dalle rappresentanze sindacali unitarie (RSU) appena rinnovate. Anche grazie all’impegno del sindacato nell’Ircer è stato avviato un percorso di riconoscimento di figure professionali qualificate (il cosiddetto super Oss) che in altre strutture non vengono neanche considerate.Da 20 anni agli ospiti di Villa Cozza viene garantita l’assistenza infermieristica nelle 24 ore. Questo non accade in nessun’altra struttura provinciale. Viene anche erogata un’assistenza specifica - sia residenziale che diurna - per i malati di Alzheimer, a disposizione dei quali ci sono servizi innovativi come il “percorso sensoriale”. L’Ircer collabora su progetti specifici con il Comune di Macerata e con l’Ambito sociale n. 15, ed è una struttura “aperta al territorio”. Basti pensare alle iniziative che nel periodo estivo si svolgono nel parco di Villa Cozza e alla presenza di associazioni di volontariato - come l’Anteas - che vi collaborano con attività di vario tipo – come il Servizio Informanziani - svolte anche a favore degli anziani fragili che non risiedono nella struttura.Questi sono i risultati dell’impegno e della passione di tutti coloro che, come la Funzione pubblica e la Federazione dei pensionati della Cisl, negli ultimi 20 hanno creduto nell’Ircer, lavorando per renderla un vero e proprio punto di riferimento per la città di Macerata. La scelta di trasformare l’ente in un’Azienda pubblica di servizi alla persona, fortemente voluta dal sindacato, andava proprio nella direzione di uno sviluppo della sua attività, che potenzialmente può ora essere estesa alla gestione di altri servizi sociali, anche coinvolgendo gli altri comuni dell’Ambito sociale 15.Per tutte queste ragioni non possiamo assolutamente accettare che l’Ircer venga demolita con attacchi vergognosi e scorretti al limite dello sciacallaggio, portati avanti da soggetti che sembrano voler equiparare Villa Cozza ad una specie di “cronicario” dove gli anziani vengono abbandonati e dimenticati. E’ sconcertante però che ad intervenire in difesa dell’Ircer sia solo il sindacato, o meglio “un solo” sindacato. Ci saremmo aspettati almeno una presa di posizione da parte delle istituzioni che rappresentano la struttura, prime tra tutti il Consiglio di amministrazione e l’Amministrazione comunale di Macerata, rinchiusi invece in un inspiegabile, assordante silenzio.Vogliamo infine ricordare che il sindacato è impegnato da anni in un percorso per ridurre le rette delle residenze protette salvaguardando la qualità dei servizi. La questione è stata oggetto di un accordo regionale del 2010, sulla cui corretta applicazione stiamo svolgendo un’attività di monitoraggio sul territorio. Siamo convinti che per realizzare questo risultato sia necessario un maggiore coinvolgimento del servizio sanitario, che per ogni posto letto di residenza protetta convenzionato corrisponde ai gestori delle strutture solo 33 € al giorno. Un valore del tutto inadeguato al costo reale degli ospiti non autosufficienti. Che non hanno bisogno di polemiche inutili e strumentali, ma di un impegno serio e concreto in loro favore.Dino Ottaviani - Segretario generale Fnp Cisl MacerataLaura Raccosta - Segretario Fp Cisl Marche
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21/03/2012 Un accordo importante alla Sabelli di Ascoli
COMUNICATO STAMPA SIGLATO ACCORDO INTEGRATIVO SABELLI spa  L'azienda Sabelli SpA, dopo un lungo ma proficuo confronto, ha sottoscritto il 21 marzo 2012 con le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative del territorio provinciale un contratto integrativo di secondo livello, ratificato in azienda dall'Assemblea dei lavoratori il 28 marzo 2012. Nel corso della trattativa Sabelli spa è stata rappresentata dall’amministratore delegato Simone Mariani, Vice presidente nazionale Giovani imprenditori di Confindustria e dall’amministratore delegato Angelo Davide Galeati, presidente della sezione alimentare di Confindustria Ascoli.Le organizzazioni sindacali nelle persone di Stelio Bartolomei per FLAI-CGIL, Gabriele Monaldi per FAI-CISL, e Eugenio Zallocco per UILA-UIL.L'accordo che ha durata triennale prevede una serie articolata di elementi di carattere economico e strategico. In sintesi: la stabilizzazione di almeno 15 unità aziendali nel corso del 2012, attraverso l'assunzione a tempo indeterminato di 15 dipendenti; sono previsti a favore dei lavoratori incentivi economici di carattere variabile, premi di risultato, volti a favorire il miglioramento continuo dei processi produttivi e una maggiore produttività aziendale. La Direzione aziendale istituisce un buono pasto giornaliero per i lavoratori, una convenzione per acquisti di prodotti alimentari a condizioni molto vantaggiose, si impegna in un piano strutturato di formazione per operai ed impiegati e mette inoltre a disposizione con cadenza annuale n. 3 borse di studio del valore di € 1.000,00 cadauna, da assegnare ai figli dei propri collaboratori, riconosciute per merito scolastico.“Crediamo di aver siglato un accordo importante per garantire sviluppo ed occupazione nei prossimi anni – afferma Mariani- Nonostante il calo dei consumi evidenziato dai dati nazionali intendiamo continuare ad investire in questo territorio, impegnandoci per mantenere la coesione sociale tra azienda e collaboratori tutti”.Bartolomei ha così commentato: “in un contesto di grave congiuntura economica,  la stabilizzazione di n. 15 unità a tempo indeterminato presso l'azienda Sabelli è un segnale estremamente positivo per il nostro territorio”. Monaldi aggiunge: “ i sindacati fanno un plauso all'azienda per aver istituito un sistema avanzato di relazioni sindacali e per aver investito fortemente sulla forza lavoro” e Zallocco conclude: “questo accordo testimonia la volontà di andare incontro alle esigenze di competitività dell'azienda, attraverso una maggiore flessibilità e produttività ma al tempo stesso riconosce l’importanza della crescita professionale dei collaboratori”.
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15/03/2012 La CISL fa il pieno di voti nelle aule delle scuole
Ascoli Soddisfazione negli ambienti Cisl per il buon risultato ottenuto nelle elezioni RSU (personale ATA e docente) nei 70 istituti scolastici di Ascoli e Fermo. Una compagine che si impone su Cgil e Uil, staccando il sindacato di Viale Rozzi di circa 8 punti percentuali. La Cisl si afferma dunque con il 37,64% (1959 voti), la Cgil segue a 29,74% mentre la Uil è in coda con 9,93%. "Un buon risultato alla luce anche del fatto che sono diminuiti in maniera consistente gli aventi diritto al voto a causa dei tagli agli organici scolastici. Sui 6700 aventi diritto i votanti sono stati 5304 con 5205 schede valide" - ha evidenziato Feliciana Capretta di Cisl scuola. Dunque un elettorato decurtato di circa 1166 unità, rispetto al 2006 ha però prodotto 123 voti in più, segnando un aumento di sostenitori anche in termini assoluti. Su 213 Rsu eletti in totale 83 appartengono alla Cisl, un dato ancora più importante se confrontato con quello del 2006 quando su 72 (oggi sono 70 in seguito agli accorpamenti) istituti la Cisl vantava 69 rappresentanti. "un buon 6,94% in più che testimonia l'impegno di tutti i 250 candidati. Ognuno di essi ha portato un importante contributo che ha consentito quest'affermazione. Ringrazio loro, eletti e non, e anche le Rsu uscenti, perchè l'ottimo risultato è merito di questo sinegico lavoro di squadra. Un successo che dimostra l'apprezzamento per le scelte di Cisl scuola - ha continuato Capretta. - Sicuramente, tutto può migliorare, ma la presenza assidua, serie e coerente alla fine ci ha premiato".
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14/03/2012 Elezioni RSU, una vittoria chiara e inequivocabile
Le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie del pubblico impiego si sono concluse a Macerata con una chiara e netta vittoria della Cisl.I risultati dello spoglio ci parlano di una Categoria, la Cisl Funzione pubblica, che nella sanità ha ottenuto il 46% delle preferenze -  1.004 su 2.161 - conquistando ben 17 seggi su 36 disponibili. Le migliori performance sono state registrate negli Ospedali di Matelica (73%), di Camerino (57%), di Civitanova Marche (55%). Ottimi risultati anche negli ospedali di San Severino Marche (49%) e di Macerata (42%).Ancora più schiacciante la vittoria nel comparto degli Enti Locali (Provincia e Comuni), dove la Cisl Funzione pubblica ha conquistato il 67,5% dei seggi disponibili (108 seggi su 160). I candidati Cisl hanno ottenuto la maggioranza relativa dei voti in 54 Comuni su 57. Spiccano i risultati registrati in Provincia di Macerata e nel Comune di Macerata (6 seggi su 12 in entrambe), a San Severino e Cingoli (4 su 5), a Recanati (4 su 7) a Camerino (3 su 5).Mettendo insieme sanità ed Enti Locali, 125 seggi su 196 (il 64%) sono andati alla Cisl funzione pubblica.«Al di la di valutazioni di carattere soggettivo - sostengono i Segretari generali di Cisl e Funzione pubblica Ferracuti e Tamagnini -  i numeri ci parlano di un risultato  inequivocabile e straordinario soprattutto perché eguaglia quello delle ultime elezioni del 2007. La riconferma su questi livelli è segno che è sono stati riconosciuti i buoni risultati del lavoro fatto negli ultimi anni».«Un risultato - concludono i due Segretari - che ci da grande soddisfazione ma che allo stesso tempo responsabilizza la Funzione pubblica e tutta la Cisl a rimettere il lavoro al centro dei processi di riorganizzazione della Pubblica Amministrazione. La prima e più immediata sfida sarà quella sulla sanità, rispetto alla quale dovremo essere chiamati ben presto a partecipare alla programmazione dei servizi ospedalieri e territoriali».
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13/03/2012 I risultati delle elezioni RSU nel Pubblico Impiego, nella Scuola e nella Ricerca.
I dati relativi ai risultati delle elezioni Rsu a livello regionale riguardanti il settore del Pubblico Impiego e della Scuola. La forte presenza Cisl nei settori pubblici delle Marche viene confermata e rafforzata.RISULTATI PUBBLICO IMPIEGO RISULTATI RSU 2012 SCUOLARISULTATI SETTORE RICERCA RSU 2012
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12/03/2012 Rsu Macerata, la Cisl stravince in sanità
Alle elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitarie del 5, 6 e 7 marzo la Cisl a Macerata, come nel resto del paese, si è confermata come il primo sindacato, eguagliando i risultati eccezionali conseguiti nelle elezioni del 2007.Straordinario in particolare il successo conseguito dai candidati Cisl della sanità provinciale, dove la Funzione pubblica Cisl ha ottenuto 1.004 preferenze su 2.161 voti, ossia il 46% del totale,  ottenendo ben 17 seggi su 36. Seconda in classifica, ma con largo distacco, è la Fp Cgil, che ha ottenuto 666 voti in totale, conquistando 11 seggi.Le migliori performance dei candidati Cisl sono state registrate negli Ospedali di Matelica (73%), di Camerino (57%), di Civitanova Marche (55%), risultato quest'ultimo eguagliato nelle strutture di Corridonia, San Ginesio e Sarnano. Ottimi risultati raggiunti anche negli ospedali di San Severino Marche (49%) e di Macerata (42%).
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09/03/2012 Elezioni Rsu: precisazioni sui numeri distorti apparsi sulla stampa
I NUMERI DISTORTI DELLA FP CGIL .LA CISL E’ IL PRIMO SINDACATO DELLA SANITA’, DEI MAGGIORI ENTI LOCALI  E DELLA REGIONE. Leggiamo sulla stampa che la FP CGIL sarebbe il primo sindacato nelle ex zone territoriali di Jesi; Senigallia e Fabriano. Ci teniamo a precisare che le ex zone non esistono più come soggetto giuridico e la RSU eletta è unica di Area Vasta. I risultati della votazione sono pubblici e sono pubblicati da stamattina all’albo pretorio informatico dell’ASUR: con 632 voti la CISL FP è il primo sindacato dell’Area Vasta 2.A seguire la FP CGIL  con 613 voti, il Nursind con 359, la FSI con 310 la UIL FPL con 293 e l’ALI con 98. La vittoria all’AREA VASTA si accompagna all’affermazione all’Azienda ospedaliero –universitaria Ospedali Riuniti di Ancona dove la CISL FP  con 621 voti si conferma il primo sindacato seguito da Nursind (395), CGIL (230), UIL (225) e FSI (211) e all’INRCA dove la CISL è il sindacato più forte sia a livello locale che nazionale. Un ruolo che ci riempie di soddisfazione, ma anche di responsabilità per i difficili passaggi che questo settore dovrà affrontare nelle prossime settimane. Anche nelle maggiori Autonomie Locali la CISL vince come ai comuni di ANCONA dove si afferma con 255 voti sulla CGIL ferma a 240,a  FALCONARA, OSIMO e LORETO.Con 161 voti la CISL FP vince alla Provincia di Ancona contro i 115 voti della CGIL. Vittoria infine molto ampia alla REGIONE, sia in Giunta dove con 88 voti la CISL supera la CGIL (56) che in Consiglio dove la CISL raccoglie ben 397 voti contro i 218 della CGIL. Questi sono i numeri veri. Un ringraziamento  dalla CISL FP di Ancona a tutti i lavoratori che hanno reso possibile questo momento di democrazia: gli elettori, i candidati, gli scrutatori i componenti delle commissioni elettorale. Ancona, 09.03.2012                                                             CISL FP Ancona                                                                                                         CISL FP Marche
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09/03/2012 Elezioni RSU: la FP Cisl di Ancona ringrazia
LA CISL PRIMO SINDACATO NELLE STRUTTURE DELLA SANITA’ E NELLE MAGGIORI AUTONOMIE LOCALI. Con 632 voti la CISL FP è il primo sindacato dell’Area Vasta 2.A seguire la FP CGIL  con 613 voti, il Nursind con 359, la FSI con 310 la UIL FPL con 293 e l’ALI con 98. Non era mai successo , infatti i dati aggregati delle 4 ex zone che compongono l’area vasta 2 (Ancona, Jesi , Senigallia e Fabriano) fino ad oggi non avevano mai visto prevalere la CISL. La vittoria all’AREA VASTA si accompagna all’affermazione all’Azienda ospedaliero –universitaria Ospedali Riuniti di Ancona dove la CISL FP  con 621 si conferma il primo sindacato e all’INRCA dove la CISL è il sindacato più forte sia a livello locale che nazionale. Un ruolo che ci riempie di soddisfazione, ma anche di responsabilità per i difficili passaggi che questo settore dovrà affrontare nelle prossime settimane. Anche nelle maggiori Autonomie Locali la CISL vince come ai comuni di ANCONA, FALCONARA, OSIMO e LORETO. Con 161 voti la CISL FP vince alla Provincia di Ancona. Vittoria inoltra alla REGIONE, sia in Giunta che in Consiglio. Un ringraziamento  dalla CISL FP di Ancona a tutti i lavoratori che hanno reso possibile questo momento di democrazia: gli elettori, i candidati, gli scrutatori i componenti delle commissioni elettorale. Ancona, 08.03.2012                                                                        CISL FP Ancona
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08/03/2012 Elezioni RSU 2012. La Cisl primo sindacato nel Pubblico Impiego.
COMUNICATO STAMPA Risultati elezioni RSU pubblico impiego e scuola Non è ancora stato completato lo scrutinio  dei dati nelle centinaia di enti pubblici e istituti scolastici  nei quali in questi giorni  si è votato per le elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie. Luca Talevi, segretario regionale Fp Cisl, esprime soddisfazione nel commentare i risultati già disponibili: “La Cisl si conferma  primo sindacato in alcuni tra i  più importanti enti della regione,  a partire dalla Giunta regionale, il Consiglio regionale, la Provincia di Ancona, il Comune di Ancona, gli Ospedali  Riuniti di Torrette, l’Inrca."Anche dalla  Cisl Scuola  giunge apprezzamento per il consenso  ricevuto dal personale docente e non docente delle scuole  marchigiane di ogni ordine e grado. A spoglio ancora in corso, la segretaria regionale Anna Bartolini afferma che “ Il voto consolida la Cisl, il  sindacato  della contrattazione, le sue proposte e i  risultati tangibili ottenuti  nonostante un contesto di diffuso e acuto disagio nel mondo  della scuola. Continueremo  il nostro impegno  per una scuola pubblica  di qualità  e per la valorizzazione delle  professionalità degli operatori della scuola” Stefano Mastrovincenzo, Segretario della Cisl Marche sottolinea che "oltre al buon risultato della Cisl, è da valorizzare  la grande prova di democrazia, con una partecipazione al voto che nelle Marche è stata superiore al  70%,  dato molto positivo se si considera la situazione complessa e difficile che da alcuni anni vive il lavoro pubblico, con il blocco della contrattazione e del turn over “. Ufficio stampa   Cisl MarcheAncona 8 marzo 2012 GIUNTA REGIONALE88  CISL 56  CGIL 15  UILCONSIGLIO REGIONALE397  CISL 218  CGIL 208  UILOSPEDALI RIUNITI TORRETTE621  CISL 395  NURSIND 230  CGIL 225  UIL 211  FSICOMUNE ANCONA255 CISL 240 CGIL 77   UILPROVINCIA ANCONA161  CISL 115  CGIL 114  UIL 25    CSA 20    DICCAPINRCA106  CISL 43   CGIL 35   NURSIND 10   UIL 1     USB
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08/03/2012 Elezioni RSU, vittoria della Cisl a Macerata
La Cisl di Macerata stravince le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitarie nel Pubblico impiego.I primi dati relativi all'Area Vasta n. 3 - e quindi alla sanità della Provincia - alla Provincia di Macerata e ai primi dieci Comuni per popolazione evidenziano in primo luogo un'altissima affluenza al voto (in media più dell'80%). «A dimostrazione - sostiene la Cisl in una nota - che anche nel settore pubblico, oggi più che mai, c'è ancora un grandissimo bisogno di sindacato».Schiacciante la vittoria della Cisl che  fa suoi 55 seggi su 114 disponibili. Un risultato che eguaglia quello delle ultime elezioni del 2007, allora considerato straordinario ed irripetibile e che è destinato a crescere ancora non appena arriveranno i numeri dei Comuni più piccoli, dove la Cisl prevede di conquistare almeno il 70% dei seggi.Un grazie di cuore a tutti coloro che con il loro voto hanno dimostrato fiducia alla Cisl, premiando il lavoro di una Segreteria provinciale, quella del Pubblico impiego, nuova e giovane, che con impegno e passione ha saputo coinvolgere i lavoratori in modo capillare, istituendo liste nella quasi totalità dei luoghi di lavoro.Ma grazie anche ai candidati e agli eletti, che hanno accettato la sfida mettendosi in prima linea al servizio dei propri colleghi.«Nel prendere atto di un risultato così lusinghiero - sostengono Marco Ferracuti e Sistino Tamagni, rispettivamente Segretari generali della Cisl e della Funzione pubblica - sentiamo forte anche il peso di una grande responsabilità. Già da domani la Funzione pubblica della Cisl, con il sostegno forte della Cisl Confederale, è pronta  a misurarsi con quelle importanti sfide che a tutti i livelli attendono i lavoratori, che sempre più vogliono diventare protagonisti del cambiamento in direzione del miglioramento della pubblica amministrazione al servizio dei cittadini».
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06/03/2012 Riformare la Pubblica Amministrazione
Si è svolta  venerdì 2  febbraio l’Assemblea generale  con la quale la  Cisl di Pesaro – Urbino ha incontrato i candidati delle elezioni  RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie ) del Pubblico impiego, della Cisl scuola che  si svolgeranno il 5, 6 e 7 marzo.Il Segretario provinciale della  Cisl Sauro Rossi, ringraziando i  candidati per la disponibilità,  ha sottolineato come questo sia  un appuntamento elettorale importante “ci saranno più di 13mila votanti in oltre 150 luoghi di lavoro, vogliamo mantenere i contatti all’interno dei luoghi di lavoro per pensare ad una riorganizzazione degli enti pubblici e a  un controllo sulle modifiche che avverranno con il piano di ridimensionamento scolastico  provinciale” Per quanto riguarda la Cisl Scuola, primo sindacato nel territorio, il Segretario provinciale della categoria Boccioletti Cristina, ha ribadito come si sia raggiunto  un grande risultato presentando 60 liste su 60 istituti provinciali.  Ha sottolineato, inoltre, il lavoro fatto in questi anni dalla Cisl scuola che responsabilmente si è seduta ai tavoli della trattativa e con il suo impegno è riuscita a far assumere 67.000 persone di  ruolo, ha recuperato gli scatti di anzianità e bloccato le fasce di reddito.“Abbiamo bisogno di riformare la pubblica amministrazione – spiega  Francesco Todaro segretario provinciale Fp - e fare in modo che venga considerata una risorsa del Paese, per fare questo abbiamo bisogno di voti. Le spese improduttive del pubblico impiego  non sono causate dal personale ma dagli sprechi, il personale non valorizzato, gli alti stipendi dei manager, dirigenti incapaci, troppi centri di spesa, troppi appalti. Noi siamo disponibili a rivedere l’organizzazione e  rinnovare i contratti recuperando soldi dagli sprechi”.Durante l’assemblea sono intervenuti, tra gli altri, la Direttrice del patronato Inas Giuseppina Di Tommaso,  il Segretario provinciale della cisl sanità  Paolo Barconi che ha sottolineato coma lo stato  dei dipendenti della sanità nella nostra provincia sia drammatica,  i Segretari regionali della Cisl scuola Anna Bartolini e della FP Luca Talevi. Tanti gli interventi dei rappresentanti e dei candidati alle elezioni che hanno raccontato la loro esperienza  facendo presente le difficoltà che si incontrano oggi nell’esercitare la rappresentanza sindacale.I lavori dell’assemblea sono stati conclusi dal Segretario Generale della Cisl Marche, Stefano Mastrovincenzo che ha ribadito l’importanza delle elezioni e della rappresentatività. In questi anni è diminuito il consenso verso il sindacato ma  è aumentata da parte delle persone la domanda di rappresentanza e di tutela. E’complicato  rappresentare 20 anni di individualismo e una cultura dominante del “fai da te”.  “Votare è un segnale - ha concluso Mastrovincenzo - vogliamo riportare il lavoro al centro della realtà sociale ed economica,  fare rappresentanza è difficile, partecipare al voto è vitale”.
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01/03/2012 Sanità, i tagli al personale massacrano i servizi
Il 30 aprile prossimo scadrà il termine previsto dal Piano socio sanitario regionale per approvare i Piani strategici aziendali, strumenti che, per ogni singola Area Vasta, tradurranno in scelte operative concrete le indicazioni generali del Piano regionale. Tra le tante questioni che i piani dovranno affrontare ne segnaliamo due, particolarmente delicate. La  riduzione dei posti letto ospedalieri per pazienti “acuti” (377 in tutta la Regione), che verranno riconvertiti in posti letto di  riabilitazione e lungodegenza, e il nuovo modello di organizzazione che l’attività ospedaliera delle Aziende dovrà assumere e che prevede reparti non più differenziati per singole discipline specialistiche ma organizzati secondo l’intensità delle cure. Il piano regionale prevede che questa “rivoluzione” debba avvenire in modo graduale e previo confronto con le rappresentanze sindacali. Nel frattempo però la riorganizzazione è già partita all’insegna del taglio del personale, che il Piano regionale prevede debba essere ridotto del 30% rispetto all’anno scorso. Questa prospettiva, già di per se molto pesante, è aggravata dalle scelte del Direttore generale delll’Asur, che incalzato sui tempi della riorganizzazione dal Dipartimento regionale guidato dal Dott. Ruta, sta “massacrando” le Aree Vaste. Vengono imposti dall’alto tagli ulteriori attraverso la strategia del “turn over zero”, cioè non sostituendo i dipendenti che vanno in pensione, rinviando le assunzioni previste e precarizzando i rapporti di lavoro. Ritorna in altre parole l’annoso problema del rapporto tra Asur e Regione, le cui lotte di potere mettono questa volta a rischio la sopravvivenza stessa del sistema sanitario. I reparti e i servizi infatti vengono razionati non per scelte organizzative concordate ed inserite in un piano armonico di riorganizzazione generale, ma solo perché la carenza di personale è tale da rendere impossibile il loro normale funzionamento. Da mesi la Cisl ha denunciato in tutte le sedi istituzionali la difficile situazione degli operatori della sanità, costretti a confrontarsi ogni giorno con una carenza cronica di personale che genera disagio per l’utenza nelle corsie, nei Pronti Soccorsi e nei Servizi e nel territorio. Lavoratori costretti a sobbarcarsi pesanti carichi di lavoro e turni di gran lunga superiori a quanto previsto dalle norme contrattuali e di conseguenza  a non poter fruire di riposi compensativi e ferie per un adeguato recupero psico-fisico (più di centomila le ore maturate “a credito” dal personale nella ex Zona 9 di Macerata nel dicembre scorso) con conseguente aumento del rischio di errori. Il piano prevede inoltre che la riduzione dei posti letto ospedalieri debba coinvolgere in eguale  misura le strutture pubbliche e quelle private. La realtà è molto diversa. Ad esempio dei 12 punti nascita pubblici nelle Marche solo quello dell’Ospedale di Recanati sarà chiuso, mentre scandalosamente sembrano destinati a sopravvivere punti privati che hanno registrato nascite in numero inferiore del “S. Lucia”. Il riferimento è a Villa Igea la cui chiusura, secondo affermazioni che insultano la nostra intelligenza, intaserebbe l’Ospedale pediatrico “Salesi” di Ancona. E’ una situazione grave e scandalosa, che la Cisl non è assolutamente disposta a tollerare. Pur consapevoli che la sanità marchigiana vada razionalizzata, non possiamo accettare che la riorganizzazione venga imposta dall’alto sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini utenti dei servizi. Regione Marche ed Asur devono cambiare subito rotta, fare chiarezza ed impostare con urgenza un confronto vero e trasparente con il sindacato, che non assisterà con le mani in mano al disfacimento del sistema sanitario pubblico.
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01/03/2012 Conferenza stampa Cisl Funzione Pubblica, Scuola ed Università
Le segreterie provinciali della Cisl della Funzione Pubblica, della Scuola e dell’Università  di Ancona,Venerdì 2 Marzo  alle ore 12,00 nella sede della Cisl  di Ancona - primo piano - Via Ragnini 4,  presenteranno alla stampa gli effetti sul territorio del nuovo dimensionamento scolastico e delle ricadute sulla provincia della riforma del sistema sanitario regionale. Saranno anche forniti i dati sulle elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie che si terranno il 5, 6 e 7 Marzo e che vedranno interessati circa 700 candidati Cisl nella Provincia di Ancona. Ust-Cisl Ancona         FP Ancona                                 Cisl-Scuola                  Cisl Università                                                                 Paolo Santini                 Alessandro Mancinelli             Sergio Belelli                 M. A. Alegi                                                                                                      Ancona 29 Febbraio 2012 
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29/02/2012 Trasporti: sciopero di 4 ore giovedì 1 marzo.
I sindacati di Cgil, Cisl e Uil del settore trasporti hanno proclamato per Giovedì 1 marzo SCIOPERO GENERALE di 4 ore per la grave condizione in cui versa la situazione dei trasporti del nostro Paese.Roma 3 febbraio - "Giovedì 1 marzo sciopero generale di 4 ore di tutto il settore dei trasporti". Lo hanno proclamato unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti con una lettera al Presidente del Consiglio, Mario Monti, ai ministri del Lavoro e dei Trasporti e alla Commissione di Garanzia sullo sciopero "per la grave condizione dei trasporti nel Paese, ulteriormente aggravata dalle decisioni del Governo"."La mobilitazione e lo sciopero - spiegano le tre organizzazioni sindacali di categoria - riguarderà tutte le attività del comparto, dal trasporto pubblico locale a quello ferroviario, dal trasporto aereo a quello marittimo e portuale. Stop anche all'autotrasporto, alla viabilità su strade e autostrade, alla navigazione sui laghi, all'autonoleggio, al soccorso stradale ed alle funivie". Secondo Filt, Fit e Uilt "lo sciopero mira innanzitutto a recuperare un confronto di merito con il Governo per rispondere efficacemente alla situazione. Il Paese - sottolineano i sindacati - ha l'inderogabile necessità di riprendere a crescere per cui sono improcrastinabili interventi che introducano nei trasporti una logica di integrazione, capace di selezionare gli investimenti ed individuare i modelli di gestione, per un sistema efficace ed efficiente, integrato tra le varie modalità, sostenibile dal punto di vista ambientale e capace di regolare la libera concorrenza in un quadro di regole certe per il lavoro"."E' indispensabile - chiedono infine i sindacati - una politica dei trasporti adeguata alle esigenze di sviluppo e soprattutto che siano corretti interventi sbagliati che aggravano i problemi per i cittadini, per la aziende e per i lavoratori".Vai al sito Federazione Italiana Trasporti CISL
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28/02/2012 Commercio. Presidio contro le liberalizzazioni degli orari.
FILCAMS CGIL         FISASCAT CISL      UIL UILTCUS Segreterie regionali Marche COMMERCIO: CONTRO LA LIBERALIZZAZIONE, PRESIDIO SINDACATI IL 28  FEBBRAIO PRESSO LA SALA DEL CONSIGLIO REGIONALE Contro la liberalizzazione delle aperture festive, i sindacati scendono in campo. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Uiltcus Marche organizzano per martedì 28 febbraio un presidio presso la sala del Consiglio regionale. Il sit-in è in programma per le ore 11 e successivamente una delegazione sarà ricevuta dal presidente del Consiglio, dall’assessore regionale al Commercio e dai capi dei gruppi consiliari.Secondo i sindacati, l’articolo 31 del decreto Salva Italia che ha disposto la liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicale dei negozi, contrasta con l’articolo 117 della Costituzione. Quest’ultimo attribuisce alle Regioni la potestà legislativa sul commercio. In tal senso, la Regione, per i sindacati, dovrebbe sollevare una questione di legittimità costituzionale ricorrendo alla Corte Costituzionale come hanno fatto altre Regioni d’Italia.CGIL - CISL - UIL MARCHE con una letttera a firma dei Segretari Generali, Ghiselli, Mastrovincenzo e Fioretti, invitano il Presidente Spacca a prendere in considerazione un possibile ricorso in Corte Costituzionale anche al fine di convincere il Governo ad abrogare il provvedimento di legge, inserito all'interno del decreto "salva Italia", che liberalizza gli orari commerciali.  Clicca qui per Lettera Cgil-Cisl-Uil al Presidente SpaccaLa RASSEGNA STAMPA: C.Adriatico Marche 29_02_12 , Messaggero Marche 29_02_12Clicca qui per TG3 MARCHE con il servizio andato in onda il 28_02_12 ore 14.00
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27/02/2012 "Quale futuro per la Sanità delle Marche"
La Rassegna Stampa: C.Adriatico 29_02_12 , Carlino 29_02_12 Clicca qui per il TG3 Marche con il servizio andato in onda il 29_02_12 Funzione Pubblica Cisl e Cisl Marche organizzano mercoledì 29  febbraio 2012 alle ore 9.30 presso l'Auditorium Ospedale Regionale Torrette di Ancona una tavola rotonda dal titolo "Quale futuro per la Sanità delle Marche.
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25/02/2012 Tenere aperta la porta sui problemi dei lavoratori
Si è svolta giovedì 23 febbraio scorso all’Itas Padre Matteo Ricci di Macerata l’Assemblea generale con la quale la Cisl di Macerata ha incontrato i candidati alle elezioni RSU del Pubblico impiego - che quest’anno si svolgeranno in concomitanza con quelle della Scuola e dell’Università - del 5, 6 e 7 marzo prossimi.GUARDA LE FOTO DELL'ASSEMBLEA Un appuntamento elettorale particolarmente importante, che coinvolgerà nella Provincia di Macerata circa 12.300 dipendenti pubblici - per quasi il 40% iscritti Cisl - in circa 164 luoghi di lavoro, tra Comuni, Scuole, Ospedali, Università, Aziende sanitarie ecc. Nello specifico della Categoria FP, saranno più di 6.600 i lavoratori interessati alle elezioni, di cui un terzo iscritti Cisl. Si voterà in 96 luoghi di lavoro e i candidati Cisl sono 250, a fronte di più di 300 rappresentanti che saranno eletti.Durante l’Assemblea sono intervenuti, tra gli altri, il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti, il Segretario generale della FP Marche Luca Talevi. Per la Segreteria Fp provinciale sono intervenuti il Segretario generale Sistino Tamagnini e il Segretario con delega alle Autonomie locali Alessandro Moretti.Tanti gli interventi dei rappresentanti e dei nuovi candidati alle elezioni, che hanno raccontato la loro esperienza facendo presente le tante difficoltà che si incontrano oggi nell’esercitare la rappresentanza sindacale nel pubblico impiego. Una sfida difficile ma affascinante, che i candidati Cisl hanno raccolto mettendosi con coraggio a servizio dei loro colleghi, in un contesto che vede la pubblica amministrazione al centro di un processo di riorganizzazione di portata storica. La necessità di risanare i conti dello Stato sta comportando infatti tagli sempre più decisi che vanno però conciliati con l’esigenza di non smantellare servizi fondamentali per il cittadino –  scuola, sanità, sicurezza, assistenza – anche tenendo conto che la pubblica amministrazione italiana, con i sui circa 3,4 milioni di dipendenti, è il più importante “datore di lavoro” del paese.La Cisl Fp rigetta con fermezza la logica dei tagli orizzontali - che mirano semplicemente a ”fare cassa” senza individuare priorità e scelte strategiche di fondo - e manifesta la propria disponibilità a confrontarsi su un percorso di riorganizzazione delle amministrazioni, che riduca sprechi e inefficienze, in particolare snellendo i troppi livelli di responsabilità politica e gestionale.  Un percorso con il quale “portare” la pubblica amministrazione verso i cittadini ed i loro bisogni, che va però fondato sulla partecipazione dei lavoratori - oggetto negli ultimi anni di una campagna denigratoria feroce, ottusa e populista - da coinvolgere valorizzandone la professionalità e da incentivare attraverso la partecipazione agli eventuali benefici che ne dovessero derivare. Da qui l’importanza delle RSU nei luoghi di lavoro, che esercitando la contrattazione interna ad ogni singolo ente, questa riorganizzazione rappresentano un primo e fondamentale nodo strategico.I lavori dell’Assemblea sono stati conclusi dal Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, che ringraziando i candidati per la disponibilità concessa ha ribadito l’importanza del sindacato e in particolare della Cisl, associazione di persone che ancora credono in un’idea di socialità – contrapposta alla cultura dominante del “fai da te” - e che cercano di tenere il lavoro al centro della realtà sociale ed economica.  «All’interno del sindacato – ha concluso Mastrovincenzo –  fondamentale è proprio il ruolo delle RSU, vera e propria cerniera che, non senza sforzi e difficoltà, consente di tenere aperta la porta sui problemi veri e sui bisogni dei lavoratori».http://www.youtube.com/watch?v=PIWvH5ZC6AM
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24/02/2012 Lavorare di domenica …è proprio necessario?
La  Fisascat di Pesaro, insieme  agli operatori del mondo del commercio,  Filcams/Cgil, Uiltucs/Uil , Confesercenti e Confcommercio, ha indetto per lunedì 27 febbraio un’assemblea provinciale presso la Sala del Consiglio comunale di Pesaro per discutere la contestata  liberalizzazione delle aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali.La Fisascat, infatti, ritiene che la liberalizzazione sia  un regalo alla grande distribuzione,  i piccoli commercianti verranno  penalizzati costretti alla impossibile rincorsa ai tempi che la grande distribuzione  può permettersi e questo  avrà una ricaduta sui tempi di vita e lavoro delle comunità locali.Questa impostazione – continua Fisascat - premia le imprese  estranee al nostro territorio che impiegano altrove gli utili ricavati qui e fatto più rilevante penalizza i lavoratori dipendenti  costretti a pesanti turnazioni  e a rinunciare al riposo settimanale.Proprio per l’importanza dei temi, all’incontro sono invitati a partecipare , oltre a commercianti e dipendenti, anche parlamentari, consiglieri regionali e amministratori locali.
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24/02/2012 Corso di formazione per Energy Manager
IAL MARCHE s.r.l.  promuove un corso di formazione professionale della durata di 300 ore con sede a Macerata per “Energy Manager” con scadenza il 2 marzo 2012.Il corso è finanziato ed autorizzato dalla Provincia di Macerata. Possono presentare domanda esclusivamente lavoratori in cassa integrazione (ordinaria o straordinaria), atipici, dipendenti e autonomi.Al termine del percorso e previo superamento dell’esame finale verrà rilasciato un Attestato di Specializzazione di II livello di  Tecnico delle fonti energetiche, sicurezza e igiene ambientale (TE 7.12.4) valido ai sensi dell’art. 14 della Legge 845/78SCARICARE IL NUOVO BANDOCLICCA QUI per maggiori informazioni,
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24/02/2012 Elezioni RSU, la Cisl presenta i suoi candidati
No ai tagli orizzontali, che fanno solo cassa senza individuare priorità e scelte di fondo.  Si a un confronto sulla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, che  riduca in modo ragionato la spesa pubblica eliminando sprechi e inefficienze, snellisca i livelli di politica e gestionale. Sono questi i cardini del programma, illustrato in un COMUNICATO STAMPA, con il quale la Cisl si presenta alle elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) delle Categorie Scuola, Università e Pubblico impiego del 5, 6 e 7 aprile prossimo. COSA SONO LE RSU Nel settore pubblico la Cisl è il più grande sindacato italiano e nella Provincia di Macerata essa associa quasi il 40% degli addetti al settore.  L’importanza di questo appuntamento è dimostrata anche dal fatto che la Cisl, per questa tornata elettorale, ha presentato liste di candidati nella quasi totalità dei posti di lavoro.Ma il rinnovo delle RSU acquista se possibile un’importanza ancora maggiore nel difficile contesto politico ed economico del paese, in cui la necessità di risanare i conti dello Stato sta comportando tagli sempre più decisi alle risorse per tutta la pubblica amministrazione.  Tagli  che vanno comunque conciliati con l’esigenza di non smantellare servizi fondamentali per il cittadino –  scuola, sanità, sicurezza, assistenza – anche tenendo conto che la pubblica amministrazione italiana, con i sui circa 3,4 milioni di dipendenti, è il più importante “datore di lavoro” del paese. I NUMERI DELLE ELEZIONI NELLA PROVINCIA DI MACERATA La Cisl esprime disponibilità a confrontarsi su un percorso per “portare” la pubblica amministrazione verso i cittadini ed i loro bisogni, a condizione che questo si fondi sulla partecipazione dei lavoratori - oggetto negli ultimi anni di una campagna denigratoria feroce, ottusa e populista - da valorizzare, coinvolgere e incentivare. Da qui l’importanza delle RSU nei luoghi di lavoro, che esercitando la contrattazione interna ad ogni singolo ente, di questa riorganizzazione rappresentano un primo e fondamentale nodo strategico. Di questo si discuterà nell’assemblea generale organizzata dalla Cisl di Macerata per incontrare i candidati alle elezioni, che si terrà giovedì 23 febbraio alle ore 9.30 all’Itas Matteo Ricci di Macerata. Nell’occasione verranno anche ricordati gli importanti risultati raggiunti negli ultimi anni, quando nel pieno di una crisi economica senza precedenti sono stati conclusi centinaia di accordi  - con gli enti locali, negli istituti scolastici, nelle aziende sanitarie, ecc. - con i quali sono state migliorate le condizioni di lavoro e di vita dei dipendenti pubblici e delle loro famiglie. L’assemblea sarà introdotta e coordinata dal Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti. Nel corso dei lavori, oltre ad alcuni delegati e candidati, interverranno i Segretari generali provinciali della Funzione pubblica Sistino Tamagnini, della Cisl Scuola Anna Maria Chiurchiù, della Cisl Università Gianvincenzo Lebboroni. Saranno presenti anche i Segretari regionali della Cisl Marche e delle tre Categorie interessate. http://www.youtube.com/watch?v=GLEKdkSn0yA&feature=youtu.be
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22/02/2012 Cisl Scuola presenta i candidati per le elezioni RSU.
http://youtu.be/LtJQIbkP0hAVenerdi 24 Febbraio alle ore 15,30 all'Hotel Touring di Falconara Marittima la Cisl Scuola incontra i suoi candidati per le Elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU).Cosa sono le RSU? Sono organismi sindacali composti da lavoratori eletti dai loro colleghi per tutelarli e rappresentarne le esigenze. Le elezioni delle RSU rappresentano  un momento democratico importante per i lavoratori che con l'appuntamento elettorale del 5, 6 e 7 marzo avranno l'opportunità di scegliere  direttamente i loro rappresentanti sindacali che vigileranno sul rispetto e l'applicazione dei contratti collettivi con la possibilità di contrattare le condizioni di lavoro (paga, orario, ecc.) ed instaurare vertenze nel caso di violazione dei diritti.
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17/02/2012 La questione anziani nelle Marche: dalla cronicità alle pensioni.
LA QUESTIONE ANZIANI NELLE MARCHE: DALLA CRONICITA’ ALLE PENSIONI Le Segreterie Regionali dei sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp - Cisl e Uilp – Uil evidenziano  il permanere, sul territorio marchigiano, di forti criticità e di comportamenti difformi  nell’applicazione  del  Protocollo regionale sulla non autosufficienza, sottoscritto il 4 giugno 2008,  e dell’accordo “Percorsi di allineamento delle tariffe delle residenze protette alla norma vigente. Anni 2010- 2013” , sottoscritti dalla Regione Marche, da Cgil-Cisl-Uil Marche e dai rispettivi sindacati dei pensionati. I  percorsi e  le modalità previste dagli accordi, già dal 2011,  avrebbero dovuto favorire un  primo aumento dell’assistenza sanitaria nei 3.242 posti letto convenzionati delle 108 residenze protette presenti in tutto il territorio regionale  e  la riduzione della retta pagata dagli utenti attraverso il relativo scorporo del costo sanitario dalla retta stessa. I parametri assistenziali, che andranno a regime nel 2013, prevedono infatti  un aumento graduale dell’assistenza sanitaria fino ad arrivare ad erogare complessivamente 100 minuti  di assistenza pro capite pro die  con una tariffa complessiva di 66€. NON AUTOSUFFICIENZA - Le Segreterie Regionali dei sindacati dei pensionati  denunciano il perdurare di un comportamento  “latitante”    della Regione Marche, già sollecitata varie volte, in  merito alla verifica dell’andamento dell’ attuazione  di quanto previsto dagli accordi stessi sul territorio regionale. Manifestano, altresì, forte preoccupazione  per le numerose segnalazioni di mancata riduzione della retta all’utente.  Evidenziano le resistenze relative all’avvio del lavoro dei Tavoli territoriali permanenti di monitoraggio, istituiti con la  delibera di giunta regionale  1493/08,   che stentano a partire nonostante le continue e ripetute sollecitazioni all’Asur e alle sue articolazioni territoriali. Le Segreterie Regionali dei sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp - Cisl e Uilp – Uil,  a fronte di ciò, ritengono urgente e non più rinviabile l’attivazione  di un puntuale monitoraggio dell’attività delle strutture residenziali circa il rispetto dei punti delle convenzioni  oltre al confronto con la Regione Marche. PENSIONI MARCHE - sul versante delle pensioni, falcidiate nel potere d’acquisto negli ultimi 15 anni di oltre il 30%, le Segreterie Regionali del sindacato dei pensionati Spi-Cgil, Fnp - Cisl e Uilp - Uil    manifestano la loro preoccupazione  per l’impatto economico sociale  degli anziani.  L’importo medio della pensione percepita dai pensionati Inps marchigiani è di  620,00€.  Situazione che poteva ulteriormente peggiorare con la mancata indicizzazione  delle pensioni minime che grazie all’intervento del sindacato è  stata  riservata, dal mese di gennaio 2012,  esclusivamente alle pensioni superiori  a 1.441,59€ lordi.  La mancata rivalutazione  produce un impatto consistente anche per  le Marche:  infatti sulle  oltre 577 mila pensioni Inps marchigiane, il 44% circa non beneficerà del 2,6% di rivalutazione della propria pensione. Una perdita sostanziale che si stima ben oltre i 100 milioni di euro che verranno a mancare nelle tasche dei pensionati  con pesantissime conseguenze inevitabili sui consumi. Indispensabile avviare un confronto con la Regione e con gli Enti Locali ponendo: un’attenta riflessione sulle politiche tariffarie e tributarie che vanno differenziate per reddito prevedendo sostanziali agevolazioni per le fasce più deboli grazie all’utilizzo dell’Isee lineare e all’applicazione di “tariffe sociali”; l’avvio di una seria e concreta lotta all’evasione fiscale con la realizzazione di specifici “patti antievasione” a partire dai Comuni; una rispondente politica abitativa nei confronti di quanti rischiano lo sfratto, ma anche di quanti non riescono più a reggere i costi vivi del peso di una casa di proprietà. 17 febbraio 2012
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17/02/2012 Elezioni RSU, vota Cisl Scuola
Il 5, 6, 7, MARZO ANDIAMO A VOTARE PER LE NOSTRE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE (RSU)http://www.youtube.com/watch?v=isQGVoBdvb8&feature=g-upl&context=G29bc6a3AUAAAAAAAFAANON LASCIARE CHE GLI ALTRI DECIDANO PER TE!VOTA E FAI VOTARE CISL SCUOLAEsprimi  nella lista una sola preferenza
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16/02/2012 Interventi a sostegno della non autosufficienza: a che punto siamo?
INVITO  CONFERENZA STAMPA Le segreterie regionali del sindacato dei pensionati Spi Cgil, Fnp  Cisl, Uilp Uil invitano gli organi di stampa in indirizzo a partecipare alla Conferenza Stampa che si terrà VENERDI’   17  FEBBRAIO   p.v.   ORE 12,00 presso la sede della Cisl Marche in via dell’Industria,17- Ancona per fare il punto dell’andamento degli interventi a sostegno della non autosufficienza e dei rapporti con la Regione Marche. Nell’occasione sarà, inoltre, presentata un’analisi delle ricadute  della Manovra “salva Italia”  per i pensionati marchigiani  e per il sistema economico  regionale.Ancona 15 Febbraio 2012
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14/02/2012 Elezioni RSU, Assemblea generale a Macerata
Giovedi 23 febbraio alle ore 9.30 presso l'ITAS Padre Matteo Ricci di Macerata, la Cisl di Macerata ha organizzato un'Assemblea generale per presentare i candidati alle prossime elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) delle Categorie della Scuola, Pubblico impiego ed Università.Le elezioni, che si terranno il 5-6-7 marzo prossimi, rappresentano un'appuntamento di fondamentale importanza per la Cisl, che su queste categorie è ed intende confermarsi, sindacato preminente.
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14/02/2012 Cisl Scuola: Elezioni Rappresentanze Sindacali Unitarie
SPECIALE ELEZIONI Rappresentanze Sindacali Unitarie  CISL SCUOLA Clicca qui per scaricare i documenti e i materiali Per il video clicca su Vota CISL - YOU TUBE Scarica le cartoline realizzate dalla Cisl Scuola Marche la scuola che unisce la scuola col cuore liberi di testo pagine nuove ragione e passione teniamoci in contatto
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10/02/2012 Residenze protette: Regione Marche latitante.
I pensionati di Cgil Cisl e Uil delle Marche annunciano azioni di mobilitazione al perdurare di un comportante "latitante" da parte della Regione Marche sulla verifica dell'attuazione dell'accordo sulle residenze protette. COMUNICATO STAMPA Le segreterie regionali del sindacato dei pensionati Spi Cgil, Fnp  Cisl, Uilp Uil,  nell’incontro unitario odierno, denunciano il perdurare di un comportamento  “latitante”    della Regione Marche in  merito alla verifica dell’andamento dell’ attuazione dell’accordo “Percorsi di allineamento delle tariffe delle residenze protette alla norma vigente. Anni 2010- 2013”, che prevede  un aumento dell’assistenza sanitaria a favore dei non autosufficienti  ricoverati nelle residenze protette della  regione e il relativo scorporo del costo sanitario dalla retta.Ad un mese dalla richiesta di un ulteriore incontro del Tavolo di monitoraggio regionale, previsto dall’accordo stesso siglato il 2 agosto del 2010, per verificare lo stato di attuazione delle convenzioni  firmate tra gli enti gestori delle residenze protette e le articolazioni territoriali dell’Asur i sindacati dei pensionati stanno ancora aspettando.A fronte delle continue segnalazioni  di comportamenti difformi da parte delle residenze protette nei confronti degli anziani ricoverati e delle loro famiglie, in particolare rispetto  alla rimodulazione della retta a loro carico,  e delle non risposte del  Direttore del Dipartimento per la salute e per i servizi sociali della Regione Marche e del Direttore generale dell’Asur, le Segreterie Regionali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil  annunciano, nel perdurare della situazione, azioni di mobilitazione per sollecitare la Regione Marche ad assumere  un atteggiamento responsabile affinché non ci siano  non autosufficienti  ricoverati nelle residenze di serie A e  di serie B ma che tutti abbiano salvaguardati i loro diritti di assistenza e di equità di compartecipazione.Ancona 10 Febbraio 2012
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08/02/2012 Pensioni: presidio dei sindacati a Roma
Cgil, Cisl e Uil promuovono per il 9 febbraio dalle ore 15:00 a Piazza del Pantheon un presidio unitario, al quale parteciperanno i Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, per chiedere modifiche al decreto Milleproroghe sulle misure di carattere previdenziale. Il testo di tale decreto approvato alla Camera, infatti, non risolve i problemi che, tutti i lavoratori e le lavoratrici che hanno perso il lavoro (o perchè coinvolti da crisi aziendali o per altre fattispecie), si trovano ad affrontare a seguito dell'innalzamento repentino dei requisiti di accesso al pensionamento. Questi lavoratori e lavoratrici non possono essere costretti ad affrontare periodi senza lavoro, senza più ammortizzatori sociali e senza pensione. Per questo vanno garantite le risorse necessarie alla copertura di questa irrinunciabile esigenza. Inoltre vanno esclusi dalle penalizzazioni in caso di pensione anticipata ad età inferiori ai 62 anni anche i periodi di maternità facoltativa, di congedi per assistenza ai disabili, di cassa integrazione straordinaria, di mobilità e quelli relativi al riscatto della laurea e al riscatto della contribuzione omessa. Cgil, Cisl e Uil chiedono anche di eliminare l'aggancio all'aumento dell'aspettativa di vita del requisito contributivo ai fini dell'accesso al pensionamento anticipato. Per quanto concerne il problema delle pensioni del comparto scuola e AFAM, dove vige una specifica normativa, deve essere prevista l'opportunità di far slittare al 31 agosto del 2012 il termine per acquisire i requisiti per l'accesso alle pensioni con le norme previgenti la nuova normativa. Cgil, Cisl e Uil, infine, continueranno a porre al Governo e al Parlamento la necessità di restituire un carattere di gradualità nell'accesso al pensionamento senza il quale l'impatto sulle condizioni di vita e di lavoro delle persone, nonché sull'occupazione dei giovani, risulta particolarmente pesante.ECCO IN PARTICOLARE I PUNTI del DECRETO da modificare secondo la CISL: per quanto riguarda i lavoratori in esodo la Cisl con Cgil e Uil ritengono che siatroppo restrittivo vincolare il beneficio alla cessazione del rapporto di lavoroentro il 31/12/2011 e all’accesso al pensionamento entro 24 mesi dalla datadell’entrata in vigore del DL 201/2011. Dalle deroghe non possono essereesclusi i licenziamenti individuali e collettivi avvenuti in assenza di accordinonché i lavoratori, nella stessa condizione, per i quali è iniziata, ma non si èconclusa, la procedura di licenziamento;  per quanto concerne l’eliminazione della penalizzazione in caso di pensione anticipata ad età inferiore ai 62 anni è iniquo non prendere in considerazione anche i periodi di maternità facoltativa, di cassa integrazione straordinaria e quelli relativi al riscatto di laurea;  per quanto riguarda le esenzioni e delle deroghe dall’applicazione della nuova disciplina previdenziale (comma 14 e 15 articolo 24) occorre prevedere percorsi, strumenti e risorse idonee ad assicurare, fin d’ora, la necessaria ed integrale copertura di tutte le esigenze che si porranno per i lavoratori disoccupati che concluderanno il periodo di fruizione degli ammortizzatori sociali, per i lavoratori collocati in mobilità, mobilità lunga, in esodo (anche volontario), a carico dei fondi di solidarietà di settore, autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione e in esonero ex art. 72 c. 1 D.L n. 112/2008;  per quanto concerne il problema delle pensioni del comparto scuola e AFAM, dove vige una specifica normativa, deve essere prevista l'opportunità di far slittare al 31 agosto del 2012 il termine per acquisire i requisiti per l'accesso alle pensioni con le norme previgenti la nuova normativa. I contenuti del provvedimento all’esame del Senato non esauriscono le questioni di natura previdenziale sottoposte all’attenzione del Parlamento e del Governo. Per la Cisl rimangono da affrontare anche i temi relativi all’assetto di sistema della previdenza, cosi come disegnato dalla manovra. Alle norme approvate va, infatti, restituito un carattere di gradualità, senza il quale l’impatto sulle condizioni di vita e di lavoro delle persone, nonché sull’occupazione dei giovani risulta particolarmente pesante. Per chiedere al Parlamento di modificare le misure di carattere previdenziale contenute  nel provvedimento in esame e per sollecitare la riapertura di un confronto più ampio sulle questioni sopra indicate il 9 febbraio p.v., a partire dalle ore 15.00 la Cisl con Cgil e Uil organizzano un apposito presidio in piazza del Pantheon a Roma con l’obiettivo di coinvolgere i lavoratori, i pensionati e i cittadini e di sollecitare il Senato a correggere da subito le norme contenute nel provvedimento “Milleproroghe”, cogliendo le richieste avanzate dalle Organizzazioni Sindacali.
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03/02/2012 Assoluta priorità ai lavoratori svantaggiati
COMUNICATO STAMPA Le Segreterie regionali della Cisl delle Marche e della Funzione Pubblica Cisl, evidenziano il problema importante che riguarda l'occupazione nel comparto della sanità e sollecitano la Regione, in particolare l’assessore al lavoro M.Luchetti e l’assessore alla salute A.Mezzolani, affinché intervengano urgentemente sull'inserimento negli organici dell'Asur e delle Aziende Ospedaliere dei soggetti facenti parte delle liste delle categorie protette redatte in base alla legge 68/99. "Ai gravi problemi che sta attraversando il sistema sanitario regionale a causa della ridotta copertura del turn over solo al 70% ci arrivano segnalazioni di persone che, pur avendo le convenzioni firmate tra Aziende sanitarie (o loro articolazioni) e Centri per l'Impiego, non vengono chiamate a sottoscrivere i contratti e di altre che, una volta terminati i periodi dei tirocini formativi, rischiano di non essere assunte. E’ assolutamente necessario dare priorità alle assunzioni dei lavoratori svantaggiati appartenenti alle cosidette categorie protette" afferma Luca Talevi segretario regionale Fp Cisl. Rincara la dose Stefano Mastrovincenzo segretario regionale Cisl: "Con la durissima situazione di crisi che da anni sta interessando anche la nostra regione, la ricerca di un lavoro da parte di persone che partono già in una condizione di minori opportunità è ancora più complicata anche nei settori privati; non è accettabile che il pubblico non dia risposte in questo senso a degli obblighi di legge; chiediamo alla Regione una risposta in tempi brevi". Ancona 3 Febbraio 2012
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02/02/2012 Scuola, incontro al Ministero per i pensionamenti 2012
Su sollecitazione sindacale si è svolto il 12 gennaio 2012, al MIUR  (Ministero Istruzione Università Ricerca) un incontro interlocutorio sulle cessazioni dal servizio con decorrenza 1.9.2012.Il consueto provvedimento con cui l’amministrazione fissa, tra l’altro, i termini per la presentazione delle domande è al momento sospeso in attesa dell’incontro congiunto con INPDAP, Funzione pubblica e IGOP chiesto dallo stesso Ministero per chiarire l’applicazione delle nuove disposizioni in questo anno di transizione tra la precedente e l’attuale normativa.Le perplessità riguardano esclusivamente la posizione del personale che ha compiuto 65 anni di età o 40 anni di contribuzione nel periodo settembre/dicembre 2011 e che è interessato dall’applicazione dell’art. 72, commi 7 e 11, del D.L. 78/2010 (prorogato fino al 2014) con riferimento sia all’eventuale pensionamento “forzoso” sia all’accoglimento delle richieste di permanenza in servizio.Non è chiaro, in particolare, se in questi casi l’età anagrafica e contributiva da considerare per i conseguenti provvedimenti è quella richiesta nell’anno 2011 oppure se ci si debba riferire ai nuovi parametri introdotti per l’anno 2012 (66 anni di età – 41 anni e 1 mese di contribuzione per le donne/42 anni e 1 mese per gli uomini).Evidenziamo che non sussistono problemi per i pensionamenti a domanda per i quali si applicano le “vecchie” disposizioni in quanto tutto il personale coinvolto deve aver necessariamente già maturato i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2011 (vedi scheda allegata).Da parte di tutte le OO.SS. è stata sottolineata sia la necessità di intervenire con urgenza sulla questione controversa, sia l’opportunità di scindere i provvedimenti e la tempistica dei pensionamenti a domanda rispetto all’applicazione dell’art. 72.Il Ministero si è riservato una riflessione su tutta la materia anche in relazione ai tempi di realizzazione e alle risultanze dell’incontro congiunto già  richiesto. Per ulteriori chiarimenti contattare, previo appuntamento, il dott. Graziano Governatori, Direttore dell’INAS di Macerata, al 0733.4075263 o 0733.4075267
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02/02/2012 Piccoli Comuni, è il tempo delle associazioni
Venerdì’ 3 febbraio 2012  presso la Sala Sisto V in Viale Biagioli a San Severino Marche, la Cisl di Macerata e la Categoria della Funzione Pubblica hanno organizzato un incontro pubblico dal titolo “Il tempo dell’associazionismo: funzioni e servizi delle autonomie locali”. La necessità di forme associative degli enti locali è da tempo è al centro delle elaborazioni e delle proposte della Cisl di Macerata, che su questo tema negli anni scorsi ha riscosso consensi e critiche.La rapida evoluzione del contesto economico e politico nazionale ha ora acceso i riflettori sull’eccessiva frammentazione dei piccoli Comuni italiani. Le manovre finanziarie del 2011 chiamano i Sindaci a partecipare al risanamento dei conti pubblici anche attraverso l’obbligo di associarsi per svolgere funzioni ed erogare servizi al cittadino.  La normativa, complessa e in continua evoluzione, prevede condizioni e  scadenze diversi a seconda della popolosità dei Comuni (meno di mille abitanti, tra mille e cinquemila abitanti). Dietro l’angolo si intravede già una possibile proroga dei termini, che non deve però diventare un alibi per rinviare decisioni importanti, a rischio di trovarsi impreparati al momento  in cui sarà necessario adottarle.La Cisl Confederale e di Categoria vedono nell’associazionismo l’unica strada per garantire un futuro possibile ai piccoli Comuni, tenendo insieme due esigenze: ridurre il “peso” delle autonomie locali sul bilancio dello Stato e mantenere servizi efficaci ed efficienti.  Non sono in discussione i valori della municipalità e della prossimità dell’ente al cittadino, ma va tenuto presente che l’ alternativa alla gestione associata sono i tagli lineari alle amministrazioni locali, che produrranno pure risparmi immediati, ma che in assenza di una riorganizzazione strutturale degli enti significano servizi ridotti e di minor qualità.Una riorganizzazione che non può essere calata dall’alto, ma che va fondata sulla partecipazione dei cittadini e dei lavoratori degli enti locali, ai quali non possono essere presentate proposte a scatola chiusa, ma che al contrario vanno coinvolti e messi al centro dei progetti associativi incentivandoli anche attraverso la partecipazione agli eventuali benefici che da essi dovessero derivare. In questo senso l’incontro pubblico vuole rappresentare il punto di partenza per un percorso di riflessione e di confronto che può giovarsi anche di un’eventuale proroga dei termini di scadenza per l’obbligo di associarsi, a condizione che questo tempo sia utilizzato per pensare insieme a come avviare nel modo migliore le associazioni, magari anche lavorando all’approvazione della tanto sospirata “Carta delle autonomie locali”.Migliorare l’efficienza delle amministrazioni locali significa anche riordinare i diversi livelli istituzionali. In questo senso la Provincia non è un ente da eliminare, ma anzi se possibile da rafforzare recuperando funzioni e competenze che potrebbero essere utilmente espletate in una logica di area vasta provinciale (servizi sociali, trasporti, servizi pubblici a rilevanza economica, piani regolatori del territorio ecc.), anche qui riducendo frammentazioni inefficaci e costose.Di questi argomenti la Cisl ne discuterà con Silvia Spinaci dell’Università di Macerata, con l’Assessore regionale con delega ai servizi pubblici Antonio Canzian, con il Vice Presidente della Provincia di Macerata nonché Assessore alle politiche del lavoro Paola Mariani, con i Segretari provinciali del Partito democratico e del Popolo delle Libertà Roberto Broccolo e Mario Lattanzi e con il Segretario della Cisl nazionale Maurizio Petriccioli.Il Segretario generale Cisl (Marco Ferracuti) Il Segretario Cisl Fp Macerata (Alessandro Moretti)
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30/01/2012 Ircer Recanati, l'importante è il servizio agli anziani
La Cisl Funzione Pubblica di Macerata esprime perplessità in merito alle dichiarazioni di Emanuele Severini, componente del Consiglio di amministrazione dell’Ircer di Recanati, che in un articolo pubblicato su “Il Resto del Carlino” chiama in causa il sindacato accusandolo di eccessivo allarmismo in merito alla trasformazione dell’Ircer di Recanati in Fondazione di diritto privato. Dichiarazione sconcertanti dalle quali è evidente la scarsa conoscenza del consigliere rispetto alle questioni in oggetto, la cui complessità richiederebbe invece maggiore professionalità e competenza. La Cisl Fp, insieme alla Confederazione e alla Federazione dei pensionati, ha partecipato ai vari incontri che hanno preceduto e succeduto la decisione di trasformare l’Ircer da ente pubblico a soggetto privato. Incontri nel corso dei quali il Sindaco di Recanati, Francesco Fiordomo, a nome dell’Amministrazione di Recanati, ha sempre espresso chiaramente la volontà politica di garantire che il servizio alla persona fornito dall’Ircer rimanesse nella sfera del pubblico. La scelta della Fondazione, che avrebbe solo dovuto gestirne il patrimonio, doveva restare funzionale a “salvare” il patrimonio dell’Ircer da presunte ed oscure minacce che peraltro non risultano essere mai state effettuate da alcuno.La Cisl Fp ha sempre sostenuto la propria preferenza per la trasformazione in Azienda pubblica, anche e soprattutto per far rimanere la gestione di un servizio essenziale nell’ambito del pubblico e non solo per garantire maggiori tutele ai lavoratori. In merito a quest’ultimo punto, precisiamo che l’applicazione dello stesso Contratto collettivo nazionale di lavoro non significa che il rapporto di lavoro resti disciplinato in modo identico. Cambiando la natura del datore di lavoro, da pubblico a privato, parte delle norme che disciplinavano il precedente rapporto non si applicheranno più, con differenze rilevanti. Non ci consola poi il fatto che agli ospiti della struttura “vengano regalati” 30 € al mese, espressione quanto meno inopportuna se riferita a degli anziani che pagano una retta comunque salata. Quello erogato dall’Ircer è infatti un importante e delicatissimo servizio alla persona anziana fragile, per il quale dovrebbero prevalere considerazioni relative all’aspetto qualitativo del servizio stesso, rispetto a delle pur importanti valutazioni economiche. Tanto più che eventuali risparmi che si dovessero realizzare oggi non potrebbero in alcun modo essere imputati alla Fondazione appena istituita, quanto se mai alla precedente gestione (pubblica).Stupisce infine che il Comune di Recanati stia spendendo soldi dei contribuenti per consulenze poco utili da parte di “esperti” di Roma. Sapevamo già benissimo che l’Azienda pubblica è più costosa di una Fondazione e che la sua gestione diventa  economica ed efficiente se riferita ad una pluralità di servizi socio assistenziali. Non a caso, uno degli aspetti più importanti della nostra proposta era proprio quello di integrare l’eventuale costituenda Azienda nel sistema integrato dei servizi alla persona, assegnandole la gestione di diverse tipologie di interventi e prestazioni.Tutto ciò nell’intenzione non di destare allarmi inutili e ingiustificati, ma di informare correttamente la cittadinanza, i lavoratori e gli utenti dell’Ircer rispetto alle scelte adottate dall’Amministrazione e delle loro conseguenze, che avremo modo di vedere almeno sul medio periodo. Sicuramente la Cisl sarà in prima linea per verificare i risultati di questa discutibile operazione, vigilando affinché i servizi erogati dall’Ircer di Recanati rimangano di livello elevato e nella consapevolezza che questa istituzione meriterebbe un consiglio di amministrazione all’altezza di un compito così importante.
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30/01/2012 Piccoli Comuni, è il tempo delle associazioni
La Cisl confederale e di categoria del Pubblico impiego ha organizzato un incontro pubblico sul tema dell'associazionismo tra i piccoli Comuni. Venerdi 3 febbraio alla Sala Sisto V in Viale Biagioli a San Severino Marche ore 15.00.
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26/01/2012 Esenzione canone RAI per gli over 75
L'abbonamento RAI: chi è esente e chi può rateizzare il pagamento. Leggi la NOTA della Federazione Pensionati Cisl Nazionale.
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24/01/2012 Trasporto pubblico locale, a rischio 80 posti di lavoro
Il trasporto pubblico locale rischia il fallimento. A lanciare il grido d'allarme sono i Segretari generali di Cisl e Cgil, Marco Ferracuti e Aldo Benfatto, insieme ai Segretari delle Categorie Fit Cisl e Filt Cgil Fabrizio Costantini e Maurizio Procaccini.Il taglio del 5% del Fondo regionale per i trasporti, che da solo garantisce circa il 70% del finanziamento dei trasporti locali, congiunto alla crisi che le aziende di trasporto stanno vivendo a causa dell'aumento del costo dei caruburanti, rischia di rivelarsi fatale.Il taglio sarà operativo dal 1 febbraio prossimo. «Per questo - sostengono Ferracuti e Benfatto - chiediamo un un incontro urgente con la Provincia di Macerata e con le Aziende che gestiscono il servizio, oggi raggruppate nell’ATI (Associazione Temporanea d’Impresa) che fa riferimento alla Contram Mobilità». Entro questa data è necessario istituire una cabina di regia per ragionare insieme sulla riorganizzazione dei servizi di trasporto, evitando che le conseguenze di questa situazione si scarichino solo sul personale che gestisce il servizio e sulla cittadinanza, danneggiata dalla perdita di qualità del servizio stesso.Il trasporto pubblico urbano ed extraurbano occupa nella Provincia di Macerata circa 400 lavoratori (1.700 in tutta la Regione) .«Se i tagli non saranno gestiti insieme ai lavoratori e ai loro rappresentanti, e se la Provincia si limiterà a raccogliere le proposte “a scatola chiusa” delle Aziende - sostengono Costantini e Procaccini - si rischia una riduzione di organico di almeno 20 posti di lavoro in tutta la Provincia di Macerata  ( 80 a livello regionale) tra pensionamenti non sostituiti e contratti di lavoro in scadenza non rinnovati».In segno di protesta contro questa situazione la Filt Cgil e la Fit Cisl regionali hanno proclamato uno sciopero per il 6 febbraio prossimo.I sindacati chiedono che la rete del trasporto pubblico locale venga riorganizzata con una programmazione di livello provinciale, integrata e sinergica, in grado di mettere insieme le aziende che gestiscono il servizio integrando i vettori e le tratte.«Sebbene  il modello marchigiano sia virtuoso e poco costoso - sostengono i rappresentanti di Cgil e Cisl - rimangono comunque margini per rendere più efficiente la gestione riducendo alcuni costi, come quelli amministrativi o di fornitura, attraverso logiche di aggregazione in grado di creare massa critica ed economie di scala».  Una riorganizzazione che secondo i sindacati  va realizzata anche a livello extra provinciale, ragionando in termini di bacini, nonchè integrando il trasporto pubblico urbano con quello extraurbano, così come il trasporto su gomma con quello su ferro.
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23/01/2012 C'è speranza per la Mediterranea
 C'è ancora una speranza per la Mediterranea. E' questo l'esito postivo  dell'incontro che si è svolto venerdi 20 febbraio presso il Comune di Matelica. Sindacati e Amministrazione della società hanno discusso per più di due ore insieme al Sindaco di Matelica, all'Assessore provinciale al lavoro e al Curatore Fallimentare della società, nel tentativo di sbloccare una situazione delicata e complessa, che vede a rischio 75 posti di lavoro in un territorio già colpito da diverse crisi aziendali. Sia il Curatore che la Società hanno concordato sulla necessità di rinnovare il contratto d’affitto dell'azienda in essere, soprattutto  per scongiurare un "fermo" della produzione che in questo momento sarebbe particolarmente dannoso.  Tutto è però rimandato a mercoledi pomeriggio, quando Amministrazione e Curatore si incontreranno di nuovo per verificare in concreto le condizioni di un nuovo contratto di affitto, di durata non inferiore a tre anni e con opzione di acquisto. Esprimono soddisfazione i Segretari generali di Cisl e Cgil Ferracuti e Benfatto, secondo i quali «la soluzione di cui sopra è la migliore possibile in quanto consentirebbe l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori ora occupati presso la Mediterranea,  ridando speranza nel futuro ad un importante realtà produttiva del Matelicese e della provincia di Macerata». Qualora questa prospettiva non dovesse concretizzarsi non resterebbe altra scelta che vendere la Mediterranea. Ma i compratori andrebbero individuati in tutta fretta in quanto,  ricordano all’unisono Benfatto e Ferracuti « a metà febbraio scadono i 75 contratti a tempo determinato e, per non perdere la mobilità piena, questi possono essere prorogati al massimo per un ulteriore mese. Metà marzo è la data ultima entro la quale quindi devono essere chiare le prospettive. Una data entro la quale chiunque rileverà l’azienda dovrà  presentare un credibile piano industriale». Al termine dell'incontro i sindacati hanno incontrato i lavoratori in un'assemblea che si è conclusa alle 23.00 circa. I lavoratori hanno espresso tutta la loro preoccupazione per il futuro, ma anche la speranza di un esito positivo di questa vertenza, che il sindacato si impegna comunque a seguire attentamente e da vicino.
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23/01/2012 Crisi anche nel comparto produzione cappe.
«Siamo fortemente preoccupati della crisi che ha colpito anche il settore di produzione delle cappe» dichiara Andrea Cocco, Segretario Generale dei metalmeccanici della Cisl di Ancona. La Faber Spa, azienda che produce cappe aspiranti per cucina, ha deciso di chiudere lo stabilimento umbro di Fossato di Vico, con 187 lavoratori, in seguito alla contrazione di vendite dovuta alla crisi economica. «E’ questo - prosegue Andrea Cocco - il motivo dello sciopero che abbiamo proclamato e che coinvolge lo stabilimento di  Sassoferrato,  dal 19 gennaio fino a lunedì 23 gennaio, giorno in cui l’azienda ha deciso di anticipare l’incontro con i sindacati nella sede di Confindustria Perugia». A supporto del confronto,  nelle prime ore della mattinata,  pullman e auto, con i lavoratori fabrianesi,  sono partiti verso il capoluogo umbro.
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23/01/2012 Fincantieri. I testi degli accordi.
Verbale di accordo Fincantieri Ancona 17 gennaio 2012 Verbale di accordo Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali 21 dicembre 2011 Accordo a margine del Verbale Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali 21 dicembre 2011 Verbale di incontro Fincantieri 21 settembre 2011
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20/01/2012 Antonio Merloni, la Cisl è il primo sindacato
Oggi, venerdì 20 gennaio, si sono svolte le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) presso l’Antonio Merloni C.G.G. di Matelica. La Fim (Federazione Metalmeccanici Italiani) della Cisl di Macerata è stato il sindacato più votato dai lavoratori della Merloni. In particolare il delegato Fim Francesco Orazi è risultato il candidato che ha ottenuto il maggior numero di preferenze personali. Per la prima volta le elezioni delle RSU si sono svolte attraverso un sistema elettorale di tipo proporzionale puro. L’attuale RSU è composta da un rappresentante per ognuna delle tre sigle sindacali più rappresentative (FIM Cisl, FIOM Cgil e UILM Uil).
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19/01/2012 Civitanova, sciopero alla Cerquetti
Mercoledì 18 e giovedì 19 i lavoratori e i sindacati di Categoria della Cerquetti, azienda che opera nel settore dei lavori edili stradali, hanno indetto otto ore di sciopero per protesta nei confronti delle gravi irregolarità che si protraggono ormai da più di un anno e mezzo. L’azienda viene da un periodo di cassa integrazione guadagni straordinaria cui ha fatto seguito una procedura di riduzione di personale. I 14 lavoratori tuttora impiegati non percepiscono lo stipendio dall’agosto scorso, mentre 9 dipendenti in mobilità avrebbero dovuto percepire un incentivo all’esodo in due rate, di cui una è scaduta inutilmente il 30 dicembre scorso e l’altra scadrà domani.Le ragioni della crisi della Cerquetti sono legate alle difficoltà dell’azienda nel riscuotere i crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni committenti, in particolare del Comune di Civitanova, in ritardo nei pagamenti a causa dei rigidi vincoli che il patto interno di stabilità impone agli enti pubblici locali. Il 29 novembre scorso la Cerquetti, i Sindacati e Confindustria avevano siglato un accordo con l’impegno a sanare le pendenze certificando i crediti dell’azienda per procedere legalmente a recupero delle somme dovute dal Comune.Con lo sciopero, al quale c’è stata adesione totale degli operai e degli impiegati della Cerquetti, lavoratori e sindacati chiedono il pagamento immediato di una mensilità per i dipendenti ancora al lavoro, il saldo della prima rata per gli ex dipendenti e la riapertura immediata di un tavolo di confronto per cercare di risolvere questa difficile situazione.
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19/01/2012 "Il lavoro è sempre stato il nostro obiettivo"
FIM CISL COMUNICATO STAMPA RIPARTE IL LAVORO AD ANCONA, GRAZIE ALL’ACCORDO FIRMATO UNITARIAMENTE, IN LINEA CON L’ACCORDO SEPARATO SIGLATO A DICEMBRE AL MINISTERO DEL LAVOROL’intesa firmata ieri in Confindustria fa ripartire il cantiere dorico fermo oramai da mesi; in linea con l’accordo separato siglato il 21 dicembre al Ministero del Lavoro, prevede 205 eccedenze e una gestione non traumatica delle uscite; ci sarà infatti cassa integrazione a rotazione, compatibilmente con le necessità produttive, mentre saranno posti in mobilità, su base volontaria e con incentivi, un numero di 60 lavoratori. “Abbiamo tutelato il salario dei lavoratori in cig e abbiamo da mesi sostenuto che serviva anche un accordo in sede locale per tutelare il cantiere e l’occupazione” dichiara Leonardo Bartolucci Segretario Fim Marche.” Abbiamo rischiato purtroppo di perdere la nave destinata al nostro cantiere; riportare il lavoro ad Ancona è stato sempre il nostro obiettivo, e l’abbiamo perseguito con responsabilità e tenacia, nonostante le difficoltà e le accuse infondate. E Andrea Cocco, segretario della Fim Ancona sottolinea: “Metteremo nei nostri siti i testi degli accordi, perché ognuno, lavoratore o cittadino, possa farsi una sua idea su chi ha perseguito realmente la tutela dei lavoratori; la nostra linea avrà forse avuto un minor appeal mediatico, ma la nostra coerenza è stata decisiva per il risultato ottenuto nell’intesa firmata ieri”.Ancona, 18 gennaio 2012Verbale di accordo Ancona 17 gennaio 2012Verbale di accordo Ministero 21 dicembre 2011Accordo a margine verbale Ministero 21 dic 2011Rassegna Stampa: Conquiste del Lavoro 1_02_2012
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16/01/2012 Corso per la patente europea del computer
La CISL SCUOLA di MACERATA organizza, in collaborazione con lo IAL CISL, un corso per l'acquisizione del titolo ECDL (Patente Europea del Computer).Questa certificazione, che attesta la capacità di usare il Personal Computer a diversi livelli di approfondimento e di specializzazione, ha un ampia diffusione in tutti gli ambiti lavorativi ed è riconosciuta dalle Istituzioni a livello sia centrale che regionale nonché nella Pubblica Amministrazione.La certificazione Interessa chi usa il computer nei contesti più vari, dalla Scuola a tutti i campi del mondo del lavoro e delle professioni.Il titolo ECDL è spendibile e valutabile nei concorsi per il personale Docente, per il personale ATA e nelle graduatorie per le supplenze.Inoltre può essere utile anche per i giovani che iniziano i loro primi passi nei percorsi lavorativi. Gli argomenti necessari per ottenere la certificazione, sono i seguenti:- concetti di base dell'ICT- uso del computer e gestione dei file- elaborazione testi- foglio elettronico- uso delle basi di dati- strumenti di presentazione- navigazione e comunicazione in rete. LA DATA DI INIZIO DEL CORSO PREVISTA PER IL 16 GENNAIO, E' STATA RINVIATA A DATA DA DESTINARSI: LE LEZIONI SI TERRANNO IN ORARIO SERALE (18.30/21.30), MOLTO PROBABILMENTE NEI GIORNI DI LUN/GIO/VE Chi intende iscriversi, deve compilare la scheda allegata e confermare l'iscrizione presso la nostra sede quanto prima. Chi si è già iscritto, deve solo confermare l'iscrizione presso la nostra sede quanto prima. Per ulteriori informazioni, rivolgersi ai seguenti numeri:Ufficio 0733.4075239Chiurchiù Anna Maria 335.441080Foresi Anna Maria 338.4722930 LA SEGRETERIA CISL SCUOLA MACERATA
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13/01/2012 Sì a una nuova riorganizzazione nel rispetto delle regole no all'allarmismo mediatico
Spiace molto dover assistere da qualche giorno ad incursioni vere e proprie sulla stampa che preannunciano sconvolgimenti organizzativi di cui a breve sarebbero oggetto i dipendenti dell’area amministrativa- tecnica della sede di San Benedetto.Per la CISL FP, al di là di quello che leggi e regolamenti regionali ed ASUR hanno già sancito, il luogo, unico ed irrinunciabile, nel quale sviluppare un confronto tra parte datoriale e parte sindacale, rimane il tavolo della contrattazione di secondo livello di ogni Area Vasta. E’ noto che la Direzione dell’ASUR Marche, ormai presa da mania di grandezza e di onnipotenza, stia dando input “oppressivi” alle Direzioni di area vasta affinché, fregandosene dei rapporti sindacali e delle tutele dei lavoratori, sveltiscano una fantomatica riorganizzazione dell’Area Amministrativa e Tecnica che secondo qualche politico regionale più o meno illuminato porterà chi sa quali risparmi. Temiamo invece che la famosa riorganizzazione del personale amministrativo e tecnico aggraverà notevolmente la situazione logistica e burocratica delle Aree Vaste senza dare le risposte che i cittadini e gli stessi lavoratori si aspettano.Ogni illazione presentata nei giorni scorsi sulla stampa è priva di fondamento perché la riorganizzazione, se ne faccia una ragione sia Ciccarelli che Stroppa, dovrà inevitabilmente passare al tavolo del confronto sindacale e se in quel frangente non si troveranno criteri e modalità condivise per gestire una graduale riorganizzazione, la meno impattante possibile sulla vita delle persone, ci saranno sicuramente conseguenze dolorose.Oggi la stragrande maggioranza dei servizi amministrativi e tecnici dell’Area Vasta 5 vanno avanti grazie alla collaborazione dei lavoratori che da anni non vedono sostituiti pensionamenti e trasferimenti e che si vedono arrivare ogni tanto in ufficio colleghi assunti con le più svariate forme flessibili di contratto ad esclusione di quello più approvato cioè il tempo indeterminato.L’ASUR tiene ferma una graduatoria di Assistente Amministrativo, frutto di un concorso espletato regolarmente, ma intanto assume personale amministrativo e tecnico con contratti atipici. Se la forma di mutuo- aiuto del personale amministrativo, che fino ad oggi ha garantito che la baracca andasse avanti, venisse meno, assisteremmo alla paralisi dell’attività amministrativa e di front office. Ciò significherebbe che pratiche varie ma anche prenotazioni, riscossioni e tanto altro si bloccherebbero.Tenuto presente tutto questo, chi in questi giorni fa incursioni sulla stampa asserendo verità non concertate con la parte sindacale farebbe molto meglio a tacere e ad accelerare l’inizio di un confronto con i rappresentanti dei lavoratori che si preannuncia molto difficile e complicato.Per quanto riguarda la CISL FP, c’è la massima disponibilità al dialogo ma con metodi diversi da quelli dei proclami a mezzo stampa. La cornice è stata tracciata dal Piano Sociosanitario regionale e dal regolamento ASUR ma il quadro è tutto da dipingere e quest’ultimo, che dovrà inevitabilmente tenere conto delle diversità territoriali, non potrà prescindere da una uniformità di regole e dal rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori.IL RAPPESENTANTE AZIENDALE IL SEGRETARIO GENERALE Francesco Massari                                                                                      Giuseppe Donati
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12/01/2012 La Cisl di Ascoli critica il Piano socio-sanitario
E' questo il documento di proposte e di critica presentato dalla Cisl confederale e di categoria di Ascoli Piceno sul Piano Socio-Sanitario Regionale relativamente ai servizi dell'Area Vasta 5 di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto.
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11/01/2012 Merloni. Firmato accordo, Cig per due anni e formazione per 700 lavoratori.
Siglato martedì 10 gennaio 2012 a Roma, presso il Ministero del Lavoro, l'accordo per la cassa integrazione per riorganizzazione per due anni per i 700 lavoratori della Antonio Merloni, riassorbiti dalla J&P di Giovanni Porcarelli, che ha acquisito il settore 'bianco' del gruppo fabrianese. I 700 lavoratori sono distribuiti tra i due stabilimenti di Fabriano nelle Marche e quello di Gaifana in Umbria. L'accordo prevede anche iniziative di formazione e riqualificazione de lavoratori dei tre siti, che inizialmente continueranno a lavorare nel loro settore tradizionale, per passare alla produzione di componenti per elettrodomestici 'professional'. Presenti all'incontro le rappresentanze dell'azienda, di Confindustria Ancona e i rappresentanti nazionali e territoriali di Fiom, Fim e Uilm. ''Diamo seguito all'accordo con J&P - ha commentato Andrea Cocco, Segretario Generale Fim-Cisl Ancona - la Cig era gia' prevista nel piano industriale di J&P , cosi' come la formazione''.
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11/01/2012 Fincantieri: importante incontro tra Ministro e Sindacati.
VERBALE DI ACCORDO del 21 dicembre 2011Accordo a margine del Verbale di Esame Congiunto
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09/01/2012 Sanità Fermo e Ascoli, servono nuove risorse
La settimana prossima sarà molto importante per le sorti della sanità della nostra regione ma soprattutto per le due Aree Vaste del Sud delle Marche.Terminate le festività natalizie e di fine anno, si dovrà tornare al tavolo regionale con estrema fretta e senza ulteriori rinvii, come quello chiesto dalla UIL per l’incontro del 3 gennaio scorso, per discutere con l’Assessore alla sanità ed il Direttore del Dipartimento salute del cuore del problema della sanità regionale: il personale da assumere ed i contratti da confermare.Ai cittadini fermani, sanbenedettesi ed ascolani va detta la verità nuda e cruda e cioè, al di là di voli pindarici dei politici di turno che sparano illusioni all’infinito sulla stampa promettendo aziende e servizi superspecialistici che non si realizzeranno mai, il problema imminente sarà quello di poter confermare i servizi sanitari attuali. Senza una deroga al blocco delle assunzioni previsto nel Piano Sociosanitario che grazie ai sindacati è stato portato dal 50% al 30%, i reparti ed i servizi del sud delle Marche andranno a fondo. Attualmente infatti negli organici delle aree vaste 4 e 5 sono presenti decine e decine di professionisti e operatori sanitari e non, assunti con contratti a tempo determinato in scadenza che se non verrà derogato il blocco, non verranno riconfermati o sostituiti alla scadenza. Questi lavoratori, garantiscono l’assistenza e l’attività ordinaria nei reparti che già sono, con la loro preziosa presenza, in difficoltà. Figuriamoci farne a meno.La CISL FP torna quindi a chiedere alla Giunta Regionale e ai politici che rappresentano i territori che insistono sulle Aree Vaste 4 e 5 di rendersi conto della REALE situazione in cui si trova la sanità. Non servono illusioni ma interventi seri e concreti per cercare di mantenere in vita i servizi attualmente esistenti.Per quanto riguarda l’Area Vaste 4 abbiamo assistito all’ennesima sceneggiata dell’ASUR che ha bloccato la determina di individuazione della dotazione organica dell’Ospedale e territorio di Amandola che dal 1 gennaio 2012 a tutti gli effetti è confluita nell’area vasta di Fermo. Anche su questa partita una volta per tutte ci vuole chiarezza e verità. Amandola è strategica per l’area montana ma anche per il fermano, visto che l’ospedale di Fermo è del tutto insufficiente a dare risposte all’utenza sia per scarsità cronica di posti letto che per i lavori ormai infiniti che si stanno facendo con molta lentezza al suo interno, che lo hanno trasformato in un ospedaletto da campo. La struttura residenziale che è situata accanto all’ospedale di Amandola è da attivare subito sia per dare risposte alla popolazione locale ma anche per aumentare l’offerta di RSA del fermano. Di questo sono mesi che se ne parla, ma dove sono i finanziamenti aggiuntivi per il personale? Dove sono le risposte concrete ( leggasi soldi veri e spendibili) dell’ASUR e della Regione su questa partita? Per ora c’è un silenzio assordante e tanti, troppi buoni propositi che non servono né ai cittadini di Amandola né a quelli di Fermo.La CISL FP vuole essere molto chiara: BASTA PARLARE DI NUOVI SERVIZI A ISORISORSE che significa solamente carichi di lavoro insopportabili per gli operatori ed i professionisti ed una bassissima qualità dell’assistenza e dell’offerta per i cittadini. Su questo è necessario fare un fronte comune. Gli obiettivi dei lavoratori della sanità e dei cittadini- utenti sono gli stessi: avere le risorse economiche che spettano a questo territorio e che nel passato gli sono state sottratte a favore di altri territori molto più sponsorizzati politicamente e riequilibrare l’offerta ospedaliera e territoriale. Occorrono risorse fresche e spendibili e non chiacchere. Ci vogliono progetti finanziati ad hoc per recuperare le strutture periferiche “SUBITO” NON DOMANI. Basta con lo scaricare sui lavoratori i danni della cattiva gestione degli ultimi 20 anni. Su questo fronte non ci saranno sconti. I diritti contrattuali andranno TUTTI rispettati senza eccezioni per alcuna situazione, come si sta cercando di fare per esempio con l’ADI o con la Riabilitazione. Gli operatori hanno già dato, ora tocca alla politica farci capire se oltre alle parole vuole portare a casa qualche piccolo risultato concreto per il sud delle Marche.IL SEGRETARIO GENERALE Giuseppe Donati
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04/01/2012 Viaggi e Soggiorni
Le proposte di viaggio e soggiorno per l'anno 2012
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02/01/2012 La persona e il lavoro al centro dell'economia
Stiamo attraversando una momento storico difficile. La crisi che ci ha accompagnato negli ultimi anni ha modificato il contesto sociale nel quale ci troviamo a vivere e ad operare. Assistiamo ad una velocizzazione estrema dei processi economici, che si complicano generando  disorientamento. Aumentano le difficoltà di tenuta dei rapporti, si sbriciolano le relazioni e le reti sociali. Larghi strati della società, fin qui abbastanza agiati, stanno tornando a collocarsi a ridosso della soglia di povertà. Nascono nuove vulnerabilità che coinvolgono la maggioranza della popolazione e che la crisi degli ultimi tre anni rende più evidenti.Una crisi di cui non possiamo dimenticare le cause, che in parte nascono anche da una nostra grave mancanza. Negli ultimi vent’anni, con una trascuratezza imbarazzante, abbiamo lasciato che si diffondesse l’idea che per produrre ricchezza non è più necessario il lavoro. Si diventa molto più ricchi e molto più in fretta con un’economia che “gira” intorno alle speculazioni finanziarie. Di conseguenza perdono importanza i luoghi del lavoro e, con essi , anche le donne e gli uomini che lavorano. Ma la crisi della finanza speculativa senza regole, estesasi al mondo della produzione, ha comportato il fallimento di tantissime imprese e la perdita di occupazione e di reddito per le persone e le famiglie (cfr. “ Per una riforma del sistema finanziario” del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace). Oggi sono “sotto scacco” anche gli stati nazionali, costretti a tagliare la spesa per la previdenza, la sanità, la scuola e l’assistenza. Stiamo smantellando così un sistema di protezione sociale costruito con grande fatica nei decenni scorsi.La dottrina sociale della Chiesa ha sempre messo al centro dello sviluppo la persona umana, che trova nel lavoro un’opportunità e un diritto attraverso cui ognuno può responsabilmente costruire la sua libertà, affermare la propria dignità e procurare i mezzi di sostentamento per se e per la propria famiglia. La nuova economia dovrà rimettere al centro il lavoro, creando un presupposto di redistribuzione e di investimento sulla capacità delle persone e delle famiglie. Questo significa investire sulla formazione, sulle politiche attive e sui collegamenti tra scuola e mondo del lavoro, creando nuove chance di occupazione per i giovani.In un paese in cui i tassi di occupazione femminile sono tra i più bassi in Europa non si può prescindere da politiche di conciliazione. Le donne italiane, strette tra la necessità di accudire i loro bambini  e di prendersi cura anche dei genitori anziani, devono essere messe in condizione di poter lavorare. Oggi una famiglia monoreddito con due figli è a forte rischio povertà. Per questo servono riforme strutturali che liberino risorse per servizi e trasferimenti monetari che sostengano la conciliazione tra lavoro e attività di cura per bambini ed anziani. E’ una sfida difficile ma necessaria, che i governi e le amministrazioni locali a tutti i livelli devono fare propria per contribuire a ricostruire un’economia che torni ad essere a misura delle persone, delle comunità e dei territori, fattore di crescita, di integrazione e di coesione sociale.Dino Ottaviani, Segretario generale Pensionati Cisl Macerata
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31/12/2011 Centri commerciali marchigiani: NO alle aperture selvagge.
Il settore COMMERCIO DI CGIL - CISL - UIL MARCHE  annuncia una poderosa raccolta firme in tutte le principali piazze delle Marche per indurre la Regione  a non recepire il provvedimento di legge nazionale sulla liberalizzazione delle aperture dei grandi centri commerciali introdotta dall'ex ministro Brambilla, tanto inutile quanto rischioso per la distribuzione locale.
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27/12/2011 Loro Piceno, rischio sciopero alla Casa di riposo
Amaro Natale quello delle dieci lavoratrici della Casa di Riposo comunale di Loro Piceno, senza tredicesima e senza stipendio.La Cooperativa "Mai Piu’ Soli", della Provincia di Salerno, si aggiudicò l’appalto nel 2009 e sta  gestendo l’assistenza agli ospiti della casa di riposo dal 2010.Già nei primi mesi del 2010, la CISL Funzione Pubblica di Macerata contestò i continui ritardi nel pagamento delle retribuzioni  ed il mancato rispetto di un accordo che manteneva alle lavoratrici gli scatti di anzianità maturati.Il Comune di Loro Piceno che, purtroppo, bandì la gara al massimo ribasso,  più volte è stato “invitato” dalla CISL FP a recedere dal contratto di appalto con questa Cooperativa che ha ampiamente dimostrato la propria inaffidabilità e scorrettezza.Intanto, la logica del risparmio, applicata ad un settore delicato come quello dell’assistenza alla persona, fa pagare il conto ai soggetti più deboli: le lavoratrici.Il senso di responsabilità e la dedizione di queste donne ha permesso che fino ad ora gli ospiti della casa di riposo non facessero le spese di tutto questo, ma, dalla CISL, è già stato proclamato lo stato di agitazione delle lavoratrici e, non si esclude che, il perdurare di questa situazione, porti allo sciopero.La CISL Funzione Pubblica, richiamando l’Amministrazione comunale alla propria responsabilità, sollecita nuovamente il recesso dall’appalto.Laura Raccosta, della CISL FP, a nome di tutta la CISL, testimonia la propria vicinanza e solidarietà alle lavoratrici, garantendo che verrà intrapresa ogni iniziativa, anche giudiziaria, per tutelare queste donne che quotidianamente assistono i nostri anziani.Laura Raccosta – Segreteria CISL FP MarcheContatti: laura.raccosta@cisl.itTel. 333.18.35.785
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17/12/2011 Assemblea dei dipendenti pubblici in Provincia
I lavoratori del pubblico impiego di Pesaro  si sono riuniti  giovedì 15 in  assemblea unitaria presso la Provincia. Nell’occasione hanno ribadito con forza di non sentirsi un peso ma una risorsa. Il Segretario della FP- CISL di Pesaro – Urbino Francesco Todaro   rimarca come “i dipendenti pubblici vogliono dimostrare alla cittadinanza di essere la risorsa di un paese democratico e civile che necessita di servizi pubblici efficienti quanto essenziali.”“ Da anni  - sostiene Todaro - occorre una riforma seria delle pubbliche amministrazioni che intervenga nella riduzione delle spese, nelle razionalizzazioni delle risorse e nella valorizzazione delle professionalità interne, allo scopo di erogare servizi sempre migliori alla cittadinanza”.“Questa riforma - continua Todaro - passa attraverso l’eliminazione degli sprechi che si annidano nelle troppe consulenza, negli appalti, negli incarichi, nella gestione spesso clientelare di alcuni politici e di alcuni dirigenti che non pensano alla organizzazione migliore dell’ufficio ma ad altro producendo inefficienze e disservizi. Da anni  noi chiediamo di cambiare mentalità, privilegiando il merito e le buone professionalitài. Chi si oppone al cambiamento  non sono i lavoratori del pubblico impiego  - conclude Todaro – ma chi di questi sprechi ne è responsabile  e che da questa crisi difficile non è toccato per niente, perché non ne è nemmeno sfiorato.”
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15/12/2011 16 Dicembre: Sciopero dei lavoratori bancari
Le modalità tecniche dello sciopero
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15/12/2011 Riforma della sanità, la Cisl vuole esserci
Più equità nella distribuzione delle risorse tra le cinque provincie marchigiane, coinvolgimento delle strutture private nel taglio dei posti letto e potenziamento dei servizi sanitari sul territorio. Sono queste le principali richieste che la Cisl ha presentato alla tavola rotonda sul Piano socio sanitario organizzata ieri, mercoledì 14 dicembre, alla Domus S. Giuliano di Macerata.In una sala gremita - circa 200 i partecipanti tra operatori, cittadini, pensionati e addetti ai lavori – il dibattito ha coinvolto il Consigliere regionale Francesco Comi, il Direttore dell’Area Vasta 3 di Macerata Enrico Bordoni e i tre sindaci di Macerata, Civitanova Marche e Camerino.«Siamo contrari all’istituzione di nuove aziende ospedaliere e anzi chiediamo una legge regionale che stabilisca che l’unica azienda è quella di Torrette (Ospedali riuniti di Ancona)» ha sostenuto il Segretario dei pensionati Dino Ottaviani. Confermata anche la proposta Cisl di un ospedale unico provinciale, diffuso su tutto il territorio e in grado di valorizzare le specialità e le vocazioni delle strutture nella nostra provincia.Sistino Tamagnini, Segretario generale della Funzione pubblica, ha fatto presente la necessità di riaprire da subito la contrattazione per consentire al sindacato di partecipare alla riorganizzazione dell’ Area Vasta n.3.  «Per questo però abbiamo bisogno di leggere attentamente i dati di bilancio, così da ridurre gli sprechi e migliorare la qualità dei servizi e del lavoro».La situazione degli operatori della sanità è molto difficile. Carichi di lavoro pesanti, turni lunghi, impossibilità di fruire di riposi e ferie per un recupero psicofisico. «La carenza cronica di personale – afferma Tamagnini - ci costringe ad affrontare in prima linea il disagio che vive l’utenza nelle corsie, nei Pronti Soccorsi, nei Servizi e nel territorio».Francesco Comi, presidente della quinta Commissione del Consiglio regionale marchigiano, ha ricordato i risultati raggiunti dall’Azienda unica nell’azzerare il debito della sanità marchigiana, una delle più virtuose in tutta Italia. «Siamo l’unica regione italiana ad aver voluto approvare il piano sanitario in un contesto nazionale difficile e imprevedibile. Ora lavoreremo a dei piani di attuazione sul territorio, anche grazie all’aiuto del sindacato, con il quale apriremo tavoli di concertazione».Il Direttore dell’Area Vasta 3 di Macerata, Dott. Enrico Bordoni ha rassicurato tutti sul fatto che nessun ospedale del maceratese chiuderà i battenti. «Certamente il passaggio all’Area Vasta richiede uno sforzo per ridistribuire le risorse sul territorio secondo maggiore equità. L’ospedale unico diffuso sul territorio sarà un percorso obbligato per lavorare in una logica di Area Vasta, e nel frattempo possiamo pensare a progettare anche una nuova struttura».Meno ottimista Romano Carancini, sindaco di Macerata, che ha parlato di un “rischio schiacciamento” per il capoluogo. Per Carancini «le linee strategiche del piano ci parlano di una sanità maceratese che rimarrà “spezzettata” tra la zona montana e il nuovo ospedale che sorgerà in provincia di Fermo».Il Sindaco di Civitanova Marche Massimo Mobili ha invitato tutti, in particolare i sindaci, a superare i campanilismi e ad abbandonare posizioni indifendibili, come la difesa del punto nascite all’Ospedale di Recanati, che con meno di 450 parti all’anno dovrà chiudere per legge. Per Dario Conti, Sindaco di Camerino «non possono farsi riforme della sanità solo tagliando le risorse. Al contrario dobbiamo riconvertire la spesa sanitaria per poi reinvestire sulle strutture pubbliche assumendo nuovo personale sanitario». Per questo, secondo Conti deve riunirsi quanto prima la Conferenza dei sindaci dell’Area Vasta di Macerata.http://www.youtube.com/watch?v=FIadMCv1_84&feature=youtu.be
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09/12/2011 Tavola rotonda sul Piano socio sanitario regionale
 Mercoledì 14 dicembre la Cisl di Macerata, insieme alle Categorie della Funzione Pubblica e dei Pensionati, ha organizzato una tavola rotonda per discutere del Piano socio sanitario che verrà approvato dall’Assemblea legislativa regionale.All’interno del percorso di riorganizzazione della sanità marchigiana iniziato lo scorso anno, le scelte adottate dal piano condizioneranno il futuro della sanità marchigiana. Per questo motivo la Cisl vuole partecipare attivamente al dibattito contribuendo a definire i contenuti concreti del documento.Riduzione dei posti letto negli ospedali per acuti, riconversione dei piccoli ospedali con servizi territoriali, soppressione delle Unità Operative di piccole dimensioni, aree di degenza basate sull’intensità assistenziale e non più sulla disciplina di appartenenza. Sono solo alcuni dei processi attraverso i quali il servizio sanitario regionale verrà rimodellata nell’ottica della razionalizzazione e della riduzione dei costi.Le indicazioni generali contenute dal Piano saranno attuate sui territori attraverso appositi piani industriali, che dovranno essere oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali, con l’obiettivo della massima condivisione e partecipazione nelle scelte operative da intraprendere. Ma nessun confronto può essere instaurato fintanto che le parti sociali non avranno a disposizione dati certi per condividere le scelte operative. Il 4 novembre scorso la Cisl li ha formalmente richiesti alla Direzione di Area Vasta 3. Scandaloso è il fatto che ancora oggi non abbiamo ricevuta alcuna risposta.In ogni caso almeno tre sono le condizioni affinché la riorganizzazione diventi sostenibile e quindi accettabile:  il ripristino di criteri di equità nella ripartizione delle risorse tra le province marchigiane, riequilibrando lo svantaggio finora subito dall’Area Vasta n. 3 di Macerata nei confronti di quella anconetana (quasi 5 milioni di € in meno nel 2010). Uno squilibrio accentuato dall’Azienda “Ospedali riuniti” di Ancona, alla quale va un budget che ammonta a più di un terzo di quello destinato all’intera provincia di Ancona, che dovrebbe garantire servizi di alta specialità per tutti cittadini marchigiani, ma la cui attività è costituita, per circa il 50%, da prestazioni ordinarie erogate per lo più alla popolazione anconetana. Il coinvolgimento della sanità privata nel processo di riorganizzazione. Non è ammissibile che mentre si tagliano posti letto negli ospedali per acuti allo stesso tempo viene autorizzata l’apertura di nuove cliniche private. La Cisl pretende quindi che nessun posto letto privato (per acuti, di lungodegenza o riabilitazione) venga autorizzato fintanto che la riorganizzazione del sistema pubblico non sia completata. In ogni caso l’offerta sanitaria privata non deve competere con quella pubblica ma deve integrarla nelle aree dove questa è più carente. Il potenziamento dei servizi territoriali, che dovrà essere effettivo e preceduto da un confronto vero con le forze sociali, per valutare attentamente l’impatto che tale processo avrà sui lavoratori e sui pazienti. La Cisl di Macerata conferma poi la sua netta contrarietà rispetto all’istituzione di nuove aziende ospedaliere, che accentuano la separazione tra servizi ospedalieri e territoriali, che vanno invece integrati con più forza. Chiediamo che, con legge regionale, venga mantenuta una sola azienda ospedaliera – gli Ospedali riuniti di Ancona – deputata ad erogare prestazioni sanitarie d’eccellenza. Qualora così non fosse, e venisse confermata l’ipotesi prevista dal Piano dell’istituzione di una nuova Azienda Marche sud, sarà allora necessario ripensare l’assetto complessivo prevedendo un’azienda ospedaliera anche nel maceratese.In ogni caso il Piano dovrà confermare l’ipotesi di un ospedale unico provinciale diffuso su tutto il territorio, da sviluppare valorizzando le specialità già in essere negli ospedali di rete maceratesi.Su questi temi la Cisl di Macerata impegnerà sia tecnici - il Direttore dell’Area Vasta 3 Dott. Enrico Bordoni - e politici locali, in particolare il Presidente della V Commissione Consiliare Francesco Comi e i Sindaci di Macerata, Civitanova Marche e Camerino, sedi delle tre ex Zone territoriali e dei tre ospedali di rete provinciali.I Segretari generali Cisl, Fp e FnpMarco Ferracuti, Sistino Tamagnini e Dino Ottaviani  
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06/12/2011 La Cisl fa il pieno di voti alla Sintegra
Il segretario provinciale della Federazione dei trasporti (FIT) della Cisl di Macerata, Fabrizio Costantini, esprime soddisfazione per l’esito delle votazioni, all’indomani dell’elezione della rappresentanze sindacali unitarie all’interno dell’azienda Sintegra spa, la più grande azienda provinciale che opera nel settore dei rifiuti con sede a San Severino Marche.L’esito delle votazioni ha visto eletti 9 delegati Cisl su 11 rappresentanti da eleggere. «Ringrazio tutti i dipendenti per la fiducia accordata alla Cisl – ha detto Costantini – Questo brillante risultato ci stimola a continuare con senso di responsabilità nei nostri impegni verso i lavoratori e a lavorare in maniera assidua per le riforme del settore che ci attendono nel 2012. Siamo certi che non tradiremo la fiducia espressa dai dipendenti dell’azienda».     Il Segretario Provinciale Fit-CislFabrizio Costantini
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06/12/2011 Bilanci degli enti locali, le richieste del sindacato pensionati
Seria lotta all’evasione fiscale, politiche tariffarie  e  tributarie eque e sostenibili  per lavoratori dipendenti e pensionati, politiche abitative  a “misura di anziano”,  una  gestione associata delle funzioni e dei servizi comunali oltre alla valorizzazione dell’associazionismo e  del volontariato.Sono queste  le  5 priorità per le Segreterie Regionali  SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP –UIL  nella definizione dei bilanci degli enti locali  in tempo di crisi e di tagli lineari.«Abbiamo voluto definire in un documento unitario - afferma Mario Canale , Segretario generale FNP Marche -  le priorità comuni da portare al confronto territoriale sui bilanci 2012, con l’intento di favorire una concertazione coordinata ed efficace su tutto il territorio marchigiano».Il documento verrà presentato il 20 dicembre prossimo in una conferenza stampa organizzata dalle Segreterie regionali dei pensionati di Cisl, Cgil e Uil.
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05/12/2011 Questa manovra è sbagliata
"Non siamo d'accordo. La manovra grava solo su lavoratori e pensionati". Lo ha dichiarato Raffaele Bonanni, commentando la manovra illustrata dal Governo alle parti sociali. "Sulle tasse vengono caricati solo coloro che hanno la ritenuta alla fonte. Quelli che hanno guadagni superiori non devono sfuggire all'esigenza di equità. Siamo d'accordo a epurare l'Irap, ma la stessa attenzione serve sul sostegno ai consumi".Ma e' sulle pensioni che Bonanni usa i toni piu' duri: "Concentrare sulla platea dei pensionati i sacrifici con l'estensione del contributivo e l'aumento dell'eta' pensionabile avra' un effetto devastante - ha detto. Va bene l'equilibrio dei conti ma e' troppo veloce il passaggio al contributivo e l'innalzamento dell'eta' e la somma dei due interventi non e' una modifica sostenibile. Non solo, per le donne e' difficile raggiungere il traguardo dei 41 anni ed e' sbagliato anche il blocco della rivalutazione delle pensioni". Inoltre, manca la parte che rende obbligatoria la previdenza integrativa per i giovani.Ci sara' un effetto devastante e la manovra non aiutera' il paese ad uscire dalla crisi senza confronto con le parti sociali. Chi darà garanzie alle gente? Chi farà da filtro?" ha sottolineato dicendo di aver sollecitato il Governo a "discutere ancora in queste ore"."Il governo non ha calcolato l'impatto sociale di questi provvedimenti, voglio sperare che ci siano possibilita' di concertazione su questi temi. Speriamo che Monti raddrizzi questo indirizzo sbagliato facendo una patrimoniale e non caricando sulla prima casa. La manovra rischia di essere deleteria anche perche' e' stata messa in campo senza alcuna concertazione. Occorrono risposte immediate ma ben ponderate".
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05/12/2011 Sciopero dei lavoratori Canalini
Dopo lo sciopero interamente riuscito nell'ambito del magazzino, l'assemblea dei lavoratori della Canalini srl riunitasi in occasione del presidio organizzato per lo sciopero, ha proclamato il blocco di tutte le prestazioni straordinarie.  
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01/12/2011 Sacrifici enormi per i soggetti più deboli
Le Segreterie Regionali dei Pensionati Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil esprimono forte preoccupazione e netta contrarietà circa le notizie riportate dalla stampa in merito al fatto che, per far fronte alla situazione di crisi del paese, tra le misure che il Governo sta studiando per la manovra economica si prevede il blocco totale del recupero dell'inflazione per le pensioni per il 2012 e l'innalzamento (tra i 41 e i 43 anni) del numero di anni obbligatori per le pensioni di anzianità.Il blocco della perequazione automatica, ovvero il recupero dell’inflazione, per molti pensionati della nostra regione sarebbe un’ulteriore aggravamento delle già precarie condizioni di vita.In sostanza verrebbero ulteriormente colpiti tutti quei pensionati INPS, circa il 60% nelle Marche, con una pensione al di sotto dei 500 euro mensili, che già stanno pagando la riduzione del potere d’acquisto, i tagli allo stato sociale, la riduzione delle prestazioni al sistema sanitario e dei trasporti pubblici.Sarebbero chiamati a farsi carico di sacrifici enormi, ancora una volta ,i soggetti più deboli della società mentre permane un alto tasso di evasione ed elusione che ha portato l’Italia ad essere tra i paesi al più alto tasso di disuguaglianza.Le Segreterie dei Pensionati Spi-Cgil Fnp-Cisl Uilp-Uil Marche, auspicano l’avvio, quanto prima, di un serio confronto con il Governo per lavorare a misure previdenziali, eque e sostenibili, come richiesto anche dall’Unione Europea. Ribadiscono,inoltre, che per dare respiro al Paese è necessario recuperare risorse laddove ci sono realmente e non far cassa con le pensioni: è una questione di giustizia sociale.Le Segreterie Spi Fnp Uilp
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29/11/2011 Rischio chiusura per due aziende a San Ginesio
Le Categorie dell'Artigianato di Cisl e Cgil esprimono preoccupazione per l'incertezza dei i 20 lavoratori delle aziende Tirabasso spa e Tnd srl di San Ginesio, aziende del settore tessile e artigiano con sede a Pian di Pieca (San Ginesio).Già da anni i lavoratori usufruiscono degli ammortizzatori sociali per coprire lunghi periodi di inattività. La situazione negli ultimi mesi si è però aggravata, tanto da rendere concreto il rischio di un taglio del 50% del personale.Dopo diversi incontri, i lavoratori e le organizzazioni sindacali  hanno sollecitato le aziende a presentare un piano di ristrutturazione che gli stessi titolari avevano sostenuto di voler mettere in campo. Al momento però non si ha alcun riscontro progettuale. Anche per questo, il 4 novembre scorso, è stato indetto uno sciopero di 4 ore al quale ha aderito la quasi totalità dei dipendenti.Le organizzazioni sindacali e i lavoratori continueranno a chiedere incontri e a sollecitare una soluzione. Soprattutto verso Confindustria, alla quale una delle due ditte è associata, e dalla quale il sindacato pretende  un impegno più forte a tutela dei posti di lavoro e per un percorso più chiaro.Serve però anche maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali, invitate a vigilare e ad intervenire, non sottovalutando i rischi che deriverebbero dalla chiusura di queste due attività.«Nel contesto della realtà locale di Pian di Pieca - sostiene Andrea Luzi della Cisl Artigianato - la perdita di occupazione sarebbe una responsabilità  grave, in quanto impoverirebbe il tessuto produttivo locale generando una vera e propria emergenza sociale».
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29/11/2011 Contrastare la crisi investendo sul sociale
I servizi sociali non sono una voce di spesa, ma un investimento sul quale bisogna puntare specie in temi di crisi. Questo è quanto emerge dall’incontro pubblico che la Cisl e la Federazione dei pensionati hanno organizzato lunedì 28 novembre al Teatro Velluti di Corridonia.Lo spunto per parlare di welfare è offerto dal disegno di legge delega presentato quest’estate dal Governo sulla riforma del sistema fiscale e di assistenza sociale. Un provvedimento che mira a riordinare la spesa sociale italiana ma sul quale, secondo il Segretario generale dei pensionati di Macerata Dino Ottaviani «non possiamo nasconderci forti perplessità di fondo. Tagliare 20 miliardi di € dalla spesa per l’assistenza significa in pratica distruggere l’intero settore. Va bene riqualificare la spesa ma non tagliarla in modo lineare e indiscriminato». Secondo Ottaviani rimangono poi aperte tutte le questioni di fondo del welfare italiano, come la definizione dei livelli essenziali di assistenza, la compartecipazione egli utenti ai loro costi, la costituzione di un fondo nazionale per la non autosufficienza e la lotta alla povertà.Alcune ricette sono state proposte dal Prof. Emmanuele Pavolini, docente di Scienze politiche all’Università di Macerata. «Se si taglia nel welfare è necessario reinvestire almeno in parte sul lavoro delle donne e dei giovani, e quindi su politiche di conciliazione e formazione». Una risposta alle carenze del sistema pubblico può venire poi dal welfare bilaterale e di categoria.Resta indispensabile, secondo Pavolini, che i piccoli comuni si associno per gestire i servizi sociali. «Questo non significa disperdere il valore della municipalità e della rappresentanza, ma semplicemente rinunciare alcune competenze che comunque non si è in grado esercitare». Sulla non autosufficienza infine Pavolini sottolinea l’urgenza di rivedere l’indennità di accompagnamento, sulla quale si spende tantissimo (9 miliardi di €) e che deve essere differenziata in base alla gravità della disabilità e al reddito del richiedente.Proprio sulla non autosufficienza l’Assessore regionale alle politiche sociali Luca Marconi ha confermato l’intenzione della Regione Marche di confermare l’apposito Fondo regionale. «Dal 2009 ad oggi la Regione ha messo 8 milioni di € l’anno per la non autosufficienza. Ora che il Governo ha eliminato il Fondo nazionale, la Regione conferma il suo Fondo, impegnandosi anzi ad aumentarlo di un milione per il 2012 e, forse, di un altro milione per il 2013». Sulle sfide che attendono la Cisl ha concluso il Segretario generale Marco Ferracuti per il quale «è importante non scardinare un sistema sociale che finora ha dato risposte. Soprattutto è inaccettabile l’equazione per cui a meno risorse devono corrispondere tagli dei servizi».Gli Enti locali devono lottare per eliminare sprechi e soprattutto contrastare l’evasione fiscale, istituendo i Consigli tributari locali. «Soprattutto però - conclude Ferracuti - i servizi sociali vanno amministrati creando Aziende pubbliche che aggreghino più comuni e che gestiscano una filiera più lunga di servizi, creando massa critica e sinergie»http://www.youtube.com/watch?v=YCzYbZa3eMk
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25/11/2011 Isee, accordo tra Anci e Sindacati
Firmato l'accordo tra l'Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) Marche e i Sindacati confederali regionali Cgil Cisl e Uil sull'Isee.L'Indicatore della Situazione Economica Equivalente è lo strumento cui la normativa nazionale affida la funzione di valutare la situazione economica di un soggetto che richiede una prestazione sociale agevolata, al fine di determinarne la compartecipazione al costo sostenuto dall'amministrazione che la eroga e, in alcuni casi, anche l'accesso al servizio stesso.Si tratta di uno strumento che già oggi le amministrazioni comunali marchigiane utilizzano principalmente rispetto ai servizi sociali ed educativi come i nidi d'infanzia, mense e trasporti scolastici, servizi domiciliari e residenziali per anziani e disabili, con significative differenze  per gli ambiti di applicazione. per la funzione dello strumento e per le modalità tecniche di gestione.In questo senso l'accordo mira ad introdurre elementi che possano rendere più omogenea l'applicazione dello strumento. Ad esempio favorendone l'utilizzo a livello non solo comunale ma anche di Ambito sociale (l'aggregazione di più comuni per il coordinamento e la gestione dei servizi sociali), privilegiandone una struttura lineare che meglio possa garantire, rispetto ad un sistema per scaglioni, la progressività e quindi l'equità nella valutazione delle diverse situazioni.Rimane aperta la questione di come valutare la situazione economica degli anziani non autosufficienti e disabili, per i servizi erogati ai quali spesso le amministrazioni comunali chiamano a compartecipare anche le famiglie. Su questo delicato punto, in assenza di una necessaria normativa nazionale, l'accordo invita la Regione Marche ad intervenire per dare indicazioni su come orientarsi.
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24/11/2011 Rinviata l'approvazione del Piano socio sanitario
Il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca ha incontrato ieri i Segretari regionali confederali, dei pensionati e del pubblico impiego di  Cgil Cisl e Uil. Al centro del vertice l'approvazione del Piano socio sanitario regionale, il contenuto del quale era stato criticato nei giorni scorsi dai sindacati.Il Presidente della Giunta ha confermato che il governo regionale, dopo aver accorpato le 13 Zone territoriali in 5 Aree vaste con la legge 17 del 1 agosto scorso,  non vuole proporre  un’altra modifica dell’assetto organizzativo della sanità marchigiana.  In altre parole non sono in vista né la costituzione di nuove aree vaste (neanche la montana) né l’attribuzione alle Aree Vaste stesse della personalità giuridica.L'Assessore alla salute Mezzolani e il Presidente della quinta Commissione Consiliare Comi hanno poi presentato una lunga serie di emendamenti al Piano, molti dei quali recepiscono alcuni dei punti critici evidenziati da Cgil Cisl e Uil nel loro documento.  In particolare sono stati rimossi i riferimenti alla divisione tra Area vasta ospedaliera e Area vasta territoriale, vivacemente contestati nei giorni scorsi dai sindacati.La Regione ha anche assicurato che la copertura del turn over, ossia la sostituzione degli operatori che andranno in pensione, sarà prevista al 70% e non al 50%, come precedentemente scritto nel Piano. Questo a garanzia dei livelli di qualità dei servizi e e delle condizioni di lavoro degli operatori, alle prese con un disagio sempre più forte. In una nota il Segretario generale Cisl Mastrovincenzo esprime apprezzamento per «l'intenzione della Regione Marche di ripristinare un assiduo e corretto metodo di relazioni, e per alcune delle modifiche apportate nel senso delle osservazioni da noi proposte. Abbiamo anche ribadito in modo chiaro di considerare il Piano un documento descrittivo, che si limita all'indicazione di obiettivi di riorganizzazione, senza prefigurare azioni concrete né tempi precisi per la loro realizzazione e per il superamento delle principali criticità del sistema».Il pallino torna ora nelle mani della quinta Commissione. Il Presidente Comi  si è impegnato a rinviare l’approvazione del Piano in Commissione, originarimente prevista per la giornata di oggi, per ulteriori verifiche ed approfondimenti. Regione e Sindacati si incontreranno di nuovo la settimana prossima.
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23/11/2011 Fiat disdetta gli accordi sindacali
FIAT: BONANNI, PRONTI A CONTRATTO NAZIONALE AUTOReggio Calabria, 22 novembre 2011. - (Adnkronos) - ''Lo sanno tutti che la Fiat ha fatto una scelta autonoma di non aderire piu' a Confindustria e quindi chiedera' a noi di fare un contratto nazionale dell'auto, e noi lo faremo. Con regole nazionali che valgono per tutti gli stabilimenti e regole aziendali specifiche in modo di avere accordi che si adattino alle realta' dei vari territori''. Lo ha detto il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, arrivando a Reggio Calabria per partecipare all'iniziativa sulla legalita' e il bene comune.Il sindacalista ha ipotizzato un accordo per la Fiat simile a quello delle Poste o l'Enel, che hanno un contratto nazionale per aziende grandi e poi hanno stretto accordi aziendali a livello territoriale. ''A noi -ha aggiunto Bonanni- interessa quali garanzie occupazionali ci danno. Qual e' il salario e se le norme del nuovo contratto nazionale si discostano o no dal contratto nazionale di tutti i metalmeccanici''.      (Ink/Ct/Adnkronos) 22-NOV-11 11:41FIAT: FARINA (FIM-CISL), CONTRATTO UNICO PER TRATTAMENTI UGUALI PER TUTTI 'POMIGLIANO POTRA' ESSERE MODELLO MA NON RIPETIZIONE AUTOMATICA' Roma, 22 nov. - (Adnkronos) - "Dobbiamo prendere atto che oggi all'interno del mondo Fiat esistono trattamenti diversi a seguito anche degli accordi di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco, quindi c'e' l'esigenza di fare un contratto unico che assicuri trattamenti comuni a tutti i lavoratori''. A dirlo e' Giuseppe Farina, segretario generale della Fim-Cisl, ospite della trasmissione 'Prima di tutto' su Radio1"Per quello che noi pensiamo la disdetta vale dal momento in cui scadono i contratti, quindi noi ora abbiamo l'impegno a fare un contratto Fiat per tutto il gruppo, - ha spiegato Farina - l'accordo sara' un contratto Fiat valido per tutti, ma non sara' la ripetizione automatica del contratto di Pomigliano''. Farina ha ribadito che l'accordo di Pomigliano e' ''pienamente legittimo, perche' e' stato certificato che non c'e' stata alcuna violazione di diritti ma di uno scambio tra flessibilita' e salario e occupazione''. Dunque secondo Farina il contratto Pomigliano ''potra' essere usato come modello, ma non come ripetizione automatica perche' parliamo di un accordo di gruppo che mette assieme diverse esigenze produttive: ci sara' una base che fara' riferimento alla maggiore flessibilita', alla lotta all'assenteismo e all'esigibilita' degli accordi, poi le implementazioni dovranno tener conto delle specificita' dei diversi stabilimenti''      (Sec-Cim/Ct/Adnkronos) 22-NOV-11 09:37FIAT: FARINA, DISDETTA ERA ATTESA, FAREMO BUON CONTRATTO  - LA FIOM PRENDA ATTO CHE HA PERSO E COLGA OPPORTUNITA'   (ANSA) - TORINO, 21 novembre 2011 - ''E' una decisione attesa dal momento in cui la Fiat ci ha comunicato l'uscita dal sistema confindustriale e quindi dal contratto dei metalmeccanici. A noi non e' piaciuta ma ne abbiamo preso atto, adesso si pone il problema di creare un contratto unico che uniformi i trattamenti per tutti i dipendenti del gruppo''. Lo afferma Giuseppe Farina, segretario generale della Fim, a proposito della disdetta di tutti gli accordi sindacati da parte del Lingotto.    ''Avremmo preferito - aggiunge - mantenere la Fiat nel sistema, ma d'altra parte e' una scelta praticata in tutte le industrie mondiali dell'auto. Lo fanno ad esempio i tedeschi dell'Ig Metal alla Volkswagen''. Secondo Farina, ''non c'e alcun automatismo nell'estensione del contratto di Pomigliano anche se la base sono gli accordi gia' fatti: una maggiore disponibilita' a straordinari e turnistiche, la riduzione dell'assenteismo e l'esigibilita' degli accordi sindacali sono le tre condizioni a cui la Fiat lega l'intero progetto Fabbrica Italia. Verranno riproposte ma potranno trovare adattabilita' diverse visto che interesseranno anche i lavoratori di Fiat Industrial''.    ''Credo - dice ancora Farina - che il contratto che faremo sara' positivo con incrementi salariali, sara' perfino migliore di quello dei metalmeccanici. Il punto dolente e' che se la Fiom non firmera' restera' fuori e non potra' rappresentare i lavoratori, ma questa e' una conseguenza dello Statuto dei lavoratori e dell'ostinazione della Fiom a non prendere atto che le sue battaglie sono state perdute sia sui tavoli sindacali sia nelle aule dei tribunali. Dovrebbe cogliere questa opportunita', spero che la colga''. (ANSA)
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19/11/2011 Piano sanitario, i sindacati chiedono certezze
Il Piano socio sanitario regionale è un generico programma d'intenti, che non chiarisce azioni, tempi e risorse per raggiungere i risultati che si prefissa. Questa è l'opinione che i Segretari generali di Cgil Cisl e Uil, Gianni Venturi, Stefano Mastrovincenzo e Graziano Fioretti hanno espresso in un documento unitario presentato alla Regione Marche. In sintesi sono due  i punti critici. La previsione di  due reti, una  territoriale e una ospedaliera all'interno di ogni Area Vasta, ciascuna con la propria direzione, ripristina la centralità degli ospedali  a discapito dei servizi territoriali, sguarnendo di personale questi ultimi - anche in forza della norma che permette di sostituire la metà del personale che va in pensione - e pregiudicando la possibilità di una vera integrazione socio sanitaria.Dal piano poi deriva il rischio di una "privatizzazione indotta dei costi" sia per quanto riguarda la spesa per gli investimenti per i quali sempre di più si ricorrerà ai finanziamenti su progetti di privati, sia per le funzioni territoriali, che se affidate a privati costeranno sempre di più, con l'aumento dei ticket sanitari sulle famiglie già provate dalla crisi.I sindacati chiedono quindi che il Piano socio sanitario esprima obiettivi più dettagliati, con risorse, progetti e una tempistica meglio definita. In alternativa, se questo compito verrà delegato alle Aree Vaste, pretendono che a queste ultime venga attribuita la personalità giuridica, in modo tale da poter realizzare una concertazione effettiva e reale a tutti i livelli territoriali, sia di Area Vasta che di Distretto.In ogni caso Cgil Cisl e Uil chiedono che il confronto sul Piano venga allargato anche alla presenza del Presidente della Regione Gian Mario Spacca, con il quale, su questo tema, è in agenda un incontro per mercoledi mattina.
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17/11/2011 Scuola: Personale ATA - Graduatorie di 3ª fascia
Personale ATA. Graduatorie di 3ª fascia: emanato il Decreto. Scadenza domande: 15 dicembreIl MIUR ha emanato il Decreto Ministeriale n. 104 del 10.11.2011 con il quale si costituiranno le nuove graduatorie in oggetto per il conferimento di supplenze al personale ATA statale degli istituti e scuole di ogni ordine e grado di istruzione per gli anni scolastici 2011/12, 2012/13 e 2013/14.Per informazioni, consulenza e compilazione delle domande:
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16/11/2011 Fim – Cisl : conclusa l’assemblea organizzativa Nazionale
Si è conclusa l’assemblea organizzativa della Fim Cisl Nazionale tenutasi a Pesaro che ha visto la partecipazione di circa 350 tra dirigenti e delegati del sindacato dei metalmeccanici  che si sono interrogati su come la crisi ha cambiato il mondo del lavoro e quello sindacale.Ai lavori ha partecipato anche il Segretario Generale della Cisl Raffaele Bonanni, che approfittando dell’occasione ha incontrato la dirigenza pesarese.“Siamo molto soddisfatti – afferma il Segretario della Fim Cisl Pesaro, Leonardo Bartolucci – per la qualità dei lavori della nostra assemblea,  e anche perché la nostra categoria  con le sue idee riformatrici è  in grado di favorire quel cambiamento, anche organizzativo, di cui necessita tutto il sindacato confederale per affrontare le sfide di un futuro che cambia velocemente.Al centro del dibattito  è stata posta la figura  del delegato, un protagonista che ogni giorno si spende nelle fabbriche che con la sua attività sindacale  si mette a servizio dei lavoratori  ma che ha bisogno di nuovi strumenti per farlo. “Mi riferisco – continua Bartolucci – alla formazione da dare ai delegati nel rapporto con le imprese, la realizzazione di un livello comunicativo in azienda e soprattutto veicolare le informazioni anche con il web per tenere insieme i lavoratori, magari quelli più giovani non più abituati alle assemblee e il mondo impiegatizio”.La Fim Cisl di Pesaro viene da diversi anni di crescita di iscritti e ha raggiunto il suo massimo storico arrivando a quota 2002 iscritti. Questo – conclude Bartolucci – ci responsabilizza, perché sa da un lato è un buon riconoscimento, dall’altro ci spinge ad analizzare i nuovi bisogni su cui intraprendere un lavoro di miglioramento
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15/11/2011 Personale ATA, è uscito il Decreto
E' uscito il Decreto per il rinnovo e nuovo inserimento nella Graduatoria di 3^ Fascia del Personale A.T.A., la cui scadenza è fissata per il 15 Dicembre 2011.Presso gli Uffici della Cisl Scuola Macerata,  da giovedì, sono a disposizione i modelli e saremo operativi per la compilazione di tale domanda.Per coloro che devono RINNOVARE la vecchia domanda, ricordiamo di portare il modello del 2008, più eventuali servizi e/o titoli acquisiti.Infine ricordiamo che per mercoledì 23/11/11, è previsto il prossimo calendario di convocazione del Personale A.T.A., di cui al momento non sappiamo quanti posti sono disponibili.
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14/11/2011 Best, riaccendere la speranza
In mattinata il Segretario nazionale dei metalmeccanici Cisl Marco Bentivogli si è recato al presidio dei lavoratori in lotta della Best di Montefano. “Il comportamento del management della Best è di una violenza inaudita - ha dichiarato Bentivogli - . La FIM Cisl è impegnata ai massimi livelli affinché oltre che un’autentica solidarietà e sostegno forte, si trovino soluzioni per i lavoratori e perché non accada mai più, che un’azienda si comporti in un modo così balordo con persone che per anni hanno lavorato onestamente per loro». Oggi alle 15.00, si aprirà una trattativa che deve prevedere il ritiro della procedura di mobilità e l’avvio della Cassa Integrazione affinché vi sia più tempo per trovare soluzioni che diano continuità lavorativa ai dipendenti della Best. «Invitiamo le istituzioni locali - ha concluso il Segretario Fim - perché sostengano il difficile lavoro delle organizzazioni sindacali in modo coordinato con esse, affinché si possano trovare soluzioni complessive per tutti i lavoratori.
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11/11/2011 Assegni di cura per anziani non autosufficienti
Gli Ambiti territoriali sociali n. 17 (San Severino Marche-Matelica) e 18 (Camerino) hanno emesso l'avviso pubblico per la presentazione delle domande per l'accesso agli assegni di cura per anziani non autosufficienti per l'anno 2011.Le domande, redatte secondo le modalità indicate negli stessi avvisi pubblici, vanno inoltrate ENTRO IL 30 NOVEMBRE 2011.Per informazioni e assistenza rivolgersi alla Cisl Pensionati di Macerata- 0733-4075248http://www.scribd.com/doc/72388994/Assegni-di-cura-2011
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11/11/2011 I lavoratori della Best incontrano Bonanni
In mattinata una delegazione dei dipendenti Cisl della Best, guidata dai Segretari generali della Cisl di Macerata Marco Ferracuti e della Fim (metalmeccanici) Cisl Rocco Gravina, ha incontrato il Segretario Nazionale Raffaele Bonanni, presente a Pesaro per l'Assemblea organizzativa della Federazione dei metalmeccanici della Cisl.Da Bonanni, visibilmente colpito dai contorni della vicenda, i lavoratori hanno ottenuto l'impegno delle Segreterie nazionali della CISL e della FIM a sostenere questa difficile vertenza, mettendo a disposizione della Cisl di Macerata tutta l'assistenza necessaria, non solo dal punto di vista sindacale ma anche legale. Nel frattempo la trattativa prosegue con tempi serrati. Dopo l'incontro di ieri pomeriggio in Regione - terminato con l'impegno assunto dell'A.D. Roberto Leo a tentare la cessione dello stabilimento, ad integrare il trattamento di Cig straordinaria e a prevedere incentivi per la mobilità e per la ricollocazione dei dipendenti presso altre aziende - la trattativa proseguirà lunedì 14, con un incontro in Confindustria ad Ancona. Una trattativa delicata resa ancora più difficile dalla comprovata inaffidabilità dell'azienda. «Abbiamo intenzione di valutare attentamente il comportamento dell'azienda anche dal punto di vista legale - sostiene Marco Ferracuti - per verificare se siano state violate specifiche disposizioni di legge». «Già il fatto di aver portato via i macchinari  in un modo così vigliacco è grave in quanto lede profondamente la dignità dei lavoratori  e diminuisce le possibilità di cedere lo stabilimento ad altre imprese, eventualmente interessate a riprendere una produzione in attivo. A maggior ragione - conclude Ferracuti -  colpiscono la dignità e la responsabilità dei lavoratori della Best, ai quali è stato anche impedito di rientrare per ritirare i loro averi, rimasti negli armadietti dello stabilimento. Una comportamento provocatorio ed esasperante, che poteva anche generare episodi di violenza». Ancora una volta i lavoratori hanno dimostrato maggiore senso di responsabilità dei loro datori di lavoro.http://www.youtube.com/watch?v=ZJvMe1pE2rs&feature=feedu
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11/11/2011 Notiziario Cisl Scuola Macerata
AGGIORNAMENTO E RINNOVO 3^ FASCIA A.T.A.   E' stato inoltre comunicato che il decreto che fissa tempi e modalità per le domande di inclusione e aggiornamento nella terza fascia delle graduatorie di istituto è stato firmato e trasmesso per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che potrebbe avvenire all'inizio della prossima settimana (probabilmente martedì).   SALVAPRECARI  SCADENZA PRESENTAZIONE DOMANDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO   Dalla tempistica del Ministero, è ipotizzabile che la Graduatoria Salvaprecari esca nella prima decade di dicembre.   da indirizzare agli Ambiti Territoriali Provinciali (ex USP) tramite la propria scuola di servizio (con l'avvertenza che alcuni uffici periferici dell'Amministrazione hanno predisposto specifici ed esclusivi moduli). Martedì 15 novembre 2011 è il termine ultimo di presentazione delle domande per la fruizione, nell'anno solare 2012, dei permessi retribuiti per il diritto allo studio (cosiddette "150 ore").    Alleghiamo il fac-simile di modello di domandaSui passaggi di area del personale A.T.A., la Funzione Pubblica ha chiesto al MIUR chiarimenti in merito ad asseriti contrasti tra alcuni contenuti dell'intesa del 14 luglio 2011 e le disposizioni del D.Lvo. 150/09. Se ne è discusso oggi al Ministero in un incontro nel quale l'Amministrazione ha assicurato che invierà in tempi brevissimi i chiarimenti richiesti, riconvocando i sindacati per la prossima settimana per ulteriori aggiornamenti.
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07/11/2011 Prosegue la protesta dei dipendenti Best
Prosegue la mobilitazione dei 126 lavoratori della Best, la storica azienda di Montefano che produce motori delle cappe aspiranti per cucine domestiche. Davanti ai cancelli della fabbrica è stato organizzato un presidio permanente per protestare contro l’intenzione dei vertici dell’azienda, che fanno capo alla società americana Nortek, di avviare la procedura di mobilità per tutti i lavoratori del sito di Montefano. Nella notte tra il 2 e il 3 novembre la proprietà decideva di chiudere lo stabilimento cambiando le serrature, portando via i macchinari e avvisando fornitori e sindacati che dal 4 novembre l’unico sito produttivo di riferimento sarebbe stato quello polacco. Fulminea accelerazione di una vicenda iniziata questa estate, quando la Nortek aveva avanzato un piano industriale per ridimensionare il sito di Montefano. Ma nessuno aveva mai parlato di chiusura. Di “saccheggio industriale” parla il Segretario generale dei metalmeccanici Cisl di Macerata, Rocco Gravina, per il quale «si tratta di un atto inaccettabile; per settimane abbiamo sollecitato l’azienda ad entrare nel merito del piano di riorganizzazione e definire i tempi di attuazione. Sembrava che ci fosse la disponibilità a trovare soluzioni diverse. Si è preferito invece smantellare Montefano in modo a dir poco vile e becero».«Neppure nelle vertenze più dure si era mai arrivati a tanto»  afferma il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti. «In un territorio già martoriato dalla crisi, perdere altri 126 posti di lavoro sarebbe un colpo duro».Secondo Ferracuti «colpisce in particolare la ferocia e la viltà di un management senza scrupoli». Un comportamento stigmatizzato in queste ore da tutte le istituzioni locali. Ma non da Confindustria, che i sindacati hanno incontrato giovedì pomeriggio, senza peraltro riuscire a trovare un punto di partenza comune per affrontare questa vertenza.Nel frattempo la Cisl ha dato mandato ai suoi legali di attivarsi e studiare il caso. «Vogliamo verificare - afferma Ferracuti – se oltre alle più elementari regole etiche e morali, siano state violate anche specifiche disposizioni di legge. In ogni caso utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per tutelare i lavoratori, defraudati e feriti nella loro dignità».Lunedì pomeriggio alle 18.30 è previsto un incontro in Regione con l’Assessorato al lavoro per cercare una soluzione ad una vicenda che, oltre a colpire duramente tanti lavoratori e le loro famiglie, rischia di aprire un precedente pericoloso e inaccettabile nella storia delle relazioni industriali del territorio maceratese.
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06/11/2011 La Fim in Azienda… con te!
Nei giorni 9-10-11 novembre si terrà a Pesaro la XIII Assemblea Organizzativa della Fim – Cisl dal titolo “la Fim in Azienda …con te!"Il programma prevede tre giorni di lavori che saranno conclusi  dagli interventi del Segretario Generale Cisl Raffaele Bonanni e del Segretario Generale Fim Giuseppe Farina.XIII-AssembleaOrganizzativa-Invito
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03/11/2011 La Best chiude a Montefano
Nella mattinata del 3 novembre la direzione aziendale, attraverso il suo responsabile del personale Dr. Bagnasco, ha comunicato alle organizzazioni sindacali e alla RSU la decisione di chiudere lo stabilimento di Montefano del gruppo BEST SpA.Dal rientro dopo la pausa estiva, ma soprattutto dopo l’incontro con la proprietà americana del gruppo, ci hanno confermato la volontà della Nortek di investire ancora, con 2 stabilimenti in Italia ed uno in Polonia. Piano industriale pesante quello presentato per lo stabilimento di Montefano, con una riorganizzazione completa del sito ed un suo ridimensionamento.Da settimane tentiamo di entrare nel merito di questo piano e dei suoi tempi di attuazione, ma la sospetta reticenza dell’azienda ad entrare nel merito si è oggi concretizzata: cambio di serrature e stampi portati via nella notte!Domani 4 novembre alle 10:30 un primo incontro, presso la confindustria di Macerata, per avviare un serrato confronto sulle decisioni prese dall’azienda, che si sposterà appena possibile sul tavolo regionale dell’ assessore Luchetti. Si ritrovano fuori dai cancelli i lavoratori, richiamati dalla settimana di chiusura forzata decisa dall’azienda….e riparte la rabbia, il dispiacere e la paura per il domani!FIM CISL ROCCO GRAVINA 3498267187
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02/11/2011 Conferenza stampa sulla crisi nel settore metalmeccanico
ANSA/ CRISI: CISL, CRESCE MOBILITA', 29% GIOVANI DISOCCUPATI SANTINI, NON SI VEDONO VIE D'USCITA, SERVE CAMBIO DI PASSO (ANSA) - ANCONA, 3 NOV - Cassa integrazione ordinaria sostanzialmente costante, Cig straordinaria in progressivo aumento, 69 procedure di mobilita' aperte nel primo semestre del 2011, per un totale di 1.865 lavoratori coinvolti, contro i 1.643 dello scorso anno. Quelli resi noti oggi da Cisl e Fim-Cisl di Ancona ''non sono dati che facciano pensare a una ripresa economica'' ha detto Paolo Santini, segretario provinciale della Cisl. Anzi, dimostrano che ''Ancona e' in particolare difficolta', anche rispetto alle altre province''. Dei lavoratori in mobilita' 878 sono occupati nel settore manifatturiero (339 a Ancona, 149 a Senigallia, 267 a Jesi e 123 a Fabriano). Quanto alla cassa integrazione, al 30 settembre in totale era salita a 930.198 ore rispetto alle 744.205 del 2010. Nel dettaglio, la Cig ordinaria ha fatto segnare una lieve e fisiologica diminuzione (227.080 ore contro 256.160), mentre la cassa straordinaria ha subito un'impennata (438.332 contro 303.397 ore). In forte aumento anche la cassa integrazione in deroga (264.786), soprattutto per gli operai (da 118 mila a 216 mila ore), mentre per gli impiegati e' diminuita (da 66.087 a 48.746 ore). Cisl e Fim sono consapevoli che ''al momento non ci sono ricette per far uscire dalla crisi un sistema economico disorientato come il nostro'', ma chiedono alla politica ''un cambio di marcia sia a livello nazionale ma anche a livello locale''. Per la Cisl, ha sintetizzato Santini, e' importante ''favorire reti d'impresa, sostenere nei mercati internazionali le imprese manifatturiere, investire su conoscenza, innovazione e ricerca, facilitare le assunzioni di giovani per produrre innovazione e dare speranza per i futuro''. Ancora piu' pesanti appaiono i dati sul lavoro dei giovani: disoccupazione giovanile al 29%, 13 mila Neet (ragazzi che non studiano e non lavorano), solo 339 su 1.097 contratti di apprendistato trasformati in contratti a tempo indeterminato. Anche ad Ancona, ha lamentato Santini, che ha citato l'esempio positivo dei contratti d'apprendistato di alta professionalita' varati in altre regioni, ''manca una filiera che possa collegare i giovani alle aziende attraverso l'universita', ed e' sempre difficile far dialogare imprese e scuola''. A risentire della crisi e' in particolare il settore metalmeccanico, per il quale la Fim, unitamente alle altre sigle, ha firmato negli ultimi anni centinaia di accordi per cassa integrazione, mobilita' e pensionamenti volontari. Molte le situazioni problematiche: dalla Antonio Merloni (1.300 addetti nelle Marche e 150 aziende dell'indotto) all'Elica (1.200 addetti, 180 in mobilita' di cui 110 usciti tra esodi volontari e prepensionamenti); dalla Pieralisi Maip (280 addetti di cui 35 in uscita volontaria o pensionabili) alla Fincantieri (580 addetti con 169 esuberi dichiarati dall'azienda e 1.500 lavoratori dell'indotto). Per la Fincantieri si attende l'esito dell'incontro del 9 novembre al ministero dello Sviluppo economico. Per superare l'impasse, ha chiosato Andrea Cocco, segretario provinciale Fim Cisl, ''occorrono progetti di riqualificazione industriale delle tre aree (Jesi, Fabriano, Ancona) in cui e' suddiviso il territorio, accompagnati da una formazione mirata dei lavoratori finalizzata al loro concreto reimpiego. Anche il sistema creditizio dovrebbe allentare i propri vincoli, sostenendo non solo le grandi imprese ma anche artigiani e piccole realta'''.(ANSA).Vedi la rassegna stampa:Articolo Corriere AdriaticoArticolo Il Resto del CarlinoArticolo il Messaggero03-NOV-11 14:29
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02/11/2011 Nuovo incontro con la Clabo
Il 3 Novembre si svolgerà l'incontro tra le RSU delle Organizzazioni Sindacali di categoriacon la direzione aziendale e il management della Clabo Group. Nonostante  ladura reazione dei lavoratori della Clabo, l'azienda ha confermato iltrasferimento a Jesi del sito produttivo di Montelabbate e la messain mobilità di 70 addetti su 230. Di questilicenziamenti ben 30 a Montelabbate. Una soluzione che non risolve iproblemi della Clabo ma anzi lo smantellamento del sito diMontelabbate indebolisce notevolmente la capacità produttiva delgruppo. " Questa strategia non convince la Filca Cisl diPesaro  - Urbino - afferma il Segretario TerritorialeGiovanelli Giovanni - in quanto la chiusura del sito di Montelabbatefa perdere alla Clabo le performance del prodotto arredo bar e lariduzione dei costi non servirà a risanare il debito. Siamostupiti che l'azienda Clabo per risanare il debito tagli e chiuda ilsito che garantisce le migliori performance in termini diproduttività e di fatturato”.
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02/11/2011 Festa del socio
Domenica 29 ottobre  presso Villa Borghese a Montecchio  nell’ambito della tradizionale “Festa del socio ”si sono dati  appuntamento  gli associati  della zona territoriale  FNP-CISL di Pesaro. E’ stata l’occasione per trascorrere un pomeriggio all’insegna del buonumore e del divertimento  con l’aggiunta di un momento particolare dedicato  alla campagna nazionale per la sicurezza dei pedoni quali utenti deboli della strada. E’ stata presente  una pattuglia della polizia municipale guidata dal Tenente Battistoni Bernardino  che ha richiamato l’attenzione sul nuovo articolo  191 del codice della strada che obbliga i conducenti a dare la precedenza non solo ai pedoni  che si trovano  sulle strisce pedonali ma anche a coloro  che si accingono ad attraversarle.L’iniziativa rientra nel progetto nazionale, “Siamo tutti pedoni”, avviato ad inizio anno,  rivolto, in primo luogo, ai conducenti di auto e moto, principali responsabili delle tragedie stradali,  ma più in generale punta a parlare a tutti, per costruire una nuova cultura della strada.Per l’occasione è stata anche allestita una mostra e distribuito il libretto della campagna “Siamo tutti pedoni”.Il Segretario di Lega Vittorio Calisini e il Segretario provinciale FNP Eliseo Sabbatini hanno illustrato i punti più salienti dell’iniziativa, aggiungendo che tra i più colpiti dall’insicurezza stradale ci sono gli anziani.All’incontro erano presenti il Segretario Regionale FNP Mario Canale e il Segretario Provinciale della Cisl di Pesaro –Urbino Sauro Rossi che hanno condiviso l’importanza di sensibilizzare la popolazione al rispetto delle regole e al rispetto del diritto alla mobilità degli utenti più deboli.I partecipanti hanno poi dato avvio alla “Festa del socio” con momenti  piacevoli e conviviali.
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26/10/2011 Bancari Cisl contro la speculazione finanziaria
La Fiba (Federazione italiana bancari) della Cisl aderisce alla giornata nazionale di mobilitazione (26 ottobre) contro la speculazione finanziaria e a favore della tassa sulle transazioni finanziarie su scala europea  e internazionale all’interno della Campagna 005.Clicca qui per sottoscrivere  la Campagna 005 contro la speculazione finanziaria e a favore della tassa sulle transazioni finanziarie (TTF) su scala europea ed internazionale.La campagna è sostenuta in modo unanime dai sindacati bancari e assicurativi,  dall'associazionismo e dal terzo settore, e ha visto anche il Pontificio Consiglio Giustizia e Pace intervenire autorevolmente con la presentazione pubblica della Nota "Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale".Leggi il documento unitario redatto dalle organizzazioni aderenti alla campagna e la lettera inviata al Ministro dell’Economia dalle Segreterie nazionali.
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26/10/2011 Graduatorie di Istituto provinciale
La data di pubblicazione delle graduatorie d'Istituto Provinciale di 2° e 3° fascia personale docente ed educativo per l'anno scolastico 2011/12, è fissata al 22/10/2011  Il termine di presentazione per i reclami è fissata al 31/10/2011    
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25/10/2011 CISL FP Pesaro – Urbino:nel Pubblico Impiego è necessaria una Riforma organizzativa
La manovra di luglio del Governo ( DL n. 98/2011) prevede la possibilità  di predisporre piani triennali “di razionalizzazione e riqualificazione della spesa, di riordino e ristrutturazione amministrativa, di semplificazione e digitalizzazione, di riduzione di costi della politica e di funzionamento” ecc., con la possibilità di utilizzare parte delle economie  realizzate a favore dei dipendenti tramite il sistema premiante del d.lgs 150/2009.Al fine di discutere  a 360 gradi dell’organizzazione del lavoro e poter recuperare risorse da erogare al Personale,con l’obiettivo primario di migliorare l’efficienza dei servizi a favore dei cittadini, la CISL  FP   ha richiesto un incontro ad hoc alla Provincia  ed ai Comuni di Pesaro, Fano e Urbino  come inizio di una strategia  volta ad ottenere nel tempo e in tutti gli Enti  una riforma organizzativa e di mentalità del pubblico impiego , attraverso la eliminazione degli sprechi (che sono tanti), la razionalizzazione delle risorse umane, strumentali e quindi economiche, la valorizzazione delle professioni e del merito anche individuale, allo scopo principale di migliorare i servizi erogati  alla cittadinanza.Un paese democratico e civile  non può fare a meno di servizi pubblici, ma allo stesso tempo un paese democratico e civile può pretendere, meritare ed avere servizi pubblici efficienti  e di qualità.Intendiamo  lavorare a tutti i livelli affinché questa necessaria riforma del Pubblico Impiego possa essere raggiunta con buona pace di certa politica e di certa Dirigenza, affinché il servizio pubblico torni ad essere considerato “risorsa” del Paese e non “peso”.Il Segretario Generale CISL FP Dott. Francesco Todaro
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20/10/2011 Illegittimi gli aumenti delle bollette dell'acqua
Per l’espletamento della gestione del servizio idrico integrato in Italia sono state sono state istituite le Autorità d’Ambito le quali hanno specifici compiti di controllo concernenti la corretta applicazione della normativa vigente allo scopo di perseguire il miglioramento della qualità tecnica, l’affidabilità, l’efficienza organizzativa, con l’obiettivo di produrre effetti positivi socioeconomici e ambientali e costi sostenibili dall'utenza.  Invece nell’ultimo decennio si è registrato un generale malcontento da parte degli utenti consumatori che hanno visto lievitare le bollette a causa di periodici aumenti delle tariffe che l’Adiconsum ha sempre sostenuto parzialmente validi ed applicati in disattesa di precise disposizioni legislative.Infatti le Autorità Nazionali (Comitato Nazionale di Vigilanza Risorse idriche e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), su richiesta di questa Adiconsum, hanno riscontrato l’ illegittima assunzione di provvedimenti di rettifica delle fatturazioni in merito all’applicazione retroattiva degli aumenti delle tariffe e della irregolare fatturazione dei consumi da parte dei gestori.Ciò comporterebbe senz’altro una serie di rimborsi a beneficio dei consumatori che nel corso degli anni hanno ricevuto bollette con addebiti non dovuti.Ma nonostante le imposizioni delle Autorità Nazionali a distanza di alcuni mesi i Gestori non hanno provveduto ad eseguire le rettifiche per cui l’Adiconsum, nell’interesse dei cittadini utenti del servizio idrico, dovrà attivare le legittime procedure per il riconoscimento di tale importante diritto degli utenti consumatori.Il comportamento dell’Autorità d’Ambito e quello dei Gestori che disattendono precise disposizioni e norme sulla trasparenza, sulla comunicazione e sulla partecipazione democratica nella gestione in relazione a quanto dettato dalla Legge Finanziaria 144/08 (art. lo 2 - comma 461), dimostra l’esproprio del controllo sociale e lo svuotamento della democrazia rappresentativa nei consigli di amministrazione.Inoltre l’Adiconsum segnalerà alle Autorità Nazionali anche l’inosservanza di norme obbligatorie relativamente alla omessa attuazione di tariffe agevolate per le famiglie deboli; all’apposizione di contatori alle utenze sprovviste; norme applicate da tutte le Autorità d’ambito a livello regionale e nazionale.A seguito della soppressione delle autorità d’ambito territoriali la gestione dei servizi pubblici locali (acqua e rifiuti) sarà assunta dalle Regioni. In questo contesto l’Adiconsum auspica l’attivazione di comportamenti consoni per la gestione partecipata della struttura socioeconomica del territorio. Soprattutto si augura che i servizi vengano affidati ad aziende consortili, costituite dai comuni in relazione a quanto dettato dalla legge 267/2000; enti di diritto pubblico che espletano la gestione con il vincolo del pareggio del bilancio e non a S.p.a., anche se pubbliche, il cui obiettivo è quello di conseguire utili.Luigi Tartari - Adiconsum Macerata
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18/10/2011 Tagli ai Trasporti Pubblici Locali: gravi difficoltà per il personale addetto.
Il sindacato dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil Marche dichiarano in un comunicato stampa la loro disapprovazione ai tagli decisi dalla finanziaria con gravi ripercussioni sul servizio pubblico e sull'occupazione e sollecitano ancora una volta la Regione Marche ad un incontro per una riarticolazione del Trasporto Pubblico Locale nelle Marche.
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18/10/2011 Sanità, superare l'indecisione e la litigiosità
Da un anno si parla di riorganizzazione del sistema sanitario, ma la Regione e le sue strutture hanno mostrato divisioni interne e sporadicità nel dialogo con parti sociali e autonomie locali; restano aperte importanti questioni e persistono nel territorio forti criticità che hanno ricadute sul servizio fornito ai cittadini.La precarietà cresce tra gli operatori della sanità, per il ricorso a contratti a tempo determinato quando potrebbero essere assunti a costo zero decine di infermieri e O.S.S. a tempo indeterminato; il continuo ricambio accentua le necessità formative ma i corsi di formazione complementare per gli O.S.S, previsti in accordi sindacali, sono colpevolmente bloccati. In alcune realtà vengono inseriti nuovi turni di reperibilità, in dispregio delle norme contrattuali, cospicue quote di straordinario non vengono retribuite e rimane critica la situazione delle ferie non godute dai lavoratori. Si attivano co.co.co. negli uffici mentre restano fuori gli idonei del concorso Asur per assistente amministrativo; il personale dei front office, punti nevralgici dell'organizzazione sanitaria nel rapporto con i cittadini, è sotto pressione costante, complice la negativa esperienza del CUP unico regionale, rivelatosi incapace anche di favorire la riduzione delle liste di attesa. Ci sono aree territoriali in cui sono scoperti da tempo posti di Primario, con problemi organizzativi e gestionali, riduzione della qualità della risposta al cittadino, perdita di attrattività dei servizi e aumento della mobilità passiva.Nelle molte dichiarazioni di politici e dirigenti regionali, c’è la tendenza a proporre nuove aziende ospedaliere; siamo convinti che non sia questa la risposta alle richieste di maggiore equilibrio dell’offerta di salute nel territorio regionale. Piuttosto servirebbe una più selettiva ripartizione dei budget, una equilibrata distribuzione dei servizi d’eccellenza sul territorio regionale e il potenziamento dei servizi socio-sanitari territoriali.La necessità di riorganizzazione della rete ospedaliera, che parte dal principio che tutto ciò che non serve per la cura dell’acuzie deve stare “fuori dall’ospedale”, non può prescindere, se si vuole ridurre i posti letto per acuti senza generare un vuoto assistenziale, da una sorta di compensazione che rafforzi l’area distrettuale/territoriale e dia una risposta sanitaria diffusa sul territorio con l’aumento di posti in Residenze Sanitarie o Res. Protette.Si parla di ridurre i posti letto per le acuzie ma si autorizzano nell’Area Vasta 3 90 nuovi p.l. per il privato. Diventa indispensabile verificare la reale necessità di accreditare nuove strutture, ma anche intensificare i controlli sulle prestazioni esternalizzate o acquistate dal privato.Altra riflessione riguarda l’individuazione di quali prestazioni vanno offerte in modo diffuso sul territorio e quali invece situare in specifici presìdi regionali per cui chiedere al cittadino un sacrificio in termini di compartecipazione ai costi, spostamenti, ecc, ma assicurando una risposta diagnostico-terapeutica a 360 gradi.A causa delle inique manovre del Governo, oltre ad un taglio drastico su vari capitoli del bilancio regionale, ci saranno riduzioni di trasferimenti del Fondo sanitario nazionale. La materia sanitaria è una delle più sensibili per la popolazione, che rischia di sperimentare subito gli effetti negativi della razionalizzazione, mentre deve aspettare anni per quelli eventualmente positivi. Centrale è quindi la credibilità della politica che propone le riorganizzazioni. Non vogliamo trovarci a breve a denunciare altri tagli lineari fatti per necessità di cassa, fuori da logiche progettuali di riequilibrio ed appropriatezza del sistema. I marchigiani non potranno sopportare che chi ha responsabilità politiche e dirigenziali scarichi su di loro il peso dell’indecisionismo e della litigiosità. Ancona, 15 ottobre 2011 Stefano Mastrovincenzo  Segretario Cisl MarcheMario Canale               Segretario Fnp-Cisl MarcheLuca Talevi                  Segretario FP-Cisl MarcheLEGGI LA RASSEGNA STAMPA
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18/10/2011 E' finita la benzina. Dai Vigili del Fuoco alla Polizia Penitenziaria tutti in piazza.
Tutti i sindacati del comparto sicurezza e  del soccorso pubblico scendono in piazza per  una nuova, importante mobilitazione  che si rende necessaria a seguito degli ulteriori tagli determinati dall’ultima manovra finanziaria. L' obiettivo è quello di mettere in atto forme di protesta che possano richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e  raccontare a gran voce in quale grave situazione si trovano le forze che si occupano della sicurezza dei cittadini come i Vigili del Fuoco,  Polizia Penitenziaria,  Polizia e Corpo Forestale. In questo settore, già falcidiato dalle precedenti finanziarie, meno risorse si traduce in minore prevenzione che equivale automaticamente  a minore sicurezza.  Eclatante è la carenza di carburante per i mezzi di soccorso. In questi giorni  molte sono le denunce  sindacali in questo senso e le manifestazioni si sono caratterizzate  in tutta Italia per la presenza di alcuni fusti vuoti per olio motore o benzina a simboleggiare proprio questa  mancanza. Per rendere ancora più efficace il messaggio, facendo toccare con mano l'assoluta insensibilità di questo Governo e della sua maggioranza ai problemi della sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico che hanno dirette conseguenze sul benessere dei cittadini, nonché alle problematiche degli addetti ai  comparti della sicurezza, provocatoriamente i sindacati nelle piazze della protesta hanno distribuito la stampa fac-simile di una cedola/obbligazione che rappresenta la proposta paradossale della sottoscrizione pubblica da parte dei cittadini di una cedola di “Obbligazione per avere maggiore sicurezza, legalità e sviluppo” . L' intenzione è quella di chiedere alla gente di contribuire concretamente per l’acquisto di carburante. Saranno i cittadini stessi a preoccuparsi della loro sicurezza e a versare per proprio conto il contributo volontario, direttamente ai Fondi assistenza ministeriali di competenza. La Rassegna Stampa delle manifestazioni del 18 ottobre 2011  nelle principali città marchigiane: Ancona, Ascoli, Macerata, PesaroL'articolo di Conquiste del Lavoro sulla Manifestazione a Roma del Pubblico Impiego del 12 ottobre 2011Il Comunicato Stampa di annuncio delle mobilitazioniUltime notizie IL COMUNICATO UNITARIO
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18/10/2011 Macerata, la Cisl contesta il Piano sanitario
La V Commissione del Consiglio regionale delle Marche sta discutendo in questi giorni il contenuto del prossimo Piano socio sanitario regionale. Un documento di importanza fondamentale nel contesto di una riorganizzazione del Servizio sanitario regionale le cui linee sono già state in parte tracciate da atti normativi precedenti ( Dgrm n. 17 del 17 gennaio 2011, legge regionale n. 17 del 1 agosto 2011 e con la Dgrm 1161 del 1 agosto 2011). Le dinamiche di riduzione della spesa pubblica che investono tutti i livelli istituzionali e territoriali del nostro paese non possono non coinvolgere anche la spesa sanitaria. L’assetto tradizionale della sanità marchigiana, basato sulla diffusione di tanti piccoli ospedali sul territorio è destinato a scomparire. L’assistenza sanitaria sarà sempre più contenuta in poche grandi strutture altamente tecnologiche e a breve durata di degenza. Dalla riconversione dei piccoli ospedali nasceranno strutture orientate alla tutela della fragilità e della cronicità, a gestione territoriale, funzionanti nelle 24 ore e con capacità di risposta alle urgenze. L’assistenza ospedaliera stessa verrà profondamente modificata sostituendo alle tradizionali aree di degenza, basate sulla disciplina di appartenenza, nuove aree basate sull’intensità di cura  -alta, media ed elevata - che il paziente richiede. Si tratta di una vera e propria rivoluzione, rispetto alla quale l’Area Vasta n. 3 sarà una delle più coinvolte e che dovrebbe essere gestita sul territorio attraverso un confronto effettivo e costante con le forze sindacali. Purtroppo al momento non esiste ancora un tavolo di concertazione. Nonostante reiterate richieste il sindacato non ha ancora a disposizione dati attendibili – budget, produzione, mobilità passiva, ecc. – sulla base dei quali impostare un confronto vero. Nel frattempo il malcontento degli utenti, alle prese con liste d’attesa che continuano a crescere, aumenta di pari passo alle preoccupazioni degli operatori del settore, mentre nascono nuovi Comitati con i quali la cittadinanza manifesta resistenze rispetto a dei processi che non conosce e che non capisce. La Cisl vuole assumersi la responsabilità di partecipare a questo percorso di riorganizzazione. Devono però realizzarsi alcune condizioni che al momento non sussistono. Chiediamo risposte chiare su alcune questioni che non possono essere affrontate solo attraverso “voci di corridoio” smentite un giorno e confermate il giorno dopo. Chiediamo in primo luogo di sapere quale assetto si vuole dare alla rete dell’offerta ospedaliera marchigiana, in particolare quanti ospedali/aziende ospedaliere verranno istituite e dove verranno collocate. Soprattutto vorremmo conoscere il futuro del territorio maceratese, rispetto al quale sembra sia stato effettuato uno studio di fattibilità per la costruzione di un nuovo ospedale di rete provinciale. Altra importante questione attiene alle modalità con le quali si intende “far partecipare” gli operatori privati alla rimodulazione della rete dei servizi. Ci sembra questo un tema centrale rispetto al territorio maceratese, in cui l’esorbitante offerta sanitaria privata convenzionata spesso compete con quella pubblica piuttosto che integrarla. Centrale è poi il tema dei finanziamenti. Già un anno fa la Cisl di Macerata denunciò la grave sperequazione tra le risorse investite nell’Area Vasta di Ancona, di gran lunga superiori a quelle riservate agli altri territori marchigiani. Della necessità di eliminare tali differenze bisognerà tenere conto in sede di definizione dei budget destinati alle Aree Vaste.  In ultima istanza vorremmo si chiarisse subito in che modo si intende coinvolgere e motivare gli operatori - dai quali si pretenderanno sacrifici importanti - prevedendo meccanismi premianti in grado di ridistribuire loro almeno una parte delle ingenti risorse risparmiate attraverso la riorganizzazione. Senza risposte convincenti su questi argomenti sarà inevitabile per la Cisl intraprendere adeguate iniziative di mobilitazione e di protesta.
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17/10/2011 FERRETTI YACHTS: ORA VANNO MESSE LE CARTE IN TAVOLA
Si è tenuto presso l’unione industriale di Forli l’atteso incontro tra la Direzione del gruppo FERRETTI YACHTS e le RSU dei cantieri italiani assistite dalle Segreterie Territoriali e Nazionali di FENEAL UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL. L’incontro aveva per oggetto il confronto tra le parti per il rinnovo del contratto integrativo aziendale di gruppo, Le Segreterie Nazionali, appreso dalla stampa odierna, che la proprietà della FERRETTI ha valutato inadeguata la proposta avanzata dal gruppo industriale cinese SHANTUI, interpretando anche le attese dei lavoratori, hanno manifestato la loro grande preoccupazione. In particolare alle Organizzazioni Sindacali non sono note le ragioni che hanno portato a valutare inadeguata la proposta e questo non aiuta a chiarire alle maestranze come dare attuazione al piano di sviluppo aziendale. Vogliamo ricordare alla proprietà e a tutti quelli interessati al futuro del gruppo FERRETTI YACHTS che con la ristrutturazione, si sono costruite le basi per realizzare il rilancio del gruppo con il consolidamento dei 7 cantieri italiani, i loro livelli occupazionali (circa 2000 addetti), anzi a nostro giudizio i cantieri vanno potenziati con assunzioni di giovani per recuperare il numero di dimissioni straordinarie avvenuto in alcuni di essi. Resta comunque oggi urgente procedere alla ricapitalizzazione dell’azienda e l’abbattimento del debito per sostenere il piano di sviluppo dell’azienda e dell’attività produttiva, per questo serve un nuovo soggetto imprenditoriale. Il contesto economico globale ha modificato le politiche di marketing nel settore della nautica, queste risultano essere oggi fortemente condizionate dall’andamento dei saloni di Cannes e Genova dove si è registrata una caduta degli ordinativi rispetto alle precedenti edizioni e di conseguenza una riduzione della capacità di autofinanziamento del ciclo produttivo. Questa situazione rischia nei prossimi giorni di creare problemi alla produzione con il ricorso ad ammortizzatori sociali. L’incertezza sulla capacità finanziaria dell’azienda va rimossa in tempi rapidi, da parte nostra se ciò non avverrà saremo costretti a prendere iniziative contro la proprietà che dimostra di non essere in grado di garantire il futuro del gruppo industriale.  Forli, 14 ottobre 2011 Le Segreterie FENEAL UIL FILCA CISL FILLEA CGIL
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14/10/2011 Poltrona Frau, procede la delocalizzazione
http://www.scribd.com/doc/68771293/Comunicato-Unitario-Frau-Ottobre-2011
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14/10/2011 Poltrona Frau, procede la delocalizzazione
In una riunione con i sindacati di Categoria di Cisl e Cgil i dirigenti Frau hanno ribadito l’intenzione di delocalizzare la cucitura del settore residenziale (poltrone e divani) in Romania, per un totale di 64.000 ore, precedentemente lavorate da aziende locali.Il completamento della delocalizzazione avverrà nei prossimi 18 mesi con un programma deciso e dettagliato che si concluderà nel 2013, per un risparmio complessivo, a regime di 410.000 €«L’attuale dirigenza – sostengono i sindacati in un comunicato unitario - non ha minimamente calcolato le ricadute sull’immagine del prodotto derivanti dalla delocalizzazione della cucitura, che è una delle più importanti tra le 4 fasi di lavorazione (le altre sono il taglio, l’imbottitura e l’assemblaggio). Non corrisponde più alla realtà quanto afferma Poltrona Frau nelle sue campagne pubblicitarie inerenti proprio la cucitura, quando sostiene di affidarsi “alle mani esperte dei nostri artigiani, che seguono le principali fasi di lavorazione e scelgono i materiali più pregiati. Solo così possiamo offrirvi ogni volta la migliore qualità italiana”».A nulla valgono i tentativi dell’azienda di sedare le preoccupazioni riguardo al lavoro dell’indotto promettendo la riconversione delle lavorazioni e il riassorbimento del 30% delle ore delocalizzate da parte della Frau Car, che produce interni di automobili. Una prospettiva che i sindacati bollano come insufficiente anche perché le 41 assunzioni della Frau Car sono state effettuate ricorrendo alle agenzie interinali o ai contratti a tempo determinato. «Dopo i licenziamenti e le esternalizzazioni effettuati – sostiene Primo Antonelli della Filca Cisl -  da quando la nuova dirigenza ha iniziato ad attuare il suo programma, il lavoro all’interno dello stabilimento di Tolentino è divenuto più precario e provvisorio».Oltre al danno dell’immagine del marchio Frau permangono quindi le ripercussioni sull’occupazione locale, considerato che già ora molti dei lavoratori delle aziende terziste sono in cassa integrazione o in contratto di solidarietà.«La delocalizzazione sarebbe la mazzata finale, per questo – conclude il sindacato – deploriamo con forza questa scelta infelice che ostacoleremo in tutte le forme, perché crediamo che il futuro di Poltrona Frau e dei dipendenti debba essere un altro, fatto di qualità del prodotto, qualità e stabilità del lavoro, di investimenti nella produzione, nella ricerca e nella progettazione, ma soprattutto nella valorizzazione del Made in Italy.»
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13/10/2011 Scuola, emanato il Decreto salva precari
E' stato emanato in data odierna il DM 92/2011 relativo alla costituzione degli elenchi prioritari per l'a.s. 2011/2012.   Il termine per le presentazione delle domande è il 2 novembre 2011   Decreto Ministeriale n. 92 del 2011   Modello di domanda per il personale docente Modello di domanda per il personale ATA Elenco Distretti  
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11/10/2011 LARDINI, contratto integrativo
Leggi  l'articolo del Corriere Adriatico del 11/10/2011Leggi l'articolo de Il Messaggero del 11/10/2011
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08/10/2011 Seminario sui rischi degli operatori di banca
La FIBA (Federazione dei bancari e assicurativi della Cisl) di Macerata organizza un seminario sui rischi per i lavoratori del settore creditizio e finanziario derivanti dalla normativa vigente in materia di investimenti e di misure antiriciclaggio.Sono in programma due incontri: mercoledì 12 e giovedì 13 ottobre, entrambi alle ore 17.30 presso l’Hotel Grassetti in Via Murri, (Zona industriale di Corridonia).Nel primo di essi verrà approfondita la Direttiva Europea Mifid (Markets in Financial Instruments Directive), che impone agli operatori del settore l’obbligo di proporre ai clienti prodotti finanziari appropriati ed adeguati ai loro profili di investimento, informandoli sull’esistenza di eventuali conflitti di interesse, sui costi e sulle caratteristiche degli strumenti finanziari proposti e sui possibili rischi delle operazioni.Giovedì 13 verrà affrontata invece la normativa antiriciclaggio e antiusura, in particolare quella sulla tracciabilità dei pagamenti, che impone ai lavoratori l’obbligo di entrare nel merito delle operazioni, valutandone gli importi e confrontandoli con la situazione soggettiva, professionale e reddituale della persona che si presenta allo sportello.Si tratta di normative complesse dalle quali derivano obblighi e responsabilità specifiche in capo agli operatori, che in caso di violazione rischiano severe sanzioni disciplinari, amministrative e penali, potendo essere chiamati a rispondere anche con il loro patrimonio personale. Ne deriva la necessità di una formazione specifica e puntuale degli operatori del settore, ai quali la FIBA Cisl propone questa iniziativa che vedrà come relatore Mario Capocci, Responsabile dei Quadri Nazionali della Federazione, che in quanto esperto viene intervistato di frequente per l’inserto  specialistico Plus24ore. Il corso è rivolto agli iscritti e ai simpatizzanti della Fiba Cisl, ma vista l’importanza delle materie trattate è aperto anche alla partecipazione dei non iscritti.
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06/10/2011 Pensionati in assemblea sulla Manovra
Martedì 11 ottobre alle ore 15.30 presso la Domus S. Giuliano (ex Seminario vescovile) la Lega dei Pensionati Cisl di Macerata Pollenza e Montecassiano ha organizzato un’assemblea pubblica per discutere della manovra economica approvata con legge n. 148 del 14 settembre 2011, che sommata a quella precedentemente approvata con legge 111 del 15 luglio, rappresenta il più pesante intervento sui conti pubblici della storia della Repubblica Italiana. Seppure necessaria per mettere in sicurezza i conti pubblici e contrastare la speculazione internazionale sul debito italiano, scongiurando il rischio di un default del sistema paese, la manovra è inaccettabile perché socialmente ingiusta, colpevolmente tardiva e sostanzialmente inefficace. La crisi finanziaria, economica e sociale del paese è stata negata per troppo tempo da una classe dirigente incapace di costruire un piano credibile per aggredirne le ragioni e pensare allo sviluppo e alla crescita. E’ stato del tutto ignorato l’appello del Presidente della Repubblica ad affrontare questo grave momento con il massimo della condivisione istituzionale e sociale. In questo contesto sono stati partoriti provvedimenti che gravano quasi completamente sulle classi sociali più deboli - lavoratori, pensionati, donne e giovani - chiedendo sacrifici irrisori ai cittadini più abbienti. L’aumento dell’Iva scoraggia i consumi e deprime l’economia. Mancano del tutto interventi di sostegno all’occupazione e allo sviluppo, senza i quali sarà impossibile continuare a sostenere il peso del debito pubblico. Non a caso si parla già della necessità di una nuova manovra per la fine del 2011. Nonostante forti difficoltà nell’organizzare un’azione di contrasto nei confronti del Governo, che sulla manovra ha infine posto il voto di fiducia, la Cisl è riuscita ad intervenire evitando interventi ben peggiori sul sistema previdenziale, riuscendo anche a “strappare” la tassazione al 20% delle rendite finanziarie. Ciononostante rimangono ancora molte cose da cambiare. I pensionati della Cisl chiedono in particolare la riduzione dei costi della politica (compresi quelli elettorali) e l’eliminazione degli sprechi nella spesa pubblica; la tassazione dei grandi patrimoni mobiliari e immobiliari e delle transazioni finanziarie; una riforma fiscale che riduca le imposte sui redditi da lavoro e da pensione; maggiore sostegno alle imprese virtuose, in particolare a quelle che assumono giovani a tempo indeterminato. Chiedono infine e soprattutto una lotta senza quartiere all’evasione fiscale, fenomeno scandaloso e inaccettabile in un paese civile. In questo momento drammatico sono seriamente a rischio la coesione e la “tenuta” dell’intero sistema Italia. I pensionati della Cisl non intendono restare a guardare ma rivendicano un ruolo da protagonisti nella vita sociale. Per questo invitano tutta la cittadinanza a partecipare all’Assemblea pubblica dell’11 ottobre, alla quale faranno seguito iniziative analoghe il 14 ottobre a Potenza Picena e il 22 ottobre a Porto Recanati.LE TRE ASSEMBLEE PUBBLICHE DEI PENSIONATI CISL SULLA MANOVRA:MACERATA, 11 ottobre ore 15.30 alla Domus S. Giuliano (ex Seminario Vescovile) in Via Cincinelli 4 (scarica il volantino)PORTO POTENZA PICENA, 14 ottobre ore 18.00 presso la Sede dei Vigili Urbani in Via Regina Margherita (scarica il volantino)PORTO RECANTI, 22 ottobre ore 16.30 presso la Sala Biagetti a Palazzo Svevo in C.so Matteotti (scarica il volantino)
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23/09/2011 Un altro incidente mortale alla Quadrilatero
Gentile Vito, 55 anni dipendente della ditta Giacovelli Costruzioni srl, è morto questa mattina mentre era al lavoro, nel cantiere di Muccia, incluso nei lavori della Quadrilatero. Schiacciata da un camion, se n’è andata così l’ennesima vittima di quest’opera che sta accumulando un numero assurdo di morti e di incidenti sul lavoro.Ancora una volta si tratta di un operaio di una ditta che ha il lavoro in affidamento dall’impresa madre, in questo caso la GLF Grandi Lavori Fincosit che impiega nel cantiere di Muccia svariate ditte, tra cui diverse agenzie interinali. Anche il lavoratore del mezzo che ha investito Gentile Vito è un dipendente di una di queste ditte affidatarie dei lavori.Esprimiamo il nostro profondo dolore alla famiglia ed confidiamo che l'autorità giudiziaria faccia prontamente chiarezza sulle cause, dirette ed indirette, dell’infortunio mortale, perseguendo con severità ogni eventuale responsabilità specifica e generale. Lo smisurato sgretolamento produttivo nella catena degli appalti e degli affidamenti, il lavoro atipico, i tempi di lavoro troppo elevati, la precarizzazione dei rapporti di lavoro, la insufficienza delle misure di prevenzione sono le origini degli infortuni in questo settore.Chiederemo immediatamente un incontro con la Grandi Lavori Fincosit, la Valdichienti e la Quadrilatero per raggruppare tutti i soggetti collegati in questa vicenda. Il Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro competente è inadeguato e carente rispetto ad un’opera come quella del Quadrilatero Marche-Umbria. Denunciamo ancora una volta il forte ritardo rispetto agli impegni assunti dalle Istituzioni nel colmare tale deficienza. A tal fine abbiamo richiesto un ulteriore incontro con l’Assessorato alla Sanità regionale.Disgraziatamente, fin troppe volte, abbiamo dichiarato in precedenti comunicati che non è ammissibile il ripetersi di simili incidenti; non ci stancheremo di affermarlo, come non ci tratterremo nella nostra opera di sensibilizzazione e lotta, in tutte le riunioni, in tutti i luoghi di lavoro ed a tutti i livelli, per far si che il prezzo del lavoro non sia quello della vita.
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16/09/2011 «Il mio impegno per la scuola»
LE FOTO Anna Bartolini, fanese di 44 anni, è la nuova segretaria regionale della Cisl Scuola. Alle spalle una lunga militanza nel sindacato. Obbiettivo primario “la salvaguardia dell’occupazione”. La Cisl Scuola delle Marche ha una nuova segretaria. Dopo Francesca Conti,  che ha guidato il settore della Cisl Scuola regionale dal 2001 e che ha  lasciato l’incarico per pensionamento, il Consiglio Generale della scuola che si è tenuto oggi (ieri per chi legge ndr) all’Hotel Touring di Falconara, alla presenza del segretario nazionale Francesco Scrima, ha nominato al vertice della categoria Anna Bartolini. Nata a Fano quarantaquattro anni fa, laureata in pedagogia, docente di scuola primaria, la Bartolini ha alle spalle una lunga militanza iniziata nel 1985 con l’entrata nel Sinascel (Sindacato nazionale scuola elementare e materna) prima che diventasse, negli anni successivi, Cisl Scuola.  Dopo aver ricoperto diverse cariche nell’ambito territoriale, dal 1993 è componente del Consiglio Regionale di categoria e dal 2005 è stata eletta nel Consiglio Nazionale. «Assumo con soddisfazione questo importante incarico – ha dichiarato Anna Bartolini - agli inizi di anno un scolastico che si apre mentre il Paese fa i conti con una gravissima emergenza economico-finanziaria. Se non ci si può sottrarre ad una inevitabile stagione di rigore e sacrifici, va detto che per la scuola è davvero difficile individuare margini ulteriori di intervento dopo quelli pesantissimi sopportati nell’ultimo triennio». Il nuovo segretario regionale della Cisl Scuola ricorda come il mondo dell’istruzione abbia dovuto sopportare “un piano di tagli agli organici che nelle Marche ha ulteriormente aggravato e peggiorato le condizioni di lavoro del personale docente e ATA, condizionando in negativo anche importanti processi di riforma da tempo attesi”. Dunque per il prossimo periodo obbiettivo prioritario “sarà quello di riaffermare che alla scuola non si può più togliere nemmeno un posto di lavoro”. Se la situazione degli organici nelle scuole marchigiane è pesante, il nuovo anno scolastico fa registrare una nota positiva grazie al piano di assunzioni che ha permesso di stabilizzare nella nostra regione  864 docenti precari e 1053 unità di personale amministrativo ed ausiliario. Una conquista che la Cisl Scuola rivendica “con orgoglio, ottenuta grazie alla  capacità della nostra organizzazione di  rivendicare, confrontarsi e fare accordi”. Per l’immediato futuro altre priorità saranno “la continuità a questo piano triennale di assunzioni, così come definito nell’intesa sottoscritta, il confronto con la Regione  per la ristrutturazione della rete scolastica”. Insomma pur non nascondendo le difficoltà del momento Anna Bartolini è pronta ad accettare le prossime sfide per chiedere a chi amministra la nostra scuola “di attivare un autentico dialogo sociale e di recuperare il senso e la prospettiva di una vera politica scolastica al servizio dei cittadini e del Paese”.
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15/09/2011 Manovra e Trasporti: si rischia la paralisi.
I sindacati dei Trasporti di Cgil, Cisl e Uil valutano negative e inique le misure messe in atto per il trasporto pubblico, dichiarano lo stato di agitazione di tutto il personale operante nelle aziende del trasporto pubblico locale e chiedono un incontro urgente con le autorità regionali e provinciali per definire azioni condivise che portino in breve tempo al riordino del trasporto su gomma e su ferro della regione Marche.
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15/09/2011 FIAT/POMIGLIANO "La nuova Panda risposta alla crisi e ai detrattori di casa nostra"
13 settembre 2011. La presentazione della nuova Panda al salone dell'automobile di Francoforte è un fatto importante in particolare per i lavoratori di Pomigliano e del sindacato metalmeccanico italiano. Lo dichiara Bruno Vitali, segretario nazionale Fim-Cisl. "È il segno tangibile della bontà degli accordi che hanno consentito la rinascita dello stabilimento campano con impianti produttivi modernissimi.Dal prossimo 3 novembre, infatti, altri 700 operai e 150 impiegati saranno chiamati al lavoro per iniziare la produzione di serie che, a regime, sarà di 1087 vetture giornaliere ed occuperà tutti i cinquemila addetti. In quest'Italia che sembra essersi trasformata, purtroppo, nel paese delle chiacchiere la vicenda di Pomigliano segna invece un punto di concretezza e di smentita ai molti detrattori e profeti negativi che parlavano di inganni.La Fim, che insieme agli altri sindacati firmatari ha consentito ciò, ritiene ora indispensabile rendere concreti anche gli altri accordi del progetto Fabbrica Italia come miglior risposta alla pesante crisi che investe questo pezzo importante dell'industria nazionale."La RASSEGNA STAMPA
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12/09/2011 Firmato il contratto integrativo provinciale dell'edilizia
Pesaro-Urbino è la prima provincia italiana nella quale è stato firmato il contratto integrativo dell'edilizia, dopo la firma del Contratto collettivo nazionale  arrivata nell'aprile dello scorso anno. "In questa fase  - commenta Franco Turri, Segretario nazionale della Filca-Cisl - la firma del contratto di II livello assume un significato politico di grande rilevanza, rompendo un fronte imprenditoriale ancora restio ad avviare un confronto negoziale. L'accordo raggiunto a Pesaro dimostra  che proprio la contrattazione integrativa rappresenta lo strumento per affrontare nel modo migliore i problemi territoriali e garantire maggiore tutele ai lavoratori e contemporaneamente regolarità, sicurezza e concorrenza leale fra imprese." Il testo, che ha durata triennale, prevede che l'Elemento variabile della retribuzione (EVR) tenga conto dell'andamento congiunturale del settore, ed è correlato a cinque indicatori basati su dati della Cassa Edile - numero lavoratori iscritti - monte salari denunciato - ore di lavoro denunciate - valore aggiunto del settore delle costruzioni come individuato a livello provinciale dell'Istat - numero di imprese iscritte, garantisca cioè un salario aggiuntivo nella misura del 6% dei minimi tabellati. E', inoltre,confermato il pagamento dei primi tre giorni di malattia e il finanziamento dell'attività del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale per la sicurezza e la prevenzione degli infortuni.
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11/09/2011 Fincantieri: il lavoro riparte
11 settembre 2011 - Un segno di speranza: il cantiere riparte - Articolo su "Avvenire" del 11/09/2011
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08/09/2011 Il tema del lavoro al XXV Congresso Eucaristico Nazionale: le interviste ai delegati Fim Cisl
In occasione del XXV Congresso Eucaristico Nazionale Ad Ancona, Fabriano e Falconara il 7 settembre si sono svolti diversi appuntamenti sul tema del lavoro in cui sono sono intervenuti monsignor Angelo Casile, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei e l’economista Stefano Zamagni.580 operai da due anni in cassa integrazione: quale futuro?Maurizio Di Schino in collegamento da Fabriano, uno dei luoghi del XXV Congresso Eucaristico nazionale (Cen), intervista Pasquale Palmisano dello stabilimento Fincantieri, delegato Fim-Cisl, che avrà l’onore di pranzare con Benedetto XVI domenica prossima. “Lavoro e festa” sono i temi al centro del Cen.Guarda l' intervista di Pasquale - TV2000La forza della speranza di ClaudiaMaurizio Di Schino intervista la delegata Cisl Claudia Mattioli dello stabilimento Merloni di Fabriano. “La situazione è drammatica – dice Claudia -. C’è molta rabbia, sgomento e disperazione in un sistema che sembra non volerci ripagare dei sacrifici che stiamo facendo. Siamo in cassa integrazione e c’è un dramma sociale che ci spinge nella disperazione. Con il Congresso Eucaristico, oggi, abbiamo avuto un’occasione, quella di poter far sentire la nostra voce”.Guarda l' intervista di Claudia - TV2000
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08/09/2011 580 operai da due anni in cassa integrazione: quale futuro?
Segnaliamo da TV2000 queste interviste a Pasquale Palmisano e Claudia Matteoli, delegati Fim-Cisl.Maurizio Di Schino  in collegamento da Fabriano, uno dei luoghi del XXV Congresso Eucaristico nazionale (Cen), intervista Pasquale Palmisano delegato Fim-Cisl che avrà l’onore di pranzare con Benedetto XVI domenica prossima. “Lavoro e festa” sono i temi al centro del Cen.Ad Ancona, Fabriano e Falconara il 7 settembre si sono svolti diversi appuntamenti proprio sul tema del lavoro in cui sono sono intervenuti monsignor Angelo Casile, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, l’economista Stefano Zamagni.Guarda l'intervista a PasqualeGuarda l'intervista a Claudia
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02/08/2011 Vertenza Merloni: ancora trattative in corso.
"Sono attualmente in corso concrete trattative con un gruppo industriale che prospetta un impegno diversificato su un perimetro industriale ampio, e con una risposta occupazionale che, pur essendo, allo stato, ancora insoddisfacente potrebbe pervenire a risultati comunque interessanti ed in linea con l'attuale condizione economica complessiva. La verifica negoziale e' attualmente in fase di svolgimento e si prevede che possa pervenire a maturazione nel corso del mese di settembre". Lo comunicano i commissari della Antonio Merloni precisando che, "con la attiva collaborazione di Mediobanca, advisor finanziario della procedura, sono tuttora in corso di svolgimento le trattative per la cessione dei complessi aziendali della societa' capogruppo". I commissari rimarcano inoltre che "la cordata di imprese cinesi, che Otto Italia srl assume di rappresentare, allo stato, dopo oltre un anno e mezzo di dichiarato interesse e dopo innumerevoli sollecitazioni, non ha fatto pervenire il versamento dell'importo di euro due milioni, richiesto a dimostrazione della serieta' degli intenti negoziali e della concretezza delle prospettive di investimento pubblicamente dichiarate ma non seguite da alcun avanzamento concreto sul tavolo negoziale". "La Mmd, dopo avere proceduto al versamento della cauzione - proseguono i commissari - ne ha chiesto la restituzione, peraltro in anticipo rispetto al termine fissato per il bando. In ogni caso, la proposta, legata alla acquisizione della Daewoo da parte della controllante dell'offerente (le cui trattative, secondo notizie di stampa internazionali, sono state interrotte), era subordinata al versamento da parte della procedura alla Mmd di rilevantissimi importi, oltre alla garanzia sul capitale circolante, con impiego di manodopera che non avrebbe superato le 500 unita' complessive ma solo al quinto anno dalla acquisizione". Secondo i commissari "non risultano rinnovate manifestazioni di serio interesse da parte delle entita' di cui si e' riferito. Sono altresi' in corso trattative per la valorizzazione di alcuni asset della societa' che, pur essendo ceduti in discontinuita' rispetto alla missione industriale originaria, potrebbero comunque dare ricadute occupazionali aggiuntive". "In ogni caso - concludono i commissari - le formule di cessione che sono al vaglio delle parti, mentre potrebbero consentire la prosecuzione temporanea della procedura e la fruizione degli ammortizzatori secondo le previsioni legislative, manterrebbero la possibilità' di attivare gli strumenti dell'accordo di programma per l'area umbro-marchigiana siglato il 19 marzo 2010". «Dal punto di vista sindacale - dichiara Andrea Cocco, Segretario Generale FIM CISL di Ancona - abbiamo chiesto, per i primi di settembre la convocazione di un tavolo al Ministero per capire come procedere. Abbiamo ribadito inoltre che il nostro principale interesse è il proseguimento dell'attività industriale e il ricollocamento dei lavoratori».
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26/07/2011 Accordo firmato alla Moretti Compact di Pesaro
Dopo una trattativa di 11 mesi è stato firmato l’accordo integrativo per tutti i dipendenti della ditta Moretti Compact di Lunano, cittadina di 1200 abitanti nell’alta valle del Foglia. La Moretti compact, azienda specializzata nella produzione delle camerette per bambini e ragazzi, ha 250 dipendenti.  In virtù dell’accordo, tutti avranno un riconoscimento economico di 250 € annuale, e 40 di loro otterranno un  passaggio di livello. La ditta Moretti  –  pur risentendo della crisi  – è ricorsa solo per breve tempo e in modo limitato agli ammortizzatori sociali.  Ha anzi voluto scommettere su questo importante elemento delle relazioni sindacali: riconoscere un premio di produzione per iniziare uno stabile confronto con i sindacati su alcuni importanti temi: la sicurezza sul lavoro, l’ inquadramento professionale , l’organizzazione del lavoro,  i turni e l’ orario di lavoro. LA FILCA CISL, che si è adoperata per la firma del contratto integrativo, ritiene questo fatto molto significativo perché permette di distribuire salario a tutti i lavoratori e le lavoratrici con percorsi condivisi e attraverso un confronto che  riconosce l’importanza della contrattazione di secondo livello.
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20/07/2011 Eletta la nuova dirigenza dei Pensionati della Cisl Marche
Conclusa la fase di reggenza alla Federazione Pensionati della Cisl Marche. Il nuovo Segretario è Mario Canale, eletto dal direttivo alla presenza del Segretario Generale Nazionale Gigi Bonfanti.  Sessantaquattro anni, nato a Recanati, Canale ha alle spalle una lunga militanza nella Cisl, prima nella Funzione Pubblica, poi nella Ust di Macerata, come segretario generale, infine nella Segreteria Cisl Marche. In Segreteria sono stati eletti Patrizia De Paolis, Umberto De Simoni e Giovanni Serpilli. «Si è conclusa una fase che ha richiesto impegno da parte di tutta la Federazione dei pensionati- sostiene  Arnaldo Chianese della Segreteria Nazionale FNP che ha gestito per alcuni mesi come reggente la Fnp delle Marche  -  E' stato un percorso all'insegna della partecipazione e della responsabilità. Esprimo grande soddisfazione e auguro un buon lavoro alla nuova segreteria. Le condizioni di crisi economico-sociale che il nostro Paese sta vivendo ci spingono ad una sempre maggior attenzione all'ascolto e alla tutela dei nostri associati, ai pensionati, in particolare  quelli più fragili ed esposti. La Fnp Cisl Marche sarà certamente all'altezza di un confronto serrato con la Regione e le Autonomie Locali per cercare di mantenere un livello di protezione sociale dignitoso e contribuire a ridisegnare il nostro sistema locale di WELFARE» Le foto dei lavori del Consiglio Direttivo di martedì 19 luglio '11 Nel corso del dibattito bocciata la manovra del governo e criticata la Regione perché “ambigua sui nuovi ticket”. Canale, dopo aver espresso la sua soddisfazione per il nuovo incarico, ha sottolineato come tra le priorità della FNP Cisl delle Marche ci sia l’intenzione di portare  a compimento “l’accordo del 2 agosto 2010 relativo alla residenzialità, così come è fondamentale la battaglia per potenziare l’offerta dei servizi domiciliari e dell’assegno di cura in riferimento alla non autosufficienza, oltre ad accelerare il percorso di modifica della legge regionale relativa alla rete integrata del sistema dei servizi sociali”. Per Mario Canale inoltre  serve “una ristrutturazione dei fondi per vincere la partita del sociale e mantenere l’attuale grado di assistenza che abbiamo nelle Marche”. Inevitabile un riferimento alla stretta attualità sui ticket sanitari. Il nuovo segretario della Cisl Pensionati delle Marche rileva che “la Regione Marche ha assunto una posizione ambigua rispetto ai ticket sanitari, in quanto pur essendo in disaccordo con il governo per il super ticket di 10 euro, di fatto, attraverso il CUP, ha già aumentato questa prestazione della stessa somma. La Regione può non applicare questo ticket, ma di fatto deve garantire ugualmente tale  costo attingendo ad altre le risorse”. Anche Gigi Bonfanti, Segretario generale nazionale della FNP Cisl ha fatto riferimento alla manovra del governo sottolineando come questa sia “una manovra inevitabile altrimenti saremmo finiti come la Grecia”. La Cisl non ne condivide tuttavia “i modi e gli strumenti utilizzati, perché inaccettabili”. Principalmente due i fattori essenziali espressi da Bonfanti: “La riduzione dei costi della politica per recuperare le risorse necessari e la riforma del fisco e la tassazione delle rendite finanziarie. Queste – ha concluso – sono le misure affinché finalmente paghi chi i soldi li ha davvero”. La Rassegna Stampa
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18/07/2011 Buone e cattive notizie dalla scuola.
Il 14 Luglio scorso durante l’incontro tra Governo e Sindacati è stato finalmente dato il via libera al piano triennale di assunzioni di 67 mila precari della scuola. Il piano prevede assunzioni per il triennio 2011/2013 su tutti i posti vacanti. A Settembre dovrebbero essere già . assegnate 30.482 cattedre e 36.488 posti a personale non docente. Metà delle cattedre andrà ai precari delle graduatorie ad esaurimento, l’altra metà ai vincitori degli ultimi concorsi; l’aggiornamento per le graduatorie avverrà ogni tre anni e non più ogni due con l’obiettivo di procedere all’eliminazione del precariato. Francesco Scrima, Segretario generale della Cisl scuola, definisce questo “un importante risultato, frutto di proposte puntuali e credibili”; per il Segretario Generale Bonanni "In un momento difficile come questo, aver ottenuto questo risultato sulla scuola è davvero un fatto straordinario. Con questo accordo abbiamo dato la certezza di un posto di lavoro stabile a 67 mila lavoratori, dimostrando nei fatti che il problema del precariato si può affrontare con soluzioni graduali e non con la demagogia ed il populismo. Cisl e Uil si sono battute insieme per questo obiettivo, insieme ad altre sigle che hanno condiviso la nostra linea sindacale della concretezza e della ragionevolezza. Speriamo che ora il Governo e l'Aran diano una rapida attuazione a questo accordo che garantirà l'apertura dell'anno scolastico in un clima meno pesante degli anni passati ". La positività di questo importante e per niente scontato accordo non fa però dimenticare le pesanti difficoltà in cui versa il mondo della scuola: una luce circondata da pesanti ombre in tutto il territorio nazionale e nella nostra Regione. Nelle Marche i dati denunciano una situazione pesante in un territorio che negli anni ha pagato un dazio ingente alla razionalizzazione e al dimensionamento. Le cifre parlano chiaro, come è stato denunciato dai Sindacati della Scuola CGIL, CISL, UIL e SNALS e dall’Assessore regionale al Lavoro Formazione e Istruzione, Marco Luchetti. «La situazione drammatica a suon di numeri. Dal 2009 il Governo ha tagliato più di 2.400 posti tra docenti e personale Ata, 917 persone perderanno il proprio posto a settembre, molti, moltissimi insegnati fissi saranno costretti ad emigrare da una scuola all'altra. In tre anni la scuola marchigiana perde così 3.424 posti (2.157 docenti e 1.267 unità di personale Ata), creando classi pollaio da 35 studenti, mancato rispetto delle normative di sicurezza, riduzione del tempo  scuola,  problemi per pulizie, sorveglianza e apertura dei plessi derivanti dalla scarsità di personale. E secondo il fabbisogno regionale comunicato dagli uffici scolastici provinciali sono circa 170 le unità in più che servono per garantire il "minimo servizio". Cifra che non comprende sezioni antimeridiane e corsi serali, che nella sola Ancona hanno visto cancellare 13 classi per 360 studenti» dichiarano i Segretari Generali del settore Scuola di Cgil, Cisl, Uil e Snals. «Ci facciamo carico - ha detto Marco Luchetti, Assessore regionale al Lavoro e all'Istruzione -  delle preoccupazioni dei genitori e delle organizzazioni sindacali, per questo oggi ci troviamo insieme». Ha quindi precisato che «le Marche dovrebbero avere 500 unità in più, secondo l'accordo del 2004 con il Governo per l'applicazione del titolo V della Costituzione sulla competenza concorrente nel settore, del quale chiediamo l'applicazione». Dalle provincie esprimono preoccupazione i segretari della Cisl Scuola, in questo periodo più che mai in “trincea” fino a settembre, all’avvio di un anno scolastico che si preannuncia comunque difficile, con classi affollate e personale ridotto. Il disagio della scuola si riflette sull’utenza: minore tempo scuola, minacciata la qualità della didattica con il rischio incombente che una scuola più povera in una regione abituata ad un certo standard di qualità, comporti un rallentamento dello sviluppo: il nostro territorio per tornare ad essere competitivo e per mantenere i suoi livelli di socialità ha bisogno di una scuola efficace ed efficiente, che sviluppi conoscenze e competenze, che attivi talenti, che educhi all’integrazione, alla solidarietà, al rispetto dell’ambiente e alla cittadinanza attiva, che prepari in modo adeguato al lavoro, alla formazione superiore, all’Università. VOCI DALLA SCUOLA La condizione della Scuola Secondaria di Secondo Grado nella nostra regione Annamaria Foresi - Segretario Provinciale Cisl Scuola Macerata L’annunciata stabilizzazione dei precari è per la scuola secondaria di secondo grado marchigiana  l’unica notizia positiva al termine di un difficile triennio iniziato nell’estate del 2008. I tagli severi subiti hanno portato la situazione ai limiti della sostenibilità sia per la qualità del servizio sia per l’esubero di professionalità e competenze non più spendibili con continuità ed efficacia. L’auspicata riforma di questo settore scolastico si è risolta con una mera riduzione dell’offerta formativa e del tempo scuola su tutto il territorio regionale, che, è necessario ricordarlo, aveva una situazione “virtuosa” dal punto di vista della razionalità della proposta educativa offerta alle famiglie. Ad esempio, nel nostro territorio,   si è avuta una penalizzazione nell’ambito della istituzione dei nuovi  percorsi : liceo tecnologico e musicale che pure erano i fiori all’occhiello del nuovo ordinamento. In realtà abbiamo avuto  la chiusura di indirizzi particolarmente significativi negli ITIS, il depotenziamento degli Istituti Professionali  realtà  molto vitali che hanno subito un  indebolimento complessivo dell’offerta formativa, la riduzione della didattica laboratoriale,  la riduzione delle relazioni con il mondo del lavoro. Anche per i precari si avrà un anno molto difficile in quanto molti di essi, nonostante la stabilizzazione, si troveranno senza la possibilità di lavorare. Sono stati  infatti cancellati a livello nazionale più di 80 mila insegnanti dall’organico attraverso riduzioni dell’orario scolastico ammantate del nome di “riforma”,  ma non sono stati  banditi vecchi concorsi, non sono state  definite nuove classi di concorso né varate nuove modalità di reclutamento; la formazione iniziale non è partita e non si sa quando partirà. Nel frattempo sono crollate le iscrizioni negli istituti tecnici e professionali a favore dei licei. Diminuiscono  le tutele per i disabili e sarà impossibile in molti casi assicurare l’apertura dei corsi serali per gli adulti anche per i tagli effettuati al personale ATA.  A ciò si aggiunge la diminuzione delle risorse complessive  della Regione che in questi anni hanno contribuito ad integrare l’offerta formativa del territorio. La manovra economica inoltre  non potendo oggettivamente tagliare ulteriormente nel settore scuola,  imprime un'accelerazione ai piani di dimensionamento della rete scolastica, di competenza di Regioni, Comuni e Province. Ciò   rende fin  da subito necessario attivare tavoli con i Comuni a cui compete il piano di dimensionamento , occorre predisporre politiche condivise tese al governo del territorio , altrimenti , fra tagli e dimensionamento  si creeranno ulteriori gravi problemi ad una scuola marchigiana da sempre attiva e di riconosciuta qualità.
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11/07/2011 Il Tribunale condanna Poste Italiane
Le Poste Italiane sono state condannate dal Tribunale del lavoro di Macerata per discriminazione e comportamento antisindacale. La vicenda riguarda una dipendente di Poste Italiane, Elisabetta Fossaroli, rappresentante sindacale della Cisl di Macerata, che nel 2004 è stata sanzionata con una multa per aver mandato ai colleghi una e-mail di auguri natalizi utilizzando la rete informatica aziendale.Oltre alla multa la Fossaroli ha subito un trasferimento e un declassamento nelle mansioni svolte, provvedimenti di chiara matrice disciplinare e di ritorsione per l’attività sindacale svolta.Nelle motivazioni della sentenza, che conclude una causa durata 7 anni, il giudice ha riconosciuto il comportamento antisindacale e discriminante di Poste Italiane, che ora si espone al rischio di una causa ulteriore per il risarcimento del danno causato dalla multa, che ha marginalizzato la Fossaroli penalizzandone la carriera.Secondo il Segretario generale della Cisl di Macerata Marco Ferracuti «si tratta di una sentenza esemplare che deve fungere da monito per tutti i datori di lavoro e le aziende, sia pubbliche che private. Purtroppo spesso chi svolge attività sindacale paga di persona le conseguenze. La Cisl non ama tribunali e sentenze, ma difende con determinazione i propri sindacalisti».
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08/07/2011 Aperture domenicali, no alla liberalizzazione
 La Fisascat CISL di Macerata (Federazione dei lavoratori addetti ai servizi commerciali, affini e turismo) esprime la propria netta contrarietà alla liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali nelle zone turistiche prevista dalla manovra economica 2011, preambolo per una rischiosa deriva che porti a cascata alla totale liberalizzazione della materia.Questa deregolamentazione rischia di creare una situazione di anarchia del lavoro facendo venir meno le tutele previste dalla legge e dalla contrattazione collettiva, sia nazionale che locale. La titolarità sulle decisioni relative alle aperture in deroga deve rimanere in capo al confronto che si deve sviluppare a livello locale. I Comuni hanno in tal senso un ruolo di primo piano nell’assunzione di decisioni che devono essere comunque concordate, condivise e regolamentate attraverso la concertazione e la contrattazione tra le parti sociali territoriali. Le esigenze dello sviluppo del territorio vanno contemperate ai diritti dei lavoratori, che non possono subire scelte dettate solo dalle pressioni della grande distribuzione organizzata. Nei recenti rinnovi contrattuali dei settori del turismo e del terziario, della distribuzione e dei servizi si è condiviso con le associazioni dei datori di lavoro che la materia delle aperture in deroga - come l’organizzazione e l’orario del lavoro ed altre materie attinenti il mercato del lavoro  - rientrano tra quelle per le quali il confronto decentrato dovrebbe portare a soluzioni che concilino le peculiarità territoriali e le esigenze del mercato del lavoro locale con il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori del settore. Purtroppo le dichiarazioni di alcuni amministratori locali hanno evidenziato ancora una volta la miopia di certe impostazioni basate su luoghi comuni privi di fondamento, come quelli di nuove assunzioni o di chissà quanti altri vantaggi per i lavoratori occupati nel settore. I quali invece si ritroveranno solamente un orario sempre più frammentato e incompatibile a conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro, senza peraltro ricevere alcuna significativa maggiorazione sul lavoro domenicale e festivo. Torniamo a ribadire come certe impostazioni dei Comuni della zona siano frutto dell’assoluta assenza di politiche per uno sviluppo equilibrato del territorio. Scelte semplicemente dettate dal “potere economico” dei grandi gruppi della distribuzione organizzata con il progressivo depauperamento delle realtà economiche commerciali locali e della vita stessa dei centri cittadini.Marco Squartini - Segretario generale Fisascat Cisl Macerata
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28/06/2011 Vertenza Bunge: spiragli di speranza dall'Autorità Portuale
La grande gru di Fincantieri e la schiera dei silos di cemento, simboli che da sempre hanno caratterizzato la produttività del porto e della città di Ancona, oggi sono diventati l’emblema di una crisi  che continua a  mietere vittime. Dopo la gravissima vertenza  Fincantieri, che sta  minando  anche lo stabilimento di Ancona, è calato il sipario sulla Bunge Italia SpA, stabilimento  storico, attivo nello scalo dorico, fin dagli anni Cinquanta, nella lavorazione di semi oleosi e produzione di farine alimentare. Ad un anno dalla dismissione della produzione  che ha messo in cassa integrazione il totale dei 61 dipendenti  e colpito più di 200 lavoratori dell’indotto, la  Regione, nella persona dell’Assessore regionale al lavoro, ha finalmente convocato un tavolo (il primo per Bunge)  con  le istituzioni locali, presenti il Sindaco, l’Autorità portuale e l’Assessore provinciale al lavoro, i sindacati di categoria e le RSU, mancava solo l’ azienda, che invitata, non si è presentata, per affrontare  la drammatica situazione dello stabilimento dopo  la chiusura, in negativo, delle trattative di acquisto da parte di alcune  aziende che avevano manifestato interesse. Una fattiva disponibilità, durante l’incontro, è arrivata dall’Autorità portuale ad avviare le procedure per l’eventuale acquisizione dell’area di proprietà Bunge, una superficie di circa  48 mila metri quadri, silos compresi. Anche se  l’Autorità portuale non può svolgere attività imprenditoriale diretta, e quindi assumere, una volta acquisita l’area, dopo la valutazione dell’Agenzia del Territorio, può dare concessioni finalizzate all’attività legate all’economia e alla logistica del porto.”Accogliamo, con soddisfazione, la disponibilità dell’Autorità portuale  a veicolare eventuali ulteriori manifestazioni di interesse oltre che  ad acquisire l’area. –  afferma Giuseppe Giorgetti, Segretario Generale della Fai Cisl Ancona- Ma il nostro obiettivo rimane quello di  trovare soluzioni concrete  per ricollocare il prima possibile i lavoratori. - prosegue Giorgetti della Fai Cisl Ancona- Si dovrà rispettare l’accordo che abbiamo firmato con l’azienda (19 maggio u.s.) per salvaguardare i dipendenti della Bunge,  che ad oggi sono tutti in cassa integrazione straordinaria per 12 mesi e che   si raddoppieranno, fino ad arrivare ad aprile 2013, solo se 18 unità  usciranno, dalla vertenza. C’è già l’accordo con  alcuni operai disposti ad uscire dalla vertenza. Siamo fiduciosi”. L'accordo con Bunge Italia SpA prevede, infatti, che la cassa straordinaria possa essere prorogata fino all’aprile 2013, ma solo qualora il 30% dei lavoratori esca dalla vertenza, riscuotendo una liquidazione, regolata dall'accordo stesso, e trovando altra occupazione. Se questo risultato non sarà ottenuto la cassa si bloccherà, per tutti, nell'aprile 2012. Al tavolo regionale si è discusso anche di eventuali ipotesi di percorsi di ricollocamento dei lavoratori, accompagnati da azioni formative e di riqualificazione .Dopo Fincantieri, anche la Bunge, che ha già venduto il sito di Porto Marghera, lasciando operativo solo quello di Ravenna, entra nelle attenzioni dei vertici delle istituzioni locali. Ora i lavoratori, in presidio, durante l’incontro, fuori del palazzo della Regione Marche, attendono il prossimo incontro dove, auspicando la presenza dei vertici  aziendali, si approfondiranno le ipotesi  messe  in campo.
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28/06/2011 Trasporto regionale ferroviario nel caos
L'intervista a Roberto Ascani, Segretario Generale della Fit Cisl Marche.Rassegna Stampa
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15/06/2011 Sciopero dell'intera giornata alla Berloni Spa di Pesaro
E' riuscito lo sciopero che si è svolto a Pesaro presso la sede della Berloni GiornoNotte contro il piano industriale presentato dall'azienda che prevede  170 esuberi su un organico di 400 dipendenti e la chiusura di siti produttivi ritenuti non più efficienti. E' grave la mancanza di prospettive per mantenere l'occupazione, la trasparenza nella gestione degli esuberi e le prospettive di esternalizzazioni di fasi lavorative. Lo stato di agitazione continuerà fino a che non ci sarà  un confronto serio responsabile e trasperente con l'azienda. E' previsto per Giovedì mattina un incontro tra la proprietà, le istituzioni e i sindacati.
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12/06/2011 Per i lavoratori della Caterpillar rinnovo del Contratto Integrativo
Dopo una trattativa di cica 15 mesi la Rappresentanza Sindacale Unitaria Caterpillar e i Sindacati dei metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm hanno finalmente trovato un accordo con la multinazionale americana per la sigla del rinnovo del Contratto Integrativo. Perni centrali della trattativa sono stati la "flessibilità aggiuntiva" per l'Azienda e "salario ed occupazione" per i lavoratori. E' stata difatti la concessione, in deroga, di 4 sabati obbligatori aggiuntivi a quelli previsti dal CCNL (solo nel turno di mattina e recuperabili con meccanismo di Banca Ore) a permettere: • la fissazione di una percentuale massima di utilizzo di lavoro atipico (il 30%) e laconseguente assunzione a tempo indeterminato, dalla data della firma dell'accordo, e nell'arco massimo di 18 mesi, di circa 40 lavoratori atipici; • l'aumento del Premio feriale di 200 € annui portando lo stesso, a regime a 2.432,90 € fissi, dal presente accordo il premio sarà esteso, nella quota di 1.632,90 €,  anche agli interinali; Oltre a questi 2 importanti elementi vanno inoltre evidenziati: • la concessione di 2 giorni di permesso per la nascita di un figlio (anche in casi di adozione); • il riconoscimento di 1 ora di assemblea aggiuntiva ed esclusiva per trattare i temi della Sicurezza sul Lavorocon tutti i lavoratori; • la crescita del montante massimo del Premio di produzione Variabile che passa dai 1.620 € del vecchio accordo ai 2.040 € del nuovo accordo; • vengono inoltre riconosciuti 1.000 € a fronte del riconoscimento del PdR in riferimento al 2010 (anno non coperto dall'accordo). Leggi l'ACCORDO INTEGRATIVO
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07/06/2011 Uffici postali: continuano i disagi per i lavoratori e per gli utenti
Dal primo giugno il sistema informatico di tutti gli uffici postali d'Italia è andato in tilt. Il sindacato dei lavoratori postali della Cisl Marche (SLP Cisl),  con una nota inviata alle Poste Italiane SpA, ha subito segnalato i gravi disagi in cui si sono trovati sia gli operatori postali che gli utenti.  Nonostante le immediate denunce,  ad oggi poco è mutato e i disagi continuano a perdurare. Ieri con una ulteriore nota  i sindacati hanno chiesto alla dirigenza dell'azienda  un incontro immediato per un confronto, evidenziando che la straordinaria situazione in cui  si stanno trovando gli uffici postali deve essere affrontata con strumenti eccezionali. «Il personale applicato alla sportelleria rivendica di poter lavorare in maniera dignitosa con sistemi e apparecchi funzionanti e senza trovarsi sulle spalle responsabilità che derivano da altrui inefficienze» dichiara Dario Dominici, Segretario regionale SLP Cisl Marche
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06/06/2011 Grafici editoriali: intesa per il rinnovo del contratto
E' stata siglata pochi giorni fa (31 maggio 2011) l'intesa tra Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Slc-Cgil e le associazioni imprenditoriali Assografici, Aie, Anes, relativa al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei lavoratori grafici editoriali, che interessa oltre 110mila addetti. Il contratto avrà durata di tre anni e scadrà il 31 marzo 2013. L`aumento medio è stato fissato in 110 euro a regime con una ulteriore erogazione di una tantum di 362 euro. Il nuovo contratto stabilisce l`istituzione di un Fondo di assistenza sanitaria di settore, totalmente a carico delle aziende per un anno dopodiché l`adesione del lavoratore diventerà volontaria e il contributo aziendale per la copertura del premio passerà al 70%.
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01/06/2011 Poste: problemi tecnici e pochi impiegati.
Il Sindacato dei Lavoratori Postali Cisl Marche  segnala nella regione Marche il malfunzionamento della strumentazione tecnica in dotazione agli uffici postali, la cosiddetta piattaforma SDP, creando una situazione che si sta ripetendo con maggiore frequenza in occasione delle giornate di pagamento delle pensioni Inps\Inpdap e contestualmente alle giornate di maggior affluenza della clientela anche in concomitanza delle scadenze di pagamenti di diversa natura. «Esprimiamo grave preoccupazione - dichiara Dario Dominici, Segretario Regionale SLP Marche - per le ricadute negative che genera sul personale applicato in sportelleria che, oltre alle criticità tecniche,  conseguentemente si trova a dover gestire con non poca difficoltà le lamentele della clientela. Quella stessa clientela che dovrebbe invece essere avvicinata ed attirata, al fine di consolidarne la fidelizzazione. Accenniamo solo alle criticità odierne amplificate dalla chiusura degli sportelli di domani a causa della giornata festiva e del ritardo che si potrebbe generare nel pagamento delle pensioni» Leggi la  Rassegna Stampa
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01/06/2011 Per un rilancio della nostra cantieristica
Le foto della Conferenza Stampa
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31/05/2011 Fincantieri: mercoledì 1 giugno Conferenza Stampa
CONFERENZA STAMPA La crisi di Fincantieri, ora che fare Mercoledì 1 giugno Ore 11.30 Sede Cisl Marche Via dell’Industria 17 Ancona Una crisi che appare per ora senza soluzione quella di Fincantieri ma alla quale è necessario trovare al più presto una via d’uscita adeguata: il comparto produttivo dello stabilimento anconetano è praticamente chiuso e la cassa integrazione straordinaria già scattata da tempo. La Fim Cisl delle Marche ha così deciso di indire una conferenza stampa per compiere il punto sullo stabilimento anconetano di Fincantieri durante la quale sarà analizzata la situazione del Gruppo ed ovviamente le sue possibili ricadute sul sito del capoluogo marchigiano. La Fim Cisl delle Marche vuole sottoporre pertanto agli organi di informazione le proprie valutazioni e le prospettive individuate per uno dei più significativi comparti industriali del territorio.
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25/05/2011 Lavoratori in nero, chiuso un calzaturificio
Un blitz della Guardia di finanza e della Direzione provinciale del lavoro ha portato alla scoperta a Civitanova Marche di un calzaturificio con 16 dipendenti completamente irregolari. Niente contratto di lavoro, nessuna tutela assicurativa e infortunistica, nessun rispetto delle più elementari norme che regolano il rapporto di lavoro, come ad esempio quella sul riposo settimanale. Il calzaturificio è stato chiuso e il titolare, un imprenditore locale, è stato denunciato.Quello del lavoro nero è un fenomeno in crescita nel territorio maceratese, dove si registra nel 2011 un incremento del 30% di lavoratori irregolari rispetto allo stesso periodo del 2010, anno in cui la sola Direzione provinciale del lavoro ha riscontrato la presenza di. 1.350 lavoratori irregolari, di cui n. 559 totalmente in nero.  Secondo la relazione annuale del Cles (il Comitato per il lavoro e l’emersione del sommerso della Provincia di Macerata) su 3.290 aziende ispezionate nel 2010 dalla Direzione provinciale del lavoro, dall’Inps e dall’Inail, ben 2.023 aziende (il 61%) sono risultate irregolari.C’è un rapporto diretto tra crisi e lavoro nero. La difficoltà a restare sul mercato a volte induce tanti imprenditori a tentare “scorciatoie” per ridurre i costi di produzione conservando i margini di profitto. «Quello che è certo – sostiene David Ballini, Segretario della Femca, la categoria della Cisl maceratese che segue i lavoratori della moda, ma anche dell’energia, chimica e affini – è che la strategia della “sopravvivenza ad ogni costo” si scarica in modo violento sui lavoratori, deprimendo il trattamenti economico e normativo (ferie, riposi, permessi, ecc.) fino a mettere a rischio la loro salute e la loro sicurezza».Nel settore della moda però non è tutto da buttare. Sul fronte della regolarità si registrano segnali positivi da parte di quelle imprese che hanno investito in qualità e innovazione, sviluppando marchi e produzioni ad alto valore aggiunto.«La strategia per contribuire a contrastare questo fenomeno - conclude Ballini – può essere quella di ben indirizzare il sostegno alle tante imprese in crisi. Bisogna superare la pratica degli “aiuti a pioggia” incentivando comportamenti positivi e concedendo aiuti solo agli imprenditori che decidono di competere sulla qualità delle produzioni piuttosto che sulla mera riduzione del costo del lavoro».
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24/05/2011 Sindacati e imprese, no alle aperture senza regole
I sindacati di Categoria del Commercio di Cisl Cgil e Uil di Macerata, insieme a Confcommercio e Confesercenti, protestano contro le aperture indiscriminate degli esercizi commerciali nei giorni festivi e preannunciano iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza e delle istituzioni su un tema delicato, già al centro di forti polemiche a livello nazionale in occasione dello scorso primo maggio.   La legge regionale n. 16 del 2010 aveva messo ordine nella materia prevedendo un numero vincolato di festività - non più di 28 in un anno – durante le quali le Amministrazioni comunali possono autorizzare l’apertura degli esercizi commerciali in sede fissa. Contro questa norma il Comune di Porto S. Giorgio ha fatto ricorso al Tar e in attesa di conoscere l’esito del giudizio l’efficacia della legge è stata sospesa. Il problema riguarda tutti i Comuni del maceratese, in particolare quelli della costa, dove l’afflusso di turisti nel periodo estivo può indurre molti esercizi commerciali a decidere di utilizzare la deroga e rimanere aperti. Non a caso a Civitanova Marche l'amministrazione comunale  - che ha fatto delle aperture festive un punto fermo dell'azione di governo - ha subito colto la palla al balzo autorizzando le deroghe. Ora il rischio è che altri Comuni, in primis Tolentino, facciano altrettanto. «Sarebbe una cosa positiva se rimanessero aperti i negozi dei centri storici – afferma Marco Squartini, Segretario generale della Fisascat, la categoria dei lavoratori del Commercio della Cisl – purché le deroghe fossero parte di una strategia più ampia di rivalutazione delle città come luogo di socialità per le famiglie. Invece a restare aperti saranno gli esercizi commerciali della grande distribuzione situati nei centri commerciali, senza alcun reale vantaggio per la città e per lo sviluppo del turismo».  Nessun vantaggio consistente neanche per i lavoratori. Il lavoro domenicale non viene considerato “straordinario” e alle ore lavorate si applica una maggiorazione retributiva insignificante che non ricompensa adeguatamente i lavoratori, molti delle quali donne e mamme costrette a sottrarre tempo ai figli e alla famiglia.  Per il sindacato la battaglia è anche culturale. «Sarebbe bello – conclude Squartini - riuscire a far capire alla gente che la domenica, in particolare d’estate, si possono fare cose più interessanti che affollare i centri commerciali che già sono aperti 13 ore al giorno. Anche le amministrazioni comunali dovrebbero fare la loro parte, ad esempio evitando di delegare ai centri stessi l’organizzazione di eventi per dare un senso alle aperture domenicali e sviluppando invece iniziative per rivitalizzare e valorizzare le città. LEGGI GLI ARTICOLI PUBBLICATI SUL TEMA DALLA STAMPA LOCALE
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17/05/2011 Festival nazionale studenti universitari a Macerata
Vi segnaliamo Unifestival, il primo festival nazionale degli studenti universitari: tre giorni - dal 18 al 20 maggio - dedicati a musica, teatro e incontri con personalità di rilievo del mondo della cultura e dello spettacoloPer maggiori informazioni vai a http://festival.unimc.it/
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10/05/2011 Riorganizzazione Berloni: 166 esuberi
Pesaro - I timori delle organizzazioni sindacali in merito alla crisi della Berloni Spa  erano più che fondati. E’ giunta infatti la notizia che la riorganizzazione dell’intero gruppo prevede purtroppo, anche un esubero di circa 166 dipendenti  con relativa  richiesta della  cassa integrazione straordinaria alla quale inevitabilmente seguirà la messa in mobilità dei lavoratori. A questo si aggiunge l’alienazione dei relativi siti produttivi e la cessazione di tutte le attività del gruppo ad eccezione della produzione di cucine. Fillea e Filca di fronte allo spettro dello smantellamento di alcune attività e della disoccupazione dei dipendenti  annunciano  fin da ora la volontà di opporsi con tutti i mezzi ai licenziamenti e di attivare tutti gli strumenti e tutti i canali a disposizione per la salvaguardia dei  posti di lavoro. “Siamo disponibili a confrontarci con l’azienda – dichiarano  Fillea e Filca - a patto che ci presenti un piano industriale definitivo che comprenda un vero rilancio dell’attività produttiva e nessun posto di lavoro compromesso”. 5 maggio 2011                                                                                              FILLEA CGIL  -  FILCA CISL Il Comunicato Stampa di FILCA CISL e FILLEA CGIL del 1 aprile 2011 Il Comunicato Stampa dell'azienda BERLONI dell'8 aprile 2011
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09/05/2011 Riorganizzazione Berloni: 166 esuberi
Pesaro - I timori delle organizzazioni sindacali in merito alla crisi della Berloni Spa  erano più che fondati. E’ giunta infatti la notizia che la riorganizzazione dell’intero gruppo prevede purtroppo, anche un esubero di circa 166 dipendenti  con relativa  richiesta della  cassa integrazione straordinaria alla quale inevitabilmente seguirà la messa in mobilità dei lavoratori. A questo si aggiunge l’alienazione dei relativi siti produttivi e la cessazione di tutte le attività del gruppo ad eccezione della produzione di cucine. Fillea e Filca di fronte allo spettro dello smantellamento di alcune attività e della disoccupazione dei dipendenti  annunciano  fin da ora la volontà di opporsi con tutti i mezzi ai licenziamenti e di attivare tutti gli strumenti e tutti i canali a disposizione per la salvaguardia dei  posti di lavoro. “Siamo disponibili a confrontarci con l’azienda – dichiarano  Fillea e Filca - a patto che ci presenti un piano industriale definitivo che comprenda un vero rilancio dell’attività produttiva e nessun posto di lavoro compromesso”. 5 maggio 2011                                                                                              FILLEA CGIL  -  FILCA CISL Il Comunicato Stampa di FILCA CISL e FILLEA CGIL del 1 aprile 2011 Il Comunicato Stampa dell'azienda BERLONI dell'8 aprile 2011
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura dei negozi nel giorno del 1 maggio e di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua) alla sussistenza di eventi e manifestazioni di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie interessate dall’evento e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci regionale che ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere con apposita ordinanza, la facoltà di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche, la possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita di Civitanova dell’A14 nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione, ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi, nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011 FISASCAT CISL MARCHE Selena Soleggiati
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA  PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura  dei negozi nel giorno del 1 maggio e  di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua)  alla sussistenza di eventi e manifestazioni  di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie  interessate dall’evento  e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire  proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci  regionale che  ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere  con apposita ordinanza,  la facoltà  di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al  dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale  per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali  in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di  aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche,  la  possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita  di Civitanova dell’A14  nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il  diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il  lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione,  ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi,  nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce  ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011                            FISASCAT CISL MARCHE   Selena Soleggiati
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA  PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura  dei negozi nel giorno del 1 maggio e  di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua)  alla sussistenza di eventi e manifestazioni  di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie  interessate dall’evento  e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire  proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci  regionale che  ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere  con apposita ordinanza,  la facoltà  di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al  dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale  per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali  in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di  aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche,  la  possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita  di Civitanova dell’A14  nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il  diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il  lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione,  ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi,  nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce  ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011                            FISASCAT CISL MARCHE   Selena Soleggiati
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30/04/2011 Apertura negozi 1° Maggio: è ancora bagarre
COMUNICATO STAMPA  PRIMO MAGGIO E’ ancora bagarre sulla applicazione della legge regionale che regolamenta le apertura nei giorni di festa e la domenica. Nonostante le chiare disposizioni di legge che subordinano l’apertura  dei negozi nel giorno del 1 maggio e  di altre quattro festività (Natale 26 dicembre, 25 aprile 1 gennaio e Pasqua)  alla sussistenza di eventi e manifestazioni  di particolare rilevanza, alla delimitazione delle aperture alle sole vie  interessate dall’evento  e alla presentazione di apposita richiesta alla commissione regionale, alcuni comuni ed operatori commerciali hanno deciso di aprire  proprio nel giorno in cui l’Italia festeggia il lavoro e i lavoratori. Il Comune di Porto Sant’Elpidio guidato dallo stesso presidente dell’Anci  regionale che  ha deciso di presentare nuovamente la richiesta di liberalizzare le aperture domenicali e festive , ha infatti deciso di concedere  con apposita ordinanza,  la facoltà  di aprire il 1 maggio a tutti gli esercizi di vendita al  dettaglio operanti nell’intero territorio comunale nonostante la richiesta fosse stata accolta dalla commissione regionale  per la sola zona del lungomare. Anche alcuni operatori commerciali  in perfetta autonomia ed in regime di “autodisciplina” magari confidando sull'assenza di controlli, hanno deciso di  aprire per offrire, come nel caso del Mercatone Uno di Jesi e Civitanova Marche,  la  possibilità ai turisti di visitare la bellissima periferia di Jesi e l’uscita  di Civitanova dell’A14  nella giornata del 1 maggio in alternativa alla classica gita “fuoriporta”. I lavoratori del commercio non offrono un servizio minimo essenziale alla cittadinanza ed hanno il  diritto di garantirsi il godimento di una festività a così alto valore sociale alla stregua di tutti gli altri lavoratori di un paese quale il nostro che ha scelto proprio di porre il  lavoro a fondamento della Repubblica. Lo stesso appellarsi ad una esigenza di rilanciare il commercio in un contesto di pesante crisi economico-finanziaria quale quello attuale, attraverso l’aumento delle occasioni di acquisto è del tutto strumentale. Il lavoro domenicale e festivo nel settore non crea nuova occupazione,  ma maggiori carichi di lavoro per chi già il lavoro lo ha e con un trattamento economico retributivo che sicuramente non è tale da favorire l’aumento dei consumi. La stessa scelta dell’Anci di spingere per una liberalizzazione delle aperture non favorirà né il lavoro né i consumatori che, intervistati da società specializzate come la stessa Cermes Bocconi,  nel 2006 quando l’economia sicuramente era meno dissestata e i dati sull’occupazione facevano registrare un segno positivo, si dichiaravano per il 51 per cento non intenzionati a variare in caso di aperture tutto l’anno il proprio giorno dedicato alla spesa. La sentenza di sospensiva del TAR delle Marche, che si riferisce  ad una specifica ordinanza, non può certo essere considerata il “lascia passare” per ogni violazione di legge. Il TAR ha infatti ritenuto di sospendere l’ordinanza del Comune di Porto San Giorgio perché da un sommario esame emergevano elementi di fondatezza con riguardo alla contrarietà alla normativa comunitaria e alla incostituzionalità di quella legge regionale (la 16/2010) che ha modificato il testo unico del commercio proprio su spinta dei Comuni. Nel rispetto di quella dignità della vita umana a cui fa riferimento la stessa conferenza episcopale marchigiana preoccupata per l’aumentare delle aperture domenicali dei centri commerciali e dei negozi, riteniamo che i comuni e gli operatori commerciali delle Marche possano resistere almeno il primo maggio alle pressioni di operatori commerciali preoccupati di aumentare i propri fatturati e non certo quella buona e nuova occupazione di cui i marchigiani hanno davvero bisogno. 30 aprile 2011                            FISASCAT CISL MARCHE   Selena Soleggiati
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28/04/2011 Vicenda Merloni: richiamo alla responsabilità
DICHIARAZIONE Siamo entrati nella fase più decisiva per la complessa vicenda dell’Antonio Merloni. Serve una dose ancora maggiore di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, per evitare ulteriori tensioni, confusioni, illusioni ai lavoratori già duramente provati da questo lungo periodo di attesa. Dobbiamo tutti attenerci ai fatti reali al momento attuale, e valutare eventualmente le novità che dovessero intervenire. L’obiettivo del sindacato è valorizzare ogni ipotesi che dia garanzia di serietà imprenditoriale e del progetto industriale e di significativi risultati occupazionali. Ci auguriamo tempi stretti per la valutazione delle offerte vincolanti presentate e l’utilizzo di tutti gli strumenti (a partire dall’Accordo di programma) utili a creare lavoro e a ridare possibilità di sviluppo alle aree colpite dalla crisi della Antonio Merloni. Sollecitiamo istituzioni, istituti di credito, forze politiche e sociali a collaborare tutti in questa direzione. 28 aprile 2011                                  Stefano Mastrovincenzo Cisl Marche Il Comunicato Stampa con la dichiarazione di Anna Trovò, Segretario Generale FIM CISL
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21/04/2011 Poste: continua la chiusura degli uffici postali
http://www.scribd.com/doc/53522251/Comunicato-Stampa-Slp-Cisl-slc-Cgil
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15/04/2011 Incidente mortale Quadrilatero: indetto sciopero di otto ore.
La Rassegna Stampa: Corriere Adriatico, C.Adriatico, Il Messaggero, Il Resto del Carlino
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07/04/2011 «Non si può scherzare col futuro dei lavoratori»
COMUNICATO STAMPAIn merito alle due proposte pervenute oggi per l’acquisto dell’azienda di elettrodomestici Antonio Merloni, è necessario che la volontà degli investitori che hanno presentato le offerte relativamente all’ intero perimetro ad oggi invenduto  si concretizzi completandole col versamento della cauzione nei prossimi giorni. Questo consentirebbe l’avvio della trattativa per la cessione. In questa fase è peraltro necessario il massimo supporto delle istituzioni locali e del sistema del credito. Non si può scherzare col futuro del lavoro e del reddito delle tante persone coinvolte.Roma, 6 Aprile  2011                                        Ufficio Stampa Fim CislLa Rassegna Stampa: Corriere Adriatico
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07/04/2011 Offerte per acquisto dell' azienda Antonio Merloni
Leggi la Rassegna stampa: Corriere Adriatico Il Messaggero
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30/03/2011 Sciopero dei trasporti
Scarica il documentoFederazione Italiana Trasporti  (LINK)
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30/03/2011 Vitaviva, i lavoratori bocciano il piano aziendale
Riuniti in assemblea i dipendenti di Vitaviva srl hanno duramente contestato il piano commerciale di risanamento presentato dalla direzione dell’azienda, che produce vasche e docce idromassaggio a Castelraimondo.  Secondo i lavoratori il piano, oltre a contenere misure inefficaci ed investimenti insufficienti, contrasta apertamente con gli impegni che la direzione aziendale aveva sottoscritto  per il risanamento e la tutela dei lavoratori nell’aprile dello scorso anno, quando l’azienda, di proprietà della Villeroy e Boch, venne salvata grazie all’acquisizione da parte della tedesca Certina Construction.  Sotto accusa in particolare la decisione di dividere Vitaviva in diverse realtà societarie che, “spezzettando” l’azienda, penalizzerà di fatto la maggioranza dei lavoratori.  Forte è il sospetto, secondo lavoratori e rappresentanti sindacali  che la proprietà non intenda mantenere sul territorio questa realtà produttiva, già negli anni scorsi duramente colpita da riduzioni del personale e da un reale impoverimento strutturale e professionale. Da qui il tentativo di defilarsi nel modo più rapido ed indolore solo per mantenere l’immagine della multinazionale.  A fronte di ciò i lavoratori chiedono Il coinvolgimento delle istituzioni e invitano le amministrazioni comunali e provinciali a farsi carico e condividere la responsabilità sociale di questa delicata vertenza e delle possibili conseguenze per il lavoro e la vita dei lavoratori coinvolti.
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28/03/2011 Acqua rifiuti e gas, tavola rotonda a Macerata
Acqua gas, rifiuti e non solo. Parlare di servizi pubblici essenziali significa affrontare temi che attengono ai diritti fondamentali della persona con implicazioni economiche importanti e con conseguenti responsabilità pubbliche nell’erogazione delle prestazioni. La Cisl di Macerata lo ha fatto in una tavola rotonda che si è svolta giovedì 24 marzo all’Istituto Agrario “G. Garibaldi” di Macerata.L’occasione è offerta dall’ormai prossima scadenza, il 31 dicembre 2011, del termine per la cessazione di tutti gli affidamenti diretti dei servizi in questione dai Comuni alle loro società municipalizzate.  Il "Decreto Ronchi" prevede che i servizi dovranno essere affidati attraverso bandi di gara ai quali potrà partecipare qualsiasi soggetto d’impresa italiano o europeo, pubblico o privato. L’unico modo per evitare la gara è che la società municipalizzata che gestisce il servizio si apra alla presenza di un socio privato gestore, a sua volta individuato con gara pubblica, che dovrà partecipare ad una quota non inferiore al 40% del capitale sociale.Forte è il rischio che subentrino grandi società, magari estere, e che vengano solleticati gli appetiti della criminalità organizzata. "Per questo - sostiene Marco Ferracuti, Segretario generale della Cisl di Macerata -sarebbe preferibile una grande azienda provinciale, vicina al territorio e più sensibile alle sue necessità". Su questo tema preoccupa il silenzio assordante di istituzioni e forze politiche, che la Cisl di Macerata ha invitato ad aprire un confronto e una discussione pubblica aperta e trasparente. La scelta tra l’una o l’altra soluzione – ha spiegato l’Avvocato Alessandro Lucchetti, Docente dell’Università di Macerata – dipende dalla volontà del soggetto gestore di partecipare ad una o più gare, aprendosi anche alla competizione nazionale, nel qual caso metterà a gara l’intero servizio, o di rinchiudersi nel proprio territorio aprendosi alla partecipazione al capitale di un socio privato.Sulla necessità di superare la grande frammentazione esistente nella gestione dei servizi pubblici concordano le amministrazioni comunali di Macerata e Civitanova Marche, che circa venti giorni fa hanno aperto un tavolo con quelle di Tolentino e San Severino per cercare di capire se e quali servizi si possono provare a gestire insieme.A tenere banco è anche la spinosa  questione dell’acquisizione della Smea, azienda municipalizzata maceratese, da parte del Cosmari, il Consorzio provinciale per lo smaltimento dei rifiuti. Sul tema, il Sindaco di Macerata Romano Carancini ha invitato tutti ad una scelta coraggiosa. «Non chiudere ora questa vicenda – ha affermato Carancini - sarebbe una ferita grave.  Noi non faremo barricate ma non ci faremo nemmeno mettere al muro».In un quadro di normativo già incerto mancano regole ancora da scrivere, come una legge regionale che individui il soggetto titolare del potere di operare questa scelta importante. In proposito è polemico  l’Assessore regionale con delega ai servizi pubblici Antonio Canzian, secondo cui il “Decreto Ronchi” non attua affatto la normativa comunitaria, come erroneamente si vuol far credere. Al contrario esso rappresenta una precisa scelta politica di ridimensionamento del ruolo del soggetto pubblico e di sostegno della privatizzazione della gestione dei servizi.  «Non si può scindere la proprietà formale delle reti dalla gestione del servizio – afferma Canzian – perché il vero proprietario dell’acqua sarà il gestore”.Il ritardo della Regione nel formulare una proposta legislativa, secondo Canzian, è dovuto anche dalla necessità di conoscere gli esiti del referendum abrogativo dell’art. 23 bis, che in caso di accoglimento farebbe cadere tutta la normativa vigente sui servizi pubblici.Sul tema dei servizi pubblici locali, secondo il  Segretario generale della Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo, si è vicini al  punto di rottura del campanilismo marchigiano. In un contesto reso difficile dalla crisi economica le amministrazioni comunali sono in difficoltà per la riduzione dei trasferimenti dallo Stato e tantissimi cittadini chiedono al sindacato di intervenire contro il distacco delle utenze. L’obiettivo, secondo Mastrovincenzo, è garantire servizi efficienti a costi sostenibili, valorizzando il territorio e garantendo trasparenza e controllo attraverso spazi di partecipazione del sindacato e delle associazioni dei consumatori ai comitati interni alle grandi società municipalizzate. «Il sindacato – ha concluso il Segretario generale della Cisl Marche – è disponibile a dare una mano per favorire le aggregazioni, ad esempio creando ambiti provinciali. Vanno evitate però scelte mirate solo a fare cassa e va creata, con legge regionale, un’autority di controllo con poteri sanzionatori e clausole sociali per la salvaguardia dei lavoratori».LEGGI LA RASSEGNA STAMPA SUL CONVEGNOASCOLTA LA REGISTRAZIONE RADIOFONICA DEL CONVEGNOhttp://www.youtube.com/watch?v=Pxz0AYf0foE
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21/03/2011 Servizi pubblici, in arrivo una rivoluzione
 Si svolgerà oggi alle ore 15.00 presso l’istituto agrario di Macerata, la tavola rotonda organizzata dalla Cisl di Macerata sul tema “La riforma dei servizi pubblici essenziali, rischi e opportunità per la gestione di acqua rifiuti e gas” (SCARICA LA LOCANDINA DEL CONVEGNO).  Un’importante occasione per affrontare il tema dei servizi pubblici a rilevanza economica, nella gestione dei quali la Cisl denuncia un’eccessiva  frammentazione. «Basti pensare – sostiene il  Segretario generale Marco Ferracuti – che per la gestione del servizio idrico, nella nostra provincia, abbiamo ben 8 diverse aziende. La frammentazione impedisce di realizzare quelle economie di scala che invece consentirebbero di conseguire importanti risparmi di gestione, dai quali si ricaverebbero risorse da investire in  nuovi servizi o nel miglioramento dell’efficienza dei servizi già gestiti. In ogni caso si tratta di una situazione destinata ad essere superata. L’art. 23 bis della legge 133 del 2008 stabilisce che, alla data del 31 dicembre 2011, cesseranno tutte le gestioni di servizi pubblici a rilevanza economica nei confronti di società totalmente pubbliche controllate dai Comuni (gestione cosidetta “in house”). I servizi dovranno quindi essere affidati a soggetti individuati attraverso procedure ad evidenza pubblica. La gara potrà essere evitata dai gestori attuali solo facendo subentrare nel loro capitale sociale, con una quota non inferiore al 40%, soggetti privati a loro volta individuati con gara ad evidenza pubblica, che dovranno poi gestire il servizio.  «Le implicazioni che derivano da questa nuova normativa – afferma Ferracuti – hanno i contorni di una vera e propria rivoluzione ». Il rischio è che le grandi aziende nazionali o multinazionali che già operano in questi settori cerchino di subentrare nella gestione dei servizi vincendo le gare pubbliche. Le implicazioni che ne deriverebbero per la tutela dei lavoratori e degli utenti, in termini di contratti collettivi applicati e di trattamento economico e normativo, nonché di qualità dei servizi erogati, sarebbero enormi. Una gestione lontana dal territorio, oltre che meno attenta alle esigenze locali, sarebbe difficile da controllare e sicuramente sarebbe meno propensa a reinvestire gli utili di gestione sul territorio stesso. Il 31 dicembre è vicino e le istituzioni e le forze politiche locali sembrano quantomeno distratte, quando non direttamente inerti. A ridosso della scadenza sarà più difficile prendere le decisioni migliori. Senza contare che la preparazione delle gare, che dovranno essere gare europee, sarà difficile e costosa per i nostri enti locali, già duramente provati dalla manovra finanziaria e dalla legge di stabilità. «Questa iniziativa – conclude il Segretario generale della Cisl - vuole quindi rappresentare un’occasione per aprire una riflessione pubblica su scelte importanti, che bisogna prendere con rapidità  e decisione, e che incideranno profondamente sulla qualità della vita di tantissimi cittadini e lavoratori». Ascolta lo SPOT RADIOFONICO
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14/03/2011 "La legge del più forte non vince sulla legge dello Stato"
Il Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno venerdì 10 marzo all'ordine del giorno presenta la mancata riammissione in fabbrica di 8 dipendenti della Pfizer di Ascoli Piceno, nonostante la sentenza del Giudice competente ne abbia stabilito il reintegro sul posto di lavoro dopo un licenziamento ritenuto perciò arbitrario. Al consiglio provinciale viene chiesto di esprimere in modo formale solidarietà ai lavoratori, “condannare" l’atteggiamento elusivo dalla Pfizer nei confronti dei propri dipendenti reintegrati al lavoro dal Giudice competente” e “impegnare" la Giunta Provinciale ad intraprendere tutte le opportune iniziative che possano contribuire ad una positiva risoluzione di questa vicenda. "C'è una sentenza del Tribunale e le regole vanno rispettate. Non può vincere la legge del più forte sulla legge dello Stato - ha detto Massimo Rossi, Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, presentando l'Ordine del giorno - e il Consiglio deve esprimere solidarietà agli otto reintegrati, almeno per dare un segnale forte". Affermano i firmatari dell’ordine del giorno: “Questo atteggiamento dell’azienda, che dal 3 Gennaio scorso retribuisce gli otto lavoratori tenendoli fuori dalla produzione, oltre a disattendere una precisa disposizione di un Tribunale della Repubblica Italiana lede profondamente la dignità degli stessi lavoratori. Va ricordato che la Pfizer, multinazionale americana operante in campo farmaceutico, occupando circa 630 dipendenti, è la più grande azienda del territorio della provincia di Ascoli Piceno ed è oggi leader nel mercato farmaceutico mondiale raggiungendo nel 2007 un fatturato di 48,4 miliardi di dollari e che lo stabilimento di Ascoli Piceno, nato nel 1972 è l’unico, a livello mondiale, a produrre un nuovo farmaco per la cura dei tumori del tratto gastrointestinale”.
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14/03/2011 Il 17 marzo non è festa per tutti
COMUNICATO STAMPA In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il 17 marzo 2011, solo per quest’anno, è stato proclamato festa nazionale.Il Capo dello Stato e il Presidente del Consiglio hanno stabilito, di comune accordo, che le scuole e gli uffici resteranno chiusi per onorare quest’importante evento. Quindi tutti gli uffici della Regione, dei Comuni, degli Enti Pubblici e delle aziende private resteranno chiusi. Gli esercizi commerciali no!!!!! Le norme che regolamentano le deroghe alle aperture domenicali e festive non permettono la possibilità di tenere aperti gli esercizi commerciali. Inoltre, le norme contrattuali prevedono, in caso di festività, che i lavoratori possano astenersi dal prestare la propria attività. La Regione Marche ha però intenzione di concedere una deroga per consentire l’apertura di negozi e strutture della grande distribuzione. Concedere la deroga è un atto grave che, oltre a mortificare quanto stabilito dal Capo dello Stato e dal Governo, viola la legge regionale sul commercio. Per questi motivi chiediamo che il 17 marzo 2011 sia giornata di Festa a tutti gli effetti con la conseguente chiusura di tutte le attività commerciali. FILCAMS CGIL FISASCAT CISL UILTUCS UIL CGIL CISL UIL MARCHE
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12/03/2011 Chiusi due Corsi all’Università di Urbino
Dal 2011 l’Università di Urbino avrà due corsi di Laurea in meno. Verranno chiusi Moda ed Editoria, mentre altri sette corsi a rischio verranno trasformati in insegnamenti interni ad altri corsi di laurea. La decisione è stata resa necessaria dal Decreto Gelmini, che per dimezzare il numero dei corsi di laurea attualmente attivati nel paese – circa 5.000, molti dei quali senza un adeguato numero di studenti - stabilisce nuovi e più rigidi criteri per l’attivazione dei corsi, che devono avere un numero minimo di “docenti strutturati”. A farne le spese sono stati i corsi a bassa numerosità di studenti. «Non si tratta di una chiusura ma di una riorganizzazione – sostiene Tiziano Mancini, responsabile delle relazioni pubbliche dell’Ateneo – resa necessaria da una normativa stringente alla quale abbiamo cercato di dare attuazione conservando la qualità complessiva dell’offerta didattica, spostando le discipline ma salvaguardando gli insegnamenti. Certamente rimane centrale il problema dei finanziamenti, senza i quali sarà difficile mantenere l’offerta formativa e attirare nuovi studenti ad Urbino». Circa 14.400 ragazzi studiano oggi all’Università “Carlo Bo”, una dei più antichi e prestigiosi atenei europei. L’offerta didattica per l’anno 2010-2011 prevede 10 Facoltà e 36 Corsi di laurea di 21 diverse tipologie. Salvata dal fallimento nel 2006 attraverso un decreto che l’ha statalizzata, ancora oggi l’Università rimane sotto finanziata rispetto ad Atenei vicini come quello di Ancona, dove si investono oggi circa 15 milioni in ricerca contro i 650 mila di Urbino. La decisione di rivedere l’offerta formativa è una via obbligata anche per rispondere alle difficoltà dovute ai pensionamenti non sostituiti e alle conseguenti difficoltà dei corsi in termini di docenti dedicati. «Questo perché – spiega Luigi Cucchiarini, responsabile della Cisl Università - la spesa per il personale, che non dovrebbe superare il 90% dei finanziamenti statali, sfonda invece il 100%. Di conseguenza, per quest’anno, non possiamo assumere nessuno e possiamo contare su circa 2,5 milioni di € in meno». «La situazione è delicata – prosegue Cucchiarini – anche perché il corso di Moda era qualificante e se non riusciremo a far capire al Ministero che siamo sotto finanziati, per gli anni successivi ci saranno nuovi tagli sui corsi». Intanto protestano i ragazzi dell’Assemblea permanente degli studenti, che radunati nell’Aula Magna del rettorato hanno contestato al Rettore, Prof. Pivato, di non aver fatto abbastanza per contrastare la riforma Gelmini, le cui ripercussioni sull’Ateneo sarebbero ben più gravi di quelle illustrate dal rettore. Proprio quest’ultimo, nella conferenza stampa del 10 marzo, ha invitato tutti a non farsi prendere dal panico sostenendo che «pur cambiando i contenitori, rimane inalterata la qualità e la tradizione della ricerca e della formazione dell’Università di Urbino dove “è andata meglio” rispetto ad altri Atenei» Nessun allarme comunque per gli studenti che stanno frequentando Moda ed Editoria. I corsi verranno portati a termine anche se per il futuro si prevede la trasformazione in master con il sostegno di alcune imprese locali.
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